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La legge non può in nessun caso infrangere i limiti imposti dal rispetto
della persona umana. La salute costituisce un diritto fondamentale, la
cui violazione comporta al risarcimento del danno subito: tutti hanno
diritto ad essere curati, anche se non tutti hanno diritto a cure gratuite,
destinate esclusivamente a coloro che non sono in grado di far fronte
economicamente alle cure indispensabili per la propria salute.
Non si è obbligati a curarsi, se non nei casi previsti dalla legge (nel caso
di vaccinazioni obbligatorie per la prevenzione di malattie contagiose,
come per il COVID-19, oppure provvedimenti di cura e di isolamento per
soggetti portatori di malattie altamente contagiose).
Per quanto riguarda invece i paesi più poveri, ossia quelli del sud del
mondo, anche qui sono stati effettuati dei progressi, infatti la mortalità è
diminuita e molte più persone vengono vaccinate contro le malattie
contagiose. Ma sono ancora lontani rispetto ai livelli dei paesi ricchi,
soprattutto nelle zone di campagna. Capita infatti che chi abita in queste
zone sia costretto a percorrere molti chilometri per raggiungere un
ambulatorio o un ospedale.
Perché?
Vivere una vita sana e promuovere il benessere di tutti è importante per
costruire società prospere. Nonostante i grandi progressi nel
miglioramento del benessere e della salute delle persone negli ultimi
anni, le discrepanze nell'accesso all'assistenza sanitaria continuano ad
esserci. Ogni anno oltre 6.000.000 di bambini muoiono ancor prima di
compiere cinque anni e solo la metà di tutte le donne nei paesi in via di
sviluppo ha accesso all'assistenza sanitaria che necessita. Epidemie
come l'HIV o l’AIDS si diffondono dove la paura e la discriminazione
limitano la possibilità delle persone di ricevere i servizi necessari per
vivere una vita sana e dignitosa.