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Famiglia e diritti fondamentali

articolo 293031 hanno posto una serie di principi volti a riconoscere e regolare la famiglia
all'interno. l'articolo 29 dichiara la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società
naturale fondata sul matrimonio. il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei
coniugi con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare- quindi c'è il riconoscimento
della famiglia nell'articolo 29 come Costituzione e si tratta quindi di una grazia di istituto vale a
dire della protezione costituzionale di un istituto giuridico resistente alla costituzione. la
costituzione prevede due specificazioni del principio generale di eguaglianza in ambito familiare:

- l'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi e l'eguaglianza fra fili naturali e legittimi- In questo
quadro i principi del diritto familiare sono desumibili dalla legge statale e rilasciato la scelta del
legislatore i vincoli di questi diritti.

Il diritto di sposarsi: questo diritto un incontra un limite- ogni cittadino ha il diritto di sposarsi ma
non con piu di una persona e con colui che non gode dei diritti sotto profili giuridici. un'altra
garanzia è quella che si basa non sul rinvio alla giurisprudenza ma al testo stesso della
convenzione del 1950. su questo parametro si è basata la sentenza della Corte costituzionale che
aveva introdotto per lo straniero che vuole comprare il matrimonio nella Repubblica l'obbligo di
esibire l'ufficiale dello Stato civile un documento attestante la regolarità del soggiorno nel
territorio italiano. da come si vede non è un diritto assoluto perché può essere esercitato solo in
forme nei limiti definiti dalla legge

l'educazione dei figli: l'articolo 30 riconosce ai genitori e diritto a mantenere istruire ed educare i
figli sottraendo dallo stato dei poteri pubblici la determinazione delle finalità educative dei stili di
vita cui orientare l'educazione. Questo diritto dovere corrisponde il diritto dei fili a ricevere le
prestazioni alimentari ed educative dunque si tratta di un diritto sociale orizzontale. questo diritto
si estingue con il raggiungimento delle maggiori età. ha diritto spetta in condizioni di uguaglianza
anche ai figli nati fuori dal matrimonio. Questi tipi delineano un sistema di sostegno esterno alla
famiglia. l'articolo 31 prevede che siano dotate misure promozionali a favore della formazione
della famiglia sottolineando in particolare il sostegno alle famiglie numerose.

la giurisprudenza costituzionale ha attratto nella sfera delle piu 30 31 il principio dell'interesse


prioritario del minore. Hanno usato questo parametro per dichiarare l'incostituzionalità di norme
che prevedevano la perdita automatica della potestà genitoriale come conseguenza della
condanna del genitore e hanno utilizzato tale principio per desumerne il diritto del minore di
crescere con la madre anche se condannata. In questo quadro questo principio deve essere
riconosciuto rilievo primario alla salvaguardia dei migliori interessi dei best interest che è nato
nell'ambito del diritto internazionale dei diritti umani. La Corte è sempre sulla base dell'interesse
prioritario del minore ha riconosciuto dignità costituzionale anche al diritto del minor di
mantenere un rapporto con entrambi I genitori.

La garanzia dell'istituto familiare- e la cellula elementare necessaria di vita sociale in cui l'uomo
trova il primo impulso per educarci al sentimento della solidarietà. il richiamo alla società naturale
dolcificare non già rinvio ad diritto extra salutare bensì affermazione del limite posto alla revisione
alla quale non potrà alterarla fondamentale dell'istituto familiare. in particolare il matrimonio è
stato riconosciuto come l'inizio di una istituzione e esso stesso una istituzione i cui trattati non
possono essere stravolte dal legislatore ordinario

le caratteristiche dell'istituto matrimoniale sono: la limitazione dell'unione ha due persone, la


stabilità dell'unione, la natura totalitaria o vita del vincolo matrimoniale, la diversità di sesso fra i
due contraenti. un'altra caratteristica importante il matrimonio e l'indissolubilità in cui la scelta è
rimessa al legislatore.

