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ECONOMIA DEL RISPARMIO E DELLA PREVIDENZA

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PARTE SECONDA CAPITOLO 6.

riassumiamo quanto detto fino a ora sul modello di SOLOW SWAN

cioè la ipotesi di MERCATI perfettamente concorrenziali e costantemente in equilibrio. è la ipotesi


fondamentale.

l’Equilibrio concorrenziale: i risparmi aggregati sono= agli investimenti fissi lordi.

Inoltre, sul mercato del lavoro abbiamo che i lavoratori Nt sono pari alla forza lavoro è pari alla
popolazione. Grazie a questa relazione di uguaglianza tra popolazione presente e lavoratori
impiegati nelle aziende abbiamo che il tasso di crescita dei lavoratori è pari al tasso di crescita
della popolazione è pari a n.

-COMPORTAMENTO INDIVIDUALE -->


si assume che il risparmio aggregato sia una frazione costante e esogena del Pil, reddito
aggregato. Anche questa è una assunzione semplificatrice, secondo quale la propensione
aggregata al risparmio è costante in ogni periodo.
Unendo queste due equazioni

quindi la prima e la
-seconda , abbiamo che il RISPARMIO PRO-LAVORATORE cioe Saggregato/L aggregato è pari a :

-Infine, abbiamo il VINCOLO DELLE RISORSE che ci dice che il capitale cambia; K punto è il tasso di
variazione istantaneo del capitale cioe la derivata rispetto al tempo del capitale. il capitale
aumenta grazie agli investimenti fissi lordi e si riduce grazie al deprezzamento fisico che
assumiamo costante e pari a delta.

qua in questo secondo passaggio usiamo la PRIMA RELAZIONE che ci dice che il risparmio
aggregato è pari agli investimenti fissi lordi, dove sostituiamo questa relazione dentro al vincolo
delle risorse

e abbiamo la equazione in termini AGGREGATI, in termini di grandezze aggregate (in blu).


IN TERMINI PRO-CAPITE

abbiamo che il capitale pro-capite si muove, varia in ogni istante e questa variazione dipende
positivamente dal risparmio aggregato - un deprezzamento fisico che è delta e un
deprezzamento che si chiama EFFETTO DILUIZIONE per il fatto che man mano che la popolazione
aumenta al tasso n.

n il capitale pro-capite tende a ridursi a parità di capitale aggregato perché k (piccolo) = K/L e se
L aumenta in ogni periodo in base a n, questo denominatore aumenta e quindi
il rapporto si riduce quindi n k si chiama effetto diluizione

derivante cioè dal fatto che il denominatore cioè la forza lavoro aumenta.
Questa è la EQUAZIONE FONDAMENTALE DEL MODELLO DI SOLOW-SWAN che descrive
unicamente la dinamica del sistema economico in ogni istante t. Abbiamo condensato tutta la
dinamica del modello in questa equazione che dipende dalla UNICA VARIABILE kt.

gli altri simboli che vediamo cioè: sono dei PARAMETRI

f( ) dove dentro abbiamo i parametri tecnologici;


l unica variabile quindi è K il capitale pro-capite.
In questa slide mostro la RAPPRESENTAZIONE
GRAFICA DELLA EQUAZIONE
FONDAMENTALE-->

-dove kpunto è positivo >0;


cioè il capitale k aumenta -->se e solo se il lato destro è positivo cioè se il risparmio aggregato >
del

deprezzamento del capitale ovvero se gli


investimenti pro-capite sono > del deprezzamento
del capitale.

-il capitale si riduce -->se i risparmi aggregati

che in equilibrio sono pari agli investimenti sono <


del deprezzamento del capitale in sostanza se gli
investimenti non sono in grado di ripristinare il livello
di capitale necessario a rendere costante il capitale
stesso.

ho diverse curve.
-la CURVA VIOLA IN ALTO è la funzione di produzione cioè f(k) dove k è intensità di capitale o
capitale pro-lavoratore;
-la seconda curva piu bassa è la funzione del risparmio pro-capite s f (k); è più bassa di quella
sopra perchè s<1 cioè è una frazione del reddito. Frazione di f(
-la retta (n+delta)k cioè una retta che ha inclinazione (n+delta)

-graficamente succede che quando s f >(n+delta)k

cioe questa curva (celeste) è piu elevata rispetto alla retta (n+delta)k

allora il capitale cresce

-quando invece abbiamo che la curva sf<(n+delta)k cioe sta sotto alla retta in questo intervallo

cioe (In giallo) allora il capitale si riduce fino a quando c’è

un UNICO PUNTO DI EQUILIBRIO in cui il capitale


rimane costante e questo è il CAPITALE COSTANTE
DI LUNGO PERIODO, la INTENSITA’ DI CAPITALE DI
LUNGO PERIODO è COSTANTE
e si realizza in corrispondenza di :

