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Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Meccanica

- Indirizzo Gestionale -

Le dinamiche economiche e finanziarie


Le varie configurazioni di reddito. Le equazioni finanziarie ed economiche di breve e di
lungo periodo. Tipica struttura patrimoniale ed economica di una impresa industriale

Corso di Economia e Organizzazione Aziendale

Prof. Andrea Cardoni


Il Capitale ed il Reddito

Capitale Reddito
Concetto Ricchezza a disposizione Ricchezza creata dalla
dell’impresa in un dato impresa in un certo tempo
istante (stock) (flusso)
Funzione Dotare l’impresa di risorse Rigenerare le risorse
monetarie da impiegare “consumate” e
(consumare) nella attività accrescerne il valore per
soddisfare le esigenze dei
soggetti aziendali
Origine Esterna (apportato) o
interna (reddito Interna
risparmiato)

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Il ruolo del reddito in relazione al capitale

Il reddito positivo assicura all’azienda l’esistenza, ossia la


possibilità di rigenerare, attraverso i ricavi, le risorse
consumate (costi) nella gestione e di accrescere il valore del
capitale

Si ha reddito positivo quando:


RICAVI > COSTI

IL CONCETTO DI REDDITO POSITIVO VA INTESO


COME FLUSSO DI RICAVI,
OTTENUTO IN UN CERTO INTERVALLO DI TEMPO,
CHE RIGENERA I FATTORI CONSUMATI (COSTI)
CONSENTENDO UNA CRESCITA DI VALORE (UTILE)

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Le tipologie di reddito

* Il reddito è un flusso (dinamico) ed è soggetto a


valutazione in relazione al motivo per cui viene
calcolato.

*In base al tempo di osservazione si distingue:


- il reddito limite o totale
- il reddito di esercizio

* In base allo scopo dell’osservazione si parla di:


- reddito almeno normale
- reddito economico

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Il Reddito Limite

È la ricchezza creata dall’azienda nell’arco dell’intera


esistenza

È reale: tutte le operazioni aziendali sono compiute e realizzate


Il suo valore si ottiene in diversi modi:

A) Quale differenza fra (Ricavi totali - Costi totali)

RL = RT-CT

Rettifica: adeguamento del valore della moneta

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Il Reddito Limite

B) Poiché il reddito accresce o riduce il capitale aziendale, si ha:


Rl = Cf - Ci
Se Cf>Ci la differenza è un UTILE
Se Cf<Ci la differenza è una PERDITA

Rettifiche da apportare:
- per i prelievi compiuti a titolo di capitale o di utile
- per i nuovi apporti effettuati dai proprietari

RL = Cf - Ci + (Pu + Rc – Ac)

Ulteriore rettifica: adeguamento del valore della moneta

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Il Reddito Limite

C) Poiché tutte le operazioni si sono concluse da un punto di vista


monetario, quale differenza fra

(Entrate totale - Uscite totali)

Rettifiche: - adeguamento del valore della moneta


- prelievi compiuti e apporti iniziali e successivi

RL = Et- Ut + (Pu + Rc – Ci – Ac )

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Il Reddito di esercizio

E’ la ricchezza creata dall’azienda nell’arco di un periodo


amministrativo (12 mesi)

Molteplici sono gli scopi della sua individuazione:


1) conoscenza degli andamenti economici;
2) verifica del livello di remunerazione periodica del capitale
3) informazioni all’esterno
4) pagare le imposte

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Il Reddito di esercizio

Problema: Al termine di un anno (coincidente con il 31.12) molte


operazioni aziendali non si sono concluse, per cui non si conosce l’esito
finale, che si può soltanto prevedere.

Tale previsione è sottoposta ad una normativa prudenziale e di garanzia.

Si parla di ASSEGNAZIONE DEL REDDITO ALL’ESERCIZIO, in quanto


il suo valore è la risultante di un processo di valutazione degli andamenti
futuri.

