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Le aziende no-profit

Secondo l’International Classification for non profit organizations, sono considerate non profit le
organizzazioni che:

• sono formalmente costituite, ossia sono dotate di uno statuto, di un atto costitutivo o di altri documenti
che ne regolano i rapporti interni e le relazioni reciproche e/o di una sede per lo svolgimento delle attività;

• hanno natura giuridica privata, ossia sono indipendenti dalle amministrazioni pubbliche;

• sono autogovernate, ossia non sono soggette al controllo di entità esterne (pubbliche o private) mediante
la nomina della maggioranza degli amministratori;

• non possono distribuire profitti ai soci e ai dirigenti, ossia devono reinvestire interamente l’eventuale
surplus derivante dallo svolgimento della loro attività;

• sono volontarie, ossia devono beneficiare, in una definita misura, del lavoro volontario (spontaneo e
gratuito) dei soci per fini di solidarietà.

Il settore no-profit in Italia

L’importanza del settore delle aziende no-profit in Italia (cd. terzo settore) è testimoniato dalla numerosità
delle aziende operanti.

In base ai dati del censimento Istat 2016 :

• le aziende censite sono 336.275;

• circa il 77% opera nei settori della cultura, dello sport e della ricreazione;

• circa il 67% è costituita sotto forma di associazione non riconosciuta.

Elevata eterogeneità tra le aziende del settore:

• forti disparità territoriali;

• ampie varietà di assetti organizzativi;

• notevoli differenze in termini di:

• dimensioni economiche e sociali (piccole e grandi);

• ambiti di intervento (sanità, istruzione, assistenza sociale, tutela dell’ambiente, cooperazione


internazionale);

• attività svolte;

• fonti di finanziamento.

Le finalità perseguite dalle aziende no-profit

• Caratteristica comune a tutte le aziende no-profit è l’assenza della destinazione agli associati e/o ai
dipendenti degli eventuali utili generati dalla gestione.

• Gli eventuali profitti derivanti dall’attività svolta dalle aziende no-profit sono reinvestiti nell’attività stessa
al fine di aumentare la quantità dei servizi erogati e migliorarne la qualità.

• Le aziende no-profit antepongono il soddisfacimento di finalità sociali al conseguimento del lucro.


• La soddisfazione dei bisogni dei beneficiari costituisce l’obiettivo finale delle aziende no-profit rispetto al
quale il conseguimento di risorse economiche sufficienti ha solo un ruolo strumentale.

• Le aziende no-profit nascono quale risposta ai “fallimenti” delle famiglie, dei mercati (imprese) e degli
Stati per garantire la fruizione di determinati servizi a particolari categorie di utenti e a specifiche
condizioni.

• Il conseguimento di risorse economiche ha solo un ruolo strumentale.

La classificazione delle aziende no-profit

• Le aziende no-profit possono essere classificate in funzione:

a) della destinazione dell’output prodotto;

b) della capacità di coprire i costi con i contributi dei destinatari;

c)delle modalità con cui si rapportano al loro ambiente specifico.

a) Destinazione dell’output

Aziende auto produttrici: la produzione è destinata a soddisfare i bisogni di coloro che le hanno costituite e
che provvedono a mantenerla in vita fornendo le risorse necessarie alla copertura dei costi.

Aziende erogatrici: la produzione è destinata a soddisfare i bisogni di coloro che vivono in condizioni di
disagio o per il miglioramento delle condizioni di vita. Esse cedono i prodotti e i servizi senza ricevere
controprestazioni o ricevendone una simbolica.

Imprese sociali: la produzione è destinata allo scambio di mercato. Esse perseguono finalità sociali quali
l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate o il soddisfacimento della domanda di beni e servizi da
parte di soggetti economicamente deboli.

b) Capacità di coprire i costi con i contributi dei destinatari

• Aziende economicamente non autosufficienti: non hanno la capacità di coprire i costi con i contributi dei
destinatari, rappresentati per lo più da soggetti esterni.

• Aziende economicamente autosufficienti: coprono i costi con le quote associative versate dagli associati ai
quali è destinato l’output prodotto.

