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CONOSCERE PER PREVENIRE

Il consumo di sostanze che producono dipendenza, a cominciare


dall’alcol, riguarda le persone di ogni età. L’incontro con queste sostanze
durante l’adolescenza può avere come conseguenza esiti disastrosi. Per i
nuovi consumatori la paura della dipendenza sembra sparita. Qualunque
sia la motivazione dell’uso, la somma dei benefici che si ottengono è
spesso considerata superiore a quella dei danni che si subiscono, molto
spesso nemmeno conosciuti o non percepiti pericolosi. Quindi è
importante possedere delle informazioni corrette sugli effetti di queste
sostanze per evitare di cadere nella trappola delle dipendenze.

L’USO, L’ABUSO E LA DIPENDENZA


La progressione dall’uso all’abuso dipende da scelte precise da parte del
soggetto. L’so non dipendente è definibile come un utilizzo controllato sia
nel tempo che nella quantità. L’abuso si ha invece quando la persona crea
un rapporto stabile con la sostanza. L’abuso si differenzia dalla
dipendenza perché non si ha ancora la necessità di aumentare la quantità
della sostanza; tuttavia si tratta già di una situazione patologica in quanto
la droga diventa un bene difficilmente rinunciabile, e adesso il soggetto
incomincia a perdere progressivamente il controllo fino a cadere nella
tossicomania. Quando si giunge alla dipendenza non si può più fare a
meno di assumere la determinata sostanza ed è costretta ad assumere
dosi sempre maggiori (fenomeno dell’assuefazione).

IL TABACCO, L’ALCOL E I LORO EFFETTI


Sono molte le sostanze che innescano una dipendenza: si differenziano
per gli effetti prodotti su chi ne fa uso.
IL TABACCO

Negli ultimi decenni molte ricerche hanno reso noto il rapporto tra
tabacco e numerose malattie come il tumore ai polmoni, la bronchite
cronica e l’enfisema polmonare. Tutto ciò ha spinto i governi a prendere
provvedimenti per cercare di tutelale la salute dei cittadini, per esempio
vietando il fumo nei luoghi pubblici e nei luoghi di lavoro. Nonostante
questo nel mondo si contano circa un miliardo di fumatori.

Tra le molte sostanze nocive contenute nel tabacco quella più conosciuta
è sicuramente la nicotina. È paragonabile ad una droga perché agisce sul
sistema nervoso provocando assuefazione. Essa entra nell’organismo con
il fumo: dai polmoni passa al sangue, che ne assorbe circa un decimo, e
dopo pochi secondi arriva al cervello.

Dopo aver aspirato ed estratto la nicotina e


il vapore acqueo, nel fumo rimane il
catrame, concentrato nell’ultima parte
della sigaretta, vicino al filtro, e infatti gli
ultimi tiri sono considerati i più pericolosi.

La combustione incompleta del tabacco inoltre forma l’ossido di


carbonio, un gas incolore e inodore che si attacca all’emogoblina del
sangue al posto dell’ossigeno. Quindi il sangue risulta poco ossigenato e
da qui ne scaturisce la tipica fatica respiratoria del fumatore.

L’ALCOL

In tutta Italia la vendita di alcol non è regolamentata. L’alcol si ottiene


tramite la fermentazione e la distillazione degli zuccheri presenti nella
frutta, nei cereali e in alcuni semi vegetali. Una volta ingerito, l’alcol passa
attraverso il sangue fino ad arrivare nel fegato dove viene metabolizzato
(un eccesso di alcol può
indurre ad una cirrosi
epatica, ovvero una
grave malattia del
fegato); viene eliminato
tramite le vie aeree e i
reni.

Il fegato per smaltire una grande quantità di alcol impiega molte ore; la
parte non metabolizzata resta in circolo e raggiunge tutte le cellule, tra
cui quelle del sistema nervoso, dove agisce sui centri cerebrali, dando un
senso di ebbrezza. Quando la quantità in circolo si eleva, si indebolisce la
capacità di pensiero, vengono compromessi la coordinazione, l’equilibrio,
la vista e la parola. Questa è la cosiddetta fase depressiva, in cui il
soggetto si isola e continua a bere. Alla fine gli effetti che ne scaturiscono
sono sonnolenza, confusione, perdita di coscienza, coma etilico e nei casi
più gravi anche la morte. L’assuefazione a piccole quantità di alcol arriva
presto per poi determinare la continua necessità di assumere alcol con
assiduità.

