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05/03/2010

UNITA’ TERRITORIALI DI ASSISTENZA PRIMARIA (UTAP)

Nell’ambito dei servizi svolti dal sistema sanitario nazionale a tutela della salute pubblica si può
distinguere tra l’insieme delle “cure primarie” e l’insieme dell’ “assistenza ospedaliera”.
Si tratta di due aspetti distinti, con proprie peculiarità che comunque si devono integrare
in modo tale da costituire una unica rete assistenziale.

Le cure primarie definiscono una vera e propria area – sistema nel quale prevale una
promozione attiva della saluta attraverso il rafforzamento delle risorse personali (auto – cura e
assistenza familiare) e sociali (rete di prossimità attraverso specifiche strutture a ciò dedicate).
Elementi essenziali sono l’equità e l’estensività nell’assistenza e nell’accesso alle cure, insieme
alla prossimità dei servizi di cura ai luoghi in cui risiedono i cittadini.
Per questo motivo, il sistema delle cure primarie deve essere sufficientemente articolato in
distretti ed eventualmente in sub-distretti in modo tale che l’erogazione del servizio e delle
cure avvenga in prossimità dei cittadini, anche a domicilio di questi.

In un contesto nazionale in continuo mutamento in cui si assiste al progressivo


invecchiamento della popolazione (con il connesso aumento delle malattie croniche e della
non autosufficienza) è necessario organizzare meglio le risorse e i servizi superando la logica
“ospedalocentrica” poiché non più sostenibile.
Il cambiamento strategico delle funzioni svolte dagli Ospedali vedranno la perdita di funzioni
generali per assumere compiti specializzati in cui con dotazioni tecnologicamente avanzate si
occuperanno della cura delle malattie acute.

Questo cambiamento nel ruolo degli ospedali impone un forte mutamento nell’erogazione
dei servizi di “prime cure” cioè di quella assistenza che deve accompagnare il
cittadino prima e dopo l’ospedalizzazione. Di conseguenza i medici di medicina
generale e i pediatri vedranno cambiare radicalmente le modalità d’esercizio della
propria professione superando il modello organizzativo basato sul singolo studio in
favore di forme aggregate ed integrate.

In tal senso l’Accordo Stato Regioni del 29 luglio 2004 ha considerato come prioritario favorire
lo sviluppo di nuove modalità organizzative per l’erogazione delle cure primarie. Si sono così
individuate nelle UTA (unità territoriali di assistenza primaria) forme di organizzazione
aggregate di medici.
L’accordo Collettivo nazionale per la medicina generale del 2005 ha stabilito che le Regioni
prevedano la costituzione delle predette UTAP in via sperimentale e con la partecipazione
volontaria dei medici e degli altri operatori sanitari.
Infine, la Finanziaria 20071 ha previsto un fondo di 10 milioni di euro a cui le Regioni
possono accedere per la sperimentazioni del modello assistenziale delle “Case della
salute”.

La casa della salute è una struttura polivalente in grado di erogare in uno stesso spazio
fisico un insieme di prestazioni socio sanitarie attraverso la contiguità dei servizi e
degli operatori sanitari.
Comprende ambulatori di medicina generale, specialistica, diagnostica di laboratorio, di
radiologia ed ecografia di base. Si rivolge a 5.000 –10.000 persone. Grazie alla casa della
salute viene erogato un servizio continuativo 24 ore su 24 ore e 7 giorni su 7; rappresenta
l’unico punto di accesso dei cittadini alle cure primarie. Deve essere presente un servizio
infermieristico e di ambulatorio per le piccole urgenze che non richiede l’accesso al pronto
soccorso ospedaliero. Nella casa della salute deve essere realizzata una attività
interdisciplinare tra medici, specialisti, infermieri, terapisti e si realizza una effettiva

1
Legge 27 dicembre 2006 n 296 art 1 comma 805; Successivamente è stato emanato il D.M.
10 luglio 2007 in attuazione delle disposizioni attuative per accedere ai finanziamenti per la
realizzazione delle “case della salute”.
integrazione tra prestazioni sociali e sanitarie. Infine, viene organizzata e realizzata
l’assistenza domiciliare integrata a favore delle persone colpite da patologie croniche.
Il collegamento con le strutture ospedaliere viene assicurato con forme di telecomunicazione
avanzate come la telemedicina e il teleconsulto a distanza.

Le UTAP sono parte di questa trasformazione organica, sono costituite


dall’associazione di più medici che operano in una unica sede nella quale oltre ai
medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta si ritrovano anche
specialisti

In Veneto è stato avviato, sin dal 20052 un programma regionale di attivazione delle
UTAP che ha visto l’adozione di un modello di riferimento sperimentato nell’azienda sanitaria n
4 di Thiene3. In base a queste direttive le UTAP possono essere da 4 a 8 ogni 100.000
abitanti, devono comprendere un congruo numero di medici di assistenza primaria,
pediatri di libera scelta, un numero di specialisti da determinare in relazione alle liste
di attesa, infermieri e medici di continuità (ex guardia medica); le UTAP erogano il
loro servizio 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. La sede è unica e idonea a comprendere
studi medici, ambulatori, anche per le funzioni di primo intervento nonché per ogni
attività prevista. Vi deve essere una comunicazione integrata con le strutture
ospedaliere e con l’ASL.