Il suo valore si ottiene quale differenza fra:


Ricavi di competenza – Costi di competenza

nel rispetto del principio della prudenza

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Come si assegna il reddito all’esercizio?
Occorre richiamare due principi generali di valutazione:
a)  principio della competenza
b)  principio della prudenza estimativa
tra loro correlati, anche se a volte concorrenti

Per il principio della prudenza estimativa il punto di partenza è


rappresentato dal conseguimento dei ricavi

corollario

si considerano solo i ricavi realizzati

NB: La realizzazione si ha indipendentemente


dall’incasso; occorre che lo scambio sia avvenuto e la
proprietà trasferita

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Come si assegna il reddito all’esercizio?

Una volta identificati i ricavi, per il principio della competenza, si


individuano i costi relativi ai fattori produttivi “consumati” per
ottenere i primi

NB. I fattori produttivi non ancora “consumati” parteciperanno alle


vendite dei futuri periodi. Pertanto, i costi sostenuti per la loro acquisizione
non sono di competenza del periodo, ma devono essere “rinviati” al futuro

corollario

si considerano di competenza i costi ed i ricavi tra loro correlati
(criterio della correlazione)

Esempio: i costi per le materie prime sono di competenza nell’anno in cui


avviene la vendita dei prodotti alla cui formazione hanno partecipato

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La rappresentazione del reddito di esercizio

Il reddito d’esercizio deriva dalla differenza fra i ricavi e i costi di


competenza di un periodo di 12 mesi

I costi di competenza sono quelli:


- già sostenuti finanziariamente in anni precedenti, ma che hanno
partecipato alle vendite del periodo [Ce,p];
- sostenuti per l’acquisizione di beni da trasformare che sono stati
trasformati e ceduti nel periodo considerato [Ce,c];
- che verranno sostenuti finanziariamente nei futuri esercizi ma che
hanno partecipato alla vendite di periodo [Cp].

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La rappresentazione del reddito di esercizio

I ricavi di competenza sono quelli:


- già realizzati finanziariamente nei precedenti anni i cui costi sono stati
sostenuti nel periodo considerato [Re,p];
- manifestati nell’anno i cui costi sono sostenuti nell’anno stesso [Re,c];
- che si realizzeranno finanziariamente nel futuro i cui costi sono stati
sostenuti nel periodo [Rp].

Vi sono inoltre:
- costi già sostenuti finanziariamente, che non partecipano alle vendite
di periodo e devono essere rinviati al futuro [C,di] (rettifica di ricavi);
- ricavi già realizzati finanziariamente, ma i cui costi saranno sostenuti
nel futuro [R,di] (rettifica di ricavi).

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La rappresentazione del reddito di esercizio

Il reddito di esercizio può rappresentarsi con un prospetto a 2 sezioni

ONERI PROVENTI
Ce,p Re,p
(costi sostenuti anni passati) (ricavi conseguiti anni passati)
Ce,c Re,c
(costi di esercizio) (ricavi di esercizio)
Cp Rp
(costi presunti) (ricavi presunti)
R,di C,di
(rettifica di ricavi) (rettifica di costi)
utile (perdita)

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Reddito almeno normale

Reddito Almeno Normale: grandezza economica


che è necessario raggiungere periodicamente per
assicurare duratura esistenza all’azienda.

Va assegnato al tronco di gestione concluso per


remunerare il capitale di proprietà impiegato
nell’attività e non comprometterne l’integrità.

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Reddito almeno normale

SAGGIO DI INTERESSE NORMALE


Remunerazione del capitale in assenza di rischi.
(assimilabile al tasso su prestiti a lunga scadenza es:
3-4%)

RAN = PREMIO PER IL RISCHIO


Remunerazione per il rischi legato all’investimento
(es: 7%)
(es: 2%)

PROFITTO NORMALE
Compenso spettante al soggetto economico per
l’attività di gestione (es: 1%)

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ESEMPIO

SE IL 1/1/2017 IL SIG. BIANCHI INVESTE 50.000 € PER L’AVVIO DELLA

SUA ATTIVITA’ ECONOMICA, QUALE E’ IL LIVELLO MINIMO CHE

DOVRA’ CONSEGUIRE COME REDDITO DI ESERCIZIO 2017 PER

OTTENERE UNA REMUNERAZIONE “ALMENO NORMALE”?

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Reddito economico

E’ una grandezza strettamente connessa al concetto di Capitale


economico (valore attribuito all’azienda avente determinate capacità
reddituali future).

