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UNIVERSIT DEGLI STUDI DEL MOLISE

Facolt di Scienze Umane e Sociali

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria


AA. 2011/2012

LABORATORIO DI METODOLOGIA E TECNICA DEL GIOCO E DELLANIMAZIONE

PROFESSORE STUDENTESSA Filippo Bruni Costanza DAndrea


MATRICOLA: 136023

Il laboratorio di metodologia e tecnica del gioco, previsto per lindirizzo Infanzia, stato molto interessante e coinvolgente. Per la prima volta ho preso consapevolezza e riflettuto sulle caratteristiche del gioco e dellimportanza che esso svolge nellambito dellapprendimento, della crescita armonica del bambino, della comunicazione sociale, del confronto con il mondo reale e dellintegrazione. Il lavoro che ho svolto riprende i punti cardine che il professore ci ha esposto e ha cercato di trasmetterci, cos da poterci avvicinare a questo nuova argomento con entusiasmo.

IL GIOCO Il gioco una espressione libera e spontanea della personalit ed legato alla vita istintiva del bambino. Incomparabile mezzo educativo che consente di indagare, conoscere, canalizzare, sperimentare e migliorare abilit, conoscenze, comportamenti, e competenze. Gioco e bambino sono ununica entit, non configurabile un processo educativo che separi luno dallaltro. Il gioco la vita stessa del bambino, scrisse Froebel, il modo di essere e di fare esperienza dei bambini e soddisfa una vasta serie di esigenze contrapposte: fare, esplorare, conoscere, liberarsi delle energie superflue, misurarsi con se stesso e con le cose, comunicare, esprimersi, socializzare. Attraverso il gioco il bambino si esprime con la propria personalit mescolando elementi magici e fantastici con quelli reali tentando di riprodurre, imitare, ripetere, impersonificare, ma anche tentando di realizzarsi e divertirsi. Il gioco nei nuovi Orientamenti viene delineato non solo come momento socializzante, gioioso, di libero 1

sfogo, ma come spazio-tempo in cui il bambino coordinato dall'insegnante compie conquiste cognitive. Nella scuola dell'infanzia il gioco deve essere inteso come risorsa privilegiata di apprendimenti e di relazioni, ossia come il modo specifico del bambino di rapportarsi alla realt. Per valorizzare il gioco indispensabile un ambiente che consenta ai bambini che arrivano a scuola di trovare materiali e persone disponibili a rapportarsi non secondo schemi prestabiliti, ma seguendo modalit flessibili e spontanee. I diversi campi di esperienza offrono diverse tipologie di gioco che possono essere utili per aiutare i bambini a vivere situazioni positive e a realizzare i propri obiettivi di crescita. Ma non tutti i giochi sono adatti per raggiungere gli stessi obiettivi. Alcuni giochi si accordano ad un campo di esperienza particolare, altri giochi sono pi consoni ad altri campi. Ogni esperienza di gioco dei bambini porta a sviluppare certe competenze e ad acquisire precise sicurezze importanti per l'identit. Il ludo centrismo di Huizinga; Lo storico olandese, Johan Huizinga, nel suo libro Homo ludens, diviene il protagonista, gi dalla prima met del XX sec., di una rivoluzione copernicana nella concezione del gioco. Egli supera la teoria dellesercizio, sottoponendola alle seguenti critiche. Le teorie dellesercizio non attribuiscono al gioco un valore autonomo, ma lo finalizzano a qualcosaltro ritenuto fondamentale per la vita ( il lavoro, linserimento sociale ecc.). Esse disconoscendo il fondamentale carattere estetico-espressivo del gioco, sostengono che il gioco sia un lavoro inconsapevole mascherato da gioco. Inoltre le teorie desercizio pongono troppa enfasi sul carattere positivo del gioco dimenticando che esiste anche il gioco cattivo (aggressivit, distruttivit, crudelt, vizio, dissipatezza..). Per Huizinga lo spirito ludico un tratto fondamentale delluomo. Il gioco importante come la sopravvivenza, la produzione, linserimento sociale ecc. Il gioco al centro, allorigine, delle civilt: la cultura nelle sue parti originarie porta il carattere di un gioco. Quando gli uomini danno vita alla civilt, in realt giocano, perch solo nel gioco possibile la creativit necessaria a questoperazione. Dietro 1

