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Il conflitto collettivo
– Sciopero e conflitto
Conflitti sociali: interrompono erogazione pubblici servizi. Posizioni distanti.
Legge n. 146/90: regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici essenziali.
Anni ’60 e ’70: anomalo = a singhiozzo, a scacchiera
– Il diritto di sciopero nella costituzione, nella dottrina e nella
giurisprudenza
Art 40 cost. Prima vietato da leggi penali, poi mera libertà (inadempimento
contrattuale, responsabilità). Sciopero come diritto: trattenibile solo la
retribuzione per il periodo di astensione.
Art 502 cp: incostituzionale (vietava lo sciopero a fini contrattuali). Idem per
l’art 503: in vita solo la parte che punisce lo sciopero diretto a sovvertire
l’ordinamento costituzionale e ad ostacolare i diritti della sovranità popolare. Art
504(coazione alla pubblica autorità con serrata o sciopero): in vita solo dove
punisce lo sciopero che ha scopo di sovvertire ordine costituzionale o ostacolare
il funzionamento delle istituzioni. Art 505: sciopero di solidarietà (non
perseguibile se a scopo di solidarietà e sussiste comunanza di interessi)-> non
condivisibile.
– Soggetto titolare del diritto di sciopero è il singolo lavoratore. Diritto ad esercizio
collettivo.
– Immunità da responsabilità civile per inadempimento. Trattenuta. Per anni
limitato: definendolo in modo restrittivo (lasciando fuori le forme + incisive),
teoria del danno ingiusto e della corrispettività dei sacrifici. 1980: lo sciopero
non può avere questi limiti. Non può incidere sulla produttività dell’impresa
(lede art.41). Legge 146/90: limiti esterni.
– La regolamentazione dell’esercizio di sciopero nei servizi
pubblici essenziali: quadro generale
– Terziarizzazione. Limitazione per diritti di superiore o pari rango costituzionale;
solo limitazione, non compressione totale. Individuare servizi minimi da
garantire.
– Legge 146/90+83/2000: diritti della persona. Servizi essenziali. Prestazioni
minime indispensabili di servizi. Idoneità degli accordi (commissione di
garanzia). Doveri legali: preavviso e comunicazione durata, comunicazione agli
utenti. Vietato effetto annuncio.
Accordi di regolamentazione: raffreddamento e conciliazione, intervalli minimi
(rarefazione oggettiva), periodi di franchigia, associazioni degli utenti e dei
consumatori.
– Commissione di garanzia (9 x 3 anni): valutare gli accordi sui minimi. Esprimere
proprio giudizio, lodi arbitrali, invitare a differire, a riformulare, segnalare
pericolo. Delibera sanzioni.
Apparato sanzionatorio: sanzioni disciplinari per violazione di obblighi. Sanzioni:
collettive, individuali, a carico dei dirigenti e dei legali rappresentanti
(amministrative pecuniarie)
– Ordinanza di precettazione: adottabile dal presidente del consiglio o da ministro
delegato. Comprime eccezionalmente il diritto. Gravità danno o pericolo.
Invitare parti a desistere -> misure necessarie a prevenire pregiudizio
(differimento, riduzione). Non può vietare lo sciopero. Ricordo al tar entro 7
giorni. Inadempimento: sanzioni pecuniarie.
– Il conflitto dei lavoratori autonomi, professionisti e piccoli
imprenditori: l’astensione dalle prestazioni nei servizi pubblici
essenziali
Controparti: autorità pubbliche o categorie organizzate. Non diritto ma mera
libertà di astenersi. Effetti civili e penali. Incostituzionale art 2 legge 146 dove
non prevede preavviso, durata…
Codici di autoregolazione: indicano prestazioni minime. Sanzioni adattate:
pecuniarie.
– Il conflitto degli imprenditori: la serrata
Mettere in discussione patti onerosi, rispondere a rivendicazioni eccessive.
Risposta: serrata di ritorsione. Chiusura fabbrica. Non reato ma da luogo a mora
del creditore: tranne in caso di rifiuto legittimo -> prestazione così breve da
essere inutile o a scacchiera ( se non soddisfa l’unità tecnino temporale minima
o l’utilità economica minima).