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ECONOMIA DEL RISPARMIO E DELLA PREVIDENZA

LEZIONE 23/11

tra i rischi dei sistemi aripartizione abbiamo visto il rischio intergenerazionale--> in sostanza il ri-
schio che l’equilibrio dei conti previdenziali dipende dall’andamento del pil cioe dinamica della for-
za lavoro da un lato e dall’altro la dinamica salariale.la somma di questi due è il rischio intergenera-
ziale.abbiamo visto su chi gravano questi rischi cioe diepnde dal metood id calcolo della pensione:
-METOOD CONTRIBUTIVO--> allora questi due rischi cioe rischio demografico e rischio salariale so-
no in capoall’ASSICURATO cioe io ad esempio sono soggetto al metodo contributivo perchè il siste-
ma italiano dopo le riforme degli anni 1990 è diventato contributivo e quindi io sono soggetto al
metodo contributivo delmetodo di finanziamento a ripartizione e so che pago annualmente il 33%
del mio salario lordo ,anche se una parte la paga il lavoratore e una parte il datore di lavoro ma co-
munque complessivamente è il 33% e io so solo questo perchè il rendimento al qualei mie contri-
buti vengono rivalutati varia di anno in anno.la dinamica del pil varia di anno in anno. l’Italia pren-
de una media aritmetica quinquennale del pil e quindi annualmente i contributi sono rivalutati in
base a questo tasso di rendimento che è la media quinquennale del pil . quindi si possono solo fare
delleproiezioni circa la pensione che io percepirò tra 20 anni e non posso avere la certezza assolu-
ta perchè miassumo il rischio intergenerazionale.

- il METODO RETRIBUTIVO --> consente invece al lavoratore di non scontare questo rischio perche il
lavoratore sa che alla fin della carriera gli spetterà un certo rappporto di sostituzione qualunque sia
stata la dinamica demografica o salariale e quindi il rischio intergenerazionale grava sull’ente previ-
denziale e quindi è l’inps che deve in qualche modo farsi carico di questo rischio,e in particolare do-
vrà eventualmente aumentare l’aliquota e quindi farla pagare alle generazioni future oppure chie-
dere alla fiscalità generale di colmare il divario tra pensioni e contributi se ci fosse questo sposta-
mento in futuro.

l’ultima cosa che abbiamo vista è relativa al fatto che anche in un fondo pensione la dinamica de-
mografica centra, però un fondo pensione ha la possibilità di ridurre il peso del rischio demografico
andando a investire in paesi giovani e cosi dipendendo meno dalla dinamica demografica del paese
di origine.

RISCHI DEI SISTEMI PREVIDENZIALI A RIPARTIZIONE PAYG


continuiamo con i richi
B) un altro rischio è il RISCHIO POLITICO -->a differenza dei sistemi a capitalizzazione e quindi dei
fondi pensione qua NON CI SONO DIRITTI DI PROPRIETA’ SUI CONTRIBUTI VERSATI ma c’è una
promessa o c’è una legge che in qualche modo certifica che questi contributi matureranno interessi
ecc ma i contributi fisicamente non ci sono. e in particolare noi sappiamo che il sistema payg si
fonda su un PATTO INTERGENERAZIONALE:ci sono gli attuali lavoratori e gli attuali pensionati; però
si tratta di un contratto incompleto .perche? perche quando si costituisce il sistema a ripartizione
al tavolo delle trattative manca un soggetto cioe le GENERAZIONI FUTURE mancano che non sono
al tavolo e queste non votano quindi poiche i politici o il governo che è fatto di politici ha incentivi
di breve periodo cioe l’orizzonte politico del govenro sono in genere 5 anni se va bene e dunque
subentra il mercato politico cioe il CICLO ELETTORALE:il politico ha come obiettivo quello di farsi
rieleggere e per farsi rieleggere non puo tagliare le pensioni specialmente in occcasione delle
pensioni anzi promette maggiori benefici agli attuali pensionati o ai pensionandi, tanto le future
generazioni non votano e poi saranno quelle che dovranno sostenere l’onere finanziario delle at-
tuali scelte. Quindi c’è questa DISCRASIA, questa differenza tra l’orizzonte temporale dei politici,
del governo e l’orizzonte temporale dei conti previdenziali che richiedono decenni per andare in
ordine; le riforme richiedono anni per andare a regime.le famiglie hanno bisogno di tempo anche
per prendere le decisioni a seguito di riforme pensionistiche . mentre un govenro tipicamente ha
un orizzonte piu limitato.quindi questa differenza tra i due orizzonti temporali porta di fatto a una
tendenza al SOVRADIMENSIONAMENTO DEL SISTEMA PREVIDENZIALE cioè pensioni troppo ge-
nerose e quindi contributi troppo elevate da pagare.

