Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
LEZIONE 1
- Appartengono al genus dei servizi pubblici quei servizi rivolti all’utenza e destinati a soddisfare i
bisogni della collettività
- Le attività in cui si concretano i servizi sociali non sono riservate ai soggetti pubblici=
ordinamento garantisce la libertà ai privati di operare sia all’interno che all’esterno del servizio
pubblico.
- Art. 118 comma 4 Cost. esprime il principio di sussidiarietà orizzontale precisa= lo stato, le
province, regioni, città metropolitane favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini singoli e
associati per lo svolgimento delle attività di interesse generale
- SERVIZI SOCIALI: prestazioni sociali la cui previsione legislativa risponde agli obiettivi di fondo voluti
dalla Costituzione in tema di promozione del benessere fisico, psichico della persona
- La Costituzione indica gli obiettivi di fondo e le coordinate fondamentali della forma da cui si
muove il legislatore ordinario per dare corpo alla sua disciplina
- Gli obiettivi di fondo: sono i fini a cui i servizi sociali devono tendere, espressi dai principi
personalista, di solidarietà, di uguaglianza (art. 2-3 cost.)
- La Repubblica: riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo, sia nelle
formazioni sociali dove si svolge òa sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri
inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale
- Il valore della solidarietà principio fondamentale del sistema dei diritti sociali tanto a livello
costituzionale quanto a livello europeo.
- Compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
dell’organizzazione politica, economica e sociale del Paese
- Un principio che prevale intera Carta costituzionale
- Tutti i cittadini: pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, razza,
religione, di opinioni politiche di condizioni sociali e culturali (comma 1)
- Compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
dell’organizzazione politica, economica e sociale del paese (comma 2).
- Alle finalità a cui i diritti sociali devono tendere data attuazione tramite la previsione di specifici
compiti di protezione, aventi ad oggetto bisogni ritenuti fondamentali dall’ordinamento
- Così la Repubblica:
Tutela la salute, garantisce cure gratuite agli indigenti
Istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi
Rende effettivo il diritto dei capaci e dei meritevoli di raggiungere anche se privi di mezzi, i
grandi più alti degli studi, tramite borse di studio assegni alle famiglie e alle provvidenze
Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori
- All’attribuzione dei compiti appena esaminati si correla il riconoscimento a favore dei privati, di
una posizione di pretesa, corrispondente a un diritto finanziariamente condizionato
- I diritti sociali sono finanziariamente condizionati? la garanzia di questi diritti incontra delle
limitazioni, di carattere politico-istituzionale, di natura economico-finanziaria connesse con il c.d.
vincoli di finanza pubblica
- Il legislatore ha dato la piena attuazione al diritto alla salute con l’istruzione del Servizio sanitario
nazionale ad opera del L. 23 dicembre 1978, n. 833
- Il sistema subito un riordino, razionalizzazione in virtù delle riforme attuale negli anni Novanta
(d,lgs. 30 dicembre 1992, n.502 e d.lgs 19 giugno 1999, n. 229)
- La Repubblica tutela la salute come diritto dell’individuo e della collettività mediante il servizio
sanitario nazionale
- La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto della dignità e della libertà della
persona umana
- Il Servizio Sanitario Nazionale costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e
delle attività destinati alla promozione, al mantenimento e recupero della salute fisica e psichica di
tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali e sociali e secondo modalità che
assicurino l’uguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio
- Attuazione del servizio sanitario nazionale compete allo stato e alla regione e agli enti locali e
territoriali, garantendo la partecipazione ai cittadini e assicurando il collegamento e il
coordinamento con le attività degli altri organi, centri istituzionali attività incidenti sullo stato di
salute degli individui e della collettività.
- Diritto a un ambiente salubre, non solo nei luoghi di lavoro ma anche rispetto si cambiamenti
climatici
- Diritto a non subire lesioni alla proprietà integrità psico-fisica
un’incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del
danneggiato.
- Diritto a ricevere cure adeguate e a non essere assoggettati a prestazioni sanitarie non volute, se
non nei casi previsti dalla legge
- CONS STATO, SEZ. II SETTEBRE 2014, N. 4460
Il diritto di autodeterminazione terapeutica costituisce la massima espressione della personalità
del paziente
- Tutti i trattamenti medici implicano e presuppongono il contesto del paziente o del suo delegato.
- Trattasi di una scelta di valore nel modo di concepire il rapporto medico paziente
- CASS. CIV.SEZ I, 16 OTTOBRE 2007, N. 21748
- Il consenso costituisce di norma legittimazione e fondamento del trattamento sanitario, senza
consenso informato l’intervento del medico è illecito
- La pratica del consenso libero, esplicito, informato, consapevole: rappresenta una forma di rispetto
per la libertà dell’individuo e un mezzo per il perseguimento dei suoi migliori interessi
- Il consenso informato
Ha la facoltà di scegliere tra diverse possibilità di trattamento medico
Rifiutare di fare la terapia e di decidere di interromperla volontariamente in tutte le fasi
della vita, inclusa quella terminale ciò conforme al principio personalistico presente nella
costituzione (persona umana: valore etico, in riferimento al singolo, in qualsiasi momento
della vita, nell’integrità della sua persona, fascio religioso, etico, culturale, filosofico).
- La salute non più intesa come semplice assenza di malattia ma:
Stato di completo benessere fisico e psichico, coinvolgente in relazione alla percezione che
ciascuno a ha di sé (compresi gli aspetti interiori della vita come avvertiti e vissuti dal
soggetto nella sua esperienza)
La salute dell’individuo non può essere oggetto di imposizione autoritativo-coattiva
- Di fronte del rifiuto della cura da parte del diretto interessato c’è spazio nel quadro dell’alleanza
terapeutica tiene uniti il malato e il medico nella ricerca di ciò che è bene rispettando i percorsi
culturali di ciascuno per una strategia della Persuasione
- Compito dell’ordinamento è quello di offrire il supporto per una massima solidarietà concreta nelle
situazioni di debolezza e sofferenza c’è prima il dovere di verificare se quel rifiuto sia
informatico, autentico e attuale= non c’è possibilità di disattenderlo in nome di un dovere di
curarsi come principio di ordine pubblico.
