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IGIENE: 1.

Salute rischio e malattia:


L'igiene la medicina di sanit pubblica che ha lo scopo di promuovere e preservare la salute e di prevenire l'insorgienza delle malattie, mentre la medicina clinica ha i compiti di diagnosi e cura delle malattie e di evitare i danni che ne conseguono. Promuovere la salute nei singoli individui e nella popolazione rende le persone meno suscettibili nei confronti degli agenti di malattia, mentre l'adozione di idonee misure di riduzione e prevenzione dei rischi diminuisce il grado di esposizione agli agenti di malattia, con la conseguente contrazione del numero di malati e morti. Nei paesi sviluppati esiste la sanit pubblica, un ente che attua azioni comunitarie orientate a evitare le malattie e le altre minacce alla salute e al benessere degli individui e della popolazione. Persa la salute siamo nella malattia. La salute secondo l'organizzazione mondiale della sanit uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la mera assenza di malattia o infermit. La salute un fine da raggiungere e mantenere ed un diritto dell'individuo oltre che interesse della collettivit, dato che le malattie hanno un costo elevato e influenzano la produttivit di un individuo o di una comunit e possono condizionarne reddito e sviluppo. Lo stato italiano, all'atto della fondazione della repubblica ha inserito un'importante affermazione relativa al diritto alla salute nella sua carta costituzionale e afferma La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivit. Di recente si utilizza anche il termine lifespan o aspettativa di vita, che rispecchia la durata media della vita di un individuo, essa andata sempre pi allungandosi col passare degli anni, grazie alle continue innovazioni e ricerche e nuove scoperte in ambito medico e tecnologico.Tuttavia non andata migliorando la healthspan, o qualit degli anni vissuti. Ridurre il divario tra questi due ----pan vorrebbe dire garantire ai cittadini che invecchiano sempre pi di godere di buona salute, e quindi rimanere fisicamente e mentalmente sani, e socialmente utili pi a lungo. Quattro sono i principali fattori che condizionano la salute; l'ambiente che ci espone continuamente a rischi chimici fisici ecc., i geni che ci predispongono a sviluppare determinate malattie e regolano intolleranze o resistenze a determinati farmaci, le disuguaglianze nella salute dipendono dalla classe sociale, chi pi ricco pu permettersi cure migliori e infine lo stile di vita, attivit fisica, consumo di alcol droghe e tabacco ecc. I vari fattori che condizionano la salute sono detti determinanti. Esistono vari tipi di schemi con varie rappresentazioni deterministiche della salute.(Si distinguono determinanti modificabili e su questi la prevenzione pu intervenire. Mentre quelli non modificabili rimangono invariati). Il modello pi accreditato quello dell'OMS, vengono presi in considerazione non solo i fattori che influiscono sullo stato di salute delle persone e delle comunit (determinanti della salute) ma anche quelli che concorrono alla diseguale distribuzione della salute nella popolazione (determinanti delle disuguaglianze nella salute). Per educazione alla salute si deve intendere un processo educativo attraverso cui gli individui apprendono ad assumere decisioni che risultano utili per il mantenimento e la promozione della salute. Per ottenere il cambiamento die comportamenti connessi con la salute possono essere impiegati diversi strumenti : emanazione di specifiche norme di legge (limiti di velocit, divieto di fumo nei locali), specifiche tecniche pubblicitarie, educazione sanitaria e pressione sociale. La perdita della salute porta alla condizione di malattia. Il riconoscimento, la cura e la prevenzione di una malattia sottintendo la conoscenza delle varie tappe naturali della malattia e die fattori eziologici che la determinano. Il riconoscimento di una malattia detto diagnosi e si fonda sulla presenza nel paziente di sintomi soggettivi e oggettivi e sulla messa in evidenza da parte del medico di segni fisici (soffio al cuore,rumori bronchiali). Il terimine malattia viene impiegato per indicare un quadro clinico ben definito e caratterizzato che contraddistingue costantemente una data patologia e il suo agente eziologico, mentre il termine sindrome fa riferimento al complesso di segni e sintomi che concorrono alla caratterizzazione di un determinato quadro clinico. La progressione da sano a malato segue un modello caratteristico diviso in stadi :

Periodo di incubazione: ovvero il tempo che intercorre fra l'esposizione ad un agente dannoso e l'insorgenza di segni e sintomi clinici, di solito breve nelle malattie infettive e lungo nelle malattie cronico-degenerative. Poi vi lo stadio prodromico, cio lo stadio iniziale della malattia ancora non facilmente diagnosticabile perch i segni e/o sintomi non sono ancora caratterizzati. Successivamente vi il periodo della malattia acuta, nel quale la patologia conclamata e i segni e sintomi si sviluppano rapidamente, raggiungono una forte intensit e poi regrediscono pi o meno rapidamente. Nel periodo di declino, infine se la malattia non risulta mortale e non va incontro a cronicizzazione, i segni e i sintomi tendono a scomparire. Nella valutazione clinica, la storia del paziente, anamnesi, riveste un ruolo cruciale. Per esempio se il paziente ha lavorato in miniera o stato esposto a agenti mutageni sia sul lavoro e o in vacanza. L'esame obiettivo condotto dal medico infine , volto a individuare indizi a conferma della presenza della malattia di grande rilievo. Per pericolo si intende la potenzialit che intrinsecamente una sostanza un oggetto o un'attivit ha di causare un effetto avverso o nocivo. Il rischio invece definito dal prodotto della probabilit di accadimento di un evento avverso e della gravit delle conseguenze della presenza di un pericolo. R=PxD dove P la probabilit di accadimento dell'evento avverso e D esprime il danno con la sua gravit. Sotto il profilo eziologico si distinguono malattie infettive a eziologia microbica e malattie non infettive. Per l'insorgenza di una malattia entrano in gioco molteplici fattori. Si possono dividere in agenti causali delle malattie, cio gli agenti direttamente responsabili della malattia (radiazioni,traumi,microorganismi patogeni) e i fattori di rischio per la salute, cio che favoriscono la malattia (fumo, alcol,carenze vitaminiche). La storia naturale della malattia rappresenta la conoscenza dell'agente eziologico, delle caratteristiche del soggetto, e del decorso nel singolo paziente e nella collettivit di una malattia in assenza di intervento medico. La prevenzione ha lo scopo di impedire che le malattie possano insorgere e progredire nell'individuo e nella collettivit. Consta di procedure finalizzate alla rimozione die fattori eziologici e/o di rischio delle malattie. Sulla base degli obiettivi e die metodi di intervento vengono distinte tre tipologie di prevenzione. La prevenzione primaria volta ad impedire l'insorgenza di nuovi casi di malattia. Ci possibile riducendo il rischio individuale. Se la causa sconosciuta o non eliminabile, la probabilit di malattia pu essere ridotta agendo sui fattori di rischio. La prevenzione secondaria ha l'obiettivo di scoprire e trattare i casi di malattia il piu precocemente possibile. Per attuarla occorre che la malattia abbia un lungo periodo di incubazione (screening e diagnosi precoce). La prevenzione terziaria volta a impedire l'aggravamento di malattie cronico-degenerative in atto. Si prefigge di impedire l'invalidit in persone che risultano gi affette da malattie croniche, nonch il recupero psicofisico di persone portatrici di handicap. Gli obiettivi strategici della prevenzione delle malattie fanno riferimento a quattro punti fondamentali, 1) proteggere il singolo individuo, 2) mettere sotto controllo le malattie nella popolazione, 3) eliminare le malattie, 4) eradicare le malattie. Con il termine controllo si indica una significativa e consolidata riduzione d'incidenza della malattia e delle sue complicanze, si parla di eliminazione se si rileva l'assenza di casi di malattia/infezione in una determinata area geografica, mentre il termine eradicazione fa riferimento alla scomparsa di casi di malattia a livello mondiale (vaiolo). 2.SANIT PUBBLICA una disciplina scientifica che si occupa della tutela e della promozione della salute della popolazione. Viene anche utilizzato come termine per indicare l'organizzazione pubblica che in uno stato deve risolvere i problemi sanitari. Alla fine della seconda guerra mondiale viene creato un nuovo organismo politico, l'ONU (organizzazione delle nazioni unite), che cerc subito di accorpare tutte le organizzazioni sanitarie mondiali esistenti in un' agenzia che chiam OMS (organizzazione mondiale della sanit). Scopo della costituzione promuovere la salute a livello locale, nazionale e globale, e far tutelare dai governi la salute die popoli con tutte le misure sanitarie e sociali necessarie. Circa 193 Paesi Membri.

Gli organi principali dell'OMS che risiede a Ginevra sono l'Assemblea Mondiale della Sanit, il Consiglio esecutivo e il Segretariato. Le finalit dell'OMS sono lo sviluppo die sistemi sanitari nazionali, prevenzione e controllo delle malattie, coordinamento e sviluppo delle strutture di ricerca biomedica e sanitaria, pianificazione e incremento die programmi sanitari, creazione delle condizioni sociali ed economiche per una vita produttiva e miglioramento delle condizioni ambientali. L'OMS assiste tutti i Paesi membri che lo richiedono per ricercare soluzioni ai problemi che emergono nei vari settori sanitari. Carta di Francoforte : carta europea su ambiente e salute in cui si pone in evidenza come il controllo ambientale rappresenti un fattore determinante di tutela della salute. IARC :agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. In ambito europeo le origini storiche die vari sistemi sanitari nazionali derivano da due modelli principali: il modello bismarkiano e il modello beveridge. Il primo cos denominato in riferimento allo stato totalitario della Germania in cui appunto Bismark governava e al quale si devono leggi epocali come l'istituzione dell'assicurazione obbligatoria contro le malattie e dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro a totale carico die datori di lavoro. Il modello bismarkiano possiede le seguenti caratteristiche: copertura assicurativa che si basa sull'appartenenza alle diverse categorie professionali, compartecipazione die datori di lavoro e die lavoratori alla copertura finanziaria , contrattazione e controllo reciproco tra struttura sanitaria e organizzazione assistenziale. Diversa l'origine del modello Beveridge, che nel brevridge report prevedeva l'istituzione di un servizio sanitario nazionle basato su tre principi base: universalit di accesso, finanziamento mediante fiscalit generale e gratuit delle prestazioni. Tale modello tipico die paesi scandinavi. Nell'evoluzione del sistema sanitario italiano si distinguono tre periodi. Il primo inizia con la riforma Crispi-Pagliani e la creazione generale di Sanit Pubblica presso il Ministero degli Interni. Viene fatta una legge in cui gli ospedali non sono pi opere pie ovvero mantenute da donazioni liberali e benefiche, ma diventano parte del servizio di pubblica assitenza. Il secondo periodo va dalla nascita della Repubblica nel dopoguerra alla Riforma Sanitaria con l'istituzione del servizio sanitario nazionale che segna la fine del sistema mutualistico, e traduce in pratica il concetto della salute come diritto. SSN: Piano sanitario nazionale rappresenta un sistema di tipo universalistico e si ispira a tre principali fondamenti: Universalit di accesso Eguaglianza dell'accessibilit : eliminazione di barriere geografiche ed economiche Condivisione del rischio finanziario: in base al reddito e sia che stia bene o no. USL (Unit sanitari locale) : attua l'assistenza sanitaria per il Servizio Sanitario Italiano. ASL (Azienda sanitaria locale) : tutela la salute della popolazione e produce e eroga prestazioni sanitarie. Gli ospedali pubblici sono in gran parte delle ASL. Il finanziamento del sistema sanitario si basa sulle somme stanziate dal governo. Il terzo periodo coincide con il riordino del sistema sanitario. Le USL diventano ASL e esse assumono personalit giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale. In questo passaggio i comuni perdono del tutto il ruolo gestionale, ma lo mantengono nella programmazione sanitaria locale attraverso la conferenza die sindaci. STATISTICA E METODOLOGIA EPIDEMIOLOGICA IN SANIT PUBBLICA In sanit pubblica per poter individuare i fattori determinanti delle varie patologie, programmare ed effettuare i vari tipi di interventi e valutarne l'efficacia occorrono metodologie statistico-sanitarie applicate, che nel tempo hanno dato origine alla disciplina chiamata epidemiologia. Tale termine deriva dalle tre parole greche epi (sopra), demos (popolazione), e logos (studio) e significa quindi studio sulla popolazione. L'epidemiologia analizza come le patologie si presentano nella popolazione e quindi studia la frequenza, il tipo di persone colpite, l'evoluzione nel tempo e la distribuzione nello spazio, finalizzando tutto ci all'individuazione delle cause die fattori di rischio correlati

all'insorgenza e alla diffusione delle malattie. Per popolazione in demografia si intende un insieme di individui collegati Fra loro da vincoli di riproduzione che garantiscono continuit nel tempo e assicurano il succedersi delle generazioni (stabilit), pu quindi espandersi o estinguersi. L'epidemiologia ha evidenziato come esistano strette interdipendenze tra gli eventi demografici che si verificano in una data popolazione e le scelte sanitarie, di tipo sia preventivo sia terapeuticoassistenziale, che vengono effettuate su di essa e che ne possono condizionare l'evoluzione nel tempo. Per esempio, noto che l'attenuazione di un' efficace prevenzione primaria e secondaria applicata alle malattie infettive e cronico-degenerative comporta una loro evoluzione, con diminuzione die casi di malattia, e che l'adozione di nuove ed efficaci terapie determina un'evoluzione della mortalit per et e della mortalit e morbosit per cause nella popolazione, che porta alla riduzione della mortalit generale. La demografia prende in considerazione tre parametri fondamentali: lo stato della popolazione, il movimento della popolazione e l'evoluzione della popolazione. L'acquisizione di dati su questi parametri risulta indispensabile per uno Stato al fine di conoscere la popolazione che deve servire con strutture e servizi, e consente alla sanit pubblica di fissare obiettivi sanitari in grado di rispondere alle modificazioni emerse nelle caratteristiche demografiche della popolazione (assistenza agli anziani, adeguamento die servizi sanitari, pianificazione familiare,mortalit infantile,epidemiologia ecc). Il censimento consente di distinguere una popolazione presente alla data del censimento e una residente. Per le informazioni sui periodi intermedi, i dati vengono aggiornati sulla base delle rilevazioni di flusso effettuate dagli uffici di stato civile comunali. La frequenza assoluta rappresenta la forma pi semplice di misurare la frequenza di una malattia in una popolazione, essa permette infatti di conoscere in termini assoluti quanti sono i malati o i morti. Tuttavia, tale indicatore non si rapporta in alcun modo con la dimensione della popolazione in cui si verificato l'evento morboso, esso cio non sufficiente a permettere una valutazione della grandezza del fenomeno. Il rapporto tra il numero dei casi e la popolazione in cui si sono verificati l'indicatore che esprime il grado di relazione che esiste Fra due quantit indipendenti tra loro, come nel caso del rapporto uomini/donne: a titolo di esempio, su un totale di 10, di cui 6 maschi e 4 femmine, il rapporto 1,5. La proporzione un tipo particolare di rapporto nel quale al numeratore abbiamo il numero degli eventi e al denominatore la popolazione in cui gli eventi si sono manifestati. Nella popolazione il numeratore sempre incluso nel denominatore e il risultato pu assumere un valore compreso Fra 0 e 1. Nell'ambito della sanit la misura pi utile per descrivere la frequenza di malattia e di altri fenomeni (come la mortalit per causa o la frequneza die ricoveri ospedalieri) il tasso , un particolare tipo di rapporto Fra diverse unit in cui viene introdotta la variabile tempo. Il tasso si ottiene dividendo il numero di eventi morbosi osservati in un dato periodo di tempo per il numero di persone esposte. Questo quoziente detto tasso grezzo esprime la forza con cui un certo fenomeno sanitario si manifesta in una popolazione . Tre sono i tipi di tassi comunemente impiegati in sanit e in epidemiologia : -tasso grezzo : tasso di natalit, morbosit, mortalit -tasso specifico : suddiviso per tipologia sesso, classi di et, causa di morte -tassi standardizzati : che servono a confrontare due o pi tassi grezzi. Lo stato sanitario di una popolazione pu essere espresso sinteticamente da vari tipi di indicatori epidemiologici che possono essere diretti o indiretti, di tipo positivo o negativo. Sono esempi di indicatori diretti positivi la durata della vita media, la natalit, gli indicatori antropometrici e metabolici, mentre sono indicatori diretti negativi la mortalit e la morbosit . Alcuni di questi indicatori verranno brevemente descritti di seguito. Morbosit: Esprime la numerosit di uno specifico evento morboso nella collettivit e in un determinato periodo

