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DOVERI

I doveri dello Stato

Vi sono casi di doveri imposti in assoluto dallo Stato, come condizione della sua stessa esistenza. Uno Stato
privo del potere d’imporre doveri non sarebbe nemmeno immaginabile.

Il significato delle norme costituzionali in tema di doveri

La Costituzione si occupa dei doveri presupponendo esistente il potere dello Stato di imporli. Se ne occupa
in tre casi, ovvero quando intende:

- Dare una particolare direzione a tali doveri (art. 2 Cost.)


- Prevedere delle garanzie a favore dei singoli (art. 23)
- Porre dei principi particolari in relazione a specifici doveri, il che avviene per il dovere di prestare il
servizio militare (art. 52) e il dovere tributario (art. 53)

I doveri inderogabili di solidarietà

L’articolo 2 della Costituzione, oltre a richiamare i diritti fondamentali; richiede “l’adempimento dei doveri
inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.

Quali in concreto tali doveri siano, spetta alla legge determinarlo, ma da un’indicazione preliminare: essi
non possono essere diversi da quelli di solidarietà.

La parola solidarietà sta a indicare la partecipazione del singolo ai problemi di ordine collettivo, e la sua
disponibilità a rinunciare a qualcosa di individuale ed egoistico in vista del bene di tutti.

È uno Stato solidaristico, che impone doveri ai singoli, quando ciò è necessario in generale.

Collegando il diritto-dovere di lavorare all’articolo 2 della Costituzione, si può dire che la Costituzione
richiede ai cittadini di assumere un atteggiamento attivo nei confronti della propria esistenza non solo
individuale, ma anche collettiva, in modo tale che nessuno viva passivamente.
La garanzia della riserva di legge in materia di doveri

L’articolo 23 della Costituzione prende in considerazione i doveri personali e patrimoniali, cioè i doveri che
costituiscono limitazioni alla libertà e alla proprietà. Esso stabilisce una generale riserva di legge.

Questa riserva di legge significa che, in materia di doveri personali e patrimoniali, vale il principio di
legalità.

Il principio di legalità garantisce il consenso di coloro che subiscono l’imposizione di doveri.

Ogni imposizione deve dunque essere prevista dalla legge.

La difesa della Patria

L’articolo 52 della Costituzione stabilisce che la difesa della Patria è un sacro dovere del cittadino e che il
servizio militare è obbligatorio nei limiti e nei modi stabiliti dalla legge.

Il servizio militare è una prestazione di natura “personale” in favore dello Stato e deve, pertanto, svolgersi
nel rispetto del principio di legalità.

Difesa della Patria e servizio militare sono due concetti chiaramente distinti, anche se collegati.

La difesa della Patria è un dovere generale che riguarda i cittadini senza alcuna distinzione. La difesa della
Patria può assumere rilievo non solo in caso di guerra ma anche in tempo di pace, specialmente in
occasione di calamità naturali che richiedono la mobilitazione di tutti i cittadini nelle opere di soccorso.

Viceversa, il servizio militare riguarda solamente coloro che sono chiamati alle armi, ed è obbligatorio “nei
limiti e modi stabiliti dalla legge”. A partire dal 2005, la legge ha abolito la leva militare, sostituita da un
servizio militare volontario in ferma prefissata o permanente.

Rimane in ogni caso, ferma l’applicabilità delle norme in materia di obiezione di coscienza e servizio civile.
Pertanto, coloro che non accettano l’uso delle armi per motivi di coscienza, hanno sempre la possibilità di
effettuare il servizio civile sostitutivo, in adempimento del dovere costituzionale di difendere la Patria.

L’ordinamento militare è basato sul principio di gerarchia.

L’articolo 87 della Costituzione, stabilisce che il presidente della Repubblica “ha il comando delle Forze
armate”. La responsabilità politica di fronte al Parlamento grava sul ministro delle Difesa, da cui dipende il
capo di stato maggiore della difesa (l’ufficiale più elevato in grado).
Il dovere tributario

La Costituzione, detta direttamente alcuni principi in materia di dovere tributario.

- Uno a scopo finanziario, che consiste nel reperire i mezzi economici necessari a far fronte alle
spese pubbliche
- Uno a scopo di politica economica generale: per esempio, scoraggiare il consumo in determinati
settori; combattere l’inflazione; impedire o limitare l’ingresso di determinate merci in Italia (tramite
dazi doganali)

I tributi si distinguono in:

- Imposte, che colpiscono tutti i cittadini (e le persone giuridiche) in base al reddito percepito o al
patrimonio posseduto. Esse a loro volta si distinguono in:
I imposte dirette, che colpiscono il contribuente per il solo fatto di avere un reddito o un
patrimonio (imposta sulla casa)

II imposte indirette, che colpiscono il contribuente in occasione di una spesa che egli
sostiene (IVA)

- Tasse, che colpiscono i cittadini nel momento in cui richiedono un servizio alla Pubblica
amministrazione (si pensi alle tasse scolastiche)
- Contributi, che sono prelievi di denaro gravanti su determinate categorie di cittadini che traggono
un particolare vantaggio da opere e servizi pubblici destinati a tutta la collettività

Una forma di contributo particolare è poi rappresentata dai contributi sociali che hanno natura
previdenziale e assistenziale (es. contributi per l’assicurazione contro la vecchiaia).

I principi costituzionali in materia di tributi

Il dovere di pagare i tributi riguarda tutti.

Tale dovere esiste, tuttavia, a condizione che si abbia una capacità contributiva, cioè delle risorse
economiche alle quali commisurare il prelievo tributario.

La capacità contributiva deve essere attuale. Non si può introdurre un tributo (in particolare, un’imposta)
con il quale s’individua e si colpisce una ricchezza che esisteva in passato e che potrebbe non esistere più al
momento in cui il contribuente è chiamato a pagare.

L’articolo 53 della Costituzione, stabilisce che “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
Ciò significa non solo che chi più ha deve pagare di più, ma anche la percentuale del prelievo deve
aumentare con l’aumentare della ricchezza colpita.

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