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LEZ 18/11
abbiamo visto la differenza tra sistemi PAYG e FULLY FOUNDED cioe tra sistemi a ripartizione e a ca-
pitalizzazione.
Abbiamo visto che nei sistemi a ripartizione: i contributi sono una PARTITA DI GIRO perchè vanno a
alimentare le pensioni degli attuali anzionati pensionati.
nel sistema a capitalizzazione: i contrbuti sono conservati in un conto che a sua votla viene investi-
to in titoli finanziari azioni, obbligazioni, titoli immobiliari ma sono fisicamente presenti. ci sono dei
titoli di credito che comunque sono azioni che hanno un diritto di proprietà che sono in capo al la-
voratore e quindi la pensione viene finanziata dai contributi propri di ciascun lavoratore.
TIR
tasso interno di rendimento dei due sistemi previdenziali sotto la IPOTESI di COSTANZA DELLA ALI-
QUOTA PREVIDENZIALE. E’ una ipotesi che abbiamo fatto per entrambi i sistemi.
SISTEMA PAYG
abbiamo impostato la equazione di equilibrio nel secondo periodo :monte contributi=monte pen-
sioni.
teta e n sono riferiti al periodo 0: al tasso di crescita della popolazione e al tasso di crescita della-
produttività che si èverificato tra l’inizio del periodo 0 e l’inizio del periodo 1.
cosi abbiamo:
ro= tasso di crescita del PIL.
IPOTESI:
se tao1=tao0,
allorail TIR è pari a ro
con tao costante tra un periodo all’altro il TIR di un sistema payg in pareggio è pari a ro.
Questo metodo di calcolo dei benefici con tao costante si chiama METODO CONTRIBUTIVO(DEFI-
NED CONTRIBUTION ):la variabile indipendente è proprio la aliquota contributiva
DIMOSTRAZIONE: la spesa pensionistica sul pil si puo anche scrivere come spt/monte salari x
monte salari/pil al tempo t.
monte salari/pil =quota dei salari sul pil . questo numero dipende e oscilla da paese a paese,pero
se vi ricordate questo ALFA ad esempio è un parametro della coub-douglas,l’esponente della
il sistema PAYg contributivo è stato adottato dall’ITALIA con la RIFORMA DINI del 1995 e anche da
altri paesi, non molti,tra cui la Svezia che ha quasi copiato L’Italia.
Nel lungo periodo se il sistema è in PAREGGIO si ha una costanza del rapporto spesa pensionisti-
ca/pil.
nel metodo retributivo quello che rimane costante non è l’aliquota ma rimane COSTANTE il RAP-
PORTO DI SOSTITUZIONE tra P1 e Y0 cioe adesso divido entrambi i membri per Y0 per ottenere
cosi:
con questo metodo di calcolo al lavoratore si dice: tu andrai in pensione con un rapporto pensio-
ne/salario costante pari a b (ad esempio 80%).
Se la economia ad esempio va male cioe teta0 è basso rispetto a quello previsto con questi para-
metri che garantivano l’equilibrio,ad esempio
immaginiamo tao1=tao0,ilpil quindi non cresce
al tasso previsto teta0 ma a un tasso piu basso
cioe tetatilde0 . allora chiaramente il sistema
non è piu in equilibrio perchè io devo garantire
il b cioe questo rapporto di sostituzione che ho
promesso ai lavoratori e quindi cosa devo fare
per mantenere l’equilibrio?devo aumentare
tao1se si riduce teta0.
Quindi la VARIABILE DIPENDENTE è tao1: per mantenere il bilancio in pareggio devo modificare
tao1,
a parità di b devo modificare la aliquota previdenziale.
ecco perche l’aliquota è aumentata negli ultimi 15 anni. prima della riforma dini del1995 in Italia
si adottava un metodo di calcolo retributivo. Poiche poi in Italia è successo questo cioe da un la-
to l’economia si è rallentata e quindi teta si è ridotto ma anche n cioe la dinamica demografica è
stata molto lenta in Italia. per tenere quindi il bilancio dell’inps in pareggio la aliquota previden-
ziale è stata incrementata di volta in volta.
Questi due metodi di calcolo CONTRIBUTIVO o RETRIBUTIVO non si applicano solo al SISTEMA
PAYGma si puo anche applicare al SISTEMA A CAPITALIZZAZIONE.
