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EDUCAZIONE CIVICA

L’Unione Europea è un'organizzazione sovranazionale sia politica che economica che comprende un
numero grande di paesi che sono indipendenti e democratici. Garantisce la libera circolazione di
persone, merci, capitali. L’UE fornisce una cittadinanza europea, che è giunta poi tardi del mercato, e
un mercato europeo poiché c’è una volontà di crearne uno comune. Ha compiti di pace, lotte contro
l’alfabetismo, contro discriminazione, razzismo ecc. ha nei suoi principi il progresso scientifico,
culturale. Sono valori ampi da economici a culturali: ha tanti ambiti di competenza. Il primo passo per la
nascita risale al 1950 che è un anno che vede Schuman, ministro francese degli Esteri, che propone la
CECA, comunità europea di carbone e acciaio, che permette la libera circolazione di carbone e acciaio.
Fu un grande contributo economico. Infatti la guerra mondiale era scoppiata perché si contendevano
giacimenti ecc. ha scopo economico e di pace. Produce ma per la pace. Nasce nel 51 e ne fanno parte
Italia, Francia, la Germania dell’Ovest, paesi del Benelux ovvero Belgio, Lussemburgo e Olanda. Nel
1957 a Roma nasce la CEE ovvero comunità economica europea da parte degli stessi paesi della ceca
perché non basta far circolare carbone e acciaio perché bisogna avere un mercato comune per tutte le
merci. Poi si sono aggiunti paesi, oggi 27 e l’ultimo ad essere unito è la Croazia. La comunità europea
ha regole che vanno seguite. Molti paesi vorrebbero far parte dell’Unione come Albania, Macedonia
ecc. e anche Turchia di cui si discute il governo democratico di Erdogan di cui alcuni tratti hanno fatto
indietreggiare l’Ue. Si entra nell'UE se si seguono regole di tipo economico delineate nel 1992, anno di
fondazione dell'UE, modificazione della CEE, che non è più solo economica ma è politica. Diventa
stato sovranazionale e fissa parametri e regole che gli Stati devono osservare come target rispetto
all’istruzione, per le banche, diritti ecc. il trattato di Maastricht sottolinea anche la EU non è solo
mercato comune ma anche la moneta comune (si passa dalla moneta nazionale a europea). Porta
avanti politiche ambientali, universitari come il progetto Erasmus caratterizzati dal LLL ovvero long life
learning. Prevede aiuti e sussidi tra i paesi. L'UE collabora in questioni di giustizia internazionale:
sistema di polizia internazionale e sistema tribunale che disciplina le corti di giustizia degli Stati. La
questione monetaria è calda perché in tutti i paesi c’è un’area euro, l'Inghilterra però tenne la sterlina.
Con la Brexit sono usciti dall’UE nel 2020 per gli altri costi dell’EU. Si paga per il parlamento europeo e
parallelamente per quello del proprio stato. Il passaggio da moneta nazionale all’euro ha richiesto
sacrifici economici perché sono stati indicati parametri per avere la moneta tra cui non ci deve essere
una misura superiore al 3% tra PIL e deficit. Spesso i paesi sono in deficit. Se non rispettano i
parametri ci sono sanzioni. C’è rapporto tra PIL e debito pubblico che non superi il 60%. Italia e Belgio
furono inizialmente esentati per poi essere rimessi. Controlla anche il tasso di inflazione dei paesi
membri che non deve superare 1.5% rispetto ai paesi più virtuosi. Altro parametro è il tasso di sconto
ovvero il tasso di interesse praticato dalle banche nazionali che non può essere sopra il 2% rispetto a
quello dei paesi più virtuosi. Per entrare nell’Ue non bisogna avere fluttuazione nell’inflazione ovvero
garantire la forza della moneta che è decretata dall’economia di tutti paesi che ne fanno parte. Nel
2004 è stata adottata una costituzione europea, prima c’era solo uno statuto. Le istituzioni previste
sono 7 e ad operare nell'Ue anche le agenzie europee decentrate che supportano le istituzioni. Sono:
commissione europea a Bruxelles che è formata da un commissario per ogni stato (27) e il compito ha
valore esecutivo, il presidente della commissione è nominato dalla popolazione europea; parlamento
europeo (camera bassa) in carica per 5 anni, uguale a quello prima ma potere legislativo che condivide
con il consiglio (camera alta); il consiglio dell’UE prende decisioni più importanti e ha un
rappresentante per ogni stato che si occupa della stessa materia in ogni stato. La presidenza europea
è data a uno dei leader degli Stati e ruota per 6 mesi. Il consiglio europeo ha tutti i capi degli Stati e c’è
un membro per ogni commissione europea. Il presidente nominato dal consiglio è in carica per 2 e
mezzo. La corte di giustizia europea ha un giudice per stato e ha 8 avvocati generali e vigila sulle
pertiche di giustizia delle corti nazionali. La corte dei conti verifica i finanziamenti e tassi di interesse e
lavora con la banca centrale europea BCE e dà valore alla moneta e decide politiche inflative e
deflattive. L’economia è basata sul bilancio dell’UE e si regolamenta iva, dazi doganali, tasse europee
che ogni stato deve pagare. L'EU ha ampi costi per l’istruzione, politiche occupazionali, per aumentare
il lavoro. Sono pochi nei confronti dei costi dello sviluppo agricolo.
