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INTERVENTI TECNICI

DI RISPARMIO
ENERGETICO IN
AZIENDA

Relatore:
EGE Stefano Dalle Nogare

Cuneo, 21 novembre 2023


Sommario

• 1. Analisi energetica aziendale

• 2. Interventi tecnici di efficientamento

• 3. Analisi economica degli investimenti per il miglioramento dell'efficienza energetica

• 4. Meccanismi di incentivazione

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Breve ripasso dei concetti base
Esperti dell’Energia

• Energy Manager obbligatorio sopra i 10.000 TEP ai sensi della Legge 10/91

• La nomina dell’Energy Manager deve essere comunicata entro il 30 aprile di ogni anno

• Esperti di Gestione dell’Energia secondo la norma CEI UNI 11339:2009

• Prima volta definizione di EGE nel d.lgs 115/2008 «usi finali dell’energia»
in attuazione direttiva 2006/32/CE

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Energy Manager
La nomina dell’Energy Manager – Art.19 Legge 10/91

Obbligo nomina tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia:

• I soggetti operanti nel settore industriale che nell’anno precedente hanno avuto un consumo di energia
superiore a 10.000 tonnellate equivalenti di petrolio

• I soggetti operanti nei settori civili, terziario e dei trasporti che nell’anno precedente hanno avuto un consumo di
energia superiore a 1.000 tonnellate equivalenti di petrolio

Circolare MISE del 18 dicembre 2014 - Definizione soggetti obbligati

• Le persone fisiche Non sono soggetti obbligati i gruppi societari


• Le persone giuridiche
L’adempimento all’obbligo va espletato entro il
• Enti pubblici anche non economici 30 aprile di ogni anno
• Altri soggetti privi di personalità giuridica

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Energy Manager
Obbligo dell’Energy Manager – Art.19 Legge 10/91 Oggetto: Ambiente – Energy Manager –
Scadenza del 30 aprile

Soggetti consumatori di energia: Settore servizi


• pubblici o privati L’obbligo di comunicazione scatta per le imprese con consumi
• persone fisiche o giuridiche energetici > 1000 tep (tonnelate equivalenti di petrolio).
• enti o associazioni (v. art.1-9 circolare MICA 219/F)
Rientrano nei consumi energetici in questione i consumi di:
• gasolio per autotrazione (1 tep equivale circa a 1.122 litri di
gasolio)
• benzina (1 tep equivale circa a 1.135 litri di benzina)
• energia elettrica (1 tep equivale circa a 4.500 kwh)
Sono obbligati ogni anno ad effettuare la nomina • gas naturale (1 tep equivale circa a 1.200 metri cubi di gas)
quando i consumi energetici dell’anno precedente
hanno superato le seguenti soglie:
La mancata comunicazione dell’Energy Manager
• Settore industriale: 10.00 tep anno è punita con la sanzione amministrativa da 5.164 a 51.645
• Settore civile e trasporti: 1.000 tep anno euro (art.132 DPR n.380/2001)

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EGE – Esperto in Gestione
dell’Energia
Esperto in Gestione dell’Energia
Professionista specializzato che ha le conoscenze, l’esperienza e le capacità necessarie per gestire l’uso dell’energia in
modo efficiente.

Compiti attribuiti all’EGE


Figura professionale che gestisce l’uso dell’energia in modo efficiente coniugando conoscenze nel campo energetico
con competenze gestionali, economico-finanziarie e di comunicazione mantenendosi aggiornato sulle tecnologie,
metodologie e normativa tecnico-ambientale

Differenze tra Energy Manager e EGE


I Sistemi di Gestione dell’Energia sono
Energy Manager EGE definiti dalla norma ISO 5001(**) che
Azioni e interventi per promuovere Promozione politica energetica propria operano in maniera analoga ai più noti
l’uso razionale dell’energia dell’organizzazione in cui opera sistemi:
• Qualità (ISO 9001)
Predisposizione bilanci energetici Figura che colloquia con l’alta direzione al fine di • Gestione ambientale (ISO 14001)
alimentare il ciclo di miglioramento

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EGE – Esperto in Gestione
dell’Energia
Compiti da seguire:

• Analisi approfondita e continuativa del sistema energetico dell’organizzazione in cui opera (processi, impianti,
tecnologie impiegati, politica energetica)
• Gestione contabilità energetica analitica
• Valutazione dei risparmi ottenuti dai progetti di risparmio energetico e relative misure
• Diagnosi energetiche comprensive dell'individuazione di interventi migliorativi anche in relazione all'impiego delle
fonti energetiche rinnovabili
• Analisi tecnico-economica e di fattibilità degli interventi, valutazione dei rischi

Documentati tramite lettere di referenza ed altra documentazione pertinente (es. contratti, lettere di incarico), in cui
devono comparire Nome e Cognome del candidato, Datore di lavoro/Committente, funzioni e attività svolte, durata
delle attività.

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Energy Manager vs EGE
Differenza tra Energy Manager e l’EGE
• L’ Energy Manager è un ruolo
• L'EGE è una qualifica rilasciata a un esperto in energy management

Introduzione dell’EGE
L'EGE è stato introdotto per fornire al mercato dei servizi energetici un percorso di certificazione di parte terza che
consenta di offrire garanzie in merito alle competenze e all'esperienza degli esperti in gestione dell'energia.

La figura dell'energy manager e quella dell'esperto in gestione dell'energia possono coincidere, ma possono verificarsi
anche i seguenti casi:

• Un energy manager può essere al contempo un EGE. È una condizione auspicabile, in quanto in generale un energy
manager dovrebbe avere requisiti tali da soddisfare quanto richiesto dalla norma UNI CEI 11339.

• Un energy manager può non essere un EGE. Ai fini dell'adempimento all'art. 19 della Legge 10/91 non sono previsti
obblighi (es. corsi da seguire, esami da sostenere). Un energy manager può essere nominato a prescindere dalle
caratteristiche previste dal D.Lgs. 115/08 e dalla norma UNI CEI 11339.

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ESCo – Energy Service Company

Una Energy Service Company o ESCo è un’impresa in grado di fornire tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari
necessari per realizzare un intervento di efficienza energetica, assumendosi l’onere dell’investimento e il rischio di un
mancato risparmio, a fronte della stipula di un contratto in cui siano stabiliti i propri utili [fonte: FIRE]

La norma UNI CEI 11352 "Gestione dell'energia - Società che forniscono servizi energetici (ESCo) - Requisiti generali e lista di
controllo per la verifica dei requisiti" è la norma italiana che stabilisce i requisiti minimi per le società che vogliono svolgere
il ruolo di Energy Service Company (ESCo).

Norma UNI CEI 11352 – Elaborata sulla base dell’Art.16 D.Lgs n. 115/2008

• Stabilisce i requisiti minimi per le società che vogliono svolgere il ruolo di Energy Service Company
• In Italia recepisce la Direttiva 2006/32/CE (efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici)
• Fornisce una lista di controllo per la verifica delle capacità delle ESCO e le linee guida a supporto dei clienti nella scelta
dei servizi offerti dalle ESCO.

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Decreto direttoriale 12/05/2015

Il MiSE e il MATTM, con Decreto direttoriale 12/05/2015 (G.U. n.118 del 23 maggio 2015) hanno approvato i requisiti
definiti da ACCREDIA per l’accreditamento e la certificazione in materia di:
• Società che forniscono servizi energetici (ESCo)
• Esperti in Gestione dell’Energia (EGE)
• Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE)

Documenti applicabili per relativi schemi redatti da ACCREDIA – sentito il CTI (Comitato Termotecnico Italiano) per gli
aspetti relativi alla normativa tecnica di settore – ai sensi del D.Lgs. n.102 del 2014, in attuazione della Direttiva
2012/27/UE sull’efficienza energetica

Circolare DC N° 15/2015 – ACCREDIA


Precisazioni in merito al processo di accreditamento per gli Organismi che rilasciano le certificazioni

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OTTOBRE 2023 Manifesto Dell’Elettrificazione

Il Manifesto dell’elettrificazione invita inoltre la Commissione entrante a potenziare gli investimenti nelle reti elettriche.
Altro punto chiave è la necessità di rivedere la pianificazione delle infrastrutture energetiche in Europa, partendo da una
riforma immediata del regolamento TEN-E e dei processi del piano decennale di sviluppo della rete sia per gli operatori dei
sistemi di trasmissione sia per quelli di distribuzione.
In sostanza, quello che viene richiesto è un migliore coordinamento e una maggiore supervisione politica della
pianificazione della rete elettrica, in modo da garantire il raggiungimento del Net Zero.
Tra le altre azioni richieste sul piano politico dall’Electrification Alliance ci sono inoltre programmi per attrarre lavoratori
qualificati.
Elettricità, ad oggi rappresenta il 25% dei consumi in UE
https://electrification-alliance.eu/wp-content/uploads/2023/10/231017-Electrification-Alliance-Manifesto.pdf

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Politica Energetica
dell’Unione Europea
Problemi:
• UE primo importatore di energia al mondo: importazione pari al 54% del fabbisogno con un
costo di >400 miliardi di euro l'anno
• Domanda energetica crescente e mercati energetici sempre più volatili
• Impatto ambientale del settore energetico

Obiettivi politica energetica UE:


• Sicurezza dell’approvvigionamento
• Competitività
• Sostenibilità

Unione dell’energia
La Commissione ha varato piani per un’Unione dell’energia europea per garantire ai
cittadini e alle imprese dell’UE energia sicura, accessibile e rispettosa del clima

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Politica Energetica
dell’Unione Europea
Politica energetica: principi generali
Tra le sfide cui si trova attualmente confrontata l'UE nel settore dell'energia figurano la crescente dipendenza dalle
importazioni, la diversificazione limitata, i prezzi elevati e volatili dell'energia, l'aumento della domanda di energia a
livello mondiale, i rischi per la sicurezza nei paesi di produzione e di transito, le crescenti minacce poste dai cambiamenti
climatici, la decarbonizzazione, la lentezza dei progressi nel settore dell'efficienza energetica, le sfide poste dall'aumento
della quota delle fonti energetiche rinnovabili, nonché la necessità di una maggiore trasparenza e di un'ulteriore
integrazione e interconnessione dei mercati energetici. Il nucleo della politica energetica dell'UE è costituito da un'ampia
gamma di misure volte a conseguire un mercato energetico integrato, la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e
la sostenibilità del settore energetic
Rif: https://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/68/politica-energetica-principi-generali

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OBIETTIVI generali

cinque principali obiettivi della politica energetica dell'UE sono i seguenti:


1. diversificare le fonti energetiche dell'Europa, garantendo la sicurezza energetica attraverso la solidarietà e la
cooperazione tra i paesi dell'UE;
2. garantire il funzionamento di un mercato interno dell'energia pienamente integrato, che consenta il libero flusso
dell'energia all'interno dell'UE mediante infrastrutture adeguate e senza ostacoli tecnici o normativi;
3. migliorare l'efficienza energetica e ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia, ridurre le emissioni e stimolare
l'occupazione e la crescita;
4. decarbonizzare l'economia e passare a un'economia a basse emissioni di carbonio, in linea con l'accordo di Parigi;
5. promuovere la ricerca riguardo alle tecnologie energetiche pulite e a basse emissioni di carbonio e dare priorità alla
ricerca e all'innovazione per guidare la transizione energetica e migliorare la competitività.
L'articolo 194 TFUE rende alcuni settori della politica energetica materia di competenza concorrente, segnando un passo
in avanti verso una politica energetica comune. Ogni Stato membro mantiene tuttavia il diritto di «determinare le
condizioni di utilizzo delle sue fonti energetiche, la scelta tra varie fonti energetiche e la struttura generale del suo
approvvigionamento energetico» (articolo 194, paragrafo 2)
Rif: https://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/68/politica-energetica-principi-generali

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OBIETTIVI ottenuti
A. Quadro strategico generale :
L'attuale agenda politica è guidata dalle preoccupazioni in materia di sicurezza energetica e dall'allineamento degli
obiettivi dell'UE in materia di energia e clima, quali proposti nel luglio 2021 nel pacchetto "Pronti per il 55 %", tra cui:
• una riduzione pari almeno al 55 % delle emissioni di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030;
• l'azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050.
Gli attuali obiettivi energetici per il 2030, concordati nell'ottobre 2014 e rivisti nel dicembre 2018, sono i seguenti:
• un aumento fino al 32 % della quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo energetico;
• un miglioramento dell'efficienza energetica pari al 32,5 %;
• l'interconnessione di almeno il 15 % dei sistemi elettrici dell'UE.
I nuovi obiettivi energetici proposti dall'UE per il 2030, concordati informalmente nel marzo 2023, comprendono:
• un aumento della quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo energetico fino al 42,5 %, con l'obiettivo di
conseguire il 45 %;
• una riduzione dell'11,7 % per il consumo di energia primaria e finale dell'UE rispetto alle proiezioni del 2020 per il
2030, pari rispettivamente al 40,5 % e al 38 % rispetto alle proiezioni del 2007.
Rif: https://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/68/politica-energetica-principi-generali

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OBIETTIVI ottenuti
B. Completare il mercato interno dell'energia
C. Efficienza energetica del energetica: del 32,5 % per il 2030 rispetto al 2007
D. Energia rinnovabile: L'energia solare, l'energia eolica, l'energia oceanica e idroelettrica, la biomassa e i biocarburanti e
l'idrogeno
E. Rafforzare le relazioni esterne nel settore dell'energia: Nel 2012 l'UE ha istituito un meccanismo di scambio di
informazioni per facilitare il coordinamento tra i paesi dell’UE
F. Migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico: coordinamento per garantire l'approvvigionamento
energetico e norme per prevenire e rispondere agli incidenti sugli impianti offshore e alle potenziali interruzioni
G. Progetti di ricerca, sviluppo e dimostrazione: Orizzonte Europa è il programma quadro per il periodo 2021-2027 e lo
strumento principale dell'UE per la promozione della ricerca nel settore dell'energia, con un bilancio di 95,5 miliardi di
EUR

.
Rif: https://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/68/politica-energetica-principi-generali

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Lo scenario UE al 2030:
Clean energy for all Europeans package
-40% +27% +30%

Riduzione delle Energia da fonti Aumento efficienza


emissioni di GHG rinnovabili rispetto energetica
rispetto al 1990 al 2005 rispetto al 2005

Leadership a livello globale nelle energie rinnovabili:


• Ridurre i rischi per incentivare gli investimenti (approccio market based)
• Sostenere i prosumers e le comunità energetiche
• Promuovere le rinnovabili nel settore termico e nei trasporti
• Garantire la sostenibilità di tutte le bioenergie
• Maggiore integrazione nel mercato

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Obiettivi Europei per le Energie Rinnovabili
Obiettivi per la quota di energia rinnovabile
(obiettivi : IT al 2020 – SEN 2017 IT e UE al 2030
2020 2030
Consumo finale da energia da FER
Consumo finale di energia lordo
17% 28% 32%
IT SEN 2017 UE 2018

Com’è possibile raggiungere l’obiettivo?

Aumento consumi di energia Diminuzione dei consumi totali


da fonti rinnovabili (a parità dei servizi resi)

Nuovi impianti + Rinnovamenti Efficienza energetica


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Piano Energia e Clima 2030
Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) 2030 è uno strumento fondamentale che segna l’inizio di un
importante cambiamento nella politica energetica e ambientale del nostro Paese verso la decarbonizzazione.
L’obiettivo è quello di realizzare una nuova politica energetica che assicuri la piena sostenibilità ambientale, sociale ed
economica del territorio nazionale e accompagni tale transizione

21 Gennaio 2020 Il Piano è stato inviato alla Commissione Europea

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Piano Energia e Clima 2030:
aumento quota energia da fonti rinnovabili
Settore 2015 2030
Obiettivi al 2030 promuovere ulteriormente le tecnologie
Totale 17,50% 28,00%
rinnovabili:
Elettrico 33,50% 55,00%

Termico 19,20% 30,00%


dal 1960 al 2050
Trasporti 6,40% 21,00%
80,00% Un ritorno al passato ?
80 %
Idroelettrico

55,00%
Percorso verso la
Obiettivo UE al 2030
33,50% decarbonizzazione
Quota FER 32%
SEN settore elettrico
16,30%

1960 2005 2015 2030 2050


PERCENTUALE DI RINNOVABILI NEL SETTORE ELETTRICO

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Piano Energia e Clima 2030:
Riduzione dei consumi energetici

Come stabilito dal PNIEC, l’Italia persegue un obiettivo di riduzione dei consumi al 2030 pari al 43%dell’energia
primaria e al 39,7% dell’energia finale rispetto allo scenario di riferimento PRIMES 2007

Tale obiettivo, in termini assoluti si


traduce in target di consumo di
energia al 2030, pari a

• 125,1 Mtep di energia primaria


• 103,8 Mtep di energia finale

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico, 2020

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Piano Energia e Clima 2030:
Riduzione dei consumi energetici
La stima per settore dei risparmi annuali nel periodo (2020-2030):

• Settore civile (5,7Mtep): maggior riduzione dei consumi di energia e con un impegno alla graduale
eliminazione del gasolio da riscaldamento;

• Settore trasporti (2,6 Mtep): mobilità collettiva e/o smart mobility, del trasporto merci da gomma a rotaia e
all’efficientamento dei veicoli;

• Settore industriale (1,0 Mtep)

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico, 2020

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Piano Energia e Clima 2030:
Riduzione dei consumi energetici

Con 0,935 Mtep cumulati


ogni anno si arriverà ad un
totale di 51,4 Mtep di
risparmi di energia finale
riconducibili a misure attive
o da attivare dal 2021 al
2030 per conseguire il target
stabilito

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico, 2020

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Obiettivi al 2050:
Green Deal Europeo
Green Deal Europeo (2019)

Il Green Deal Europeo, comunicato dalla Commissione Europea (COM(2019) 640) l’11 dicembre 2019, ha riformulato su
nuove basi l'impegno ad affrontare i problemi legati al clima e all'ambiente e permetterà di accelerare e sostenere la
transizione energetica necessaria in tutti i settori e di promuovere un’economia circolare e pulita.

Le prime iniziative del Green Deal Europeo comprendono:

• la legge europea sul clima COM(2020) 80, con l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, presentata a marzo
2020 dalla Commissione ed andando in tal modo al di là degli impegni assunti con l’Accordo di Parigi;

• il patto europeo per il clima per coinvolgere i cittadini e tutte le parti della società nell'azione per il clima;

• il piano degli obiettivi climatici 2030: primo passo della legge sul clima è il target al 2030 ovvero ridurre le emissioni
nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, che richiederebbe una quota di
rinnovabili del 38-40% nell'UE entro il 2030

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Green Deal Europeo:
neutralità climatica al 2050
Il Green Deal Europeo è un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione Europea con l'obiettivo
generale di raggiungere
NEUTRALITÀ CLIMATICA in Europa ENTRO IL 2050

L'intenzione è di rivedere ogni legge vigente in materia di clima e introdurre nuove leggi sull'economia circolare,
sulla ristrutturazione degli edifici, sulla biodiversità, sull'agricoltura e sull'innovazione.

