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Battistini

Medicina Legale - Responsabilità Giuridica


Def. Med Legale → La medicina legale è la branca medica che si occupa di analizzare ed interpretare i fenomeni di fisiologia e
fisiopatologia umana alla luce delle normative vigenti e -più in generale- alla luce delle regole del diritto.
Esistono regole codificate di tutta la nostra vita quotidiana che valgono per noi come cittadini e come professionisti sanitari.
E’ un tema antico quello della medicina legale.
15 marzo 44 a.c. → Assassinio di Giulio Cesare, a cui è stata eseguita l’autopsia.
Antistione → Medico incaricato di eseguire l’autopsia sul cadavere di Giulio Cesare (delle 18 ferite una sola mortale, la seconda in
ordine temporale)
Esame previsto dalla Lex Aquilia → Non basta la morte del ferito per dichiarare mortale una ferita, ma deve essere provato dai
medici che la sua morte sia derivante esclusivamente da quella ferita.

Cos’è la medicina legale?


➢ Una specializzazione medica
➢ Due ingredienti base → Scienze mediche e discipline giuridiche
➢ Studiata sia nei corsi sanitari sia in giurisprudenza
➢ Due diversi linguaggi → Aspetti giuridici vs medicina clinica e forense
➢ Il Medico Legale è un traduttore DEL sapere clinico PER il mondo giuridico

Pensiero in entrata → Pensiero critico, concreto, reale.


Pensiero in uscita → Pensiero del medico legale, lento, forense.
Obiettivo → Applicare le conoscenze medico legali al pensiero critico.

Professioni sanitarie e legge


Un professionista della sanità ha responsabilità legali in ogni momento della sua attività.
Reati colposi (non intenzionali), come una errata somministrazione di farmaci o un errato trattamento sanitario.

“Malpractice” è una negligenza professionale relativa ad azioni o omissioni di un professionista sanitario, a seguito dei quali il
trattamento eseguito scende sotto i livelli standard accettati dalla comunità
clinica, causando lesioni o morte del paziente.
➢ Oggi → Numero elevato di denunce contro i professionisti sanitari
➢ Necessità di assicurazioni

Assicurazione sanitaria → Siamo la categoria sanitaria con assicurazione più alta proprio perché la responsabilità è elevata così
come il rischio (di causare danno).

Il sistema Giuridico Italiano


Il nostro sistema è organizzato attraverso le seguenti fonti giuridiche
1. La Costituzione
2. Codice Penale e Codice Civile
3. Codice di Procedura Penale e Codice di Procedura Civile
4. Leggi
5. Decreti

1. Costituzione → Rappresenta il fondamento del sistema legale dello Stato e fornisce le basi di legittimità per tutte le fonti
legislative e per le attività della pubblica autorità.

Art 1 → “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro…”

Art. 13 → La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione
personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria
e nei soli casi e modi previsti dalla legge… E’ punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a
restrizioni di libertà…”
* Qual è la libertà individuale di una persona in ospedale, ricoverata, collegata a delle macchine/linee infusionali? → Limitata

Art. 32 → La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure
gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Sistema Legale
Il comparto penale pensato e strutturato per dirimere questioni di massimo rilievo sociale (commissione di reati) e di interesse
collettivo (il singolo cittadino versus l’intero popolo italiano).
➢ Il comparto civile pensato e strutturato per dirimere questioni di contenuto rilievo sociale (mancato attendimento di
obbligazioni) e di interesse esclusivo di alcuni privati cittadini (il singolo cittadino versus il singolo cittadino)
➢ Sono sistemi che possono sovrapporsi (un incidente del traffico o un caso sanitario possono portare ad una imputazione
penale così come ad un’azione civile per risarcimento del danno)

Diritto penale
➢ Testo di riferimento: Codice Penale
➢ Organo deputato alla soluzione delle specifiche controversie: Tribunale Penale (3 gradi)
➢ Azione penalistica tipica: il popolo italiano contro il presunto responsabile di un reato
➢ Nucleo concettuale basilare: nell’interesse della collettività, comminare una pena tipicamente detentiva al soggetto
responsabile della commissione di un reato
➢ Responsabilità penale individuale (solo persone fisiche), in nessun modo transitabile

Diritto Civile
➢ Testo di riferimento: Codice Civile
➢ Organo deputato alla soluzione delle specifiche controversie: Tribunale Civile (3 gradi)
➢ Azione civilistica tipica: il presunto leso (soggetto attore) contro il presunto responsabile del fatto lesivo (soggetto
convenuto)
➢ Nucleo concettuale basilare: risarcimento (in denaro) del danno patito dal soggetto leso in dipendenza dal
comportamento anti-giuridico di terze persone
➢ Responsabilità civile riconducibile a persone fisiche e persone giuridiche e transitabile ad istituti assicuratori privati

Codice penale → Elenco di Reati


Penale ➢ Referto
➢ Denuncia ➢ Avviso di garanzia
➢ Querela
➢ Informativa di reato Civile
➢ Richiesta di risarcimento vs ente e/o professionista

Sanitario → Esercente una professione sanitaria. (Sempre)


Ogni esercente una professione sanitaria può ricoprire ANCHE il ruolo di pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio
(quando è dipendente del SSN).
Se lavoriamo in una struttura pubblica siamo esercenti una professione sanitaria e incaricato di pubblico servizio.

Professione Sanitaria → Sono professioni sanitarie quelle che lo Stato italiano definisce e riconosce mediante appositi decreti
ministeriali, per le quali esige uno specifico titolo/abilitazione/iscrizione a ordine o collegio, che svolgono attività di
prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione
Perché così tanta attenzione nei confronti di queste professioni? → Coinvolgimento di diritti tutelati dalla legge.

Lo Stato definisce e riconosce le professioni sanitarie e punisce chi le esercita senza averne titolo
Art. 348 del Codice penale → Abusivo esercizio di una professione

I principi fondamentali cui l'operatore sanitario deve costantemente ispirare l’esercizio della professione sono ben stabiliti da
codifiche norme giuridiche e deontologiche.

