Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
RIASSUNTO LIBRO
CAP. 1 LO STATO E GLI ENTI PUBBLICI
Stato è il nome dato ad una particolare forma storica di organizzazione del potere politico,
che esercita il monopolio della forza legittima in un determinato territorio e si avvale di un
apparato amministrativo.
lo Stato moderno nasce e si afferma in Europa tra il ed il secolo e si differenzia dalle
precedenti forme di organizzazione del potere politico per la presenza di due caratteristiche:
una concentrazione del potere di comando legittimo nell'ambito di un determinato territorio
in capo ad un'unica autorità
la presenza di un organizzazione amministrativa in cui opera una burocrazia professionale
lo Stato moderno è un apparato centralizzato stabile che ha il monopolio della forza
legittima in un determinato territorio. questa caratteristica dello Stato è detta sovranità.
la sovranità ha due aspetti: interno- supremo potere di come- o esterno- Indipendenza dello
Stato rispetto a qualsiasi altro stato-, aspetti strettamente incrociati.
la sovranità esterna, tradizionalmente, non riconosce altri limiti se non quelli stabiliti
scaturenti dagli accordi tra gli stati- i trattati-. dopo la Seconda Guerra Mondiale si è
sviluppato un processo Di limitazione giuridica della sovranità esterna degli Stati, avviato
con l'ONU, poi con la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. la limitazione della
sovranità statale diventa più evidente con la creazione in Europa di organizzazione
sovranazionale; la comunità economica europea e con i suoi sviluppi successivi.
pluraliste). Il primo vede una forte divisione tra lo stato federale e gli stati membri, mentre si
caratterizza per la presenza di interventi congiunti e coordinati nelle stesse materie da parte
dello stato centrale e degli Stati membri.
Potestà pubblica
Il Potere di determinare unilateralmente effetti giuridici sulla sfera dei destinatari dell'atto,
indipendentemente dal loro consenso prende il nome di potestà pubblica o di potere di
imperio. Le potestà pubblica devono essere attribuite dalla legge e devono essere
esercitate in modo conforme al modello legale. Al di fuori di quanto previsto espressamente
dalla legge un'autorità pubblica non può esercitare alcuna potestà (principio di legalità).
Ben diversa è la posizione dei soggetti privati che, almeno in via tendenziale, sono collocati
su un piano di parità giuridica e possono prevedere da se è libera mente a disciplinare i
propri rapporti, nei limiti stabiliti dalla legge(principio di autonomia privata).
Uffici ed organi
Ognuno Degli apparati Minori in cui si articola l'organizzazione dello Stato e degli altri enti
pubblici può essere configurato come una macchina organizzativa, la cui Unità strutturale
elementale dell'organizzazione si chiama ufficio, un servizio prestato da persone, ma
potrebbe essere anche momentaneamente privo di titolare ma non per questo l'ufficio
scompare.
Ciascun apparato, per adempiere i suoi compiti, deve poter instaurare rapporti giuridici con
altri soggetti. A tal fine l'apparato deve servirsi di una particolare categoria di uffici che
prende il nome di organi.
La persona giuridica(ente) può avere parecchi uffici, di cui però solo alcuni (gli organi)
hanno la capacità giuridica di compiere atti giuridici.
Degli organi si usano fare molte classificazioni. Una prima classificazione consente di
distinguere gli organi rappresentativi, I cui titolari sono eletti direttamente dal corpo
elettorale o che comunque sono istituzionalmente collegati ad organi elettivi, dagli organi
burocratici, cui sono preposte persone che professionalmente prestano le loro attività in
modo pressoché esclusivo a favore dello Stato o di altri enti pubblici.
Un’altra distinzione e quella tra organi attivi (decidono per l’apparato di cui sono parte) e
di controllo (devono verificare la conformità alle norme, ossia la legittimità, il merito di atti
compiuti da altri organi) e consultivi (danno dei consigli dei pareri ai primi sul modo in cui
esercitare il potere decisionale; si dividono in facoltativo, obbligatorio e vincolante).
Organi Costituzionali
Gli Organi più rilevanti sono gli organi costituzionali, dotati di determina:
A. Sono Elementi necessari dello Stato
B. Sono elementi indefettibili dello stato, non può aversi la loro soppressione o
sostituzione con altri organi.
C. La loro struttura di base e interamente dettate dalla costituzione.
D. Solo Eh sì individuano lo stato in un determinato momento storico.
conseguenze giuridiche nella sfera del destinatario indipendentemente dal suo consenso. La
seconda si svolge senza l'uso di poteri autoritativi anche se il relativo comportamento è
l'adempimento di un obbligo imposto da una legge a tutela di interessi legittimi.
I servizi pubblicità scomponibili in tre momenti:
1. In Prima battuta occorre che le attività siano attribuite dall'amministrazione
direttamente dalla legge, o in base ad atti che la legge disciplina.
2. l'erogazione delle attività e poi programmata, nell'interno di giungere a una
definizione puntuale dei destinatari, delle condizioni e dei costi di erogazione delle
prestazioni.
3. La fase dell'erogazione vera e propria che potrà essere posta direttamente in carico
all'amministrazione pubblica, oppure esterni ad essa.
Cap2
L’UNIONE EUROPEA
Origini e sviluppo
La storia della comunità europea inizia nel 1951, con la stipulazione del Trattato do Parigi
che istituisce la CECA(Comunità europea del carbone e dell’ acciao). Con i trattati di Roma
del 1957 vengono istituite la CEE( Comunità economica europea) e l’Euratom (comunità
europea per l’energia atomica).
Nel 1965, con il trattato di bruxelles, gli organi esecutivi delle tre comunità vengono fusi.
NEL 1976 viene decisa l’elezione a suffragio universale del Parlamento europeo.
Nel 1987 entra in vigore l’atto unico europeo, che segna una notevole espansione delle
competenze attribuite.
Nel 1982 viene firmato il trattato di Maastricht: la competenza della Comunità europea si
estende ulteriormente nel campo della politica economica della moneta e viene istituita
l’Unione europea.
Dopo l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, l’Unione europea ha definitivamente sostituito
a Comunità europea. Essa conta 28 stati, 500 milioni di cittadini che parlano 23 lingue
ufficiali.
Le comunità europee sono sorte con l’obiettivo di assicurare ai paesi europei una pace
duratura dopo gli scontri mondiali. Tale obiettivo andava raggiunto integrando le economie
dei Paesi fondatori. Con a crescita dell’Europa politica, cominciò ad affermarsi la questione
dei diritti dei cittadini europei, da far valere nei confronti del nuovo potere pubblico. Il
riconoscimento dei diritti fondamentali nell’ordinamento europea è avvenuto per effetto della
giurisprudenza della Corte di giustizia codificata nell’articolo 6 del Trattato dell’Unione.
Questi diritti sono stati proclamati in un documento di origine costituzionale nel dicembre del
2000 a Nizza con la Carta dei diritti dell’unione europea, articolata in sei capi ciascuno
riconducibile ad un principio fondamentale (dignità umana, libertà, uguaglianza, solidarietà,
cittadinanza, giustizia).
6. Principio di leale cooperazione; gli stati devono adempiere agli obblighi previsti,
evitando comportamenti che possono compromettere la realizzazione degli scopi
comunitari
.
L’Organizzazione
l’organizzazione si articola in diversi organi:
A. Il consiglio europeo è l’organo di impulso politico, chiamato a definire gli
orientamenti politici generali, ma privo di poteri normativi propri, composta dai Capi di
Stato o di Governo di ciascun membro e dal presidente della commissione che è
eletto a maggioranza qualificata.
B. Il consiglio esercita, congiuntamento al PE, la funzione legislativa e la funzione di
bilancio; coordina le politice generali di tutti gli stati membri. E’ formato da un
rappresentatnte di ogni stato,componente del governo, in relazione alla materia
trattata, o in alcuni casi da Capi di Stato o di Governo. LE deliberazioni sono assunte
a maggioranza qualificata o consenso unanime. E’ coadiuvato dal Consiglio dei
Rappresentanti Permanenti che è incaricato di preparare i lavori del consiglio e
specialmente sottoporre sotto il suo esame gli atti da deliberare.