Nel 2023, gli Stati membri aggiorneranno i propri piani climatici e energetici nazionali per aderire all'obiettivo
dell'UE in materia di clima per il 2030

I principi chiave includono:

• dare la priorità all'efficienza energetica


• sviluppare un settore energetico basato in gran parte su risorse rinnovabili
• garantire un approvvigionamento energetico dell'UE a prezzi accessibili
• disporre di un mercato europeo dell'energia digitalizzato, integrato e interconnesso

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Analisi energetica aziendale
Efficienza Energetica nell’industria

Cenni di analisi energetica aziendale 0,5%


2,2%
13,6%
33,1%
Il consumo di energia nell’industria in Europa (EU-28) rappresenta circa un quarto dei
consumi energetici finali totali

Tra le 10 key actions Strategic Energy Technology Plan (SET-Plan), una riguarda «Energy
Efficiency in Industry»

Il driver tecnologico ritenuto prioritario per l’efficienza energetica nell’industria. 25,3%


Tecnologie efficienti suddivise in:

• Settoriali, applicate a materiali/processi di uno specifico settore industriale


• Trasversali, trovano applicazione in più processi (es. componenti ad alta efficienza,
recuperi di calore/freddo, sistemi per il controllo di processo integrato) 25,4%
Altro Trasporti
Usi domestici Industria
Fonte: EUROSTAT 2015, consumi espressi in toe/tep Terziario Settore Primario

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Efficienza Energetica nell’industria
Fonte: ICF 2015

Secondo studio della Commissione Europea (ICF 2015):

98% dei consumi di energia finale nel settore industriale di EU-28 è riconducibile a 8 settori industriali

• Settore cartario
• Siderurgia
• Trasformazione minerali non metalliferi (ceramica, vetro, cemento, laterizi)
• Chimica e farmaceutica
• Lavorazione metalli non ferrosi
• Raffinazione prodotti petroliferi
• Settore alimentare e delle bevande
• Produzione di macchinari e attrezzature industriali

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Efficienza Energetica nell’industria
Fonte: ICF 2015

ENERGIA FINALE
ENERGIA FINALE
ENERGIA FINALE Risparmiabile INDICE di INTENSITÀ
Risparmiabile Numero occupati VAL
Settore Utilizzata economicamente
tecnicamente
ENERGETICA
[milioni] [miliardi €]
[Mtep] (payback <=5 anni) (costo energia/VAL)
[Mtep]
[Mtep]
Settore cartario 34,3 1,4 7,2 16% 1,43 79,0
Siderurgia 50,8 3,1 16,3 36% 0,63 39,7
Minerali non metalliferi 34,2 1,3 7,1 23% 1,29 63,9
Chimica e Farmaceutica 51,5 3,2 16,5 12% 1,72 229,8
Metalli non ferrosi 9,4 0,5 1,9 23% 0,46 23,7
Raffinazione petrolifera 44,7 1,9 10,6 44% 0,12 24,3
Alimentare 28,4 1,7 6,8 10% 4,53 251,4
Macchinari industriali 19,3 1,3 5,3 3% 9,03 579,8

Totale 272,5 14,4 71,7

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Efficienza Energetica nell’industria

Cenni di analisi energetica aziendale


• Implementazione direttiva europea sull’Efficienza
Energetica (2012/27/EU)
• Energy Efficiency Obbligation Schemes (EEOS),
implementati da 16 paesi diversi:

Combinato con misure alternative

In 5 Paesi (Danimarca, Ungheria, Lituania,


Lussemburgo e Polonia) gli EEOS sono le
uniche misure rilevanti rivolte all’industria

13 Paesi hanno implementato solo misure


alternative

Le metodologie adottate per il calcolo e il monitoraggio dei


risparmi e la valutazione dell’addizionalità diverse fra loro la
Commissione Europea spinge verso l’armonizzazione
Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.P.A. Fonte: EU-MERCI Deliverable D1.1

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Analisi energetica aziendale
Flussi Energetici di Stabilimento PERIMETRO di ANALISI

MATERIE PRIME

CABINE di
INPUT VETTORI
TRASFORMAZIONE
ENERGETICI
• ENERGIA ELETTRICA UTENZE TRASFORMAZIONE
• GAS NATURALE • Pompaggi
• GASOLIO • Sala compressori UTENZE di
IMPIANTO
• OLIO COMBUSTIBILE COGENERAZIONE • Sistemi frigoriferi PROCESSO e
• CARBONE • HVAC SERVIZIO
• BIOMASSA • Riscaldamento (USI FINALI)
• Etc. • Illuminazione

CALDAIE PRODOTTI e
SERVIZI

CASCAMI e RECUPERI TERMICI


RIFIUTI e PERDITE

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Analisi energetica aziendale
SGE: UNI CEI EN ISO 50001
Strumenti Operativi per l’esame dell’uso dell’energia in azienda:
Diagnosi Energetica
• Analisi Energetica Analisi
Analisi del consumo di vettori energetici Energetica

• Diagnosi Energetica secondo Norma UNI CEI 11428 Studio finalizzato ad evidenziare eventuali inefficienze
nei processi industriali e nella gestione delle infrastrutture produttive e proporre relativi interventi di
miglioramento

• Norma UNI CEI EN ISO 50001 (2018): Sistemi di Gestione Energia (SGE)
La norma che specifica i metodi per creare, avviare, mantenere e migliorare un Sistema di Gestione
dell’Energia. L’obiettivo di tale sistema è di consentire che un’organizzazione persegua, con un approccio
sistematico, il miglioramento continuo della propria Prestazione Energetica comprendendo in questa
l’efficienza energetica degli impianti nonché il consumo e l’uso dell’energia.”

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Analisi energetica aziendale
Analisi Energetica

Analisi dei consumi di vettori energetici:

• Tipologia
• Quantità consumate
• Distribuzione temporale (mensile, settimanale, giornaliera, oraria)
• Suddivisione nei vari centri di consumo

Perimetri di analisi:
• Impianto
• Reparto
• Insieme di reparti con stessa tipologia di lavorazione
• Stabilimento
• Gruppo di stabilimenti

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Analisi energetica aziendale

Analisi degli usi e dei consumi


dell’energia attuali basati su misure
• Analisi Energetica ed altri dati

Valutare l’uso ed il consumo


energetico passato e presente

Indicare le fonti energetiche attuali

Identificare le variabili rilevanti

Stimare l’uso e consumo


dell’energia futuro

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Analisi energetica aziendale

• Redigere l’analisi energetica e registrare le opportunità di miglioramento delle


prestazioni energetiche

• Stabilire la baseline o consumo di riferimento

• Identificare le prescrizioni legali

• Identificare gli indicatori di prestazione energetica (monitoraggio e prestazioni


energetiche)

• Individuare gli obiettivi energetici

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Analisi energetica aziendale
• Analisi Energetica
Quali sono: • Grafici
• Gli usi passati, presenti e futuri? Consumi passati, presenti e • Tabelle/Fogli EXCEL/database ACCESS
• Gli andamenti dell’energia? futuri • Punti di riferimento/benchmark
• Gli andamenti della produzione? • Bollette/letture dei contatori
Identificare le persone
che influenzano il
consumo dell’energia
• Dove si usa l’energia in modo • Mappe di processo/reparti
significativo? Identificare aree di uso • Tabelle/grafici/indagini
• Perché è significativo? significativo dell’energia • Censimento delle apparecchiature
• Cosa influisce sull’uso dell’energia?

• Controllare le migliori tecnologie apparecchiature


di alta efficienza energetica/tecnologica
• Dove si trova il più grande risparmio Identificare le opportunità per il • Audit energetici
• potenziale? miglioramento delle • Progettare l’analisi dei dati/modificare i processi
• Quali sono le aree di priorità? prestazioni energetiche • Riferimenti/Benchmarking

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Risultato analisi energetica

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Analisi energetica aziendale

• Risparmio Energetico
ATTENZIONE!!!

I risparmi energetici non possono essere misurati DIRETTAMENTE, in quanto


rappresentano l’assenza di uso o consumo dell’energia

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Analisi energetica aziendale

• Risparmio Energetico
ATTENZIONE!!!

I risparmi energetici si valutano tramite un CONFRONTO con


un TERMINE DI PARAGONE (BASELINE di Riferimento)

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Analisi energetica aziendale

• Baseline di riferimento
Stabilire la baseline utilizzando le informazioni del riesame energetico iniziale (dati uso e
consumo dell’energia)

• Misurare i cambiamenti nelle prestazioni energetiche rispetto al riferimento (baseline)

Le modifiche alla baseline sono da apportare nei seguenti casi:


• Prestazioni di riferimento cambiate (uso e consumo energetico dell’organizzazione)
• Cambiamento dei processi, impostazioni operative, sistemi energetici
• Metodo predefinito

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Analisi energetica aziendale

Rapporto di baseline (es. consumo/ton di prodotto, consumo/ore lavorate)


Serve per stimare quanta energia l’impianto avrebbe consumato in assenza del progetto
(baseline rettificato o adjusted baseline energy )

• I risparmi energetici sono rappresentati dalla differenza tra questa baseline rettificata e
il consumo misurato nello stesso periodo

Risparmi = (Consumo di baseline – Consumo mirato)


± Rettifiche

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Interventi tecnici di efficientamento
Interventi tecnici di efficientamento

• Azioni volte a ridurre i consumi energetici in ambito industriale


Soluzioni di Energy Management MOTORI MONTACARICHI

OTTIMIZZAZIONE
ANALISI COSTI FORNITURA COMPRESSORI GRUPPI FRIGO
FORNITURA
ENERGETICA
GESTIONE
ISO 50.001 PROCESSI & RECUPERO IMPIANTI
SISTEMA IMPIANTI CALORE PRODUTTIVI
GESTIONE
ENERGIA FORMAZIONE TRATTAMENTO
ALLARMI
ARIA

EFFICIENZA BUONE
ENERGETICA MINOR PRATICHE Soluzioni su
CONSUMO
SISTEMA
INVOLUCRO
EDILIZIO impianto/ involucro
CONSUMO
FOTOVOLTAICO
COGENERAZIONE
AUTO TRIGENERAZIONE ISOLAMENTO ILLUMINOTECNICA
PRODUZIONE TERMICO
FONTI IDROELETTRICO
RINNOVABILI SUPERFICI CONDIZIONAMENTO
(FER) VETRATE
GEOTERMIA
Soluzioni di autoproduzione in loco RISCALDAMENTO

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Interventi tecnici di efficientamento

Le tre regole dell’efficienza energetica

• Razionalizzazione: riduco gli sprechi, evitando di consumare risorse che non mi servono

• Recupero: ottimizzo gli impieghi, riutilizzando al meglio le perdite di energia (i.e. cascami termici)

• Autoproduzione: produco in loco, in maniera più efficiente e con il minor impatto ambientale
possibile

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Interventi tecnici di efficientamento
MONITORAGGIO CONSUMI Sintesi operativa del processo
Consumi energetici (EE, GN, gasolio, GPL, altri) per immobili, impianti tecnologici,
Raccolta dati da area ausiliarie
bollette fornitori

SOFTWARE DEDICATO
Benchmarking di • Definizione target (con confronto con benchmarking)
settore • Calcolo dei consumi totali e dei parametri unitari per tipo di utenza,
(se benchmarking di settore) a livello mensile e annuale

Periodica verifica andamenti ed Report con individuazione siti critici, per i quali
efficacia azioni miglioramento BASELINE evidenzia saving potenziali

• Ottimizzazioni gestionali RIDUZIONE IMPATTO


PIANO DI AZIONE PER IL • Azioni miglioramento dopo analisi costi AMBIENTALE
MIGLIORAMENTO benefici
(aggiornato annualmente) • Maggior cultura ambientale Fase propedeutica
• Riduzione lavoro amministrativo adozione SGE ISO 50001

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Interventi tecnici di efficientamento
INTERVENTI A BREVE TERMINE E SENZA SIGNIFICATIVI COSTI SAVING stimato

Razionalizzazione utenze e ripartizione/imputazione corretta della spesa energetica -10/15%

Azioni di ottimizzazione gestionale (in particolare spegnimento notturno/festivo) -10/15%

Fasi della AGE:


Interventi di INTERVENTI A MEDIO TERMINE CON FINANZIAMENTO TRAMITE TERZI
miglioramento Revisione appalti manutenzione con obiettivo minimo di saving del 10% (controllo
risultati tramite monitoraggio), investimenti a cura manutentore (in particolare -20%
installazione di datalogger-smart meter attivi; accensione/spegnimento di varie utenze, alert
etc.) e ripartizione saving al 50%

INTERVENTI A MEDIO LUNGO TERMINE CON FINANZIAMENTO COMUNE


Installazione sistemi a maggiore efficienza energetica/interventi su -10/30%
involucro edilizio

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Interventi tecnici di efficientamento

Azioni volte a ridurre i consumi energetici in ambito industriale

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Interventi tecnici di efficientamento

Azioni volte a ridurre i consumi energetici in ambito industriale


• misure per ridurre o di recuperare le perdite di energia
ESEMPIO: migliorare l’isolamento termico, riduzione di perdite di aria compressa, recupero di
cascami termici, etc

• la sostituzione, la modifica o l'aggiunta di apparecchiature


ESEMPIO: caldaia ad alta efficienza, motore a velocità variabile, illuminazione ad alta efficienza

• gestione più efficiente e continue ottimizzazioni


ESEMPIO: procedure di gestione, processo e automazione dei vettori energetici, ottimizzazione
della logistica e del layout, regolazione delle condizioni operative, manutenzione delle
apparecchiature installate per operare ai migliori livelli di efficienza

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Interventi tecnici di efficientamento

Azioni volte a ridurre i consumi energetici in ambito industriale


• il miglioramento della manutenzione;
ESEMPIO: pianificazione delle operazioni di manutenzione, istruzione del personale di esercizio
e di manutenzione, etc

• attuazione di un programma di cambiamento comportamentale;


ESEMPIO: formazione, campagne di sensibilizzazione di energia, etc

• il miglioramento della gestione dell'energia


ESEMPIO: miglioramento della misurazione e piano di monitoraggio, l'attuazione del sistema di
gestione dell'energia, etc

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Ambiti di intervento di efficienza
Impianti tecnologici principali nelle industrie - Trasformazioni Primarie
• Trasformatori
• Centrali termiche
• Impianti di autoproduzione, cogenerazione (CHP) e trigenerazione (CCHP)

Trasformazioni Secondarie
• Impianti per l’aria compressa
• Centrali frigorifere
• Sistemi di illuminazione
• Motori elettrici (sistemi di pompaggio, ventilatori)

Interventi gestionali/comportamentali
• Regolare manutenzione
• Gestione parametri di processo
• Individuazione e monitoraggio degli indici di prestazione energetica
• Pianificazione consumo energetico

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Interventi di efficienza gestionali

Opportunità di miglioramento gestionali/comportamentali

Controllo regolare delle condizioni operative di processo, impostazioni della strumentazione

• Regolare manutenzione (apparecchiature di processo dell’energia, strumentazione di servizio)

• Gestione parametri di processo (accensioni, spegnimenti, curve e diagrammi di processo)

• Individuazione target, progressiva riduzione dei consumi (ottimizzazione ed efficienza energetica)

• Pianificazione consumo energetico (ottimizzazione fornitura energetica, contratti approvvigionamento)

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Interventi di efficienza gestionali
Opportunità di miglioramento gestionali/comportamentali
• Monitoraggio dati di consumo:
installazione del sistema di supervisione e energy meter

• Controllo/presidio dei costi di fornitura di energia elettrica e gas naturale:


individuazione del momento di acquisto ottimale e scelta dell’offerta di fornitura più conveniente

• Ottimizzazione dei contratti di fornitura:


negoziazione di condizioni economiche di fornitura conformi ai profili di prelievo da rete e agli
assorbimenti degli impianti

• Gestione tempistiche e set point degli impianti generali:


regolazione accensione e spegnimento degli impianti di riscaldamento/raffreddamento

• «Caccia alle perdite» (aria compressa, vapore, condense)


controllo regolare e riparazione, buone condizioni dell’isolamento delle tubazioni

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Interventi di efficienza tecnici:
Monitoraggio
Misura dell’efficientamento/del risparmio energetico
La condizione necessaria per ottenere un‘risparmio energetico è che il risparmio deve essere
misurabile allo scopo di verificare il raggiungimento o meno di un dato obiettivo

Obiettivi
• Conoscenza dei consumi aziendali
• Obblighi normativi (Diagnosi energetica – Energy Manager…)
• Attribuzione dei costi singoli reparti
• Gestione e controllo dei consumi, del processo e dei costi
• Rendicontazione per incentivi
• Raccolta dati obbligatoria (es. TEE, SSP, RD, etc.)
“Se non si può misurare qualcosa, non
Possibili fattori critici si può migliorarla”
• Costo Lord William Thomson Kelvin, fisico e ingegnere
• Taratura/manutenzione britannico (1824 – 1907)
• Lettura

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Interventi di efficienza tecnici:
Monitoraggio
TIPOLOGIA DELLA MISURA

MISURA «DIRETTA» MISURA «INDIRETTA»

Misura dell’energia elettrica [kWh] Misura dell’energia frigorifera [kWhf]


Un contatore di questo tipo è in grado di La misura dell’energia si ottiene mediante
monitorare e rendicontare: energia l’utilizzo di più misuratori «diretti» e il calcolo a
attiva, tensioni, correnti, potenza posteriori della misura richiesta
attiva/reattiva, fattore di potenza, etc...

• Sonde di temperatura
• Misura di portata
E. Frigor. [kWhf] = (Tin – Tout) x Qv x Csp x Psp x h
• Misura del tempo
860

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Monitoraggio: scelta dei misuratori

I fattori che influiscono sulla scelta della tipologia del misuratore


ottimale per una data funzione sono molteplici. Può essere una scelta
complessa

Nel caso del vapore, ad esempio, occorre considerare:


Esempio:
• Proprietà fisiche del vapore (temp., densità e pressione); MISURATORE DI PORTATA VORTEX
• Variazioni di carico; Il misuratore si basa sul principio di investire
• Portata e Turndown (Portata Max/portata Min) un corpo, sagomato ad hoc, con il
• Perturbazioni del flusso in presenza di: fluido/vapore per creare un treno di vortici la
• Valvole cui frequenza è proporzionale alla velocità
• Accessori del fluido. Un cristallo piezoelettrico converte
• Cambio di sezioni i vortici in un segnale elettrico. Nota la
• Curve, gomiti, singolarità, etc. velocità e la sezione della tubazione, si
determina la portata del fluido

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Monitoraggio: strumenti per
visualizzazione e analisi prestazioni

Analisi Dati Analisi Costi Energetici Analisi KPI Azioni

• Distributore • Controllo Fattura • Definizione consumo • Identificazione delle


• Fattura • Analisi Contabile specifico inefficienze
• Strumenti di misura • Previsione dei costi • Monitoraggio degli • Razionalizzazione di
presenti in sito (se indici di prestazione consumi e costi energetici
presenti) • Benchmarking Ottimizzazione
dell’acquisto su libero
mercato

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Visualizzazione e analisi prestazioni:
Piattaforma MyVisio

Strumento in cloud

Archiviazione dati

Monitoraggio costante

Acquisizione dati esterni tramite


strumenti di misura

MyVisio è la soluzione ideale per il monitoraggio dei consumi e le Analisi dati


prestazioni energetiche di ciascun sito industriale o del settore
terziario

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Principali interventi di efficienza

Aria Compressa
• Tipici interventi per migliorare efficienza (impiantistici, gestionali e manutentivi)

Cicli Frigo e Refrigerazione


• Caratteristiche, utilizzi, vantaggi e svantaggi, confronto tecnologico

Utenze elettriche
• Sostituzione motori elettrici, parco corpi illuminanti

Sistemi di Autoproduzione - Cogenerazione e Trigenerazione


• Caratteristiche, utilizzi, vantaggi e svantaggi, confronto tecnologico

Sistemi di Autoproduzione - Fonte rinnovabile


• Caratteristiche, utilizzi, vantaggi e svantaggi, confronto tecnologico

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Aria Compressa - Utilizzo nell’industria

• Fino al 40% di tutta l’energia elettrica impiegata a livello industriale


• L’aria compressa in Italia assorbe circa il 10% di tutta l’energia impiegata per gli usi industriali (12,6 TWh/anno 2017)
• Enormi potenziali tecnici ed economici di risparmio (25-30 %)
• Il potenziale di risparmio in Italia potrebbe essere pari a 3-4 TWh/anno (2017)

Interventi migliorativi per l’efficienza nei sistemi di aria compressa

• Interventi gestionali e manutentivi


• Interventi impiantistici

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa

Interventi migliorativi per l’efficienza nei sistemi di aria compressa

Il monitoraggio continuo degli impianti e la riduzione degli sprechi rappresentano i due indirizzi principali d’intervento

Le soluzioni possono essere raggruppate nelle seguenti categorie:

• Riduzione del consumo d’aria


• Adeguamento dalla sala compressori alla domanda d’aria variabile
• Controllo della pressione di lavoro
• Recupero di calore
• Sensibilizzazione del personale verso il tema del risparmio energetico

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa

Efficienza nei sistemi di aria compressa - Riduzione del consumo d’aria

In ogni sistema industriale può essere realizzata una riduzione del consumo d’aria, ma spesso a ostacolare l’intervento è
la mancata consapevolezza dell’entità del risparmio conseguibile.

