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CHE COS'E' LA PSICOMOTRICITA'?

E' una disciplina educativa, rieducativa e terapeutica. Essa , una "pratica" educativa e daiuto attraverso la relazione; unattivit concreta, motoria, che si modella sul gioco spontaneo e sullespressivit dei bambini che vivono e sperimentano in prima persona azioni e relazioni. Proponendo loro stessi le situazioni di gioco, realizzano assieme allo psicomotricista uno spazio di sicurezza e di benessere. La sala di psicomotricit un ambiente caldo, piacevole, accogliente, col pavimento in sughero o in legno, dotato di materiali morbidi e colorati con i quali i bambini giocano a piedi nudi. Lo psicomotricista ha il compito di rassicurarli ed aiutarli a prendere fiducia nelle loro personali capacit dazione e affermazione; li accompagna a trovare o ritrovare le esperienze piacevoli proprie del movimento e a condividerle con gli altri; in questo modo i bambini potranno strutturare unimmagine di s, unidentit positiva. Durante l'attivit possono esprimere e rielaborare, in un clima di contenimento affettivo, la loro storia personale inscritta nel corpo. Il principio cruciale affermato dalla Pratica Psicomotoria il rispetto, attraverso cui educare o rieducare la personalit globale del bambino, intesa come stretta unione della sfera mentale, di quella corporea e di quella affettiva o psichica. Quando parliamo di psicomotricit prendiamo inevitabilmente in considerazione la globalit dell'essere umano riferendoci prima di tutto, alla sua unit psicosomatica. Soprattutto nell'infanzia rileviamo l'evidenza di questa globalit nel bambino che deve essere intesa come una stretta unione tra la struttura somatica, quella affettiva e quella cognitiva. Il bambino conquista il mondo da un fondo tonico-emozionale permanente e strettamente unito a tutta la sua storia affettiva, anche la pi profonda. In altre parole, nell'azione del bambino si articolano tutta la sua affettivit, tutti i suoi desideri, ma anche tutte le sue possibilit di comunicazione e di concettualizzazione. L'espressivit psicomotoria quindi il modo dessere unico e originale del bambino di essere al mondo e include: la sensorialit - la tonicit della motricit - l'affettivit - la vita immaginaria - lo sviluppo intellettivo del bambino, quindi tutto il bambino. Si pu dire che l'espressivit psicomotoria attualizza un vissuto antico, il cui senso pu essere colto grazie alle molteplici, differenti variazioni della relazione tonico-emozionale con le persone, lo spazio e gli oggetti. Sia che essi siano educatori, rieducatori o terapeuti della Psicomotricit, dobbiamo considerare il bambino come un essere globale, resistendo alla tentazione di "dividerlo in pezzi". Una visione globale del bambino stata finora troppo spesso dimenticata a beneficio di tecniche dette "psicomotorie" che restano, sempre troppo dualiste poich dissociano lo psichico dal motorio. Al contrario dobbiamo indirizzarci verso pratiche nelle quali psiche e soma si fondano in una dinamica esistenziale. Troppo spesso l'educazione e il tipo dinsegnamento adottato dalla scuola risultano frammentari, discontinui e diretti quasi esclusivamente alla sola sfera mentale-cognitiva, relegando l'educazione dell'affettivit e del corpo ad un livello dinconsapevolezza, svalutandoli e subordinandoli all'apprendimento della lingua italiana, della matematica, della storia e delle scienze. Partendo dalla senso-motricit, da organizzare e superare, il bambino costruisce la propria personalit: fatto che si concretizza attraverso una "maniera tonico-emozionale di essere al mondo".