• Fondazioni pure: operano grazie a un patrimonio destinato; i destinatari sono aziende no-profit
economicamente non autosufficienti.

c) Relazione con l’ambiente specifico

• Le aziende no-profit (quali associazioni e fondazioni):

• realizzano la loro funzione produttiva operando, del tutto o in parte, in ambienti particolari, ove la
domanda e/o l’offerta di beni e servizi si sviluppa in forme di competizione attenuate e indirette;

• per realizzare le loro finalità istitutive possono acquisire gratuitamente la disponibilità di taluni
fattori produttivi e/o cedere gratuitamente beni e servizi a talune categorie di utilizzatori.
Forme giuridiche delle aziende no-profit

In relazione alla forma giuridica, il Codice civile prevede le seguenti tipologie di aziende no-profit:

• associazioni (riconosciute e non riconosciute)

• fondazioni

• comitati

La legislazione speciale prevede le seguenti forme giuridiche:

• organizzazioni di volontariato

• organizzazioni non governative

• associazioni di promozione sociale

• imprese sociali

• organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus)

• fondazioni di origine bancaria

Le associazioni

Le associazioni sono costituite da persone che si organizzano condividendo risorse, lavoro e idee per
perseguire finalità ideali (non economiche né commerciali).

Le associazioni possono essere:

• riconosciute

• costituzione con atto pubblico

• ottenimento del riconoscimento

• iscritte in apposito registro

• personalità giuridica

• non riconosciute

• prive di personalità giuridica

• nessun atto previsto per la costituzione: potrebbero costituirsi con un semplice accordo verbale
(sebbene di norma vengono comunque predisposti contratto di associazione, atto costitutivo e
statuto)

Le fondazioni

Caratteristiche fondamentali delle fondazioni:

• presenza di un patrimonio dedicato

• perseguimento di finalità ideali indicate nello statuto

• soggette al riconoscimento giuridico.

Sono costituite sempre mediante atto pubblico o disposizione testamentaria, da parte di uno o più
fondatori, di patrimoni vincolati al perseguimento di scopi non lucrativi.
Elemento rilevante delle fondazioni è costituito dalla presenza di un patrimonio impiegato per il
raggiungimento delle finalità dell’ente, unitamente a risorse derivanti da altre fonti.

In base all’attività svolta possono essere:

• Fondazioni di erogazione: gestiscono il proprio patrimonio con lo scopo di distribuirne le rendite in veste
di erogazioni (grant) a soggetti terzi che compiono azioni finalizzate al raggiungimento degli scopi statutari.

• Fondazioni operative: non distribuiscono i frutti del proprio patrimonio e svolgono direttamente attività
funzionali al perseguimento degli scopi statutari.

Tale distinzione non è sempre netta poiché alcune fondazioni abbinano l’attività di erogazione ad attività
operative.

I comitati

I comitati sono enti:

• di regola privi di personalità giuridica;

• costituiti da un ristretto numero di persone e, di regola, per periodi temporanei;

• perseguono uno scopo definito e raggiungibile in un arco temporale limitato.

Nei comitati, gli organizzatori e coloro che gestiscono i fondi raccolti sono personalmente responsabili della
conservazione e destinazione degli stessi.

I comitati non possono essere considerati aziende in quanto sono privi del carattere della durabilità.

Altre tipologie di aziende no-profit

• Organizzazioni di volontariato: sono disciplinate dalla legge quadro sul volontariato che riconosce «il
valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato», intendendo come tale «quella prestata in modo
personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro
anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà».

• Organizzazioni non governative: sono disciplinate dalla legge sulla cooperazione dell’Italia con i Paesi in
via di sviluppo e perseguono obiettivi di solidarietà internazionale e di sussidio a tali Paesi.

• Associazioni di promozione sociale: sono «costituite al fine di svolgere attività di utilità sociale a favore di
associati o di terzi senza finalità di lucro e nel pieno rispetto della libertà e dignità degli associati».

• Imprese sociali: sono disciplinate dal decreto legislativo 155/2006 secondo cui possono acquisire tale
qualifica «tutte le organizzazioni private che esercitano in via stabile e principale un’attività economica
organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi di utilità sociale, diretta a realizzare
finalità di interesse generale»

• Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus): la legge prevede particolari benefici fiscali a favore
delle aziende no profit, in virtù della funzione assolta.