Possibili soluzioni:

• Utilizzo degli economizzatori


Nel caso in cui un cilindro deve esercitare la spinta alla pressione di esercizio solo in un verso, mentre nell’altro è
sufficiente una spinta inferiore, attraverso la valvola economizzatrice, si registra un notevole risparmio di energia (v.
esempio seguente)

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Esempio di risparmio con introduzione di un economizzatore

Situazione
Parametro Senza economizzatore Con economizzatore Risparmio
Diametro [mm] 80 80 -
Corsa [mm] 200 200 -
Pressione [bar] 6 6-2 -
*si assume come costo Cicli/min 12 12 -
unitario 0.15 €/KWh
**si sono utilizzati i Periodo di funzionamento 4160 4160 -
fattori di equivalenza [h/anno]
in appendice B Consumo [NI/min]** 144 102 42
Consumo elettrico 3893 2758 1135
[Kwh/anno]**
Costo [€/anno]* 390 275 115
Litri di petrolio [l/anno]** 990 700 290
Chili di CO2 [kg/anno]** 2732 1935 797

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa

Efficienza nei sistemi di aria compressa - Riduzione del consumo d’aria

Possibili soluzioni:

• Dimensionamento corretto dei cilindri


Gli attuatori pneumatici consumano una quantità di aria che dipende dalla pressione e dall’alesaggio.
Nel caso fosse possibile sostituire il cilindro con uno di diametro inferiore il risparmio sarebbe di notevole entità
(vedi esempio seguente)

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Sostituzione di un cilindro di diametro 80 mm con uno da 63 mm

Situazione
Parametro Attuale Sostitutiva Risparmio
Diametro [mm] 80 63 -
Corsa [mm] 200 200 -

*si assume come costo Pressione [bar] 6 6 -


unitario 0.15 €/KWh Cicli/min 12 12 -
**si sono utilizzati i
fattori di equivalenza Periodo di funzionamento 4160 4160 -
in appendice B [h/anno]
Consumo [NI/min]** 144 90 54
Consumo elettrico 3893 2433 1460
[Kwh/anno]**
Costo [€/anno]* 390 243 147
Litri di petrolio [l/anno]** 990 618 372
Chili di CO2 [kg/anno]** 2732 1707 1025

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa

Efficienza nei sistemi di aria compressa - Riduzione del consumo d’aria


Possibili soluzioni:

• Eliminazione delle fughe d’aria


Le fughe d’aria sono l’aspetto più penalizzate del buon uso dell’aria compressa generata

Solitamente, dopo 5 anni, un impianto perde in media il 20% del volume d’aria generato in fase di compressione per via
delle perdite. Il risparmio energetico ed economico conseguibile da un intervento di riparazione sarebbe notevole.

La maggior parte delle fughe si concentra nella fase terminale della rete di distribuzione

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Esempio di conseguenza provocate da un foro in una linea di distribuzione a 6 bar

Diametro foro 0.2 0.5 1 2.4 4.5


[mm]
Perdita d’aria 2.48 24.78 64.43 356.8 1427.3
[NI/min]
Perdita di potenza 16.12 161.07 418.795 2319.2 9277.45
[W]
*si assume come costo
unitario 0.15 €/KWh Ore di fuga [h] 8000 8000 8000 8000 8000
**si sono utilizzati i
fattori di equivalenza Perdita di energia 128.96 1288.56 3350.36 18553.6 74219.6
in appendice B [kWh/anno]

Costo [€/anno](*) 19.34 193.28 502.55 2783.04 11132.94

Litri di petrolio 32,76 327,29 850,99 4712,61 18851,78


[l/anno]**
Chili di CO2 90,47 903,97 2350,41 13016,06 52067,90
[kg/anno]**

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Efficienza nei sistemi di aria compressa - Adeguamento alla domanda d’aria

La produzione degli stabilimenti ciclicamente varia. Il monitoraggio continuo, attraverso una pianificazione rigorosa
delle manutenzioni o con sistemi a distanza è perciò indispensabile.

Possibili interventi:
• Gli interventi saranno meno costosi quanto più flessibile è la sala macchine, cioè quanto diversificati per livello di
potenza (macchine di carico base, macchine di punta) e per tipo di sistema di controllo (Carico/Vuoto piuttosto che
VSD) sono tra loro i compressori

• La presenza di una o più macchine regolate in velocità è sinonimo di elevata flessibilità

• L’azionamento elettrico* a velocità variabile (Variable Speed Drive, VSD) permette al compressore di adeguare la
velocità di rotazione e quindi la portata d’aria alla richiesta

*Con il termine azionamento elettrico si vuole intendere un sistema composto da motore elettrico, sistema di alimentazione flessibile e un sistema di controllo programmabile.

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Efficienza nei sistemi di aria compressa - Adeguamento alla domanda d’aria

Una macchina VSD (velocità variabile) adibita all’inseguimento del carico al posto di un compressore a velocità fissa
(Fixed Speed Drive, FSD), aumenta l’efficienza di generazione riducendo i dispendi di energia correlati al funzionamento
a vuoto e ai riavvii

• Lo stesso motore elettrico si trova meno sollecitato grazie alle “partenze dolci” che permettono alla macchina di
sostenere un intenso regime variabile senza le limitazioni necessarie nei compressori a velocità fissa

• La macchina regolata a velocità variabile non va intesa come sostitutiva di ciascuna macchina a velocità fissa

• La macchina regolata apporta un effettivo risparmio di energia (sotto l’80% del carico massimo) oltre, le perdite di
energia fanno si che la macchina a velocità fissa sia più efficiente

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Efficienza nei sistemi di aria compressa - Adeguamento alla domanda d’aria

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa

Efficienza nei sistemi di aria compressa - Adeguamento alla domanda d’aria

L’introduzione di una macchina comandata a velocità variabile in una sala compressori, migliora l’efficienza di
generazione ogni qual volta la scelta delle taglie dei compressori è tale da consentire un ottimale dispacciamento del
carico da parte del sistema di gestione.

Scelta accurata delle potenze:

• I compressori a velocità fissa sono attivati per lavorare a pieno carico per il massimo tecnico del tempo (macchine
per carico base)
• Le macchine a velocità variabile hanno il compito di adattare la produzione alla richiesta (macchine di picco) e
ridurre i tempi di vuoto

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Efficienza nei sistemi di aria compressa - Adeguamento alla domanda d’aria

La riduzione del fabbisogno di energia di generazione, grazie alla presenza di compressori regolati in velocità è dell’ordine
del 10 - 20%

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa

Efficienza nei sistemi di aria compressa - Controllo della pressione di lavoro

• Molti impianti ad aria compressa sono regolati da sistemi a cascata, dove le funzionalità sono controllate in base agli
intervalli di pressione pre-determinati. Ogni bar di pressione in meno permette di ridurre del 6-10 % il consumo
energetico di sala

• La gestione intelligente della pressione d’impianto attraverso i sistemi centralizzati permette di risparmiare un
notevole quantitativo di energia riducendo le oscillazioni di pressione

• Una rigorosa manutenzione aiuta a ridurre la pressione minima necessaria

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Efficienza nei sistemi di aria compressa - Recupero di calore

• La maggior parte dell’energia elettrica che un compressore assorbe dalla rete si manifesta in calore, reso disponibile
dai sistemi di raffreddamento ed essicazione

• Circa il 72 % del calore si ritrova nell’agente di raffreddamento del refrigeratore finale interno al compressore

• Il 13 % può essere recuperato nell’essicazione, mentre il rimanente si disperde nell’ambiente (11%) o rimane
all’interno dell’aria compressa (4%)

• Il 75 % dell’energia elettrica assorbita da un compressore è recuperabile in forma termica

• Il metodo di recupero termico più semplice consiste nell’utilizzare direttamente l’aria calda di raffreddamento del
compressore grazie ad un convogliamento negli ambienti destinati a essere riscaldati

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Efficienza nei sistemi di aria compressa - Recupero di calore

• Installando uno scambiatore è possibile sfruttare il calore per il preriscaldamento dell’aria utilizzata in processi
specifici nella catena di produzione

• L’apporto in termini di aumento dell’efficienza di generazione e di riduzione dei costi è evidente

• Il calore recuperato da un compressore di potenza nominale di 90 kW funzionante per 2000 ore in un anno è circa
71,5 106 𝑘𝑐𝑎𝑙, equivalente al calore generato da una caldaia* di 40 kW con un risparmio di 6650 kg di metano
equivalenti a circa 2600 €
*I conti sono eseguiti sulla base di una caldaia standard funzionante con metano (PCI =11940 kcal/kg ; 0,4 €/kg) di rendimento 0.9

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Confronto tra costi di generazione senza e con recupero termico

20% 24%
22%

8%
8%

72% 46%

Investimento Manutenzione
Investimento Manutenzione Energia Energia Risparmio con recupero termico

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Efficienza nei sistemi di aria compressa - Sensibilizzazione del personale

Produzione di aria compressa


• Ottimizzazione della pressione dell’aria del sistema
• Temperatura dell’aria di ingresso più bassa possibile
• Spegnimento in caso di non utilizzo

Rete di distribuzione
• Costante controllo delle perdite

Utilizzatori finali
• Eliminare l’uso non corretto dell’aria compressa
• Chiudere l’aria localmente quando una macchina non è funzionante

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Efficienza nei sistemi di aria compressa – Interventi impiantistici

Produzione di aria compressa


• Sostituire i motori con motori ad alta efficienza
• Sostituire i compressori con macchine più efficienti
• Valutare opportunità di un sistema con diversi livelli di pressione (o elevatori di pressione locali)
• Adeguare filtraggio e essiccazione dell’aria alle richieste minime del sistema

Rete di distribuzione
• Dividere il sistema in zone, con valvole di controllo della pressione o intercettazione (chiudere le linee non utilizzate)
• Utilizzare separatori di condensa “senza perdite di aria”
• Installare serbatoi supplementari vicini ai carichi variabili
• Migliorare la rete di distribuzione: layout (rete ad anello), verifica del corretto dimensionamento delle tubazioni

Utilizzatori finali
• Riparare o sostituire le apparecchiature con perdite

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Interventi tecnici di efficienza:
Aria Compressa
Efficienza nei sistemi di aria compressa – Interventi impiantistici

Produzione di aria compressa


• Una scelta adeguata del compressore in funzione delle necessità di stabilimento può portare a risparmi considerevoli

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Interventi di efficienza tecnici:
Motori elettrici ad Alta Efficienza

I motori elettrici costituiscono il legame


tra la fornitura di energia elettrica e la
maggioranza dei processi meccanici che
richiedono una grande quantità di
energia.

Si stima che i motori elettrici


rappresentino mediamente circa i il
60% dell’energia elettrica consumata
dal settore industriale.

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Motori elettrici ad Alta Efficienza:
Classificazione
La Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC) al fine di ridurre il consumo di energia, anche rispetto agli obblighi
di riduzione dell’emissione di CO2,ha stabilito a partire dalla norma IEC6003430:2008 che le classi di rendimento per i
motori trifase con velocità singola a 50 e 60Hz(le tipologie di motori più diffuse)
Classe di efficienza IEC
Le classi di efficienza dei motori elettrici azionati con
alimentazione di rete sono definite dal codice IE secondo
la Norma IEC 60034-30-1 (2014) e si basano sul metodo
di prova specificato nella Norma IEC 60034-2-1 (2014)

Per i motori a induzione a gabbia da 0,75 kW a 375 kW


di potenza, si definiscono le seguenti classi:

IE1 = Rendimento standard


IE2 = Alto rendimento
IE3 = Premium efficiency
IE4 = Super premium efficiency

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Motori elettrici ad Alta Efficienza:
Prescrizioni
Direttiva 2005/32/CE
Ha specificato i livelli di rendimento richiesti dalla macchine vendute sul mercato europeo certificate IEC.
Le tempistiche della commercializzazione sono state:
• Dal 16/06/2011 i motori immessi sul mercato devono essere di una classe di rendimento minima IE2
• Dal 01/01/2015 i motori con una potenza nominale tra 7,5-375kW devono essere di una classe di rendimento minima
IE3, o minima IE2 se dotati di inverter (azionamento con controllo elettronico della velocità)
• Dal 01/01/2017 i motori con una potenza nominale tra 0,75-375kW devono essere di una classe di rendimento
minima IE3, o minima IE2 se dotati di inverter (azionamento con controllo elettronico della velocità)

La norma non si applica ad esempio a motori:

• Integrati con altre apparecchiature


• Motori autofrenanti
• Motori di sicurezza conformi alla direttiva ATEX

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Motori elettrici ad Alta Efficienza:
Prescrizioni

Nell’Unione europea sono in vigore le seguenti direttive sulla progettazione ecocompatibile di motori, pompe e
ventilatori (direttive che istituiscono un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione
ecocompatibile di prodotti che consumano energia):

Ecodesign per motori elettrici e convertitori di frequenza

Dal 1 gennaio 2015 i motori con 7.5 kW e oltre e dal 2017 tutti i motori da 0.75 kW fino a 375 kW devono essere
conformi alla classe di efficienza IE3. Tuttavia i motori della classe di efficienza IE2 possono essere venduti anche
dopo il 2015, a condizione che siano dotati di un controllo variabile mediante convertitore di frequenza.

I requisiti minimi più severi del Regolamento (UE) 2019/1781 si applicheranno dal 1° luglio 2021, mentre il
Regolamento (CE) n. 640/2009 sarà abrogato con effetto dal 1° luglio 2021

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Motori elettrici ad Alta Efficienza:
Prescrizioni
Nell’Unione europea sono in vigore le seguenti direttive sulla progettazione ecocompatibile di motori, pompe e
ventilatori (direttive che istituiscono un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione
ecocompatibile di prodotti che consumano energia):

Regolamento (CE) N. 640/2009, in vigore fino al 30 giugno 2021

Dal 1° gennaio 2015 i motori con 7.5 kW e oltre e dal 2017 tutti i motori da 0.75 kW fino a 375 kW devono
essere conformi alla classe di efficienza IE3. Tuttavia, i motori della classe di efficienza IE2 possono essere
venduti anche dopo il 2015, a condizione che siano dotati di un controllo variabile mediante convertitore di
frequenza. Il controllo consente di regolare la velocità del motore in base al carico, in modo da garantire
continuamente un rendimento ottimale. Il consumo energetico di motori azionati con velocità e carichi diversi
può essere così drasticamente ridotto. Questo atto è stato modificato, vedi testo consolidato:

• Regolamento (CE) N. 640/2009 (versione 2009-07-23): Download


• Regolamento (CE) N. 640/2009 (testo consolidato, versione 2017-01-09): Download

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Motori elettrici ad Alta Efficienza:
Prescrizioni

Nell’Unione europea sono in vigore le seguenti direttive sulla progettazione ecocompatibile di motori, pompe e
ventilatori (direttive che istituiscono un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione
ecocompatibile di prodotti che consumano energia):

Regolamento (CE) 2019/1781 e Regolamento (UE) 2021/341

A partire dal 1° luglio 2021, nell’Unione europea e in Svizzera si applicheranno norme uniformi per i motori e i
convertitori di frequenza, poiché le disposizioni del regolamento (UE) 2019/1781 sono state integrate
nell’Ordinanza svizzera sull’efficienza energetica. I requisiti essenziali che riguardano l’efficienza energetica sono
descritti sopra nella sezione Svizzera/Classi di efficienza.

l regolamento (UE) 2021/341 del 23 febbraio 2021 modifica leggermente le disposizioni del regolamento (UE)
2019/1781 per i motori e i convertitori di frequenza. Le modifiche si applicano, come l'inasprimento dei requisiti
minimi di efficienza, dal 1 luglio 2021

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Motori elettrici ad Alta Efficienza:
Inverter
La velocità di rotazione di un motore elettrico asincrono trifase dipende dalla frequenza della tensione di
alimentazione e dal numero di poli secondo la relazione:
n = (2 x f x 60) / p

dove
• n = velocità di rotazione del motore rpm
• f = frequenza Hz
• p = numero di poli del motore

La dotazione di inverter al motore elettrico


permette un controllo elettronico della
velocità che agisce sulla frequenza di
alimentazione e consente una variazione più
graduale e precisa (cfr. ON/OFF o gradini) in
funzione delle necessità dell’utenza

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Interventi tecnici di efficienza:
Illuminazione
Sostituzione con lampade a led

• riduzione di potenza tra 30 e 40%


• ridotta manutenzione 50.000 h vs 10.000 tradizionali
• Installazione di sensori di movimento e/o presenza

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Interventi tecnici di efficienza:
Recupero di Energia Termica
RECUPERO DI ENERGIA TERMICA DA PROCESSO PRODUTTIVO

Il recupero e riutilizzo di
questo scarto termico
Al termine del processo, il consente di:
In ambito industriale,
contenuto energetico del - ridurre il del consumo di
numerosi processi
calore non utilizzato nella combustile primario (gas
produttivi necessitano di
trasformazione costituisce a naturale)
calore in uno specifico
tutti gli effetti uno scarto - ridurre l’impatto
intervallo di temperatura
(o cascame) termico ambientale dell’attività
industriale (calore da
dissipare e/o gas combusti)

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Interventi tecnici di efficienza:
Recupero di Energia Termica
Recupero di energia termica da processo produttivo

ESEMPIO
I fumi espulsi dal forno vengono trattati prima di essere emessi in atmosfera ed hanno ancora un elevato
contenuto energetico dato dalla temperatura.