La maniera tonico-emozionale di essere al mondo la vediamo esprimersi nella sala di psicomotricit, quando mettiamo in condizione il bambino o l'adulto (ma per quest'ultimo il problema un po' diverso) di potersi dire tramite il gesto, senza preferire particolarmente l'uso del linguaggio. Tale tipo despressione che in ogni persona ha una tonalit particolare perch determinata dalla sua storia , per l'appunto, l'espressivit psicomotoria. Partendo da questa espressivit, lo psicomotricista ha il compito di favorire lo sviluppo della personalit, uno sviluppo pi armonico della persona, favorire l'evoluzione del bambino il quale, in conclusione, al termine del suo sviluppo, dovr accedere ad una padronanza logico-concettuale, vale a dire operatoria. Passare al piano operatorio significa ricostruire progressivamente a livello di rappresentazione ci che acquisito a livello dell'azione. Aiutare e difendere il bambino in difficolt significa allora sostenerlo in un percorso educativo che produca un cambiamento concreto nel comportamento, nella capacit dapprendimento e di relazione sia in ambito scolastico che familiare. Tale cambiamento sar pi o meno importante ed evidente a seconda di come lo pisicomotricista sar in grado, assieme ai bambini, di comprendere ed elaborare le domande ed i bisogni del singolo e del gruppo, servendosi dei linguaggi non verbali (motori, posturali, gestuali, ecc.) pi che delle parole. Attraverso la relazione motoria con lo psicomotricista e con i coetanei del gruppo, il bambino scopre nuove modalit di accettare/accettarsi, convivere e collaborare; ritrova il desiderio di affrontare con fiducia il compito di crescere e dapprendere. Parlare "di psicomotricit" significa esporre una pratica, la pratica psicomotoria, che richiede quindi: - un aggiustamento all'espressivit psicomotoria infantile, sia la pi ridotta, come la pi eccessiva; - un sistema datteggiamenti e dazioni dell'operatore; - una tecnica: vale a dire, un modo di agire specifico e molto personalizzato la cui strategia si costruisce partendo da un progetto per il bambino o il gruppo di bambini. Per progetto, bisogna intendere un piano di lavoro molto flessibile, da adattare continuamente alle proposte del bambino. Se il progetto viene abbandonato tuttavia sempre "fra le righe"; difatti se ci si appoggia al positivo del bambino, a ci che desidera, non c' il progetto, ma il risveglio della comunicazione e l'affermazione di un bambino che desidera. LA PRATICA PSICOMOTORIA pu assumere due orientamenti: 1) la pratica psicomotoria educativa: l'educazione psicomotoria; 2) la pratica psicomotoria terapeutica: la terapia psicomotoria. L'educazione psicomotoria favorisce, (in uno spazio e un tempo particolari, mediante materiale specifico) la manifestazione dell'espressivit psicomotoria infantile, nonch il suo sviluppo, verso tre obiettivi che si completano e si arricchiscono vicendevolmente: - la comunicazione; - la creazione; - l'operazione (nel senso della formazione al pensiero operatorio).

I tre termini vanno intesi come una triade indissociabile, infatti: Per comunicazione, si intende la capacit di accogliere e di rispondere, nel modo pi adeguato alla richiesta del bambino. La comunicazione ha bisogno di "ascolto", dunque presuppone una certa autonomia dalle proprie emozioni e da quelle dell'altro. Comunicare significa vivere in uno stato di benessere nel quale scompaiono tutte le tensioni. Comunicare uno scambiarsi felice dove ciascun partner impegnato in una dinamica di cambiamento. Riteniamo che la comunicazione non verbale sia sempre fonte di un piacere immediato di comunicare e assicuri un condividere pi elaborato: la comunicazione verbale. Per creazione, s'intende una "produzione" molto ampia, gestuale, vocale, grafica, sonora, verbale e anche cognitiva, diretta ad altri. Creare, significa dirsi all'altro in modo personale e mediato: significa affermare la propria capacit dinvestimento nello spazi, degli oggetti, delle persone, dando loro una variet di significati simbolici. La creazione, nella sua fase di sviluppo, una liberazione delle nostre tensioni che evolve sempre verso un benessere dove vi speranza di comunicazione e di riconoscimento. Vediamo che tutti i bambini con facilit di comunicazione sono, in generale, bambini creativi. Per operazione, evidentemente intendiamo la formazione al pensiero operatorio che suppone la capacit danalisi e di sintesi. Ma tale capacit pu essere acquisita soltanto mediante un "distanziarsi" sensomotorio ed emozionale dallo spazio e dagli oggetti che permette la scoperta delle loro componenti fisiche (lunghezza, larghezza, altezza, peso volume, colori, materia...). Solamente grazie a questa analisi il bambino pu diventare operativo. Gli spazi creati nella sala offrono al bambino la possibilit di vivere, nel modo pi specifico, il piacere sensomotorio, il gioco simbolico, il gioco cognitivo, utilizzando diversi materiali come palloni, corde, bastoni, mattoni, stoffe, colori,... Si tratta qui di un percorso senza rigidit allo scopo di favorire l'accesso alla decentrazione e alla rappresentazione simbolica. In ultimo possiamo dire che dagli ultimi congressi internazionali, che si svolgono ogni due anni si percepisce attualmente che la psicomotricit evolve sempre pi verso una concezione psicanalitica della motricit.