di tempo. La frequenza della malattia espressa come incidenza se basata sul numero di nuovi casi di malattia che si presentano in un dato periodo di tempo in una popolazione. Per esprimerla si usa il tasso di incidenza. L'incidenza esprime il rischio di ammalarsi di una certa malattia in una popolazione. La frequenza di malattia viene espressa come prevalenza se fa riferimento al numero di casi di malattia esistenti in un certo momento. Viene calcolata come tasso di prevalenza dal rapporto tra il numero di casi di malattia nuovi e preesistenti che sono presenti in certo momento in una popolazione. Mortalit specifica: data dal numero di morti suddivise per tipologia (et, sesso, causa di morte ecc.). Letalit: un indicatore della gravit di una patologia e viene espressa in termini di tasso di letalit : numero dei morti per una data malattia/numero di casi di quella malattia per 100. Indicatori di qualit della vita: DALY (sopravvivenza corretta per la disabilit) : il solo indicatore quantitativo dell'impatto di una malattia in una popolazione ed in grado di quantificare l'ammontare di anni di vita in buono stato di salute persi per tutte le cause. QUALY (quality adjusted life year) un importante indice di ponderazione impiegato per stimare l'incremento dell'aspettativa di vita indotto da un intervento sanitario. L'epidemiologia una metodologia scientifica che, in ambito medico, si occupa dello studio della frequenza/distribuzione e die determinanti di salute/malattia nel contesto della popolazione umana. Gli obiettivi primari sono 1)stimare la frequenza e la distribuzione di una malattia (epidemiologia descrittiva) 2)identificare i determinanti di salute/malattia (epidemiologia analitica). Gli scopi pratici sono determinare le cause e i fattori di rischio, variabili che favoriscono l'insorgenza delle malattie, studiare e controllare le malattie: pianificare e monitorare i piani di prevenzione/controllo/eradicazione delle malattie, valutare l'impatto economico delle malattie; analizzare i rapporti costi/benefici die sistemi di contrasto e lotta alle malattie. Nell'ambito dell'epidemiologia, inoltre, la causa di una malattia studiata al fine di spiegare ed eventualmente prevenire la stessa malattia.Gli studi epidemiologici vengono classificati in due tipi fondamentali, gli studi sperimentali e gli studi osservazionali. Per dimostrare un'associazione statistica ci si basa sul fatto che al variare del fattore di esposizione varia l'alterazione dello stato di salute considerata. Dalla dimostrazione dell'associazione statistica possibile passare alla dimostrazione di un'associazione causale cio che il fattore di esposizione provoca la comparsa dell'alterazione dello stato di salute considerata. Gli studi sperimentali studiano gli effetti delle modificazioni causate di proposito nella popolazione introducendo nuove esposizioni, terapie o misure preventive. Negli studi osservazionali i ricercatori si limitano a raccogliere dati e a osservare eventi che si verificano naturalmente nella popolazione. L'epidemiologia descrittiva quella che studia la frequenza e la distribuzione delle malattie e die determinanti di salute nella collettivit. Deve rispondere a tre domande basilari, che indispensabile porsi per comprendere la diffusione di una malattia: chi sono le persone colpite; dove si sono verificati i casi di malattia, a quando si fanno risalire i casi di malattia. Ci al fine di studiare l'associazione Fra queste variabili e l'insorgenza di particolari malattie. L'epidemiologia analitica ha lo scopo di individuare le cause e i fattori di rischio delle malattie. Essa poggia su studi di tipo osservazionale che si pongono due domande importanti per risalire ai rapporti di causa-effetto delle malattie: come si sono verificati i casi e perch si sono verificati.

Studi di coorte (longitudinali) : Per coorte si intende un gruppo di persone che presentano una o pi caratteristiche in comune. Negli studi epidemiologici longitudinali o prospettici si confronta, infatti, la frequenza di una determinata malattia in persone esposte a un particolare fattore eziologico o di rischio con la frequenza della malattia in persone non esposte allo stesso fattore. Nello studio di coorte si prendono in esame due gruppi di popolazione esposti e non esposti a un presunto fattore eziologico o di rischio per una determinata malattia, al fine di valutare quanti si ammaleranno nei due gruppi. Tra i vantaggi degli studi di coorte vi il fatto che consentono una qualit elevata die risultati, saggiano il rapporto causale ed eliminano molte fonti di distorsione ; tuttavia essi implicano anche alcuni svantaggi, come la lunga durata, l'elevata numerosit delle coorti e il costo elevato. Studi caso-controllo (retrospettivi) : Negli studi epidemiologici caso-controllo si confronta la frequenza di esposizione di persone con una data malattia (casi/malati) rispetto a persone che non hanno la stessa malattia (controlli/sani), ma risultano appaiati ai casi per sesso, et e altre variabili. I vantaggi degli studi caso-controllo sono la rapidit dei tempi di conduzione dello studio, i costi contenuti e il numero limitato dei soggetti in studio, essi risultano l'unico studio per le malattie rare. Tra gli svantaggi vi un certo grado di imprecisione connesso con i ricordi dei soggetti studiati. CAUSE , EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE DELLE MALATTIE Nella complessa rete di interconnessioni che alla fine porta allo sviluppo di una malattia si possono distinguere due grandi categorie di fattori eziologici. -agenti causali delle malattie o eziologici, ovvero direttamente responsabili della patologia condicio sine qua non. -fattori di rischio per la salute, cio fattori favorenti che aumentano la probabilit d'insorgenza di una malattia. Per sapere se un'organismo pu essere ritenuto un agente eziologico si verificano i postulati di Koch: -L'organismo deve essere presente in tutti i casi di quella malattia -L'organismo deve poter essere isolato e fatto crescere in una coltura pura -L'organismo inoculato in un animale da esperimento suscettibile deve causare quella stessa malattia -L'organismo deve essere rinvenuto nell'animale e identificato. Oggi disponiamo di molte pi conoscenze ed evidenze rispetto al passato circa l'eziologia delle malattie. Si compreso come siano numerosi i fattori che intervengono nel complesso processo che porta all'insorgenza di una malattia: 1) le cause 2) fattori causali 3) i fattori di rischio 4)fattori protettivi. possibile tuttavia schematizzare una classificazione eziologica sintetica delle malattie molto utile a fini didattici: malattie monocausali (agente noto singolo) malattie pluricausali (agenti multipli e specifici), malattie a eziologia sconosciuta (agente ignoto). Le malattie da agente noto unico sono le malattie infettive e parassitarie le malattie dismetaboliche, le intossicazioni e le malattie genetiche. L'agente causale pu essere attivo biologico, attivo non vivo estraneo all'organismo oppure presente nell'organismo da carenza . Affinch un singolo agente possa essere riconosciuto come causa di una determinata malattia, deve presentare i seguenti requisiti del rapporto di tipo causa-effetto: unicit: il solo agente a causare la malattia indispensabilit: se assente la malattia non si manifesta specificit: responsabile solo di quella malattia sufficienza: non ha bisogno del concorso di altri agenti per causare la malattia. Nelle malattie infettive l'agente causale unico, biologico ed il microorganismo patogeno. Alcuni agenti tuttavia, fanno eccezione a questi assunti, non avendo tutti i requisiti sopra elencati e si

configurano come fattori causali. Agenti causali multipli aspecifici: Esistono malattie nelle quali il modello eziologico risulta complesso: sono le diffuse e spesso invalidanti malattie cronico-degenerative quali i tumori, le malattie cardiovascolari, il diabete e le psiconevrosi. Alla loro insorgenza concorrono molti agenti : i fattori causali hanno con la malattia un rapporto di tipo causa-effetto, e i fattori di rischio la cui presenza favorisce l'insorgenza della malattia. Occorre poi considerare che nell'interazione Fra cause di malattia si pu verificare un effetto di potenziamento: l'effetto di due o pi cause che interagiscono tra loro pu essere spesso superiore a quello che ci si aspetterebbe sommando i singoli effetti. Agenti causali ignoti: Vi sono molte malattie nelle quali la ricerca non riuscita ancora a chiarire i fattori determinanti: sono le cosiddette malattie idiopatiche, come l'Alzheimer e la sclerosi multipla. Cause fisiche: Rumori eccessivi (sordit), incidenti domestici, radiazioni ultraviolette Cause chimiche: intossicazioni croniche da metalli, molecole organoalogenate, IPA (idrocarburi policiclici aromatici), mutazioni Cause biologiche: agenti biologici (microorganismi parassiti), allergeni naturali (feci di insetti) Il termine fattore di rischio identifica un fattore associato positivamente al rischio di sviluppare una malattia. Questo termine viene in genere riservato alle malattie non infettive, mentre per le malattie infettive il termine corrispondente fattore favorente. I fattori di rischio sono le caratteristiche biologiche, le situazioni e le condizioni a cui associato statisticamente un aumento della probabilit che le malattie si manifestino. Alcuni fattori di rischio come la sedentariet sono associate a diverse malattie come coronaropatia,diabete, e d'altra parte alcune malattie come la coronaropatia sono associate a diversi fattori di rischio come ipertensione,stress,sedentariet. I fattori di rischio modificabili sono quelli legati ai comportamenti personali come quelli comportamentali, stili di vita errati che possono causare malattie cardiovascolari o tumori. Ne sono un esempio l'alimentazione scorretta, l'inativit fisica. Tra i fattori costituzionali e bioumorali che predispongono alle diffuse malattie cronicodegenarative come per esempio quelle cardiovascolari. Tutti questi fattori possono essere ampiamente corretti modificando lo stile di vita personale o anche attraverso un'opportuna terapia farmacologica. I fattori di rischio genetici non sono modificabili, in quanto legati a varianti di alcuni geni, che rendono le persone che li possiedono pi suscettibili allo sviluppo di una determinata malattia rispetto alla popolazione generale, si parla infatti di predisposizione genetica tipo il carcinoma della mammella e il tumore del colon retto. I fattori di rischio ambientali riguardano l'ambiente sociale e fisico. Per esempio le condizioni socioeconomiche. Altri esempi sono gli inquinanti ambientali a cui gli individui sono esposti in forma acuta o cronica e cos diffusamente presenti nelle matrici (suolo, acqua,aria).

I modelli di diffusione delle malattie infettive e non infettive risultano ben differenziati. Le classiche malattie infettive sono determinate ognuna da uno specifico microorganismo e si trasmettono di norma in senso orizzontale (da persona a persona) e a volte in senso verticale (madre-figlio), Le malattie non infettive hanno origine e natura molto diverse, dai traumi alle patologie cronicodegenerative come i tumori, le malattie cardiovascolari ischemiche e il diabete, tutte malattie caratterizzate dalla loro non trasmissibilit orizzontale, solo le malattie genetiche possono essere

trasmesse per via verticale, dalla linea parentale alla prole. Da ci nasce l'esigenza di distinguere nettamente le due forme di epidemiologia quella delle malattie infettive e quelle non infettive. Agenti eziologici: La malattia infettiva una patologia acuta caratterizzata da un agente causale,biologico,unico e specifico e trasmissibile. Batteri, virus, funghi e protozoi. Vi sono poi malattie parassitarie, affini alle malattie infettive con cui condividono l'agente unico, biologico e trasmissibile, che sono causate da parassiti metazoi. La penetrazione del patogeno nell'ospite pu determinare un'infezione che pu evolvere in una condizione asintomatica (infezione inapparente) oppure in una malattia infettiva conclamata (infezione manifesta). I microorganismi, per risultare patogeni, devono presentare particolari caratteristiche. Carica microbica: numero minimo di germi necessari per causare l'infezione e quindi un contagio. Infettivit: la capacit che un microorganismo ha di infettare e moltiplicarsi nell'ospite o sull'ospite (Ectoparassitosi). Contagiosit: capacit di essere trasmesso da un individuo affetto ad uno sano. Patogenicit: attitudine di un organismo a causare una patologia, ovvero danni all'ospite. Virulenza: stima l'entit del danno Oltre ai microorganismi patogeni che possono infettare qualsiasi individuo e sono responsabili delle infezioni esogene, vi sono anche i microorganismi patogeni opportunisti, che di norma risultano innocui nelle persone in condizioni di salute ottimali, in cui possono vivere e svilupparsi sulle superfici cutanee e mucose senza arrecare danni, mentre possono indurre anche gravi infezioni nelle persone immunodepresse o che non sono comunque in buono stato di salute. Batteri: Detti anche procarioti, rappresentano il gruppo microbico pi grande, sono presenti nel suolo, acqua, aria e possono essere parassiti sia di vegetali che animali.Possono causare malattie infettive (tubercolosi,colera,tetano): decomporre sostanze organiche, contribuire alla digestione di alimenti sia nell'uomo sia in altri organismi. I batteri hanno di norma dimensioni pari a 1-2 micrometri, hanno parete cellulare rigida e non hanno un vero nucleo, sono privi di organuli adibiti alla respirazione e alla fotosintesi e si riproducono per divisione diretta. Possono presentare una struttura detta spora che conferisce loro un'elevata resistenza ambientale e, se attuano il parassitismo, lo fanno di norma a livello extracellulare. Virus: Hanno dimensioni dell'ordine di nanometri e sono costituiti di norma da una molecola di DNA (virus a DNA) o a RNA (virus a RNA), sono circondati da un involucro proteico detto capside e possono avere un rivestimento esterno detto envelope, derivato dalla membrana citoplasmatica o nucleare della cellula ospite in cui il virus si riprodotto. (rosolia,raffreddore, AIDS). Funghi: Detti anche miceti,sono eucarioti, non fotosintetici, generalmente saprofiti. Alcuni funghi sono pluricellulari filamentosi (muffe) altri sono unicellulari (lieviti). I funghi possono riprodursi sia per via asessuale che sessuale, i funghi producono gameti detti spore. I miceti nell'industria sono ampiamente utilizzati per la produzione di molti alimenti (pane) e farmaci (antibiotici) ma possono anche causare malattie infettive sia nell'uomo (micosi) sia negli animali (tigne). Protozoi: Sono microorganismi eucarioti unicellulari, non fotosintetici, di varie forme e dimensioni. Gran parte dei protozoi a vita libera,mentre altri sono parassiti. Sono presenti nei rifiuti organici e nelle acque e terreno umido. Malaria, Toxoplasmosi. Nell'uomo possono infettare tutti i tessuti attuando parassitismo sia intra che extracellulare. Formano forme di resistenza dette cisti. Possono essere trasmessi tramite ingestione di stadi infettanti o tramite morsi di insetti. Elminti:

Sono i vermi (anellidi, platelminti e nematodi), quelli patogeni possono causare elmintasi. I platelminti non possiedono il celoma (cavita generale del corpo), i nematodi sono lunghi dotati di simmetria bilaterale e senza segmentazione metamerica. Nell'uomo questi parassiti possono infettare l'apparato intestinale (tenie), fegato, reni, occhi, apparato circolatorio e tessuti sottocutanei. Artropodi: Presentano simmetria bilaterale, sono ubiquitari e il loro corpo, vario per forma e dimensioni, ricoperto da un esoscheletro cuticolare, Hanno tre segmenti corporei, testa torace e addome. Le classi di interesse medico sono gli insetti e gli aracnidi. Tra le patologie pi diffuse causate dagli insetti nell'uomo vi la scabbia (acaro) e la pediculosi (pidocchio). Relazione ospite parassita: La malattia insorge solo se il patogeno riesce a superare i meccanismi difensivi innati e acquisiti e a diffondersi, causando danni nei tessuti e organi dell'ospite, in gran parte die casi, il patogeno pur riuscendo a penetrare e a moltiplicarsi nell'ospite, viene neutralizzato dai meccanismi difensivi prima di causare sintomi evidenti. Tale condizione detta infezione asintomatica e il soggetto infetto viene definito portatore sano, se in grado di eliminare microorganismi patogeni. Nella relazione ospiteparassita frequente che tra un malato e un'altro l'anello di congiunzione sia costituito da portatori sani che trasmettono l'infezione, spesso inconsapevolmente. Due sono i possibili esiti dell'interazione ospite-parassita: - malato: infetto sintomatico, pu essere contagioso se si verifica diffusione all'esterno die germi patogeni portatore: soggetto infetto privo di sintomatologia, pu essere contagioso (portatore sano), il portatore precoce invece possiede patogeni che vengono diffusi nella fase di incubazione della malattia, il portatore convalescente si ha avuta la guarigione ma continua la diffusione die patogeni, e il portatore cronico in cui l'infezione persiste a lungo e diffusione di patogeni anche senza sintomi. Si distinguono malattie da infezione esogena, patogeni esterni; e infezione endogena, causata da patogeni opportunisti. Periodo di incubazione: Periodo che intercorre Fra la penetrazione del patogeno nell'organismo e l'inizio die sintomi clinici. Trasmissione: Serbatoi di infezione Gli habitat naturali (persone,animali) die microorganismi patogeni per l'uomo rappresentano i serbatoi, di infezione. Le sorgenti di infezione, invece, sono le singole persone o animali malati portatori da cui si infettano gli individui recettivi al contagio. Vie d'uscita: Dalla sorgente di infezione i patogeni possono essere eliminati con secreti, escreti, e materiale purulento. Le vie d'uscita dall'ospite di questi materiali sono le vie fecali , la via genito-urinaria, la via respiratoria, la cute. Vie d'ingresso: I germi patogeni possono penetrare nel corpo umano attraverso un numero limitato di vie d'ingresso, come le mucose del tratto respiratorio, digerente e genito-urinaro, cute e ferite. Modalit di trasmissione: La trasmissione dell'agente infettivo dal soggetto infetto a quello sano pu avvenire per trasmissione verticale (madre/figlio) o orizzontale che si distingue in trasmissione diretta, contatto persona-persona

o animale-uomo senza mediazioni, trasmissione semidiretta, se mediata da goccioline espulse con tosse o starnuti, indiretta se mediata da substrati inanimati detti veicoli (acqua ecc) o vettori se vivi (ragni). Grado di diffusione: Diversi livelli di diffusione. L'epidemia la situazione in cui si ha un rapido incremento die casi di malattia in un breve periodo di tempo, chiaramente in eccesso rispetto al numero atteso. La pandemia un epidemia che interessa pi nazioni (aids), l'endemia la costante persistenza di una malattia in una popolazione; sporadicit viene usata quando i casi di malattia si verificano occasionalmente. Le malattie non infettive presentano prevalentemente un'eziologia multifattoriale, anche se sono numerose le malattie monocausali. Tuttavia, essendo le malattie croniche quelle pi diffuse e letali, su di esse che si focalizza l'interesse degli epidemiologi per chiarire il loro complesso modello causale. Prevenzione delle malattie non infettive: Per prevenzione si intende l'insieme delle misure volte a impedire che le malattie possano insorgere e progredire nella collettivit. Si distinguono tre livelli di prevenzione. La prevenzione primaria la forma migliore di prevenzione. I migliori risultati si ottengono con l'eliminazione delle cause che porta alla scomparsa della patologia. Un'altra strategia volta alla rimozione die fattori causali e di rischio tipici delle malattie croniche multifattoriali. Altro strumento di prevenzione primaria il potenziamento delle difese dell'individuo. In quella secondaria l'obbiettivo di scoprire il pi presto possibile un processo patologico. Prevenzione attuata nella fase di incubazione patologica. Si attua con diagnosi precoci e screening di massa e selettivi. Nella terziaria si previene l'invalidit e le ricadute mediante la riabilitazione. Prevenzione di quelle infettive: Interventi sull'ambiente, inattivazione die serbatoi e delle sorgenti di infezione (diagnosi, isolamento, chemioprofilassi), interventi sui soggetti sani suscettibili al contagio (immunoprofilassi). Nell'isolamento si distingue quello classico del malato in ospedale o in domicilio, e quello contumaciale, in cui il contatto di cui si sospetta l'infezione viene isolato in una struttura riservata. Disinfezione: Inattiva gli organismi patogeni. Gli agenti impiegati vengono detti disinfettanti. Possono essere naturali (sedimentazione, luce solare ecc) o chimici. L'ebollizione di materiali liquidi un modo efficacie di sterilizzare ma solo le forme vegetative e non le forme batteriche. La pastorizzazione un tipo di disinfezione applicata ad alimenti: in grado di determinare la coagulazione del protoplasma batterico e viene ampiamente utilizzata per la bonifica e la conservazione del latte e altri alimenti. Antisepsi: Ha lo scopo di inattivare la ricca flora microbica presente sulle superfici cutanee e mucose. Le sostanze utilizzate sono dette antisettici. Alcool, acqua ossigenata. Sterilizzazione: un processo a pi ampio spettro microbico. Gli agenti utilizzati sono detti sterilizzanti o germicidi. Lo strumento sterilizzatore per eccellenza il calore umido o secco. Nei laboratori si usa l'aria calda (calore secco)- Il calore umido del vapore acqueo la forma di calore pi usata e si utilizza con l'autoclave. Le radiazioni elettromagnetiche sono gli UV.

Fra gli strumenti selettivi di lotta ai vettori artropodi vi sono i disinfestanti (insetticidi,ratticidi) e la disinfestazione periodica degli ambienti comunitari e delle aree urbane. Nel controllo ambientale die veicoli infetti rientrano le costose opere di bonifica delle acque reflue e potabili. Un adeguata informazione ed educazione sanitaria della comunit riguardo l'igiene personale e l'astensione da comportamenti sessuali a rischio permettono di diminuire il numero di infezioni. Chemioprofilassi: Uno strumento efficace per limitare la diffusione delle infezioni il trattamento tempestivo delle persone infette. Fra i farmaci utilizzati vi sono i chemio-antibiotici, i farmaci antiprotozoari (contro parassiti protozoi) e i farmaci antivirali. Immunoprofilassi: La profilassi immunitaria consiste nel creare artificialmente nell'individuo suscettibile all'infezione un'immunit attiva o passiva nei confronti di uno specifico microorganismo patogeno. Vaccini. L'immunizzazione passiva viene realizzata iniettando nel soggetto le immunoglobuline (anticorpi) preformate dirette contro l'agente microbico e prelevate da un'individuo con un'infezione gi in corso, mentre l'immunizzazione attiva (vaccinazione) implica l'inoculazoine di microorganismi patogeni modificati o purificati. Quella attiva si ottiene tramite la somministrazione di un preparato farmacologico detto vaccino, che contiene antigeni microbici, risulta innocuo e provoc un efficacie risposta immunitaria specifica. I vaccini hanno un ruolo prevalentemente profilattico contro malattie virali e batteriche. I vaccini disponibili possono essere allestiti con quattro principali tipi di composizione. Possono contenere germi vivi e attenuati, vaccini con germi uccisi, con antigeni purificati tramite DNA ricombinante, vaccini con tossoidi. I vaccini possono avere controindicazioni, i sintomi variano nei diversi individui e in base al tipo di vaccinazione. Le conseguenze pi comuni e meno gravi della vaccinazione sono rappresentate da stato di debolezza, gonfiore e febbre. Con i vaccini moderni sono rari gli eventi avversi neurologici come le encefaliti. Nell'immunizzazione passiva dove si iniettano immunoglobuline preformate, si ha un immunizzazione immediata per di breve durata da una a quattro settimane. Esistono le ig standard, ricavate dal siero di un pool di donatori umani, e le ig iperimmuni, ottenute dal siero di donatori umani vaccinati nei confroni di una determinata malattia infettiva o da animali vaccinati. L'unica controindicazione che l'individuo pu sviluppare una violenta risposta immunitaria. Le malattie croniche causano circa l'89% die decessi, il 77% della perdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese sanitarie. L'epidemia di malattie croniche ha alla base due tipi fondamentali di fattori causali e di rischio: quelli non midificabili e quelli modificabili mediante cambiamenti dello stile di vita errato o attraverso l'assunzione di farmaci. La strategia dell'OMS fissata nel programma guadagnare salute si identificano quattro aree tematiche: promozione di comportamenti alimentari salutari, lotta al tabagismo, lotta all'abuso dell'alcool, promozione dell'attivit fisica. Un altro aspetto fondamentale la comunicazione. RISCHI INFETTIVI NELLE COMUNIT SCOLASTICHE E SPORTIVE: Le patologie infettive sono la prima causa di mortalit, morbosit e sofferenza per la popolazione umana. Le patologie infettive che hanno come agenti causali i microorganismi patogeni, prevalgono nei Paesi poveri del terzo mondo, ma permangono anche nei paesi ricchi. Una malattia trasmissibile o infettiva una malattia causata dalla trasmissione di un agente infettivo specifico da una persona infetta a un ospite suscettibile. L'agente microbico patogeno penetra in un individuo, si riproduce e determina un'alterazione funzionale, e pu essere trasmesso. La malattia

infettiva il risultato dell'esito del complesso rapporto che si instaura Fra i meccanismi difensivi dell'ospite uomo e il microorganismo patogeno invasore. I microorganismi che causano le malattie infettive appartengono a quattro gruppi principali: batteri, virus, funghi e protozoi. I germi instaurano con l'ospite un rapporto che di norma di tipo parassitario, al fine di poter sfruttare le varie funzioni vitali dell'organismo ospite. Essi possono produrre nell'ospite due tipi di infezioni: esogene, causate da germi patogeni che provengono dall'ambiente esterno e sono trasmissibili dal malato all'individuo sano suscettibile, endogene ovvero causate da microbi di norma non patogeni appartenenti alla normale flora microbica che colonizza il corpo umano. Le prime difese ad essere attivate sono le barriere costituite dalla cute e dalle mucose, che esercitano un'efficace azione antimicrobica sia meccania sia chimico-fisica. Successivamente il sistema immunitario a intervenire per cercare di neutralizzare l'invasione microbica. Tra le forme prevalenti di trasmissione delle malattie infettive vi sono la trasmissione semidiretta aerea, goccioline emesse con secrezioni respiratorie, e per contatto diretto con la mucosa orale o indiretto con le mani contaminate, tipo raffreddore, tubercolosi, influenza, polmonite e bronchite. Ci sono altre malattie che utilizzano la mucosa orale solo come via d'ingresso come meningiti,encefaliti,morbillo,varicella rosolia, scarlattina. Malattia infettiva respiratoria acuta, invernale ed epidemica, causata da virus influenzali umani. Penetrano attraverso le vie respiratorie si insediano nelle prime vie aeree e dopo un incubazione di 2-3 giorni con una sintomatologia caratterizzata da insorgenza repentina di sintomi generali e respiratori: brividi,febbre, cefalea,dolori muscolari, mal di gola. La malattia ha un decorso benigno che evolve verso la guarigione spontanea dopo 2-7 giorni. Le complicanze gravi che possono verificarsi per l'invasivit del virus sono respiratorie, polmonite, otite, sinusite, bronchite, sia cardiache, miocardite e pericardite e nervose encefalite. La conferma di laboratorio della diagnosi clinica pu essere effettuata mediante isolamento del virus delle secrezioni naso-faringee. Influenza: Tre sono i tipi di virus a RNA influenzali del genere Orthomixovirus. Tipo A (epidemie estese in inverno), tipo B (epidemie regionali), tipo C (asintomatico). I tre virus influenzali vanno incontro a mutazioni di due proteine di superficie; antigene H (emoagglutinina) e antigene N (neuraminidasi). Tali mutazioni sono alla base della tendenza a variare die virus influenzali, pertanto le difese specifiche che l'individuo ha creato risultano inefficaci nei confronti del virus dell'anno successivo. La vaccinazione consigliabile per tutte le persone con malattie cronicodegenerative e le persone che svolgono funzioni lavorative di primario interesse collettivo. La vaccinazione, che fornisce una protezione del 70-80% va ripetuta annualmente in autunno. Meningite: l'infiammazione acuta delle membrane che avvolgono il sistema nervoso centrale dette meningi: dura madre, pi esterna, aracnoide, intermedia e la pia madre interna. Si distinguono le pachimeningiti che interessano la dura madre, e le leptomeningiti, pi diffuse e interessano le altre due. I sintomi della meningite sono indipendenti dal tipo di agente causale: in fase iniziale presentano sintomi aspecifici come sonnolenza, cefalea e inappentenza che peggiorano in 2-3 giorni, dopo di che insorgono nausea, vomito, febbre, pallore e fotofobia, sono caratteristiche la rigidit nucale e la mancata estensione della gamba. A questi sintomi si aggiungono, nel neonato, pianto continuo, irritabilit e sonnolenza eccessiva, mancanza di appetito e ingrossamento della testa a volte. Insieme alla via aerea, la trasmissione feco-orale rappresenta la forma prevalente di trasmissione orizzontale delle infezioni. I microorgnismi che prediligono questa modalit di contagio entrano dalla mucosa orale, si localizzano di norma nell'apparato digerente e vengono eliminati con le feci. I germi responsabili sono in gran parte enterobatteri e enterovirus, patogeni che prediligono l'habitat intestinale degli animali e dell'uomo. Le patologie infettive intestinali si manifestano con vomito, diarrea, e entrambi. La penetrazione die microbi nella mucosa orale pu avvenire per via alimentare e idrica, oppure attraverso le stoviglie o altri oggetti infetti portati alla bocca, o ancora mediante il

contatto con le dita delle mani contaminate. Epatiti virali A ed E : Si distinguono un'epatite acuta, con ittero e o aumento delle transaminasi sieriche, e un 'epatite cronica in cui l'aumento delle transaminasi sieriche persiste oltre i 6 mesi. Molteplici sono le cause che possono determinare epatite: infettive, come virus, batteri, protozoi e macroparassiti; tossiche, per intossicazioni da agenti chimici, alcol etilico, droghe e farmaci; idiopatiche, a probabile eziologia autoimmune. Si distinguono virus dell'epatite A,B,C,D,E,F. Le epatiti infettive possono essere asintomatiche, oppure presentare una sintomatologia caratterizzata da astenia, nausea, ittero, feci chiare, urine scure, febbre. Le epatiti infettive possono dar luogo a forme fulminanti o precocemente mortali. Se cronizza, l'epatite pu complicarsi con una cirrosi epatica e con un tumore primitivo del fegato. Il meccanismo di trasmissione delle epatiti infettive virali pu essere feco-orale o parentale e/o sessuale. Epatite A: una malattia infettiva virale e contagiosa dell'uomo che colpisce il fegato e viene trasmessa per via feco-orale. Frequenti sono le forme asintomatiche e quelle anitteriche, rare quelle gravi con decorso protratto e le fulminanti rapidamente mortali. L'incubazione dura da 10 a 50 giorni, e la sintomatologia consiste in sintomi iniziali quali febbre,malessere generale, nausea, inappetenza e dolori addominali, seguiti dopo qualche giorno dall'emissione di urine color marsala e feci acoliche, da ittero e da epatomegalia, accompagnati da elevazione delle transaminasi e della bilirudina. Per quanto concerne le complicanze, rare sono le forme fulminanti. L'agente eziologico dell'epatite A il virus dell'epatite A (HAV), molto resistente nell'ambiente e agli agenti fisici e chimici. L'unico serbatoio del virus l'uomo. Sorgenti di infezioni possono essere i malati e gli individui infetti anitterici e asintomatici (portatori). Attraverso la mucosa orale il virus raggiunge l'intestino, nel cui epitelio si moltiplica, e mediante il circolo portale raggiunge il fegato, dove infetta gli epatociti causando lesioni degenerative-necrotiche. Il virus passa poi dal fegato nel sangue e raggiunge altri organi, torna con la bile nell'intestino e viene espulso con le feci. Che sono infettanti. L'epatite A una malattia sporadica ed endemo-epidemica, ubiquitaria, pi frequente nei bambini nei Paesi in via di sviluppo e negli adulti nei Paesi industrializzati dove la trasmissione frequente in ambito familiare e nei soggetti che hanno compiuto viaggi in aree geografiche in cui la malattia endemica, mentre sporadica negli asili nido. L'HAV viene trasmesso per contatto diretto personapersona con le mani contaminate, da feci, e indirettamente per via feco-orale attraverso acqua e alimenti contaminati con e feci, gli alimenti pi a rischio sono i molluschi, le verdure crude, i cibi crudi o poco cotti. Raro il contagio con il sangue o suoi derivati e attraverso trasfusioni. Nell'epatite A non esiste lo stato di portatore cronico, n con il sangue n con le feci. Il periodo di contagiosit ampio: il virus presente nelle feci -10 giorni prima dell'esordio die sintomi e fino a 1 settimana dopo la comparsa dell'ittero, nel sangue solo per pochi giorni, l'infettivit massima alla fine dell'incubazione e all'inizio della fase itterica. Negli ambienti con scarsa igiene generale l'HAV circola attivamente e ci si infetta nei primi anni di vita, spesso in forma asintomatica e anitterica. Il lavaggio e la cottura die cibi, igiene personale, controllo degli standard igienici nella catena alimentare e nell'approvvigionamento idrico permettono la prevenzione. Il controllo dell'infezioe da HAV si basa sul rispetto di semplici norme igieniche, sull'idoneo smaltimento die liquami fecali e sull'immunoprofilassi tramite immunoglobuline umane da immunizzazione passiva o con vaccini antiepatite. Epatite E: una forma di epatite virale acuta a trasmissione feco-orale, tipica delle zone tropicali, che sotto il profilo clinico ed epidemiologico risulta sostanzialmente sovrapponibile all'epatite A. Il virus HEV, penetrato nella mucosa orale con acqua o alimenti infetti, raggiunge i sangue dell'apparato gastrointestinale e si replica nel fegato, per essere poi liberato dagli epatociti nella bile ed escreto infine con le feci. La malattia, che ha un periodo di incubazione di 15-60 giorni presenta un decorso

