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DI RISPARMIO
ENERGETICO IN
AZIENDA
Relatore:
EGE Stefano Dalle Nogare
• 4. Meccanismi di incentivazione
• Energy Manager obbligatorio sopra i 10.000 TEP ai sensi della Legge 10/91
• La nomina dell’Energy Manager deve essere comunicata entro il 30 aprile di ogni anno
• Prima volta definizione di EGE nel d.lgs 115/2008 «usi finali dell’energia»
in attuazione direttiva 2006/32/CE
• I soggetti operanti nel settore industriale che nell’anno precedente hanno avuto un consumo di energia
superiore a 10.000 tonnellate equivalenti di petrolio
• I soggetti operanti nei settori civili, terziario e dei trasporti che nell’anno precedente hanno avuto un consumo di
energia superiore a 1.000 tonnellate equivalenti di petrolio
• Analisi approfondita e continuativa del sistema energetico dell’organizzazione in cui opera (processi, impianti,
tecnologie impiegati, politica energetica)
• Gestione contabilità energetica analitica
• Valutazione dei risparmi ottenuti dai progetti di risparmio energetico e relative misure
• Diagnosi energetiche comprensive dell'individuazione di interventi migliorativi anche in relazione all'impiego delle
fonti energetiche rinnovabili
• Analisi tecnico-economica e di fattibilità degli interventi, valutazione dei rischi
Documentati tramite lettere di referenza ed altra documentazione pertinente (es. contratti, lettere di incarico), in cui
devono comparire Nome e Cognome del candidato, Datore di lavoro/Committente, funzioni e attività svolte, durata
delle attività.
Introduzione dell’EGE
L'EGE è stato introdotto per fornire al mercato dei servizi energetici un percorso di certificazione di parte terza che
consenta di offrire garanzie in merito alle competenze e all'esperienza degli esperti in gestione dell'energia.
La figura dell'energy manager e quella dell'esperto in gestione dell'energia possono coincidere, ma possono verificarsi
anche i seguenti casi:
• Un energy manager può essere al contempo un EGE. È una condizione auspicabile, in quanto in generale un energy
manager dovrebbe avere requisiti tali da soddisfare quanto richiesto dalla norma UNI CEI 11339.
• Un energy manager può non essere un EGE. Ai fini dell'adempimento all'art. 19 della Legge 10/91 non sono previsti
obblighi (es. corsi da seguire, esami da sostenere). Un energy manager può essere nominato a prescindere dalle
caratteristiche previste dal D.Lgs. 115/08 e dalla norma UNI CEI 11339.
Una Energy Service Company o ESCo è un’impresa in grado di fornire tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari
necessari per realizzare un intervento di efficienza energetica, assumendosi l’onere dell’investimento e il rischio di un
mancato risparmio, a fronte della stipula di un contratto in cui siano stabiliti i propri utili [fonte: FIRE]
La norma UNI CEI 11352 "Gestione dell'energia - Società che forniscono servizi energetici (ESCo) - Requisiti generali e lista di
controllo per la verifica dei requisiti" è la norma italiana che stabilisce i requisiti minimi per le società che vogliono svolgere
il ruolo di Energy Service Company (ESCo).
Norma UNI CEI 11352 – Elaborata sulla base dell’Art.16 D.Lgs n. 115/2008
• Stabilisce i requisiti minimi per le società che vogliono svolgere il ruolo di Energy Service Company
• In Italia recepisce la Direttiva 2006/32/CE (efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici)
• Fornisce una lista di controllo per la verifica delle capacità delle ESCO e le linee guida a supporto dei clienti nella scelta
dei servizi offerti dalle ESCO.
Il MiSE e il MATTM, con Decreto direttoriale 12/05/2015 (G.U. n.118 del 23 maggio 2015) hanno approvato i requisiti
definiti da ACCREDIA per l’accreditamento e la certificazione in materia di:
• Società che forniscono servizi energetici (ESCo)
• Esperti in Gestione dell’Energia (EGE)
• Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE)
Documenti applicabili per relativi schemi redatti da ACCREDIA – sentito il CTI (Comitato Termotecnico Italiano) per gli
aspetti relativi alla normativa tecnica di settore – ai sensi del D.Lgs. n.102 del 2014, in attuazione della Direttiva
2012/27/UE sull’efficienza energetica
Il Manifesto dell’elettrificazione invita inoltre la Commissione entrante a potenziare gli investimenti nelle reti elettriche.
Altro punto chiave è la necessità di rivedere la pianificazione delle infrastrutture energetiche in Europa, partendo da una
riforma immediata del regolamento TEN-E e dei processi del piano decennale di sviluppo della rete sia per gli operatori dei
sistemi di trasmissione sia per quelli di distribuzione.
In sostanza, quello che viene richiesto è un migliore coordinamento e una maggiore supervisione politica della
pianificazione della rete elettrica, in modo da garantire il raggiungimento del Net Zero.
Tra le altre azioni richieste sul piano politico dall’Electrification Alliance ci sono inoltre programmi per attrarre lavoratori
qualificati.
Elettricità, ad oggi rappresenta il 25% dei consumi in UE
https://electrification-alliance.eu/wp-content/uploads/2023/10/231017-Electrification-Alliance-Manifesto.pdf
Unione dell’energia
La Commissione ha varato piani per un’Unione dell’energia europea per garantire ai
cittadini e alle imprese dell’UE energia sicura, accessibile e rispettosa del clima
.
Rif: https://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/68/politica-energetica-principi-generali
55,00%
Percorso verso la
Obiettivo UE al 2030
33,50% decarbonizzazione
Quota FER 32%
SEN settore elettrico
16,30%
Come stabilito dal PNIEC, l’Italia persegue un obiettivo di riduzione dei consumi al 2030 pari al 43%dell’energia
primaria e al 39,7% dell’energia finale rispetto allo scenario di riferimento PRIMES 2007
• Settore civile (5,7Mtep): maggior riduzione dei consumi di energia e con un impegno alla graduale
eliminazione del gasolio da riscaldamento;
• Settore trasporti (2,6 Mtep): mobilità collettiva e/o smart mobility, del trasporto merci da gomma a rotaia e
all’efficientamento dei veicoli;
Il Green Deal Europeo, comunicato dalla Commissione Europea (COM(2019) 640) l’11 dicembre 2019, ha riformulato su
nuove basi l'impegno ad affrontare i problemi legati al clima e all'ambiente e permetterà di accelerare e sostenere la
transizione energetica necessaria in tutti i settori e di promuovere un’economia circolare e pulita.
• la legge europea sul clima COM(2020) 80, con l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, presentata a marzo
2020 dalla Commissione ed andando in tal modo al di là degli impegni assunti con l’Accordo di Parigi;
• il patto europeo per il clima per coinvolgere i cittadini e tutte le parti della società nell'azione per il clima;
• il piano degli obiettivi climatici 2030: primo passo della legge sul clima è il target al 2030 ovvero ridurre le emissioni
nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, che richiederebbe una quota di
rinnovabili del 38-40% nell'UE entro il 2030
L'intenzione è di rivedere ogni legge vigente in materia di clima e introdurre nuove leggi sull'economia circolare,
sulla ristrutturazione degli edifici, sulla biodiversità, sull'agricoltura e sull'innovazione.