Uso consapevole delle risorse:
Dopo il tracollo economico per pestilenze, crisi ecc, si assiste al baby boom, crescita demografica
notevole. È avvenuto dopo la peste del 600 e dopo la grande guerra. C’è uno studio condotto da
Malthus, economista inglese che ha scritto in un saggio che l’andamento della popolazione è collegato
alle risorse e queste crescono in misura aritmetica mentre la popolazione cresce in misura geometrica.
Se le risorse crescono 1,3,6, la popolazione cresce in maniera esponenziale e quindi l'innalzamento
dei numeri demografici porta a inevitabili crisi come malnutrizione e mancanza di risorse. E dopo la
crescita, la popolazione assiste a una decrescita dovuta alla mancanza di risorse. Secondo Malthus la
rivoluzione industriale ci ha traghettati fuori da questa trappola malthusiana e ci ha posto di fronte a più
risorse. Oggi non è così perché le risorse non sono sufficienti perché un ⅓ della popolazione mondiale
consuma ⅔ delle risorse e quindi noi consumiamo tanto danneggiando. Dal 700/800 il calo
demografico non c’è più ma la popolazione tende a crescere e cresce ancora oggi nonostante i tassi di
natalità bassi nei paesi opulenti. Per esempio in Italia c’è una popolazione vecchia e quindi nessuno
può pagare il sistema pensionistico, grava sui costi sanitari. Le spese di scuola non sono elevate. Il 900
ha un impennata demografica grazie ai progressi nella medicina, antibiotici e vaccini, diffuse di regole
igieniche nelle sale chirurgiche (setticemia era una delle cause di morte). Con la produzione in serie, i
prodotti alimentari sono più accessibili. C’è aumento demografico poiché c’è il calo della mortalità:
analizzando il calo di mortalità si guarda il numero dei vivi (età media), dei nati (tasso di natalità) e dei
morti (tasso di mortalità). Analizzandoli si trova la vita media o speranza di vita. Nei paesi meno
sviluppati, il tasso di natalità e di fertilità (quante gravidanze nelle coppie e quanti metodi alternativi)
sono alti. I paesi più opulenti hanno basso tasso poiché c’è la procrastinazione della maternità a età
elevata. Il baby boom dopo la seconda guerra mondiale sarà di piccola entità rispetto al passato perché
c’è un nuovo ruolo della donna, connesso al lavoro e alla possibilità di votare, e una visione della
famiglia ovvero nuclearizzata (non c’è più la famiglia allargata): si diffondono pratiche contraccettive e
la società si laicizza quindi si ridimensiona il ruolo sociale della chiesa. La guerra aveva scardinato tutte
le istituzioni e la chiesa aveva perso la sua importanza perché papà e cardinali non erano più
interlocutori forti. Si erano opposti in maniera sotterranea al Reich e al fascismo. A partire dagli anni 60
esplode il boom economico e i bambini nati in questo periodo sono detti boomer. È un processo che
coinvolge gli USA, Giappone e paesi europei connessi all’America. Trainante è il settore industriale e
quello terziario. L’industria si sviluppa su larga scala ovvero non le piccole industrie ma quelle che
producono a livello internazionale. Siamo in piena occupazione ovvero i tassi di disoccupazione erano
minimi. Assistiamo all’esodo da sud a nord: c’è lo spopolamento dei territori del sud per esempio da
Bovino, Puglia. Poi c’è il PIL ovvero prodotto interno lordo che aumenta esponenzialmente poiché nei
paesi si produce molto: l’italia produce macchine, olio, vino, agrumi ecc e il boom è possibile anche
grazie alle commesse statali portate avanti dai governi degli anni 50, oggi assistiamo a un processo di
esclusione dello stato in economia mentre negli anni 50 e 60 la presenza di stato in economia è forte,
con le commesse dà soldi alle imprese e potenzia settori. Le cause di questo boom economico sono
dovute alla volontà di ripresa, i soldi americani e anche dal bassissimo costo delle materie prime. Una
delle materie prime che costa poco è l’oro nero ovvero il petrolio che è uno dei grandi protagonisti della
seconda rivoluzione industriale e i costi bassi del petrolio produce il boom economico. Grazie al
petrolio, si diffonde la plastica. Si diffondono le tecniche Tayloriste o fordiste nelle industrie ovvero le
catene di montaggio e queste saranno protagoniste del boom. C’è poi l’aumento dei consumi quindi la
gente si abitua a consumare per esempio seguendo le mode, cambiando e sprecando. Negli Usa si
diffondono Supermarket, poi anche in Europa. È sentito in modo diverso: alcuni accolgono questa
modernità mentre altri la vedono come peggioramento di qualità e rapporti; si erode i piccoli bottegai.