benigno e autolimitante e si manifesta con sintomi come nausea, vomito, dolori addominali, malessere, anoressia, febbre, ittero, epatomegalia ed emissione di urine scure e feci acoliche. L'epatite E pu portare pi frequentemente, rispetto all'epatite A a forme cliniche gravi da necrosi epatica massiva. La conferma di laboratorio della diagnosi clinica si basa come per l'epatite A sul test ELISA per l'individuazione degli anticorpi IgM o IgG verso l'HEV ricombinante, oppure sul test della reazione a catena della polimerasi per individuare RNA virale. L'agente causale dell'epatite E il virus dell'epatite E l'HEV, un virus epatotropo sferico a RNA. Il virus dell'epatite E si diffonde di norma con il consumo di acqua contaminata da feci infette: la trasmissione quindi per via enterica (feco-orale). Altre modalit di contagio sono il consumo di crostacei e mitili e il contagio diretto. Tipiche risultano le epidemie idriche nei paesi in via di sviluppo in cui esistono condizioni igieniche generali insoddisfacenti. In queste aree endemiche per l'HEV le acque potabili e gli alimenti sono veicoli ad alto rischio di contaminazione fecale. L'epatite E diffusa in forma endemica nel SUDest asiatico, in India e in America centrale e meridionale, mentre in Europa e nel Nordamerica i casi sono occasionali. Non sono note misure di prevenzione e di terapia specifiche per le infezioni da HEV. Il controllo dipende quindi dal miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie nelle aree colpite dall'infezione. Efficaci misure sono la disinfezione della rete idrica, l'adeguato smaltimento die liquami fecali, il rispetto delle semplici regole igieniche personali. Con l'espressione infezioni sessualmente trasmissibili viene definito un gruppo di malattie che possono essere contratte durante il contatto sessuale. Sono infezioni trasmesse mediante contagio diretto sessuale, da ci il nome di malattie veneree, da Venere la dea romana dell'amore. Papillomavirus e HPV vedi bio molecolare. Herpes genitale: causata dal virus dell'herpes genitale simplex tipo 2, si formano vescicole sul glande. Epatite virale B: O HB, epatite da siero una malattia epatica acuta o cronica spesso grave, causata dall'HBV. L'infezione decorre nell'80%dei casi in forma asintomatica e rare sono le forme fulminanti con necrosi epatica acuta. Il periodo di incubazione di solito lungo, da 45 a 180 giorni, mentre il periodo di infettivit dura per tutto il periodo della positivit per l'antigene virale -HbsAg. Il virus, penetrato per via sessuale o ematica, giunge con il sangue al fegato e infetta gli epatociti provocando degenerazione del tessuto epatico. La malattia esordisce in modo insidioso con sintomi come inappetenza, febbre, che scompare poco prima dell'ittero, vaghi disturbi addominali, nausea, astenia, a volte artralgia e rash, urine color marsala in fase preitterica. La fase itterica dura 2-6 settimane ed associata a epatosplenomegalia, gli enzimi epatici transaminasi sono elevati fin dalla fase prodromica, con inversione del rapporto AST/ALT. Gran parte die pazienti guarisce, mentre il 10-15% die soggetti diventa portatore cronico e lo 0,1-20% pu sviluppare un'epatite cronica con rischio di cirrosi epatica e di carcinoma epatocellulare. I marker sierologici di epatite B permettono di valutare l'infezione o meno da virus HBV o il potenziale di contagiosit. HBV un virus a DNA circolare, dotato di struttura complessa e provvisto di involucro esterno. Viene trasmesso per via sessuale e parenterale, mediante contatto con liquidi biologici come sangue e suoi derivati, sperma e liquidi vaginali infetti. Si pu trasmettere anche da madre a figlio in gravidanza. La riserva dell'HBV l'uomo malato o portatore. La prevenzione si basa soprattutto sull'evitare il contatto con il sangue, con le secrezioni di persone infette e aghi contaminati, col preservativo. Immunoglobuline anti-epatite e vaccini anti epatite.

Epatite C: Epatite HC o post-trasfusionale, una malattia epatica acuta o cronica causata dal virus dell'epatite c (HCV) a frequente evoluzione verso la cirrosi e l'epatocarcinoma (ECC). un'epatite a trasmissione

parentale classica. Il periodo di incubazione varia da 2 settimane a 6 mesi. La malattia presenta un esordio con sintomi quali anoressia, vaghi fastidi addominali. Nausea e vomito e con progressione verso l'ittero che risulta meno frequente che nell'Epatite B. Prevalgono le forme inapparenti, raramente si verificano casi fulminanti e mortali, in circa il 50-80% die pazienti la malattia evolve verso l'infezione cronica e circa la met di questi pazienti va in contro nel tempo, a cirrosi epatica o cancro primitivo del fegato. La conferma di laboratorio della diagnosi clinica si basa sulla dimostrazione degli anticorpi sierici contro gli antigeni del virus mediante test immunoenzimatico (ELISA). Il virus dell'epatite C provvisto di involucro esterno, RNA lineare a singolo filamento, esistono molti genotipi diversi di questo virus che presentano diverse caratteristiche. L'HCV si trsmette per via sessuale o per contatto di sangue contaminato, nell'utero da madre a feto. L'epatite C la prima causa di trapianto di fegato sia in Italia che in Europa e negli Stati Uniti. Non esiste una prevenzione vaccinale per mancanza di un vaccino efficace. I presidi preventivi descritti per la profilassi dell'epatite B possono essere adottati anche per la C. STILE DI VITA E SALUTE: Lo stile di vita pu essere considerato ottimale quando l'alimentazione corretta, l'attivit fisica regolare, il consumo di alcol scarso e il fumo assente. I principali fattori che compromettono la salute sono la sedentariet, l'alimentazione eccessiva e squilibrata, il fumo di tabacco, abuso di alcol, consumo di droghe, comportamenti sessuali a rischio. Il fumo la prima causa di morte evitabile e nella sola Europa causa 1,2 milioni di decessi all'anno. L'attivit fisica in grado di mantenere il peso-forma corporeo, che rimane invariato nel tempo quando la quantit di energia consumata equivalente a quella assunta, ci lega strettamente l'attivit fisica con l'alimentazione. Vi sono ormai evidenze scientifiche del fatto che un buon livello di attivit fisica riduce molteplici rischi connessi all'eccesso di peso corporeo e previene molte patologie croniche (infarto, diabete). Esercita inoltre un benefico effetto psicologico. L'attivit fisica regolare, meglio se aerobica in grado di abbassare la pressione arteriosa, abbassare i valori di trigliceridi nel sangue, aumentare il colesterolo HDL (protettivo) e migliorare la tolleranza al glucosio. La sedentariet maggiore nelle donne 45% rispetto agli uomini 35%. La percentuale di persone che praticano attivit fisica aumenta progressivamente dopo i 25 anni di et fino ai 64 anni, per poi diminuire progressivamente tra le persone anziane, in cui la sedentariet prevale di pi Fra le donne. Dal punto di vista territoriale esistono differenze nella pratica dello sport e dell'attivit fisica fra nord e sud. Nel determinare se un individuo risulta fisicamente attivo entrano in gioco molteplici fattori individuali e collettivi come il macroambiente (condizioni socio-economiche generali,ambientali e culturali) e il microambiente (condizioni che favoriscono l'attivit fisica nell'ambiente di vita e di lavoro, fattori individuali come l'atteggiamento personale verso l'attivit fisica). possibile invece attuare efficaci interventi a breve e a lungo termine su gran parte degli altri fattori al fine di promuovere l'attivit fisica, e questi interventi devono essere rivolti alla popolazione generale piuttosto che a gruppi a elevato rischio. Nel documento dell'OMS strategia globale su dieta attivit fisica e salute si individuano nella dieta e nell'attivit fisica due dei maggiori fattori di rischio delle malattie non trasmissibili e si fissano le linee guida di una strategia globale di prevenzione e di contrasto per queste malattie. Il documento contiene delle raccomandazioni ai governi degli Stati membri. Sviluppare, potenziare, e valutare azioni volte a promuovere la salute individuale e collettiva mediante una dieta sana e l'attivit fisica e a ridurre il rischio e l'incidenza delle malattie non infettive Promuovere stili di vita che includano una dieta salubre e l'attivit fisica e incoraggiare il bilancio energetico. Definire a livello nazionale obiettivi e linee guida sulla dieta e l'attivit fisica e misure per preservare e promuovere gli alimenti tradizionali e l'attivit fisica. Incoraggiare la mobilitazione di tutti i gruppi sociali ed economici per raggiungere

rapidamente gli obiettivi di cui al punto 3. incoraggiare un ambiente favorevole per l'esercizio della responsabilit individuale nei confronti della salute attraverso l'adozione di uno stile di vita che includa una dieta sana e l'attivit fisica. Un buon livello di attivit fisica regolare essenziale per mantenere l'efficienza fisica e previene le malattie cardiovascolari, l'obesit e il sovrappeso, il diabete e l'osteoporosi riduce l'ansia la depressione e il senso di solitudine. Fra gli effetti benefici sull'appartato circolatorio vi lo sviluppo di circoli collaterali delle arterie coronarie, che comporta un maggior afflusso di sangue con conseguente migliore efficienza del muscolo cardiaco e riduzione die rischi in caso di infarto, il miglioramento della funzionalit delle arterie e del circolo venoso, l'abbassamento della pressione arteriosa. Praticando sport per 2 volte a settimana si aumenta la resistenza e il tono muscolare,si migliora la flessibilit delle articolazioni, l'efficienza del cuore e dei vasi e la funzionalit respiratoria, e il tono dell'umore. L'attivit fisica riduce del 40% il rischio di morte per problemi coronarici. Controlla la glicemia e migliora la qualit e quantit del sonno grazie alla stimolazione di produzione di catecolamine.Negli anziani ritarda l'invecchiamento, previene l'osteoporosi evita la depressione e la riduzione delle facolt mentali migliora il senso dell'equilibrio prevenendo cadute accidentali. La vita sedentaria e cattive abitudini alimentari predispone a disturbi cardio-circolatori, ipertensione arteriosa, insufficienza venosa, aumento die livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, diabete mellito di tipo 2, sovrappeso e obesit, osteoporosi e artrite, alcuni tumori come quello al colon. Tre sono gli obiettivi di un regime dietetico equilibrato: garantire l'apporto ottimale di nutrienti per soddisfare il fabbisogno dell'organismo prevenire condizioni di carenza o eccesso di nutrienti introdurre particolari alimenti e nutrienti a scopo protettivo e preventivo nei confronti di specifiche condizioni patologiche. La dieta in italia si basa sul consumo di cereali che rappresentano la fonte pi importante di carboidrati. Il 71% dichiara di consumare almeno una volta alla settimana carni bovine, mentre solo il 60% consuma pesce con frequenza settimanale. L'85% della popolazione al di sopra die 3 anni consuma giornalmente frutta e verdura e tale consumo risulta pi elevato nelle donne. Per valutare il grado di nutrizione di una persona si calcola l'indice di massa corporea (IMC) utilizzando il peso in kg diviso per il quadrato dell'altezza in metri. Un adulto viene considerato normopeso se ha un IMC compreso Fra 18,5 e 25, mentre si parla di sovrappeso di grado I per un indice compreso Fra 25 e 30, di grado II per un IMC Frau 30 e 40 e di grado III per un IMC superiore a 40, si considerano poi obesi quelli con un IMC di 30 o pi. L'apporto e il dispendio energetico individuale risultano tuttavia influenzati oltre che dal personale stile di vita, anche da moltepici fattori ambientali tra cui le abitudini familiari, le politiche e le procedure scolastiche, le politiche di pianificazione urbana e die trasporti, le attivit di marketing commerciale e le politiche sulla distribuzione del cibo sull'agricoltura. Per un alimentazione pi sana bisogna consumare pi frutta e verdura e legumi. Occorre inoltre mangiare a colori,infatti il consumo adeguato di frutta e verdura oltre a mantenere l'equilibrio energetico, apporta una rilevante quantit di vitamine e minerali: l'arancia il pomodoro e il kiwi sono cibi ricchi di vitamina C, la carota e l'albicocca di pro-vitamina A, gli ortaggi a foglia verde e alcuni legumi di acido folico, anche i cereali sono ricchi di vitamine importanti per l'organismo come la tiamina e la niacina. Occorre inoltre variare spesso le proprie scelte alimentari, ci garantisce un adeguato apporto sia di energia sia di nutrienti. bene variare il pi possibile le scelte e combinare opportunamente diversi alimenti. Importanti sono anche cereali e latte e derivati per il calcio, e carne e uova per le proteine. L'eccessiva alimentazione ha come conseguenza il sovrappeso che pu arrivare anche all'obesit e

