Questi appunti, che riassumono il libro "Compendio di medicina legale", sono una sintesi unica e completa dei principali argomenti attinenti allo studio della medicina legale. Si parte dall'intervento del medico in caso di morte, sia per quanto riguarda l'emissione del certificato di morte, sia per quanto riguarda i casi di omicidio. In questa evenienza il medico legale si attiene ad una serie di analisi e pratiche disciplinate dalla normativa, per stabilire e definire le cause della morte e le eventuali caratteristiche di lesioni e traumi riscontrati (lesioni da corpi contundenti, traumi, lesioni da arma da fuoco, lesioni da radiazioni ed energia, asfissia). Il medico legale si occupa in caso anche dell'identificazione del cadavere.<br /> Altro settore di competenza quello attinente agli esami di laboratorio condotti dal medico legale per stabilire casi di tossicodipendenza o alcolismo, piuttosto che rilevare contaminazioni ambientali, epidemie, tossinfezioni alimentari. L'attivit del medico legale viene chiamata ad esprimersi, in base alla normativa vigente, nei casi di valenza penale in tribunale.<br /> Altro campo di interesse della medicina legale legato al settore assicurativo, all'operato dell'INAIL e dell'INPS, dove vengono svolti i controlli del caso a seguito delle segnalazioni.<br /> Gli appunti si concludono con una panoramica su quanto stabilito dal codice civile e penale, dalle leggi italiane e dal codice deontologico rispetto al lavoro del medico, in merito a responsabilit professionale e tutela: denuncia sanitaria, donazione di organi, trattamento sanitario, trattamento dei malati di AIDS, segreto professionale, emissione di certificati e compilazione di cartelle cliniche, doping, trattamento dei dati personali.<br /> Ottimi appunti per un ripasso dell'esame di Medicina legale. Universit: Universit degli Studi di Firenze
Giurisprudenza Medicina Legale, a.a. 2008/2009 Compendio di medicina legale L. Macchiarelli, P. Arbarello, G. Cave Boni, N.M. Di Luca e T. Feola
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5. Il metodo medico-legale
Le regole fondamentali alle quali attenersi nella prestazione medico-legale sono due: 1. il rigorismo obiettivo del metodo: il principio di obiettivit impone a ciascuno di essere rigorosamente aderente alla realt dei dati clinici o tanatologici o di laboratorio o strumentali rilevati; la valutazione empirica dei dati stessi e la formulazione dei giudizi definitivi dovranno fondarsi su motivazioni logiche e plausibili, che tengano conto dei reperti, segni e dati obiettivi riscontrati; il metodo medico-legale si differenzia nettamente da quello proprio delle altre branche della medicina per essere condizionato dallistituto della prova (non consentito trasformare il dubbio in certezza e viceversa porre in dubbio, senza che ve ne sia fondamento, ci che costituisce un dato di certezza); 2. la dominante conoscenza del rapporto giuridico cui il fatto si riferisce: il medico dovr improntare ed orientale la sua indagine soprattutto tenendo conto delle norme giuridiche di volta in volta interessate dallo specifico caso in discussione.
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12. Criteri da seguire nella valutazione del rapporto causale nella lesione nella medicina legale
anzitutto fondamentale la precisa ricostruzione dello stato anteriore del danneggiato. Effettuato il raffronto fra ci che quella persona era prima di un certo fatto e ci che al momento dellesame clinico e medico-legale, si dovr stabilire quale o quali delle modificazioni eventualmente obiettivate siano da riferire causalmente o concausalmente allantecedente o agli antecedenti, giuridicamente rilevanti, considerati. Solo la concordanza dei dati che emergono dallanalisi dei vari criteri, insieme considerati, pu condurre ad un giudizio effettivamente motivato in materia di ammissione o esclusione del nesso causale. I criteri di cui trattasi sono: 1. criterio cronologico: il fatto che un certo danno si sia obiettivato dopo un certo evento lesivo iniziale, non significa automaticamente che sia stato proprio questo a causarlo, ma occorre dimostrarlo; ai fini di tale dimostrazione occorre che tra levento iniziale e quello finale sia trascorso un lasso di tempo sufficiente e compatibile ai fini dellammissione del nesso causale; 2. criterio qualitativo: la qualit dellantecedente lesivo iniziale deve essere compatibile con la qualit delleffetto prodotto; 3. criterio quantitativo: la quantit dellazione lesiva iniziale deve essere compatibile con la quantit o la gravit delleffetto prodotto, tenendo conto in ogni caso della variabilit dello stato anteriore; 4. criterio modale: vi deve essere corrispondenza tra la sede di applicazione di un trauma, oppure la via di somministrazione di un certo farmaco, e la modalit di comparsa di certi disturbi, la modalit con cui essi evolvono sino al conclamarsi del danno (non sempre, per, esiste corrispondenza topografica fra sede del trauma e sede del danno); 5. criterio della continuit fenomenologica: vi deve essere un continuo di sintomi e di segni fra la lesione iniziale e il danno conclusivo, sebbene sia nota lesistenza di sindromi con intervallo libero; 6. criterio di esclusione: occorre che si escluda limportanza di altri fattori causali, diversi da quello considerato, nel determinismo dellevento dannoso in esame.
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In base alla tipologia dellagente lesivo si possono distinguere: 1. lesioni da energia meccanica: a. lesioni da corpi contundenti, b. lesioni da arma bianca, c. grandi traumatismi, d. lesioni da sforzo, e. lesioni da arma da fuoco; 2. lesioni da energia elettrica: a. folgorazione, b. fulminazione; 3. lesioni da energia termica: a. ustioni, b. colpo di calore, c. congelamento, d. perfrigerazione, e. assideramento; 4. lesioni da energia da radiante: a. lesioni da radiazioni ionizzanti, b. lesioni da radiazioni non ionizzanti; 5. lesioni da energia vibratoria: a. da vibrazioni, b. da rumore, c. da ultrasuoni; 6. lesioni da energia barica: a. iperbaropatie, b. ipobaropatie; 7. lesioni da stress: traumi psichici.
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64. Incidenti del traffico stradale nella medicina legale: Investimento del pedone
Comprendono ogni evento sfavorevole derivante dal movimento di mezzi su strada o su terra che abbia causati danni a cose e/o persone. Pu essere definito come il complesso delle lesioni contusive direttamente o indirettamente esercitate su una persona da un veicolo in movimento: si parla in questo caso di investimento tipico. Nellinvestimento atipico si verifica invece lurto del corpo in movimento contro un veicolo fermo. La dinamica dellinvestimento tipico suole essere schematizzata in cinque fasi successive: a. lurto, ossia il momento di contatto tra veicolo e corpo umano; b. la proiezione e labbattimento al suolo del corpo urtato, che pu avvenire in avanti o lateralmente al veicolo; c. la propulsione o accostamento, per azione di spinta in avanti che il veicolo esercita sul corpo abbattuto al suolo; d. larrotamento o sormontamento, in cui il veicolo transita con le ruote sul corpo steso al suolo; e. il trascinamento che pu avvenire quando il corpo (talora mediante gli indumenti) rimane impigliato in parti sporgenti del veicolo. Di norma linvestimento si verifica per secondo un numero inferiore di fasi (due o tre): rari sono il trascinamento e larrotamento. Se il corpo viene urtato al di sotto del baricentro da un veicolo avente un basso frontale, anzich abbattersi in avanti pu essere proiettato sul cofano e sul parabrezza (caricamento); labbattimento avviene in tal caso posteriormente o lateralmente rispetto al veicolo investitore. Nella fase dellurto predominano lesioni dirette, in particolare fratture del bacino e degli arti inferiori, associate ad escoriazioni ed ecchimosi. Nella fase di proiezione predominano invece lesioni da caduta: escoriazioni e ferite lacero-contuse, fratture craniche. Nella fase di propulsione, che sovente avviene ruote frenate, si verificano ferite lacero-contuse con ampi scollamenti dei margini, in quanto la cute sottoposta a fenomeni di trazione tra il suolo e le ruote. La fase di arrotamento caratterizzata da lesioni da schiacciamento con guasti ossei e viscerali. Nella fase di trascinamento si riscontrano lesioni la strisciamento di tipo escoriativi, potendosi verificare anche ampie discontinuazioni cutanee con esposizione dei piani muscolari ed ossei.
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65. Incidenti del traffico stradale nella medicina legale: Lesioni degli occupanti di un autoveicolo
La lesivit riscontrabile negli occupanti di un autoveicolo qualitativamente assai differente da quella del pedone investito, essendo dovuta allurto contro le strutture interne dellabitacolo o a fattori di decelerazione. Le tipologie lesive sono condizionate dalle modalit dellincidente, ma anche influenzate dalle caratteristiche costruttive del mezzo. Particolare interesse medico legale assumono i traumi indiretti del rachide cervicale (da colpo di frusta): la decelerazione provoca infatti una repentina escursione del capo che pu condurre a conseguenze di grave entit. Luso obbligatorio delle cinture di sicurezza, che indubbiamente ha effetti positivi nel ridurre gli urti contro le pareti interne dellabitacolo, ha introdotto la possibilit di riscontro di lesivit specificamente correlata: sono descritti vari tipi di lesione (ecchimosi della regione cervicale, trombosi carotidee, rottura dellarco dellaorta, fratture clavicolari e costali, pneumotorace), ma si tratta di evenienze rare e quasi sempre in rapporto allutilizzazione inadeguata o malposizionamento delle cinture. Il conducente dellautomezzo presenta elettivo interessamento del torace e del capo, per urto rispettivamente contro il volante e il parabrezza. inoltre possibile osservare lesioni delle ginocchia e delle anche per urto contro il cruscotto, delle caviglie e dei piedi ad opera della pedaliera. Tali lesioni sono state significativamente ridotte dallimpiego degli air bag. Il passeggero anteriore presenta spesso lesioni cranio facciali per limpatto contro il parabrezza, il tetto, il montante di pertinenza. Talora, in caso di notevole decelerazione a cosce flesse e gambe estese, si realizza una lussazione bilaterale dellanca. I passeggeri posteriori sono di norma pi protetti in caso di urti di lieve e media entit; quando limpatto violento si osservano lesioni del volto per urto contro gli schienali dei sedili anteriori, lussazione del gomiti per trasmissione di energia agli arti superiori protesi in avanti a protezione, lesioni cranio encefaliche per urto contro il tetto dellabitacolo.
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66. Incidenti del traffico stradale nella medicina legale: Lesioni dei motociclisti e dei ciclisti
I meccanismi lesivi sono condizionati dalla caduta dal mezzo o dallurto contro ostacoli resistenti (il suolo o un altro veicolo). Si evidenziano pertanto lesioni cutanee da strisciamento, da percussione, fratture scheletriche del cranio, del rachide, degli arti e del tronco, lesioni di nervi periferici e degli organi interni. Luso obbligatorio del casco ha effettivamente ridotto numero e gravit delle lesioni della volta cranica e delle porzioni latero superiori del volto.
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71. Caratteristiche delle ferite darma da fuoco a proiettile singolo nella medicina legale
A parte i casi in cui il proiettile non possiede forza viva sufficiente per perforare la cute, si formano soluzioni di continuo dei tessuti che possono essere distinte in: 1. ferite penetranti: a. a fondo cieco, si osservano un foro dentrata ed un tramite incompleto, con ritenzione del proiettile; b. trapassanti o trafosse, la ferita costituita da un foro dentrata, da un tramite completo e da un foro duscita (il termine di ferita trafossa andrebbe riservato a quelle ferite trapassanti che attraversano una fossa naturale dellorganismo); c. a setole, fanno anchesse rilevare un foro dentrata e un foro duscita, ma si distinguono dalle altre per il fatto che il tramite costituito il genere da un breve percorso che il proiettile scava nel tessuto sottocutaneo; 2. ferite non penetranti: a. a doccia o a semicanale, si producono allorch i proiettili colpiscono la cute di striscio, scavando una sorta di canale senza penetrare.
