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EDUCAZIONE

CIVICA
LE FORME STATUALI DEL MONDO
ANTICO
Una polis è un sistema di organizzazione e gestione del potere, una sorta di politica. Si forma nell’ VIII
secolo a.C. come entità sociale e politica, autonoma e sovrana. In quel periodo la polis è essa stessa uno
stato, con proprie leggi e istituzioni, costituita da tre elementi fondamentali:

 La sovranità su un determinato territorio


 Un insieme di leggi e istituzioni proprie di ciascuna città
 Una cultura civica comune, i cittadini della polis formano una comunità e si riconosce secondo
determinate leggi, culti religiosi e tradizioni

In quel periodo la società è aristocratica, cioè governata dai nobili della città, in conflitto con il demos (il
popolo), il quale chiede di partecipare alla vita pubblica. Nel mondo antico non c’è un unico tipo di poleis,
ma ce ne sono di differenti:

 Polis monarchica: il sovrano è il re (il basileus), che esercita la sovranità in nume del popolo. Si
distingue dalle monarchie orientali, dove il re è sovrano in senso stretto ed è ritenuto una divinità.
 Polis aristocratica: governo “dei migliori”, dei “ben nati”.
 Polis oligarchica: governo dei pochi, degli oligoi.
 Polis democratica: governo del popolo, della comunità, dei cittadini riuniti in un’assemblea.

Atene e Sparta
Tutta la storia greca dall’VIII al IV secolo a.C. ruota attorno ad Atene e Sparta, le due città stato che si
impongono come due città guida, con i rispettivi modelli politici fondamentali e più importanti
dell’antichità:

1. La democrazia (demos=popolo, kratos=governo): fondata su larga espansione della cittadinanza e


sulla partecipazione del popolo nella vita politica.
2. L’oligarchica (oligoi=pochi, arche=governo): basata sul potere di una ristretta fascia di cittadini
privilegiati.

Pertanto avviene che nell’Atene democratica l’assemblea dei cittadini ateniesi ha un ruolo centrale nel
governo delle poleis, nella Sparta oligarchica il potere è nelle mani degli spartiati, unici uomini liberi della
città.

Roma
Anche nel mondo antico occidentale nasce una città-stato dopo le prime civiltà arcaiche, tra l’VIII e il VII
secolo a.C. emerge una città, Roma. Nell’epoca arcaica (753-509 a.C.) è una città stato monarchica, con
ordinamento politico analogo a certe poleis greche. Quindi ha come prima forma di governo la monarchia
(7 re di Roma, quattro latini e tre etruschi), che dura II secoli e mezzo (dal 21 aprile 753 a.C., la fondazione
della città da parte di Romolo, al 509 a.C. con la cacciata dell’ultimo re etrusco). In questo periodo
monarchico l’esercizio del potere è svolto dal rex, in carica a vita, affiancato dal senato (assemblea dei capi
aristocratici) e dai comizi curiati (assemblea popolare). La società era divisa i patrizi (soli a godere i diritti
politici), i plebei, gli schiavi e i clienti. Nel 509 a.C. l’aristocrazia caccia i re etruschi che limitavano i loro
poteri. Da quell’anno ha una repubblica aristocratica basata sul potere del senato, i cui membri provengono
da famiglie patrizie e governano senza tener conto della plebe, la quale protesta e muove rivendicazioni
politiche continuamente. Dopo lunghi anni di conflitti sociali la repubblica vede il posto a un nuovo regime,
il principato di Ottaviano Augusto nel 31 a.C.

FORME DI GOVERNO DEGLI STATI


EUROPEI E DEGLI STATI
EXTRAEUROPEI
Stati del mondo
Gli stati del mondo sono i territori che occupano tutte le terre emerse, l’unica terra emersa che non è uno
stato e non appartiene ad alcuno stato è l’Antartide. Ciò è stato stabilito dal trattato del 1959, secondo il
quale la regione è destinata solo alla ricerca scientifica e non può essere sfruttata per finalità economiche,
salvandone così le sue ricchezze, avendo il sottosuolo e fondali marini ricchissimi di risorse minerarie.

