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DIRITTO PRIVATO

PROGRAMMA:

□ Diritto privato in generale


□ Le fonti
□ L’efficacia della legge nel tempo
□ L’interpretazione della legge.
□ I diritti assoluti: i diritti della personalità.
□ La persona fisica: capacità giuridica e capacità d’agire - rappresentanza
legale.
□ La tutela dei soggetti deboli: l’amministrazione di sostegno – il “Dopo di noi”.

FAMIGLIA:
□ La famiglia ed il diritto.
□ La famiglia di fatto – Le convivenze e le unioni civili.
□ Il matrimonio.
□ Rapporti personali e rapporti patrimoniali.
□ Crisi del matrimonio: separazione e scioglimento.(Negoziazione assistita-
Divorzio breve).

FILIAZIONE
□ La responsabilità genitoriale.
□ La tutela dei minori.
□ L’adozione
□ L’affidamento
□ L’adozione in casi particoli “Stepchild adoption”.
□ La responsabilità civile in famiglia: illeciti “eso-familiari” e illeciti “endo-
familiari”: cenni di risarcimento del danno.
□ Il processo penale minorile.

SUCCESSIONI a causa di morte


□ principi generali cenni.

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PERSONA al CENTRO

COSTITUZIONE come MAPPA CONCETTUALE

FAMIGLIA
La famiglia è un’istituzione fondata sul matrimonio, al cui interno si creano diritti e
doveri che influiscono sul rapporto personale, ma anche su aspetti di carattere
patrimoniale (microsettori)
La legislazione è intervenuta con modifiche apportate a distanza di ventenni, in quanto
si è reso necessario un lento adeguamento a due ordini di fattori derivanti dal
mutamento sociale: endogeno (generati dalla stessa società) ed esogeno (proveniente
dall’esterno).
Dal 2016, all’interno dell’ordinamento, sono regolamentate le unioni civili (coppie
formate da persone dello stesso sesso) e le convivenze di fatto.

FILIAZIONE
Il rapporto di filiazione è stato modificato nel 2012.
L’ADOZIONE è l’istituto giuridico che si occupa di assegnare bambini a famiglie che
non possono avere figli biologici.
L’art. 1 afferma che il minore ha diritto di crescere nella propria famiglia di origine, in
quanto il legislatore stabilisce che è questo il primo diritto da tutelare e solo quando
gli obiettivi non possono essere raggiunti, viene dichiarato in stato di adottabilità.
(adozioni particolari: adozione del figliastro)

RESPONSABILITA’:
la responsabilità nel codice civile è disciplinata in relazione agli aspetti di carattere
patrimoniale, mentre parleremo di responsabilità familiare, casi in caso di
conflittualità che degenera in lite con azioni giudiziarie e responsabilità medica, in
caso di problematiche rispetto alle quali esiste responsabilità da ascrivere al medico
per errori avvenuti a seguito patologie, parto od operazioni, dove il danno non viene
quantificato a livello patrimoniale, ma rispetto ad un dolore.

Il PROCESSO PENALE MINORILE riguarda misure alternative alla detenzione, con


processo ad hoc creato dal legislatore per gli imputati minorenni.

SUCCESSIONI:
Oggetto del II libro del Codice Civile sono le successioni a causa di morte:
- testamento come disposizione di lascito del patrimonio

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- per legge con eredi legittimi
- fine vita = testamento biologico (eutanasia – trattamento di fine vita)

DEFINIZIONI ETIMOLOGICHE

● DIRITTO: dal latino DIRECTUS = in equilibrio (vita e norme in equilibrio tra loro),
dove le norme (scritte e non scritte, quali etiche, morali, religiose, della buona
educazione), regolano la vita sociale e che consentono alle persone di associarsi in
maniera ordinata.
Il DIRITTO è dinamico, in quanto riguarda ogni situazione reale della vita quotidiana:
affronteremo esclusivamente le problematiche e gli istituti giuridici riguardanti il
nostro corso, dunque l’ambito del DIRITTO DI FAMIGLIA,
La centralità è la PERSONA ed il diritto che vi ruota attorno: la COSTITUZIONE, quale
FONTE PRIMARIA, fulcro centrale della tutela della dignità.

● GIUSTIZIA; dal latino JUSTITIA = strumento riparatore della violazione normativa


in ambiti di diritto civile (violazione patrimoniale e contrattuale) e penale (reati)
Il Giudice è colui il quale agisce in base all’equità rispetto alle controversie.

● LEGGE; dal latino LEX = indica le regole stabilite da un testo normativo, al quale
viene riconosciuta efficacia vincolante.

● NORME GIURIDICHE sono NORME SCRITTE stabilite dal potere legislativo dello
Stato:
- GENERALI (erga omnes): rivolte ed efficaci verso tutti
- ASTRATTE: non possono esistere norme per ogni fattispecie della realtà
art. 1218 C.C. (obbligazioni - resposabilità del debitore): “il debitore che non
esegue esattamente la prestazione dovuta, è tenuto al risarcimento del danno,
se non prova che l’inadempimento o ritardo è stato determinato
dall’impossibilità della prestazione derivante da causa a lui imputabile
- IMPERATIVE: devono essere rispettate (es. la relazione genitori/figli è una
relazione giuridica che non può essere interrotta)

● ORDINAMENTO GIURIDICO: insieme organizzato di regole giuridiche, sistema


costituito dall’inieme delle norme, dove ognuna è considerata in rapporto alle altre,
che disciplina i rapporti giuridici (matrimonio, ADS, tutela, adozione)

● FONTI DEL DITITTO: (pre-leggi del C.C.) costituiscono le norme giuridiche scritte,
che danno luogo all’ordinamento giudidico. L’elenco delle fonti è dato dall’art. 1 delle
pre-leggi (inizio del Codice Civile)

● CODICE CIVILE: è la struttura su cui sono stati istituiti tutti i manuali di diritto
privato
⁕ 1865 primo Codice Civile
⁕ 1942 seconda riedizione (attualmente in vigore), che si occupa prevalentemente di
aspetti patrimoniali (regolamentazione di scambi economici), tralasciando a livello
marginale il concetto di persona, che trova fondamento nella Costituzione
Quanto il legislatore apporta modifiche al Codice Civile, in caso di:
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- aggiunta, inserisce gli artt. bis-ter-quater
- abrogazione (norma non più in vigore) inserisce parentesi quadra

 FORMA del codice civile:


- pre-leggi (fonti del diritto)
- Trattati Internazionali (prima parte)
- Costituzione
- Codice Civile (6 libri)
- leggi speciali, collegate strettamente al contenuto del Codice Civile (es. le leggi
sull’adozione, sul divorzio, il contratto di locazione, il fallimento)

COSTITUZIONE- fonti costituzionali


Legge fondamentale dello Stato italiano, in vigore dal 1° gennaio 1948, è un
documento scritto (139 artt.), rigido (perchè per essere modificato ha bisogno di leggi
costituzionali), redatto quasi anticipando i tempi (nell’art. 29 si parla di parità tra
marito e moglie, patria potestà di figli nati al di fuori del matrimonio).
Stabilisce i principi fondamentali dell’ordinamento giuridico, riguardanti i:
- diritti fondamentali delle persone
- i rapporti tra cittadini e Stato
- gli organi ai vertici
- le forme di Governo
- l’organizzazione dei pubblici poteri

LA COSTITUZIONE E’ RIGIDA.

Occupa il vertice della GERARCHIA DELLE FONTI nell’ordinamento giuridico:

REGOLAMENTI COMUNITARI- fonti primarie rinforzate


Sono leggi provenienti dal diritto comunitario (UE) e prevalgono sulle leggi interne
dei singoli Stati membri.

LEGGI DELLO STATO- fonti primarie

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Le leggi dello Stato diventano ufficiali a far data dalla pubblicazione sulla
GAZZETTA UFFICIALE o possono essere RETROATTIVE, con efficacia che colpisce
situazioni verificate in precedenza (es. emanazione legge su affido condiviso, cioè che
in sede di separazione il Giudice come decisione primaria deve affidare ad entrambi i
genitori i figli, ha effetto retroattivo, per permettere a tutte le coppie, sposate anche
in precedenza, di poter usufruire di tale normativa)
Documenti equiparati alle leggi: D.L. e D.LGS e leggi regionali (FVG a Statuto Speciale
con ulteriore potere legislativo).

REGOLAMENTI AMMINISTRATIVI- fonti secondarie


Sono atti normativi emanati da organismi pubblici e privati: sono atti sostanzialmente
legislativi, ma formalmente amministrativi (regolamenti dell’esecutivo)
- governativi = D.P.R.
- ministeriali = D.M. e non possono dettare norme contrarie a quelli governativi
- del Presidente del Consiglio dei Ministri = D.P.C.M.

CONSUETUDINI- fonti consuetudinarie


Costituiscono la fonte del diritto non scritto per eccellenza. Per un lungo periodo
storico il diritto si presentò sotto forma di norme consuetudinarie, prodotte
spontaneamente dalla Società stessa attraverso la costante ripetizione nel tempo di
comportamenti da parte dei suoi membri e tutt’oggi non sono completamente
scomparse, ma integrano la legislazione statale.

EFFICACIA DELLA LEGGE:


- NEL TEMPO: dopo una vacatio legis di 14 giorni, diventa efficace dopo il 15° giorno
di pubblicazione sulla G.U. (può diventare efficace immediatamente, se indicato nella
legge)
- NELLO SPAZIO: all’interno del territorio nazionale

INTERPRETAZIONE DELLE NORME: necessaria ai fini dell’applicazione al singolo


caso, si differenzia a seconda di chi è il soggetto che interpreta la norma.

GIURISPRUDENZIALE: il Giudice come unico soggetto che interpreta le norme


(gli ordinamenti di common low sono vincolanti a livello di interpretazione).

- giurisprudenza di merito se l’interpretazione della norma si rifà al Giudice di I e II


grado (Tribunale e Corte di Appello)
- giurisprudenza di legittimità se l’interpretazione della norma si rifà al Giudice di
III grado (Corte di Cassazione); di rilevante importanza le decisioni prese A SEZIONI
UNITE, dove un collegio di 9 componenti emettono sentenze unite, nel caso di
orientamenti contrastanti all’interno della Corte stessa (frequenti casi nel diritto
familiare).

DOTTRINARIA: effettuata da parte degli studiosi di diritto


AUTENTICA: lo stesso legislatore emana norme che hanno il compito di chiarirne od
integrarne il significato.

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(art. 844 C.C.: il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o
calore, esalazioni, rumori, scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del
vicino se non superano la normale...)

