Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Traumatologia
Asfissiologia
Tossicologia
Traumatologia
Avvelenamento da CO
Avvelenamento da pesticidi
Lesioni da energia Avvelenamento da erbicidi
chimica
Intossicazione acuta da stupefacenti, da farmaci,
Lesioni da caustici, etc
Lesioni da corpi contundenti
corpo contundente
Si tratta di oggetti dotati di superficie piana o convessa,
di margini smussi e comunque privi di spigoli vivi,
puntuti o margini taglienti, ovvero ci si riferisce ai mezzi
di offesa e difesa naturali delluomo (mani atteggiate a
pugno, piedi, gomiti, ginocchia e testa), nonch degli
animali (zampe, capo); strumenti adoperati per offesa e
difesa dimpiego personale (bastoni, spranghe,
sfollagente, tirapugni, mazze ferrate), strumenti da
lavoro (martelli, chiavi inglesi, sbarre metalliche, etc).
Da sottolineare come azione contusiva
pu essere ancora esercitata da mezzi
liquidi o gassosi, specie sotto
pressione, quali il getto daria
compressa, il getto di un idrante, il
getto di gas emesso ad alta pressione,
limpatto del corpo contro una massa
liquida, per caduta dallalto.
Quando un mezzo contusivo dotato di
energia meccanica agisce sullorganismo, o
viceversa quando un organismo dotato di
energia cinetica urta contro un mezzo
contusivo, lenergia cinetica viene trasmessa
allorganismo determinando lesioni la cui
entit in rapporto principalmente con:
Balistica esterna
Balistica terminale
Balistica esterna
Dalluscita della canna fino al bersaglio
trascorre ancora qualche millesimo di
secondo. Lasciata la canna, il proiettile
sottoposto a due forze che condizionano la
traiettoria
il peso che fa cadere il proiettile e curva la
traiettoria;
la resistenza dellaria che rallenta il
proiettile e causa una perdita di energia e
curva ulteriormente la traiettoria
Balistica terminale
Studia gli effetti provocati dal proietto quando
raggiunge il bersaglio trasformando gran parte della
sua energia cinetica nel lavoro di deformazione,
perforazione o distruzione del corpo impattato
Comportamento del proiettile sul corpo umano.
Orletto di detersione
Colpi a distanza
Orletto di escoriazione Colpi
da
Alone di ustione vicino
Alone di affumicatura
Tatuaggio
Lalone di ustione consegue agli effetti
termici a livello della bocca dell'arma che
derivano dalla combustione della carica di
lancio e possono provocare
approssimativamente entro i 5-10 cm, veri e
propri fenomeni di ustione della cute intorno
al foro di ingresso. Nei casi pi evidenti, la
cute si presenta di colorito rosso-brunastro,
delaminata, con piccoli lembi epidermici
nerastri, coartati, di consistenza duro-
pergamenacea.
Lalone di affumicatura che consegue alla fuoriuscita a
pressioni elevate del fumo che accompagna lesplosione
costituito dai residui solidi carboniosi della polvere
combusta (le attuali polveri da sparo c.d. infumi lasciano
scarsa affumicatura), che si depositano intorno al foro
dingresso annerendo la cute. I fumi che fuoriescono
attraverso la bocca dell'arma, per effetto della espansione
dei gas e si disperdono rapidamente nell'aria assumono
una conformazione a cono con la base rivolta in avanti
che poi si inverte, progressivamente assottigliandosi,
entro una distanza massima di circa 20 cm dalla bocca
dell'arma.
Queste micro-sospensioni si appongono semplicemente
sulla cute, producendo caratteristici aloni di colorito
nerastro che possono essere rimossi facilmente con il
lavaggio.
