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Ancona Sofia 5Bles 21/01/2024

Ancona Sofia 5Bles 21/01/2024

L’articolo 1 della Costituzione Italiana afferma che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.
Secondo tale tesi i cittadini lavorando versano dei contributi allo stato, il quale in cambio
concede e tutela il diritto alla previdenza sociale sancito dall’articolo 38 della Costituzione
Italiana. Quando ci si riferisce alla previdenza sociale si intendono tutte quelle attività che
hanno l’obiettivo di assicurare ai cittadini la possibilità di far fronte a particolari difficoltà, o di
fornire i mezzi di sussistenza necessari alla fine della vita lavorativa gestiti e svolti
direttamente dallo Stato o da organismi autorizzati. Su tale previsione costituzionale si fonda il
sistema degli enti previdenziali, il cui scopo è quello di predisporre una tutela rivolta sia ai
lavoratori subordinati, sia ai produttori di redditi da lavoro autonomo e libero professionale nel
momento in cui sorga il bisogno di disporre di mezzi adeguati per far fronte a eventi come la
vecchiaia, l'invalidità, la malattia, la disoccupazione involontaria e l'infortunio, ovvero la morte.

L’INPS, Istituto Nazionale Per La Previdenza Sociale, è il principale ente previdenziale in Italia
non economico e che eroga servizi di ambiti talmente ampi che colpisce ogni cittadino,
accompagnandolo in tutte le sue fasi, dalla nascita fino alla morte. L’INPS ha come compiti:

- fornire prestazioni previdenziali e prestazioni a sostegno del reddito in favore dei


lavoratori in caso di sospensione o interruzione del rapporto di lavoro;
- assicurare sostegno economico in favore delle fasce di popolazione più deboli,
attraverso prestazioni di natura assistenziale;
- erogare indennità nei casi previsti dalla legge e curare l’acquisizione dei contributi
previdenziali dovuti alle diverse gestioni da parte di lavoratori e datori di lavoro

Inoltre, da un punto di vista organizzativo, l’INPS si articola ad un livello centrale e ad un


livello periferico. Quest’ultimo si suddivide in unità funzionali a competenza territoriale, a livello
regionale, provinciale e zonale.

L’INPS utilizza il rendiconto sociale o bilancio sociale. Il rendiconto sociale è un documento


bidirezionale che fornisce in maniera dettagliata un quadro delle attività svolte da un ente nel
corso di un determinato periodo, tenendo conto delle tre dimensioni della sostenibilità, ovvero
quella economica, sociale e ambientale, ma anche riguardo all'impatto che essa ha sulla
società e sulle persone coinvolte dalle attività dell’organizzazione stessa (i cosiddetti
stakeholders). Inoltre il bilancio sociale può essere una fonte importante di informazioni
sull’organizzazione per i consumatori, gli investitori, le autorità pubbliche e le organizzazioni
della società civile. Tuttavia, per essere efficace, il bilancio sociale deve essere accurato,
trasparente e verificabile. L’attenzione è quindi posta sulla comunicazione verso i propri
stakeholder, intesi sia come consumatori sia come comunità locali vicine all’impresa o
influenzate dallo svolgimento delle sue attività. Il rendiconto sociale, attraverso la fiducia e la
trasparenza, si configura come uno strumento chiave per comunicare e dimostrare l'impegno
dell'INPS nel garantire la tutela sociale e il corretto impiego delle risorse a beneficio della
comunità e ad orientare le scelte future, individuando quali priorità e quali traguardi riproporre
e/o riaggiornare.

Nel 2022 l’INPS ha pubblicato il rendiconto sociale. Il 2022 è un anno di ripresa, caratterizzato
dalle ricadute economiche e sociale causate dalla pandemia avvenuta nel 2020-2021.
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Il 2022 ha visto alcune dinamiche diversificate, in particolar modo nell’ambito degli


ammortizzatori sociali, ovvero degli strumenti adottati al fine di ridurre gli effetti negativi
derivanti da situazioni di crisi economica o da eventi che provocano una riduzione
dell'occupazione. Sono misure progettate per fornire un sostegno finanziario ai lavoratori e
alle imprese colpite da tali situazioni, al fine di attenuare gli impatti sociali ed economici. In
Italia, gli ammortizzatori sociali gestiti dall'INPS possono includere diverse tipologie di
interventi, tra cui:

- Cassa Integrazione Guadagni (CIG), un ammortizzatore sociale che prevede la


sospensione o la riduzione temporanea dell'attività lavorativa, con un'indennità erogata
ai lavoratori da parte dell'INPS. Questa misura è solitamente attivata in situazioni di
crisi aziendali o di riduzione temporanea dell'attività lavorativa
- NASpI, progettata per fornire un supporto economico ai lavoratori disoccupati,
aiutandoli durante il periodo di transizione tra un lavoro e un altro

Attraverso i dati forniti dal rendiconto dell’INPS è possibile vedere un riscontro diretto
nell’attività e nei dati causati dalla pandemia. In particolar modo per quanto riguarda la
drastica riduzione, rispetto al 2021, della spesa e delle ore autorizzate per Cassa Integrazione
Guadagni nelle sue diverse tipologie da 989 milioni di ore a 145 milioni di ore e con 865 mila
lavoratori coinvolti dalle sospensioni rispetto ai 3.010 milioni. Inoltre si è verificato un
incremento del ricorso alla NASpI (324 mila accolte pari a +19%), il quale si spiega
considerando il fatto che nel periodo precedente erano stati bloccati i licenziamenti, e di
conseguenza il ricorso alla NASpI era stato contenuto. Per quanto riguarda questa prestazione
l’Istituto eroga il beneficio entro 30 gg per il 90% delle domande accolte. È possibile
riscontrare la tendenza opposta per quanto concerne il numero dei beneficiari di
ammortizzatori sociali per sospensione di rapporto di lavoro, andamento confermato da un
minore ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, anche in conseguenza del ridimensionamento
dell’emergenza COVID, ad eccezione della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria.

Da un punto di vista economico nel 2022 il PIL nazionale ammonta a 1.745.403 milioni di euro.
Il suo andamento ha subito una sostanziale riduzione a cavallo del triennio 2019-2021 a causa
dell’emergenza COVID. Riferendosi all’andamento occupazionale nazionale, tra il 2021 ed il
2022 il numero delle cessazioni di rapporti di lavoro è aumentato così come il numero di
assunzioni, portando una diminuzione del saldo netto che passa da 676.080 a 441.430. Nel
2022 il tasso di occupazione nazionale è pari al 60,1% della popolazione con età compresa tra i
15 e i 64 anni, con una percentuale maggiore per gli uomini rispetto alle donne. Dal 2021 al
2022 gli occupati sono leggermente aumentati, passando da 22 milioni 554 mila a 23 milioni
99 mila.

Altri dati interessanti riguardano il panorama sociodemografico dell’Italia, che nel 2022 si
contano 58.850.717 abitanti, classificandosi come il terzo Paese dell'Unione Europea per
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popolazione, nello specifico, la popolazione si concentra principalmente nel Nord Italia con il
46% degli abitanti. Inoltre risulta evidente un invecchiamento della popolazione, causato da
una progressiva diminuzione delle nascite e dal contemporaneo aumento della speranza di vita
che rispecchia una migliore salute della popolazione. Nello specifico, l’andamento della natalità,
dopo il boom demografico degli anni Sessanta si riscontra una continua diminuzione delle
nascite, che da 923.000 del 1960 si riducono a 392.598 nel 2022. Al contrario, nello stesso
arco temporale, si assiste ad un incremento dei decessi che aumentano da 481.000 a 713.499,
con dei picchi negli anni 2020-2021 dovuti alla pandemia.

In conclusione, le nazioni stanno cambiando, le istituzioni stanno cambiando e persino le


persone stanno cambiando. Non siamo più nell'epoca dove tutte le funzioni erano accentrate
nelle mani di pochi e la popolazione se ne stava in disparte, come un soggetto passivo a subire
ciò che gli veniva imposto. Siamo nell'epoca della globalizzazione, della parità, della
sostenibilità. Anche da un punto di vista istituzionale, la gente non sta più in secondo piano:
vuole essere messa al centro, sia per quanto riguardo le missioni politiche che per come
vengono progettate. Fondamentale è diventato quindi il metodo di coinvolgimento, ovvero il
sistema con cui ogni cittadino può interagire con il settore pubblico per cercare di perseguire i
propri interessi, i cittadini sono dunque diventati soggetti attivi. Ormai i cittadini non possono
più transigere dalla trasparenza e dalla rendicontazione, chiunque deve avere la possibilità di
potersi informare riguardo la situazione del proprio ente o, uscendo dal campo pubblico, di una
grossa società con importanti ripercussioni sull'ambiente circostante. Proprio per queste ragioni
il rendiconto sociale è molto utile e c’è bisogno che diventi sempre più centrale all'interno della
vita amministrativa italiana.
Ancona Sofia 5Bles 21/01/2024

SITOGRAFIA

https://www.treccani.it/enciclopedia/inps/

https://gianlucaguidolin.it/blog/l-inps-cos-e-e-come-funziona

http://qualitapa.gov.it/sitoarcheologico/customer-satisfaction/ascolto-e-partecipazione-
dellutenza/rendicontazione-sociale/index.html

Rendiconto_Sociale_2022.pdf

https://www.inps.it/it/it/inps-comunica/la-carta-dei-servizi-dell-inps/informazioni-generali/il-
ruolo-e-le-funzioni-dell-inps.html#:~:text=L'Istituto%20Nazionale%20della%20Previdenza,di
%20efficienza%2C%20efficacia%20ed%20economicit%C3%A0.

https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione

https://www.treccani.it/enciclopedia/previdenza-sociale/

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