A seconda della qualità dei fumi di scarico, della temperatura e del processo produttivo è possibile
recuperare calore (energia termica) tramite:

• Scambiatori di calore (fumo-aria) per preriscaldare l’aria utilizzata in altri fasi del processo Scambiatore
di calore (fumo–aria) per preriscaldare l’aria di combustione del forno

In entrambi i casi il recupero termico serve a integrare l’apporto termico da fornire al processo (non lo
sostituisce completamente) e determina una riduzione del consumo di combustile primario (gas naturale)
necessario

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Interventi tecnici di efficienza:
Recupero di Energia Termica
RECUPERO DI ENERGIA TERMICA DA PROCESSO PRODUTTIVO

ESEMPIO

CONFIGURAZIONE ANTE CONFIGURAZIONE POST


ARIA RISCALDATA ARIA RISCALDATA

Trattamento fumi Trattamento fumi

ESSICATOIO

GAS FORNO GAS ESSICATOIO GAS FORNO GAS

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Interventi tecnici di efficienza:
Refrigerazione e Cicli Frigoriferi
Cosa si intende per refrigerazione?
È un processo grazie al quale si sottrae calore a un corpo o a un ambiente allo scopo di ridurne la temperatura.
Non essendo un processo spontaneo, perché questo avvenga, serve compiere del lavoro, ovvero consumare energia (elettrica o termica)

Principali usi di processo:


• Raffreddamento macchinari
• Raffreddamento prodotti
• Congelamento prodotti
Produzione
Modalità di utilizzo:
• Scambiatori di calore negli usi finali
• Centrali di trattamento aria

Circuito Primario Circuito Secondario

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Interventi tecnici di efficienza:
Refrigerazione e Cicli Frigoriferi

Misure di efficientamento energetico

• Riduzione dei carichi termici


• Free cooling e raffrescamento notturno
• Ventilazione naturale
• Impiego torri evaporative
• Impiego di gruppi ad assorbimento per recupero di cascami
termici (cogeneratore, calore di scarto di processo, ecc.)

chiller ad assorbimento che impiega una miscela di acqua e bromuro di litio

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Refrigerazione e Cicli Frigoriferi

Principali tipologie di impianto:

• A compressione di vapore
consumano energia elettrica necessaria al funzionamento del compressore

• Ad assorbimento
consumano energia termica per la separazione di solvente e soluto
(acqua-ammoniaca o bromuro di litio – acqua) e una piccola quota di energia elettrica per
pompaggi e ventole.

• Freecooling
sfruttano la temperatura ambiente per il raffreddamento del fluido termovettore

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Compressione di vapore

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Compressione di vapore

Ciclo frigorifero a compressione di vapore:

• 1-2 compressione
l’energia meccanica è utilizzata per comprimere il vapore, con aumento della T
• 2-3 cessione di calore nel condensatore
il vapore viene condensato e diviene liquido saturo

• 3-4 espansione nella valvola di laminazione


il vapore ritorna allo stato di liquido, con abbassamento della T
• 4-5 assorbimento di calore nell’evaporatore (effetto utile)
il liquido viene fatto evaporare

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Compressione di vapore

Ciclo frigorifero a compressione di vapore:

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Assorbimento

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Assorbimento
Ciclo frigorifero ad assorbimento:

• La soluzione di acqua e bromuro di litio viene riscaldata nel generatore di calore (1) provocando la
separazione dell’acqua, sotto forma di vapore ad alta temperatura (2)

• Il vapore acqueo viene condensato (3) tramite l’acqua proveniente dalla torre evaporativa (8)

• In condizione di vuoto, l’acqua refrigerante condensata (a 4°C) viene spruzzata nell’evaporatore (4), che
evaporando a bassa temperatura, sottrae calore all’acqua proveniente dall’impianto di condizionamento
(9), che circola all’interno dell’evaporatore (4), entrando a 14°C ed uscendo quindi a 7°C

• Il vapore acqueo a bassa temperatura viene assorbito dal bromuro di litio nell’assorbitore (5), trasferendo il
calore al circuito della torre evaporativa (8) che lo raffredda, la soluzione iniziale di acqua e bromuro di litio
così ricostituita, viene trasferita nuovamente nel generatore di calore (1), per riprendere il ciclo passando
attraverso il recuperatore di calore (6), che migliora le prestazioni dell’assorbitore.

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Assorbimento
Ciclo frigorifero ad assorbimento:

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Freecooling

Freecooling:

• Esistono sistemi che utilizzano la naturale


temperatura dell’aria per raffreddare il
fluido termovettore e che, all’occorrenza,
utilizzano un ciclo frigo tradizionale se la T
non è sufficientemente bassa (es. estate)

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10 interventi di efficienza energetica nell’industria

L’efficienza energetica è uno degli strumenti più efficaci a disposizione del settore industriale per tagliare in
modo rapido i propri consumi energetici, con vantaggi sia in termini di costi sia in termini di riduzione delle
emissioni di gas serra. A sottolinearlo è il nuovo report dell’Energy Efficiency Movement, un forum globale di
circa 200 organizzazioni impegnate a promuovere un uso razionale dell’energia

https://www.energyefficiencymovement.com/

Nello specifico, si tratta di soluzioni note che possono essere ottenute a costi accessibili e possono essere
implementate su larga scala in tempi rapidi, permettendo alle imprese di trasformare le loro ambizioni
green in risultati concreti.

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Intervento 1 – Audit delle attività operative nell’ottica
dell’efficienza energetica

Il primo intervento citato dal report è la realizzazione di un audit dell’efficienza energetica. Si tratta di un
procedimento tramite il quale aziende specializzate nei servizi energetici, le ESCo, indicano un termine di
paragone (benchmark) per individuare potenziali aree di intervento, sviluppare un piano di azione per
ottimizzare i consumi energetici e, infine, misurare i progressi ottenuti. In questo modo si ottiene un
quadro dettagliato della situazione di partenza e si possono mettere in atto interventi mirati

• Analisi/diagnosi energetica
• Definizione delle base line

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Intervento 2 – Corretto dimensionamento
di impianti e processi industriali

Un altro elemento chiave è il corretto dimensionamento degli impianti industriali in funzione del compito che devono
svolgere. Questa operazione richiede un’analisi minuziosa dei requisiti operativi dei vari macchinari, dell’efficienza dei
dispositivi e dei profili di carico.

A seconda delle apparecchiature, si può decidere di intervenire regolando le impostazioni oppure aggiornando o
riprogettando gli impianti. In alcuni casi, se queste scelte non fossero sufficienti, potrebbe essere necessario valutare la
sostituzione delle macchine, che spesso sono troppo potenti per il compito che devono svolgere.

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Intervento 3 – Connettività delle attrezzature

Il terzo punto citato dal report è il collegamento degli impianti all’Industrial Internet of Things (IIoT). Queste
tecnologie consentono di tracciare i flussi di energia che attraversano un impianto e di mostrare le aree in cui
l’energia viene sprecata. Il ricorso a queste soluzioni rappresenta un intervento importante che potrebbe
dare un aiuto concreto alle imprese, ma in realtà le aziende sono ancora poco sensibili al tema.

Secondo recenti studi di ABB, infatti, solo il 35% delle organizzazioni industriali in tutto il mondo ha
implementato tecnologie IoT su larga scala.

Ma cosa significa IoT nel concreto? Con Internet delle cose si indicano un insieme di tecnologie che permettono di collegare a Internet qualunque tipo di
apparato. Lo scopo di questo tipo di soluzioni è sostanzialmente quello di monitorare, controllare e trasferire informazioni per poi svolgere azioni conseguenti.

dispositivi IoT sono dispositivi in grado di effettuare data collectionin modo sempre più preciso e mirato in funzione di specifici ambiti applicativi. Come ad
esempio apparecchiature dedicate a rilevare dati legati 1. alla temperatura di ambienti, 2. al movimento di veicoli, 3. alla qualità dell’aria, 4. al livello di
rumorosità, 5 alla presenza di determinate sostanze

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Intervento 4 – Installazione di motori ad alta efficienza

Il report sull’efficienza energetica nell’industria sottolinea inoltre come l’installazione di motori ad alta
efficienza sia un’altra valida opzione a disposizione del settore industriale per ridurre i suoi consumi. Questa
operazione comporta semplicemente la sostituzione di vecchie macchine con nuovi modelli caratterizzati da un
coefficiente di efficienza maggiore.

Si tratta di interventi con un elevato potenziale: basti pensare che, secondo alcune stime, se tutti gli oltre 300
milioni di sistemi industriali guidati da motori elettrici attualmente in funzione venissero sostituiti con
apparecchiature ottimizzate ad alta efficienza, il consumo mondiale di elettricità potrebbe essere ridotto del
10%

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Intervento 5 – Utilizzo di azionamenti a velocità variabile

Un altro suggerimento contenuto nel report per ridurre i consumi energetici nell’industria è la sostituzione
di motori elettrici industriali che operano a velocità costante con azionamenti a velocità variabile. In questo
modo si può regolare la velocità del motore e il consumo energetico viene calibrato in maniera intelligente,
in base alla quantità di lavoro che deve essere svolto. “L’installazione di un azionamento a velocità variabile
– si legge nel report – può migliorare l’efficienza di un sistema con motore elettrico fino al 30%, producendo
benefici immediati a livello di costi ed emissioni
Aspetto trattato nelle diapositive precedenti

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Riepilogo interventi da 1 a 5

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Intervento 6 – Elettrificazione dei veicoli aziendali

Una scelta vincente a disposizione delle imprese è inoltre il ricorso a veicoli industriali elettrici, tra cui carrelli
elevatori, mezzi per miniere, autocarri e furgoni. In particolare i motori elettrici, come sottolinea il report,
possono raggiungere un’efficienza superiore al 95%, a differenza dei motori diesel che non superano invece il
45% di efficienza a carico ottimale.

Sostituendo, ad esempio, il motore diesel di un escavatore da 24 tonnellate con una motorizzazione elettrica,
che unisce l’alimentazione a batteria a un motore e azionamento ad alta efficienza, si possono eliminare 48
tonnellate di emissioni di CO2 all’anno, secondo una stima di ABB

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Inter.7 – Uso di scambiatori di calore efficienti e ben mantenuti

Un’altra scelta vincente per ridurre i consumi nei processi industriali è l’uso di scambiatori di calore efficienti e ben
mantenuti. Tutte le industrie, a livello globale, utilizzano scambiatori di calore per il riscaldamento e il raffrescamento.
Questi macchinari, essendo attrezzature statiche, non vengono sottoposti spesso a manutenzione e ottimizzazione
proattive, prediligendo un approccio run-to-failure (funzionamento fino al guasto) che comporta maggiori consumi.
Per cercare di ridurre l’energia impiegata è invece importante, da un lato, effettuare la corretta pulizia a intervalli
regolari e, dall’altro, scegliere la tecnologia più efficiente.

Ad esempio, una scelta vincente può essere l’adozione di uno scambiatore di calore a piastre innovativo e compatto
che, come si legge nel report, può essere il 25% più efficiente di un modello a fascio tubiero e mantello.

Al di là della scelta della tecnologia, un altro mezzo per contenere i consumi è inoltre il recupero in altri processi
dell’energia dispersa sotto forma di calore. E’ possibile reintegrare il calore nel processo stesso oppure metterlo ad
esempio a disposizione di impianti per il teleriscaldamento o in generale per la generazione di elettricità.

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Inter. 8 – Sostituzione delle caldaie a gas con pompe di calore

All’ottavo punto il report consiglia invece la sostituzione delle caldaie a gas con pompe di calore. Queste tecnologie,
si legge nel report, “sfruttano i gradienti termici per aumentare l’efficienza dei processi di trasformazione
dell’elettricità in calore; pertanto, dovrebbero essere valutate ovunque vi sia la necessità di produrre calore di
processo o riscaldamento di spazi con temperature da basse a moderate”.

Naturalmente è fondamentale scegliere la giusta tecnologia per una determinata applicazione, valutando anche
l’introduzione di un sistema di stoccaggio del calore

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Inter. 9 – Implementazione di sistemi per la gestione degli
edifici (BMS)
Un’altra misura efficace da adottare per ridurre i consumi energetici nel comparto industriale è poi l’adozione di sistemi
digitali per la gestione degli edifici (BMS – Building Management System). Si tratta di soluzioni che consentono di
controllare, ad esempio, gli impianti di climatizzazione, di illuminazione, le tapparelle.

Il vantaggio legato all’implementazione di queste tecnologie consiste in particolare nella


possibilità di rilevare la presenza di persone negli ambienti e di abbassare o spegnere in
modo automatico le luci, ma anche di chiudere finestre e tapparelle per ridurre al minimo
lo spreco di energia.

In un contesto industriale, spiega il report, “l’impatto di un BMS e di un sistema per la distribuzione intelligente
dell’energia dipenderà dalla misura in cui i carichi dell’edificio e dei processi industriali vengono gestiti separatamente.
Unendo l’automazione all’Industrial IoT si possono tagliare le emissioni della climatizzazione anche del 40% e ridurre i
costi energetici del 25%, aumentando nel contempo del 60% il comfort per gli utenti e ampliando la durata delle
apparecchiature del 50%.”

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Intervento 10 – Trasferimento dei dati in cloud

Infine, l’ultimo punto del decalogo sull’efficienza energetica nell’industria è dedicato al tema
dell’archiviazione dei dati. Da questo punto di vista il report consiglia, per ridurre i consumi
energetici, il passaggio dall’elaborazione di dati on-premise gestita privatamente, un processo
altamente energivoro, a un datacenter in cloud. Basti pensare che l’elettricità utilizzata nei
datacenter di tutto il mondo nel 2021 è stata pari 220-320 TWh, circa lo 0,9-1,3% del fabbisogno
globale di elettricità

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Riepilogo interventi da 5 a 10

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Interventi di efficienza tecnici:
Cogenerazione

Cogenerazione: Produzione combinata di energia elettrica e calore


(Combined Heat and Power, CHP) entrambi intesi come effetti utili (Direttiva Europea 2004/8/CE)

Può essere effettuata utilizzando un “motore” (es. a combustione interna a pistoni, turbina a gas,
turbina a vapore, etc.) che genera energia elettrica, dal quale si recupera anche calore altrimenti
disperso.

Il “motore” a seconda delle tipologie può essere alimentato con combustibili fossili (gas naturale,
oli combustibili) o mediante biocombustibili rinnovabili (biogas, biocombustibili liquidi) o di
risulta (RSU e derivati)

DA VALUTARE quando si hanno fabbisogni simultanei di energia elettrica e energia termica


Per approfondimenti: Direttiva 2012/27/UE, D.lgs. 20/2007

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Interventi di efficienza tecnici:
Cogenerazione

Cogenerazione: Produzione combinata di energia elettrica e calore


(Combined Heat and Power, CHP) entrambi intesi come effetti utili (Direttiva Europea 2004/8/CE)

Distinguiamo fra:
• MICRO-COGENERATION tutte le applicazioni con Potenza elettrica installata < 50 kWel
• SMALL-COGENERATION tutte le applicazioni con Potenza elettrica installata < 1 MWel
• COGENERATION tutte le applicazioni con Potenza elettrica installata > 1 MWel

in accordo con queste definizioni in Italia, con il D.Lgs. 20/7 si parla di micro e piccola cogenerazione

Per approfondimenti: Direttiva 2012/27/UE, D.lgs. 20/2007

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Interventi di efficienza tecnici:
Cogenerazione
Generatore tradizionale di energia elettrica Cogenerazione

Rend. Totale Elettricità 32-35%


Elettricità 32%
32% Rend.
Energia Energia Totale
primaria primaria Recupero
86-90%
100% 100% termico 54-55%

Perdite Perdite
termiche termiche
68% 10-14%

Per approfondimenti: Direttiva 2012/27/UE, D.lgs. 20/2007

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Interventi di efficienza tecnici:
Cogenerazione
La DELICATA scelta del cogeneratore SCELTA TECNOLOGICA

Produzione combinata di
energia elettrica e calore
Dimensionamento

Valutazione
Taglia ottimale
Richiede una adeguata tecnologia di economica

recupero e un’analisi economica


accurata

Per approfondimenti: Direttiva 2012/27/UE, D.lgs. 20/2007

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Principali Tecnologie: Pro e Contro
Pro Contro
• Ampia disponibilità di taglie • Rumorosità e vibrazioni
• Buona risposta alle variazioni di carico • Richiesta di combustibili pregiati
MCI • Possibilità di frequenti arresti e riavvii • La percentuale maggiore di calore è a bassa
• Calore disponibile a più livelli di temperatura temperatura
• Semplicità di installazione
• Combustibili anche di basso pregio • Rendimento ridotto da: spillamenti, limiti di
• Calore: acqua calda, acqua surriscaldata e vapore a vari livelli temperatura all’evaporatore e al condensatore
Impianti a vapore di pressione e temperatura • Risposta lenta alle variazioni di carico
• Lunga vita • Complessità impiantistiche
• Buona flessibilità • Personale specializzato
• Rapidità di risposta alle variazioni di carico • Richiesta di combustibili pregiati
Turbogas • Installazione • Manutenzione
• Energia termica disponibile ad alta temperatura • Personale specializzato

• Elevata efficienza elettrica • Richiesta di combustibili pregiati


• Elevate prestazioni • Manutenzione
Ciclo Combinato
• Grandi impianti • Personale specializzato
• Non possibili arresti e avvii frequenti

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Studio di Fattibilità:
elementi fondamentali
1. Analisi dettagliata dei fabbisogni dell’utenza:
• Elettrici
• Termici: Quanto calore può essere utilizzato in estate?

2. Verifica della contemporaneità dei carichi termici ed elettrici dell’utenza (autoconsumo)


3. Analisi dei costi dell’energia
4. Possibilità di accedere agli incentivi
Situazione ottimale:
domanda costante
di energia termica ed
elettrica
Il funzionamento del cogeneratore a
«inseguimento termico» è un must
per gli impianti di piccola e micro cogenerazione

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La cogenerazione nel settore
industriale
La cogenerazione è una tecnologia consolidata,
soprattutto nei settori:
• metallurgico
• raffinerie
• cartiere
• chimica

Settori con maggiori margini di crescita:


• alimentare
• tessile

Grandi aziende ed Energivori:


dalle Diagnosi Energetiche consegnate nel 2015 è emerso
che l’installazione di impianti cogenerativi presenta interessanti
tempi di ritorno degli investimenti (inferiori a 10 anni)

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Cogenerazione: vantaggi
Vantaggi per «sistema Paese»
• Energetici: Minor consumo di energia primaria grazie alla maggior efficienza del sistema
Con impianti cogenerativi è possibile raggiungere rendimenti globali anche superiori al 80%, con conseguente
minor consumo di combustibile a parità di effetto utile

• Ambientali: Minori emissioni in atmosfera di gas climalteranti ed altre sostanze inquinanti


La migliore efficienza complessiva dei sistemi cogenerativi consente una riduzione nel consumo di combustibili,
minori emissioni in atmosfera di gas climalteranti (es. la CO2) e di altre sostanze inquinanti

• Efficienza di trasporto: Riduzione delle perdite per trasmissione


L’applicazione della cogenerazione, rende minime le perdite per la distribuzione e il trasporto dell’energia

• Razionalizzazione del parco centrali: Si evita la costruzione di nuove grandi centrali/di nuove linee di trasmissione

• Aumento competitività del mercato elettrico: Favorisce ingresso nuovi operatori ed è propedeutica ad una
maggior liberalizzazione del settore energetico

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Cogenerazione: vantaggi
Vantaggi per utente

• Benefici economici: risparmio sulle bollette energetiche (su questi tema, ruolo fondamentale
degli incentivi)

• Maggiore sicurezza negli approvvigionamenti elettrici: i sistemi cogenerativi, in grado di


funzionare anche in modalità “isola” (stand alone), consentono di ridurre al minimo i rischi di
interruzione dell’alimentazione dell’energia per disservizi di rete

• Funzionamento in “Peak shaving” per far fronte ad elevate richieste di potenza per periodi di
tempo limitato

• Funzionamento per “Power quality” per garantire tensione e frequenza costante a


salvaguardia di un processo produttivo

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Cogenerazione: requisiti
Requisiti:

• Presenza e vicinanza dell’utenza termica: perché un impianto cogenerativo possa essere realizzato è necessario che nelle
vicinanze di questo sia presente una utenza termica, industriale o civile

• Contemporaneità delle utenze: un’altra condizione perché un impianto cogenerativo possa essere sfruttato in maniera
opportuna è che la richiesta di energia termica ed elettrica siano contemporanee

• Compatibilità delle temperature: non tutti gli impianti cogenerativi rendono disponibile calore alla medesima
temperatura. È necessario pertanto è necessario scegliere correttamente il sistema cogenerativo da accoppiare ad una
certa utenza oppure introdurre modifiche all’impianto stesso tali da innalzare la temperatura del calore messo a
disposizione.