Quidni abbiamo la MATRICE DELLA PREVIDENZA che trovate nel libro a pag 221.vela riassumo cosi:
da un lato sulle
-colonne : c’è il metodo di finanziamento--->-PAYg (RIPARTIZIONE)
-FULLY FOUNDED (FF cioe a CAPITALIZZAZIONE
-sulle righe:la formula : abbiamo due possibilità di confuto dei benefici cioe
-DC(METODO CONTRIBUTIVO)
-DB (METODO RETRIBUTIVO cieo DEFINED BENEFITS)
cosi abbiamo una matrice con 4 possibili configurazioni dei sistemi previdenziali in base all’abbi-
namento adottato dalla formula di computo dei benefici e il metodo di finanziamento.
Quindi anche il sistema a capitalizzazione cioe quello che viene usato dai fondi pensione in sostan-
za è compatibile sia con il metodo contributivo che con il metodo retributivo.
A RIPARTIZIONE:
-PAYG CONTRIBUTIVO:
Vi dico che qua ci sta l’Italia quando avremo completato la transizione della Ri-
forma Dini che va avanti dal 1995 cioe 25 anni di transizione;poi c’è anche la
Svezia(i paesi scandinavi sono paesi seri e quindi siamo in buona compagnia e
non hanno avuto questa lunga fase di transizione); Polonia e Lettonia.
A CAPITALIZZAZIONE:
-METODO CONTRIBUTIVO:
FF puo essere sia OBBLIGATORIO che VOLONTARIO.
ad esempio in Cile e UK il FF è OBBLIGATORIO ed è con il metodo contributi-
vo.
CONTRIBUTIVO.
pero prima della riforma Dini i fondi pensione italiani PRE-anni 1990 ti davano una pensione cal-
Poi ci sono anche delle combinazioni ovviamente ad esempio in Germania c’è un METODO MISTO
A PUNTI -->questo metodo è un metodo misto retributivo contributivo adottato dalla Germania
abbastanza in voga negli ultimi anni.
il TASIS INTERNO DI RENDIMENTO dei MODELLI CONTRIBUTIVI --> nel sistema PAYGOè il TASSO DI
CRESCITA DEL PIL.
NEI SISTEMI DI CAPITALIZZAZIONE è il TASSO DI INTERESSE DI LUNGO PERIODO.
abbiamo visto le diverse formule retributivo /contributivo e i diversi metodi di calcolo.
RISCHI DEI SISTEMI PREVIDENZIALI
B)RISCHIO DEFAULT -->rischio cioè di fallimento ,frode.ci sono stati esempi nella storia di fondi
pensione che sono falliticome negli USA e negli UK ma erano delle FRODI.Nella normativa italiana i
fondi pensione non possono fallire cioenon sono soggetti a fallimento perchè c’è una procedura di
gestione della crisi diversa e quindi non c’è l’istituto del fallimento.Poi c’è anche un fondo di assicu-
razione fra fondi pensione che per tutelare il patrimonio nel caso di gravi crisi.
VANTAGGI:
A)che il tasso di interesse in genere è BUONO,è ELEVATO e quindi in genere r>ro cioè il tassodi
crescitadelmercato è > deltasso di crescita del Pil. negli ultimi 20 anni in italai il taso di crescitadel
PIlè stato 0,2% annuo prima del covid e quindi vuoldire che i nostri contributi versati all’inps hanno
reso annualmente lo 0,2%cioe quasi 0.verati invec ein titoli obbligaizonari negli ultimi 25anni avre-
mo ottenuto almeno un 2-3%.Quidni da unlato i tassi di interesse sono molto VOLATILI,hanno
OSCILLAIZONI piu alte rispetto al pilperoil tasso di interesse in media è piu alto.Quindi poohce si
tratta di investimenti di LUNGO PERIODO cioe quando parliamodi PENSIONi parlaimo di investi-
menti di 25-30-40 anni.quindi ilconfronto non si fa su tassi di breve periodo cioe tra un anno e l’al-
troma si prendono i ritorni e il tassodi crescita del pil su 25-30 anni e in generaleil tasso di interesse
è piu elevato del tasso di crescia del pil in generale.
B) i DIRITTI DI PROPRIETA’ SONO CHIARI -->cioe la pensione è mia e la gestisco io;me la finanziao
io. io sono titolare di un diritto di proprietà sui contributi+ gli interessi maturati sui contributi.c’è il
mio nome e cognome e ci sono degli oggetti cioe i TITOLI azionari o obbligazionari che sono inte-
stati a me e quindi sono miei.Lo stato ovviamente non me li puo requisire, al limite me li puo tassa-
re,puo scegliere e decidere di applicare delleimposte diverse di anno in anno come è successo con
il governo Renzi che nel 2015 ha modificato la tassazione degli interessi sui fondi pensione che pri-
ma avevano aliquota del 11% ; con il governo Renzi sono passati al 20%,pero se il fondo investe in
titoli di stato italiani obbligazionari quesi scontato il 12,5% cioe le imposte sui titoli obbligaizonari
pubblici italiani hanno aliquote piu basse.La policy di renzi poi non ha avuto un grande successo e
infatti non si capisce il motivo di tale rialzo al 20% .
