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- CENA FACCIO IO

- Storia YOUNGS e conferenza sui Jackson Five collegati all’ispirazione he ricevetti per gli YOUNGS e al
concetto di arte per giovani al giorno d’oggi (musica: invito musicisti sia giovani che anziani per
confrontarsi con dei consigli, lo stesso per disegnatori e registi, ma anche rappresentanti sportivi
che possano insegnare sempre più come lo sport possa divenire una forma d’arte enormemente
piacevole piuttosto che rimanere confinato al ruolo di svago ed espediente di fama che comporta
talvolta comportamenti degradanti ed ingiuriosi all’interno dei propri ambienti.
- DOMANI: Contatto Eleonora e le agenzie sul mio CELL
- Mercoledì: Porto fogli a righe e dizionario italiano, astuccio

ECONOMIA
 SAY VS KEYNES:
- Say sostiene che è L’OFFERTA a creare la DOMANDA, teoria accettata dal
Neoliberismo, dove:
1) Lo Stato deve intervenire il meno possibile nel mercato che è
perfettamente in grado di autogestirsi
2) Lo Stato si limiti a servizi istituzionali
3) Gli squilibri di mercato esso li risolve da solo
4) Il bilancio statale sarà in equilibrio, poiché con i pochi interventi, il prelievo
fiscale sarà sufficiente per la spesa pubblica
5) Se lo Stato interviene crea CROWDING-OUT (SPIAZZAMENTO), poiché fa
concorrenza al privato
- Keynes sostiene che è la DOMANDA a creare L’OFFERTA, egli sosteneva che in
caso di SQUILIBRIO DELLA DOMANDA lo Stato debba intervenire
anticongiuntaralmente
- Col MOLTIPLICATORE KEYNESIANO ad ogni variazione del SPESA PUBBLICA
varia conseguentemente anche il REDDITO NAZIONALE e aumenta il
MOLTIPLICATORE KEYNESIANO.
 ECCESSO DI DOMANDA:
- Se DOMANDA>OFFERTA, allora si avrà inflazione e aumento dei prezzi
- Lo Stato riduce la spesa pubblica, tutto ciò si ripercuote negativamente sul
reddito pubblico e sul moltiplicatore.
 CARENZA DI DOMANDA:
- Si verifica un incremento della spesa pubblica e del reddito nazionale, con
varie soluzioni:
1) Pensioni
2) Costruzione di nuove infrastrutture
- Lo Stato interviene per sostenere l’investimento privato, e per riattivare
l’economia, la spesa pubblica deve AUMENTARE o DIMINUIRE la DOMANDA di
beni e servizi.
 WELFARE STATE=STATO SOCIALE:
- Esso garantisce a tutti i cittadini il diritto all’assistenza, all’istruzione, al lavoro
e alla salute con l’aumento della spesa pubblica, viene regolamentato
dall’art.3
- Garantisce la sicurezza sociale tramite:.
1) PREVIDENZA SOCIALE: lo Stato tutela i lavoratori in caso di infortunio,
malattia, vecchiaia e disoccupazione involontaria;
- Essa si basa su Assicurazioni Sociali, finanziate dai lavoratori o dagli stessi
datori di lavoro, abbiamo così:
- L’INPS (Istituto nazionale della previdenza sociale):
 Assicura il lavoro anche in caso di malattia
 Assicura ala lavoratore la pensione di ansietà che matura sui contributi
versati
 Assicura i lavoratori involontariamente disoccupati con un’indennità
giornaliera
 Da un indennizzo ai lavoratori temporaneamente sospesi in gravi
condizioni economiche
- L’INAIL (Istituto nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro):
 Assicura prestazioni mediche nel caso di malattie sul luogo di lavoro
 Assegna indennità temporanea/permanente a seconda della gravità
dell’infortunio
2) ASSISTENZA SOCIALE: assistenza per cittadini inabili al lavoro. Pensioni di
aiuto per coloro che non hanno mai svolto attività lavorative e non hanno i
mezzi di sostentamento necessari
 NEW DEAL DI ROOSEVELT:
- Durante la Grande Depressione del ’29, Roosevelt attuò una delle prime forme
di Welfare State: il NEW DEAL, molto diffuso dopo la II° Guerra Mondiale
1) Approvato vasto programma lavori pubblici
2) Riorganizzazione del sistema bancario che versava in gravi condizioni a
causa dei cittadini, che dopo la crisi hanno cominciato a ritirare dalle
banche tutti i loro risparmi
- A causa dell’errata distribuzione del reddito da parte del mercato, il Welfare,
con un ulteriore aumento della spesa pubblica, applica una redistribuzione a
favore dei più poveri:
1) REDISTRIBUZIONE PERSONALE: sussidi ai poveri, il problema è risolto
momentaneamente
2) REDISTRIBUZIONE TERRITORIALE: X superare gli squilibri economici fra aree
sviluppate e aree depresse, il Welfare ha:
 Erogato ai soggetti somme per l’incremento del settore del turismo,
agricolo e industriale
 Costruito le infrastrutture mancanti
3) REDISTRUBUZIONE FISCALE: I più ricchi verseranno più contributi a favore
di servizi utilizzati dai più poveri
 LA CRISI DEL WELFARE:
- Essa si è verificata dunque negli ultimi 10 anni del 20° Secolo
- Le cause furono:
1) Sprechi delle risorse distribuite senza criterio a tutti quanti
2) Aumento vertiginoso della Spesa Pubblica
3) Utilizzo del debito pubblico
 IL DEBITO PUBBLICO:
- Esso risulta la somma fra DISAVANZI ANNUALI + RIMBORSO DEI PRESTITI
- Può aumentare vertiginosamente per la spesa pubblica o per i debiti
accumulati precedentemente.