• Fondazioni di origine bancaria: derivano dalla trasformazione in fondazioni delle Casse di Risparmio e di
altri enti creditizi pubblici mediante lo scorporo dell’azienda bancaria e il suo conferimento a una società
per azioni. Di regola, le fondazioni di origine bancaria sono fondazioni di erogazione (grant making
foundation) poiché sono dotate di patrimoni e di strutture di governo adatte a svolgere il ruolo delgrant
maker.
Operazioni di gestione tipiche delle aziende no-profit

Elemento caratteristico delle aziende no-profit è rappresentato dal ricevimento di liberalità.

Le liberalità costituiscono donazioni (in denaro o in natura) effettuate da persone fisiche o giuridiche con lo
scopo di sostenere le finalità istituzionali e di utilità sociale dell’azienda.

Gli atti di liberalità:

• determinano un arricchimento dell’azienda no-profit beneficiaria, con corrispondente riduzione di


ricchezza da parte di chi compie l’atto;

• sono effettuati senza alcuna forma di costrizione.

Tipologie di atti di liberalità

Le liberalità possono essere distinte in:

• donazioni libere: le risorse sono donate all’azienda no-profit senza alcuna prescrizione nell’impiego;

• donazioni vincolate: le risorse donate sono sottoposte, per volontà del donatore, a vincoli di destinazione
e/o di utilizzo.

• La natura del vincolo connesso a donazioni vincolate può essere:

• permanente;

• temporaneo di tempo, ossia limitato a un periodo temporale definito;

• temporaneo di scopo, ossia limitato al raggiungimento di uno specifico scopo.

Liberalità: rappresentazione nella tavola dei valori

Le liberalità determinano per l’azienda no-profit :

• un incremento di capitale proprio se prevedono un vincolo di destinazione permanente;

• un provento pluriennale se prevedono un vincolo temporaneo di durata superiore a un anno o se lo scopo


è realizzato in più anni;

• un provento di esercizio per le liberalità senza vincolo e per le liberalità con vincolo temporaneo inferiore
all’anno o con scopo realizzato nell’anno.

Liberalità in natura

Determinazione del valore delle liberalità in natura:

• fattori pluriennali: presumibile valore di mercato al netto di eventuali oneri sostenuti e da sostenersi per
consentire l’immissione dei beni nel processo produttivo;

• fattori d’esercizio (beni e/o servizi): prezzi applicati in condizioni di libera concorrenza o praticati per beni
e servizi uguali o similari;

• lavoro volontario: retribuzioni erogate ai dipendenti dell’azienda o, qualora non ve ne siano, retribuzioni
previste nelle tabelle salariali relative a prestazioni e inquadramenti similari.
Liberalità in denaro e soggetto donatore

Le liberalità in denaro possono essere classificate in funzione del soggetto che effettua la donazione.

• Per le donazioni vincolate si individuano:

• enti pubblici nazionali e organizzazioni internazionali (es. ONU e UE per la realizzazione di specifici
progetti);

• enti pubblici locali (per l’erogazione di servizi a comunità di riferimento in base ad accordi di
collaborazione);

• singoli individui o imprese (finalizzate all’acquisto di beni mobili e/o immobili).

Per le donazioni libere si individuano:

• individui «clienti» interni (finanziano l’azienda per la copertura dei costi dell’attività realizzata; di regola i
servizi erogati sono dedicati all’autoconsumo);

• individui «sostenitori» (elargiscono quote di denaro correlate all’appartenenza a tipologie di


sostentamento istituzionalizzato sia in fase di costituzione sia in fase di gestione);

• individui «clienti» esterni (versano un corrispettivo per l’acquisizione di un bene o per la fruizione di un
servizio nei periodi di raccolta fondi  fund-raising);

• imprese (mediante donazioni generalizzate effettuate in funzione di opportunità fiscali o per la


devoluzione di parte degli incassi in determinati periodi concordati).

