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Giugno 2015
energystrategy.it
Indice
Introduzione 3
Executive summary 7
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Introduzione
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Executive Summary
La quinta edizione dell’Energy Ef- ed i mercati esteri più interessanti.
ficiency Report affronta il tema
dell’efficienza energetica in Italia e L’analisi della filiera italiana dell’ef-
in Europa, focalizzandosi sulle pe- ficienza energetica ha l’obiettivo di
culiarità del contesto competiti- fare chiarezza sulle fasi e sulle tipo-
vo che caratterizzano i differenti logie di operatori che caratterizzano
mercati. In particolare, il Rapporto gli interventi di efficienza energeti-
si pone il duplice obiettivo di: (i) for- ca sul panorama nazionale. Questo
nire un quadro esaustivo del con- studio ha permesso di identificare 3
testo competitivo che caratterizza configurazioni “tipiche” di filiera,
il mercato dell’efficienza energeti- determinate in funzione degli opera-
ca in Italia, attraverso l’analisi del- tori coinvolti e dei ruoli che essi as-
la filiera dell’efficienza energetica, sumono all’interno delle varie fasi di
dell’assetto strategico-organizzativo realizzazione di un progetto volto a
dei soggetti coinvolti e dei Business razionalizzare i consumi energetici. La
Model delle Energy Service Com- prima configurazione, che contrad-
panies (ESCo); (ii) identificare ed distingue particolarmente il merca-
analizzare le peculiarità strategi- to residenziale e per cui transitano
co-organizzative degli operatori ogni anno circa 2.700 milioni di € in
europei dell’efficienza energetica interventi, è caratterizzata dalla pre-
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Executive Summary
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Executive Summary
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Executive Summary
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Executive Summary
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Executive Summary
nute negli National Energy Efficiency già a fine 2012 circa il 69% dell’o-
Action Plans 2014 (NEEAPs) attual- biettivo prefissato al 2020, mentre
mente disponibili, si è condotta un il “fanalino di coda” risulta essere
indagine sullo stato dell’arte e sul- l’Irlanda con solo il 9% di quota rag-
le potenzialità dell’efficienza ener- giunta del target. I Paesi più “ener-
getica in Europa. I differenti Paesi givori” (Spagna, UK, Francia, Italia e
sono stati classificati in base a due Germania), ovvero che presentano dei
dimensioni d’analisi: (i) l’ “intensità consumi energetici annuali superiori
energetica”, che indica i consumi alla media europea (pari a 52,3 Mtep)
energetici (elettrici + termici) annual- hanno raggiunto in media una quota
mente registrati nei differenti Paesi; del target di circa il 41%.
(ii) la “quota raggiunta del target”
che indica il rapporto fra i risparmi A partire dall’analisi sull’ “intensità
energetici raggiunti nell’anno 2012 energetica” e sulla “quota raggiunta
e l’obiettivo prefissato per il 2020 del target”, è stato possibile stima-
da ciascun Paese. Questo studio por- re il potenziale di mercato dell’ef-
ta alla luce come la media della quo- ficienza energetica dei differenti
ta raggiunta del target risulta es- Paesi, inteso come l’ammontare degli
sere solo il 32% e la maggior parte investimenti potenzialmente neces-
dei Paesi oggetto d’analisi (circa il sari al raggiungimento dell’obietti-
61%) si posiziona al di sotto di que- vo prefissato dal Pacchetto 20-20-
sta. Solo la Germania ha superato 20 per ciascuno Stato. In particolare,
la soglia indicativa del 50% di quota il volume d’affari necessario al rag-
raggiunta del target, raggiungendo giungimento dell’obiettivo risulta es-
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Executive Summary
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Executive Summary
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Executive Summary
Marco Chiesa
Project Manager
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24 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2015
Il mercato italiano
dell’efficienza energetica 1
Partner Con il patrocinio di
ELECTRA ITALIA
UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO BKW
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
• definire ed analizzare le differenti tipologie di attori che attualmente operano nel settore e analizzare
le «tipiche» configurazioni di filiera;
• definire ed analizzare i modelli di business che caratterizzano gli operatori dell’efficienza energetica in
Italia.
Tale mercato risulta essere così ripartito fra i comparti del residenziale, del terziario (pubblico e privato)
e dell’industria:
24%
59% Resideniziale
Residenziale
17% Terziario
Industria
*Sistemi di illuminazione efficienti, sistemi di aria compressa, inverter, motori elettrici, cogenerazione, chiusure vetrate,
superfici opache, caldaie a condensazione, pompe di calore, solare termico, UPS e sistemi di monitoraggio, controllo e
supervisione. Per le definizioni si rimanda all’Energy Efficiency Report 2013 e 2014.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
Il mercato italiano dell’efficienza energetica è caratterizzato da una filiera complessa e che deve quindi
essere analizzata con attenzione.
Il primo luogo la filiera italiana dell’efficienza energetica è stata suddivisa in 3 macro-fasi caratteristiche.
In secondo luogo, si sono identificati e classificati i soggetti che operano sul mercato italiano dell’effi-
cienza energetica.
È stato quindi possibile identificare le configurazioni «tipiche» della filiera italiana dell’efficienza ener-
getica e la ripartizione su queste del volume di mercato.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
I soggetti che operano nella filiera italiana dell’efficienza energetica possono essere così classificati.
Produzione e fornitura
Fase 1 delle soluzioni per OEM OEM
l’efficienza energetica
OEM
Distribuzione all’ingrosso
Fase 2 e/o al dettaglio delle W W OEEEM
soluzioni per l’efficienza
energetica
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
Le imprese (OEM) che produ- Gli Energy Efficiency Service Gli interventi di efficienza
cono e/o forniscono le soluzio- Provider realizzano gli inter- energetica sono realizzati
ni per l’efficienza energetica venti di efficienza energetica presso il cliente finale diret-
offrono i propri prodotti a presso il cliente finale andan- tamente dalle imprese (OEE-
soggetti intermediari (W) do a rifornirsi della soluzione EM) che dispongono di capa-
che le rendono fruibili al clien- tecnologica di efficienza cità produttiva sulle soluzioni
te finale. energetica in due modi: per l’efficienza energetica.
Il cliente finale può tipica- • direttamente dalle impre- Rientra in questa configu-
mente occuparsi diretta- se (OEM) che producono razione anche il caso in cui
mente della realizzazione e/o commercializzano le l’OEEM si approvvigiona a
dell’intervento o rivolgersi a soluzioni; sua volta da altri OEM di so-
soggetti esterni al mercato luzioni tecnologiche che non
dell’efficienza energetica (ad • attraverso soggetti inter- produce internamente.
esempio gli installatori) che mediari (W), a loro volta
possiedono le competenze riforniti dagli OEM.
tecniche per la messa in ope-
ra della soluzione tecnologi-
ca di efficienza energetica.
Produzione e fornitura
Fase 1 delle soluzioni per OEM OEM
l’efficienza energetica
OEM
Distribuzione all’ingrosso
Fase 2 e/o al dettaglio delle W W OEEEM
soluzioni per l’efficienza
energetica
RESIDENZIALE
75% - 85% 15% - 25% - 3.095
Ripar- 2.476 mln€/anno mln€/anno
tizione del
619 mln€/anno
mercato in TERZIARIO 5% - 10% 55% - 70% 25%-35% 910
Cliente
base alla 68 mln€/anno 569 mln€/anno 273 mln€/anno mln€/anno
tipologia
di cliente INDUSTRIALE
10% - 15% 38% - 45% 40%-52% 1.263
158 mln€/anno 524 mln€/anno 581 mln€/anno mln€/anno
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
Si analizzeranno le principali caratteristiche dei modelli di business di questi operatori nella macro-fase
di «Realizzazione operativa dell’intervento di efficienza energetica» (Macro-fase 3) al fine di fornire un
quadro chiaro del contesto competitivo che caratterizza il mercato italiano dell’efficienza energetica.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
*La norma UNI CEI 11352 («Gestione dell'energia - Società che forniscono servizi energetici (ESCo) - Requisiti generali e
lista di controllo per la verifica dei requisiti») è la norma italiana che stabilisce i requisiti minimi per le società che vogliono
svolgere il ruolo di Energy Service Company (ESCo).
25,0%
21,6%
20,0%
15,0% 12,3%
9,2% 10,0% 9,2%
10,0%
4,7% 5,9% 5,9%
4,0% 4,3% 3,3%
5,0% 1,9% 1,7%
0,9% 1,4% 0,9% 1,2% 1,4%
0,0%
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
• Core business, ossia l’area di business responsabile della maggior parte del fatturato dell’impresa;
• Target market, ossia la tipologia di cliente a cui l’impresa principalmente offre i propri servizi;
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
Gli operatori si possono classificare secondo 3 tipologie di target market (non mutualmente esclusive),
descritte nella tabella seguente
- Tipologia Descrizione
Gli operatori si possono classificare secondo 3 tipologie di financing (non mutualmente esclusive), descrit-
te nella tabella seguente.
- Tipologia Descrizione
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
- Tipologia Descrizione
Vendita L’impresa realizza l’intervento di efficienza energetica presso il cliente finale e pre-
«pura» vede una remunerazione definita in via forfetaria.
Monitoraggio e
manutenzione
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
- Attività Descrizione
Audit Attività volte ad ottenere informazioni sul profilo energetico dell’utenza che si
energetico vuole efficientare al fine di:
e studi di • Comprendere le aree di intervento
fattibilità • Selezionare la/e soluzione/i per l’efficienza energetica che si vorranno
implementare
• Analizzarne e stimarne la fattibilità tecnica e la sostenibilità economica
Attività volta a definire:
• Le caratteristiche che la/e soluzione/i per l’efficienza energetica dovranno
Progettazione assumere
• Le fasi che si dovranno realizzare
• I ruoli e le responsabilità dei vari operatori coinvolti
Installazione Attività volte ad installare operativamente la/e soluzione/i per l’efficienza energetica
Attività volte a:
Monitoraggio • Monitorare i risultati di riduzione dei consumi a seguito della/e soluzione/i per
e l’efficienza energetica
manutenzione • Effettuare interventi di manutenzione sulla/e soluzione/i per l’efficienza energetica
Attività volte all’ottenimento e alla gestione degli incentivi che promuovono la/e
Gestione degli soluzione/i per l’efficienza energetica. In particolare, queste attività assumono parti-
incentivi colare importanza per i Titoli di Efficienza Energetica in quanto tali certificati vanno
scambiati su un mercato dedicato e da soggetti accreditati
Al tal scopo, le attività caratteristiche degli interventi di efficienza energetica sono state ulteriormente
analizzate suddividendole in:
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
Livello di
integrazione
Si è infatti preferito adottare un approccio di clusterizzazione «market driven», ovvero che emerga dal
mercato, andando a raggruppare gli operatori italiani dell’efficienza energetica in funzione del grado di
copertura delle attività tipiche di un intervento di razionalizzazione dei consumi.
Tale approccio ha permesso di fornire un quadro reale del mercato italiano dell’efficienza energetica,
facendo emergere aspetti molto interessanti.
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Il modello di business
degli operatori «specialized»
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
Gli operatori «specialized» rappresentano il 56% del campione analizzato, ossia 179 imprese.
Le combinazioni di attività caratteristiche più ricorrenti tra gli operatori «specialized» sono riportate
nella figura seguente.
Integrata 19%
• Gli operatori specializzati tendono ad integrarsi sulle attività «a monte» del processo di realizzazione
di un intervento di efficienza energetica, prediligendo le attività di audit e progettazione, che nella
quali totalità dei casi vengono realizzate da risorse interne all’impresa.
• Quelli che si integrano sull’attività di installazione, nella quasi totalità dei casi ne assumono la re-
sponsabilità, demandando tuttavia all’esterno l’attività operativa a soggetti esterni.
• Non mancano operatori (il 20% del totale) che si occupano essenzialmente della gestione degli incen-
tivi, dando la possibilità ai propri clienti di ottenere le sovvenzioni statati (ad esempio Titoli di Efficienza
Energetica).
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
• Core business, ossia l’area di business responsabile della maggior parte del fatturato dell’impresa;
• Target market, ossia la tipologia di cliente a cui l’impresa principalmente offre i propri servizi;
25% 24%
20%
15% 14%
10% 9%
10% 7% 8%
5% 5% 5%
5% 4% 4%
1% 2% 1% 1% 2%
0%
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
4%
11%
4%
59%
27%
96%
Utility Advisory
• Analogamente alle imprese di di Facility and plants management, anche le società di consulenza (Advi-
sory), che rappresentano l’11% degli operatori specializzati, offrono servizi di efficienza energetica
al fine di ampliare la propria offerta.
• Solo il 4% degli operatori specializzati afferisce al comparto delle Utility, ossia imprese aventi come
core business la distribuzione e/o vendita dei vettori energetici, che offrono servizi di efficienza energe-
tica con l’obiettivo di fidelizzare i propri clienti.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
I grafici seguenti mostrano la ripartizione degli operatori «specialized» in funzione del loro target seg-
ment.
