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ABSTRACT
La scuola e l’insegnamento oggigiorno necessitano sempre più di questo entusiasmo costruttivo che
stimoli l’apprendimento suscitando passione per lo studio. Ciò può realizzarsi unendo nella pratica
quotidiana di insegnamento e apprendimento, le teorie di due grandi studiosi e pedagogisti: l’una
italiana, Maria Montessori, e l’altro americano, Howard Gardner. Per affrontare questa esperienza è
perciò necessario delineare le loro teorizzazioni.
Il metodo montessoriano è diffuso ed utilizzato in Italia e, sopratutto, all'estero, per il grande rispetto dei
ritmi di apprendimento e per la grande attenzione all’uso di tutti i sensi nell’apprendimento. Tutto ciò si
traduce dunque nel rispetto dei diversi stili cognitivi di ogni allievo e, al tempo stesso, nella stimolazione
all’uso di diversi canali percettivi che rendono l’apprendimento fondato nella memoria.
Maria Montessori aveva osservato che il periodo infantile è un periodo di enorme creatività, è una fase
della vita in cui la mente del bambino assorbe le caratteristiche dell'ambiente circostante facendole
proprie e senza dover compiere particolari sforzi cognitivi. Questo è possibile perchè ogni bambino
attraverso questo metodo ha a disposizione materiale e strumenti per l’apprendimento che corrispondono
al proprio stadio di sviluppo.
Da questa concezione la studiosa elabora del materiale didattico specifico per l’educazione prima
sensoriale e poi linguistica e logico-matematica dell’apprendente.
Il materiale didattico è basato su principi definiti dal punto di vista psicologico quali identità, contrasto,
gradazione e isolamento di uno stimolo. Maria Montessori organizza il materiale didattico suddividendolo
in:
• materiale didattico analitico, incentrato su un'unica qualità dell'oggetto, per esempio peso, forma
e dimensioni. Educa i sensi isolatamente.
• materiale didattico attraente, costituito da oggetti di facile manipolazione e uso, creato per
invogliare il bambino all'attività di gioco-lavoro.
Il bambino è libero nella scelta del materiale poiché tutto il lavoro deve scaturire dall'interesse spontaneo
dell’alunno, sviluppando così un processo di auto-educazione e di autocontrollo.
La Montessori concepì anche materiali per l’apprendimento dell’aritmetica, della geometria, della musica
oltre che, naturalmente, per la scrittura e la lettura. In questa sede si è ritenuto più importante fare
cenno al materiale per apprendere queste ultime abilità.
Fra i materiali per apprendere la lettura creò cartellini che indicavano diversi oggetti o azioni da abbinare
all’oggetto reale in miniatura, all’immagine corrispondente o da drammatizzare con il proprio corpo.
Per la scrittura Maria Montessori creò alfabetari mobili con lettere smerigliate (per la stimolazione della
memoria cinestesica) dalle caratteristiche vocali rosse e consonanti blu (per la stimolazione della
memoria visiva anche attraverso il colore).
Per l’apprendimento dell’analisi grammaticale e logica preparò scatole con bigliettini codificati attraverso il
colore divisi in varie sezioni (nero il nome, rosso il verbo e così via) in modo da far osservare
all’apprendente la concordanza fra articolo e nome, singolare e plurale, maschile e femminile, esercitando
la memoria visiva e cinestesica e rinforzando il concetto di funzione delle parti del discorso.
La Montessori pose particolare attenzione all’ambiente di apprendimento, poiché sosteneva che, se posto
in un ambiente adatto, scientificamente organizzato e preparato con cura, ogni apprendente, seguendo il
proprio disegno interiore di sviluppo e di conoscenza, attiva automaticamente il proprio interesse ad
apprendere, a portare a termine le attività iniziate, a sperimentare le proprie forze, a misurarle e
controllarle. Fece perciò preparare arredi a misura di bambino e classi accoglienti con il materiale disposto
a portata di mano degli alunni perché potessero sceglierlo liberamente e autonomamente. Nella classe
montessoriana inoltre premi e castighi sono banditi. I primi perché se il bambino è interessato non ha
bisogno di un premio che gli ricordi le proprie capacità e i secondi perché il bambino che disturba non ha
probabilmente trovato l’attività che lo soddisfi, quindi sarà invitato a riflettere su ciò e a scegliere un
compito diverso.