predisporre a malattie cardiovascolari ischemiche. Ipertensione, ictus cerebrale, infarto al miocardio tumori maligni e diabete mellico di tipo 2 in cui non si osserva una diminuzione della produzione di insulina come nel diabete di tipo 1, ma resistenza alla sua azione indotta dall'obesit l'insulina viene sintetizzata dal pancreas in quantit normale, ma non riesce a svolgere la sua funzione di carrier per il trasporto attivo del glucosio a causa principalmente della ridotta espressione di recettori cellulari per l'insulina sulle cellule del tessuto adiposo e di modifiche recettoriali. L'aumento progressivo di questa forma di diabete strettamente connesso all'aumento del numero di persone in sovrappeso. Tabacco e alcol e bevande stimolanti come caff t e cioccolata compromettono la salute, e essendo legalmente tollerate e ammesse, non vengono percepite come dannose dalla societ. Ogni sigaretta contiene oltre al tabacco, molti altri componenti che vengono sprigionati durante la combustione, la pi pericolosa il catrame, che contiene sostanze cancerogene che si depositano nei polmoni e nelle vie respiratorie. anche presente la nicotina, un alcaloide che influenza il sistema cardiovascolare e nervoso, induce dipendenza ed anoressizzante. Circa 5 milioni di persone muoiono nel mondo per malattie correlate al fumo. Siamo di fronte ad un epidemia di tabacco. Le malattie maggiormente associate al fumo sono il carcinoma polmonare 30000 morti/anno. Il fumo ha anche un effetto negativo sul sistema riproduttivo sia nell'uomo che nella donna riducendo la fertilit. Se si smette di fumare in gravidanza si riduce il rischio che il bambino abbia l'asma. Il fumo passivo dannoso e pu causare nei bambini tosse e disturbi respiratori aumentando il rischio di crisi asmatiche e otiti. Smettere di fumare da soli possibile:i dati ISTAT indicano che il 90% degli ex fumatori ha smesso di fumare senza alcun aiuto. Le prime 24 ore dall'ultima sigaretta sono le pi difficili, nei primi 4 giorni sono pi intensi i sintomi dell'astinenza, che poi tendono ad attenuarsi dalla prima settimana al primo mese, mentre sensazioni di malessere come affaticabilit, irritabilit difficolt di concentrazione, aumento dell'appetito possono permanere anche per alcuni mesi. Il desiderio impellente di una sigaretta dura solo pochi minuti ed possibile adottare strategie per distrarsi come bere qualcosa, fare una passeggiata, masticare una gomma o una caramella senza zucchero. Se si smette di fumare occorre bere abbondantemente, aumentare il consumo di frutta e verdura e aumentare l'attivit fisica. Utilizzare alcuni farmaci e un supporto psicologico che aiutino a smettere di fumare. Non scoraggiarsi dopo una ricaduta che pu essere utile per affrontare i momenti critici. Non fumare arricchisce non solo in termini di salute ma anche economicamente e salvaguarda la salute di chi sta intorno, soprattutto die bambini. L'alcol, pi propriamente etanolo o alcol etilico, al contrario di quanto si ritiene comunemente, non un nutriente come le proteine, i carboidrati e i grassi alimentari e il suo uso risulta tossico per l'organismo umano. Tuttavia consumare modiche quantit di alcol ai pasti non nocivo e rende gradevole il pasto ed tipico della dieta mediterranea. L'etanolo presente in numerose bevande che per questo vengono dette alcoliche. Pu essere prodotto dalla fermentazione microbica di batteri e lieviti delle materie basi come uva ecc oppure aggiunto ad un prodotto base per conferirgli gradazione alcolica. L'alcol responsabile del 12% della mortalit prematura e della disabilit nella popolazione maschile della UE e del 2% in quella femminile. La guida di autoveicoli in stato di ebrezza alcolica la prima causa di morte tra i giovani italiani tra i 15 e i 24 anni. Il nostro Paese ha un'elevata percentuale di consumatori quotidiani di alcol 26%, doppio rispetto alla media europea 13% e Fra le pi alte in assoluto insieme al Portogallo 47% e Spagna 25%. L'alcol esercita un'azione nociva su tutte le cellule e per questo trova impiego in ambito sanitario come disinfettante. L'alcol pu provocare danni diretti alle cellule di molti organi, tra cui il fegato e il sistema nervoso centrale. Ha la capacit di indurre dipendenza (alcolmania) superiore alle sostanze o droghe illegali pi note: l'alcol instaura una tolleranza e dipendenza psichica e fisica, e pu causare manifestazioni di astinenza per interferenza con il metabolismo del sistema nervoso centrale. L'intossicazione alcolica acuta viene distinta in: stato di ebrezza alcolica, caratterizzato da perdita di lucidit mentale, che si verte gi con alcolemia di 0,5%

ubriachezza caratterizzata da alterazione psicofisica temporanea Per alcolismo si intende una serie di diverse condizioni patologiche indotte dal consumo eccessivo e cronico di alcol. I danni pi evidenti sono a carico del sistema nervoso centrale, danneggia le cellule nervose sia direttamente che indirettamente, alterando le arterie cerebrali, con degenerazione del tessuto nervoso e rischio di emorragie , manifestazioni cliniche sono il delirium tremens, l'allucinosi alcolica, psicosi o sindrome di Korsakoff e il delirio di gelosia. L'alcol danneggia anche l'apparato digerente e soprattutto il fegato, dove causa cirrosi epatica e epatocarcinoma primitivo. Pu causare tumore della bocca,faringe,esofago, mammella e danni al sistema cardio-circolatorio. Qualora si volesse diminuire il proprio peso corporeo, necessario limitare notevolmente il consumo di bevande alcoliche o smettere di bere, dato che l'alcol in grado di apportare 7 kcal per grammo. Una persona in salute deve assumere bevande alcoliche solo durante i pasti e mai a digiuno, bere in misura moderata, privilegiare bevande a bassa gradazione, evitare superalcolici e fare attenzione all'interazione Fra farmaci e alcol. Durante infanzia e adolescenza meglio evitare l'alcol in quanto l'organismo impara a smaltire correttamente l'Alcol solo verso i 18-20 anni. L'assunzione deve essere ridotta negli anziani e nelle donne in gravidanza e durante l'allattamento in quanto attraversa la placenta e arriva al bambino con il latte materno. Campanelli d'allarme per gli effetti tossici sono vuoti di memoria, senso di solitudine e depressione e bere appena svegli. Bevande stimolanti come caff, t e cioccolata sono molto diffuse e contengono caffeina, teofillina e teobromina. Migliorano la capacit di attenzione e delle prestazioni fisiche e svolgono un' azione rilassante sulla muscolatura liscia die bronchi favorendo la dilatazione e incrementando l'apporto di ossigeno. 2-3 tazzine di caff al giorno. L'OMS definisce la tossico-dipendenza come lo stato di intossicazione periodica o cronica prodotta dalla ripetuta assunzione di una sostanza naturale o sintetica. Si tratta di droghe illegali che sono stupefacenti e psicotrope che causano dipendenza fisica e astinenza, o anche dipendenza mentale e provoca tolleranza. Gran parte delle droghe illegali sono i farmaci attivi sul sistema nervoso centrale usati non a scopo terapeutico che inducono comportamenti antisociali sia durante l'uso che nelle fasi di astinenza. Eroina cocaina e cannabinoidi. Gli effetti tossici si manifestano in forma acuta qualora vengano assunte dosi superiori a quelle tollerate, overdose. I sintomi dell'astinenza possono essere soppressi con l'assunzione di una nuova dose. Sulla base degli effetti fisici e psichici le droghe vengono classificate erroneamente in pesanti e leggere. Nel consumo di droghe vengono distinte tre fasi tutte reversibili: fase sperimentale: curoisit e spirito di imitazione fase dell'adattamento: in cui si apprezzano gli effetti gratificanti della droga e si sopportano quelli collaterali fase della dipendenza: danni psicofisici e astinenza L'intossicazione cronica provocata da psicofarmaci (oppiacei,barbiturici,cocaina,amfetaminici) pu causare un grave decadimento fisico e psichico. Per via endovenosa si rischia di contrarre anche epatiti B e C e HIV. Circa 2/3 degli eroinomani riescono a liberarsi in forma definitiva dalla dipendenza. Anche nei confronti dell'alcolismo la dipendenza da droghe illegali esce vincente. MOVIMENTO E SALUTE: La sedentariet secondo l'OMS causa 1,9 milioni di decessi annui e in Europa 600mila. L'attivit fisica regolare apporta benefici sia fisici che mentali, maggiore longevit e minore mortalit per tutte le cause. Le organizzazioni sanitarie e le istituzioni educative devono sensibilizzare le popolazioni sedentarie ad attivit fisica. L'attivit fisica pu essere definita come ogni movimento corporeo

prodotto dalla contrazione die muscoli scheletrici che comporta dispendio energetico. L'attivit fisica un complesso di comportamenti con quattro dimensioni principali: Frequenza dell'attivit, Intensit, Tempo e tipo di attivit. Quella aerobica quella in cui i grandi muscoli si muovono in maniera ritmica per un periodo prolungato, jogging, ciclismo, nuoto, danza, golf, tennis. L'esercizio fisico una sottocategoria dell'attivit fisica in cui i movimenti del corpo sono programmati e ripetitivi al fine di mantenere o migliorare la forma fisica, pu essere sportivo o non sportivo a seconda se competitivo o meno. La forma fisica l'abilit di svolgere le varie attivit senza affaticamento. Sport: attivit fisica agonistica caratterizzata dalla competitivit. Ginnastica: pu essere a corpo libero, attrezzistica, da camera o ritmica. Educazione fisica: Insegnamento che attraverso corsi teorici e pratici si prefigge di ottenere lo sviluppo psicofisico armonico e sano dell'organismo. L'esercizio fisico costante favorisce l'efficienza di cuore e polmoni, vengono rafforzati i muscoli e legamenti che si ancorano alle ossa, la circolazione, tono muscolare, capacit funzionale die muscoli (forza, potenza, resistenza). Vi sono poi tre sistemi energetici che vengono impiegati nella contrazione muscolare: sistema aerobico che fornisce energia mediante ossidazione (O2) di substrati energetici (glucosio); sistema del fosfageno, si basa sull'energia immagazzinata nel composto creatinfosfato di cui sono ricche le fibre muscolari e ingrado di trasferirsi all'istante della contrazione muscolare all'ATP(100metri); sistema glicogeno-acido lattico, impiegato in tennis,calcio,basket nel quale il glicogeno immagazzinato nel muscolo viene scisso in glucosio e utilizzato a scopo energetico. La reintegrazione del glicogeno muscolare richiede giorni e dipende dal tipo di dieta del soggetto. - L'attivit aerobica sono esercizi dinamici volti ad aumentare la resistenza dell'esercizio e allo sforzo e il miglioramento dell'attivit cardiaca e polmonare. esercizi isometrici,isotonici e isocinetici esercizi di rilassamento esercizi terapeutici Occorre iniziare l'attivit fisica in modo graduale, in presenza di patologie croniche opportuno far valutare i limiti delle proprie condizioni, entro cui svolgere l'attivit fisica dal medico. opportuno evitare l'inattivit, anche 60 minuti alla settimana sono sufficienti; l'attivit fisica controbilancia i rischi di ammalarsi. L'attivit fisica aiuta a controllare il peso corporeo, riduce il rischio di malattie cardiovascolari come ictus cerebrale, infarto del miocardio, ipertensione, artereosclerosi. Riduce il rischio di diabete mellito di tipo 2 e sindrome metabolica, una condizione caratterizzata da una quantit elevata di adipe intorno alla vita, pressione arteriosa elevata, colesterolo HDL basso, trigliceridi elevati o alta quantit di zuccheri nel sangue. Riduce il rischio di cancro al colon, alla mammella all'endometrio e carcinoma polmonare. Potenzia le ossa e i muscoli, previene osteoporosi, frattura dell'anca e aiuta contro l'osteoartrite. Incrementa massa e forza muscolare e migliora la salute mentale e l'umore e riduce stress, ansia e depressione. Migliora la capacit di svolgere le attivit quotidiane e di prevenire le cadute negli anziani e aumenta la longevit. L'attivit fisica regolare praticata da ampie fasce di popolazione incrementa la produttivit in ambito lavorativo, riduce l'assenteismo e il turnover die lavoratori e migliora le prestazioni scolastiche die giovani. L'inattivit fisica un fattore di rischio indipendente per le malattie croniche. L'OMS ha individuato tre settori chiave detti determinanti dell'attivit fisica: macroambiente, microambiente e fattori individuali divisi in positivi (credere nelle proprie capacit,piacere nell'esercizio ecc) e barriere (mancanza di tempo,stanchezza). La sanit e la pianificazione die trasporti come piste ciclabili e pedonali rivestono un ruolo fondamentale per l'attivit fisica. Un' altro fattore poi la regolarit. L'apporto calorico degli sportivi pi alto delle persone sedentarie ed correlato ad et sesso statura peso e intensit dell'attivit fisica. Un'intensit vigorosa e pesante aumenta per un breve lasso di tempo il rischio di infarto al miocardio, per cui le persone poco allenate dovrebbero evitare carichi intensi. Il rischio di artrosi in genere scongiurato, dato che attualmente l'usura delle articolazioni non risulta pi marcata in gran parte delle persone che praticano sport. Gli infortuni tra gli sportivi sono frequenti, lesioni alle articolazioni ai muscoli e fratture ossee. A livello

professionistico la protezione degli sportivi professionisti sottostanno a quanto previsto da uno specifico decreto legislativo in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Tale normativa prevede che il datore di lavoro o l'entit sportiva abbia un delegato che rediga un documento della sicurezza in cui siano individuati e valutati i rischi insiti nell'ambiente e inerenti all'esercizio dell'attivit sportiva e riportare le idonee misure di contrasto e prevenzione di tali rischi. La lordosi e la cifosi sono deformit della colonna vertebrale che viste di profilo sono concavit posteriore nel tratto cervicale e concavit anteriore nella parte lombare. La scoliosi consiste nella deviazione permanente a concavit laterale della colonna vertebrale se vista di fronte con rotazione delle vertebre. Tale alterazione provoca dolori alla schiena e possono portare a invalidit di vari gradi. Le scoliosi possono essere congenite o acquisite, transitorie o permanenti. Gli sport simmetrici come il nuoto aiutano a correggere queste deformit. L'ipercifosi toracica consiste in un eccessivo curvamento che forma le cosiddette scapole alari, e l'ipercifosi lombare da un addome prominente e il sedere all'infuori. L'epicondilite consiste nell'infiammazione die tendini die muscoli dell'avambraccio a livello del punti di inserzione sull'epicondilo, l'infiammazione causata da una sollecitazione eccessiva o da traumi ripetuti come si verifica nel tennis, viene detto anche gomito del tennista o del golfista. La spondilite consiste nell'infiammazione delle vertebre e colpisce spesso i ginnasti. La meniscite l'infiammazione di un menisco, struttura fibro-cartilaginea che stabilizza le articolazioni e consente che combacino perfettamente, assorbendo e distribuendo i carichi. Verruche: Sono neoplasie epiteliali benigne che si presentano come una lesione papillomatosa, unica o plurima. Sono causate dal papillomavirus umano (HPV). Le lesioni presentano aspetti clinici diversi. Queste infezioni sono trasmesse da persona a persona direttamente per contatto o indirettamente tramite l'acqua. L'infezione caratterizzata da autoinoculabilit in altre parti del corpo con il grattamento, e da contagiosit. La verruca volgare un' escrescenza cutanea ipercheratosica, contagiosa e autoinoculabile, comunemente detta porro. un infezione tipica die bambini e delle donne, spesso localizzata sulla cute del dorso delle mani e die piedi, rara su viso e pianta die piedi. La verruca piana una piccola verruca liscia, leggermente in rilievo, generalmente localizzata al volto e alle ginocchia. Il trattamento si avvale dell'escissione chirurgica, della crioterpia, dell'elettrocauterizzazione e dell'aplicazione di farmaci. La prevenzione si attua tramite disinfezione dell'acqua e degli ambienti che si percorrono a piedi nudi. Parassitosi: Si definiscono le patologie causate da parassiti, endo e ectoparassitosi. ALIMENTAZIONE E SALUTE: Per sicurezza alimentare bisogna intendere il raggiungimento da parte di tutti i soggetti appartenenti a una collettivit dell'accesso fisico e sociale ed economico a cibi sicuri, sufficienti e nutrienti, cos da soddisfare le loro preferenze dietetico-alimentari e permettere una vita attiva e in salute. Nell'alimentazione delle popolazioni due aspetti principali risultano pertanto strettamente connessi con la promozione della salute e la prevenzione delle malattie: la corretta alimentazione per avere ottima salute ed efficienza fisica (igiene della nutrizione) e la sicurezza alimentare nei suoi due aspetti di disponibilit di cibo e di controllo della contaminazione, alterazione e conservazione degli alimenti (igiene alimentare). Con alimentazione si intende l'abituale regime di assunzione di alimenti ed incentrato sulla fonte del nutrimento, cio il cibo. Nutrizione si riferishce alla scelta degli alimenti che il soggetto mangia e al complesso die processi biologici con cui l'organismo assorbe e assimila gli alimenti, li trasforma e li utilizza per le sue funzioni. I nutrienti sono i principi contenuti negli alimenti che presentano un potenziale calorico/energetico e nutrizionale e che occorre assumere giornalmente. Per dieta si intende il regime alimentare specialmente a fini terapeutici o igienici, mentre la dietetica la scienza che studia gli effetti che gli alimenti possono esercitare sui processi metabolici dell'organismo umano, comprese le implicazioni digestive, e calcola il regime alimentare, ovvero le razioni alimentari pi idonee per l'individuo in condizioni sia fisiologiche sia patologiche. Il fabbisogno energetico e die vari nutrienti varia in funzione dell'et e dell'attivit fisica svolta. I