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79. Caratteristiche delle ferite da armi da fuoco caricate con proiettili multipli nella medicina legale
Si tratta delle lesioni prodotte dai comuni fucili da caccia: nei quali la cartuccia contiene numerosi pallini che dopo uno o due metri di traiettoria si distanziano a formare la rosata, che va sempre pi allargandosi fino alla massima estensione (cono diretto), dopodich si riduce in quanto perde via via i pallini periferici causando la progressiva riduzione della superficie colpita (cono inverso). Si possono osservare dunque diverse tipologie di lesioni: a. una breccia unica, prodotta dai pallini ancora ammassati; b. una breccia centrale, quando appena iniziata la formazione della rosata; c. ferite multiple a rosata, osservabili quando il pallini sono totalmente discostati tra loro. Le distanze alle quali sono rilevabili i suddetti quadri lesivi variano a seconda dellarma e della carica. La forma della rosata circolare se il colpo esploso perpendicolarmente al bersaglio, ovale se il tiro obliquo. Le singole lesioni non posseggono caratteri distintivi rispetto a quelle da proiettile unico gi illustrate precedentemente. Con le armi caricate a pallini assai raro trovare fuori duscita poich la forza viva posseduta dal singolo agente balistico tale da esaurirsi allinterno dei tessuti colpiti. Nei colpi esplosi da vicino anche la borra pu penetrare ed essere rinvenuta fornendo utili indicazioni sul tipo di cartuccia e sul calibro dellarma.
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80. Esami di laboratorio per lesioni da arma da fuoco nella medicina legale
Lidentificazione di tracce di polvere da sparo pu essere compiuta, nei casi di diagnosi differenziale tra foro dentrata e foro duscita, a livello delle lesioni oppure degli indumenti o delle mani del presunto feritore. Lidentificazione dellarma feritrice pu essere indiretta (generica) in assenza della stessa, o, diretta (specifica) quando questa venga repertata. Lidentificazione indiretta si pu fare su proiettili o su bossoli in assenza dellarma; lidentificazione diretta possibile quando larma stata repertata ed stato possibile effettuare tiri di prova (i proiettili provenienti da tali tiri di prova vengono confrontati comunque repertati nel corpo della vittima).
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arresto cardiaco. La corrente elettrica attraversando il corpo umano percorre non tanto la via pi breve, quanto soprattutto la via che offre meno resistenza, vale a dire il sangue e gli organi molto irrorati, quali il cuore e lencefalo.
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121. Identificazione personale nella medicina legale: Diagnosi di et cronologica di resti cadaverici
La determinazione dellet di resti cadaverici di grande importanza poich pu innanzitutto consentire di stabilire se essi abbiano o meno un interesse giudiziario, oppure assumano rilevanza antropologica ed archeologica. Inoltre permette talora di individuare una corrispondenza cronologica con lepoca della scomparsa di una o pi persone.
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Stefano Civitelli In caso di rifiuto di sottoporsi allesame il giudice pu desumere elementi di prova.
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Morfina
La dilazione terapeutica fondamentale la cura del dolore; quantit di 10 mg che non causano stupefazione o depressione del respiro sono pi che sufficienti a far scomparire dolori anche di una certa entit. La dipendenza si conclama con la comparsa della sindrome di astinenza che appare circa 12-20 ore dopo la soluzione dellultima dose e raggiunge il massimo di intensit circa 24-48 ore dopo. Essa scompare gradualmente nei casi favorevoli in 10-14 giorni. La crisi di astinenza caratterizzata sostanzialmente da tre fasi: nella prima il soggetto presenta sudorazione, malessere generale, insonnia, vomito, diarrea; nella seconda presenta unintensa sensazione di freddo con tremori e dolori acuti addominali; nella terza compaiono contrazioni, crampi, cefalea, talora delirio, ecc Si pu arrivare fino al collasso cardiovascolare con complicazioni che possono richiedere somministrazione terapeutica di morfina per evitare la morte. La dose minima letale per singola soluzione di 200 mg.
Eroina
Lazione analgesica e la tossicit sono superiori a quelle della morfina; la maggiore tossicit per via endovenosa dovuta soprattutto al rapido passaggio nel sistema nervoso centrale. La dose minima letale per singola soluzione di 100 mg. Le ragioni principali della notevole incidenza di mortalit sono legate alle condizioni di clandestinit in cui avvengono il commercio e luso della sostanza, nonch limpiego di aghi non sterili e errori di dosaggio.
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158. Il testo unico sulla prevenzione, cura e riabilitazione degli Stati di tossicodipendenza (d.p.r. 309/90)
I servizi di prevenzione, cura e riabilitazione degli stati di tossicodipendenza sono inseriti nel contesto operativo del Servizio Sanitario Nazionale e delle ASL. Esiste a tale riguardo un discreto numero di Centri e di Comunit di recupero. Tra i punti qualificanti della legge ci limitiamo a segnalare: a. istituzione del Comitato Nazionale di Coordinamento per lazione antidroga; b. istituzione del Servizio centrale per le dipendenze da alcol e da sostanze stupefacenti presso il Ministero della Sanit; c. istituzione del Servizio centrale antidroga alle dipendenze del Ministero degli Interni; d. istituzione del Fondo Nazionale di intervento per la lotta alla droga; e. istituzione di Centri di informazione e consulenza nelle scuole; f. istituzione di Centri di informazione per i giovani alle armi; g. stesura e aggiornamento delle Tabelle delle sostanze soggette a controllo.
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162. Diritto alla salute: diritto alla salubrit dellambiente di vita e di lavoro
La tossicologia forense e pi in generale la medicina legale possono e debbono occuparsi anche della questione ecologica (ecotossicologia). Non v dubbio che hanno interesse medico legale tutte quelle norme che, in linea col dettato dellart. 32 cost., hanno per oggetto la tutela della salute della persona umana mediante la salvaguardia dellambiente di vita e di lavoro. Lambiente pu essere definito in generale come linsieme dei fattori estrinseci che hanno un effetto, variamente apprezzabile, sulla salute dellessere umano. La salvaguardia dellambiente si traduce nella lotta contro linquinamento e le sue fonti. Non si potr mai sostenere che la tutela della salute individuale venga perseguita con reale efficacia, se non verr preliminarmente attuata anche un efficace tutela dellambiente. Perci allambiente un problema etico, sociale e politico; ma anche un problema medico legale dal momento che sono propri di tale disciplina: la valutazione del danno alla persona dei vari ambiti di legge e la stima del grado di invalidit, la accertamento del nesso causale tra il danno subito e lesposizione ai fattori inquinanti, ecc per evidente la conflittualit degli interessi che sono un gioco in materia di politica ambientale. Da un lato, infatti, vi il diritto di ogni individuo non solo alla salute ma anche al lavoro, quindi allo svolgimento di unattivit produttiva, dallaltro quello della collettivit ad assicurarsi le condizioni che consentano la sopravvivenza e quindi a non subire le conseguenze dannose delle attivit esercitate. dunque soprattutto il legislatore ad avere maggiori responsabilit, poich dovr dettare legge veramente illuminate, che si dimostrino in concreto adeguate a tutelare lambiente e a contemperare le esigenze della produzione industriale e agricola. Anche la medicina legale pu svolgere in questo campo un ruolo importante ai fini della tutela della salute individuale e collettiva, della prevenzione e dello studio delle cause di invalidit. Lattivit medico legale, infatti, non si risolve nella sola valutazione o stima del danno alla persona nei diversi ambiti giuridici, ma anche e prima di tutto alla ricerca delle cause degli stati invalidanti, nello studio dei fattori di rischio, anche ambientali, cui spetti maggiore responsabilit nella causazione del danno e degli stati invalidanti.
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167. L. 36/2001: legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici e elettromagnetici
Si disciplina il limite di esposizioni individuale a campi elettrici, magnetici e elettromagnetici: loggetto specifico della legge riguarda gli impianti, i sistemi e le apparecchiature per usi civili o militari che possano comportare rischi per la salute dei lavoratori o della popolazione esposti a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici con frequenze tra 0 Hz e 300 GHz. Nonostante la perdurante incertezza scientifica sulla lesivit dellesposizione a campi elettrici, magnetici e elettromagnetici, lorientamento della giurisprudenza pare maggiormente orientato verso le pronunce di inibitoria alla costruzione o rimozione di tralicci e impianti generatori di onde e campi elettromagnetici. La nuova l. 36/2001 sancisce finalmente limportantissimo principio di cautela, contenuto nel Trattato dellUnione Europea: esso afferma che non spetta al cittadino dover dimostrare che una determinata situazione ambientale, in questo caso lemissioni di elettrosmog, fa male alla salute, ma sta a chi si rende responsabile di diffondere questo tipo di rischio dimostrare che esso non esiste e che linnovazione sicura. La legge prevede inoltre listituzione di un catasto che avr il compito di effettuare il censimento delle antenne che servir a creare delle fasce di rispetto tenendo le abitazioni lontane dai siti di trasmissione. Sar dato largo spazio allinformazione che alla tutela dei consumatori.
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169. Nesso causale nella valutazione del danno alla persona da contaminazione ambientale
Nella valutazione del nesso causale, i criteri da seguire sono quegli stessi che si sono gi considerati nella parte generale (criterio qualitativo, quantitativo, mondale, cronologico, di esclusione, ecc). Perci che riguarda il criterio qualitativo, si terr conto in particolare della classificazione legislativa dei fattori nocivi e degli inquinanti ambientali; il fattori inquinanti sono infatti distinti in: a. sostanze nocive: quelle che per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea comportano rischi per la salute di gravit limitata; b. sostanze tossiche: quelle che per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea comportano rischi gravi per la salute, acuti o cronici, e anche la morte; c. sostanze molto tossiche: quelle che per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea possono comportare rischi estremamente gravi oppure la morte. Particolare rilevanza, ai fini della valutazione del rapporto causale, assume il criterio epidemiologico: si comprende, infatti, che se unintera collettivit esposta allazione patogena di determinati fattori inquinanti, pi probabile che non sia una sola, ma diverse le persone che presenteranno manifestazioni morbose. La qualit e quantit dei fattori inquinanti devono essere studiate tenendo altres conto della durata del tempo di esposizione della persona considerata hai fatto distesi, oltre che delle modalit con cui si verificata lesposizione, della mancata adozione delle opportune cautele da parte dellamministrazione, dei datori di lavoro o degli stessi lavoratori, ecc Ai fini della dimostrazione del nesso causale, il danneggiato pu trovarsi spesso nellimpossibilit pratica di fornirne la prova: quando si tratta di sindromi morbose aspecifiche viene meno il criterio della compatibilit della malattia nei riguardi del fattore inquinante, ma potranno essere presunti punti di elementi di giudizio dal fatto che la stessa si presenta in pi persone esposte alla medesima sostanza (criterio epidemiologico); in altri casi il danno si manifesta solo dopo tempi assai lunghi dallesposizione al fattore inquinante, quando ormai non sono pi identificabili livelli abnormi di concentrazione ambientale del fattore considerato. Giustamente, non si richiede la certezza della prova: si fa talora valere il principio che ad impossibilia nemo tenetur, mentre al criterio probabilistico si fa ampiamente di corso in serie giurisprudenziale. Fin dal 1979 stata introdotta anche in Italia allassicurazione della responsabilit civile per i danni dinquinamento: la garanzia assicurativa si estende a tutti i danni che si determinano in conseguenza della contaminazione dellacqua, dellaria e del suolo, da parte di sostanze di qualunque natura comunque fuoriuscite dagli stabilimenti dellassicurato. Rimane a carico dellassicurato una quota del 10% del danno economico.
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della relazione e di chiedere al giudice lautorizzazione a esaminare la persona, la cosa o comunque loggetto della perizia. Il giudice pu non accogliere le conclusioni cui pervenuto il perito: in tal caso deve motivare le ragioni del dissenso. Il medico legale pu, infine, assumere lincarico di consulente di parte: questo ruolo ha acquisito particolare importanza nel nuovo rito, caratterizzato dal contraddittorio e dalla parit tra accusa e difesa; da ci deriva lesigenza di assistenza tecnica qualificata delle parti processuali, mediante lintervento di professionisti esperti che partecipano attivamente al procedimento.
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185. Pericolosit sociale e misure di sicurezza: il sistema del doppio binario nel codice penale
La coesistenza nel nostro regime penale delle pene e delle misure di sicurezza d luogo a quel sistema sanzionatorio che si definisce del doppio binario. Esso fondato in pratica sul due distinti accertamenti che procedono su due binari paralleli: a. quello dellimputabilit, cui possono conseguire la punibilit e la detenzione; b. quello della pericolosit sociale, cui pu conseguire la applicazione delle misure di sicurezza. Nella pena detentiva prevalente la finalit repressiva e punitiva; nella misura di sicurezza sono prevalenti la finalit di difesa sociale, quella di prevenire la commissione di altri delitti e infine quella rieducativa del reo. Per pericolosit sociale si intende pi precisamente la notevole probabilit che il soggetto, anche se non imputabile e perci non punibile, commetta nel futuro altri reati.
