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2° LEZIONE 11.02.20
L'articolo 39 e 40 sono articoli fondamentali del diritto sindacale, ovvero quella parte che studia la
funzione e la struttura del sindacato, la sua attività e l'influenza che ha sul lavoro e sulla vita politica
dello stato.
Il sindacato agisce attraverso 2 modalità:
1) Lo strumento collettivo
2) Lo sciopero
Come e perché nascono i sindacati?
Nelle epoche più antiche il lavoro delle persone era visto in maniera negativa. A lavorare infatti erano
gli schiavi, che non erano altro che oggetti, risorse a disposizione di un padrone, erano quindi privi di
dignità ed effettuavano lavori pesanti e pericolosi. Lavorare era una cosa di cui vergognarsi. Lavorava
solo chi aveva bisogno, ossia le classi più basse, contadini e servi della gleba. Il lavoro però è sempre
esistito ed è parte integrante della società.
UBI SOCIETAS BIBI LABOR (in ogni società c'è lavoro). Nel Medioevo c'è un incremento
demografico e nascono le prime città. Le persone si spostano quindi dalle campagne per trasferirsi in
città. Nascono anche le prime fabbriche. Tra 1700 e 1800 assistiamo alla Rivoluzione Industriale che
porta all'impiego di nuove fonti di energia, all'invenzione e alla costruzione delle prime macchine. Si
assiste quindi alla trasformazione dei metodi di produzione e lavoro. Molti uomini entrano in fabbrica,
ma anche bambini e donne(anche in periodo di gravidanza). Questi venivano impiegati
indistintamente in qualsiasi tipo di attività, erano forza lavoro che veniva pagata di meno nonostante
venissero adibiti alle stesse mansioni. Si tratta quindi di una discriminazione. Poi verrà attuata una
tutela speciale per questi due gruppi. Era quindi un lavoro privo di regole, privo di limiti allo
sfruttamento della forza lavoro. Inizia quindi ad emergere la QUESTIONE Sociale, un periodo di crisi
in cui sorgono problemi legati al mantenimento della famiglia, alla sicurezza, alla salute, all'istruzione
e soprattutto al lavoro. Gruppi di lavoratori, mossi da bisogni e necessità comuni, cominciano a
chiedere delle tutele, delle garanzie come retribuzione equa, ambiente sicuro, tutela della salute,
limitando l'orario di lavoro e richiedendo dei turni. Si inizia a notare che più un bisogno era comune
più il datore di lavoro diventava flessibile. Nascono così i primi sindacati prima, associazioni di
lavoratori con interessi comuni, che iniziano a chiedere garanzie ai propri datori di lavoro. Con il
passare degli anni il fenomeno inizia a coinvolgere anche lo Stato. Nasce così il diritto sindacale che
costituisce la parte più importante del diritto del lavoro. I primi sindacati In Italia nascono nel
1700/1800 come società di mutuo soccorso, cioè di società che si aiutano a vicenda, con sostituzioni
o aiuti economico a malati, vedove e orfani. Si trattava di auto- protezioni. La situazione cambia
quando l'aiuto economico arriva dallo Stato. Servono rivendicazioni, rivoluzioni per cambiare
qualcosa. Inizialmente i sindacati nascono come associazioni spontanee libere e private. Con il
passare degli anni in Italia inizia il regime fascista(regime corporativo) per il quale poteva esistere
solo un sindacato per ogni categoria . Questo sindacato non era più un'associazione privata ma
pubblica, si trattava di strumenti del regime. Le rivendicazioni, i contratti collettivi erano diversi, in
quanto erano frutto di decisioni prese in comune con lo Stato. Furono fatte importanti leggi a tutela
dei lavoratori e lavoratrici. Inoltre viene data importanza alla famiglia, vengono introdotti sussidi in
base al numero dei figli, prime forma di assegni familiari e limitata la disoccupazione.
Con la caduta del Fascismo il sindacato cambia nuovamente , torna ad essere quello delle origini:
libero, spontaneo, privato. La Costituzione segna la fine di un periodo storico, ma anche la nascita
della Repubblica Italiana. I nuovi sindacati hanno poche regole.
Nella legge 20 maggio 1970 n.300 dello Statuto dei lavoratori ci sono norme che riguardano solo i
sindacati maggiormente rappresentativi.
Nell'articolo 18 della Costituzione i sindacati trovano la loro legittimazione.
I sindacati hanno il diritto di associarsi liberamente, per fini che non siano vietati dalla legge penale.
L'articolo 18 deve essere coordinato con l'articolo 39.
