Sei sulla pagina 1di 3

INTERPRETAZIONE DEI SOGNI

CARL GUSTAV JUNG (Analisi di un proprio sogno)

“Ero in una casa sconosciuta a due piani. Era “la mia casa”. Mi trovavo al piano
superiore, dove c’era una specie di salotto ammobiliato con bei mobili antichi di stile
rococò. Alle pareti erano appesi antichi quadri di valore. Mi sorprendevo che questa
dovesse essere la mia casa, e pensavo:”Non è male!”
Ma allora mi veniva in mente di non sapere che aspetto avesse il piano inferiore.
Scendevo le scale, e raggiungevo il piano terreno. Tutto era molto più antico, e capivo
che questa parte della casa doveva risalire circa al XV o al XVI secolo.
L’arredamento era medioevale, e i pavimenti erano di mattoni rossi. Tutto era piuttosto
buio. Andavo da una stanza all’altra, pensando:” Ora veramente devo esplorare tutta la
casa!”
Giungevo dinanzi ad una pesante porta, e l’aprivo: scoprivo una scala di pietra che
conduceva in cantina. Scendevo, e mi trovavo in una stanza con un bel soffitto a volta,
eccezionalmente antica.
Esaminando le pareti scoprivo, in mezzo ai comuni blocchi di pietra, strati di mattoni e
frammenti di mattoni contenuti nella calcina: da questo mi rendevo conto che i muri
risalivano all’epoca romana. Ero più che mai interessato.
Esaminavo anche il pavimento, che era di lastre di pietra, e su una notavo un anello: lo
tiravo su, e la lastra di pietra si sollevava, rivelando un’altra scala, di stretti gradini di
pietra che portava giù in profondità.
Scendevo anche questi scalini, e entravo in una bassa caverna scavata nella roccia. Uno
spesso strato di polvere ne copriva il pavimento, e nella polvere erano sparpagliati ossa e
cocci, come i resti di una civiltà primitiva. Scoprivo due teschi umani, evidentemente di
epoca remota e mezzo distrutti. A questo punto il sogno finiva. ”
(Memories, Dreams, Reflections of C.G Jung – Random House 1961)

Spiegazione del sogno da parte di Jung


“Col pianterreno cominciava l’inconscio vero e proprio. Quanto più scendevo in basso,
tanto più diveniva estraneo e oscuro. Nella caverna avevo scoperto i resti di una
primitiva civiltà, cioè il mondo dell’uomo primitivo in me stesso, un mondo che solo a
stento può esser raggiunto ed illuminato dalla coscienza.
La psiche primitiva dell’uomo confina con la vita dell’anima animale, così come le
caverne dei tempi preistorici erano di solito abitate da animali prima che gli uomini le
rivendicassero per sé.”

N.B. Quando Jung raccontò a Freud questo sogno, egli si concentrò proprio sul significato
simbolico dei teschi che mostravano per lui segreti desideri di morte.
Questa interpretazione era per Jung restrittiva e si rese conto di quanto fosse grande la differenza
tra l’atteggiamento intellettuale e positivistico di Freud ed il suo. Il sogno di Jung della casa a più
piani divenne per lui una “immagine guida”che gli fece intuire l’esistenza nella psiche personale di
una traccia collettiva che chiamò “ inconscio collettivo” e di rappresentazioni simboliche comuni ad
ogni popolo e cultura che chiamò “archetipi”.
SIGMUND FREUD ( Analisi del sogno: La ragazza che sbatte la testa)

In Introduzione alla psicoanalisi Freud presenta, a un certo punto, tre sogni effettuati dalla stessa


paziente nella medesima notte. Tre sogni distinti ma tra loro collegati. La paziente era una giovane
ragazza, abbastanza inesperta e timorosa nelle questioni sessuali.
Il primo sogno aveva per protagonista la stessa paziente, che camminava attraverso l’atrio della
sua casa. Ad un certo punto, la ragazza sbatteva la testa su un lampadario molto basso, e il capo
cominciava così a sanguinarle. Nel secondo sogno, la giovane notava in un vigneto un vero e
proprio buco, una mancanza, che lei sapeva essere dovuta al fatto che era stato sradicato poco
prima un albero. Nel terzo sogno, infine, si trovava davanti a un cassetto del proprio scrittoio, un
mobile che le era così familiare da rendersi subito conto se qualcuno ci avesse messo le mani.