All’interno del debito pubblico spendiamo in DEFICIT (spendo senza avere il denaro),
questo conduce ad un aumento della domanda con:
1) INFLAZIONE: La BANCA D’ITALIA acquista i Titoli Di Stato e li trasferisce ai
privati aumentando l’offerta monetaria
2) RIGIDITA’ DELLA SPESA PUBBLICA: I Titoli Di Stato sono il 90% del debito
3) DISINTERMEDIAZIONE BANCARIA: emettendo Titoli Pubblici danneggia gli
investimenti, togliendo denaro al sistema economico
 PATTO DI STABILITA’ E DI CRESCITA:
- Venne creato nel 1997 dai paesi dell’UE:
1) 3% rapporto fra il DISAVANZO ANNUALE e il PIL MONETARIO
2) 60% rapporto fra DEBITO PUBBLICO e PIL MONETARIO
- L’Italia è in accordo col primo, ma con il secondo no (ha troppo DEBITO
PUBBLICO)
- A regolare la politica economica vi è il Governo, che sotto il controllo del
Parlamento, realizza la manovra di bilancio statale, coordinata dal CONTROLLO
DEL TASSO DI CAMBIO e dalla POLITICA MONETERIA.
 SPESA PUBBLICA FINANZIATA CON…:
1) Spesa pubblica finanziata con bilancio in pareggio: compensata con
(in ordine di apparizione):
 Aumento del prelievo fiscale
 Diminuzione dei redditi
 Aumenta la domanda della spesa pubblica, ma diminuirà
quella dell’acquisto privato
 Aumento ulteriore del Reddito Nazionale.
2) Spesa pubblica finanziata in deficit spending: Va ad incidere sulla
domanda e:
 L’aumento della spesa pubblica sul sistema economico risulta
maggiore perché non viene smorzato dalla diminuzione del
consumo
 Non vi è una soluzione univoca, a seconda della situazione si può
attuare una politica di deficit con un alto tasso di disoccupazione
senza che l’inflazione crei problemi seri o viceversa.
 MONETARISTI VS KEYNESIANI:
- Abbiamo 2 fazioni in conflitto fra loro:
1) MONETARISTI: i quali sostengono gli aspetti negativi del deficit:
 Taglio spesa pubblica
 + Disoccupazione
 Inflazione ecc…
2) KEYNESIANI: i quali sostengono gli aspetti positivi del deficit:
 Aumento dell’occupazione
 Rafforzamento dei servizi sociali
 IMPRESE PUBBLICHE:
- Lo Stato può anche essere un imprenditore e produrre BENI e SERVIZI con:
1) AZIENDE AUTONOME: Gestite dallo Stato, che ne detiene il MONOPOLIO
FISCALE, e prive di personalità giuridica
2) ENTI PUBBLICI ECONOMICI: Possiedono personalità giuridica, e hanno un
patrimonio e un bilancio personali, se falliscono sono sanati con denaro
pubblico.
3) PARTECIPAZIONI STATALI: Lo Stato è azionista di imprese che concorrono
con i privati.
- Le IMPRESE PUBBLICHE devono riattivare il sistema economico, ma talvolta
con la loro assistenza danneggiano la finanza pubblica.
- E’ anche possibile che lo Stato trasferisca ai privati la proprietà di beni e servizi
pubblici, e cosa succede?:
1) FORMALE: Diventano S.p.A. ma lo Sato ne rimane il proprietario
2) SOSTANZIALE: Le imprese si privatizzano del tutto
In tutto ciò il Governo potrebbe avere il GOLDEN SHARE ( da la Governo il
potere di veto e decisionale sui più significativi cambiamenti in merito alla
gestione/proprietà aziendale). E ciò lo si fa per due motivi:
1) Per scarsa efficacia dei servizi pubblici
2) Per sanare il disavanzo/debito pubblico
 TERZO SETTORE:
- E’ stato largamente riformato con il decreto legislativo n. 117 del CODICE DEL
TERZO SETTORE
- Il Terzo Settore si sviluppa inseguito alla crisi del Welfare, poiché tenta di
arrivare dove lo Stato e il mercato hanno dei limiti; e così facendo diviene un
NUOVO OPERATORE ECONOMICO fra Stato e Mercato
- I suoi enti sono:
1) Associazioni
2) Fondazioni
3) Organizzazioni di volontariato
4) Cooperative sociali
5) Enti filantropici ecc…
- Essi tentano di raggiungere, senza fine lucrativo, scopi di SOLIDARIETA’,
UTILITA’ SOCIALE con lo svolgimento di attività d’interesse generale.
- Non sono enti del Terzo Settore:
1) Amministrazioni pubbliche
2) Formazioni e associazioni politiche
3) Sindacati
4) Associazioni di datori di lavoro
- Al REGISTRO UNICO NAZIONALE DEL TERZO SETTORE, istituito presso il
ministero del lavoro e delle politiche sociali, vi si devono iscrivere tutti gli enti
via telematica.
 I FONDI DEL 3° SETTORE:
- Vi sono innanzitutto le attività di interesse generale, che un ente deve
eseguire per divenire tale:
 Assistenza sociale sanitaria
 Beneficenza
 Istruzione, formazione
 Tutela di beni di interesse storico-artistico ecc...
- E poi vi sarà la RACCOLTA FONDI, ovvero un insieme di attività svolte dal terzo
settore per finanziare le proprie
- Il Terzo Settore può ottenere profitti ma non redistribuire gli utili che vanno
reinvestiti nelle attività sue; con eccezione delle imprese sociali.
 GLI ENTI DEL 3° SETTORE:
1) LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO: il volontario è una persona,
che per sua scelta, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie
capacità in modo GRATUITO, SPONTANEO e PERSONALE in favore
della comunità e senza scopo di lucro, non deve infatti esser
retribuito. Tali Organizzazione devono prevedere:
 Assenza di fini lucrativi
 Democraticità della struttura
 Elettività e gratuità delle cariche
 Gratuità per le prestazioni fornite dagli aderenti
 Criteri di scelta ed esclusione degli aderenti
I volontari devono assolutamente venir tutelati X PREVIDENZA e
ASSISTENZA DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Le
Organizzazioni ricavano le quote da:
 QUOTE ASSOCIATIVE
 CONTRIBUTI PUBBLICI E PRIVATI
 DONAZIONI E LASCITI TESTAMENTARI ecc…
2) ASSOCIAZIONI: Costituite da un insieme di persone che provano a
raggiungere una finalità comune, senza fini di lucro. Il denaro degli
associati viene investito solamente per scopi RELIGIOSI, SOCIALI e
CULTURALI. Di associazioni ve ne sono tante:
 ASSOCIAZIONI RICONOSCIUTE: Persone giuridiche riconosciute
per la loro iscrizione al Registro unico nazionale del 3° Settore.
 ASSOCIAZIONI NON RICONOSCIUTE: Non vi sono persone
giuridiche, hanno un ordinamento interno e l’amministrazione
è regolata dagli accordi fra gli associati; sono regolamentate
da ATTO COSTITUTIVO (descrive l’ente in se) e lo STATUTO
( descrive l’organizzazione dell’ente stesso).
Le associazioni dovranno contenere:
 Denominazione dell’associazione
 Finalità civiche
 Attività di interesse generale
 Durata dell’ente ecc…
- Nell’assemblea, a cui prendono parte i soci, vi è democraticità e uguaglianza,
regolate dallo Statuto e dall’Atto costitutivo.
3) FONDAZIONI: Costituite da un insieme di beni destinati ad uno scopo
socialmente rilevante. Prevale l’elemento patrimoniale che serve per
raggiungere i vari scopi.
Vi sono svariati motivazioni per le quali le fondazioni vengono
costituite: perpetuazione del proprio nome o quello della propria
famiglia, la Fondazione deve essere costituita con atto pubblico o
con testamento.
4) IMPRESE SOCIALI: Costituite da enti che senza scopo di lucro e
tramite attività d’impresa perseguono scopi d’utilità civica. Si basano
sulla solidarietà sociale che porta a produrre beni per i più poveri.
Non possono essere Imprese sociali:
 Società con un solo socio
 Amministrazioni pubbliche dove i servizi erogati vengono
limitati ai soli soci.
- Con il decreto legislativo n.112 venne revisionato l’ambito dell’impresa
sociale; innanzitutto:
 L’attività di interesse generale deve costituire il 70% dei ricavi che non
verranno ridistribuiti fra i soci e i membri, ma bensì reimpiegati nelle
attività
 Altro compito è cercare un’occupazione per i più poveri, garantendo
loro una vita dignitosa.
- Vi sono però delle eccezioni in tutto ciò:
 Se l’impresa è costituita in forma di società, allora potrà destinare una
parte degli utili all’AUMENTO DEL CAPITALE oppure alla DISTRIBUZIONE
DEI DIVIDENDI FRA I SOCI
 Erogazione degli utili ad altri enti del 3° settore.
- Essa è costituita con ATTO COSTITUTIVO e prevede anche che i lavoratori
interessati all’attività possano tranquillamente partecipare alle sue decisioni
(STAKEHOLDERS) purché quest’ultimi non vengano superati in numero dai
volontari.
5) COOPERATIVE SOCIALI: Fanno parte delle imprese sociali e hanno
l’obbligo di perseguire uno scopo d’interesse collettivo e non dei
singoli soci; esse possono possedere volontari ma non devono
superare il 50% del complessivo dei soci. Abbiamo:
 COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A: erogano servizi socio-sanitari
ed educativi:
 Sociali: Centri di aggregazioni anziani e giovani, case
famiglie
 Sanitari: Strutture sanitarie e :
assistenza domiciliare agli anziani
 Educativi: Animazione di strada e ludoteche.
 COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO B: Attività lavorative per
l’inserimento di persone svantaggiate.
 IL BILANCIO SOCIALE:
- Raccoglie le entrati e i costi degli enti del 3° settore
- Redatto in forma libera, ed obbligatorio per le imprese con più di 500
dipendenti
- Garantisce trasparenza ed informazione ai soci dell’ente, e questo fa si che agli
occhi della comunità l’ente del 3° Settore guadagni consenso sociale, ma serve
anche per
 Consentire la comprensione dell’ente alla società civile
 Dimostrare che l’obiettivo dell’impresa è aggiungere un valore
alla stessa società
 Un momento di ragionamento per far si che l’impresa migliori
in tutto e per tutto la qualità del prodotto offerto.
 IL CODICE ETICO:
- Carta costituzionale dei diritti/doveri morali dell’impresa che sancisce la
responsabilità etico-sociale dei membri
- Il Codice etico viene affidato al COMITATO ETICO che deve diffondere
l’informazione nell’azienda, in tal modo l’impresa potrà prevenire eventuali
comportamenti illeciti
- Ha 4 livelli:
1) Principi etici generali
2) Norme etiche che regolano i rapporti con gli Stakeholders +
3) Standard etici di comportamento: eguaglianza, equità e onestà
4) Sanzioni per qualunque violazione del codice in se

SISTEMA TRIBUTARIO ITALIANO


 PRELIEVO FISCALE:
- Il Prelievo Fiscale è necessario alla Pubblica Amministrazione per finanziare la
spesa pubblica ed erogare i servizi, abbiamo:
1) ENTRATE DELLO STATO:
 Ordinarie:
 Tributarie
 non tributarie
 Extra ordinarie:
 Vendita del debito pubblico: tramite l’acquisto di titoli di Stato,
che vanno acquistati nel mercato secondario
 Emissione di nuova moneta: la BCI non può emettere tutta la
moneta che vuole, poiché la BCE la controlla.
- Relazionati alle entrate abbiamo numerosi articoli:
ART.2: PRINCIPIO SOLIDARISTA: rispetto della solidarietà politica, economica e
sociale
ART.23: PRINCIPIO DELLA RISERVA DI LEGGE IN CAMPO FISCALE: I tributi
possono essere imposti esclusivamente tramite una legge o un atto avente
forza di legge.
ART.53: Tutti sono chiamati a contribuire alle spese pubbliche in base alle loro
possibilità.
- Il tributo è il denaro richiesto ai cittadini per finanziare la spesa pubblica.
2) SERVIZI PUBBLICI:
 SPECIFICO: Se è possibile individuare quel cittadino che si avvale
delle garanzie offertegli dalla P.A
 GENERALE: Se invece non possibile stabilire come i contribuenti ne
usufruiranno
- I tributi si distinguono in:
1) TASSA: Finanzia dei servizi pubblici pagati solo da cittadini interessati ad
usufruirne
2) IMPOSTA: Finanzia un servizio pubblico generale. Obbligatoria per tutti i
cittadini in base al loro reddito, essa può essere:
 REGRESSIVA: L’aliquota diminuisce all’aumentare del reddito, e i
ricchi si arricchiscono a sfavore dei poveri
 PROPORZIONALE: L’aliquota resta costante all’aumentare del reddito,
non c’è equità
 PROGRESSIVA: L’aliquota aumenta all’aumentare del reddito, è equa
perché i ricchi pagano di più.
- Le imposte si dividono anche in:
 DIRETTE: Gravano sul patrimonio del singolo individuo, fra questi c’è
l’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) va a colpire le
manifestazioni dirette della capacità contributiva.
 INDIRETTE: vanno a colpire le manifestazioni indirette della capacità
contributiva, come l’IVA (imposta sul valore aggiunto), che colpisce lo
scambio fra beni creando inflazione.
 PRESSIONE TRIBUTARIA:
- Rapporto fra tot. dei tributi e il reddito nazionale;
- L’obbligo di pagare i contributi è per i contribuenti un enorme sacrificio
- La pressione tributaria sarà maggiormente pesante nel Welfare State poiché si
necessita di alta spesa pubblica, ma nello Stato ordinario no poiché non
servirà un altissima spesa pubblica.
- La spesa può essere finanziata ma questo non deve andare ad incidere
negativamente sull’aumento della domanda; ed inoltre il sistema tributario
verrebbe maggiormente accolto se ciò non comportasse servizi finali
inefficaci.
L’art. 53: sostiene che il sistema tributario possiede IMPOSTE PROGRESSIVE, al
massimo PROPORZIONALI ma mai REGRESSIVE.
La PROGRESSIVITA’ si realizza solo per STEP: il reddito è suddiviso in classi che
seguono le aliquote crescenti; l’aliquota superiore si applicherà solo al reddito
che va oltre la classe inferiore.

 ASPETTI CHE METTONO IN CRISI UN CORRETTO


SISTEMA TRIBUTARIO:
- FISCAL DRAG(Drenaggio fiscale): Quando l’inflazione spinge i redditi verso
aliquote maggiormente elevate, i contribuenti dovranno sacrificarsi di più,
poiché la pressione tributaria sarà maggiore, ancora oggi il problema persiste.
- EFFETTI REGRESSIVI DELL’IVA: in questo caso pur essendo proporzionale
rimane progressiva, e all’aumentare del reddito aumentano i consumi a ritmi
decrescenti, per questo l’IVA grava sui consumi, a danno dei poveri.
Per risolvere la sgradevole situazione son state create delle aliquote,
dividendo tra BENI DI LUSSO e BENI DI PRIMA NECESSITA’.
- SOLIDARISMO SOCIALE: Ogni persona dovrebbe pagare i tributi per garantire
anche agli altri il godimento dei servizi pubblici, ma non è così quando vi sono
l’ELUSIONE FISCALE e l’EVASIONE FISCALE.
- ELUSIONE FISCALE: Quando il contribuente non paga il tributo approfittando
dei limiti o della dubbia interpretazione della norma, ma senza violare la
norma, tutto ciò si elimina emanando leggi semplici.
- EVASIONE FISCALE: Quando il contribuente viola le leggi, incorrendo in
sanzioni PECUNIARIE o PENALI, ricadendo in un reato DOLOSO o COLPOSO, gli
effetti negativi sono:
1) Rende la distribuzione del reddito ingiusta
2) Riduce le entrate statali con danno alla spesa pubblica
3) Aumenta lo scontento e la sfiducia dei contribuenti onesti
 PIL E REDDITO NAZIONALE:
- Il (Prodotto interno lordo) è la somma dei beni, servizi e dei valori monetari
prodotti in uno Stato in un anno
- PIL PRO CAPITE: Il PIL si suddivide per la quantità degli abitanti di un paese
- Il REDDITO NAZIONALE si può vedere come:
1) PIL
2) La somma dei redditi percepiti da quei soggetti che hanno partecipato alla
produzione di beni e servizi in un anno. Aumenta con l’aumentare della
domanda
Esso si divide in:
1) POTENZIALE: Il reddito che si otterrebbe sfruttando al massimo i fattori
produttivi
2) EFFETTIVO: Il reddito che si ha in un determinato momento
 IL REDDITO PER I CLASSICI:
- Per i liberisti, detti classici, l’RNp=RNe
- Essi basandosi sulla legge di Say, sostenevano che anche con un’eccessiva
produttività imprenditoriale, il mercato si sarebbe autoregolato da solo
abbassando i prezzi dei beni e raggiungendo poi l’equilibrio; la
DISOCCUPAZIONE e la GIACENZA IN MAGAZZINO sarebbero dovuto essere
inesistenti, ma poi vi fu la crisi del 24 Ottobre 1929 dove si ebbe il 25% di
disoccupazione e numerosi beni invenduti, la legge di Say viene confutata.
- A differenza di Jean-Baptiste Say Keynes sosteneva che RNe<RNp.
 DISOCCUPAZIONE:
- Il mercato del lavoro è il luogo in cui si contrattano BENE e LAVORO, vi sono:
1) DOMANDA: Determinata dagli imprenditori (richiedono lavoro)
2) OFFERTA: Determinata dai lavoratori (offrono lavoro)
- Le organizzazioni sindacali sono utilizzate dai lavoratori e dai datori di lavoro
per porre fine ai contratti collettivi che regolano il trattamento economico e
normativo dei lavoratori. È la contrattazione sindacale che determina il valore
dei salari, e se le richieste delle due parti non trovano un accordo tutto sfocerà
in sciopero.
- DISOCCUPAZIONE: OFFERTA DI LAVORO>DOMANDA DI LAVORO, questo da
adito ad uno spreco di risorse poiché il fattore produttivo viene utilizzato solo
parzialmente; se la disoccupazione cresce diminuiscono sia i consumi che la
domanda e questo si ripercuote negativamente sul Reddito Nazionale.
 CAUSE DELLA DISOCCUPAZIONE E TIPI DI
DISOCCUPAZIONE:
- Lo sviluppo di nuove tecnologie permette una maggiore produttività alle
imprese che potrebbero così licenziare manodopera
- Abbiamo 3 tipi di disoccupati:
1) DISOCCUPATI IN SENSO STRETTO: Coloro che avevano un’occupazione e
l’hanno perduta
2) DISOCCUPATI IN CERCA DI UNA PRIMA OCCUPAZIONE: Giovani
3) DISOCCUPATI IN CERCA DI LAVORO: Disoccupati che si rendono disponibili
a lavorare ma solo in determinate condizioni
- La disoccupazione è un fenomeno che dilaga maggiormente nei paesi
industrializzati
- La DISOCCUPAZIONE GIOVANILE è il triplo della nazionale, le cause sono:
1) Crisi economica
2) Lacune del sistema scolastico
3) Aumento della criminalità organizzata fra i giovani
- I NEET sono quei giovani di un’età compresa fra i 15 e i 29 anni che non
lavorano e non studiano, in Italia ne abbiamo più di 2 milioni, ne sono parte:
1) Coloro che hanno finito la scuola dell’obbligo e lavorano in nero
2) I diplomati che hanno cessato con la ricerca di un impiego, dopo averlo
cercato inutilmente
3) I laureati che hanno ricevuto competenze incompatibili con le richieste
imprenditoriali
 PHILLIPS:
- Alban William Phillips notò una relazione inversa fra TASSO DI
DISOCCUPAZIONE e LIVELLO DEI SALARI, egli elaborò una curva:
1) I salari diminuiscono con alta disoccupazione
2) I salari aumentano con bassa disoccupazione
- Se i posti di lavoro diminuiscono, diminuirà la forza dei sindacati e aumenterà
quella delle imprese, che potranno contare su una molteplicità di persone
disponibili a lavorare anche per bassi salari
- Se la DOMANDA DI LAVORO<OFFERTA DELL’OFFERTA DI LAVORO:
Diminuiscono i salari e aumenta la disoccupazione
- Se l’OFFERTA DI LAVORO>DOMANDA DI LAVORO: Aumentano i salari e
diminuisce la disoccupazione
- Disoccupazione femminile>maschile; salari femminili<maschili
- Se il livello di produttività del sistema economico è alto, avremo:
1) BASSA DISOCCUPAZIONE
2) AUMENTO DELLA FORZA CONTRATTUALE DEI SINDACATI DEI LAVORATORI
3) AUMENTO DEI SALARI
- Il reddito dei lavoratori<imprenditori, una < propensione al consumo:
1) Se i salari sono alti, aumenta la propensione marginale al consumo
2) Se i salari sono bassi, diminuisce la propensione marginale al consumo
 L’INTERNAZIONALIZZAZIONE:
- GLOBALIZZAZIONE: Relazioni economiche e finanziarie tra varie parti del
globo, comporta:
1) MONDIALIZZAZIONE: dell’economia che porta all’internazionalizzazione dei
CAPITALI, MERCATI e delle IMPRESE
2) CONCENTRAZIONE: della ricchezza mondiale nelle mani delle
multinazionali che operano in tutto il globo
3) LIBERALIZZAZIONE: dei mercati, con annessa libertà nella circolazione di
MERCI, SERVIZI, PERSONE e CAPITALI; nonché la creazione di un MERCATO
FINANZIARIO GLOBALE
4) Accentua il divario fra paesi poveri e paesi ricchi, e crea competitività tra
paesi poveri che abbassano sempre di più i prezzi per ottenere investimenti
dalle multinazionali. Inoltre emargina numerosi paesi, e distrugge legami
tradizionali
- Lo SCAMBIO INTERNAZZIONALE può avvenire in un’economia aperta, e ne
fanno parte:
1) ESPORTAZIONI: Flusso di merci e servizi che un paese vende al resto del
mondo
2) IMPORTAZIONI: Flusso di merci e servizi che un paese acquista dal resto del
mondo
 MULTINAZIONALI:
- Sono grandi imprese, la cui direzione si trova nel paese d’origine, mentre
Produzione e Distribuzione sono dislocate in paesi diversi e in via di sviluppo.
- Esse sono in accordo con la liberalizzazione globale del commercio e per
evitare la concorrenza internazionale tendono a ridurre i costi di produzione.
Essa richiede 2 prerogative:
1) DISPERSIONE GEOGRAFICA DELL’IMPRESA
2) PROPRIETA’ CONCENTRATA, DOVE L’ATTIVITA’ ESTERA E’ MONITORATA
DALL’IMPRESA STESSA
- Le modalità secondo cui vengono delocalizzate le multinazionali sono le
seguenti:
1) L’ORDINAMENTO GIURIDICO DEL PAESE DI DESTINAZIONE DEVE
GARANTIRE I DIRITTI DI PROPRIETA’ DEGLI INVESTITORI ESTERI
2) FACILITA’ DI ACCESSO AI MERCATI ESTERI
3) DISTANZA GEOGRAFICA NON ECCESSIVA
4) FATTORI DI PRODUZIONE GARANTITI A BASSO COSTO
- La struttura delle multinazionali può risultare:
1) ORIZZONTALI: Operano in vari paesi con lo scopo di generare beni e servizi
simili
2) VERTICALI: Producono in vari paesi merci che serviranno come materie
prime per stabilimenti di altri paesi
3) DIVERSIFICATE: Gestiscono in vari paesi stabilimenti non collegati tra loro
 MULTINAZIONALI PT.2:
- Quando una multinazionale fa il suo ingresso in un paese, questo comporta
effetti:
1) POSITIVI: Aumento della concorrenza a livello nazionale; diminuzione dei
prezzi a favore dei consumatori; ricaduta sulle imprese locali di metodi,
conoscenze e tecnologie importati dalla multinazionale.
2) NEGATIVI: Rischio che le multinazionali assumano posizioni di monopolio, e
rischio di trasferimento del capitale all’estero.
- Nel paese d’origine vi saranno effetti:
1) POSITIVI: Aumento della produzione e della produttività nazionale
2) NEGATIVI: Possono aggirare le politiche nazionali di tassazione
imprenditoriale, trasferendo quest’ultime in paesi con una minor
tassazione; hanno un forte potere contrattuale con le autorità tributarie
- Le multinazionali si finanziano nel paese d’origine con le HOLDINGA DEL
GRUPPO (autofinanziamento) o possono sfruttare i finanziamenti dati da enti
internazionali o statali
 IMPORTAZIONI ED ESPORTAZIONI:
- Un paese deve decidere se importare dall’estero o se produrselo il bene:
TEORIA COSTI COMPARATI DI DAVID RICARDO, ha 3 casi:
1) COSTI DI PRODUZIONE UGUALI: è inutile importare un prodotto facilmente
realizzabile sul proprio territorio con lo stesso denaro (non vi sarà
commercio internazionale)
2) COSTI ASSOLUTI DIVERSI CON COSTI COMPARATI UGUALI: rapporti fra i
costi (non vi sarà convenienza nello scambio internazionale)
3) COSTI COMPARATI DIVERSI: Il paese sfavorito viene favorito dalle
importazioni che li faranno ottenere buoni prodotti con un minor dispendio
di risorse (vi sarà lo scambio internazionale)
- Il PROTEZIONISMO fa riferimento al caso in cui uno Stato impedisce
l’importazione di merci estere per poter difendere la produzione nazionale; a
volte si potrebbe anche raggiungere l’AUTARCHIA (autosufficienza economica)
tramite:
1) DAZI DOGANALI: Imposte applicate ai prodotti importati nel momento in
cui essi toccano il territorio nazionale, aumentano il prezzo del bene
2) CONTINGENTI D’IMPORTAZIONE: Lo Stato stabilisce la massima quantità
che si può importare di un prodotto
3) SUSSIDI ALLE IMPRESE NAZIONALI: Diminuiscono i prezzi grazie alla
competitività fra imprese
- Nel campo del PROTEZIONISMO vi saranno:
1) EFFETTI POSITIVI: La protezione di industrie essenziali per lo Stato; In caso
di depressione economica aumenta la domanda avendo così effetti positivi
sul reddito nazionale
2) EFFETTI NEGATIVI: Diminuzione degli scambi internazionali che rischia così
di comportare il crollo del commercio internazionale; Uso negativo delle
risorse, poiché vengono tutelate le imprese meno efficienti e le altre
vengono penalizzate
 LIBERO SCAMBIO:
- Lo Stato concede totale libertà agli operatori economici nello scambio dei beni
- Il libero scambio ha effetti:
1) POSITIVI: Aumento scambi internazionali; Miglior impiego delle risorse
interne