2) SECONDO GRAFICO: la stessa dinamica l’ho rappresentata nel secondo grafico dove ho preso le
stesse grandezze di prima e le ho divise per k-
sf l’ho diviso per k e quindi ottengo: s*f/k
il secondo membro l’ho diviso per k e ottengo una costante

La linea rossa è la costante; la linea viola invece è s*f/k ed è decrescente perché f è una funzione
concava; k è lineare. Quindi quando k aumenta il denominatore aumenta più del numeratore. a
sinistra di k*, abbiamo k° >0 e quindi vuol dire che il capitale cresce;

a destra di k* invece k°<0 e quindi il tasso di crescita suo è negativo e quindi il capitale si riduce.

la distanza verticale tra la curva s*f/k e (n+delta) è proprio k°/k cioè il tasso di crescita del
capitale. Notiamo che quanto più è lontano il capitale dal capitale iniziale,
supponendo di essere in un istante 0 in cui ad esempio il capitale è qua cioe
in k0,allorail tasso di crescita iniziale è molto elevato. Man mano che il
capitale si avvicina all’equilibrio il suo tasso di crescita si riduce e quindi ci arriva in modo
asintotico a un tasso via via decrescente,la intensità di capitale tende al suo valore di equilibrio,
quindi a tassi di crescita decrescenti.

quindi in questo modello in realtà c’è una forma di dinamica economica e questa può anche essere
molto lunga perché dipende dai parametri del problema e anche quanto siamo lontani
dall’equilibrio.
qualcuno inizialmente ha voluto provare a vedere se questo modello spiegasse la dinamica
economica effettivamente osservata negli anni e uno tra questi è stato SOLOW il quale però ha
trovato che i dati empirici non erano esattamente corrispondenti a quanto il modello stesso
suggeriva,
Comunque, l’EQUILIBRIO DI STATO
STAZIONARIO -->quello cioè in cui la variabile
accumulabile cioè il capitale si ferma, non varia
più, è quella in corrispondenza del quale si
trova che gli investimenti pro-capite sono pari
al deprezzamento del capitale pro-capite sia
fisico che demografico.

quali sono le IMPLICAZIONI DEL MODELLO per riassumere:

la grandezza pro-capite il capitale k° è costante in equilibrio; se questo equilibrio esiste ed è


unico, allora le grandezze pro-capite sono costanti. quindi K/L è costante -->allora anche i tassi
di crescita di queste due variabili è costante ed è uguale. Le due variabili devono quindi avere lo
stesso tasso di crescita n. (meglio spiegato sul mio)

riassumendo allora le grandezze pro-capite sono costanti in equilibrio, mentre le grandezze


aggregate crescono al tasso costante e esogeno n. anzitutto NON C’è CRESCITA ECONOMICA nel
senso della CRESCITA PROCAPITE cioè quello che tipicamente è l’elemento più interessante perché
ci dice seil potere di acquisto degli individui ,delle famiglie cresce o si riduce.
da questo punto di vista ritroviamo la conclusione dei CLASSICI -->in base ai quali la crescita si
sarebbe fermata proprio per i RENDIMENTI DECRESCENTIDEI FATTORI PRODUTTIVI.
qua a differenza dei classici il salario non è al livello di sussistenza ma è un SALARIO DI EQUILIRIO
cioe
> del

salario di sussistenza. questa è la differenza tra modello neoclassico e quello dei classici. altra
caratteristica è QUALE è IL RUOLO DEL RISPARMIO--> cioe capire cosa succede quando aumenta o
cambia il risparmio.
1. Supponiamo che la PROPENSIONE AGGREGATA AL RISPARMIO S aumenti da S1 a S2 quindi con
S2>S1 e quindi graficamente si può vedere che la curva TRASLA VERSO L’ALTO la curva SF/K e
succede che abbiamo ovviamente un nuovo EQUILIBRIO cioè K2>K1.
quindi un aumento di S da S1 a S2 aumenta il capitale cioè la intensità di capitale di equilibrio ma
non la crescita pro-capite che rimane sempre 0.

2.nella fase di transizione si ha un aumento del tasso di crescita--->immaginiamo che la economia


fosse in questa situazione di equilibrio in questo
punto qua prima della variazione di s. Quando s
aumenta il capitale installato in quell’istante è
costante, è dato e avremo pero che K°/K adesso è
positivo perché abbiamo una nuova curva di
riferimento del risparmio. dunque avremo una
transizione nella quale il capitale cresce pro-capite
anche se cresce a tassi via via decrescenti,
rallentando (le frecce arancioni via via più piccole
andando verso destra).
3. la conclusione quindi è che l’aumento di n riduce il
capitale installato, il capitale di equilibrio--> lo vediamo perché quando n questa retta in rosso
trasla verso l’alto quando n aumenta da n1 a n2 e trasla verso l’alto e avremo un nuovo equilibrio.
con minor capitale pro-capite (linee tratteggiate verdi).normalmente la popolazione quindi riduce
il capitale.
ESTENSIONI DEL MODELLO