LE DROGHE E I LORO EFFETTI


Col termine droga si intendono tutte le sostanze che alterano le capacità
del cervello e modificano gli stati psicologici e comportamentali. Tutte
queste sostanze agiscono sulle cellule nervose, alterandone le normali
funzioni.
LA CANNABIS

La cannabis è un tipo di canapa da cui si


ottengono vari prodotti psicoattivi come: la
marijuana, l’hashish, la ganja e l’olio di
cannabis.

Generalmente la cannabis produce su chi la


assume una condizione euforica, senza però una perdita del contatto con
la realtà. Fumare sigarette contenenti cannabis può provocare crisi
asmatiche anche molto forti. La cosiddetta canna causa all’apparato
respiratorio danni pari a quelli di 4 sigarette.

LA COCAINA

La cocaina è una sostanza estratta da una pianta tipica dell’America del


sud. Le sue foglie rilasciano una pasta che una vota raffinata dà origine a
una polvere bianca.

La cocaina stimola le strutture del cervello. Aumenta quindi l’energia


fisica e mentale, la lucidità e le capacità psichiche. Un uso continuo però
porta alla diminuzione della giusta quantità di dopamina nel cervello, e
l’uso di cocaina in poco tempo porta all’abuso. I principali rischi fisici
derivanti dall’uso di questa droga sono per esempio: infarto, ictus e
polmoniti.

ECSTASY

L’ecstasy, molto diffusa nelle discoteche, è un insieme di diversi prodotti


venduti sotto forma di pasticche colorate, simili a caramelle. In realtà si
tratta droghe sintetiche, generalmente derivate dalle anfetamine.
Questa agisce sul sistema nervoso
impedendo il riassorbimento della
serotomina. Gli effetti sono: alterazione
della percezione del tempo, eccitamento e
benessere. Queste sostanze possono
danneggiare il sistema nervoso e arrecare
danni irreversibili.

LE DIPENDENZE COMPORTAMENTALI
I VIDEOGIOCHI E SOCIAL NETWORK

I giovani d’oggi usano generalmente il computer per divertimento, o per


giocare o per “chattare”. Il problema insorge quando da passatempo
questo si trasforma in un bisogno ossessivo, che induce il ragazzo ad
aumentare il tempo davanti al computer, e trascurando tutte le altre
attività e allontanandosi dalle relazioni sociali. Tutto questo può essere
definita una dipendenza di tipo psicologico. Senza arrivare alla
dipendenza, l’abuso di videogiochi comporta effetti fisici derivanti dalla
sedentarietà, come sovrappeso, mal di testa, sindrome del tunnel carpale.

IL GIOCO D’AZZARDO

La grande invasione di slot machine sta facendo emergere un problema


sociale non comune in passato: la dipendenza dal gioco. Il gioco d’azzardo
patologico è considerabile come una vera e propria forma di dipendenza.
La dipendenza insorge nel momento in cui chi gioca non riesce a resistere
all’impulso di giocare. Il soggetto viene progressivamente assorbito
dall’attività di gioco fino a trascurare gli impegni sociali, arrivando anche a
perdere il lavoro. In questo caso si parla di
giocatore compulsivo.

LA DISMORFIA MUSCOLARE
Quando una persona pratica in maniera ossessiva il body building si dice
che è affetta da dismorfia muscolare, ovvero un disturbo psicologico
opposto all’anoressia: chi ne soffre è ossessivamente preoccupato di
perdere la propria massa muscolare. Questa malattia porta i soggetti che
ne soffrono a comportamenti dannosi, come l’esecuzione di esercizi
pericolosi o l’assunzione di sostanze proibite.

CHE COS’È IL DOPING


Il Codice antidoping definisce doping “l’uso di sostanze o metodiche che,
per natura, dosaggio, metodo e applicazione, sono nocive alla salute e/o
possono migliorare artificiosamente la prestazione fisica”.

La pratica del doping è un atto illecito per diversi motivi.

 Essa costituisce un vantaggio acquisito slealmente.


 L’uso indiscriminato di farmaci provoca rilevanti danni organici.
 Il doping è un reato. I beni che vogliono essere tutelati sono la
salute e la lealtà delle competizioni sportive e la violazione della
legge costituisce un reato penale.
 La pratica del doping promuove tra i giovani un modello sportivo
sbagliato e rovina la credibilità dello sport in generale e dello sport
agonistico in particolare.