- Art. 32 Cost. chiarisce che i trattamenti sanitari sono obbligatori nei soli casi previsti dalla legge
Sempre che il provvedimento che li impone, sia volta all’impedire che la salute del singolo
possa arrecare danno alla salute degli altri
- Scopo attinente alla salute: come interesse alla collettività a giustificare la comprensione di quella
autodeterminazione dell’uomo, che inserisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto
fondamentale sempre che intervento previsto non danneggi, ma è utile alla salute di chi ne è
sottoposto
- Entro questi limiti costituzionalmente corretto mettere delle limitazioni al diritto del singolo alla
salute
- Esempi di trattamenti sanitari obbligatori: vaccinazioni obbligatorie, TSO legate a patologie gravi
psichiche
- Il rifiuto delle terapie medico-chirurgiche anche quando porta alla morte non può essere
scambiato per eutanasia (ossia un comportamento che intende accorciare la vita, causando la
morte)
- Esprimendo piuttosto tale rifiuto atteggiamento di scelta da parte del malato, che la malattia
segua il suo corso naturale
- La responsabilità del medico= per omessa cura sussiste, in quanto esista l’obbligo giuridico di
praticare e continuare la terapia e cessa quando tale obbligo fondato sul consenso del malato viene
meno insorgono il dovere giuridico del medico di rispettare la volontà del paziente contrario alle
terapie.
- La soluzione tratta dai principi costituzionali, relativa al rifiuto delle cure e del dovere del medico
di astenersi da qualsiasi attività terapeutica e diagnostica se manchi il consenso del paziente anche
se porta alla morte
confermato anche nelle prescrizioni del codice di deontologia medica (art. 35)“in presenza di
documento di rifiuto di persona capace” il medico deve “ desistere dai conseguenti atti diagnostici
e/o curativi non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona”
- Tale soluzione= legislativamente sancita in altri ordinamento europei art. 1111-10 del code da la
sante publique francese.
IL DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE E IL PROBLEMA DEL CONSENSO INFORMATO IN CASO DI
INCAPACITA’ DEL PAZIENTE
- Soggetto adulto non è in grado di manifestare la propria volontà, a causa del suo stato di totale
incapacità e non abbia prima di tale incapacità espresso quali terapie avrebbe desiderato ricevere e
quali invece avrebbe rifiutato esige un’immediata tutela, un parente che gli faccia da tutore
- In caso di incapacità del paziente la doverosità medica trova il proprio fondamento
legittimamente nei principi costituzionali di ispirazione solidaristica= che consentono e impongono
di fare interventi urgenti che risultino nel miglior interesse terapeutico del paziente
- Superata l’urgenza dell’intervento occorre creare il dualismo medico/paziente che attraverso il
legale rappresentante (tutore di sostegno) può accettare o rifiutare i trattamenti prospettati.
- Quali sono limiti di intervento del rappresentante legale, considerato che Ia salute rappresenta un
diritto personalissimo? Il rappresentante incontra un duplice ordine di vincoli:
Agire nell'esclusivo interesse dell'incapace
Nella ricerca del Best Interest= deve decidere con l’incapace, ricostruendone la presunta
volontà, tendendo conto dei desideri espressi prima della perdita della coscienza, inferendo
in quella volontà della personalità, dal suo stile di vita, dalle sue inclinazioni, dai suoi valori
di riferimento e dalle sue convinzioni filosofiche etiche e religiose
- Nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentono le DAT possono essere
espresse attraverso videoregistrazioni o dispositivi che consentono alla persona con disabilità di
comunicare
- Le DAT sono= rinnovabili, revocabili, modificabili in ogni momento
- Le DAT, possono essere revocate con dichiarazioni verbali raccolta o videoregistrata da un medico
con l’assistenza di due testimoni
- Tutte le DAT consegnate a comuni, notai, strutture sanitarie e i consolati italiani all’estero sono
trasmesse e inserite nella Banca Nazionale delle DAT istituita presso il Ministero della salute dalla
legge di Bilancio 2018
- Banca Dati= operativa dal 1 febbraio 2020
- Diritto all’ autodeterminazione, incontra un limite in virtù, della previsione di cui all’art. 5 del
Codice Civile.
- Gli atti di disposizione del proprio corpo vietati quando cagionino una diminuzione permanente
dell’integrità fisica o quando siano contrari alla legge, all’ordine pubblico e al buon costume
Duplice limite= uno di carattere generale (contrarietà della legge all’ordine pubblico e di buon
costume) e uno di carattere speciale (diminuzione permanente dell’integrità fisica).
LEZIONE 2
IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE DEI SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI: CORTE COST.16 DICEMBRE 2016 N. 275
- Diritto all’istruzione del disabile è consacrato all’art. 38 Cost. e spetta al legislatore predisporre gli
strumenti idonei alla sua realizzazione ed attuazione affinché la sua affermazione non si traduca
in una mera previsione programmatica, ma venga riempita di contenuto concreti e reale
- Rispetto di un nucleo indefettibile di garanzie per gli interessati il servizio di trasporto scolastico e
di assistenza, poiché costituiscono una componente essenziale per assicurare l’effettività del diritto
IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE DEI SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI: CONS. STATO, SEZ. VI, 3 MAGGIO 2017, N.
2023
IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE DEI SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI: CONS. STATO, SEZ. VI, 3 MAGGIO 2017, N.