La famiglia è stata percorsa da una profonda trasformazione e negli ultimi anni viene espanso di
aprire il matrimonio a coppie di persone dello stesso sesso che era stata adottata in alcuni paesi
dell'occidente. il panorama legislativo può essere semplificato enucleando quattro modelli:

- l'assenza di qualsiasi disciplina giuridica per le unioni fra persone dello stesso sesso

- il modello pax pepati civili di solidarietà -consiste in un'unione fra due persone

- le BES partenrship germanica vale a dire una Unione distinta dal matrimonio ha aperto solo a cod
di persone dello stesso sesso

- l'apertura dello stesso matrimonio a coppie omosessuali mediante l'eliminazione del requisito
della differenza di sesso come condizione per comprare matrimonio.- secondo la Corte la coppia
omosessuale è qualificabile costituzionalmente come una formazione sociale e non come un
matrimonio però quindi è intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso cui
spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia ottenendone il
riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri. La Corte italiana però ha riconosciuto
qualcosa di più della mera verità perché ha ragionato di un diritto fondamentale a vivere
liberamente una condizione di coppia ottenendone il riconoscimento giuridico con i connessi diritti
e doveri e ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo due e quattro che prevedevano
scioglimento del matrimonio in caso di cambiamento di sesso di uno dei due coniugi E ha ritenuto
preferibile sostenere che l'adozione di una disciplina legislativa sulle coppie omosessuali rientrasse
nella discrezionalità del legislatore ordinario. sono diversi modi per riconoscere le coppie
omosessuali: il matrimonio, il modello pacs..

Il secondo profilo esaminato dalla quale costituzionale è il principio di uguaglianza e tutela della
famiglia come società naturale basata sul matrimonio- il matrimonio a coppie composte da
persone dello stesso stesso. al riguardo la Corte ritiene che è vero che i concili di famiglia di
matrimonio non si possano ritenere cristallizzati Perché sono dotati della duttilità proprio dei
principi costituzionali anche dell'evoluzione della società dei costumi e proprio per questo non può
spingersi fino al punto di incidere sul nucleo della forma- anche perché la nozione di matrimonio
definita dal codex civile è quella che è entrata in vigore nel 1942. pertanto dagli articoli 293031 si
dovrebbe desumere un modello di famiglia in cui l'eterosessualità dei coniugi è una condizione
imprescindibile per aversi famiglia e matrimonio.- alla fine bisogna aggiungere che il matrimonio
va persone dello stesso sesso non può essere introdotto nell'ordinamento italiano con legge
ordinario ma con una legge di revisione costituzionale.

La legge 76 del 2010 contiene per la prima volta nell'ordinamento italiano una disciplina legislativa
che è veramente ad oggetto sia le unioni civili fra persone e lo stesso sesso sia le convenienze di
fatto che possono riguardare sia coppie omosessuali che eterosessuali. riguarda alla convenienza
di fatto ci sono stati fatti delle regole chiamano sottolinea auto la diversità fra la famiglia fondata
sul matrimonio e le convenienze di fatto. alle disposizioni innovative pare discutibile il potere del
giudice di stabilire in caso di cessazione della convenienza un obbligo alimentare a carico di uno
dei conviventi qualora l'altro si trova in stato di bisogno e non sia in grado di mantenersi.

riguardo alle unioni civili esse sono contratte secondo un'apposita forma e determinano
l'acquisizione da parte dei contraenti in condizioni di parità di specifici diritti e doveri e fra essi
rientrano gli obblighi reciproci di assistenza morale e materiale, di , coabitazione, mi contributo ai
bisogni comuni, di determinazione dell'indirizzo di familiare, di assunzione di una cognome
comune. la persona che contrae un'unione civile è equiparata al coniuge per i fini successori-
l'unione può essere sciolta con una semplice manifestazione di volontà davanti all'ufficiale dello
Stato civile. del tutto apparte rimane la questione dell'adesione per la quale Sono stati aperti spazi
al riconoscimento dell'adozione di minori da parte di coppie di persone dello stesso sesso.(.. legge
131 del 2021 il cognome dei figli è quello di entrambi i genitori in caso di non accordo tra i genitori,
diversamente può essere o di madre o del padre.