Nel 2023, gli Stati membri aggiorneranno i propri piani climatici e energetici nazionali per aderire all'obiettivo
dell'UE in materia di clima per il 2030
Tra le 10 key actions Strategic Energy Technology Plan (SET-Plan), una riguarda «Energy
Efficiency in Industry»
98% dei consumi di energia finale nel settore industriale di EU-28 è riconducibile a 8 settori industriali
• Settore cartario
• Siderurgia
• Trasformazione minerali non metalliferi (ceramica, vetro, cemento, laterizi)
• Chimica e farmaceutica
• Lavorazione metalli non ferrosi
• Raffinazione prodotti petroliferi
• Settore alimentare e delle bevande
• Produzione di macchinari e attrezzature industriali
ENERGIA FINALE
ENERGIA FINALE
ENERGIA FINALE Risparmiabile INDICE di INTENSITÀ
Risparmiabile Numero occupati VAL
Settore Utilizzata economicamente
tecnicamente
ENERGETICA
[milioni] [miliardi €]
[Mtep] (payback <=5 anni) (costo energia/VAL)
[Mtep]
[Mtep]
Settore cartario 34,3 1,4 7,2 16% 1,43 79,0
Siderurgia 50,8 3,1 16,3 36% 0,63 39,7
Minerali non metalliferi 34,2 1,3 7,1 23% 1,29 63,9
Chimica e Farmaceutica 51,5 3,2 16,5 12% 1,72 229,8
Metalli non ferrosi 9,4 0,5 1,9 23% 0,46 23,7
Raffinazione petrolifera 44,7 1,9 10,6 44% 0,12 24,3
Alimentare 28,4 1,7 6,8 10% 4,53 251,4
Macchinari industriali 19,3 1,3 5,3 3% 9,03 579,8
MATERIE PRIME
CABINE di
INPUT VETTORI
TRASFORMAZIONE
ENERGETICI
• ENERGIA ELETTRICA UTENZE TRASFORMAZIONE
• GAS NATURALE • Pompaggi
• GASOLIO • Sala compressori UTENZE di
IMPIANTO
• OLIO COMBUSTIBILE COGENERAZIONE • Sistemi frigoriferi PROCESSO e
• CARBONE • HVAC SERVIZIO
• BIOMASSA • Riscaldamento (USI FINALI)
• Etc. • Illuminazione
CALDAIE PRODOTTI e
SERVIZI
• Diagnosi Energetica secondo Norma UNI CEI 11428 Studio finalizzato ad evidenziare eventuali inefficienze
nei processi industriali e nella gestione delle infrastrutture produttive e proporre relativi interventi di
miglioramento
• Norma UNI CEI EN ISO 50001 (2018): Sistemi di Gestione Energia (SGE)
La norma che specifica i metodi per creare, avviare, mantenere e migliorare un Sistema di Gestione
dell’Energia. L’obiettivo di tale sistema è di consentire che un’organizzazione persegua, con un approccio
sistematico, il miglioramento continuo della propria Prestazione Energetica comprendendo in questa
l’efficienza energetica degli impianti nonché il consumo e l’uso dell’energia.”
• Tipologia
• Quantità consumate
• Distribuzione temporale (mensile, settimanale, giornaliera, oraria)
• Suddivisione nei vari centri di consumo
Perimetri di analisi:
• Impianto
• Reparto
• Insieme di reparti con stessa tipologia di lavorazione
• Stabilimento
• Gruppo di stabilimenti
• Risparmio Energetico
ATTENZIONE!!!
• Risparmio Energetico
ATTENZIONE!!!
• Baseline di riferimento
Stabilire la baseline utilizzando le informazioni del riesame energetico iniziale (dati uso e
consumo dell’energia)
• I risparmi energetici sono rappresentati dalla differenza tra questa baseline rettificata e
il consumo misurato nello stesso periodo
OTTIMIZZAZIONE
ANALISI COSTI FORNITURA COMPRESSORI GRUPPI FRIGO
FORNITURA
ENERGETICA
GESTIONE
ISO 50.001 PROCESSI & RECUPERO IMPIANTI
SISTEMA IMPIANTI CALORE PRODUTTIVI
GESTIONE
ENERGIA FORMAZIONE TRATTAMENTO
ALLARMI
ARIA
EFFICIENZA BUONE
ENERGETICA MINOR PRATICHE Soluzioni su
CONSUMO
SISTEMA
INVOLUCRO
EDILIZIO impianto/ involucro
CONSUMO
FOTOVOLTAICO
COGENERAZIONE
AUTO TRIGENERAZIONE ISOLAMENTO ILLUMINOTECNICA
PRODUZIONE TERMICO
FONTI IDROELETTRICO
RINNOVABILI SUPERFICI CONDIZIONAMENTO
(FER) VETRATE
GEOTERMIA
Soluzioni di autoproduzione in loco RISCALDAMENTO
• Razionalizzazione: riduco gli sprechi, evitando di consumare risorse che non mi servono
• Recupero: ottimizzo gli impieghi, riutilizzando al meglio le perdite di energia (i.e. cascami termici)
• Autoproduzione: produco in loco, in maniera più efficiente e con il minor impatto ambientale
possibile
SOFTWARE DEDICATO
Benchmarking di • Definizione target (con confronto con benchmarking)
settore • Calcolo dei consumi totali e dei parametri unitari per tipo di utenza,
(se benchmarking di settore) a livello mensile e annuale
Periodica verifica andamenti ed Report con individuazione siti critici, per i quali
efficacia azioni miglioramento BASELINE evidenzia saving potenziali
Trasformazioni Secondarie
• Impianti per l’aria compressa
• Centrali frigorifere
• Sistemi di illuminazione
• Motori elettrici (sistemi di pompaggio, ventilatori)
Interventi gestionali/comportamentali
• Regolare manutenzione
• Gestione parametri di processo
• Individuazione e monitoraggio degli indici di prestazione energetica
• Pianificazione consumo energetico
Obiettivi
• Conoscenza dei consumi aziendali
• Obblighi normativi (Diagnosi energetica – Energy Manager…)
• Attribuzione dei costi singoli reparti
• Gestione e controllo dei consumi, del processo e dei costi
• Rendicontazione per incentivi
• Raccolta dati obbligatoria (es. TEE, SSP, RD, etc.)
“Se non si può misurare qualcosa, non
Possibili fattori critici si può migliorarla”
• Costo Lord William Thomson Kelvin, fisico e ingegnere
• Taratura/manutenzione britannico (1824 – 1907)
• Lettura
• Sonde di temperatura
• Misura di portata
E. Frigor. [kWhf] = (Tin – Tout) x Qv x Csp x Psp x h
• Misura del tempo
860
Strumento in cloud
Archiviazione dati
Monitoraggio costante
Aria Compressa
• Tipici interventi per migliorare efficienza (impiantistici, gestionali e manutentivi)
Utenze elettriche
• Sostituzione motori elettrici, parco corpi illuminanti
Il monitoraggio continuo degli impianti e la riduzione degli sprechi rappresentano i due indirizzi principali d’intervento
In ogni sistema industriale può essere realizzata una riduzione del consumo d’aria, ma spesso a ostacolare l’intervento è
la mancata consapevolezza dell’entità del risparmio conseguibile.
Possibili soluzioni:
Situazione
Parametro Senza economizzatore Con economizzatore Risparmio
Diametro [mm] 80 80 -
Corsa [mm] 200 200 -
Pressione [bar] 6 6-2 -
*si assume come costo Cicli/min 12 12 -
unitario 0.15 €/KWh
**si sono utilizzati i Periodo di funzionamento 4160 4160 -
fattori di equivalenza [h/anno]
in appendice B Consumo [NI/min]** 144 102 42
Consumo elettrico 3893 2758 1135
[Kwh/anno]**
Costo [€/anno]* 390 275 115
Litri di petrolio [l/anno]** 990 700 290
Chili di CO2 [kg/anno]** 2732 1935 797
Possibili soluzioni:
Situazione
Parametro Attuale Sostitutiva Risparmio
Diametro [mm] 80 63 -
Corsa [mm] 200 200 -
Solitamente, dopo 5 anni, un impianto perde in media il 20% del volume d’aria generato in fase di compressione per via
delle perdite. Il risparmio energetico ed economico conseguibile da un intervento di riparazione sarebbe notevole.
La maggior parte delle fughe si concentra nella fase terminale della rete di distribuzione
La produzione degli stabilimenti ciclicamente varia. Il monitoraggio continuo, attraverso una pianificazione rigorosa
delle manutenzioni o con sistemi a distanza è perciò indispensabile.
Possibili interventi:
• Gli interventi saranno meno costosi quanto più flessibile è la sala macchine, cioè quanto diversificati per livello di
potenza (macchine di carico base, macchine di punta) e per tipo di sistema di controllo (Carico/Vuoto piuttosto che
VSD) sono tra loro i compressori
• L’azionamento elettrico* a velocità variabile (Variable Speed Drive, VSD) permette al compressore di adeguare la
velocità di rotazione e quindi la portata d’aria alla richiesta
*Con il termine azionamento elettrico si vuole intendere un sistema composto da motore elettrico, sistema di alimentazione flessibile e un sistema di controllo programmabile.