2023 (Aiuti offerti dalla scuola)
- Legge 5 febbraio 1992, n. 104 legge quadro per l’assistenza, integrazione sociale e i diritti delle
persone handicappate
- Sistema scolastico impegnato sulla figura dell’insegnante di sostegno
- Non è prevista l’assegnazione ad una persona a caso dell’insegnante, ma viene affiancato ad una
persona con delle problematiche che in generale è chiamato ad adempire alle dorme di
integrazione e sostegno a suo favore
- Convezione di New York del 13 dicembre 2006 sui diritti delle persone disabili, entrata in vigore
il 3 maggio 2008 e resa esecutiva con la legge del 3 marzo 2009, n.18
- Linee guida per integrazione scolastica degli alunni con disabilità= redatte dal ministero
dell’istruzione in data 4 agosto 2009
- Decreto legislativo 13 aprile 2017, n.66 (norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli
studenti con disabilità
- Scopo: insegnante di sostegno deve favorire la socializzazione della persona e consentire di avere
un futuro nella società, poiché istruzione scolastica deve elaborare un progetto di vita per ogni
singolo alunno disabile
IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE DEI SOGGETYI DIVERSAMENTE ABILI: CONS. STATO, SEZ. VI, 3 MAGGIO
2017, N. 2023
- Superamento del sistema precedente fondato sul principio di separazione degli alunni disabili
dagli altri con l’istruzione delle scuole speciali e delle classi differenziali
- Necessità di garantire: inserimento, integrazione e socializzazione, anche ai fini del superamento di
eventuali condizioni di emarginazione importante fattore di stimolo per il soggetto svantaggiato
- Il legislatore: ha concepito forme di integrazione, sostegno, assistenza come strumenti
preordinati agevolare non solo l’attuazione del diritto allo studio ma anche la piena formazione
della personalità degli alunni con disabilità
- È innegabile che l’apprendimento e integrazione nella scuola: sono funzionali ad un più pieno
inserimento del soggetto portatore di disabilità nella società e nel mondo del lavoro
IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE DEI SOGGETYI DIVERSAMENTE ABILI: CONS. STATO, SEZ. VI, 3 MAGGIO 2017, N.
2023
IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE DEI SOGGETYI DIVERSAMENTE ABILI: CONS. STATO, SEZ. VI, 3 MAGGIO 2017, N.
2023
Questione:
- Gli uffici scolastici possono per ragioni di contenimento della spesa, ridurre le ore del soggetto della
richiesta del dirigente scolastico?
- Nel caso in cui tale riduzione sia avvenuta, i genitori o i legali rappresentanti del singolo alunno
possano ottenere dal giudice amministrativo una pronuncia che accerti ugualmente la spettanza
delle ore di sostegno, quantificate nella misura proposta dal Gruppo di Lavoro Operativo Handicap
Soluzione:
- Le posizioni degli alunni disabili devono prevalere sulle esigenze di natura finanziaria. Tale
prevalenza si desume dalla normativa sulle c.d. assunzioni in deroga degli insegnanti di sostegno
- È fondata la pretesa dei genitori di vedere attribuire ai propri figli disabili le ore di sostegno nella
misura determinata dai G.L.O.H.
- Il sistema deve far sì che gli alunni e le loro famiglie non debbano proporre ricorsi giurisdizionali per
ottenere ciò che è loro dovuto
- Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto a
mantenimento e all’assistenza sociale
- I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di
vita in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia, disoccupazione involontaria
- Gli inabili e i minorati diritto all’educazione e all’avvenimento professionale
- Art. 2 comma 2 della legge dell’8 novembre 2000, n.328 legge quadro per la realizzazione del
sistema integrato di interventi e servizi sociali
- il sistema integrato di interventi e servizi sociali ha carattere di universalità
- Per servizi sociali si intendono tutte le attività relative alla predisposizione e all’erogazione di
servizi, gratuiti, a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere, superare le
situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita
- Universalità selettiva, in fase di accesso alle prestazioni e di compartecipazione alla spesa
- Cittadini italiani
- Cittadini di stati appartenenti all’U.E. e loro familiari
- Stranieri individuati ai sensi dell’art. 41 del Decreto Legislativo n.286 del 25 luglio 1998 titolari
della carta di soggiorno o del permesso di soggiorno di durata non inferiore a un anno, i minori
iscritti nella loro carta di soggiorno o nel loro permesso di soggiorno
- I profughi, stranieri, apolidi sono garantite le misure di prima assistenza di cui (all’art. 129 comma
1, lettera h) del Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112
UN WELFARE UNIVESALISTICO E SELETTIVO: I DESTINATARI
- È costituzionalmente illegittimo art.8.2 l. reg. Lombardia 1/ 2002= nella parte in cui non include gli
stranieri residenti nella regione Lombardia fra gli aventi diritto alla circolazione gratuita sui servizi di
trasporto di linea riconosciuti ai cittadini italiani totalmente invalidi per cause civili e ai loro
accompagnatori in quanto è irragionevole una norma che nell’introdurre un beneficio in favore
degli invalidi civili, discrimini i cittadini dagli stranieri
- Al legislatore è consentito introdurre regimi differenziati soltanto in presenza di una causa non
palesemente irrazionale norma regionale contrasto con l’art. 3 poiché la circolazione gratuita
viene assicurata ai cittadini invalidi al 100 % che però devono avere la cittadinanza italiana= la quale
rappresenta uno specifico presupposto per l’ammissione al regime di favore e si pone come
condizione ulteriore e incoerente
- Infondata la questione di legittimità dell’art. 3 comma 41- bis l. regione Lombardia 5 gennaio 2000
n. 1 introdotto dall’art1 lettera a), l. reg. 8 febbraio 2005 n.7 censurato in riferimento all’art 3 della
Cost. In cui prevede tra i requisiti per la presentazione delle domande dell’assegnazione degli
alloggi di edilizia residenziale pubblica che i richiedenti devono avere la residenza o svolgere
l’attività lavorativa in Regione Lombardia da almeno cinque anni dal precedente periodo di
presentazione della domanda
- Il requisito della residenza continuativa risulta non irragionevole quando si pone in coerenza con
