Secondo l’International Classification for non profit organizations, sono considerate non profit le
organizzazioni che:
• sono formalmente costituite, ossia sono dotate di uno statuto, di un atto costitutivo o di altri documenti
che ne regolano i rapporti interni e le relazioni reciproche e/o di una sede per lo svolgimento delle attività;
• hanno natura giuridica privata, ossia sono indipendenti dalle amministrazioni pubbliche;
• sono autogovernate, ossia non sono soggette al controllo di entità esterne (pubbliche o private) mediante
la nomina della maggioranza degli amministratori;
• non possono distribuire profitti ai soci e ai dirigenti, ossia devono reinvestire interamente l’eventuale
surplus derivante dallo svolgimento della loro attività;
• sono volontarie, ossia devono beneficiare, in una definita misura, del lavoro volontario (spontaneo e
gratuito) dei soci per fini di solidarietà.
L’importanza del settore delle aziende no-profit in Italia (cd. terzo settore) è testimoniato dalla numerosità
delle aziende operanti.
• circa il 77% opera nei settori della cultura, dello sport e della ricreazione;
• attività svolte;
• fonti di finanziamento.
• Caratteristica comune a tutte le aziende no-profit è l’assenza della destinazione agli associati e/o ai
dipendenti degli eventuali utili generati dalla gestione.
• Gli eventuali profitti derivanti dall’attività svolta dalle aziende no-profit sono reinvestiti nell’attività stessa
al fine di aumentare la quantità dei servizi erogati e migliorarne la qualità.
• Le aziende no-profit nascono quale risposta ai “fallimenti” delle famiglie, dei mercati (imprese) e degli
Stati per garantire la fruizione di determinati servizi a particolari categorie di utenti e a specifiche
condizioni.
a) Destinazione dell’output
Aziende auto produttrici: la produzione è destinata a soddisfare i bisogni di coloro che le hanno costituite e
che provvedono a mantenerla in vita fornendo le risorse necessarie alla copertura dei costi.
Aziende erogatrici: la produzione è destinata a soddisfare i bisogni di coloro che vivono in condizioni di
disagio o per il miglioramento delle condizioni di vita. Esse cedono i prodotti e i servizi senza ricevere
controprestazioni o ricevendone una simbolica.
Imprese sociali: la produzione è destinata allo scambio di mercato. Esse perseguono finalità sociali quali
l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate o il soddisfacimento della domanda di beni e servizi da
parte di soggetti economicamente deboli.
• Aziende economicamente non autosufficienti: non hanno la capacità di coprire i costi con i contributi dei
destinatari, rappresentati per lo più da soggetti esterni.
• Aziende economicamente autosufficienti: coprono i costi con le quote associative versate dagli associati ai
quali è destinato l’output prodotto.
• Fondazioni pure: operano grazie a un patrimonio destinato; i destinatari sono aziende no-profit
economicamente non autosufficienti.
• realizzano la loro funzione produttiva operando, del tutto o in parte, in ambienti particolari, ove la
domanda e/o l’offerta di beni e servizi si sviluppa in forme di competizione attenuate e indirette;
• per realizzare le loro finalità istitutive possono acquisire gratuitamente la disponibilità di taluni
fattori produttivi e/o cedere gratuitamente beni e servizi a talune categorie di utilizzatori.
Forme giuridiche delle aziende no-profit
In relazione alla forma giuridica, il Codice civile prevede le seguenti tipologie di aziende no-profit:
• fondazioni
• comitati
• organizzazioni di volontariato
• imprese sociali
Le associazioni
Le associazioni sono costituite da persone che si organizzano condividendo risorse, lavoro e idee per
perseguire finalità ideali (non economiche né commerciali).
• riconosciute
• personalità giuridica
• non riconosciute
• nessun atto previsto per la costituzione: potrebbero costituirsi con un semplice accordo verbale
(sebbene di norma vengono comunque predisposti contratto di associazione, atto costitutivo e
statuto)
Le fondazioni
Sono costituite sempre mediante atto pubblico o disposizione testamentaria, da parte di uno o più
fondatori, di patrimoni vincolati al perseguimento di scopi non lucrativi.
Elemento rilevante delle fondazioni è costituito dalla presenza di un patrimonio impiegato per il
raggiungimento delle finalità dell’ente, unitamente a risorse derivanti da altre fonti.
• Fondazioni di erogazione: gestiscono il proprio patrimonio con lo scopo di distribuirne le rendite in veste
di erogazioni (grant) a soggetti terzi che compiono azioni finalizzate al raggiungimento degli scopi statutari.
• Fondazioni operative: non distribuiscono i frutti del proprio patrimonio e svolgono direttamente attività
funzionali al perseguimento degli scopi statutari.
Tale distinzione non è sempre netta poiché alcune fondazioni abbinano l’attività di erogazione ad attività
operative.
I comitati
Nei comitati, gli organizzatori e coloro che gestiscono i fondi raccolti sono personalmente responsabili della
conservazione e destinazione degli stessi.
I comitati non possono essere considerati aziende in quanto sono privi del carattere della durabilità.
