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Lo Stato assoluto viene superato dallo Stato liberale che si basa sul principio della

divisione dei poteri e della pluralità degli organi costituzionali, sul riconoscimento di diritti
civili e politici e sul principio dell'uguaglianza formale. Lo Stato liberale entra in crisi alla
ne del XIX secolo quando le masse contadine operaie iniziarono a rivendicare con forza il
loro diritto di partecipare realmente e non solo teoricamente alla vita politica, dopo aver
ottenuto l'uguaglianza formale ovvero i diritti civili e politici i cittadini lottano per
conquistare i diritti sociali e attuare quindi l'uguaglianza sostanziale ovvero il
riconoscimento dei diritti sociali, quest'ultimo momento segna il passaggio dallo stato di
diritto al welfare State o stato sociale. Il Welfare State inizia a delinearsi in Inghilterra alla
ne del XIX secolo con la nascita di un forte movimento sindacale che ottiene dallo Stato
l'impegno intervenire in settori no ad allora trascurati in modo da assicurare i diritti
sociali e con il New Deal elaborato da Roosevelt che prevedeva una forte espansione
della spesa pubblica. lo Stato sociale si a erma poi nei paesi democratici occidentali
dopo la seconda guerra mondiale. il welfare State vuole assicurare a ogni cittadino i diritti
sociali aumentando quindi la spesa pubblica nella sanità nella previdenza nell'istruzione
nelle opere pubbliche ma questa spesa se in incrementata molto può portare al debito
pubblico. Lo Stato sociale è detto anche stato del benessere assume come principale
prerogativa a quella della promozione sicurezza del benessere sociale ed economico di
tutti i cittadini, in particolare il politico Ferrara a erma che il welfare è l'insieme delle
politiche pubbliche tramite le quali lo Stato fornisce protezione assistenza e sicurezza
sociale ai propri cittadini introducendo diritti sociali e doveri di contribuzione nanziaria
(articolo 53 della costituzione nonché terzo pilastro del welfare State) .Per quanto riguarda
l'Italia a seguito di un confronto con gli altri paesi europei si nota come la spesa sociale
sia in linea con la media dei 27 paesi appartenenti all'Unione Europea, ovviamente nei
diversi paesi la spesa sociale è composta diversamente, lo Stato sociale italiano si
caratterizza per un'elevata spesa pensionistica essendo un paese in particolar modo
regione Liguria con un tasso di invecchiamento altissimo, insieme alle spese per le
pensioni un altro fattore molto alto in Italia è la spesa per la sanità, bassa invece è la
spesa per le famiglie. lo Stato sociale in generale soprattutto l'Italia spende moltissimo
per la sanità in particolare per l'assistenza sociale e la previdenza sociale. l'articolo 34
della carta UE riconosce il diritto di accesso alle prestazioni di sicurezza sociale e ai
servizi sociali che assicurano protezioni in casi qual è la maternità la malattia gli infortuni
sul lavoro e la previdenza o alla vecchiaia oltre che in caso di perdita del posto di lavoro.