Una macchina VSD (velocità variabile) adibita all’inseguimento del carico al posto di un compressore a velocità fissa
(Fixed Speed Drive, FSD), aumenta l’efficienza di generazione riducendo i dispendi di energia correlati al funzionamento
a vuoto e ai riavvii
• Lo stesso motore elettrico si trova meno sollecitato grazie alle “partenze dolci” che permettono alla macchina di
sostenere un intenso regime variabile senza le limitazioni necessarie nei compressori a velocità fissa
• La macchina regolata a velocità variabile non va intesa come sostitutiva di ciascuna macchina a velocità fissa
• La macchina regolata apporta un effettivo risparmio di energia (sotto l’80% del carico massimo) oltre, le perdite di
energia fanno si che la macchina a velocità fissa sia più efficiente
L’introduzione di una macchina comandata a velocità variabile in una sala compressori, migliora l’efficienza di
generazione ogni qual volta la scelta delle taglie dei compressori è tale da consentire un ottimale dispacciamento del
carico da parte del sistema di gestione.
• I compressori a velocità fissa sono attivati per lavorare a pieno carico per il massimo tecnico del tempo (macchine
per carico base)
• Le macchine a velocità variabile hanno il compito di adattare la produzione alla richiesta (macchine di picco) e
ridurre i tempi di vuoto
La riduzione del fabbisogno di energia di generazione, grazie alla presenza di compressori regolati in velocità è dell’ordine
del 10 - 20%
• Molti impianti ad aria compressa sono regolati da sistemi a cascata, dove le funzionalità sono controllate in base agli
intervalli di pressione pre-determinati. Ogni bar di pressione in meno permette di ridurre del 6-10 % il consumo
energetico di sala
• La gestione intelligente della pressione d’impianto attraverso i sistemi centralizzati permette di risparmiare un
notevole quantitativo di energia riducendo le oscillazioni di pressione
• La maggior parte dell’energia elettrica che un compressore assorbe dalla rete si manifesta in calore, reso disponibile
dai sistemi di raffreddamento ed essicazione
• Circa il 72 % del calore si ritrova nell’agente di raffreddamento del refrigeratore finale interno al compressore
• Il 13 % può essere recuperato nell’essicazione, mentre il rimanente si disperde nell’ambiente (11%) o rimane
all’interno dell’aria compressa (4%)
• Il metodo di recupero termico più semplice consiste nell’utilizzare direttamente l’aria calda di raffreddamento del
compressore grazie ad un convogliamento negli ambienti destinati a essere riscaldati
• Installando uno scambiatore è possibile sfruttare il calore per il preriscaldamento dell’aria utilizzata in processi
specifici nella catena di produzione
• Il calore recuperato da un compressore di potenza nominale di 90 kW funzionante per 2000 ore in un anno è circa
71,5 106 𝑘𝑐𝑎𝑙, equivalente al calore generato da una caldaia* di 40 kW con un risparmio di 6650 kg di metano
equivalenti a circa 2600 €
*I conti sono eseguiti sulla base di una caldaia standard funzionante con metano (PCI =11940 kcal/kg ; 0,4 €/kg) di rendimento 0.9
20% 24%
22%
8%
8%
72% 46%
Investimento Manutenzione
Investimento Manutenzione Energia Energia Risparmio con recupero termico
Rete di distribuzione
• Costante controllo delle perdite
Utilizzatori finali
• Eliminare l’uso non corretto dell’aria compressa
• Chiudere l’aria localmente quando una macchina non è funzionante
Rete di distribuzione
• Dividere il sistema in zone, con valvole di controllo della pressione o intercettazione (chiudere le linee non utilizzate)
• Utilizzare separatori di condensa “senza perdite di aria”
• Installare serbatoi supplementari vicini ai carichi variabili
• Migliorare la rete di distribuzione: layout (rete ad anello), verifica del corretto dimensionamento delle tubazioni
Utilizzatori finali
• Riparare o sostituire le apparecchiature con perdite
Nell’Unione europea sono in vigore le seguenti direttive sulla progettazione ecocompatibile di motori, pompe e
ventilatori (direttive che istituiscono un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione
ecocompatibile di prodotti che consumano energia):
Dal 1 gennaio 2015 i motori con 7.5 kW e oltre e dal 2017 tutti i motori da 0.75 kW fino a 375 kW devono essere
conformi alla classe di efficienza IE3. Tuttavia i motori della classe di efficienza IE2 possono essere venduti anche
dopo il 2015, a condizione che siano dotati di un controllo variabile mediante convertitore di frequenza.
I requisiti minimi più severi del Regolamento (UE) 2019/1781 si applicheranno dal 1° luglio 2021, mentre il
Regolamento (CE) n. 640/2009 sarà abrogato con effetto dal 1° luglio 2021
Dal 1° gennaio 2015 i motori con 7.5 kW e oltre e dal 2017 tutti i motori da 0.75 kW fino a 375 kW devono
essere conformi alla classe di efficienza IE3. Tuttavia, i motori della classe di efficienza IE2 possono essere
venduti anche dopo il 2015, a condizione che siano dotati di un controllo variabile mediante convertitore di
frequenza. Il controllo consente di regolare la velocità del motore in base al carico, in modo da garantire
continuamente un rendimento ottimale. Il consumo energetico di motori azionati con velocità e carichi diversi
può essere così drasticamente ridotto. Questo atto è stato modificato, vedi testo consolidato:
Nell’Unione europea sono in vigore le seguenti direttive sulla progettazione ecocompatibile di motori, pompe e
ventilatori (direttive che istituiscono un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione
ecocompatibile di prodotti che consumano energia):
A partire dal 1° luglio 2021, nell’Unione europea e in Svizzera si applicheranno norme uniformi per i motori e i
convertitori di frequenza, poiché le disposizioni del regolamento (UE) 2019/1781 sono state integrate
nell’Ordinanza svizzera sull’efficienza energetica. I requisiti essenziali che riguardano l’efficienza energetica sono
descritti sopra nella sezione Svizzera/Classi di efficienza.
l regolamento (UE) 2021/341 del 23 febbraio 2021 modifica leggermente le disposizioni del regolamento (UE)
2019/1781 per i motori e i convertitori di frequenza. Le modifiche si applicano, come l'inasprimento dei requisiti
minimi di efficienza, dal 1 luglio 2021
dove
• n = velocità di rotazione del motore rpm
• f = frequenza Hz
• p = numero di poli del motore
Il recupero e riutilizzo di
questo scarto termico
Al termine del processo, il consente di:
In ambito industriale,
contenuto energetico del - ridurre il del consumo di
numerosi processi
calore non utilizzato nella combustile primario (gas
produttivi necessitano di
trasformazione costituisce a naturale)
calore in uno specifico
tutti gli effetti uno scarto - ridurre l’impatto
intervallo di temperatura
(o cascame) termico ambientale dell’attività
industriale (calore da
dissipare e/o gas combusti)
ESEMPIO
I fumi espulsi dal forno vengono trattati prima di essere emessi in atmosfera ed hanno ancora un elevato
contenuto energetico dato dalla temperatura.
A seconda della qualità dei fumi di scarico, della temperatura e del processo produttivo è possibile
recuperare calore (energia termica) tramite:
• Scambiatori di calore (fumo-aria) per preriscaldare l’aria utilizzata in altri fasi del processo Scambiatore
di calore (fumo–aria) per preriscaldare l’aria di combustione del forno
In entrambi i casi il recupero termico serve a integrare l’apporto termico da fornire al processo (non lo
sostituisce completamente) e determina una riduzione del consumo di combustile primario (gas naturale)
necessario
ESEMPIO
ESSICATOIO
• A compressione di vapore
consumano energia elettrica necessaria al funzionamento del compressore
• Ad assorbimento
consumano energia termica per la separazione di solvente e soluto
(acqua-ammoniaca o bromuro di litio – acqua) e una piccola quota di energia elettrica per
pompaggi e ventole.