• Flessibilità dell’impianto: pur essendo presenti in maniera contemporanea la domanda di calore ed energia elettrica da
parte di una utenza, talvolta il rapporto tra l’energia richiesta nelle due forme può variare. È solitamente apprezzato che
un sistema cogenerativo sia in grado di variare il proprio rapporto di cogenerazione y

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Cogenerazione: limiti
Limiti:
• Presenza e vicinanza dell’utenza termica: è necessaria una buona vicinanza tra produzione e utilizzo (utenze
sufficientemente in vicinanza del sistema di generazione)

• Contemporaneità delle utenze: è necessario avere una richiesta contemporanea di energia elettrica e termica, salvo
utilizzo accumuli di calore (es. serbatoi acqua calda)

• Compatibilità delle temperature: il livello termico a cui è richiesto il calore deve essere compatibile con il tipo di
cogeneratore scelto

• Flessibilità dell’impianto: gestione più complessa dell’impianto rispetto a sistemi tradizionali

• Costi e redditività di investimento: investimento iniziale più alto rispetto ai sistemi tradizionali (caldaie + prelievo da
rete elettrica) e redditività legata al quadro normativo/tariffario (variabile nel tempo)

• Barriere non tecniche: costi burocratici, autorizzativi, fiscali (ad es. interfacciamento con la rete elettrica:
duplicazione ed onerosità dei sistemi di sicurezza e distacco, ambito normativo poco favorevole)

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Cogenerazione: limiti

Overview of the ESCO business


Customer
gain
Buona parte di limiti e ESCo Customer
expenses
problematiche vengono Guaranteed gain
Interest
risolte affidando il servizio di Repayment Initial

progettazione, installazione Utility


investment

e gestione di un impianto charge


payment
cogenerativo ad una ESCo
Utility Utility
(Energy Service Company) charge charge
payment payment

Before the introduction of During the implementation After the contract term
ESCo business of ESCo business completed

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Cogenerazione

Principali tipologie di motori primi:

• Turbine a vapore

• Turbine a gas

• Cicli combinati gas vapore

• Motori alternativi

• Motori primi innovativi

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Prestazioni dei cogeneratori

Fonte: GSE

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Prestazioni dei cogeneratori

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Turbine a vapore

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Vantaggi/Svantaggi

Vantaggi:

• Tecnologia consolidata
• Alta affidabilità
• Combustibili non costosi
• Lunga vita operativa

Svantaggi:

• Bassa efficienza elettrica (per taglie piccole)


• Costi elevati dei sistemi ausiliari (caldaia – condensatore)
• Difficoltà ottenimento permessi di sistemi di raffreddamento aperti

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Turbine a gas

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Turbine a gas

Tecnologia matura ed ampiamente diffusa nel mondo, utilizzati finora per la copertura delle punte di carico grazie alla
loro facilità e rapidità di avviamento

TG
COMPRESSORE – COMBUSTORI – TURBINA – GENERATORE ELETTRICO

insieme estremamente compatto


Turbine a gas di derivazione aeronautica:
• Leggere e compatte
• Rapporti di compressione elevati (20-30 : 1) ed alte velocità (oltre 5000 rpm)

Turbine a gas “heavy-duty”:


• Unità di grossa taglia (100-250 MW elettrici)
• Rapporti di compressione più bassi (5-10 : 1) e minori velocità (1800-3600 rpm)

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Caratteristiche tecnico-economiche

Stato della tecnologia Commerciale


Taglia (MW) > 0.5
Rendimento elettrico (%) 22-42
Rendimento totale (%) 70-80
Costo capitale (€/kW) 600-1400
Costi O&M (€/kWh) 0.005
Vita media (anni) 20
Tipi combustibili Gas naturale, biogas, olio

Tipo uso calore recuperato Uso diretto, acqua calda, vapore LP-HP,
teleriscaldamento

Caratteristiche tecnico-economiche delle turbine a gas

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Vantaggi/Svantaggi
Vantaggi:

• Piccole dimensioni e pesi


• Tempi brevi d’installazione
• Basse emissioni
• Basse vibrazioni e rumore
• Cogenerazione di alta qualità
• Veloce start-up e facile gestione
• Lunga vita operativa

Svantaggi:

• Bassa efficienza elettrica (per taglie piccole)


• Bassa parzializzazione (a giri fissi)
• Combustibile di alta qualità
• Le piccole taglie sono costose

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Cicli combinati (GTCC)

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Cicli combinati

Gli impianti di generazione a ciclo combinato (Gas Turbine Combined Cycle) sono costituiti dall’accoppiamento di un
TG con una TV
La caldaia tipica del ciclo a vapore è sostituita con una “caldaia a recupero”, in cui sono convogliati i fumi scaricati dal
turbogas ad alta temperatura per generare il vapore da espandere nella TV
La configurazione più semplice consiste nel ciclo combinato ad un solo livello di pressione, in cui la caldaia a recupero
utilizza i fumi per preriscaldare, far evaporare e surriscaldare l’acqua ed in cui TG e TV sono coassiali e calettate sullo
stesso albero. Di fatto la stragrande maggioranza dei cicli combinati di grossa taglia ha uno schema a tre livelli di
pressione, che permette di raggiungere efficienze anche superiori al 55%

• elevati rendimenti energetici complessivi


• costi d’investimento per chilowatt elettrico relativamente bassi
GTCC
• tempi di costruzione contenuti
• vantaggi ambientali dell’impiego del gas naturale

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CHP con GTCC
Cogenerazione con turbina a gas in ciclo combinato gas-vapore

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Motori alternativi

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Motori alternativi

I motori alternativi sono macchine termiche che generano energia meccanica attraverso la combustione della miscela
aria-combustibile in un cilindro. L'energia liberata dalla combustione viene utilizzata per imprimere ad un pistone un
moto alterno, convertito da un meccanismo biella-manovella nel moto rotatorio di un albero motore

• Accensione comandata a scintilla AS: ciclo Otto (combustione a V costante)


• Si impiegano questi motori quando
• Accensione per compressione AC: ciclo Diesel (combustione a P costante) i costi dell’elettricità da rete sono
• Due tempi: il ciclo si compie con due corse del pistone elevati o dove non è conveniente
• Quattro tempi: il ciclo si compie con quattro corse del pistone realizzare nuove linee di
distribuzione per far fronte ad un
• Aspirati: l’aria viene immessa nel cilindro a condizione ambiente aumento del carico
• Sovralimentati: un turbocompressore utilizza l’energia dei gas di scarico per • Attualmente sono una delle forme
innalzare la pressione dell’aria aspirata dal pistone, aumentandone la sua più diffuse di generazione
densità e di conseguenza incrementando la potenza del motore distribuita in Europa

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Caratteristiche tecnico-economiche

Stato della tecnologia Commerciale


Taglia (MW) 0.1-5
Rendimento elettrico (%) 30-40
Rendimento totale (%) 70-90
Costo capitale (€/kW) 600-1400
Costi O&M (€/kWh) 0.012-0.03
Vita media (anni) 15
Tipi combustibili Gas naturale, biogas, comb. liquidi

Tipo uso calore recuperato Acqua calda, vapore bassa pressione,


teleriscaldamento

Caratteristiche tecnico-economiche dei motori a combustione interna

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Vantaggi/Svantaggi
Vantaggi:

• Tecnologia consolidata
• Alta efficienza
• Alta affidabilità
• Alta flessibilità
• Alta modularità
• Bassi costi d’installazione

Svantaggi:

• Rumore elevato
• Emissioni elevate (Diesel)
• Alti costi di manutenzione (Diesel)
• Cogenerazione di bassa qualità

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Celle a combustibile

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Celle a combustibile

L’energia chimica viene trasformata in energia elettrica tramite reazioni elettrochimiche


Consiste di due elettrodi in materiale poroso, un elettrodo negativo “anodo” (alimentato da idrogeno) ed un elettrodo
positivo “catodo” (alimentato da aria), separati da un elettrolita

L’idrogeno, attivato da un catalizzatore, si separa in protoni ed elettroni, che prendono percorsi differenti per
raggiungere il catodo:
• Elettroni: attraverso un circuito esterno, creando un flusso di elettricità
• Protoni: attraverso l’elettrolita, dove reagiscono con l’ossigeno e gli elettroni producendo acqua

H2O + O2 in eccesso + aria H2 O O2 Aria (O2)

CATODO 4e- Principio di


funzionamento di una
calore ELETTROLITA 4H+ Energia cella a combustibile
elettrica ad acido fosforico (PAFC)
ANODO 2H2 4e-

residuo anodico: H2 (..) Combustibile (H2)

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Caratteristiche tecnico-economiche

Tipo di cella a combustibile PEMFC PAFC MCFC SOFC


Potenza elettrica [kW] 1-250 100-10000 100-2000 1-300
Efficienza elettrica cella [%] 40-52 40-50 45-60 40-60
Efficienza elettrica sistema [%] 30-40 30-40 40-50 35-50
Efficienza globale [%] 60-80 60-80 80-90 80-90
Temperatura di funzionamento [°C] 60-100 150-220 600-700 800-1000
Vita operativa [ore] 10000 60000 30000 25000
Costo d’impianto [€/kW] 4000-5000 4000-5000 5000-6000 5000*-20000

• celle a combustibile alcaline (AFC) utilizzate principalmente per impieghi spaziali


• celle ad acido fosforico (PAFC) in fase di commercializzazione
• celle a membrana a scambio di protoni (PEMFC) prossime alla commercializzazione
• celle a carbonati fusi (MCFC) in fase dimostrativa e di test
• celle a ossidi solidi (SOFC) in fase dimostrativa e di test

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Vantaggi/Svantaggi
Vantaggi:

• Rendimenti elettrici elevati


• Tempi brevi d’installazione
• Basse emissioni
• Bassa manutenzione
• Basse vibrazioni e rumore
• Buone prestazioni ai carichi parziali
• Cogenerazione di alta qualità per le celle ad alta temperatura
Sviluppi futuri
Svantaggi: • MCFC: in cicli combinati con turbine con taglie da 200kW a 20
MW
• SOFC: per impieghi nel terziario e nell’industria in cicli combinati
• Costi d’investimento elevati con turbine fino a 20MW
• Tecnologia non matura, vita operativa limitata • PEMFC, PAFC: per micro-cogenerazione nel residenziale e
terziario - da alcuni kW a centinaia di kW
• Tempi lunghi di accensione per celle ad alta temperatura
• Sistemi e infrastrutture di produzione, distribuzione e accumulo d’idrogeno

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Microturbine a gas

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Microturbine a gas

• Piccole turbomacchine che utilizzano combustibili liquidi o gassosi per generare potenza meccanica ad alta
velocità dell’ordine di 50000 – 120000 rpm.
• Compressore e turbina (macchine radiali monostadio) sono tipicamente calettati sullo stesso albero insieme al
generatore elettrico e montati su cuscinetti magnetici o ad aria.
• Come le più grandi turbine a gas, possono essere usate nella produzione combinata di energia elettrica e calore
recuperando l’energia termica posseduta dai fumi a valle dell’espansione in turbina

Le differenze peculiari tra le MTG si individuano nei seguenti aspetti costruttivi:


• Numero di alberi
• Tipo di cuscinetti
• Tipo di materiali utilizzati nelle sezioni ad alta temperatura
• Presenza o meno del rigeneratore (scambiatore fumi/aria)

Occupano attualmente la fascia di potenza elettrica compresa tra decine e poche centinaia di kW trovando impieghi
in edifici commerciali o in piccole industrie

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Caratteristiche tecnico-economiche

Stato della tecnologia Commerciale


Taglia (MW) 300-200
Rendimento elettrico (%) 23-30
Rendimento totale (%) 60-82
Costo capitale (€/kW) 1200-1800
Costi O&M (€/kWh) 0.01-0.014
Vita media (anni) 12
Tipi combustibili Gas naturale, biogas

Tipo uso calore recuperato Uso diretto, acqua calda, vapore bassa
pressione

Caratteristiche tecnico-economiche delle microturbine

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Vantaggi/Svantaggi

Vantaggi:

• Buone caratteristiche di parzializzazione, grazie al convertitore statico


• Compattezza e leggerezza, rapidità di installazione
• Idoneità alla cogenerazione, rapidità di avviamento, facilità gestione
• Basse emissioni inquinanti, poche vibrazioni e bassa rumorosità
• In prospettiva lunghe durate operative (come i turbogas), bassa manutenzione, buona affidabilità
• Possibilità di utilizzare diversi combustibili

Svantaggi:

• Al momento troppo costosa


• Il rendimento elettrico modesto limita le applicazioni ai soli sistemi cogenerativi

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Interventi di efficienza tecnici:
Trigenerazione

Trigenerazione: Produzione combinata di energia elettrica, calore e freddo


(Combined Cooling, Heating & Power, CCHP), intesi come effetti utili.

Si effettua utilizzando un “cogeneratore” che genera energia elettrica e calore, a cui si


affianca una macchina frigorifera:

• a compressione, azionata dall’energia meccanica o elettrica prodotta


• ad assorbimento, azionata dal calore recuperato dal cogeneratore

Per approfondimenti: Direttiva 2012/27/UE, D.lgs. 20/2007

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Cogenerazione vs Trigenerazione

Cogenerazione: CHP (Cogenerazione di calore ed energia elettrica) Trigenerazione: CCHP (Raffreddamento, calore ed energia combinati)

Elettricità 32-35% Elettricità 32%


Rend. Rend.
Energia Totale Energia Totale
primaria Recupero primaria Recupero Energia
86-90% 70%
100% termico 54-55% 100% termico 54% frigorifera 38%

Perdite
Perdite Perdite termiche
termiche termiche 16%
10-14% 10-14%

Per approfondimenti: Direttiva 2012/27/UE, D.lgs. 20/2007

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Trigenerazione: benefici

In aggiunta ai vantaggi legati alla cogenerazione, la trigenerazione


porta ulteriori vantaggi

per il sistema elettrico:

• riduce il picco di richiesta elettrica sulla rete nei mesi estivi


• aumenta l’affidabilità del sistema elettrico nei periodi + critici
• evita la costruzione di nuove linee di distribuzione
• evita la costruzione di nuove centrali «di punta»

per l’utente:

• maggiore risparmio sulle bollette energetiche: possibile


maggior redditività dell’impianto legata al fattore di utilizzo più
elevato
Per approfondimenti: Direttiva 2012/27/UE, D.lgs. 20/2007

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Trigenerazione

• Cogenerazione che sfrutta il calore per


produrre freddo tramite macchine frigorifere
ad assorbimento

• Migliore sfruttamento dell’impianto nella


stagione estiva → aumento ore di
funzionamento

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Trigenerazione

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Trigenerazione:
Gruppi Frigoriferi ad Assorbimento

• Trasformano calore entrante in una produzione di energia frigorifera utile


• Funzionamento statico e silenzioso, bassissimo consumo elettrico
• Prestazioni riassunte da un indice (COP) prossimo a 0,70 nei casi più frequenti
• Il coefficiente di prestazione (traduzione dall'inglese coefficient of performance o COP) indica la quantità di calore immesso (riscaldamento) o asportato (raffreddamento) in un
sistema rispetto al lavoro impiegato

Il fluido viene trasferito dal cogeneratore mediante uno scambiatore di calore e un


fluido termovettore (acqua, olio diatermico, gas caldi) o mediante un bruciatore
(modelli «a fiamma diretta»)

COP = 0,60-0,75 per le macchine a singolo effetto (Tsorgente = 80-120°C)


COP = 1,10-1,25 per quelle a doppio effetto (Tsorgente = 150-200°C)

Per approfondimenti: Direttiva 2012/27/UE, D.lgs. 20/2007

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Trigenerazione:
Gruppi Frigoriferi ad Assorbimento
Vantaggi
• elevata affidabilità e bassi costi di manutenzione (O&M)
• elevata vita utile (anche > 20 anni)
• buone prestazioni ai carichi parziali
• non richiede l’impiego di fluidi dannosi per l’ozono (H2O/LiBr, NH3/H2O)
• elevata silenziosità

Svantaggi
costo elevato (€/kWfrig)
• bassi valori di COP
• eventuale presenza di torri evaporative per cessione calore all’ambiente

Per approfondimenti: Direttiva 2012/27/UE, D.lgs. 20/2007

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Applicazioni di
Cogenerazione e Trigenerazione
Settore industriale:

• Si applica da decenni a molti settori: industria cartaria, tessile, alimentare, chimica, farmaceutica, raffinerie, materie
plastiche,… caratterizzate da elevate richieste termiche spesso stabili nel tempo per la maggior parte dell’anno
• Potenze significative (MW o decine di MW): economia di scala e utilizzo di tecnologie consolidate (turbine a vapore e
turbine a gas, cicli combinati; MCI)
• Più recente la diffusione di applicazioni presso utenze di scala medio-piccola (es. < 1 MW)

Settori civile e terziario:

• Si applica già oggi a impianti di teleriscaldamento / teleraffrescamento


• Interessante la sua applicazione in molti settori: domestico e residenziale, uffici, centri commerciali, alberghi, centri
sportivi (piscine), ospedali,…applicazioni di piccola scala e «MICRO»

Per approfondimenti: Direttiva 2012/27/UE, D.lgs. 20/2007

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Interventi di efficienza tecnici:
Autoproduzione da Fonti Rinnovabili
Quando si parla di autoproduzione da fonti rinnovabili in stabilimenti industriali, il primo pensiero che viene
in mente è che questa non sia facilmente adattabile al campo industriale, a causa dell’elevato fabbisogno
energetico del settore e dell’aleatorietà delle fonti rinnovabili.

Se pur con una quota ridotta rispetto al fabbisogno complessivo, bisogna


considerare che l’utilizzo di energie rinnovabili comporta
contemporaneamente:
• un risparmio sulla spesa energetica
• una aumento della sostenibilità ambientale della stessa attività industriale

Per questo motivo in campo industriale sono quasi trent’anni che si lavora
affinché possa esserci un’integrazione delle energie rinnovabili con quelle
tradizionali, o addirittura un completo spostamento in favore delle prime.