OEEEM EESP
7%
16% 23%
50% 50% 2%
16% 35%
• Gli operatori specializzati offrono i propri servizi di efficienza energetica prevalentemente ai mercati
terziario ed industriale. In particolare, gli ambiti di maggiore interesse riguardano gli edifici industriali,
i processi produttivi che caratterizzano il settore dell’agro-alimentare e la Grande Distribuzione Orga-
nizzata.
• Gli operatori specializzati riservano un ridotto interesse verso il segmento residenziale. In partico-
lari, i soggetti di questo cluster prediligono interventi di media «taglia» (investimento nell’ordine delle
decine di migliaia di €).
• È interessante notare come gli Original Equipment and Energy Efficiency Manufacturers (OEEEM)
specializzati individuano interessanti opportunità di mercato trasversalmente in tutti i mercati.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
I grafici seguenti mostrano la ripartizione degli operatori «specialized» in funzione del metodo di finan-
cing principalmente utilizzato.
OEEEM EESP
25% 33%
50% 49%
25%
18%
• La maggior parte degli Energy Efficiency Service Provider (EESP) specializzati si prende carico
dell’accensione di un debito presso i tradizionali istituti di finanziamento al fine di reperire le risorse per
la realizzazione dei propri progetti di efficienza energetica. In particolare, la maggior parte delle im-
prese dichiara di avere un partner finanziario, ovvero un istituto di finanziamento da cui abitualmente
ottiene i capitali necessari alla realizzazione dei propri progetti, come mostrato nel grafico seguente.
37%
63%
• Gli Original Equipment and Energy Efficiency Manufacturers (OEEEM) specializzati prediligono in-
vece che sia il cliente ad accollarsi direttamente l’onere del finanziamento del progetto di efficienza
energetica.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
I grafici seguenti mostrano la ripartizione degli operatori «specialized» in funzione del contratto prin-
cipalmente offerto.
OEEEM EESP
47%
• Sia Energy Efficiency Service Provider (EESP) specializzati che Original Equipment and Energy Ef-
ficiency Manufacturers (OEEEM) specializzati erogano i propri servizi di efficienza energetica senza
nessuna preferenza sulla forma contrattuale.
• Nella maggior parte dei casi gli operatori specializzati che offrono «Saving contract» si limitano a ga-
rantire un determinato livello di risparmio energetico, senza prevederne una condivisione con il
cliente finale.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
• Gli operatori «specialized» tendono ad integrarsi sulle attività «a monte» del processo di realizzazio-
ne di un intervento di efficienza energetica, prediligendo le attività di audit e progettazione.
• Gli operatori «specialized» sono per la maggior parte ESCo, avendo come core business l’efficienza
energetica, ma la presenza di imprese di Facility and plants management è indubbiamente interes-
sante.
• Gli operatori «specialized» offrono i propri servizi di efficienza energetica prevalentemente ai mer-
cati terziario ed industriale, prediligendo interventi di media «taglia».
• Gli Energy Efficiency Service Provider (EESP) specializzati tendono a reperire le risorse finanziarie
per gli interventi di efficienza energetica che realizzano attraverso l’accensione di debiti presso
istituti di credito «partner». Al contrario, gli Original Equipment and Energy Efficiency Manufacturers
(OEEEM) specializzati prediligono invece che sia il cliente ad accollarsi direttamente l’onere del
finanziamento del progetto.
• Gli operatori «specialized» erogano i propri servizi di efficienza energetica senza nessuna preferenza
sulla forma contrattuale.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
Gli operatori «integrated» rappresentano il 44% del campione analizzato, ossia 141 imprese.
Le combinazioni di attività caratteristiche più ricorrenti tra gli operatori «integrated» sono riportate
nella figura seguente.
• Gli operatori integrati tendono ad integrarsi su tutte le attività caratteristiche del processo di realiz-
zazione di un intervento di efficienza energetica.
• Quelli che si integrano sull’attività di installazione, nella quasi totalità dei casi ne assumono la re-
sponsabilità, demandando tuttavia all’esterno l’attività operativa a soggetti esterni.
• Non mancano operatori (il 15% del totale) che lasciano al cliente finale la responsabilità sul moni-
toraggio e sulla manutenzione. Questo capita in particolar modo nel caso di interventi caratterizzati
da soluzioni tecnologiche «standard» (motori elettrici, inverter, ecc.) che possono essere gestite dalle
risorse afferenti al cliente finale anche in assenza di competenze specialistiche.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
Nelle slide seguenti si dettaglia l’analisi del modello di business degli operatori «integrated» lungo le
dimensioni già definite in precedenza, ovvero:
• Core business, ossia l’area di business responsabile della maggior parte del fatturato dell’impresa;
• Target market, ossia la tipologia di cliente a cui l’impresa principalmente offre i propri servizi;
25%
22%
20%
15%
15% 13%
10% 9%
10%
6% 7%
5%
5% 2% 1% 1%
1% 1% 1% 1% 2% 1% 2%
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
I grafici seguenti mostrano la ripartizione degli operatori «integrated» in funzione del loro core busi-
ness.
Si nota come la maggior parte degli operatori integrati sia rappresentata dagli Energy Efficiency Service
Provider (EESP), ma assume una certa rilevanza il ruolo degli Original Equipment and Energy Efficiency
Manufacturers (OEEEM) se paragonato al cluster degli operatori «specialized».
4%
15%
21%
85% 74%
Utility
• Il cluster è sostanzialmente «dominato» dalle ESCo, ossia le imprese che hanno come core business
l’efficienza energetica, che si assumono la responsabilità della totalità delle attività caratterizzanti un
intervento di efficienza energetica al fine di garantire elevata qualità ai propri clienti.
• Le imprese di Facility and plants management fanno comunque registrare una presenza discreta ed
offrono i servizi di efficienza energetica per le medesime motivazioni rilevate per il cluster degli operatori
specializzati (ampliamento dell’offerta e incremento delle marginalità).
• Le società di consulenza (Advisory) sono assenti in questo cluster di analisi, come immaginabile, non
essendo mai integrate su più di 3 attività caratteristiche degli interventi di efficienza energetica.
• Il 4% degli operatori integrati afferisce al comparto delle Utility, ossia imprese aventi come core
business la distribuzione e/o vendita dei vettori energetici, che vedono negli interventi di efficienza
energetica un’interessante fonte di guadagno, a differenza delle utility specializzate.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
I grafici seguenti mostrano la ripartizione degli operatori «integrated» in funzione del loro target seg-
ment.
OEEEM EESP
5%
10%
27%
6% 31%
73%
48%
• Gli operatori integrati offrono i propri servizi di efficienza energetica prevalentemente al mercato
industriale. In particolare, gli ambiti di maggiore interesse riguardano gli edifici industriali, i processi
produttivi che caratterizzano i settori più «energivori» come la siderurgia, la produzione di prodotti per
l’edilizia (cemento e laterizi), la produzione di carta e cartone.
• Gli operatori integrati riservano un buon interesse verso il segmento terziario, soprattutto privato,
andando ad offrire i propri servizi di efficienza energetica soprattutto per ambiti quali la Grande Distri-
buzione Organizzata e più in generale il commercio (negozi, minimarket), le strutture ricettive (Hotel in
primis) e le strutture ospedaliere.
• È interessante notare come gli Original Equipment and Energy Efficiency Manufacturers (OEEEM)
integrati offrano i propri prodotti/servizi principalmente al segmento industriale.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
I grafici seguenti mostrano la ripartizione degli operatori «integrated» in funzione del metodo di finan-
cing principalmente utilizzato.
OEEEM EESP
15%
40%
9%
47%
75%
13%
• Gli Energy Efficiency Service Provider (EESP) integrati reperiscono le risorse finanziarie per realizzare i
propri progetti di efficienza energetica prendendosi carico dell’accensione di un debito presso i tradi-
zionali istituti di finanziamento. A differenza degli operatori specializzati, la maggior parte delle impre-
se dichiara di richiedere il finanziamento ai medesimi istituti con cui il cliente ha in essere relazioni.
• Gli Original Equipment and Energy Efficiency Manufacturers (OEEEM) integrati, a differenza di quelli
specializzati, finanziano i propri progetti di efficienza energetica sia attraverso l’accensione di un debi-
to che richiedendo capitale al cliente finale.
• Anche in questo cluster di soggetti, così come per il gruppo degli operatori specializzati, l’equity
si rivela la metodologia di finanziamento meno utilizzata. Ciò è dovuto ad una bassa capitalizzazione
che spesso caratterizza gli operatori italiani dell’efficienza energetica.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
I grafici seguenti mostrano la ripartizione degli operatori «integrated» in funzione del contratto princi-
palmente offerto.
OEEEM EESP
21%
40%
60%
79%
• Sia Energy Efficiency Service Provider (EESP) integrati che Original Equipment and Energy Effi-
ciency Manufacturers (OEEEM) integrati tendono ad offrire i propri servizi di efficienza energetica
attraverso forme contrattuali che prevedono una remunerazione in funzione del raggiungimento di
un determinato livello di risparmio energetico.
• È inoltre interessante sottolineare come circa il 30% degli operatori che offrono contratti basati sulla
garanzia del risparmio dichiari di utilizzare contratti EPC secondo la configurazione «Shared Savings»,
in cui cliente e fornitore di servizi di efficienza energetica si accordano sulla suddivisione dei proventi
del risparmio di costo dell’energia per una durata temporale ed una percentuale definiti nel contratto.
www.energystrategy.it 75
1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
• Gli operatori «integrated» tendono ad integrarsi su tutte le del processo di realizzazione di un inter-
vento di efficienza energetica.
• Gli operatori «integrated» sono sostanzialmente ESCo, avendo come core business l’efficienza ener-
getica, ma la presenza di imprese di Facility and plants management e di Original Equipment and
Energy Efficiency Manufacturers (OEEEM) è indubbiamente interessante.
• Gli operatori «integrated» offrono i propri servizi di efficienza energetica prevalentemente al mer-
cato industriale, non tuttavia tralasciando il segmento del terziario.
• Gli Energy Efficiency Service Provider (EESP) integrati tendono a reperire le risorse finanziarie
per gli interventi di efficienza energetica che realizzano attraverso l’accensione di debiti presso
istituti di credito che hanno già una relazione con il cliente finale. Gli Original Equipment and Energy
Efficiency Manufacturers (OEEEM) integrati finanziano i propri progetti di efficienza energetica sia
attraverso l’accensione di un debito che richiedendo capitale al cliente finale.
• Gli operatori «integrated» erogano i propri servizi di efficienza energetica attraverso contratti basati
sulla garanzia del risparmio e, in alcuni casi, che assumono requisiti da contratti EPC.
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1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
• Analizzando nel complesso il campione di 320 imprese operanti sul mercato italiano dell’efficienza
energetica, emerge che:
• la maggior parte degli operatori analizzati (circa il 62%) sia concentrata in 5 regioni (Piemonte,
Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio);
• solo il 28% operatori analizzati integrano tutte le attività caratteristiche degli interventi di efficien-
za energetica;
• l’ attività caratteristica degli interventi di efficienza energetica più integrata risulta essere l’ «Audit
energetico e studi di fattibilità», di cui il 90% delle imprese del campione assume la responsabilità.
Di queste circa il 78% delle imprese detiene risorse interne che la effettuano operativamente.
• l’attività caratteristica degli interventi di efficienza energetica meno integrata risulta essere l’ «Instal-
lazione», di cui solo il 55% delle imprese del campione assume la responsabilità. Di questi però il
34% delle imprese detiene risorse interne che la effettuano operativamente.
• il core business dominante è l’ «Energy Efficiency», ovvero le ESCo che in effetti rappresentano il
58% delle imprese analizzate, anche se solo il 62% di queste risulta essere ad oggi certificata UNI
CEI 11352. Si registra inoltre una buona presenza di imprese afferenti al comparto del «Facility and
plants management» (il 26% del campione), che offrono servizi di efficienza energetica al fine di am-
pliare la propria offerta ed ottenere un miglior rendimento degli impianti che gestiscono. Gli Original
Equipment and Energy Efficiency Manufacturers (OEEEM) fanno registrare invece una presenza inte-
ressante nel cluster degli operatori integrati.
• i target client sono essenzialmente il segmento terziario ed industriale (che caratterizza l’84% del
campione). Gli operatori prediligono realizzare interventi di «grande taglia», a fronte di un maggior ri-
sparmio energetico ottenibile rispetto a «piccoli» interventi sul residenziale. Il segmento residenziale è
invece poco considerato dalla maggior parte degli operatori, in quanto è caratterizzato da un elevata
parcellizzazione.
www.energystrategy.it 79
1. Il mercato italiano dell’efficienza energetica
• gli operatori prediligono reperire (62% delle imprese del campione) le risorse finanziarie per i pro-
getti di efficienza energetica attraverso l’accensione di debito con istituti di finanziamento. Quando
ciò non è possibile, il rischio finanziario è lasciato al cliente.
• gli operatori prediligono offrire (68% delle imprese del campione) contratti basati sulla garanzia del
risparmio energetico, anche se solo la minor parte (38%) di questi stipula reali contratti EPC.
• le caratteristiche dei modelli di business degli operatori testimoniamo un buon livello di maturità
della filiera italiana dell’efficienza energetica, che potrebbe indubbiamente favorire la diffusione de-
gli interventi di razionalizzazione dei consumi sul panorama nazionale. Occorre tuttavia prendere anche
in considerazione il quadro normativo e, soprattutto, finanziario in cui la filiera italiana è calata, che
risulta ancor'oggi caratterizzato da una notevole difficoltà nel reperimento dei finanziamenti (sia pub-
blici, che privati).