• Organizzazioni di volontariato: sono disciplinate dalla legge quadro sul volontariato che riconosce «il
valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato», intendendo come tale «quella prestata in modo
personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro
anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà».
• Organizzazioni non governative: sono disciplinate dalla legge sulla cooperazione dell’Italia con i Paesi in
via di sviluppo e perseguono obiettivi di solidarietà internazionale e di sussidio a tali Paesi.
• Associazioni di promozione sociale: sono «costituite al fine di svolgere attività di utilità sociale a favore di
associati o di terzi senza finalità di lucro e nel pieno rispetto della libertà e dignità degli associati».
• Imprese sociali: sono disciplinate dal decreto legislativo 155/2006 secondo cui possono acquisire tale
qualifica «tutte le organizzazioni private che esercitano in via stabile e principale un’attività economica
organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi di utilità sociale, diretta a realizzare
finalità di interesse generale»
• Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus): la legge prevede particolari benefici fiscali a favore
delle aziende no profit, in virtù della funzione assolta.
• Fondazioni di origine bancaria: derivano dalla trasformazione in fondazioni delle Casse di Risparmio e di
altri enti creditizi pubblici mediante lo scorporo dell’azienda bancaria e il suo conferimento a una società
per azioni. Di regola, le fondazioni di origine bancaria sono fondazioni di erogazione (grant making
foundation) poiché sono dotate di patrimoni e di strutture di governo adatte a svolgere il ruolo delgrant
maker.
Operazioni di gestione tipiche delle aziende no-profit
Le liberalità costituiscono donazioni (in denaro o in natura) effettuate da persone fisiche o giuridiche con lo
scopo di sostenere le finalità istituzionali e di utilità sociale dell’azienda.
• donazioni libere: le risorse sono donate all’azienda no-profit senza alcuna prescrizione nell’impiego;
• donazioni vincolate: le risorse donate sono sottoposte, per volontà del donatore, a vincoli di destinazione
e/o di utilizzo.
• permanente;
• un provento di esercizio per le liberalità senza vincolo e per le liberalità con vincolo temporaneo inferiore
all’anno o con scopo realizzato nell’anno.
Liberalità in natura
• fattori pluriennali: presumibile valore di mercato al netto di eventuali oneri sostenuti e da sostenersi per
consentire l’immissione dei beni nel processo produttivo;
• fattori d’esercizio (beni e/o servizi): prezzi applicati in condizioni di libera concorrenza o praticati per beni
e servizi uguali o similari;
• lavoro volontario: retribuzioni erogate ai dipendenti dell’azienda o, qualora non ve ne siano, retribuzioni
previste nelle tabelle salariali relative a prestazioni e inquadramenti similari.
Liberalità in denaro e soggetto donatore
Le liberalità in denaro possono essere classificate in funzione del soggetto che effettua la donazione.
• enti pubblici nazionali e organizzazioni internazionali (es. ONU e UE per la realizzazione di specifici
progetti);
• enti pubblici locali (per l’erogazione di servizi a comunità di riferimento in base ad accordi di
collaborazione);
• individui «clienti» interni (finanziano l’azienda per la copertura dei costi dell’attività realizzata; di regola i
servizi erogati sono dedicati all’autoconsumo);
• individui «clienti» esterni (versano un corrispettivo per l’acquisizione di un bene o per la fruizione di un
servizio nei periodi di raccolta fondi fund-raising);
• è un provento pluriennale poiché è relativa a fattori pluriennali, destinati a essere utilizzati in più anni
Il capitale proprio ha la funzione di dotare le aziende no-profit del capitale necessario per realizzare i fini
istituzionali. In tali aziende assume particolare rilievo considerata la difficoltà di ottenere
autofinanziamento dalle operazioni di gestione.
Associazioni: il fondo associativo è costituito delle quote associative ed è accresciuto dalle quote versate dai
nuovi associati.
I fondatori possono distaccarsi dalla fondazione e non partecipare all’esecuzione della volontà dichiarata
nell’atto.
Le operazioni di finanziamento
Le operazioni di approvvigionamento
• Fattori d’esercizio
• Fattori pluriennali
Le operazioni di trasformazione
Nel caso delle associazioni, di norma, l’output prodotto è rappresentato dalla produzione di beni e/o
dall’erogazione (in via prevalente) di servizi legati alla promozione di iniziative, eventi e manifestazioni
rivolte a:
• Dissociazione tra chi garantisce la possibilità di acquisire beni e servizi e i destinatari dei servizi
erogatiother help.
Nel caso di cessione gratuita dell’output, non si configura alcun afflusso di risorse monetarie; pertanto, ai
fini della dinamica dei valori, nulla si rappresenta.
Nelle fondazioni operative, l’output (beni e servizi) è destinato gratuitamente o dietro corrispettivo
simbolico alla collettività.
Le fondazioni erogative erogano mezzi monetari ad altri soggetti, di norma altre aziende no-profit, che si
impegnano direttamente nella realizzazione dei progetti di utilità pubblica destinati alla collettività.