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I diritti sociali principali sono: l’istruzione, il lavoro, la previdenza sociale, l'assistenza sociale e

l'assistenza sanitaria. La costituzione classifica i diritti sociali in tre categorie:

- i diritti ad una prestazione da parte dello Stato: Il contenuto consiste in un comportamento


positivo da parte dello Stato- in questi casi il diritto comporta un costo economico ed è necessaria
la predisposizione di appositi apparati. questi diritti sono:

- il diritto all'istruzione primaria gratuita ed obbligatoria

- il diritto del capace e dei meritevoli anche se privi di mezzi di accedere ai gradi più alti degli studi

- il diritto del cittadino inabile al lavoro e privo di mezzi al mantenimento dell'assistenza sociale

- il diritto dei lavoratori alla previdenza per infortunio malattia invalidità vecchiaia disoccupazione
involontaria

il diritto degli indigenti alle cure gratuite.

per quanto riguarda il diritto al lavoro la costituzione italiana ha riconosciuto al lavoro un ruolo di
assoluto centralità. non solo l'articolo uno ha posto il lavoro ha fondamento della Repubblica ma
l'articolo quattro ha configurato il lavoro come un diritto e al tempo stesso come un dovere,
l'articolo 35 ha stabilito che la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme di applicazioni. Per
quanto riguarda il trattamento nell'ambito del rapporto di lavoro alcuni diritti sociali vincolano il
legislatore a prevedere i limiti all'autonomia contrattuale nell'ambito di lavoro. essi includono: il
diritto dei lavoratori ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro prestato,
la durata massima della giornata lavorativa e il diritto al riposo settimanale dalle ferie annuali
retribuite, ancora di più i diritti della donna lavoratrice e i diritti dei minori lavoratori.

La costituzione ha previsto che sono connesse con la tutela dei lavoratori anche la libertà di scelta
di una professione, la libertà di associazione sindacale e la libertà di emigrazione. Rispetto alla
libertà è stata riconosciuta dalla costituzione la libertà sindacale che una specificazione della
libertà di associazione e presenta particolari caratteristiche quando nell'ambito di azione delle
associazioni sindacali e ai loro atti con la finalità della tutela del lavoro. i rapporti fra lo stato e i
sindacati possono essere di tre specie:

- Di lotta dello Stato contro i sindacati o dei sindacati contro lo stato

- di pacifica convivenza e cioè di riconoscimento da parte dello Stato della liceità dei fini e dei modi
di azione dei sindacati

- infine di assorbimento ed faccio aumento dei sindacati allo stato

la libertà di associazione di organizzazione sindacale comprende una serie di situazioni giuridiche


soggettive classificati in due gruppi:

- quelli che referiscono all'individuo e quelli che si riferiscono ai sindacati.

il diritto individuale di associazione sindacale comprese il diritto dei lavoratori di costruire una
associazione sindacale. il lavoratore ha inoltre la libertà di iscriversi ad un sindacato già esistente.
nel quadro di questa disciplina appare un dubbio costituzionale che prevede il divieto di istituire
sindacati di comodo- cioè è fatto divieto ai datori di lavoro e alle associazioni di datori di lavoro di
costruire e sostenere con mezzi finanziari associazioni sindacali di lavoratori. fra i diritti individuali
vanno poi ricordati i diritti dei particolarità del sindacato che hanno in particolare rilievo in virtù
della natura democratica costituzionale richiesta d'allenamento sindacale. però la libertà di
associazione sindacale ha riconosciuta anche nella sua dimensione negativa e sono previsti alcuni
limiti. da un lato la titolarità del diritto individuale di associazione sindacale aspetta certamente
non solo ai cittadini ma anche agli stranieri ma dall'altro lato si può chiedere se è limitata ai soli
lavori dipendenti o se spetta a tutti i lavoratori. particolari problemi si pongono anche per alcune
categorie di dipendenti pubblici quali per tipo di attività che svolgono sono tenute ad un dovere
qualificato di obbedienza allo stato ad esempio il caso dei militari che appartengono alle forze di
pubblica sicurezza. l'articolo 98 consente alla legge di prevedere limiti all'iscrizione ai partiti
politici per magistrati, militari di carriera diplomatici appartenenti alle forze di sicurezza di
costruire dei sindacati cioè associazioni.