AZIONE GIUDIZIARIA: avviene presso le seguenti istituzioni e può avere esito


favorevole o sfavorevole (il Giudice prende decisioni in base al criterio di equità):
- TRIBUNALE (primo grado)
- CORTE DI APPELLO (secondo grado): formazione che decide confermando il
Giudice di primo grado o mediante soluzioni diverse
- CORTE DI CASSAZIONE (terzo grado): organo massimo (unica sede a Roma),
dove il giudizio termina con la decisione finale, che può anche essere rimandata
alla Corte di Appello per una ridecisione composta da Giudici diversi dai
precedenti

PERSONA FISICA
nel suo ciclo di vita, con capacità giuridica (art. 1 – Titolo I del Codice Civile) in
contrapposizione con le PERSONE GIURIDICHE, che si associano per raggiungere un
determinato obiettivo (associazioni, comunità).

La CAPACITA’ GIURIDICA è la titolarità di diritti soggettivi, che si acquisisce alla


nascita e cessa solo con la morte (diritto al nome, alla dignità, alla riservatezza,
all’integrità fisica → diritti assoluti tutelati dalla Carta costituzionale).
II co. art. 1 C.C.: i diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono
subordinati all’evento della nascita
→ si può disporre a titolo patrimoniale per una persona concepita, subordinando la
sua efficacia alla nascita (per disposizioni testamentarie)

La CAPACITA’ DI AGIRE è la capacità di compiere atti giuridici e si acquisisce:

 al compimento della maggiore età dei 18 anni (in passato avveniva a 21 anni)
 tra i 16 ed i 18 anni anche il soggetto minorenne può compiere atti giuridici,
con riconoscimento anticipato della capacità di discernimento, di
autodeterminazione, quali il lavoro ed il matrimonio
 anche dopo il compimento dei 18 anni, all’uscita dall’area genitoriale, esistono
situazioni che, nonostante l’acquisizione della capacità di agire in base
all’ordinamento giuridico, il soggetto non è in grado di autodeterminarsi per
situazioni che attengono alla sua persona (disabilità, menomazione psico-fisica,
grave disturbo mentale), in quanto non è in grado di intendere e volere a causa
di incapacità naturale

La CAPACITA’ DI INTENDERE E VOLERE o NATURALE, è la capacità di avere


coscienza dei propri pensieri ed azioni, di badare ai propri interessi. Essa è tutelata
dall’ordinamento giuridico, mediante strumenti specifici:
▪ se la disabilità è presente dalla nascita, i genitori hanno la rappresentanza legale fino
alla maggiore età ed in seguito, sprovvisto di tutela giuridica, l’ordinamento interviene
con uno strumento protettivo;

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▪ se la menomazione psico-fisica è successiva, l’ordinamento giuridico trova uno
strumento che tuteli e protegga questi soggetti deboli (ADS o, residuale, l’istituto
dell’interdizione)

Domanda d’esame: “Quali sono le fonti del diritto?”


Le fonti del diritto sono indicate nell’art. 1 del Codice Civile (pre-leggi), che, risalendo al 1942,
non indica la Costitituzione, quale fonte primaria, creata successivamente, nel 1948

DIRITTI SOGGETTIVI  DIRITTI FONDAMENTALI DELLA


PERSONA: sono tutto ciò che fa parte della nostra vita, ciò che ci fa avere rapporti
giuridici che possono avere come riferimento o una relazione o delle cose.
 Possono essere di vario tipo:

ASSOLUTI → ERGA OMNES = riconosciuti a TUTTI


INALIENABILI → non trasferibili, non vendibili
IMPRESCRITTIBILI → non si perdono mai (i diritti prescrivibili, di contro, si
perdono se non vengono esercitati per un periodo di tempo)

Riguardano il nostro modo di stare in rapporto con le altre persone, creando un


rapporto giudidico tra il soggetto, la situazione messa in atto e l’oggetto (bene mobile
od immobile → il diritto d’autore, come riconoscimento di contributo di carattere
patrimoniale rispetto alla sua attività).

Contrapposti ai diritti assoluti, vi è il DIRITTO RELATIVO, che mette in relazione due


persone in una determinata situazione (diritto al credito).

 DIFFERENZA DIRITTO RELATIVO E ASSOLUTO:

IL DIRITTO SOGGETTIVO è assoluto (avere il diritto alla vita) e verso tutti.

IL DIRITTO RELATIVO è un diritto di credito ed è strettamente correlato tra


determinate persone.

Gli animali non sono ancora titolari di una posizione soggettiva, ma, rispetto
all’importanza dell’animale da affezione, esiste la”perdita dell’animale da
affezione”, come perdita del tipo di relazione uomo/animale, a cui segue un
risarcimento del danno.

I principi e le regole dei diritti fondamentali, oltre che nelle fonti primarie come il
Codice Civile, sono contenuti nella Costituzione italiana e nel Sistema
Internazionale di protezione dei diritti fondamentali, i cui testi normativi più importanti
sono la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle
libertà fondamentali – CEDU del 1950 (tratta i diritti fondamentali della persona,
quali diritto alla vita, alla libertà, all’uguaglianza, alla sicurezza, equo processo, diritto
alla privacy e riservatezza) e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea (Nizza)
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DIFFERENZA PERSONA FISICA E GIURIDICA: La persona fisica indica un
individuo identificato da nome e cognome, mentre la persona giuridica è l'insieme
organizzato di persone e di beni che l'ordinamento considera un soggetto di diritto

INTERESSE LEGITTIMO: L'interesse legittimo è una situazione giuridica


individuale riconosciuta dal diritto italiano e della quale è titolare il soggetto nei
confronti della Pubblica Amministrazione: consiste nella pretesa che il potere
autoritativo attribuito alla pubblica amministrazione dalla legge sia esercitato in
conformità alla legge stessa in virtù di un interesse collettivo.

Il diritto muta in base ai cambiamenti della società.

Diritti della persona


Diritti della personalità
Diritti fondamentali della persona

ARTICOLO 8 codice civile: Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di


ricorso ai competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui
riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

CARTA DI NIZZA: la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione


europea (CDFUE), in Italia anche nota come Carta di Nizza, è stata solennemente
proclamata una prima volta il 7 dicembre 2000 a Nizza e una seconda volta, in una
versione adattata, il 12 dicembre 2007 a Strasburgo.

ARTICOLO 5 codice civile: gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati
quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano
altrimenti contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume.

 Se vengo privato dell’integrità fisica, il soggetto che la compie ha sia


responsabilità civile che responsabilità penale.

FONTI INTERNAZIONALI:

 CONVENZIONE EUROPEA PER LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI UMANI:


La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle
libertà fondamentali o CEDU è una Convenzione internazionale redatta e
adottata nell'ambito del Consiglio d'Europa, firmata nel 1950 a Roma. Ed è
considerata il testo centrale in materia di protezione dei diritti fondamentali

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dell'uomo perché è l'unico dotato di un meccanismo giurisdizionale
permanente che consenta a ogni individuo di richiedere la tutela dei diritti
ivi garantiti, attraverso il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo, con sede
a Strasburgo.

 TRATTATO DEI DIRITTI DELL’UNIONE EUROPEA: Il progetto di


trattato del 1984 che istituisce l'Unione europea specificava che l'Unione
deve proteggere la dignità dell'individuo e riconoscere a chiunque rientri nella
sua giurisdizione i diritti e le libertà fondamentali che derivano dai principi
comuni delle costituzioni nazionali e dalla CEDU.

 COSTITUZIONE
 CODICE CIVILE

 Le fonti internazionali più importantanti sono la convenzione europea


per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali
(CELU).

ARTICOLO 2 costituzione: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti


inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si
svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale.

 DIRITTI INVIOLABILI DELL’UOMO: diritti riconosciuti dalla Costituzione che


preesistono all'ordinamento giuridico, riguardando le libertà e i valori fondamentali
della persona umana, connaturati ad essa ed in alcun modo violabili.

ESEMPI DI DIRITTI INVIOLABILI: diritto alla vita, all'integrità personale, alla libertà di
pensiero, al matrimonio e all'iniziativa economica.

I PRINCIPALI SONO:

o DIRITTO ALLA LIBERTA’ PERONALE: La libertà personale è inviolabile. Non


è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale,
né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato
dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
o DIRITTO ALLA VITA (ARTICOLO 2): ogni persona ha diritto alla vita,
nessuno può essere condannato alla morte o giustiziato.
 Tutti devono rispettare il diritto alla vita, nel caso venga privata una persona
si ricorre ad una pena. La tutela in ambito civile è il risarcimento in denaro,
questo deve essere richiesto dai familiari/eredi.

o DIRITTO ALLA SALUTE (ARTICOLO 32 della costituzione): la Repubblica


tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere
obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di
legge.

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o DIRITTO ALL’INTEGRITA’ MORALE: Il diritto all'integrità morale è
l'interesse della persona al godimento del suo onore e del suo decoro come
singolo e come membro di una collettività.

o DIRITTO ALL’INTEGRITA’ FISICA → tutelata dal diritto civile (responsabilità


civile) in caso di risarcimento danni (menomazione integrità fisica)
→ tutelata dal diritto penale (responsabilità penale) in caso di reati di
provocazione volontaria di lesioni e percosse

o DIRITTO AL NOME PERSONALE (ARTICOLO 6 codice civile): Ogni persona


ha diritto al nome che le è per legge attribuito. Nel nome si comprendono il
prenome e il cognome. Non sono ammessi cambiamenti, aggiunte o rettifiche al
nome, se non nei casi e con le formalità dalla legge indicate.

o DIRITTO DELL’INDENTITA’ DELLA PERSONALITA’: L’ordinamento tutela il diritto


all’identità personale intesa come interesse del soggetto ad essere se stesso,
cioè come diritto della persona ad essere tutelata contro attribuzioni estranee
alla propria personalità, ad evitare che questa ne risulti trasfigurata o travisata.

o DIRITTO ALL’IMMAGINE (L’ARTICOLO 10 del codice civile): disciplina l’abuso


dell’immagine altrui, imponendo il risarcimento dei danni e la cessazione
dell’abuso da parte di colui che espone o pubblica l’immagine, fuori dei casi in
cui l’esposizione o la pubblicazione sono consentite dalla legge o con pregiudizio
al decoro e alla reputazione della persona stessa o dei congiunti.

o DIRITTO ALLA PRIVACY (ARTICOLO 10 codice civile): il diritto alla


riservatezza della vita privata di una persona.