L'articolo 32 della costituzione sancisce che la Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite
agli indigenti. Dunque in totale contrasto con la nanza neutrale il Welfare State vuole
garantire a tutti i cittadini il diritto all'assistenza alla salute all'istruzione al lavoro, questo è
possibile solamente aumentando la spesa pubblica, fra i vari aspetti positivi
dell'incremento della spesa bisogna sottolineare il potenziamento dei servizi servizi
pubblici con la creazione di un sistema di sicurezza sociale e di ridistribuzione del reddito
ma oltre a ciò sono presenti anche e etti negativi come l’eccessiva espansione del debito
pubblico. lo Stato sociale cerca di assicurare un sistema di sicurezza sociale mediante la
previdenza sociale e l'assistenza sociale. Per quanto riguarda la previdenza sociale i
lavoratori devono essere tutelati non solo sul posto di lavoro e non solo per il periodo in
cui sono in grado di lavorare ma anche in caso di infortunio o malattia in eredità o
vecchiaia di disoccupazione volontaria. L'articolo 38 della costituzione a erma che la
previdenza sociale si basa su assicurazioni sociali obbligatorie nanziate con contributi
versati in parte dei lavoratori e in parte dai datori di lavoro. I due maggiori istituti
previdenziali italiani sono l'Inps e l'Inail, l'Inps e l'Istituto nazionale della previdenza
sociale che assicura il lavoratore in caso di malattia o invalidità in età pensionistica e
versa la cassa integrazione guadagni ai lavoratori temporaneamente sospesi dalle
imprese mentre l'Inail è l'Istituto nazionale per le assicurazioni contro l'infortuni sul lavoro
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e assicura quindi le prestazioni mediche e di riabilitazione in casi di infortuni sul lavoro. il
nostro paese non tutela solo il lavoratori ma cerca di assicurare anche l'assistenza sociale
per tutti i cittadini la costituzione in particolare stabilisce che ogni cittadino inabile al
lavoro e senza mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza
sociale articolo 38 Cost. Nel 1978 è stata approvata la riforma sanitaria basata sul
principio dell'assistenza sanitaria gratuita che doveva migliorare la qualità della vita delle
persone , la riforma ha istituito il servizio sanitario nazionale, successivamente sono
stati introdotti dei ticket che il cittadino deve pagare in base alla propria capacità
contributiva per usufruire di determinate prestazioni. La spesa sociale dovrebbe puntare
in particolar modo a migliorare la situazione delle persone a rischio povertà o esclusione
sociale si delinea però una limitata capacità della spesa sociale italiana di combattere
e cacemente povertà ed esclusione sociale. Tra i numerosi problemi ostacoli uno è la
dicotomia nord-sud dunque la continua disparità fra le regioni del Nord ricche e le regioni
del sud più povere. l'Italia ha sempre rivestito un ruolo importantissimo sul piano
dell'assistenza e della previdenza sociale ma manifestandosi con politiche poco e cienti,
l'elevata spesa che le persone devono a rontare per la sanità sta ormai cancellando il
principio dell'assistenza sanitaria gratuita infatti il cittadino è costretto a rivolgersi sempre
più spesso alle strutture private a causa del sovra ollamento di quelle pubbliche.
Negli ultimi decenni del XX secolo si è avuta un'espansione incontrollata della spesa
pubblica che ha portato alla crisi dello Stato sociale questo aumento della spesa
consegue a un inasprimento del prelievo scale che ricade sull'intera collettività ma
soprattutto sul debito pubblico che porta enormi problemi. Proprio a seguito di questa
crisi dello Stato sociale si sviluppa il terzo settore. Il terzo settore è stato radicalmente
riformato e fra le numerose norme introdotte si fa riferimento soprattutto al decreto
legislativo 3 luglio 2017 che introduce il codice del terzo settore. Il terzo settore è
alternativo sia allo Stato che al mercato e lo sviluppo di quest'ultimo nasce dalla
considerazione che i due operatori non arrivano dappertutto. il terzo settore è no pro t
dunque è composto da numerosi enti che svolgono attività senza scopo di lucro. Il terzo
settore dunque è un nuovo operatore economico che si posiziona tra lo Stato basato sulla
solidarietà e il mercato basato sull'e cienza produttiva. In un normale sistema economico
i bisogni del cittadino vengono soddisfatti da tre operatori lo Stato le imprese dunque il
mercato e il terzo settore. In base all'articolo quattro del codice del terzo settore sono enti
del terzo settore le organizzazioni di volontariato, le associazioni, le fondazioni, le imprese
sociali incluse le cooperative sociali, le associazioni di promozione sociali, gli enti
lantropici, le reti associative e le società società di mutuo soccorso. Un esempio
importantissimo di ente del terzo settore sono le ONG ovvero organizzazioni non
governative come per esempio Amnesty International o quelle organizzazioni che vanno a
soccorrere i migranti , argomento molto dibattuto .Tutti gli enti del terzo settore sono
costituiti per il perseguimento senza scopo di lucro di nalità civiche solidaristiche e di
utilità sociale mediante lo svolgimento di una più attività di interesse generale in forma di
azione volontaria e erogazione di denaro beni o servizi di mutualità di produzione o di
scambi sempre di beni e servizi, mentre non sono enti del terzo settore le amministrazioni
pubbliche o i sindacati le associazioni politiche. Articolo 11 del codice del terzo settore
stabilisce che gli enti del terzo settore devono devono iscriversi nel registro unico
nazionale del terzo settore per godere e accedere alle agevolazioni a essi riservate.