secondo la Corte europea il diritto di formare i sindacati compra il diritto di stabilire le proprie
regole interne e di amministrare i propri affari interni. ciascun sindacato è libero di determinare la
sfera cui esso estende la sua azione e i sindacati hanno aderito di federarsi in associazione di
associazione- questo diritto è riconosciuto dall'articolo 28 e l'articolo 57 della costituzione
portoghese riconosce il diritto dei sindacati di aderire ai sindacati internazionali. ai sindacati
spettacoli la libertà d'azione che include le attività volte a tutelare i diritti di interesse dei loro
aderenti e infine anche la libertà di contrattazione collettiva la cui importanza è stata sottolineata
tutta la giurisprudenza europea italiana e così la Corte ha riconosciuto il diritto alla contrattazione
collettiva. l'articolo 39 prevede una forma specifica di contrattazione collettiva con efficacia erga
omnes cioè il sindacato dei distratti possono concludere contratti collettivi chiama efficacia erga
omnes cioè non limitata ai soggetti iscritti ai sindacati che hanno concluso l'accordo.

in questo caso l'articolo 39 impone ai sindacati e l'obbligo di registrazione che condizionata ad un


vincolo cioè gli statuti dei sindacati devono dotarsi di un ordinamento interno a base democratica.
in conseguenza nella registrazione i sindacati acquisirebbero la personalità giuridica e la facoltà di
concludere i contratti collettivi validi erga omnes .-

I sindacati hanno anche il diritto di sciopero- invece la libertà sindacale diritto di sciopero risulta da
alcuni trattati internazionali- l'articolo 40 riconosce il diritto di sciopero nell'ambito delle leggi che
le regolano. Quando si parla di diritto di sciopero si tratta di un diritto dei lavoratori e si tratta di
un diritto collettivo quando la scelta spetta al sindacato e nello stesso tempo anche un diritto
individuale in quanto la scelta di scioperare spetta al singolo lavoratore. È previsto dalla
costituzione che non spetta una retribuzione corrispondente alle ore non lavorative al lavoratore
scioperante perché Guido di sciopero significa di astenersi dalle prestazioni lavorativa cioè
infrazione delle sue obbligazioni. così come esiste il diritto di scioperare esiste anche il diritto di
non scioperare anche perché il diritto a non scioperare espressione della libertà dei lavoranti
dall'articolo quattro della costituzione .

assistenza previdenza sociale- L'articolo 38 della costituzione si occupa della tutela della salute e
quindi prevede la previdenza l'assistenza e la sicurezza sociale. l'articolo 21 riconosce il cittadino
inabile al lavoro è sprovvisto dei mezzi necessari per vivere il diritto al mantenimento e
dall'assistenza cioè interventi parziali di sostegno. l'articolo 38 precisa inoltre che i disabili hanno
aderito all'educazione e alla formazione professionale e la giurisprudenza costituzionale ha
espressamente qualificato il diritto del disabile all'istruzione come un diritto fondamentale. La
Corte ha dichiarato inoltre costituzionalmente illegittima l'esclusione degli invalidi psichici di
sistema di collocamento obbligatorio E visto che gli invalidi fisici.