• Freecooling
sfruttano la temperatura ambiente per il raffreddamento del fluido termovettore
• 1-2 compressione
l’energia meccanica è utilizzata per comprimere il vapore, con aumento della T
• 2-3 cessione di calore nel condensatore
il vapore viene condensato e diviene liquido saturo
• La soluzione di acqua e bromuro di litio viene riscaldata nel generatore di calore (1) provocando la
separazione dell’acqua, sotto forma di vapore ad alta temperatura (2)
• Il vapore acqueo viene condensato (3) tramite l’acqua proveniente dalla torre evaporativa (8)
• In condizione di vuoto, l’acqua refrigerante condensata (a 4°C) viene spruzzata nell’evaporatore (4), che
evaporando a bassa temperatura, sottrae calore all’acqua proveniente dall’impianto di condizionamento
(9), che circola all’interno dell’evaporatore (4), entrando a 14°C ed uscendo quindi a 7°C
• Il vapore acqueo a bassa temperatura viene assorbito dal bromuro di litio nell’assorbitore (5), trasferendo il
calore al circuito della torre evaporativa (8) che lo raffredda, la soluzione iniziale di acqua e bromuro di litio
così ricostituita, viene trasferita nuovamente nel generatore di calore (1), per riprendere il ciclo passando
attraverso il recuperatore di calore (6), che migliora le prestazioni dell’assorbitore.
Freecooling:
L’efficienza energetica è uno degli strumenti più efficaci a disposizione del settore industriale per tagliare in
modo rapido i propri consumi energetici, con vantaggi sia in termini di costi sia in termini di riduzione delle
emissioni di gas serra. A sottolinearlo è il nuovo report dell’Energy Efficiency Movement, un forum globale di
circa 200 organizzazioni impegnate a promuovere un uso razionale dell’energia
https://www.energyefficiencymovement.com/
Nello specifico, si tratta di soluzioni note che possono essere ottenute a costi accessibili e possono essere
implementate su larga scala in tempi rapidi, permettendo alle imprese di trasformare le loro ambizioni
green in risultati concreti.
Il primo intervento citato dal report è la realizzazione di un audit dell’efficienza energetica. Si tratta di un
procedimento tramite il quale aziende specializzate nei servizi energetici, le ESCo, indicano un termine di
paragone (benchmark) per individuare potenziali aree di intervento, sviluppare un piano di azione per
ottimizzare i consumi energetici e, infine, misurare i progressi ottenuti. In questo modo si ottiene un
quadro dettagliato della situazione di partenza e si possono mettere in atto interventi mirati
• Analisi/diagnosi energetica
• Definizione delle base line
Un altro elemento chiave è il corretto dimensionamento degli impianti industriali in funzione del compito che devono
svolgere. Questa operazione richiede un’analisi minuziosa dei requisiti operativi dei vari macchinari, dell’efficienza dei
dispositivi e dei profili di carico.
A seconda delle apparecchiature, si può decidere di intervenire regolando le impostazioni oppure aggiornando o
riprogettando gli impianti. In alcuni casi, se queste scelte non fossero sufficienti, potrebbe essere necessario valutare la
sostituzione delle macchine, che spesso sono troppo potenti per il compito che devono svolgere.
Il terzo punto citato dal report è il collegamento degli impianti all’Industrial Internet of Things (IIoT). Queste
tecnologie consentono di tracciare i flussi di energia che attraversano un impianto e di mostrare le aree in cui
l’energia viene sprecata. Il ricorso a queste soluzioni rappresenta un intervento importante che potrebbe
dare un aiuto concreto alle imprese, ma in realtà le aziende sono ancora poco sensibili al tema.
Secondo recenti studi di ABB, infatti, solo il 35% delle organizzazioni industriali in tutto il mondo ha
implementato tecnologie IoT su larga scala.
Ma cosa significa IoT nel concreto? Con Internet delle cose si indicano un insieme di tecnologie che permettono di collegare a Internet qualunque tipo di
apparato. Lo scopo di questo tipo di soluzioni è sostanzialmente quello di monitorare, controllare e trasferire informazioni per poi svolgere azioni conseguenti.
dispositivi IoT sono dispositivi in grado di effettuare data collectionin modo sempre più preciso e mirato in funzione di specifici ambiti applicativi. Come ad
esempio apparecchiature dedicate a rilevare dati legati 1. alla temperatura di ambienti, 2. al movimento di veicoli, 3. alla qualità dell’aria, 4. al livello di
rumorosità, 5 alla presenza di determinate sostanze
Il report sull’efficienza energetica nell’industria sottolinea inoltre come l’installazione di motori ad alta
efficienza sia un’altra valida opzione a disposizione del settore industriale per ridurre i suoi consumi. Questa
operazione comporta semplicemente la sostituzione di vecchie macchine con nuovi modelli caratterizzati da un
coefficiente di efficienza maggiore.
Si tratta di interventi con un elevato potenziale: basti pensare che, secondo alcune stime, se tutti gli oltre 300
milioni di sistemi industriali guidati da motori elettrici attualmente in funzione venissero sostituiti con
apparecchiature ottimizzate ad alta efficienza, il consumo mondiale di elettricità potrebbe essere ridotto del
10%
Un altro suggerimento contenuto nel report per ridurre i consumi energetici nell’industria è la sostituzione
di motori elettrici industriali che operano a velocità costante con azionamenti a velocità variabile. In questo
modo si può regolare la velocità del motore e il consumo energetico viene calibrato in maniera intelligente,
in base alla quantità di lavoro che deve essere svolto. “L’installazione di un azionamento a velocità variabile
– si legge nel report – può migliorare l’efficienza di un sistema con motore elettrico fino al 30%, producendo
benefici immediati a livello di costi ed emissioni
Aspetto trattato nelle diapositive precedenti
Una scelta vincente a disposizione delle imprese è inoltre il ricorso a veicoli industriali elettrici, tra cui carrelli
elevatori, mezzi per miniere, autocarri e furgoni. In particolare i motori elettrici, come sottolinea il report,
possono raggiungere un’efficienza superiore al 95%, a differenza dei motori diesel che non superano invece il
45% di efficienza a carico ottimale.
Sostituendo, ad esempio, il motore diesel di un escavatore da 24 tonnellate con una motorizzazione elettrica,
che unisce l’alimentazione a batteria a un motore e azionamento ad alta efficienza, si possono eliminare 48
tonnellate di emissioni di CO2 all’anno, secondo una stima di ABB
Un’altra scelta vincente per ridurre i consumi nei processi industriali è l’uso di scambiatori di calore efficienti e ben
mantenuti. Tutte le industrie, a livello globale, utilizzano scambiatori di calore per il riscaldamento e il raffrescamento.
Questi macchinari, essendo attrezzature statiche, non vengono sottoposti spesso a manutenzione e ottimizzazione
proattive, prediligendo un approccio run-to-failure (funzionamento fino al guasto) che comporta maggiori consumi.
Per cercare di ridurre l’energia impiegata è invece importante, da un lato, effettuare la corretta pulizia a intervalli
regolari e, dall’altro, scegliere la tecnologia più efficiente.
Ad esempio, una scelta vincente può essere l’adozione di uno scambiatore di calore a piastre innovativo e compatto
che, come si legge nel report, può essere il 25% più efficiente di un modello a fascio tubiero e mantello.
Al di là della scelta della tecnologia, un altro mezzo per contenere i consumi è inoltre il recupero in altri processi
dell’energia dispersa sotto forma di calore. E’ possibile reintegrare il calore nel processo stesso oppure metterlo ad
esempio a disposizione di impianti per il teleriscaldamento o in generale per la generazione di elettricità.
All’ottavo punto il report consiglia invece la sostituzione delle caldaie a gas con pompe di calore. Queste tecnologie,
si legge nel report, “sfruttano i gradienti termici per aumentare l’efficienza dei processi di trasformazione
dell’elettricità in calore; pertanto, dovrebbero essere valutate ovunque vi sia la necessità di produrre calore di
processo o riscaldamento di spazi con temperature da basse a moderate”.
Naturalmente è fondamentale scegliere la giusta tecnologia per una determinata applicazione, valutando anche
l’introduzione di un sistema di stoccaggio del calore
In un contesto industriale, spiega il report, “l’impatto di un BMS e di un sistema per la distribuzione intelligente
dell’energia dipenderà dalla misura in cui i carichi dell’edificio e dei processi industriali vengono gestiti separatamente.
Unendo l’automazione all’Industrial IoT si possono tagliare le emissioni della climatizzazione anche del 40% e ridurre i
costi energetici del 25%, aumentando nel contempo del 60% il comfort per gli utenti e ampliando la durata delle
apparecchiature del 50%.”