-PRIMA ESTENSIONE effettuata da SOLOW stesso è stata quella di INTRODURRE IL PROGRESSO


TECNICO ESOGENO -->cioe sempre parametro come dato .si ipotizzano funzioni di produzione
dove T cioè indice di progresso tecnico moltiplica L
cioè fattore lavoro. questo T raccoglie il progresso
tecnico, il processo di accumulazione della
tecnologia cioè viene assunto in questa equazione
che abbia una dinamica esogena data cioè il tasso di
crescita di questo indice della tecnologia è dato ed è pari a X il tasso
di crescita di questo fattore
questo tipo di progresso tecnico viene chiamato HARROD-NEUTRAL o LABOUR-AUGMENTING;
perché si chiama così? Perché sostanzialmente in ogni periodo se T aumenta anche la produttività
della forza lavoro. Immaginate che sia esso lo stock di conoscenze o di brevetti o di altre forme di
conoscenza tecnica che vengono messi a disposizione dai lavoratori, questo consente a loro
lavoratori di essere piu produttivi in ogni periodo.

Quindi mettiamo ad esempio la FUNZIONE DI PRODUZIONE CON PROGRESSO TECNICO CIOE


LABOUR-AUGMENTING.
sotto questa ipotesi abbiamo di nuovo la EQUAZIONE FONDAMENTAL che descrive la dinamica del
sistema economico, sempre assumendo che S ilrisparmio sia una frazione del PIL; questavolta
dividiamo non per L ma per avere una variabile stazionaria dobbiamo dividere per TL e questo Tx
Lc

viene chiamato come UNITA’ DI LAVORO


EFFETTIVO questo prodotto. quello che otteniamo con dei passaggi tecnici, dividendo tutto per
TxL cioe per il numero di lavoratori effettivi, otteniamo una equazione simile a quella di prima ma
adesso

abbiamo che: si dimostra quindi che la intensità di capitale per lavoratore effettivo si

muove nel tempo e la sua variazione è data da risparmi pro lavoratore effettivo -

questa altra grandezza che a sua

volta è la misura del deprezzamento del capitale prolavoratore effettivo


che
dipende dal deprezzamento fisico, dal deprezzamento demografico e dal fatto che il
denominatore aumenta in modo esogeno a un tasso. in sostanza abbiamo una equazione simile a
quella precedente
e di fatto le implicazioni sono simili alle precedenti.
CRESCITA BILANCIATA q

A. Quando abbiamo crescita bilanciata cioè con

perche quando la intensità di capitaleprolavoratore è costante allora le variabili aggregate


crescono al tasso esogeno n+x perché quello che rimane costante è K/TL e quindi vuol dire che
K deve crescere allo stesso taso del denominatore e il tasso di crescita del denominatore è dato
proprio dalla somma n+x .
quindi le variabili aggregate, il capitale aggregato e quindi anche il PIL e quindi anche la
ricchezza, risparmio ecc crescono tutti allo stesso tasso n+x.

B.le variabili pro-capite crescono al tasso X --> quindi in questo caso i consumi procapite ,il
risparmio pro capite,redditoprocapite cresconoal tasso esogeno x

C.le variabili pro-lavoratore effettivo sono costanti

Quali sono le ALTRE IMPLICAZIONI? anche in questo caso se S aumenta, aumenta anche la
intensità di lavoro pro-lavoratore effettivo ma non il tasso di crescita di equilibrio. Anche in questo
caso ci può essere un periodo di transizione un po’più lungo ma prima o poi se non ci sono altre
variazioni della propensione aggregata al risparmio il capitale pro-lavoratore effettivo tenderà al
suo valore di equilibrio.

E. Infine se X aumenta cioè se il tasso di crescita del progresso tecnico aumenta, ovviamente
aumenta il tasso di crescita del redditoprocapite. ovviamente questo aumento in qualche modo
deve essere assunto come esogeno cioè come non spiegato, come uno shock della economia.
quindi un modello di questo tipo lascia un po il rammarico di non sapere perche e quindi non
giustificare l’eventuale motivo di un aumento del tasso di crescita del reddito procapite
ESTENSIONE 2
l’altra estensione riguarda il rendere endogene le scelte di consumo e. risparmio

per semplicità ritorniamo al caso di X=0 cioè assenza di progresso tecnico. abbiamo detto che nel
modello di Slow-Swan s cioè la propensione aggregata al risparmio e assunta come data ,
costante e dunque non spiegata dai comportamenti individuali. Questa estensione muove dai
modelli di RAMSEY-CASS-KOOPMANS