Lalone di tatuaggio consegue alla espansione dei gas che derivano dalla
combustione incompleta della carica di lancio. Si tratta di residui incombusti o
parzialmente combusti della stessa che, sottoforma di particelle dotate di una
certa massa, si caricano di energia cinetica tale da acquisire un potere
vulnerante talora infiggente lo strato cutaneo, tipici di distanze superiori non
oltre i 50-60 cm dalla bocca dellarma. In relazione allenergia cinetica
posseduta questi granuli allorch raggiungono la cute sul contorno del foro di
ingresso, possono determinare diversi effetti:
- depositi superficiali di granuli nerastri o grigiastri ben evidenti ed asportabili
al pari dei residui fumosi;
- piccole escoriazioni o ustioni (in rapporto alla loro elevata temperatura), che
assumono aspetti di disseminazione puntiforme;
- infissione nell'epidermide o nel derma con formazione di una disseminazione
di granuli nerastri (combusti) o colorati, ad esempio bluastri (granuli
incombusti) visibili per trasparenza e non asportabili con il lavaggio (quelli
infissi pi superficialmente nell'epidermide possono essere ripresi mediante
strofinamento con un panno con una certa pressione), a cui propriamente va
attribuito il termine di "tatuaggio vero".
1) Alone di ustione; 2) alone di contusione; 3) alone di affumicatura; 4) alone di tatuaggio.
Alla distanza di 5-10 cm cessa leffetto
fiamma e non compare pi lustione;
Alla distanza di 10 -15 cm cessa lazione dei
gas e scompare la zona di contusione
Alla distanza di 15 -20 cm non arrivano i
residui della polvere combusta e non
compare pi laffumicatura
Alla distanza di 25 -40 cm cessa anche
limpatto dei granuli residui della polvere e
non si forma il tatuaggio
Con il termine tramite si indica il tragitto
intracorporeo compiuto dal proiettile
allinterno dellorganismo e/o delle sue
strutture anatomiche.
Pu quindi essere rettilineo, angolato,
curvilineo a seconda del decorso ed ancora
classicamente si distingue in completo o
incompleto a seconda che abbia traversato
completamente, uscendo, lorganismo
ovvero che vi sia ritenuto in una nicchia
terminale.
Il foro di uscita talora presenta forma
rotondeggiante con margini frastagliati, irregolari,
infiltrati di sangue; in altri casi presenta aspetto
raggiato o stellato. Possibile un semplice aspetto
lineare. Comunemente si ritiene che il foro di
uscita sia sempre pi ampio e pi irregolare del
foro di ingresso, in realt, rispetto a questo, esso
pu essere di dimensioni maggiori, minori o
uguali.
Il foro di uscita pu essere irregolare perch il
proiettile si deformato, frammentato o capovolto
nel tragitto intracorporeo; frammenti della camicia
o del nucleo del proiettile possono determinare fori
di uscita distinti, e questo fenomeno pu essere
determinato anche da frammenti ossei caricati di
energia dall' impatto del proiettile.
Macroscopicamente: caratteristica principale del foro di uscita quella di
presentare, di norma, una estroflessione dei margini che, talora, pu essere ben
evidente.
Altra caratteristica dei fori duscita lassenza di quei caratteri tipici della
azione traente e perforante esercitati dal proiettili al suo ingresso ovvero sia di
un orletto escoriato, di un alone di ustione, di un alone di affumicatura e del
tatuaggio, con qualche eccezione.
Talora pu riscontrarsi anche in uscita la comparsa di un orletto escoriato o
contuso in corrispondenza dei margini allorch la cute, nella sede attraversata
dal proiettile, sia rivestita da indumenti in tensione piuttosto resistenti (cinture,
bretelle, elastici, ecc.) o appoggiata su strutture rigide (cadavere a terra). In
questi casi, infatti, la cute in estroflessione, dotata ancora dei caratteri di vitalit
compressa contro una struttura resistente esterna, determinandosi quadri
contusivi (pseudo-orletto contusivo) del tutto analoghi a quelli osservabili in
corrispondenza del foro di ingresso.
Con le comuni colorazioni istologiche (ematossilina/eosina),
laspetto istologico tradizionale del foro dingresso
rappresentato dalla introflessione della cute: nella zona di
maggior stiramento tratti di strato corneo appaiono scollati,
sollevati ed estroflessi rispetto agli strati sottostanti. Lepitelio
corrispondente frastagliato e tende a scollarsi ed assottigliarsi
progressivamente sino a trapassare, nelle vicinanze del tramite,
in una zona priva di epitelio, orletto escoriativo, che si continua
nel tramite dermico vero e proprio a forma di imbuto. Il derma
corrispondente pu presentare micro-emorragie; i tessuti
muscolari possono apparire coartati, frammentati e vacuolizzati.