Chi lo Psicomotricista
Lo psicomotricista l'operatore che svolge in via autonoma o in collaborazione con altre figure dell'ambito educativo e socio-sanitario interventi deducazione, prevenzione e terapia psicomotoria, nel rispetto della globalit psicofisica dell'individuo, utilizzando metodi e tecniche a mediazione corporea. In particolare: a ) favorisce lo sviluppo psicofisico della persona in et evolutiva; b) aiuta a superare i momenti di crisi evolutiva nelle diverse et, operando per prevenire l'instaurarsi di una situazione patologica, eventualmente in collaborazione con altre figure

professionali; c) interviene specificamente in situazioni di patologia conclamata, operando per la mobilizzazione delle risorse psicofisiche del bambino.

Che cosa fa 1) Lo Psicomotricista, alla base del suo intervento, postula l'unit della persona, riconoscendo e favorendo l'interazione tra l'area motoria, cognitiva e affettiva. Attiva e favorisce nell'altro la progressiva conoscenza di s, a cominciare dal s corporeo, e dell'ambiente, attraverso la motricit e le capacit rappresentativo-simboliche della persona. 2) Svolge attivit dosservazione, valutazione e bilancio psicomotorio, anche nell'ambito di un lavoro di quipe. 3) Elabora, anche in quipe multidisciplinare, la definizione del progetto dintervento, volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute della persona. 4) Attua i progetti dintervento nei seguenti ambiti: a) EDUCATIVO-PREVENTIVO: gli interventi sono rivolti a favorire un armonico sviluppo psicomotorio, a prevenire disagi nella relazione e negli apprendimenti nei bambini in et evolutiva. b) TERAPEUTICO: lo Psicomotricista attua interventi di terapia psicomotoria con soggetti in et evolutiva che presentano ritardi e sindromi psicomotorie, disturbi del comportamento e della comunicazione ed i conseguenti disturbi dell'apprendimento. c) FORMATIVO: lo Psicomotricista svolge attivit di formazione indirizzata agli adulti (genitori, educatori, insegnanti, operatori dell'ambito socio-sanitario e assistenziale) allo scopo di favorire l'ascolto di s e dell'altro, per un miglioramento delle dinamiche relazionali, nella consapevolezza dell'importanza che assume l'espressivit del corpo in ogni relazione umana. Come lo fa L'approccio psicomotorio ha come terreno specifico dintervento il rapporto tra il corpo e i processi psichici nella costruzione dell'identit attraverso la via corporea, nonch il rapporto tra corpo ed espressivit, qualunque sia il livello di funzionamento motorio. Utilizzando la conoscenza di questi rapporti e la capacit peculiare di lettura della comunicazione non verbale (movimento, tono, postura, gesto, sguardo, uso degli oggetti, dello spazio, ecc.), lo Psicomotricista interviene nella relazione con metodi e tecniche a mediazione corporea (attivit percettive, cognitive, ludico espressive, rilassamento, comunicazione non-verbale, ecc.) con l'obiettivo di favorire in primo luogo il processo dintegrazione fra i diversi piani espressivi e conoscitivi che stanno alla base di quel fenomeno complesso che la costruzione dell'identit. Questo obiettivo si realizza non in un percorso dinsegnamento-apprendimento dabilit, quanto in un contesto comunicativo, dove la rete di scambi rende possibile il riconoscimento dell'altro e la valorizzazione delle sue risorse.

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