ELECTRA ITALIA
UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO BKW
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2. I modelli di business delle ESCo italiane
Il presente capitolo ha l’obiettivo di analizzare le Energy Service Companies (ESCo) operanti in Italia,
andando a:
• definire ed analizzare gli elementi che caratterizzano i modelli di business. In particolare, definendo
degli archetipi, saranno analizzate per le differenti ESCo le tipologie di interventi di efficienza energetica
realizzati, le tipologie di contratti offerti, le attività svolte, le risorse impiegate, le partnership instaurate
e i canali commerciali utilizzati;
• analizzare l’evoluzione dei modelli di business delle ESCo con particolare riferimento a le tipologie
di interventi di efficienza energetica realizzati, le risorse impiegate, le partnership instaurate e i canali
commerciali utilizzati.
Il capitolo precedente ha mostrato come le imprese che operano nel settore italiano dell’efficienza energe-
tica presentano caratteristiche molto eterogenee fra di loro.
Fra queste, gli operatori il cui core business è l’ «Energy Efficiency e che prendono l’accezione di Energy
Service Companies (ESCo), rappresentano indubbiamente il campione più interessante in quanto:
• rappresentano il 59% del totale del campione precedentemente analizzato;
• sono le uniche ad essere nella maggior parte dei casi «nate» attorno al nuovo business dell’efficienza
energetica;
• sono gli operatori che la norma UNI CEI 11352 stabilisce come soggetti «chiave» allo sviluppo dell’effi-
cienza energetica in un Paese.
www.energystrategy.it 83
2. I modelli di business delle ESCo italiane
27%
89% 27%
ESCo certificate UNI CEI 11352 Fatturato < 0,5 mln €/anno
ESCo in fase di certificazione UNI CEI 11352 Fatturato compreso tra 0,5 e 2,5 mln €/anno
Utilizzando come driver di classificazione principale il target market, ossia la tipologia di cliente a cui l’im-
presa principalmente offre i propri servizi, è stato possibile individuare 3 archetipi di Business Model
«dominanti» che caratterizzano le ESCo operanti in Italia, come mostrato nella figura seguente.
Target market
Terziario
Industriale
Residenziale
www.energystrategy.it 85
2. I modelli di business delle ESCo italiane
Al fine di analizzare gli elementi che caratterizzano i modelli di business delle ESCo operanti in Italia,
abbiamo declinato il modello di business in 6 elementi, 2 dei quali derivano dall’indagine illustrata nel ca-
pitolo 1 (tipologia di contratti offerti e attività integrate), mentre altri 4 elementi sono stati aggiunti.
1 2 3 4 5 6
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2. I modelli di business delle ESCo italiane
Il modello di business di una ESCo può essere descritto in funzione delle 2 tipologie di contratto offerte ai
propri clienti, ovvero:
1
- Tipologia Descrizione
Tipologia
di contratti Vendita «pura» L’impresa realizza l’intervento di efficienza energetica presso il cliente finale e
prevede una remunerazione definita in via forfetaria.
L’impresa realizza l’intervento di efficienza energetica e prevede una remunera-
zione in funzione del raggiungimento di un determinato livello di risparmio
Saving contract energetico. Fanno parte di questa categoria i più evoluti Energy Performance
Contracts (EPC) in cui viene definita una condivisione dei risparmi fra cliente e
fornitore dei servizi di efficienza energetica.
Il modello di business di una ESCo può essere descritto in funzione delle attività caratteristiche degli inter-
venti di efficienza energetica su cui essa si integra, ovvero:
2
Audit Monitoraggio e
energetico e manutenzione
Attività Progettazione Installazione Descrizione a pag. 44
studi di Gestione
fattibilità degli incentivi
Sono da considerarsi integrate tutte le attività caratteristiche degli interventi di efficienza energetica di cui
la ESCo si assume la responsabilità o detiene internamente le risorse che la effettuano.
Il modello di business di una ESCo può essere descritto in funzione delle tipologie di soluzioni di efficien-
za energetica che principalmente utilizza nei propri interventi presso il cliente finale.
È interessante analizzare questo elemento al fine di comprendere l’«ampiezza» e l’eterogeneità della
gamma di soluzioni di efficienza energetica offerta dalle ESCo operanti in Italia.
In particolare si sono considerate le seguenti soluzioni tecnologiche per l’efficienza energetica:
• Sistemi di illuminazione efficienti;
• Sistemi efficienti di generazione e distribuzione di aria compressa;
3
• Sistemi efficienti di refrigerazione;
Tipologia • Motori elettrici e inverter;
di interventi • Sistemi di Energy Intelligence;
di efficienza
energetica • Sistemi di combustione efficienti;
realizzati • Tecnologie di recupero di cascami termici;
• Chiusure vetrate;
• Superfici opache;
• Uninterruptible Power Supply (UPS)
• Cogenerazione;
• Cicli ORC;
• Pompe di calore;
• Caldaie a condensazione;
• Solare Termico
www.energystrategy.it 89
2. I modelli di business delle ESCo italiane
Il modello di business di una ESCo può essere descritto in funzione delle tipologie di canali perseguiti al
fine di rendere visibile la propria offerta sul mercato.
È interessante analizzare questo elemento al fine di comprendere in che modo le ESCo operanti in Italia
4 cercano di stabilire il contatto con i potenziali clienti e in che modo vengono ripartiti gli investimenti in
marketing e comunicazione.
Canali
commerciali
In particolare si sono considerate le seguenti tipologie di canali commerciali:
• «Rete commerciale», in merito alla presenza di un ufficio commerciale e/o all’assunzione di una rete di
agenti;
• «Fiere e convegni», in merito alla partecipazione da parte della ESCo in fiere e convegni di settore;
• «Passaparola», in merito alla diffusione informale della reputazione fra i clienti dei servizi offerti dalla
ESCo;
• «Workshop», in merito all’organizzazione da parte della ESCo di convegni volti a diffondere la cultura
dell’efficienza energetica ed i benefici ottenibili dalla realizzazione degli interventi di razionalizzazione
dei consumi.
Il modello di business di una ESCo può essere descritto in funzione delle tipologie di competenze che la
ESCo sviluppa al proprio interno al fine di garantire un determinato livello di qualità del proprio servizio
offerto.
5 È interessante analizzare questo elemento al fine di comprendere quanto le ESCo operanti in Italia siano
in grado di offrire servizi di efficienza energetica corretti dal punto di vista progettuale, in merito alla
Risorse
stima dei benefici economici (business planning) ed in base alla normativa vigente (adempimento di
interne
obblighi).
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2. I modelli di business delle ESCo italiane
Il modello di business di una ESCo può essere descritto in funzione delle tipologie di soggetti con cui la
ESCo instaura una «relazione», più o meno formalizzata, che reputa indispensabile per garantire un cor-
retto servizio ai propri clienti.
6 È interessante analizzare questo elemento al fine di comprendere quali soggetti esterni vengano consi-
derati dalle ESCo operanti in Italia come centro di servizi/competenze che determinano un vantaggio
Partner
competitivo.
Le ESCo «industriali», ovvero quegli operatori che realizzano principalmente interventi di efficienza ener-
getica su processi produttivi ed edifici industriali, rappresentano il 25% del campione analizzato (20
operatori) ed hanno le seguenti caratteristiche:
Certificazione UNI CEI 11352
5%
La quasi totalità delle ESCo afferenti al gruppo che realizzano principalmente interventi di efficienza ener-
getica su processi produttivi ed edifici industriale risulta essere certificata UNI CEI 11352 ed in media da
più di 3 anni. Questo denota la volontà da parte degli operatori di utilizzare la certificazione quale accredi-
tamento dei servizi di efficienza energetica offerti.
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2. I modelli di business delle ESCo italiane
Le ESCo «industriali»
Le ESCo «industriali» sono generalmente di medie/grandi dimensioni in quanto registrano dei fatturati
in media superiori ai 20 milioni di €.
5%
40% 30%
Fatturato compreso tra 0,5 e 2,5 mln €/anno
Fatturato compreso tra 2,5 e 10 mln €/anno
25%
Fatturato compreso tra 10 e 50 mln €/anno
Fatturato > 50 mln €/anno
Di seguito vengono descritti gli elementi caratteristici dei modelli di business delle ESCo «industriali».
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2. I modelli di business delle ESCo italiane
Le ESCo «industriali»
www.energystrategy.it 97
2. I modelli di business delle ESCo italiane
Le ESCo «industriali»
• Riassumendo, le ESCo «industriali» risultano essere totalmente integrate, instaurano partnership con
i fornitori delle soluzioni tecnologiche di efficienza energetica al fine di perseguire differenziali di
qualità, investono in tipologie di risorse molto eterogenee fra loro (tecniche, economico/manageriali
e legali), perseguono quasi tutti i canali di comunicazione e commerciali, offrono contratti «evoluti»
basati sulla condivisione dei risparmi energetici con il cliente.
• Inoltre, le ESCo «industriali» presentano una struttura di costo poco «snella» le cui voci principali
riguardano i costi del personale (tipicamente il 30%-40% dei costi totali) e quelli dell’acquisto di tecno-
logie e servizi (tipicamente il 15%-20% dei costi totali), in merito alla fornitura di soluzioni di efficienza
energetica e alla fase di installazione presso il cliente finale.
• Le ESCo «industriali» realizzano il proprio fatturato prevalentemente grazie alla condivisione dei rispar-
mi energetici «garantiti» con il cliente e ai servizi complementari a questi, ossia la gestione dei Titoli
di Efficienza Energetica e la «consulenza energetica», in cui la ESCo supporta il proprio cliente nella
scelta del mix energetico e della fornitura.
Le ESCo «building», ovvero quegli operatori che realizzano principalmente interventi di efficienza energe-
tica su edifici del terziario (sia pubblico che privato) e del residenziale, rappresentano il 22% del campione
analizzato (18 operatori) ed hanno le seguenti caratteristiche:
Certificazione UNI CEI 11352
17%
La maggior parte delle ESCo «building» risulta essere certificata UNI CEI 11352 anche se l’accredita-
mento risulta essere in media alquanto recente (inferiore a 2 anni).
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2. I modelli di business delle ESCo italiane
Le ESCo «building»
17%
28% Fatturato < 0,5 mln €/anno
Relativamente alle dimensioni, le ESCo «building» risultano essere molto eterogenee. La maggior parte
sono di piccole dimensioni, ma non mancano alcuni soggetti di medie dimensioni. I fatturati in media
sono inferiori agli 8 milioni di €.
Di seguito vengono descritti gli elementi caratteristici dei modelli di business delle ESCo «building».
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2. I modelli di business delle ESCo italiane
Le ESCo «building»
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2. I modelli di business delle ESCo italiane
Le ESCo «building»
• Riassumendo, le ESCo «building» risultano essere maggiormente integrate sulle prime attività carat-
teristiche dei progetti di efficienza energetica (audit, progettazione e installazione), instaurano partner-
ship con i fornitori delle soluzioni ma al fine di perseguire differenziali di costo, investono essenzial-
mente in competenze tecniche e economico/manageriali, veicolano la loro offerta attraverso una rete
commerciale, offrono principalmente contratti basati su una remunerazione forfettarie del servizio
di efficienza energetica.
• Inoltre, le ESCo «building» presentano una struttura di costo molto «snella» le cui voci principali
riguardano i costi di acquisto di soluzioni per l’efficienza energetica e servizi di installazione (tipica-
mente il 15%-20% dei costi totali).
• Le ESCo «building» realizzano il proprio fatturato prevalentemente grazie alla vendita «pura» dei
propri servizi di efficienza energetica.
Le ESCo «full scope», ovvero quegli operatori che realizzano principalmente interventi di efficienza ener-
getica sia su processi produttivi che su edifici industriali, del terziario e del residenziale, rappresentano il
53% del campione analizzato (44 operatori) ed hanno le seguenti caratteristiche:
Certificazione UNI CEI 11352
11%
La maggior parte delle ESCo «full scope» risulta essere certificata UNI CEI 11352 anche se l’accredi-
tamento risulta essere in media recente (inferiore a 3 anni).
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2. I modelli di business delle ESCo italiane
9% 7%
23% Fatturato < 0,5 mln €/anno
Relativamente alle dimensioni, le ESCo «full scope» risultano essere per la maggior parte di medie
dimensioni, avendo dei fatturati in media inferiori superiori ai 10 milioni di €.
Di seguito vengono descritti gli elementi caratteristici dei modelli di business delle ESCo «full scope».