Giuridico e Deontologico
Giuridico → Rivolto a tutta la popolazione. Le norme giuridiche sono dirette a tutti i cittadini («La legge è uguale per tutti») e
hanno lo scopo di regolamentare la vita sociale.
Deontologico → Riferito ad una categoria professionale. Le norme deontologiche sono dirette ad una categoria professionale e
hanno lo scopo di tutelare il decoro della professione e i rapporti con i non professionisti.
→ Possibili sovrapposizioni (mutuate dai codici giuridici).
L’autonomia professionale e la posizione di garanzia
Art. 1 → L'infermiere è l’operatore sanitario responsabile dell’assistenza generale infermieristica
Art. 2 → L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. le
principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l’educazione sanitaria.
Essere professionisti sanitari comporta per noi un’inevitabile applicazione della professione anche nella vita reale.
Noi sanitari collaboriamo in un unico scopo, quello della salute.

Cassazione Penale 2018 - III grado di giudizio


L’infermiere va oggi considerato non più “ausiliario del medico”, ma “professionista sanitario”. Un soggetto che svolge un compito
cautelare essenziale nella salvaguardia della salute del paziente.
La Corte di Cassazione ha ricordato ancora una volta che l'infermiere che omette di avvertire il medico del peggioramento delle
condizioni del paziente pur essendosi accorto della criticità della situazione, commette reato ed è chiamato a rispondere
penalmente per omicidio colposo, se il ricoverato poi muore.
La Cassazione ha avuto modo “di individuare in capo all'infermiere delle responsabilità di tipo omissivo riconducibili ad una
specifica posizione di garanzia nei confronti del paziente del tutto autonoma rispetto a quella del medico”.
E che “ha ravvisato il fondamento di tale posizione di garanzia proprio nell'autonoma professionalità dell'infermiere quale soggetto
che svolge un compito cautelare essenziale nella salvaguardia della salute del paziente, essendo onerato di vigilare sul decorso
post-operatorio, proprio ai fini di consentire, nel caso, l'intervento del medico, che va oggi considerato non più "ausiliario del
medico", ma "professionista sanitario.

Tutti gli esercenti la professione sanitaria non hanno a che fare con la vita delle persone, ma con la loro salute. Ciò significa che la
persona è totalmente libera nella sua vita, e sceglie di rivolgersi a noi per un problema di salute.

La persona umana quale soggetto di diritti e di doveri


Ci sono 3 capacità che si acquisiscono nel tempo:
1. La capacità giuridica è l’idoneità di un soggetto ad essere titolare di diritti e doveri
• Caratteristica esclusiva della persona umana
• Caratteristica acquisita con la nascita (art. 1 Codice Civile: “La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che
la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita”)
• Un feto nato morto non detiene - né ha mai detenuto - alcuna capacità giuridica
• Questione medico-legale dinanzi al cadavere di un neonato: neonato deceduto dopo la nascita vs. feto espulso già morto
(docimasie polmonari)

2. Capacità Civile (capacità di agire) → Capacità di una persona di compiere validi negozi ed atti giuridici
• Insiste inevitabilmente sulla capacità giuridica (la capacità giuridica ne è presupposto)
• Si acquisisce con la maggiore età: 18 anni (art. 2 Codice Civile)
• Esistono leggi speciali che stabiliscono un limite anagrafico inferiore a 18 anni per acquisire la capacità di firmare e rispettare un
contratto di lavoro
• Possibile emancipare un soggetto minorenne a 16 anni (con il matrimonio ed in presenza di un curatore maggiorenne)

Limitazioni alla Capacità civile - Capacità d’intendere e di volere


Intendere → Attitudine dell’individuo a comprendere il significato delle proprie azioni nel contesto in cui agisce, quindi rendersi
conto del valore sociale dell’atto che si compie
Volere → Potere di controllo dei propri stimoli e impulsi ad agire, controllo dell’autodeterminazione
Rilevante sia nel contesto civilistico (capacità di agire) sia nel contesto penalistico (imputabilità)

Presupposti per detenere la capacità civile → Maggiore età + sufficiente sanità di mente (capacità di intendere e di volere)
Limitazioni → Interdizione, inabilitazione, amministrazione di sostegno.
*Interdizione e inabilitazione possono ledere questa capacità.

Interdizione → Nel caso di maggiorenne che perda la sanità di mente fino ad una condizione di abituale infermità cagionante la
stabile incapacità a curare i propri interessi (ad esempio: soggetto alzheimeriano): interdizione con nomina di un tutore
• Il tutore si occupa in autonomia della ordinaria amministrazione e ricorre al Giudice Tutelare per atti straordinari
• Sempre possibile la revoca del provvedimento di interdizione.

Inabilitazione → Nel caso di un maggiorenne che sviluppi una parziale infermità di mente: inabilitazione con nomina di curatore
(provvedimento facoltativo)
• Conservazione da parte dell’inabilitato della capacità di compiere gli atti ordinari (ad esempio: matrimonio e testamento)
• Possibile l’inabilitazione per i prodighi e per gli abusatori abituali di alcool e di sostanze stupefacenti (che espongano a rischio
economico i propri nuclei familiari
Amministrazione di sostegno
Istituto più flessibile rispetto a quelli della interdizione e della inabilitazione
• Può essere richiesta in presenza di infermità (fisica o psichica) che -anche solo temporaneamente- impedisca al soggetto la
pratica gestione dei propri interessi
• Amministratore di sostegno identificato -quando possibile all'interno del nucleo familiare del soggetto
• Amministratore di sostegno che affianca il soggetto, senza sostituirlo