principi nutritivi contenuti negli alimenti assumono un valore preminente di tipo energetico (carboidrati e lipidi), costruttivo (proteine), regolatorio (vitamine, sali minerali, fibre e acqua), essenziale (alcuni prodotti non sintetizzabili nell'organismo come acidi grassi e aminoacidi). Per il mantenimento della salute occorre che l'alimentazione sia sufficiente e non eccessiva e bilanciata. Il fabbisogno energetico o apporto calorico, espresso in kcal o kJ corrisponde all'energia di origine alimentare che risulta sufficiente per il fabbisogno a riposo (metabolismo basale) per la termogenesi indotta dalla dieta. Per l'uomo di 2900 calorie mentre per la donna di 2100 calorie che diminuisce progressivamente con l'et, con il passare degli anni c' stato un incremento dell'apporto calorico fino a 4000 calorie al giorno che espone le popolazioni pi sviluppate ad un aumento di patologie come diabete e malattie cardiovascolari ischemiche. Tuttavia l'alimentazione fornisce un apporto di proteine alimentari animali e vegetali che assicura il ricambio proteico nell'et adulta e la crescita nell'et evolutiva. L'apporto di proteine stimato in 0,96 g per kg corporeo, quindi circa 70g al giorno nell'uomo e 60g nella donna. I lipidi alimentari assunti con la dieta costituiscono la pi ricca fonte di calorie e non deve superare il 30% delle calorie totali giornaliere. I carboidrati complessi (polisaccaridi, amidi) devono essere maggiormente presenti nella dieta e fornire il 45-55% dell'energia giornaliera necessaria.Indispensabile l'apporto di vitamine e fibre alimentari non assimilabili e non assorbibili, di minerali di elementi maggiori come calcio fosforo potassio e sodio e minori come iodio ferro e magnesio e almeno 2 litri d'acqua. La piramide alimentare illustra in modo corretto le modalit di consumo consigliato per una sana alimentazione giornaliera. Nella piramide gli alimenti vengono misurati non in peso ma in porzioni. Tale metodo pratico e altamente divulgativo di assunzione die cibi riunisce i singoli alimenti in cinque grandi gruppi, cos dislocati nella piramide: alla base quelli che devono dare il maggior contributo all'apporto calorico totale, all'apice quelli che devono dare il minor contributo all'apporto calorico totale.Alla base vi il gruppo I (cereali pasta riso tuberi), poi gruppo II verdura frutta e legumi, gruppo III latticini e il gruppo IV pesci carne e uova. Nel gruppo V vi sono grassi e dolci. Il modello a cui lo sportivo deve attenersi il modello alimentare della dieta mediterranea che il pi salutare. Si deve asumere circa 4-5 pasti al fine di facilitare la digestione e l'assorbimento del cibo, assumere giornalmente una porzione media di pasta evitando condimenti troppo ricchi di grassi, accompagnare i pasti col pane, abituarsi a consumare un piatto unico in uno die pasti della giornata, abituarsi a condire con olio di oliva, consumare pesce da preferire alle carni, assumere molta acqua e moderare consumo di t caff e alcolici. Per malnutrizione si intende un assunzione di alimenti in difetto o in eccesso rispetto alle esigenze fisiologiche della persona. La carenza o l'eccesso pu riguardare specifiche componenti della dieta o l'insieme di esse. Si distinguono perci una malnutrizione per difetto e una per eccesso. Quella per difetto osservabile nei paesi sotosviluppati o in via di sviluppo. Vi una diminuzione dell'immunocompetenza e una maggiore predisposizione a contrarre malattie infettive. Gravi deficit alimentari espongono l'individuo a marasma,e il deficit proteico alla sindrome del kwashiorkor, caratterizzata da edemi diffusi e fegato grasso e pancione (bimbi biafra). Nei paesi sviluppati quella per difetto dovuta a scelte dietetiche per dimagrire e si hanno deficit di ferro (anemie), calcio, iodio e vitamine. La malnutrizione per eccesso tipica die paesi sviluppati e le conseguenze sono il sovrappeso e tutte le patologie ad esso correlate. Per disturbi del comportamento alimentare o disturbi alimentari psicogeni comprendono i problemi come bulimia e anoressia che emergono di solito nell'adolescenzae sono pi comuni in giovani donne tra i 15 e i 25 anni. Gli effetti fisici e psicologici possono mettere a rischio la vita della persona. Si possono sviluppare ulcere intestinali, danni permanenti ai tessuti dell'apparato digerente, disidratazione, danni al cuore, reni e fegato e danni al sistema scheletrico, emorragie interne, ipotermia e in ambito psicologico depressione. La persona anoressica diviene ossessionata dal cibo al punto che la questione alimentare diventa centrale nella sua vita. Oltre il 90% degli anoressici sono donne, si inizia evitando i cibi ritenuti grassi e ipercalorici, ponendo un'attenzione ossessiva alla composizione die cibi, al loro contenuto calorico e alla bilancia. Nei bambini possono prelevare sintomi come la nausea e il senso di mancanza di appetito, mentre nelle ragazze uno die sintomi classici l'interruzione del ciclo mestruale per almeno 3 mesi

successivi. La bulimia l'ingestione di quantit eccessive di cibo in tempi ristretti e di nascosto, si ha la sensazione di non poter smettere di mangiare e non poter controllare il proprio comportamento, forte carica di stress emotivo prima e dopo l'ingestione di cibo, e dopo aver mangiato eccessivamente cerca di porre rimedio vomitando. Il bulimico pu essere sia normo che sotto o sovrappeso. Si possono avere reazioni non tossiche come allergie e intolleranze al cibo e intossicazioni da sostanze chimiche sintetiche aggiunte ai cibi o sostnze chimiche naturali presenti o prodotte dai cibi. Le allergie sono reazioni alimentari non tossiche nelle quali i disturbi dovuti al cibo si devono a meccanismi immunologici. La sintomatologia caratterizzata da problemi generalizzati a tutti gli organi, gastrointestinali, cutanee (orticaria) e respiratorie. Per la diagnosi si impiegano test di laboratorio per individuare gli anticorpi IgE specifici per i singoli cibi.La prevenzione si attua eliminando gli alimenti responsabili delle allergie. Le intolleranze sono dovute a meccanismi non immunologici. Esistono intolleranze agli addittivi, enzimatiche. La pi frequente quella al lattosio, mentre la forma pi comune di intolleranza ai cereali la celiachia, dovuta alla intolleranza alla gliadina. Il favismo l'intolleranza enzimatica di un enzima dei globuli rossi fondamentale per la loro sopravvivenza e quindi si distruggono, la crisi scatenata mangiando alimenti che inibiscono la produttivit dell'enzima. Le intolleranze farmacologiche colpiscono soggetti che hanno una reattivit particolare nei confronti di specifiche molecole presenti in alcuni cibi, come caff, alcol etilico, cibi ricchi di istamina (sgombri,vino rosso ecc) o di tiramina (camembert e cheddar). La feniletilamina nel cioccolato e in cibi fermentati. Le intolleranze indefinite da addittivi sono disturbi ed effetti indesiderati causati dalla presenza nel cibo di addittivi alimentari. La sintomatologia associata alle intolleranze variabile, prevalgono dolori intestinali. La diagnosi fatta per esclusione e il trattamento consiste nell'eliminare dalla dieta gli alimenti intolleranti. L'igiene degli alimenti si occupa di sicurezza alimentare e quindi individuare le cause e i fattori di rischio delle malattie connesse con gli alimenti e l'alimentazione. Numerosi possono essere i contaminanti che un alimento pu veicolare. Possono essere di natura chimica (tossine,ormoni, fitofarmaci), fisici (corpi estranei) o biologica (microorganismi e parassiti). Numerosi fattori biotici e abiotici sono in grdo di condizionare in un alimento gli equilibri e i rapporti nella flora microbica naturale. Tre sono i tipi di germi contaminanti, microorganismi alterativi che determinano modificazioni/alterazioni delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali dell'alimento (batteri lattici,lieviti,muffe), microorganismi protecnologici in grado di produrre alimenti (yogurt,formaggi,funghi) o conferire propriet organolettiche e microorganismi patogeni (salmonelle,clostridi,stafilococchi). La contaminazione di un alimento pu essere primaria se le materie prime sono contaminate in quanto derivano da animali infetti come latte o carni. O secondria se deriva da fasi di manipolazione nell quali l'alimento si contamina per via di veicoli come acqua,terra,aria o vettori insetti e roditori o addetti portatori. Le malattie trasmesse con gli alimenti e legate alla presenza nel cibo di microorganismi patogeni possono essere distinte in due tipi: infezioni veicolate da alimenti e malattie trasmesse da alimenti. Quelle veicolate da alimenti sono infezioni nelle quali l'alimento riveste il ruolo di veicolo di trasmissione di particolari microorganismi patogeni contaminati e svolge quindi una funzione di trasporto di cariche microbiche. Nell'alimento questi microorganismi non si riproducono, lo fanno solo dopo essere penetrati nell'uomo dove causano la patologia nell'organo bersaglio. Le malattie trasmesse da alimenti sono infezioni in cui l'alimento funge da terreno di coltura per i germi e ne favorisce la moltiplicazione e la patologia si causa dopo poco tempo dall'ingestione dell'alimento, hanno un eziologia per lo pi batterica virale e parassitaria e sono raggruppabili in tre patologie, infezioni alimentari, intossicazioni alimentari di origine microbica e tossinfezioni alimentari in senso stetto. La diagnosi possibile solo mediante test di laboratorio che identificano il patogeno e l'apparato digerente di solito quello interessato. Il periodo di incubazione vario e dipende dal tipo di patogeno ingerito, tuttavia non quasi mai inferiore a 8 ore ne superiore a 5-7 giorni per le infezioni alimentari e il quadro clinico caratterizzato da febbre e sintomi gastrointestinali. Le intossicazioni alimentari sono dovute all'ingestione di

alimenti contenenti sostanze tossiche prodotte da batteri patogeni. L'intossicazione dovuta solo alle tossine e non al icroorganismo. Il periodo di incubazione di 30min-6 ore e causa diarrea,vomito e non febbre Stafilococchi e clostridi. Nelle tossinfezioni la causa l'introduzione di alimenti nei quali si verificata un'elevata moltiplicazione di microorganismi patogeni seguita da colonizzazione intestinale e produzione e liberazione nella mucosa di tossine responsabili dell'insorgenza di sintomi. Varie specie di miceti possono produrre sostanze tossiche che causano patologie nell'uomo come l'ergotismo, indotto dall'assunzione di cereali contaminati dal fungo Claviceps purpurea che causa una grave forma di intossicazione in quanto produce alcaloidi allucinogeni che possono determinare alterazione del comportamento, aborto e morte. L'intossicazione da aflatossine una grave patologia indotta dall'ingestione di alimenti contaminati da sostanze tossiche liberate da miceti tossigenici che proliferano in varie derrate alimentari, come i cereali umidi e i prodotti alimentari che contengono noci. Un alimento detto deteriorato quando danneggiato o alterato e quindi inadatto per il consumo umano. alterato quando le sue caratteristiche organolettiche e le propriet nutritive risultano modificate per azione di esoenzimi microbici e di enzimi propri dell'alimento. Numerosi fattori contribuiscono al deterioramento dell'alimento, tra cui la crescita microbica, l'ossidazione per esposizione all'aria atmosferica, la disidratazione per innalzamento della temperatura circostante, l'umidit per aumento della concentrazione di acqua nell'aria circostante, l'attivit enzimatica e la fotodegradazione. La crescita microbica uno die principali fattori determinanti della degradazione degli alimenti. Infatti molti prodotti animali e vegetali contengono naturalmente batteri,muffe lieviti e a volte anche virus. I microorganismi possono penetrare negli alimenti con vari meccanismi attraverso aria polveri, suolo acqua utensili e manipolazione alimentare. Ci sono tre tipi di degradazione alimentare, la putrefazione il processo nel quale i componenti proteici dell'alimento vengono decomposti dai microorganismi proteolitici in amine e ammoniaca, la fermentazione dove alimenti ricchi di carboidrati vengono decomposti da microorganismi fermentanti e si riducono ad acidi, alcoli e gas, e la rancidit dove alimenti a base di grassi sono degradati da microorganismi lipolitici in acidi grassi e glicerolo. A evitare che si verifichi lo sviluppo microbico vi sono fattori intrinseci connessi a specifiche caratteristiche del cibo, come umidit, ph, struttura fisica dell'alimento, tipo di sostanze che lo compongono, presenza di fattori antimicrobici naturali. I fattori estrinseci sono legati all'ambiente come temperatura, presenza di gas, tipo e quantit di microorganismi tipo e durata di immagazzinamento, manipolazione. La refrigerazione il congelamento l'inscatolamento e l'impiego di conservanti chimici sono metodi che inibiscono lo sviluppo di microorgnismi o li uccidono. Per rimuovere fisicamente i microorganismi si usa la filtrazione con filtri per batteriologia che permettono di filtrare alimenti liquidi la birra, vino acqua, succhi. La prefiltrazione e la centrifugazione consente di ottimizzare l'efficacia e la vita del filtro. Esiste l'essiccazione-disidratazione che si basa sul fatto che i microorgnismi e gli enzimi necessitano di acqua per svilupparsi. Batteri osmofili prediligono grosse concentrazioni osmotiche mentre quelli xerofili bassa. Nella disidratazione si sottrae acqua libera all'alimento mediante evaporazione con fonte di calore e nell'essiccamento l'acqua evapora per esposizione all'aria o al sole. Nell'inscatolamento si usano temperature tra i 100 e i 121 gradi centigradi per uccidere tutti i microorganismi in forma vegetativa, ma alcune spore resistono, subito dopo le scatole vengono rapidamente raffreddate. Alle basse temperature l'alimento subisce un' azione microbiostatica che nella refrigerazione (-4C) impedisce il moltiplicarsi die germi, nel congelamento (-18C o meno) si ha la batteriostasi come anche nel congelamento rapido o surgelazione (pi di -18; e -30 e -40). Le alte temperature oscillano Fra i 100 e i 121C e quando si utilizza l'autoclave il risultato sterilizzante. il miglior modo di conservare il cibo inscatolato xk uccide tutti i microorgaismi. La pastorizzazione una tecnica alimentare che impiega una temperatura elevata che elimina i microorganismi patogeni o rallentare il deterioramento alimentare diminuendo la popolazione microbica, pu essere pastorizzazione bassa o alta a seconda della temperatura e della durata. UHT (ultra high temperature) si tiene il latte a 141C