le finalità che il legislatore intende perseguire
- La questione del patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica non investe la
problematica della determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni dei diritti sociali e civili da
garantire su tutto il territorio nazionale
Soggetti in condizioni di povertà o con limitato reddito o con incapacità totale o parziale di provvedere alle
proprie esigenze per inabilità di ordine fisico o psichico con difficoltà di inserimento nella vita sociale attiva
e nel mercato del lavoro i soggetti sotto provvedimento dell’autorità giudiziaria accedono
prioritariamente ai servizi e alle prestazioni erogati dal sistema integrato di interventi e servizi sociali
- Ai fini dell’accesso ai servizi disciplinari dalla presente legge a verifica della condizione
economica del richiedente è effettuata secondo le disposizioni previste dal decreto legislativo
31 marzo 1998 n. 109 modificato dal decreto legislativo del 3 maggio 2000 e dunque sulla base
del c.d. indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)
- La verifica della condizione economica del richiedente rivela per determinare il grado di
compartecipazione o meno dell’utente alla spesa
- Le regioni devono definire dei fruitori per la determinazione del concorso da parte da parte
degli utenti al costo delle prestazioni sulla base di criteri predeterminati (cfr. art.8 comma 3
lettera I) della l. n. 328/2000
LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI
- Art. 117 comma 2 lett. m Cost. Lo stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:
determinazione dei livelli essenziali dalle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che
devono essere garantiti su tutto il territorio nazionali
- Art. 1 comma 3 l. n. 328/2000, la programmazione e l’organizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali compete:
Enti locali
Regioni
Stato: secondo i principi di sussidiarietà, cooperazione efficacia efficienza ed
economicità, omogeneità copertura finanziaria e patrimoniale, responsabilità ed
unicità dell’amministrazione, autonomia organizzativa e regolamentare degli enti locali
- Art. 22 l. n. 328/2000 elencazione degli interventi che costituiscono il livello essenziale delle
prestazioni sociali erogabili sotto forma di beni e servizi secondo le caratteristiche ed i requisiti
fissati dalla pianificazione nazionale, regionale e zonale, nei limiti delle risorse del Fondo
nazionale per le politiche sociali:
Misure di contrasto della povertà
Misure di sostegno al reddito
Servizi di accompagnamento
Misure economiche favorire la vita autonoma e le permanenza a domicilio di
persone totalmente dipendenti o incapaci di compiere gli atti propri della vita
quotidiana
Interventi di sostegno per minori in situazioni di disagio
Prestazioni integrate di tipo socio-educativo contrastare dipendenze da droghe,
alcol, farmaci, favorendo interventi di natura preventiva e di recupero e reinserimento
sociale
- I livelli generali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti
su tutti il territorio nazionale:
Non costituiscono una materia in senso stretto
Ma individuano una competenza del legislatore statale idonea ad investire tutte le
materie
Il legislatore fare le norme necessarie per assicurare a tutti, sull’intero territorio nazionale, il godimento
di prestazioni garantite, come contenuto essenziale di tali diritti senza limitarle o condizionarle
- Art. 22 l. n. 328/2000= non reca alcuna nozione generale dei livelli, ma contribuisce a connotarli
come coessenziali al sistema socio-assistenziale delineato dalla legge quadro attraverso:
L’individuazione delle aree di interventi ritenute prioritarie= (es. lotta alla povertà,
minori, famiglie, anziani, disabili, donne in difficoltà, tossicodipendenze) attraverso
elencazione di una serie di misure di solidarietà riferite a settori sensibili della società
(cfr. comma 2)
Definizione delle tipologie di offerta che le Regioni devono comunque prevedere per
ogni ambito territoriale= (es. assistenza domiciliare, strutture residenziali e
semiresidenziali per soggetti con fragilità sociali, centri di accoglienza residenziali o
diurni a carattere comunitario) (cfr. comma 4)
7 AREE DI INTERVENTO
- Responsabilità famigliari
- Diritti dei minori
- Persone anziane
- Contrasto alla povertà
- Disabili gravi
- Droghe
- Avvio della riforma
I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA SOCIALE (LIVEAS)
DIRETTRICI PER L’INNOVAZIONE NELLA COSTRUZIONE DELLA RETE DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI
I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA SOCIALE (LIVEAS) AREE DI INTERVENTO E TIPOLOGIE DI SERVIZI: ALCUNI
ESEMPI
- La portata innovativa del documento è parziale. Inizio il processo di definizione dei LIVEAS pare
essere concretamente ripartito dopo vent’anni di incertezza
- Vero banco di prova della volontà politica rafforzare i servizi sociali e di renderli uno snodo
centrale nell’ambito del processo di riforma welfare italiano, in funzione anche degli
investimenti che in tale settore sono contemplati dal PNRR.
- Fino a quando l’erogazione dei servizi essenziali e l’accesso alle prestazioni di assistenza (nelle
dimensioni basiche) non sarà uniforme
- Il diritto all’assistenza sociale di cui all’art. 38 Cost. non potrà considerarsi un diritto
realmente esigibile (e quindi effettivo)
L’ORGANIZZAZIONI E LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI: IL RUOLO DELLO STATO, REGIONI, PROVINCE E
COMUNI (compito delle regioni)
- Lo Stato titolare dei poteri di indirizzo coordinamento e di regolazione delle politiche sociali
che si concretano in tutta una serie di funzioni, inclusa la determinazione dei principi e degli
obiettivi della politica sociale attraverso il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali
- I compiti delle Regioni
Definiti con una certa ampiezza, tra le varie funzioni attribuite alle regioni merita di
essere segnalata:
o Determinazione tramite le forme di concertazione con gli enti locali
interessati, degli ambiti territoriali
o Modalità e degli strumenti per la gestione unitaria del sistema locale
dei servizi sociali a rete (cfr. art. 8 comma 3, lett. a.) l. n. 328/2000).