larte, la scienza, la religione, la filosofia, il diritto, troviamo lo spirito ludico. La cultura dapprima giocata. Nei giochi e con i giochi la vita sociale si riveste di forme soprabiologiche che le conferiscono maggior valore. Caratteristiche fondamentali del gioco per Huizinga;
1. Limproduttivit (il gioco non risponde ai criteri di utilit apparente, ma

fine a se stesso: il bambino che tira fuori le pentole da un armadio per giocare).
2. La piacevolezza (giocare produce effetti emotivi positivi: gratificazione,

soddisfazione, divertimento; ha in s un tornaconto emotivo: auto remunerativo o intrinsecamente appagante (Aristotele).


3. La spontaneit (se si costretti non pi un gioco e non diverte). 4. Lo stacco ( il gioco comporta linterruzione della routine quotidiana). 5. La tranquillit (il gioco presuppone che non si abbiano impegni di primaria

importanza e ci si possa rilassare)


6. La regolamentazione ( tutti i giochi, in modo pi o meno evidente, sono

regolamentati).

Limportanza del gioco: perch significativo ed educativo. Il gioco veramente un aspetto caratteristico, inalienabile, dovrebbe essere immancabile nellesperienza dellinfanzia, perch lInfanzia Gioco: come un sinonimo, una relazione strettissima, se rispettiamo la natura dellinfanzia stessa. Come il lavoro parte delladulto, caratteristico del suo agire, con una finalit anche esterna, cos il gioco ha una finalit interna, in se stesso: il giocare che interessa, il modo di vivere pi autentico, naturale, spontaneo e costitutivo dei bambini e delle bambine. Un bisogno che corrisponde ad esigenze esistenziali, psicologiche, affettive, emotive del bambino. Esercita infatti molteplici funzioni nella crescita del soggetto umano: 1. Fisiche; 2. Psicologiche 3. Emotive 4. Sociali 5. Di apprendimento 6. Espressive e comunicative Il gioco, in primis, manifesta linteriorit del bambino: osservando i bambini giocare possiamo cogliere aspetti della loro vita interiore, della loro intimit, che altrimenti potrebbero rimanere latenti, chiusi. il bambino che esprime il suo mondo interiore ricchissimo, perch il gioco la naturale modalit di vita. E in questo senso per noi adulti uno strumento diagnostico, perch ci permette - osservando e guardando con capacit autentica-, di cogliere il suo mondo, le sue ansie, le sue difficolt, le aspirazioni, i nodi conflittuali interni; ci permette la conoscenza e linterpretazione del 1

bambino, uno scandaglio abbastanza preciso, perch nel gioco il bambino esplicita e manifesta se stesso. Ma pu allora diventare anche strumento terapeutico: qualora ci fossero delle difficolt, nel dinamismo ludico il gioco permette al bambino di superare certi nodi, certi complessi. Esprime e manifesta la capacit creativa del bambino, la fantasia e limmaginazione dellessere umano: nellinfanzia il gioco che permette a queste componenti creative di esplicarsi, il gioco lattivit che permette allo spirito di iniziativa, di intraprendenza e di innovazione di se stesso, del contesto, della vita di manifestarsi. Infatti il bambino, giocando, trasforma il mondo, e con la sua fantasia determina nelle cose che vede un cambiamento immaginifico. Una bottiglietta per un bambino diventa ora unastronave, ora un veicolo, cose per noi inimmaginabili, perch giocando esercita questo potere di una mente e di unanima aperte al mondo al di l di quanto visibile e sensibile, ne coglie le potenzialit esplicite che la fantasia ha bisogno di indagare. E l si manifesta questo potere dellessere umano, che dovrebbe essere di ciascuno di noi, di migliorare noi stessi e il mondo: siamo chiamati a dare al mondo una spinta costruttiva, ma lo possiamo fare evidentemente non ripetendo ci che sempre stato fatto, ma dandogli una spinta innovativa. Ogni generazione, e ogni persona ha la vocazione di costruzione del mondo che gli viene affidato: una capacit costruttiva, che andando oltre ci che stato gi detto, nasce dallinfanzia, se consentiamo al bambino di immaginare e creare. Il gioco questa attivit che facilita e promuove limmaginazione, e permette di trasformare la realt. Sono attivit che il bambino sente sue: sente il potere di costruire, la bellezza di questa immaginazione, un senso di potere e di autostima. Nel gioco si impegna a svolgere un compito, che implica concentrazione, finalizzazione, impegno e conclusione; capacit che nellesercizio fondano competenze utili in futuro, e che nascono proprio dal gioco. Un altro aspetto che il gioco prepara ai ruoli della vita, esercitando una funzione sociale: pensiamo ai giochi di finzione. io sono il fruttivendolo tu sei il cliente; oppure 1

io sono la maestra tu sei il bambino, per questa immaginazione e con lesperienza del mondo immagina di essere qualcun altro, si investe di un altro ruolo, assume il modo dellaltro e si mette nei panni dellaltro. Questo permette sin dallinfanzia di comprendere laltro ruolo, entrando nel gioco dellempatia sociale, di imparare laltro, di comprenderlo, perch il gioco lo consente, un tuffo nellaltro nel quale ti immedesimi e che permette di rivestire ruoli sociali di altri, di conoscere gli altri, di interpretarne il ruolo e imparare a socializzare. Perch socializzare significa sapersi riconoscere, comprendere i compiti e il ruolo di ciascuno, le regole e i linguaggi, le relazioni tra i personaggi interpretati. Un modo bellissimo con cui naturalmente il bambino impara la conoscenza dellaltro, e si mette nella palestra della vita. In questo modo il gioco diventa occasione per uscire da un approccio tolemaico nel quale io sono al centro del mondo e tutti girano intorno e assumere una posizione copernicana in cui sono uno tra tanti -, dallegocentrismo si passa allaltruismo, riconoscendo limportanza dellaltro. Infine sappiamo che ci sono molti tipi di gioco: I giochi senso-motori: implicano il movimento del corpo, lattivit fisica. Il bambino esplora il mondo con il suo corpo, si mette a repentaglio, sfida i limiti, affronta le difficolt, ha un rapporto con la sua corporeit ed il corpo del bambino strumento di conoscenza, mezzo per dialogare con la realt, con i suoi pro e i suoi contro, con un approccio talora distruttivo ma il distruggere un modo per conoscere, per esplorare il dentro che da fuori non si pu conoscere, e che lui ha diritto a conoscere dentro la materia -. una dinamica fisica che porta in s sia una dinamica distruttiva che costruttiva: con la realt si relaziona, anche in fase ricostruttiva, lavora con la materia e il suo corpo. I giochi simbolici: faccio finta di essere ( e ne abbiamo gi parlato)

I giochi di imitazione: spesso quando i bambini sono pi grandi e giocano in gruppo, imitando il gruppo di adulti e il mondo degli adulti: il pettinarsi tra bambine, i maschietti che fanno i soldati non tanto un gioco di fantasia anche se ovviamente la utilizzano! - ma di imitazione consapevole degli adulti, che continua per alcuni anni, sino alla preadolescenza. Il gioco regolato: il gioco che ha delle regole interne, e serve ai bambini per capire limportanza delle regole. Leducazione morale, che un regolare i propri comportamenti, ha a che fare anche con giochi regolati, con la capacit di misurarsi con regole esterne, che ne permettono il funzionamento. Il gioco costruttivo: molti giochi sono fatti di costruzioni, di pezzi utili ad edificare. un gioco che riporta al mondo e in un certo senso anche al lavoro degli adulti, funzionale alla costruzione di qualcosa di ordinato a partire da un caos, che nel gioco viene portato ad unit. un tipo di gioco importante, giochi che spesso si fanno insieme, e contengono anche un aspetto socializzante. Anche questo tipo di gioco permette di sperimentare delle regole, sono regole fisiche che permettono alla costruzione di reggere o di cadere. I giochi di gruppo: indipendentemente dal gioco in s ci che prevale in questi momenti, dal punto di vista della crescita del bambino, la presenza del gruppo, il suo funzionamento che dipende da regole, da capacit di comunicazione. La dimensione del gruppo, a partire dalla met della scuola primaria, diventa prevalente per fare sport, i compiti, e i gruppi diventato stabili. Da qui nascono le bande, che hanno una funzione ludica e sono in questo senso potenzialmente positive: danno ai bambini e ragazzi il senso di appartenenze sociale, anche nelle forme di lotta o competizione con altri gruppi permettono di sperimentare dinamiche di confronto, tipiche poi della vita umana. Ovviamente devono prevalere le dinamiche positive.

