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Mlanges de l'Ecole franaise de

Rome. Italie et Mditerrane

Il pseudo-evento e i mass media


Gillo Dorfles

Riassunto
Gillo Dorfles, Il pseudo-evento e i mass media, p. 145-149.

Il problema della fittiziet delle informazioni trasmesse ai mass media diventa sempre pi acuto; non solo per quanto si riferisce
aele normali trasmissioni televisive, ma anche per l'avvento di numerose esperienze e realizzazioni legate alla cosiddetta
realt virtuale e ai simulators che stanno invadendo la nostra attuale vita di relazione, a principare dai video-games fino
alle simulazioni cosmonautiche.
pertanto fondamentale cercare di chiarire la differenza tra evento reale e pseudo-evento anche per evitare alcune
falsificazioni della realt quali avvengono attraverso droghe, sostanze allucinogene o altri tipi di psicofarmaci e che, alle volte,
vengono contrabbandati come analoghi a manifestazioni paranormali di tipo iniziatico o esoterico.

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Dorfles Gillo. Il pseudo-evento e i mass media. In: Mlanges de l'Ecole franaise de Rome. Italie et Mditerrane, tome 104,
n1. 1992. pp. 145-149;

doi : 10.3406/mefr.1992.4203

http://www.persee.fr/doc/mefr_1123-9891_1992_num_104_1_4203

Document gnr le 12/06/2016


GILLO DORFLES

IL PSEUDO-EVENTO E I MASS MEDIA

Gi la notissima frase di Aristotele che si deve preferire l'impossibile


verosimile piuttosto che il possibile inverosimile (proairesthai te dei
adunata eikta mllon annata pithana) {Poetica, 1460, a 26.) quale base della
tragedia ma anche d'ogni tipo di spettacolo, - ci dice come anche al
giorno d'oggi, nonostante tutte le deformazioni, le alterazioni, le incredibili
manipolazioni delle notizie trasmesse dai mass media, questo principio sia
ancora attendibile. Preferiamo, cio, assistere a una trasmissione televisiva
del tutto impossibile (come quelle, ad es. che ci offre costantemente l'uso
del chromakey, di altri meccanismi come il mixer) purch la stessa
appaia come verosimile (eiks) e credibile (pithanon). Ma, se questa
credibilit nell'era pre-audiovisiva e pre-elettronica era limitata a una
constatazione dell'effettivo realizzarsi di eventi giudicabili tali dai nostri sensi -
oggi la constatabilit dell'effettiva esistenza e veridicit degli stessi del
tutto ipotetica e arbitraria, per cui il pi delle volte ci troviamo a dover
assistere, non a effettivi eventi - avvenimenti - ma a pseudo-eventi (II che vale
tanto nel caso della televisione che in quello del cinema, della fotografia e
in genere in ogni tipo presente - e futuro - di trasmissione attraverso i
mezzi di comunicazione di massa). Occorre, peraltro, innanzitutto intendersi
circa il valore che vogliamo attribuire al termine stesso di evento; e per
fare ci bisogna compiere una prima distinzione tra quello che l'evento era
fino ad oggi e quello che divenuto - e ancor pi diventer - in un
prossimo futuro.
un dato di fatto che, di giorno in giorno, ci accade, di assistere alla
disfatta e alla scomparsa dell'evento oggettivamente riconoscibile e
effettivamente realizzato e accaduto, a favore di un pseudo-evento che ha,
pu avere, tutte le apparenze della realt, ma che ci giunge attraverso i
canali massmediali e che pertanto , gi in partenza, soggetto a delle
manipolazioni che ne inficiano la realt e la verosimiglianza. Non mi riferisco
soltanto alla TV alle informazioni dei rotocalchi, ma anche a tutta quella
categoria di strumentazioni che vanno sotto l'etichetta di simulators e di
realt virtuale e che stanno invadendo tutto quanto l'Occidente, non sol-