3. Imputabilità (Capacità penale) → Idoneità di una persona ad essere imputata di un reato (e dunque a comparire come
accusato in un processo penale)
• Art. 85 C.P.: “Nessuno può essere punito per un fatto previsto dalla legge come reato, se al momento in cui lo ha commesso non
era imputabile.”
• Art. 85 C.P.: “E’ imputabile chi ha la capacità di intendere e di volere”
Art. 97 C.P.: “Non è imputabile chi, al momento in cui ha commesso il fatto, non aveva compiuto i 14 anni”
• La capacità penale si acquisisce al compimento dei 14 anni (nb: capacità civile acquisita a 18 anni)
• Art. 88 C.P.: “Non è imputabile chi, al momento in cui ha commesso il fatto, era, per infermità, in tale stato di mente da escludere
la capacità di intendere o di volere” = VIZIO TOTALE di MENTE
• Art. 89 C.P.: “Chi nel momento in cui ha commesso il fatto era , per infermità, in tale stato di mente da scemare grandemente,
senza escluderla, la capacità di intendere o di volere, risponde del reato commesso, ma la pena è diminuita” = VIZIO PARZIALE
di MENTE
Fine → Definire la colpa ed efficacia della punizione.

Take Home message


• Capacità Giuridica: alla nascita
• Capacità Civile: 18 anni
• Limitazioni della Capacità Civile per abituale infermità di mente
(interdizione/inabilitazione) + Amministrazione di sostegno
• Imputabilità: 14 anni (dimostrare tra 14 e 18)
• Limitazioni all’imputabilità: vizio di mente (parziale/totale)

Consenso
Atto giuridico molto ben definito. E’ l’unico elemento che ci consente di svolgere il nostro lavoro. Toglie la penibilità nei nostri
consensi.
Paternalistica → Il paziente si doveva affidare e fidare.
Il sanitario è parte di una categoria depositaria di un sapere, che interviene e attraverso le proprie conoscenze modifica, con
intento migliorativo, la salute del paziente
Nel momento del ricovero il malato si mette nelle mani del sanitario e da qui deriva preventiva accettazione delle determinazioni
del sanitario nell’interesse della paziente
Anni ’60!

Personalistica → Si parla di relazionalità asimmetrica tra la posizione del sanitario e del paziente. Si ritorna alla dovuta centralità
del principio di autodeterminazione e alla libertà di scegliere relativamente alla propria salute
• Si arriva ad una visione personalistica
• Siamo negli anni ‘90!
• Troviamo sentenze in cui viene ribadito che “il chirurgo che, in assenza di necessità e urgenza terapeutica, sottopone il paziente
ad un intervento operatorio di più grave entità del quale lo abbia informato preventivamente e che solo sia stato da quegli
consentito, commette il reato di lesioni volontarie…”

Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina – Oviedo 1997


• Ratificata in Italia con la legge 28 marzo 2001
• La visione personalistica la si ritrova in molti passi: articolo 5 prevede che “un trattamento sanitario possa essere praticato solo
dopo aver acquisito dalla persona interessata il proprio consenso libero ed informato” il quale può essere altrettanto
liberamente ritirato in qualunque momento
• L’informazione deve essere adeguata

Ma l’assenza di un valido consenso ha presupposti e conseguenze non solo su un piano etico e deontologico ma anche – e
soprattutto – giuridico.

L’esercizio di un’attività sanitaria comporta la violazione di diritti personali tutelati dalla legge:
• Limitazione della libertà individuale
• Produzione di lesioni o menomazioni
• Rischi per l’incolumità personale L’attività sanitaria trova giustificazione indiretta nel diritto codificato: ne è condizione essenziale
il CONSENSO
art. 32 Cost. “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività ... Nessuno può
essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”
• L. 833/1978 il trattamento sanitario obbligatorio deve essere accompagnato da “iniziative rivolte ad assicurare il consenso ... da
parte di chi vi è obbligato”
• art. 50 c.p. “non è punibile (ma c’è reato) chi lede o pone in pericolo un diritto, col consenso della persona che può validamente
disporne”

A. Validità del consenso


Disponibilità del bene → Esistono limiti alla disponibilità dei diritti:
1. Vita → Bene non disponibile (Omicidio del Consenziente, art. 579 c.p.)
2. Integrità fisica individuale → Non disponibile (Atti di disposizione del proprio corpo art 5 c.c.)
3. Salute → Bene disponibile (art. 32 Cost.)

B. Idoneità del consenziente


1. Maggiore età
2. Capace di intendere e di volere
3. Non interdetto
4. Nel caso di soggetto interdetto: il tutore
5. Il soggetto inabilitato si ritiene possa prestare un valido consenso.

C. Consapevolezza del consenziente


Il consenziente deve ricevere un’informazione completa e dettagliata riguardante:
- tipo e finalità del trattamento proposto;
- limiti, rischi e benefici; - possibili alternative terapeutiche;
- spiegazione delle conseguenze in assenza di trattamento;
- esperienza dell’operatore e/o dell’unità operativa.

Requisiti del Consenso


Deve sempre essere espresso in forma scritta (L. 219/2017)
• Ove possibile, deve essere sottoposto al paziente con opportuno anticipo rispetto al trattamento.
• Personalizzare il tipo di comunicazione tenendo conto dell'età del soggetto, della sua capacità di comprensione, della sua stabilità
emotiva e delle sue conoscenze inerenti la malattia.

Stato di necessità
L’azione clinica in assenza di consenso è legittima solo nello stato di necessità, qualora il soggetto non sia in grado di fornire il
proprio consenso. (ad es: paziente in coma)
Art 54 c.p.: “non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo
attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto
sia proporzionato al pericolo.”