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Gli impianti a Fonti di Energia Rinnovabili

Le Fonti di Energia Rinnovabili (FER)


vengono trasformate in
ENERGIA ELETTRICA e/o ENERGIA TERMICA
mediante apposti impianti tecnologici

Disponibilità
• sono diffuse in modo estensivo nelle diverse zone del mondo
• hanno generalmente una bassa densità energetica;
• sono intermittenti e difficilmente prevedibili

Sostenibilità ambientale
sono diffuse in modo estensivo nelle diverse zone del mondo

Per una trattazione dettagliata degli impianti alimentati a fonte rinnovabile si


rimanda alla lezione del 14/06

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Analisi economica degli investimenti
Analisi Costi-Benefici

Un qualsiasi progetto deve essere supportato da due analisi di fattibilità:

• Analisi tecnica
• Analisi economica (verifica economica)

La verifica economica viene fatta con l’analisi

COSTI - BENEFICI

Strumento oggettivo e potente

di ampio spettro di applicabilità

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Analisi Costi-Benefici

Caratteristiche
• Si applica in tutti i casi in cui è in gioco un investimento che debba produrre una serie di benefici
• L’analisi è rigorosa, con risultati attendibili in funzione dell’attendibilità dei dati di ingresso
• Si concretizza in indici di convenienza

La logica dell’analisi consiste in un raffronto tra :


• denaro speso per l’investimento
• denaro (benefici) che si presume venga generato dall’investimento stesso nell’arco della sua vita

Qualora siano definiti i termini del confronto si procederà ad una semplice comparazione aritmetica

Se il termine investimento dovesse prevalere, I termini di confronto però, devono necessariamente riferirsi allo stesso
l’azione non andrà intrapresa momento temporale.
Se il termine benefici dovesse prevalere l’azione Il confronto va effettuato con l’ausilio dei coefficienti di correlazione
andrebbe intrapresa che equiparino il valore del denaro posizionato in tempi diversi

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Capitalizzazione e sconto

Il fattore che rende possibile il confronto tra quantità di denaro diversamente ubicate nel tempo è l’interesse.

Se l’interesse annuo è R si conviene che un capitale Co disponibile attualmente è equivalente ad un capitale C1


disponibile tra un anno, pari a:

C1 = Co + Co R = Co ( 1 + R ) dove Co R è appunto la quota interesse

Similmente:
C1 = Co ( 1 + R ) disponibile tra un anno equivale a: C2 = C1 + C1 R = Co ( 1 + R )2 disponibile tra due anni

In generale si ha:
dove: In maniera analoga si può definire la regola
Co = Cn
Cn = C o ( 1 + R )n Co è il capitale oggi secondo cui scontare ad oggi un capitale Cn
Cn è il capitale dopo n anni disponibile tra n anni: ( 1 + R )n

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Fattore di sconto o attualizione
Il termine 1
è il fattore di sconto ( 1 + R )n

Con questa tecnica siamo in grado di operare confronti tra quantità di denaro disponibili in tempi diversi.

Supponiamo che a fronte di un investimento Io ( oggi ) ci siano una serie di benefici FCj disponibili nei vari anni j di
durata dell’investimento.
Siano: alla fine oggi I benefici complessivi per n anni di vita saranno:
FC1 del 1° anno FC1 / ( 1 + R )
FC2 del 2° anno FC2 / ( 1 + R )2
-------- -------------------------- --------------------------------
FCj del jimo anno FCj / ( 1 + R )j
-------- -------------------------- --------------------------------
FCn del nimo anno FCn / ( 1 + R )n

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VAN – Valore Attuale Netto

Valore Attuale Netto: differenza algebrica tra i benefici complessivi attualizzati e l’investimento, ovvero:

Se ipotizziamo il flusso di cassa FCj costante negli anni j e uguale a FC si avrà:

FA è il fattore di annualità , ossia dimensionalmente e


la vita equivalente dell’intervento.
FA è minore di n ( vita fisica dell’intervento ) ed e tanto VAN = FC x FA - Io
minore quanto maggiore è l’interesse R.
Esso dipende quindi da n e da R

Avendo posto FA =

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Inflazione

Inflazione, f
Rappresenta l’aumento medio generale dei prezzi di un anno rispetto all’anno precedente.
Per fare un‘analisi economica rigorosamente corretta occorre tenerne opportunamente conto.
Sia FC1 il flusso di cassa, dopo il 1° anno, per effetto dell’inflazione si avrà:

FC + FC f = FC ( 1 + f )

In generale dopo j anni si avrà un flusso di cassa uguale a:

FC ( 1 + f ) j

Il Valore Attuale Netto che tiene anche conto dell’inflazione f sarà pertanto:

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Deriva
Deriva, f ‘
Rappresenta la variazione differenziata dei prezzi. Infatti se l’inflazione f rappresenta l’aumento percentuale medio dei
prezzi ; medio vuol dire che alcuni beni del paniere subiscono aumenti maggiori o minori rispetto al valor medio
f. Dovendo valutare l’effettiva variazione di un bene, quello dell’energia, occorre sapere quanto questa si differenzia
rispetto all’aumento medio f . La deriva f ‘ tiene conto perciò di questa variazione.
Il flusso di cassa FC che tiene conto quindi dell’inflazione f e della deriva f ‘ sarà, nel jimo anno:
FCj ( 1 + f ) j (1 + f ‘ ) j Il VAN sarà quindi:

Se l’inflazione f, la deriva f ‘ e l’interesse R sono numericamente piccoli, si può senz’altro semplificare in:

dove i = R - f – f ‘ e l’interesse di calcolo e rappresenta dove i = R - f - f ‘


l’effettivo costo del denaro . Il VAN rappresenta il profitto
In generale il Valore Attuale Netto si esprime con : (se positivo o la perdita se negativo)
complessivo per l’intera vita
dell’intervento.

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Investimento
Investimento, Io

L’investimento è il costo complessivo relativo all’intervento da realizzare. Quindi occorre tener conto del:
• costo dei macchinari
• costo del trasporto
• costo del montaggio
• costo dell’avviamento

eventualmente, a tali costi, può essere sottratto l’eventuale recupero.

Indicatori economici

T.I.R. Tasso Interno di Rendimento


Il TIR e un altro metodo per valutare gli investimenti ed è equivalente, da un punto di
vista teorico, al metodo del VAN. Esso rappresenta il tasso di sconto nominale tale che
il valore attuale netto dei benefici è pari a quello degli investimenti, (VAN = 0).

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Tempo di Recupero o Payback Time

Se VAN è positivo sarà io maggiore dell’interesse di calcolo


i e tanto maggiore sarà io , tanto maggiore sarà la rendita
annua percentuale realizzata dall’intervento.

T.R. Tempo di Recupero (Payback Time)


È il criterio più diffuso per la valutazione degli investimenti, sebbene risulti approssimato.
Esso è semplicemente il rapporto tra l’investimento e il flusso di cassa medio , ossia:
T.R. = Io / FCm Attenzione!
dove: Io = investimento iniziale, anno 0 Il tempo di ritorno cosi definito non tiene conto di:
n = vita dell’investimento, in anni • vita dell’investimento
FCm = ( Σ FCj ) /n flusso di cassa medio • interesse
• inflazione e deriva

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Tempo di Recupero Attualizzato

T.R.A. Tempo di Recupero Attualizzato ( Real Payback Time)


Rappresenta il numero di anni in cui si ha l’annullamento del VAN, cioè è pari al valore di n per il quale:

VAN = 0 = FC x FA(j;TRA) – Io
da cui: FA(j;TRA) = Io / FC (1)

avendo posto FA = FA coincide con la somma dei primi n termini di una successione geometrica
di ragione 1 / ( 1+ i ) e pertanto si può scrivere:

Imponendo l’uguaglianza delle espressioni (1) e (2) dopo qualche semplice passaggio matematico si ottiene:

valida per : 0 < i Io / FC < 1

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Tasso di Redditività – ROI

Se Van è positivo no sarà minore della vita fisica dell’intervento n

R.O.I. Tasso di Redditività ( Return Of Investment )


Il tasso di redditività è l’utile lordo medio diviso l’investimento:
ROI = Utile lordo / Investimento =
= ( Flusso di cassa lordo – ammortamento ) / Investimento
Se:
FCj = il Flusso di cassa medio
Io = l’investimento
n = la vita dell’investimento
FA (i,n) = il fattore di annualità
ammortamento = Io / FA(i,n) ROI = ( FCj - Io/FA(i,n) ) / Io
allora si ha :

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Indice di Profitto – IP

Indice di profitto I.P.


Viene definito come rapporto tra il VAN e l’investimento, cioè il profitto per unità di investimento.
I.P. = VAN / Io
È un indice di merito economico che occorre determinare nei casi in cui, a fronte di più interventi, sempre con VAN
positivi, ma mancanti di una sufficiente copertura finanziaria per realizzarli tutti, necessita stabilire una graduatoria di
merito degli interventi stessi.
In altre parole se ipotizziamo il caso di due interventi aventi entrambi lo stesso valore di VAN si sceglierà da realizzare
per primo quello che avrà il più alto indice di profitto , I.P.

Se ad esempio: ma l’indice di profitto, nei due casi, sarà:

1° intervento 2° intervento I.P.1 = 0,5 I.P.2 = 2,5


Io1 = 10 k€ Io2 = 2 k€
FA1 FC1 = 15 k€ FA2 FC2 = 7 k€ Ossia, nel primo caso si produrrà mezzo euro di profitto per ogni euro speso di
VAN1 = 5 k€ VAN2 = 5 k€
VAN1 = VAN2 investimento; nel secondo, invece, un indice di profitto cinque volte maggiore.
Quindi il secondo intervento dovrebbe avere priorità sul primo.

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Analisi di sensibilità
Attendibilità dell’analisi costi-benefici è tanto maggiore quanto maggiore è l’attendibilità dei dati di input.

Poiché per molti dati in input è solo possibile fare previsioni, risulta indispensabile, ai fini di una corretta impostazione dei
problemi, effettuare:
ANALISI DI SENSIBILITÀ
(almeno sui parametri sui quali si nutre la maggiore incertezza)

Per chiarire il concetto, ipotizziamo due tipi di intervento di risparmio energetico e calcoliamo i rispettivi VAN in funzione di
una variabile x di progetto.
I risultati riportati nella figura successiva in cui è indicata con
• (1) la curva di VAN più piatta
• (2) la curva di VAN più ripida

Per il valore di progetto xo si ha il corrispondente valore di VANo positivo.


Adesso ipotizziamo una variazione della variabile x da xo, valore di progetto, a (xo+∆x) oppure da xo a (xo-∆ x).

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Analisi di sensibilità

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Analisi di sensibilità

Dalla figura si può notare che:


• nel caso della curva (1) si hanno piccole oscillazioni di VAN rispetto alla variabile x
• mentre nel caso della curva (2) si hanno grandi oscillazioni del VAN rispetto alla variabile considerata
• Inoltre, una piccola variazione negativa di x, produce, secondo la curva (1), una leggera diminuzione del VAN;
• addirittura un VAN negativo secondo la curva (2).

Questo vuol anche dire che:


la curva (1) e quasi indifferente rispetto al valore della variabile x considerata,
mentre e a rischio secondo la curva (2).
In conclusione:
Ogni analisi costi-benefici andrebbe SEMPRE correlata da un’analisi di sensibilità, riferita ALMENO alle
variabili sulle quali si nutrono i maggiori dubbi!

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico
Applichiamo adesso l’analisi economica agli interventi di risparmio energetico, in cui i flussi di cassa siano relativi al
risparmio di energia, quali ad esempio, minor consumo di combustibile, minor consumo di energia elettrica ecc.
Se indichiamo con:
• Pj il prezzo unitario dell’energia
• Q j la quantità fisica dell’energia risparmiata
• i = R - f - f ‘ l’interesse di calcolo, ossia il costo reale del denaro dove f rappresenta l’inflazione media e f ‘ sta ad
indicare la deriva del prezzo dell’energia rispetto all’aumento generale dei prezzi f

Il Valore Attuale Netto sarà:

Se Q j = Q = costante
Pj = Po = costante

si potrà scrivere: VAN = Po Q FA - Io

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico
Interventi di sostituzione e di riparazione
L’argomento si riferisce a qualunque tema di sostituzione e di riparazione di componenti, allo scopo di conseguire un
qualunque obiettivo.
Nel caso in cui il componente esiste ed è in grado di assolvere la sua funzione per una certa vita residua, può darsi che:

• non sia in buono stato di conservazione e dia quindi prestazioni ridotte;


• non sia del tipo ottimale, determinato come tale in sede di progetto

In tali casi si potrebbe esaminare la convenienza a:

• ripararlo al fine di aumentarne l’efficienza;


• sostituirlo prematuramente con altro nuovo e nella versione alternativa riconosciuta come ottimale

Ciò determina un beneficio dovuto alla migliore efficienza conseguita. Nel caso di riparazione si presenta un onere dovuto
alla sola riparazione.

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico
Nel caso di sostituzione si presentano due voci d’onere:

• maggiore investimento dovuto all’eventuale maggior qualità del componente adottato;


• danno finanziario, per ammortamento ed interessi, dovuto alla rinunciata fruizione della vita residua dell’esistente
componente che è stato già pagato.
SCHEMA OPERATIVO
DATI DI INGRESSO
Si calcolano i fattori di annualità relativi alle vite date ed al
• tasso d’interesse reale ic %
tasso d’interesse reale:
• investimento, a prezzi odierni, del componente esistente Ie €
FAe = FA ( ic,ve) anni
• investimento, a prezzi odierni, del componente sostituito In €
FAn = FA ( ic,vn) anni
• onere associato alla riparazione Ir €
FAr = FA ( ic,vr) anni
• vita del componente esistente da nuovo ve anni
• vita del componente sostituito vn anni
Si calcola inoltre il fattore di annualità :
• vita residua del componente esistente vr anni
FA r+Dv = FA ( ic,vr+Dv)
• maggiore durata del componente dovuta alla riparazione Dv anni
relativo alla vita attesa del componente esistente sottoposto
a riparazione.
SOLUZIONE
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Riparazione

Con la riparazione si vuole migliorare l’efficienza del componente esistente. Il vantaggio viene valutato mediante il
flusso di cassa FCr a cui corrisponde il seguente VANr

VAN r = FCr FAr + Ie (FAr+Dv - FAr ) / FAe - Ir

Se Dv = 0 FAr+Dv = FA r il Van si semplifica:


VAN r = FCr FAr - Ir

Ie/ FAe è il rateo annuo che con la sua presenza rende il componente esistente

Il vantaggio relativo a FCr si computa solo in relazione alla vita residua poiché, in assenza di riparazione, allo scadere di tale
vita, il componente sarebbe stato sostituito con altro certamente non affetto dalle deficienze accusate da quello esistente.
Si osservi che, a parità di ogni altra circostanza, l’intervento di riparazione è tanto più conveniente quanto più lunga è la
vita residua del componente in esame, ossia quanto maggiore è il relativo fattore di annualità FAr.

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Sostituzione
Supponiamo inizialmente che vr sia nulla, ovvero che il componente debba necessariamente essere sostituito.
Calcoliamo i benefici annuali BA nelle due alternative disponibili, cioè:

• sostituire il componente con uno uguale all’esistente


• sostituire il componente con uno del tipo adottato in fase di progetto come ottimale
BAe = F - Ie / FAe € /anno
BAn = F + FCs -In / FAn € /anno

dove F è il flusso di cassa dovuto alla sostituzione con un componente uguale all’esistente, mentre FCs è il flusso di cassa
derivante dalla sostituzione con un componente ottimale rispetto al modello esistente
La differenza dei due bilanci annuali è:
∆BA = BAn - BAe = FCs - (In / FAn - Ie / FAe)

Se come accade sovente, vn = ve, cioè FAn = Fae il ∆BA assume la forma più semplice:
∆BA = FCs - I / FAn
dove ∆I = In - Ie è l’extra costo del componente ottimale

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico – Esempio 1
Esempio n° 1
Scelta tra generatori a diverso rendimento
Ipotizziamo che un’azienda metalmeccanica consumi per la sua produzione Qv = 100 ton/anno di gasolio ed il
rendimento medio della produzione del calore sia ηv = 75 %.
Si vuole valutare la convenienza di installare un nuovo generatore di calore che fornisca un rendimento medio
ηn = 85 % . I dati di progetto siano:

Io = 30 k€ Investimento richiesto per l’acquisto del L’energia termica utilizzata dal processo produttivo è:
nuovo generatore di calore Qu = Q v ηv = 100 x 0,75 = 75 tep /anno
ηn = 0,85 Rendimento medio del nuovo generatore Con il nuovo generatore si avrebbe un consumo pari a:
Pg = 1 € / Kg Costo del combustibile Qn = Qu / ηn = 75 / 0,85 = 88 tep
n = 10 anni Vita del nuovo generatore contro i 100 tep/anno che si sarebbero consumati prima
R = 8 % Costo nominale del denaro dell’intervento
f = 2 % Inflazione
f ‘ = 1 % Deriva

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico – Esempio 1
L’energia risparmiata sarà:
Qr = Qv - Qn = 100 - 88 = 12 tep/anno =
=12.000 kg /anno
Il flusso di cassa sarà:
FC = Qr x Pg = 12.000 x 1 = 12 k€ / anno
Fattore di annualità
l’interesse di calcolo sarà:
i=R-f-f‘=8-2-1=5%
da cui si ricava (FA)5,10 = 7,72
VAN = FC x (FA)5,10 - Io = 12 x 7,72 - 30 = 63 k€
TR = Io / FC = 30 / 12 = 2,5 anni

ROI = ( 12 - 30 / 7,72 ) / 30 = 0,27 = 27%

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico – Esempio 2
Esempio n° 2
Scelta tra generatori a diverso rendimento

Situazione esistente
Potenza targa generatore, P 1,5 106 kcal/h
Potenza media generatore, Pm 1,0 106 kcal/h
Funzionamento annuo alla
media potenza, H 2.000 h/anno
Combustibile olio BTZ
Costo combustibile, Cc 0,40 €/kg
Potere calorifico inferiore, Pci 9.600 kcal/kg

Il generatore esistente ha superato la sua durata e deve essere sostituito e quindi ha un valore residuo nullo.

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico – Esempio 2
Proposta:
Sostituzione del generatore con un altro ad alto rendimento
• ηn = 90% invece di un generatore standard con rendimento
• ηv = 80% Rimangono invariate la potenza richiesta e il numero delle ore di funzionamento

Extra costo del nuovo generatore ad alta efficienza è ∆I = 0,6 c€ / kcal/h rispetto al generatore standard.