Oggi gli stati indipendenti nel mondo sono 194 e hanno varie estensioni territoriali, alcuni hanno
un’estensione territoriale ridotta, e quindi sono stati dipendenti da altri stati, per emettere monete e per
formare un esercito, tra questi ultimi ad esempio il Principato d’Andorra, situato tra Spagna e Francia e la
Repubblica di San Marino.

Che cos’e’ uno stato?


È un’organizzazione di un popolo su un territorio, una comunità politica costituita da tre elementi:

 Un territorio: porzione di superficie terrestre circoscritta dai confini di uno stato. Ci sono stati di varie
dimensioni: alcuni enormi come la Federazione Russa (17 milioni km 2) e poi alcuni di dimensioni
piccolissime come la Città del Vaticano (meno di mezzo km 2). I confini sono stabiliti da trattati
internazionali e uno stato comprende anche:
a. Lo spazio aereo sovrastante
b. Il sottosuolo e la terra ferma
c. Le acque interne e territoriali, tratto di mare adiacente alle coste (entro 12 miglia nautiche entro la
costa)
 Un popolo: persone che abitano all’interno dei confini dello stato, i suoi cittadini
 Una sovranità (potere sovrano): potere sovrano e corrisponde agli organi politici, i quali stabiliscono le
leggi valide su tutto il territorio dello stato e le fanno rispettare.

Le forme di governo?
Secondo le forme di governo, cioè secondo l’ordinamento politico. Si distinguono due forme di stato:

1. La repubblica: ha due forme


a. La presidenziale: in cui il capo di governo è il presidente della repubblica, ed è eletto
direttamente dai cittadini (Francia e Stati Uniti).
b. La parlamentare: dove il parlamento eletto dal popolo nomina il capo dello stato, che ha
funzione rappresentativa di controllo (Italia e Germania), la sovranità la detiene il popolo.

Oggi esistono repubbliche particolari:


a. Quella islamica: dove la legge è costituita dai precetti della religione mussulmana e nella quale le
autorità religiose hanno un grande potere politico (Iran).
b. Quella socialista o democratica popolare: nella quale un unico partito ha il potere e controlla il
governo di un regime spesso dittatoriale (Cina e Corea del Nord).
2. La monarchia: il termine deriva dal greco, significa “governo di uno solo”, i poteri supremi sono
esercitati da una sola persona, la quale generalmente trasmette i propri poteri per via ereditaria e
solo raramente tramite elezioni. Può essere:
a. Assoluta: il sovrano è libero di esercitare i propri poteri senza vincoli (Arabia Saudita, Brunei o
Bahrein)
b. Costituzionale: nella quale le leggi dello stato prevedono un parlamento che regola o limita le
decisioni del sovrano (Thailandia e nelle moderne monarchie europee: Regno Unito, Belgio e
Svezia)

Le forme di stato
Secondo la struttura interna si distinguono in:

 Unitario: ha organi di governo e leggi, validi su tutto il suo territorio (Italia, Inghilterra e Francia).
 Federali: costituito da un’aggregazione, una federazione di stati, ciascuno dei quali ha propri organi
di governo e proprie leggi, che valgono per tutti gli stati membri della federazione (Stati Uniti).
Italia repubblica democratica
Che cos’e’ lo Stato
Lo stato è un insieme di persone che vivono su un certo territorio e che accettano di essere governate da
un’autorità formata da un insieme di istituzioni (Governo, Parlamento…).

Può essere definito come:

 Un popolo organizzato
 Su un territorio
 Sotto un unico potere politico sovrano

Dalla definizione di Stato si deduce che tre sono gli elementi fondamentali che lo costituiscono.