Nei colpi esplosi a distanza breve o intermedia possono essere
presenti reticolazione dellepidermide con aspetto a nido
dape, omogeneizzazione, fusione e coartazione dello strato
corneo, degli epiteli sottostanti, degli annessi e degli elementi
cellulari del derma. Nei colpi a contatto si pu notare
lallungamento delle cellule epiteliali; il calore , inoltre,
responsabile della intensa basofilia del derma.
Schematicamente:
1)i GSR sodio-rodizonato (+), nei colpi a contatto
(loose or hard contact) appaiono in massima
concentrazione numerica e di notevoli dimensioni
(media di 2399,4 m2);
2)nei colpi a corta distanza (entro i 15 cm) i GSR
sodio-rodizonato (+) sono presenti in quantit
inferiore ed hanno dimensioni minori (media 649,8
m2);
3)nei colpi a distanza intermedia (tra 15 e 40 cm) i
GSR sodio-rodizonato (+) appaiono sparsi e di
dimensioni ancora inferiori rispetto ai precedenti
raggruppamenti (media di 79,37 m2).
4)nei colpi che macroscopicamente hanno le
caratteristiche di grande distanza (oltre i 40 cm)
non sono mai stati rilevati GSR sodio-rodizonato
(+).
Cariche a proiettili multipli
Volt
Ampere (intensit della corrente, quindi la
quantit di elettroni nellunit di tempo)
Legge di Ohm: I= E/R (tensione/resistenza)
Hertz
Ohm
Resistenza elettrica varia a seconda della
quantit di liquidi
Cute: elevata resistenza
Cute bagnata: bassa resistenza
Superficie di contatto
Ristretta
Estesa
Lesioni generali
Eccitazione neuro-muscolare
Depressione neuro - cardiorespiratoria
La causa della morte
nei casi di esposizione immediatamente mortali
dorigine cardiaca, ed rappresentata dalla
fibrillazione ventricolare; aritmia fatale che
conduce rapidamente ad arresto cardiaco,
casualmente correlantesi sia a cambiamenti
puramente elettrofisiologici del miocardio
specifico, sia ad anomalie strutturali delle varie
componenti delle miofibre cardiache.
Dallinsulto elettrico discendono numerose
complicanze cardiovascolari le pi severe delle
quali si manifestano tanto nellimmediatezza del
contatto corpo-elettricit, quanto a distanza di
tempo (serie aritmie, in letteratura, vengono
segnalate anche a distanza di diversi mesi dal
suddetto contatto).
Gli effetti cardiovascolari documentati in corso di
elettroinduzione includono: anomalie
elettrocardiografiche aspecifiche, aritmie,
ischemia del miocardio senza necrosi; necrosi
acuta del miocardio, emorragie pericardiche,
quadri di severo vasospasmo periferico con
ipertensione acuta.
La lesivit generale, si correla con l'azione
diretta di polarizzazione che la corrente, al suo
passaggio nel conduttore corpo umano, induce
nei tessuti dei vari organi e distretti, sottoposti ad
effetti di eccitazione neuro-muscolare e di
depressione neuro-cardio-respiratoria.
La corrente elettrica, quindi, in base allintensit
che le propria ed in funzione del grado di
depolarizzazione indotta nei tessuti attraversati
dal flusso di cariche, causer fenomeni di:
Tetanizzazione dei muscoli scheletrici
Fibrillazione ventricolare cardiaca
Arresto della respirazione
In base al valore della corrente e alla durata del
fenomeno esistono quattro zone di pericolosit per
frequenze comprese tra i 15 e i 100 Hz:
- zona 1 - al di sotto di 0,5 mA di intensit, la corrente
elettrica non viene percepita dal soggetto che ne viene a
contatto (una lampada con potenza di 15 watt si
caratterizza per una intensit di circa 70 mA);
- zona 2 fra i 0.6 mA e i 300 mA di intensit la corrente
elettrica viene perfettamente percepita dal soggetto pur
in assenza di effetti dannosi;
- zona 3 fra i 300 ma ed i 500 mA di intensit, vengono
indotti effetti tipo tetanizzazione e disturbi reversibili del
ritmo cardiaco cui si correlano variazioni pressorie,
difficolt respiratorie;
- zona 4 oltre i 500 mA di intensit, fanno la loro
comparsa fibrillazione ventricolare ed ustioni.