La cavolo 38 esaurisce ugualmente come diritto soggettivo alla creazione di un sistema di


previdenza sociale che ha per oggetto non solo il mantenimento ma la provvista di mezzi adeguati
alle esigenze di vita(in caso di infortunio malattia invalidità vecchiaia disoccupazione involontaria).
La Corte costituzionale però ha sottolineato la differenza fra il mantenimento dei livelli minimi che
il sistema previdenziale deve assicurare cioè i mezzi necessari per vivere non possono identificarsi
con i mezzi adeguate alle esigenze di vita. Questo sistema lascia la scelta del modello organizzativo
al legislatore. il legislatore può infatti scegliere di gestire le erogazioni destinate a far fronte alle
situazioni di bisogno mediando il modello basato su principio mutualistico assicurativo vale a dire
sulla contribuzione individuale da parte dei lavoratori integrata con contributi dei datori di lavoro
e dello Stato- oppure il legislatore può adottare un modello di tipo solidaristico o fondato in
maniera tendenzialmente integrale sul finanziamento delle prestazioni a carico del bilancio
pubblico. Infine l'articolo per poco definisce i pacati essenziali dell'organizzazione degli enti che
può essere basata sul concorso di enti pubblici e privati- lo stato è tenuto Organi ed istituti per
l'assistenza invece l'assistenza privata è libera.

Si è chiesto poi se dall'articolo 38 ossia desumibili in generale un diritto ad un reddito minimo


vitale.- tale reddito dovrebbe essere erogato dallo stato a tutti i cittadini che si trovano in
condizioni di bisogno. esistono almeno due diversi modelli che si differenziano per le condizioni
alle quali tali reddito verrebbe erogato. secondo un modello selettivo il cittadino avrebbe il diritto
ad avere un minimo vitale qualora provasse di non disporre dei mezzi economici corrispondenti ad
un reddito minimo. secondo il modello universalistico tale dritto spetterebbe al cittadino in quanto
appartenente alla comunità politica indipendentemente dall'esistenza di una situazione di bisogno
cioè reddito di cittadinanza. si è previsto anche un reddito minimo di inserimento a tale tipologia è
riconducibile il reddito di inclusione che è stato sostituito dal reddito di cittadinanza e nel caso
dell'emergenza ad esempio con la nave rosa e aggiunge il reddito di emergenza. accanto ai diritti
sociali direttamente fondati in costituzione ne esistono alcuni che derivano dalla creazione
giurisprudenziale i quali l'integrazione al minimo le pensioni di vecchiaia e il diritto alle cure
termali con retribuzione del periodo corrispondente da parte della torre di lavoro al di fuori delle
ferie annuali.

i diritti culturali- la nozione di diritti culturali si basa sull'ambito materiale cui i diritti in questione
si riferiscono. riguardano due prospettive diverse:

- la cultura accademica o alta cultura e la cultura come modo di essere dell'uomo vale a dire la
mentalità

questo ambito sono previste con diritti fondamentali- fratelli culturali previsti nei documenti
internazionali sono: il diritto all'educazione, il diritto a partecipare alla vita culturale, la produzione
di interesse deriva anche dalla produzione di beni culturali, diritto all'istruzione e il diritto a
partecipare alla vita culturale a godere dei benefici del progresso scientifico.

questi diritti sono in alcuni casi individuali ma in altri collettivi. con riguardo ai diritti culturali si
distinguono tre grandi ambiti: la protezione della cultura come bene immateriale, la protezione
della cultura come insieme dipende materiali e la protezione specifica dell'identità culturale delle
minoranze linguistiche.

la prima categoria un diritto fondamentale considerato la libertà dell'arte e della scienza prevista
nell'articolo 33. e la Corte costituzionale ha sottolineato che questo articolo va interpretato così il
commesso senza subire orientamenti ed indirizzi univocamente e autoritativamente imposti in
quanto l'arte e la scienza sono manifestazioni del pensiero. si pensa che questo è un regime
privilegiato perché la libertà dell'arte della scienza non è espressamente previsto il limite del buon
costume. robe altra parte si è sostenuto che la libertà dell'arte garantirebbe una dimensione
ulteriore rispetto alla libertà negativa di manifestazione del pensiero perché la libertà dell'arte
deve sostenere la libertà dell'artista intesa non come libertà negativa ma come libertà positiva.
però comunque previsto un intervento pubblico in campo culturale in cui non ha come obiettivo di
sostenere direttamente la libertà degli artisti ma quello di promuovere la cultura e di tutelare i
beni culturali.