Rilevanza del dissenso → Dico No, alla ‘proposta’ sanitaria. - Conseguenze anche in ambito penale
• Ipotesi di violenza privata di cui all’articolo 610 c.p.
• Delitto lesioni personali dolose di cui all’articolo 582 c.p

Concetti base
Necessità del consenso per OGNI atto sanitario: base giuridica e deontologica dell’agire clinico (Art. 50 c.p.)
• Validità del consenso: – Disponibilità del bene (salute vs. vita) – Idoneità del consenziente
• Maggiore d’età
• Capacità di “intendere e volere” – Consapevolezza del consenziente (informazione)
• Revocabile in qualsiasi momento

Legge 22 dicembre 2017, n. 219 - Art. 1: “consenso informato”


Ogni persona ha il diritto di conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informata in modo completo, aggiornato e a lei
comprensibile
Ogni persona capace di agire ha il diritto di rifiutare, in tutto o in parte… qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento
sanitario… Ha, inoltre, il diritto di revocare in qualsiasi momento il consenso prestato, anche quando la revoca comporti
l'interruzione del trattamento
L’infermiere nel ruolo di mediatore culturale ha, oggi, nella relazione di cura una funzione importante (art.1 comma 2) in quanto
deve operare una competenza, nella comunicazione interpersonale, (art.1 comma 10) precisa, caratterizzata dalla capacità di
entrare nelle dinamiche di complessità, nel modello di ragionamento logico in atto fra medico e malato e favorire la logica
conclusione di cui non è portatore, ma facilitatore.
Disposizioni Anticipate di trattamento (DAT)
Art. 2: “Terapia del dolore, divieto di ostinazione irragionevole nelle cure e dignità nella fase finale della vita”
• Art. 3: “Minori e incapaci”
• Art. 4: “Disposizioni anticipate di trattamento”
• Art. 5: “Pianificazione condivisa delle cure” → EQUIPE!

In previsione di un'eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo avere acquisito adeguate informazioni sulle
conseguenze delle proprie scelte, la Legge prevede la possibilità per ogni persona di esprimere le proprie volontà in materia di
trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto su:
➢ Accertamenti diagnostici Possono fare le DAT tutte le persone che siano:
➢ Scelte terapeutiche ➢ Maggiorenni
➢ Singoli trattamenti sanitari. ➢ Capaci di intendere e di volere

Eutanasia
Testo di Legge attualmente al vaglio delle
Commissioni Unificate (Giustizia e Affari Sociali) della Camera dei Deputati dal titolo “Rifiuto dei trattamenti sanitari e liceità
dell’eutanasia – Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita”.
• Quest’ultima viene così definita “il decesso cagionato da un atto autonomo con il quale, in esito al percorso disciplinato dalle
norme della presente legge, si pone fine alla propria vita in modo volontario, dignitoso e consapevole, con il supporto e la
supervisione del Servizio Sanitario Nazionale.
Il reato
È la violazione di una norma esplicitamente riportata nel Codice Penale o nei testi di legge complementari.
La violazione può avere forma commissiva (fare qualcosa di proibito) oppure forma omissiva (non fare qualcosa di dovuto).
La violazione comporta una pena in linea con le previsioni del Codice Penale.

Elemento soggettivo del reato - Art. 43 del Codice Penale


1. Colpa (contro intenzione) → L’evento, anche se preveduto, non è voluto dall’agente.
2. Dolo (secondo intenzione) → L’evento è preveduto e voluto dall’agente.
3. Preterintenzione (oltre intenzione) → Dall’azione deriva un evento più grave di quello voluto.

1. Colpa - Art. 43 Codice Penale


Generica → “Il fatto colposo oltre a essere non voluto deve essere conseguenza di negligenza, imprudenza,
imperizia” à Le regole che il soggetto deve eseguire fanno parte di un bagaglio sociale e culturale che si richiede a tutti i cittadini.
Specifica → “Per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline”

Per i reati procedibili a querela di parte offesa, è un’azione della stessa vittima del reato (denuncia/querela) che origina l’iter di
indagine (querela entro 90 giorni e sempre revocabile)
Per i reati procedibili d’ufficio, è la semplice conoscenza (da parte della Procura della Repubblica) del fatto illecito che origina l’iter
di indagine

Per adempiere opportunamente il proprio compito istituzionale la Procura della Repubblica ha assoluto bisogno di “sentinelle” sul
territorio, che controllino quotidianamente la vita della collettività, che sappiano prontamente riconoscere la commissione di
reati gravi e che abbiano il compito di riferire alla Procura stessa in merito all’avvenuta commissione di tali reati → Reati
procedibili d’ufficio.

Le “sentinelle”
Gli agenti e gli ufficiali delle Forze dell’Ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili Urbani, Guardia di Finanza, Guardia Forestale, EI,
ecc.)
• I pubblici ufficiali, per come definiti dall’art. 357 del Codice Penale
• Gli incaricati di pubblico servizio, per come definiti dall’art. 358 del Codice Penale
• Gli esercenti le professioni sanitarie (sentinelle privilegiate per i reati contro la vita e contro l’incolumità individuale/pubblica)

Reati procedibili d’ufficio


Omicidio in tutte le sue forme (volontario, preterintenzionale, colposo)
• Infanticidio/feticidio • Maltrattamento
• Istigazione/aiuto di terzi al suicidio • Mutilazioni genitali femminili (MGF)
• Morte in conseguenza di altro reato • Alcune forme del reato di violenza sessuale (sempre se < 18
• Alcune forme del reato di lesioni personali anni)
• Le forme di aborto punibile
L’iter della “notitia criminis”
Per comunicare efficacemente con la Procura della Repubblica, gli esercenti una professione sanitaria hanno a disposizione due
strumenti distinti:
- Il referto (strumento proprio di tutti gli esercenti professione sanitaria)
- La denuncia di reato (strumento riservato a quei sanitari che - per la natura del ruolo rivestito- assumono la qualifica di pubblico
ufficiale o di incaricato di pubblico servizio)

Qualifica giuridica dell’infermiere


Art. 357 C.P. “sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa”
Art. 358 C.P. “sono incaricati di un pubblico servizio coloro i quali, a qualunque titolo, prestano un pubblico servizio. Per pubblico
servizio deve intendersi un'attività disciplinata nelle stesse forme della pubblica funzione, ma caratterizzata dalla mancanza dei
poteri tipici di questa ultima…”
Tutti i professionisti sanitari possono alternativamente ricoprire la qualifica di P.U. e/o incaricati di pubblico servizio: è la specificità
dell’attività, realizzata in quel momento e in quel contesto, da cui scaturisce la titolarità