Dati generali assunti


Interesse bancario, R 8%
Tasso d’inflazione, f 2%
Deriva, f ‘ 0%
Vita del nuovo generatore,n 10 anni
Analisi
L’economia di calore è data:

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico – Esempio 2
Il risparmio di combustibile sarà:

Flusso di cassa: Fattore di annualità :


FC = R.C. x H x Cc = Interesse di calcolo:
= 14,48 x 2.000 x 0,4 = 11,6 k€ /anno i=R-f-f‘=8-2-0=6%
( FA ) i,n = ( FA )6,10 = 7,36

Investimento:
Io = ∆I x P = 0,006 x 1,5 106 = 9 k€

Valore Attuale Netto:


VAN = FC x FA ) 6,10 - Io = 11,6 x 7,36 - 9 = 76 k€

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico – Esempio 3
Esempio n° 3
Preriscaldo aria di combustione
Situazione esistente (Forno per trattamenti termici)

Temperatura dl forno , T 600 °C


Temperatura dei fumi di uscita,Tf 470 °C
Funzionamento annuo, H 1.600 h/ anno
Portata dei fumi, Gf 3.000 m 3/ h
Calore specifico dei fumi, c 0,3 kcal/°Cm3
Combustibile olio BTZ
Consumo olio combustibile, qc 200 kg / h
Costo combustibile, Cc 0,40 € / kg
Potere calorifico inferiore, Pci 9.600 kcal / kg

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico – Esempio 3
Proposta:
• Utilizzare i fumi per preriscaldare l’aria di combustione raffreddandoli fino alla
temperatura Tr = 220 °C.
• Si propone l’acquisto di uno scambiatore di calore fumi/aria avente un coefficiente di
scambio h = 30 kcal/m2°C ed un costo specifico Cs = 300 € / m2

Dati generali assunti


Interesse bancario, R 8%
Tasso d’inflazione, f 2%
Deriva, f ‘ 1%
Vita dello scambiatore, n 6 anni

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico – Esempio 3
Potenza ceduta dai fumi all’aria:

Qf = Gf c ( Tf - Tr ) = 3.000 x 0,3 ( 470 - 220 ) =


= 225.000 kcal / h
Ipotizzando:
Temperatura ambiente Ta = 20 °C e
( G c )aria = 0,85 ( G c )fumi
Q = ( G c )aria ( Tfin - Ta )
da cui si ricava la temperatura finale dell’aria, Tfin

Tfin = 315 °C
∆T1 = 470 - 315 = 155 °C
∆T2 = 220 - 20 = 200 °C
In uno scambiatore di calore si ha:
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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico – Esempio 3
ln( ∆T1 / ∆T2)
da cui si può ricavare la superficie di scambio S:

Costo dello scambiatore:


Io = S Cs = 42,5 300 = 12,75 k€
Valore annuale netto
Economia oraria di olio combustibile:
R.E. = Q Cc / Pci = 225.000 0,4 / 9600 = 9,37 € / h
VAN = FC ( FA )6,6 - Io = 15 5,07 - 12,75 =
Flusso di cassa:
= 63 k€
FC = R.E. H = 9,37 1600 = 15 k€ /anno
Fattore di annualità: ( FA ) i,n
Interesse di calcolo:
i=R-f-f‘=8-2-1=5%
( FA )5,6 = 5,07

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico – Esempio 4

Esempio n° 4
Acquisto di 100 motori elettrici da 20 kW
Alternativa
motore di tipo 1 motore di tipo 2
η1 = 0,82 η2 = 0,90
I1 = 50 €/kW I2 = 80 €/kW
Numero di motori, N 100
Vita dei motori, n 5 anni
Potenza di targa dei motori, Pw 20 Kw
Funzionamento annuo , H 2.000 h /anno
Costo energia elettrica, Ce 0,16 € /kWh
Costo potenza elettrica, Cw 100 € /kW anno

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Analisi economica applicata nel
risparmio energetico – Esempio 4
Se la scelta fosse il motore di tipo 2 si avrebbe un risparmio di:
potenza elettrica:
Rp = N Pw (1/ η1 - 1/ η2 ) = 100 20 (1/ 0,82 - 1/ 0,90 ) =
= 200 kW
energia elettrica:
Re = Rp H = 200 2.000 = 400.000 kWh / anno
Flusso di cassa
FC = Rp Cw + Re Ce = 200 100 + 400.000 0,16 =
= 84 k€
Investimento
Io = N Pw ( I2 - I1 ) = 100 20 ( 80 - 50 ) = 60 k€
Fattore di annualità
interesse di calcolo i = 6 % si trova (FA) 6,5 = 4,21 Indice di profitto
Valore attuale netto I.P. = VAN / Io = 294 / 60 = 4,89
VAN = FC (FA) 6,5 - Io = 84 4,21 - 60 = 294 k€ Ossia 4,89 € di profitto per ogni euro investito

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Meccanismi di incentivazione
Operatori del mercato

https://www.enelx.com/it/it/aziende/servizio-energia/efficienza-energetica
Operatori del mercato

ALIMENTARE: Guida all’efficienza energetica nell'industria alimentare (viessmann.it)


ENEA

https://italiainclassea.enea.it/
Home - ENEA - Dipartimento Unità per l'efficienza energetica
Meccanismi di incentivazione

Come stabilito dal PNIEC, l’Italia persegue un obiettivo di riduzione dei consumi al 2030 pari al 43%
dell’energia primaria e al 39,7% dell’energia finale rispetto allo scenario di riferimento PRIMES 2007

Lo Stato italiano ha predisposto una serie di strumenti e meccanismi di incentivazione per favorire gli interventi
di incremento dell’efficienza energetica:

• Certificati Bianchi (nel relativo schema d’obbligo)


• Detrazioni Fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica
• Conto Termico
• Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica
• Piano Transizione 4.0 (ex Impresa 4.0)
• Programma di interventi di efficienza energetica promossi
da politiche di coesione e sviluppo regionale (POR FESR 2021-2027)
Meccanismi di incentivazione

Tipologia Misura Denominazione misura Settori

Residenziale Terziario Industria Trasporti

Schema d’obbligo Certificati Bianchi X X X


Detrazioni fiscali
X X
(bonus casa + Ecobonus)

Conto Termico X

Fondo Nazionale
Misure alternative X X X
Efficienza Energetica

Piano Transizione 4.0 X X X

Politiche di coesione
X X X X
(POR FESR, etc.)
Fonte: Elaborazione da ENEA e Ministero dello Sviluppo Economico, 2020

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Certificati Bianchi

Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE)


• I Certificati Bianchi (TEE - Titoli di Efficienza Energetica) sono titoli negoziabili che certificano il
conseguimento del risparmio energetico negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di
incremento dell’efficienza energetica;

• Il meccanismo dei Certificati Bianchi si configura come un regime obbligatorio di risparmio di energia
primaria posto in capo ai distributori di energia elettrica e gas naturale con più di 50.000 clienti.

• L’obbligo è determinato sulla base del rapporto tra la quantità di energia elettrica e gas naturale
distribuita dai singoli distributori e la quantità complessivamente distribuita sul territorio nazionale
dalla totalità dei soggetti obbligati.

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Certificati Bianchi

Soggetti Obbligati e Valore dei TEE


• I soggetti obbligati possono adempiere alla quota d’obbligo realizzando direttamente i progetti di
efficienza energetica per i quali vengono riconosciuti i TEE dal GSE oppure, in alternativa, acquistando i
titoli attraverso le negoziazioni sul mercato dei TEE gestito dal Gestore dei Mercati Energetici (GME) o
attraverso transazioni bilaterali.

• Il valore economico dei TEE varia in base all’andamento del mercato stesso. Originariamente fissato a
100 €/TEE, negli anni 2016-2017 hanno subito una fase di forti speculazioni che hanno visto toccare il
massimo storico di 489,90 €/TEE,

• Dopo il DM di correzione dei Certificati Bianchi (11 gennai 2018), i prezzi sono stabili tra 250 e 260
€/TEE, valore prossimo al contributo tariffario di 260 €/TEE, compensato dal GSE ai soggetti obbligati,
per consentire il raggiungimento degli obiettivi

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Certificati Bianchi

Soggetti obbligati:

• Distributori di energia elettrica che, alla data del 31 dicembre di due anni antecedenti all’anno
d’obbligo considerato, hanno più di 50.000 clienti finali connessi alla propria rete di distribuzione;

• Distributori di gas naturale che, alla data del 31 dicembre di due anni antecedenti all’anno d’obbligo
considerato, hanno più di 50.000 clienti finali connessi alla propria rete di distribuzione

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Certificati Bianchi
Obiettivi quantitativi nazionali (2017-2020) da TEE: Obiettivi quantitativi nazionali (2021-2024) da TEE

• 7,14 Mtep di energia primaria nel 2017 Per efficienza su consumi di energia elettrica:
• 8,32 Mtep di energia primaria nel 2018 • 0,45 milioni di TEP di energia primaria nel 2021
• 9,71 Mtep di energia primaria nel 2019 • 0,72 milioni di TEP di energia primaria nel 2022
• 11,19 Mtep di energia primaria nel 2020 • 0,97 milioni di TEP di energia primaria nel 2023
• 0,98 milioni di TEP di energia primaria nel 2024

Per efficienza su consumi di gas naturale:


TOTALE: 36,36 Mtep • 0,55 milioni di TEP di energia primaria nel 2021
• 0,89 milioni di TEP di energia primaria nel 2022
• 1,20 milioni di TEP di energia primaria nel 2023
• 1,22 milioni di TEP di energia primaria nel 2024
Mtep = milioni di tonnellate equivalenti di petrolio
NB: bozza di DM
attualmente in discussione
in Corte dei Conti TOTALE: 6,98 Mtep

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Certificati Bianchi

Riferimenti normativi:

• Introdotto dai decreti ministeriali del 24 aprile 2001, modificati dai decreti ministeriali del 20 luglio 2004 e
aggiornati dal DM del 21 dicembre 2007

• Il meccanismo è stato aggiornato dal D.lgs. n. 115 del 30 maggio 2008

• In particolare il D.M. 28 dicembre 2012, le relative Linee Guida EEN 9/11 e il D.Lgs.102/2014 hanno introdotto
rilevanti aggiornamenti

• Linee Guida EEN 9/11

• D.Lgs.102/2014, che recepisce nell’ordinamento la direttiva 2012/27/UE

• D.M. 11 gennaio 2017

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Certificati Bianchi

Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE)


• Sono documenti attestanti il risparmio energetico riconosciuto

• La dimensione commerciale di ogni Certificato Bianco è pari a 1 TEP (Tonnellata Equivalente di Petrolio)

• I Certificati Bianchi possono essere oggetto di libera contrattazione tra le parti, (contrattazione nel
mercato organizzato dal GME), unificato per tutte le tipologie di titoli, secondo modalità definite
dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico

• Per accedere al meccanismo di incentivazione è richiesto il raggiungimento di una quota di risparmio


minima pari a 5 TEP per i progetti standard (PS) e a 10 TEP per i progetti a consuntivo (PC)

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Certificati Bianchi
Decreto sui TEE in vigore (2017)
Il decreto attualmente in vigore contiene le Linee Guida per la preparazione, l’esecuzione e la valutazione dei
progetti di efficienza energetica e per la definizione dei criteri e delle modalità per il rilascio dei Certificati Bianchi .
Punti salienti:
• Riconoscimento di TEE in base alla capacità di generare risparmi addizionali in termini di energia primaria
totale e non rinnovabile (promozione teleriscaldamento efficiente)

• Abbassamento delle soglie minime del progetto a consuntivo (CS) dai precedenti 60 TEP a 10 TEP e dei
progetti standard (PS) dai precedenti 20 TEP agli attuali 5 TEP

• Introduzione del contratto tipo obbligatorio che regola l’attività tra ESCo e cliente, con l’obiettivo di
condividere la responsabilità degli interventi effettuati

• Non retroattività sui titoli di efficienza già riconosciuti e la possibilità da parte del GSE di richiedere il ricalcolo
degli stessi esclusivamente per le successive rendicontazioni dei risparmi

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Certificati Bianchi

Metodi di valutazione e certificazione dei risparmi

• Progetto a Consuntivo (PC)


Prevede un programma di misura che consenta di quantificare il risparmio addizionale conseguibile mediante il
progetto di efficienza energetica, realizzato dal medesimo soggetto titolare su uno o più stabilimenti, edifici o
siti comunque denominati;

• Progetto Standard (PS)


Prevede un programma di misura che consenta di quantificare il risparmio addizionale conseguibile mediante il
progetto di efficienza energetica per cui viene dimostrata:
• ripetitività dell’intervento in contesti simili
• non convenienza economica del costo relativo all’installazione di misuratori dedicati ai singoli interventi, a
fronte del valore economico indicativo dei Certificati Bianchi ottenibili dalla realizzazione del progetto

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Certificati Bianchi

Dimensione minima dei progetti

• I PS devono aver generato, nel corso dei primi 12 mesi del periodo di monitoraggio, una quota di risparmio
addizionale non inferiore a 5 TEP

• I PC devono aver generato, nel corso dei primi 12 mesi del periodo di monitoraggio, una quota di risparmio
addizionale non inferiore a 10 TEP

• I PC e PS, che non conseguono i livelli di risparmio di cui ai precedenti punti, non sono ammissibili al
meccanismo dei Certificati Bianchi

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Certificati Bianchi

Certificati Bianchi e Diagnosi Energetiche

• I PC o PS che in fase di presentazione corredati da diagnosi energetica godono di una riduzione del 30% del
corrispettivo fisso dovuto al GSE in fase di avvio del procedimento, (decreto del Ministro dello sviluppo
economico 24/12/2014 concernente “Approvazione delle tariffe per la copertura dei costi sostenuti dal Gestore
servizi energetici GSE S.p.A) per le attività di gestione, verifica e controllo, inerenti i meccanismi di
incentivazione e di sostegno delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, ai sensi dell'articolo 25 del
decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116”. A tal
fine, il soggetto titolare del progetto allega alla richiesta una attestante il diritto a godere dell’agevolazione
suddetta.

• Il punto precedente non si applica qualora il soggetto titolare sia un soggetto obbligato a redigere la diagnosi
energetica

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Certificati Bianchi
Tipologie di interventi

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Certificati Bianchi
Tipologie di interventi

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Certificati Bianchi
Tipologie di interventi

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Certificati Bianchi

Andamento prezzo TEE

Anno d’obbligo 2018

• Dopo un periodo in cui le aste si tenevano una


volta al mese, dal Settembre 2018 hanno ripreso
la consueta programmazione (1 a settimana)

• I prezzi, nella seduta del 13 febbraio 2018, hanno


toccato stabilmente la soglia di circa 400,00
€/TEE cadauno, toccando il massimo storico di
489,90 €/TEE .

Fonte: GME

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Certificati Bianchi

Andamento prezzo TEE

Primo trimestre 2019

• Il prezzo medio sul mercato organizzato, con


l’avvio del nuovo anno d’obbligo, presenta per il
quinto mese consecutivo deboli oscillazioni,
stabilizzandosi sostanzialmente poco sotto la
soglia dei 260 €/TEE (limite previsto da

• Il prezzo medio si conferma per l’ottavo mese


consecutivo stabile, a ridosso dei 260 €/tep

Fonte: GME

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Certificati Bianchi:
Criticità e stallo
Secondo quanto denunciato dalle associazioni di settore ed evidenziato dall’ultimo report del GSE, i
Certificati Bianchi risultano in progressivo declino.

• Nel 2020 sono stati riconosciuti circa 1,7 milioni di Titoli di Efficienza Energetica, pari a circa 0,57
Mtep di risparmi energetici ottenuti: -41% rispetto all’anno precedente.
Al punto da essere insufficienti a garantire l’adempimento dell’obbligo minimo per il 2020.

• Progressiva perdita di interesse da parte di operatori e investitori per elevata complessità tecnico-
burocratica delle procedure di richiesta e rendicontazione

• Incertezze normative e dubbi legati all’iter di controllo e approvazione da parte del GSE

• Scarsa liquidità del mercato, esacerbata nel 2020 dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria

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Certificati Bianchi:
Novità all’orizzonte
DM Certificati Bianchi (2021) [in discussione in Corte dei Conti]

Principali novità:
• Definizione degli obiettivi nazionali di risparmio energetico per il periodo 2021-2024 da conseguire attraverso il
meccanismo dei Certificati Bianchi e rispettivi obblighi a carico di distributori di energia elettrica e di gas;
• Semplificazione delle procedure di presentazione dei progetti, con allargamento della platea di interventi
ammissibili e possibilità di chiedere valutazioni preventive;
• Revisione dell’elenco dei progetti ammissibili, per il settore industriale, settore reti, servizi, trasporti e civile
• Introduzione di sistema di aste al ribasso per il rilascio di titoli a valore costante per tutto il periodo di
incentivazione che servirà a raggiungere i target al 2024 (il MiTE dovrà definire il meccanismo entro 2021);
• Revisione del contributo tariffario da versare ai soggetti obbligati con la previsione non solo di un livello
massimo (255 €/TEE) ma anche di un valore minimo; questo per favorire il finanziamento di nuovi progetti e
mantenere il rispetto di criteri di efficienza nella definizione degli oneri e dei costi del sistema.

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Detrazioni fiscali per la
riqualificazione energetica
Le detrazioni fiscali legate al tema dell’efficienza energetica si dividono in due tipologie:

Interventi di riqualificazione energetica degli edifici


Provvedimento introdotto in Legge Finanziaria per il 2007 e sono tuttora attive.
Ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’efficienza energetica nel settore residenziale.

Interventi di recupero del patrimonio edilizio


Detrazione introdotta dall'articolo 1, commi 5 e 6, della legge n. 449 del
27 dicembre 1997.
Gli interventi di recupero comprendono anche la sostituzione delle
caldaie a condensazione, delle pompe di calore e degli infissi, nonché
interventi sugli elementi edilizi che ne migliorano la prestazione
energetica.

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Detrazioni fiscali per la
riqualificazione energetica
• Soggetti beneficiari:
Per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, sono ammessi all’agevolazione:
• le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni
• i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali)
• le associazioni tra professionisti
• gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale

Tra le persone fisiche possono fruire dell’agevolazione anche:


• i titolari di un diritto reale sull’immobile
• i condomini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali;
• gli inquilini
• chi detiene l’immobile in comodato

Per quanto riguarda invece gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, la detrazione fiscale è limitata
ESCLUSIVAMENTE alla persone fisiche.

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Detrazioni fiscali per la
riqualificazione energetica
• Soggetti coinvolti e responsabili:
Tra i soggetti coinvolti a livello operativo vi sono i tecnici abilitati e iscritti al proprio Ordine o Collegio professionale.
Essi sono responsabili di asseverare il rispetto dei limiti di dispersione e delle specifiche tecniche degli interventi eseguiti.
Per alcuni semplici interventi, tale asseverazione può essere sostituita da una dichiarazione del produttore dell'elemento
posto in opera.

L’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) è l’ente responsabile di
effettuare la valutazione del risparmio energetico conseguito a seguito della realizzazione degli interventi eseguiti mentre
l’Agenzia delle Entrate gestisce le questioni inerenti gli aspetti fiscali.

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Detrazioni fiscali per la
riqualificazione energetica
• Settori interessati ed Interventi ammissibili:
Le detrazioni fiscali sono destinate al settore civile, sia residenziale che terziario, e consistono in riduzioni dell’IRPEF
(Imposta sul reddito delle persone fisiche) e dell’IRES (Imposta sul reddito delle società, solo per le detrazioni per
interventi di riqualificazione energetica degli edifici) concesse per interventi che aumentino il livello di efficienza
energetica degli edifici esistenti.

In particolare, possono interessare le le spese sostenute per:


• riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento tramite riqualificazione energetica globale e trasformazione in
NZEB;
• miglioramento dell’isolamento termico dell’edificio (sostituzione di finestre comprensive di infissi e coibentazioni di
coperture, pareti verticali e pavimenti);
• installazione di pannelli solari termici;
• sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (con caldaie a condensazione, pompe di calore, impianti ibridi,
micro-cogeneratori, caldaie a biomassa);
• sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore;
• installazione di dispositivi e sistemi di building automation.