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2. I modelli di business delle ESCo italiane
Le ESCo «full scope» tendono ad instaurare partnership con gli OEM «leader»
che offrono le soluzioni di efficienza energetica principalmente utilizzate (si veda
a tale proposito la descrizione dell’elemento 3 dei modelli di business a pag.30)
6 al fine di sfruttare dei differenziali di costo, ovvero offrire progetti con costi
minori rispetto a quelli proposti dai concorrenti. Le ESCo «full scope», a dif-
Partner ferenza delle altre, instaurano anche partnership con università, al fine di po-
ter offrire soluzioni innovative ai propri clienti. La maggior parte delle ESCo
«full scope» inoltre presenta un partner finanziario (istituto di finanziamento)
al fine di poter offrire ai propri clienti anche un supporto al finanziamento
dell’intervento di efficienza energetica.
www.energystrategy.it 109
2. I modelli di business delle ESCo italiane
• Riassumendo, le ESCo «full scope» risultano essere integrate su tutte le attività caratteristiche dei pro-
getti di efficienza energetica (audit, progettazione e installazione) e instaurano numerose tipologie di
partnership: con i fornitori delle soluzioni, al fine di perseguire differenziali di costo, con università,
al fine di poter offrire soluzioni innovative ai propri clienti e con istituti di finanziamento, al fine di
reperire agevolmente le risorse finanziarie. Le ESCo «full scope» investono essenzialmente in compe-
tenze tecniche e economico/manageriali, veicolano la loro offerta attraverso una rete commerciale
molto sviluppata ed investono in fiere e convegni di settore e principalmente utilizzano contratti
basati sulla garanzia del risparmio energetico, ma non condiviso.
• Inoltre, le ESCo «full scope» presentano una struttura di costo abbastanza «snella» le cui voci principali
riguardano i costi di acquisto di tecnologie per l’efficienza energetica e relativi servizi di installa-
zione (tipicamente il 20%-25% dei costi totali) e quelli del personale (tipicamente il 18%-24% dei costi
totali).
• Le ESCo «full scope» realizzano il proprio fatturato prevalentemente grazie alle attività di gestione
dei Titoli di Efficienza Energetica (tipicamente più del 50% dei ricavi totali) e, in parte minoritaria, dal
risparmio energetico «garantito» al cliente.
Dall’analisi dei modelli di business delle ESCo operanti in Italia emerge una sostanziale differenza fra le
ESCo che realizzano interventi di efficienza energetica su clienti industriali (ESCo «industriali») e quelle
volte ad efficientare anche gli ambiti del terziario e del residenziale (ESCo «building» e «full scope»).
Le prime infatti risultano essere totalmente integrate, instaurano partnership con i fornitori delle solu-
zioni tecnologiche di efficienza energetica al fine di perseguire differenziali di qualità, investono in tipo-
logie di risorse molto eterogenee fra loro (tecniche, economico/manageriali e legali), perseguono quasi
tutti i canali di comunicazione e commerciali, offrono contratti «evoluti» basati sulla condivisione dei
risparmi energetici con il cliente, da cui ne deriva la maggior parte dei ricavi.
Queste caratteristiche testimoniano una maggiore maturità delle ESCo «industriali» rispetto alle altre,
dovuta essenzialmente alla maggiore esperienza acquisita sul mercato (le ESCo «industriali» sono state
le prime ad essere costituite) e alla necessità di dover sviluppare un'offerta il più possibile competitiva
in un segmento complesso e molto concentrato.
www.energystrategy.it 111
2. I modelli di business delle ESCo italiane
Dall’analisi emerge inoltre come i modelli di business delle differenti tipologie di ESCo («industriali»,
«building» e «full scope») tenderanno ad uniformarsi con il tempo.
In particolare, si stima che le ESCo «building» e «full scope» assumeranno una configurazione di mo-
delli di business molto simile alle ESCo «industriali», dando così la possibilità agli operatori di realizzare
interventi in ogni segmento di mercato.
In un ambiente così competitivo, si stima che i fattori differenziali che potranno determinare il successo
di un ESCo saranno:
• competenze specialistiche;
• offerta di servizi e/o soluzioni complementari agli interventi di efficienza energetica (ad esempio
Sistemi di Energy Intelligence, per cui si rimanda all’Energy Efficiency Report 2014);
• facilità nel reperimento delle risorse finanziarie.
Le slide seguenti illustrano l’evoluzione temporale dei modelli di business delle ESCo operanti in Italia
con particolare riferimento a 4 elementi:
• Canali commerciali, ossia tipologia di canali perseguiti dalle ESCo al fine di rendere «visibile» la pro-
pria offerta sul mercato;
• Risorse interne, ossia le tipologie di competenze che le ESCo sviluppano al proprio interno;
• Partner, ossia le tipologie di soggetti con cui la ESCo instaura una «relazione».
www.energystrategy.it 113
2. I modelli di business delle ESCo italiane
L’indagine ha coinvolto 82 ESCo italiane, le cui caratteristiche sono illustrate a pag. 84.
Tipologia di inter- Ripartizione percentuale delle soluzioni tecnologiche implementate dalle ESCo
venti di efficienza analizzate nell’anno di riferimento
energetica realizzati
Cogenerazione 28%
15%
21%
Sistemi di illuminazione efficiente 26%
2014 2011
www.energystrategy.it 115
2. I modelli di business delle ESCo italiane
Il grafico seguente illustra l’evoluzione temporale delle tipologie di canali commerciali utilizzati dalle
ESCo analizzate.
0%
Workshop
6%
15%
Fiere e convegni
32%
45%
Passaparola
22%
40%
Rete commerciale
40%
2014 2011
Si evince un netto incremento di modalità più «strutturate» di comunicazione dell’offerta verso il clien-
te finale, dimostrazione di una maggiore maturità del mercato dell’efficienza energetica in Italia.
10%
Investimenti in competenze legali
25%
50%
Investimenti in competenze tecniche
38%
2014 2011
Si evince un netto incremento di investimenti in competenze legali, dimostrazione del fatto che le ESCo
italiane stanno realizzando interventi sempre più complessi e, quindi, rischiosi e si stanno «attrezzan-
do» al fine di offrire i propri servizi di efficienza energetica tramite la stipula di contratti «complessi»
(Energy Performance Contracts).
www.energystrategy.it 117
2. I modelli di business delle ESCo italiane
Il grafico seguente illustra l’evoluzione temporale delle tipologie di partnership instaurate dalle ESCo
analizzate.
58%
OEM "leader"
83%
17%
Istituti di finanziamento
10%
25%
Università
7%
2014 2011
Si evince un netto incremento di partnership con soggetti «esterni» alla filiera dell’efficienza energe-
tica (università e istituti di finanziamento), dimostrazione della volontà da parte delle ESCo italiane di
configurare un’offerta caratterizzata da soluzioni tecnologiche innovative e priva di barriere finanziarie.
ELECTRA ITALIA
UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO BKW
www.energystrategy.it 119
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
Attraverso l’analisi e la rielaborazioni delle informazioni contenute negli National Energy Efficiency Action
Plans 2014 (NEEAPs) attualmente disponibili, che si riferiscono a 18 fra i principali Stati Membri dell’Unione
Europea, si è condotta un indagine sullo stato dell’arte e sulle potenzialità dell’efficienza energetica
in Europa.
Gli Stati Membri presi in considerazione:
In particolare, i differenti Paesi sono stati classificati in base a due dimensioni d’analisi:
• «intensità energetica» (espressa in Mtep/anno), che indica i consumi energetici (elettrici + termici)
annualmente registrati nei differenti Paesi. Al fine di garantire uniformità nell’analisi, sono stati presi in
considerazione i consumi registrati nell’anno 2012;
• «quota raggiunta del target» (espressa in %), che indica il rapporto fra i risparmi energetici raggiunti
nell’anno 2012 e l’obiettivo prefissato per il 2020 da ciascun Paese. A titolo esemplificativo la Germania
ha registrato nel 2012 un risparmio energetico di 26,3 Mtep a fronte di un obiettivo al 2020 di 38 Mtep,
raggiungendo quindi la quota del 69% del target).
È bene tuttavia precisare che si è utilizzato il 2012 come anno di riferimento per la valutazione dello stato
dell’arte dell’efficienza energetica in Europa, al fine di avere:
• ufficialità del dato, frutto delle ricognizioni più recenti svolte dagli Stati Membri e presentate all’Unione
Europea nella seconda metà del 2014;
• comparabilità fra i Paesi.
In ogni caso, si stima per il periodo 2013-2014 una crescita stabile degli interventi di efficienza energe-
tica nei diversi Paesi oggetto d’analisi, caratterizzata da un tasso di crescita annuo in media compreso
fra il 10% ed il 20%.
www.energystrategy.it 123
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
Il seguente grafico mostra il posizionamento relativo dei Paesi sui 2 assi, con indicazione della media di
riferimento.
Quota raggiunta
del target
Media intensità energetica = 52,3 Mtep
70%
Germania
60%
50%
Svezia
Bulgaria UK
40% Francia
Croazia Spagna
Media quota
30% Estonia Austria raggiunta del
Finlandia Olanda target = 32%
Lettonia Belgio
20% Danimarca ITALIA (Pacchetto 20-20-20)
Portogallo
Lituania ITALIA (SEN)
10%
Irlanda Intensità
energetica
0%
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220
www.energystrategy.it 125
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
• la media della quota raggiunta del target risulta essere solo il 32% e la maggior parte dei Paesi
oggetto d’analisi (circa il 61%) si posizioni al di sotto di questa;
• solo un Paese (la Germania) ha superato la soglia indicativa del 50% di quota raggiunta del target,
raggiungendo già a fine 2012 circa il 69% dell’obiettivo prefissato al 2020;
• il «fanalino di coda» risulta essere l’Irlanda con solo il 9% di quota raggiunta del target, che corri-
sponde ad un risparmio di energia di 0,18 Mtep a fronte di un obiettivo di 1,96 Mtep;
• i Paesi più «energivori» (Spagna, UK, Francia, Italia e Germania), ovvero che presentano dei consumi
energetici annuali superiori alla media europea (pari a 52,3 Mtep) hanno raggiunto in media una quota
del target di circa il 41%, anche se fra questi l’Italia ha raggiunto solo il 15% (20% se non si considera
la SEN).
A partire dall’analisi sull’ «intensità energetica» e sulla «quota raggiunta del target», prendendo in consi-
derazione come soglie:
• la media dell’intensità energetica dei differenti Paesi;
• Il 50% di quota raggiunta del target, considerando di essere circa a metà fra l’entrata in vigore del
Pacchetto 20-20-20 (2009) ed il limite temporale di raggiungimento dei relativi obiettivi (il 2020);
emergono dall’analisi 3 cluster di Paesi:
1. High Consumption Paesi che presentano un elevato livello di consumi energetici annui e sono
& Energy Efficiency «vicini» dal raggiungimento dell’obiettivo
2. High Consumption & Paesi che presentano un elevato livello di consumi energetici annui e sono
Low Energy Efficiency ancora «lontani» dal raggiungimento dell’obiettivo
3. Low Consumption & Paesi che presentano moderati consumi energetici annui e sono ancora
Low Energy Efficiency «lontani» dal raggiungimento dell’obiettivo
www.energystrategy.it 127
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
Quota raggiunta
del target
Media intensità energetica = 52,3 Mtep
70%
1. High Consumption
Germania
60% & Energy Efficiency
50%
Svezia Quota
Bulgaria UK raggiunta del
40% Francia
Spagna target pari a 50%
Croazia
30% Estonia Austria
Finlandia Olanda
Lettonia Belgio
20% Danimarca ITALIA (Pacchetto 20-20-20)
Portogallo
Lituania ITALIA (SEN)
10% 3. Low 2. High
Consumption
Irlanda &Consumption
Low Energy & Low Energy
Intensità
Efficiency Efficiency energetica
0%
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220
• la maggior parte dei Paesi (circa il 72%) faccia parte del cluster 3 (Low Consumption & Low Energy
Efficiency) e presenti così sia una bassa penetrazione degli interventi di efficienza energetica, ma anche
consumi inferiori alla media.
• i Paesi più «energivori» (Spagna, UK, Francia, Italia e Germania), ovvero che presentano dei consumi
energetici annuali superiori alla media europea (pari a 52,3 Mtep), abbiano raggiunto nella quasi to-
talità dei casi (ad eccezione della precedentemente citata Germania) una quota del target prefissato
inferiore al valore soglia del 50% considerato e facciano parte del cluster 2 (High Consumption &
Low Energy Efficiency ), caratterizzato da elevati consumi, ma da una bassa penetrazione degli interventi
di efficienza energetica.
www.energystrategy.it 129
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
A partire dal grafico della pag. 128, è stato possibile stimare il potenziale di mercato dell’efficienza ener-
getica dei differenti cluster di Paesi, tenendo conto di:
• la quota raggiunta al 2012 rispetto al target di risparmio energetico fissato da ciascun Paese;
• la stima degli investimenti medi necessari a risparmiare 1 Mtep di energia, calcolata prendendo
come riferimento l’Italia (si veda a questo proposito l’Energy Efficiency Report 2013). In particolare:
Si sono quindi potuti stimare gli investimenti potenzialmente necessari al raggiungimento dell’obietti-
vo prefissato (espressi in mln€) per ciascun Paese.
www.energystrategy.it 131
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
• il volume d’affari necessario al raggiungimento dell’obiettivo prefissato dal Pacchetto 20-20-20 nei
vari Paesi risulti essere notevole, fra i 352 e i 534 miliardi di €;
• il cluster 2 (High Consumption & Low Energy Efficiency), seppur formato da solo 4 Paesi (Francia, UK,
Spagna e Italia) risulti essere quello a cui è ascrivibile il maggior potenziale di mercato, fra i 166 e i
264 miliardi di €;
• l’Italia rappresenti il Paese a cui è ascrivibile il maggior potenziale di mercato, fra i 55 e i 76 miliardi
di €.
www.energystrategy.it 133
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
A partire dalla stima del potenziale di mercato dell’efficienza energetica dei differenti cluster di Paesi ed
ipotizzando che la totalità del target prefissato nel Pacchetto 20-20-20 fosse da raggiungere entro il
2020, si sono stimati gli investimenti che si dovrebbero effettuare annualmente fra il 2015 ed il 2020
per ciascun cluster di Paesi.