Infine, l’ultimo punto del decalogo sull’efficienza energetica nell’industria è dedicato al tema
dell’archiviazione dei dati. Da questo punto di vista il report consiglia, per ridurre i consumi
energetici, il passaggio dall’elaborazione di dati on-premise gestita privatamente, un processo
altamente energivoro, a un datacenter in cloud. Basti pensare che l’elettricità utilizzata nei
datacenter di tutto il mondo nel 2021 è stata pari 220-320 TWh, circa lo 0,9-1,3% del fabbisogno
globale di elettricità
Può essere effettuata utilizzando un “motore” (es. a combustione interna a pistoni, turbina a gas,
turbina a vapore, etc.) che genera energia elettrica, dal quale si recupera anche calore altrimenti
disperso.
Il “motore” a seconda delle tipologie può essere alimentato con combustibili fossili (gas naturale,
oli combustibili) o mediante biocombustibili rinnovabili (biogas, biocombustibili liquidi) o di
risulta (RSU e derivati)
Distinguiamo fra:
• MICRO-COGENERATION tutte le applicazioni con Potenza elettrica installata < 50 kWel
• SMALL-COGENERATION tutte le applicazioni con Potenza elettrica installata < 1 MWel
• COGENERATION tutte le applicazioni con Potenza elettrica installata > 1 MWel
in accordo con queste definizioni in Italia, con il D.Lgs. 20/7 si parla di micro e piccola cogenerazione
Perdite Perdite
termiche termiche
68% 10-14%
Produzione combinata di
energia elettrica e calore
Dimensionamento
Valutazione
Taglia ottimale
Richiede una adeguata tecnologia di economica
• Razionalizzazione del parco centrali: Si evita la costruzione di nuove grandi centrali/di nuove linee di trasmissione
• Aumento competitività del mercato elettrico: Favorisce ingresso nuovi operatori ed è propedeutica ad una
maggior liberalizzazione del settore energetico
• Benefici economici: risparmio sulle bollette energetiche (su questi tema, ruolo fondamentale
degli incentivi)
• Funzionamento in “Peak shaving” per far fronte ad elevate richieste di potenza per periodi di
tempo limitato
• Presenza e vicinanza dell’utenza termica: perché un impianto cogenerativo possa essere realizzato è necessario che nelle
vicinanze di questo sia presente una utenza termica, industriale o civile
• Contemporaneità delle utenze: un’altra condizione perché un impianto cogenerativo possa essere sfruttato in maniera
opportuna è che la richiesta di energia termica ed elettrica siano contemporanee
• Compatibilità delle temperature: non tutti gli impianti cogenerativi rendono disponibile calore alla medesima
temperatura. È necessario pertanto è necessario scegliere correttamente il sistema cogenerativo da accoppiare ad una
certa utenza oppure introdurre modifiche all’impianto stesso tali da innalzare la temperatura del calore messo a
disposizione.
• Flessibilità dell’impianto: pur essendo presenti in maniera contemporanea la domanda di calore ed energia elettrica da
parte di una utenza, talvolta il rapporto tra l’energia richiesta nelle due forme può variare. È solitamente apprezzato che
un sistema cogenerativo sia in grado di variare il proprio rapporto di cogenerazione y
• Contemporaneità delle utenze: è necessario avere una richiesta contemporanea di energia elettrica e termica, salvo
utilizzo accumuli di calore (es. serbatoi acqua calda)
• Compatibilità delle temperature: il livello termico a cui è richiesto il calore deve essere compatibile con il tipo di
cogeneratore scelto
• Costi e redditività di investimento: investimento iniziale più alto rispetto ai sistemi tradizionali (caldaie + prelievo da
rete elettrica) e redditività legata al quadro normativo/tariffario (variabile nel tempo)
• Barriere non tecniche: costi burocratici, autorizzativi, fiscali (ad es. interfacciamento con la rete elettrica:
duplicazione ed onerosità dei sistemi di sicurezza e distacco, ambito normativo poco favorevole)
Before the introduction of During the implementation After the contract term
ESCo business of ESCo business completed
• Turbine a vapore
• Turbine a gas
• Motori alternativi
Fonte: GSE
Vantaggi:
• Tecnologia consolidata
• Alta affidabilità
• Combustibili non costosi
• Lunga vita operativa
Svantaggi:
Tecnologia matura ed ampiamente diffusa nel mondo, utilizzati finora per la copertura delle punte di carico grazie alla
loro facilità e rapidità di avviamento
TG
COMPRESSORE – COMBUSTORI – TURBINA – GENERATORE ELETTRICO
Tipo uso calore recuperato Uso diretto, acqua calda, vapore LP-HP,
teleriscaldamento
Svantaggi:
Gli impianti di generazione a ciclo combinato (Gas Turbine Combined Cycle) sono costituiti dall’accoppiamento di un
TG con una TV
La caldaia tipica del ciclo a vapore è sostituita con una “caldaia a recupero”, in cui sono convogliati i fumi scaricati dal
turbogas ad alta temperatura per generare il vapore da espandere nella TV
La configurazione più semplice consiste nel ciclo combinato ad un solo livello di pressione, in cui la caldaia a recupero
utilizza i fumi per preriscaldare, far evaporare e surriscaldare l’acqua ed in cui TG e TV sono coassiali e calettate sullo
stesso albero. Di fatto la stragrande maggioranza dei cicli combinati di grossa taglia ha uno schema a tre livelli di
pressione, che permette di raggiungere efficienze anche superiori al 55%
I motori alternativi sono macchine termiche che generano energia meccanica attraverso la combustione della miscela
aria-combustibile in un cilindro. L'energia liberata dalla combustione viene utilizzata per imprimere ad un pistone un
moto alterno, convertito da un meccanismo biella-manovella nel moto rotatorio di un albero motore
• Tecnologia consolidata
• Alta efficienza
• Alta affidabilità
• Alta flessibilità
• Alta modularità
• Bassi costi d’installazione
Svantaggi:
• Rumore elevato
• Emissioni elevate (Diesel)
• Alti costi di manutenzione (Diesel)
• Cogenerazione di bassa qualità
L’idrogeno, attivato da un catalizzatore, si separa in protoni ed elettroni, che prendono percorsi differenti per
raggiungere il catodo:
• Elettroni: attraverso un circuito esterno, creando un flusso di elettricità
• Protoni: attraverso l’elettrolita, dove reagiscono con l’ossigeno e gli elettroni producendo acqua
• Piccole turbomacchine che utilizzano combustibili liquidi o gassosi per generare potenza meccanica ad alta
velocità dell’ordine di 50000 – 120000 rpm.
• Compressore e turbina (macchine radiali monostadio) sono tipicamente calettati sullo stesso albero insieme al
generatore elettrico e montati su cuscinetti magnetici o ad aria.
• Come le più grandi turbine a gas, possono essere usate nella produzione combinata di energia elettrica e calore
recuperando l’energia termica posseduta dai fumi a valle dell’espansione in turbina
Occupano attualmente la fascia di potenza elettrica compresa tra decine e poche centinaia di kW trovando impieghi
in edifici commerciali o in piccole industrie
Tipo uso calore recuperato Uso diretto, acqua calda, vapore bassa
pressione
Vantaggi:
Svantaggi:
Cogenerazione: CHP (Cogenerazione di calore ed energia elettrica) Trigenerazione: CCHP (Raffreddamento, calore ed energia combinati)
Perdite
Perdite Perdite termiche
termiche termiche 16%
10-14% 10-14%
per l’utente:
Svantaggi
costo elevato (€/kWfrig)
• bassi valori di COP
• eventuale presenza di torri evaporative per cessione calore all’ambiente
• Si applica da decenni a molti settori: industria cartaria, tessile, alimentare, chimica, farmaceutica, raffinerie, materie
plastiche,… caratterizzate da elevate richieste termiche spesso stabili nel tempo per la maggior parte dell’anno
• Potenze significative (MW o decine di MW): economia di scala e utilizzo di tecnologie consolidate (turbine a vapore e
turbine a gas, cicli combinati; MCI)
• Più recente la diffusione di applicazioni presso utenze di scala medio-piccola (es. < 1 MW)
Per questo motivo in campo industriale sono quasi trent’anni che si lavora
affinché possa esserci un’integrazione delle energie rinnovabili con quelle
tradizionali, o addirittura un completo spostamento in favore delle prime.