1. Popolo: insieme dei cittadini di uno stato


a. Popolazione: insieme di persone (cittadini, stranieri e apolidi, senza cittadinanza) residenti nel
territorio dello Stato, i un determinato momento
b. Nazione: tutti coloro che sono uniti per lingua, religione, cultura, storia, origini e tradizioni
comuni
2. Territorio: è l’elemento materiale, ed è lo spaio dove la comunità vive e organizza la propria attività
e lo Stato esercita il proprio potere. È delimitato da confini che possono essere naturali (fiumi,
montagne…) o artificiali se stabiliti da tratti o convenzioni con altri stati. Entro i suoi confini lo Stato
esercita in modo pieno ed esclusivo il proprio potere sovrano, cioè senza subire limitazioni da parte
di altri stati. Il territorio statale è formato da:
a. Terraferma entro i confini
b. Spazio atmosferico
c. Mare territoriale
d. Sottosuolo
e. Territorio flottante (navi e aerei battenti bandiera dello Stato)
3. Sovranità: può definirsi come il potere esclusivo ed originario che lo stato esercita sul popolo e sul
territorio:
a. Unica: perché solo uno stato ha il potere di imporre la sua autorità
b. Originaria: perché non viene attribuita allo stato da alcuna autorità superiore

Lo stato è dunque sovrano al proprio interno (monopolio della forza) e indipendente nei confronti
degli altri stati.

I poteri dello Stato


La struttura organizzativa degli Stati moderni si basa sulla separazione dei poteri:

 Potere legislativo: potere di fare le leggi spetta al Parlamento.


 Potere esecutivo: il potere di dare esecuzione alle leggi spetta al Governo.
 Potere giudiziario: il potere di applicare le sanzioni a chi non rispetta le leggi spetta alla
Magistratura (giudici).

Forme di governo
Si intende il modo in cui il potere dello Stato è distribuito fra i diversi organi.
La forma di governo indica il diverso modo in cui lo Stato esercita i suoi tre poteri.

La forma di governo è l’organizzazione di cu si serve lo stato per esercitare la propria sovranità e riguarda i
rapporti che intercorrono tra gli organi dello Stato.

La monarchia
Il capo dello stato è il re e la carica è ereditaria.

I. Monarchia assoluta: concentrazione dei fondamentali poteri dello Stato nelle mani de re. Non si
applica il principio della separazione dei poteri. I tre poteri sono concentrati nelle mani del re. La
sovranità è esercitata dal sovrano. Il re esercita in modo “assoluto”, cioè senza limiti, tutti i poteri
dello Stato, senza avere al fianco nessun altro organo costituzionale: il Re è legislatore,
amministratore e giudice.
II. Monarchia costituzionale (pura): il potere del re è limitato dal Parlamento, che ha potere
legislativo, e dalla Costituzione. Si inizia ad affermare il principio della separazione dei poteri: la
sovranità è ripartita fra diversi organi costituzionali. Il monarca non è più sovrano assoluto. Il
Parlamento esercita insieme al re la funzione legislativa. Il Parlamento è eletto a suffragio ristretto.
Il re esercita il potere esecutivo e controlla il potere giurisdizionale. A vote vi è una Costituzione,
cioè una legge fondamentale, che limita l’autorità del sovrano e riconosce ai cittadini alcuni diritti
fondamentali.
III. Monarchia parlamentare: è fondata sul parlamento eletto dal popolo, il re assume la funzione di
rappresentante dell’unità nazionale ma non ha potere di comando .

La repubblica
Il capo dello stato è il Presidente della Repubblica e la carica è elettiva.

 Repubblica parlamentare: (Italia) il popolo elegge il Parlamento, che elegge a sua volta il
Presidente della Repubblica; il quale affida l’incarico di formare il Governo al Presidente del
Consiglio (scelto tra i partiti politici che hanno ottenuto la maggioranza dei voti alle elezioni). Il
governo deve avere la fiducia dal Parlamento altrimenti è costretto a dimettersi.

 Repubblica presidenziale: (Stati Uniti) Il parlamento e il presidente sono eletti dal popolo. Il
presidente è sia capo dello stato che capo del governo (potere esecutivo). Non c’è nessun rapporto
di fiducia tra governo e parlamento
 Repubblica semipresidenziale: (Francia) Il popolo elegge il parlamento e il presidente che sceglie il
primo ministro. Anche il presidente ha il potere di governo, che deve godere della fiducia della
maggioranza parlamentare.

