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MARIA

MONTESSORI
A.A.
2020/2021

Carlotta Millauro
MARIA MONTESSORI

Professioni: Medico, educatrice, professore universitario

Ambiti di produzione: Educazione infantile, didattica, pedagogia, pedagogia speciale

Luoghi di attività: Marche, Lazio, Italia

Maria Montessori nacque a Chiaravalle (Ancona) il 31 agosto 1870 da genitori (Alessandro e Renilde
Stoppani) di modeste condizioni economiche. Trasferitasi in tenera età con la famiglia a Roma, frequentò
la scuola e l'istituto tecnico, manifestando ben presto uno spiccato interesse per la matematica e per le
scienze naturali. Al termine degli studi secondari si iscrisse, pur tra molte resistenze dei genitori e
dell'ambiente universitario, alla facoltà di Medicina dell'università di Roma, è importante sottolineare che
non è la prima donna a frequentare l'università di medicina a Roma, bensì a portare a compimento gli
studi.

Conseguita la laurea nel 1896, l'anno successivo, insieme a Giuseppe Ferruccio Montesano con cui
stabilì un forte sodalizio scientifico e affettivo, divenne assistente nella Clinica neuropsichiatrica
dell'ateneo romano. In questo ruolo iniziò ad occuparsi del recupero dei fanciulli anormali, contribuendo,
attraverso studi ed esperienze, a ricercare le cause dell'anormalità psichica e a mettere a punto sistemi
e metodi per l'assistenza e il successivorecupero alla vita normale.

In quegli anni intensa fu la sua partecipazione ai dibattiti ed ai convegni pedagogici che si tenevano in
Italia (a Torino nel 1898 e a Napoli nel 1902), senza tralasciare l’approfondimento a esperienze e a
sperimentazioni che nel campo della psichiatria si conducevano all'estero. Ebbe modo di conoscere
durante i suoi viaggi a Londra e a Parigi i materiali adoperati dai medici francesi Jean-Marc Gaspard Itard
ed Edouard Séguin per l'educazione dei soggetti frenastenici.

Nel 1895 divenne madre di un bambino Mario, ma in quanto non fosse sposata con Montesano, il
bambino lo fece crescere fino ai 15 anni da un'altra famiglia e poi in collegio,lei mantenne i rapporti con
MARIO ma non rivelando la sua parentela, si pensa che lo fece per non compromettere la carriera di
entrambi i genitori.

Gli interessi della Montessori per i problemi della medicina e della psichiatria e la sua attivitàdi
ricercatrice universitaria non le impedirono di dare un significativo contributo al movimento femminista
internazionale, rappresentando l'Italia ai congressi di Berlino del 1896 e di Londra del 1900 e
pubblicando nel 1899 l'opuscolo La questione femminile e il congresso di Londra.

Carlotta Millauro
Nello stesso anno entra a far parte della Theosophical Society cioè un'organizzazione
internazionale fondata nel 1875 a New York, dedita allo studio e alla divulgazione della
teosofia (secondo la quale tutte le religioni del mondo conservano soltanto residui parziali di
un'unica verità divina conosciuta nelle varie epoche da un numero ristretto di grandi iniziati)
e delle scienze esoteriche (spiega e descrive i misteri arcani) in generale che ha come
scopo quello di:
● Proclamare la fratellanza universale: si intenda l'amarsi indifferentemente dal colore
della pelle, religione, e così via.
● Incoraggiare lo studio comparato delle religioni, filosofie: filosofia, scienze e religione
non vengono più studiate come discipline separate, ma vengono messe a confronto.
● Costruire scienze e incrementare i poteri latenti che ci sono nell’uomo: le potenzialità
latenti equivalgono alle potenzialità dell’individuo che non sono immediatamente
manifestate poiché l’uomo è un contenitore di energie mentali, psichiche, fisiche (ad
esempio: i poteri della mente cioè telepatia).

MOTTO -Non c'è religione più alta della verità-

Frattanto fu incaricata dal ministero della P.I. di organizzare un corso per la rieducazione dei
fanciulli frenastenici e nel 1900 venne istituita a Roma, sotto la direzione del Montesano e
della Montessori, una Scuola magistrale ortofrenica. Nel 1903 la Montessori conseguì la
libera docenza in Antropologia, con un trattato che poi sviluppò e pubblicò nel 1910:
“L'antropologia pedagogica.”

L'intuizione che i metodi e i materiali usati con i bambini anormali potevano essere estesi
con profitto anche a tutti gli altri e che l'educazione doveva basarsi sullo sviluppo fisico,
psichico e intellettuale del bambino portò la Montessori a mettere a punto il metodo
dell'educazione infantile che l'ha resa famosa in tutto il mondo.
Nel 1906 l’ingegnere Edoardo Talamo, presidente dell’Istituto romano dei beni stabili,
chiedeva a Montessori l’organizzazione – con criteri moderni – di un asilo infantile per i figli
degli operai, residenti nei nuovi e popolari caseggiati romani, in particolare nel quartiere di
S. Lorenzo. Nacquero così le prime Case dei bambini; cominciò cioè a realizzarsi
l’esperienza educativa montessoriana: la prima Casa fu aperta il 6 gennaio 1907 e la
seconda il 7 aprile dello stesso anno.

Nel maggio 1908 Montessori partecipò al primo Congresso delle donne italiane, tenutosi a
Roma, e al Congresso di attività pratica femminile, promosso dall’Unione femminile
nazionale a Milano. La sua presenza a Milano portava ai rapporti con la Società Umanitaria.
Con il patrocinio di quest’ultima, si ebbe così la nascita di una Casa dei bambini nel
quartiere milanese di case operaie in via Solari, diretta da Anna Maria Maccheroni, dal 1906
fedele allieva di Montessori.