Il lavoro libero è l’attività svolta dall’apprendente. Ciascuno può decidere di svolgere esercizi scegliendo
da una delle tante scatole grammaticali, dal materiale sensoriale oppure dalle schede di lavoro preparate
in precedenza dall’insegnante e disposte ordinatamente in appositi contenitori all’interno della classe. Con
questo sistema di lavoro i bambini sono consapevoli di costruire la propria conoscenza, di integrare le
informazioni nuove a quelle già possedute, esplorare e scegliere le strategie, anche alternative, per
impadronirsi di una nozione, di un’operazione matematica, di un testo. Il loro lavoro è intimamente
personale, essi esperimentano e raggiungono la propria autonomia e vera identità.
Interesse, attività e sforzo sono i caratteri del lavoro spontaneo e autoeducativo nel quale il bambino si
immerge con entusiasmo e amore, rivelando e costruendo. “Aiutami a fare da me” non è solo uno slogan
pedagogico montessoriano, ma una domanda posta dalla natura stessa del bambino. Il compito
dell’educatore è quello di liberare l’apprendente da ciò che ostacola il disegno naturale del suo sviluppo,
della sua crescita intellettiva.
2. 1 LA TEORIA DELLE INTELLIGENZE DI GARDNER
Il padre illustre della teoria delle “intelligenze multiple” è Howard Gardner, il quale, con la sua
teorizzazione, ha cercato di creare un ambiente favorevole all’apprendimento affinché l’esperienza
dell’apprendimento fosse significativa, coinvolgente e rispettosa dei diversi stili di apprendimento e delle
intelligenze di ciascuno. Gardner ha cercato di suggerire agli educatori come sviluppare le intelligenze
degli studenti, insegnare loro il pensiero critico e creativo e verificare i loro apprendimenti in modo da
promuovere un ulteriore interesse per la scoperta e lo studio. Anche questo è un modo per mettere
l’apprendente al centro del processo educativo rispettando le differenze individuali di percepire il mondo,
interiorizzarlo ed esprimerlo attraverso il proprio punto di vista e la propria sensibilità.
Gardner ritiene che sia riduttivo pensare ad un concetto di intelligenza solo legato all’area logico-
matematica o a quella linguistica, normalmente utilizzate a scuola per l’insegnamento e l’apprendimento;
perciò egli teorizza diverse aree di azione dell’intelligenza specificando che la categorizzazione di otto o
nove principali intelligenze da lui concepita non sia definitiva, poiché se ne potrebbero scoprire altre in
futuro, e che questa separazione è usata solo per comodità di studio, poiché quasi sempre le intelligenze
interagiscono le une con le altre.
Gardner sostiene che tutti possiedono e possono sviluppare ed ampliare la capacità di utilizzare diverse
intelligenze e, se le condizioni favoriscono l’apprendimento, alcuni individui possono appropriarsi di tutte
le intelligenze anche se con percentuali di preferenza diverse. Altri invece possono svilupparne alcune in
modo più evidente, e altre, anche se non tutte, con soddisfacenti livelli di competenza.