Ehi i diritti politici- gli ordinamenti liberal democratici riconoscono loro cittadini alcuni diritti a
partecipare alla formazione della volontà dello Stato- si parla al riguardo dei diritti politici o di
partecipazione politica. oltre a consentire agli elettori di Celi loro rappresentanti e a legittimare in
tal modo il potere politico i diritti politici operano come un presidio indiretto della libertà.
l'articolo 50 riconosce la facoltà di presentare petizioni ai soli cittadini come diritto individuale ma
ad esercizio eventualmente collettivo(gruppi di persone associate o meno fra loro). la petizione
deve essere data per iscritto e deve essere indirizzata alle camere. la petizione non ha quindi una
finalità specifica ma strumentale alla tutela di altri diritti o interessi e la sua importanza si è
fortemente ridotta rispetto a quello che aveva in ordinamenti non democratici anche se dotati di
istituti tentativi.

- libertà di associazione in partiti politici: il canale principale per la partecipazione in qualche modo
e continuativa dei cittadini alla vita politica è individuata dalla costituzione ai partiti politici. una
sentenza e la Corte ha precisato che la rappresentanza politica nella costituzione repubblicana è in
principio rappresentanza attraverso i partiti politici cioè i cittadini sono abilitati ad orientare
l'azione complessiva dello Stato. il diritto di iscriversi ai partiti politici spetta solo ai cittadini
italiani. articolo 98 abili dalla legge ordinaria prevedere limiti al diritto di alcune categorie di
funzionari pubblici di iscriversi ai partiti politici e questa è per i magistrati i militari di carriera
funzionari ed agenti di polizia eccetera. per quanto riguarda i militari essi hanno diritto di iscriversi
ad un partito politico in assenza di un divieto ma non possono assumere innesto cariche direttive.
la costituzione italiana non prevede limite per quanto riguarda la finalità dei partiti quindi è
estraneo anche il criterio della democrazia protetta. le funzioni costituzionali svolte dai partiti
politici giustificano il finanziamento pubblico. tuttavia il finanziamento pubblico appare intenzione
con l'assenza di una disciplina organica dei partiti- l'articolo 5 di una legge aveva imposto ai partiti
di trasmettere al presidente della Camera sia l'atto costitutivo che lo va tutto conformato a
principi democratici all'interno.

poi c'è una legge del 2014 che contiene una serie di norme che regolamentano la vita interna dei
partiti politici. prevede che i partiti debbano darsi uno statuto in cui siano previste alcune regole di
vita democratica e di trasparenza nella gestione e deve istituire un registro nazionale dei partiti
politici tenuta da un'apposita commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il
controllo dei rendiconti dei partiti politici. Con queste regole si va a vietare la previsione di
finanziamenti pubblici e la disciplina legislativa dovrebbe accompagnarsi ad un sistema di
finanziamento almeno in parte pubbliche assieme ad una regolazione rigorosa dei finanziamenti
privati volte a preservare la natura politica dei partiti e ad evitare che si possano mutarsi in bracci
politici di forze economiche e sociali da cui dipendono per il finanziamento.

il diritto di voto-. La Corte costituzionale lo ha definito come il principale strumento di


partecipazione politica. il diritto di voto nelle padri democratici contemporanei e riconosciuto a
tutti i cittadini maggiorenni nel suffragio universale. In ordine vari tipi di votazioni il diritto di voto
e suscettibile di articolarsi in una pluralità di forme. il diritto di voto ha una struttura diversa o
tanto dai diritti di libertà e si configura come un diritto di partecipazione alla formazione della
volontà dello Stato. infatti mediante il diritto di voto il cittadino partecipa ad alcune funzioni
statali: finalmente alla funzione disattiva eleggendo il Parlamento. l'articolo 48 prevede due
requisiti positivi per il diritto di voto:

- la cittadinanza è la maggiore età.