DIRITTI ASSOLUTI: ERGA OMNES= RICONOSCIUTI A TUTTI

DIRITTI INALIENABILI: non si possono vendere, non sono trasferibili

DIRITTI IMPRESCRITTIBILI: non si perdono mai (i diritti prescrivibili, di contro, si


perdono se non vengono esercitati per un periodo di tempo).
L'ordinamento attribuisce l'imprescrittibilità a quei diritti (o a quelle azioni) in cui
sia evidente anche un interesse pubblicistico: pensiamo, ad esempio, ai diritti della
personalità (come il diritto al nome) e il diritto di proprietà.

ISTITUTI DI PROTEZIONE DEI SOGGETTI DEBOLI : I soggetti


deboli non sono in grado di compiere atti giuridici e provvedere a loro stessi.
Il codice civile teneva prevalentemente conto degli interessi di carattere patrimoniale.

La legge 6/2004 sancisce la massima salvaguardia possibile dell’autodeterminazione


del soggetto in difficoltà →ha rivalutato la posizione centrale della persona all’interno
del diritto

SOGGETTO DEBOLE: o soggetto fragile, che si trova in condizioni di:


1.debolezza economica→ stato di bisogno
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2.debolezza per motivi non economici:
▪ stabile e grave incapacità di intendere e volere
▪ parzialmente capace di provvedere ai propri interessi
▪ capace in modo discontinuo (persone anziane, malati psichici, disabili fisici)
▪ pienamente capace di compredere, ma debole psicologicamente → non autonomia
nelle decisioni

PROTEZIONE: non abbandono o mortificazione (privazione delle capacità di


agire)
͢͢ ⁕ nei soggetti deboli economicamente, avviene mediante gli alimenti → nel diritto
privato e mediante interventi socio-assistenziali (es. l’indennità di accompagnamento)
→ nel diritto pubblico
⁕ nei soggetti deboli dal punto di vista della persona, si realizza attraverso
l’interdizione, l’inabilitazione e l’Amministrazione di Sostegno.

Nel 1942 gli unici istituti di protezione previsti erano l’INTERDIZIONE e


l’INABILITAZIONE: strumenti rigidi, con lo scopo di proteggere il patrimonio di
famiglia, messo a repentaglio dal comportamento del soggetto debole. Il modello
tradizionale consolidato con la nascita degli Stati nazionali, prevedeva che l’incapace
di intendere e volere fosse escluso dalle relazioni sociali, economiche e giuridiche → il
soggetto veniva privato della capacità di agire, a tutela dell’ordine e sicurezza
nazionale e segregato fisicamente (coatta) nei manicomi. La sentenza del Tribunale
prevedeva la nomina di un soggetto (TUTORE), che sostituiva totalmente la persona,
che non era in grado di provvedere ai propri interessi.

CON LA LEGGE BASAGLIA 180/78, a seguito della chiusura dei manicomi,


viene abrogato l’articolo che prevedeva l’interdizione per le persone
istituzionalizzate ed un Convegno multidisciplinare si riunisce per creare un
nuovo strumento giuridico di protezione delle persone fragili. Si prende
coscienza dell’esistenza di un più ampio ventaglio di fragilità, (malato di SLA,
ictus, alzheimer, parkinson, menomati momentanei), quindi l’interdizione non
risulta più uno strumento adatto a prendersi cura della generalità delle persone
(strumento omologante), dunque negli anni 80 a Trieste si tiene un convegno
multidisciplinare dove si predispone una bozza di legge che prevede la
creazione di un nuovo strumento di tutela dei soggetti deboli: ISTITUTO
DELL’AMMINISTRAZIONE DEL SOSTEGNO (tiene conto degli interessi della
persona) e una nuova figura: l’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO (Legge
6/2004).

 QUESTA LEGGE FA DIFFICOLTÀ AD ENTRARE IN VIGORE PER


VARI MOTIVI tra cui: volontà che questa legge entrasse nel codice
civile cosi’ da abrogare l’istituto dell’interdizione, dato che quest’ultimo
non si prendeva cura della persona. Il titolo 12esimo del libro 1 del
codice civile si chiama: “misure di protezione delle persone prive in tutto
o in parte di autonomia”. Cambiano le parole del titolo perché al centro
c’è la persona, non più le cose.

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L’Italia arriva sempre in ritardo rispetto agli altri Paesi, infatti gli istituti
dell’amministrazione del sostegno esistevano già in Francia, in Austria e in
Spagna.

AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO:

SIGNIFICATO DELLE PAROLE:


AMMINISTRAZIONE: sostantivo femminile e significato maschile
DI SOSTEGNO: sostantivo maschile ma significato femminile

 “Una persona che amministra ma fa anche da sostegno alla persona”

E’ UN ISTITUTO CHE SI CUCE ADDOSSO ALLE ESIGENZE DELLE


PERSONE FRAGILI: il giudice faceva la sentenza uguale per tutti, ma il
giudice tutelare deve stabilire in base alle problematiche, agli interessi, alle
fragilità della persona che tipo di provvedimenti deve attuare.

 L’istituto dell’amministrazione di sostegno non priva della


capacità di agire

AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
Titolo XII del Libro primo del C.C.: delle misure di protezione delle persone
prive in tutto od in parte di autonomia (rispetto a “dell’interdizione...”)
Lo scopo primario dell’ADS è quello di dare un aiuto al soggetto debole nelle
sue relazioni sociali e giuridiche, affiancandosi alla persona per sostenerla
responsabilmente: la legge espressamente fa divieto di limitare la capacità di
agire, se non quando è necessario, ma nella misura minima possibile.
L’art. 104 C.C. stabilisce che l’ADS può essere attivato nei casi in cui una
persona maggiorenne si trovi nell’impossibilità, anche parziale o temporanea,
di provvedere ai propri interessi, per effetto di unìinfermità, ovvero di una
menomazione fisica o psichica.

CHI PUÒ ESSERE NOMINATO AMMINISTRATORE DI SOTEGNO?


ARTICOLO 417: l’interdizione o inabilitazione possono essere promosse dale persone
dale persone indicate negli articoli 414 e 415, dal coniuge, dalla persona stabilmente
convivente, dai aprenti entro il quarto grado, dagli affini (parenti del marito o della
moglie rispetto alla persona di cui ci vogliamo occupare) entro il secondo grado, di
tutore o curatore ovvero dal pubblico ministero.
NELL’ARTICOLO 406 DEL C.C.: Il ricorso per l'istituzione dell'amministrazione di
sostegno può essere proposto(1) dallo stesso soggetto beneficiario, anche se minore,
interdetto o inabilitato, ovvero da uno dei soggetti indicati nell'articolo 417.

DECRETO DI NOMINA dell’amministrazione di sostegno (articolo 405): Il


giudice tutelare provvede entro sessanta giorni dalla data di presentazione della richiesta

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alla nomina dell'amministratore di sostegno con decreto motivato immediatamente
esecutivo, su ricorso di uno dei soggetti indicati nell'articolo 406.

L’amministratore di sostegno può essere nominato a tempo determinato o a tempo


indeterminato, questa decisione è legata alla situazione della persona. Di solito I familiari
sono a tempo indeterminato mentre una persona esterna/estranea alla persona di solito si
nomina a tempo determinato.

PROCEDIMENTO DI NOMINA
1. presentazione del ricorso (per la nomina) al Giudice Tutelare da
parte dell’interessato stesso, dal coniuge, dalla persona stabilmente
convivente –more uxorio-, dai parenti entro il 4° grado, dagli affini entro
il 2° grado, dal pubblico ministero, dai servizi socio-sanitari, MMG.

GIUDICE TUTELARE: organo monocratico, che ha la funzione di cura e tutela


degli interessi della persona richiedente il ricorso o di chi per essa (protezione
persona fragile), territorialmente competente il luogo di residenza del soggetto
interessato.
SOGGETTI NOMINATI ADS: i familiari, un responsabile dei servizi, un
professionista esterno (non è richiesta una professionalità specifica); è fatto
divieto di nomina di operatori di servizi pubblici o privati aventi in cura o in
carico il beneficiario.
CONTENUTO DEL RICORSO: indicazione anagrafica del soggetto da
amministrare e dei familiari, motivazione dettagliata della richiesta, allegazione
di certificazioni sanitarie e documentazione patrimoniale.

2. convocazione della persona da parte del Giudice, che fissa l’udienza,


in cui devono comparire il potenziale beneficiario, che viene ascoltato dal
Giudice, il quale cerca di capire la situazione nell’interesse della persona
fragile e dà la parola al soggetto debole per permettergli di esprimere
eventuali richieste, bisogni, desideri (ha la facoltà di rigettare la
domanda).

3. emissione del Decreto di nomina , che contiene i poteri attribuiti


esclusivamente all’ADS (solo a seguito autorizzazione del Giudice
Tutelare), poteri che rimangono in capo al beneficiario, altri che
quest’ultimo potrà compiere con l’aiuto dell’ADS

TEMPORALITA’: a tempo determinato (professionista) o indeterminato (un


familiare) a seconda della condizione di gravità della persona fragile.

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Può essere nominato un ADS anche per il compimento di un atto unitario
(vendita di casa da parte di persona, che non è in grado di agire totalmente in
autonomia).

4. accettazione della nomina , dove il nominato amministratore presta


giuramento, promettendo di adempiere fedelmente all’incarico affidato
con forma solenne; egli dovrà rendicontare semestralmente od
annualmente al Giudice tutti gli atti compiuti autorizzati (attività che
svolge per l’amministrato), mediante una relazione che attiene alla
persona, dunque un duplice aspetto: patrimoniale e di cura della
persona.

5. cessazione della nomina: egli dovrà presentare il rendiconto finale, di


chiusura di tutte le attività, al cui termine il Giudice può riconoscergli
un’indennità rispetto al lavoro svolto, ma commisurato al patrimonio del
beneficiario.

Il soggetto amministrato può sposarsi?


Sì, se ciò comporta un miglioramento al soggetto fragile; nel caso di soggetti
affetti da sindrome di down, la situazione è più trattenuta, dove il percorso
ricostruttivo dev’essere valutato dall’ADS.

INTERDIZIONE e INABILITAZIONE
Nel 1942 erano gli unici istituti di protezione previsti: strumenti rigidi, che
avevano lo scopo di proteggere il patrimonio di famiglia, messo a repentaglio
dal comportamento del soggetto debole.
L’incapace veniva escluso dalle relazioni sociali, economiche e giuridiche,
dunque privato della capacità di agire, a tutela dell’ordine e sicurezza nazionale
e segregato nei manicomi. La sentenza del Tribunale prevedeva la nomina di
un soggetto (TUTORE), che sostituiva totalmente la persona, che non era in
grado di provvedere ai propri interessi.
Con la legge Basaglia 180/78, a seguito chiusura manicomi, viene abrogato
l’articolo che prevedeva l’interdizione per le persone istituzionalizzate ed un
Convegno multidisciplinare si riunisce per creare un nuovo strumento giuridico
di protezione delle persone fragili: si prende coscienza dell’esistenza di un più
ampio ventaglio di fragilità, (malato di SLA, ictus, alzheimer, parkinson,
menomati momentanei), quindi l’interdizione non risulta più uno strumento
adatto a prendersi cura della generalità delle persone (strumento omologante),
dunque si predispone una bozza di legge che prevede la creazione di una
nuova figura: l’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO (Legge 6/04).