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La fattispecie in esame ricorre ad esempio negli eventi mortali causati da imperizia, imprudenza o negligenza professionale.
La vita un bene indisponibile; per questo motivo che il codice stabilisce espressamente lipotesi dellomicidio del consenziente (escludendo cos lesimente dellart. 50 c.p. secondo cui non punibile chi commette il delitto col consenso della persona offesa).
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207. Malattia: perdita di un senso, di un arto, di un organo, della capacit di procreare, della favella
Non necessario che la perdita funzionale sia assoluta, basta che la funzione sia praticamente inutilizzabile (perdita superiore al 90%). A tale aggravante corrisponde la lesione personale gravissima, mentre al semplice indebolimento quella grave.
Il termine arto dal punto di vista medico e anatomico viene usato per indicare: a. il complesso spalla, braccio, avambraccio e mano per larto superiore; b. il complesso anca, coscia, gamba e piede per larto inferiore. Secondo costante di rispondenza di dottrina, deve intendersi per perdita di un arto non solo lasportazione totale di esso (amputazione) ma anche limpossibilit assoluta di usarlo (paralisi). Larto non certamente un organo; se infatti questultimo termine sinonimo di funzione, evidente che larto di per s e non svolge interamente una certa funzione (per le funzioni statica e deambulatorio occorrono entrambi gli arti inferiori, per la funzione pensile occorrono entrambi gli arti superiori). In sostanza, si voluto conferire una grandissima dignit funzionale agli arti.
Tale ipotesi si verifica quando un arto, superiore o inferiore, sia privato di una parte importante, come per esempio la mano o il piede. Si parla in questi casi di mutilazione e non di amputazione per significare soprattutto la rilevanza funzionale della menomazione.
Se si tiene a mente la definizione medico legale di organo, considerato equivalente di funzione, si comprende perch la maggior parte dei casi peritali viene classificata come indebolimento piuttosto che come perdita. Cos, la perdita di un occhio, di un rene, di un testi coloro, la perdita monolaterale delludito, la perdita dellovaio, di una mammella, ecc Per perdita delluso di un organo si intende quindi non quella anatomica del viscere, ma la cessazione definitiva di una ben precisa funzione: la perdita del rene in un soggetto monogenico, delludito nel sordo monolaterale, dellaltro occhio nel monoculo, ecc
La capacit di procreare si deve intendere in senso pi lato come capacit di dare alla luce in modo fisiologico un neonato vivente (parto naturale). La capacit generandi pu essere persa anche a causa di menomazioni che non interessano direttamente, ma soltanto indirettamente, lapparato genitale: ad esempio nelluomo, quando vi sia una compromissione dei centri nervosi cerebrali e spinali dellerezione; nella donna per anchilosi coxofemorale bilaterale.
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Si intende la difficolt nel linguaggio parlato; dunque assumeranno notevole valore soprattutto i disturbi afasici e le menomazione allapparato fonatorio (laringe, lingua, denti, ecc).
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215. Segni fisici e psichici della violenza sessuale subita nel codice penale
Il pi delle volte dato obiettivare sulla vittima, anche a distanza di tempo dal fatto lesivo iniziale, quella che molti studiosi del nominano con la dizione di rape trauma syndrome, caratterizzato da una destrutturazione della personalit e da un profondo sovvertimento della capacit della persona offesa di relazionale con gli altri. In ogni caso di stupro, lesame clinico deve essere effettuato il pi prontamente possibile e prima che la vittima si lavi, anche se limpulso a pulirsi costituisce spesso la sua pi immediata necessit. Generalmente i segni lesivi possono riguardare qualsiasi sede extra-genitale, ma pi frequentemente le regioni genitali e le zone erogene: pi spesso si tratta di escoriazioni, abrasioni, graffiature, ecchimosi. Frequenti da osservare inoltre sono le lesioni che si verificano con meccanismo contusivo a carico delle cosiddette zone erogene. In sede extra-genitale i segni lesivi possono essere osservati sui polsi, sugli avanbracci, sul viso, sulladdome, sul collo. Sotto le unghie si possono trovare piccoli frustoli di cute, talora utili ai fini dellidentificazione dellaggressore. Non richiesta alcuna prova dellesistenza dei segni fisici della violenza subita quando si tratti di violenza presunta o di violenza abusiva.
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Quando i delitti sessuali sono commessi in danno di persona minore di 14 anni (anche se consenziente), il colpevole non pu invocare a propria scusa lignoranza dellet della persona offesa.
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225. Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale della madre nel codice penale
Elemento essenziale perch si realizzi questo delitto e non quello di omicidio e la dimostrazione delle condizioni di effettivo abbandono materiale e morale della donna. I due requisiti devono sussistere congiuntamente e oggettivamente: essi si riferiscono soprattutto a quello stato di particolare solitudine e di reale emarginazione in cui la donna, specie se minore, pu trovarsi allinterno della famiglia, generalmente non circoscritto al solo momento del parto.
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g. docimasia polmonare istologica, per la prova pi importante per il giudizio sullavvenuta respirazione: il segno pi evidente dellavvenuta respirazione la distensione dellalveolo, che nei quadri pi tipici apparir ampio, contornato da setti sottili e pieni di sangue (con la respirazione si instaura infatti la nuova circolazione polmonare, al posto di quella placentare e quindi a livello dei setti viene richiamato sangue in notevole quantit); nel polmone che non ha respirato le cavit alveolari sono difficilmente riconoscibili, i setti sono larghi e spessi, con vasi di calibro piccolo; h. docimasia polmonare biochimica, si basa sul dosaggio dei fosfolipidi: nel polmone maturo sono costituiti per circa tre quarti da dipalmitolofosfatidilcolina.
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La possibilit di mutamento del sesso da uomo a donna o il contrario stata introdotta in Italia dalla l. 164/82. La maggiore innovazione costituito dal superamento dellidea che il sesso sia determinabile solo su base cromosomica, mentre viene conferito pi preciso rilievo allaspetto psichico della sessualit: la legge parla infatti di accertamento delle condizioni psico-sessuali dellinteressato ed a questo accertamento che subordinata autorizzazione o la negazione dellintervento medico e chirurgico da parte del Tribunale. Gli aspetti pi rilevanti della legge in esame sono: a. viene negato il principio dellimmutabilit del sesso e viene posta una deroga alla norma sulla indisponibilit del proprio corpo ex art. 5 c.c.; b. si esclude la punibilit del medico per la procurata impotenza derivante dagli interventi chirurgici svolti sulla persona interessata, su apposita autorizzazione del Tribunale, miranti al cambiamento del sesso. Nel rispetto della legge, lautorizzazione al cambiamento di sesso viene concessa solo a condizioni particolari: a. deve trattarsi di unautentica sindrome transessuale; b. ladeguamento dei caratteri sessuali non pu essere ottenuto solo con operazione chirurgica demolitoriaricostruttiva: occorre invece anche unassistenza endocrinologica e psicologica adeguata; c. il giudice cui affidata la responsabilit della decisione pu legittimamente rifiutare lautorizzazione allintervento ove si convinca che esso non rappresenti una soluzione adeguata per il trattamento del singolo caso.
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264. Sistema del punto tabellare o variabile per la liquidazione del danno biologico
Il sistema elaborato dalla Scuola Pisana ha dato luogo al sistema del punto variabile o tabellare che attualmente il metodo preferito per la liquidazione del danno biologico. Esso mantiene lidea della liquidazione per mezzo del valore punto, ma ne predetermina le oscillazioni in base a due funzioni fondamentali: la funzione crescente rappresentato dalla percentuale di invalidit che fa alzare il valore punto in relazione allaggravarsi della patologia, e la funzione decrescente costituita dallet del danneggiato, che lo fa decrescere in proporzione allanzianit. In base a questi principi sono state create numerose tabelle. La tabella di riferimento pi costante quella del Tribunale di Milano: ad ogni punto dinvalidit viene attribuito un valore monetario crescente; ad ogni fascia di et (con intervalli di cinque o dieci anni, per un totale di 13) assegnato un demoltiplicatore (da 1 per minori di dieci anni sino a 0,40 per i maggiori di ottanta).
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271. Riferimenti costituzionali della sicurezza sociale e dellorganizzazione del sistema sanitario nazionale
Nellart. 38 cost. affermato: ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e allassistenza sociale; i lavoratori hanno diritto che siano preveduti e assicurati i mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidit e vecchiaia, disoccupazione involontaria; gli inabili e i minorati hanno diritto alleducazione e allavviamento professionale. In questo articolo si pone le basi per lorganizzazione degli Istituti di assicurazione sociale (INPS, INAIL) e di Assistenza sociale per tutti gli altri cittadini inabili al lavoro. Lart. 32 cost. sancisce: la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dellindividuo e interesse della collettivit, e garantisce cure gratuite agli indigenti; nessuno pu essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge la quale non pu in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Giustamente si ritiene che tale articolo sia a fondamento delle stesse leggi di riforma sanitaria e successive revisioni. La garanzia costituzionale del diritto alla salute si specifica non solo nel dovere dello Stato di assicurare a tutti i cittadini lassistenza necessaria a evento dannoso conclamato, ma implica il dovere per il legislatore e per lautorit pubblica di intervenire prima di tutto ai fini della prevenzione. In questo senso stato giustamente affermato che la tutela della salute, di cui alla citata norma, comprende anche la tutela della salubrit dellambiente di vita e di lavoro. Perci, nellinterpretazione estensiva fornita dalla giurisprudenza, da ritenere che il diritto alla salute significa anche diritto del lavoratore alla sicurezza dellambiente del lavoro; diritto di ogni cittadino a un ambiente di vita salubre; diritto a prevenire e combattere le condizioni di malattie o gli stati di handicap; diritto alleducazione sanitaria e alleducazione sessuale; diritto allo sport; diritto allinformazione, alla conoscenza e alla prevenzione dei fattori di rischio; ecc Si comprende, peraltro, che i destinatari del dettato in questione sono non solo lo Stato, nella sua attivit di amministrazione, ma, direttamente, le Regioni, le Autorit sanitarie e le organizzazioni sindacali.
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278. Partecipazione dei cittadini e tutela dei diritti della persona nel Servizio Sanitario Nazionale
Il d.lgs. 502/92 chiarisce espressamente che fra le pi importanti finalit che il legislatore intende perseguire con la legge di riordino sono la personalizzazione e la umanizzazione dellassistenza, la salvaguardia del diritto allinformazione, del diritto alla libera scelta del medico e del luogo di cura, e soprattutto la tutela del diritto dei cittadini a partecipare direttamente al governo della salute pubblica. I cittadini e le loro organizzazioni, anche sindacali, nonch gli organismi di volontariato e di tutela dei diritti, dovranno essere sentiti anche nelle fasi di elaborazione dei programmi oltre che di verifica dei risultati conseguiti. Al fine di garantire la tutela del cittadino avverso gli atti o comportamenti con i quali si nega o si limita la fruibilit delle prestazioni di assistenza sanitaria, sono ammesse osservazioni, opposizioni, denunce o reclami in via amministrativa, redatti in carta semplice, da presentarsi al Direttore generale della ASL o dellAzienda ospedaliera entro 15 giorni.
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289. Legge 194/78: norme per la tutela sociale della maternit e sullinterruzione volontaria della gravidanza
La l. 194/78 ha abrogato il Titolo X del Libro II del codice penale (dei delitti contro lintegrit e la sanit della stirpe). Gi prima del 1978, per, la Corte Costituzionale aveva sancito lillegittimit dellart. 546 c.p. (aborto di donna consenziente) nella parte in cui non prevede che la gravidanza possa venire interrotta quando lulteriore gestazione implichi danno o pericolo grave per la salute della madre. Dal punto di vista giuridico va fatta una prima distinzione a seconda che la richiesta di interruzione venga esternata dalla donna nei primi tre mesi di gravidanza o successivamente. Particolare attenzione degli inoltre essere prestata dal medico allinterruzione cosiddetta urgente della gravidanza, che ricorre quando sussiste imminente pericolo per la vita della donna; al comportamento da seguire nei casi in cui esiste la possibilit di vita autonoma del feto; alla interruzione di gravidanza nel caso della minore o di donna incapace.