per quanto riguarda il requisito della cittadinanza occorre sottolineare tre profili problematici:

- dalla cittadinanza europea deriva il riconoscimento del diritto di voto Ai cittadini europei
residenti in Italia, limita a mente alle elezioni amministrative alle elezioni rappresentanti italiani al
Parlamento europeo

- i cittadini italiani residenti all'estero si è consentito in particolare il voto per posta c'è un voto
segreto. inoltre è stata istituita una circoscrizione estero nelle quali vengono eletti o deputati e
quattro senatori rappresentativi esclusivamente dei cittadini italiani residenti all'estero

- stranieri legalmente residenti in Italia- La Corte ha riconosciuto agli stranieri il diritto di voto nel
referendum consultivi regionali. il riconoscimento agli stranieri diritto di voto nelle elezioni
politiche trova invece un corposo ostacolo il quale attribuendo la sovranità al popolo sembra
richiedere che solo coloro che fanno parte del popolo possono votare- invece la maggiore età è
stata abbassata da 21 a 18 anni.

l'articolo 48 prevede anche tre requisiti negativi- al riguardo c'è una riserva di legge rinforzata in
quanto il legislatore è autorizzato a prevedere limitazioni del diritto di voto ma solo per: incapacità
civile, effetto di sentenza penale irrevocabile ed indegnità morale. oltre ai minori il legislatore è
abilitato ad escludere i soggetti dichiarati civilmente incapaci- quindi sono privati gli interdetti gli
inabilitati. il diritto di voto può inoltre essere limitato perfetto di una sentenza penale irrevocabile
vale a dire a seguito di condanna che comporti la pena accessoria dell'interdizione temporanea o
definitiva dai pubblici uffici. per quanto attiene all'indennità morale prevede la sospensione il
diritto di voto per coloro che sono sottoposti a misure di prevenzione, di polizia o di sicurezza e
coloro che sono stati condannati alla pena dell'interdizione temporanea dai pubblici uffici. Pensa
una sentenza della Corte aveva introdotto a suo tempo la categoria dell'indennità morale proprio
per la copertura costituzionale alla privazione temporanea del diritto di voto per l'imprenditore
fallito. la riforma della legge fallimentare ora bloccato la limitazione temporanea del diritto di voto
dei falliti.

il voto per posta è consentito solo per il voto dei cittadini italiani residenti all'estero e l'articolo
due della legge due del 2015 ha introdotto un'ulteriore ipotesi di voto per posta cioè per i cittadini
italiani che per motivi di lavoro, studio cure mediche si trovano per un periodo di almeno tre mesi
nel quale ricade la data di svolgimento e la consultazione elettorale.

il voto elettivo come dovere civico- l'articolo 48 configura l'esercizio del diritto di voto come un
dovere civico . Però in alcuni ordinamenti è consentita che la legge preveda sanzioni per chi non ha
votato. a sostegno di queste conseguenze sta del resto l'indeducibilità degli organi rappresentativi
in uno stato democratico che non posso mai mancare. la libertà di voto pertanto consiste solo
nella libertà di scelta circa l'esercizio del diritto di voto e non comprende il diritto di scegliere se
votare o meno. diversamente si pone la questione del dovere civico di votare nel referendum
abrogativo. l'articolo 75 infatti prevede che il referendum sia valido solo in caso di raggiungimento
del quorum di partecipazione della metà più uno degli aventi diritto al voto. da ciò sembra potersi
ricavare l'inapplicabilità al referendum del dovere civico di votare e forso l'esistenza vero e proprio
diritto di non votare che con esso la forma del referendum abrogativo.

esiste il voto elettivo e voto deliberativo.

il voto elettivo è previsto per l'elezione: del Parlamento statale, del consiglio regionale e del
consiglio comunale e quello provinciale, del Parlamento europeo, gli organi esecutivi a carattere
burocratico e di altri organi come componenti togati del consiglio superiore della magistratura.

il voto deliberativo è previsto che il referendum abrogativi oltre che per il referendum previsto
dalle statuti regionali o solo approvazione degli stessi.