Registro istituito presso il ministero del lavoro e delle politiche sociali, è gestito su basi
territoriale ed è pubblico dunque è accessibile a tutti gli interessati. In base all'articolo
cinque del codice del terzo settore gli enti del terzo settore devono esercitare in via
esclusiva e principale uno o più attività di interesse generale per il perseguimento senza
scopo di lucro di nalità civiche solidaristiche e di utilità sociale. Tra le varie attività di
interesse generale sono presenti interventi e servizi sociali, educazione e istruzione,
bene cenza promozione della cultura, tutela dei diritti umani o adozioni internazionali. Un
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altro esempio di attività che gli enti svolgono in particolare per nanziare le proprie attività
è la raccolta fondi, gli enti del terzo settore possono realizzare attività di raccolta fondi
anche mediante sollecitazione al pubblico attraverso le erogazione di beni o servizi. gli
enti possono ottenere dei pro tti ma gli utili devono essere reinvestiti in attività di
interesse generale e non possono essere distribuiti quindi sotto nessuna forma, una
parziale eccezione però va alle imprese sociali. Tra gli enti presenti nel terzo settore
esistono gli organizzazioni di volontariato che sono ormai presenti in ogni parte del
mondo. l'articolo quattro della costituzione a erma che tutti devono contribuire al
progresso materiale e o spirituale della società e dunque visto che l'articolo uno a erma
che la costituzione è basata sul lavoro il cittadino può concorrere per esempio nel terzo
settore come volontario. L'articolo 17 del codice del terzo settore a erma che il volontario
è una persona che per sua libera scelta decide di svolgere un'attività in favore della
comunità e dunque del bene comune per il tramite di un ente del terzo settore mettendo a
disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni
delle persone delle comunità bene ciarie della sua azione che deve essere personale
spontanea e gratuita e ovviamente senza ni di lucro esclusivamente per ni di
solidarietà. organizzazione di volontariato sono enti costituiti in forma di associazione
riconosciuta o non riconosciuta da un numero non inferiore a sette persone siche o a tre
organizzazioni di volontariato per lo svolgimento di una più attività di interesse generale.
gli organizzazione di volontariato possono assumere la forma giuridica che più ritengono
opportuna ma deve essere espressamente presente nell'atto costitutivo o nello statuto
l'assenza dei ni di lucro, la democraticità della struttura associativa, le eletti delle cariche
associative, la gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti i criteri per l'ammissione e
l'esclusione degli aderenti. L'attività prestata deve essere personale spontanea e gratuita
e dunque non può essere retribuita in alcun modo ma al volontario possono essere
rimborsate dall'ente soltanto le spese e ettivamente sostenute per l'attività prestata.
L'articolo articolo 33 del codice del terzo settore precisa che l'organizzazione di
volontariato può avvalersi di lavoratori dipendenti o di prestazioni di lavoro autonome.
come per i lavoratori dipendenti gli enti del terzo settore che si avvalgono di volontari
devono assicurarli contro gli infortuni e le malattie connesse alle attività svolte nonché per
la responsabilità civile verso i terzi, lo Stato però aiuta questi enti poiché le coperture
assicurative sono interamente nanziate da quest’ultimo. gli organizzazioni di volontariato
come molti altri enti possono ricavare le proprie risorse economiche attraverso lo
svolgimento di attività da fonti diverse come donazioni raccolte fondi o contributi pubblici
e privati. altri due enti molto importanti sono le associazioni e le fondazioni. le
associazioni sono costituite da una pluralità di persone che cercano di raggiungere un
interesse comune senza nalità di lucro il patrimonio dell'associazione è solamente un
mezzo per conseguire lo scopo comune infatti nell'associazione prevale elemento
personale, un esempio è l'Avis l'associazione italiana volontaria del sangue che si basa
sul volontariato delle singole persone o la lotta alle leucemie altri esempi di associazioni
solo Lion e Rotary. le associazioni possono essere riconosciute e quindi sono persone
giuridiche che devono essere costituite con atto pubblico o non riconosciute e dunque
non sono persone giuridiche ma hanno ordinamento interno che de niscono lo scopo e
hanno un’amministrazione che regola gli accordi tra gli associati. mentre le fondazioni
sono riconosciute da un complesso di beni destinata ad uno scopo che deve essere
socialmente culturalmente rilevante. Le persone siche che compongono la fondazione
devono solo gestire il patrimonio per raggiungere gli obiettivi sociali poiché nella
fondazione prevale elemento patrimoniale, un esempio ne è la fondazione italiana per la
ricerca sul cancro, un altro esempio importantissimo è il FAI , fondo ambiente italiano a
cui venne donata la villa Laura Ospedaletti con all'interno tutti i beni culturali della
famiglia. Gli enti del terzo settore di maggiori rilevanza sono le imprese sociali e le
cooperative sociali. le imprese sociali si colloca ad un livello intermedio tra il settore
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pubblico e privato, gli enti pro t si occupano di moltissimi attività tutte con nalità sociale.