Esiste nel CP un omissione dell’obbligo di referto, ma ci sono 2 casi in cui è possibile non adempiere all’obbligo di referto:
1. Se sei minacciato (se fai questa segnalazione uccido te e la tua famiglia)
2. Posso evitare di segnalare un reato dando alla persona la libertà di comunicarmi un reato, tuttavia è una scelta dell’operatore.
Referto
Attività positivamente disciplinata dal Codice Penale (art. 334 e 365)
• Documento scritto da inoltrare alla Procura della Repubblica o da far pervenire al personale di Polizia Giudiziaria
• Obbligatorio quando il sanitario presti opera (attività occasionale e di breve durata) o assistenza (attività continuativa e duratura)
in casi nei quali possa prospettarsi un reato procedibile d’Ufficio
• Documento da inoltrare entro 48 ore dalla prestazione

Omissione o ritardo puniti con una multa e con la pena accessoria di interdizione dall’esercizio della professione per almeno 1
mese
• Obbligo di referto che decade “… quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale …” (in tal caso il
sanitario è libero di scegliere se fare o meno referto)
• Omissione o ritardo non punibili quando colposi e comunque quando cagionati “per esservi stato costretto dalla necessità di
salvare sé medesimo o un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento nella libertà o nell'onore.

Denuncia di Reato
Attività disciplinata dal Codice Penale (artt. 361 e 362)
• Documento scritto da inoltrare alla Procura della Repubblica o da far pervenire al personale di Polizia Giudiziaria
• Obbligatorio quando il pubblico ufficiale (oppure l’incaricato di pubblico servizio) abbia notizia a causa del proprio esercizio- di un
caso nel quale possa prospettarsi un reato procedibile d’Ufficio
• Documento da inoltrare immediatamente

Omissione
Omissione o ritardo puniti con pene pecuniarie e/o detentive
• Obbligo di denuncia non decade “… quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale …”
• Omissione o ritardo non punibili quando colposi e comunque quando cagionati “per esservi stato costretto dalla necessità di
salvare sé medesimo o un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento nella libertà o nell’onore …”
• Non punibile il responsabile delle comunità terapeutiche socio-riabilitative per fatti commessi da persone tossicodipendenti per
l’esecuzione del programma definito da un servizio pubblico

Referto e Denuncia: Contenuto


Art. 334 c.p.: “… indica la persona alla quale è stata prestata assistenza e, se possibile, le sue generalità, il luogo dove si trova
attualmente e quanto altro valga a identificarla, nonché il luogo, il tempo e le altre circostanze dell’intervento; dà inoltre le
notizie che servono a stabilire le circostanze del fatto, i mezzi con i quali è stato commesso e gli effetti che ha causato o può
causare).
• Attenzione al segreto professionale!! Comunicare solo quello che serve all’A.G.
Reati di interesse sanitario
Delitti contro la persona
Delitti contro la vita e l’incolumità individuale
• Omicidio nelle sue varie forme
• Percosse e Lesioni personali
• Aborto punibile
• Violenza sessuale
• Delitti contro la famiglia (abuso dei mezzi di correzione e disciplina, maltrattamento in famiglia o verso fanciulli).

Omicidio e reati connessi


1. Omicidio doloso
Art. 575 CP: “Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno”.

Reati connessi all’omicidio


Sono fattispecie autonome ma concettualmente assimilate all’omicidio (con cui condividono l’impostazione della pena)
● Infanticidio (art. 578)
● Omicidio del consenziente (art. 579)
● Istigazione o aiuto al suicidio (art. 580)
● Morte come conseguenza di altro delitto (art. 586)

Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale


Art. 578 c.p. “La madre che cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto, o del feto durante il parto,
quando il fatto è determinato da condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto, è punita con la reclusione da
quattro a dodici anni.
Omicidio del consenziente
Art. 579 c.p.
“Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni.”

Istigazione o aiuto al suicidio


Art. 580 c.p.
“Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è
punito”.

Morte o lesione come conseguenza di un altro delitto - Art. 586 c.p.


"Quando da un fatto preveduto come delitto doloso deriva, quale conseguenza non voluta dal colpevole, la morte o la lesione di
una persona”
Esempio → Morte da overdose (delitto iniziale: detenzione e spaccio di stupefacenti)
Procedibilità → Per l’omicidio e tutte le fattispecie connesse la procedibilità è sempre d’ufficio.
Percosse e lesioni personali
Percosse, Art. 581 CP
• Chiunque percuote taluno, se dal fatto non deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito, a querela della persona
offesa…”
• Azione del percuotere: rimando a violenza di natura meccanica (pugni, calci, bastonate, etc)
• Reato di percosse che si configura solo in assenza di malattia

Concetto penalistico di “malattia”


Malattia → è un fatto patologico (nel senso che si discosta dalla normalità anatomo funzionale) caratterizzato da evoluzione nel
tempo, indipendentemente dall’estensione del processo morboso. Ha un inizio, un decorso e -possibilmente - una conclusione.

Lesioni personali dolose - Art. 582 CP


• Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo e nella mente, è punito... Se la
malattia ha una durata non superiore a 20 giorni e non concorre alcuna delle circostanze aggravanti […], il delitto è punibile a
querela di parte offesa …”
• Reato che si configura solo in presenza di malattia
• Reato per il quale vengono previste specifiche aggravanti (art. 583 CP)

Lesioni personali dolose aggravate (Art. 583 CP)


1) Lesione personale grave con
• Durata di malattia > 40 giorni
• Malattia condizionante concreto pericolo di vita
• Malattia condizionante indebolimento permanente di un senso oppure di un organo
• Incapacità ad attendere alle ordinarie occupazioni > 40 giorni

2) Lesione personale gravissima con


• Malattia insanabile
• Malattia condizionante perdita di un senso o di un arto
• Malattia condizionante perdita dell’uso di un organo
• Malattia condizionante perdita della capacità di procreare
• Malattia condizionante grave difficoltà permanente della favella
• Malattia esitante in sfregio oppure grave deformazione del viso

Mutilazioni genitali femminili


L. 9 gennaio 2006, n. 7 à Art. 583-bis c.p. (Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili)
→ Chiunque, in assenza di esigenze terapeutiche, cagiona una mutilazione degli organi genitali femminili è punito con la reclusione
da quattro a dodici anni. Ai fini del presente articolo, si intendono come pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili la
clitoridectomia, l'escissione e l'infibulazione e qualsiasi altra pratica che cagioni effetti dello stesso tipo.

