Nell’ambito delle discipline mediche, l’igiene è l’unica che punta alla prevenzione e non alla cura; essa
può essere definita come la disciplina che ha lo scopo di conservare, difendere e migliorare lo stato di
salute del singolo individuo e dell’intera comunità. . Lo stato di salute del singolo è importante perché
esso può avere delle conseguenze nell’intera comunità (ex→ se sto male, è necessario trovare un
sostituto al lavoro). Si occupa, inoltre di ricercare i mezzi atti a prevenire le malattie e a migliorare lo
stato di salute.
La finalità dell’IGIENE SCOLASTICA è quella di portare tra i banchi di scuola la conoscenza dell’igiene,
della salute e della prevenzione. Il PROGETTO OPS (operiamo prevenzione a scuola) è stato attuato
proprio a tal fine, così da permettere ai bambini di crescere nella consapevolezza di quei
comportamenti a favore dello stato di salute e benessere. I bambini hanno potuto osservare al
microscopio i batteri (commensali) presenti sulle loro mani che poi hanno dato origine a colonie
(colorazione di Gram).
SALUTE: concetto molto ampio che è stato modificato nel corso degli anni. Infatti, anticamente il soggetto sano
era colui che non era pazzo e/o non aveva la peste, colera o tubercolosi.
IGEA→ dea greca della salute e dell’igiene (figlia di Asclepio e di Lampeggia). A differenza del padre, associato
esclusivamente alla cura delle malattie, Igea veniva associata alla prevenzione dalle malattie e al mantenimento
dello stato di salute.
Nel 1946 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la definisce come uno “stato di completo
benessere fisico, mentale e sociale” da preservare nel tempo: questa definizione fa riferimento ad uno
stato di benessere più generalizzato e valorizza la persona umana nella sua pienezza, cioè nelle sue
varie dimensioni (fisica, psicologica e sociale). L’OMS viene fondata stata fondata il 22 luglio 1946 ed è
entrata in vigore il 7 aprile 1948 con sede a Ginevra; vi aderiscono 194 stati membri di tutto il mondo
divisi in 6 regioni (EUROPA-AMERICHE-AFRICA-MEDITERRANEO ORIENTALE-PACIFIO OCCIDENTALE-SUD
EST ASIATICO). L’Italia ha aderito ufficialmente all’OMS l’11 aprile 1947. Secondo la costituzione
dell’OMS, l’obiettivo dell’organizzazione è il “raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più
alto livello possibile di salute”.
Secondo la World Health Organization, i disturbi relativi alle malattie mentali rivestono un’importanza
crescente in tutti i Paesi industrializzati, sia per il numero dei soggetti colpiti, sia per l’elevato carico di
disabilità e di costi economici e sociali che comportano per le persone colpite e per i loro familiari.
Sono circa 450 milioni le persone che in tutto il mondo soffrono di disturbi neurologici, mentali e
comportamentali. Il tasso di mortalità per suicidio in Italia è pari a 6 per 100mila residenti.
La revisione del concetto di salute ha condotto alla nascita del SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è stato istituito con la legge n. 833 del dicembre 1978.
La sintetica sigla di SSN sottintende il complesso di funzioni, strutture, servizi e attività che lo Stato
garantisce a tutti i cittadini, senza alcuna distinzione, per il mantenimento e il recupero della salute fisica e
psichica, nonché l'attuazione di sistemi di tutela della stessa, come vuole l'articolo 32 della Costituzione.
Il MINISTERO DELLA SALUTE, che ha il compito di provvedere alla salute pubblica, rappresenta l'organo
principale del Servizio Sanitario Nazionale.
I tre principi su cui si fonda sono:
1. UNIVERSALITÀ → estensione delle prestazioni sanitarie a tutta la popolazione. La salute è stata
considerata un bene di tutta la comunità. Tale principio viene applicato attraverso la
promozione, il mantenimento e il recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione.
I servizi sono erogati dalle Aziende sanitarie locali.
2. UGUAGLIANZA → i cittadini devono accedere alle prestazioni del SSN senza nessuna
distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche
3. EQUITÀ → a tutti i cittadini deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni
di salute
L’Art 32 della costituzione italiana sostiene che La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La
legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. La SALUTE è dunque
un diritto fondamentale dell’uomo.
SCUOLA IN OSPEDALE E ISTRUZIONE DOMICILIARE
Art. 32: diritto alla salute + Art. 34: diritto all’istruzione SI INTEGRANO
si tratta di insegnanti di scuola primaria (laureati in SFP), che hanno una classe in ospedale (A Bari
all’ospedale pediatrico e al Policlinico ad esempio aule specifiche dedicate all’insegnamento). Non è
necessaria una specializzazione, scuole polo indicate per insegnamento ospedaliero tramite le quali
vengono chiamati insegnanti in ospedale. Essendo necessaria molta flessibilità si sta lottando per
richiedere un master di abilitazione.
I FATTORI che condizionano la salute sono molteplici:
AMBIENTE (incidenti, inquinam, catastrofi)
GENI (ereditarietà che predispone ad alcune malattie) in questo caso il nostro intervento
igienico-sanitario diviene poco efficace;
DISUGUAGLIANZE SOCIO-ECONOMICHE (occupazione, tipo di abitazione, accesso
all’assistenza sanitaria) 80% di morti per malattie croniche si verifica in Paesi a basso e
medio reddito;
STILE DI VITA (malnutrizione in difetto o in eccesso, uso di alcool, fumo, droghe, ecc);
INDIVIDUALI (patrimonio genetico, sesso ed età).
La FECONDITÀ ITALIANA (numero medio di figli per donna) è tra le più basse in Europa e nel
mondo: la CRISI è legata non tanto ad una rinuncia all’esperienza della maternità, ma ad una
RIDUZIONE del NUMERO di FIGLI. Il progressivo calo della fecondità è confermato dai dati
ISTAT del 2019 che continua a calare nel 2020. Infatti, il numero medio di figli nati da donne
di cittadinanza italiana è 1.18 e l’età media delle madri al parto è di 31.3 anni. Inoltre, il 33%
dei bambini è nato da genitori non coniugati , dato in forte aumento rispetto all’8% del 1995.
SPERANZA DI VITA o VITA MEDIA è un indicatore che esprime il numero medio di anni
di vita di un soggetto, a partire da una certa età, all’interno della popolazione indicizzata.
Nel 1880 in Italia la speranza di vita alla nascita si attesta a 35,4 anni, aumentando
progressivamente fino al 2014, anno in cui la speranza di vita è di 80.2 anni per gli uomini e
84,9 per le donne. Nel 2015 segue un decremento che registra 80,1 per gli uomini e 84,7 per le
donne. Mentre dal 2016 si è verificato un nuovo incremento, fino al 2020 in cui si registra una
speranza di vita di 81 anni per gli uomini e 85,3 per le donne. La pandemia ha sicuramente
alterato la situazione.
Da un lato si assiste ad una calo delle nascite e, dall’altro, aumenta la popolazione di soggetti
anziani: tutto questo si ripercuote in termini negativi sul turn-over e ci ha condotto ad un
INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE. (INDICE DATO DAL RAPPORTO TRA POP
ULTRA65ENNE E QUELLA FINO A 14 ANNI). Nel 2020 l’ISTAT ha registrato 179,3 anziani per
100 giovani. (AUMENTO del tasso di MORTALITÀ perché la popolazione invecchia).
Per poter assolvere alla funzione di prevenzione (individuare e rimuovere cause e fattori in
grado di determinare l’insorgenza e/o la progressione della malattia), l’igiene si serve
dell’EPIDEMIOLOGIA che studia la frequenza e la distribuzione delle malattie e le cause
e/o fattori correlati.
EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA comprende gli strumenti metodologici necessari a descrivere
correttamente eventi sanitari significativi (malattie, cause di morte, presenza di fattori di rischio)
senza indagarne le cause.
Risponde alla domande “CHI?” popolazione colpita; “DOVE?” andamento spaziale; “QUANDO?”
andamento temporale.
EPIDEMIOLOGIA ANALITICA indaga l’eventuale relazione causa – effetto esistente fra fattori di
rischio e malattie (ex. fumo di sigaretta => tumore al polmone): si tratta di STUDI che forniscono
indicazioni sul “PERCHÉ?”
EPIDEMIOLOGIA SPERIMENTALE valuta l’efficacia di interventi sanitari, sia PREVENTIVI (campagne di
educazione sanitaria, strategie vaccinali, campagne di screening, ecc) che TERAPEUTICI (sperimentazioni
di farmaci, tecniche operatorie, terapie strumentali, ecc). Prevede l’intervento attivo dello
sperimentatore: questi studi SPERIMENTALI rispondono alla domanda “FUNZIONA?”.
Prof.ssa Caggiano
(A +
B)
A
x tempo
(A+B)
In epidemiologia, per studiare la frequenza delle malattie occorrono la PREVALENZA e
l’INCIDENZA.
dove K è un fattore moltiplicativo (arbitrariamente pari a 100, 1000, … a seconda della popolazione).La
prevalenza misura tutti i casi di malattia presenti in un determinato momento, a prescindere da quando
la malattia si è manifestata: fornisce dunque informazioni sulla numerosità complessiva dei soggetti
affetti. ONE DAYSTUDY=> studio molto veloce che ci permette di conoscere in un giorno la prevalenza
di una malattia: si chiede agli infettivologi quanti soggetti hanno una determinata malattia, è uno studio
solitamente ripetuto negli anni, nello stesso giorno per valutare l’andamento dei casi di malattia nel
corso degli anni.
Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
prolungamento della vita dei malati senza elevato tasso di letalità della malattia
guarigione
DIMINUZIONE
aumento dei nuovi casi (incidenza) diminuzione dei nuovi casi (incidenza)
0.2
L’incidenza misura il numero dei nuovi casi di malattia che si verificano in un determinato
periodo di tempo.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
LE MALATTIE
Nonostante siano molto piccoli, gli AGENTI MICROBICI possono provocare danni all’ospite
(persona che viene a contatto con il microrganismo); si distinguono:
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
- della capacità tintoriale alla colorazione di Gram
- della morfologia
BACILLI
forma allungata, “a bastoncello” sono sia COCCHI
forma rotondeggiante sono prevalentemente Gram +
Gram + che Gram -
In virtù della loro disposizione, si classificano in:
- STAFILOCOCCHI si uniscono tra loro in maniera
disorganizzata, a “grappolo d’uva”;
- STREPTOCOCCHI uniti uno dopo l’altro,
in fila, formando la cosiddetta “collana di perle”;
- DIPLOCOCCHI uniti a coppie di due.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
I batteri, in quanto esseri viventi, necessitano di ossigeno per vivere, ad eccezione dei batteri
ANAEROBI, che vivono solo in assenza di ossigeno: se è presente ossigeno, muoiono o si
trasformano in SPORE forme di resistenza, sviluppate da alcuni batteri in condizioni
ambientali sfavorevoli.