Disponibilità
• sono diffuse in modo estensivo nelle diverse zone del mondo
• hanno generalmente una bassa densità energetica;
• sono intermittenti e difficilmente prevedibili
Sostenibilità ambientale
sono diffuse in modo estensivo nelle diverse zone del mondo
• Analisi tecnica
• Analisi economica (verifica economica)
COSTI - BENEFICI
Caratteristiche
• Si applica in tutti i casi in cui è in gioco un investimento che debba produrre una serie di benefici
• L’analisi è rigorosa, con risultati attendibili in funzione dell’attendibilità dei dati di ingresso
• Si concretizza in indici di convenienza
Qualora siano definiti i termini del confronto si procederà ad una semplice comparazione aritmetica
Se il termine investimento dovesse prevalere, I termini di confronto però, devono necessariamente riferirsi allo stesso
l’azione non andrà intrapresa momento temporale.
Se il termine benefici dovesse prevalere l’azione Il confronto va effettuato con l’ausilio dei coefficienti di correlazione
andrebbe intrapresa che equiparino il valore del denaro posizionato in tempi diversi
Il fattore che rende possibile il confronto tra quantità di denaro diversamente ubicate nel tempo è l’interesse.
Similmente:
C1 = Co ( 1 + R ) disponibile tra un anno equivale a: C2 = C1 + C1 R = Co ( 1 + R )2 disponibile tra due anni
In generale si ha:
dove: In maniera analoga si può definire la regola
Co = Cn
Cn = C o ( 1 + R )n Co è il capitale oggi secondo cui scontare ad oggi un capitale Cn
Cn è il capitale dopo n anni disponibile tra n anni: ( 1 + R )n
Con questa tecnica siamo in grado di operare confronti tra quantità di denaro disponibili in tempi diversi.
Supponiamo che a fronte di un investimento Io ( oggi ) ci siano una serie di benefici FCj disponibili nei vari anni j di
durata dell’investimento.
Siano: alla fine oggi I benefici complessivi per n anni di vita saranno:
FC1 del 1° anno FC1 / ( 1 + R )
FC2 del 2° anno FC2 / ( 1 + R )2
-------- -------------------------- --------------------------------
FCj del jimo anno FCj / ( 1 + R )j
-------- -------------------------- --------------------------------
FCn del nimo anno FCn / ( 1 + R )n
Valore Attuale Netto: differenza algebrica tra i benefici complessivi attualizzati e l’investimento, ovvero:
Avendo posto FA =
Inflazione, f
Rappresenta l’aumento medio generale dei prezzi di un anno rispetto all’anno precedente.
Per fare un‘analisi economica rigorosamente corretta occorre tenerne opportunamente conto.
Sia FC1 il flusso di cassa, dopo il 1° anno, per effetto dell’inflazione si avrà:
FC + FC f = FC ( 1 + f )
FC ( 1 + f ) j
Il Valore Attuale Netto che tiene anche conto dell’inflazione f sarà pertanto:
Se l’inflazione f, la deriva f ‘ e l’interesse R sono numericamente piccoli, si può senz’altro semplificare in:
L’investimento è il costo complessivo relativo all’intervento da realizzare. Quindi occorre tener conto del:
• costo dei macchinari
• costo del trasporto
• costo del montaggio
• costo dell’avviamento
Indicatori economici
VAN = 0 = FC x FA(j;TRA) – Io
da cui: FA(j;TRA) = Io / FC (1)
avendo posto FA = FA coincide con la somma dei primi n termini di una successione geometrica
di ragione 1 / ( 1+ i ) e pertanto si può scrivere:
Imponendo l’uguaglianza delle espressioni (1) e (2) dopo qualche semplice passaggio matematico si ottiene:
Poiché per molti dati in input è solo possibile fare previsioni, risulta indispensabile, ai fini di una corretta impostazione dei
problemi, effettuare:
ANALISI DI SENSIBILITÀ
(almeno sui parametri sui quali si nutre la maggiore incertezza)
Per chiarire il concetto, ipotizziamo due tipi di intervento di risparmio energetico e calcoliamo i rispettivi VAN in funzione di
una variabile x di progetto.
I risultati riportati nella figura successiva in cui è indicata con
• (1) la curva di VAN più piatta
• (2) la curva di VAN più ripida
Se Q j = Q = costante
Pj = Po = costante
Ciò determina un beneficio dovuto alla migliore efficienza conseguita. Nel caso di riparazione si presenta un onere dovuto
alla sola riparazione.
Con la riparazione si vuole migliorare l’efficienza del componente esistente. Il vantaggio viene valutato mediante il
flusso di cassa FCr a cui corrisponde il seguente VANr
Ie/ FAe è il rateo annuo che con la sua presenza rende il componente esistente
Il vantaggio relativo a FCr si computa solo in relazione alla vita residua poiché, in assenza di riparazione, allo scadere di tale
vita, il componente sarebbe stato sostituito con altro certamente non affetto dalle deficienze accusate da quello esistente.
Si osservi che, a parità di ogni altra circostanza, l’intervento di riparazione è tanto più conveniente quanto più lunga è la
vita residua del componente in esame, ossia quanto maggiore è il relativo fattore di annualità FAr.
dove F è il flusso di cassa dovuto alla sostituzione con un componente uguale all’esistente, mentre FCs è il flusso di cassa
derivante dalla sostituzione con un componente ottimale rispetto al modello esistente
La differenza dei due bilanci annuali è:
∆BA = BAn - BAe = FCs - (In / FAn - Ie / FAe)
Se come accade sovente, vn = ve, cioè FAn = Fae il ∆BA assume la forma più semplice:
∆BA = FCs - I / FAn
dove ∆I = In - Ie è l’extra costo del componente ottimale
Io = 30 k€ Investimento richiesto per l’acquisto del L’energia termica utilizzata dal processo produttivo è:
nuovo generatore di calore Qu = Q v ηv = 100 x 0,75 = 75 tep /anno
ηn = 0,85 Rendimento medio del nuovo generatore Con il nuovo generatore si avrebbe un consumo pari a:
Pg = 1 € / Kg Costo del combustibile Qn = Qu / ηn = 75 / 0,85 = 88 tep
n = 10 anni Vita del nuovo generatore contro i 100 tep/anno che si sarebbero consumati prima
R = 8 % Costo nominale del denaro dell’intervento
f = 2 % Inflazione
f ‘ = 1 % Deriva
Situazione esistente
Potenza targa generatore, P 1,5 106 kcal/h
Potenza media generatore, Pm 1,0 106 kcal/h
Funzionamento annuo alla
media potenza, H 2.000 h/anno
Combustibile olio BTZ
Costo combustibile, Cc 0,40 €/kg
Potere calorifico inferiore, Pci 9.600 kcal/kg
Il generatore esistente ha superato la sua durata e deve essere sostituito e quindi ha un valore residuo nullo.
Extra costo del nuovo generatore ad alta efficienza è ∆I = 0,6 c€ / kcal/h rispetto al generatore standard.
Investimento:
Io = ∆I x P = 0,006 x 1,5 106 = 9 k€
Tfin = 315 °C
∆T1 = 470 - 315 = 155 °C
∆T2 = 220 - 20 = 200 °C
In uno scambiatore di calore si ha:
Realizzato da Visio S.p.A. per conto di C.S.I. S.r.l. Unipersonale – 31/05/2021
Analisi economica applicata nel
risparmio energetico – Esempio 3
ln( ∆T1 / ∆T2)
da cui si può ricavare la superficie di scambio S:
Esempio n° 4
Acquisto di 100 motori elettrici da 20 kW
Alternativa
motore di tipo 1 motore di tipo 2
η1 = 0,82 η2 = 0,90
I1 = 50 €/kW I2 = 80 €/kW
Numero di motori, N 100
Vita dei motori, n 5 anni
Potenza di targa dei motori, Pw 20 Kw
Funzionamento annuo , H 2.000 h /anno
Costo energia elettrica, Ce 0,16 € /kWh
Costo potenza elettrica, Cw 100 € /kW anno
https://www.enelx.com/it/it/aziende/servizio-energia/efficienza-energetica
Operatori del mercato
https://italiainclassea.enea.it/
Home - ENEA - Dipartimento Unità per l'efficienza energetica
Meccanismi di incentivazione
Come stabilito dal PNIEC, l’Italia persegue un obiettivo di riduzione dei consumi al 2030 pari al 43%
dell’energia primaria e al 39,7% dell’energia finale rispetto allo scenario di riferimento PRIMES 2007
Lo Stato italiano ha predisposto una serie di strumenti e meccanismi di incentivazione per favorire gli interventi
di incremento dell’efficienza energetica:
Conto Termico X
Fondo Nazionale
Misure alternative X X X
Efficienza Energetica
Politiche di coesione
X X X X
(POR FESR, etc.)