- Gli ambiti territoriali finalizzati ad incentivare l’esercizio associato delle funzioni sociali,
devono di norma coincidere con i distretti sanitari già operati per le prestazioni sanitarie.
Esse devono farsi promotrici di sinergie tra i vari servizi, dovendo definire politiche
integrate in materia di interventi sociali ambiente, sanità, istituzioni scolastiche,
avviamento al lavoro e reinserimento nelle attività lavorative, servizi del tempo libero,
trasporti e comunicazioni (cfr. art. 8, comma 3 lett. b) l. n. 328/2000).
Ruolo centrale delle Regioni nel sistema di welfare socio-assistenziale
L’ORGANIZZAZIONI E LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI: IL RUOLO DELLO STATO, REGIONI, PROVINCE E
COMUNI (Province e Regioni)
- Scarso rilievo le funzioni delle Province, il cui ruolo è di fatto e definito dalle Regioni
- Alcune Regioni deciso di riconoscere alle Province la titolarità di veri e propri poteri di
programmazione (es. Programmi provinciali- Emilia Romagna) ma tale strada non ha avuto
seguito
- Altre Regioni (es. Regione Lombardia) attribuito alle Province compiti propositivi e consultivi
nei confronti della Regione stessa oltre che di supporto ai Comuni, anche in relazione alla
programmazione locale.
L’ORGANIZZAZIONI E LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI: IL RUOLO DELLO STATO, REGIONI, PROVINCE E
COMUNI (compito del comune)
- Il Comune il soggetto cui l’art.6 della legge quadro (l. n. 328/2000) attribuisce la generalità
delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale
Ruolo centrale della dimensione municipale in ossequio al principio di sussidiarietà verticale di
cui all’art. 118 Cost.
- Viene in rilievo un insieme di funzioni ricco e articolato, ampliato, sviluppato e precisato dalla
legislazione regionale
L’ORGANIZZAZIONI E LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI: IL RUOLO DELLO STATO, REGIONI, PROVINCE E
COMUNI
- Individua
a) Gli obiettivi strategici e le priorità di intervento nonché gli strumenti e i mezzi per la
relativa realizzazione
b) Le modalità organizzative dei servizi: le risorse finanziarie, strutturali e professionali, i
requisiti di qualità in relazione alle disposizioni regionali (dell’art.8 comma 3, lettera h)
c) Le forme di rilevazione dei dati nell’ambito del sistema informativo di cui all’art. 21
d) Le modalità per garantire l’integrazione tra servizi e prestazioni
e) Le modalità per la realizzazione il coordinamento con gli organi periferici delle
amministrazioni statali, con particolare riferimento all’amministrazione penitenziaria
della giustizia
f) Le modalità per la collaborazione dei servizi territoriali con i soggetti operanti
nell’ambito della solidarietà a livello locale e con le altre risorse della comunità
g) Le forme di concentrazione con l’azienda unità sanitaria locale e con i soggetti di cui
all’art- 1 comma 4 (organismi non lucrativi di utilità sociale, associazioni ed enti di
promozione sociale, fondazioni, enti di patronato).
- E’ volto a:
a) Favorire la formazione di sistemi locali di intervento fondati su servizi e prestazioni
complementari e flessibili:
- Stimolando le risorse locali di solidarietà e di auto-aiuto
- Responsabilizzare i cittadini nella programmazione e nella verifica dei servizi
b) Qualificare la spesa, attivando risorse, anche finanziari, derivate dalle forme di
concertazione
c) Definire criteri di ripartizione della spesa a carico di ciascun comune, delle aziende
unità sanitarie locali e degli altri soggetti firmatari dell’accordo prevedendo anche
risorse vincolate per il raggiungimento di obiettivi particolari
d) Prevedere iniziative di formazione e di aggiornamento degli operatori finalizzate a
realizzare progetti di sviluppo dei servizi.
IL PIANO DI ZONA EX ART. 19 DELLA L. N. 328/2000: IL PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE
- Adottato attraverso un accordo di programma (cfr. art. 34 del T.U.E.L.- d.lgs. n. 267/2000)
- Non è l’atto di un comune isolato di più comuni associati presenti negli ambiti territoriali
individuati dalle Regioni per la gestione unitaria dei servizi
Si spiega così il ricorso alla figura dell’accordo
- Le determinazioni sul Piano di zona di competenza del Consiglio Comunale
- E’ previsto il coinvolgimento di diverse realtà del territorio, sia pubbliche che private
- Viene definito d’intesa con le aziende sanitarie locali
- Il terzo settore si affianca ai soggetti pubblici, in un ruolo di pari dignità nel perseguimento
del bene comune e nella definizione delle politiche pubbliche concernenti il sistema di welfare
Diverse forme e diversi modelli di collaborazione tra pubblico e privato
- Il favore espresso dal legislatore a favore del soggetto non profit, in ragione della loro matrice
solidaristica rappresenta una modalità di attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale.
- 5 criteri:
Formalizzazione dell’organizzazione e sua riconoscibilità all’esterno mediante la
creazione di uno statuto autonomo
Il carattere privato
Il controllo diretto sui propri processi gestionali interni (c.d. autogoverno)
Lo svolgimento di un’attività di produzione di scambio di beni o di servizi per il
perseguimento di un fine di interesse generale senza scopo di lucro
Il divieto di distribuire i profitti ai soci e ai membri dell’organizzazione e la contestuale
esigenza di riutilizzarli al fine di rafforzare gli scopi statutari perseguiti
- Terzo settore: insieme di organizzazioni private che collocandosi su una terza via rispetto alla
sfera pubblica (stato, regioni, enti locali) e a quella privata (mercato):
Perseguono interessi di natura collettiva in aree di rilievo sociale
Sono capaci di elaborare risposte
Offrire servizi che né lo stato né il privato sono in grado di garantire a sufficienza.