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Detrazioni fiscali per la
riqualificazione energetica
• Requisiti di ammissibilità:
Condizione indispensabile per fruire della detrazione
Gli interventi devono essere eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) residenziali esistenti, di
qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali (per l’attività d’impresa o professionale).

In relazione ad alcune tipologie di interventi, inoltre, è necessario che gli edifici presentino specifiche caratteristiche quali,
ad esempio:
• essere già dotati di impianto di riscaldamento, presente anche negli ambienti oggetto dell’intervento (tranne nel caso in
cui si installano pannelli solari o impianti a biomassa)
• nelle ristrutturazioni per le quali è previsto il frazionamento dell’unità immobiliare, il beneficio è compatibile
unicamente con la realizzazione di un impianto termico centralizzato a servizio delle nuove unità
• nel caso di ristrutturazioni con demolizione e ricostruzione, si può accedere all’incentivo solo nel caso di fedele
ricostruzione. Restano esclusi, quindi, gli interventi relativi ai lavori di ampliamento.

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Detrazioni fiscali per la
riqualificazione energetica
• Requisiti di ammissibilità:
Tutti gli interventi citati devono rispondere a determinati requisiti minimi riportati nel DM 19 febbraio 2007 e successive
modificazioni e nel DM 11 marzo 2008, coordinato con il DM 26 gennaio 2010.

Ad esempio:
• nuove finestre o interventi sui muri devono conferire all'edificio una buona capacità di isolamento che cambia a
seconda della fascia climatica in cui è inserita la Costruzione: in pratica, i lavori devono rispettare limiti di dispersione
per l'intero edificio o per il singolo elemento costruttivo oggetto dell'intervento.
• nel caso di installazione di pannelli solari o di sostituzione dell’impianto termico, i nuovi impianti installati devono
rispondere alle specifiche tecniche riportate nei decreti.

• in caso di interventi su interi edifici, deve essere valutata l'efficienza energetica complessiva al termine dei lavori
Le relative norme e Linee Guida ENEA sono in continuo aggiornamento per allineare i requisiti
tecnici minimi alla evoluzione subita dalla normativa edilizia

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Detrazioni fiscali per la
riqualificazione energetica
• Calcolo del risparmio:
Per ogni singolo intervento, il risparmio viene valutato sulla base della quantificazione ex-ante dei risparmi generati da
tecnologie analoghe applicate in contesti equivalenti (secondo all’Allegato V, paragrafo 1, lettera a) della EED.)

Operativamente, il calcolo del risparmio energetico è:


• può essere effettuato autonomamente dal tecnico incaricato dal beneficiario
• oppure ottenuto per mezzo degli algoritmi di calcolo messi a punto dall’ENEA

Inoltre per gli interventi riguardanti la riqualificazione globale dell’edificio o dell’unità immobiliare o quelli insistenti
sull’involucro edilizio opaco, è previsto l’obbligo di produrre l’attestato di prestazione energetica
Quindi, il valore del risparmio energetico connesso all’intervento risulta facilmente desumibile.

I benefici delle detrazioni fiscali non sono cumulabili con altri strumenti di incentivazione nazionale e, pertanto, è evitato il
rischio del doppio conteggio dei risparmi.

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Detrazioni fiscali per la
riqualificazione energetica
• Monitoraggio e controllo:
L’ENEA elabora le informazioni contenute nei documenti presentati dagli operatori per l’accesso all’incentivo e trasmette
entro il 31 dicembre di ciascun anno, al MiSE , al Ministero dell’economia e delle finanze e alle Regioni e Province
autonome di Trento e Bolzano, nell’ambito delle rispettive competenze territoriali, una relazione sui risultati degli
interventi.

Sotto il profilo operativo, l’attività di monitoraggio prevede:


a) definizione dei parametri significativi a descrivere i risultati del meccanismo fiscale
b) fase di verifica di congruità dei dati tecnici forniti dai beneficiari
c) esclusione dalla base dati delle pratiche contenenti significative anomalie tecniche
d) verifica - su scala nazionale e di dettaglio - del campione statistico definito
e) fase finale di interpolazione dei dati filtrati

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Detrazioni fiscali per la
riqualificazione energetica
• Controllo:
L’ENEA provvede ad effettuare controlli a campione su tutti gli interventi che accedono alle detrazioni fiscali, al fine di
verificare il rispetto dei requisiti tecnici richiesti dalla normativa (ai sensi della legge 27 dicembre 2017 n. 205)

L’Agenzia delle Entrate esegue invece controlli a campione, dal punto di vista fiscale, al fine di verificare la correttezza degli
importi portati in detrazione sulla base delle spese fatturate.

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Superbonus e Sismabonus 110%

Come funziona
Il Superbonus/Sismabonus è uno strumento attivato per rilanciare rapidamente
il comparto dell’edilizia e rispondere alle importanti sfide climatiche ed
ambientali previste per il settore civile dal Piano Nazionale Integrato per
l'Energia e il Clima.

Il provvedimento - che incentiva gli interventi di riqualificazione energetica e


sismica di edifici residenziali - prevede un’aliquota di detrazione del 110% per
le spese sostenute entro il 30 giugno 2022 (ovvero entro il 31 dicembre 2022 e
30 giugno 2023 per specifiche casistiche)

Il credito maturato è da suddividere in 5 anni, nel limite massimo di predefiniti


valori di detrazione variabili in funzione della grandezza dell’edificio e della
tipologia di intervento.

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Superbonus e Sismabonus 110%

Ammissibilità
Sono ammessi alla misura:
• gli edifici ad uso residenziale monofamiliari e condomini, nonché gli spogliatoi di società sportive
• i soggetti quali persone fisiche, condomini, istituti autonomi case popolari o enti similari, cooperative di abitazione
a proprietà indivisa, organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni e società sportive dilettantistiche
• gli interventi ritenuti prioritari (trainanti) e secondari (trainati), quest’ultimi solo se realizzati congiuntamente con i
primi. Gli interventi energetici trainanti sono quelli di isolamento termico di superfici opache oltre il 25% della
superficie disperdente, con materiali sostenibili, e di sostituzione degli impianti di climatizzazione; quelli trainati
sono invece relativi all’installazione di sistemi building automation, infissi, schermature solari, scaldacqua a pompa
di calore, eliminazione delle barriere architettoniche, impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, infrastrutture
per la ricarica di veicoli elettrici.

Asseverazione
Per tutti gli interventi, è necessario che il tecnico abilitato rilasci specifiche asseverazioni per il rispetto dei
requisiti tecnici degli interventi e della riduzione del rischio sismico, nonché dei costi massimi specifici

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Superbonus e Sismabonus 110%

Modalità di fruizione

Il beneficiario della detrazione ha la possibilità di:

• accedere direttamente alla detrazione, pagando quindi l’intero importo dei lavori e ricevendo il 110% degli
importi ammessi dilazionato in 5 anni;
• ricevere direttamente dal soggetto che realizza gli interventi uno sconto in fattura pari al 110% dell’importo
dei lavori sostenuti. Sarà quest’ultimo a beneficiare in 5 anni della detrazione;
• cedere il credito ad un soggetto terzo, compreso un istituto finanziario o assicurativo, pagando un importo
ridotto dei lavori, di una quantità pari all’attualizzazione all’anno zero della quota ceduta. Sarà quest’ultimo a
beneficiare in 5 anni della detrazione.
• Sono ammesse alla cessione del credito o sconto in fattura non solo le spese oggetto del Superbonus, ma
anche altre detrazioni fiscali spettanti (secondo altri meccanismi vigenti) su lavori realizzati sull’edificio

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Conto Termico

Il Conto Termico
Forma di incentivo di interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione
di energia termica da fonti rinnovabili

I beneficiari sono pubbliche amministrazioni, imprese e privati.

Con il nuovo Conto Termico è possibile:


• Riqualificare i propri edifici per migliorare le prestazioni energetiche
• Ridurre i costi dei consumi
• Recuperare in tempi brevi la spesa sostenuta

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Conto Termico

Beneficiari e responsabile

• Pubbliche amministrazioni
• Imprese e privati

Responsabile della gestione del meccanismo e dell’erogazione


degli incentivi è il Gestore dei Servizi Energetici (GSE)

Incentivi - Imprese (enea.it)

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Conto Termico

Modifiche rispetto al decreto del 2012

• Ampliamento modalità di accesso e dei soggetti ammessi (società in house e cooperative di abitanti)

• Introduzione nuovi interventi di efficienza energetica

• Aumento della dimensione degli impianti ammissibili

• Snellimento procedura di accesso diretto per gli apparecchi a catalogo

• Innalzamento del limite di erogazione degli incentivi in un’unica rata (dai precedenti 600 agli attuali 5000 €)

• Riduzione dei tempi di pagamento (da 6 a 2 mesi)

Incentivi fino al 65 % della spesa per "Edifici a energia quasi zero" (nZEB)

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Conto Termico
Edifici a energia quasi zero Nearly Zero Energy Building (nZEB)

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Conto Termico

Incentivi – Fino al 40% per:

• Interventi di isolamento di muri e coperture

• Sostituzione di chiusure finestrate

• Installazione di schermature solari

• Illuminazione di interni

• Tecnologie di building automation

• Caldaie a condensazione

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Conto Termico

Incentivi

• Fino al 50% per interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F

• Fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro
impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico, ecc.)

• Fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e
impianti solari termici

• Il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le PA (e le
ESCO che operano per loro conto)

• Il 50% per i soggetti privati, con le cooperative di abitanti e le cooperative sociali

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Conto Termico

Requisiti

L’accesso ai meccanismi di incentivazione può essere richiesto direttamente dai soggetti


ammessi o per il tramite di una ESCO:

• Per le PA attraverso la sottoscrizione di un contratto di prestazione energetica

• Per i soggetti privati anche mediante un contratto di servizio energia

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Conto Termico

Soggetti beneficiari – Due tipologie specifiche di soggetti:

Soggetti ammessi (SA) hanno la disponibilità dell’immobile e sono i beneficiari degli interventi oggetto di
incentivazione:

• Soggetti titolari di diritto di proprietà (anche nuda proprietà) dell’edificio/immobile

• Soggetti che hanno la disponibilità dell’edificio/immobile, perché titolari di diritto reale o personale di
godimento (equiparati ai titolari di diritto di proprietà)

La tipologia di SA se (PUBBLICO o PRIVATO) è determinante per stabilire le


categorie di interventi incentivabili e le procedure di accesso

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Conto Termico

Soggetti beneficiari – Due tipologie specifiche di soggetti:

Soggetti responsabili (SR) hanno sostenuto direttamente le spese per l’esecuzione degli interventi e che in virtù di
questo possono presentare istanza di riconoscimento degli incentivi al GSE e che saranno beneficiari degli interventi

Conseguenze:

• Se il SA sostiene direttamente le spese per l’intervento (o tramite il finanziamento), questi coincide con il SR

• Se il SA si avvale del supporto di una ESCO per la realizzazione degli interventi, la quale si farà carico delle
relative spese di realizzazione, in questo caso la ESCO coincide con il SR

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Conto Termico

Soggetti beneficiari – Due tipologie specifiche di soggetti:

L’accesso ai meccanismi di incentivazione può essere richiesto direttamente dai soggetti ammessi o per il tramite di
ESCO, attraverso la sottoscrizione di un contratto di prestazione energetica che, nel caso delle PA, rispetti i requisiti
minimi previsti dall’Allegato 8 del D.Lgs 102/2014, ovvero, per i soggetti privati, anche un contratto di servizio
energia previsti dal D.Lgs 115/2008

19 Luglio 2016 (a 24 mesi dall’entrata in vigore del D.Lgs 102/2014)


Possono presentare richiesta di incentivazione al GSE esclusivamente le ESCO in possesso della certificazione
UNI CEI 11352 in corso di validità

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Fondo Nazionale per l’Efficienza
Energetica

Il Fondo è finalizzato a favorire il finanziamento di interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi
nazionali di efficienza energetica, promuovendo il coinvolgimento di istituti finanziari e investitori privati sulla
base di un’adeguata condivisione dei rischi.

FONDO NAZIONALE PER L'EFFICIENZA ENERGETICA (FNEE) (enea.it)

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Fondo Nazionale per l’Efficienza
Energetica
Soggetti beneficiari:
I destinatari delle agevolazioni sono:

• Imprese (in forma singola o associata/aggregata quali Consorzi, Contratti di rete e ATI)
• ESCO (in forma singola o associata/aggregata quali Consorzi, Contratti di rete e ATI)
• Pubbliche Amministrazioni (in forma singola o associata/aggregata quali Protocolli d’intesa, Convenzioni, Accordi di
programma)

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Piano Transizione 4.0

Attraverso agevolazioni e sgravi fiscali di varia natura, il nuovo Piano Nazionale


Transizione 4.0 si pone due obiettivi fondamentali:
• Stimolare gli investimenti privati;
• Dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto da
novembre 2020 a giugno 2023.

Tra i molti provvedimenti presenti all’interno del Piano Transizione 4.0, le


misure con maggior impatto in ambito di efficienza energetica sono:
• Rafforzamento di detrazioni fiscali per investimenti
• Nuova Sabatini

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Piano Transizione 4.0:
Aggiornamenti novembre 2023
Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato la
manovra 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025.
Aggiornamento: dopo l’atteso via libera del Senato, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la nuova Legge di Bilancio
2023. Per conoscere le ultime novità in tema di benefici previsti per gli investimenti 4.0, leggi il nostro articolo:
Legge di Bilancio 2023: le novità per gli investimenti 4.0
Un approccio prudente e realista quello che ha guidato il Consiglio dei ministri, secondo quanto dichiarato dallo
stesso ministro Giorgetti.
Le misure approvate tengono conto della situazione economica attuale del Paese e dello scenario internazionale e
concentrano gran parte delle risorse disponibili su interventi a sostegno delle famiglie e delle imprese per contrastare
il caro energia e l’aumento dell’inflazione.
Con un totale di 35 milioni di euro stanziati, ora la Legge di Bilancio è all’esame del Parlamento ma quest’anno, ancora
più che negli anni scorsi, il varo della manovra entro il 31 dicembre sarà una corsa contro il tempo. Le Camere sono
abituate ai tempi stretti di fine anno, con la Legge di Bilancio che arriva solitamente alla metà di novembre, ma questa
volta i termini si sono allungati ulteriormente. Il ritardo è sicuramente legato al voto di fine settembre che ha fatto
slittare la consueta tabella di marcia della sessione di Bilancio.
La manovra 2023: gli aggiornamenti sul credito d’imposta 4.0 - Focus Industria 4.0 (focusindustria40.com)
Legge di Bilancio 2023: le novità per gli investimenti 4.0 - Focus Industria 4.0 (focusindustria40.com)

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Nuova Sabatini

Nuova Sabatini

La misura Beni strumentali ("Nuova Sabatini") è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del
Made in Italy con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema
produttivo del Paese
L'agevolazione sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni
strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

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Nuova Sabatini

Nuova Sabatini
Per accedere:
• le imprese interessate devono presentare a una banca o a un intermediario finanziario la richiesta di finanziamento e la
domanda di accesso al contributo, secondo lo schema definito con apposita circolare ministeriale.

• La banca o l’intermediario finanziario, previa verifica, delibera il finanziamento e trasmette al Ministero la richiesta di
prenotazione delle risorse relative al contributo.

• Entro 5 giorni lavorativi dalla ricezione della richiesta di prenotazione, il MISE comunica alla banca o all’intermediario
finanziario la disponibilità, parziale o totale, delle risorse erariali.

• Le richieste di prenotazione sono soddisfatte, secondo l’ordine di presentazione, fino a concorrenza della disponibilità
delle risorse.

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Nuova Sabatini

ACHI SI RIVOLGE:
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della
domanda:

• sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
• sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure
concorsuali con finalità liquidatoria;
• non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato,
gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
• non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
• abbiano sede legale o una unità locale in Italia; per le imprese non residenti nel territorio italiano il possesso di una
unità locale in Italia deve essere dimostrato in sede di presentazione della richiesta di erogazione del contributo.

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Nuova sabatini

Soggetti beneficiari e soggetti responsabili:


Beni strumentali - Nuova Sabatini (mimit.gov.it)

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Piano Transizione 4.0

Perizia Tecnica Giurata


Per gli investimenti superiori a 500.000 € per singolo bene è necessaria una perizia tecnica giurata con le seguenti
caratteristiche:
• Redatta e firmata da parte di un perito o ingegnere iscritti nei rispettivi albi professionali
• Attestante il possesso delle caratteristiche tecniche tali da includere il bene negli elenchi di cui all’allegato A o
all’allegato B della Legge di Bilancio 2017
• Realizzata in maniera confidenziale dal professionista o dall’ente di certificazione
• Custodita presso la sede del beneficiario dell’agevolazione per i relativi controlli

Le informazioni contenute devono infatti essere rese disponibili su richiesta degli organi di controllo o su mandato
dell’autorità giudiziaria.

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Piano Transizione 4.0
per l’Efficienza Energetica
Piano Transizione 4.0 per l’Efficienza Energetica:
Tra i beni agevolabili sono comprese anche le soluzioni in ambito di efficienza energetica, in particolare si segnalano:

• componenti, sistemi e soluzioni intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici
e idrici e per la riduzione delle emissioni (categoria 2 dell’Allegato A alla Legge di Bilancio 2017)
• software, sistemi, piattaforme e applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscano meccanismi di efficienza
energetica e di decentralizzazione in cui la produzione e/o lo stoccaggio di energia possono essere anche demandate
(almeno parzialmente) alla fabbrica (categoria 1 dell’Allegato B alla Legge di Bilancio 2017)

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Piano Transizione 4.0
per l’Efficienza Energetica
Piano Transizione 4.0 – Calcolo del risparmio, monitoraggio e controllo:
Per ogni singolo intervento, il risparmio viene valutato sulla base della quantificazione ex-ante dei risparmi generati da
tecnologie analoghe applicate in contesti equivalenti (secondo all’Allegato V, paragrafo 1, lettera a) della EED.)

Operativamente, il calcolo del risparmio energetico è:


• effettuato sulla base delle informazioni trasmesse in fase di presentazione della domanda di accesso
• ottenuto per mezzo degli algoritmi di calcolo messi a punto da INVITALIA e GSE, anche sulla base dell’esperienza di altri
strumenti di incentivazione (con particolare riferimento ai Certificati Bianchi).

L’Agenzia delle Entrate esegue controlli a campione, dal punto di vista fiscale, al fine di verificare la correttezza degli
importi portati in deduzione sulla base degli investimenti dichiarati.

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Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale

• Programma regionale FESR 2021-2027


• https://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/fondo-europeo-sviluppo-regionale-fesr/programma-regionale-fesr-2021-2027
Il Programma Regionale FESR Piemonte 2021-2027 | Regione Piemonte

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POR FESR - Piemonte
Beneficiari: Imprese piemontesi

Rivolto a: Cittadini Enti pubblici Imprese e liberi professionisti Terzo settore


Importo: 1,5 miliardi di euro
Il Programma è articolato in cinque Priorità:

• Priorità I - RSI, competitività e transizione digitale (Obiettivo strategico 1) ;


• Priorità II - Transizione ecologica e resilienza (Obiettivo strategico 2) ;
• Priorità III - Mobilità urbana sostenibile (Obiettivo strategico 2);
• Priorità IV - Infrastrutture per lo sviluppo delle competenze (Obiettivo strategico 4);
• Priorità V - Coesione e sviluppo territoriale (Obiettivo strategico 5)

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