Fonte: Elaborazione da ENEA e Ministero dello Sviluppo Economico, 2020
• Il meccanismo dei Certificati Bianchi si configura come un regime obbligatorio di risparmio di energia
primaria posto in capo ai distributori di energia elettrica e gas naturale con più di 50.000 clienti.
• L’obbligo è determinato sulla base del rapporto tra la quantità di energia elettrica e gas naturale
distribuita dai singoli distributori e la quantità complessivamente distribuita sul territorio nazionale
dalla totalità dei soggetti obbligati.
• Il valore economico dei TEE varia in base all’andamento del mercato stesso. Originariamente fissato a
100 €/TEE, negli anni 2016-2017 hanno subito una fase di forti speculazioni che hanno visto toccare il
massimo storico di 489,90 €/TEE,
• Dopo il DM di correzione dei Certificati Bianchi (11 gennai 2018), i prezzi sono stabili tra 250 e 260
€/TEE, valore prossimo al contributo tariffario di 260 €/TEE, compensato dal GSE ai soggetti obbligati,
per consentire il raggiungimento degli obiettivi
Soggetti obbligati:
• Distributori di energia elettrica che, alla data del 31 dicembre di due anni antecedenti all’anno
d’obbligo considerato, hanno più di 50.000 clienti finali connessi alla propria rete di distribuzione;
• Distributori di gas naturale che, alla data del 31 dicembre di due anni antecedenti all’anno d’obbligo
considerato, hanno più di 50.000 clienti finali connessi alla propria rete di distribuzione
• 7,14 Mtep di energia primaria nel 2017 Per efficienza su consumi di energia elettrica:
• 8,32 Mtep di energia primaria nel 2018 • 0,45 milioni di TEP di energia primaria nel 2021
• 9,71 Mtep di energia primaria nel 2019 • 0,72 milioni di TEP di energia primaria nel 2022
• 11,19 Mtep di energia primaria nel 2020 • 0,97 milioni di TEP di energia primaria nel 2023
• 0,98 milioni di TEP di energia primaria nel 2024
Riferimenti normativi:
• Introdotto dai decreti ministeriali del 24 aprile 2001, modificati dai decreti ministeriali del 20 luglio 2004 e
aggiornati dal DM del 21 dicembre 2007
• In particolare il D.M. 28 dicembre 2012, le relative Linee Guida EEN 9/11 e il D.Lgs.102/2014 hanno introdotto
rilevanti aggiornamenti
• La dimensione commerciale di ogni Certificato Bianco è pari a 1 TEP (Tonnellata Equivalente di Petrolio)
• I Certificati Bianchi possono essere oggetto di libera contrattazione tra le parti, (contrattazione nel
mercato organizzato dal GME), unificato per tutte le tipologie di titoli, secondo modalità definite
dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico
• Abbassamento delle soglie minime del progetto a consuntivo (CS) dai precedenti 60 TEP a 10 TEP e dei
progetti standard (PS) dai precedenti 20 TEP agli attuali 5 TEP
• Introduzione del contratto tipo obbligatorio che regola l’attività tra ESCo e cliente, con l’obiettivo di
condividere la responsabilità degli interventi effettuati
• Non retroattività sui titoli di efficienza già riconosciuti e la possibilità da parte del GSE di richiedere il ricalcolo
degli stessi esclusivamente per le successive rendicontazioni dei risparmi
• I PS devono aver generato, nel corso dei primi 12 mesi del periodo di monitoraggio, una quota di risparmio
addizionale non inferiore a 5 TEP
• I PC devono aver generato, nel corso dei primi 12 mesi del periodo di monitoraggio, una quota di risparmio
addizionale non inferiore a 10 TEP
• I PC e PS, che non conseguono i livelli di risparmio di cui ai precedenti punti, non sono ammissibili al
meccanismo dei Certificati Bianchi
• I PC o PS che in fase di presentazione corredati da diagnosi energetica godono di una riduzione del 30% del
corrispettivo fisso dovuto al GSE in fase di avvio del procedimento, (decreto del Ministro dello sviluppo
economico 24/12/2014 concernente “Approvazione delle tariffe per la copertura dei costi sostenuti dal Gestore
servizi energetici GSE S.p.A) per le attività di gestione, verifica e controllo, inerenti i meccanismi di
incentivazione e di sostegno delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, ai sensi dell'articolo 25 del
decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116”. A tal
fine, il soggetto titolare del progetto allega alla richiesta una attestante il diritto a godere dell’agevolazione
suddetta.
• Il punto precedente non si applica qualora il soggetto titolare sia un soggetto obbligato a redigere la diagnosi
energetica
Fonte: GME
Fonte: GME
• Nel 2020 sono stati riconosciuti circa 1,7 milioni di Titoli di Efficienza Energetica, pari a circa 0,57
Mtep di risparmi energetici ottenuti: -41% rispetto all’anno precedente.
Al punto da essere insufficienti a garantire l’adempimento dell’obbligo minimo per il 2020.
• Progressiva perdita di interesse da parte di operatori e investitori per elevata complessità tecnico-
burocratica delle procedure di richiesta e rendicontazione
• Incertezze normative e dubbi legati all’iter di controllo e approvazione da parte del GSE
• Scarsa liquidità del mercato, esacerbata nel 2020 dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria
Principali novità:
• Definizione degli obiettivi nazionali di risparmio energetico per il periodo 2021-2024 da conseguire attraverso il
meccanismo dei Certificati Bianchi e rispettivi obblighi a carico di distributori di energia elettrica e di gas;
• Semplificazione delle procedure di presentazione dei progetti, con allargamento della platea di interventi
ammissibili e possibilità di chiedere valutazioni preventive;
• Revisione dell’elenco dei progetti ammissibili, per il settore industriale, settore reti, servizi, trasporti e civile
• Introduzione di sistema di aste al ribasso per il rilascio di titoli a valore costante per tutto il periodo di
incentivazione che servirà a raggiungere i target al 2024 (il MiTE dovrà definire il meccanismo entro 2021);
• Revisione del contributo tariffario da versare ai soggetti obbligati con la previsione non solo di un livello
massimo (255 €/TEE) ma anche di un valore minimo; questo per favorire il finanziamento di nuovi progetti e
mantenere il rispetto di criteri di efficienza nella definizione degli oneri e dei costi del sistema.
Per quanto riguarda invece gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, la detrazione fiscale è limitata
ESCLUSIVAMENTE alla persone fisiche.
L’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) è l’ente responsabile di
effettuare la valutazione del risparmio energetico conseguito a seguito della realizzazione degli interventi eseguiti mentre
l’Agenzia delle Entrate gestisce le questioni inerenti gli aspetti fiscali.
In relazione ad alcune tipologie di interventi, inoltre, è necessario che gli edifici presentino specifiche caratteristiche quali,
ad esempio:
• essere già dotati di impianto di riscaldamento, presente anche negli ambienti oggetto dell’intervento (tranne nel caso in
cui si installano pannelli solari o impianti a biomassa)
• nelle ristrutturazioni per le quali è previsto il frazionamento dell’unità immobiliare, il beneficio è compatibile
unicamente con la realizzazione di un impianto termico centralizzato a servizio delle nuove unità
• nel caso di ristrutturazioni con demolizione e ricostruzione, si può accedere all’incentivo solo nel caso di fedele
ricostruzione. Restano esclusi, quindi, gli interventi relativi ai lavori di ampliamento.
Ad esempio:
• nuove finestre o interventi sui muri devono conferire all'edificio una buona capacità di isolamento che cambia a
seconda della fascia climatica in cui è inserita la Costruzione: in pratica, i lavori devono rispettare limiti di dispersione
per l'intero edificio o per il singolo elemento costruttivo oggetto dell'intervento.