L'articolo 39 ha 4 Commi, di cui solo il primo è stato realmente attuato:
● L'organizzazione sindacale è libera. Si tratta del principio di libertà sindacale. Essa contiene
quattro significati:
1: la libertà di promuovere l'organizzazione di attività sindacali. E’ possibile il pluralismo
sindacale anche all'interno della stessa categoria, cosa che non accadeva nel periodo
corporativo.
2: libertà di iscriversi (libertà positiva) ma anche di non iscriversi al sindacato (libertà
negativa).
3: libertà di fare attività sindacale attraverso gli strumenti di contratto collettivo è sciopero.
4: libertà dai controlli pubblici, ossia libertà nei confronti dello Stato.
● l'unico obbligo è la loro registrazione presso uffici pubblici.
● la condizione per la registrazione è quella di avere uno statuto, un regolamento
interno.
● Solo i sindacati registrati hanno personalità giuridica e possono stipulare contratti
collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie
alle quali il contratto si riferisce.
I Commi 2 e 3 sono stati rifiutati in quanto costituiscono un modello simile a quello fascista,
in quanto sarebbero controllati dallo Stato. Di conseguenza non è stato applicato nemmeno il
comma 4. I contratti collettivi ci sono ma vengono fatti da soggetti privati. un contratto
privato lega solo le parti che stipulano, non terzi.
Dal 1948 fino a metà degli anni Ottanta i sindacati che avevano il monopolio erano la CGIL
(sinistra), la CISL e l'UIL (più moderati, più centristi). Erano storicamente più rappresentativi.
CONFEDERAZIONI SINDACALI STORICHE.
Alla fine degli anni Ottanta però altri gruppi sindacali hanno cominciato a prendere forma. Si tratta di
sindacati autonomi che erano rappresentativi degli interessi dei Lavoratori. I tre sindacati entrano in
crisi al loro interno, in quanto subentrano divergenze su alcune decisioni. CGIL infatti comincia a
discostarsi. Avviene quindi una crisi dell'Unità sindacale e delle confederazioni. Si tratta di un segnale
di allarme, in quanto se avessero perso la maggioranza avrebbero perso anche i diritti.
Ci sono degli indicatori entro i quali i sindacati vengono considerati maggiormente
rappresentativi?
La risposta è no, ma non essendoci delle norme è subentrata la giurisprudenza che ha creato degli
indici di maggiore rappresentatività:
1. Numero degli iscritti
2. presenza del sindacato a livello locale e nazionale
3. presenza dello stesso sindacato in più settori produttivi
4. l'attività di quel sindacato, quanti contratti collettivi sono stati stipulati.
Questi indici fino alla fine degli anni 80 erano posseduti solo dai tre sindacati storici.
Le confederazioni storica sindacali nel 1993 stipularono un accordo con il governo. (accordo
interconfederale) attraverso il quale vengono istituiti organismi sindacali anche a livello di azienda.
L’ art. 19 St.Lav : le rappresentazioni sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei
lavoratori in ogni unità produttiva o nell'ambito delle associazioni aderenti alle Confederazioni
maggiormente rappresentative sul piano nazionale o anche in ambito delle associazioni sindacali , non
affiliate alle Confederazioni, che siano firmatarie di contratti collettivi nazionali.
Quando il confederalismo è entrato in crisi i tre sindacati hanno chiesto di eliminare questo articolo.
Nel 1995 ci fu referendum popolare sulla modifica dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori. Ebbe
esito positivo e portò ad una grande modifica. Nel nuovo articolo 19, che esiste ancora oggi, non è più
richiesta l'appartenenza alle confederazioni e il contratto collettivo non deve essere necessariamente
nazionale, ma anche aziendale o di lavoro.
Lo Statuto dei lavoratori ( o Legge 20 maggio 1970, n. 300) è l'unica legge ordinaria che riguarda
anche i sindacati. Si occupa del sostegno al sindacato ma anche dei diritti che riguardano i lavoratori.
Nonostante sia stata modificata nel corso del tempo, i suoi obiettivi sono rimasti invariati:
Nel primo titolo (1-13) sono presenti articoli che si preoccupano di tutelare la libertà è la dignità.
L'articolo 1 riguarda la libertà di opinione: ogni cittadino è libero di manifestare la propria opinione
nei limiti della Costituzione e delle leggi. L’articolo 8: il datore di lavoro non può effettuare indagini
sul lavoratore se queste non influenzano il lavoro.
Nel secondo titolo (14-18) è importante: art. 17: il datore non può creare un sindacato dei Lavoratori
finanziandolo, in quanto questo limiterebbe la sua libertà.
Terzo titolo (19-27): si tracciano le prerogative dell’attività sindacale. Importante è l’articolo 19.