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Il terzo settore

• Il primo settore riguarda la sfera pubblica.


• Il secondo settore riguarda la sfera privata.
• Il terzo settore invece comprende una molteplicità di organismi che si creano spontaneamente per
fornire beni e servizi di interesse generale. Per esempio fanno parte del terzo settore: associazioni,
fondazioni, organizzazioni di volontariato.

Gli enti del terzo settore vivono in una dimensione non legata al profitto cioè i cittadini si riuniscono per
soddisfare dei bisogni gratuitamente. Inoltre questi enti hanno autonomia giuridica privata nel senso che si
autogovernano. Infine sono associazioni volontarie perché l’adesione non è obbligatoria.

Evoluzione del terzo settore

1. Negli anni 70 a causa del dilagare delle tossicodipendenze si iniziano a sviluppare gruppi di volontari
in ambito cattolico per offrire dei servizi alle famiglie.
2. Negli anni 80 nasce la cooperazione sociale ovvero vengono creati dei gruppi di auto-aiuto volti a
risolvere i disagi familiari, dipendenze e malattie. Per esempio le reti di sostegno per i portatori di
handicap.
3. Negli anni 90 Il volontariato si afferma sempre di più e vengono emanate leggi a livello nazionale
regionale sul volontariato e sulle organizzazioni non governative.
4. Negli anni 2000 le politiche sociali iniziano a basarsi sulla collaborazione tra privati e amministrazione
pubblica:
• La legge quadro 328/2000 Prevede che i servizi socioassistenziali siano affidati agli enti locali
territoriali con il coinvolgimento del terzo settore. Si ripartiscono le competenze tra enti
locali e soggetti privati.
• La legge 106/2006 riorganizza il mondo del non profit. Il governo ha:
▪ Istituito un registro unico nazionale degli enti del terzo settore
▪ Il servizio civile diventa universale (giovani tra i 18 e i 29 anni vengono impiegati in
enti pubblici o organizzazioni non profit)
▪ Semplificato il regime fiscale per gli enti del terzo settore
▪ Istituito la fondazione Italia Sociale per raccogliere fondi.

Il codice e gli enti del terzo settore

Il codice del terzo settore è stato introdotto dal decreto legislativo 117/2017. Il codice del terzo settore::
• Istituisce il “Registro unico nazionale del terzo settore” cioè un registro informatico dove sono iscritti
tutti gli enti del terzo settore. L’iscrizione dichiara l’esistenza dell’ente.
• Parla degli enti del terzo settore. Essi devono svolgere delle attività di interesse generale. Essi si
dividono in:
▪ Enti commerciali cioè imprese sociali che svolgono solo alcune attività di interesse generale
e i cui ricavi derivanti da attività secondarie sono superiori.
▪ Enti non commerciali che svolgono solo attività di interesse generale a titolo gratuito.
Gli enti del terzo settore rimangono organizzazioni non lucrative poiché qualsiasi ricavo essi abbiano, non
può essere distribuito agli associati. Gli enti si dividono anche in:
• Gli enti del terzo settore di diritto cioè le organizzazioni che appartengono al terzo settore solo se in
possesso di determinati requisiti. Es. protezione civile
• Gli enti che per loro natura non rientrano nella tipologia di enti del terzo settore. Es. Sindacati

Secondo il codice del terzo settore gli enti che sono stati creati da poco devono scrivere l’atto costitutivo
indicando il nome, la sede legale e l’attività effettuata dall’ente. Inoltre l’ente deve adottare la carta dei
servizi ovvero un documento in cui esprime il proprio obiettivo. In caso di estinzione o di scioglimento
dell’ente il patrimonio residuo deve essere devoluto ad altri organismi del terzo settore.

La promozione della cultura del volontariato

Il codice del terzo settore riconosce un ruolo molto importante al volontariato. Esso si deve basare su
solidarietà, uguaglianza e reciprocità. Il volontario è una persona che per sua libera scelta svolge delle attività
per la comunità a titolo gratuito. Infatti, i caratteri dell’attività di volontariato sono:
• Gratuità cioè il volontario non viene retribuito
• Spontaneità cioè il volontario deve liberamente effettuare le attività
• Personalità cioè il volontario deve svolgere personalmente le attività.