- Azione di queste organizzazioni ispirata ai principi della solidarietà e si caratterizza per
l’assenza dello scopo di lucro.
- Quale è il soggetto incaricato di vigilare sulla corretta osservanza delle disposizioni legislative
vigenti in materia di terzo settore?
In origine (marzo 2002 marzo 2012) era l’Agenzia per il Terzo Settore (Agenzia per
ONLUS) organismo di diritto pubblico di emanazione governativa, vigilato dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Attualmente le funzioni di vigilanza, di promozione, di indirizzo e di controllo sugli enti
non profit fanno capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Statali
- Le organizzazioni di volontariato
- Le associazioni di promozione sociale
- Gli enti filantropici
- Le imprese sociali, incluse le cooperative sociali
- Le reti associative
- Le società di mutuo soccorso
Va rimessa alla Corte di Giustizia dell’UE una questione se i servizi di trasporto sanitario di emergenza e
urgenza= essere affidati tramite convenzionamento in via prioritaria alle sole organizzazioni di volontariato,
iscritte da sei mesi nel registro unico nazionale del terzo settore, aderenti ad una rete associativa e
accreditante (la normativa regionale al settore).
Tale affidamento garantisca il compimento del servizio in un sistema di effettiva contribuzione a finalità
sociale e di perseguimento degli obiettivi di solidarietà in condizioni di efficienza economica e adeguatezza,
rispettando i principi di trasparenza e non discriminazione senza contemplare tra i possibili affidatari
Le altre organizzazioni prive di scopo di lucro e più specificamente le cooperative sociali= imprese sociali
non aventi finalità lucrative, comprese le cooperative sociali che gestiscono la ripartizione ai soci di ritorni
correlati ad attività di interesse generale
In senso conforme cfr. Consiglio di Stato, sez. III, 18 gennaio 2021, n. 563
I RAPPORTI TRA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ED ENTI DEL TERZO SETTORE: IL QUADRO NORMATIVO
- Titolo VIII del d. lgs. n. 117/2017, segnato dai rapporti con gli enti pubblici artt. 55, 56, 57
- Assistenza di coordinamento tra le disposizioni del Codice del Terzo settore e le previsioni del
Codice dei Contratti pubblici dedicate all’affidamento dei servizi sociali e caratterizzate dalla
previsione di un sistema alleggerito di procedure semplificate e riservate e dalla scelta del
criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa quale criterio da utilizzare per la scelta dei
contraenti
- La disposizione che ha creato maggiori problemi in fase applicativa rappresentata dall’art. 55
che conferma il coinvolgimento degli enti del terzo settore nelle attività di co-programmazione
(individuazione dei bisogni da soddisfare, degli interventi necessari, delle modalità di
realizzazione degli stessi e delle risorse disponibili) e co. progettazione (definizione e
realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento finalizzati a soddisfare bisogni
definiti, alla luce degli strumenti di programmazione).
I RAPPORTI TRA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ED ENTI DEL TERZO SETTORE: LE LINEE GUIDA ANAC E I
DECRETI MINISTERIALI
- Linee Guida ANAC approvate con determinazione n. 32/2016- Linee Guida in materia di
affidamento dei servizi sociali ai soggetti del Terzo settore
- Decreto del Ministri del lavoro e delle politiche sociali n. 72 del 31 marzo 2021, recante
adozione delle Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore
negli art. 55-57 del d.lgs. n. 117 del 2017
- Nella seduta del 28 settembre 2021 ANAC elaborato un nuovi Schema di Linee Guida,
recanti indicazioni in materia di affidamenti di servizi sociali.
IDEA DI FONDO
LEZIONE 4
- Norma censurata: art. 5, comma 1, lettera b) della legge della Regione Umbria 11 aprile 2019,
n. 2 nella parte in cui annovera le società cooperative di comunità tra i soggetti da
coinvolgere nelle attività di programmazione progettazione e accreditamento, con ciò
invadendo la materia dell’ordinamento civile, riservata alla competenza esclusiva dello Stato ai
sensi dell’art. 117, comma 2, lettera l), Cost.
- Società cooperative di comunità = società che «anche al fine di contrastare fenomeni di
spopolamento, declino economico, degrado sociale urbanistico, perseguono l’interesse
generale della comunità in cui operano
Promuovono la partecipazione dei cittadini alla gestione di beni o servizi collettivi:
valorizzazione, gestione o all’acquisto collettivo di beni o servizi di interesse generale» (art. 2). -
Stabiliscono la propria sede e operano in uno o più Comuni della Regione;
Prevedono nello statuto o nel regolamento: forme di coinvolgimento dei soggetti
appartenenti alla comunità di riferimento, modalità di partecipazione degli stessi all’assemblea
dei soci e la possibilità di nominarli nel consiglio di amministrazione.
- L’art. 55 del Codice del terzo settore disciplinando i rapporti tra enti del terzo settore e
pubbliche amministrazioni: rappresenta una delle più significative attuazioni del principio di
sussidiarietà orizzontale (ART. 118, comma 4, Cost.)
- Attraverso la suddetta disposizione costituzionale superare l’idea per cui solo l’azione del
sistema pubblico è intrinsecamente idonea allo svolgimento di attività di interesse generale e si
è riconosciuto che tali attività ben possono, invece, essere perseguite anche da una «autonoma
iniziativa dei cittadini».
- Gli ETS, in quanto rappresentativi della «società solidale» ed espressione di una rete capillare di
vicinanza e solidarietà, sensibile in tempo reale alle esigenze che provengono dal tessuto
sociale mettono a disposizione dell’ente pubblico sia preziosi dati informativi (altrimenti
conseguibili in tempi più lunghi e con costi organizzativi a proprio carico), sia un’importante
capacità organizzativa e di intervento
Ciò che produce spesso effetti positivi, sia in termini di risparmio di risorse che di aumento della
qualità dei servizi e delle prestazioni erogate a favore della «società del bisogno».
