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DOPPIO

SOGNO
Di Arthur Schnitzler

Analisi dell’opera
Autore e anno di pubblicazione: Arthur Schnitzler, 1926.

Tecnica narrativa utilizzata in quest’opera: Monologo Interiore. È una tecnica


utilizzata anche da James Joyce e Italo Svevo.
Il monologo interiore è un discorso continuativo di una persona dalla quale non si
attende risposta. Lo scopo del monologo interiore è proprio quello di presentare al
lettore l’interiorità del personaggio (stato d’animo e pulsioni) come se fosse un flusso
in continuo movimento.

Temi dell’opera: impulsi, sogni e desideri repressi + tema del doppio (scissione
dell’io), linea sottile che divide il sogno dalla realtà.
La storia di svolge nel medioconscio del protagonista Fridolin.
In quest’opera si assiste al via libera dei desideri più repressi dell’essere umano
(vendetta, potere, eccitazione, sesso).
Il sesso è inteso come una liberazione e un’espiazione dei desideri repressi che non
erano accettati nella società del Novecento.
Cos’è il medioconscio? Per Schnitzler, il medioconscio è il territorio intermedio tra il
conscio e l’incoscio. In questo territorio intermedio vengono a galla tutti gli elementi
repressi.
Inoltre, per Schnitzler il sogno ha una doppia valenza: terapeutica e distruttiva.
All’interno di questo romanzo, le percezioni cambiano e seguono lo stato d’animo dei
protagonisti. Un esempio pratico: il “calore”. Esso rappresenta il desiderio e la passione
di Albertine, moglie del protagonista.
Citazioni nel romanzo sulle percezioni:
“in strada Albertine dovette aprire la pelliccia” / “sole caldo come in primavera”.

Maschera: è un oggetto ricorrente all’interno di tutta la narrazione e si ricollega al tema


del doppio.

Ambientazione della storia: Vienna, fine 1800. Storia di una rispettabile famiglia
borghese. L’ambientazione all’interno della casa dei coniugi è sempre la seguente:
camera da letto.

Personaggi principali:
Fridolin: noto medico.
Albertine: moglie di Fridolin, fa la casalinga.

Trama e struttura del testo: la trama è simbolicamente collocata tutta all’interno del
medioconscio del protagonista e il libro è suddiviso in sette capitoli.

Attenzione: questa analisi non sostituisce la lettura integrale del testo.


Si consiglia vivamente di leggere il testo integrale e la vita dell’autore per avere una visione
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d’insieme più approfondita.
Parte 1 (Capitoli 1-3): Le confessioni scottanti.
La storia inizia con i due coniugi che mettono a letto la figlia raccontandole una fiaba
conosciuta: “Le mille e una notte”. La scelta della fiaba non è casuale poiché l’autore
vuole trasportare il lettore in un ambiente surreale.
Il lettore deve abbandonare le sue certezze per andare nell’immaginario.
Dopo aver messo a letto la bambina, i due coniugi si spostano nella camera da letto
dove entrambi si lasciano andare a delle confessioni scontanti: in occasione di una festa
in maschera a cui hanno partecipato i due coniugi la sera prima, entrambi hanno provato
una forte attrazione per degli sconosciuti. Albertine è stata attratta da un giovane
ufficiale mentre Fridolin da una quindicenne in vacanza. In entrambi i casi, gli
sconosciuti indossavano una maschera. Ognuno esplora il mondo segreto e le pulsioni
dell’altro coniuge.

Parte 2 (Capitoli 4-6): La notte di Fridolin trascorsa fuori casa.


Proprio durante il discorso con la moglie, a notte fonda, Fridolin riceve una telefonata
in cui gli viene detto che un suo paziente è in gravi condizioni, dunque lui è costretto
ad uscire di casa per andare a visitare il paziente.
Purtroppo il paziente di Fridolin muore ma la figlia del paziente defunto confessa a
Fridolin di amarlo.
Fridolin fugge via e vaga tutta la notte per la città. Inizialmente lui vorrebbe andare con
una prostituta ma non ci riesce, dunque scappa nuovamente per andare in un bar,
all’interno di quest’ultimo egli incontra Nachtigall, un vecchio compagno che lavora lì
come musicista.
Proprio quest’ultimo rivela a Fridolin che in una villa ci sono delle sette, orge e omicidi.
Il medico Fridolin, incuriosito da tutto ciò, decide di andare alla villa indossando un
saio da monaco e una maschera.

Parte 3 (Capitolo 7): Gli incubi di Albertine.


E’ ormai mattina, Fridolin torna a casa e sveglia la moglie.
La moglie confida al marito di aver appena fatto un incubo: in questo incubo, lei stava
a letto con un ufficiale danese per cui provava attrazione mentre suo marito viene
arrestato.
Il medico, ancora irrequieto per la notte trascorsa fuori casa, decide di tornare alla villa
poiché ha appreso della morte di una prostituta. È la prostituta che si trovava alla villa
la sera prima?
Dopo una serie di peripezie, Fridolin torna nuovamente a casa e sveglia la moglie da
un altro incubo che aveva fatto dopo essersi nuovamente addormentata.
Sul finale, Albertine dice al marito: “Devi ringraziare il destino per essere usciti
incolumi da tutte le avventure!” .

Attenzione: questa analisi non sostituisce la lettura integrale del testo.


Si consiglia vivamente di leggere il testo integrale e la vita dell’autore per avere una visione
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d’insieme più approfondita.
Il lettore, viene spinto dall’autore a porsi la seguente domanda: “Tutto ciò che è narrato
all’interno del libro è accaduto veramente nella realtà o solo nell’immaginazione del
protagonista?”
Da qui abbiamo il collegamento al tema del sogno, degli impulsi repressi, della linea
sottile che lega realtà e immaginazione e del doppio proprio perché, nell’epoca della
psicoanalisi, il Perturbante di Freud si presenta proprio quando il confine tra realtà e
fantasia è più labile.

Visione d’insieme sull’autore: Arthur Schnitzler.

Schnitzler: Vienna, 1862. Nasce da genitori ebrei, e si forma in primo luogo come
medico e poi come letterato.
Frequenta l’università proprio negli stessi anni di Freud e dopo la morte del padre,
Schnitzler lascia la medicina per dedicarsi alla letteratura.
Nota importante: il padre, anche lui medico, cura molti artisti famosi a Vienna, dunque
anche grazie a questo, Arthur Schnitzler viene introdotto nella Vienna che conta.
Arthur Schnitzler fu il centro del movimento d’avanguardia “Jung Wien”.

Temi ricorrenti nella professione di medico: per lui, nel momento in cui un medico
racconta la storia medica di un paziente, il medico stesso compie già “un’attività
letteraria”. Schnitzler è influenzato, suo malgrado, da Freud e dalla sua interpretazione
dei sogni.

Temi ricorrenti nella professione di letterato: il tema dei “sogni” ha un valore


importantissimo per lo scrittore Schnitzler. Il sogno, infatti, ha per lui un ruolo
terapeutico e distruttivo allo stesso tempo.
Abbiamo un’equiparazione tra sogno e realtà perché i desideri e gli impulsi influenzano
ciò che noi siamo e hanno dunque conseguenza nella vita reale.
Per questo motivo, la linea che divide la realtà dal sogno è davvero molto sottile.

Attenzione: questa analisi non sostituisce la lettura integrale del testo.


Si consiglia vivamente di leggere il testo integrale e la vita dell’autore per avere una visione
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d’insieme più approfondita.

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