Alcuni batteri producono TOSSINE sostanze tossiche prodotte da alcuni microrganismi
durante la loro moltiplicazione. Si classificano in:
ENDOTOSSINE ESOTOSSINE
- TEMPO variabile a seconda delle caratteristiche del batterio e correlato alla temperatura:
in condizioni favorevoli i batteri si moltiplicano a dismisura nel giro di poche ore;
- NUTRIMENTO substrato su cui si poggia il microrganismo;
- OSSIGENO la cui presenza o assenza ne condiziona la moltiplicazione:
- AEROBI vivono solo in presenza di ossigeno;
- ANAEROBI vivono solo in assenza di ossigeno;
- AEROBI ed ANAEROBI FACOLTATIVI possono vivere sia in presenza che
in assenza di ossigeno.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
- UMIDITÀ alcuni batteri si sviluppano benissimo in ambienti molto umidi ed, in generale,
un ambiente secco non ne favorisce la moltiplicazione;
- ACIDITÀ un ambiente acido (pH basso) favorisce la moltiplicazione di ceri tipi di
microrganismi.
Per quanto concerne la loro struttura, la forma più semplice consiste di:
- ACIDO NUCLEICO (DNA o RNA)
- CAPSIDE rivestimento NUCLEOCAPSIDE
proteico
MUFFE LIEVITI
microrganismi PLURICELLULARI, in cui microrganismi UNICELLULARI,
ciascuna cellula è deputata allo svolgimento ovvero formati da una sola
di una funzione; cellula (più grande rispetto a
aspetto filamentoso, visibile ad occhio nudo: quella dei batteri), che svolge sia
si tratta delle IFE, che formano il MICELIO la funzione di riproduzione che
(ciò che vediamo negli alimenti ammuffiti); quella di nutrimento; sono
sono solo saprofiti ambientali; commensali (dell’uomo o
alcune muffe sono utilizzate in campo dell’animale) o saprofiti
alimentare o farmacologico. ambientali
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
PATOGENICITÀ capacità di causare un DANNO all’ospite, arrendo uno stato di malattia (vedi
PATOGENI/PATOGENI OPPORTUNISTI)
- invasione e lesione di alcuni organi (Virus epatite) – si muove nell’organismo per cercare le
“cellule bersaglio”;
- non invasivi – provocano danno nel sito di penetrazione o a distanza (attraverso la produzione
di tossine che agiscono a distanza).
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
SORGENTE DI INFEZIONE OSPITE umano o animale che elimina un microrganismo; può
trattarsi di un:
- SOGGETTO AMMALATO;
- SOGGETTO PORTATORE colui che ha in sé il microrganismo pur non presentando
sintomi della malattia, diffondendolo all’esterno; può trattarsi di un soggetto:
- IN INCUBAZIONE – non ha sintomi;
- CONVALESCENTE – ha già superato la malattia ed è in fase di ripresa;
- CRONICO – non ha più sintomi, ma ha ancora in sé il microrganismo (periodo
superiore a 6 mesi);
- SANO – non ha alcun sintomo soggetto ignaro di essere infetto.
***In alcuni casi, sorgente e serbatoio coincidono (morbillo, parotite, rosolia l’uomo; rabbia
l’animale); non coincidono invece nella malaria l’uomo è il serbatoio e la zanzara è la
sorgente dell’infezione***
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
Nel significato ristretto, un vettore è un essere vivente (quasi sempre un invertebrato, e più
spesso un artropode) che, in virtù del suo comportamento ecologico, è capace di trasmettere
un agente di malattia.
Nell'ambito dei vettori (intesi in senso ristretto) possono essere riconosciute due categorie. I
vettori meccanici sono quelli nei quali l'agente patogeno veicolato non compie alcuno
sviluppo. I vettori biologici sono, invece, quelli in cui l'agente si moltiplica oppure deve
compiere una parte importante del proprio ciclo vitale.
Talvolta i vettori biologici «attivi», e i vettori meccanici sono detti «passivi»
ESEMPIO. Le zanzare possono veicolare meccanicamente il virus del vaiolo aviare, e rappresentano
pertanto dei vettori passivi di questa malattia. Il plasmodio della malaria nelle zanzare del genere
Anopheles compie una parte essenziale del ciclo di sviluppo; si tratta, in questo caso, di vettori attivi o
biologici.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
L’IGIENE DELLE MANI è fondamentale nella prevenzione delle malattie a trasmissione aerea
e oro-fecale: la misura migliore e meno costosa per proteggersi dalle infezioni è il lavaggio
delle mani con il sapone (può ridurre del 40% la mortalità per diarrea e del 23% l’incidenza di
polmonite).
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
INDIVIDUALI AMBIENTALI
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
NON trasmissibilità
MALATTIE NON INFETTIVE orizzontale la malattia MALATTIE CRONICO
- DEGENERATIVE
può essere trasmessa da un
soggetto all’altro, solo se
quest’ultimo è appartenente
alla stessa famiglia (diabete)
La malattia non infettive è provocata da una CAUSA agente determinante per lo sviluppo
della malattia.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
LA PREVENZIONE
PREVENZIONE complesso di attività messe in atto per evitare o ritardare l’insorgenza o la
progressione della malattia. Si articola su tre livelli:
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
Gli interventi di prevenzione secondaria consistono in test che permettono di fare una
diagnosi precoce, detti screening (Pap test per il tumore dell’utero, mammografia per il
tumore del seno, sangue occulto nelle feci per il tumore del colon). Si distinguono:
- SCREENING INDIVIDUALE rischio soggettivo per una determinata malattia (diabete);
- SCREENING DI GRUPPO gruppi di persone a rischio (più esposti al rischio rispetto ad
altri soggetti) in virtù dell’area geografica in cui vivono o per
la tipologia di lavoro;
- SCREENING DI MASSA interessa una fetta di popolazione a rischio (Pap test,
mammografia).
IMMUNITÀ E VACCINI
ANTIGENI sostanze estranee che una volta introdotte nell’organismo umano, stimolano il
sistema immunitario a produrre anticorpi.
Esiste una reazione specifica antigene – anticorpo per ogni antigene il sistema
immunitario produce un anticorpo specifico.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
PASSIVA sieroprofilassi;
IMMUNITÀ ARTIFICIALE (SPECIFICA)
ATTIVA vaccimoprofilassi.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
OSPITE
IMMUNITÀ
IMMUNITÀ
Il vaccino stimola una risposta immunitaria simile a quella prodotta dall’infezione che intende
prevenire, ovvero attiva le difese immunitarie affinché l’organismo acquisisca l’immunità
senza però sviluppare la malattia e le sue complicanze. Per evitare che possa verificarsi un
affievolimento della risposta o per accelerare la comparsa di un quadro anticorpale stabile, si
somministrano una o più dosi di richiamo.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
- anatossine o tossoidi costituiti da esatossine trattate con 0,4% formolo/1 mese a 38-40
°C: il vaccino è contro la tossina prodotta dal microrganismo vaccini antidifterico,
antitetanico;
- a DNA ricombinante ottenuti attraverso la manipolazione genetica: viene clonato
l’antigene per poterlo estrapolare vaccino anti-epatite B.
VACCINI COMBINATI unione, nella stessa fiala, di antigeni diversi che pertanto vengono
somministrati contemporaneamente:
- Trivalente – DTP (difterite, tetano, pertosse);
- Trivalente – antipolio (3 diversi virus polio);
- Tetravalente – antimeningococcico (4 diversi tipi);
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
VACCINI CONIUGATI scarsa capacità immunogena dell’antigene, che viene coniugato con
proteine di supporto al fine di amplificare la risposta immunitaria (meningococco,
pneumococco).
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
- Anti-pertosse
- Anti-Haemofilus influenzae tipo b
- Anti-varicella
- Anti-morbillo
- Anti-parotite
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
- Anti-rosolia.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
“Le vaccinazioni posso essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, in
relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina
generale o dal pediatra di libera scelta.”
- Anti-meningococcica B
- Anti-rotavirus
VACCINAZIONI FORTEMENTE RACCOMANDATE
- Anti-pneumococcica
- Anti-meningococcica C
***L’obbligo vaccinale è il requisito necessario per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole
dell’infanzia.
CALENDARIO VACCINALE
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
L’obbligo vaccinale è stabilito a partire dal 3° mese di vita perché prima il sistema
immunitario non è completamente formato, pertanto la reazione immunitaria non sarebbe
completa; inoltre, fino al 3° mese, il bambino è ancora protetto dall’immunità passiva
conferitagli dalla madre durante la gestazione e mediante l’allattamento ed è esposto a ridotti
contatti con l’ambiente esterno.
tutti i casi di malattia infettiva e diffusiva o sospetta di esserlo…” con una tempestività che varia
a seconda della minore o maggiore diffusività della malattia.
Isolamento allontanamento del soggetto malato da tutte le altre persone, ad eccezione
del personale sanitario e di assistenza, per tutto il periodo di effettiva contagiosità della
malattia (tifo, peste, colera, …).
Morbillo – fino al 4° giorno dalla comparsa dell’esantema;
Rosolia – non oltre il 7° giorno;
Epatite A – non oltre 10 giorni dalla comparsa dell’ittero.
Derattizzazione procedura volta alla distruzione dei ratti e dei roditori in genere.
Non c’è accordo sulla definizione di DISINFETTANTE in generale, si intende una sostanza o
un prodotto capace di ridurre la presenza di microrganismi pericolosi, ad un livello idoneo per
l’uso del prodotto (“safe for the use”). Si distinguono:
- disinfettanti di BASSO LIVELLO impiego di d. di modesta efficacia, indicati per il
trattamento di superfici e oggetti che non vengono a contatto con il paziente e che non
presentano una contaminazione rilevante;
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
In funzione delle vie di eliminazione, della durata dell’eliminazione e del materiale che può
essere contaminato, si distingue tra disinfezione:
- CONTINUA (studio dentistico, di tatuaggi e piercing)
- OCCASIONALE (post-caso di meningite, post-seggio elettorale, …)
- PERIODICA (programmata a fine anno scolastico).