INTERDIZIONE

14
art.414 C.C. – capo II libro I Titolo XII – dell’interdizione, dell’inabilitazione e
delle incapacità naturali: “persone che possono essere interdette: il maggiore
di età ed il minore emancipato, i quali si trovano in condizioni di abituale
infermità di mente, che li rende incapaci di provvedere ai propri interessi, sono
interdetti quando ciò è necessario per assicurare la loro adeguata protezione”

 E’ il provvedimento emesso dal Tribunale ordinario in composizione


collegiale del luogo di residenza dell’interdicendo, che stabilisce che la
persona non è capace di provvedere ai propri interessi e nomina un
soggetto (TUTORE) che si sostituisce alla stessa → istituto aberrante,
dove la scelta è lasciata alla prudente discrezionalità del Giudice.

La sentenza viene annotata nel Registro delle Tutele e sui Registri dello stato
civile, a margine dell’atto di nascita; esiste, inoltre, un apposito elenco delle
persone interdette, che viene periodicamente inoltrato ai Notai.
Il soggetto viene esaminato attraverso una consulenza tecnica d’ufficio dal
Tribunale (esame dell’interdicendo), per verificare se la persona è realmente
incapace di provvedere ai propri interessi.

Al soggetto interdetto viene consentito:


- di compiere gli atti di ordinaria amministrazione
- di richiedere istanza per essere disinterdetto ed attuare la misura più
consona e costituzionalmente orientata dell’ADS

In una prima sentenza della Corte di Cassazione si stabilisce che nei casi di
soggetti fragili con patrimonio ricco e complicato, l’istituto dell’ADS non è
adeguatamente protettivo, dunque viene preferito quello dell’interdizione, il
quale risulta più idoneo, dove il tutore, in maniera rigida, si occupa di gestire il
patrimonio.
Questo provvedimento, però, non risulta tenere in considerazione il benessere
della persona, dunque, in un’altra sentenza, ciò viene smentito e viene stabilita
l’idoneità dell’Amministratore di Sostegno anche nei casi predetti,
sottolineando la posizione residuale dell’interdizione.
I Tribunali della Regione Piemonte prediligono l’istituto dell’interdizione
all’Amministratore di sostegno.

INABILITAZIONE

15
art.415 C.C. – capo II libro I Titolo XII – “il maggiore di età infermo di mente,
lo stato del quale non è talmente grave da far luogo all’interdizione, può essere
inabilitato. Possono essere inabilitati per prodigalità o per abuso di bevande
alcooliche o di stupefacenti espongono sè e la loro famiglia a gravi pregiudizi
economici”.

Il soggetto mantiene la sua capacità completa, fatta eccezione per gli ambiti di
carattere patrimoniale, che vengono fatti e svolti con l’assistenza di un
CURATORE, che si affianca alla persone, solo in determinati casi stabiliti dalla
legge (abuso di bevande alcooliche o stupefacenti o prodigalità) → poteri
specifici rispetto al tutore.
Con l’introduzione dell’ADS, l’importanza dell’inabilitazione è marginale, quasi
esclusivamente riconducibile ai casi dei PRODIGHI, con l’evidente scopo
principale di proteggere il patrimonio.

Legge 22/6/2016 n. 112 sul “DOPO DI NOI”


“Disposizioni in materia di assitenza in favore delle persone con disabilità
grave, prive del sostegno familiare”

tutela la problematica della morte dei genitori di figli disabili gravi, con linguaggio
verbale assente, attraverso assistenza, controllo, aiuto.

Art. 1 (finalità della legge → raggiungimento del benessere): creazione di una


misura assistenziale finalizzata al soggetto disabile grave, perchè possa realizzare il
proprio progetto di vita → dare protezione al soggetto

La legge richiama:
- la Costituzione, della Carta dei diritti fondamentali dell’uomo, dove il legislatore
sembra dimostrare di aver percepito l’importanza della centralità della persona.

- volta a favorire il benessere psico-fisico, la piena inclusione sociale e l’autonomia


delle persone con disabilità (riconoscimento di diritti).

- II comma disciplina le misure di assistenza, cura e protezione nel superiore


interesse* delle persone con disabilità (*da art. 12 della convenzione dei diritti del
fanciullo).

- riporta la caratteristica della gravità della disabilità, non determinata dal naturale
invecchiamento o da patologie connesse alla senilità.

- la presa in carico della persona interessata deve avvenire già durante l’esistenza in
vita dei genitori.

- le misure di protezione sono volte ad evitare l’istituzionalizzazione (Giudice Buffone


del Tribunale di Milano stabilisce che le volontà del genitore rispetto alla “gestione del
figlio” in caso di morte propria, devono venire rispettate da chi, in seguito, verrà
nominato Amministratore di Sostegno, che garantirà una rappresentanza legale
strutturata → richiesta di non ingresso in relazioni istituzionalizzate).

- le misura di protezione sono integrate con il coinvolgimento dei soggetti interessati


nel progetto individuale di vita (pet therapy, musicoterapia, raccolta della frutta), nel
16
rispetto delle persone con disabilità grave → il progetto esistenziale si richiama alla
legge 328/00, che ha carattere amministrativo e non può tenere conto dell’individuo in
quanto persona, ma si occupa delle dinamiche burocratico-amministrative
Queste finalità volte al coinvolgimento delle persone interessate, con i genitori in vita,
la creazione di un progetto esistenziale e la deistituzionalizzazione sembrano dare
positività alla legge.

Art. 6 – patrimonio di destinazione → utilizzo di beni di un soggetto per destinarli


ad uno scopo
Nella seconda parte, invece, la legge stabilisce l’istituzione di trust (contratto in base
al quale il patrimonio viene gestito da un soggetto diverso, con il controllo di un
terzo), di vincoli e fondi speciali composti di beni sottoposti a vincoli di destinazione →
i beni della persona disabile vengono utilizzati per costruire il progetto di vita
attraverso la creazione di un istituto (trust) = protezione esclusiva del patrimonio
Ciò caratterizza la negatività della legge, che si concentra sulla gestione patrimoniale,
piuttosto che sulla tutela del progetto di vita.

Un’altra legge è stata creata volta alla realizzazione del progetto esistenziale di vita
del soggetto disabile, che ha declinato le esistenze di vita della persona e suoi
obiettivi, in modo da evitare errori od omissioni → centralità della persona all’interno
della legge

Legge 22/12/2017 n. 219 – TESTAMENTO BIOLOGICO

“Norme in materia di consenso informato e direttive anticipate di trattamento (DAT)”



tutela le situazioni di soggetti che si trovano in condizioni di impossibilità ad esternare
la propria volontà

⁕ CASO ELUANA ENGLARO → STATO VEGETATIVO


La Corte di Cassazione è intervenuta con una Sentenza del 2007, rispetto alla quale il
Giudice relatore della sentenza afferma che era necessario ricostruire la
BIOGRAFIA REALE per poter stabilire ciò che era stata la biografia e dare voce alle
sue volontà, anche attraverso la figura del padre. (tale sentenza si poneva a coprire il
vuoto normativo)

Tale legge si rifà al diritto alla salute e quello ad essere curati da parte del Medico
(esprime giuramento ai fini dell’obbligo di intervento di cura) ed è l’attuazione
dell’art. 32 della Carta Costituzionale (diritto ad essere curati, ma a non subire
trattamenti sanitari contro la volontà).

La legge consta di 2 parti:

1. il CONSENSO INFORMATO → art. 1 co. 3: “ogni persona ha il diritto di


conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informata in modo
completo, aggiornato ed a lei comprensibile riguardo alla diagnosi, alla
prognosi, ai benefici ed ai rischi negli accertamenti diagnostici e dei
17
trattamenti sanitari indicati, nonchè delle possibili alternative ed alle
conseguenze dell’eventuale rifiuto al trattamento sanitario. Il soggetto può
rifiutare in tutto od in parte di ricevere le informazioni, ovvero indicare un
familiare o persona di sua fiducia incaricate di riceverle e di esprimere il
consenso in sua vece, se il paziente lo vuole”.

→ informazione ampia e comprensibile, che si riconduce al fatto di essere


debitamente informati sulle situazioni che si possono verificare post
intervento, sulle cure e loro controindicazioni
→ la figura del medico subisce un cambiamento (nella relazione e nel tempo
della cura), in quanto si viene a creare un ”ALLEANZA TERAPEUTICA” tra
medico e paziente: il soggetto fragile viene accompagnato per giungere al
miglior trattamento inteso come benessere psico-fisico voluto dalla
definizione di salute dell’OMS

2. le DIRETTIVE ANTICIPATE DI TRATTAMENTO (definito erroneamente


anche testamento biologico, in quanto i due termini si contrastano
(patrimonio e vita), non venendo disposte le disposizioni patrimoniali).

La legge afferma che:


“ogni persona maggiorenne capace di intendere e di volere in previsione di
una eventuale futura incapacità di autodeterminarsi (incapace di comunicare
le proprie volontà), dopo aver acquisito adeguate informazioni mediche (a
conoscenza del proprio progetto di vita)

ASSESSORE DELLE POLITICHE SOCIALI AL COMUNE DI TRIESTE- PROGETTO


“DURANTE E DOPO DI NOI”

Questo progetto e’ nato alla fine del 2019 con una delibera del consiglio comunale
approvata all’unanimità.

La nascita di un bambino con disabilità è un evento devastante in una famiglia, non


sei conscio di riuscire a portare a termine questo compito complicato, quindi una
comunità deve essere prima di tutto sanitaria per le cure e poi un proseguimento con i
percorsi scolastici ed infine l’inserimento nel mondo del lavoro.

IL DOPO DI NOI SI COSTRUISCE QUANDO C’è UNA NASCITA.

La Fondazione mette a disposizione delle famiglie sensibilità e competenze


professionali utili ad affrontare le tante problematiche che il “dopo di noi” chiama in
causa. La Fondazione Dopo di Noi Bologna guida i familiari nella graduale costruzione
di un Progetto di Vita per la persona con disabilità, seguendone tutti gli aspetti:
assistenziali, giuridici e patrimoniali.
Preparare il “dopo” significa necessariamente iniziare ad agire sin da oggi, nel
“durante noi”, perché il futuro di qualsiasi persona è anche parte del risultato delle
decisioni e scelte fatte nel presente.
La costruzione di un progetto per il “dopo di noi” concilia le aspettative dei genitori
con le necessità e aspirazioni della persona con disabilità, al fine di realizzare un
progetto di vita coerente e rispettoso della storia di quel nucleo familiare, in grado di
valorizzare le capacità e le attitudini dell’individuo.