La liberalità è soggetta a un vincolo temporaneo di durata superiore all’anno:

• è un provento pluriennale poiché è relativa a fattori pluriennali, destinati a essere utilizzati in più anni

• è rappresentata nella sezione superiore della tavola dei valori

Le operazioni di finanziamento delle aziende no-profit

Il capitale proprio ha la funzione di dotare le aziende no-profit del capitale necessario per realizzare i fini
istituzionali. In tali aziende assume particolare rilievo considerata la difficoltà di ottenere
autofinanziamento dalle operazioni di gestione.

Associazioni: il fondo associativo è costituito delle quote associative ed è accresciuto dalle quote versate dai
nuovi associati.

Fondazioni: il fondo di dotazione è costituito da donazioni o lasciti testamentari per il raggiungimento di


uno scopo determinato e accresciuto con ulteriori lasciti.

I fondatori possono distaccarsi dalla fondazione e non partecipare all’esecuzione della volontà dichiarata
nell’atto.

Le operazioni di finanziamento

• Finanziamenti a titolo di capitale proprio mediante versamento di quote associative


+ impieghi finanziari (+ denaro)

+ fonti finanziarie (+ Fondo associativo)

• Finanziamenti (a breve e medio/lungo termine) a titolo di capitale di terzi

+ impieghi finanziari (+ denaro)

+ fonti finanziarie (+ debiti di finanziamento)

Le operazioni di approvvigionamento

• Fattori d’esercizio

• Fattori pluriennali

• Fattori acquistati con regolamento immediato:

- impieghi finanziari (- denaro)

+ impieghi economici (+ costi di acquisto fattori)

• Fattori acquistati a dilazione:

+ fonti finanziarie (+ debiti di funzionamento)

+ impieghi economici (+ costi di acquisto fattori)

•Fattori ricevuti a seguito di liberalità:

+ fonti economiche (+ proventi)

+ impieghi economici (+ costi di acquisto fattori)

Le operazioni di investimento finanziario

• Concessione di finanziamenti a terzi e operazioni di acquisto di titoli

- impieghi finanziari (- denaro)

+ impieghi finanziari (+ crediti di finanziamento o titoli)

Le operazioni di trasformazione

• Configurano operazioni di gestione interna

• Le Fonti e gli Impieghi non sono influenzate da tali operazioni

• Nella tavola dei valori non si riporta alcuna operazione.

Le operazioni di destinazione dell’output

Nel caso delle associazioni, di norma, l’output prodotto è rappresentato dalla produzione di beni e/o
dall’erogazione (in via prevalente) di servizi legati alla promozione di iniziative, eventi e manifestazioni
rivolte a:

• associati, dietro versamento di quote associative periodiche o di eventuali quote suppletive;

• terzi, dietro versamento di un corrispettivo.


Nel caso delle organizzazioni di volontariato, l’output prodotto è rappresentato (in via prevalente) da servizi
legati alla promozione di iniziative volte al miglioramento del benessere di persone che versano in
situazioni di debolezza o difficoltà ma anche a beneficio dell’intera collettività.

• I destinatari beneficiano dei servizi gratuitamente o dietro un corrispettivo simbolico.

• Dissociazione tra chi garantisce la possibilità di acquisire beni e servizi e i destinatari dei servizi
erogatiother help.

Nel caso di cessione gratuita dell’output, non si configura alcun afflusso di risorse monetarie; pertanto, ai
fini della dinamica dei valori, nulla si rappresenta.

Nelle fondazioni operative, l’output (beni e servizi) è destinato gratuitamente o dietro corrispettivo
simbolico alla collettività.

Le fondazioni erogative erogano mezzi monetari ad altri soggetti, di norma altre aziende no-profit, che si
impegnano direttamente nella realizzazione dei progetti di utilità pubblica destinati alla collettività.

Dinamica dei valori:

• Il ricevimento delle risorse monetarie, determina:

+ impieghi finanziari (+ denaro)

+ fonti economiche (+ liberalità)

• la stipula del contratto con l’azienda beneficiaria dei fondi determina:

- impieghi finanziari (- denaro)

+ impieghi economici (+ liberalità a terzi)

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