Tetanizzazione
Se ad una fibra nervosa viene applicato un singolo stimolo elettrico, (un
impulso), e questo stimolo ha intensit e durata appropriati, a livello
neurilemmatico viene indotto un potenziale d'azione che si propaga lungo la
fibra nervosa fino alla placca neuromuscolare e quindi al muscolo scheletrico.
Sotto l'azione di tale stimolo il muscolo si contrarr, per poi ritornare allo stato
di riposo (scossa semplice). Se al primo stimolo ne segue un secondo, superato
il periodo refrattario, ma prima che il muscolo sia tornato allo stato di riposo, i
due effetti vanno in sommazione. Pi stimoli, opportunamente intervallati,
inducono effetto di contrazione ripetuta del muscolo.
Se la frequenza degli stimoli supera un certo limite soglia gli effetti si fondono
(fusione tetanica) ed il muscolo portato alla contrazione completa, stato
questo in cui permarr finch non cessa la sequenza di stimoli, per poi,
lentamente, ritornare allo stato di riposo.
spasmo muscolare che si verifica nel muscolo scheletrico se la corrente
raggiunge valori di intensit comprese fra 10 e 40 mA, fatto riferimento a
frequenze intorno ai 50 Hz. Quando il punto di entrata in corrispondenza di
una della mano, i muscoli flessori dellarto superiore vanno in spasmo
realizzandosi, di correlato, un effetto di presa della mano sulloggetto: effetto
meccanico questo che implica che qualsivoglia oggetto, tenuto in mano, verr
involontariamente afferrato e stretto e, trattandosi di un apparecchio elettrico
difettoso ovvero di un conduttore, loggetto non potr venir rilasciato
condizionandosi un prolungato contatto con loggetto sotto tensione.
Questo incrementer il parametro tempo di contatto e, quindi,
progressivamente, il rischio sia di lesivit loco-regionale che generale (arresto
cardiaco o respiratorio).
Larresto respiratorio
il diretto passaggio della corrente elettrica lungo il
torace, determinante spasmo tetanico e blocco dei
muscoli respiratori, intercostali e diaframma, ovvero,
una paralisi dei centri nervosi bulbari che
sovrintendono allatto respiratorio.
In entrambi i casi i movimenti respiratori sono inibiti
con conseguente morte congestivo-ipossica.
La paralisi respiratoria, evento che si verifica gi per
valori di intensit di corrente superiori ai 10 mA e
qualora il contatto sia protratto. Con un intervallo di
contatto di dieci secondi sufficiente unintensit di 50
mA, mentre per un contatto della durata di almeno 60
secondi la soglia dintensit scende addirittura a 20 mA.
Fibrillazione ventricolare
causa mortis
indotto dal passaggio della corrente elettrica
lungo il sistema del miocardio specifico e del
miocardio comune specialmente interessato a
livello degli strati superficiali sub-epicardici.
La corrente elettrica esercita, dunque, un
profondo effetto elettrofisiologico direttamente
sul sincizio miocardico.
Ustioni da elettricit
effetto Joule:
ustioni da arco voltaico, che si realizzano in conseguenza della
ionizzazione dell'aria interposta tra un conduttore ad alto
voltaggio e la cute con produzione di fiamma che dall'esterno
agisce su di questa, sviluppando temperature elevatissime, oltre i
3000C, cui si correlano lesioni gravi, estese, profonde. Tali lesioni
sono in una quota parte percentuale indirette, legate all'incendio
degli indumenti. Si delineano grandi ustioni a carico dei tessuti
molli e della componente scheletrica di distretti quali testa,
cingoli, arti, improntate da coartazione delle masse muscolari
carbonizzazione estesa e profonda, perdite di sostanza estese e
"crateriformi", cui si correlano mutilazioni, fusioni ossee con
produzione di "perle di fosfato di calcio";
ustioni da contatto con conduttore elettrico sotto tensione. Si
connotano come lesioni di variabile gravit, generalmente
"localizzate" alla sede di contatto.