poi c'è la libertà della ricerca scientifica- la libertà della ricerca si distingue fra ricerca teorica e
applicata. metrica teorica consiste in attività a volte alla individuazione e alla sistematizzazione dei
dati delle informazioni necessarie alla ricerca. la ricerca applicata invece consiste in un'attività
materiale. per quanto riguarda la libertà di ricerca nell'articolo 33 non ci sono dei limiti previsti
alla ricerca applicata però comunque si è sostenuto che in alcuni campi la libertà della ricerca
scientifica e strumentale alla tutela della salute di cui l'articolo 32 potrebbe giustificare perché non
ci sono dei limiti.

però questo quadro interviene il divieto di qualsiasi sperimentazione su embrioni umani questo
limite è previsto dall'articolo 13 mentre l'articolo 13 della stessa legge cioè il 40 del 2004 precisa
che l'agenda clinica sperimentale su ciascun embrione umano è consentita a condizione che si
perseguano finalità esclusivamente terapeutiche forse alla tutela della salute e allo sviluppo
dell'embrione stesso

la libertà di insegnamento- riguarda la libertà di insegnare nell'ambito delle scuole e delle


università pubbliche. libertà di insegnamento si pone il problema dei titolari. questa libertà spetta
solo al sorgente rispetto ai quali sia stato accertato il possesso dei taluni requisiti di idoneità ad
insegnare ed è adeguata al titolare del diritto non solo nel rispetto della sua libertà ideologica ma
anche nell'interesse altrui vale a dire della struttura educativa nella quale l'insegnante opera.- si
tratta dunque di un diritto funzionale. l'ho detto che la libertà di insegnamento riguarda la scelta
del modo di creare la materia di interpretazione dei tema da essa studiati- ad esempio
nell'università si chiede fino a che punto al docente universitario possa essere riconosciuto il
diritto di scegliere i contenuti dell'insegnamento. riguarda ai limiti alcune ritengono che operi in
linea del buon costume previsto in generale per la libertà di manifestazione del pensiero. il tema
più discusso di Harry Potter fra libertà di insegnamento e scuole ed università private o paritarie. e
la Corte ha ritenuto che la libertà della scuola prevalga sulla libertà di insegnamento nella scuola.

il diritto all'istruzione- l'articolo 30 prevede il diritto il dovere dei genitori di istruire ed educare i
figli - il diritto dei genitori di educare e di istruire i fili corrisponde al dovere dello Stato di istituire
scuole di ogni ordine e grado. il diritto dei genitori di educare ed istruire i figli ha inoltre una
proiezione all'interno della scuola pubblica. il diritto a ricevere l'istruzione è un diritto sociale ed
storicamente è il primo biri di sociali garantito già tale legislazione dello Stato liberale
ottocentesco. nella costruzione il diritto all'istruzione si articola in un diritto individuale
all'istruzione ulteriore gratuita per almeno 8 anni e in un diritto dei capaci meritevoli anche se
privi di mezzi di accedere ai gradi più alti degli studi. l'articolo 34 ha stabilito la scuola e ha aperto
a tutti- cioè non solo ai giardini ma anche agli stranieri regolarmente residenti sul territorio
italiano ma anche a quelli irregolari. oltre ad essere un minimo sociale il diritto all'iscrizione
inferiore gratuita e qualificato come un dovere individuale. mentre il primo dei due diritti sociali e
assistito dalla gratuità il secondo sostenuto da borse di studio.