Va calcolato in particolari momenti della vita aziendale (ad es:cessione,


fusione, scissione) per cui la sua dimensione dipende anche dall’abilità
contrattuale delle parti.

E’ complesso da valutare, perché:


!  è una stima delle potenzialità reddituali future dell’azienda in
funzionamento.
!  prescinde dalla suddivisione in periodi amministrativi.
!  minor peso del principio della prudenza (valutazioni non più costo
storico, ma valore di mercato)
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Le condizioni di equilibrio

!  La sopravvivenza aziendale dipende dalla capacità di conservare


adeguate condizioni di equilibrio
!  Equilibrio Economico = capacità di reintegrare il flusso dei costi
sostenuto con il flusso dei ricavi, garantendo il raggiungimento di
un reddito almeno normale
!  Equilibrio Finanziario = capacità di fronteggiare il flusso delle
uscite con il flusso delle entrate

Nota bene: l’equilibrio economico non implica necessariamente


quello finanziario

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Le condizioni di equilibrio

!  Equilibrio Economico = ha un valore contingente nel breve


termine, ed esistenziale nel lungo periodo

!  Equilibrio Finanziario = deve essere sempre perseguito, nel


breve e nel lungo andare

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Le equazioni di equilibrio economico

Equazione Economica di L/T


Ct + α = Rt
Dove “α” = reddito totale o complessivo

Equazione Economica di B/T


Ce,p + Ce,c + Cp + Rd,i + x = Re,p + Re,c + Rp + Cd,i
Dove “x” = reddito almeno normale

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Le equazioni di equilibrio finanziario

Equazione finanziaria di L/T

Equazione finanziaria di B/T


AI + AC = Cp + E + R
Da cui C.C.N. = AC – E
Margine di struttura = Cp – AI e (Cp + R) - AI

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dove:
fi pi = fattori produttivi a fecondità ripetuta per i rispettivi prezzi unitari
vi = velocità di ritorno in forma liquida dei fattori produttivi a fecondità
ripetuta, ossia il numero di volte in cui l’investimento ritorna sotto forma
di ricavi monetari
f`i p´i = fattori produttivi a fecondità semplice per i relativi prezzi unitari
vi` = velocità di ritorno in forma liquida dei fattori produttivi a fecondità
semplice, ossia il numero di volte in cui l’investimento ritorna sotto
forma di ricavi monetari
Cpi = capitale proprio necessario e disponibile per la copertura degli
investimenti
Cci = capitale di credito necessario e disponibile per la copertura degli
investimenti
AI + AC = Cp + Cc

AI = attivo immobilizzato (I)


AC = attivo circolante, composto dalle Disponibilità (D) e dalle
Liquidità (L)

Cp = capitale proprio (C)


Cc = capitale di credito, composto dalle Esigibilità (E) e dalle
Redimibilità (R)

L’equilibrio si misura con due margini:


CCN (capitale circolante netto) = AC-E > = equilibrio di tesoreria

MARGINE DI STRUTTURA = C – I = equilibrio strutturale

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La tipica “struttura patrimoniale” di una
impresa industriale
Stato Patrimoniale

Immobilizzazioni immateriali 50 Capitale sociale 150


Immobilizzazioni materiali 300 Riserve 40
Immobilizzazioni finanziarie 30 Utili (perdite) 45

Rimanenze di magazzino 350 Fondo TFR 60


Crediti v/clienti 240 Debiti v/fornitori 180
Altri crediti op. (es. IVA) 5 Altri debiti op. (es. trib.)
10
Attività finanziarie 10 Debiti v/banche a b/t 315
Liquidità 15 Debiti v/banche a m/l 200

Totale Attivo 1.000 Totale Passivo 1.000

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La tipica “struttura economica” di una
impresa industriale

Conto Economico
(+) Ricavi operativi (fatturato e rim.) 1.500
(-) Costi acquisto m.p. (450)
(-) Costi per servizi (350)
(-) Costi del personale (500)
(-) Ammortamenti e svalutazioni (100)
(=) EBIT (reddito operativo) 100
(-) Interessi passivi (20)
(-) Imposte e tasse (45)
(=) Utile (perdita) di esercizio (35)

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