Italia repubblica democratica (ART. Costituzione)


L’articolo 1 della Costituzione recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità
appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

L’articolo 1 sancisce in modo solenne:

 Il risultato del referendum del 2 giugno 1946: l’Italia è una Repubblica; la scelta a favore della
repubblica è irreversibile (art 139)
 Il carattere democratico della repubblica: cioè che si basa sul consenso del popolo (sovranità
popolare).

L’Italia e’ una repubblica


 Quando si parla dell’Italia come Repubblica si fa riferimento alla sua forma di governo, cioè al modo
in cui il potere sovrano è distribuito fra gli organi dello stato. L’Italia è, più precisamente, una
repubblica parlamentare. Ciò significa che il parlamento è il perno del sistema.
 Il sistema è di tipo elettivo, non ereditario.
 È stata una scelta coraggiosa, un cambiamento sociale: da una struttura verticistica, piramidale che
comportava una distribuzione dei diritti e dei doveri assai sperequata; a una struttura orizzontale
che parte dall’idea di uguaglianza e afferma che il potere deve appartenere a tutti i cittadini come i
diritti e i doveri.

Il peculato
Appropriazione indebita di oggetti o denaro pubblico commesso da un pubblico ufficiale che approfitta
della sua posizione (art 314 codice penale).
La DEMOCRAZIA
 In uno Stato democratico “la sovranità appartiene al popolo”.
 I membri di un’assemblea costituente hanno voluto riconoscere ad ognuno il diritto di prendere
parte, in una condizione di parità con gli altri, alla vita politica e sociale.
 Partendo dall’idea di eguaglianza si afferma che il potere deve appartenere a tutti i cittadini

L’ITALIA È UNA DEMOCRAZIA

La democrazia indica che il governo del popolo. In uno stato democratico la sovranità è espressione della
volontà popolare e il popolo esercita la sua sovranità, per il tramite del voto, attraverso i suoi
rappresentanti.

SOVRANITÀ POPOLARE

 Il potere del popolo però non è limitato.


 Il popolo infatti esercita questo potere “nelle forme e ni limiti previsti dalla Costituzione” (art 1
cost).
 I principi fondamentali su cui si fonda l’identità della costituzione non possono essere modificati.
 La sovranità appartiene al popolo: se il popolo può trasmettere l’esercizio di questo potere
temporaneamente ad altri (rappresentanti) non può rinunciarvi o alienarlo per sempre.
 La sovranità appartiene al popolo: questo vale anche dopo il voto. La democrazia non prevede una
delega totale del potere (fate quello che volete non voglio saperne nulla). Se si affida ad altri il
proprio destino colui nelle cui mani lo si è riposto potrebbe governare non in nome del popolo e
per il popolo a per il proprio interesse.
 LA DEMOCRAZIA UNA VOLTA RAGGIUNTA NON È PERDUTA. PER QUESTO CIASCUN CITTADINO HA
IL DOVERE DI VIGILARE PERCHÉ NON SI INTRAPRENDA UN PERCORSO DI LENTA EROSIONE DEI
VALORI DEMOCRATICI.

L’ITALIA REPUBBLICA DEMOCRATICA

a. La democrazia rappresentativa: il corpo elettorale – i cittadini maggiorenni e con diritto di voto – elegge
i propri rappresentanti al Parlamento e ai Consigli degli enti territoriali (Comuni, Regioni).
b. La democrazia diretta: consente un coinvolgimento più immediato dei cittadini nelle decisioni
riguardanti la collettività intera. È questo il caso del referendum abrogativo, tramite il quale gli elettori si
pronunciano direttamente sull’eventuale eliminazione di una legge o di una sua parte.

Lo stato democratico
Strumenti di democrazia diretta:

a. Referendum:
 Abrogativo (art.75): col referendum, il popolo può votare direttamente per decidere se
mantenere o abolire (cioè “abrogare”) leggi in vigore. Il procedimento si articola in 4 fasi:
1. Fase preparatoria: soggetti legittimati a chiedere il referendum: 500.000 elettori e 5 consigli
regionali. Termine per la presentazione della domanda: dal 1° gennaio al 30 settembre di
ogni anno.
2. Fase di controllo:
a) Controllo di legittimità del quesito referendario effettuato dall’ufficio centrale presso la
corte di cassazione (verifica numero e firme)
b) Controllo di ammissibilità: effettuato dalla corte costituzionale (controlla il rispetto dei
limiti)
3. Fase costitutiva (dell’indizione)
4. Fase dichiarativa del risultato: ESITO POSITIVO: il PdR, mediante suo decreto, “dichiara
l’avvenuta”. Il decreto è pubblicato immediatamente in Gazzetta Ufficiale e l’abrogazione
ha effetto dal giorno successivo a quello di pubblicazione del relativo decreto. ESITO
NEGATIVO: il guardasigilli lo comunica nella Gazzetta Ufficiale – in questo caso la legge o le
disposizioni cui il referendum si riferisce non possono essere sottoposte nuovamente a
referendum prima che siano trascorsi 5 anni.

Non è ammesso per leggi:

 Tributarie
 Di bilancio
 Di amnistia e di indulto
 Di autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali

La proposta di abrogazione soggetta a referendum è approvata se congiuntamente si realizzano le seguenti


condizioni:

 Che partecipi al voto la maggioranza degli aventi diritto di voto (quorum strutturale)
 Che la proposta ottenga la maggioranza dei voti validamente espressi (quorum deliberativo)

Il procedimento:

1) Iniziativa
2) Raccolta firme di 500.000 elettori o deliberazione di 5 consigli regionali
3) Giudizio di legittimità da parte dell’ufficio centrale per il referendum (corte di cassazione)
4) Giudizio di ammissibilità
5) Se la richiesta viene ammessa si va alle votazioni (tra 15 aprile e il 15 giugno)
Se si vota sì all’abrogazione: decreto del presidente alla Repubblica
No all’abrogazione: divieto di riproporlo per 5 anni
Mancato raggiungimento del quorum: referendum invalido
 Costituzionale: il popolo deve confermare o meno una legge di revisione costituzionale. Prima
deliberazione, a meno di tre mesi c’è la seconda. Se vi è una maggioranza dei due terzi dei
componenti di ciascuna camera vi è la promulgazione; se vi è minoranza assoluta dei
componenti di ciascuna Camera dopo tre mesi e nessuna richiesta di referendum, si può
chiedere un eventuale referendum 1/5 dei componenti di una camera, 5 consigli regionali o
500 mila elettori. Se vi è una richiesta del genere e se vi è l’approvazione della maggioranza dei
voti validi vi è la promulgazione.

L’unico limite espresso è la forma repubblicana. I limiti impliciti sono i principi supremi
dell’ordinamento.

 istituzionale

b. Petizioni
c. Potere di iniziativa di legge

Strumenti di democrazia indiretta o rappresentativa:

a. Elezioni

Limiti costituzione italiana (referendum istituzionale 1946)


 Articolo 1 “l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro la sovranità appartiene al
popolo”
 Diritti fondamentali e eguaglianza formale e sostanziale
 Suffragio universale e eguaglianza del voto
 Rappresentatività del Parlamento
 Articolo 139 “la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”
 Esistenza di procedure aggravate per la revisione costituzionale
 Corte costituzionale: garanzia alla rigidità
 Indipendenza dei giudici

La costituzione attribuisce al popolo altri due poteri, ma di scarsissima efficacia:

 La petizione: con la quale tutti i cittadini possono rivolgersi al Parlamento, per chiedere
provvedimenti legislativi ed esporre comuni necessità (art 50 cost).
 L’iniziazione legislativa: con la quale 50mila cittadini possono sottoporre alle camere una
proposta di legge perché venga esaminata (art 71 secondo comma, cost).

Il suffragio universale: sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne che hanno raggiunto la maggiore età.

Elettorato attivo: insieme degli aventi diritto di voto.

Corpo elettorale: iscritti alle liste elettorali del comune.

I requisiti ufficiali richiesti per esercitare il diritto di voto sono:

1) La cittadinanza
2) La maggiore età (sono previste alcune limitazioni PER LE ELEZIONI DEL SENATO, PER I CITTADINI
CONDANNATI A GRAVI PEN DETENTIVA)

Elettorato attivo: 18 anni per la camera dei deputati e il presidente della regione/consiglio regionale. 25
anni per il senato.