In molti sport ormai il ricorso al doping è considerato normale ed è


giustificato con i molti atleti che ne fanno uso. È necessario opporsi alla
mentalità che il doping possa garantire l’uguaglianza competitiva tra gli
atleti. Per combattere il doping è necessario:

 comprendere che i farmaci non sono mezzi per migliorare


l’efficienza fisica;
 essere consapevoli che qualunque sperimentazione di farmaci su
persone sane è un atto illecito;

 Combattere l’atteggiamento che considera il doping ormai così
diffuso da non concedere ai nuovi atleti di emergere senza farne
ricorso;
 ricordarsi che le prestazioni so migliorano con adeguati stili di vita.

Nel 2009 l’Agenzia internazionale contro il doping (WADA) per contenere


questo fenomeno ha approvato un nuovo Codice antidoping (Codice
WADA). Il Codice afferma la responsabilità penale non solo per chi ne fa
uso, ma anche procaccia, prescrive e/o somministra i farmaci o cerca di
alternare i risultati delle analisi, e istituisce inoltre una commissione di
controllo sul doping. Sono considerate violazioni del Codice WADA:

 l’uso o il tentativo di uso e anche solo il possesso di una sostanza


vietata;
 il rifiuto o l’omissione non giustificata di sottoporsi ad un controllo;
 l’omessa comunicazione di informazioni utili alla reperibilità
dell’atleta;
 la manomissione o il tentativo di manomissione di un controllo;
 il traffico o la somministrazione di sostanze vietate.

La lista antidoping comprende diverse categorie:

1. sostanze e metodi sempre proibiti (in ogni competizione e fuori);


2. sostanze e metodi proibiti in competizione;
3. metodi proibiti;
4. sostanze proibite in particolari sport.

LE SOSTANZE SEMPRE PROIBITE


Nel codice WADA vi sono delle sostanze considerate sempre proibite, sia
in gara che fuori. Ne fanno parte:

 gli steroidi anabolizzanti androgeni che se assunti aumentano la


massa muscolare e la resistenza allo sforzo;
 i diuretici che sono in grado di provocare un notevole
abbassamento del peso tramite la diuresi;
 gli ormoni esogeni, come l’eritroproietina (aumenta la produzione
di globuli rossi), la somatotropina (aumenta la massa muscolare),
la corticotropina (favorisce lo sviluppo della massa muscolare e la
riduzione della massa grassa);
 i beta-2 agnostici, come il salbutamolo, (hanno effetto
anabolizzante);
 gli antagonisti (non hanno effetti sulle prestazioni fisiche ma
riducono gli effetti collaterali degli anabolizzanti).

LE SOSTANZE PROIBITE IN COMPETIZIONE


Alcune sostanze sono considerate dopanti solo quando vengono usate
durante o dopo una competizione. Si dividono in sostanze vietate in tutte
le competizioni e sostanze vietate in particolari sport. I primi si dividono a
loro volta in:

 stimolanti, come le anfetamine, (agiscono sul sistema nervoso


migliorando le funzioni di tutto l’organismo);
 narcotici, come la morfina, (permettono di ridurre e di eliminare la
percezione del dolore);
 cannabinoidi, come la cannabis, (vengono usati per ridurre la
tensione prima e durante la gara);
 glucocorticosteroidi (servono a combattere la fatica).

Tra le sostanze proibite in determinati sport troviamo:

 l’alcool (vietato in sport in cui è richiesta una grande attenzione,


come il tiro con l’arco, poiché potrebbe minacciare la sicurezza e
l’incolumità dell’atleta);
 i betabloccanti (mettono il cuore in uno stato di riposo riducendo
quindi l’ansia).
I METODI PROIBITI
Tra di essi abbiamo:

 il doping ematico (somministrazione di globuli rossi con lo scopo di


aumentare la capacità del sangue di trasportare ossigeno ai
muscoli);
 le manipolazioni farmacologiche (impiego di sostanze o procedure
capaci di alterare o invalidare un test antidoping);
 il doping genetico (utilizzo di elementi genetici in grado di alterare
la funzione dei geni endogeni capaci di migliorare la prestazione
atletica).

Purtroppo non esiste ancora un modo per individuare la positività degli


atleti al doping genetico e tutto ciò rischia di rappresentare una sconfitta
per la lotta antidoping.

LE SOSTANZE NON SOGGETTE A RESTRIZIONE


Tra queste sostanze abbiamo:

 gli integratori alimentari, che servono a favorire l’assunzione di


determinati principi alimentari, ma alcuni di essi hanno la capacità
di migliorare la performance sportiva;
 gli amminoacidi a catena ramificata (leucina, isoleucina, valina),
che hanno la capacità di stimolare la sintesi delle proteine;
 la creatina, che viene usata per aumentare la massa muscolare e la
resistenza alla fatica;
 la carnitina, che ha funzione energetica e trasporta le molecole di
grasso ai mitocondri.

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