l’idea è che - il consumo e il risparmio sono assunte come esogene ma sono il risutlato di scelte
ottimizzanti di individui razionali. poiche ragioniamo in TEMPO CONTINUO la funzione di
utilitànon è piu una sommatoria ma è un INTEGRALE(non stiamo a usare gli integrali ;è
unasommatoria per intervalli molto piccoli del tempo l’integrale). la funzione di utilità è una
sommatoria per t che va da 0 a infinito cioe individui a vita infinita di una funzione di utiltià
intratemporale v(ct) moltiplicato per un fattore di sconto che è e ^-rot cioe esponenziale
allameno ro per t dove ro è il tasso di sconto individuale . nel continuo allora il tassodi sconto
viene elevato,entra come potenza dell’esponenziale. poi eventualmente moltiplicato perN grande
se lapopolazione crece e ipotizziamo ad esmepio un tasso di crescita positivo della popolazione.
nelmodello quindi di RAMSEY ripreso poi da CASS e KOOPMAN si ipotizza che gli individui scelgano
coem ripartire ilprorpio consumo neltempo sulla abse della massimizzazione di questa fuznione di
utiltià.
per avere un integrale finito dobbiamo assumere che ro cioe tasso di scontomintertemporalesia

masggiore deltasso di crescita della popolazione.

in sostanza questa potenza deve crescere a un tasso che è maggiore deltasso alquale
cresce la popolazione.

-altra ipotesi è che i mercati sono perfettamnete concorrenziali e quindi si assume sempre
l’equilibrio nei mercati, in base ai quali equilibri il prodotto marginale del capitale PMGK che è
pari alla derivata della funzioen di f rispetto a K cioe f’(k) deve essere pari a r+delta; questo
viene fuori dalla massimizzazione dei profitti delle imprese (sul libroè spiegato in modo chiaro e
vedet la equazione dei profitti sul libroa pag123 dovesi vede che la massimizzazione dei porfitti dail
isultato che PMGk=r+delta)

il profotto marginale del lavoro deve essere pari al salario dei lavoratori cioe PMGL=W
-la massimizzazione del problema delconsumatoreci da la equazione che è la equazione di
EULERO,pero adesso l’abbaimo in tempo CONTINUO; ci dice che il tasso di crescita del consumo
in ogni periodo è
pari a sigma cioe
elasticità di
sostituzione

intertemporalemoltiplicato per r-delta. la seconda equazione è la solita equazione del vicnolo


delle risorsein termini procapitalein base alla quale abbiamo f-c dove c proviene dalla prima
equazione.

Quindi abbiamo 2 INCOGNITE in questo modello cioe (ct,kt) e abbiamo due equazioni. quindi
possiamo ricavare questi valori.

IN EQUILIBRIO STAZIONARIO --> abbiamo crescita delel


variabili procapite e abbiamo che c°=0 e k°=0.
Quindi con un po di algebra
prendiamo la prima equazione:
sappiamo che c°=0 se r=ro;

ma r sappiamo che in equilibrio deve


essere pari a f’(k)-delta

Quindi abbiamo che f’(k)=ro+delta quindi :

-dalla seconda equazione mettendo k°=0 abbiamo che il consumo sarà uguale a :

quindi il consumo pro-capite in equilibrio è pari alla produzione pro-capite- il deprezzamento del
capitale .

non entriamo nei dettagli di questo modello, ma che cosa possiamo dire? che il capitale , perche
questa prima equazione ci da univocamente il livello di capitale di equilibrio. è una equazione che
ci da un e un solo valore relativo al capitale di equilibrio. se dovessimo rappresentare questo
valore abbiamo,se mettiamo sull’asse delle x il K e rappresentiamo graficamente f’ che
èdecrescente. f’ èdecrescente perche la funzione di produzione è tale che il capitale è
decrescente. Poi abbiamol’altra retta che è ro+delt (in verde). quindi questa prima equazione ci
offre il CAPITALE DI EQUILIBRIO Ke.

Poi sostituendo dentro la seconda equazione questo valore di equilibrio:

otteniamo un numero che ci da anche il consumo pro-capite di equilibrio.


in particolare si vede che K è funzione di ro--> nel senso che adesso il capitale cioe il risparmio
anche a sua volta perché il capitale viene dalle scelte di risparmio investimento ma
principalmente origina dal risparmio, funzione decrescente di ro e questo viene dal fatto che
quando ro aumenta il capitale di equilibrio si riduce

intuitivamente quindi in questo modello abbiamo reso endogene le scelte di risparmio e in queto
esempio abbiamo visto che il risparmio e quindi il capitale di equilibrio è una funzione decrescente
di ro che è il tasso di sconto intertemporale dell’individuo. intuitivamente succede che se gli
individui hanno un ro maggiore vuol dire che sono piu impazienti perché queto ro è un fattore di
sconto; quindi, se aumenta ro gli individui pesano più il tempo presente relativamente al tempo
futuro cioe diventano piu impazienti e dunque preferiscono consumare di più oggi e risparmiare di
meno e

questo, quindi, riduce il risparmio e il capitale anche


analogamente anche delta, l’aumento del deprezzamento del capitale riduce il capitale di
equilibrio a sua volta.