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294. Interruzione della gravidanza quando ricorre limminente pericolo per la vita della donna
Qualora linterruzione della gravidanza si renda necessaria per limminente pericolo per la vita della donna, lintervento pu essere praticato anche senza lo svolgimento delle procedure previste negli altri casi e al di fuori delle sedi autorizzate. Resta fermo lobbligo di accertare la situazione concreta di pericolo. Leventuale obiezione di coscienza da parte del personale sanitario non pu mai essere invocata quando la donna versi in siffatta condizione.
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296. Interruzione della gravidanza quando sussista probabilit di vita autonoma del feto
Ove tale possibilit sussista (et minima di vita intra-uterina di 180 giorni), fermo restando che linterruzione pu essere praticata solo quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna, il medico che esegue lintervento deve fare tutto il necessario per salvare la vita del feto.
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301. Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e di sostegno della maternit e della paternit (d.lgs. 151/2001)
Il TU prescrive misure per la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici durante il periodo di gravidanza e fino a 7 mesi di et del figlio. Per ottenere dei difficili legge la donna ha lobbligo di comunicare al proprio datore di lavoro lo stato di gravidanza non appena accertato. fatto divieto di adibire la donna durante il periodo di gravidanza a lavori pericolosi o insalubri o faticosi; tale divieto vale per tutto il periodo della gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto. Il divieto di adibire al lavoro le donne vale per i 2 mesi precedenti la data del parto e per i 3 mesi dopo il parto (assenza obbligatoria). Se si verificano complicanze nel decorso della gravidanza, il servizio ispettivo del Ministero del Lavoro pu disporre lanticipo del periodo di assenza obbligatoria. Trascorsi il periodo di astensione obbligatorio, la lavoratrice ha diritto di assentarsi dal lavoro (assenza facoltativa) fino a un massimo di 10 mesi complessivi (cumulando quelli utilizzati dalla madre e dal padre) entro i primi 8 anni di vita del bambino. I congedi per malattia del figlio possono essere concessi a entrambi i genitori alternativamente. Se il figlio ha unet inferiore a 3 anni e si hanno diritto di astenersi dal lavoro per tutti i periodi corrispondenti alla durata della malattia; per le malattie di ogni figlio di et superiore a 3 anni e sino a 8 anni det previsto un limite massimo di astensione dal lavoro di 5 giorni lavorativi allanno. Se il figlio stato riconosciuto handicappato si possono sfruttare permessi giornalieri di 2 ore al giorno fino al terzo anno di vita; fra i 3 e i 18 anni i genitori hanno diritto, alternativamente, a 3 giorni di permesso al mese; dopo i 18 anni, per ottenere tale beneficio, occorre provare che il genitore con viva con il figlio o che presti assistenza continuativa ed esclusiva. Indennit di maternit Per i 2 mesi che precedono il parto e per i 3 mesi successivi, le indennit di maternit viene pagata non solo alle lavoratrici dipendenti ma anche alle lavoratrici autonome e alle libere professioniste, pure se queste non smettono di lavorare. Lindennit alle lavoratrici autonome viene pagata dallINPS, quella per le libere professioniste viene pagata dalle Casse professionali.
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307. Difficolt persistenti a svolgere compiti e funzioni proprie dellet nei minori e negli anziani
Nel caso di soggetti ultrasessantacinquenni o di minori di anni 18 non ha significato condizionare il giudizio sullinvalidit alla valutazione della residua capacit di lavoro: si tratta infatti di soggetti che non svolgono alcuna attivit lavorativa o che si presume non abbiano ancora delineata alcuna attitudine al lavoro. Per tale motivo al legislatore parso necessario vincolare per essi il riferimento valutativo alle difficolt persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dellet considerata ( perci evidente che deve trattarsi di una difficolt obiettivamente grave).
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312. Tutela delle persone affette da cecit totale o parziale nella giurisprudenza
Rientrano nel novero dei ciechi civili solo coloro che lo sono dalla nascita oppure quelli che lo sono diventati a causa di malattie o infortuni. La normativa vigente distingue: a. ciechi totali: i. coloro che sono colpiti da totale mancanza della vista di entrambi gli occhi; ii. coloro che hanno la mera percezione dellombra e della luce; iii. con loro il cui residuo perimetrico binoculare inferiore al 3%; b. ciechi parziali: i. coloro che hanno residuo visivo non superiore ad 1/20; ii. coloro il cui residuo perimetrico binoculare inferiore al 10%; c. ipovedenti gravi: i. coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1/10; ii. coloro il cui residuo perimetrico binoculare inferiore al 30%; d. ipovedenti medio-gravi: i. coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 2/10; ii. colore il cui residuo perimetrico binoculare inferiore al 50%; e. ipovedenti lievi: i. coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 3/10; ii. colore il cui residuo perimetrico binoculare inferiore al 60%. Le provvidenze economiche per il cieco totale sono la pensione e lindennit di accompagnamento. Per il cieco parziale si distinguono gli decimisti e i ventemisti: i ventemisti hanno diritto alla pensione di inabilit; i decimisti hanno diritto allassegno di invalidit, sempre che sussistano determinati limiti reddituali.
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4. diritto ad avere un aiuto personale per lo svolgimento degli atti della vita quotidiana per chi non autosufficiente; 5. diritto a risiedere in speciali comunit-alloggio e centri socio-riabilitativi perch i presenti handicap di grado elevato, con oneri a carico dei Comuni; 6. diritto di ottenere dai Comuni appositi spazi per parcheggiare la propria auto o permessi speciali per accedere ai centri storici con divieto daccesso; 7. diritto di ottenere la rimozione di ostacoli che limitano la fruizione di strutture sportive, ricreative e turistiche; 8. diritto di accesso allinformazione e alla comunicazione; 9. diritto di portare in detrazione dal reddito complessivo soggetto ad imposizione fiscale le spese mediche e di assistenza inerenti la condizione di handicap; 10. diritto allassistenza specialistica, a fornitura di protesi, ecc, nonch a soggiorno allestero per cure; 11. diritto alla riserva di alloggi da parte dei Comuni per famiglie con persone con handicap. Una particolare attenzione viene rivolta dalla legge in esame allattivit di prevenzione: lhandicap, infatti, pu in molti casi essere evitato con comportamenti adeguati, ad esempio nel campo degli incidenti stradali, nella prevenzione degli incidenti domestici, degli infortuni sportivi, ecc; si conferisce soprattutto una particolare importanza alla prevenzione prenatale e alla diagnosi precoce. La persona handicappata ha diritto a restare nellambiente familiare e alla famiglia va assicurata pertanto una corretta e completa informazione di carattere sanitario e sociale che faciliti la comprensione dellevento, anche in relazione alle possibilit di recupero e di integrazione della persona handicappata nella societ. La famiglia ha diritto inoltre ad un adeguato sostegno non solo di ordine psicologico, ma anche, se necessario, di ordine economico e tecnico.
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316. Legge 68/99: norme per il diritto al lavoro dei disabili e regolamento di esecuzione
Il diritto al lavoro uno dei diritti fondamentali di ogni persona; ma se laccesso ad una attivit lavorativa difficile gi per una persona in buone condizioni di salute, si comprende facilmente che lo ancor di pi per una persona disabile. Lo Stato, perci, riconosce giustamente una posizione di particolare favore nellavviamento lavorativo per coloro che presentano un certo grado di invalidit e tale favore si concreta nella previsione e nella disciplina del cosiddetto collocamento dobbligo. Hanno diritto alliscrizione negli appositi elenchi e a fruire di servizi di sostegno e di collocamento mirato: a. le persone in et lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e soggetti portatori di handicap con riduzione della capacit lavorativa in misura pari o superiore a 45%; b. invalidi al lavoro con un grado di inabilit superiore al 33%; c. persone non vedenti o sordomute; d. invalidi di guerra, orfani di guerra e vedove di guerra. Sono esclusi dal collocamento dobbligo: a. le persone che abbiano raggiunto let pensionabile; b. le persone che abbiano perduto ogni capacit lavorativa; c. le persone che per la natura o il grado della loro invalidit possono riuscire di pregiudizio per la salute o lincolumit dei compagni di lavoro. I destinatari dellobbligo sono i datori di lavoro privato, esercenti qualsiasi attivit, che abbiano complessivamente alle loro dipendenze pi di 15 dipendenti; nonch le amministrazioni dello Stato, regionali, provinciali e comunali. Ci significa che il mercato del lavoro per i portatori di handicap diventer certamente pi competitivo. Il datore di lavoro otterranno benefici fiscali considerevoli in misura proporzionale alla gravit e alla natura dellhandicap da cui il lavoratore assunto stato riconosciuto portatore.
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317. Inail e assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
Le peculiarit distintive delle assicurazioni sociali rispetto a quelle private sono: a. il soggetto assicuratore esclusivamente un ente pubblico (INPS o INAIL); b. lassicurante il datore di lavoro, che deve denunciare linizio del rapporto di lavoro del dipendente e deve assicurare questultimo (le assicurazioni sociali sono obbligatorie); c. le prestazioni erogate sono automatiche: al realizzarsi del rischio sono concesse al lavoratore dipendente anche quando il datore di lavoro non ha adempiuto agli obblighi di denuncia dellinizio del rapporto di lavoro e a quegli contributivi; d. esulano da ogni intento di lucro e perseguono finalit di sicurezza sociale. Le prestazioni economiche e sanitarie nel regime previdenziale sono erogate sulla base di criteri uniformi e correlati alla gravit del danno biologico e delle conseguenze patrimoniali sfavorevoli che eventualmente ne derivano. Con le assicurazioni sociali si tende non solo a indennizzare i danni che derivano al lavoratore, ma si pone in opera ogni mezzo idoneo a conservare o a ripristinare la sua validit, nonch a prevenire linsorgenza di nuovi eventi dannosi e le situazioni di rischio. Ci perch le assicurazioni sociali fanno parte integrante del sistema di sicurezza sociale: perci perseguono anche scopi preventivi (igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro), assistenziali (sia di carattere medico sia economico) e riabilitativi.
Nel TU 1124/65, che rappresenta ancora oggi la principale fonte normativa in materia, e nelle tabelle allegate sono indicati i lavoratori che devono essere assicurati, le percentuali di inabilit delle diverse menomazioni permanenti e le malattie professionali indennizzabili.
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319. Il concetto di rischio nellassicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro
Uno degli attributi fondamentali dellinfortunio indennizzabile la sua imprevedibilit specifica concreta: infatti, si richiede debba trattarsi di un evento comunque incerto (tale incertezza deve riguardare il se, il come, il quando e il chi). Pi brevemente: deve sussistere il rischio, intendendosi con tale termine il grado di probabilit del verificarsi di un evento dannoso. Ma ai fini della tutela previdenziale non basta la sola dimostrazione dellesistenza di un rischio generico: deve trattarsi di rischio lavorativo o di rischio protetto, nel senso che il lavoro deve esso stesso condizionare e in qualche modo aggravare la natura e lentit del rischio. Dal punto di vista tecnico-assicurativo il giuridico si suole parlare di: a. rischio generico, per indicare la semplice possibilit del verificarsi di un evento dannoso: il rischio cui sottost la generalit degli appartenenti a una data collettivit (tutti, ad esempio, sono sottoposti a rischio di un terremoto o di un fulmine); b. rischio generico aggravato, quando sussiste la probabilit del verificarsi dellevento stesso: tale maggiore gravit del rischio deriva dalla stessa attivit espletata che costringe il lavoratore ad esporsi maggiormente a determinati fattori di rischio (si pensi ai lavoratori addetti alla manutenzione delle strade, certamente pi esposti di altre persone ad essere vittime di incidenti stradali); c. rischio specifico, quando esiste lelevata probabilit del verificarsi del danno: si tratta di un rischio che grava soltanto su coloro che svolgono una certa attivit e quindi dipende proprio dalle particolari caratteristiche dellattivit espletata. Perch sussista la tutela previdenziale occorre che il lavoro abbia prodotto almeno un aggravamento del rischio generico, che si tratti cio di rischio generico aggravato o di rischio specifico. A giustificare la tutela previdenziale il particolare collegamento fra il danno lavorativo e lattivit prestata. Occasione di lavoro non sta, quindi, a significare un rapporto di derivazione diretta come da causa ad effetto tra lavoro e danno, quanto invece un rapporto pi ampio (rapporto occasionale), latmosfera lavorativa nella quale si verifica lincontro fra la causa violenta e il corpo umano. Non basta per la semplice correlazione cronologica o topografica o un collegamento solo marginale fra lattivit lavorativa e il sinistro; levento dannoso deve dipendere direttamente dal rischio (generico aggravato o specifico) inerente lattivit espletata e deve quindi accadere in stretta connessione con il perseguimento delle specifiche finalit di lavoro.