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tanto come effetti ludici e giocosi, ma anche come vere e proprie forme di
simulazione perfetta di avvenimenti capaci di offrire all'individuo
l'equivalente di quella che sarebbero le sue azioni e reazioni di fronte ad analoghi
avvenimenti reali; (- e il semplice video-game basato sulla guida
dell'automobile dell'aereo, sulla sparatoria di missili su altre diavolerie
elettroniche, ne una primissima e modesta prova).
In questo modo lo spartiacque tra vero e falso, tra accaduto e soltanto
immaginato, diventa sempre pi labile e incerto. Ma questa fittiziet
dell'evento, non si limita alle deformazioni dovute al mezzo di trasmissione, ma
impegna direttamente gli attori delle stesse.
Buonaparte degli accadimenti ripresi della televisione nel caso di
cortei, manifestazioni pubbliche, scioperi, sommosse, interviste, ecc. sono
agite dagli intervistati, comunque dai televisionati, in funzione del
fatto di essere ripresi e ritrasmessi. Un fatto, questo, pi volte citato e
analizzato, ma che mi sembra decisamente fondamentale, perch ci dice come
ormai sia quasi impossibile assistere ad una ripresa televisiva dove il
comportamento del pubblico anonimo, e tanto pi di quella parte del pubblico
che abbia una qualsiasi parte da ricoprire, non venga ad essere alterata
per il fatto stesso di essere sottoposta al medium in questione. Si ponga
mente a quanto accadde in qualcuna delle pi note trasmissione televisive
- dalle nozze di Carlo d'Inghilterra, alle sedute del Soviet guidate da Gor-
bacev, dalle cerimonie dei premi Nobel, alle interviste di celebri scienziati
letterati, ma anche a eventi bellici, politici, ecc; - e si cerchi di
confrontarli con quei ricordi visivi che ancora qualcuno di noi conserva d'un'epoca
immune quasi di mass media e sar facile constatare come, al giorno
d'oggi, sia quasi impensabile la presenza d'una effettiva obiettivit di tali
avvenimenti.
Ecco, dunque che l'evento autentico si riduce ormai quasi soltanto alla
sua forma privata e soggettiva, entro le mura domestiche, mentre tutto
quanto avviene in pubblico sottoposto alla correzione alla
manipolazione, immediata mediata, da parte dei singoli mezzi di
comunicazione.
(Se, per rimanere nel tema di questo convegno, volessimo ipotizzare lo
svolgersi d'un evento come la Rivoluzione Francese, sotto lo sguardo vigile
e deformante dei mass media, credo che ci sarebbe facile supporre che la
stessa rivoluzione francese non avrebbe certo lo stesso svolgimento di
quello storico e sarebbe manipolata a tal punto di avere forse un esito
completamente diverso da quello che ebbe).
Oggi, infatti, molti eventi, hanno avuto una portata planetaria soltanto
per merito (o per colpa) dei media : si pensi ad es. alla famosa minaccia
dell'Ayatolla Komeini in seguito alla pubblicazione del volume di Rushdie.
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L'evento che non ha avuto luogo - e probabilmente non destinato ad


averlo - ha tuttavia scatenato un'incredibile serie di azioni e reazioni soltanto
in base alla minaccia di morte in quanto la stessa aveva potuto essere
trasmessa e resa effettiva dalla TV di tutti i paesi del mondo.
Questa, che vorrei definire una feticizzazione dell'evento - ossia il
fatto che lo pseudo - evento finisca per assumere un'importanza pari
addirittura superiore all'evento vero e proprio - mi sembra una delle ragioni
del trasformarsi di tutto il nostro panorama esistenziale e tale da incidere
non solo sugli accadimenti politici, sportivi, mondani, ma anche su quelli
culturali, artistici, spirituali.
Nelle arti visive, come in letteratura, in musica, nel teatro, la
feticizzazione degli eventi finisce per diventare la base d'ogni azione e d'ogni
creazione (o pseudo-creazione).
Assistiamo a una proliferazione di opere plastiche, letterarie, musicali
che acquistano una parvenza di esistenza soltanto attraverso la loro
trasmissibilit audiovisiva.
Non mi possibile, qui, addentrarmi in un'esemplificazione pi
accurata e parcellare; ma si pensi soltanto all'enorme diffusione che ha preso
l'uso di utilizzare il sottofondo musicale rumoroso per la creazione
di atmosfere, e addirittura la simulazione di accadimenti negli spettacoli
teatrali i pi svariati; con il risultato che molto spesso tali spettacoli
riescono a prender forma e consistenza soltanto per merito della trasformazione
di eventi inesistenti in pseudo-eventi dall'apparenza la pi reale.
Tra le manifestazioni artistiche recenti che potrebbero venir comprese
in questa categoria, d'una falsificazione degli avvenimenti reali, si
potrebbe citare la Body Art che, come noto ebbe un enorme sviluppo una
decina d'anni or sono e si espresse attraverso una serie di performances
basate spesso su apparenti (e in parte realistiche) autotorture, mutuazioni,
masturbazioni, spettacoli decisamente scatologici e sadici (Brus, Nitsch,
Miihl, Acconci, Gina Pane, Marina Abramovic, ecc). Le operazioni di tutti
questi artisti miravano a creare degli eventi molto spesso simulati, ma che
avessero l'aspetto della realt pi truculenta; qualcosa d'analogo - in tut-
t'altra scala e con tutt'altra finalit estetica - di quanto avviene negli
spettacoli di wrestling, pure questi, come noto, apparentemente crudeli,
sadici e disgustosi, ma in realt basati sulla simulazione e la contraffazione :
smorfie di dolore, gemiti e implorazioni di cessare le manovre di torsione e
di disarticolazione inferte dal lottatore vincente.
Anche questi due casi - e ce ne sarebbero ben altri - rientrano a mio
avviso nel grande settore del pseudo-evento.
Ma, se ci rivolgiamo ad un altro argomento, che ci riguarda da presso,
proprio in questo convegno dedicato alla celebrazione della Rivoluzione
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francese : ebbene, il problema della commemorazione, dell'anniversario,