Procedibilità
Percosse → A querela
Lesioni personali dolose → D’ufficio se malattia > 20 giorni o aggravate

Aborto punibile
L. 194/1978 → Norme per la tutela sociale della maternità e sull' interruzione volontaria della gravidanza.

Aborto procurato - Legale (Art. 5-6 L. 194/78)


• < 90 giorni per ragioni sociali o mediche
• > 90 giorni e prima della capacità di vita autonoma (22-24 sett.) per grave pericolo per la vita/salute della madre
• Oltre la capacità di vita autonoma: solo per pericolo di vita della madre
• Illegale
• Obiezione di coscienza (Art. 9 L. 194/78)
• SOLO per le procedure abortive

Art 17 → Aborto colposo (chiunque cagiona per colpa l’interruzione della gravidanza o l’anticipazione del parto)
Art. 18 → Aborto senza il consenso della donna (o estorto con violenza o micaccia) o come conseguenza di azioni dirette a
provocare lesioni
Art. 19 → Aborto criminoso (interruzione della gravidanza eseguita con inosservanza delle modalità indicate nella Legge 194 – in
questo caso può essere punita anche la donna).
Reati sessuali
L’attuale assetto penale dei reati sessuali è stato riformato con la L. 66 del 15 febbraio 1996
PRIMA → Delitti contro la morale pubblica e il buon costume
ADESSO → Delitti contro la libertà personale

Art. 609-bis. Violenza sessuale → Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o
subire atti sessuali è punito con la reclusione da cinque a dieci anni.
Alla stessa pena soggiace chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali:
1) abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto;
2) traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona

Atto sessuale
La giurisprudenza identifica gli atti sessuali in tutti quegli atti che siano oggettivamente idonei a compromettere la libertà sessuale
del soggetto passivo, invadendo la sfera sessuale di questo, mediante un rapporto corpore corpori, che non deve
necessariamente riguardare le zone genitali ma può estendersi anche a tutte le altre zone ritenute erogene dalla scienza, non
solo medica, ma anche psicologica, antropologica e sociologica.

Art. 609 - quater. Atti sessuali con minorenne.


Soggiace alla pena stabilita dall’art. 609-bis chiunque, al di fuori delle ipotesi previste in detto articolo, compie atti sessuali con
persona che, al momento del fatto:
1) non ha compiuto gli anni quattordici;
2) non ha compiuto gli anni sedici, quando il colpevole sia l'ascendente, il genitore, anche adottivo, o il di lui convivente, il tutore,
ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato o che
abbia, con quest'ultimo, una relazione di convivenza.

Al di fuori delle ipotesi previste dall’art. 609-bis, l'ascendente, il genitore, anche adottivo, o il di lui convivente, o il tutore che, con
l'abuso dei poteri connessi alla sua posizione, compie atti sessuali con persona minore che ha compiuto gli anni sedici, è punito
con la reclusione da tre a sei anni.

Non è punibile il minorenne che, al di fuori delle ipotesi previste nell’art. 609-bis , compie atti sessuali con un minorenne che abbia
compiuto gli anni tredici, se la differenza di età tra i soggetti non è superiore a tre anni.
Si applica la pena di cui all’art. 609-ter, secondo comma, se la persona offesa non ha compiuto gli anni dieci.

Violenza sessuale di gruppo.


La violenza sessuale di gruppo consiste nella partecipazione, da parte di più persone riunite, ad atti di violenza sessuale di cui
all’art. 609-bis.
Chiunque commette atti di violenza sessuale di gruppo è punito con la reclusione da sei a dodici anni

Ordinariamente a querela della parte offesa (termine per la querela di SEI MESI ed IRREVOCABILE)
D’UFFICIO
609-bis se la vittima ha < 18 anni
609-quater se la vittima ha < 10 anni
609-octies sempre

Altri Reati
1. Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli, Art. 572 CP
Chiunque maltratta una persona della famiglia, o un minore degli anni quattordici o una persona sottoposta alla sua autorità, o a
lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte, è
punito.

L’elemento Oggettivo
La condotta costitutiva del delitto è descritta con il verbo “maltrattare”, cioè con una formula elastica.
Il delitto si compie solo attraverso la ripetizione nel tempo di un certo numero di atti lesivi dell’integrità, della libertà e della dignità
del soggetto passivo.
Per integrare il reato in esame sono da escludere sporadici episodi di violenza, del tutto occasionali

Omissione di soccorso 593 CP


Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un'altra persona incapace di provvedere a se
stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all'autorità è
punito…
Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in
pericolo, omette di prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso all'autorità.
Parte più importante
Presupposti della responsabilità professionale
Il principio fondante della responsabilità ➝ Chi sbaglia, paga!
Sempre che ...
Sbagliare ➝ Significhi aver procurato conseguenze negative indesiderate ad un paziente, a causa di condotta colposa commissiva
oppure omissiva.
Pagare ➝ Significhi rispondere delle conseguenze del proprio operato professionale, in sede penale, civile, amministrativa e
deontologica, secondo le logiche proprie dei diversi ambiti di giudizio e sempre con tutte le tutele difensive del caso.