Ad un certo punto il gioco si stacca dalla dimensione corporea, e diventa un gioco intellettuale, come gli scacchi o i giochi matematici, chimici, nel quale viene implicato lutilizzo ludico della ragione e della riflessione. un gioco che pu diventare molto piacevole e gratificante. PROGETTAZIONE DIDATTICA Progetto Autunno: La rappresentazione mentale della successione temporale una delle difficolt logiche maggiori per un bambino, per lastrattezza che esso comporta. Le esperienze e le conoscenze relative ai mutamenti stagionali favoriscono la percezione del tempo come successione periodica e danno spessore alle nozioni spaziotemporali del bambino. La stagione autunnale aiuta il bambino ad esplorare la realt circostante, a coglierne gli aspetti pi significativi, ad organizzare le conoscenze, a coglierne le sequenze di qualsiasi percorso che si pu proporre. Lautunno, quindi, si presta a favorire la percezione del tempo, tende a sviluppare tante competenze relative ai diversi campi desperienza, quali la comunicazione, la pianificazione delle attivit, lorientamento nello spazio, lesplorazione e la ricerca nellambiente naturale.

UNITA DAPPRENDIMENTO; TITOLO: alla scoperta dellautunno; SEZIONE: omogenea (5 anni); CAMPI DESPERIENZA: corpo e movimento, linguaggi, creativit, espressione, conoscenza del mondo; SPAZI: sezione e palestra; TEMPI: 2settimane;

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE: il bambino osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi con attenzione e sistematicit. Il bambino controlla la forza del corpo e si coordina con gli altri. Il bambino si esprime attraverso tecniche manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive. OBIETTIVI: fare percorsi motori, orientarsi nello spazio e nel tempo, conoscere e discriminare i colori, gli aspetti e le forme dellautunno; METODOLOGIE: attivit ludica, empirico-deduttiva. ATTIVITA: giochi linguistici, motori e di ruolo. Utilizzo della tecnica del collage. VERIFICA: autovalutazione: distinzione orale degli elementi. VALUTAZIONE: valutare se almeno la met della classe riesce a distinguere i diversi aspetti dellautunno, riesce a muoversi nello spazio ed esegue correttamente percorsi motori.

ATTIVITA;

1. GIOCHI MOTORI: IL PERCORSO DEGLI ANIMALI: Linsegnante disegna su alcuni cartoncini animali del bosco, li dispone sul pavimento a circa 30 cm di distanza luno dallaltro cos da creare un percorso. I bambini partendo da un punto stabilito, percorrono il sentiero spostandosi da un cartoncino allaltro. Durante il tragitto i bambini devono muoversi imitando landatura dellanimale rappresentato sul cartoncino. I bambini possono anche imitare i versi degli animali.