per 2 secondi. Le radiazini ionizzanti e non ionizzanti aiutano a conservare gli alimenti. Il metodo pi usato la radappertizzazione che consiste in una sterilizzazione attuata con raggi gamma altamente penetranti emessi dalla fonte radiattiva cobalto-60. Si utilizza per sterilizzare alimentiumidi in quanto produce perossidi dall'acqua delle cellule microbiche, con conseguente ossidazione die contenuti cellulari sensibili. Cos si ha l'azione primaria sterilizzante e poi quella di inibizione del germogliamento sui prodotti vegetali. Per ovviare al degrado degli alimenti vengono utilizzati addittivi chimici alimentari con funzione di conservanti e di antiossidanti. I conservanti pi comuni comprendono i nitriti e i nitrati, i solfati, l'acido sorbico e propionico, lattico e acetico e vengono utilizzati per la conservazione di prodotti a base di grano, latticini, vegetali e frutta. In particolare il nitrato di sodio utilizzato per impedire la germinazione delle spore di batteri anaerobi. Il cloruro di sodio il saccarosio e l'acido acetico vengono usati per aumentare la pressione osmotica con abbassamento dell'attivit dell'Acqua, che determina inibizione per disidratazione dello sviluppo die microorganismi. L'adulterazione un'operazione fraudolenta nella quale la composizione di un alimento viene modificata senza aggiunte o sostituzioni, tipico esempio quello del latte, con la scrematura parziale non dichiarata sul prodotto commerciale. Per sofisticazione si intende una modificazione della composizione della composizione di un alimento in cui viene effettuata una sostituzione parziale di alcuni componenti dello stesso con altri di minore o nessun valore nutritivo o di prezzo molto basso o nullo, tipo aggiungere acqua e zucchero al mosto d'uva per aumentare la quantit di vino a costi molto bassi. Nella contraffazione vi la sostituzione di un alimento con un altro,viene immesso in commercio un prodotto alimentare che riporta nell'etichetta una composizione diversa da quella reale, margarina per burro o olio di oliva per olio di semi. Il sistema dell'autocontrollo HACCP nella catena produttiva alimentare consiste in un sistema preventivo di controllo degli alimenti in grado di garantirne la sicurezza. AMBIENTE E SALUTE: Le principali patologie responsabili di gran parte die 13 milioni di decessi annui mondiali associate ai rischi ambientali sono malattie cardiovascolari, malattie diarroiche, infezioni del tratto respiratorio, cancro, broncopneumopatia cronica ostruttiva e incidenti strdali e incidenti involontari. Si parla di contaminante quando si verifica l'immissione nell'ambiente di un agente fisico, chimico o biologico estraneo alla normale composizione naturale delle matrici acqua terra aria, mentre il termine inquinante si riferisce al contaminante di cui stata accertata un'azione dannosa per l'uomo o l'ambiente. Per inquinamento ambientale si intende una modificazione apprezzabile e rischiosa di una determinata matrice naturale causata dalla presenza di componenti estranei alla sua normale composizione. Tra gli agenti chimici le sostanze chimiche tossiche possono avere origine naturale o essere prodotte per sintesi chimica oppure essere generate per in seguito a combustioni incomplete. Come agenti fisici vi la corrente elettrica, rumore, radiazioni ionizzanti non corpuscolate. Tra gli aventi biologici troviamo microorganismi che possono attuare parassitismo patogeno. I contaminanti possono passare dalle matrici ambientali al corpo umano tramite l'inalazione, l'ingestione e il contatto. Una volta che il tossico penetrato, il suo destino metabolico dipende dal tipo di tossicocinetica e tossicodinamica a cui la molecola viene sottoposta. La tossicocinetica funzione del grado di introduzione e assorbimento, della modalit di trasporto del tipo di metabolismo, dell'accumulo in particolari organi e tessuti,, mentre la tossicodinamica dipende dal tipo di recettore esposto su specifici organi e tessuti e dal tipo di organo bersaglio con cui la molecola in grado di interagire. Gli effetti diretti dell'inquinamento sono quelli che coinvolgono i comparti ambientali (aria,acqua,terra), gli effetti indiretti sono quelli che ricadono su altri tipi di risorse, come uomini o animali o vegetali. Gli effetti sanitari delle numerose molecole xenobiotiche possono essere distinti in acuti se immediati come nell'intossicazione e cronici se a lungo termine. Frau gli effetti cronici vi sono gli effetti mutageni, cancerogeni e teratogeni se esercitano un'azione malformante sul feto. Pi recentemente stata individuata l'azione che alcuni tossici chimici esercitano con l'esposizione cronica, sul sistema immunitario (immunotossicit) e sul sistema endocrino, compreso quello riproduttivo (sterilit). Nei paesi maggiormente sviluppati vi sono strategie di controllo dell'inquinamento. Questi interventi di

controllo si attuano sulle quattro fasi principali di vita delle sostanze industriali/commerciali: fasi di produzione : limitando la concentrazione del contaminante, proibendo la sua produzione e modificando il ciclo produttivo per ridurre al minimo le emissioni contaminanti fasi di utilizzazione : fornendo informazioni ed educando gli utenti sui possibili rischi connessi con l'uso scorretto o l'abuso delle sostanze stimolando al riutilizzo e al recupero die prodotti fase di smaltimento regolamentandolo in base alla pericolosit del prodotto commerciale fase di mercato : orientando la domanda commerciale verso prodotti alternativi meno contaminati e l'offerta verso la produzione di merci pi ecocompatibili e salutari Il suolo la sede principale di deposito, ricaduta, biotrasformazione e circolazione di tutti i contaminanti ambientali. inoltre sede di colture agricole e di zootecnia, per cui l'agricoltura e le derrate alimentari risultano fortemente coinvolte dalla presenza die contaminanti ambientali, die diserbanti e degli altri agrofarmaci impiegati per tutelare le colture. Nelle societ pi industrializzate si assiste ad un progressivo aumento dell'inquinamento del suolo. Un altro punto critico sono i rifiuti solidi urbani rifiuti speciali e le discariche. Due gruppi di sostanze risultano critiche per il suolo, i metalli e i fitofarmaci,prodotti fitosanitari rappresentati da biocidi o pesticidi e fisiofarmaci, l'insieme di sostanze in grado di favorire o regolare i processi vitali die vegetali. I pesticidi vengono distinti in fungicidi,insetticidi,acaricidi,nematodicidi ed erbicidi. Possono essere anche classificati secondo la natura chimica in tre categorie : organoclorurati che contengono cloro, organofosfati con fosforo e carbammati ad azione antifungina. Le tecniche in situ per la decontaminazione del suolo consitono nel trattamento del suolo senza rimuoverlo, le tecniche on-site effettuano l'escavazione del suolo, poi nel trasporto in altro luogo e infine nella decontaminazione in impiant dedicati. Due tecniche di decontaminazione die suoli il fitorisanamento e il biorisanamento sono molto diffuse, nella prima vengono piantate piante capaci di metabolizzare o bioaccumulare nei propri tessuti sostanze tossiche e nel biorisanamento si utilizzano i microorganismi idonei a degradare un particolare tipo di inquinanti presenti nel suolo. Il rifiuto definito come qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso di disfarsi. Lo smaltimento die rifiuti solidi prevede un sistema integrato di gestione che contempla la raccolta indifferenziata e differenziata per il recupero. Stoccaggio, trasporto, separazione, il riutilizzo tramite riciclo o recupero del materiale e lo smaltimento. In base alla normativa vigente i rifiuti possono essere scaricati solo in discariche controllate. Funziona come un reattore chimico dove il materiale subisce reazioni biochimiche che lo degradano e portano a formazione di percolato (concentrato di sostanze tossiche che va trattato quando si accumula sul fondo della discarica) e biogas come metano idrogeno e anidride carbonica. Il compostaggio un processo tecnologico di trattamento della sola parte organica die rifiuti solidi urbani indifferenziati sottoposti a processi di separazione. Un substrato organico variamente composto e fermentabile viene degradato fino ad arrivare a una parziale mineralizzazione e alla formazione di sostanze umiche e si ottiene il compost, che non fitotossico, accumulabile e trasportabile e pu perci essere impiegato come concime in agricoltura. La termodistruzione la distruzione die rifiuti per mezzo del calore tramite appositi inceneritori che sono in grado di recuperare energia termica e per questo detti termovalorizzatori. Gli inceneritori di ultima generazione sono a combustione controllata in due stadi, il primo avviene nel forno, dove vengono caricati i rifiuti poi combusti in forma incompleta, il fumo denso combustibile passa poi nel reattore, in cui si verifica una combustione completa a opera di un bruciatore pilota continuo. Nella camera secondaria si raggiungono i 1000C e pi che permettono la combustione di qualsiasi molecola organica. Esiste un decreto legislativo che tutela i corpi idrici e la disciplina degli scarichi.Nel ciclo delle acque urbane la risorsa viene sottoposta a varie fasi tecnologiche che ne devono garantire la sicurezza e la salubrit: captazione delle acque grezze, trasferimento in impianti di purificazione, processo di potabilizzazione, adduzione mediante acquedotti nei luoghi d'uso e distribuzione di acqua ad usi civili. Immissione delle acque reflue (usate) nelle fognature per il trasferimento all'impianto di

depurazione che a lo scopo di ridurre e o eliminare il carico di contaminanti, avvio al riutilizzo con restituzione all'ambiente sotto forma di scarichi idrici. Le acque usate si distinguono in acque reflue domestiche e industriali. Le acque usate sono rifiuti liquidi e sono prodotte in grandi quantit dall'industria, devono essere specificamente trattate in idonei impianti di depurazione capaci di abbattere o neutralizzare i tossici industriali. I liquami civili (reflui domestici) sono costituiti in gran parte da materiale urinario e fecale umano, acque di lavaggio e di scarico. I principali parametri che caratterizzano le acque reflue urbane sono: volume percentuale die solidi sedimentabili concentrazioni di ammoniaca, nitrati e fosfati BOD5 (richiesta biochimica di ossigeno a 5 giorni) COD (domanda chimica di ossigeno) Le acque reflue urbane vengono raccolte e allontanate attraverso un sistema di fognature. Al sistema antico e tradizionale, che prevedeva di raccogliere nella stessa rete fognaria e smaltire insieme acque nere ( liquami: feci e urine) e acque bianche (acque piovane) nel pi vicino corpo idrico, si sostituito il sistema doppio che prevede una doppia canalizzazione: una dedicata alle acque nere che vanno poi all'impianto di depurazione e una alle acque bianche da destinare direttamente al corpo idrico. Questo sistema doppio offre il vantaggio di ridurre il volume d'acqua che giunge all'impianto e di rendere costante la portata d'acqua che arriva. Il trattamento primario (fisico): Consiste nella grigliatura dell'acqua per separarla dai materiali pi grossolani, a cui segue la sedimentazione e il trattamento die fanghi che si depositano sul fondo. Esso viene disidratato e smaltito. Trattamento secondario (biologico): L'acqua chiarificata dalla sedimentazione viene sottoposta a trattamento biologico aerobico, ossidativo seguito da sedimentazione secondaria. Tale trattamento ossida le sostanze organiche e ridurre la carica microbica di oltre il 99%. Il sistema a fanghi attivi consiste nell'agitazione forzata del liquame con aria compressa con formazione di fiocchi che a contatto con il materiale colloidale in sospensione, forma aggregati detti flocculi che sedimentano e contengono batteri, muffe, lieviti ecc. Nel sistema a filtri percolatori il liquame effluente dal trattamento primario viene depositato a pioggia, attraverso die rotori, su un letto di ghiaia e pietrisco, con al fondo delle canalette drenanti, sul quale era stata fata prima sviluppare una pellicola di microflora (alghe,funghi,batteri) utile a degradare il liquame. Trattamento terziario: Porta principalmente alla rimozione dell'azoto e del fosforo inorganico. Lo smaltimento die fanghi liquidi e disidratati della sedimentazione e die fanghi attivi pu essere attuato con due modalit: i fanghi possono essere infatti impiegati come fertilizzante in agricoltura, oppure inviati alla discarica controllata o all'incenerimento. Fitodepurazione: Sfrutta l'azione combinata demolitiva delle piante erbacee palustri e die microorganismi che colonizzano il suolo. L'impianto costituito da vasche di ampia superficie in cui vengono messe a dimora piante erbacee che affondano le radici in un letto di sabbia su strato di pietrisco nel quale con un sistema di tubi si fa affluire il liquame. In natura si verifica un continuo interscabio d'acqua fra aria,terra,mare detto ciclo dell'acqua. Le fasi sono evaporazione da mari fiumi laghi, formazione di vapore acqueo e delle nuvole, precipitazioni atmosferiche come pioggia, neve, grandine dette acque meteoriche, formazione di acque superficiali e percolazioni nel suolo a formare acque sotterranee. Le falde possono essere distinte in falde freatiche,

pi superficiali e falde profonde. Sono le acque profonde a essere spesso impiegate per la loro ottima qualit come acque potabili. Le acque profonde sono pi affidabili in quanto sterili e vengono in prevalenza distribuite negli acquedotti comunali. Quando per la richiesta d'acqua elevata occorre prelevarla da acque superficiali con grande portata e poi viene potabilizzata in impianti a elevata tecnologia per ridurre o eliminare i numerosi contaminati presenti. In Italia la richiesta delle acque per consumo umano viene in gran parte soddisfatta attraverso le acque condottate, che sono distribuite con gli acquedotti comunali o dai vari consorzi idrici, tuttavia, elevato anche il consumo di acque minerali (imbottigliate). La normativa vigente classifica, in base alle caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche, le acque telluriche (sotterranee) e superficiali da adibire al consumo umano in tre categorie: A1 : acqua che richiede un trattamento fisico semplice e disinfezione A2 : acqua che richiede un trattamento fisico e chimico normale e disinfezione A3 : acqua che richiede un trattamento fisico e chimico spinto, affinamento e disinfezione Il processo di potabilizzazione di un'acqua si avvale di metodi e tecniche che correggono i parametri fisico-organolettici e chimici e microbiologici dell'acqua. All'iniziale grigliatura segue la preclorazione allo scopo di inattivare i microorganismi saprofiti e patogeni presenti. Si esegue la chiariflocculazione per rimuovere la torbidezza da sostanze in sospensione e la chiarificazione per sedimentazione. Viene poi effettuata la filtrazione con filtri a sabbia per trattenere particelle non ancora sedimentate. Infine avviene la post-clorazione come ulteriore disinfezione. Il cloro gassoso e i suoi composti esercitano una forte azione germicida che riesce a garantire la sicurezza microbiologica dell'acqua anche dopo che stata immessa nella rete idrica. La durezza consiste nella concentrazione di sali di calcio e magnesio. E la correzione della durezza diminuisce tali concentrazioni col metodo calce-soda aggiungendo idrossido di calce che permette la precipitazione die bicarbonati alcalinoterrosi solubili. L'acqua pu veicolare malattie come forme diarroiche sostenute da virus e batteri. Per inquinamento atmosferico si intende di solito quello dell'aria esterna (outdoor) e quella condizione atmosferica in cui vengono immesse sostanze estranee che alterano la salubrit dell'Aria. Esiste anche un inquinamento indoor che presente in una struttura edilizia, tra gli inquinanti domestici pi frequenti vi sono la formaldeide, l'ossido di carbonio, il particolato, i composti organici volatili e gli agenti biologici (acari, microorganismi ecc). Gli effetti ambientali dell'inquinamento atmosferico sono come prima cosa l'aumento dell'acidit dell'Aria per colpa dell'immissione di ossidi di zolfo e ozono con formazione di pioggie acide che arrecano danni a edifici e organismi viventi. Queste acque poi cadendo nel suolo portano tossine nella catena alimentare. Un'altro grave problema l'effetto serra. Le strategie dell'inquinamento atmosferico sono complesse,richiedono un approccio integrato da parte degli enti regolatori, die controllori e della popolazione e sono finalizzate a evitare la formazione e o ridurre le emissioni degli inquinanti atmosferici gassosi e corpuscolari. Esistono piani anti-smog volti a incentivare veicoli meno inquinanti e a rottamare quelli pi inquinanti. Occorre destinare agli impianti industriali aree de territorio idonee, cio con clima che favorisca la dispersione e lontane dalle zone abitative, favorire la disprsione die fumi adottando camini e ciminiere e orientare l'economia verso prodotti pi salubri ed ecocompatibili. Il rumore ormai una presenza costante nelle societ urbanizzate. Le principali fonti sono traffico aereo, stradale e ferroviario, industrie e lavori pubblici e di edilizia e sono grave forma di inquinamento. Le evidenze scientifiche circa l'associazione tra esposizione a campi elettromagnetici e possibili rischi sanitari connessi sono allo stato attuale deboli, sia per quanto concerne l'uomo sia per gli animali da laboratorio. Un possibile ruolo cancerogeno die campi magnetici a frequenze estremamente basse (ELF) stato suggerito solo in relazione alla leucemia infantile.