COMMENTI
- quindi possiamo riassumere che
1.ilrisparmio e quindi il capitale di equilibrio sono anche funzioni delle preferenze individuali
2.questo tipo di modello RAMSEYK diventato la base dei modelli macroeconomici moderni
perche si dice che molti dei modelli macroeconomici si dice che sono MICROFONDATI cioe basati
su scelte individuali che prevedono la massimizzazione per esempio della utiltiào dei profitti e poi
queste scelte vengono aggregate per ottenere gli equilibri macroeconomici.
3. è possibile introdurre progresso tecnico esogeno ottenendo conclusioni analoghe al modello di
Solow-Swan--> quindi potremmo introdurre progresso tecnico che cresce al tasso x e ottenere,
comunque, risutlati analoghi a quelli delmodello di Solo-Swan
REGOLA AUREA DEL CAPITALE(GOLDEN RULE)

introdotta da PHELPS 1961 anche se in qualche modo lo stesso RAMSEY ha anche egl istudiato il
problema ma la formulazione matematica è di Phelps.
lui ha introdotto queto cocnetto. si è posto il problema di capire se tra tutti i possibili tassi di
risparmio esistenti nel modello di Solow ne esistesse uno che fosse ottimale dal punto di vista del
benessere.

riprendiamo il modello di Solow con un certo livello S esogeno.


Quindi il problema che si è posto Phelps è quello di trovare se tra tutti i possibili livelli di s cioe
lapropensione aggregata al rispamrio ce ne fosse una che fosse ottimale dal punto di vista del
benessere sociale.
Questa regola aurea ha da un lato una origine etica che proviene e trova fondamento nella
dichiarzione dei diritti umani cioe la etica della reciprocitàche riguarda il diritt a un trattamento
equo e lapossibilita di garantire giustizia agli altri.dalpunto di vista filosofico e religioso lui attinge
da quella che è la tradizione biblica secondo al quale non fare agli altri cio che non vorresti fosse
fatto a te stesso. ilproblema allora è che se s si riduce -->quesot provoca un aumento dei consumi
degli attuali individui.ma questo provoca una riduzione del consumo delle generazioni future.

questo perche riduciamo il capitale installato nella economia;se si riduce ilrisparmiosi riduconogli
investimenti e quindi anche il capitale e questo riduce anche le risorse a disposizione delle
generazioni future.

se invece aumenta il risparmio si avrà l’opposto cioe il consumo delle generaizoni correnti si riduce

mentrre aumenta quello delle generazioni future.


dunque Phelps si chiede: proviamo a ragionare in EQUILIBRIO. in equilibrio abbiamo che :
il consumo ottimale per la economia,se prendiamo k°=0 nella equazione di Solow con

ma adesso rendiamo s endogeno e quindi lo scriviamo come (1-c)f dove cè la propensione

media al consumo e quindi

e dunque avremo che : sostituiamo s=1-c qua

cf=f-(delta+n)k

dentro dove cf è il consumo procapite ,mettiamo c con labarra sopra per indicare lapropensione

al consumo.

quindi propensione al consumox f =consumo pro capite

Phelps dice:troviamo quel livello di risparmio e dunque quel livello di capitale che massimizza i

consumi pro capite di equilibrio. questa è la regola aurea del capitale: èquella che il livello del

capitale e quindi del risparmio che

massimizza i consumi procapite di stato stazionariose cosi è,massimizzare questo oggetto a sinistra
cieo i consumi procapite equivale a

massimizzare questo oggetto ,questa somma a


destra.
quindi si tratta di trovare quellivello di capitale che massimizza questa differenza f(k)- (delta+n)k
Allora questa massimizzazione rispetto al capitale ci da,mettendo la derivata=0 di questo oggetto-

cioe ; l’ho chiamata c perche questa equazione è uguale a c.