Con questa nuova modalità di lavoro, l’esperienza in classe è libera da costrizioni: libertà di movimento e
di scelta di lavoro permettono di sperimentare e scoprire nuove possibilità di conoscenza. Questa
organizzazione del lavoro e del materiale, infatti consente agli alunni di lavorare singolarmente, a coppie
o a piccoli gruppi e all’insegnante di individualizzare il percorso per consentire ad ogni alunno di
esprimersi al meglio delle proprie capacità rispettando il proprio ritmo di apprendimento. In primo luogo
ho predisposto del materiale per il “lavoro libero” montessoriano. In seguito ho suddiviso il materiale e le
schede a seconda dell’intelligenza coinvolta disponendo tutto ciò nell’aula in otto diversi spazi, uno per
ogni intelligenza:
• MUSICAL CENTER, dove si possono inventare canzoni, ascoltare cassette, fare giochi di
discriminazione uditiva;
• BODILY-KINESTHETIC CENTER, dove poter drammatizzare, creare con le proprie mani, fare
esperimenti, muovere il proprio corpo (miming, brain gym, ecc);
• INTERPERSONAL CENTER, dove poter lavorare con altri in gruppo, cooperative learning, ecc.;
• INTRAPERSONAL CENTER, dove poter lavorare indisturbati, leggere, progettare da soli ecc.;
• VERBAL-LINGUISTIC CENTER, dove poter raccontare storie, leggere ad alta voce, ricercare
informazioni, scrivere, lavorare con scatole tematiche grammaticali di ispirazione montessoriana;
• LOGICAL-MATHEMATICAL CENTER, dove misurare, far di conto, risolvere problemi, giochi logici,
puzzle ecc.;
• VISUAL-SPATIAL CENTER, dove si riordinano storie, si illustra, si visualizza, si compilano grafici,
ecc.;
• NATURALISTIC CENTER, dove si piantano semi, si classificano piante, si osserva il tempo
atmosferico, ecc.;
Vi assicuro che l’entusiasmo degli alunni e delle alunne per questo tipo particolare di lavoro è grande ed è
naturale perché possono scegliere di esprimersi in prima persona manifestando le proprie emozioni nella
realizzazione di un lavoro personale e collettivo, nell’interazione percettiva motoria-cognitiva con i
materiali disposti in classe.
A lavoro concluso l’insegnante raccoglie i testi prodotti dagli alunni e nel raro caso di una scheda mal
riuscita, non giudica i risultati conseguiti dal bambino, ma le cause che ne impediscono o ritardano
l’ascesa provvedendo ad osservarle e capirle e a modificare le circostanze che ostacolano il normale
sviluppo. Le canzoni prodotte al musical center e le drammatizzazioni del bodily-kinesthetic center
verranno invece presentate oralmente davanti a tutta la classe che assiste come piccolo pubblico allo
spettacolo prodotto.
Attraverso l’organizzazione del lavoro libero e dei centri di lavoro organizzati secondo le diverse
intelligenze, lo studente assorbe gli elementi costitutivi che si fissano facilmente nella memoria perché
libero di apprendere attraverso il proprio canale privilegiato. Inoltre, insegnare una seconda lingua spesso
non è facile perché possono intervenire fattori disturbanti come problemi di ansia, di autostima ed
emotivo-affettivi nei confronti della nuova lingua e dell’insegnante. Perciò è importante costruire percorsi
di questo tipo, aperti, liberi ed individualizzati per aiutare gli apprendenti ad esprimere al meglio le loro
potenzialità in un ambiente accogliente e sereno.
Certo, è sempre possibile durante una lezione frontale presentare l’argomento attraverso una o due
intelligenze e la lezione seguente incorporarne altre due e così via. Oppure si può chiedere agli
apprendenti di eseguire i compiti a casa con una diversa intelligenza ogni settimana e di tanto in tanto far
scegliere loro l’intelligenza preferenziale per l’esecuzione dei compiti. Per contro, preparare diversi centri
in classe per ogni intelligenza ed impostando attività di lavoro libero montessoriane, permette invece di
incorporare tutte le intelligenze ad ogni lezione. Ad esempio una lezione sul ciclo dell’acqua potrà essere
approfondita per alcuni al centro linguistico leggendo una scheda su questo argomento, per altri al centro
spaziale preparando uno schema o un poster riassuntivo; per altri potrà essere tradotto in una canzone o
in un rap (musicale); altri ancora potranno preparare una drammatizzazione (bodily-kinesthetic) e i più
riservati potranno leggere autonomamente secondo i propri ritmi un libro al riguardo e riflettere su ciò
(intrapersonal).
Tutto ciò significa integrare un processo di apprendimento interdisciplinare attraverso la L2 come lingua
veicolare, ciò che viene comunemente denominato CLIL. Questa nuova sperimentazione è stata promossa
per facilitare l’uso della L2 come lingua viva e per migliorare la competenza comunicativa degli
apprendenti. Si passa così da imparare la lingua ad una lingua per imparare nuove informazioni e
discipline. Tutto questo lavoro è ancora più proficuo perché insegna agli alunni non solo contenuti ma
anche un nuovo codice per esprimersi, a riflettere sulle proprie modalità di apprendimento, stimolandoli
ad utilizzare la modalità preferita, potenziando la conoscenza di nuove intelligenze.
I materiali soddisfano i bisogni degli alunni poiché se essi sono ben organizzati permettono di
sperimentare nuove situazioni e infinite combinazioni, di consolidare le proprietà degli stessi materiali, di
consolidare schemi di azioni e acquisire stringhe linguistiche ampliando operazioni logico-matematiche,
linguistiche interpersonali e intrapersonali. I materiali di ispirazione montessoriana preparati in classe si
articolano in:
• schede graduate con attività per diversi stili cognitivi e con diverse aree di interesse che i bambini
e le bambine potevano scegliere di eseguire liberamente senza alcuna assegnazione del lavoro da
parte dell’insegnante;
• materiale che prevede flash cards raggruppate in diversi livelli di difficoltà, da un primo livello di
parole foniche (es. pig) alle parole composte o con difficoltà diverse di pronuncia;
• scatole “grammaticali” contenenti stringhe linguistiche formate da bigliettini con le parti della
frase codificate attraverso i colori (es. soggetto-viola, verbo-rosso, aggettivo-blu, ecc.) per
permettere una riflessione grammaticale indiretta che sfrutta la tanto efficace memoria inconscia
e che permette di memorizzare attraverso la memoria visiva e cinestesica (spostamento dei
bigliettini per la formazione della frase);
• scatole con schede di role play;
• materiale vario per la drammatizzazione (costumi, realia, puppets).
INTELLIGENZE DI ABILITA’
GARDNER
ASCOLTO PRODUZIONE ORALE LETTURA PRODUZIONE
SCRITTA
- esercizi di ginnastica
mentale usando I due
emisferi “brain gym”
(vedi Dennison nella
bibliografia)
-progettare
-preparare costumi e
scenografie, flash
cards, etc.
MATEMATICA
CENTRO -schema visivo -inventare una storia -creare poster per la -riordinare
DELL’INTELLIGENZA illustrato o con punti con immagini classe immagini per
chiave della storia che formare storie
sentiranno raccontata
VISIVA E SPAZIALE -riordinare la storia -attività di
visualizzazione di -creare storie a
-illustrazioni di vocaboli immagini e parole, fumetti
-descrivere immagini
nuovi compitare
-visualizzazioni
scritte
-grafici
-attività di disegno
e colorazione
INTERPERSONALE
*CENTRO COMPUTER -various activities - attività di vario -attività di vario genere - attività di vario
genere genere
Al fine di rendere più espliciti i materiali di lavoro usati nella classe con questa particolare organizzazione,
seguiranno alcune schede, graduate secondo la difficoltà e codificate da tre diversi colori: verde facile,
gialla un poco più impegnativa e meno guidata, rossa più difficile. Gli alunni avranno così la libertà di
scegliere il livello di difficoltà senza sentirsi a disagio e saranno così liberi di affrontare un nuovo
argomento solo quando avranno padroneggiato le difficoltà precedenti.1
Tutte queste attività sono state concepite per l’insegnamento della L2 (inglese) nella scuola primaria, ma
è evidente che tutto ciò si può tradurre anche per l’insegnamento dell’italiano a stranieri adeguando
attività e materiali a studenti adulti.2
• LEGGI IL GRAFICO.
• COPIALO SUL TUO QUADERNO.
RICOPIA E COMPLETA SUL TUO QUADERNO • RISPONDI ALLE DOMANDE.
• 10 + 6 = SEDICI.
• 12 + 4 =……
• 10 + 5…….
• 7 + 2……..
• 11 + 6…….
• 12 + 1…….
• 4 + 6……..
• 7 + 3…….. 1. CHI HA PIÙ FOGLIE?
• 5 + 7……..
• 2 + 2……. 2. QUANTE FOGLIE IN PIÙ HA
LEO RISPETTO AD ELISA?...
3. DI QUANTE FOGLIE HA
BISOGNO ALBERTO PER
ARRIVARE A 30?