MALATTIE DI INTERESSE SOCIALE: Tubercolosi: La TBC una malattia infettiva e contagiosa, a decorso cronico causata dal bacillo di Koch che viene generalmente trasmesso con l'Aria e attacca pi frequentemente i polmoni, anche se pu insidiarsi in altre zone. Dopo un' incubazione di 4-12 settimane la sintomatologia pi diffusa compare (TBC polmonare) ed debolezza generale, tosse persistente con muco purulento, affanno, perdita di peso, febbre, dolore toracico. Nei punti di infezione si formano i tubercoli, lesioni iniziali inapparenti costituite da piccoli granulomi nel parenchima polmonare che tendono a estendersi ai linfonodi per formare il complesso primario, tale complesso instaura uno stato di immunit gi dopo 2-3 settimane dal contagio. Se invece l'infezione primaria polmonare sintomatica e la moltiplicazione die bacilli continua e invasiva, si sviluppa una tubercolosi primaria. I bacilli possono disseminarsi in un bronco e diffondersi cos in altre parti die polmoni o con l'emissione di goccioline con starnuti possono infettare altri individui. Se non si cura pu portare a morte o disabilit. Per la diagnosi si utilizza il test della tubercolina, una proteina purificata estratta dal bacillo tubercolare. La reazione di Mantoux il test tubercolinico pi efficacie: se positiva indica che il sistema immunitario venuto a contatto con il batterio della TBC. In tal caso bisogna effettuare una radiografia toracica per accertarne la presenza nei polmoni. I bacilli tubercolari sono tra le forme vegetative quelli con maggior resistenza ambientale. Il batterio pu tuttavia rimanere quiesciente per anni e riattivarsi al primo abbassamento delle difese immunitarie. La profilassi della TBC si avvale di misure igienico-sanitarie generali, come l'igiene nei contatti interpersonali, la disinfezione ambientale e il controllo di prodotti lattiero-caseari. Tuttavia il primo argine alla diffusione della malattia l'identificazione e il trattamento precoce die contatti di un nuovo caso di TBC attiva e infettiva con farmaci antitubercolari (chemioprofilassi) e anche la vaccinazione con vaccino vivo attenuato BCG die soggetti a rischio di contagio che risultano negativi al test tubercolinico.

Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS): L'HIV provoca un grave deficit dell'immunit in seguto all'attacco selettivo e alla distruzione, attuata dal virus, di particolari cellule del sistema immunitario come linfociti T e B, cellule dendritiche follicolari die linfonodi, tutte cellule fondamentali nella risposta adattativa verso molteplici agenti patogeni. Sieropositivit: Dopo aver contratto l'infezione da HIV, la persona pu diventare sieropositiva in quanto produce anticorpi specifici diretti contro il virus che sono dosabili nel siero. Tale condizione indica che l'infezione in corso e trasmissibile ad altre persone. Il tempo che intercorre tra l'infezione e la comparsa di questi anticorpi nel sangue di 1-3 mesi ed detto periodo finestra. In questo periodo l'individuo pur risultando sieronegativo pu trasmettere l'infezione. possibile vivere per anni da sieropositivi senza alcun sintomo e scoprire il contagio al manifestarsi di una malattia, per scoprire il contagio bisogna ricercare gli anticorpi anti-HIV. Questo esame in grado di individuarli mediante test di screening ELISA. Infezione primaria da HIV e sindrome acuta: Coincide con un'iniziale elevata concentrazione del virus nel sangue (viremia) che pu essere asintomatica o tradursi pi frequentemente in sindrome acuta dopo un periodo di incubazione di 3-4 settimane. Si tratta di una patologia febbrile virale con manifestazioni che spesso simulano la mononucleosi infetiva e che si esauriscono nel corso di alcune settimane. Fase di latenza clinica: Il periodo di incubazione pu durare anche molti anni, fino a quando la malattia non diviene

clinicamente manifesta per l'insorgenza di una o pi infezioni opportunistiche. Durante tale stadio asintomatico si osservano la comparsa di anticorpi specifici, sieropositivit, e il progressivo calo dle numero die linfociti T e CD4 circolanti, il virus rimane confinato nella rete linfonodale e la viremia elevata regredisce. Fase conclamata dell'AIDS: Inizia con la marcata diminuizione die linfociti T CD4 e si assiste a un nuovo aumento della viremia. Si ha un grave quadro clinico caratterizzato da febbre, notevole dimagrimento, diarrea persistente, anoressia, neuropatie periferiche, gravi patologie infettive secondarie causate da microorganismi opportunisti che evolvono con inconsueta gravit e a insorgenza di neoplasie, come il sarcoma di Kaposi e i linfomi primitivi del sistema nervoso centrale, che portano a morte il paziente in breve tempo. Le infezioni opportunistiche pi frequenti sono polmonite, toxoplasmosi viscerale e candidosi del cavo orale. Il virus dell'HIV un virus a RNA della famiglia die retrovirus che utilizza il sistema della trascrittasi inversa.Pu essere trasmesso sia attraverso rapporti sessuali che per esposizione diretta a sangue infetto. Viene curato con farmaci antiretrovirali che migliorano la qualit della vita e rallentano la progressione della malattia. Malattie cronico-degenerative di rilevanza sociale : Malattie cardiovascolari ischemiche: Sono la cardiopatiaischemica, l'ipertensione arteriosa e l'ictus cerebral che rappresentano una vera e propria emergenza sociale. Per malattie cardiovascolari si intendono tutte le patologie a carico del cuore e die vasi sanguigni. Possono essere distinte in congenite, se presenti dalla nascita o connesse a alterazioni cromosomiche, e acquisite, se contratte dopo la nascita. Possono essere distinte in: infettive: quando causate da microorganismi patogeni degenerative ischemiche: se determinate da mancato o ridotto apporto di sangue al miocardio vasculopatie endocraniche: causate dal ridotto o mancato apporto di sangue al cervello ipertensione arteriosa : dovute ad aumento della pressione arteriosa in fase di sistole e di diastole cardiaca. Tre emergono per la loro importanza e per il grado di diffusione nei Paesi ricchi: cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa e ictus cerebrale. Alla base dell'ischemia vi sono processi aterosclerotici che nel tempo, conducono progressivamente alla riduzione del lume delle arterie a causa della formazione di placche dette ateromi. L'ateroma costituito da un accumulo di lipidi formato da colesterolo LDL (low density lipoproteins = Lipoproteine a bassa densit). Alla fase di apposizione di un ateroma nella tonaca intima dell'arteria pu seguire una fase di occlusione a causa di uno spasmo dell'arteria, oppure per la formazione, in un ateroma calcificato o ulcerao, di un trombo (massa semisolida aderente alla parete vasale, formata da costituenti del sangue coagulati), o ancora per il sopraggiungere di un embolo (un corpo estraneo solido gassoso o liquido). L'ostruzione determina un mancato apporto di sangue e quindi di ossigeno al tessuto, con morte cellulare, infarto della zona miocardica o cerebrale irrorata dall'arteria. A livello cerebrale, oltre all'ostruzione si pu verificare la rottura di un'arteria con successiva emorragia cerebrale che pu conseguire alla rottura di un aneurisma o della parete di un arteria aterosclerotica. Cardiopatia ischemica: Conosciuta anche come cardiopatia coronarica, un'insufficienza cardiaca acuta o cronica causata dalla riduzioneo mancato apporti di sangue al miocardio in presenza di processi patologici a carico delle arterie coronarie. Le manifestazioni cliniche tipiche sono: angina pectoris : in condizioni di riposo l'apporto sanguigno normale ma sotto sforzo si ha

uno stato ischemico e si ha un senso oppressivo di costrizione al torace che si irradia al braccio sinistro, senso di ancoscia e di morte. Infarto del miocardio: causato da trombosi e occlusione coronarica, il mancato apporto di sangue causa necrosi dell'area cardiaca irrorata dal vaso coronarico occluso. Morte improvvisa: che interviene entro pochi minuti e si deve ad arresto cardiaco per fibrillazione e asistolia ventricolare in soggetti con restringimenti e stenosi delle arterie coronarie. Ipertensione: Si considerano ipertese le persone che in condizioni di riposo presentano livelli pressori superiori ai valori normali. Pressione minima (diasistolica) > 85 mmHg e pressione massima (sistolica) > 130 mmHg. Si distinguono diversi gradi di ipertensione, da lieve (I stadio :90-140) a molto grave (IV stadio: 120-210mmHg). Pu essere essenziale o primaria, se non si conoscono i fattori scatenanti, oppure secondaria se le cause sono note (patologie renali o endocrine). Ictus cerebrale: Noto anche come apoplessia o colpo apoplettico. una sindrome vascolare acuta nella quale si verificano un grave danno al cervello e deficit della funzione cerebrale. Pu essere causato da un'ischemia oppure da un'emorragia. L'ischemia da stenosi e l'emorragia da rottura di arterie cerebrali sono generalmente da imputare, negli anziani, a processi aterosclerotici, mentre l'emorragia cerebrale nel soggetto giovane generalmente dovuto ad aneurisma congenito. La prevenzione primarie di qeste affezioni ha lo scopi di evitare i fattori di rischio cardiovscolari quali la riduzione del colesterolo ematico e della pressione arteriosa tramite l'adozione di alimentazione varia e ben bilanciata nella quale prevalgano i prodotti vegetali e risultino minoritari i grassi animali. Occorre poi evitare il fumo di tabacco, fare attivit fisica quotidiana e aerobica. Per la prevenzione dell'ictus cerebrale opportuno ridurre la quantit di sale oltre a quanto gi detto.

Cancro: Si origina da un cambiamento genetico che si verifica in una singola cellula somatica e che pu essere innescato da agenti esterni (fattori oncogeni naturali) e da fattori genetici ereditari. Le cellule si moltiplicano in modo incontrollato e invadono e distruggono altri tessuti. Se tendono all'invasivit e metastatizzazione (invasione di altri organi) sono detti maligni, se sono circoscritti ad una regione e non invadono altri tessuti o organi sono detti benigni. Lo stato canceroso distinguibile in tre condizioni: iperplasia (eccessiva riproduzione di cellule che porta a un accumulo localizzato di tessuto; anaplasia ( perdita permanente della differenziazione cellulare e organizzazione e funzione dello specifico tessuto; metastasi (distacco dal tumore di cellule maligne che si localizzano in altre sedi anatomiche dove causano tumori secondari. Si dividono in carcinomi , tumori solidi che si originano da tessuto epiteliale, sarcomi che sono tumori maligni che si sviluppano in tessuto osseo, cartilagineo, muscolare, adiposo e connettivale; leucemie, neoplasie maligne ematiche con proliferazione incontrollata e infine linfomi, tumori die linfonodi. La cancerogenesi il processo che porta all'insorgenza del cancro in cui sono coinvolti fattori oncogeni sia esogeni (ambientali) che endogeni. Sono fattori endogeni l'attivazione di geni produttori di cancro od oncogeni. Gli oncogeni se attivati, possono causare la divisione incontrollata caratteristica del cancro e possono derivare dalla cellula stessa (proto-oncogeni) o essere introdotti nella cellula da un virus (v-oncogeni). Entrano in gioco anche la perdita o l'alterato funzionamento di geni oncosoppressori. Tra i fattori esogeni vi sono un sacco di sostanze cancerogene che possono fungere da iniziatori che tramite mutazioni sono in grado di dar origine alla trasformazione neoplastica e i promotori che contribuiscono allo sviluppo del cancro. Tra i segni e sintomi del cancro si ha il marcato dimagrimento, formazione di masse cellulari e febbre inspiegabile. Si tratta mediante chirurgia radioterapia e chemioterapia. I fattori che inducono il cancro possono

essere fisici (radiazioni), chimici (fumo di tabacco) o biologici. Un'ulteriore fattore l'invecchiamento, infatti l'incidenza del cancro aumenta drasticamente con l'et. La riduzione e il controllo del cancro possono essere perseguiti potenziando le strategie preventive, basate su prove di efficacia e attraverso la diagnosi precoce e attuando una gestione ottimale die pazienti. Tuttavia stato ormai evidenziato che il 43% die decessi per cancro si deve a tre soli fattori : tabacco, dieta e infezioni. Il tabacco la pi comune causa di cancro nel mondo. Nei paesi sviluppati anche la dieta insalubre un gran fattore di rischio. Circa un quinto die casi di cancro nel mondo dovuto a infezioni croniche, principalmente da virus dell'epatite (cancro al fegato) e papillomavirus umano (cancro alla cervice). Due sono le componenti die notevoli sforzi che si stanno compiendo per ottenere una diagnosi precoce: educazione sanitaria programmi di screening al fine di identificare precocemente il cancro o forme pre-cancerose prima che i segni divengano manifesti. I pi usati sono la mammografia e il paptest. Diabete mellito: una sindrome dismetabolica cronica nella quale l'organismo risulta incapace di utilizzare il glucosio : ne conseguono gravi complicanze di tipo cardiovascolare, neurologico, renale e retinico. Si distinguono due tipi di diabete, di tipo 1 (insulino-dipendente) e di tipo 2 (non insulinodipendente). Quello di tipo 1 una malattia cronica causata da un deficit di produzione di insulina da parte del pancreas, per la precisione della parte endocrina costituita dalle isole di Langerhans. L'insulina facilit il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule e ha azione ipoglicemizzante. Il deficit di insulina comporta una pi elevata concentrazione di glucosio nel sangue (iperglicemia). La malattia colpisce maggiormente i bambini e i giovani adulti ed considerata una malattia di tipo autoimmune che colpisce soggetti geneticamente predisposti. Il diabete mellito di tipo 2 si manifesta pi tardi nella vita, in adulti e anziani, si accompagna spesso ad obesit e si deve principalmente a un regime alimentare inappropriato associato a una forte componente genetica. I sintomi classici, comuni a entrambe le forme di diabete sono rappresentati da emissione eccessiva di urina, sete intensa, perdita di peso in presenza di un appetito eccessivo e sensazione di spossatezza. La diagnosi si effettua oltre che ai sintomi clinici, con la rilevazione di glucosio nel sangue (iperglicemia) e nele urine (glicosuria). Tra le complicanze sono pi frequenti quelle cardiovascolari , come lesioni aterosclerotiche e la macroangiopatia la causa di morte prevalente nel diabete, mentre le microangiopatie determinano lesioni a carico della retina e del rene, altre complicanze sono la cecit, l'ipofunzionalit renale, neuropatie e amputazioni. La forma autoimmune del diabete mellito di tipo 1, che rappresenta il 5-10% die casi di diabete, causata dalla distruzione delle cellule (beta) delle isole di langerhans e ci comporta un'insulinopenia nel sangue con conseguente iperglicemia. Ha un inizio rapido, l'insulinemia bassa e vi tendenza alla chetoacidosi per l'assenza di insulina. Viene trattato con terapia sostitutiva con insulina sintetica. In questa malattia nel sangue sono presenti anticorpi che distruggono insulina e alcune componenti delle cellule pancreatiche, per la diagnosi si fanno test di laboratorio per ricercare tali anticopri e distinguendo quindi diabete di tipo 1 o 2. In quello di tipo 2 si ha un'insorgenza lenta, vi scarsa tendenza alla chetoacidosi e viene trattato in fase iniziale con dieta ipoglicemizzante e farmaci ipoglicemizzanti orali. I livelli nel sangue di insulina risultano normali e l'aumento di glicemia indotto dalla resistenza all'ormone che causa un deficit relativo di insulina. Si pensa che nel tipo 1 numerosi fattori ambientali contribuiscano nel processo autoimmune, nel tipo 2 si distinguono indici di rischio e fattori di rischio come eccesso dieteticocalorico,mancanza di attivit fisica, carenza di fibre vegetali. La prevenzione orientta al diabete di tipo 2, con correzione della dieta e sport che si rivela essenziale perch i muscoli diventano pi sensibili all'insulina e consumano molto zucchero solo se l'attivit aerobica, che bilancia gli effetti negativi che la malattia esercita su cuore, arterie e capillari.

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