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con linabilit conseguente al nuovo evento, anche nei casi di danni infortunistici INAIL gi liquidati in capitale o di danni infortunistici indennizzati in altra gestione.
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purch si fornisca la prova dellesistenza del nesso causale. Lattuale sistema di tutela si definisce, quindi, misto poich ammette sia lindennizzabilit delle malattie contemplate nel sistema di lista chiusa sia delle altre per le quali venga comunque dimostrato il nesso causale.
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335. Legge 493/99: tutela della salute nelle abitazioni e lassicurazione contro gli infortuni domestici
LINAIL concede un indennizzo allorch si verifichi, per un infortunio avvenuto in occasione e a causa del lavoro in ambito domestico, una diminuita capacit lavorativa (inabilit) permanente di grado pari o superiore al 33%. Questa rendita, che viene percepita per tutta la vita, non soggetta a revisione, ma per essa non vale il principio dellautomaticit della prestazione (occorre infatti dimostrare lavvenuto pagamento del premio). Sono assicurabili lavoratori di et compresa tra i 18 e i 65 anni che svolgono in via esclusiva e senza vincolo di subordinazione lavoro domestico (non si deve per esercitare altra attivit per la quale sussista obbligo di iscrizione a un altro ente o cassa previdenziale).
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Pensione di vecchiaia
La pensione di vecchiaia pu essere richiesta dagli assicurati INPS a condizione che sussistano le seguenti tre condizioni: a. anzianit assicurativa minima di almeno 15 anni (oggi 20 anni); b. numero di contributi pari ad almeno 780 settimane; c. compimento dellet pensionabile.
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341. Valutazione della capacit di lavoro in occupazioni confacenti alle attitudini dellassicurato
Nella valutazione della capacit di lavoro ci si deve riferire non allattivit che lassicurato concretamente svolge (cio alla cosiddetta capacit lavorativa specifica), n ad unattivit o capacit generica (che in effetti non esiste), ma ad una capacit di lavoro riferita alle occupazioni che lassicurato, per le sue attitudini, in grado di espletare. A tale giudizio si perviene per gradi: dapprima si valuta la complessiva validit del esaminato, cio la sua integrit ed efficienza psicofisica, mediante accurato esame clinico; si valutano quindi le sue attitudini, cio le inclinazioni naturali a svolgere alcune piuttosto che altre attivit, la formazione lavorativa o professionale, teorica e pratica (anamnesi lavorativa). Si deve trattare di attivit per le quali lassicurato in grado di utilizzare le residue capacit lavorative senza sforzo o fatica eccessivi, senza un lungo tirocinio, senza declassamento. Perch si giudichi lassicurato ancora in possesso di una sufficiente residua capacit lavorativa occorre che le attivit indicate consentano un impiego proficuo delle energie lavorative in modo non saltuario n precario. chiaro che pi alta la specializzazione acquisito dal lavoratore, pi avanzata la sua et, pi ristretto diventa il campo delle sue attitudini lavorative.
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344. Assegno mensile per lassistenza personale e continuata ai pensionati per inabilit
Ai pensionati per inabilit, che si trovano nellimpossibilit di deambulare senza aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisognano di unassistenza continua, spetta un assegno mensile non reversibile nella stessa misura prevista nellassicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Lassegno: a. non dovuto in caso di ricovero in Istituti di cura o di assistenza a carico della pubblica amministrazione; b. non compatibile con lassegno mensile dovuto dallINAIL; c. ridotto per coloro che forniscano di analoga prestazione erogata da altre forme di previdenza obbligatoria e di assistenza sociale, in misura corrispondente allimporto della prestazione stessa.
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Il d.lgs. 374/93 precisa che debbono considerarsi lavori particolarmente usuranti quelli per il cui svolgimento richiesto un impiego psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti con misure idonee. Le attivit particolarmente usuranti sono individuate nella tabella A allegata al decreto menzionato: a. lavoro notturno continuativo, b. lavori alle linee di montaggio con ritmi vincolati; c. lavori in galleria, cava o miniera; d. lavori espletati direttamente dal lavoratore in spazi ristretti (condotti, cunicoli, pozzi, fognature, ecc); e. lavori in altezza; f. lavori dei palombari; g. lavori ad alte temperature; h. lavoro di autista di mezzi di superficie; i. lavoro del personale addetto ai reparti di pronto soccorso, rianimazione e chirurgia durgenza; j. lavori di asportazione dellamianto; Per i lavoratori dipendenti pubblici e privati o occupati nelle attivit particolarmente usuranti, il limite di et pensionabile previsto dai rispettivi ordinamenti previdenziale anticipato di due mesi per ogni anno di lavoro, fino ad un massimo di cinque anni di occupazione. Per essi viene sancito anche il diritto ad una riduzione dellanzianit contributiva necessaria per conseguire il trattamento pensionistico: un anno ogni dieci di lavoro fino a un massimo di 24 mesi.
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Limpiegato che abbia contratto infermit, per farne accertare leventuale di tendenza alla causa di servizio deve, entro 6 mesi dalla data in cui si verificato un evento dannoso o da quella in cui ha avuto conoscenza dellinfermit o della lesione, presentare domanda scritta allamministrazione dalla quale direttamente dipende. Si tratta di dati che potranno essere meglio documentati con una adeguata certificazione medico legale.
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Lassicurato obbligato a sottostare alle visite di controllo che la Compagnia disporr nei suoi confronti allorch egli presenti la denuncia di sinistro. Resta fermo che la Compagnia non pu chiedere che lassicurato si sottoponga ad accertamenti diagnostici rischiosi o pericolosi per la sua incolumit o comunque suscitatori di dolore.
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Rapporto di causalit
La societ corrisponde lindennizzo per le conseguenze dirette ed esclusive dellinfortunio, che siano indipendenti da condizioni fisiche o patologiche preesistenti o sopravvenute. Ove si riconosca lesistenza di concause di lesione o non si indennizza nulla o si indennizza solo quella quota parte di danno che il medico legale, caso per caso, ritiene di dover mettere in rapporto causale diretto ed esclusivo con antecedente traumatico in discussione, indipendentemente da qualsiasi altro fattore causale: si comprende quanto siano frequenti controversie sulla materia.
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Le diverse figure professionali che oggi operano nel campo della sanit dovrebbero essere incluse in una delle diverse fattispecie individuate: 1. professioni sanitarie infermieristiche e professioni sanitaria ostetrica; 2. professioni sanitarie riabilitative; 3. professioni tecnico-sanitarie; 4. professioni tecniche della prevenzione.
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Da ci che si detto, deve essere chiaro che il medico non ha nessun diritto di curare; esistesse mai il dovere di assistere e di curare nei limiti del consenso valido, espresso dalla persona assistita. La liceit di ogni prestazione sanitaria sta sia nel beneficio che si arreca allaltro col proprio intervento ma soprattutto il pi assoluto rispetto della volont e del libero consenso dellaltro (il medico non pu arrogarci il diritto di sindacare o giudicare le scelte della persona assistita). Il trattamenti sanitari, tutti i trattamenti sanitari, sono volontari e richiedono pertanto la libera partecipazione di colui che richiede. Si fa eccezione per: a. i trattamenti sanitari obbligatori (nel caso dei pazienti psichiatrici), che sono posti in essere solo al ricorrere di determinate condizioni; b. i trattamenti sanitari resi obbligatori da disposizioni di legge, come quelli per la cura delle malattie veneree in fase contagiosa, il trattamenti relativi alle malattie infettive e diffusive, ivi compreso lisolamento e la contumacia dei pazienti infettivi, oppure le vaccinazioni obbligatorie; c. gli accertamenti disposti dallautorit giudiziaria.
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La correttezza dellinformazione preliminare da rendere al paziente impone al medico di essere preciso ed esauriente sulla natura della malattia, sulle reali indicazioni e controindicazioni della prestazione che va ad effettuare, sui rischi di essa collegati, sulle manualit o sulle terapie che verranno eseguite, sugli obbiettivi perseguiti e sui risultati prevedibili. Non si dimentichi che il rapporto medico-paziente ha carattere contrattuale e che la violazione del dovere di informazione d luogo essa stessa ad una vera e propria responsabilit di tipo contrattuale, dal che il diritto del paziente al risarcimento delleventuale danno che da essa sia derivato. Linformazione deve essere: a. semplice, perch il paziente non generalmente un esperto di cose mediche; b. personalizzata, cio deve essere adeguata al livello di cultura dellassistito; c. esauriente, nel senso che deve esaudire tutte le richieste della persona assistita; d. veritiera, ma serena ed emotivamente equilibrata, cos da non creare scompensi in chi la riceve; e. sorretta, in ogni caso e soprattutto per ci che riguarda le malattie a prognosi infausta, dalla speranza pi che dal pessimismo.
Lanalisi del singolo caso che gli viene affidato porta il medico a formulare una proposta, sia essa diagnostica che terapeutica: il problema allora capire quali siano gli standard ai quali i medici devono far riferimento per ottemperare allobbligo di fornire unadeguata informazione, cio se essa debba attenersi allo stato delle conoscenze scientifiche inerenti al singolo trattamento (standard professionale), ovvero debba essere la portata a quello che una persona ragionevole, pensata come media allinterno di una comunit, vorrebbe sapere e potrebbe comprendere dalla procedura medica (standard medio), oppure, se non sia preferibile un modello soggettivo che, fornendo tutte le informazioni necessarie affinch il consenso manifestato dal paziente possa essere consapevole, vi consenta di rendersi conto della situazione attinente al suo stato di salute e quindi decidere di conseguenza (standard soggettivo).
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Il paziente deve essere libero da suggestioni e perci libero da false illusioni, sicch linformazione che gli va data deve essere scevra da inganni, da menzogne, da mendaci speranze di successo, ecc Egli inoltre ha diritto di conoscere la verit delle proprie condizioni cliniche, sicch tranne casi particolari, non gli va taciuta leventuale esistenza di malattie anche a prognosi infausta, la portata di eventuali interventi chirurgici mutilanti o demolitori, alla rischiosi tardi eventuali terapie, ecc Se in talune circostanze il medico legittimato ad agire anche senza il consenso della persona assistita, non lo mai (tranne i casi di trattamento sanitario obbligatorio) ad agire contro la volont consapevole ed esplicita dellaltro: in tale ipotesi il sanitario deve desistere ed astenersi da ogni prestazione (rifiuto di consenso alle cure necessarie).
Il consenso pu in alcuni casi essere considerato implicito nella stessa richiesta di prestazione dopera, il che avviene quando si tratti di prestazione esente da rischi o scevra da controindicazioni (si parla anche di consenso tacito o di consenso presunto). Al contrario, quando latto medico-chirurgico comporta il pericolo concreto di una menomazione dellintegrit psicofisica individuale, il consenso deve essere sempre richiesto ed ottenuto in forma esplicita (si parla allora anche di consenso specifico e documentato).
Ai fini della liceit e legittimit della prestazione, occorre che vi sia una autentica necessit clinica che la giustifichi, la renda necessaria o quantomeno opportuna; occorre che le motivazioni e le finalit da raggiungere corrispondano a quelle autenticamente espresse dallassistito; occorre che il consenso sia prestato direttamente (salvo lipotesi di legge: incapacit mentale, interdizione, minore et) dalla persona che pu effettivamente disporne. La manifestazione del consenso deve essere inequivoca, risultato di una serena la riflessione e motivazione di entrambi i contraenti il rapporto (medico e paziente). Non si dimentichi che il rapporto medico-assistito devessere improntato alla buona fede e alla correttezza reciproca.
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Negligenza e imprudenza
certo che non potr essere mai invocata a giustificazione del mal operato del medico la difficolt del caso concreto, se a fondamento della colpa sono soprattutto la negligenza e limprudenza del professionista. Imprudente quel medico che mostra di non tener conto dei rischi cui espone il proprio assistito (cio si dimostra incapace di prevederli e dunque di prevenirli); non quindi imprudente chi usa mezzi diagnostici o terapeutici rischiosi o pericolosi, ma chi li usa senza uneffettiva necessit. Negligente quel medico che mostra col suo comportamento trascuratezza, disinteresse e superficialit nei confronti dellassistito, che omette, senza giustificato motivo o ragione, di fare quegli accertamenti o di attuare quelle terapie che la maggioranza dei suoi colleghi nelle medesime condizioni avrebbe attuato.
