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NON PROFIT

Definizione di non profit → non profit – terzo settore – privato sociale

Il settore non profit è chiamato anche Terzo Settore per distinguerlo dal Primo Settore rappresentato dallo Stato e in
contrapposizione al Secondo Settore rappresentato dalle società commerciali, quelle for profit.

Con il termine non profit (e no profit) si indicano abitualmente tutte le organizzazioni che pur operando nei più svariati ambiti del
sociale e del civile, dall’assistenza all’ istruzione, dalla sanità alla ricerca scientifica, dalla cultura allo sviluppo economico, hanno in
comune la caratteristica o vincolo di non distribuzione di eventuali utili ai propri soci. E’ perciò che tali organizzazioni sono anche
definite “senza scopo di lucro”.

La locuzione “non-profit” sottintende che l'organizzazione abbia finalità solidaristiche, che non vi sia distribuzione di utili ai soci, che
anzi qualsiasi utilità prodotta (anche nella forma di beni o servizi) sia destinata con carattere di esclusività in favore di terzi, e che
non svolga attività commerciali se non limitatamente ad azioni meramente strumentali al conseguimento degli scopi sociali.

AZIENDE NON PROFIT


Una “organizzazione non a scopo di lucro” è una organizzazione che, non avendo scopi di lucro, e non essendo destinata alla
realizzazione di profitti, reinveste gli utili interamente per gli scopi organizzativi.

Gli enti che compongono il mondo del non profit si differenziano sostanzialmente nella loro struttura, distinguendosi per tipologia e
status giuridico. In particolare, fino ad ora la nostra legislazione italiana ha disciplinato differenti tipi di organizzazioni private che
operano senza fini economici con finalità solidaristiche:
- associazioni
- fondazioni ( e le fondazioni ex bancarie)
- organizzazioni non governative (ONG)
- organizzazioni di volontariato
- cooperative sociali
- comitati
- istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza

Modelli di azienda non profit:


1) Modello “associativo”
L’attività si sviluppa mediante l’attività di un gruppo di persone.
Es: ONG, associazioni sportive dilettantistiche

2) Modello “fondativo”
L’attività si sviluppa mediante l’uso di un certo patrimonio.
Es: fondazioni, comitati

3) Modello “imprenditoriale”
L’attività si sviluppa mediante un’attività di tipo imprenditoriale.
Es: cooperative sociali, imprese sociali
Le caratteristiche gestionali e i connotati del non profit:

1) Natura sociale dell’attività svolta e dei prodotti


- attività esclusivamente “non profit”
- attività condivise tra pubblico e non profit
- attività in concorrenza tra pubblico, non profit ed imprese
- attività di natura ibrida (e difficilmente classificabile nel settore non profit)

2) Natura dei destinatari e posizione nella governante


- destinatari:
- membri dell’organizzazione (ES: “Noi Associazione”→ attività ricreative per gli iscritti)
- specifiche ed individuate categorie di soggetti (ES: “Caritas”→ attività di assistenza agli indigenti)
- collettività nel suo complesso (ES: “FM Misericordie”→ attività di primo soccorso su specifici territori)

3) Non distribuibilità dei risultati reddituali positivi


- si possono rilevare utili. Non possono essere distribuiti ma devono venire destinati e reinvestiti nel potenziamento
dell’attività

4) Natura privatistica del soggetto giuridico


- l’ANP assume una forma giuridica di natura privatistica (non pubblica).
Forma giuridica → associazioni, fondazioni , organizzazioni di volontariato, ONG, cooperative sociali, comitati, istituzioni
pubbliche di assistenza e beneficienza.

5) Peculiare struttura dei componenti positivi di reddito


- le ANP operano in “mercati” molto particolari; i componenti positivi di reddito si ottengono da:
- ricavi di vendita delle prestazioni offerte (a condizioni di mercato / a tariffa / gratuitamente)
- trasferimenti e contributi da parte dello Stato o EP (compenso per prestazioni offerte in convenzione / a fondo perduto)
- donazioni da parte di privati (famiglie, imprese, fondazioni, ecc…)

6) Incidenza del volontariato


- le ANP solitamente godono di:
- risorse ottenute a titolo gratuito (ES: immobile concesso in comodato)
- lavoro volontario (a livello operativo e/o dirigenziale. Può riguardare solo alcune funzioni aziendali /
può coesistere con il lavoro dipendente / può costituire la quasi totalità del lavoro nell’ambito dell’azienda)

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