Diritto e dovere di voto


I requisiti negativi del voto e la legislazione ordinaria di attuazione

Attualmente sono esclusi dall’esercizio del diritto di voto:

 I condannati con pena l’interdizione dagli uffici pubblici in via permanente;


 I condannati con pena l’interdizione dagli uffici pubblici in via temporanea (per la sua durata);
 Coloro che sono stati condannati a gravi pene detentive.

Capacità elettorale/suffragio universale

Con l’art. 48 viene ribadito nella costituzione il suffragio universale (diritto di voto riconosciuto a tutti i
cittadini) che è stato introdotto con il referendum istituzionale del 2 giugno 1946. Progressiva estensione
del diritto di voto in Italia:

 1^fase (1848-1882): si vota in base al censo


 2^fase (1912): suffragio maschile
 3^fase (1946): suffragio femminile

Comma 1: suffragio universale


In Italia il suffragio è universale. Hanno, infatti, diritto di voto “tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno
raggiunto la maggiore età” (art 48 c.1 cost). dal 1975 la maggiore età è fissata al compimento del
diciottesimo anno. Soltanto per le elezioni del senato il diritto di voto è limitato ai cittadini che hanno
compiuto 25 anni (art.58 c.1 cost.).

Il corpo elettorale è costituito dall’insieme di coloro che hanno diritto di voto, i cittadini.

L’appartenenza al corpo elettorale risulta da appositi elenchi (le liste elettorali) che ogni comune provvede
a compilare e ad aggiornare d’ufficio.

Elettorato passivo: consiste nella capacità di ricoprire le cariche elettive. Di regola chiunque è elettore
risulta anche eleggibile. È necessario però:

 Per l’appartenenza alla camera dei deputati aver compiuti 25 anni di età
 Per l’appartenenza al senato della repubblica aver compiuto 40 anni di età

Composto da tutti i cittadini che possono candidarsi alle elezioni.

Tipi di elezioni
I cittadini sono chiamati a eleggere:

 Membri del parlamento (elezioni politiche)


 Sindaco, presidente della regione e componenti dei consigli comunali e regionali (elezioni
amministrative)
 I rappresentanti del parlamento europeo (elezioni europee)

La votazione rappresenta:

 Un momento di scelta consapevole : il voto va indirizzato verso quelle persone che hanno
competenza volontà per impegnarsi e realizzare ciò che promettono;
 Partecipazione: esprimere la propria volontà, le proprie idee, mettendo al primo posto l’interesse
generale del Paese.

L’astensione vuol dire delegare ad altri le proprie scelte. Chi non vota ha già rinunciato in partenza.

Il voto in base all’art. 48 cost.

 Diritto
 Personale
 Uguale
 Libero
 Segreto
 Dovere civico

Comma 2: le caratteristiche del voto democratico

La costituzione stabilisce che “il voto è personale ed uguale, libero e segreto” (art 48 c.2)

 Il voto è personale: ogni elettore deve esercitare “personalmente” il proprio diritto di voto e non
può incaricare o delegare altri a votare per lui.
 Il voto è uguale: tutti hanno lo stesso peso e contano allo stesso modo. L’atto è unico e irripetibile,
tale che l’elettore disponga di uno e soltanto un voto. Ciò costituisce il principio democratico di
eguaglianza sostanziale. È compito della Repubblica impedire che i cittadini siano costretti e
rinunciare al proprio voto in favore di altri
 Il voto è libero e segreto: libertà e segretezza vanno di pari passo e sono molto importanti. Per
garantire la segretezza c’è un’apposita organizzazione elettorale volta alla difesa di questo diritto.
La Costituzione cerca di proteggere i cittadini nell’esercizio del suffragio da pressioni e controlli che
potrebbero di fatto impedire che il voto sia effettivamente la libera espressione della coscienza di
ogni singolo elettore.

Va fatta particolare attenzione per le schede che si possono ritenere nulle o annullabili. Questo per delle
eventuali scritte o segni tali da permettere di risalire all’identità dell’elettore.