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
Sterilizzazione processo chimico o fisico che porta alla totale distruzione di tutte le forme
viventi, comprese le spore
TETANO
malattia infettiva ad eziologia batterica;
ZOONOSI (malattia trasmessa all’uomo dall’animale il serbatoio d’infezione è
l’intestino del cavallo);
malattia TOSSINFETTIVA (l’azione è provocata da una tossina);
ACUTA (insorge velocemente);
malattia infettiva NON CONTAGIOSA.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
SINTOMATOLOGIA: contrazione dei muscoli masticatori dei muscoli del capo (“riso
sardonico”) morte per asfissia rigidità diffusa.
TRAUMATICO
Esistono CHIRURGICO uso di strumenti chirurgici non
diverse sterilizzati
PUERPERALE e POST-ABORTIVO
FORME di
tetano MEDICO (10-20% dei casi)
NEONATALE
EPIDEMIOLOGIA: malattia sporadica, diffusa in aree tropicali e nei Paesi in via di sviluppo
in Italia, dal 1965-1968 riduzione dei casi (introduzione del vaccino) oggi
si registrano 100 casi/anno, con una letalità del 40-60%.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
MENINGITE:
In tutto il mondo, senza considerare gli episodi epidemici, sono stati circa un milione di casi di
meningite e 200.000 decessi l’anno.
3-19% nei paesi sviluppati
37-60% nei paesi in via di sviluppo
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
con gli scambi migratori non c’è più questa sostanziale differenza
- se vengo a contatto con il tipo A gli anticorpi non saranno in grado di neutralizzare
gli altri tipi ma solo il tipo A.
PATOGENESI:
trasmissione diretta per via aerea. Il microrganismo viene emesso attraverso le PARTICELLE
DI FLUGGE emesse da tosse, stranuti, fonazione.. . Una volta liberato e viene a contatto con un
soggetto recettivo. Dunque si possono verificare due situazioni:
1. il microrganismo si ferma alle vie oro-faringee diventando così PORTATORE SANO:
giunto nella sede naso-faringeo il microrganismo rimane lì e il sogg. Diventa portatore
sano quindi non sa che lo è. Nel sogg. alberga il batterio a livello naso-faringeo.
Incidenza nel mondo di 1-20%. Incidenza in Italia del 10/12%
2. il soggetto può ammalarsi; in caso contrario se la persona recettiva ha un sistema
immunitario debole il microrganismo si fa strada e cerca di raggiungere il SNC.
MALATTIA: incubazione di 2-10 giorni ; fermandosi a livello delle vie respiratorie,
dopo il periodo di incubazione, il microrganismo prende le vie del sangue e raggiunge il
SNC e le meningi. E così inizia una sintomatologia:
- febbre alta
- cefalea
- vomito
- rigidità nucale
- posizione a canna di fucile (il pz non riesce a piegarsi in avanti ma cade indietro)
Sorveglianza
La segnalazione di un sospetto clinico di meningite batterica deve essere trattata come un’urgenza dai
Servizi di Prevenzione, e pertanto devono essere attivate immediatamente le misure di profilassi, in attesa
dell’identificazione laboratoristica dell’agente patogeno. Immediatamente deve essere attivata
l’indagine epidemiologica, per individuare la possibile fonte di contagio e le persone esposte, da
sottoporre a sorveglianza sanitaria ed eventualmente a chemioprofilassi. L’indagine deve essere volta
ad identificare conviventi e contatti stretti nel periodo di 10 giorni precedenti l’ultimo contatto con
l’ammalato a partire dalla data della diagnosi. I 10 giorni sono il tempo massimo previsto per la
sorveglianza sanitaria, tenuto conto del massimo periodo di incubazione della malattia; qualora al
momento dell’identificazione dei contatti fossero già trascorsi 10 giorni dall’ultimo contatto, gli
individui esposti non sono considerati a rischio. Stretta sorveglianza sanitaria dei contatti familiari,
scolastici, di lavoro, per 10 giorni: gli individui esposti che presentino febbre devono essere subito visitati;
se indicata, deve essere instaurata terapia antibiotica adeguata.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
Caso di malattia meningococca collettiva notizia del medico che ha fatto la diagnosi
servizio di igiene e sanità pubblica INDAGINE EPIDEMIOLOGICA
Chemioprofilassi
che protegge il soggetto sorveglianza sanitaria per circa10gg
e bonifica il portatore sano di coloro che sono stati a contatto con il caso indice
CHEMIOPROFILASSI Devono essere sottoposti a chemioprofilassi coloro che sono considerati “ad
alto rischio”. Poiché l’incidenza dei casi secondari tra i contatti è massima nei primi giorni dopo l’inizio
della sintomatologia del caso indice, la chemioprofilassi, nelle persone ad alto rischio, va iniziata il più
presto possibile.
Persone ad alto rischio: Chemioprofilassi raccomandata - contatti conviventi: specialmente bambini
piccoli. - contatti dei bambini degli asili nido e contatti dei bambini di scuole materne, purché i contatti
siano stati sufficientemente intimi da aver condiviso stoviglie. Nel caso degli asili nido sono considerati
tali tutti i presenti, anche il personale di assistenza; nel caso delle scuole materne solo i bambini della
sezione, e quelli che hanno condiviso con il caso indice il locale di riposo pomeridiano. - Esposizione
diretta alle secrezioni del paziente affetto attraverso baci, condivisione dello spazzolino da denti, delle
posate. - Soggetto che ha mangiato o dormito frequentemente nella stessa abitazione del paziente indice
(in questo gruppo vanno valutate le persone che frequentano dormitori collegi, caserme e affini). -
Contatti non protetti durante intubazione endotracheale o respirazione bocca-bocca. Per quanto
riguarda il periodo di tempo entro il quale sottoporre a chemioprofilassi i contatti ad “alto rischio”,
quest’ultimo si stabilisce in 48 ore dall’ultimo contatto con il caso. Per tutti gli altri vale sempre la
sorveglianza sanitaria per 10 giorni tramite i propri curanti, che valuteranno anche l’opportunità di
sottoporre a chemioprofilassi le persone che, per le condizioni di immunodeficienza sopra elencate,
siano più suscettibili.
CASA Tutti i conviventi specialmente i bambini piccoli ed i soggetti non conviventi che
hanno mangiato o dormito frequentemente nella stessa abitazione.
SCUOLA tutti i compagni di scuola
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
ASILI NIDO tutti i bambini dell’asilo
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
MEZZI DI TRASPORTO passeggeri seduti vicino al caso indice per più di 8 ore
PREVENZIONE
1960-1980 polisaccaridici “vuoti” A-C-AC-ACYW135
2001 MENC CONSIGLIATO
2006 CONSIGLIATO ACYW135
2010 MEN A CONSIGLIATO
2014 MEN B CONIGLIATO
PERTOSSE
malattia infettiva contagiosa con decorso acuto
AGENTE EZIOLOGICO:
bacillo della pertosse (BORDETELLA PERTUSSIS) che morfologicamente si presenta come
piccoli cocco-bacilli ovoidali (IMMOBILI, NON SPORIGENI, SPESSO CAPSULATI, GRAM
NEGATIVI).
STRUTTURA BATTERICA:
- tossina pertossica: azione patogena del microrganismo che è un’esotossina
- emoagglutinina filamentosa: componente parete cellulare importante nell’ adesione
al tratto respiratorio respiratorie
PATOGENESI E CENNI CLINICI:
TRASMISSIONE PER VIA AEREA MUCOSA TRACHEO-BRONCHIALE FLOGOSI CATARRALE
INCUBAZIONE 10-16 GG PERIODO CATARRALE 1-4 SETT con tosse, catarro bronchiale, rino-
faringite PERIODO ACCESSUALE O CONVULSIVO : tosse inspirazione profonda a glottide
chiusa, continui colpi di tosse, inspirazione forzata emissione muco denso e filante.
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1. POI c’è il PERIODO CATARRALE della durata 1-4 settimane cioè la malattia esordisce
con manifestazioni catarrali a carico delle prime vie aeree: RINO-FARINGITE, TOSSE E
CATARRO BRONCHIALE. La tosse è inizialmente simile a quella che appare in altre
affezioni respiratorie tuttavia è principalmente notturna e resistente ai sedativi.
Poi la tosse diventa più intensa sino a presentarsi con episodi sempre più ripetuti ad
intervalli sempre più brevi e con un timbro caratteristico infatti denominazione “tosse
canina”
2. Ecco che si passa al PERIODO ACCESSUALE (o CONVULSIVO) caratterizzato da
ripetuti e brevi colpi SPASMODICI di tosse seguiti da ispirazione profonda a glottide
chiusa, rumorosa ripresa ed ESPETTORAZIONE (Espulsione per via orale attraverso la tosse
delle secrezioni bronchiali e tracheali e talora anche del contenuto delle cavità alveolari del
polmone). ALLA TOSSE SEGUE EMISSIONE DI MUCO DENSO E FILANTE e spesso VOMITO.
IL periodo convulsivo può durare 3-4 settimane ed è chiamato così perché si possono
presentare le convulsioni determinate dalla CARENZA DI OSSIGENO nel cervello per
difficoltà a respirare.
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1983: scoperto nel 1983 il virus HIV di tipo 1, contemporaneamente da Luc Montagnier e
robert gallo
EZIOLOGIA:
agente responsabile è il VIRUS ad RNA classificato tra i RETROVIRUS e denominato HIV (human
immunodeficiency virus) di cui si conoscono due varianti:
1- HIV-1 ormai diffuso in tutto il mondo
2- hiv-2 presente soprattutto in alcune aree dell’Africa centrale ed occidentale
**Agente è un retrovirus cioè un virus che agisce sul patrimonio genetico della cellula in modo
tale che il DNA delle cellule infettate riceve “ordini” direttamente dall'RNA virale, a
differenza di quanto avviene normalmente nelle cellule, dove gli “ordini” vengono trasmessi
dal DNA, mentre l'RNA funge solo da messaggero. Questa capacità gli deriva da un particolare
enzima, la trascrittasi inversa, che costruisce una coppia di DNA a partire dall'RNA virale, la
quale va poi a integrarsi nel patrimonio genetico (DNA) della cellula ospite. Il virus dell'AIDS ha
un'altra importante proprietà, quella di infettare una particolare classe di linfociti T (helper)
che contribuiscono in maniera determinante alla produzione di anticorpi da parte del sistema
immunitario e senza i quali l'organismo diventa immunodeficiente.