- Si instaura, in questi termini, tra i soggetti pubblici e gli ETS, in forza dell’art. 55 un canale di
amministrazione condivisa, alternativo a quello del profitto e del mercato: la «co-
programmazione», la «co-progettazione» e il «partenariato» (che può condurre anche a forme
di «accreditamento»)
Si configurano come fasi di un procedimento complesso, espressione di un diverso rapporto tra
il pubblico e il privato sociale, non fondato semplicemente su un rapporto sinallagmatico.
- Il modello configurato dall’art. 55 CTS ci si concentra sugli obiettivi e sull'aggregazione di risorse
pubbliche e private
Per la programmazione e la progettazione, in comune, di servizi e interventi diretti a elevare i
livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, secondo una sfera relazionale che
si colloca al di là del mero scambio utilitaristico
- La legge Reg. Umbria n. 2 del 2019 non contiene nelle sue disposizioni, un’espressa
qualificazione delle cooperative di comunità come ETS, lasciando ai soggetti che le
costituiscono la libertà di scegliere quale sottotipo adottare all’interno della società
cooperativa, disciplinata dalla legislazione di rango nazionale.
- Di conseguenza, le cooperative di comunità possono
Assumere la veste di cooperative sociali, acquisendo di diritto la qualifica di imprese sociali;
Essere qualificate come imprese sociali.
- In conclusione: la Corte dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art.
5, comma 1, lettera b), della legge della Regione Umbria 11 aprile 2019, n. 2 in riferimento
all’art. 117, comma 2, lettera l), Cost.
- Amministrazione come funzione partecipata attraverso il mezzo della necessaria
rappresentazione degli interessi coinvolti nel farsi della decisione amministrativa, per giungere
al fine ultimo di elaborare un diverso rapporto tra amministrazione, cittadini e società
- Concetto di amministrazione partecipata nella funzione ed erogazione dei servizi
IL COINVOLGIMENTO ATTIVO DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE: l’art. 55 del d.lgs. 117/2017
- CO- PROGRAMMAZIONE
- CO-PROGETTAZIONE
- ACCREDITAMENTO
- La co-progettazione:
finalizzata alla definizione e alla realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento,
finalizzati a soddisfare bisogni definiti, alla luce degli strumenti di programmazione di cui al
comma 2 (cfr. art. 55, comma 3).
Attività che si pone necessariamente a valle della co-programmazione.
Attività che non può riguardare aspetti caratterizzanti del progetto, ma solo le modalità
attuative e che non può produrre modifiche.
UN ESEMPIO CONCRETO
UN ESEMPIO CONCRETO
- La co-progettazione: non può prescindere da quanto prescritto e specificato nella parte tecnica
del presente capitolato;
- A partire dai dati descritti i concorrenti alla selezione dovranno presentare una proposta
progettuale di assetto organizzativo caratterizzata da elementi di innovatività, di sperimentalità
e di qualità, indicante criteri e modalità di realizzazione del servizio nel territorio.
- I destinatari dei servizi= sono le persone senza dimora in situazione di grave emarginazione,
presenti sul territorio cittadino, per come definite dalle Linee di indirizzo per il contrasto alla
grave emarginazione adulta approvate dalla conferenza Stato-Regioni il 5 novembre 2015.
- Nel perimetro delineato, si segnalano quali fenomeni emergenti sui quali porre attenzione in
sede di progettazione:
giovani: indispensabile pensare e creare spazi e percorsi dedicati, tenendo conto
dell’età e dell’esperienza di vita ancora flessibile e meno compromessa dall’esperienza
di grave marginalità;
identità di genere ed orientamento sessuale: l’azione della discriminazione sulla vita
delle persone è significativa sia come causa della homelessness, che come elemento in
grado di condizionare il successo o l’insuccesso dell’intervento sociale. Oltre la logica di
mettere in sicurezza la persona, gli interventi dovrebbero tenere conto dell’azione sul
contesto;
donne: per le donne la vita «per strada» si presenta come una condizione
particolarmente drammatica, per le diverse problematiche che essa comporta sia in
termini di sicurezza ed incolumità, essendo esposte senza protezione alla violenza sia in
termini di difficoltà igienico-sanitarie specifiche. Vi sono, poi, gli aspetti di
stigmatizzazione per la rottura con un sé sociale correlato anche alla perdita del
riconoscimento del ruolo di garante della tenuta, di una situazione familiare stabile che
da sempre le è riconosciuto e che è ancestrale alla figura della donna;
salute mentale e abuso di sostanze.
UN ESEMPIO CONCRETO
UN ESEMPIO CONCRETO
- Altro obiettivo specifico la creazione di uno strumento unico di rilevazione dell’utenza, che
andrà a creare una banca dati utile alla lettura dei bisogni e alla ridefinizione delle politiche a
sostegno della grave marginalità.
- I servizi da erogare sono suddivisi in 5 aree tematiche:
Abitare;
Lavoro;
Salute;
Progetto;
Aggancio;
- Nonché in due tipologie:
Obbligatori (e, dunque, da garantire nelle quantità minime richieste);
Integrativi.
- Counseling psicologico.
- Counseling educativo ad opera di educatori professionali in possesso di comprovata esperienza:
servizio obbligatorio.
- Servizi informativi e di orientamento, rispetto alle risorse e ai servizi del territorio: servizio
obbligatorio.
- Domiciliazione postale.
- Espletamento pratiche: servizio obbligatorio.
- Accompagnamento ai servizi del territorio, attraverso una prima lettura dei bisogni della
persona e un suo invio accompagnato: servizio obbligatorio.
- Progettazione personalizzata al fine di instaurare una relazione progettuale di aiuto mediante la
presa in carico da parte di un operatore adeguatamente preparato e a ciò istituzionalmente
demandato: servizio obbligatorio.