Quindi la REGOLA AUREA DEL CAPITALEci dice che il capitale che massimizza i consumi procapite in
stato stazionario si raggiunge in corrispondenza del capitale che realizza la uguaglianza tra il
prodotto marginale del capitale e il tasso di deprezzamento del capitale procapite cioe delta+n

GRAFICAMENTE è analogo quanto visto prima: ho messo su questo grafico il prodotto margina-
le del capitale cioe la curva rossa e laretta in blu che è n+delta.

il capitale del golden rule(quello nelcerchio verde) cieo regola aurea è quello che
realizza questa uguaglianza:

il problema è che in EQUILIBRIO CONCORRENZIALE abbiamo che r sarà uguale a f’-

delta.dunqeu f’=r+delta. dunque abbiamo due condizioni:


-abbiamol’equilibrio concorrenziale in base al quale il tasso di interese è pari a f’-delta;
-mentre il capitale di golden rule saràquello in corrispondenza del quale il tasso di interesse di

equilibrio sarà pari a n

in generale il tasso in equilibri concorrenziale che chiamo rM non sarà necessariamente uguale a
n, in generale non avremo una uguaglianza ma avremo che il capitale di equilibrio sarà diverso da

quello di golden rule.

questo rappresenta un FALLIMENTO del primo teorema dell’economia del benessere-->questo


primo teorema--> ci dice questo teorema che l’equilibrio concorrenziale è ottimo dalpunto di vista
paretiano,realizza un massimo sociale.pero questa conclusione a cui si arriva seguendo Phelps ci
dice che se guardiamo la dinamica della economia e guardiamo piu generazioni quindi nteniamo
anche in considerazione la accumulazione del capitale e la dinamica dell’economia, questo
risultato non si ottiene piu.si ha il fallimento del primo teorema dell’economia del benessere
chiamato anche TEOREMA DELLA MANO INVISIBILE, seguendo appunto la nota immagine coniata
da Adam Smith.
In

particolare

che cosa

succede? se ci troviamo a destra del capitale di golden rule cioè se l’equilibrio concorrenziale si

trova a destra del capitale di golden rule(linee tratteggiate rosse ),avremo il capitale ad esempio

qua Ke (in rosso) maggiore del capitale di golden rule.


Se guardo qua dove c’è Ke e
faccio leline tratteggiate
verso l’alto vedo che f’<
n+delta e siamo nel caso di
SOVRACCUMULAZIONE. c’è
piu capitale di quello che
sarebbe ottimale avere in
questa società

-viceversa se invece siamo a SINISTRA del capitale di equilibrio concorrenziale< del golden rule
, allora siamo in una situazione di
SOTTOACCUMULAZIONE ed è il caso in cui
f’>n+delta -CASO 1 di
SOVRACCUMULAZIONE --> si chiama
CASO DI INEFFICIENZA DINAMICA;in che
senso?
nel senso che in questa società si accumula
troppo rispetto a quello che sarebbe ottimale
accumu-
lare.Allora in questo caso sarebbe
ottimale ridurre ilrisparmio per
consentire ai consumi di
aumentare e questo ,riducendo i
risparmi ci permette di ridurre il
capitale installato e questo
aumenterebbe il consumo di
tutte le generazioni a partire da
quella corrente.Quindi
avremo,riducendo s , avremo un
avvicinamento del capitale di
equilibrio concorrenziale
delmodello di Solowad esempio
verso il capitale di golden rule
(verso sinistra, vedi le frecce in
giallo) e queto produrrebbe un aumento del benessere sia delle generazioni correnti che delle
generazioni future. Ecco perchè si chiama inefficienza dinamica; questo equilibrio concorrenziale è
inefficiente dal punto di vista paretiano perchè è possibile riducendo il risparmio aumentare il
benessere di tutti gli individui, sia delle generazioni corrrenti che delle generazioni future
-CASO 2: quando siamo a sinsitra del capitale golden rule cioe in una situazione di

SOTTOACCUMULAZIONE,questa situazione si chiama di


EFFICIENZA DINAMICA perchè è efficiente se non si puo
aumentare la utilità di tutti gli individui
contemporaneamente. una
allocazione è definita efficiente dal punto di vista paretiano se aumentando la utilitàdi qualcuno
riduco la utilità di qualcun altro.In effetti qua per avvicinarmi verso destra alla golden rule dovrei
aumentare il capitale.Per aumentare il capitale dovrei aumentare ilrisparmio;aumentare il
risparmio ovviamente aiuta legenerazioni future perche produce un aumento dei consumi pro
capite,ci avviciniamo verso la golden rule , in particolare poi potrei trovare irisparmio che mi
consente di arrivare alla golden rule,pero questo produce un sacrificio delel generazioni correnti o
di qualche generazione (magari ce ne vorranno 2,3 generazioni prima di arrivare al capitale di
golden rule),ma le generazioni corrrenti devono aumentareil risparmio e dunque ridurre il
consumo e dunque ridurre il proprio benessere. E’ per questo che si chiama situazione di
EFFICIENZA DINAMICA.