Il virus necessita di una cellula ospite entro cui svolgere le sue funzioni vitali.
Il virus si riproduce mediante trascrizione del suo RNA in DNA polimerasi RNA-DIPEDNETNE
(detta anche TRANSCRITTASI INVERSA) con successiva integrazione nel genoma dei linfociti
dell’ospite. Ecco che i linfociti T CD4 e B sono le sue cellule preferite. (cellule deputate alla
difesa dell’organismo). (ORGANO TARGET SISTEMA IMMUNITARIO)
Il virus si poggia sulla cell. ospite e viene inglobato e resta per un periodo molto lungo in
forma latente cioè il soggetto non presenta i sintomi così il virus comincia a moltiplicarsi, la
cell. ospite muore e libera altri virus. Sempre più cell. del sistema immunitario sono distrutte
fino alla fase finale dell’ aids dove il sogg. diventa privo di ogni difesa immunitaria.
PATOGENESI :
la storia dell’infezione è distinta in 4 fasi:
1- Infezione iniziale; In questo periodo alcune persone possono non registrare nessun
malessere. Alcune invece sviluppano sintomi simili all’influenza: febbre, ingrossamento dei
linfonodi, mal di gola, eruzione cutanea, dolori muscolari e articolari e mal di testa. Questi
sintomi sono dovuti all’enorme velocità di replicazione che caratterizza il virus in questa fase.
Infatti questa fase è caratterizzata da un’elevata concentrazione di RNA virale nel plasma e
caduta dei linfociti. Nei fluidi come il sangue e le secrezioni genitali la quantità di virus è molto
elevata, per questo il rischio di trasmissione è elevatissimo; una quantità enorme di contagi
avviene appunto in questa fase.
2- Fase di latenza; Il sistema immunitario in questa fase può essere in grado di difendersi
abbastanza bene. La produzione di anticorpi anti-HIV fa abbassare la viremia ed inizia così la
fase di latenza. Le persone in questo stadio dell’infezione, infatti, possono non mostrare
sintomi e apparire sani. Il virus, però, continua a replicarsi e a intaccare il sistema immunitario.
persone sieropositive asintomatiche.
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**la sieroconversione può avvenire dopo 4-6 sett di tempo dall’infezione ma in altri
casi occorrono fino a 6 mesi perché si possa dimostrare la sieropositività ed è questo
che è chiamato PERIODO FINESTRA durante il quale la persona è sieronegativa ma ha
una carica virale elevata ed è così in grado di infettare altre persone.
3- Inizio di fase sintomatica; nuovo aumento viremia e più rapida caduta linfociti con
possibilità manifestazione primi sintomi dell’immunodeficienza.
**Linfoadenopatia sistemica LAS conseguente all’infezione dei linfociti nei linfonodi –
ingrossamento dei linfonodi
4- Immunodeficienza avanzata; fase finale è quella dell’AIDS in cui il numero di linfociti
è inferiore a 200/mm3, capacità virale elevata e si manifestano infezioni
opportunistiche e le neoplasie che caratterizzano la sindrome dell’immunodeficienza.
INFEZIONI OPPORTUNISTICHE
TUMORI SECONDARI
TUBERCOLOSI POLMONARE
POLMONITE RICORRENTE
CARCINOMA CERVICALE
INVASIVO PATOLOGIE INDICATIVE DI AIDS:
Candidosi pol.esofagea miceti che causano estese infezioni alla bocca, nell’esofago e nei
polmoni
Polomonite da p.carinii
Toxplasmosi cerebrale
Micobatteriosi
Linfoma
Encefalopatia da hiv
Tubercolosi polmonare
Virus come herpesvirus
EPIDEMIOLOGIA:
-UOMO UNICO SERBATOIO DEI VIRUS HIV1 e HIV2
-Le persone infette in ogni fase costituiscono LA SORGENTE ma la fase più temibile è quella di
latenza perché i soggetti ignorano il loro stato e non adottano alcuna precauzione
-il virus persiste per tutta la vita nell’organismo infetto nelle cellule del sangue per passare nei
vari fluidi organici. Pertanto si trovano nel sangue e nei liquidi quali lo sperma, le secrezioni
vaginali e il latte materno. Modalità di trasmissione:
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COME NON SI TRASMETTE L’HIV: baci anche profondi, pelle integra e morsi e graffi, animali,
piatti e bicchieri, zanzare e insetti e servizi igienici
PREVENZIONE:
infezione hiv evolve fatalmente verso L’AIDS e non è suscettibile di guarigione, è pertanto
necessaria un’azione di prevenzione primaria con una serie di interventi che mirino a
interrompere la trasmissione via sessuale, attraverso il sangue e attraverso la via
PERINATALE (proporre alla donne il test di screening e in caso di positività proporre il parto
cesareo e per evitare la trasmissione con il latte proporre il latte artificiale).
Quindi programmi di educazione sanitaria in ambito scolastico che mirino a promuovere
comportamenti responsabili e cauti.
MALATTIE ESANTEMATICHE
VARICELLA, MORBILLO E ROSOLIA
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VARICELLA
- Virus altamente contagioso e la trasmissione avviene con goccioline di secrezioni delle prime
vie aeree o per contatto diretto con le vescicole
- In assenza di vaccinazioni è una malattia tipicamente infantile
PREVENZIONE: Il modo più sicuro è il vaccino. La somministrazione del vaccino
(COSTITUITO DA VIRUS DELLA VARICELLA ZOSTER VIVI E ATTENUATI) va fatta intorno ai 15
mesi di vita contemporaneamente alla vaccinazione trivalente MPR (MORBILLO, PAROTIDE E
ROSOLIA). QUINDI DUE MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE: COMBINATA O SEPARATA.
**esiste anche una somministrazione tetravalente MPR-V
La vaccinazione conferisce 90% di protezione da tutte le varicelle e del 100% dalle forme
moderate e gravi.
In Italia la vaccinazione contro MORBILLO, PAROTITE, ROSOLIA E VARICELLA è obbligatoria
dal 2017 per bambini da 0-16 anni.
1° DOSE A 15 MESI
+DOSE DI RECUPERO A 5-6 ANNI per i bambini che non si sono immunizzati
TARGET INTERVENTO VACCINALE: adolescenti suscettibili, donne suscettibili che non
escludono una gravidanza, operatori sanitari
I bambini con malattie esantematiche devono essere:
-allontanati dalla scuola
-riammessi quando non sono più contagianti (fino alla comparsa delle croste)
-a coloro a contatto con i malati consigliata la vaccinazione
-disinfezione ambienti non necessaria in quanto è un virus LABILE e non si trasmettono
attraverso l’ambiente.
Le strategie vaccinali sono fondamentali per l’eradicazione delle malattie esantematiche quali
morbillo, parotide, rosolia e varicella. Sono causate da virus che infettano solo l’uomo e quindi non
esistono veicoli ambientali e serbatoi animali così se si vaccina tutta la popolazione i rispettivi virus
non hanno piu la possibilità di infettare nessuno, di riprodursi e potrebbero estinguersi come accaduto
per il vaiolo.
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ROSOLIA:
è una malattia esantematica, acuta, contagiosa con breve decorso
EZIOLOGIA:
- il virus della rosolia è del genere RUBIVIRUS della famiglia TOGAVIRIDAE
-È un virus ad RNA
-È poco resistente all’ambiente e viene rapidamente inattivato con l’uso di disinfettanti chimici
e dagli agenti fisici quali UV, CALORE, ESSICCAMENTO.
-Infetta solo l’uomo quindi l’unico serbatoio è L’uomo e LA SORGENTE è costituita da malati e
dagli affetti in forma asintomatica.
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- non somministrare alle gravide e raccomandare di non iniziare una gravidanza entro
28 gg dalla vaccinazione
- efficacia superiore al 90%
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Esantema morbilloso:
maculo papulare con tendenza alla
confluenza, esordio al volto e alla testa,
evoluzione cranio-caudale, durata 5-6 gg
MORBILLO:
Malattia esantematica acuta e altamente contagiosa. Si manifesta con tosse, secrezione nasale,
febbre ed eruzione MACULO-PAPULOSA* che compare alcuni giorni dopo l’inizio della
sintomatologia e che evolve in senso CRANIO-CAUDALE (TESTA-TRONCO).
- Trasmissione aerea
- colpisce l’età infantile
- incubazione di 10-14 giorni
- maggioranza dei casi evoluzione rapida e prognosi favorevole però le complicanze non
sono rare e sono anche gravi a carico dell’apparato respiratorio e sistema nervoso
centrale.
EZIOLOGIA:
- Virus del morbillo appartiene al genere MORBILLIVIRUS della famiglia
PARAMYXOVIRIDAE
- si conosce un unico tipo antigenico
- SIRUS labile, sensibile ai comuni disinfettanti fisici e chimici. Inattivato da radiazioni
UV e visibili.
- uomo serbatoio e sorgente della malattia
- si trasmette per via respiratoria
PATOGENESI e CENNI CLINICI:
- il virus penetra per via aerea dopo essersi moltiplicato a livello delle mucose e arriva
tramite i linfociti e la via linfatica al torrente circolatorio.
- dopo 5-6 giorni il virus si diffonde ai tessuti periferici
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- PERIODO di INCUBAIONE 10-12 giorni e la sintomatologia clinica si evolve in 2 fasi:
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fase di invasione: DURA 2-4 GG caratterizzata da febbre alta, tosse, raffreddore, rinite e
congiuntivite circa 24 ore prima la comparsa dell’esantema compaiono le MACCHIE DI
KOPLIK all’interno della bocca , sono punti bianco-grigiastri circondati da alone rosso
fase esantematica: comparsa esantema maculo-papuloso di colore rosso inizia dalle
regioni retroauricoloari e si diffonde in pochi giorni alla faccia, al collo, al tronco e agli arti.
COMPLICANZE
Può avere un decorso grave specie in bambini piccoli e malnutriti in questo caso
interessamento vie respiratorie con febbre molto alta e con esito letale.
Complicanze come polmonite (6%), otite media (7%), encefalite (0.1%), morte (0.2%) e
ospedalizzazione (18%).