Tra sbagliare e pagare deve esserci un nesso di causa → Secondo i regolamenti vigenti, si risponde e si “paga” solo per le
conseguenze delle proprie azioni od omissioni (art. 40 Cp).
La responsabilità professionale consiste nell'obblico di rispondere delle conseguenze delle proprie azioni od omissioni.

Io pago solo se:


1. Viene dimostrata la condotta colposa nel caso specifico (indifferentemente colpa di natura attiva o passiva).
2. La condotta colposa viene dimostrata essere la causa della conseguenza indesiderata occorsa al paziente.

Presupposto della responsabilità


Penale ➝ Esistenza di un reato
Civile ➝ Esistenza di un danno

Le differenti logiche ➝ Ambito penale


Il gruppo sociale (e non il singolo individuo) si difende da un soggetto dimostratamente colpevole di reato, comminando
tipicamente una pena detentiva
Cioè ➝ Chi commette un reato va in prigione
Previste anche pene pecuniarie e, soprattutto, l’istituto della “sospensione condizionale della pena

➝ Ambito civile
Il singolo cittadino chiede, come risarcimento del danno ingiustamente subito, una
corresponsione monetaria adeguata al caso da parte del colpevole
Cioè ➝ La parte lesa chiede soldi al colpevole come giusto risarcimento del danno.

→ Rigore probatorio
In ambito penale, dove si decide della carcerazione di un colpevole, è richiesto un maggiore rigore probatorio (soprattutto in
riferimento al nesso di causa specifico): “…al di là di ogni ragionevole dubbio…”
In ambito civile, dove si decide di risarcimenti monetari, si allenta il rigore probatorio sul nesso di causa (“più probabile che non”)

Responsabilità civile
• Responsabilità contrattuale consiste nella violazione di uno specifico dovere, proveniente da un preesistente vincolo obbligatorio
rimasto inadempiuto. Art. 1218 c.c.
Es. Meccanico ➝ Mi cambia i dischi facendomi il preventivo, se non funzionano dopo averli "sostituiti" deve risarcirmi.
• Responsabilità extracontrattuale è la responsabilità civile che sorge in conseguenza del
compimento di un fatto illecito, doloso o colposo, che cagioni ad altri un ingiusto danno. Art. 2043 c.c.
• Contatto Sociale ➝ Il fatto che il pz entri in ospedale comporta una "sottoscirzione" di un contratto*, che permetta alla
responsabilità sanitaria di divenire contrattuale. Ciò ha spalancato le porte ad ogni tipo di risarcimento.
Da qui nasce la medicina difensiva.

Responsabilità contrattuale vs Responsablità extra-contrattuale ➝ Ciò che differenzia le due è "chi ha subito il danno e chi lo deve
dimostrare".
Responsabilità contrattuale ➝ Onere delle prova è a carico del debitore inadempiente.
Responsabilità extra - contrattuale ➝ Onere della prova a carico del danneggiato.

La responsabilità sanitaria è Contrattuale o Extra - contrattuale?


Premessa ➝ Il consenso non è un contratto
E' contrattuale*.
Tuttavia in questo modo è una responsabilità squilibrata (così come se fosse extra - contrattuale).
Es. Infezioe nosocomiale ➝ Pz arriva a casa con un'infezione presa in ospedale che prima non aveva, denuncia l'ospedale, la
struttura sanitaria dovrebbe riuscire a dimostrare che la causa non è stata l'ospedale, altrimenti paga. ➝ Responsabilità
contrattuale
Es. Il pz subisce un'infezione in ospedale, deve dimostrare che le tecniche effettuate in ospedale non hanno agrantito l'aspepsi ecc
➝ Non ha le conoscenze per poterlo fare, responsabilità extra - contrattuale.
*Disequilibrio
Ambito deontologico
• Giudizio di infermieri (Ordine di appartenenza) sull’operato di un collega
• Procedimento avviato per accertare la ricorrenza di “…abusi o mancanze nell’esercizio della professione ed a fatti disdicevoli al
decoro professionale…” (non esiste quindi la
caratterizzazione aprioristica e “codicistica” dell’infrazione)
• Si parte non dall’evento in sé, bensì dal suo riflesso sull’onore del gruppo degli infermieri

Fondamento delle responsabilità professionale ➝ Il comportamento colposo


E' colposo, o contro l’intenzione, quando l’evento, anche se preveduto, non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o
imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.

Colpa generica
• Imperizia ➝ Non saper fare quello che, mediamente, i miei colleghi (parigrado) sanno fare
• Imprudenza ➝ Tenere una condotta avventata e/o spingersi a fare ciò che non compete per limiti di formazione ed esperienza
• Negligenza ➝ Carenza della necessaria diligenza nell’operato professionale quotidiano

Colpa specifica → Inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline


I presupposti per definire una responsabilità professionale
1. la prova del verificarsi del danno, della sua natura e della sua gravità
2. la prova della colpa professionale ossia dell’imperizia, della imprudenza o della negligenza del sanitario o della sua inosservanza
di leggi, regolamenti, ordini o discipline, talché l’errore professionale commesso sia inescusabile
3. la prova che proprio tale comportamento colposo ha materialmente causato il danno stesso e che, invece, con una condotta
diversa esso si sarebbe certamente o probabilmente evitato

Legge 24/2017 - “Gelli-Bianco”


Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli
esercenti le professioni sanitarie ➝ Domanda esame
Due interessi forti:
1) tutela della Salute (danno che ne deriva)
2) interesse di tutelare la spesa pubblica

Art. 5 L. 24/2017 ➝ Buone pratiche clinico-assistenziali e raccomandazioni previste dalle linee guida
«Gli esercenti le professioni sanitarie, nell’esecuzione delle prestazioni sanitarie con finalità preventive, diagnostiche, terapeutiche,
palliative, riabilitative e di medicina legale, si attengono, salve le specificità del caso concreto, alle raccomandazioni previste
dalle linee guida…
In mancanza delle suddette raccomandazioni, gli esercenti le professioni sanitarie si attengono alle buone pratiche
clinico-assistenziali»

Art. 6 L. 24/2017 ➝ Responsabilità penale dell’esercente la professione sanitaria


«Art. 590-sexies CP: “Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario”»
«Qualora l'evento si sia verificato a causa di imperizia, la punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste
dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge ovvero, in mancanza di queste, le buone pratiche
clinico-assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alle specificità
del caso concreto»
*Clausula legale di non punibilità.