Va sottolineato che la concreta realizzazione delle UTAP non è immediata.


Vi è stato un percorso di analisi, studi di fattibilità e implementazione progressiva svoltosi
nel corso del biennio 2006 e 2007.

Nel Veneto alla data del 24 gennaio 2009, risultavano attivate 32 UTAP 4.

La Finanziaria 2010 della Regione Veneto prevede che entro 150 giorni dalla sua
entrata in vigore, la Giunta regionale debba presentare un piano per l’attivazione
capillare di Unità territoriali di assistenza primaria. A tal fine quantifica in 10 milioni
di euro per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012 gli oneri necessari par la loro
concreta attuazione. (in appendice l’articolo 52 della Legge Finanziaria Regionale del
Veneto).
Tuttavia, dalla lettura dell’articolo 52 della Finanziaria si comprende che:
- nelle UTAP vi sia prevista la sola presenza dei medici generici e dei pediatri;
- non si fa alcuna menzione alla presenza di laboratori infermieristici e alle presenza di
specialisti.

2
In Veneto i provvedimenti amministrativi grazie ai quali è stato possibile avviare la
programmazione delle UTAP sono stati: DGR n 4395 del 30 dicembre 2005 accordo regionale
per i medici di medicina generale. Linee guida per la sperimentazione di forme organizzative
più complesse: le equipe territoriali e le UTAP; DGR n 2686 del 7 agosto 2006, Assegnazione
obiettivi ai direttori generali delle Aziende ULSS ed ospedaliere del Veneto ai fini del
riconoscimento dell’integrazione del trattamento economico.
3
L’UTAP di Thiene, si è rivolta a un bacino di 18.000 utenti usufruendo dei servizi di 13 medici
di base, 1 equipe di medici di continuità assistenziale (ex guardia medica), 1 equipe
infermieristica, specialisti ambulatoriali. La sede constava di 6 studi medici, 1 sala prelievi e
ambienti per l’equipe infermieristica, 1 ufficio amministrativo e 1 per l’assistente sociale, 1
palestra per la riabilitazione.
4
Comunicato Stampa Regione Veneto n 117 del 24 gennaio 2009.
APPENDICE

Regione Veneto Legge Finanziaria Regionale per il 2010

Art. 52 - Attivazione di Case della salute e UTAP.

1. Al fine di far fronte in maniera adeguata al bisogno di salute nel territorio e di raggiungere
gli obiettivi di appropriatezza nell’erogazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, la
Giunta regionale presenta entro 150 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, un piano
per l’attivazione capillare di Unità territoriali di assistenza primaria (UTAP).
2. Le UTAP sono attivate all’interno delle case della salute, qualora istituite, o in altre sedi
distrettuali in cui si attua l’assistenza territoriale, e sono composte da medici di medicina
generale, pediatri di libera scelta, medici di continuità assistenziale e medici e pediatri
ambulatoriali interni. Le UTAP operano come rete integrata all’interno del dipartimento cure
primarie, al fine di garantire assistenza sanitaria nel territorio 24 ore su 24.
3. Nelle case della salute e nelle UTAP si realizza la valorizzazione del rapporto della medicina
convenzionata con l’azienda ULSS e con il distretto socio-sanitario, attraverso la partecipazione
e il coinvolgimento nel governo clinico del territorio.
4. Alle UTAP è preposto un medico di medicina generale, al quale spetta il coordinamento
dell’attività dei medici alle medesime assegnati, la garanzia nei confronti del cittadino assistito
di orientamento e tutoraggio, attraverso il medico di fiducia o il pediatra di libera scelta, per
l’intero arco del percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale, il raccordo e il collegamento
con i presidi ospedalieri, le strutture per lungodegenti, le strutture dedicate all’assistenza
palliativa e quelle di riabilitazione presenti nel territorio di riferimento. Il medico coordinatore
dell’UTAP permane nell’incarico per un biennio, rinnovabile per una sola volta. Le UTAP sono
costituite da un congruo numero di medici, in relazione all’ambito territoriale e demografico di
riferimento, assicurando, mediante idonea turnazione e complementarietà degli orari,
l’assistenza ambulatoriale in tutti i giorni della settimana nell’arco delle 12 ore diurne e
l’assistenza domiciliare ininterrotta, diurna e notturna.
5. Nelle UTAP deve essere prevista la presenza sia di medici specialisti pediatri di libera scelta
incaricati, sia di medici specialisti pediatri iscritti negli elenchi dell’azienda sanitaria ma privi di
incarico. I medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta possono svolgere attività
professionale, oltre che nelle rispettive unità di base, anche in propri studi professionali,
compatibilmente con l’impegno assunto nell’ambito delle stesse unità.
6. I direttori generali delle aziende ULSS presentano alla Giunta regionale le proposte di
istituzione delle UTAP entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge; in ogni
azienda ULSS devono essere previste almeno tre UTAP.
7. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, quantificati in euro 10.000.000,00
per ciascuno degli esercizi 2010, 2011 e 2012, si fa fronte con le risorse allocate nell’upb
U0140 “Obiettivi di piano per la sanità” del bilancio di previsione 2010 e pluriennale 2010-
2012.

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