Le organizzazioni di volontariato sono enti del terzo settore in cui assume rilievo la figura del volontario.
Questi enti sono caratterizzati da un duplice criterio di prevalenza cioè le attività devono essere svolte:
• Prevalentemente a favore di terzi cioè i beni e servizi offerti devono essere destinati a soggetti esterni
all’organizzazione
• Prevalentemente da volontari associati cioè il numero del personale retribuito non può superare il
numero dei volontari impiegati
Per quanto riguarda l’amministrazione di questi enti, troviamo:
• Un’assemblea degli associati
• Un organo amministrativo
• Un organo di controllo
• Un revisore contabile

Le associazioni di promozione sociale sono un’altra tipologia di enti del terzo settore. All’interno di queste
associazioni le attività devono essere svolte prevalentemente dei volontari rispetto ai soggetti retribuiti.
Questi enti si possono dividere in:
• Associazioni riconosciute
• Associazioni non riconosciute

Dobbiamo effettuare una differenza tra le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione


sociale:
Organizzazioni di volontariato Associazioni di promozione sociale

Le attività sono svolte a favore di terzi Le attività sono svolte a favore dei propri associati e
dei loro familiari
I volontari associati non sono impiegati come I volontari associati sono impiegati come lavoratori
lavoratori retribuiti retribuiti limitatamente

Gli enti filantropici sono organizzazioni non profit che erogano denaro, beni, servizi per persone
svantaggiate. Il loro ruolo è quello di raccogliere risorse finanziarie da soggetti privati per creare attività
solidaristiche. Gli enti filantropici possono costituirsi sottoforma di associazione riconosciuta o sottoforma di
fondazione. Le fondazioni sono persone giuridiche che perseguono un fine sociale attraverso l’impiego di un
patrimonio. Esse si possono classificare in due categorie:
• Fondazioni operative che erogano direttamente un servizio e ricevono nuche fondi pubblici
• Fondazioni erogative che non svolgono direttamente attività o servizi ma finanziano progetti.
Il codice del terzo settore riserva una sezione specifica alle società di mutuo soccorso. Nelle società di mutuo
soccorso troviamo il principio mutualistico in base al quale ai soci sono garantiti beni o servizi a condizioni
vantaggiose. Questo tipo di ente si distingue dagli altri per due aspetti:
• Le prestazioni di servizi sono erogati soltanto ai soci e loro familiari
• Gli interventi a sostegno dei soci rientrano esclusivamente nel settore dell’assistenza sociosanitaria
e familiare.

Le organizzazioni non governative si preoccupano della cooperazione per lo sviluppo. In particolare, esse
realizzano progetti in paesi in via di sviluppo per salvaguardare l’ambiente, i diritti umani e promuovere la
pace. Per poter operare devono essere in possesso di un decreto di idoneità. Inoltre le persone impiegate
nelle organizzazioni non governative stipulano un contratto di cooperazione. La persona attraverso questo
contratto può essere definita:
• Volontario internazionale cioè cittadini maggiorenni in possesso di adeguate competenze
• Cooperatore internazionale cioè cittadini maggiorenni in possesso di elevate competenze tecniche e
professionali.

Le imprese del terzo settore

Le cooperative sociali e le imprese sociali sono l’anima imprenditoriale del terzo settore.

La Cooperativa sociale nasce come strumento per gestire servizi di interesse generale in strutture private.
Per esempio l’assistenza agli anziani. La cooperativa sociale è un’impresa tutti gli effetti. . Essa crea
occupazione. Può svolgere esclusivamente determinate attività, in base a come si classifica:
• Cooperativa di tipo A che a sua volta si divide in:
▪ Cooperativa di servizi sociali cioè sono cooperative di produzione e lavoro che offrono servizi
al pubblico o all’ente pubblico
▪ Cooperativa di solidarietà sociale che offrono un servizio all’utente o ai soci stessi
• Cooperativa di tipo B. Tali cooperative operano in moltissimi settori e cercano di integrare
nell’ambito lavorativo persone svantaggiate (invalidi, alcolisti, detenuti). Sono cooperative di
produzione e lavoro.
Nelle cooperative si distinguono varie categorie di soci:
• Socio ordinario che partecipa alle decisioni e all’organizzazione delle attività
• Socio lavoratore cioè un socio che lavora nella cooperativa e viene retribuito
• Socio volontario che collabora con la struttura cooperativa per motivi umanitari
• Persona svantaggiata che può essere o un lavoratore della cooperativa oppure un utente

L’ Impresa sociale è un’organizzazione privata che esercita un’attività di impresa di interesse generale senza
scopo di lucro e per fini civici, solidaristici. Essa viene creata con un atto pubblico in cui si esprime il carattere
sociale dell’impresa eh si indica l’oggetto sociale cioè ci si riferisce alle attività di interesse generale che
l’impresa va a svolgere. Inoltre le imprese sociali devono essere iscritte nell’apposita sezione del registro
delle imprese.

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