PREVENZIONE
La prevenzione consiste nel vaccino che è costituito da VIRUS VIVI ED ATTENUATI dotati
di elevata immunogenicità. immunità per tutta la vita
2 dosi da somministrarsi a un mese di distanza l’una dall’altra efficacia 95% dopo la
prima dose e 99% dopo due dosi.
L’EPATITE VIRALE
Malattie che interessano le cellule del fegato
Malattia epatica causata da un gruppo di virus epatotropi
VIRUS EPATITICI
Trasmissione per via oro-fecale Trasmissione parenterale o sessuale
HAV (epatite A) HBV (epatite B)
HEV (epatite E) HCV (epatite C)
HDV (epatite D)
EPATITE VIRALE B
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Malattia infettiva che nella sua fase acuta ha un decorso clinico simile a quello delle altre
forme di epatite virale. Da esse si distingue:
per l’agente eziologico e dal punto di vista epidemiologico
per le modalità di trasmissione, di incubazione e per tendenza a cronicizzare
differisce dall’epatite A
per gli stessi aspetti (a parte l’agente eziologico) è simile all’epatite C
l’epatite B è un’infiammazione del fegato causato da un virus HBV
EZIOLOGIA
Il virus dell’epatite B è indicato con l’acronimo HVB (hepatitis b-virus). È un virus a DNA.
L’HBV è uno dei virus più resistenti agli agenti chimici e fisici più dell’HAV, infatti resiste
per 6 mesi a temperatura ambiente ed è inattivato solo dopo un’ora di esposizione alla
temperatura di 90°. Tuttavia è sensibile ai comuni disinfettanti
PATOGENESI E CENNI CLINICI
- Trasmissione → le particelle virali penetrano nell’organismo per via parenterale, per
via transcutanea, attraverso le mucose, sangue (compresi piercing e tatuaggi – la
pratica di piercing e tatuaggi eseguiti in esercizi non autorizzati e non soggetti al
controllo, può rappresentare un fattore di rischio importante di contrarre queste
malattie), via parenterale inapparente (uso di rasoi, spazzolini da denti e forbici),
contagio sessuale e trasmissione verticale (il virus attraversa la placenta se la madre si
ammala di epatite B nel secondo-terzo trimestre di gravidanza). L’infezione può
avvenire altresì durante il parto. Raggiungono il fegato e si moltiplicano all’interno
delle cellule epatiche. L’infezione resta sintomatica ed è rivelata anche a distanza di
tempo dalla presenza di anticorpi specifici. In minoranza l’infezione acuta si manifesta
con i sintomi tipici del danno epatico quali ittero, nausea, inappetenza e stanchezza.
- Complicanze → cronicizzazione della malattia (5-10 % dei casi) con conseguente stato
di portatore cronico. Tuttavia anche in questi casi si può avere l’evoluzione verso la
cirrosi epatica che nel corso dell’anno diventa un tumore (carcinoma epatocellulare).
Un’altra delle conseguenze è l’insorgenza di forme fulminanti seguita rapidamente
dalla morte
EPIDEMIOLOGIA
l’epatite B è diffusa in tutto il mondo.
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L’HBV infetta solo l’uomo quindi serbatoio e sorgente sono il malato e il portatore e
l’unica fonte del contagio è l’uomo stesso. Il malato è infettante durante il periodo di
incubazione e nella fase acuta della malattia. Il virus si trova nel sangue e nei vari
fluidi corpori (sperma, saliva, secrezione vaginale, latte materno lacrime e sudore) e
non si trova invece nelle feci.
PREVENZIONE
I controlli del sangue ed emo-derivanti (plasma sanguigni e monoglobulina) per
escludere l’HBV;
Uso di aghi e siringhe monouso (le persone più esposte al rischio sono i
tossicodipendenti che usano droghe per vie iniettiva)
Rispetto delle procedute per la sterilizzazione chimica di tutti gli strumenti utilizzati
in ambito lavorativo (odontoiatria, chirurgia ed estetica).
Vaccino – Legge 165 del 27.05.1991 che ha introdotto l’obbligatorietà del vaccino per
l’epatite B. Il ciclo delle vaccinazioni prevede 3 somministrazione a 0, 3, e 6 mesi. Nei
nuovi nati, le tre dosi si somministrano negli altri vaccini per l’infanzia al terzo, quinto
ed undicesimo mese. Nei neonati di mamma portatrice (HbsAg+) viene adottato lo
schema di somministrazione 0 – 1 – 2 – 11 mesi
INFLUENZA
È una malattia infettiva, acuta e altamente contagiosa causata da virus influenzali che
infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni). Spesso vengono impropriamente etichettate come
influenza diverse infezioni delle prime vie respiratorie sia di natura batterica e virale che
possono presentarsi con sintomi molto simili, infatti nel periodo dell’anno in cui la
circolazione del virus influenzale è massima (in Italia autunno ed inverno), possono
contemporaneamente circolare molti altri virus che produco delle affezioni del tutto
indistinguibili dal punto di vista clinico dell’influenza.
EZIOLOGIA
-I virus influenzali appartengono alla famiglia ORTHOMYXOVIRIDAE
-costituiti da un filamento interno di RNA - ribonucleoproteina
-sono strutture dal cui rivestimento sporgono delle proiezioni o spine (spikes) costituite
da 2 distinti tipi di glicoproteine – ANTIGENI DI SUPERFICIE:
1) EMOAGGLUTININA (indicata con la lettera H)
2) NEURAMINIDASI (indicata con la lettera N)
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INSTABILITA’ GENETICA
Spostamento antigenico (antigenic shift). È un fenomeno che riguarda solo i virus
influenzali di tipo A e consiste nella comparsa nell'uomo di un nuovo ceppo virale con
una proteina di superficie (HA e/o NA) appartenente a un sottotipo diverso da quelli
comunemente circolanti nell'uomo. Gli shift antigenici sono dovuti o a riassortimenti
tra virus umani e animali (aviari o suini). Quindi la fonte dei nuovi sottotipi sono
sempre virus animali. Poiché la popolazione non ha mai incontrato prima questi
antigeni, in determinate circostanze questi cambiamenti di maggiore entità possono
provocare una infezione improvvisa e invasiva in tutti i gruppi di età, su scala
mondiale, che prende il nome di "pandemia".
IPOTESI DEL RIASSORTIMENTO GENETICO DEL VIRUS A DELL’INFLUENZA
Ipotesi varianti maggiori derivino da processi di ricombinazione tra virus umani e virus animali
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-La protezione dura 6-9 mesi vaccino da ripetere ogni anno preferibilmente nel periodo
autunnale per avere una buona protezione per tutto il periodo di massima circolazione dei
virus influenzali.
-le persone da vaccinare preferibilmente sono soggetti ad alto rischio complicazioni e morte:
anziani +65, cardiopatici, broncopneumopatici, diabetici, donne gravide.
IMPORTANTE:
IGIENE RESPIRATORIA contenimento della diffusione derivante dagli starnuti, colpi di
tosse con la protezione della mano e di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si
sente influenzati soprattutto LAVARSI SPESSO LE MANI soprattutto dopo essersi soffiati il
naso o starnutito. Tale pratica riduce il rischio di contagio e diffusione.
Infezioni parassitarie
cutanee PEDICULOSI-
SCABBIA
PEDICULOSI:
INFESTAZIONE dell’uomo da parte di pidocchi
-I pidocchi sono parassiti dell’uomo che si nutrono pungendo la parte del corpo colpito (cuoio
capelluto e altre zone del corpo ricoperte da peli) depositando un liquido che causa intenso
prurito.
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-Caratteristica fondamentale dei pidocchi è quella di vivere, quasi esclusivamente, sul corpo
umano, poiché non possono vivere a lungo lontani dall'ospite.
-La pediculosi è un'infestazione molto comune provocata dai pidocchi, piccoli parassiti di
colore bianco-grigiastro che vivono solo sull'uomo e ne succhiano il sangue. Sono di
dimensioni ridotte (da uno a tre millimetri) e depongono le uova attaccandole al fusto dei
capelli o dei peli, sui quali si muovono facilmente grazie agli uncini posti sulle zampe.
-Esistono 3 tipi di pidocchio che sono PARASSITI OBBLIGATI DELL’UOMO:
1) Pidocchio del corpo: Gli unici pidocchi in grado di diventare possibili vettori di
microrganismi patogeni per l'uomo sono i pidocchi del corpo, che presentano problemi
di sanità pubblica nei periodi caratterizzati da calamità naturali o da guerre, in cui sono
frequenti situazioni di confusione e di disagio sociale.
2) Pidocchio del pube: via di trasmissione sessuale, può interessare anche peli ascelle,
sopracciglia
3) Pidocchio del capo: insetto di 1-4 mmdi lunghezza, femmina più grande del maschio,
infesta il cuoio capelluto, pediculosi più frequente, epidemia nella collettività. Vive sul
cuoio capelluto e depone le uova sulla radice del capello
CARATTERISTICHE DEL PIDOCCHIO:
-sono insetti
-assenza di ali – non volano- si trasmettono per contatto
-hanno apparato boccale adatto a perforare la cute
-6 zampe forniti di uncini che permettono di attaccarsi fortemente a capelli e peli
-sono di colore bruno o bianco grigiastro
-si nutrono di sangue umano che prelevano dal derma con gli STILETTI
-quando il parassita preleva il sangue , la saliva riversata dall’insetto nella ferita è
ANTIGENICA si ha quindi una REAZIONE INFIAMMATORIA che provoca PRURITO
-vita media di un parassita 40-50gg
-la femmina depone circa 400 uova ovvero circa 7-8 al giorno che maturano e si sciudono
in 7 giorni alla temperatura ottimale di 32° C.
-le uova (LENDINI) sono strettamente legate al capello grazie ad un materiale che la
femmina secerna attraverso un sistema ghiandolare specifico
-al di fuori del proprio ambiente ovvero la testa umana il pidocchio sopravvive solo 1-2
giorni perché non è in grado di nutrirsi, le uova sono più resistenti e possono sopravvivere
nell’ambiente fino a 10 gg.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
-le lendini sono ben visibili perché bianche differenza forfora che viene via
-dalle uova dopo 7-10 gg nasce il giovane parassita (NINFA OVVERO LA FORMA
IMMATURA DEL PIDOCCHIO) che inizia a nutrirsi del sangue dell’ospite e matura in una
settimana diventando in grado di deporre nuove uova.
MODALITA’ DI TRASMISSIONE:
Contrariamente a quanto si tende a credere, i pidocchi "non saltano" da una testa all'altra.