• SCEGLI UN ARGOMENTO.
• DRAMMATIZZALO CON UN
NEVICA.
COMPAGNO.
PIOVE.
C’È VENTO.
C’È SOLE.
C’E NEBBIA.
ESEMPIO:
ESEMPIO:
• IO SCELGO FAGIOLI DI SOIA DA
PIANTARE. • IO SCELGO FAGIOLI DI SOIA DA
• IO METTO DEL TERRICCIO… PIANTARE.
• IO METTO DEL TERRICCIO…
CENTRO NATURALISTICO
LETTURA
• SCEGLI UN LIBRO.
• ACCENDI IL COMPUTER • LEGGILO.
• SCEGLI UN CD ROM • SCRIVI SUL TUO QUADERNO:
• GIOCA. 1. DATA
2. TITOLO DEL LIBRO
3. AUTORE
4. SCRIVI UN BREVE
RIASSUNTO.
5. FAI UN DISEGNO CHE
ILLUSTRI LA STORIA.
CENTRO LOGICO-MATEMATICO CENTRO DEL TATTO
TOCCA E INDOVINA
1. 10 + 6 = SEDICI.
2. 12 + 13 =…
3. 3 + 25…
4. 8 + 42… TOCCA GLI OGGETTI NELLA SCATOLA SENZA
5. 57 + 11… GUARDARLI E INDOVINA QUALI SONO.
6. 72 + 44 …
7. 12 + 16…
8. 13 + 99…
9. 7+8…
10. 66 + 19… CI SONO 12 OGGETTI NELLA SCATOLA.
11. 89 + 12…
12. 3 + 34…
13. 27 + 23…
14. 15 + 7…
15. 1 + 22…
C’è……..
_____________
SCHEDA DI AUTOCONTROLLO
CENTRO DEL TATTO CENTRO DEL TATTO
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C’E UN RIGHELLO.
C’E UN PENNELLO.
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SCHEDA DI AUTOCONTROLLO
CENTRO DELL’ODORATO CENTRO DELL’ODORATO
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_____________
SCHEDA DI AUTOCONTROLLO
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SCHEDA DI AUTOCONTROLLO
CENTRO LINGUISTICO
- UN ANNO MEMORABILE
I MIEI DESIDERI
- LE COSE MI INTERESSANO
• SCEGLI UN ARGOMENTO.
• SCRIVI UNA POESIA USANDO IL
20 VENTI 8…………. RIMARIO
3…………. 14………..
17………… 6…………..
16………… 13…………..
5…………. 15…………
90………… 26…………
2…………. 33…………
LETTERA C E D E’ MIGLIO.
LETTERA I E E E’ ACQUA.
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SCHEDA DI AUTOCONTROLLO
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SCHEDA DI AUTOCONTROLLO
CENTRO MUSICALE
CENTRO MUSICALE
ES:
• LE MIE PAROLE:
ROSSO E VERDE
ROSSO E VERDE
GIALLO E BLU
GIALLO E BLU
SONO COLORI
SONO COLORI
……
CONCLUSIONI
Le discipline non devono essere viste come fini dell’insegnamento, bensì come mezzi di informazione.
Alfabetizzazione linguistica, culturale e contenuti sono importanti, ma sono educativi in quanto
favoriscono l’apprendimento e l’esercizio delle capacità cognitive nel rispetto del vissuto degli alunni e
della loro maturazione, o esperienza di studio complessiva nel caso di apprendenti adulti. Per Bruner
(1987: 93) l’obiettivo dell’insegnamento delle singole discipline non è quello di
“Creare piccole biblioteche viventi su tali discipline, bensì, ha lo scopo di portare lo studente a
pensare (…), a partecipare al processo di creazione del sapere”5
Risulta perciò importante, al fine di ottenere un apprendimento duraturo e significativo, l’uso di tutte le
intelligenze poiché prestando maggiore attenzione alle stesse, sarà possibile portare l’alunno
all’autonomia di azioni e di giudizio e ad un equilibrio affettivo e sociale che permetterà una migliore
alfabetizzazione culturale.