18
Al centro dell’azione della Fondazione c’è non solo la persona con disabilità, ma anche
il nucleo familiare

LE PERSONE DISABILI POSSONO E HANNO IL DIRITTO DI DARE MOLTO, SE VIENE


DATA LORO LA POSSIBILITA’.
Nel nostro paese abbiamo investito molto per i servizi rivolti a queste persone.

CDA: strumento che da vita alla Fondazione ed è costituito da 12 persone: persone


private, 4 sono provenienti ddal pubblico perchè la Fondazione ha carattere
privatistico.

LEGGE 22/6/2016 N. 112 SUL “DOPO DI NOI”

“DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ASSITENZA IN FAVORE DELLE


PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE, PRIVE DEL SOSTEGNO
FAMILIARE”

tutela la problematica della morte dei genitori di figli disabili gravi, con
linguaggio verbale assente, attraverso assistenza, controllo, aiuto.

Art. 1 (finalità della legge → raggiungimento del benessere): creazione


di una misura assistenziale finalizzata al soggetto disabile grave,
perchè possa realizzare il proprio progetto di vita → dare protezione al
soggetto.

La legge richiama:
▪ la Costituzione, la Carta dei diritti fondamentali dell’uomo, con la persona al
centro
▪ il perseguimento al benessere psico-fisico, alla piena inclusione sociale ed
all’autonomia delle persone con disabilità (riconoscimento di diritti)
▪ le misure di assistenza, cura e protezione nel superiore interesse* delle
persone con disabilità (*da art. 12 della convenzione dei diritti del fanciullo)
▪ la caratteristica della gravità della disabilità, non determinata dal naturale
invecchiamento o da patologie connesse alla senilità
▪ la presa in carico della persona interessata deve avvenire già durante
l’esistenza in vita dei genitori
▪ le misure di protezione sono volte ad evitare l’istituzionalizzazione
(Giudice Buffone del Tribunale di Milano stabilisce che le volontà del genitore
rispetto alla “gestione del figlio” in caso di morte propria, devono venire
rispettate da chi, in seguito, verrà nominato Amministratore di Sostegno, che
garantirà una rappresentanza legale strutturata → richiesta di non ingresso in
relazioni istituzionalizzate)

19
▪ le misura di protezione sono integrate con il coinvolgimento dei soggetti
interessati nel progetto individuale di vita (pet therapy, musicoterapia,
raccolta della frutta), nel rispetto delle persone con disabilità grave → il
progetto esistenziale si richiama alla legge 328/00, che ha carattere
amministrativo e non può tenere conto dell’individuo in quanto persona, ma si
occupa delle dinamiche burocratico-amministrative.

Queste finalità volte al coinvolgimento delle persone interessate, con i genitori


in vita, la creazione di un progetto esistenziale e la deistituzionalizzazione
sembrano dare positività alla legge.

Art. 6 – patrimonio di destinazione → utilizzo beni di un soggetto per


destinarli a uno scopo

Nella seconda parte, invece, la legge stabilisce l’istituzione di trust


(contratto in base al quale il patrimonio viene gestito da un soggetto diverso,
con il controllo di un terzo), di vincoli e fondi speciali composti di beni
sottoposti a vincoli di destinazione → i beni della persona disabile vengono
utilizzati per costruire il progetto di vita attraverso la creazione di un istituto
(trust) = protezione esclusiva del patrimonio
Ciò caratterizza la negatività della legge, che si concentra sulla gestione
patrimoniale, piuttosto che sulla tutela del progetto di vita.

PARLA L’ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI: FONDAZIONE “DOPO DI


NOI” creata a fine 2019 con delibera del Consiglio Comunale, approvata all’unanimità dopo
un percorso di 12 anni. La nascita di una bambino con disabilità è un evento familiare
devastante: la creatura chiede amore ed accettazione, ma i genitori generano paura, dolore,
fragilità, confusione e tristezza, che necessitano di un supporto da parte della comunità, in
primis sanitaria attraverso la cura e la riabilitazione per continuare un percorso di vita
dignitoso ed in seguito accettazione sociale e condivisione di intenti e prosecuzione nel
percorso scolastico ed, ove possibile, lavorativo. Il Dopo di Noi si costruisce dal primo giorno di
nascita: garantire le migliori cure sanitarie, protezione sociale, far emergere le potenzialità.
In questo contesto, le istituzioni e le associazioni di volontariato si spendono per far sentire la
famiglia meno sola e permettere di esprimere desideri e potenzialità. La Fondazione ha i
seguenti obiettivi:
- complementare e parallela all’ente pubblico (servizi dedicati)
- costruire un percorso di vita di autonomia
- garantire fondi alternativi e complementari all’ente
- concorre al benessere di tutti, come soggetto giuridico per il bene collettivo
- garantire un senso di protezione e libertà dalla paura nei confronti dei genitori
Cda costituito da soggetti che svolgono il proprio operato in maniera gratuita.

Un’altra legge è stata creata volta alla realizzazione del progetto esistenziale di
vita del soggetto disabile, che ha declinato le esistenze di vita della persona e

20
suoi obiettivi, in modo da evitare errori od omissioni → centralità della persona
all’interno della legge

→ LEGGE 22/12/2017 N. 219

LEGGE 22/12/2017 N. 219 – TESTAMENTO BIOLOGICO

“NORME IN MATERIA DI CONSENSO INFORMATO E


DISPOSIZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO (DAT)”

tutela le situazioni di soggetti che si trovano in condizioni di impossibilità ad


esternare la propria volontà

⁕ caso Eluana Englaro → stato vegetativo


La Corte di Cassazione è intervenuta con una Sentenza del 2007, rispetto alla
quale il Giudice relatore della sentenza afferma che era necessario ricostruire
la BIOGRAFIA REALE per poter stabilire ciò che era stata la biografia e dare
voce alle sue volontà, anche attraverso la figura del padre. (tale sentenza si
poneva a coprire il vuoto normativo)

Tale legge si rifà al diritto alla salute e quello ad essere curati da parte del
Medico (esprime giuramento ai fini dell’obbligo di intervento di cura) ed è
l’attuazione dell’art. 32 della Carta Costituzionale (diritto ad essere
curati, ma a non subire trattamenti sanitari contro la volontà).

La legge consta di 2 parti:

● il CONSENSO INFORMATO → art. 1 co. 3: “ogni persona ha il diritto di


conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informata in modo
completo, aggiornato ed a lei comprensibile riguardo alla diagnosi, alla
prognosi, ai benefici ed ai rischi negli accertamenti diagnostici e dei trattamenti
sanitari indicati, nonchè delle possibili alternative ed alle conseguenze
dell’eventuale rifiuto al trattamento sanitario. Il soggetto può rifiutare in tutto
od in parte di ricevere le informazioni, ovvero indicare un familiare o persona
di sua fiducia incaricate di riceverle e di esprimere il consenso in sua vece, se il
paziente lo vuole”.
→ informazione ampia e comprensibile, che si riconduce al fatto di essere
debitamente informati sulle situazioni che si possono verificare post intervento,
sulle cure e loro controindicazioni
→ la figura del medico subisce un cambiamento (nella relazione e nel tempo
della cura), in quanto si viene a creare un’”ALLEANZA TERAPEUTICA” tra
medico e paziente: il soggetto fragile viene accompagnato per giungere al

21
miglior trattamento inteso come benessere psico-fisico voluto dalla definizione
di salute dell’OMS

● le DISPOSIZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO (DAT – vengono


redatte per iscritto)
la definizione di “testamento biologico” è inopportuna, in quanto i due termini
si contrastano (patrimonio e vita), non venendo disposte le disposizioni
patrimoniali.
La legge afferma che:
“ogni persona maggiorenne capace di intendere e di volere in previsione di una
eventuale futura incapacità di autodeterminarsi (incapace di comunicare le
proprie volontà), dopo aver acquisito adeguate informazioni mediche (a
conoscenza del proprio progetto di vita),

LEGGE DELLE DISPOSIZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO: il termine


disposizione fa pensare a qualcosa che è immodificabile, ma non è cosi.
Le disposizioni anticipate di trattamento sono modificabili, quindi il termine
“disposizioni” non è cosi corretto, ma per fare approvare questa legge è stato
approvata anche con qualche imperfezione.

CONSENSO INFORMATO: alleanza terapeutica tra medico e paziente. C’è una


specificazione del consenso informato nelle disposizioni anticipate di
trattamento.

CHI FA QUESTE DISPOSIZIONI? La persona maggiorenne capace di


intendere e di volere, dopo aver aquisito importanti informazioni mediche alle
quali andrò in contro (mi informa della prospettiva del progetto di vita)

COME FARE LE DAT? È importante prima di scrivere una DAT acquisire


adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle proprie scelte relative
al rifiuto o consenso a determinati accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche
e singoli trattamenti sanitari

COME SI SVOLGE LA STESURA DELLE DAT? Per la stesura delle DAT ci si


può far aiutare da un proprio medico di fiducia così da poter anche ricevere le
informazioni sanitarie necessarie per scegliere i trattamenti che si intende
accettare/rifiutare.

La redazione delle DAT può avvenire in diverse forme:

 dal notaio (sia con atto pubblico, sia con scrittura privata in cui la
persona scrive autonomamente le proprie volontà e fa autenticare le
firme dal notaio), in entrambe i casi il notaio conserva l’originale

22
 presso l'Ufficio di stato civile del Comune di residenza (con scrittura
privata) che provvede all’annotazione in un apposito registro, ove
istituito (vedi  la  circolare del Ministero dell’interno)

 L’ufficiario dello stato civile si limita a ricevere il documento delle DAT e


le trascrive, ma non aveva l’obbligo di inserirle da nessuna parte. Prima
non esisteva il registro delle DAT (banca nazionale delle DAT), è
nato/a 2 anni fa…nel 2018, così di poterle vedere ovunque io sia. Questa
banca nazionale delle DAT è stata istituita presso il Ministero della salute
dalla legge di bilancio 2018 ed attivata a partire dal 1 febbraio 2020.

FIDUCIARIO DELLE DAT: posso nominare un fiduciario che farà poi da


portavoce nel momento in cui succede qualcosa alla persona in questione.

MODIFICARE LE DAT:
Nelle stesse forme le DAT sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni
momento. Nei casi in cui “ragioni di emergenza e urgenza impedissero di
procedere alla revoca delle DAT con le forme previste dai periodi precedenti,
queste possono essere revocate con dichiarazione verbale raccolta o
videoregistrata da un medico, con l'assistenza di due testimoni".