Spiegazione del sogno da parte di Freud

Analizzando il primo sogno, Freud cercò di capire se, nei giorni antecedenti, c’erano stati fatti
collegati all’idea di sbattere la testa o di un lampadario pericoloso. La paziente aveva purtroppo
negato qualsiasi collegamento. Le era venuto in mente, però, un commento della madre, fatto il
giorno prima del sogno. La ragazza in quel periodo stava infatti perdendo molti capelli, e la madre
aveva affermato: «Bambina, se va avanti così la testa ti diventerà liscia come il culetto di un
bambino». Da questo riferimento, Freud si convinse che nel sogno la testa della ragazza stesse ad
indicare ben altra parte del corpo. Inoltre, identificò il lampadario come un simbolo del membro
maschile. Tutto questo lo portò a pensare che la ferita e il conseguente sanguinamento patiti nel
sogno fossero il simbolo della paura che la perdita della verginità avrebbe comportato
sanguinamenti vaginali. Anche la seconda parte del sogno aveva una natura sessuale. Secondo
Freud, la vigna rappresentava i genitali femminili. La mancanza di un albero non sarebbe stata
altro, quindi, che un riflesso dell’invidia del pene, complesso che secondo il medico colpiva le
bambine durante una certa fase dello sviluppo sessuale, ma che poi a volte poteva riemergere.
Pure il terzo sogno aveva lo stesso significato. Lo scrittoio – come, dice Freud, ogni scrigno, scatola
o contenitore – rappresentava ancora una volta i genitali femminili. Il fatto che la ragazza potesse
accorgersi di chi l’avesse toccato avrebbe mascherato la paura che un eventuale rapporto sessuale
potesse essere scoperto da un’analisi medica del corpo.

Osservazioni personali

Le principali differenze e affinità tra i due studiosi sono:


DIFFERENZE
Durante l’analisi di un sogno i due soggetti si comportano in modi differenti: Freud si concentra
maggiormente sul significato del sogno attraverso i simboli che compaiono in esso mentre Jung
privilegia un’analisi generale dove prende in considerazione l’inconscio collettivo e le
rappresentazioni simboliche comuni e infatti, dopo aver raccontato il suo sogno a Freud, il quale si
concentra solamente su alcuni particolari del racconto, critica l’interpretazione perché la considera
restrittiva. Un altro fattore che li differenzia è che lo psicoanalista viennese considera il sogno come
la realizzazione di un desiderio e quindi esso, durante lo stato di veglia viene messo nel pozzo del
subconscio e ritrova la strada della coscienza attraverso il sogno determinando le immagini
oniriche. Secondo Jung invece il sogno è una compensazione, un completamento dello stato di
veglia, quindi le tendenze riportate alla coscienza non vengono eliminate ma saranno sviluppate e
rielaborate dal sogno. La sessualità è il tema cardine degli studi di Freud, infatti l’interpretazione
data al sogno della ragazza si ricollega ad esso attraverso dei simboli come ad esempio la ferita, lo
scrittoio, la vigna che alludono a questo argomento. Secondo lo studioso Svizzero invece la
sessualità non svolge nella vita psichica un ruolo fondamentale e non può determinare la sua
esistenza.
AFFINITA’
Un’unica affinità che possiamo trovare tra i due grandi studiosi è l’utilizzo di simboli per
l’interpretazione del contenuto onirico. Da una parte abbiamo Freud che utilizza la simbologia per
trarre un significato al sogno mentre dall’altra abbiamo Jang che creò degli “Archeotipi”, ovvero
delle immagini guida di rappresentazioni simboliche comuni ad ogni popolo e cultura.

Potrebbero piacerti anche