Il contagio avviene fra persona e persona, sia per contatto diretto, che attraverso lo
scambio di effetti personali quali: pettini, spazzole, fermagli, sciarpe, cappelli,
asciugamani, cuscini, biancheria da letto ecc.
-trasmissione diretta; testa-testa; I PIDOCCHI NON SALTANO DA UNA TESTA
ALL’ALTRA
-Trasmissione indiretta, con lo scambio di spazzole, pettini, capelli, sciarpe e per contatto
(sempre trasmissione indiretta) biancheria del letto
-la pediculosi crea tanto disagio perché c’è poca informazione ed è difficile gestire il
problema: sbagliando si ritiene che i pidocchi circolino solo tra le persone con scarsa
igiene personale e spesso i genitori si vergognano ad ammettere che i propri figli sono
infestati dai pidocchi. “L’infestazione da pidocchi (pediculosi del capo) è un evento
piuttosto frequente, soprattutto fra coloro che frequentano scuole e comunità. La
pediculosi non è segno di cattiva igiene e colpisce persone di qualsiasi strato sociale.
Quando si presenta, deve essere affrontato con tempestività, per evitare che
l’infestazione si trasmetta ad altre persone.”
Nel caso in cui i docenti o i collaboratori scolastici rilevino negli alunni segni sospetti
di pediculosi o nel caso in cui siano gli stessi genitori a segnalare il caso, dovranno
avvisare il Dirigente Scolastico perché questi si attivi con le misure previste dalla
normativa vigente.
-stabilisce la sospensione della frequenza scolastica dei soggetti affetti fino all’avvio di
idoneo trattamento disinfestante, certificato dal medico curante. La Circolare del
Ministero della Salute del marzo 1998 cita che se la pediculosi è accertata, il bambino
può tornare scuola il mattino dopo il primo trattamento con il certificato del medico
curante.
PROVVEDIMENTI:
-shampoo specifico in grado di eliminare i pidocchi e distruggere le uova dopo qualche lavaggio
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-passaggio pettine fitto che li rimuove meccanicamente
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SCABBIA:
EZIOLOGIA:
-La scabbia è causata dagli acari Sarcoptes scabiei var. hominis (forma
tondeggiante e colore biancastro), un parassita umano obbligato che vive nei cunicoli
scavati nello strato corneo.
PATOGENESI:
-sono contagianti le femmine gravide, le larve e le uova; i maschi (vivono per circa 45
giorni e non penetrano nella pelle) muoiono poco dopo l’accoppiamento.
-La femmina fecondata resta sulla superficie cutanea sino a quando le uova sono
quasi mature (è questo il periodo durante il quale esse possono contagiare per
contatto altri individui) dopodichè scava nello strato corneo della pelle una galleria
nella quale si annida e prosegue nel suo “scavo” alla velocità di circa 0.2mm al giorno.
Dopo poche ore dallo scavo del cunicolo, la femmina gravida inizia a deporre le uova
(circa 10-25 al gg), per un periodo massimo di due mesi, dopodiché muore.
Nell’arco di 2 settimane le uova si schiudono e danno origine alle larve e scavano a
loro volta altri cunicoli dove proseguono nella loro evoluzione.
MODALITA’ DI TRASMISSIONE:
DIRETTO-La scabbia viene facilmente trasmessa da persona a persona tramite il
contatto fisico specie quello sessuale;
INDIRETTO-attraverso vestiti, biancheria, asciugamani
-l’acaro può sopravvivere fuori dalla cute per 2-3 gg. Questa premessa è doverosa
per comprendere come il contagio, nella grande maggioranza dei casi, sia
prevalentemente interumano.
INCUBAZIONE: inferiore a 1 mese ma talvolta si estende fino a 2
SEDI DI INFEZIONE:
L’acaro femmina predilige determinate zone della cute
-ascelle
-addome
-genitali
-Ginocchia
-caviglie
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
-gomiti
-polsi
-natiche
-spazi interdigitali
-areole mammarie (donne)
Pianta dei piedi (bambini)
Queste zone possono variare in rapporto all’età e al sesso della persona infestata.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
LE MICOSI
-Micosi è un termine generico con il quale ci si riferisce a diverse patologie infettive,
provocate da funghi microscopici (miceti), che possono colpire l’uomo, gli animali e anche le
piante.
Esistono diversi criteri di classificazione delle micosi; uno di quelli più utilizzati le distingue
facendo riferimento alle sedi che sono interessate dal processo infettivo; si parla pertanto di:
MICOSI MUCO-CUTANEE
Le micosi muco-cutanee interessano cute, mucose e annessi cutanei (PELI, CAPELLI, UNGHIE).
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO:
terapie prolungate, squilibri ormonali, diabete, alimentazione, stress, igiene personale,
indumenti intimi, stile di vita, cosmetici, area geografica, fattori climatici.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
LIEVITI
IL GENERE CANDIDA
La Candida è un genere di lieviti, la cui specie più importante è Candida albicans che causa
infezioni fungine nell'uomo e negli animali, definite candidosi.
La maggior parte delle infezioni da Candida interessa la cute e le mucose.
EZIOLOGIA
La Candida rappresenta un gruppo di circa 150 specie di lieviti. La C. albicans è responsabile
di circa il 70-80% di tutte le infezioni da candida.
MICOSI SUPERFICIALE:
TIGNE E DERMATOFITI
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
Tigna è un termine generico riferito ad alcune micosi cutanee, infezioni fungine che
normalmente interessano gli strati più superficiali della cute. Molto comuni alle nostre
latitudini, le tigne sono altrimenti dette dermatofizie, in quanto causate da funghi filamentosi
della pelle che si riproducono mediante spore (dermatofiti ovvero funghi filamentosi(muffe)
in grado di parassitare esclusivamente strutture morte, ricche di materiale cheratinico (strato
corneo, peli, unghie)).
TRASMISSIONE: La tigna è molto contagiosa. Si trasmette all’uomo per contatto con persone
malate, cellule di pelle morta, peli o capelli infetti, attraverso il contatto con oggetti o superfici
che una persona infetta o l’animale ha di recente toccato o strofinato (es. vestiti, asciugamani,
lenzuola, biancheria, pettini e spazzole). Altre volte il contagio può avvenire con l’uso in
comune di docce o spogliatoi delle palestre (come nel caso della tigna del piede). Non vanno
dimenticate le infezioni da animali, contratte dall’uomo direttamente con il contatto con
bestie infette.
Questi miceti filamentosi si nutrono della cheratina presente nello strato corneo
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dell'epidermide e negli annessi cutanei, provocando delle caratteristiche lesioni ad anello, a
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
bordi netti e ad evoluzione centrifuga; inizialmente le macule si presentano come una sorta di
"brufolo", che più o meno velocemente si allarga in maniera centrifuga, lasciando
progressivamente intatta la cute al centro. Tale lesione viene descritta con il termine latino
"tinea", seguito dalla specificazione della sede colpita.
Così, ad esempio alcuni di questi dermatofiti possono infettare il cuoio capelluto (tigna del
capo o tinea capitis L'infezione del pelo è preceduta dall'invasione dello strato corneo
dell'epidermide circostante il follicolo pilifero da parte del fungo. Dall'epidermide i
dermatofiti si spingono all'interno del follicolo e attaccano il pelo), altri il viso (tigna del volto
o tinea faciei e tigna della barba), il tronco (tinea corporis), le mani (tinea manum), i piedi
(tinea pedis detta anche “piede d’atleta”, che è una micosi del piede molto comune soprattutto
nei giovani sportivi), le pieghe inguinali (tinea cruris) e unghie (tinea unguium).
In Italia l’infezione è acquisita tramite CONTATTO con ife o materiale cheratinizzato infetto da
un ospite infetto o da uno sensibile.
Sono sensibili all’infezione persone di tutte le età e di entrambi i sessi anche se TINEA CAPTIS
è più comune in età prepuberale MENTRE TINEA CRURIS e TIENA PEDIS è più diffusa nei
maschi adulti.
o La natura funghina di quest’affezione cutanea va sempre documentata attraverso
dimostrazione e identificazione del micete.
ALIMENTAZIONE
Necessaria per l’accrescimento PSICO-FISICO dell’organismo ma se sbilanciata è anche fattore
di causa per l’insorgenza di malattie:
CAMBIA LA DIFFUSIONE DELLE MALATTIE CALO MALATTIE INFETTIVE e AUMENTO
MALATTIE CRONICO DEGENERATIVE
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SALUTE ALIMENTAZIONE
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
METABOLISMO: ritmo con il quale l’organismo consuma energia producendo calore (la
velocità varia da persona e persona).
L'IMC è stato studiato per valutare i rischi correlati al sovrappeso e all'obesità in soggetti
adulti (18-65 all’indice di Massa Corporea (IMC, kg/m2) si calcola:
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o Epidemia globale
PREVENZIONE:
stile di vita sano, alimentazione corretta, attività fisica adeguata (30 minuti di movimento
camminata, nuoto, bici.. al giorno per 5 volte la settimana), trattamento farmacologico,
trattamento chirurgico (in caso di obesità acuta BMI=35-40)
OBESITA’ INFANTILE:
o Lotta alle dipendenze DIVULGANDO informazioni sui corretti stile di vita per
promuovere la salute
Quindi condizione medica caratterizzata dall’accumulo di grasso corporeo in eccesso che può
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
portare ad un effetto negativo sull’aspettativa di vita e quindi problemi di salute.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
Il tasso annuale della prevalenza dell’obesità infantile è 10 volte più alto di quello degli anni
70. Incremento dell’epidemia per l’adulto e aggrava la sfida sanitaria per le prossime
generazioni.
-sovrappeso e obesità sono responsabili nell’adulto dell’80% diabete tipo 2, 55% ipertensione
2 TIPI DI OBESITA’
CIBO SPAZZATURA - JUNK FOOD Cibo preconfezionato di scarso valore nutritivo e alto
contenuto calorico, di zuccheri e di grassi, come merendine, snack confezionati, dolciumi.
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malattie cardiovascolari, diabete e obesità
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
Queste caratteristiche fanno si che l’apporto calorico anche di piccole dosi sia comunque
elevato.