costituisce uno degli esempi pi tipici e significativi di quanto cerco di
precisare.
Ogniqualvolta si commemora la nascita la morte d'un personaggio -
poeta pittore, uomo politico, scienziato - non si fa altro che cercare di
prestare un'aureola di notoriet a un nome che, il pi delle volte,
sconosciuto quasi e la cui memoria pressoch inesistente, a un fatto storico
spesso trascurabile.
L'evento che si vuoi ricordare e celebrare viene pertanto feticizzato e
rappresenta soltanto l'aspetto pi estrinseco, visionario, fantasmatico,
dello stesso che viene a colmare il vuoto assoluto d'una data, ripescata
soltanto per esigenze accademiche, per disegni editoriali, per trame
politiche. . .
Il fenomeno d'una fittiziet dell'evento, in seguito alla invasione dei
mass media nella nostra civilt contemporanea, non , tuttavia, che uno
degli aspetti di questa trasformazione dell'evento in pseudo evento.
Se una delle prove pi sintomatiche quella - da tutti conosciuta -
della scomparsa quasi totale d'una trasmissione in presa diretta alla
televisione e della sua sostituzione con la trasmissione in diretta differita -
bisogna anche constatare come questo sfasamento tra trasmissione di fatti
gi accaduti come se fossero attuali viene a coinvolgere acutamente anche
tutto il nostro modo di porci rispetto alla quotidianit che viviamo.
Gi il fatto di abituarci alla duplicit temporale nella quale ci troviamo
immessi quando realizziamo una trasvolata atlantica - un qualsiasi lungo
tragitto in aereo - ci ha ormai avezzati a una alterazione e falsificazione del
nostro vissuto temporale. L'attualit temporo-spaziale viene ad essere
continuamente falsata e sfasata, non solo psicologicamente ma
cronologicamente; e questo fatto determina una sensazione di fittiziet
del 'elemento cronologico che si riflette in molte nostre azioni e reazioni.
E, del resto, anche se si tratta di fenomeni che appartengono a un altro
genere di esperienze, ritengo possibile accostare questo tipo di Schrump-
flung temporale (usando la terminologia di Binswanger) a quanto accade
in alcuni casi di coartamento e restringimento del vissuto temporale in casi
di alcune forme deliranti ben analizzate a suo tempo, appunto dal grande
psichiatra svizzero.
Il fatto che, per una mentalit anormale e delirante, quale quella di
molti schizofrenici e maniacali, e quale pu diventare artificialmente
quella di alcuni drogati (si pensi agli esperimenti a base di funghi
al ucinogeni, di LSD, e simili, descritti ad es. nei romanzi, in buona parte veritieri,
di Castaneda) il tempo subisca una estrema dilatazione un altrettanto
estremo rallentamento, ci dice come in questi casi - oggi purtroppo sem-
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pre pi frequenti - si assista a una deformazione awenimentale, analoga a


quella che si verifica in normali situazioni in seguito a cause fisiche e fi-
siologiche.
Mi guardo bene dal voler azzardare qui delle ipotesi psico-fisiologiche
patologiche rispetto al problema della droga a quello della malattia
mentale; ma vorrei soltanto indicare la possibilit di ammettere che, tanto
nei casi di tossicodipendenza che in molti di quelli di assunzione
terapeutica di psicofarmaci, si verifichino dei fenomeni di scardinamento della
componente spazio-temporale del vissuto, che si possono far rientrare
nel concetto di pseudo-evento che stiamo considerando. Il drogato che
cerca di liberarsi dai legami d'una spazio-temporalit normale alla ricerca
di paradisi artificiali, finisce per vivere spesso degli eventi che esistono
solo fittiziamente e di cui diventa succube.

Il fenomeno dell'eidos (del verosimile) e del pthanon (credibile), torna


dunque ad essere attuale, anche fuori dai limiti della tragedia greca : la
verosimiglianza d'un evento - anche se non corrisponde affatto alla realt e
alla autenticit - la sola a contare. Ed a questo che tendono molti degli
attuali meccanismi utilizzati dai mass media come di quelli dei simulators,
cui gi ebbi ad accennare, i quali si sforzano (e ci riescono) a realizzare le
pi incredibili pseudo-avventure, i pi sorprendenti pseudo-eventi.
Forse - se mi concessa una minima chiusa moraleggiante -: nel
prossimo futuro l'uomo dovrebbe sforzarsi di riconquistare il mondo dei veri
eventi, trascurando quelli falsi, simulati, cos da permettergli di nuovo la
riscoperta di realt - fsiche spirituali che siano - a scapito delle finte
realt che valgono soltanto a proporci un illusorio e forse deludente
domani.

Gillo Dorfles

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