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388. Responsabilit professionale del medico e la dottrina della res ipsa loquitur
In taluni casi, nei riguardi della valutazione del nesso di causalit, la giurisprudenza orientata verso lammissibilit del ricorso al cosiddetto principio della res ipsa loquitur: il fatto parla da s. Ci avviene allorch sia difficile per il danneggiato fornire una prova in termini scientificamente precisi e certi della causazione materiale e psichica del danno subito, purch sia lampante la negligenza del medico. In tali casi che sufficiente che il danneggiato dimostri che la prestazione sanitaria richiesta era di facile esecuzione e scevra da rischi particolari. Si deve per evitare che lapplicazione di tale dottrina conferisca automaticamente significato di colpa professionale ad ogni accanimento imprevisto.
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Lodontotenico
Gli odontotecnici sono collocati tra gli esercenti le arti ausiliari della professione medica e odontoiatrica. Sono autorizzati unicamente a costruire apparecchi di protesi dentaria su modelli tratti dalle impronte loro fornite dai medici chirurghi e dagli abilitati a norma di legge allesercizio dellodontoiatria.
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Il referto latto obbligatorio con il quale ogni esercente una professione sanitaria comunica allautorit giudiziaria quei casi in cui ha prestato la propria assistenza od opera e che possono presentare i caratteri di un delitto perseguibile dufficio. La finalit del referto quindi duplice: non solo la repressione ma per certi versi anche la prevenzione della criminalit, poich consente allo Stato di individuare e isolare la persona che ha commesso lazione criminosa e di attuare misure anche dordine preventivo, di difesa sociale e di recupero. Il sanitario deve ritenersi esonerato dallinoltrare il referto nella sola ipotesi in cui con esso esporrebbe la persona assistita a procedimento penale. Se non vi fosse tale di eccezione, la persona che avesse commesso un reato perseguibile dufficio eviterebbe di recarsi dal medico per farsi curare, con la certezza di esporsi a pericoli anche gravi per la sua salute o la sua vita: in tali evenienze, sulla finalit di difesa sociale prevale il diritto alla salute. In tutti gli altri casi, il referto costituisce giusta causa imperativa di rivelazione del segreto professionale.
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401. Titolarit dellobbligo e casi della presentazione del referto medico in giurisprudenza
Il referto deve essere presentato da chiunque nellesercizio di una professione sanitaria abbia prestato la propria assistenza od opera. Devono ritenersi obbligati non solo coloro che esercitano una professione sanitaria principale (medico, farmacista, veterinario, biologo) ma anche le integrazioni gi illustrate. Assistenza implica qualsiasi attivit compiuta sul vivente, o quella effettuata sul cadavere oppure altre attivit di interesse biologico. Il referto deve contenere lesatta descrizione delle lesioni che si sono riscontrate, se possibile il giudizio diagnostico e in ogni caso il giudizio pronostico (la dizione prognosi riservata significa che al momento in cui presta la sua assistenza, il medico non in grado di stabilire levoluzione o la durata della malattia).
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Il referto una giusta causa imperativa di rivelazione del segreto; ne deriva che il medico deve saper riconoscere quando vi effettivamente obbligato e quando no: infatti, presentare il referto in un caso in cui tale obbligo non sussiste pu esporre il medico ad una querela da parte dellassistito per rivelazione del segreto professionale.
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410. Denuncia del medico non nominativa dei casi di cronica intossicazione da sostanze stupefacenti e psicotrope
Gli esercenti la professione medica che assistono persone dedite alluso di sostanze stupefacenti o psicotrope devono inoltrare al servizio pubblico per le tossicodipendenze (SERT) una scheda sanitaria contenente le generalit dellinteressato, la professione, il grado di istruzione, i dati anamnestici e diagnostici e i risultati degli accertamenti e delle terapie praticate. Con il referendum del 18 aprile 1993 stato per abrogato obbligo del medico di inviare al SERT la scheda di segnalazione: la ASL, quindi, ha cessato di svolgere quella attivit di controllo sulla necessit e continuit della cura effettuata dal tossicodipendente per la quale in precedenza vigeva lobbligo della segnalazione del medico al SERT; la responsabilit di tale controllo ricade ora direttamente sul medico curante.
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414. Segnalazione non nominativa del medico della interruzione volontaria della gravidanza
La vecchia denuncia di aborto stata abrogata e sostituita da una segnalazione non nominativa dellinterruzione volontaria della gravidanza, accompagnata dalla documentazione relativa, senza fare menzione dellidentit della donna. Le finalit che essa persegue sono di tipo preventivo e statistico-sanitario. La segnalazione deve essere presentata alla ASL entro i primi 10 giorni del mese successivo a quello in cui lintervento stato praticato.
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Prelievo da viventi
Non sono consentiti i prelievi dorgani da viventi quando cagionino una diminuzione permanente dellintegrit psicofisica del donatore: ci in quanto il consenso al prelievo non valido, visto il tenore dellart. 5 c.c. (atti di disposizione del proprio corpo); consentita per espressa deroga di legge la donazione di un rene, purch essa avvenga nel rispetto delle norme vigenti. In ogni caso necessario il consenso esplicito libero e informato della persona che viene sottoposta al prelievo e tale consenso non pu essere sostituito da alcuno stato di necessit, n la persona deve ritenersi mai obbligata a prestarlo.
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Si gi detto che un principio fondamentale cui deve ispirarsi la condotta del medico, in qualsiasi ambito essa venga richiesta e attuata, il rispetto del consenso dellavente diritto. Il fatto che ci si trovi difronte ad un cadavere non significa che non debba essere rispettata la volont della persona espressa in vita e concernente il prelievo di organi dopo la morte. Le nuove regole introducono il principio del silenzio-assenso informato. la persona in vita ad essere chiamata a decidere (e non i familiari dopo la morte) se mettere a disposizione a scopo terapeutico i propri organi in caso di decesso. A tal fine, ogni cittadino, compiuto il 16 anno di vita, verr informato sullargomento e sar chiamato ad esprimere la propria volont. In caso di rifiuto, dovr rendere nota la sua decisione con lobbligo da parte della competente autorit sanitaria di trascriverla sul libretto sanitario individuale; se la persona si astiene dal manifestare la sua volont entro un termine prestabilito che la legge fissa in 90 giorni, non verr riportata sul documento alcuna dicitura e quindi si dar per scontato lassenso alleventuale prelievo di organi il caso di morte (in tali casi, perch possa valere il principio del silenzio-assenso occorre fornire la prova dellavvenuta informazione in vita). In ogni momento della sua vita, il cittadino pu cambiare parere e modificare la sua decisione con la rettifica da parte dellautorit sanitaria della dicitura riportata sul libretto individuale. Al di sotto del 16 anno, qualsiasi decisione verr presa dai genitori o rappresentanti legali. Sono previste sanzioni per la violazione del divieto di prelevare organi e tessuti senza il rispetto delle disposizioni appena viste: reclusione fino a due anni e interdizione dallesercizio della professione sanitaria fino a due anni.
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424. Articoli 43-48 del codice deontologico: norme sulla sperimentazione clinica e farmacologica
Nel codice deontologico si stabiliscono i seguenti principi generali: 1. il progresso della medicina fondato sulla ricerca che si avvale della sperimentazione sullanimale e sulluomo; 2. lattivit di ricerca libera, ma essa deve essere comunque programmata e attuata secondo idonei protocolli; 3. la sperimentazione clinica pu essere inserita in trattamenti diagnostici e/o terapeutici solo in quanto sia razionalmente e scientificamente suscettibile di utilit diagnostica e/o terapeutica; 4. deve essere in ogni caso salvaguardato il principio della inviolabilit dellintegrit psicofisica e della vita del soggetto in esperimento; 5. la liceit della sperimentazione subordinata al valido consenso dellinteressato; 6. in assenza di finalit terapeutiche, la sperimentazione clinica non attuabile; 7. ogni procedura sperimentale di ogni ricerca biologica sulla riproduzione umana devono rispettare i limiti invalicabili della tutela della salute individuale.
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431. AIDS: segreto professionale tra dovere di denuncia e diritto dellassistito alla privacy
Le giuste cause imperative di rivelazione del segreto professionale, cio sostanzialmente le denunce, il referto, la perizia o la consulenza tecnica dufficio, mantengono il loro valore cogente anche nel caso dellAIDS. Ma, lo si ripete, devono essere rispettati, nelle procedure da seguire, il diritto alla riservatezza e, per ci che riguarda le denunce, il diritto allanonimato del paziente. Ogni medico che identifica un caso di AIDS dovr compilare la scheda suddivisa in due parti prestampate con uno stesso numero di codice; una delle due verr invia immediatamente in busta chiusa alla Regione e unaltra al Centro Operativo AIDS; il nome e il cognome del caso risulter esclusivamente sulla sfera che perverr al C.O.A.; la scheda per la Regione sar identificabile soltanto con il numero di codice. Dunque, pure sussistendo lobbligo della denuncia, il medico segner le sole informazioni anagrafiche sulla coppia da spedire in busta chiusa al C.O.A.
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451. Articoli 480 e 481 c.p. e : falsit ideologica in certificati o in autorizzazioni amministrative
Falsit ideologica in certificati commessa da pubblico ufficiale
Il pubblico ufficiale che, nellesercizio delle sue funzioni, attesta falsamente, in certificati o autorizzazioni amministrative, fatti del quale lato destinato a provare la verit, punito con la reclusione da tre mesi a due anni.
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467. Esercizio della medicina, diritti della persona e diritti del malato
A nostro avviso pi che parlare di diritti del malato si dovrebbe parlare di diritti della persona e basta: il diritti alla vita, alla salute, e allintegrit personale sono i primi fra quelli universalmente riconosciuti ad ogni essere umano e sono i primi anche ad essere messi in pericolo proprio nel caso di malattia. Si comprende allora che una buona pratica dellarte medica deve essere non solo ricca di scienza e di tecnica, ma anche permeata e orientata dalla consapevolezza e dal rispetto assoluto dei diritti inalienabili di cui lassistito, in quanto persona, portatore. Rispettare la dignit delluomo vuol dire allora rispettare la vita, la spiritualit della persona e dunque anche la sua libert, il suo diritto di sapere e di scegliere consapevolmente. Credere nella dignit dellessere umano significa farsi portavoce e difensore dei suoi diritti, pretendere che lospedale e le strutture nelle quali lassistenza al cittadino viene erogata non si traducano in un ruolo di segregazione o di emarginazione, di discriminazione o peggio ancora di abbandono del malato ma siano lespressione chiara del rispetto della sofferenza, palestra di solidariet, possibilit concreta di dare con il massimo della diligenza aiuto a chi ne ha bisogno.