Le DAT possono essere modificate in caso di:


▪ creazione di nuovo farmaco che può mutare le condizioni sanitarie → cambia
l’autodeterminazione nei confronti della malattia
▪ disattese in quanto non rispondenti alla situazione iniziale.

LEGGE 38 DEL 2010- CURE PALLIATIVE


Il pallio e’ un mantello di cui si parla in una leggenda, questo mantello viene diviso e
poi ricomposto in maniera astratta. Il palliative è una cura/medicina che mi fa stare
bene momentaneamente

Attraverso questa legge si tutela e si garantisce l’accesso alle cure palliative e


alla terapia del dolore a favore del malato con malattia inguaribile o affetta da
patologia cronica dolorosa, nell’obiettivo di assicurare il rispetto della dignità e
dell’autonomia della persona umana.

Articolo 2- divieto di accanimento terapeutico


Sono riconosciuti quali destinatari delle cure palliative tutti i pazienti affetti
da una patologia non più suscettibile di terapia finalizzata alla guarigione e
viene valorizzato il concetto di rete quale insieme di strutture ed interventi
finalizzati a garantire la continuità assistenziale, con particolare attenzione alla
rete di cure palliative pediatriche.

23
Articolo 5, comma 1 - pianificazione condivisa delle cure: strumento
dove pianifico in maniera condivisa con medico ed equipe delle cure alle
quali sono tenuti ad attenersi qualora il paziente venga a trovarsi nella
condizione di non poter esprimere il proprio consenso o in una
condizione di incapacità.

LA FAMIGLIA
La famiglia è un’istituzione fondata sul matrimonio, al cui interno si creano
diritti e doveri che influiscono sul rapporto personale, ma anche su aspetti di
carattere patrimoniale (microsettori).

La legislazione è intervenuta con modifiche apportate a distanza di ventenni, in


quanto si è reso necessario un lento adeguamento a due ordini di fattori
derivanti dal mutamento sociale: endogeno (generati dalla stessa società) ed
esogeno (proveniente dall’esterno).

Riforma del diritto di famiglia: 19 maggio 1975 n . 151

Dal 2016, all’interno dell’ordinamento, sono regolamentate le unioni civili


(coppie formate da persone dello stesso sesso) e le convivenze di fatto.

Il diritto di famiglia disciplina tutti i rapporti familiari, che vedono la loro


costruzione giuridica all’interno del libro I del C.C. e delle leggi speciali, che
hanno interagito con gli istituti del diritto di famiglia e gli effetti personali e
patrimoniali che ne derivano, nonchè la sua crisi (separazione) ed il suo
scioglimento (divorzio → regolamentato da altre norme che esulano dal libro
I).

Il MATRIMONIO è l’elemento fondante tra due persone a costruzione della


famiglia, come insieme di persone legata da vincoli di parentela.
24
La PARENTELA (art. 74 C.C.) è il vincolo (di sangue) tra le persone che
discendono da uno stesso stipite = parentela in linea retta.

Il grado di parentela è la distanza che intercorre tra i soggetti a livello di


parentela (al di là del sesto grado non si è più parenti).

Linea collaterale = la discendenza parte da due persone diverse


Affinità = rapporto che si crea tra i parenti della moglie con il marito e del
marito con la moglie
Adozione = istituto antichissimo, che oggi è entrato nel tessuto familiare,
perchè crea un vincolo stresso tra il minore ed i genitori, uniformando il
rapporto di filiazione biologico al rapporto artificiale (adozione). L’adozione di
soggetti maggiorenni trova la sua natura in un’altra motivazione, che prescinde
al fatto di garantire al minore una famiglia.

La nozione di famiglia è tecnica, perchè disciplina i rapporti familiari basati su


rapporti di parentela, affinità, adozione, matrimonio e generica, perchè non
attribuisce un contenuto, nessun significato specifico.
La famiglia è un unicum, un istituto speciale, non duplicabile, una struttura
forte e particolare con una storia precisa, dove si intrecciano componenti
giuridiche ed affettive.

STORIA DELLA COMPOSIZIONE FAMILIARE

● FAMIGLIA PATRIARCALE = pater familias: ramificazione ampia, dove


prevale la figura maschile, il padre come capo indiscusso della struttura
familiare, detentore assoluto del potere, con potere decisionale sulle sorti del
nucleo familiare → impostazione e struttura piramidale proseguita per molto
tempo (i figli nati fuori dal matrimonio non avevano riconoscimento)
caratterizzata da:
▪ rigida organizzazione interna, intesa come posizione della donna
▪ mantenimento del patrimonio all’interno della struttura, proteggendolo,
conservandolo e non disperdendolo
▪ struttura verticistica

● STRUTTURA EGUALITARIA = senza un capo indiscusso, in cui si evidenzia


la libertà a livello di atteggiamento nei confronti di una persona a capo, dove
ogni soggetto ha una propria individualità, che mantiene, con capacità di
autodeterminarsi (non c’è più la distinzione marcata tra uomo e donna)

● FAMIGLIA COME COSTELLAZIONE = aggregato di persone, che


mantengono individualità, tutelate come singoli, titolari di diritti assoluti

⁕ LA FAMIGLIA E’ UN ARCIPELAGO (cit. Busnelli) = gruppo, relazione


interpersonale, con la necessità di aiuto dall’ordinamento giuridico, in quanto la
struttura, resa egualitaria, ha subito maggiori rotture

25
La definizione di famiglia, oggi riconosciuta, si rifà alle NORME
COSTITUZIONALI:

Art. 29
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata
sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i
limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.

Art. 30
È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche
se nati fuori del matrimonio.
Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro
compiti.
La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e
sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima.
La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.

IL MATRIMONIO

E’ l’elemento principale della costruzione di famiglia: un impegno di carattere


morale, disciplinato anche dal diritto canonico, che si occupa di regolamentare
l’aspetto religioso del sacramento del matrimonio, che fonda su principi
completamente diversi dal diritto di famiglia:

- vincolo sacro ed immutabile (ad eccezione dell’annullamento presso il


Tribunale ecclesiastico – Sacra Rota)
- unione matrimoniale al fine di procreare
- aiuto reciproco tra i coniugi
- disciplinato solo ed escusivamente dal codice canonico

Il diritto privato riconosce il matrimonio civile, regolamentato dall’art.


84 e seguenti del codice civile.

Tipi di matrimonio prima del 1929:


▪ solo in Chiesa (religioso)→ non disciplinato dal codice civile
▪ solo in Comune → davanti all’ufficiale dello stato civile

Nel 1929 Mussolini ed il Cardinale della Santa Sede hanno fatto un Concordato,
che rende possibile la celebrazione di un matrimonio religioso con effetti civili
→ MATRIMONIO CONCORDATARIO
26
(il verbale = atto di matrimonio viene trascritto presso gli Uffici dello Stato
civile)

CARATTERI DEL MATRIMONIO CIVILE:

● rigida tipicità = atto che non può essere diverso da ciò che è disciplinato
dall’ordinamento
● atto puro = atto al quale non si possono apporre termini (a scadenza) o
condizioni che mantengano efficaci l’atto stesso
● esclusivo = avviene tra due persone e non in maniera collettiva
● indisponibilie = non è possibile disporre
● a durata indeterminata
● libero = a livello di consenso
● solenne
● pubblico = atto pubblico di matrimonio, a cui segue verbale con due
testimoni
● personalissimo = interferisce sulla sfera privata, ad eccezione del
matrimonio per procura (art. 111 C.C.), che nasce per avvantaggiare
persone in situazioni di particolare emergenza, quali militari o persone che per
ragioni di servizio si trovano al seguito delle forze armate, in caso di guerra,
delegano un portavoce (procura per atto pubblico da risolversi entro 180 giorni
dalla stipula)

1^ fase
MATRIMONIO ATTO (atto giuridico, non un contratto)

fase prodromica (pre-matrimoniale), riferita a tutte le condizioni che devono
sussistere per la sua celebrazione

CONDIZIONI PER CONTRARRE MATRIMONIO → art. 84 e ss.


C.C.

Requisiti necessari in capo ai nubendi (tutte espresse in senso negativo): (il


C.C.non afferma mai la necessaria distizione di sesso → non è
condizione prodromica)

▪ i minori di età NON possono contrarre matrimonio (II comma prevede la


possibilità, su istanza dell’interessato, in caso di fondate ragioni ed accertata la
maturità psico-fisica, i genitori o tutori, con decreto, possono autorizzare il
minore che ha compiuto 16 anni)
▪ l’interdetto NON può contrarre matrimonio
▪ i soggetti già sposati (mancata libertà di stato) NON possono contrarre
matrimonio → L. 76/16 (unioni civili e convivenze di fatto)
▪ gli ascendenti e discendenti in linea retta, fratelli o sorelle germani
(stessa madre e stesso padre), consanguinei (madre diversa, stesso padre) o
27
uterini (stessa madre, padri diversi) → tutela e garantisce determinate
situazioni collegate ai rapporti di parentela e di affinità, vietando la possibilità
di contrarre matrimonio a persone troppo vicini, figli adottivi della stessa
persona.
Eccezioni: matrimonio autorizzato in caso di zio e nipote ed affini in linea
collaterale di II grado → il Tribunale può dispensare il divieto
▪ il soggetto che ha eseguito omicidio colposo nei confronti del coniuge
dell’altra, NON possono contrarre matrimonio tra loro
▪ la donna dopo 300 giorni dallo scioglimento, annullamento o cessazione
effetti civili del precedente matrimonio → preservazione dell’eventuale stato di
gravidanza del precedente matrimonio (presunzione di paternità)

PROMESSA DI MATRIMONIO

art. 79 C.C. → non è atto vincolante


“la promessa di matrimonio non obbliga a contrarlo, nè ad eseguire ciò che si
fosse convenuto per il caso di non adempimento”
art. 80 C.C. clausola di salvaguardia → la restituzione dei doni
“il promittente può domandare la restituzione dei doni, fatti a causa della
promessa di matrimonio, se questo non è stato contratto”.
art. 81 C.C. trascrizione della promessa
“la promessa fatta vicendevolmente da maggiorenne o minore emancipato,
obbliga il promittente, che senza giusto motivo si rifuti di eseguirla, a risarcire
il danno che ha cagionato all’altro per la promessa non mantenuta”.