Si stima quindi un potenziale di mercato per gli interventi di efficienza energetica in Europa, di circa
58 – 89 miliardi di € all’anno tra il 2015 ed il 2020.
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
Oltre alla stima degli investimenti necessari al raggiungimento dell’obiettivo prefissato per ciascun Paese,
si è ritenuto opportuno valutare l’effettiva possibilità che questo potenziale di mercato si concretizzi,
guardando alle caratteristiche dei diversi Paesi.
In particolare, l’analisi ha preso in considerazione 3 dimensioni: la maturità della filiera, la maturità del
quadro regolatorio e finanziario ed il potenziale di mercato.
Le differenti dimensioni sono state analizzate in ciascun Paese grazie al coinvolgimento di key-informant
del settore (ad esempio operatori del settore dell’efficienza energetica, esperti di normativa in materia di
efficienza energetica, ecc.) e alla consultazione di fonti secondarie (osservatori e report europei di settore).
www.energystrategy.it 137
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
• «MATURITÀ DEL QUADRO REGOLATORIO E FINANZIARIO», che valuta i principali elementi del con-
testo che possono favorire o meno la diffusione degli interventi di efficienza energetica. In particolare,
si sono valutati 2 aspetti:
• «efficacia dei sistemi di incentivazione», che valuta la presenza di sistemi di incentivazione
efficaci e stabili nel tempo. La presenza di sistemi di incentivazione volti a premiare il risparmio
energetico conseguito a seguito di determinati interventi di efficienza energetica (e non le taglie
degli interventi) e che si prefigurano stabili e fissi per fino al 2020 è la testimonianza di un quadro
regolatorio maturo;
• «efficacia del sistema finanziario», che valuta qualitativamente la difficoltà nell’ottenere un fi-
nanziamento (pubblico o privato) per progetti di efficienza energetica. La possibilità di accesso a
risorse finanziarie caratterizzate da un iter burocratico semplice e rapido e la presenza di metodi di
valutazione per l’accesso a tali finanziamenti basati sul risparmio energetico ottenibile dall’intervento
(e non sul merito creditizio del richiedente) sono la testimonianza di un quadro finanziario maturo.
• «POTENZIALE DI MERCATO», che indica la stima degli investimenti annuali medi che potenzial-
mente si dovrebbero effettuare in ciascun paese per adempiere alle disposizioni di riduzione dei
consumi presenti nel Pacchetto 20-20-20, come definito in precedenza (si veda da pag. 134).
www.energystrategy.it 139
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
BOX 3.1 - La normativa in materia di efficienza energetica dei principali Paesi europei
Di seguito sono sintetizzate le principali caratteristiche della normativa in materia di efficienza energetica
di alcuni Paesi europei
-
GERMANIA FRANCIA
BOX 3.1 - La normativa in materia di efficienza energetica dei principali Paesi europei
-
SPAGNA UK
www.energystrategy.it 141
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
www.energystrategy.it 143
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
Il grafico seguente illustra la classificazione dei differenti mercati europei secondo il grado di «maturità
della filiera» (asse x), il livello di «maturità del quadro regolatorio e finanziario» (asse y) ed il «potenziale
di mercato» (dimensione della bolla).
3 Spagna
Croazia ITALIA
UK
2
Portogallo
Lituania Francia
1 Estonia
Lettonia
0
0 1 2 3 4 5 6
Maturità della filiera
Legenda
«Potenziale di mercato» ≈ 11.000 mln€/anno ≈ 1.000 mln€/anno ≈ 250 mln€/anno
Dalla classificazione emergono 4 gruppi di mercati con caratteristiche comuni in termini di competizione
e maturità del contesto.
6
Finlandia
5 Danimarca
Belgio
4 Bulgaria
Svezia
Irlanda
3
Croazia
0
0 1 2 3 4 5 6
Maturità della filiera
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
• I gruppo 1 è composto da mercati dell’efficienza energetica con potenzialità di business molto in-
teressanti (14.000 mln €/anno tra il 2015 ed il 2020), presentando infatti una buona maturità della
filiera e, soprattutto, un’elevata maturità del quadro regolatorio e finanziario.
• In Paesi quali il Belgio, la Finlandia, la Danimarca, la Svezia, la Croazia, l’Irlanda, la Bulgaria e la Dani-
marca:
• non esistono particolari ostacoli nel reperimento di risorse finanziare per la realizzazione degli
interventi di efficienza energetica ed i sistemi di incentivazione risultano mediamente efficaci e
stabili nel tempo. Ad esempio in Belgio è un vigore un sistema di sussidi volti a promuovere inter-
venti di efficienza termica ed audit energetici nel residenziale, nel terziario e nell’industria.
• i mercati dell’efficienza energetica sono caratterizzati da un numero limitato di operatori (le ESCo
attualmente attive sono in media inferiori a 50) che, tuttavia, presentano un offerta «abbastanza» evo-
luta, offrendo ai propri clienti un’ampia gamma di interventi e contratti basati tipicamente sulla
garanzia del raggiungimento di determinati livelli di risparmio.
Dalla classificazione emergono 4 gruppi di mercati con caratteristiche comuni in termini di competizione
e maturità del contesto
GRUPPO 2 «Maturi»
Potenziale di mercato ≈ 20.000 mln €/anno
Maturità del quadro
regolatorio e finanziario
Olanda
Austria
5
Germania
4
0
0 1 2 3 4 5 6
Maturità della filiera
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
• I gruppo 2 è composto da mercati caratterizzati da un’elevata maturità del quadro regolatorio e finan-
ziario e buone potenzialità di business (20.000 mln €/anno tra il 2015 ed il 2020), ma con un’elevata
maturità della filiera e, quindi, un elevata competizione interna.
Dalla classificazione emergono 4 gruppi di mercati con caratteristiche comuni in termini di competizione
e maturità del contesto.
GRUPPO 3 «Frenati»
Potenziale di mercato ≈ 39.000 mln €/anno
5
4
Spagna
3 ITALIA
UK
2 Portogallo
Francia
0
0 1 2 3 4 5
Maturità della filiera
www.energystrategy.it 149
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
• I gruppo 3 è composto da mercati caratterizzati notevoli potenzialità di business (39.000 mln €/anno
tra il 2015 ed il 2020), ma con un’elevata maturità della filiera, quindi, un elevata competizione in-
terna e, soprattutto, con ostacoli all’ottenimento di risorse finanziarie per gli interventi di efficienza
energetica, nonostante la presenza di numerosi sistemi di incentivazione.
Dalla classificazione emergono 4 gruppi di mercati con caratteristiche comuni in termini di competizione
e maturità del contesto.
4
GRUPPO 4 «Assenti»
3 Potenziale di mercato ≈ 1.400 mln €/anno
Lituania
1 Lettonia
Estonia
0
0 1 2 3 4 5
Maturità della filiera
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
• Il gruppo 4 è composto da mercati caratterizzati da un basso livello di maturità della filiera, da forti
barriere normative e finanziarie alla diffusione dell’efficienza energetica e basse potenzialità di
business (1.400 mln €/anno tra il 2015 ed il 2020).
• La maggior parte dei Paesi europei risulta essere molto lontano dagli obiettivi di risparmio energetico
fissati nel Pacchetto 20-20-20: la quota di obiettivo ad oggi mancante risulta essere in media il 69%.
Questa situazione determina un notevole potenziale di mercato per gli interventi di efficienza ener-
getica in Europa, stimabile in circa 58 – 89 miliardi di € all’anno tra il 2015 ed il 2020.
• La maggior parte dei Paesi europei presentano un buon livello di maturità della filiera, che deter-
mina in molti casi un elevata competizione fra numerosi soggetti che offrono ai propri clienti contratti
basati sulla garanzia di raggiungimento di performance di risparmio energetico.
• Confrontando le informazioni relative alla maturità del quadro regolatorio/finanziario e alla quota
di obiettivo di riduzione dei consumi energetici attualmente raggiunto dei Paesi che presentano i
maggiori consumi energetici (Italia, Germania, Francia, Spagna e UK), appare evidente come la presen-
za di sistemi di incentivazioni efficaci e l’assenza di barriere al reperimento delle risorse finanziare
rappresentino una condizione sine-qua-non per la diffusione dell’efficienza energetica.
www.energystrategy.it 153
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
• I Paesi «Green Field» (gruppo 1) rappresentano i mercati indubbiamente più interessanti, in quan-
to la presenza di pochi operatori specializzati (ESCo), che in generale offrono una gamma conte-
nuta di soluzioni per l’efficienza energetica, determina un contesto competitivo facilmente «aggre-
dibile» da parte di soggetti esterni. A questo si aggiunge l’innegabile beneficio derivante da un
quadro regolatorio maturo, caratterizzato da incentivi volti a premiare il risparmio energetico degli
interventi, e da una sostanziale facilità di reperimento delle risorse finanziarie. Questi mercati
tuttavia presentano dei volumi d’affari potenziali discreti, in media circa 2 mld €/anno.
• I Paesi «Frenati» (gruppo 3) rappresentano invece i mercati più «allettanti», grazie ai notevoli
volumi d’affari potenziali in gioco, in media circa 7,8 mld €/anno. Tuttavia essi presentano da un
lato una filiera piuttosto matura, caratterizzata da numerosi operatori specializzati che offrono
numerose soluzioni tecnologiche attraverso contratti basati sulla garanzia risparmio, e, dall’altro
lato, un quadro finanziario inefficacie, caratterizzato da iter onerosi e lunghi per l’ottenimento del-
le risorse e da istituti finanziari che molto spesso valutano il merito creditizio del richiedente e non
quello del progetto.
• I Paesi «Assenti» (gruppo 3) rappresentano invece i mercati meno interessanti, che, nonostante la
presenza di pochi operatori specializzati e poco «evoluti» in materia di offerta, non presentano nella
maggior parte dei casi sistemi di incentivazione ad-hoc per gli interventi di efficienza energetica
e si caratterizzano di un quadro finanziario sostanzialmente immaturo. A questo si aggiungono scarsi
volumi d’affari potenziali in gioco, in media circa 0,5 mld €/anno.
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
• Come per il mercato italiano, sono stati analizzati una serie di soggetti «chiave» (EESP ed OEEEM
come definiti a pag. 30) operanti nei gruppi 1, 2 e 3 precedentemente individuati.
• Si è deciso di escludere dall’ambito d’analisi dei modelli di business degli operatori europei dell’ef-
ficienza energetica coloro che sono attualmente attivi nei mercati afferenti al gruppo 4, in quanto:
• si tratta di mercati poco interessanti (scarsa maturità del quadro regolatorio e finanziario e esiguo
potenziale di mercato);
• i soggetti attualmente attivi nei differenti Paesi risultano essere poco strutturati in materia di
efficienza energetica, per cui le informazioni non sarebbero state chiare e non confrontabili con
gli operatori degli altri Paesi.
Attività svolte
che indica la tipologia di attività caratteristiche di un intervento di efficienza energetica
tipicamente sono svolte internamente dall’impresa o di cui essa si assume la responsabilità
(come descritto a pag..44), ovvero:
Audit Monitoraggio e
energetico e manutenzione
Progettazione Installazione
studi di Gestione
fattibilità degli incentivi
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
In particolare sono stati coinvolti nell’analisi 120 operatori, la cui distribuzione geografica è riportata di
seguito.
Belgio
Bulgaria
Irlanda
Croazia
4% 1%
11% 6% 3% Danimarca
9% 7% Finlandia
2%
6% Svezia
12%
7% Austria
16% 8%
Olanda
9%
Portogallo
Germania
Spagna
UK
Francia
La figura di seguito riporta le caratteristiche ricorrenti dei modelli di business degli operatori dell’efficien-
za energetica dei Paesi «Green Field».
Attività svolte
Attività svolte internamente o di cui si ha responsabilità Attività completamente esterne
Audit Monitoraggio e
energetico e manutenzione
Progettazione Installazione
studi di Gestione
fattibilità degli incentivi
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
• specializzati nell’offerta di servizi di efficienza energetica, aventi l’obiettivo di ridurre i consumi dei
propri clienti. Si tratta in altre parole di ESCo che gestiscono le varie fasi di realizzazione degli interventi
di efficienza energetica senza vendere/distribuire energia, gestire gli impianti di generazione del
cliente o disporre di capacità produttiva sulle soluzioni per l’efficienza energetica;
• la cui offerta è principalmente rivolta al segmento industriale e terziario (sia pubblico che privato) e
formalizzata attraverso contratti basati sulla garanzia del risparmio energetico;
La figura di seguito riporta le caratteristiche ricorrenti dei modelli di business degli operatori dell’efficien-
za energetica dei Paesi «Maturi».