Il successo di questa proposta di insegnamento6 che fonde la lezione montessoriana e quella gardneriana,
non si colloca nella grande quantità di parole o stringhe linguistiche apprese, ma nella spinta
motivazionale e nella creatività accesa, non nell’assorbimento passivo di informazioni bensì nel saper
consultare e scegliere e nel capire che il fare a scuola è come per davvero nella vita di tutti i giorni, per
un apprendimento collaborativo che migliora i rapporti interpersonali e collega naturalmente le diverse
aree di insegnamento facilitando l’interdisciplinarità e il rispetto dei diversi tempi, stili cognitivi e
intelligenze di ciascuno. I benefici vanno perciò al di là dell’apprendimento della L2 ma nella
strutturazione di abilità cognitive che migliorano in generale la vita scolastica e personale degli
apprendenti, contribuendo a sviluppare una maggiore consapevolezza metacognitiva fra gli studenti che
finalmente imparano a capire il proprio personale modo di affrontare l’apprendimento che valorizza le
proprie intelligenze.
Questa esperienza è stata ed è tuttora per me un viaggio appassionante fra discipline, insegnamento e
umanità al quale non potrei più rinunciare, che mi arricchisce ogni giorno e che stimola la mia costante
sete di scoperta. Buon viaggio anche a tutti voi.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
M. G. Cinquetti, 1997, ”Letter Box. Un Canale di Comunicazione Privilegiato tra Insegnante e Alunni”,
Diario Elle, 3, 8, pp. 19-20.
M. G. Cinquetti, 1997,”Practical Cats for Practical Teaching. Uno Scorcio di Broadway in Classe ”, Diario
Elle, 3, 9, pp. 13-18.
P.E. Dennison, G.E. Dennison, 1989, Brain Gym, Educational Kinesiology Foundation, Ventura
H. Puchta, M. Rinvolucri, 2005, Multiple Intelligences in EFL Exercises for Secondary and Adult students,
Helbling Languages
M. Grinder, 1991, Righting the Educational Conveyor Belt, Metamorphous Press, Portland, OR
M. C. Rizzardi, 1997, Insegnare la Lingua Straniera. Apprendimento e Ricerca, La Nuova Italia Editrice,
Firenze.
1 Un alunno ha chiaramente espresso questo concetto dicendo all’insegnante che per una volta
desiderava scegliere la scheda più facile, poiché stava lavorando solo e non in coppia come d’abitudine.
2 A questo riguardo è prezioso il testo di H. Puchta e Rinvolucri una vera e propria raccolta di attività ed
esercizi per studenti adulti. Per la scuola Primaria sono invece più indicati i testi di D. Covre e M. Segal
pubblicati dalla ELI
3 Le istruzioni sono qui illustrate per facilitare la comprensione della procedura da seguire.
5 Bruner in Petracchi, G., 1987, La Scuola Ambiente di Apprendimento, Brescia, La Scuola, pag. 93.
6 Seguono alcune lettere e commenti scritti al termine del primo anno di sperimentazione di questa
metodologia effettuato presso la Scuola Elementare Alfieri- Istituto Comprensivo San Fruttuoso di Monza.
• Grazie ai “center”, attività scolastiche molto divertenti, ogni martedì ci rallegriamo la giornata. Il
più bello per me è il “taste”dove si assaggiano cose strane e bisogna indovinare che gusto è
(sweet, sour, bitter, salty and spicy). In fin dei conti sono tutti molto belli e penso che se li faresti
fare anche l’anno prossimo ad altri bambini gli piaceranno perché legano molto di più i ragazzi
all’inglese.
• I centri mi sono molto piaciuti perché sono rilassanti.
• A me piacciono tutti i centri, però non li ho ancora provati tutti. Innanzi tutto mi è piaciuto
computer perché c’erano varie attività da fare. Invece il “linguistic center” mi ha un po’ annoiato
perché non trovavo le parole. Io e Erika stiamo facendo il “naturalistic center” e a me sta
piacendo un sacco! Non ho ancora provato il “logical.mathematical center" ma dall’apparenza non
mi ispira. Mi piacerebbe fare il “musical center”, lo “smell”, il “taste” e il bodily kinesthetic center”.