Spurlock inizia il mese con una colazione in un McDonald's effettuando al tempo stesso quasi
tutti i suoi spostamenti in taxi, per diminuire i passi effettuati al giorno ai circa 2500 di un
americano medio. Le abitudini alimentari di Spurlock durante l'esperimento sono che deve
mangiare tre pasti Mc Donald's al giorno. A 33 anni era in salute e perfetta forma fisica prima
dell’esperimento era 188 cm e pesano 84 kg. Dopo 30 gg ha preso 11 kg con incremento della
massa corporea del 13%. Ha portato depressione, cambi di umore dipendenza e forte
stanchezza.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
bambini sotto 7 anni: se non hanno altri problemi l’obiettivo può essere il mantenimento del
peso piuttosto che la perdita
bambini di 7 anni o più: la perdita del peso è consigliata o per i bambini più piccoli con
problemi di salute – dieta ipocalorica ed esercizio fisico
FARMACI Xenical FARMACO consigliato per gli adolescenti dai 12 anni in su che impedisce
l’assorbimento dei grassi nell’intestino
CHIRURGIA se il peso del bambino rappresenta una minaccia per la salute di quanto non
facciano i potenziali rischi della chirurgia
ATTIVITA’ FISICA
QUANTITA’ se si fa sport 2-3 volte la settimana , se non si fa sport una passeggiata e un po’
di movimento tutti i giorni
Camminare 1 ora – 4 km – 90 kcal Correre 1 ora – 8,5 km – 480 kcal Danza 1 ora –
600 kcal Sci 1 ora – 600 kcal
Il veicolo alimentare (assieme a quello idrico) uno dei principali per la diffusione delle
malattie infettive e delle tossinfezioni alimentari.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
Sono ben distinte dalle infezioni veicolate dagli alimenti infatti hanno la SPECIFICITA’
EPIDEMIOLOGICA di essere causate solo da particolari batteri e di essere veicolate solo da
particolari alimenti al cui interno è avvenuta un’intensa moltiplicazione batterica.
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AGENTI RESPONSABILI
SALMONELLE Minori
Staphylococcus Aureus Produttore Di Enterotossine
Clostridium Botulinum
Clostridium Perfringens
Vibio Parahaemoliticus
Bacillus Cereus
TOSSINFEZIONE DA SALMONELLE
SALMONELLOSI MINORI
CENNI CLINICI:
- incubazione 12-36h
- febbre, diarrea, vomito, cefalea, dolori addominali
- decorso anche grave per bambini e anziani – possibili setticemie
- L’infezione si trasmette per via oro-fecale (L’AGENTE SI TROVA NELLE FECI DEL
SERBATOIO E DELLA SORGENTE quindi si prende con alimenti non lavati bene o crudi
come uova crude contaminate oppure il bambino toccandosi le parti intime senza
lavarsi le mani contamina gli oggetti che altri toccheranno e porteranno alla bocca
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
favorendo
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
l’ingresso del patogeno o possono essere infettati perché lavati don acqua
contaminata), attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto,
attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le
salmonelle. quindi possibile trasmissione interumana soprattutto nei bambini
- I principali veicoli di trasmissione della salmonella sono rappresentati da:
alimenti
acqua contaminata
piccoli animali domestici. bini.
CENNI CLINICI:
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
PREVENZIONE:
-come gli altri agenti di tossinfezioni questi stafilococchi enterotossici non alterano i caratteri
organolettici degli alimenti quindi la prevenzione deve partire dal produttore
-è opportuno allontanare dal contatto con gli alimenti coloro che sono affetti da lesioni ed
escoriazioni delle mani
BOTULISMO
Intossicazione alimentare che deriva dal nome latino BOULUS che significa salsiccia
perché un tempo era conseguenza del consumo di insaccati contaminati. In realtà sono
contaminati gli alimenti come conserve vegetali, tonno e insaccati purché conservati
sottovuoto o in scatole metalliche o barattoli di vetro con chiusura ermetica.
Intossicazione alimentare causata dal bacillo BOTULINICO clostridium botulinum che
produce una potente ESOTOSSINA che elabora e libera negli alimenti che contagia
EZIOLOGIA:
Bacillo gram-positivo, sporigeno e anaerobio
Produce esotossina ( si è a conoscenza di 7 tipi ma solo quelle A, B e E intossicano
l’uomo).
Le spore si trovano nel terreno e nelle acque dove il bacillo si riproduce nel materiale
organico in decomposizione
Alimenti frequentemente contaminati all’origine o durante la loro preparazione
Affinché le spore passino alla fase germinativa e quindi il batterio torni alla sua fase
vegetativa e produca le esotossine è necessario avere condizioni favorevoli : tali
condizioni sono quelle di anaerobiosi quindi assenza di ossigeno, di Ph alcalino,
disponibilità di acqua libera condizioni di insaccati e prodotti in scatola soprattutto
sott’olio.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
TRATTAMENTO:
Il trattamento è con un SIERO ANTITOSSICO POLIVALENTE, da usare in dosi elevate
- Più è efficace quanto prima è effettuato in quanto è improbabile che la tossina già
fissata ai recettori nervosi possa essere neutralizzata
PREVENZIONE:
possono trasmettersi anche con altre modalità (per contagio diretto o indiretto tramite
diversi veicoli) infatti gli alimenti rappresentano dei veicoli particolarmente efficienti ma non
indispensabili
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
-malattia endemica in tutto il mondo e in particolare nei paesi a clima temperato e caldo
-L’Italia continua a far registrare il più alto tasso di mortalità nell’ambito europeo
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
IL CONTAGIO AVVIENE:
Gli alimenti più spesso agiscono come veicoli di trasmissione sono i frutti di mare e gli ortaggi
mal lavati.
Malattia PATOGENA PER L’UOMO – i malati e i portatori sono l’unica fonte di infezione infatti il
malato espelle i bacilli con le feci nelle fasi avanzate della malattia ma anche con le urine.
PREVENZIONE:
- Isolamento malato in ospedale o a casa secondo le disposizioni vigenti nel nostro
paese l’isolamento del malato deve durare fino a quando non si ottengono 3
CORPOCOLTURE NEGATIVE, eseguite ad intervalli di almeno 24h l’una dall’altra, la
prima da eseguire quando la terapia antibiotica è stata sospesa da almeno 3 giorni.
- Conviventi tenuti sotto sorveglianza sanitaria per almeno 20 giorni a partire
dall’ultimo contatto con il malato e sottoposti ad esame delle feci per scoprire
eventuali portatori
- Disinfezione della biancheria e stoviglie sufficiente lavaggio in lavastoviglie e
lavatrice giacché il batterio non resiste alla temperatura di lavaggio.
- Disinfezione stanza di degenza
VACCINAZIONE:
-Vaccino di massa utile solo nei paesi in via di sviluppo dove il tifo è presente ad alti livelli
-Vaccino individuale consigliato a tutti coloro che da zone indenni si recano in zone dove il
rischio di infezione è elevato facendo comnque presente che devono fare attenzione alle
bevande e agli alimenti.
Attualmente 2 tipi di vaccini:
1- costituito da batteri vivi attenuati USO ORALE, 3 CAPSULE da ingerire a
giorni alterni 1-3-5 giorno, 70-90% efficacia protettiva e persiste per 2-3 anni
2- Vaccino antigene polisaccaridico Vi purificato, somministrato per via
intramuscolare in unica dose. Efficacia protettiva 60-90% e persiste per almeno
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3 anni.
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EPATITE A
- L’epatite A è una malattia infettiva acuta, causata da un virus a RNA, che colpisce il
fegato.
EZIOLOGIA:
l’agente eziologico è un piccolo virus contenente il genoma rna,è incluso nel genere
hepotovirus della famiglia dei picornaviridae. È UN VIRUS MOLTO RESISTENTE
ALL’AMBIENTE ESTERNO.
PATOGENESI E CENNI CLINICI:
- Penetra per via orale, raggiunge l’intestino e attraverso la vena porta il fegato dove si
moltiplica attivamente.
- È espulso dall’intestino trovandosi quindi nelle feci con cui viene espulso. Nelle feci è
presente nell’ultimo periodo di incubazione (DURA IN MEDIA DA 15 A 50 GIORNI
QUINDI 30 GIORNI) e raggiunge la massima concentrazione nella fase PREITTERICA,
per diminuire alla comparsa dell’ittero e scomparire entro pochi giorni.
EPIDEMIOLOGIA:
- L’infezione generalmente si trasmette per via INDIRETTA per via oro-fecale, attraverso
l’ingestione di cibi o acqua contaminati. TRA ALIMENTI SONO VEICOLI
PARTICOLARMENTE ATTIVI I FRUTTI DI MARE CRUDI (che possono concentrare i
virus se sono allevati in acque contaminate da scarichi fognari).
- L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e il Centro europeo per la lotta
alle malattie (ECDC), studiando l’origine dei focolai epidemici, hanno individuato
molteplici tipologie di alimenti che possono essere veicolo per l’infezione. Tra questi,
quelli più frequentemente coinvolti, sono: pesce e prodotti a base di pesce, crostacei,
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
PREVENZIONE:
-il malato deve essere tenuto in isolamento per 7 giorni dalla diagnosi o dalla
scomparsa dell’ittero
-opportuna disinfezione delle feci e degli effetti proveniente dal malato (indumenti e
stoviglie)
VACCINOPROFILASSI:
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
- Dopo la cottura
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
NUTRITIVE SCONGELAMENTO :
-le carni vanno scongelate lentamente, in modo che l’acqua tornata allo stato liquido venga
gradualmente assorbita dai tessuti
-non scongelare le verdure ma cuocerle subito per evitare la perdita di liquidi ricchi di
sostanze nutritive
LATTE:
alimento completo che contiene in rapporti ottimali tutti i principali elementi nutritivi
indispensabili all’organismo umano e l’accrescimento umano
composizione ricca di sostanze nutritive e di acqua libera il latte costituisce un ottimo
terreno di coltura per molti microrganismi saprofiti già presenti al momento della
mongitura e in conseguenza a ciò va rapidamente incontro a alterazioni se tenuto a
temperatura ambiente mentre si prolunga solo di poco se nella cua conservazione è
refrigerato
alimento indispensabile per l’alimentazione umana, importante nella dieta in un regime
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
dietetico equilibrato va consumato come tale e sotto forma dei suoi derivati.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
Le caratteristiche chimiche e chimico fisiche del latte sono tali da favorire la crescita di una
vasta gamma di microrganismi.