GRUPPO 2 «Maturi»
Target market
Contratto
INDUSTRIALE + TERZIARIO +
RESIDENZIALE SAVING CONTRACT
Attività svolte
Attività svolte internamente o di cui si ha responsabilità Attività completamente esterne
Audit Monitoraggio e
energetico e manutenzione
Progettazione Installazione
studi di Gestione
fattibilità degli incentivi
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
• specializzati nell’offerta di servizi di efficienza energetica aventi l’obiettivo di ridurre i consumi dei
propri clienti (ESCo), ma anche di imprese che possono realizzare un intervento di efficienza energe-
tica (dall’ audit iniziale al monitoraggio dei risultati) disponendo di capacità produttiva sulle soluzioni
per l’efficienza energetica;
• la cui offerta è rivolta trasversalmente a tutti i segmenti (industriale, residenziale e terziario - sia
pubblico che privato) e formalizzata attraverso contratti basati molto spesso non solo sulla garanzia
del risparmio energetico, ma anche sulla sua condivisione con il cliente finale;
Si riporta poi in dettaglio l’analisi condotta per un Paese – la Germania – rappresentativo del gruppo 2,
costituito dai Paesi «Maturi».
Target Market
È interessante segnalare come i soggetti
8% 13% Indutriale
19 5% operanti in questo Paese siano sostanzial-
soggetti Industriale + Terziario
analizzati
21% mente focalizzate su tutti i segmenti di
Industriale + Terziario
53%
+ Residenziale mercato, anche il residenziale che in qua-
Terziario
si tutti gli altri Paesi rappresenta un tar-
Terziario + Residenziale
get market «raro».
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
Di seguito sono descritti nel dettaglio gli assetti strategico-organizzativi dei soggetti «chiave» operanti in
alcuni Paesi-benchmark per l’Italia.
Financing
È interessante segnalare come gli operato-
ri ricorrano principalmente all’accensione
14%
48%
Cliente
di debiti per finanziare i propri progetti di
Equity
efficienza energetica, ma anche il finanzia-
Germania 38%
Debito mento tramite capitale proprio rappre-
senti un’alternativa perseguita, grazie alla
loro buona capitalizzazione.
Contratto
Di La figura di seguito riporta le caratteristiche ricorrenti dei modelli di business degli operatori dell’effi-
cienza energetica dei Paesi «Frenati».
GRUPPO 3 «Frenati»
Attività svolte
Attività svolte internamente o di cui si ha responsabilità Attività completamente esterne
Audit Monitoraggio e
energetico e manutenzione
Progettazione Installazione
studi di Gestione
fattibilità degli incentivi
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
• che offrono servizi di efficienza energetica a completamento dell’offerta di gestione degli impianti
che generano o assorbono energia del cliente (imprese che afferiscono al comparto del Facility and
plants management);
• la cui offerta è principalmente rivolta al segmento industriale e terziario (sia pubblico che privato) e
formalizzata attraverso contratti basati sulla garanzia del risparmio energetico;
• finanziano i propri interventi sia attraverso l’accensione di un debito presto istituti di finanziamen-
to, ma anche e soprattutto ricorrendo al capitale proprio, grazie alle notevoli risorse finanziarie di cui
dispongono;
Si riporta poi in dettaglio l’analisi condotta per un Paese – la Francia – rappresentativo del gruppo 3,
costituito dai Paesi «Frenati».
Target Market
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
Si riporta poi in dettaglio l’analisi condotta per un Paese – la Francia – rappresentativo del gruppo 3,
costituito dai Paesi «Frenati».
Financing
È interessante segnalare come gli opera-
23% tori ricorrano indifferentemente all’ac-
38%
Cliente censione di debiti o all’utilizzo di capitale
Equity
Francia 38% proprio per finanziare i propri progetti di
Debito
efficienza energetica.
Contratto
46%
13 È interessante segnalare come gli opera-
soggetti Vendita «pura»
analizzati 54% tori eroghino i propri servizi di efficienza
Saving contract
energetica senza nessun preferenza sulla
forma contrattuale.
Si riporta poi in dettaglio l’analisi condotta per un Paese – la Gran Bretagna – rappresentativo del grup-
po 3, costituito dai Paesi «Frenati».
Target Market
9% Indutriale
È interessante segnalare come i soggetti
11
soggetti
18% Industriale + Terziario operanti in questo Paese siano sostanzial-
36%
analizzati mente focalizzate sui segmenti dell’in-
Industriale + Terziario
9%
+ Residenziale
27%
Terziario
dustria e del terziario, con l’obiettivo di
Terziario + Residenziale realizzare prevalentemente interventi di
«grandi» taglie.
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
Si riporta poi in dettaglio l’analisi condotta per un Paese – la Gran Bretagna – rappresentativo del grup-
po 3, costituito dai Paesi «Frenati».
Financing
È interessante segnalare come gli operato-
ri ricorrano indifferentemente all’utilizzo
27% 36% Cliente
di capitale proprio per finanziare i propri
Equity progetti di efficienza energetica o deman-
UK 36%
Debito dino il compito al cliente finale.
Contratto
Si riporta poi in dettaglio l’analisi condotta per un Paese – la Spagna – rappresentativo del gruppo 3,
costituito dai Paesi «Frenati».
Advisory
Target Market
14% Indutriale
È interessante segnalare come i soggetti
14 29% Industriale + Terziario
soggetti
21% operanti in questo Paese siano sostanzial-
Industriale + Terziario
analizzati
7% 29%
+ Residenziale mente focalizzate sui segmenti dell’indu-
Terziario
stria e del terziario.
Terziario + Residenziale
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
Si riporta poi in dettaglio l’analisi condotta per un Paese – la Spagna – rappresentativo del gruppo 3,
costituito dai Paesi «Frenati».
Contratto
14 68%
32% È interessante segnalare come gli opera-
Vendita «pura»
soggetti
Saving contract
tori offrono praticamente solo contratti
analizzati
basati sulla garanzia del risparmio ener-
getico, senza tuttavia prevederne una con-
divisione con il cliente finale.
Gli operatori dell’efficienza energetica europei presentano in generale alcuni aspetti comuni:
• sono molto integrati sulle attività caratteristiche dei progetti di efficienza energetica, ovvero realizzano
internamente o si assumono la responsabilità di quasi tutto il processo che porta alla realizzazione
degli interventi;
• offrono ai propri clienti contratti basati sulla garanzia di raggiungimento di performance di rispar-
mio energetico.
www.energystrategy.it 173
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
Gli operatori dell’efficienza energetica europei presentano in generale anche alcune differenze fra
loro:
• in generale concentrano la loro offerta sui segmenti dell’industria e del terziario al fine di poter rea-
lizzare progetti di «grande taglia», ma coloro che operano nei Paesi «Maturi» (Olanda, Germania e Au-
stria) puntano anche al segmento residenziale in quanto industria e terziario sono molto presidiati;
A conclusione del capitolo, si presenta un’analisi di benchmark fra gli operatori italiani dell’efficienza ener-
getica ed i loro pari, operanti nei mercati europei più interessanti.
www.energystrategy.it 175
3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
La figura di seguito riporta il confronto fra i modelli di business degli operatori dell’efficienza energe-
tica operanti in Italia e quelli appartenenti al medesimo gruppo di riferimento (Gruppo 3) formato dai
mercati dell’efficienza energetica britannico, francese e spagnolo.
Gli operatori italiani in maniera analoga a quelli operanti nei Paesi considerati:
• concentrano la propria offerta sui segmenti dell’industria e del terziario, con particolare focalizza-
zione sull’efficientamento dei processi produttivi;
• offrono ai propri clienti contratti basati sulla garanzia di raggiungimento di performance di ri-
sparmio energetico;
• Sono generalmente molto integrati sulle attività caratteristiche dei progetti di efficienza energetica,
ovvero realizzano internamente o si assumono la responsabilità di quasi tutto il processo che porta
alla realizzazione degli interventi.
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
Al fine di mettere in relazione i modelli di business delle ESCo italiane e degli operatori afferenti ai prin-
cipali Paesi europei (Germania, Spagna, UK, Francia), si è svolta un’analisi di conformità su tre dimensioni:
• il livello di integrazione delle attività, secondo cui si valuta se le ESCo italiane si assumono o meno
la responsabilità delle medesime attività «integrate» nel modello di business degli operatori attivi
nei Paesi europei oggetto d’analisi;
• Le tipologie di contratti offerti, secondo cui si valuta se le ESCo italiane offrono ai propri clienti
tipologie di contratto simili a quelle offerte dagli operatori attivi nei Paesi europei oggetto d’a-
nalisi.
L’analisi è stata condotta suddividendo ESCo italiane ed operatori afferenti ai principali Paesi europei a
seconda della tipologia di ambito in cui gli interventi di efficienza energetica vengono realizzati: processo
produttivo o edificio.
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
La figura di seguito riporta l’analisi di «conformità» del modello di business prevalente delle ESCo italia-
ne e la su «esportabilità» nei principali Paesi europei.
Processo produttivo
Livello di
«conformità» : MEDIO
: BASSO
INTEGRAZIONE
ATTIVITÀ
ITALIA
FINANCING
CONTRATTO
La figura di seguito riporta l’analisi di «conformità» del modello di business prevalente delle ESCo italia-
ne e la su «esportabilità» nei principali Paesi europei.
Building
Livello di
«conformità» : MEDIO
: BASSO
INTEGRAZIONE
ATTIVITÀ
ITALIA
FINANCING
CONTRATTO
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3. L’efficienza energetica in Europa: stato dell’arte, prospettive di sviluppo e benchmark con la realtà italiana
Dall’analisi qualitativa di «conformità» dei modelli di business delle ESCo italiane rispetto a quello carat-
terizzante i soggetti operanti nei principali Paesi europei ne emerge come:
• le ESCo italiane potrebbero operare similarmente agli operatori europei analizzati per i progetti di
efficienza energetica su processi produttivi, anche se gli operatori esteri finanziano i propri progetti di
efficienza energetica su processi produttivi non privilegiando il debito, ma utilizzando anche equity
grazie ad una maggiore capitalizzazione;
• le ESCo italiane adottano un modello di business completamente differente dagli altri soggetti
«chiave» europei per quanto concerne gli interventi di efficienza energetica su edifici. In particolare, a
differenza delle ESCo italiane, gli operatori tedeschi. spagnoli, britannici e francesi utilizzano ricorse
finanziarie differenti ed offrono contratti frequentemente contratti EPC a differenza degli operatori
nazionali che offrono abitualmente contratti basati sul risparmio garantito, ma non sempre condiviso .
Giovanni Toletti
Damiano Cavallaro
Simone Franzò
Marco Guiducci
Davide Rebosio
Anna Temporin
Andrea Urbinati
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La School of Management
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La School of Management e L'Energy & Strategy Group
L’Energy & Strategy Group della School analizzarne strategie di business, scelte
of Management del Politecnico di Milano tecnologiche e dinamiche competitive,
è composto da docenti e ricercatori del e di studiare il ruolo del sistema norma-
Dipartimento di Ingegneria Gestionale tivo e di incentivazione.
e si avvale delle competenze tecnico- L’Energy & Strategy Group presenta i ri-
scientifiche di altri Dipartimenti, tra cui in sultati dei propri studi attraverso:
particolare il Dipartimento di Energia. • rapporti di ricerca “verticali”, che si oc-
L’Energy & Strategy Group si pone l’o- cupano di una specifica fonte di energia
biettivo di istituire un Osservatorio rinnovabile (solare, biomasse, eolico,
permanente sui mercati e sulle filie- geotermia, ecc.);
re industriali delle energie rinnovabili, • rapporti di ricerca “trasversali”, che af-
dell'efficienza energetica e della soste- frontano il tema da una prospettiva inte-
nibilità ambientale d'impresa in Italia, grata (efficienza energetica dell’edificio,
con l’intento di censirne gli operatori, sostenibilità dei processi industriali, ecc.).