Art. 7 L. 24/2017 ➝ Responsabilità civile della struttura e dell’esercente la professione sanitaria


«La Struttura Sanitaria, pubblica o privata, che nell’adempimento delle proprie obbligazioni, si avvalga dell’opera di esercenti la
professione sanitaria, risponde ai sensi degli artt. 1218 e 1228 del c.c. delle loro condotte, dolose o colpose. L’esercente la
professione sanitaria risponde del proprio operato ai sensi dell’art. 2043 cc, salvo che abbia agito nell’adempimento di
obbligazioni contrattuali assunte con il paziente.»

Il doppio binario della L. 24/2017 → L'articolo 7 afferma che in sanità abbiamo responsabilità sia contrattuale che extra -
contrattuale. Quindi nel caso di denuncia / necessità di risarcimento l'onere della prova di colpevolezza è dell'azienda sanitaria
e non solo del singolo sanitario.

La responsabilità amministrativa
• Danno erariale allo Stato da parte del dipendente pubblico ➝ Per rispondere al danno fatto alla salute del pz, si crea un altro
danno. In questo caso si crea un danno alla spesa pubblica.
• Azione esercitata dalla Corte dei Conti
• “Azione di rivalsa” dell’amministrazione pubblica nei confronti del dipendente
Art. 9 L. 24/2017 ➝ Azione di rivalsa o di responsabilità amministrativa
«L’azione di rivalsa nei confronti dell’esercente la professione sanitaria può essere esercitata solo in caso di dolo o colpa grave».

Colpa grave ➝ Agire con straordinaria ed inescusabile imprudenza, con insolita imperizia, con macroscopica negligenza, omettendo
di osservare anche quel grado minimo ed elementare di prudenza, perizia e diligenza che è lecito attendersi ➝ La garza!/La
lateralità

Art. 10 L. 24/2017 ➝ Obbligo di assicurazione


«Ciascun esercente la professione sanitaria operante a qualunque titolo in strutture sanitarie pubbliche o private provvede alla
stipula, con oneri a proprio carico, di un’adeguata polizza di assicurazione per colpa grave» (obbligo momentaneamente
sospeso per assenza dei decreti attuativi).

Concetti base
1. Esiste una legge specifica (L. 24/2017) che definisce le regole di funzionamento dell’attività degli esercenti una professione
sanitaria e la loro relativa responsabilità giuridica
2. TUTTI sono tenuti a rispettare le linee guida o le buone pratiche clinico-assistenziali - (Art. 5)
3. Viene introdotto un nuovo reato nel Codice Penale (Art. 590-sexies) ed una specifica clausola di non punibilità: qualora l’evento
si sia verificato per IMPERIZIA e siano state rispettate le LINEE GUIDA (Art. 6)
4. Viene introdotto il «doppio binario» per la responsabilità civile, così che il sanitario risponde solo per responsabilità
extra-contrattuale, mentre la Struttura per responsabilità
contrattuale (Art. 7)
5. L’azione di rivalsa è possibile solo nei casi di DOLO e COLPA GRAVE.

E NELL’EMERGENZA COVID? D.L. 44/2021 (convertito con L. 76/2021)


• Art. 3 “Responsabilità penale da somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2”.
• Per i fatti di cui agli articoli 589 e 590 del codice penale verificatisi a causa della somministrazione di un vaccino per la
prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2, effettuata nel corso della campagna vaccinale straordinaria in attuazione del piano
di cui all'articolo 1, comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, la punibilità è esclusa quando l'uso del vaccino è
conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all'immissione in commercio emesso dalle competenti
autorità e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative alle attività di vaccinazione.
• Art. 3 bis “Responsabilità colposa per morte o lesioni personali durante lo
stato di emergenza epidemiologica da Covid19”.
• Durante lo stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, dichiarato con delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio
2020, e successive proroghe, i fatti di cui agli articoli 589 e 590 del codice penale, commessi nell’esercizio di una professione
sanitaria e che trovano causa nella situazione di emergenza, sono punibili solo nei casi di colpa grave.
• Ai fini della valutazione del grado della colpa, il giudice tiene conto, tra i fattori che ne possono escludere la gravità, della
limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da SARS-CoV2 e sulle terapie appropriate, nonché
della scarsità delle risorse umane e materiali concretamente disponibili in relazione al numero dei casi da
trattare, oltre che del minor grado di esperienza e conoscenze tecniche possedute dal personale non specializzato impiegato per
far fronte all’emergenza.

Cosa paga il sanitario nel risarcimento civilistico?


1. Danno alla persona
PATRIMONIALE (arreca pregiudizio economico)
⦁ Danno emergente: perdita economica dovuta alle spese per cure mediche, accertamenti diagnostici, trattamenti fisioterapici,…
⦁ Danno da lucro cessante: mancato o ridotto guadagno; può essere temporaneo o permanente.
NON PATRIMONIALE
⦁ Danno biologico: riduzione dell’integrità psicofisica
⦁ Danno morale: “pretium doloris”; valutato dal Magistrato in via equitativa. Non arreca pregiudizio economico ma dolore,
sofferenza, angoscia,…
⦁ Danno esistenziale: violazione di altri bene costituzionalmente tutelati (non salute)

2. Danno Biologico
Danno alla salute
⦁ Riduzione dell’integrità psico-fisica del soggetto; valutazione comprensiva degli aspetti fisici e dei correlati psichici relativi ad
una menomazione, anche con riguardo alla ripercussione della stessa sull’efficienza estetica, sessuale e sulla vita di relazione.

Fine parte più importante

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