Lustione elettrica propriamente detta: ben delimitata,
non si accompagna ad essudazione, con cute secca di
colorito giallastro o bruno-giallastro, consistenza
pergamenacea.
necrosi coagulativa dei tessuti, con rapida disidratazione
degli stessi, conseguenza del surriscaldamento endogeno
in assenza di ossigeno libero del tutto differente dalla
combustione con carbonizzazione indotta da una
sorgente esterna al corpo, che brucia in presenza di
ossigeno, come nel sottotipo da effetto fotovoltaico.
Si parla di mummificazione localizzata (che nel vivente
induce lesioni indolori, rilevate, non suppuranti, che
riparano lentamente con cicatrici morbide, sottili, non
retraenti).
marchio elettrico:
marchio elettrico tipo callo, caratterizzato da una zona rotondeggiante
od ovalare, di rado allungata, di consistenza aumentata e quasi
pergamenacea, di colore grigio-giallastro o grigio sporco, pi o meno
sollevata rispetto al piano epidermico circostante, di norma leggermente
infossata al centro (che pu essere scuro, brunastro), delle dimensioni
oscillanti da pochi millimetri fin quasi ad un centimetro: pu essere
confuso con un callo da lavoro. Allesame microscopico,
caratterizzato da vacuolizzazioni, nello spessore dellepidermide, da
necrosi coagulativa dei vari strati cutanei e da modificazioni
morfologiche delle cellule degli strati spinoso e basale, che appaiono
allungate e raggruppate a fascetti, a pennello, od a palizzata; il
complesso istologico; nel suo insieme, appare costituito esclusivamente
da alterazioni di tipo degenerativo, con assenza dei fenomeni reattivi di
natura fIogistica (iperemia, essudazione plasmatica e leucocitaria, etc.).
marchio elettrico tipo bruciatura, caratterizzato, viceversa, da una
perdita di sostanza che in genere interessa l'epidermide ma talvolta pure
il derma, d'aspetto pi o meno crateriforme, con margini scuri, bruno-
nerastri, e con fondo giallastro o bruno-giallastro: per lo pi ovalare o
allungato e talvolta nastriforme, pu riprodurre grossolanamente la
forma del conduttore, nel caso soprattutto in cui questultimo venga
afferrato e stretto spasmodicamente nella mano.
Epidermide:
Strato superficiale: lamelle cornee addensate, strie
lineari o in fasci ondulati
Nello spessore dello strato corneo: alveoli da calore o
favo di alveare
Cellule granulose, spinose e basali: forma allungata,
filiforme, ciuffi o palizzata
Derma
Scollamento dermo epidermico
Trombi intravasali
Metalizzazione: deposito di particelle metalliche
(rame) che si staccano dal conduttore
Il marchio elettrico non lesione patognomonica di
lesione da corrente elettrica, tranne nei casi di
documentata metallizzazione allesame istologico.
Quando una corrente passa da un conduttore metallico
al corpo si verifica una vera e propria elettrolisi cosicch
gli ioni metallici vengono depositati sulla cute ed anche
nei tessuti sottocutanei (c.d. Metallizzazione). Questo si
verifica sia con corrente continua che con corrente
alternata a causa della combinazione degli ioni metallici
con gli anioni dei tessuti per formare sali metallici.
Questi possono essere invisibili allocchio ma
individuabili per mezzo di tecniche chimiche,
istochimiche e spettrografiche. Essi persistono per
alcune settimane durante la vita e resistono per un
moderato periodo ai mutamenti post-mortem.
Elettrocuzione e sistema nervoso
Effetti neurologici vengono osservati nel 70% delle vittime da
shock elettrico: temporanea perdita di coscienza; emorragie
intracraniche, trombosi dei seni venosi, lesioni spinali,
neuropatie periferiche e morte improvvisa come conseguenza
del coinvolgimento dei centri respiratori bulbari.