le imprese sociali producono i beni detti relazionali che sono direttamente collegati
all'architettura su cui si basa ogni società si civile. Possono acquisire quali ca di imprese
sociali tutti gli enti costituiti in forma di società che esercitano in via stabile e principale
un'attività di impresa di interesse generale senza scopo di lucro e per nalità civiche e
solidaristiche di utilità sociale favorendo il più ampio coinvolgimento dei lavoratori e in
generale dei soggetti interessati all’attività. non possono invece acquisire la quali ca di
imprese sociali le imprese formate da un solo socio quindi da un'unica persona sica e le
amministrazioni pubbliche. l'impresa sociale esercita in via stabile principale uno più
attività di interesse generale per il perseguimento di nalità civiche e solidaristiche e di
utilità sociale, in via principale signi ca che deve generare almeno il 70% dei ricavi
complessivi. essendo un terzo settore però non può ridistribuire gli utili tra i soci tuttavia è
prevista un'eccezione perché il decreto legislativo del 2017 introduce la possibilità per le
imprese sociali di distribuire una quota inferiore al 50% degli utili in due casi in primo
luogo se l'impresa sociale è costituita in forma di società e quindi può destinare una
quota di utili all'aumento del proprio capitale sociale in secondo luogo l'impresa sociale
può destinare una quota di utili a erogazioni gratuite in favore di altri enti del terzo settore.
l'impresa sociale deve essere costituita con atto pubblico mentre le modalità di
ammissione e esclusione dei soci devono essere regolati secondo il principio di non
discriminazione. l'impresa sociale deve prevedere adeguate forme di coinvolgimento degli
stakeholder che sono coloro o che tengono le quote di maggioranza, devono quindi
prevedere un meccanismo di partecipazione mediante il quale gli utenti direttamente
interessati possano esercitare una in uenza sulle decisioni dell'impresa sociale. I
lavoratori dell'impresa sociale hanno diritto diritto al trattamento economico normativo
non inferiore a quelli previsti nel contratto collettivo di lavoro e il numero dei volontari non
può superare quello dei lavoratori dipendenti inoltre l'impresa sociale come per i lavoratori
dipendenti all'obbligo di tutelare i volontari per gli infortuni e le malattie connesse alle
attività nonché per la responsabilità civile verso i terzi. tra l'impresa sociali sono inclusi le
cooperative sociali che sono regolate dalla legge del 1991 disciplina delle cooperative
sociali. Le cooperative sociali sono società mutualistiche nate per soddisfare i video dei
singoli soci in vari settori a condizione più vantaggiose rispetto a quelle che si possono
trovare sul mercato. Le cooperative sociali hanno l'obiettivo di soddisfare un bisogno
collettivo cioè un interesse generale ed è per questo che sono imprese sociali. In base
alla legge del 1991 le cooperative sociali sono imprese nalizzate al perseguimento degli
interessi generali in particolare alla promozione umana e all'integrazione sociale.
quest'ultime si dividono in due grandi gruppi le cooperative sociali tipo a che svolgono
attività di servizi sociosanitari ed educativi servizi sociali come i centri di aggregazione per
i ragazzi centri per gli anziani servizi sanitari servizi servizi educativi per la formazione.
