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1.

Da Bismarck a Thatcher: la nascita e l'evoluzione del welfare state


2. Che cos'è il welfare state
3. Teorie del welfare: fattori esplicativi e sua evoluzione
a. L'approccio dei rischi sociali
b. L'approccio strutturale
c. L'approccio delle coalizioni di classe
d. L'approccio istituzionale
4. Osservazione conclusiva

Da Bismarck a Thatcher: la nascita e l'evoluzione del welfare state

La nascita del welfare state è strettamente legata allo sviluppo della società industriale nel XIX secolo.
L'industrializzazione portò alla creazione di grandi centri urbani dove si concentrava una numerosa classe operaia,
costretta a vivere in "condizioni di estrema povertà e precarietà igienico-sanitaria" (testuale). Gli operai, incluse
donne e bambini, erano sottoposti a durissimi ritmi di lavoro, anche 16 ore al giorno, e bassissimi salari, "in assenza
di tutele e diritti".

Di fronte a questa nuova e drammatica "questione sociale", lo stato liberale dell'epoca non era assolutamente
attrezzato per rispondere in modo adeguato. I pochi interventi pubblici erano rivolti solo ai poveri ritenuti
"meritevoli", mentre la maggioranza degli indigenti veniva abbandonata a sé stessa.

Così, nel 1881, il cancelliere prussiano Otto von Bismarck varò il primo sistema pubblico di assicurazione sociale, che
garantiva gli operai da alcuni rischi fondamentali come malattia, invalidità e vecchiaia. Con questa innovazione
pionieristica, lo stato cominciò ad intervenire direttamente nella sfera sociale ed economica, superando i limiti del
laissez-faire liberale. L'obiettivo di Bismarck era "depotenziare le incipienti proteste sociali e la forte conflittualità
operaia" (testuale).

Nei decenni seguenti, il welfare state si sviluppò in tutti i paesi europei, sostenuto sia dalle lotte operaie e sindacali
per ottenere maggiori diritti e tutele, sia dall'affermarsi dei partiti socialisti e laburisti e dall'allargamento del
suffragio.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, in Gran Bretagna, l'economista Lord Beveridge elaborò un piano che teorizzava
l'introduzione di uno "stato sociale universalistico", fondato sul principio "dalla culla alla tomba". I servizi sociali
dovevano essere garantiti a tutti i cittadini.

Il welfare state conobbe la sua massima espansione nel dopoguerra, negli anni 1950-70 del boom economico. Si
affermò il modello della "piena occupazione e dei diritti sociali" (testuale).

A partire dagli anni '80 questo modello entrò però in crisi. Con l'elezione della conservatrice Margaret Thatcher in
Gran Bretagna, iniziò una stagione di attacco da parte del pensiero neoliberale, che vedeva nel welfare uno spreco
improduttivo e un freno alla competitività.

Da allora il welfare ha conosciuto alterne vicende, tra tentativi di ristrutturazione e resistenze al cambiamento da
parte di gruppi sociali e categorie professionali che temevano di perdere diritti acquisiti. Il dibattito sul suo futuro è
tuttora aperto.
Titolo: Teorie del welfare

Capitolo 1: Da Bismarck a Thatcher

Il capitolo inizia descrivendo l'apertura dell'era della politica sociale pubblica in Germania nel 1881, con
l'introduzione del sistema obbligatorio di sicurezza sociale. Questa iniziativa, che coinvolse anche altri paesi
dell'Europa occidentale, rappresentò il nucleo istituzionale dello stato assistenziale. Il welfare state nacque come
risposta ai nuovi bisogni sociali generati dalla crescita dell'economia capitalistica e alle difficili condizioni di lavoro e di
vita della classe operaia. Fu un'innovazione rivoluzionaria nel contesto delle società industriali dell'Ottocento.

Capitolo 2: Che cos'è il welfare state

Il welfare state è un'invenzione delle società capitalistiche che si basa sul concetto di sicurezza sociale fornita dallo
Stato. Esso si sviluppò come risultato delle due grandi rivoluzioni delle società moderne: la nascita delle democrazie
nazionali dopo la Rivoluzione francese e il forte sviluppo del capitalismo durante la Rivoluzione industriale. Il welfare
state si proponeva di garantire un elevato livello di sicurezza sociale ai cittadini attraverso servizi sanitari universali,
un reddito minimo di sopravvivenza e un sistema di assicurazioni sociali per pensione, invalidità, disoccupazione e
malattia.