IL GIOCO DELLE TANE: Per ottenere le tane, linsegnante scatoloni di dimensioni adatte a contenere un bambino e li dispone in ordine sparso sul pavimento. Ogni bambino sceglie una scatola e lanimaletto che vuole interpretare. Un bambino sar lorso che si distende a terra lontano dalle tane, finger di dormire mentre gli altri animaletti si nascondono nella propria tana. Quando linsegnante dir: Via libera! i bambini usciranno dalle tane e imiteranno landatura dellanimale che rappresentano. Dopo pochi minuti dar il segnale di pericolo annunciando: Attenti, ecco lorso!. In quel momento lorso si sveglia e inizia a seguire gli animali che, impauriti, scappano, cercando di raggiungere il pi velocemente possibile le loro tane prima di essere mangiati (toccati). I bambini toccati vengono eliminati. Il gioco riprende e termina quando lorso avr mangiato tutti gli animali. Se non ci riuscir entro un termine stabilito dallinsegnante verranno proclamati vincitori gli animali rimasti in gara. 1

2. GIOCHI LINGUISTICI: INDOVINELLI: Questo gioco richiede una certa padronanza del linguaggio verbale, una conoscenza dei termini e soprattutto una buona capacit di simbolizzazione. Prima di cominciare bisogna assicurarsi che i bambini abbiano a disposizione alcune immagini dei frutti autunnali che hanno potuto osservare e manipolare direttamente con la guida degli adulti. Lattivit si pu svolgere in questo modo. Leducatrice mette a disposizione dei bambini le immagini e legge un indovinello. I bambini osservano le immagini e cercano il frutto che corrisponde di pi allindovinello che hanno appena sentito. Es: maturo in autunno. Ho la buccia liscia e colorata. La polpa bianca e dolce. Chi sono? Mela Es: assomiglio alla mela ma ho il collo pi lungo. Pera Es: vivo nei boschi in una casetta spinosa, ma sono dolce e buona. Castagna

3. TECNICA DEL COLLAGE: I COLORI DELLAUTUNNO: Su un cartoncino bianco si disegna un paesaggio autunnale, con un albero spoglio, uno scoiattolo su un ramo, un orso che prepara la sua tana e tanta frutta autunnale. Si ritagliano tanti pezzettini di carta collage colorata e i bambini devono incollarli nel posto giusto. Infine i bambini prendono tante foglie raccolte precedentemente e le incollano in ordine sparso sul prato.

RISPOSTE ALLA SCHEDA SUL VIDEO GIOCHI: Il videogioco che ho scelto di analizzare stato lo Snake game; Snake un serpente che mangiando quello che appare sul display si allunga, e il giocatore guadagna dei punti. Si muove costantemente e deve evitare di andare a sbattere contro gli ostacoli, ma soprattutto contro s stesso, cosa sempre pi difficile man mano che il suo corpo si allunga. Ho scelto questo videogioco perch pu essere facilmente utilizzato dai bambini, in quanto semplice, lineare e utile a sviluppare la lateralit, la coordinazione oculo-

manuale, lo sviluppo della memoria e lorientamento nello spazio e nel tempo. 1. Tra la prime partite e le successive ho constatato delle differenze legate ad una maggiore attenzione al particolare e ad una maggiore coordinazione occhio-mano. 2. Durante il videogioco ho scelto di volta in volta lazione migliore, perch non ero a conoscenza di altre strategie n ho saputo trovare una regola generale.
3. Ci che mi piaciuto di pi stato quello di esercitare maggiormente alcune

abilit percettivo-cognitive che rappresentano la via privilegiata per accedere a quelluniverso multimediale, che sta incidendo cos

profondamente nella nostra realt e nel modo di vivere di ognuno di noi. La maggiore difficolt incontrata stata quella di riuscire a far collimare il mondo virtuale con quello reale, ossia riuscire a far corrispondere perfettamente le mie azioni con quelle del serpentello. 1

4. Le funzioni mentali che ho soprattutto impegnato nell attivit sono state: la memoria, lattenzione, la logica, i riflessi, la coordinazione oculo-manuale.
5. Le funzioni mentali usate in questo videogioco sono molto simili a quelle che

usiamo quotidianamente nelle attivit scolastiche, di conseguenza questo gioco aiuta a sviluppare e a potenziare tali funzioni.

INDICE
Il gioco pag.2

Limportanza del gioco: perch significativo ed educativo Progettazione Didattica Attivit Risposte alla scheda sul videogiochi Indice

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