Motivi di annullamento della proposta matrimoniale per giusta causa:


- mutamento della religione
- soggetto fallito
- violazione obblighi di fedeltà

Può esistere anche un accordo consensuale di annullamento della promessa di


matrimonio, recedendo consenziemente.
Anche la corrispondenza e le fotografie, senza valore patrimoniale, ma
unicamente affettivo, rientrano nei beni oggetto di restituzione dei doni: il
rifiuto può seguire un ordine di distruzione o sottoposizione a sequestro
cautelativo (vincolate e non utilizzate).
Il risarcimento del danno della mancata celebrazione del matrimonio può
comprendere la sfera patrimoniale (mobili) ed esistenziale (modifica della
propria vita quotidiana in funzione del matrimonio).
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PUBBLICAZIONI DI MATRIMONIO
Riguardano un documento amministrativo depositato presso l’Ufficiale dello
Stato civile di residenza dei nubendi, che deve rimanere affisso per 8 giorni
(giorni utili ad eventuali opposizioni).

Condizioni particolari:
- pericolo di vita (tempi di pubblicazione ridotti)
- vi è possibilità di contrarre matrimonio anche su una nave od
aereomobile, in situazione di eccezionalità attraverso il Comandante, che
rappresenta le vesti dell’Ufficiale di Stato Civile → annotato sul giornale
di rotta, poi trascritto immediatamente appena possibile (Autorità
Consolare se in Paese straniero)
- la Legge 218/95 ha disciplinato dettagliatamente il matrimonio dello
straniero in Italia e del cittadino italiano all’estero: deve comunque
essere inserito un nulla osta del Paese di origine che attesti l’assenza di
impedimenti.

ATTO DI MATRIMONIO: costituisce un titolo, in forza del quale i soggetti


acquistano lo stato di coniugi ed il rapporto che si acquisisce è il RAPPORTO
DI CONIUGI.

2^ fase
MATRIMONIO RAPPORTO

attiene alla parte della vita matrimoniale, dalla quale scaturiscono gli effetti
(anche degenerativi), i diritti e doveri

art. 143 C.C. (diritti e doveri che nascono dal matrimonio) stabilisce che “con
il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti ed assumono gli
stessi doveri” → completa equiparazione, allineamento tra marito e moglie.

DIRITTI(reciproci) che derivano dalla costituzione del rapporto di coniugi:

1. obbligo reciproco alla fedeltà → rispetto reciproco verso la persona, non


solo l’obbligo di fedeltà in senso stretto (diritto che si mantiene anche a seguito
scioglimento matrimonio, proprio perchè il termine è inteso in senso più ampio,
quale fedeltà alla persona nel suo essere)
2. obbligo all’assistenza morale e materiale → inteso come supporto, aiuto
psicologico condivisione di comunità di affetti, oltre che di carattere
contributivo
3. obbligo alla collaborazione nell’interesse della famiglia
(contribuzione economica) → progetto sostenuto da entrambi i coniugi
4. obbligo della coabitazione → condivisione della stessa casa
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art. 143 bis C.C. stabilisce che “la moglie aggiunge al proprio cognome
quello del marito, fino a che non passi a nuove nozze, od all’esito dello
scioglimento del matrimonio” (possibilità di mantenimento in caso di
autorizzazione del marito, ad es. per esigenze lavorativo – professionali)

art. 144 C.C. stabilisce che “i coniugi concordano tra loro (posizione di
assoluta parità) l’indirizzo della vita familiare, secondo le esigenze di
entrambi”.

art. 147 C.C. (doveri verso i figli) afferma che “il matrimonio impone ad
ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere (fino al raggiungimento
dell’autonomia economica), istruire, educare ed assistere moralmente i figli,
nel rispetto delle loro capacità, aspirazioni, inclinazioni naturali (opposto al
pater familias) secondo quanto previsto dall’art. 315 bis C.C.”
(responsabilità genitoriale).

REGIME PATRIMONIALE
La scelta convenzionale del regime patrimoniale di comunione legale dei beni o
separazione dei beni, viene espressa:
- al momento del matrimonio → l’Ufficiale dello Stato Civile annota a margine
dell’atto di matrimonio il regime di scelta
- durante la vita matrimoniale, in seguito, è possibile modificare il regime
patrimoniale mediante atto notarile con testimoni.

● COMUNIONE LEGALE DEI BENI → si instaura al momento della


celebrazione del matrimonio (ex lege), in mancanza di diversa manifestazione
di volontà da parte dei coniugi, che può avvenire precedentemente alla
celebrazione o con modificazione successiva, mediante di atto notarile.

art. 177 C.C. stabilisce quali beni ricadono nella comunione legale dei beni:
a) tutti gli acquisti compiuti insieme o separatamente durante il
matrimonio, ad eccezione dei beni personali di cui all’art. 179 C.C.
b) i frutti dei beni propri da ciascuno dei coniugi percepiti e non consumati
allo scioglimento della comunione (il guadagno dell’affitto di casa propria
è frutto di bene personale ed è possibile scegliere se consumarli o meno
→ se non consumato, rientra nel patrimonio comune)
c) i proventi dell’attività professionale che non sono stati consumati
i punti b) e c) fanno riferimento alla “comunione de residuo”: situzione che
tende a valorizzare la comunità patrimoniale
d) le aziende gestite da entrambi e costituite dopo il matrimonio

→ es. del bene costruito in regime di comunione legale, su un fondo di


proprietà di uno dei due: è un acquisto a titolo originario, dove prevale il
principio dell’accessione → un tutt’uno di proprietà del soggetto titolare del
fondo (l’acquisto a titolo derivativo si identifica con la compravendita)

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art. 179 C.C. stabilisce quali beni sono esclusi dalla comunione legale dei
beni
a) i beni di cui prima del matrimonio era proprietario o titolare del diritto
reale di godimento (usufrutto, diritto di abitazione, nuda proprietà)
b) i beni che ognuno ha ricevuto per donazione o successione (a meno che
nel testamento non sia espressamente indicato che i beni sono attribuiti
alla comunione)
c) i beni di uso strettamente personale
d) i beni che servono all’esercizio della professione (medico, artigiano,
commercialista)
e) i beni ottenuti a titolo di risarcimento del danno o pensione
f) i beni acquistati a seguito di esclusione dalla comunione, con atto
sottoscritto da entrambi

art. 180 C.C. stabilisce l’amministazione della gestione, dove l’attività di


ordinaria amministrazione sarà compiuta disgiuntamente, mentre quella
straordinaria richiede il consenso di entrambi i coniugi
Possono essere contratte obbligazioni (debiti) da parte di uno dei due coniugi e
rispondenti alla comunione, se nell’interesse del nucleo familiare, mentre non
può rispondere la comunione legale per un’obbligazione assunta da uno dei due
soggetti, se per un proprio interesse personale.

Casi di SCIOGLIMENTO DELLA COMUNIONE LEGALE DEI BENI


→ diventa ORDINARIA:
▪ separazione → elemento prodromico allo scioglimento (divorzio)
▪ annullamento di matrimonio (per vizi di nullità)
▪ dichiarazione di assenza (con provvedimento del Tribunale, in caso di
soggetto non pervenuto per 2 anni consecutivi) o morte presunta (dichiarata
dopo 10 anni dalla dichiarazione di assenza)
▪ fallimento → gestione disordinata dal punto di vista patrimoniale, in termini
di protezione per l’altro soggetto
▪ separazione dei beni
▪ separazione giudiziale dei beni, in caso di dichiarazione di incapacità o di
cattiva amministrazione di uno dei due o di completa mancata contribuzione ai
bisogni della famiglia

● SEPARAZIONE DEI BENI → prevede che i beni rimangano di proprietà


distinta di ogni coniuge e la volontà dev’essere espressa al momento della

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celebrazione del matrimonio, in quanto non è ex lege, oppure in seguito,
mediante atto notarile

● COMUNIONE CONVENZIONALE → a seguito di accordo convenzionale,


avviene una scelta in merito alla destinazione di alcuni specifici beni (di scarsa
applicazione nel nostro ordinamento).

art. 210 C.C. stabilisce limiti od aggiunte dei beni oggetto della comunione,
dove non possono rientrare quelli personali, a titolo di risarcimento del danno
o di utilità professionale

A livello patrimoniale, la famiglia può costituire, in aggiunta al regime


patrimoniale:

● FONDO PATRIMONIALE: atto tipico, istituto di protezione dei beni familiari


costituito da uno od entrambi i coniugi (da un Notaio) o da un terzo (per
testamento), che si riferisce a beni mobili od immobili destinati alla protezione
dei beni familiari da eventuali creditori esterni, per far fronte ai bisogni della
famiglia (artt. 167 e segg.)
La proprietà rispetto ai beni oggetto di fondo patrimoniale rimane quella
originaria, in quanto viene gestita in maniera diversa solo la gestione degli
stessi. Per alienare i beni soggetti a fondo, in caso di soggetti minori presenti
nel nucleo familiare, è necessario essere autorizzati dal Giudice, motivando le
condizioni mutate e dunque la necessità di procedere alla vendita.

● IMPRESA FAMILIARE: (figura giuridica) destinata ad assicurare una tutela


dell’attività prestata da parte di un membro della famiglia per la gestione di
un’attività imprenditoriale (riconoscimento del diritto al mantenimento,
partecipazione agli utili, decisione di partecipare alle decisioni che attengono
alla vita dell’impresa)

art. 230 bis C.C. sancisce: salvo che sia configurabile un diverso rapporto (se
non esiste un rapporto di lavoro diverso)
" ter C.C. (inserito a seguito emanazione legge sulle unioni civili)
stabilisce il riconoscimento degli stessi diritti al convivente di fatto

CAUSE DI SCIOGLIMENTO DEL MATRIMONIO

1. morte di uno dei due coniugi


2. annullamento
3. crisi familiare, di carattere relazionale (separazione e divorzio)

SEPARAZIONE (PERSONALE): a causa dell’intolleranza della


convivenza
32
E’ lo Strumento intermedio per giungere allo scioglimento (cessazione effetti
civili): la sua caratteristica principale è la reversibilità, in quanto è possibile
ritornare alla condizione originaria, non essendo ancora cessati gli effetti del
matrimonio.

Procedimenti giudiziari di separazione legale:

► CONSENSUALE: consiste in un accordo motivato tra i due coniugi, in


merito a tutte le condizioni della separazione (patrimoniali, i provvedimenti
riguardo ai figli e le indicazioni in merito alla gestione di vita futura), che viene
omologato dal Tribunale di residenza con Decreto.
Il Presidente del Tribunale convoca in udienza i coniugi per tentare una
conciliazione e, se non ottiene effetto, 1) omologa la separazione o 2) rifiuta
l’omologazione (solo quando il provvedimento è contro l’interesse dei figli -
mancata tutela).
Il Giudice, a seguito di omologa, autorizza i coniugi:
▪ a vivere separatamente → cessa il diritto di coabitazione (mentre la
separazione di fatto (lite) non è regolata dall’ordinamento)
▪ ad attenuare il diritto alla fedeltà → non cessa
▪ alla cessazione dell’assistenza morale
▪ al mantenimento dell’assistenza materiale, a seguito regolamentazione dei
rapporti patrimoniali, che può subire costanti modifiche.