Il problema del voto: “il dovere civico”

L’art. 48 spiega che “il voto è diritto di tutti i cittadini, il cui libero esercizio deve essere garantito e
promosso dalla Repubblica”. Oggi non è applicabile alcuna forma di sanzione all’elettore che si sia sottratto
al “dovere civico” del voto, poiché l’art. 48, 2° co. non ha il significato di stabilire l’obbligatorietà del voto,
ma piuttosto il diritto al voto.

Il diritto/dovere di voto
 Il voto è un diritto politico: è il diritto di partecipare alle decisioni sulla vita dello Stato
 Il dovere è un dovere civico: non è obbligatorio votare ma è un dovere fondamentale per il
funzionamento della democrazia. Dal punto di vista giuridico l’obbligo e le eventuali conseguenze
giuridiche per gli inadempimenti sono cessati con l’abrogazione del dpr 361/57.
CORRECT COMPUTER POSITION
Why does the position of your computer screen matter?
It may not be the first thing that comes to mind, but the positioning of your computer screen is of major
physiological importance. Eyestrain (problem agli occhi), carpal tunnel, neck pain, and posture issues are
just a few conditions that may occur when incorrect positioning occurs. This is why correct positioning and
ergonomics matter. Fortunately, these problems can be avoided with a few simple practices.

What factors should you be aware of regarding computer screen


positioning?

Angles: not only should the Monitor distance: it must be a


computer screen placed directly in Viewing distance fully-extended arm length.
front of you, but also it’s also
important to be aware of the Font size: raffly three times longer
angle at which you’re viewing it. than the smallest you can legible
Screen
read.
height
Brightness: it shouldn’t be to dark
or to light. In general, it must be Chair: you must use an ergonomic
equal to the environment behind chair.
the screen. Keyboard: you have to ensure that
your arm 90° beyond and 20°
Glare: it has to do with your angles extension from yourself.
environment. If you have a lot of
light coming from a window you
can use curtains/shades/shatters.

RISK AT SCHOOL
You can fall down the stairs.

To reduce the risk of falling down the stair consider the following:
 the stairs should be appropriate and safe;
 the stairs should be well lit;
 the stairs should have handrails at an appropriate height;
 the stairs should be free from trip hazards or obstacles.

In case of emergency, people must be allowed to leave the building quickly and safely through an antipanic
front door.

The special construction regulations require that the doors in escape routes must be easy to open from
inside to their full with a handle if necessary. Push bars must be used where a lot of people are inside a
building.
They protect the user against health or safety
Personal tings at work.
Protection
They are:

 Elmet Glasses
 Airphones Safety jacket
 Boots Gloves
Equipment

Lab rules
Do not enter the lab without your teacher or a staff member.
Do not allow experiments to run unattended.
Do not sit on lab tables.
Do not leave a flame unattended.
Do not eat or drink in a lab.
Do not taste any chemicals in the lab.
Tie back long hairs.
Wear safety equipment.
Label all chemicals to show the name of the material, the nature and is appropriate precautions.

DRINKING
If you’re under aged or you have to drive, you cant’ drink.
If you’re an adult you can drink one glasses per hour.
If you’re an adult you can drink 3 glasses per occasion.

Europe publish the risks about drinking:

 stop advertising alcohol


 increase the cost of alcohol
 read the labels

Problems of drinking:

 oesophageal problem
 gastric cancer
 liver cancer

Units of alcohol
Units are a simple way of expressing the quantity of pure alcohol in a drink. One unit equals 10ml or 8g of
pure alcohol, which is around the amount of alcohol the average adult can process in an hour. The
standard measure alcohol by volume (ABV) is a measure of the amount of pure alcohol as a percentage of
the total volume of liquid in a drink. You can find the ABV on the labels of cans and bottles, sometimes
written as “vol”. For example, wine that says “12% ABV” or “alcohol volume 12%” means 12% of the
volume of that drink is pure alcohol.

You can work out how many units are in any drink by multiplying the total volume of a drink (in ml) by its
ABV (measured as a percentage) and dividing the result by 1,000. For example, to work out the number of
units in a pint (568 ml) of strong lager (ABV 5,2%):

5.2 (%) x 568 (ml) / 1,000 = 2.95 units

SMOKING
Chronic bronchitis
Nicotine: feel good chemicals, and make person dependent

Skin becomes dry, saggy (not elastic) and wringles.