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Indice
1. Definizione di medicina legale 2. Cenni storici di medicina legale 3. Sviluppo e complessit della medicina legale 4. Esercizio della professione medico-legale 5. Il metodo medico-legale 6. Il rapporto di causalit nella medicina legale 7. Rapporto di causalit giuridico-materiale: articoli 40 e 41 c.p. 8. Il concetto di Concause preesistenti di lesione nella medicina legale 9. Concause simultanee di lesione nella medicina legale 10. Concause sopravvenute di lesione nella medicina legale 11. L'occasione nella lesione nella medicina legale 12. Criteri da seguire nella valutazione del rapporto causale nella lesione nella medicina 13. Criterio probabilistico e criterio della sussunzione del medico legale 14. Diagnosi di morte e denuncia delle cause della morte 15. Diagnosi di morte per arresto cardiaco 16. Diagnosi di morte cerebrale 17. Collegio medico per laccertamento della morte 18. Periodo di osservazione ai fini dellaccertamento della morte 19. Visita del medico necroscopo 20. Certificato di morte 21. Autorizzazione alla sepoltura del cadavere 22. Denuncia sanitaria delle cause di morte 23. Riscontro diagnostico e autopsia giudiziaria 24. Quando si effettua lindagine autoptica 25. Quando si effettua il riscontro diagnostico 26. Esame esterno del cadavere 27. Esame degli organi interni del cadavere 28. Morte improvvisa o inattesa 29. Diagnosi differenziale fra lesioni vitali e post-mortali 30. Giudizio conclusivo sulla causa di morte 31. Le indagini di sopralluogo sul luogo della morte 32. Epoca della morte e modificazioni tanatologiche del cadavere 33. Tempo di raffreddamento del cadavere 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34
34. Rigidit cadaverica o rigor mortis 35. Ipostasi del cadavere 36. Disidratazione del cadavere 37. Acidificazione del cadavere 38. Putrefazione del cadavere 39. Saponificazione e adipocera del cadavere 40. Mummificazione del cadavere 41. Azione sul cadavere della micro e macrofauna ambientale 42. Definizione di macerazione del feto morto 43. Corificazione del cadavere 44. Classificazione della traumatologia medico-legale 45. Effetti generali dei traumi nella medicina legale 46. Lesioni da corpi contundenti 47. Lesioni da corpi contundenti: Irritazioni 48. Lesioni da corpi contundenti: Escoriazioni 49. Lesioni da corpi contundenti: Ecchimosi 50. Ferite e lacere e lacero-contuse nella medicina legale 51. Rottura dei visceri nella medicina legale 52. Fratture ossee nella medicina legale 53. Lesioni da arma bianca 54. Lesioni da arma bianca: Ferite da punta 55. Lesioni da arma bianca: Ferite da taglio 56. Lesioni da arma bianca: Ferite da punta e taglio 57. Grandi traumatismi nella medicina legale 58. Grandi traumatismi: Precipitazione 59. Grandi traumatismi: Schiacciamento 60. Grandi traumatismi: Esplosione 61. Grandi traumatismi: Incidente aviatorio 62. Grandi traumatismi: Incidente nautico 63. Grandi traumatismi: Incidente ferroviario 64. Incidenti del traffico stradale nella medicina legale: Investimento del pedone 65. Incidenti del traffico stradale nella medicina legale: Lesioni degli occupanti di un 66. Incidenti del traffico stradale nella medicina legale: Lesioni dei motociclisti e dei 67. Lesioni da sforzo nella medicina legale 68. Lesioni da arma da fuoco nella medicina legale 69. Dinamica dello sparo nella medicina legale
35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70
70. Lesioni da arma da fuoco: Effetti sul bersaglio 71. Caratteristiche delle ferite darma da fuoco a proiettile singolo nella medicina legale 72. Lesioni da arma da fuoco: Caratteri del foro dentrata 73. Lesioni da arma da fuoco: caratteristiche dei colpi da lontano 74. Lesioni da arma da fuoco: caratteristiche dei colpi a contatto 75. Lesioni da arma da fuoco: caratteristiche dei colpi a bruciapelo 76. Lesioni da arma da fuoco: caratteristiche dei colpi in vicinanza 77. Lesioni da arma da fuoco: caratteri del tragitto del proiettile 78. Lesioni da arma da fuoco: caratteri del foro duscita 79. Caratteristiche delle ferite da armi da fuoco caricate con proiettili multipli nella 80. Esami di laboratorio per lesioni da arma da fuoco nella medicina legale 81. Diagnostica medico-legale per ferite da arma da fuoco 82. Lesioni da energia elettrica nella medicina legale 83. Danni sullorganismo umano della lesione da energia elettrica 84. Lesioni da energia elettrica: Lesivit cutanea 85. Lesioni da elettricit atmosferica (fulminazione) 86. Lesioni da energia termica nella medicina legale 87. Lesioni da energia termica: La gravit dell'ustione 88. Lesioni da energia termica: identificazione del mezzo urente 89. Alterazioni anatomo-patologiche del cadavere con lesioni da energia termica 90. Le lesioni da calore: collasso e colpo di calore 91. Le lesioni da freddo: congelamento 92. Lesioni da energia radiante nella medicina legale 93. Lesioni da radiazioni ionizzanti nella medicina legale 94. Lesioni locali nella medicina legale 95. Lesioni da radiazioni: effetti generali sul corpo 96. Lesioni da radiazioni non ionizzanti nella medicina legale 97. Lesioni da energia vibratoria nella medicina legale 98. Lesioni da vibrazioni nella medicina legale 99. Lesioni da rumore nella medicina legale 100. Lesioni da ultrasuoni nella medicina legale 101. Lesioni da energia barica nella medicina legale 102. Lesioni da energia barica: Iperbaropatie 103. Lesioni da energia barica: ipobaropatie 104. Asfissiologia forense nella medicina legale 105. Anatomia patologica dellasfissia meccanica
106. Tipologie di asfissia: Soffocamento 107. Tipologie di asfissia: Impiccamento 108. Tipologie di asfissia: Strangolamento 109. Tipologie di asfissia: Strozzamento 110. Tipologie di asfissia: Annegamento 111. Tipologie di asfissia: Morte in acqua 112. Anatomia patologica dellannegamento 113. Indagini di laboratorio per l'annegamento 114. Modificazioni del cadavere per effetto della permanenza in acqua 115. Diagnosi differenziale: annegamento suicidiario, accidentale, omicidario 116. Asfissie da aspirazione nella medicina legale 117. Tipologie di asfissia: Sommersione interna 118. Tipologie di asfissia: Immobilizzazione toracica 119. Identificazione personale nella medicina legale 120. Identificazione personale nella medicina legale: Diagnosi di specie 121. Identificazione personale nella medicina legale: Diagnosi di et cronologica di resti 122. Identificazione personale nella medicina legale: Diagnosi di razza 123. Identificazione personale nella medicina legale: Diagnosi di sesso 124. Identificazione personale nella medicina legale: Diagnosi di et 125. Identificazione personale nella medicina legale: Diagnosi di statura 126. Identificazione personale socio-professionale nella medicina legale 127. Identificazione individuale nella medicina legale 128. DNA e identificazione personale nella medicina legale 129. Tecniche odontostomatologiche nellidentificazione personale nella medicina legale 130. Definizione di ematologia forense 131. Elementi di genetica nell'ematologia forense 132. Antigeni eritrocitari: Sistema AB0 133. Antigeni eritrocitari: Sistema Lewis 134. Antigeni eritrocitari: Sistema Rh 135. Enzimi eritrocitari e sistemi sierici 136. Antigeni leucocitari: Sistema HLA 137. Indagini su tracce di sangue nella medicina legale 138. Il DNA in medicina legale 139. Problemi medico-legali della filiazione 140. Indagini di laboratorio medico-legale: Liquido seminale 141. Indagini di laboratorio medico-legale: Denti
108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 143 144
142. Indagini di laboratorio medico-legale: Formazioni pilifere 143. Indagini di laboratorio medico-legale Secrezioni vaginali 144. Indagini di laboratorio medico-legale: Saliva 145. Indagini di laboratorio medico-legale: Indagini su materiale fetale e materno 146. Tossicologia forense 147. Diagnosi di avvelenamento nella medicina legale 148. Avvelenamento da ossido di carbonio nella medicina legale 149. Avvelenamento da barbiturici nella medicina legale 150. Avvelenamento da tranquillanti benzodiazepinici nella medicina legale 151. Tossicodipendenze e alcolismo nella medicina legale 152. Oppiacei: morfina, eroina nella medicina legale 153. Cocaina nella medicina legale 154. Anfetamine nella medicina legale 155. Droghe improprie nella medicina legale 156. Alcolismo nella medicina legale 157. Markers dellabuso cronico di alcol nella medicina legale 158. Il testo unico sulla prevenzione, cura e riabilitazione degli Stati di 159. Organizzazione dei servizi di prevenzione, cura e riabilitazione per le 160. Tossicodipendenze e sanzioni alternative al carcere 161. Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol-correlati (l. 125/2001) 162. Diritto alla salute: diritto alla salubrit dellambiente di vita e di lavoro 163. Articolo 18, legge 349/86 164. Obblighi deontologici e giuridici del medico in materia di danno ambientale 165. Inquinamento atmosferico: aspetti normativi e conseguenze dannose 166. L'OMS e l'inquinamento elettromagnetico 167. L. 36/2001: legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, 168. Studi epidemiologici delle radiazioni elettromagnetiche 169. Nesso causale nella valutazione del danno alla persona da contaminazione 170. Legge 447/95: legge quadro sullinquinamento acustico 171. Codice penale e tutela dellincolumit pubblica 172. Tossinfezioni alimentari: aspetti medico legale 173. Attivit medico legale in ambito penale 174. Imputabilit e pericolosit sociale nel diritto penale 175. Definizione del concetto di imputabilit 176. Imputabilit: capacit di volere del soggetto 177. Cause di esclusione dellimputabilit
145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 178 179 180 181
178. Imputabilit del minore nel diritto penale 179. Il vizio di mente nel codice penale 180. Simulazione di malattia mentale nel codice penale 181. Stati emotivi e passionali nel codice penale 182. Alcolismo e tossicodipendenze nei loro riflessi sullimputabilit 183. Imputabilit e colpevolezza nel codice penale 184. Articolo 43 del codice penale: delitto doloso, preterintenzionale, colposo 185. Pericolosit sociale e misure di sicurezza: il sistema del doppio binario nel codice 186. Accertamento della pericolosit del detenuto 187. Misure di sicurezza detentive 188. Definizione di omicidio nel codice penale 189. Omicidio volontario o doloso nel codice penale 190. Omicidio preterintenzionale, colposo o del consenziente nel codice penale 191. Indagini medico legali per l'omicidio 192. Definizione di suicidio nel codice penale 193. Suicidio singolo e collettivo o di massa nel codice penale 194. Suicidio e reperti anatomo-patologici 195. Definizione di istigazione o aiuto al suicidio nel codice penale 196. Delitto di percosse nel codice penale 197. Delitto di lesione personale nel codice penale 198. Concetto di malattia nel codice penale 199. Dinamismo della malattia nel codice penale 200. Disordine funzionale della malattia nel codice penale 201. Sofferenza individuale organica o psichica e la sua ripercussione sulla vita 202. Classificazione delle lesioni personali nel codice penale 203. Malattia che mette in pericolo la vita della persona offesa 204. Malattia o incapacit di attendere alle ordinarie occupazioni per pi di 40 giorni 205. Indebolimento permanente di un senso o di un organo 206. Malattia certamente o probabilmente insanabile 207. Malattia: perdita di un senso, di un arto, di un organo, della capacit di procreare, 208. Deformazione o sfregio permanente del volto 209. Lesione personale e gravidanza nel codice penale 210. Lesione personale colposa nel codice penale 211. Contagio di malattie a trasmissione sessuale nel codice penale 212. Delitto di epidemia nel codice penale 213. Il concetto giuridico di libert sessuale
182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 213 214 215 216 217 218
214. Articolo 609 bis c.p. 215. Segni fisici e psichici della violenza sessuale subita nel codice penale 216. Violenza sessuale presunta nel codice penale 217. Violenza sessuale presunta 218. Violenza sessuale abusiva nel codice penale 219. Circostanze aggravanti della violenza sessuale nel codice penale 220. Atti sessuali fra minorenni nel codice penale 221. Violenza sessuale di gruppo nel codice penale 222. Querela di parte nel delitto sessuale nel codice penale 223. L'attivit del medico legale nella violenza sessuale 224. Incesto nel codice penale 225. Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale della madre nel codice 226. Infanticidio - Il fatto materiale punito dalla legge 227. Omissione di soccorso nel codice penale 228. Circonvenzione di persone incapaci nel codice penale 229. Attivit medico legale nel processo civile 230. Fasi del processo civile 231. Procedimenti speciali nel processo civile 232. Definizione di capacit civile 233. Definizione di capacit giuridica 234. Concetto giuridico di nascita 235. Requisito della vita nel codice civile 236. Definizione di docimasie nel codice civile 237. Docimasie polmonari 238. Le prove docimasiche 239. La capacit giuridica come capacit dagire 240. Presupposti psicologici della capacit dagire nel codice civile 241. Atti di disposizione del proprio corpo e interdizione: articolo 5 c.c. 242. Inabilitazione nel codice civile 243. Incapacit naturale nel codice civile 244. Incapacit a testare nel codice civile 245. La riforma del diritto di famiglia: legge 151/75 246. Il matrimonio civile nel codice civile 247. Annullamento del matrimonio civile nel codice civile 248. Matrimonio canonico nel codice civile 249. Transessualismo. Identit e identificazione sessuale nel codice civile