Gli stati in questo periodo scelgono politiche keynesiane ovvero di intervento in economia: sono
politiche di potenziamento della spesa pubblica. Il boom economico è dato anche dagli accordi di
Bretton Woods che cerca di pensare all’economia post guerra e questi consentono la libera
circolazione delle merci, rafforzamento delle monete, abbattimento dei dazi. C’è il boom economico
solo nei paesi sviluppati della Nato mentre nei paesi con economia pianificata c’è un boom che
riguarda l’industria pesante e aerospaziale. Nei paesi del terzo mondo crescono ma è assorbita
dall’aumento demografico. Si diffonde l’usa e getto. C’è un livellamento sociale ovvero un po’ tutte le
persone consumano le stesse cose, si vestono allo stesso mondo, stesse abitudini, ad esempio la
scuola. Ci sono servizi condivisi dalle persone che si diffondono nei vari paesi ma non allo stesso
modo, infatti negli anni 60 ci sono ancora luoghi dove non arriva acqua corrente. Si diffonde il mito
della nuova frontiera ovvero lunare e spaziale che vuole essere conquistata da USA e URSS. Il primo
lancio dello sputnik russo è del 1957. Nel 60 l'astronauta Gagarin farà la corsa nello spazio. Usa e
russia intensificano gli sforzi perché la guerra fredda è combattuta pure lì. Nel 58 nasce la NASA,
società aerospaziale che gareggiava con la Russia. Nel 69 c’è l’allunaggio ovvero l’arrivo sulla luna per
la prima volta, in diretta mondiale. La fine degli anni 70 segna la fine del boom e porterà alla crisi
petrolifera. Gli Stati dovranno fare economia, risparmiare vite umane. Il boom economico è anche
quello dell’automobile che è acquistata anche da persone comuni. Comincia oltre al trasporto urbano
anche il trasporto proprio. Poi c’è il jet ovvero aereo che porta tantissime persone e risparmia tempo e
costi; si introduce un villaggio globale perché c’è più comunicazione e le distanze sono abbattute,
questa frase è data dal sociologo Mcluhan che affronta questa questione. Anche i media e le info
rendono il mondo un villaggio globale. Dal punto di vista televisivo danno modelli anche per la tv e si
chiamano Format ad esempio le soap opera, musica pop e rock. I giovani mostrano dissenso alla
società dei consumi che si sta diffondendo: ci sarà uno scarto generazionale in cui i giovani non erano
d’accordo perché avevano vissuto solo le conseguenze negative mentre la vecchia generazione aveva
vissuto la fioritura del boom e quindi era d’accordo. I giovani si oppongono e cercano un modello di vita
alternativo.
L’università di Berkeley in California diventa centro di propulsione. verranno fatte delle prime proteste
degli afroamericani e dei giovani contro l’aparthaid. Ci saranno anche in Europa dopo i carri sovietici a
Budapest o la primavera di Praga. C’è la volontà nei giovani di cambiare il mondo. Si idolatra il modello
cinesi: molti intellettuali e cinesi ritengono che il modello sovietico sia fallimentare. Gli esiti non sono
forti. Le proposte dei giovani del 68 sono deboli infatti le proteste dei sessantottini si arenarono. Quindi
la Ceca e così sono le conseguenze delle spinte propulsive del boom.

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