1. Nelprimo caso di INEFFICIENZA DINAMICA-->sarebbe opportuno modificare il TASSO


DIRISPARMIO AGGREGATO e chi dovrebbe farlo questo? di questo ne riparliamo,ma qua c’è spazio
per l’intervento pubblico:se l’equilibrio concorrenziale non è ottimo dal piunto di vista paretiano
potrebbero esserci degli strumenti che consentono di ridurre il risparmio( tassazione tipicamente)
per ridurre il capitale installato e aumentare il consumo.
Ecco che ci avviciniamo anche ai sistemi previdenziali che sono una forma di intervento pubblico
che incide sui risparmi.
MODELLO RAMSEY-CASS-K

nel modello invece di RMK NON ESISTE SOVRACCUMULAZIONE e quindi questo problema non
c’è .

perche? abbiamo assunto ro> n perche questo prodotto non doveva esplodere

perche se n cresce a un tasso costante poi in realtà abbiamo che queto prodotto poi in realtà è

pa-

ri a :

dove abbiamo N0 = livello iniziale della popolazione

il prodotto cresce a un tasso quindi per non farloesplodere questo prodotto deve

crescere aun tasso minore di zero e quindi n deve essere <ro cioè .
Se questo è vero nelmodello di Ramsey si ottiene che f’=ro+delta cioè

ma questo, poiche abbiamo assunto ro>n, sarà >n+delta, che è la condizione di GOLDEN RULE.
dunque avremo che il capitale di equilibrio concorrenziale f’(Ke) cieo il prodotto marginale dle
capitale in equilibrio concorrenziale è maggiore di quello di golden rule:

cioe il capitale di equilibrio concorrenziale<capitale di golden rule

quindi ci troviamo in questo caso in cui f’>n+delta, (caso in blu), il capitale è inferiore di quello di

golden
rule

siamo in una situazione dunque che si chiama di EFFICIENZA DINAMICA; come mai’ questo è

dovuto all’ALTRUISMO INTERGENERAZIONALE assunto


nel modello di Ramsey cioe gli individui vivono in un
orizzonte di vita infinito e tengono conto del benessere
degli individui delle generazioni future ma non in modo
da realiz-
zare la uguaglianza tra capitale di equilibrio e quello di golden rule ma un po meno perche gli
individui sono IMPAZIENTI cioe il ro>0 vuol dire che c’è comunque un grado di impazienza in
questi individui che non rende conveniente a loro stessi ottenere capitale di golden rule.

ma in generale ,se non abbiamo orizzonte di vita infinito cioe se non abbiamo perfetto altruismo ,il
capitaledi equilibrio concorrenziale saràdiverso dal capitale di golden rule cioe Ke diverso da Kgr
e dunque vi saràspazio per L’INTERVENTO PUBBLICO per ripristinare la efficienza della economica.

CONCLUSIONE DEL MODELLO:

per il resto vi rinvio alla sezione pag 129 del libro.


(potete saltare i paragrafi con l’asterisco e concentrarvi su quelli non asteriscati trascuarando
ovviamente le equazioni). il passaggio fondamentale di queste teorie:
-IL PROGRESSO TECNICO non è piu esogeno ma determinato da sceltedi agenti economici e anche
dalla tecnologia che rispondono a incentivi economici e dipende da scelte di investimento in : -
capitale fisico
-capitale umano
-ricerca e sviluppo quindi in innovazione

la idea di questi modelli quale è?


- CAPITALE FISICO --> consiste nel eliminare i rendimenti decrescenti dei fattori produttivi , in
particolare delfattore capitale, quindi trovare un modo con cui la funzione di produzione non entra
mai , non viene mai attratta dai rendimenti decrescenti e questo avviene grazie alla IPOTESI DELLA
PRESENZA DEL LEARNING BY DOING cioe imparare facendo: la ideaè che i lavoratori abbiamo delle
competenze specifiche tenciche che aumentano la loro produttività e che si riversano tramite la
esternalità su tutta la economia. Queste competenze che non sono private o appropriabili ma che
sono legate alla forza lavoro si riversano mediante la esternalità chiamate anche spillover sulle
altre unità produttive e questo consente di aumentare la produttività di tutti i lavoratori e di tutte
le imprese. nel primo caso questi modelli, ad esempio con ROWER e REBELO: assumono che
questo progresso tecnico LABOUR AUGMENTING abbia y=F(K,A(k)L) cioe il fattore labour
augmenting cioe A(k) dipende dal capitale installato nella economia quindi di tutto il capitale
installato e dunque vi è una esternalità al lavoro che consente di aumentare tutte le volte che una
impresa investe o assume lavoratori ,questo consente in base al capitale installato di aumentare la
produttività di tutti gl ialtri lavoratori e di tutte le altre imprese.

-INVESTIMENTO IN CAPITALE UMANO --> in base a questimodelli di LUCAS in particolare,questo


fattore Labour Augmenting non è riferito al capitale installato ma è riferito al CAPITALE UMANO

presente nella economia. h= capitale u


mano cioe la educazione, la istruzione dei lavoratori.

