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L’esame consta di due fasi: la prima in cui verrà svolto un esame scritto online che consiste in un
quiz a risposta multipla per un totale di 30 quesiti di cui 12 saranno di igiene, 8 di medicina del lavoro
e 8 di statistica medica; la seconda comprende un esame orale delle tre discipline a cui avranno
accesso tutti coloro che abbiano sostenuto un punteggio pari ad almeno 17 (idoneo) al quiz.
Per gli studenti che hanno già sostenuto uno dei moduli il compito sarà privato della relativa parte e
l’esame orale verterà solo sui moduli non eseguiti, invece per chi ne ha sostenuti due dei tre sarà
prevista solo la parte orale del modulo non effettuato.
L’esame finale scritto è svolto su Google form, per cui dai docenti verrà utilizzato un programma atto
ad individuare coloro i quali utilizzano mezzi di copiatura.
Infine, prima dell’esame, probabilmente l’ultima lezione, sarà somministrata una simulazione del quiz
in modo da avere contezza della prova da svolgere.
Le slide verranno fornite e caricate sul portale studenti al termine della spiegazione anche se la
professoressa invita ad utilizzare uno tra i libri di testo consigliati.
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1.1 Introduzione
La reperibilità dei dati, non deve essere data per scontato, infatti il più delle volte è difficile reperire
dati pubblici che possano essere estrapolabili, in particolar modo quelli sanitari. Tra le cause di
questa difficoltà vi è per esempio, la legge per la privacy, problemi di trattamento dei dati o mancanza
di dati della popolazione generale quando invece si hanno quelli di un ospedale.
Domanda prof: È sicuro che i presenti siano un campione rappresentativo della popolazione iscritta
al V anno Ippocrate?
Risposta: No, perché per essere sicuri si dovrebbe ricercare nella lista di tutti gli iscritti al V anno
Ippocrate quanti di questi hanno pagato le tasse e risultano realmente iscritti al V anno, quanti
seguono il corso perché non hanno altro da fare, quanti non sono presenti perché non in regola o
fuori corso o perché non sono di Palermo o hanno disabilità o difficoltà di altro tipo e quanti sono
dovuti andare via prima.
Senza questi dati i ragazzi presenti in aula devono essere considerati un campione di convenienza
perché non si possono escludere i casi dubbi o quelli che in realtà non appartengono al campione,
per cui non avendo certezza non si può parlare di campione rappresentativo.
In definitiva, i presenti a lezione del V anno Ippocrate possono essere considerati un campione di
convenienza visto che non c’è certezza su altri dati e si può dire che sono quelli che frequentano
attivamente. Questo concetto è servito a far comprendere come il campione sia un concetto
importante per avere una buona indicazione epidemiologica.
1.2 Igiene
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L’obiettivo dell’Igiene e Medicina Preventiva è di mantenere lo stato di salute e di comprendere che
il soggetto nasce potenzialmente sano, il che dipende dalla sia dalla gestione della gravidanza sia
dallo stato di salute della madre.
Esiste un parametro per valutare lo stato di benessere? In realtà no, come non esiste per valutare
lo stato di malessere. Infatti, la maggior parte delle scale usate per la valutazione dei sintomi, vedi
ESAS o VAS, sono soggettive e solo poche sono oggettive, per cui ci si deve fidare di quello che
viene riferito.
Ad esempio, durante una visita oculistica il medico valuta la vista del paziente in base a ciò che
viene riferito e lo riporta in scala logaritmica e non decimale, traduce quindi un dato soggettivo
(riferito dal paziente) in un parametro oggettivabile (espresso in unità di misura logMAR).
Queste patologie così come la sclerosi multipla, i parkinsonismi, il Parkinson non necessariamente
conducono a morte ma ad ogni modo impattano significativamente sul servizio sanitario nazionale,
sulla qualità di vita dell’individuo, della famiglia e della società anche in termini di lavoro, per cui è
importante che ci sia un modo per bloccarle o prevenirle.
Nell’ambito delle malattie infettive, ad esempio, lo strumento principe sono le vaccinazioni che
servono a prevenire attraverso la produzione anticorpale l’insorgenza di patologie legate a
microrganismi.
L’Igiene e la Medicina preventiva esistono grazie all’articolo 32 della costituzione ovvero il diritto
alla salute che ha lo scopo di:
• Garantire salute come servizio statale: lo Stato ha l’obbligo, non solo tramite la terapia ma
anche con la prevenzione.
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È importante, “per dare salute”, raggiungere tutti, anche chi non si fa raggiungere o chi non ne ha
voglia, per cui per i medici è necessario, soprattutto per i medici di medicina generale, conoscere
non solo lo stato fisico di una persona ma anche quello economico e professionale.
A tal proposito alcuni studi condotti a Londra, New York e Torino hanno dimostrato che se si
immagina il percorso di un tram da una zona periferica di una città ad una centrale a ogni fermata si
ha un’aspettativa di vita che si perde di 1/1,5 anni. Questo vuol dire che la valutazione di una
popolazione che insiste in un territorio cambiando via via il tipo di quartiere varia e con questa anche
il suo stato sociale, il suo lavoro, la sua condizione, la sua istruzione, il suo livello di salute e
l’aspettativa di vita. Potenzialmente facendo una media in un territorio si sta bene ma bisogna
sempre analizzare in quello stesso territorio qual è la fetta di popolazione che ha bisogno di salute
e quella che ne ha meno.
Nel campo della medicina, l’Igiene è quella di cui fa parte la Medicina preventiva.
Ad un convegno a cui ha partecipato la professoressa, tra le domande è stato chiesto se le ICA (le
infezioni correlate all’assistenza acquisite soprattutto durante interventi chirurgici) possono essere
prevenibili o evitabili così da scongiurare l’extitus, il prolungamento dei tempi di degenza o le
complicanze. In questo caso si può prevenire ma una percentuale ci può essere sempre poichè
legata anche ad altre condizioni.
2.1 Prevenzione
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Un esempio di prevenzione può essere il cartello di divieto di fumo nei luoghi pubblici, grazie al quale
gli individui si astengono dal fumare e proteggono dal fumo passivo chi sta intorno, soprattutto gli
allergici o persone in stato di gravidanza. Questo cartello è stato apposto perché ci sono delle
evidenze che il fumo è un fattore di rischio anzi è un fattore causale di molte malattie tra cui, essendo
un fattore cancerogeno, il cancro e in questo caso la sua azione non è dose dipendente. Mediante
prevenzione secondaria sul fumo ci potrebbe essere la restitutio di diversi fattori tra cui la frequenza
cardiaca o la capacità respiratoria.
Quando insorge una patologia? Qual è il momento in cui si è modificata una cellula, non è stata
sostituita e quindi si è persa la capacità replicativa? Qual è il momento in cui non si è più potuti
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tornare indietro? Fino a quando l’organismo permette una restitutio ad integrum o invece si mantiene
un problema?
Prima della terapia bisogna cercare di ridurre la probabilità di malattia e quindi di far prevenzione,
per tale motivo vanno individuati: i fattori di rischio, l’inizio di una malattia, la sua evoluzione, il suo
decorso, i sintomi e i segni visibili e infine il ritorno all’assenza della malattia.
Non bisogna fare distinzione netta tra fattori di rischio e causali, prevenzione primaria e secondaria,
malattia acuta e cronica, malattie infettive e d’organo. Spesso infatti, ci si trova davanti a malattie
infettive croniche o malattie infettive acute che possono essere correlate in un secondo momento a
patologie croniche d’organo; ad esempio, le Epatiti C o B derivano da malattie infettive o ancora, il
carcinoma della cervice uterina, i condilomi, il carcinoma del pene, il carcinoma orale possono
essere causati da HPV. In definitiva, il confine tra la malattia infettiva e la malattia cronico
degenerativa non è così netto.
Sicuramente non fumare, avere attenzione verso una buona abitudine alimentare, limitare
l’assunzione di alcool o vaccinarsi è una condizione iniziale di prevenzione primaria. A volte però si
è ugualmente esposti ma questo si può controllare e limitare facendo degli screening così da
lavorare su una malattia non percepita. Proprio per il fatto che la persona in questo caso non ha
contezza della patologia, talvolta vede lo screening come un cavillo motivo per cui è compito del
medico rendere la prestazione rapida ed essere accogliente e ben organizzato, oltre che non essere
invasivo in modo da invogliare la popolazione a continuare ad effettuare queste procedure.
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Oggigiorno anche i cambiamenti climatici potrebbero essere considerati un importante fattore di
rischio poiché ci espongono a cambiamenti anche della flora, dell’aerobioma (NOTA
SBOBINATRICE/CONTROSBOBINATORE: la professoressa riporta quest’ultimo termine ma non
abbiamo trovato alcun riferimento online) e delle condizioni ambientali ma i lori effetti si vedranno
a lungo termine.
A tal proposito, si possono prendere ad esempio gli effetti da esposizione ad amianto, nei cantieri
navali o nelle ferrovie, scoperti circa 50 dopo l’esposizione e che hanno portato all’insorgenza del
mesotelioma. Spesso quando i fattori di rischio sono ambientali, è più difficile ricondurre una
patologia alla sua causa poiché gli effetti non sono immediati per cui passa un lasso di tempo
maggiore prima di poter fare diagnosi ma non per questo non deve essere effettuata la prevenzione.
La prevenzione deve lavorare di velocità sull’insorgenza degli eventi e sulla loro evoluzione.
Importante nel timing della prevenzione è controllare e rimuovere i fattori di rischio dalla
popolazione, ad esempio, in un recente convegno di medicina interna si è visto tramite delle curve
come i soggetti a rischio abbiano bisogno di raggiungere valori di colesterolo molto più bassi di quelli
della popolazione aperta. In questo caso il compito del medico non è solo dare le statine ma di
consigliare una corretta alimentazione perché devono essere raggiunti cut-off molto bassi soprattutto
se maschio, se presenta familiarità o presenta malattia aterosclerotica, infatti si è visto che chi riesce
a mantenere valori di colesterolo inferiori a 100 mg/dl riesce a dimezzare la probabilità di malattia
coronarica. Inoltre, da notare è come nei soggetti a rischio il cut-off sia nettamente inferiore rispetto
al cut-off normale.
Questi concetti rientrano in quella che oggi viene chiamata come medicina di precisione, di
genere, “customizzata” grazie alla quale si rileva come ogni soggetto ha bisogno di una sua
condizione personale da valutare e su cui agire in maniera diversa.
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3.0 Il sistema sanitario in Italia, confronto con altri stati europei
Ad esempio, alcuni non hanno capito che il cloramfenicolo deve essere tenuto in frigo ed agitato
prima dell’uso, così da emulsionarlo con l’altra sostanza, in questo caso la terapia per il glaucoma
non funziona.
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Domanda collega: Sulla base di quali parametri si valuta l’aspettativa di vita?
Risposta: Lo si fa sulla base sia di tavole sia di vita che di mortalità e in base a queste viene designata
la durata media della vita in una popolazione in un preciso anno. Per esempio, prima del covid era
di 101 anni e ciò era dovuto alla stabile situazione sia economica che sociale.
Domanda collega: l’aspettativa di vita di un bambino si basa sull’età media di vita degli anziani?
Risposta: Certo, di tutta la popolazione. Più individui arrivano a 80, 90, 100 maggiore sarà
l’aspettativa di vita di un bambino.
Domanda collega: L’aspettativa di vita tra le varie regioni potrebbe risultare falsata visto che il
numero delle nascite in alcune di queste è superiore?
Risposta: No, perché i dati sono normalizzati rispetto alle nascite ed altre variabili.
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Un questo grafico sono evidenziate le persone
con almeno un diploma tra i 25 e i 64 anni, in
Italia (rosso) e in Europa (verde). È visibile la
differenza, infatti il gradiente tra Europa e Italia è
notevole ma si evince anche che le donne hanno
un bagaglio culturale maggiore dei maschi.
Quest’evidenza è importante perché si deve
comunicare meglio con le persone arrivando ad
esse nel modo giusto. Un problema diffuso, infatti
è quello dell’Healh literacy, ovvero
dell’Alfabetizzazione Sanitaria e quindi di quanto
una persona è in grado di capire quello che chiede
il medico o che dice di fare o ancora il bugiardino
del farmaco. In questo contesto si inserisce bene il
concetto di obbligo vaccinale, la popolazione
italiana spesso preferisce l’obbligatorietà perché è
molto meno disimpegnante della scelta autonoma
e lo stesso vale per le terapie e tutto il resto.
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L’immagine seguente si riferisce alla mobilità
sanitaria regionale che tra le altre variabili
contribuisce anche all’aspettativa di vita, i colori
caldi si riferiscono al rischio o pericolo mentre i
freddi a situazioni di positività. Dal rapporto Gimbe
vengono riportati i dati sul servizio sanitario
nazionale e in particolare sulla mobilità sanitaria
regionale cioè lo spostarsi in un altro territorio per
motivi di salute. Tutti questi dati sono forniti al fine
di avere un quadro preciso sul contesto economico,
sociale, politico e geografico in cui si opera.
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Per finire, quest’immagine si riferisce a persone che praticano
sport, si nota come vi sia un divario tra alcune regioni
nonostante oggigiorno anche al sud lo sport viene più praticato
tra i giovani rispetto a un tempo. Purtroppo però questo dipende
molto dalla mancanza delle corrette infrastrutture che possono
consentire un’adeguata attività, vedi le piste ciclabili.
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