i contributi non sono soggetti a diritti di proprietà in senso stretto perchè in fondo è una legge che
èemanata dal parlamente e annualmente si piuo modificare; questa assenza di diritti di proprietà
rende proprio piu esposto il sistema payg al RISCHIO POLITICO,ALLA CONTRATTAZIONE POLITI-
CA.è successo negli anni ripetutamente che quando c’è un tesoretto ad esempio risorse aggiuntive
impreviste eprche magari il pil è andato molto bene in modo imprevisto e di solito normalmente
succede che una parte di questo tesoretto va a finire alle pensioni, giusto o sbagliato che sia.Anche
adesso stiamo parlando di 8miliardi gira la voce di questo tesoretto nelle casse dello stato italiano
e i sindacati vogliono una parte di questo tesoretto che vada alle pensioni;
il problema non è tanto quando il pil va bene ma il PROBLEMA è quando il PIL VA MALE perche le
pensioni dovrebbero ridursi:quando ro va giu in qualche modo le pensioni dovrebbero ridursi

oppure se il sitema è retributivo si dovrebbe aumentare tao ;in un paese pero come l’italia in cui
l’aliquota è gia al 33% c’è gia poco margine di manovra sulla aliquota.
il problema è che quando il pil va male -->i benefici dovrebbero ridursi ma il problema è che dal
PUNTO DI VISTA ELETTORALE è improbabile
da parte del governo ridurre i benefici del si-
stema payg,specialmente se la popolazione
invecchia:sappiamo che per vincere le elezioni
è determinante l’ELETTORE MEDIANO cioe l’elettore che spacca in due la distribuzione dei votan-
ti cioe la popolazione e in genere il partito politico che vuol vincere le elezioni deve puntare sulle
preferenze dell’elettore mediano. in un paese che invecchia questo elettore è il pensionando o il
pensionato e allora vediamo che specialmente al ridosso delle elezioni sistematicamente i partiti
puntano verso le’elttore mediano. è successso anche nelle ultime elezioni un partito ha puntato
sullaeliminazione della legge Fornero e ha proposto la demolizione e correzione di questa legge
che aveva contribuito a correggere la spesa previdenziale e questo partito ha invece puntato la sua
campagnia elettorale su questa demolizione e poi sui flussi migratori e ha preso oltre il20%.
Quindi il tema è che i sistemi pensionistici payg sono molto facili da implementare perchè in un
anno praticamnete realizzi gia il sistema , eroghi gia le pensioni con una PARTITA DI GIRO TRA
CONTRIBUTI E BENEFICI pero sono molto difficili da riformare i sistemi payg cioe soffrono di que-
sta sclerosi specialmente se la popolazione invecchia cioe se l’elettore mediano è pensionato o
pensionando e quindi succede che le riforme pensionistiche vengono fatte in due modi:
-in Italia la tradizione non scritta è che quando ci sono problemi subentra un GOVERNO TECNICO.
è succcesso nel 1992 con il GOVERNO AMATO, nel 1995 con il GOVERNO DINI,nel 2011 con ilGO-
VERNO MONTI e anche adesso con il GOVERNO DRAGHI.
quindi quando bisogna correggere la generositàdei sistemi previdenziali i politici fanno un passo
indietro e fanno posto ai tecnici universitari, manager ecc e fanno cosi loro il lavoro sporco e poi
subentrano quando il lavoro sporco è gia stato fatto. in questo modo si puo sempre incolpare il tec-
nico che ha fatto le riforme che andavano fatte.
-l’altro metodo è quello invece di annunciare le riforme per due o tre anni prima e quindi si fan-
no entrare in vigore dopo qualche anno. cosi se il governo attuale viene riconfermato questo go-
verno attuale ha gia ottenuto quello che voleva cioe essere riconfermato.se invece il governo attua-
le viene bocciato dai futuri elettori allora il governo futuro potrà sempre dire che è stata colpa del
governo precedente.

una proposta che viene talvolta portata avanti ed è stato anche TITO BOERI professore delle boc-
coni e ex presidnete dell’inps che aveva suggerito di mettere le leggi dell’inps in costituzione per
evitare che il sistema pensionistico venga assoggettato al mercato politico allora si propone di lega-
re le mani ai politici mettendo le regole in costituzione anche perche sappiamo che per cambiare la
costituzione servono maggioranze qualificate e quindi prima di riformare una pensione , di modifi-
care le regole previdenziale occorre una grande condivisione e quindi non c’è un partuti che si puo
imputare una maggiore generosità e nemmeno una riduzione dei benefici cioe ciascuno si prende
la sua responsabilità
altre questioni che poi vedremo

-un altro problema è lo SPIAZZAMENTO DEI RISPARMI


-POSSIBILI EFFETTI NEGATIVI SULLA OCCUPAZIONE E CRESCITA ECONOMICA--> se questi sistemi
payg hanno la tendenza a essere sovradimensionati allora avranno anche aliquote contributive
molto importanti;una aliquota contributiva del 33% è comunque un onere anche per il datore di
lavoro perche in parte viene pagato dal lavoratore e in parte dalla impresa e questo crea un co-
sto aggiuntivo che si dice CUNEO FISCALE cioe la differenza tra il salario netto che entra nella bu-
sta paga del lavoratore e il salario lordo il costo del lavoro che grava poi sulle imprese. quindi mag-
giori costi vuol dire anche minore occupazione.

Quindi CONCLUSIONI:

poiche ( è nella misura in cui) i rischi nei sistemi previdenziali PAYG sono DIVERSIe in particolae
non perfettamente correlati ai rischi dei sistemi previdenziali FF allora questo incipit della conclu-
sione ci richiama la TEORIA DEL PORTAFOGLIO OTTIMO:quando i rischi sono differenziati e non
perfettamente correlati il portafoglio mixato, la differenziazione del portafoglio è piu efficiente ri-
spetto ai singoli asset ; nei sistemi previdenziali questo vuol dire che poiche questi rischi sono dif-
ferenziati dai rischi payg, la teoria del portafoglio ottimo suggerisce che è ottimale differenziare il
rischio ovvero il cosi detto PORTAFOGLIO PREVIDENZIALE , cioe CREARE SISTEMI MULTIPILASTRO
:sono i sistemi ritenuti PIU EFFICIENTI NELLA TEORIA ECONOMICA MODERNA.quando voi vedete
tutti i documenti della banca mondiale , tutti i loro documenti di poltiica economica suggeriscono
la realizzazione di SISTEMI PENSIONISTICI MULTIPILASTRO perche questo consente di DIFFEREN-
ZIARE IL RISCHIO DEL PORTAFOGLIO PREVIDENZIALE.
il rischio intergenerazionale non entra nel sistema FF e viceversa il rischio tasso di interesse non
entra nel sistema payg a ripartizione.quindi se questi due rischi non sono perfettamente correlati
e quindi vuol dire che quando g va su allora r non va su altrettanto e viceversa,allora il portafo-
glio previdenziale ottimo è quello differenziato.Molti prestiti che sono stati fatti dalla WORLD
BANK cioe istituto di credito per i paesi specialmente quelli in via di sviluppi, ad esempio questa
banca mondiale negli ultimi anni ha condizionati la corresponsione del prestito alla realizzaizone di
alcune riforme tra cui anche la RIFORMA DEL SISTEMA PREVIDENZIALE :io ti do questi soldi e tu in
cambio mi fai queste riforme e mi sviluppi ad esempio il secondo pilastro. Avete visto che anche
l’Europa ha usato lo stesso metodo con l’Italia quando ci ha dato i 109 miliardi condizionando que-
sto prestito alla realizzazione di una serie di riforme e questa è una scommessa per l’italia perchè
non sappiamo ancora se ci riusciremo. abbiamo il PNRR ma non sappiamo se riusciremo, ci stiamo
lavorando.

In Italia stiamo parlando di far rientrare la QUOTA 100-->il fatto che si puo andare in pensione se
e solo se si ha requisiti minimi cioe un mix tra anni di età e anni di contribuzione con un minimo
di 38 anni di contributi versati e 62 anni di età. quindi vuol dire che si puo andare in pensione anti-
cipata se si sono versati almeno 38 anni di contributi e si hanno almeno 62 anni. questa è la condi-
zion e di base. la Europa ci ha concesso di fare questa riforma e quindi ci ha permesso di passare
dalla LEGGE FORNERO che aveva messo dei paletti un po piu elevati a QUOTA 100 e quindi allen-
tando un po i requisiti per andare in pensione come eperimento triennale quindi ci ha concesso di
fare quota 100 per tre anni.non è chiara la ratio di questi tre anni pero ci siamo presi l’impegno
con l’Europa di rientrare in quota 100 e quindi dobbiamo rientrarci e attualmente si sta parlando
per esempio in italia di QUOTA 102.questo per dirvi che spesso le regole previdenziali fanno in
qualche parte modo del MERCATO POLITICO ed è una cosa che il piu possibile si dovrebbe evita-
re.

APPRONDIMENTO METODI DI CALCOLO DELLA PENSIONE .appendice a capitolo 9

METODO RETRIBUTIVO-->calcola la pensione in modo semplice.si puo applicare sia al


meccanismo di finanziamento PAYG cioe RIPARTIZIONE e anche a CAPITALIZZAZIONE cioe FF.

la pensione all’anno del pensionamento R cioe PR = delta x Wfinale

Wfinale= retribuzione pensionabile si chiama cioe non è esattamente lì’ultimo salario ma in gene-
re è una media dei salari degli ultimi 5 anni.

delta= in italia era i x n


con i=0,02cioe 2%
n= numero di anni di contribuzione

sto parlando del metodo di calcolo retributivo che veniva pagato in Italia fino alla fine degli anni
90 e ancora in una parte delle pensioni che vengono oggi pagate.

ESEMPIO.se l’individuo ha lavorato 40 anni : 40 x0,02= 80% e quindi vuol dire che per un individuo
che avesse lavorato 40 anni in Italia sarebbe uscito con una pensione pari a 80% del salario.
NOTA BENE:
LA PENSIONE NON DIPENDE DA:
1. la pensione non dipende da tao cioe i contributi versati poiche non ci sono nella formula e
quindi viene VIOLATO il PRINCIPIO DI PROPORZIONALITA’ TRA BENEFICI E CONTRIBUTI.
2. non dipende da L-N cioe non dipende dagli anni di pensionamento.
Quindi significa che il RISCHIO DEMOGRAFICO cioe un altro rischio che fa parte dei rischi INTER-
GENERAZIONALi ;questo RISCHIO LONGEVITA’per il lavoratore è un auspicio mentre per l’ente as-
sicurativo è un problema cioe il rischio che gli individui vivano di piu.il rischio longevità non entra
dentro il calcolo,non si tiene conto degli anni di pensionamento,non entra nel computo della for-
mula e quindi vuol dire che il rischio longevità è in capo all’ente previdenziale .La pensione si per-
cepisce pari all’80% indipendetemente dalla età alla quale questo individuo si pensiona. puo an-
dare in pensione a 60 anni, a 65 ecc e a parità di contributi prenderebbe la stessa pensione anche
se un individuo a 60 anni percepisce la pensione per un periodo maggiore rispetto a colui che ma-
gari va in pension e però a 65 anni o a 70 anni con gli stessi anni di contributi.
METODO CONTRIBUTIVO(DC)
valido sia per PAYG che per FF

è lo stesso principio che si puo applicare ai due meccanismi di finanziamento.


Questo metodo di calcolo si basa sul PRINCIPIO DELLA EQUITA’ ATTUARIALE-->cioè a parole: puo
essere espresso come proporzionalità tra contributi versati e benefici percepiti.
piu precisamente la equità atturiale presuppone che ,scontando i flussi di cassa al tasso interno di
rendimento TIR quindi con j uguale o a r o a ro, con tasso che è pari a :
-r se parliamo di FULLY FUNDED
-ro se parliamo di PAYG

allora il VAN =0 cioe scontanto i flussi di cassa al tasso TIR,allora il VAN è 0.

Sappiamo che il TASSO INTERNO DI RENDIMENTO è quel tasso che è usato per scontare tutti i flussi
di cassa e rende nullo il van.pero non è cosi scontato per un sistema previdenziale.
Quindi in sostanza vuol dire che :
-DEFINIZIONE DI EQUITA’ ATTUARIALE:
-al momento del PENSIONAMENTO--> il valore attuale (VA)dei benefici pensionistici e quindi del-
le rate pensionistiche(cioe di tutte le pensioni che si percepiranno) è uguale al valore capitaliz-
zato dei contributi versati.Capitalizzato vuol dire contributi versati + interessi versati cioe si parla
del MONTANTE CONTRIBUTIVO.

-oppure se ci mettiamo nella prospettiva dell’inizio della vita lavorativa, sa cambiamo istante e non
misuriamo piu questi flussi al momento del pensionamento ma ci mettiamo
all’inizio della età lavorativa, ALL’INIZIO DEL LAVORO-->il valore attuale delle pensioni percepite
è = al valore attuale dei contributi versati

Quindi si realizza la cosi detta NEUTRALITA’ DEL SISTEMA PREVIDENZIALE o NEUTRALITA’ DELL’
ETA DI PENSIONAMENTO per esempio: tu con il sistema contributivo puoi andare in pensione
quando ti pare. i benefici che prenderai in valore attuale saranno esattamente uguali al valore at-
tuale dei contributi versati .

ESEMPIO: METODO CONTRIBUTIVO ,sistema FF (FULLY FUNDED)


cioe un FONDO PENSIONE.

un individuo immaginiamo che lavora 2 periodi e sta in pensione per 2 periodi.


-il primo periodo è 1.

nel primo periodo l’individuo versa .


Questi contributi maturano due periodi di interessi perche li ho versati all’inizio dell’anno1. li ten-
go nel fondo per 2 periodi e mi fruttano interessi per due periodi e quindi capitalizzo per (1+r)^2

ed ho

-secondo periodo: verso tao Y2 che mi danno interessi per un periodo solo ed ho (1+r) e quindi

ho

Questo è il MONTANTE PENSIONISTICO cioe il valore capitalizzato dei contributi versati.

allora il METODO DI CALCOLO CONTRIBUTIVO mi dice che questo montante deve essere uguale
in valore attuale al flusso scontato delle pensioni future.
la prima pensione non è scontata; io mi sto posizionando e sto facendo questo conto oggi nel pri-
mo anno di pensionamento. Quinfi scrivo P+; siccome questo individo sta in pensione un altro pe-
riodo, ci metto il valore scontato della pensione futura e quindi P/(1+R)

se chiamo il MONTANTE PENSIONISTICO come M e poi raccolgo a destra il P ho:

questo puo anche essere scritto come:

cioe questo oggetto si chiama anche C cioe il COEFFICENTE DI TRASFORMAZIONE= quel coeffi-
cente che trasforma il montante cioe la ricchezza in rendita cioe una pensione.
Sel’individuo fosse stato in pensione per un periodo aggiuntivo e ad esempio i periodi di pensio-
namento fossero 3 invece che due allora aggiungo la parte in viola cioe P/(1+R)^2 e anche sotto
aggiungo ed ho:

alla fine ho il C che chiamiamo C’ che si riduce perche ho aggiungo con la parte in viola un ogget-
to al denominatore.Quindi il C si riduce; questo C’<C.

Quindi il PRINCIPIO DI EQUITA’ ATTURIALE -->mi dice che la pensione sarà piu bassa se il periodo
si pensionamento è di piu. se l’individuo vive di piu allora avrà una pensione equa dal punto di vi-
sta atturiale e quindi sarà piu bassa di quella che otterrebbe se vivesse un periodo in meno e quin-
di P’<P

Quindi nel metodo contributivo possiamo dire che :


riscrivendo il MONTANTE cioe ,mettendo in evidenza tao:
PRINCIPIO EQUITA’ ATTURIALE:
P è proporzionale ai contributi versati perchè dipende da tao e è direttamente pro-
porzionale a Y cioe al salario , al rendimento r ed è inversamente proporzionale
agli anni di pensionamento.
Il principio di equita’ atturiale consiste proprio nella equivalenza dei valori attuali di
tutti i contributi versati e di tutte le pensioni percepite.

METODO CONTRIBUTIVO,sistema PAYG


se avessimo avuto un sistema PAYG al posso di r avrei avuto ro :

cambia quindi solo il tasso interno di rendimento che uso per calcolare la pensione ma il metodo
è lo stesso.

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