la libertà della scuola- siccome i genitori hanno il diritto di istruire ed educare i figli lo stato ha
previsto nel diritto dei privati di istituire scuole. una sentenza della Corte costituzionale assicura la
libertà di insegnamento e la libertà di istituzione e gestione di istituti di istruzione. l'articolo 33
stabilisce che enti e privati hanno il diritto di scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo
stato- cioè non ci rende finanziamento pubblico alle scuole private ma viene escluso l'esistenza di
unito al finanziamento direttamente derivante dalla costituzione. da un'altro si è sostenuto che
questo era un proprio divieto di finanziamento pubblico alle scuole private però dall'altro lato si è
sostenuto che l'inesistenza di un automatico collegamento fra il diritto di istituiscono e il diritto al
loro finanziamento perché la costituzione ha lasciato la scelta alle forme di finanziamento
legislatore

l'autonomia dell'università- l'articolo 33 prevede che le università hanno il diritto di darsi


ordinamenti autonomi negli stabiliti dalle leggi dello Stato- quindi all'università è riconosciuta una
posizione di autonomia non di libertà- una sentenza della Corte costituzionale ha interpretato
l'autonomia universitaria come funziona la garanzia della libertà di ricerca e di insegnamento-
questa autonomia però incontra un limite intrinseco cioè non è una libertà individuale ma è bello
funzionale attribuita al suo titolare per un interesse sia della collettività dei degenti sia della
società più in generale. in questo quadro la legge insieme alla struttura di tattica sono competenti
ad individuare gli oggetti degli insegnamenti gli ambiti di ricerca.

l'articolo 9 stabilisce il principio della promozione della cultura e della tutela del patrimonio
storico artistico della nazione- questo è un principio oggettivo che impegna lo stato a perseguire la
promozione della cultura e la tutela del patrimonio storico artistico della nazione. da tale finalità
possono derivare sia dei diritti ma anche doveri dei cittadini. la tutela del patrimonio storico ed
artistico dell'azione e attività di rilievo proprietario che garantisce la conservazione dei beni e la
loro fruizione che si presenta anche come una responsabilità verso l'umanità

altri diritti culturali sono i diritti delle minoranze linguistiche- rappresentano diritti collettivi di cui il
titolare in primo luogo un gruppo minoritario ma questo diritto è riconosciuto anche al singolo.
l'articolo sei della costituzione implica che la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze
linguistiche e si impegna alla rimozione degli ostacoli che limita nel quale libertà dei cittadini
quindi qua emerge un diritto alla diversità. costituzione previsto anche il divieto di discriminazione
per tutelare minoranze linguistiche. però questo diritto presenta anche dei problemi. il primo
problema è l'individuazione delle minoranze linguistiche. al momento dell'entrata in vigore della
costituzione le fonti normative italiane riconoscevano solo alcuni diritti linguistici alla minoranza
francesi della Valle d'Aosta la minoranza tedesca dell'alto adige però la minoranza slovena del
Friuli Venezia Giulia non aveva ancora ottenuto un riconoscimento perché per riconoscere le
minoranze servono fondi di rango su costituzionale. l'altro problema è riconoscere l'autonomia
territoriale delle aree in cui un determinato gruppo linguistico è insediato- questo presenta un
problema perché la forma piena di tutela e efficacia solo in quel territorio in cui i gruppi linguistici
non sono minoranza ma maggioranza. la forma più piena di riconoscimento è quella che fa di una
determinata lingua la sola lingua ufficiale o ufficiale per l'ordinamento italiano la sua lingua
diversa da quella italiana è riconosciuta questa forma anche se in alcuni province è stato
riconosciuto il diritto di usare la propria lingua nei rapporti con l'amministrazione nel procedimenti
giurisdizionali, il diritto di utilizzare la loro lingua nei rapporti con gli organi della pubblica
amministrazione, il diritto di usare la lingua nelle riunioni degli organi con i della regione della
provincia di Bolzano e degli enti locali siti in tale provincia

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