L'istruzione inferiore in partita per almeno otto anni è obbligatorio e gratuita in base
all'articolo 34 che stabilisce inoltre inoltre che la scuola è aperta a tutti si tratta del
principio dell'uguaglianza formale nel campo dell’istruzione. l'istruzione è un diritto è
un'opportunità importantissima e l'Italia come Stato sociale sottolinea l'importanza di
quest'ultima come strumento per aumentare la consapevole partecipazione alla vita
sociale. Mentre il secondo tipo sono le cooperative sociali di tipo B che svolgono attività
produttive nalizzate all'inserimento di persone svantaggiate dunque possono svolgere
tutte le attività purché queste siano nalizzate all'inserimento in particolare nell'ambito
lavorativo di determinate persone svantaggiate come per esempio ex tossicodipendenti o
ex alcolisti e che quindi vengono solitamente ri utate dalla società. un esempio di
lavoratori dipendente per le cooperative sociali sono le educatrici che hanno lo scopo di
assistere e aiutare i ragazzi con problematiche particolari, è presente poi l'ancora che è
una cooperativa per gli ex tossicodipendenti.
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Il benessere collettivo quindi deve essere raggiunto attraverso una stretta cooperazione
fra lo Stato e l'individuo, un paese moderno non può fare a meno dello Stato sociale, che
ha rappresentato una grande conquista per i cittadini però di fronte alle nuove s de,
l'invecchiamento della popolazione e al cambiamento dei ruoli fra uomini e donne lo Stato
deve rivedere il modello nora utilizzato anche in vista del futuro.
Sono presenti poi altri enti appartenenti al terzo settore come le associazioni di
promozione sociale, costituiti in forma di associazioni riconosciute non riconosciute da un
numero non inferiore a sette persone siche o a tre associazioni di promozione sociale
per lo svolgimento in favore dei propri associati di una o più attività avvalendosi in modo
prevalente dell'attività di volontariato. gli enti lantropici invece sono enti costituiti in
forma forma forma di associazione riconosciuta o di fondazione al ne di erogare denaro
beni beni o servizi, traggono le loro risorse economiche soprattutto attraverso contributi
pubblici privati dalle donazioni o raccolte fondi. Le reti associative invece sono enti
costituiti in forma di associazione riconosciuta o non riconosciuta che svolgono attività di
coordinamento rappresentanza promozione supporto di altri enti del terzo settore allora
associate. in ne le società di mutuo soccorso risalgono ad una legge del 1886 con la
nascita delle società penale di mutuo soccorso si tutelavano i lavoratori che trasferivano
su questi il rischio di eventi dannosi come infortunio o malattie. Dal secondo dopo guerra
le società di mutuo soccorso hanno continuato a tutelare cittadini spostando la loro
attenzione verso l'assistenza sanitaria integrativa. L'articolo 42 del codice del terzo
settore a erma che le società di mutuo soccorso possono trasformarsi in associazioni o
in associazioni di promozione sociale.
Dal 2014 a seguito di una direttiva dell'Unione Europea il bilancio sociale è diventato
obbligatorio nelle imprese con più di 500 dipendenti e dunque ancora facoltativo in
moltissime imprese. il bilancio sociale può essere redatto sia delle imprese pro t che dalle
imprese no pro t in particolare in quest'ultime rilevante l’importanza. il bilancio sociale
deve avere cadenza annuale deve abbracciare tutto l'esercizio sociale può essere redatto
in forma libera purché vengono seguiti i criteri che permettono al confronto tra i bilanci
delle varie imprese. Il bilancio deve descrivere nel modo più analitico possibile tutte le
ragioni per cui determinate spese sono state e ettuate, l'obiettivo è quello di ra orzare la
percezione pubblica e di rendere più trasparente se possibile tutti quegli enti del terzo
settore.
Insieme al bilancio sociale è presente anche il codice etico che è molto importante
nell'imprese pro t ma è fondamentale in quelle no pro t, è una carta costituzionale
dell'impresa, una carta dei diritti e dei doveri morali che de nisce la responsabilità etiche
e sociali di ogni partecipante all'attività imprenditoriale. il codice è e cace poiché un
mezzo con cui le imprese possono prevenire comportamenti irresponsabili o illeciti da
parte di chi opera in nome e per conto dell’impresa. Il codice etico è formato dai principi
etici generali da rispettare, dalle norme etiche, dagli standard etici di comportamento
quindi l'uguaglianza la diligenza la tutela l'onestà alla riservatezza e le sanzioni previste
per chi viola tale codice.
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