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Le Imprese Partner
ABB è leader globale nelle tecnologie per l'energia e L’efficienza energetica è vista anche come uno stimolo
l'automazione che consentono alle utility ed alle industrie all’innovazione tecnologica, pur nella consapevolezza che
di migliorare le loro performance riducendo al contempo i principali miglioramenti arriveranno dall’ottimizzazione
l'impatto ambientale. Le società del Gruppo ABB impie- dei processi produttivi e soprattutto dall’introduzione di
gano circa 145.000 dipendenti in oltre 100 Paesi. tecnologie già accessibili e testate. Un’analisi dell’impatto
ABB come produttore e fornitore ha da sempre opera- di queste tecnologie ha dimostrato ampiamente che l’ef-
to per offrire prodotti e soluzioni orientati alla riduzione ficienza energetica è un investimento che si ripaga da sé.
dell’impatto ambientale. In un mondo in cui le risorse A questo riguardo l’approccio di ABB Italia a sostegno e
diminuiscono al crescere della domanda, ABB ha foca- supporto delle decisioni aziendale in ambito di efficienta-
lizzato la sua ricerca nello sviluppo di sistemi efficienti e mento energetico prevede lo sviluppo degli “Audit ener-
sostenibili per la generazione, la trasmissione, la distribu- getici” che hanno come obiettivo quello di consentire la
zione e l’impiego dell’energia elettrica. realizzazione di audit scalabili in funzione della complessi-
Nell’arco degli ultimi 20 anni, sono stati fatti notevoli passi tà delle realtà che vanno ad analizzare e sono in grado di:
avanti sul fronte dell’efficienza energetica nei settori che • Identificare le aree di intervento prioritarie
fanno un uso intensivo dell’energia ma da alcune indagini • Identificare opportunità personalizzate attraverso
svolte da ABB, come la stesura del rapporto “Trend glo- possibili soluzioni di intervento
bali nell’efficienza energetica 2013” emerge come esista • Valorizzare il ritorno degli investimenti in efficienza
un notevole potenziale, soprattutto in virtù di una spinta energetica
più decisa, consapevole e informata sui benefici che l’ef- • Stabilire criteri, parametri e procedure sistematizzati
ficienza energetica può apportare sul fronte ambientale, per la misura nel tempo del raggiungimento degli
ma soprattutto su quello economico, essendo l’efficienza obiettivi prefissati
energetica una scelta che supporta il mondo delle indu- L’audit può essere effettuato in tutti i settori (utilities, in-
strie e delle utility a rafforzare la propria competitività di dustriale, terziario e building) e in tutti gli ambienti (aree
lungo termine nonché le strategie di sostenibilità. produttive coperte e scoperte, aree logistiche, utilities e
L’uso dell’energia nell’industria, in Italia come in mol- building). L’analisi è eseguita sui vettori/processi energe-
te parti del mondo, è lontano dall’essere efficiente e ci tici: energia elettrica, gas e combustibili in genere, aria e
sono ampi spazi per miglioramenti. Per questo l’efficienza acqua, analizzando i sistemi elettrici e termodinamici dal
energetica, anche alla luce di un accesso ristretto all’ener- punto di vista tecnico, economico ed organizzativo.
gia e alle preoccupazioni legate ai cambiamenti climatici, L’innovazione nell’efficienza energetica passa attraverso
non è più considerata una scelta opzionale, bensì un irri- una politica ben precisa che può essere fatta sia da pic-
nunciabile pre-requisito per la crescita finanziaria a lungo coli che da grandi passi, ma soprattutto sostenuta da una
termine e per il miglioramento della competitività, so- visione e da una strategia volta ad individuare, misurare e
prattutto in settori energy-intensive. valorizzare i risultati concreti degli interventi realizzati.
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Costituito nel 2009 dalla fusione di due delle più stori- l’offerta di colonnine per la ricarica veloce di qualsiasi
che compagnie elettriche svizzere (Atel ed EOS), Alpiq veicolo elettrico, il gruppo è presente anche con diverse
- sede centrale a Losanna e quotazione alla Borsa Valori società nel settore delle infra-strutture ferroviarie e, più in
di Zurigo (SIX) - è oggi uno dei pochi gruppi in Europa generale, nella tecnica dei trasporti.
in grado di gestire l’intera catena di valore dell’energia: Alpiq realizza inoltre progetti di grandi dimensioni anche
dalla produzione, trading e vendita di elettricità e gas alla in veste di general contractor, come pure progetti in am-
fornitura di una vasta gamma di prodotti e servizi ener- bito grandi centrali e impianti industriali e nella tecnolo-
getici per edifici e impianti, per la tecnica dei tra-sporti, gia nu-cleare, ambientale e di approvvigionamento.
per centrali elettriche e impianti industriali. Alpiq, che nel In Italia è presente sin dal 1999 con l’avvio della libera-
2014 ha conseguito un fatturato di 6,7 miliardi di Euro con lizzazione del mercato elettrico nazionale, vantando però
un orga-nico di circa 8 200 dipendenti, di cui circa 500 in un legame storico consolidatosi negli anni nell'ambito
Italia, possiede un portafoglio di produ-zione diversificato dei rap-porti commerciali legati all'energia esportata sulla
e altamente flessibile, con una potenza installata di circa linea di interconnessione con la Sviz-zera.
6’400 mega-watt. In Svizzera produce elettricità principal- Il forte dinamismo che caratterizza il mercato italiano
mente da centrali idroelettriche e impianti nucleari, men- dell'energia ha offerto l'occasione al Gruppo di rendere
tre in Europa da centrali termoelettriche e impianti eolici. più capillare la propria presenza sul territorio, sfruttando
Le centrali elet-triche costituiscono una garanzia di forni- le oppor-tunità che si sono create dal 1999.
tura per clienti e partner presenti in numerosi mercati. Il Gruppo è attualmente presente con nove impianti
Nell’ambio del commercio energetico Alpiq è presente equamente suddivisi tra termoelet-trici, idroelettrici ed
sulle principali borse e sui più si-gnificativi mercati bila- eolici gestiti da Alpiq Energia Italia che si occupa di tutte
terali europei. Su diverse piattaforme commercializza la le attivi-tà legate al ciclo di vita degli impianti di produzio-
capacità delle proprie centrali e contratti di approvvigio- ne elettrica, dalle fasi di autorizzazione a quelle di costru-
namento, negoziando anche prodotti stan-dard e strut- zione e sviluppo.
turati. Principale player per il commercio transfrontaliero Risorse altamente specializzate sono dedicate all’indivi-
nell'Europa centro-rientale, Alpiq vanta una presenza lo- duazione di nuove iniziative pro-duttive e all’ottenimen-
cale sui mercati europei che gli permette di rispon-dere to di autorizzazioni necessarie per la realizzazione delle
con soluzioni ritagliate su misura alle più diversificate esi- centrali. Ingegneri ad elevata specializzazione gestiscono
genze dei propri clienti. Alpiq registra poi un’indiscussa le fasi operative e la conduzione e ma-nutenzione degli
leadership nel settore dei servizi di efficientamento ener- impianti. Collaboratori che operano nella funzione as-
getico grazie a un'ampia offerta di innovative e tecnolo- set management si occupano invece di tutti gli aspetti
giche soluzioni che hanno il van-taggio di far evitare gli economico-finanziari mentre risorse coinvolte nell’area
sprechi e di consentire di ottenere drastiche riduzioni dei permitting and environment gestiscono le questioni am-
consumi energetici. Oltre al settore dell’e-mobility, con bientali connesse all’esercizio degli impianti.
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BLS (Business Location Südtirol-Alto Adige), Agen- Un contesto economico sano, con il Pil più alto d’I-
zia della Provincia Autonoma di Bolzano per il mar- talia e tante imprese forti di know-how ed esperien-
keting territoriale e la localizzazione d‘impresa, ze eccellenti, che diventano spesso aziende leader
funge da punto di riferimento gratuito per tutte le nel loro settore. Infrastrutture efficienti, una pubbli-
questioni inerenti l‘avvio di progetti aziendali sul ter- ca amministrazione snella e funzionale, incentivi alla
ritorio altoatesino: consulenze di scenario, messa in ricerca, sostegni all'imprenditoria giovane e femmi-
rete con i partner pubblici e privati più indicati, in- nile. Ma anche buone scuole, varietà culturale, pae-
dividuazione delle aree produttive e degli immobili saggi incantevoli, natura e spazi aperti. Tutto questo
più idonei. fa già oggi dell’Alto Adige l’habitat ideale per vive-
Partner ideale per le aziende e gli investitori che re, lavorare e fare impresa.
guardano all‘Alto Adige e ai mercati del Nord Eu- Quella di Bolzano è la provincia italiana che in que-
ropa, BLS fornisce informazioni di dettaglio utili ad sti anni ha messo in campo le più efficaci politiche
orientarsi nel tessuto economico e sociale locale, e ha disegnato la più chiara prospettiva di innova-
così come a proiettarsi sui mercati dell’area tedesca, zione con l‘obiettivo di uscire dalle energie fossili.
valutare il potenziale di mercato, ricercare le oppor- Il 39% dell’energia totale (elettrica, termica, traffico)
tunità di finanziamento e le agevolazioni disponibili. consumata in Alto Adige è già rinnovabile, contro un
Fornisce inoltre assistenza nel disbrigo delle prati- 15% in Italia e un 13% nell’UE. Ma il 75% del fabbiso-
che burocratiche (come l‘ottenimento di permessi gno energetico dell’Alto Adige sarà coperto da fonti
e contributi), e nelle attività di avvio del progetto rinnovabili entro il 2020, e si arriverà al 90% entro il
aziendale (dal business plan alla ricerca dei collabo- 2050.
ratori). L’Alto Adige ha insomma una chiara visione del pro-
I servizi di BLS sono pensati per agevolare la presa prio futuro, ed intende condividerla con le aziende
di contatto con un‘incomparabile business location, più innovative del panorama nazionale e interna-
affermato punto di incontro tra i principali flussi eco- zionale. Che troveranno qui, pronti ad affiancarle e
nomici europei. E più in generale con un territorio disponibili a curare il transfer tecnologico e di co-
plurilingue e multiculturale, caratterizzato da un‘inci- noscenze, partner estremamente qualificati come
siva automia amministrativa e fortemente impronta- EURAC, Istituto Fraunhofer, IIT, Eco-Research, Libera
to in ogni settore a sostenibilità, rispetto ambienta- Università di Bolzano, nonchè istituzioni come BLS,
le, qualità ed efficienza. TIS e Agenzia CasaClima.
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ELECTRA ITALIA Electra Italia S.p.A. è una società che fornisce energia Electra Italia porta le proprie competenze al servizio del-
UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO BKW
elettrica, gas e servizi energetici in Italia dal 1999 e fa le piccole e medie imprese italiane tramite prodotti in-
parte del Gruppo Svizzero BKW AG. novativi e condizioni contrattuali trasparenti in ogni fase
Electra Italia è un operatore di riferimento del mercato della negoziazione.
italiano in grado di offrire prodotti e prezzi altamente Electra Italia è inoltre partner commerciale per le azien-
competitivi, grazie attraverso una conoscenza appro- de rivenditrici di energia che scelgono di offrire alla pro-
fondita della realtà industriale italiana e la competenza pria clientela un servizio di alta qualità basato su puntua-
sui mercati dell’energia e sull’ evoluzione normativa di lità e affidabilità.
settore. I Clienti Rivenditori possono gestire la propria attività in
L'organizzazione di Electra Italia prevede due canali di modo efficace tramite servizi dedicati erogati anche tra-
vendita che, attraverso le diverse competenze e profes- mite un portale web personalizzato.
sionalità, sono in grado di fornire soluzioni flessibili e de- L'impegno per l’Efficienza Energetica
dicate a tutte le tipologie di clientela aziendale. Uno degli obiettivi fondamentali del gruppo BKW e di
L'area Vendita Grandi Consumatori si occupa delle Electra Italia è l'approvvigionamento sicuro, sostenibi-
cosiddette "aziende energivore", ovvero tutte quelle le ed economico per i propri Clienti; il Gruppo BKW ha
imprese che hanno un volume di consumo di energia quindi provveduto ad ampliare la produzione di energia
annuo superiore ai 5.000.000 kWh. da fonti rinnovabili, in particolare energia eolica e idrau-
L'azione commerciale dell'area PMI si rivolge invece a lica. BKW ha inoltre elaborato modelli innovativi di ef-
tutte le aziende che registrano annualmente volumi di ficienza energetica dedicati ai propri Clienti, ampliando
consumo energetico compresi tra i 50.000 e i 5.000.000 l’infrastruttura di rete e impiegando nuove tecnologie.
kWh. Alla fornitura di energia elettrica e gas, Electra Italia ha
L'offerta di Electra Italia per i Grandi Consumatori si pone quindi affiancato un’offerta completa di servizi e soluzio-
l'obiettivo di ridurre i costi di acquisto per mezzo di: ni per l’efficienza energetica, incluso il supporto finan-
• accesso ai principali mercati elettrici OTC e SPOT; ziario agli investimenti e la proposta di tecnologie inno-
• contratti flessibili che consentono di mitigare il rischio vative. I clienti che si affidano ad Electra Italia possono
prezzo con acquisti differenziati anche durante il pe- contare su un interlocutore unico ed affidabile per tutte
riodo di fornitura; le esigenze di riduzione dei propri consumi energetici.
• gestione del rischio attraverso valutazioni personaliz- Electra Italia ha attuato e mantiene un sistema di ge-
zate del fabbisogno di energia (Open Position, Value stione qualità che è conforme alla norma UNI EN ISO
at Risk, Mark to Market). 9001:2008.