Le nuove scuole si moltiplicarono rapidamente in Italia, mentre il suo metodo si diffuse


anche all'estero e trovò numerosi ed entusiasti seguaci.

Carlotta Millauro
Hallgarten visitò con il marito la Casa dei bambini di S. Lorenzo e ne restò conquistata.
Il suo modernismo fu vinto dall’evidenza sperimentale montessoriana: ebbe allora il
desiderio di far conoscere questa esperienza.

Il modernismo riguarda il fatto che tra 800/900 sta crescendo un fermento che riguarda il
mondo della sensibilità religiosa, grazie a cui gli intellettuali cominciarono a porre l'attenzione
verso il mondo cristiano.

I Baroni Franchetti (marito e moglie) convinsero la Montessori a scrivere, nel 1909, nella
quiete della loro dimora romana, la sua opera fondamentale – Il metodo della pedagogia
scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei bambini – e ne finanziarono la
pubblicazione.

Nel 1909, per ospitare molti orfani, dopo il terribile terremoto che aveva colpito Messina e
Reggio Calabria, venne aperta una quarta Casa dei bambini, a Roma, in via Giusti, presso le
suore Missionarie francescane di Maria, che vi introdussero le attività della vita pratica

La concezione dell'educazione come mezzo per l'elevazione sociale degli strati più umili
della società portò la Montessori a collaborare con associazioni come l'Associazione per gli
interessi del Mezzogiorno e la Società Umanitaria di Milano. Per diffondere le proprie idee
ed esperienze educative diede inizio nel 1913 alla lunga serie dei corsi internazionali per la
formazione degli insegnanti, mentre nel 1918 a Napoli sorse la Società amici del metodo
Montessori, trasformata nel 1924 nell'Opera nazionale Montessori.

Maria Montessori sperò che la modernità del suo Metodo ricevesse una consacrazione
‘‘nazionale’’ e fosse appoggiata, in Italia, dai cattolici e dai fascisti, all’inizio sembrava anche
essere indirizzato al sostegno del montessorismo.

La riforma Gentile, anche con la collaborazione di Giuseppe Lombardo Radice, indicava la


scuola dell’infanzia come scuola del «grado preparatorio» e, tra le «differenziazioni
pedagogiche» ammesse, vi era pure il montessorismo.

Gentile presiedette il Comitato pro Metodo Montessori e diede un decisivo impulso per la
nascita dell’Opera nazionale Montessori, con sedi a Roma e a Napoli, mentre Lombardo
Radice, che andava invece staccandosi dal fascismo, cambiò in aperto contrasto il suo
precedente favore per Montessori, attaccandola e cominciando ad avvicinarsi
nell’esperienza delle sorelle Agazzi l’ideale realizzazione della sua proposta di «scuola
serena».

Carlotta Millauro
Con l'avvento al potere del fascismo e la contemporanea egemonia pedagogica
dell'idealismo gentiliano, contrario alla pedagogia scientifica, la Montessori che nel 1921
aveva pubblicato un Manuale di pedagogia scientifica, si trovò progressivamente isolata ed
emarginata da parte del mondo politico e scolastico ufficiale. I suoi stessi ideali umanitari e
pacifisti (La pace e l'educazione, 1933) difficilmente potevano coesistere con l'educazione
autoritaria, nazionalista e militarista imposta dal regime fascista alla scuola italiana.

Dopo la chiusura della Scuola magistrale «Montessori», creata a Roma nel 1924 per la
formazione delle educatrici delle «Case dei bambini», la Montessori nel 1934 iniziò un
volontario esilio, prima in Spagna, poi in Inghilterra e, durante gli anni della Seconda guerra
mondiale, in India, si recò nel 1939 dove assieme al figlio Mario, creò numerose istituzioni
educative e tenne corsi per la preparazione delle insegnanti. In questo periodo la Montessori
si impegnò non solo nell'attività di diffusione del metodo, ma anche nell'approfondimento e
nella revisione degli scritti precedenti e nell'ampliamento dei suoi interessi verso
l'educazione alla pace, attraverso conferenze e articoli raccolti nel libro Educazione e pace
(1949).

Partita da posizioni scientiste e naturalistiche, la Montessori, pur senza mai abbandonare


l'ideale scientifico e sperimentale del suo metodo, accentuò con il tempo l'aspetto filosofico,
etico ed umanitario della sua pedagogia, ponendo infine al centro di essa una fede semplice
ma vigorosa nel messaggio cristiano, quale poteva essere compreso dai più piccoli
(I bambini viventi nella Chiesa, 1922; La vita in Cristo, 1931; La Santa Messa spiegata ai
bambini, 1949).

Tornata in Europa nel 1947 rivide ed aggiornò alcune sue concezioni psicologiche e
pedagogiche (Formazione dell'uomo, 1949; The Absorbent Mind, 1949; Il segreto
dell'infanzia, 1950; La scoperta del bambino, 1950), mentre per l'infaticabile opera educativa
ed umanitaria le furono tributati numerosi riconoscimenti, compresa la candidatura per il
Premio Nobel per la pace.

Dopo un breve periodo trascorso ancora nel 1949 in India, la Montessori si spense
improvvisamente il 6 maggio 1952 a Noordwijk am See, in Olanda, dove si recava
abitualmente per brevi periodi di riposo.

Carlotta Millauro

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