Dal punto di vista igienico- sanitario il problema maggiore è costituito dalla possibilità che
il latte sia contaminato da microrganismi patogeni
Il numero di batteri presenti varia in funzione:
legate all’animale: superficie della mammella, la cute dell’animale, le mani del mungitore e
le attrezzature usate per la mungitura. Le feci possono trasferire nel latte anche
microrganismi patogeni;
legate all’ambiente: il contenuto microbico dell’aria varia entro limiti molto ampi e
dipende dalle condizioni ambientali. Tutte le operazioni che aumentano la quantità di
pulviscolo portano ad un aumento della carica microbica dell’aria;
“il latte alimentare destinato al consumo umano diretto deve aver subito in un’impresa che
tratta tale alimento ALMENO un TRATTAMENTO TERMICO ammesso o un TRATTAMENTO DI
EFFETTO EQUIVALENTE AUTORIZZATO (legge n.169 del 1989)”
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È escluso il latte crudo certificato che può essere fornito solo dal produttore al consumatore.
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LA STERILIZZAZIONE
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Nel latte pastorizzato dopo qualche giorno a temperatura ambiente di frigo i germi SAPROFITI
si moltiplicano alterando le caratteristiche organolettiche in tempi brevi.
TEMPI DI CONSERVAZIONE
È la data entro la quale il prodotto conserva Data entro la quale il prodotto deve essere
le qualità organolettiche e nutrizionali. necessariamente consumato o venduto
ACQUA
L’acqua non può essere PURA in natura perché a seconda dei materiali con cui viene a
contatto contiene SOSTANZA DISCIOLTE INORGANICHE E ORGANICHE, PARTICELLE SOLIDE
E MICRORGANISMI DI ORIGINE DIVERSA CON DIVERSO IMPATTO SULLA SALUTE.
ACQUA SUPERIFCIALE Le acque di superficie sono quelle acque che si raccolgono sulla
superficie della terra: corsi d'acqua, laghi, zone umide, mari e oceani.
ACQUA REFLUA Le acque reflue o di scarico sono tutte quelle acque la cui qualità è stata
pregiudicata dall'azione antropica dopo il loro utilizzo in attività domestiche, industriali e
agricole, diventando quindi inidonee a un loro uso diretto in quanto contaminate da diverse
tipologie di sostanze organiche e inorganiche pericolose per la salute e per l'ambiente. L'acqua
che il suolo riceve sotto forma di pioggia, di neve e grandine in parte va ad alimentare i corsi
d'acqua, i laghi, i mari; in parte viene assorbita dalle radici e in parte evapora.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
La quantità d'acqua non trattenuta filtra nel terreno attraverso sabbia e ghiaia.
Quando l'acqua incontra strati di argilla o di rocce impermeabili si ferma e allora si accumula,
formando depositi chiamati falde acquifere.
ACQUA POTABILE l’uso dell’acqua che maggiormente espone a pericoli per la salute perché
può far introdurre sostanze tossiche e microrganismi attraverso l’apparato digerente.
Le acque adibite al consumo umano sono quelle destinate ad uso POTABILE, per la
preparazione di cibi e bevande o per altri usi domestici. Qualunque sia la fonte
utilizzata per il consumo umano deve essere:
-INNOCUA cioè non contenere sostanze o microrganismi che possano nuocere alla
salute
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
PARASSITI: giardia
VIRUS: epatite A, E
• 7 cervicali
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• 12 toraciche
• 5 lombari
• 5 sacrali (che sono fuse insieme)
• 5 coccige (fuse insieme).
Ogni vertebra è collegata all’altra attraverso un disco cartilagineo che permette i movimenti di
lateralità della colonna.
Le prime 2 vertebre cervicali (atlante ed epistrofeo) sono di forma particolare poiché hanno un
arco molto sviluppato e un corpo quasi assente, consentendo la lateralità.
La successione degli archi vertebrali viene a creare un canale chiamato “vertebrale” in cui è
contenuto il midollo spinale (osso occipitale).
La colonna vertebrale non è dritta ma presenta 4 curvature.
1. LORDOSI CERVICALE: prima curva che ha una convessità in avanti e corrisponde al
tratto cervicale.
2. CIFOSI DORSALE: corrisponde al tratto dorsale (convessità indietro)
3. LORDOSI LOMBARE: convessità in avanti.
4. CIFOSI SACRALE.
(Tutte le curve “convessità” in avanti sono lordosi, mentre le curve indietro si chiamano
cifosi).
L’asse è importante sulla forma del corpo, se queste curve sono alterate avremo ripercussioni
estetiche e funzionali. Le accentuazioni della curva sul piano anteroposteriore possono dare:
3. SCOLIOSI: deviazione sul piano frontale. deviazione sul piano frontale. È un difetto
posturale congenito o acquisito a causa di traumi, atrofie muscolari, scorretta posizione.
Esistono due forme.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
•scoliosi (disformismo): alterazione strutturale delle vertebre. Il difetto sta nella 1° parte in
cui la colonna è deviata lateralmente; alterazione di crescita del corpo della vertebra che poi si
corregge per non cadere.
Gli aspetti della scoliosi sono spalle abbassate, bacino sbilanciato o rachide curvo.
La scoliosi è un difetto strutturale osseo a carico della colonna vertebrale. Riguarda una
deviazione laterale e rotatoria persistente della colonna vertebrale. Nella scoliosi vera la
flessione in avanti non da correzione ma evidenzia un gibbo. Questa scoliosi non è
correggibile spontaneamente nè da nessuna attività fisica ed è progressiva fino alla fine della
crescita.
Un’altra patologia comune della colonna vertebrale è l’ernia del disco che interessa il disco
intervertebrale. Quest’ultimo è formato da una capsula fibrosa che contiene al suo interno una
parte centrale meno densa. Nell’ernia del disco la lesione della capsula fibrosa determina la
fuoriuscita (ernia) di parte del nucleo polposo.
PREVENZIONE:
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
corretta alimentazione
educazione motoria e attività fisica
sorveglianza dell’ambiente scolastico come adeguata altezza dei banchi e uso
degli zaini (distribuzione del peso)
screening delle scuole
migliorare gli errori posturali quando i bambini sono seduti
CARIE DENTALI:
innervato. PATOGENESI
Processo cariogeno
Le carie si distinguono per superficiali, medie e profonde, a seconda ndella distanza dalla
polpa del dente. La caria superficiale interessa lo smalto e le parti più esterne della dentina
e generalmente non provoca dolore. La carie media coinvolge ampiamente la dentina
causando sensibilità alla variazione di temperatura o IN PREWZSENZA DI PARTICOLARI
CIBI (DOLCI ECC). la carie profonda interessa dentina e polpa, cuasa necrosi e perdita del
dente.
SINTOMI:
Nei primi stadi, la carie è asintomatica. Quando i batteri si spingono in profondità, il processo
carioso dà origine a disturbi come mal di denti, alitosi ed ipersensibilità dentinale.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
PREVENZIONE
Informazione
Corretta igiene della bocca
Controlli periodi dal dentista
Alimentazione equilibrata
Irrobustimento dello smalto
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
Ametropie. Anomalia di rifrazione dell’occhio ovvero una patologia oculistica che riduce la
normale capacità visiva.
MIOPIA
Incapacità di mettere a fuoco oggetti lontani ed è quella condizione visiva dove la lunghezza
del bulbo è superiore al necessario. Può essere congenita o acquisita
IPERMETROPIA
È un particolare difetto di rifrazione che, in funzione della sua entità e dell’età del soggetto,
determina la visione affaticante e non perfetta degli oggetti; al contrario della miopia, è quella
condizione visiva dove la lunghezza del bulbo è inferiore al necessario.
ASTIGMATISMO
PRESBIOPIA
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Bruciore
Ammiccamento frequente
Lacrimazione- secchezza-stanchezza alla lettura
Visione annebbiata
Visione sdoppiata
Fastidio della luce
Mal di testa.
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
Il benessere all’interno delle abitazioni e dei luoghi di lavoro dipendono da diverse condizioni:
Microclima
Illuminazione
Livello di rumorosità
temperatura
aria
umidità relativa
ventilazione
temperatura radiante.
Le sensazioni di caldo e di freddo infatti non dipendono soltanto dalla temperatura dell’aria
ma dalla combinazione di questi fattori fisici. Es: alla stessa temperatura si può provare una
situazione di benessere diversa se il grado di umidità o ventilazione differisce.
Ecco perché per valutare l’idoneità del microclima e il benessere termico si fa riferimento alla
temperatura percepita
Dipende dall’influenza che i fattori fisici hanno sui meccanismi fisiologici della dispersione de
calore prodotto dall’organismo e sul mantenimento del valore ottimale della temperatura
corporea. (ascellare: 36-37°; rettale 37-37,5°). Il mantenimento della temperatura corporea al
suo valore ottimale è essenziale per regolare LO SVOLGIMENTO DI TUTTE LE FUNZIONI
VITALI DELL’ORGANISMO. Infatti, in caso di abbassamento della temperatura corporea
interna al di sotto dei 35°, si determina uno stato di ipotermia che inceppa il metabolismo
cellulare e si manifesta con una serie di alterazioni funzionali (rallentamento della frequenza
cardiaca e respiratoria e confusione mentale)
Per mantenere costante la temperatura interna il nostro organismo mette in funzione dei
meccanismi di termoregolazione (AUMENTO O DIMINUZIONE DELLA DISPERSIONE DI
CALORE IN RELAZIONE ALLE CONDIZIONI DELL’AMBIENTE).
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Appunti di Igiene DILETTA FORNARO Prof.ssa Caggiano
1. CONDUZIONE: cessione di calore da parte della cute e delle mucose allo strato dell’aria
(tanto maggiore è la cessione quanto più bassa è la temperatura ambientale)
UMIDITÀ DELL’ARIA
PATOLOGIE DA CALORE:
Se TEMPERATURA, UMIDITA’ RELATIVA E MOVIMENTO DELL’ARIA sono tali da SUPERARE la
capacità di dispersione del calore dell’organismo si possono avvertire sensazioni di malessere
legati al metabolismo e alla cardio-circolazione, aumento di temperatura cutanea, sudorazione
eccessiva e congestione delle mucose.
CRAMPI DA CALORE; colpiscono vari gruppi muscolari di soggetti che lavorano in
ambienti surriscaldati (causati dalla perdita di ELTTROLITI)
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MISURE DI PREVENZIONE:
Controllo dell’uscita degli allievi – uscita ordinata
Sensibilizzazione dei bambini ad un uso corretto del materiale scolastico
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