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Le Imprese Partner
Fondata nel 1997, Energika opera nel settore delle consu- esigenze specifiche.
lenze e dell’ingegneria in ambito energetico dell’industria e Titoli di Efficienza Energetica:
del terziario. A maggio del 2005 riceve la qualifica di ESCO Di particolare rilievo è per Energika l’attività di ottenimento
da parte della AEEG, garantendo risultati di efficienza eco- dei Titoli di Efficienza Energetica, sia tramite il metodo delle
nomica degli interventi proposti al cliente finale. Peculiarità Schede Standard, Analitiche che soprattutto per Progetti
di Energika è l’assoluta indipendenza da qualsiasi fornitore a Consuntivo. Nel corso del 2014, in occasione del Premio
di energia, associazione di categoria o consorzio, scegliendo FIRE “Certificati Bianchi per un’industria energeticamente
un posizionamento di mercato Demand Side Management efficiente” Energika, vince il premio per il migliore progetto
(dalla parte del consumatore finale di energia). presentato da una ESCO che rappresenta un caso esempla-
Energika ha maturato esperienza ventennale nel settore re di come una società esterna qualificata possa supportare
dell’Audit Energetico, che oggi è proposto nel rispetto del- un’impresa industriale nell’individuare soluzioni efficaci e mi-
la norma UNI CEI EN 16247-3:2014 e del D.Lgs. 102/14. Il rate a sfruttare le risorse energetiche locali.
servizio di Audit è realizzato con caratteristiche innovative e Progettazione impiantistica:
personalizzate, grazie all’esperienza maturata e all’ausilio del Nei settori dell’ingegneria, di processo e meccanica, del
portale http://admin.energika.it, ponendo particolare atten- Piping, dell’automazione e strumentazione elettrica ed
zione al controllo dei consumi energetici in funzione degli elettronica. Partendo dalle specifiche generali del cliente si
indici più significativi a seconda della tipologia di consuma- elaborano: Schemi elettrici, di circuiti di potenza ed ausilia-
tore finale di energia. ri, Schemi funzionali di impianti meccanici, Diagrammi P&I,
Energika si occupa in oltre di progettazione dei sistemi di Disegni di particolari costruttivi e As Built, con dimensiona-
produzione, trasformazione e trasporto dell’energia, oltre mento dei componenti di impianti. Si elaborano specifiche
alle principali tecnologie di efficienza energetica quali: tecniche per acquisto di componenti, Computi metrici e ta-
• Impianti di cogenerazione e trigenerazione; bulati di Richiesta Offerta, Tabulazioni tecniche-economiche,
• Ottimizzazione di processi di combustione in Centrali esame offerte, Follow-up dei fornitori per apparecchiature
Termiche industriali; ed impianti.
• Impianti di produzione energia da fonte rinnovabile; Consulenza forniture Energetiche:
• Rifasamento, inverter, soft starter, motori ad alta efficien- Energika Si occupa di monitoraggio mensilmente dei prezzi
za, sistemi di monitoraggio consumi. dell’energia del gas e dei principali combustibili, elaborando
I servizi vanno dallo studio di fattibilità con valutazioni tecni- il benchmark rispetto ai parametri di mercato per la valuta-
co-economiche, fino alla progettazione esecutiva per il rila- zione economico finanziaria di rischio/opportunità di nego-
scio della documentazione tecnica necessaria alle pratiche ziazione dei contratti di fornitura. Vengono in oltre eseguite
autorizzative. L’organico è in grado di sviluppare 30.000 ore/ verifiche amministrative analitiche delle fatture di fornitura
anno ed è composto da 17 persone. I servizi proposti posso- energia con segnalazione periodica sulle rettifiche da ap-
no essere standardizzati, oppure personalizzati in funzione di portare.
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Le Imprese Partner
EXITone è un’azienda nata per fare, per semplificare, per i propri servizi su tutto il territorio nazionale, garantendo ai
superare il vecchio modello di società d’ingegneria. Ciò che propri clienti il costante presidio dei contesti operativi gestiti
la differenzia dagli altri sono la flessibilità nell’approccio e la attraverso il proprio Network che aggrega, in una vera e pro-
reattività nell’elaborazione. pria partnership, la forza di un sistema aziendale organizzato
EXITone è il primo FACILITY ENHANCER in grado di proget- con il dinamismo dei Tutor EXITone, professionisti formati e
tare, pianificare e governare, sotto la propria responsabilità, dotati di tutti gli strumenti necessari a:
ogni tipo di servizio al supporto all’attività principale dell’En- • Operare secondo standard certificati e qualificati;
te Pubblico o dell’azienda privata, al fine di ridurre i costi di • Garantire professionalità e affidabilità;
gestione, aumentare l’efficacia dell’organizzazione e la sua • Essere presente sul territorio di riferimento;
capacità di adattarsi ai cambiamenti sempre più frequenti nel • Essere referente unico, in grado di proporre soluzioni per
contesto economico e sociale di oggi. la valorizzazione, l’adeguamento e la riqualificazione im-
Il modello di business di EXITone è strutturato in accordo con mobiliare e territoriale.
le indicazioni della UNI EN 15221 “Facility Management” – EXITone opera con un Sistema di Gestione Integrato nel ri-
in modo tale che esso risulti funzionale e contestualizzato sul spetto delle norme OHSAS 18001, SA 8000, ISO 9001, ISO
target a cui è rivolto per contribuire a: 50001, ISO 14001, ISO/IEC 27001 ed è, inoltre, in possesso
• Gestire ed utilizzare, in modo più efficiente ed efficace, gli dell’attestazione SOA OS20-A e del certificato di sviluppato-
impianti, gli immobili e le infrastrutture, liberando risorse re Autodesk autorizzato.
e potenzialità economiche; Dal 2014 EXITone è certificata ESCo- Energy Service Com-
• Ottimizzare il rapporto con gli stakeholder, migliorando pany ai sensi della norma UNI CEI 11352.
le condizioni di lavoro e la fruizione dei servizi da parte Inoltre, per garantire ai propri clienti i livelli di servizio sempre
dei Clienti; più performanti, EXITone è Organismo di Ispezione di tipo
• Perseguire obiettivi di green economy innovando cicli “C”, ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020, accre-
produttivi, consumi e stili di vita; ditato dall’Ente nazionale di accreditamento ACCREDIA per
• Valorizzare il territorio di riferimento. le seguenti attività ispettive.
EXITone è un’azienda nata per creare valore. Perciò ero- Servizio Energia:
ga servizi ad alto valore aggiunto, articolati su 4 livelli: Busi- • Gestione energetica;
ness Process Engineering, Business Process Enhancement, • Conduzione e manutenzione impianti tecnologici.
Project Management, Technical Services. Per raggiungere Gestione e valutazione di patrimoni immobiliari e relativi ser-
questo obiettivo, integra aspetti tecnologici, giuridici, finan- vizi:
ziari e commerciali. • Due Diligence;
EXITone è un’azienda nata per essere ovunque. Infatti eroga • Valutazioni, stime e perizie.
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Le Imprese Partner
MCE - Mostra Convegno Expocomfort è la più im- – sinergicamente riuniti ed integrati per rispondere
portante manifestazione internazionale biennale de- alle sfide di un benessere sostenibile.
dicata ai settori dell’impiantistica civile e industriale Anche nella prossima edizione, in programma dal
e della climatizzazione (riscaldamento, condiziona- 15 al 18 marzo 2016 nel quartiere espositivo di Fiera
mento dell’aria, refrigerazione, tecnica sanitaria, trat- Milano, i riflettori saranno più che mai puntati sulle
tamento acqua, ambiente bagno, componentistica, soluzioni tecnologiche all’avanguardia, base impre-
energie rinnovabili), che fanno dell’efficienza e della scindibile per l’impiantistica e la progettazione del
riduzione dei consumi energetici il loro driver prin- futuro.
cipale. Accanto al panorama espositivo MCE 2016 propor-
L’internazionalità rappresenta, da molti anni, uno dei rà, come sempre, un ricco programma di convegni,
tratti distintivi di MCE, come dimostrano gli impor- iniziative istituzionali, seminari organizzati dai prin-
tanti risultati dell’edizione 2014: oltre 2.000 esposi- cipali Partner e Associazioni di settore e workshop
tori, per il 43% esteri da 59 paesi e 155.987 visitatori delle aziende.
professionali con una crescita del +3% della presen- In più, uno speciale spazio sarà riservato a THAT’S
za estera rispetto alla precedente edizione, pari a SMART, l’area espositiva dedicata alle tecnologie
36.311 operatori, da 146 Paesi. impiantistiche legate al mondo elettrico, che valo-
MCE è sinonimo di comfort abitativo a 360°. Un ap- rizza i prodotti e sistemi della home & building auto-
proccio globale a partire dalla struttura stessa dell’e- mation, dello smart metering, delle energie rinnova-
vento, che vede la presenza congiunta di quattro bili elettriche e dell’electric mobility, sinergicamente
comparti: CALDO, FREDDO, ACQUA ed ENERGIA connesse alle tecnologie idrotermosanitarie.
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Seaside è una ESCo specializzata in progetti di efficien- Seaside propone un'offerta completa di prodotti e
za energetica per le imprese. servizi per l'efficienza energetica delle imprese, tra cui:
Nata a marzo 2010 dall’unione di realtà consolidate • Certificati bianchi a consuntivo, analitici e standard
nel settore della sustainability e implementazione di • diagnosi energetiche conformi alla UNI CEI 11428
impianti e nel settore della finanza, integra aspetti di • Certificazioni ambientali
ingegneria e di economia. • Monitoraggio e business intelligence (SaveMixer)
Nel 2012 Seaside rileva uno spin-off di ingegneria atti- • Investimenti con finanza di terzi (FTT)
vo dal 2006 e si accredita presso l’AEEG come Energy • Formazione: corsi standard per Energy Manager
Service Company, offrendo standard qualitativi elevati ed EGE e personalizzati per le aziende
nei settori della white e green economy e successiva- Seaside organizza corsi di formazione per Esperti in
mente ottiene la certificazione UNI CEI 11352:2014: Gestione dell'Energia, sia rivolti ai professionisti del
questo le permette di ampliare la gamma di servizi of- campo dell'efficienza energetica che vogliono ottene-
ferti ai propri clienti e creare casi di successo in ambito re la certificazione UNI CEI 11339, sia personalizzati per
di efficienza energetica. la formazione di energy manager e responsabili tecnici
Seaside è, nel panorama nazionale, una realtà innovati- aziendali.
va e all’avanguardia nelle soluzioni e nei propri modelli In Italia Seaside è una delle poche ESCo a proporre la
organizzativi. È formata da giovani professionisti e, dal possibilità di realizzare gli interventi di efficienza ener-
2015, tra i membri del team ci sono tre Esperti in Ge- getica tramite Energy Performance Contract (EPC),
stione dell'Energia (EGE) certificati secondo la norma finanziandoli direttamente o con FTT (Finanziamento
UNI CEI 11339:2009. Tramite Terzi).
Seaside è specializzata nell’ideazione di progetti e so- Nel 2014 Seaside ha lanciato il software di Energy In-
luzioni di efficienza energetica in modo: telligence SaveMixer. SaveMixer è sviluppato per le
• completo, grazie a una notevole esperienza nella imprese del settore industriale, commerciale e terziario
progettazione ed implementazione di interventi oltrechè per gli enti pubblici che intendono intrapren-
volti al risparmio energetico; dere un percorso volto al miglioramento dell'efficienza
• innovativo, avvalendosi delle proprie soluzioni di energetica dei propri edifici e alla riduzione delle emis-
energy intelligence SaveMixer; sioni di CO2.
• personalizzato, in grado di declinare i propri pro- Oltre alle normali funzionalità di monitoraggio dei con-
getti in modo da soddisfare al meglio le esigenze sumi energetici, grazie agli strumenti di business intel-
di ciascun settore; ligence SaveMixer è in grado di interpretare
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Le Imprese Partner
SUSI Partners (“SUSI”), founded in 2009, is a Swiss phase). The SUSI Energy Efficiency Fund finances the
investment house with 27 full-time investment pro- energy efficient retrofit of existing infrastructure (i.e.
fessionals financing the energy transition with a focus buildings, industry facilities, public infrastructure) via
on sustainable energy infrastructure. With its affiliated off-balance sheet structures and receives part of the
company Sustainable Sàrl in Luxembourg, SUSI offers realized savings of typical 8-10 years period as com-
funds to institutional investors. All investment pro- pensation for the investment.
ducts generate stable annual distributions and have Profiting of two mega-trends
a measurable sustainability impact (in terms of CO2 SUSI focuses on two major and long-lasting trends:
emission savings). • Infrastructure: The coming decades will require
SUSI is a group of companies specialized in sustaina- huge expansion and renewal of society’s built in-
ble infrastructure investments frastructure. For both ecological and practical rea-
With its three pillar strategy focusing on 1) Renewable sons, the focus will be on the development of self-
Energy Generation 2) Energy Efficiency Retrofits, and sufficient and efficient resources. Additionally, with
3) Energy Storage & Distribution, the company is ac- the growing tendency of investors considering
tive in one of the fastest growing and most attractive infrastructure investments as an asset class, SUSI
industries over the next decades. SUSI is becoming a is positioned to bridge the current financing gap.
global independent leader in sustainable infrastructu- • Climate Change: Climate Change is regarded as
re financing and has a highly scalable business model. one of the major threats to our planet and society.
Largest independent Energy Efficiency Fund Governments facilitate investments in correspon-
SUSI has raised Europe’s first and largest Energy Effi- ding infrastructure projects, which allows for low
ciency Fund with EUR 300m (currently in investment risk and attractive returns.
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Note
ISBN: 978-88-98399-10-9
Partner
ELECTRA ITALIA
UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO BKW
Con il patrocinio di
STAMPATO SU ISBN
CARTA RICICLATA 978-88-98399-10-9