Il diritto di elettorato passivo e il problema delle quote rosa: un riconosciuto come diritto a livello
istituzionale l'elettorato passivo vale a dire il diritto di partecipare elezioni come candidato e di
essere il letto è tra loro assoggettato a condizioni soggettive diverse a quelle previste per
l'elettorato attivo che stabilità a cinquant'anni per il presidente della Repubblica e a 25 per la
camera. La Corte di Cassazione ha dirigente precisato che il diritto di elettorato passivo si estende
allo svolgimento delle funzioni statali per le quali si è stati eletti. in questa materia la legislazione
degli ultimi decenni ha sviluppato il principio della promozione del pari opportunità fra uomini e
donne in materia elettorale. un'applicazione di questo principio sono le quote di genere nelle liste
elettorali mediante le quali il legislatore stabilisce che le liste elettorali devono contenere una
percentuale minima. tale quote hanno la finalità di favorire la presenza di donne negli organi
rappresentativi Però sono formulati in materia neutrale. e per questo motivo la Corte ritiene che
le quote fossero in contrasto con i principi supremi relativi alla rappresentanza politica e in
particolare con la sua natura strettamente individualistica.

La Corte ritiene inoltre che le quote fossero censurabili in quanto non si proponevano di
rimuovere gli ostacoli che impediscono alle donne di raggiungere determinati risultati messi di
attribuire loro direttamente quelli risultati medesimi. accorte preciso che le quote
costituzionalmente illegittime in quanto imposte per legge possono invece essere valutate
positivamente ovvero liberamente adottate da partiti politici, associazioni o gruppi che
partecipano alle elezioni.

l'altro furono inseriti nel testo costituzionale e principi volti a promuovere espressamente la parità
fra i sessi la rappresentanza politica. Nella sentenza 49 del 2003 la Corte rovescio la sua decisione
del 1995 rigettando la questione di legittimità costituzionale riguardando le quote. La Corte in
particolare giunse alla conclusione che non esiste un diritto ad essere candidato alle elezioni
configurato in maniera compatibile a quello di partecipare ad un concorso pubblico. d'altro canto
una riserva di una quota vale a dire operativa sia a favore di candidati di sesso femminile che di
sesso maschile fu ritenuta non discriminatoria per ragioni di sesso. anche se alcuni affermazioni di
questa sentenza sembrano ancora discutibili come quelle in cui si afferma che le quote non
pongono la appartenza all'uno o all'altro sesso come requisito è interiore di eleggibilità e
nemmeno di candidabilità dei singoli cittadini..

In realtà un'altro problema è quello se le quote contribuiscono effettivamente a rimuovere


ostacoli alla piena uguaglianza fra i cittadini o. e se favoriscono certo gruppi svantaggiati ma
all'interno di tali gruppi favoriscono i soggetti avvantaggiati facendo parte di gruppi svantaggiati
quindi riguardo uno svantaggio che colpisce direttamente la persona .
Sentenza del 2010 la Corte ha poi scrutinato le disposizioni della legge elettorale della Campania
che hanno previsto la preferenza di genere. secondo la Corte tale meccanismo non si pone in
contrasto con gli standard stabiliti nella sentenza del 2003 in quanto l'espressione della seconda
preferenza è solo facoltativa per l'elettore. La Corte ha valutato poi la costituzionalità dell'obbligo
per l'elettore di esprimere la seconda preferenza qualora intenda utilizzarla a vantaggio di un
candidato di sesso differente da quella in favore del quale il lettore medesimo è spesso la prima
preferenza. secondo la Corte tale obbligo non limita la libertà di voto e la seconda preferenza
quindi sarebbe una facoltà supplementare.

poi la preferenza di genere che è stata spesa in seguito il sistema di elezioni dei consigli comunali e
questa preferenza ha introdotto le quote rosa stabilendo che l'elisa dei candidati nei collegi
plurinominali siano costituite quell'alternanza dei candidati di sesso diverso.

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