facciamo i conti:mettiamo che i fondi pensione gestiscono qualcosa comeil 10% del PIL in termini
di asset.gli asset gestiti dai fondi pensione ammontano in italia a circa il 10% del pil.IL PIL ITALIANo
è 1800miliardi di euro ;il 10% di 1800miliardi è 180 miliarid.mettiamo che il tasso di interesse sui
titoli sia il3%,facciamo un conto approssimativo ;il 3% di 180 è 5,4miliardi.su questolo stato applica
una imposta.se applicasse il 10% ho 500milioni;quindi con 500milioni che si fa in Italia?non ci finan-
ziamo niente;ma se raddoppi e si porta al 20% saremo circa alloraa1miliardo ma stiamo sempre a
un importo basso,parliamo di spiccioli.
le tasse in italia sono il 41% e quindi il 41% di 1800 fa 640miliardi.quindi che manovra è questa? è
imcomprensibile questa riforma.
C) LA DEMOGRAFIA NON ENTRA NEL CALCOLO DELLA PENSIONE -->questo almeno in prima ap-
prossimazione.
lo vediamo che dentro allaformula della pensione non ci osno variabili demografiche cioe non c’è il
tassodi crescita della popolazione,della forza lavoro .Quindi il sistema a capitalizzazione è immune
dal RISCHIO DEMOGRAFICO cioe dall’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE,èINDIPENDENTE DA
questo,almeno in prima approssimazione.
VANTAGGI
A)FACILE E VELOCE DA REALIZZARE -->perchè io oggi stato decido che voi lavoratori pagate la pen-
sione degli attuali pensionati. il pagamento è immediato:dall’oggi al domani io posso pagare le pen-
sioni,a differenza del sistema a capitalizzazione in cui devono passare anni prima di vedere il paga-
mento della pensione tipo 10,15 anni cioe il tempo necessario per accumulare le risorse per poi
trasformare il montante in rendita.invece nel sistema a ripartizione con una bella legge di bilancio
si effettuano i pagamenti.
B) questo consente si effettuare il RISK SHARING tra GENERAZIONI-->cioèè quello che è successo
in Italia negli anni 40,50quando lacomponente a ripartizione è aumentata perchè prima il sistema
previdenziale era a capitalizzazione nei primi anni del 1900. poi ci sono state le due guerre mondia-
li che hanno prodotto iperinflazione che ha azzerato il valore reale delle riserve matematiche dei
fondi perchè quelle 100 lire da un anno all’altro con inflazione a due cifre del 20,30% cioe in tre an-
ni avevano il potere di acquisto ridotto de 100%. quindi questi fondi davano pensioni il cuo potere
di acquisto era nullo. allora si è pensato di aggiungere una stampella a ripartizione a queste pensio-
ni a capitalizzaizone. Quindi si sono presi i contributi dei lavoratori e si è iniziato a finanziare una
parte delle pensioni dei pensionati dell’epoca.man mano che la economia cresceva questi contri-
buti sono aumentati cioe la componente a ripartizione è aumentata fino a arrivare a sostituire in
toto la capitalizzazione.Quindi è stata una ristrutturazione crescente.
RISCHI/SVANTAGGI
A) RISCHIO INTERGENERAZIONALE -->lapensione attuale degli attuali pensionati è finanziata dagli
attuali lavoratori e quindi dipende dalla performance della economia e dipende quindi anche dalla
DINAMICA DEMOGRAFICA E SALARIALE cioe il tasso di rendimento dei contributi dipende da ro,di-
pende da come va laeconomia.se la economia va bene il sistemaè in pareggio e io posso finanziare
le pensioni tranquillamente.se la economia va male invece faccio fatica a trovare i contributi perpa-
gare le pensioni. quindi la dinamica demografica è il problema delle economie sviluppate in parti-
colare:queste economie sviluppate stanno invecchiando. l’invecchiamento della popolazione èdo-
vuto a due fattori:1 cioe il fatto che gli anziani vivono di piu e quindi aumenta il peos demografico
degli anziani perchèvivono di piu. 2 perche si sta riducendo la natalità;i tassi di fecondità in italai so-
no negativi da diversi anni e la popolazione è rimasta piuttosto costante grazie soprattuttto ai flussi
migratori. quindi il sistema a RIPARTIZIONE si basa su un EQUILIBRIO che prima di tutto è un EQUI-
LIBRIO DEMOGRAFICO;se la demografia va bene, le pensioni saranno buone. se la demografia va
male invece immaginate che un numero semprepiu basso di giovnai dovràfinanziarie la pensione i
un numero sempre piu elevato di anziani e questo quindi è insostenibile. l’italia è uno dei paesi con
i tassi di fecondità piu bassi però è un problema geneale di tutte le economie sviluppate , tanto è
che anche in Europa si parla di PREVIDENZA EUROPEA perche voi capite che in europa ci sono alcu-
ni paesi che i figli li fanno magari e allorain una ottica europea è chiaro che è interessante fare un
risk sharing a livello europeo perche se mettiamo a fattor comune tutti i contributi, magari i giovani
Polacchi che sono tanti perchè li si fanno tanti figli possono dare un contributo maggiore alle pen-
sione degli anziani italiani piuttosto che francesi o spagnoli in una ottica di risk sharing europeo.la
demograifa è quindi uno dei problemi di policy dei prossimi 50 anni.