Elettrocuzione e muscoli scheletrici
I muscoli possono essere danneggiati direttamente da lesioni
elettriche per conversione di energia elettrica in calore e
correlata necrosi coagulativa o in conseguenza dellinduzione
di una condizione di ischemia, da danneggiamento dei vasi
sanguigni, cui consegue una sofferenza ischemico-necrotica
dei muscoli con rabdomiolisi e danno renale acuto.
Elettrocuzione ed apparato osteo-articolare
fonte dintensit pari o superiore ai 50 mA, si determina una
contrazione muscolare generalizzata. Tali violente
contrazioni, possono determinare distacchi ossei nelle sedi di
inserzioni dei tendini o vere e proprie fratture, ovvero lo
spostamento violento del corpo, in relazione appunto a tali
contrazioni muscolari generalizzate.
Elettrocuzione e apparato gastro-enterico
occasionalmente perforazione di un viscere o la necrosi del pancreas o
della vescica biliare e pu anche portare a ulcere da stress gastrico. La
perforazione dellintestino pu realizzarsi a distanza di tempo
dallinsulto elettrico.
Elettrocuzione e sistema vascolare
I vasi sanguigni comunemente mostrano danni a carico dellintima e
della media, con maggior incidenza di eventi trombotici e di dilatazione
aneurismatica. Emorragie petecchiali nel 74% dei casi, i cui siti preferiti
sono la cute a livello delle palpebre, le congiuntive, la pleura viscerale, lo
stesso epicardio; tali petecchie non vengono interpretate come causate
dall'asfissia ma da una combinazione di congestione venosa da arresto
cardiaco ed improvviso aumento della pressione del sangue indotta da
contrazioni muscolari. Di conseguenza le "petecchie elettriche"
rappresentano un riscontro non specifico, ma tipico, nell'elettrocuzione
indipendentemente dal meccanismo che ha portato alla morte.
Diversamente dalle ustioni elettriche, le petecchie sono indicative di
vitalit delle lesioni.
Elettrocuzione e apparato urinario
Il blocco renale pu verificarsi come complicanza di una condizione
mioglobinurica dovuta a danno muscolare.
MARCHIO ELETTRICO
Lesioni da energia termica
Ustioni: lesioni prodotte dal calore agente
sulla superficie corporea
primitiva
meccanica
violenta
La terminologia asfissie meccaniche violente
veniva classicamente impiegata in ambito
medico-legale per far riferimento a tutte quelle
forme di insufficienza respiratoria acuta
correlantisi, sotto il profilo etio-
patogenetico, con lostacolo alla
penetrazione dellaria nellalbero
respiratorio, in conseguenza dellazione di
una causa di natura meccanica,
generalmente esterna, apportata
direttamente sullapparato respiratorio, ed
estrinsecantesi, in tempi brevi e con
consistente energia.
meccanismi asfittici mortali
meccanismi derivanti dallinterazione di
complessi eventi neurovegetativi-vascolari,
scatenati da azioni lesive dirette o indirette a
carico dellasse cerebrovascolare e/o
respiratorio cui consegue un arresto
cardiorespiratorio acuto, essendone rilevabili
sul cadavere i chiari segni asfittici.
Una importante linea di divisione pu segnarsi
tra quei meccanismi in grado di produrre segni
visibili di asfissia meccanica violenta e quelli che
non li producono; in altre parole, possibile
distinguere tra quei casi in cui la morte
riferibile ad una ostruzione meccanica
dellossigenazione cerebrale (ostruzione del
ritorno venoso), e quelli in cui la causa mortis
da riferire ad un disturbo della funzione cardiaca.
Asfissia
Soffocazione
Impiccamento
Strozzamento
Strangolamento
Asfissia
Quadro anatomo -patologico
Abusatori di alcol;
Tossicodipendenti.
Soffocazione
Diretta provocata dalla
occlusione simultanea degli orifici aerei
dallesterno mediante un mezzo
applicato sulla bocca e sul naso in
modo da impedire completamente il
passaggio dellaria. (bambini)
Soffocazione
Indiretta consiste nel
blocco meccanico della respirazione,
causato dalla immobilizzazione del
mantice toracico, che impedisce la
ventilazione polmonare e provoca una
asfissia acuta.
Soffocazione indiretta
Completo
Incompleto
Tipico
Atipico
IMPICCAMENTO
Discontinuit (nodo)
Profondit
Allesame esterno, tali lesioni si caratterizzano per laspetto
nastriforme (come tale, metodologicamente, della singola lesione
dovranno rilevarsi le tre dimensioni: lunghezza, larghezza,
profondit), la natura ecchimotico-escoriativa, landamento
continuo o discontinuo, la unicit o la molteplicit, (spesso in tale
ipotesi i solchi si presentano fra s paralleli), leventuale presenza
di slargature corrispondenti a nodi o ad incroci della corda o del
legaccio, il colorito pallido, ovvero brunastro, la consistenza e, da
ultimo, la presenza di una fine punteggiatura emorragica rilevabile
sul solco, o ancora, di crestoline emorragiche (tipiche creste
dermo-epidermiche che si formano per il pizzicamento, operato
dai giri del cingolo o dalle spire della corda, sulla cute e che
essendosi determinate in vita, presentano sulla loro sommit un
piccolo stravaso emorragico che ne giustifica laggettivazione
emorragiche). Lungo i labbri del solco, e sulle stesse creste,
sono talora documentabili piccole vescicole a contenuto sieroso,
dette appunto vescichette sierose, delle dimensioni di qualche
millimetro, la cui importanza si correla al fatto che si formano solo
ante-mortem.
IMPICCAMENTO
Reperti esterni
Ipostasi
Solco
Petecchie sottocongiuntivali
IMPICCAMENTO
Segni interni
Collo
Segni generici della morte asfittica
Petecchiepleuriche, pericardiche
Congestione vascolare
STRANGOLAMENTO
Si intende la compressione esercitata
da un laccio avvolto intorno al collo e
azionato da una forza estranea, diversa
da quella del corpo
Evento omicidiario o accidentale
STRANGOLAMENTO
Fattore circolatorio
Fattore nervoso
Fattore asfittico
STRANGOLAMENTO
Solco (duro o molle)
Orizzontale
Continuo
Profondit
STROZZAMENTO
La compressione del collo viene
eseguita direttamente con le mani
compressione manuale
compressione digitale
Evento omicidiario
STROZZAMENTO
Fattore asfittico
Fattore circolatorio
Fase di sorpresa
Fase di resistenza
Fase dispnoica
Fase apnoica
Fase terminale
Fase di sorpresa: profonda inspirazione iniziale,
provocata da stimoli di natura termica e tattile a
livello cutaneo
Fase di resistenza: apnea (circa 1 min)
Fase dispnoica: movimenti respiratori disordinati,
scoordinati inondazione delle vie aeree
Fase di apnea: perdita della coscienza e
alterazione dei riflessi
Fase terminale: morte
ANNEGAMENTO
In acqua dolce 3-5 minuti
(fibrillazione ventricolare)
SOMMERSIONE DI CADAVERE
Morte nellacqua
Morte nellacqua prima dellingresso del
liquido nelle vie aeree:
Meccanismo di idrocuzione: arresto sincopale
del cuore
Fenomeno di crioallergia
Sommersione interna
Asfissia causata dalla inondazione delle vie
respiratorie da parte di un liquido
proveniente dallinterno del corpo (sangue,
pus, essudati, trasudati)
Scannamento
Fratture della base cranica o del massiccio
facciale
Apertura di ascessi o di aneurismi nei bronchi
Morte da confinamento
Superando vecchie concezioni che inerivano la morte in
spazio confinato per esaurimento di ossigeno,
si intende una morte asfittica rapida e correlata
allimpato dellorganismo con ambienti privi di ossigeno
e saturi di anidride carbonica. Tali sacche di gas
derivano, infatti, dalla persistenza in tali ambienti
confinati, di microrganismi biologici aerobi. I
meccanismi fisiopatologici della morte da
sconfinamento, cos come pi propriamente definita,
sono peculiari e tipicamente correlati alle propriet
uniche di questo gas (anidride carbonica). In condizioni
fisiologiche, lo stimolo ipercapnico viene prontamente
registrato dai recettori del tronco encefalico per
lanidride carbonica che assicurano una risposta
riflessa sufficiente a correggere lamento della
concentrazione di anidride carbonica ed il conseguente
abbassamento del pH ematico.