• nel caso di installazione di pannelli solari o di sostituzione dell’impianto termico, i nuovi impianti installati devono
rispondere alle specifiche tecniche riportate nei decreti.
• in caso di interventi su interi edifici, deve essere valutata l'efficienza energetica complessiva al termine dei lavori
Le relative norme e Linee Guida ENEA sono in continuo aggiornamento per allineare i requisiti
tecnici minimi alla evoluzione subita dalla normativa edilizia
Inoltre per gli interventi riguardanti la riqualificazione globale dell’edificio o dell’unità immobiliare o quelli insistenti
sull’involucro edilizio opaco, è previsto l’obbligo di produrre l’attestato di prestazione energetica
Quindi, il valore del risparmio energetico connesso all’intervento risulta facilmente desumibile.
I benefici delle detrazioni fiscali non sono cumulabili con altri strumenti di incentivazione nazionale e, pertanto, è evitato il
rischio del doppio conteggio dei risparmi.
L’Agenzia delle Entrate esegue invece controlli a campione, dal punto di vista fiscale, al fine di verificare la correttezza degli
importi portati in detrazione sulla base delle spese fatturate.
Come funziona
Il Superbonus/Sismabonus è uno strumento attivato per rilanciare rapidamente
il comparto dell’edilizia e rispondere alle importanti sfide climatiche ed
ambientali previste per il settore civile dal Piano Nazionale Integrato per
l'Energia e il Clima.
Ammissibilità
Sono ammessi alla misura:
• gli edifici ad uso residenziale monofamiliari e condomini, nonché gli spogliatoi di società sportive
• i soggetti quali persone fisiche, condomini, istituti autonomi case popolari o enti similari, cooperative di abitazione
a proprietà indivisa, organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni e società sportive dilettantistiche
• gli interventi ritenuti prioritari (trainanti) e secondari (trainati), quest’ultimi solo se realizzati congiuntamente con i
primi. Gli interventi energetici trainanti sono quelli di isolamento termico di superfici opache oltre il 25% della
superficie disperdente, con materiali sostenibili, e di sostituzione degli impianti di climatizzazione; quelli trainati
sono invece relativi all’installazione di sistemi building automation, infissi, schermature solari, scaldacqua a pompa
di calore, eliminazione delle barriere architettoniche, impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, infrastrutture
per la ricarica di veicoli elettrici.
Asseverazione
Per tutti gli interventi, è necessario che il tecnico abilitato rilasci specifiche asseverazioni per il rispetto dei
requisiti tecnici degli interventi e della riduzione del rischio sismico, nonché dei costi massimi specifici
Modalità di fruizione
• accedere direttamente alla detrazione, pagando quindi l’intero importo dei lavori e ricevendo il 110% degli
importi ammessi dilazionato in 5 anni;
• ricevere direttamente dal soggetto che realizza gli interventi uno sconto in fattura pari al 110% dell’importo
dei lavori sostenuti. Sarà quest’ultimo a beneficiare in 5 anni della detrazione;
• cedere il credito ad un soggetto terzo, compreso un istituto finanziario o assicurativo, pagando un importo
ridotto dei lavori, di una quantità pari all’attualizzazione all’anno zero della quota ceduta. Sarà quest’ultimo a
beneficiare in 5 anni della detrazione.
• Sono ammesse alla cessione del credito o sconto in fattura non solo le spese oggetto del Superbonus, ma
anche altre detrazioni fiscali spettanti (secondo altri meccanismi vigenti) su lavori realizzati sull’edificio
Il Conto Termico
Forma di incentivo di interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione
di energia termica da fonti rinnovabili
Beneficiari e responsabile
• Pubbliche amministrazioni
• Imprese e privati
• Ampliamento modalità di accesso e dei soggetti ammessi (società in house e cooperative di abitanti)
• Innalzamento del limite di erogazione degli incentivi in un’unica rata (dai precedenti 600 agli attuali 5000 €)
Incentivi fino al 65 % della spesa per "Edifici a energia quasi zero" (nZEB)
• Illuminazione di interni
• Caldaie a condensazione
Incentivi
• Fino al 50% per interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F
• Fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro
impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico, ecc.)
• Fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e
impianti solari termici
• Il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le PA (e le
ESCO che operano per loro conto)
Requisiti
Soggetti ammessi (SA) hanno la disponibilità dell’immobile e sono i beneficiari degli interventi oggetto di
incentivazione:
• Soggetti che hanno la disponibilità dell’edificio/immobile, perché titolari di diritto reale o personale di
godimento (equiparati ai titolari di diritto di proprietà)
Soggetti responsabili (SR) hanno sostenuto direttamente le spese per l’esecuzione degli interventi e che in virtù di
questo possono presentare istanza di riconoscimento degli incentivi al GSE e che saranno beneficiari degli interventi
Conseguenze:
• Se il SA sostiene direttamente le spese per l’intervento (o tramite il finanziamento), questi coincide con il SR
• Se il SA si avvale del supporto di una ESCO per la realizzazione degli interventi, la quale si farà carico delle
relative spese di realizzazione, in questo caso la ESCO coincide con il SR
L’accesso ai meccanismi di incentivazione può essere richiesto direttamente dai soggetti ammessi o per il tramite di
ESCO, attraverso la sottoscrizione di un contratto di prestazione energetica che, nel caso delle PA, rispetti i requisiti
minimi previsti dall’Allegato 8 del D.Lgs 102/2014, ovvero, per i soggetti privati, anche un contratto di servizio
energia previsti dal D.Lgs 115/2008
Il Fondo è finalizzato a favorire il finanziamento di interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi
nazionali di efficienza energetica, promuovendo il coinvolgimento di istituti finanziari e investitori privati sulla
base di un’adeguata condivisione dei rischi.
• Imprese (in forma singola o associata/aggregata quali Consorzi, Contratti di rete e ATI)
• ESCO (in forma singola o associata/aggregata quali Consorzi, Contratti di rete e ATI)
• Pubbliche Amministrazioni (in forma singola o associata/aggregata quali Protocolli d’intesa, Convenzioni, Accordi di
programma)
Nuova Sabatini
La misura Beni strumentali ("Nuova Sabatini") è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del
Made in Italy con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema
produttivo del Paese
L'agevolazione sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni
strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
Nuova Sabatini
Per accedere:
• le imprese interessate devono presentare a una banca o a un intermediario finanziario la richiesta di finanziamento e la
domanda di accesso al contributo, secondo lo schema definito con apposita circolare ministeriale.
• La banca o l’intermediario finanziario, previa verifica, delibera il finanziamento e trasmette al Ministero la richiesta di
prenotazione delle risorse relative al contributo.
• Entro 5 giorni lavorativi dalla ricezione della richiesta di prenotazione, il MISE comunica alla banca o all’intermediario
finanziario la disponibilità, parziale o totale, delle risorse erariali.
• Le richieste di prenotazione sono soddisfatte, secondo l’ordine di presentazione, fino a concorrenza della disponibilità
delle risorse.
ACHI SI RIVOLGE:
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della
domanda:
• sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
• sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure
concorsuali con finalità liquidatoria;
• non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato,
gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
• non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
• abbiano sede legale o una unità locale in Italia; per le imprese non residenti nel territorio italiano il possesso di una
unità locale in Italia deve essere dimostrato in sede di presentazione della richiesta di erogazione del contributo.
Le informazioni contenute devono infatti essere rese disponibili su richiesta degli organi di controllo o su mandato
dell’autorità giudiziaria.
• componenti, sistemi e soluzioni intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici
e idrici e per la riduzione delle emissioni (categoria 2 dell’Allegato A alla Legge di Bilancio 2017)
• software, sistemi, piattaforme e applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscano meccanismi di efficienza
energetica e di decentralizzazione in cui la produzione e/o lo stoccaggio di energia possono essere anche demandate
(almeno parzialmente) alla fabbrica (categoria 1 dell’Allegato B alla Legge di Bilancio 2017)
L’Agenzia delle Entrate esegue controlli a campione, dal punto di vista fiscale, al fine di verificare la correttezza degli
importi portati in deduzione sulla base degli investimenti dichiarati.