219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255
250. Diagnosi dellidentit sessuale nel codice civile e la legge 164/82 251. Procedimento per lautorizzazione alla rettificazione dello stato civile 252. Conseguenze della rettificazione dello stato civile 253. Maltrattamento del minore in famiglia nella giurisprudenza 254. Sindrome di Munchausen per procura 255. Sanzione penali per il maltrattamento del minore in famiglia 256. Valutazione del danno alla persona in responsabilit civile 257. Qualificazioni giuridiche del danno alla persona 258. Articolo 2043 del codice civile 259. Definizione di danno biologico in giurisprudenza 260. Elaborazione giurisprudenziale del danno biologico 261. Sentenza 184/86 della Corte Costituzionale 262. Permanenza del danno alla salute: barmes di valutazione 263. Liquidazione del danno biologico 264. Sistema del punto tabellare o variabile per la liquidazione del danno biologico 265. Ricerca di un metodo unico per la liquidazione del danno 266. Incapacit lavorativa specifica in giurisprudenza 267. Incapacit di guadagno nella giurisprudenza 268. Danno estetico nella giurisprudenza 269. Danno morale nella giurisprudenza 270. Concetto di sicurezza sociale nella giurisprudenza 271. Riferimenti costituzionali della sicurezza sociale e dellorganizzazione del sistema 272. Concetto di salute nella giurisprudenza 273. Sanit pubblica e servizio sanitario nazionale 274. Organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale 275. Governo regionale e organizzazione territoriale nella sanit 276. Riordino della disciplina del Servizio Sanitario Nazionale 277. Organizzazione e compiti delle ASL 278. Partecipazione dei cittadini e tutela dei diritti della persona nel Servizio Sanitario 279. Ruolo della medicina legale nelle ASL 280. Tutela della salute dei lavoratori (legge 626/94) 281. Doveri legali del medico 282. Articolo 2087 c.c. e risarcimento del danno biologico 283. Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori in giurisprudenza 284. Vaccinazioni obbligatorie in giurisprudenza 285. Legge 210/92: diritto allindennizzo
256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292
286. Consultori familiari in giurisprudenza 287. Diritto alla vita in giurisprudenza 288. Procreazione assistita in giurisprudenza 289. Legge 194/78: norme per la tutela sociale della maternit e sullinterruzione 290. Interruzione della gravidanza entro i primi 90 giorni: le motivazioni 291. Procedura e doveri del medico: linterruzione volontaria della gravidanza 292. Interruzione volontaria della gravidanza nel caso di malformazioni fetali 293. Interruzione volontaria della gravidanza dopo il 90 giorno 294. Interruzione della gravidanza quando ricorre limminente pericolo per la vita della 295. Interruzione della gravidanza e minore et 296. Interruzione della gravidanza quando sussista probabilit di vita autonoma del feto 297. Obiezione di coscienza in giurisprudenza 298. Aborto illegale e aborto criminoso in giurisprudenza 299. Diritto allanonimato per l'interruzione di gravidanza 300. Sterilizzazione volontaria in giurisprudenza 301. Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e di sostegno della 302. Indennit di aborto in giurisprudenza 303. Assegno di maternit in giurisprudenza 304. Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori in giurisprudenza 305. Invalidit civile in giurisprudenza 306. Accertamento dellinvalidit permanente in giurisprudenza 307. Difficolt persistenti a svolgere compiti e funzioni proprie dellet nei minori e negli 308. Indennit di accompagnamento per gli invalidi civili nella giurisprudenza 309. Pensione di inabilit per invalidi civili nella giurisprudenza 310. Assegno mensile di assistenza (assegno di invalidit) nella giurisprudenza 311. Indennit di frequenza nella giurisprudenza 312. Tutela delle persone affette da cecit totale o parziale nella giurisprudenza 313. Tutela delle persone affette da sordomutismo nella giurisprudenza 314. Il concetto di handicap nella legge 104/92 315. Il significato e i contenuti della tutela giuridica delle persone handicappate 316. Legge 68/99: norme per il diritto al lavoro dei disabili e regolamento di esecuzione 317. Inail e assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali 318. Nozione di infortunio sul lavoro nel TU 319. Il concetto di rischio nellassicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro 320. Infortunio in itinere nella giurisprudenza 321. Concetto di causa violenta in giurisprudenza
293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 324 325 326 327 328 329
322. Danno indennizzabile in giurisprudenza 323. Concetto di inabilit in giurisprudenza 324. Danno biologico indennizzabile in giurisprudenza 325. Nesso causale dellinfortunistica INAIL 326. Valutazione dellinabilit permanente: danni plurimi monocroni e policroni 327. Nozione di malattia professionale in giurisprudenza 328. Rapporto di causalit nelle malattie professionali 329. Tutela giuridica della silicosi e dellasbestosi 330. Sordit e ipoacusie professionali da rumore 331. Prestazioni sanitarie erogate dallINAIL 332. Prestazioni economiche erogate dallINAIL 333. Listituto della revisione 334. Assicurazione obbligatoria contro le malattie e le lesioni dei medici 335. Legge 493/99: tutela della salute nelle abitazioni e lassicurazione contro gli 336. Grandi invalidi del lavoro 337. Definizione di mobbing 338. Sicurezza sociale e natura delle prestazioni previdenziali INPS 339. Prestazioni economico-previdenziali erogate dall'INPS 340. Definizione di assegno ordinario di invalidit 341. Valutazione della capacit di lavoro in occupazioni confacenti alle attitudini 342. Definizione di pensione ordinaria di inabilit 343. Definizione di assegno e prevenzione di privilegio 344. Assegno mensile per lassistenza personale e continuata ai pensionati per inabilit 345. Il magistrato e l'invalidit pensionabile 346. INPS: lavoro usurante e invalidit pensionabile 347. INPS: istituto della revisione e revoca 348. INPS: Assicurazione contro la tubercolosi 349. INPS: Indennit di malattia 350. Definizione di istituti di patronato 351. Indennizzo o pensione per causa e concausa di servizio 352. Pensioni privilegiate di guerra e pensioni privilegiate ordinarie 353. Concetto di causa e di concausa di servizio in giurisprudenza 354. INAIL: Rischio tutelato e finalit di servizio 355. Nesso causale: valutazione medico legale del danno 356. Concetto giuridico di assicurazione 357. Definizione di rischio in assicurazione
330 331 332 333 334 336 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367
358. Concetto di polizza assicurativa 359. Assicurazione: denuncia del sinistro 360. Indennizzo assicurativo: il collegio arbitrale 361. Assicurazione privata contro gli infortuni 362. Assicurazione privata per invalidit permanente da malattia 363. Assicurazione: denuncia della malattia e obblighi relativi 364. La polizza di assicurazione privata sulla vita 365. Rischio nel contratto di assicurazione sulla vita 366. Assicurazioni sulla vita e indagini genetiche 367. Problema della simulazione nella medicina assicurativa 368. Vigilanza nelle professioni sanitarie 369. Arti ausiliarie delle professioni sanitarie 370. L'Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri 371. La Federazione Nazionale degli Ordini 372. Deontologia ed etica medica 373. Potere disciplinare dellOrdine 374. Libera circolazione del medico nei paesi dellUnione Europea 375. Qualifiche giuridiche del medico e dellodontoiatra 376. Rapporto medico-assistito e facolt di curare 377. Libert del medico e libert del malato 378. Responsabilit etica del medico e facolt di curare 379. Definizione di consenso al trattamento sanitario 380. Validit del consenso al trattamento sanitario 381. Rapporto medico-assistito: dovere del medico di informare 382. Trattamento sanitario: comprensione del paziente e consenso 383. Caratteri della responsabilit professionale del medico 384. Responsabilit del medico: imperizia, negligenza e imprudenza 385. Responsabilit professionale del medico e rapporto di causalit materiale 386. Responsabilit dellquipe medico-chirurgica 387. Responsabilit contrattuale ed extracontrattuale del medico 388. Responsabilit professionale del medico e la dottrina della res ipsa loquitur 389. Responsabilit professionale dell'odontoiatra e dell'odontotenico 390. Ipotesi di errori censurabili nella pratica odontoiatrica 391. AIDS e responsabilit professionale dellodontoiatra 392. Definizione di cure endodontiche 393. Definizione di trattamento protesico
368 369 370 371 372 373 374 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404
394. Definizione di impianti osteointegrati 395. Ortognatodonzia e responsabilit professionale 396. Orientamenti giurisprudenziali in materia di responsabilit professionale 397. Delitto di esercizio abusivo di una professione: articolo 348 c.p. 398. Problematiche del consenso informato: la colpa professionale del odontoiatra 399. Responsabilit professionale nellambito della chirurgia ortognatica dei mascellari 400. Il referto medico nella giurisprudenza 401. Titolarit dellobbligo e casi della presentazione del referto medico in 402. Referto medico nel codice di procedura penale: articolo 334 403. Definizione di denuncia giudiziaria del medico 404. Denuncia sanitaria del medico 405. Dichiarazione di nascita del medico 406. Denuncia del medico dei casi di lesioni invalidanti 407. Denuncia del medico delle malattie infettive e diffusive 408. Denuncia del medico delle malattie veneree 409. Denuncia del medico delle malattie di interesse sociale 410. Denuncia del medico non nominativa dei casi di cronica intossicazione da sostanze 411. Denuncia del medico di vaccinazioni obbligatorie e casi di intossicazione da 412. Denuncia di detenzione di apparecchi radiologici e sostanze radioattive 413. Denuncia sanitaria delle cause di morte 414. Segnalazione non nominativa del medico della interruzione volontaria della 415. Trapianti dorgano: il prelievo da viventi o da parti di cadavere 416. Consenso alla donazione dorgano ed espianto 417. Selezione del ricevente per la donazione di organo 418. Organizzazione del sistema trapianti: la legge 91/99 419. Definizione di eutanasia 420. Assistenza al malato inguaribile: articolo 37 del codice deontologico 421. Definizione di cure palliative 422. Definizione di accanimento diagnostico e terapeutico 423. Definizione di sperimentazione clinica e farmacologica 424. Articoli 43-48 del codice deontologico: norme sulla sperimentazione clinica e 425. Sperimentazione clinica e responsabilit giuridiche 426. Comitato etico per la sperimentazione clinica 427. Definizione di sperimentazione farmacologica 428. Definizione di biotecnologie 429. Aspetti clinici dell'AIDS
405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440
430. Lotta all'AIDS: la legge 135/90 431. AIDS: segreto professionale tra dovere di denuncia e diritto dellassistito alla 432. Dovere di assistere e curare del paziente affetto da AIDS 433. Legge 210/92: indennizzo ai contagiati da AIDS tramite trasfusione 434. Malati di AIDS: incompatibilit con il regime carcerario 435. AIDS: screening diagnostico e consenso 436. Il segreto professionale del medico 437. Articolo 622 c.p.: rivelazione di segreto professionale del medico 438. Concetto di segreto professionale medico 439. Soggetto attivo del segreto professionale medico 440. Rivelazione e trasmissione del segreto professionale medico 441. Giuste cause di rivelazione del segreto professionale medico 442. Segreto professionale nella medicina dellassicurazione vita 443. Segreto professionale medico e obbligo di rendere testimonianza al giudice 444. Legge 675/96: trattamento dei dati personali 445. La cartella clinica: definizione, responsabilit primariale, valore giuridico e 446. Compilazione della cartella clinica 447. Cartella clinica: delitti di falso materiale e di falso ideologico 448. Scheda di dimissione ospedaliera e disciplina giuridica 449. Legge 241/90: procedimento amministrativo e diritto di accesso ai documenti 450. Definizione di certificato medico 451. Articoli 480 e 481 c.p. e : falsit ideologica in certificati o in autorizzazioni 452. Emissione del certificato medico: codice deontologico 453. Metodo di rilascio del certificato medico 454. Certificato di malattia e di inidoneit al lavoro 455. Attivit sportiva e certificazione medica 456. Prescrizione dei farmaci 457. Rilascio della ricetta medica in giurisprudenza 458. Danno da farmaci in giurisprudenza 459. Definizione di farmacovigilanza 460. Definizione di doping 461. Normativa in vigore anti-doping 462. Doping e codice deontologico del medico 463. Perizia medico legale e consulenza tecnica dufficio 464. Perizia penale del medico legale 465. Consulenza tecnica dufficio del medico legale
441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476
466. Visite medico legali di controllo 467. Esercizio della medicina, diritti della persona e diritti del malato
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