- Tutela legale.
- Sostegno economico.
- Per facilitare la realizzazione di tali servizi l’Amministrazione comunale metterà a
disposizione uno spazio adeguato alla creazione di un polo unico per l’accoglienza della
domanda e la valutazione dei bisogni dei soggetti che sono in condizioni di emarginazione
grave e senza dimora residenti a Bergamo e/o con dimora abituale sul territorio cittadino.
Tale servizio fungerà da connettore tra tutte le realtà operanti nell’area dell’emarginazione
cittadina e monitorerà tutti gli inserimenti nei servizi obbligatori previsti dal presente avviso.
- Per quanto attiene il governo dei servizi verrà costituita un’apposita cabina di regia:
Alla quale parteciperanno un rappresentante e un referente esecutivo del soggetto co-
progettante.
Essa sarà il luogo di co-progettazione degli elementi di sviluppo, di monitoraggio
dell’andamento dei servizi, di co-gestione delle eventuali criticità e di supervisione degli aspetti
gestionali ed economici.
- Al fine di sistematizzare la governance complessiva del sistema è prevista l’istituzione di un
tavolo unico sulla grave emarginazione con i seguenti compiti:
manutenzione e allargamento della rete dei soggetti coinvolti, con particolare riguardo
ai servizi sanitari e alla sicurezza;
armonizzazione delle politiche pubbliche che riguardano, anche parzialmente, l’ambito
della grave emarginazione, quali gli interventi di riduzione del danno o i progetti
finalizzati al reinserimento di persone in dimissione da istituti penitenziari;
coinvolgimento di tutti gli Ambiti della Provincia di Bergamo;
elaborazione di protocolli di intesa per il buon funzionamento della rete;
condivisione di studi, ricerche e formazione nel settore.
- Rafforzare il ruolo dei servizi sociali territoriali come strumento di resilienza, mirando alla
definizione di modelli personalizzati per la cura delle famiglie, delle persone di minore età, degli
adolescenti e degli anziani, e persone con disabilità.
- Migliorare il sistema di protezione e le azioni di inclusione a favore di persone in condizioni di
estrema emarginazione (es. persone senza dimora) e di deprivazione abitativa attraverso una
più ampia offerta di strutture e servizi anche temporanei.
- Integrare politiche e investimenti nazionali per garantire un approccio multiplo che riguardi
sia la disponibilità di case pubbliche e private più accessibili, sia la rigenerazione urbana e
territoriale.
- Riconvertire le RSA e le case di riposo per gli anziani in gruppi di appartamenti autonomi
dotati delle attrezzature necessarie e dei servizi attualmente presenti nel contesto
istituzionalizzato.
Elementi di domotica, telemedicina e monitoraggio a distanza
permetteranno di aumentare l’efficacia dell’intervento, affiancato da servizi di presa in
carico e rafforzamento della domiciliarità, nell’ottica multidisciplinare, in particolare con
riferimento all’integrazione sociosanitaria e di attenzione alle esigenze della singola persona.
RIFORME IN PROGRAMMA
- Accelerazione dell’attuazione della riforma del Terzo settore al cui completamento mancano
ancora importanti decreti attuativi + valutazione degli effetti della riforma su tutto il territorio
nazionale.
- Approvazione di una Legge quadro della disabilità che si propone di attuare pienamente i
principi della Convenzione ONU del 2006 sui diritti delle persone con disabilità (ratificata
dall’Italia sin dal 2009), secondo un approccio del tutto coerente con la Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione Europea e con la recente «Strategia per i diritti delle persone con
disabilità 2021-2030» presentata a marzo 2021 dalla Commissione Europea.
- Obiettivi della riforma:
semplificare l’accesso ai servizi socio-sanitari e le procedure di accertamento della
disabilità
rafforzare e qualificare l’offerta di servizi sociali da parte degli Ambiti territoriali
promuovere progetti di vita indipendente
promuovere le unità di valutazione multidimensionale sui territori, così da definire
progetti individuali e personalizzati ex art. 14 legge n. 328/2000 e legge 112/2016,
anche attraverso l’implementazione territoriale dei Punti Unici di Accesso per le
persone con Disabilità (PUA) quali strumenti per la valutazione multidimensionale
de-istituzionalizzazione e promozione dell’autonomia delle persone con disabilità.
Misure previste:
- Istituzione del Garante nazionale delle disabilità, per la tutela e la promozione dei diritti delle
persone con disabilità. Natura monocratica e attribuzione delle seguenti funzioni:
Raccogliere segnalazioni e fornire assistenza alle persone con disabilità che subiscono
discriminazioni o violazioni dei propri diritti, anche attraverso la previsione di un centro di
contatto dedicato;
Svolgere verifiche, d’ufficio o a seguito di segnalazione, sull’esistenza di fenomeni
discriminatori;
Formulare raccomandazioni e pareri alle Amministrazioni interessate sulle segnalazioni
raccolte, anche in relazione a specifiche situazioni e nei confronti di singoli enti;
- Con riguardo alla valutazione multidimensionale della disabilità, alla realizzazione del progetto
personalizzato e di vita indipendente:
Istituzione e organizzazione di un’Unità di valutazione multidimensionale che definisca un
profilo di funzionamento della persona ed elabori un progetto di vita personalizzato,
coinvolgendo anche gli enti del Terzo settore
Indicando il budget di progetto e designando le figure professionali che curino la realizzazione
del progetto.
- Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge delega in data 27 ottobre u.s.
- Il disegno di legge delega presentato alla Camera dei Deputati il 2 novembre u.s. Il 9
novembre è stato assegnato alla XII Commissione Affari sociali in sede Referente.
- Lo stato dell’iter risulta attualmente il seguente: «Concluso l’esame da parte della
Commissione. In stato di relazione».
-