● NEGOZIAZIONE ASSISTITA→ gestita dagli avvocati (Legge. 162/14) per


alleggerire il carico degli Uffici Giudiziari, solo nel caso di coppie senza figli o
con figli con disabilità (anche gli avvocati cercano una riconciliazione o
mediazione). Il verbale viene trasmesso al PM, che valuta se le indicazioni
prese nei confronti dei figli minori sono nel loro interesse; se omologa il
verbale, l’avvocato trasmette il verbale all’Ufficiale dello Stato Civile; se,
invece, il PM ravvisa violazioni, trasmette il fascicolo al Giudice.

● PRESSO L’UFFICIALE DELLO STATO CIVILE: solo per coppie senza figli e
prive di trasferimento immobiliare.

► GIUDIZIALE: pronunciata dal Tribunale con una Sentenza, nel caso in cui i
coniugi non trovino un accordo sulle condizioni della separazione (iter più
complesso)
- addebito della separazione: all’esito della separazione giudiziale, può
essere addebitata la separazione ad uno dei due coniugi, che non ha
rispetto i doveri nascenti dal matrimonio.
Il parametro relativo al mantenimento del tenore di vita non è più attuale, in
quanto ora si fa riferimento alla “non autosufficienza economica”.

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RICONCILIAZIONE: avviene senza necessità di alcun tipo di provvedimento
ed implica la ricomposizione del nucleo familiare (non è identificata quando si
tratta di visite per motivi di salute)
Se l’esito della riconciliazione è causa di nuova rottura, la nuova istanza di
separazione è basata su motivi diversi dai precedenti.

La Procedura di mediazione familiare avviene sempre, volta a ripristinare i


rapporti equilibrati e significativi → nel 2012 con la riforma sulla filiazione, il
legislatore ha inserito l’art. 337 ter C.C. e seguente Dlgs. 154/13, per
evidenziare il diritto di visita degli ascendenti, legittimati a pretendere una
visita da parte dei nipoti, dove uno dei due coniugi subisce la decurtazione del
tempo a disposizione con il figlio.
La Corte di Giustizia europea, nel 2018 emette una sentenza a tale proposito,
evidenziando l’importanza di tale diritto, che viene richiesto al Tribunale dei
Minori (mentre la separazione è di competenza del Tribunale Ordinario).

Provvedimenti con minori → Carta dei diritti dei figli

DIVORZIO = cessazione degli effetti civili del matrimonio


Legge 55/15 → divorzio breve: abbrevia i termini per poter richiedere il
divorzio e consentire la ricostruzione di nuove famiglie e, nello specifico, dal
decreto di omologazione devono decorere:
- 6 mesi in caso di separazione consensuale
- 12 mesi in caso di separazione giudiziale

Richieste di cessazione degli effetti civili del matrimonio a causa di :


⁕ legati a condanne penali → scioglimento immediato del matrimonio in caso
di :
▪ condanna a ergastolo di uno dei due coniugi
▪ reati di incesto, violenza, prostituzione (che attengono all’integrità fisica)
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▪ violenze o lesioni contro i figli o circonvenzione di incapace
⁕ rettificazione del sesso → al suo esito la coppia diventa composta da persone
dello stesso sesso, dunque esistono 2 teorie:
▪ la trascrizione nell’atto di nascita del cambio di sesso comportava
automaticamente lo scioglimento del matrimonio
▪ la non volontà di scioglimento della coppia omosessuale, trasformando il
rapporto di coniugio in unione civile

GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE SULLA


VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Ricorrenza istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite, tramite risoluzione, che


nasce a fronte del triplice omicidio avvenuto nella Repubblica Dominicana negli
anni ’70.
8 marzo → giornata dedicata ai diritti del lavoro delle donne, che nasce in
seguito ad un incendio avvenuto in una fabbrica newyorkese, che aveva
richiesto il riconoscimento di diritti alle donne
Le violenze, nel 93% dei casi, avvengono all’interno della famiglia. (illecito
aumentato in lockdown)

ELEMENTI SIMBOLICI:

● scarpe rosse (visibili nei manifesti), che rappresentano una marcia


silenziosa per contrastare la
violenza (l’idea nasce da un’artista messicana, che a seguito perdita della
sorella, uccisa dal marito a causa di violenza, raccoglie 33 scarpe tutte rosse,
immaginando che le scarpe sono l’unica cosa che rimane della vittima) e dove
il colore rosso è il simbolo del sangue e di amore (deviato).

● panchina rossa, per simboleggiare il posto lasciato libero dalle donne


vittime di violenza

● anfora, che rappresenta la condivisione del percorso solidaristico dai due


manici

● colore arancione: identifica un problema accaduto

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Questa ricorrenza permette di capire quali possono essere gli strumenti per
combatterla ed il percorso legislativo avviene in tre tappe, a rafforzamento di
reati persecutori già normati:

► REATO DI STALKING introdotto nel CPP con Legge 38/09, è la prima


normativa specificatamente prevista per punire tali soggetti in un reato che
attiene alla violenza, che non è solo fisica, ma anche di carattere psicologico.

art. 612 bis CPP afferma che: “salvo che il fatto costituisca il più grave reato, è
punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni, chiunque (astrattezza della norma)
con condotte reiterate (situazione continua, perseverante), fino a creare un
perdurante stato d’ansia e di paura nel soggetto ricevente

Condotte reiterate: telefonate, appostamenti sotto casa, sul posto di lavoro,


iniziative diffamatorie, attacchi fisici → cambiamento delle abitudini di vita,
dove la libertà individuale viene compromessa (destabilizzazione) a causa di un
soggetto che compie il reato se agisce intenzionalmente, con dolo

possibile ripercussione anche sui membri della famiglia - minori (violenza
assistita)

Denuncia di condotta reiterata:


a. atto iniziale: querela da parte della persona che subisce la condotta
reiterata, comunicata all’Autorità Giudiziaria
b. il Questore: 1) ammonisce la persona identificata (nasce dall’esigenza di
verifica della situazione) oppure 2) a seguito violazione di tali indicazioni
(divieto di avvicinarsi alla persona in ogni luogo) , il reato penale
comporta la reclusione.

La querela non può essere revocata tacitamente, ma è necessario che il


soggetto ne faccia richiesta espressa, per evitare che le pressioni possano
essere oggetto di vessazioni continue.
Può esistere un’azione risarcitoria civile a seguito reato commesso, dunque la
nascita di legiferare per bloccare il corso della violenza.

Aggravanti in caso di fatto commesso ad opera di:


- coniuge, anche se separato o divorziato
- persona che è o è stata legata da relazione affettiva
- attraverso strumenti informatici o telematici

Legge 154/01 - artt. 342 bis e ter → ordine di protezione contro gli abusi
familiari:
Quando la condotta del coniuge è pregiudizievole, il Giudice dispone
l’allontamento dalla casa o dispone l’intervento dei Servizi sociali o di altre
agenzie di intermediazione.

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Un altro strumento correttivo a queste situazioni di violenza è l’intervento della
Pubblica autorità a favore dei minori abbandonati od allevati in locali insalubri o
da persone incapaci, collocandolo in posto sicuro.

► LEGGE SUL FEMMINICIDIO nasce quando il reato di atti persecutori crea


ulteriori aggravanti → Legge 319/13

► CODICE ROSSO crea modifiche al CPP ed altre disposizioni in materia di


tutela delle vittime di violenza domestica e di genere → Legge 69/19

Ulteriori specificazioni sono state evidenziate dal legislatore e creati nuovi


reati al seguito di queste problematiche, in quanto, nonostante le già emanate
disposizioni legislative, le violenze perpetrate all’interno della famiglia sono
state rilevanti:

√ revenge porn: diffusione di immagini o video sessualmente espliciti senza il


consenso della persona interessata
√ deformazione dell’aspetto mediante lesioni permanenti al viso: tratti
somatici deturpati dalla violenza a mezzo sostanze (intenzione dolosa)
√ costruzione di induzione al matrimonio
√ violazione dell’ammonimento posto in essere dal Questore

Per verificare questi provvedimenti, è stata introdotta la previsione del


braccialetto elettronico; il soggetto stia rispettando la misura coercitiva
(limitazione alla libertà personali) oltre che linee guida nazionali pubblicate
sulla G.U. del 2018 per l’assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di
violenza (situazione di protezione nelle case famiglia).

Nonostante le normative sopra citate, le vittime da violenza sono ancora molto


elevate, tali da rendere necessario un cambio culturale nel rispetto tra i generi,
per evitare il principio della discriminazione indicato all’art. 2 della Carta
Costituzionale. Secondo gli studiosi, il cambio di passo dev’essere fatto
partendo da una cambio di visione, dove la vittima dev’essere considerata un
soggetto di diritto da tutelare e rispettare, a partire dall’educazione infantile →
Associazione manifesto delle parole ostili: nata all’esito dell’emanazione
della legge sul bullismo, che fa riferimento ad un soggetto debole (vittima).

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ATTI PERSONALISSIMI attengono strettamente alla persona e non possono
essere delegati

1. MATRIMONIO: ad eccezione del matrimonio per procura

2. TESTAMENTO: atto di disposizione del proprio patrimonio per il tempo in


cui il soggetto avrà cessato di vivere, che può contenere disposizioni
anche non patrimoniali, come ad esempio il riconoscimento del figlio,
l’esigenza che settimanalmente venga celebrata una santa messa in
suffragio.

E’ un atto MORTIS CAUSA, che ha efficacia dopo la morte della persona →


l’efficacia dell’atto è la morte ed ha effetto sugli eredi legittimari, ai quali la
legge riserva necessariamente una quota del patrimonio (quota di legittima,
“necessaria o di riserva”, tolta agli eredi universali).
Il soggetto fragile, se dispone testamento, rischia di compiere un atto lesivo
rispetto al diritto, se affetto dalla non piena capacità di autodeterminarsi,
dunque il Giudice può disporre limitazioni in merito alla capacità di testare.

Terminologia:

BIOGRAFIA REALE: valutazione della storia di vita


DISCERNERE: prende decisioni che riguardano la persona
TATANOLOGICO: derivante dalla morte
NOVELLARE: modificare
MORE UXORIO: persona stabilmente convivente
AFFINI: parenti senza legame giuridico di sangue
AD ACTA: per il compimento di un atto specifico
CAPACITA’ DI DISCERNIMENTO:

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