Qui il tema è proprio l’investimento non in capitale fisico ma in capitale umano, le decisioni di
istruirsi che consentono ai lavoratori di aumentare la propria produttività e poi sempre attraverso
le esternalità arrivare anche alle altre imprese-

-RICERCA E SVILUPPO--> e abbastanza diverso dagli altri due perche qua l’accento è sulla
INNOVAZIONE DEI PRODOTTI,cioe in particolare alle INNOVAZIONI VERTICALI E INNOVAZIONI
ORIZZONTALI. le innovazioni orizzontali: sono le invenzioni di nuovi beni intermedi o finali che
danno origine a nuove opportunità commerciali,per esempio la invenzione dei computer o dei
microprocessori sono esempi di innovazione orizzontale che consente di aprire a nuovi mercati e
quindi aumentare i profitti delle imprese senza esaurire la propulsione derivante dalla
innovazione, innovazioni verticali: sono le innovazioni di migliori qualità di prodotti gia esistenti,
oppure di metodi migliori di produzione che quindi rendono obsolete le qualità e i metodi
precedenti. ad esmepio il miglioramento delle prestazioni dei computer; quindi l’accento è sul
miglioramento di prodotti gia esistenti o su metodi di produzione.
Ma l’accento di questo ultimo filone è proprio sulla concorrenza monopolistica :questi modelli
usano ipotesi di CONCORRENZA MONOPOLISTICA e quindi non di concorrenza perfetta e qui
l’accento è proprio sulla produzione shumpeteriano cioe la distruzione creativa in base alla quale
la competizione consiste proprio nella distruzione di vecchi processi o vecchi prodotti e la
introduzione di novità in questo senso, pero condizione perche questo processo di innovazione si
sviluppi e prenda corpo è che le imprese anche nel breve periodo abbiamo un potere
monopolistico cioe che in qualche modo possano ad esempio utilizzare dei brevetti che
consentano loro di difendere le proprie innovazioni, di avere dei diritti di proprietà tali da
consentire loro di appropriarsi dei proditti derivanti dalla innovazione.Poi ci sono anche modelli
piu recenti che inglobano sia la innovazione orizzontale che quella verticale.
quello che volevo dire concludendo riguarda il RUOLO DEL RISPARMIO-->come abbiamo visto in
questo ultimo passaggio della crescita endogena, il risparmio , poi l’investimento in capitale fisico
non è poi cosi tanto cruciale per la crescita economica. qui subentrano altre forme di utilizzo delle
risorse diverse dall’investimento in capitale fisico.
apparentemente il risparmio sembra aver perso un po di importanza nella determinazione

dellacrescita

economica, da

questo punto di

vista siamo

lontani dalla

tradizione

classica e neoclassica. tuttavia la letteratura piu recente (paragrafo libro 6.5.5che vi chiedo di

leggere) in particoalre sulla crescita economica internazionale, ad esempio il modello di AGHION e

altri del 2016 mostra--> che il risparmio puo esere rilevante per lo sviluppo dei paesi lontani dalla

frontiera tecnologica. tipicamente i paesi in via di sviluppo sono indietro nella crescita e hanno

bisogno di innovazioni che provengono dall’esterno. tuttavia per questipaesi è importante che per

raggiungere la frontiera tecnologica è importante la cooperazione di investitori stranieri , ma allo


stesso tempo questi investtiitori stranieri possono essere attratti dalla idea di investire in quel

paese se vi siano imprenditori locali che investono a loro volta.

Quindi AGHION teorizza e altir in questo lavorano che nei paesi sufficientemente vicini alla
forntiera tecnologica gli imprenditori locali non hanno bisogno di attrarre investimenti stranieri e
quindi in questo caso il progetto di innovazione sarà intrapresi indipendentemente dal livello di
risparmio interno.
invece per i paesi in via di sviluppo che sono lontani dalla frontiera tecnologica, è cruciale la
presenza di investitori locali che coofinanzino investimenti di sviluppo e questo è possibile solo se
vi sono risorse sufficienti quindi cioe sufficienti risparmi.
CONCLUSIONI

-abbiamo cosi dimostrato che la crescita è guidata dal progresso tecnico e dall’investimento in
capitale umano oltre che in quello fisico.
-il risparmio in senso stretto è in qualche modo ridimensionato ma a favore di altre decisioni
economiche come ad esempio gli investimenti ma anche le strutture di mercato e anche fattori
istituzionali come ad esempio la tutela dei diritti di proprietà e la concorrenza nei mercati ecc.
-tuttavia la letteratura piu recente ha riscoperto il ruolo del risparmio tradizionale come strategico
per i fattori in via di sviluppo al fine di attrarre investitori stranieri che sono gia sulla frontiera della
ricerca o della conoscenza ma che hanno bisogno di investitori loclai che devono avere risorse
sufficienti per attrarre investitori esteri.

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