-se il METODO è CONTRIBUTIVO -->il RISCHIO DEMOGRAFICO E SALARIALE cioe ilRISCHIO ECONO-
MICO INTERGENERAZIONALE grava sull’ASSICURATO
-se il METODO è RETRIBUTIVO --> il rischio grava sull’ENTE PREVIDENZIALE oppure sulla FISCALI-
TA’ GENERALE.
siccome b è COSTANTE e se ro0 è molto basso,chi paga questo rischio,su chi grava? non grava sul
pensionato odierno come nel metodo contrbutivo ma grava sugli attuali lavoratori oppure se tao1
non puo essere alzatoallora grava sull’ente previdenziale cioe è l’inps che deve cacciare fuori i sol-
di.senon si puo alzare ulteriormente la aliquota perchè è gia al 33% ad esempio,alor ail rischio de-
mografico grava sull’ente previdenziale.
-se il metodo è RETRIBUTIVO--> grava sull’ENTE.molto spesso l’ente è il fondo pensione; negli stati
uniti fino a qualche anno fa l’ente era la azienda che assumeva il lavoratore; laazienda doveva sem-
pre garantire una certa liquidità anche quando i mercati andavano male cioe doveva ripristinare il
cuscinetto delle pensini la azienda perchè la formula era retributiva. alcune aziende sono andate in
crisi e in rischio fallimento degli usa per questo problema cioe quando c’è uno shock nei mercati
azionari le aziende dovevano ripristinar eil cuscinetto dedicato alle pensioni e quidni andavano in
crisi di liquidità e quindi è per questo motivo che negli stati uniti ma anche nel resto del mondo si
sta assistendo a un passaggio dal metodo retributivo a quello contributivo,non solo nel primo pi-
lastro ma anche nel secondo pilastro
perche il rischio sta sempre di piu
passando dall’ente previdenziale al
lavoratore assicurato
una OBIEZIONE che si fa: abbiamo detto che l’andamento demogrfico non si applica ai fondi pen-
sione perche riguarda principalmente i sistemi a ripartizione e non a capitalizzazione eprcò questa
affermazione non è completamente vera perchè anche i fondi pensione devono andare in pareg-
gio e quindi immaginate: un fondo pensione prima accumula, poi inizia a versare.ma comefa a ver-
sare? decumula da quanto hanno accumulato i lavoratori,però il fondo pensione cerca anche di an-
dare in equilibrio finanziario nei flussi di cassa.un fondo pensione sta bene se i fondi in uscita non
superano i flussi in entrata quindi d aun lato il fondo pensione decumulare ma dall’altra vorrebbe
continuare a accumularecon i contributi dei giovani lavoratori.è chiaro che se i giovani lavoratori
sono pochi, i flussi in uscita superano i flussi in entrata e quindi progressivamente il fondo si depau-
pera;quindi anche il sistema a capitalizzazione la dinamica demografica non è secondaria.
NOTA BENE :la DEMOGRAFIA RILEVA e conta anche per i FONDI PENSIONE
riscriviamo e immaginiamo di essere in una ECONOMIA CHIUSA con un FONDO PENSIONE IN PA-
REGGIO cioe abbiamo:
che è uguale a :siccome i pensionati del peridoo 1 sono i lavoratori del periodo precedente.
semplificando :
ma come si realizza di fatto questo equilirio? perche questo vorrebbe dire che :
cioe il tasso di crescita della economia dovrebbe coincidere con il tasso di interesse di merca-
to.ecoemè possibile che si realizzi questa uguaglianza?
immaginate che il numero di lavoratori si riduca. immaginate di essere in una situazione diugua-
glianza e poi di avere un numero basso di lavoratori cioe n0.quindi abbiamo chiarament euno
squilibrio anche per il fondo pensione
perche avremmo che il tasso di crescita della economia è maggiore del tasso di interesse cioe: