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collettiva.it
PAESE :Italia
TYPE :Web Grand Public
rimbalzo positivo della domanda aggregata post crisi Covid-19 e alle risorse addizionali
del Pnrr, che spingono su investimenti e innovazione, l’inflazione ha accelerato in
risposta alle dinamiche esplosive dei prezzi dell’energia, alimentate a loro volta dai
crescenti extraprofitti delle imprese che hanno contribuito a gonfiare un inedito circuito
prezzi-profitti dell’energia, a tutto danno dei redditi reali da lavoro.
Insomma, una dinamica perversa che vede la crescita dell’occupazione (sovente però
a carattere transitorio) associarsi alla riduzione dei salari reali effettivi. Dunque, con un
effetto distorsivo sulla distribuzione del reddito primario.
Cosa attenderci per il futuro? Seguendo la visione di Okun, e considerando che il
Misery Index segnala per l’Italia un nuovo peggioramento atteso delle condizioni
economico e sociali – alla luce del rallentamento della crescita europea e della dinamica
inflattiva ancora in atto (stagflazione) - non sembra irrealistico attendersi un nuovo
surriscaldamento del termometro del malessere.
Perciò, le ricadute negative sul mercato del lavoro e l’impatto su Pil e retribuzioni
dipenderanno strettamente dalla politica dei redditi messa in campo dal governo (se ce
ne sarà una), dal conseguimento degli obiettivi del Pnrr e dai nuovi interventi strutturali,
non solo straordinari, sugli extraprofitti maturati nei comparti dell’energia, per far fronte
all’emergenza sedimentata dei maggiori costi energetici e della loro traslazione ai
consumatori finali (famiglie e imprese). Non meno rilevanti saranno le scelte della Bce
nel fronteggiare il dilemma crescita-inflazione per non spingere l’eurozona in una nuova
recessione. Un errore già commesso con echi di lungo periodo.
Giuseppe Travaglini e Alessandro Bellocchi, Università di Urbino