Capitolo 3: Teorie del welfare: fattori esplicativi e sua evoluzione

Il welfare state si è evoluto nel corso dei decenni successivi alla Seconda guerra mondiale, diventando un elemento
fondamentale e irrinunciabile delle società dell'Europa occidentale. Durante questo periodo di relativa pace
internazionale e crescita economica, il welfare state si è espanso e consolidato, assumendo la sua forma "classica". Lo
Stato ha assunto un ruolo centrale nella pianificazione, gestione e distribuzione dei benefici e dei servizi di welfare.
Questa fase di espansione e consolidamento del welfare state ha contribuito a ridefinire il rapporto tra Stato, società
e mercato.

Connessioni logiche tra i paragrafi:

Il primo paragrafo del capitolo 1 descrive l'apertura dell'era della politica sociale pubblica in Germania nel 1881 e la
creazione del sistema obbligatorio di sicurezza sociale. Questo evento segna l'inizio del welfare state e rappresenta
una risposta ai nuovi bisogni sociali generati dall'economia capitalistica.

Il secondo paragrafo del capitolo 1 spiega che il welfare state è un'invenzione delle società capitalistiche e si basa sul
concetto di sicurezza sociale fornita dallo Stato. Questo concetto si è sviluppato in risposta alle nuove esigenze delle
società di massa regolate dall'economia di mercato e alle idee democratiche che attribuiscono allo Stato un ruolo di
regolazione e intervento nei rapporti sociali ed economici.

Il capitolo 2 si collega al capitolo 1, approfondendo il concetto di welfare state. Descrive i principi fondamentali del
welfare state, come i servizi sanitari universali, il reddito minimo di sopravvivenza e le assicurazioni sociali. Questi
principi sono stati formulati nel famoso rapporto di Lord Beveridge presentato al parlamento inglese nel 1942.

Il capitolo 3 si collega al capitolo 2, esplorando l'evoluzione del welfare state dopo la Seconda guerra mondiale.
Descrive come il welfare state si sia consolidato diventando un elemento stabile nelle società dell'Europa occidentale.
Sottolinea inoltre il ruolo centrale dello Stato nella pianificazione, gestione e distribuzione dei benefici e dei servizi di
welfare.

Le connessioni logiche tra i capitoli evidenziano il processo storico di nascita e sviluppo del welfare state, dalla sua
introduzione in Germania nel 1881 fino alla sua consolidazione nei decenni successivi alla Seconda guerra mondiale.
Nel capitolo 3 del libro "Teorie del welfare", vengono presentate le diverse teorie che cercano di spiegare la nascita e
l'evoluzione del welfare state nel corso del tempo. Queste teorie offrono diverse prospettive sulle ragioni per cui il
welfare state si è sviluppato e ha assunto una posizione centrale nelle società moderne.

Una delle teorie spiega che il welfare state è emerso come risposta ai cambiamenti economici e sociali causati dalla
Rivoluzione industriale. Con l'aumento dell'industrializzazione, si sono verificate condizioni di lavoro precarie e
iniquità sociale, creando la necessità di interventi governativi per garantire la sicurezza sociale ai cittadini. Il welfare
state è stato quindi visto come uno strumento per mitigare gli impatti negativi dell'economia di mercato e per fornire
protezione ai lavoratori.

Un'altra teoria sostiene che il welfare state sia nato come risultato delle lotte sociali e dei movimenti dei lavoratori.
Le organizzazioni sindacali e i partiti politici dei lavoratori hanno lottato per ottenere miglioramenti nelle condizioni di
lavoro e nella distribuzione delle risorse. Queste lotte hanno portato alla creazione di politiche di welfare che
garantivano una maggiore equità sociale e un migliore tenore di vita per i cittadini.

Alcune teorie evidenziano anche il ruolo delle ideologie politiche nell'instaurazione del welfare state. L'idea di
garantire una sicurezza sociale universale è stata influenzata da idee come il socialismo, che promuoveva
l'uguaglianza economica, e il liberalismo sociale, che sottolineava l'importanza di un intervento governativo per
garantire il benessere e la giustizia sociale.

Inoltre, le teorie del welfare state includono anche fattori economici, come la crescita economica e la disponibilità di
risorse finanziarie, che possono influenzare la capacità dello Stato di fornire servizi di welfare.

Complessivamente, il capitolo 3 esplora queste diverse teorie per offrire una comprensione più completa delle
ragioni per cui il welfare state è emerso e si è evoluto nel corso del tempo. Queste teorie sottolineano l'importanza
dei cambiamenti economici, delle lotte sociali, delle ideologie politiche e dei fattori economici nel plasmare il welfare
state come lo conosciamo oggi.

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