LA COSTITUZIONE
La costituzione è la legge fondamentale dello Stato. Essa sta a fondamento di tutte le altre leggi: le leggi
ordinarie approvate dal parlamento non possono entrare in contrasto con la legge fondamentale (così
come leggi regionali, regolamenti comunali ecc.):

 fornisce le regole del gioco della vita sociale, ovvero le regole generali, il cui dettagli sarà
specificato dalle leggi ordinarie;
 è il patto stipulato tra i cittadini, da una parte, e tra i cittadini e lo stato, dall’altra. È un impegno
reciproco che si concretizza in diritti e doveri; diritti che lo stato riconosce ai cittadini, doveri che i
cittadini riconoscono verso lo stato e gli altri cittadini. (nelle disposizioni “transitorie e finali”, ultima
parte della costituzione, al punto XVIII si dice che la Costituzione dovrà essere fedelmente
osservata come legge fondamentale della repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello stato;
anche gli organi dello stato sono soggetti alla costituzione, in quanto nello stato costituzionale,
appunto, sovrana è la costituzione (la costituzione nasce come limite, cioè forma di controllo verso
chi esercita il potere));
 non nasce a tavolino, ma è il frutto della storia di un popolo, delle sue sofferenze e lotte, e del
desiderio di dare inizio a un nuovo corso, di fondare la coesistenza sociale su basi nuove.

Articolo 1
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita
nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

L’articolo 1 cost. scolpisce in una formula i caratteri fondamentali della repubblica:

1. Principio repubblicano “l’Italia è una repubblica”: sancisce in modo solenne il risultato del
referendum del 2 giugno 1946, dove la scelta a favore della repubblica è irreversibile.
I caratteri che distinguono la forma repubblicana da quella monarchica sono: elettività e
temporaneità delle cariche. Quando si parla dell’Italia come Repubblica si fa riferimento alla sua
forma di governo, cioè al modo in cui il potere sovrano è distribuito fra gli organi dello stato. L’Italia
è, più precisamente, una repubblica parlamentare. Ciò significa che il Parlamento è il perno del
sistema. Esso è di tipo elettivo e non ereditario. La forma di governo repubblicana è l’espressione
più alta della democrazia perché in essa il Capo dello Stato non è una carica ereditaria come
quella del sovrano della monarchia. Il cambio da monarchia a repubblica è stata una scelta
coraggiosa, un cambiamento sociale: repubblica deriva da res publica = cosa di tutti; lo Stato non è
un patrimonio familiare dinastico che si possa trasmettere per via ereditaria come un bene
qualsiasi. Coloro che svolgono temporaneamente un ruolo di direzione politica sono servitori, non
proprietari dello stato e i governati non sono sudditi, ma cittadini, che devono essere messi in
condizioni di esercitare la propria sovranità.
2. Principio democratico “l’Italia è una democrazia, la sovranità appartiene al popolo”: i membri
dell’assemblea costituente hanno voluto riconoscere ad ognuno il diritto di prendere parte, in
condizioni di parità con gli altri, alla vita politica e sociale. Partendo dall’idea di eguaglianza si
afferma che il potere deve appartenere a tutti i cittadini. Il metodo democratico di lega negli stati
moderni al principio maggioritario, che prevede che le decisioni siano prese a maggioranza. Una
maggioranza senza limiti però potrebbe schiacciare i diritti delle minoranze. Di qui la necessità di
individuare contrappesi all’arbitrio della maggioranza:
 Il procedimento aggravato di revisione costituzionale
 Il procedimento aggravato di legittimità costituzionale sulle leggi e sugli atti aventi forza di
legge da parte della corte costituzionale
 Il referendum abrogativo
 Un ordine giudiziario autonomo
L’esercizio della sovranità del popolo non può essere privo di regole, ma deve avvenire “nelle forme
e nei limiti della costituzione”
3. Principio lavorista “l’Italia è fondata sul lavoro”:

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