2) NEGATIVI: Spariscono dal mercato le imprese più efficienti e vi
rimangono quelle meno efficienti
- Il DUMPING ostacola il libero scambio, è quando un’impresa vende all’estero
un bene a prezzo inferiore rospetto al mercato nazionale; lo fa per provare a
conquistare i mercati stranieri
- Il GATT (General Agreement On Tarifs And Trade), creato nel 1947 per
facilitare il libero scambio ARMONIZZANDO LE POLITICHE TARIFFARIE e
RIDUCENDO GLI STRUMENTI PROTEZIONISTICI
- Il WTO (World Trade Organization) istituita nel 1995 con il trattato di
Marrakech, regola gli accordi commerciali fra gli Stati Membri. Il suo obiettivo
principale è l’abolizione delle barriere tariffarie riguardanti il commercio
internazionale
- Le finalità principali sono:
1) GESTIONE UNA REGOLAMENTAZIONE DELLE CONTROVERSIE
COMMERCIALI
2) CONVINCERE TUTTI GLI STATI MEMBRI AD UNIFORMARE LE LEGISLAZIONI
NAZIONALI ALLE REGOLE DEL GATT (ACCORDI INTERNAZIONALI >
NORMATIVE INTERNE
3) CONVINCERE I PAESI MEMBRI A RINUNCIARE A MISURE UNILATERALI DI
RITORSIONE
- Le funzioni principali sono:
1) LUOGO DI DISCUSSIONE SULLE NORMATIVE DEL COMMERCIO
INTERNAZIONALE
2) INSIEME DI NORME PER LIBERALIZZARE GLI SCAMBI INTERNAZIONALI
3) SEDE PER LA RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE IN MERITO AL
COMMERCIO INTERNAZIONALE
 WTO:
- Gli organi del WTO risultano essere:
1) CONFERENZA MINISTERIALE: Si riunisce ogni 2 anni e prende tutte le
decisioni di competenza
2) CONSIGLIO GENERALE: Organo esecutivo, favorisce i negoziati commerciali
fra gli stati e controlla la liberalizzazione degli scambi, tutela i paesi in via
sviluppo e la salvaguardia ambientale
3) SEGRETARIATO: Organo operativo con a capo il direttore generale, si
occupa dell’ambito amministrativo.
- Le più importanti decisioni sono prese tramite il PRINCIPIO DEL CONSENSO,
dove le decisioni raggiungono il consenso quando nessuno stato si oppone:
1) VANTAGGI: Si incoraggiano gli sforzi per adottare decisioni largamente
condivise
2) SVANTAGGI: Tempi lunghi per raggiungere un consenso
 LA BILANCIA DEI PAGAMENTI:
- Mostra l’andamento dei conti con l’estero di un paese, con essa vengono
registrati gli scambi commerciali di ogni tipologia, composta da:
1) BILANCIA DELLE PARTITE COMMERCIALI:
 ATTIVA: Bilancia commerciale; Esportazione di merci; Partite invisibili
(movimenti attivi di servizi e trasferimenti unilaterali verso l’Italia)
 PASSIVA: Importazione di merci; (movimenti passivi di servizi e
trasferimenti unilaterali dall’Italia)
2) MOVIMENTI DI CAPITALI:
 ATTIVO: Investimenti finanziari di stranieri in Italia; Investimenti
diretti di stranieri in Italia
 PASSIVO: Investimenti finanziari di italiani all’estero; investimenti
diretti di italiani all’estero
3) SALDO DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI
- PARTITE INVISIBILI: Transizioni non dovute a movimenti di merci, e che quindi
non sono rilevabili alle frontiere
- INVESTIMENTI FINANZIARI: Acquisto di titoli. Se un francese acquista titoli
italiani è attivo; se un italiano acquista titoli francesi è passivo
- INVESTIMENTI INDIRETTI: Acquisto di beni strumentali
 SALDO DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI:
- Bilancia delle partite commerciali + movimenti di capitali
- Si avrà AVANZO se il saldo della bilancia dei pagamenti è attivo; si avrà
DISAVANZO se il saldo è passivo.
- Il TASSO DI CAMBIO consiste nel prezzo di un moneta rispetto alle altre; se il
tasso diminuisce l’Euro si sta deprezzando rispetto al dollaro, se esso aumenta
l’Euro si sta apprezzando rispetto al dollaro.
- Il MERCATO DELLE VALUTE: dove circolano valute differenti che vengono poi
scambiate a seconda del tasso di cambio, il mercato delle merci provoca
inevitabilmente uno squilibrio del mercato delle valute (poche monete di una
valuta e troppe dell’altra)

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