C. La commissione europea possiede poteri di iniziativa normativa per gli atti che il
consiglio adotta, di potere di decisione amministrativa e di regolamentazione,
controllo verso gli stati inadempienti con possibile ricorso di fronte la corte di giustizia
.Può esercitare anche un controllo indiretto attraverso le segnalazioni di soggetti
privati creando così un rapporto trilatero che coinvolge così commissione,
amministrazioni nazionali, e privati. Gestisce inoltre finanziamenti comunitari e la
ripartizione agli stati membri. E’ composta da 27 stati che durano 5 anni ; il PE
elegge il presidente su proposta del consiglio ed approva la composizione della
commissione.
D. Il Parlamento Europeo PE è composto da i rappresentati eletti in ciascuno stato per
anni a suffragio universale e diretto; partecipa al processo formativo degli atti
normativi attraverso la procedura legislativa ordinaria. In essa, l’adozione degli atti
richiede l’approvazione sia del PE che del consiglio. Risponde alle petizioni dei
cittadini comunitari e nomina un MEDIATORE che è chiamato ad indagare sui casi di
cattiva amministrazione delle istituzioni. E’ infine titolare dei poteri di controllo verso
la commissione istituendo interrogazioni, commissioni temporanee di inchiesta e nel
voto di fiducia iniziale della commissione e nella possibilità di approvare una mozione
di censura che ne provoca le dimissioni.
E. La Corte di Giustizia è l’organo giurisdizionale chiamato ad assicurare il rispetto del
diritto comunitario e l’applicazione dei trattati; coadiuvato dal tribunale di primo grado
titolare di specifiche competenze.
F. La Corte dei conti è l’organo di controllo contabile della Comunità
G. Il Comitato Economico Sociale è un organo consultivo che esprime pareri
obbligatoriamente nei casi previsti dal Trattato ed è composta dalle diverse categorie
economico sociali.
H. Il comitato delle Regioni è un organo consultivo composto da rappresentati delle
collettività regionali.
Cap 3
L’organizzazione costituzionale in Italia
Diritto di votare ed essere votati
L’art 48 afferma che sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne che hanno raggiunto la
maggiore età. La norma disciplina l’elettorato attivo che è la capacità di votare subordinato
al posseso di due requisiti posotivi: cittadinanza italiana e maggiore età. Viene escluso in
presenza di alcune condizioni che possono essere:
➔ Per cause di incapacità civili
➔ per effetto di sentenze penali irrevocabili
➔ per causa di indegnità morale
L’art 48 pone i principi che caratterizzano il diritto di voto:
➔ Il voto è personale
➔ IL voto è eguale
➔ Il voto è libero
➔ Il voto è segreto(tranne i ciechi)
➔ Il voto è dovere civico
Oltre all’ elettorato attivo c’è l’elettorato passivo che consiste nella capacità di essere
eletto, il principio è l’elegibilita di tutti gli elettori, salvo restrizioni previste dal parte della
costituzione.
L’ineleggibilità consiste in un impedimento giuridico, precedente all’elezione che non
consente a chi si trova in una delle cause ostative prevista dalla legge di essere validamente
eletto.
L’incompatibilità è la situazione in cuui il soggetto è validamente eletto ma non può
cumulare nello stesso tempo piu cariche.
il fondamento giuridico che sta alla base dei due concetti e differente, le ineleggibilità mirano
a garantire in prima eìistanza le liberta di voto e la parità di changes tra i candidati;
l’incompatibilità invece sono volte ad assicurare l’imparziale esercizio delle funzioni.
sul piano degli effetti invece le cause di ineleggibilità hanno natura invalidante mentre quelle
di incompatibilità sono caducanti.
Le Cause di ineleggibilità possono essere ricondotte, per espositiva, a tre gruppi:
1. Il primo comprende titolari di cariche di governo degli enti locali, funzionari pubblici,
alti ufficiali che per la carica ricoperta potrebbero esercitare una captatio
benevolentiae o incidere sulla par condicio dei candidati.
2. il secondo riguarda soggetti aventi rapporti di impiego con governi esterni
3. il terzo gruppo riguarda quelle categorie di soggetti aventi peculiari rapporti
economici con lo Stato.
Quanto Alle cause di incompatibilità parlamentare, a parte quelle previste dalla costituzione,
e se sono previste dalla legislazione ordinaria; che prevede incompatibilità con la titolarità di
uffici pubblici o privati derivanti da nomina o designazione governativa, con cariche in enti o
associazioni che gestiscono servizi per conto dello Stato ed infine incompatibilità per le
cariche direttive ricoperte negli Istituti bancari o in società per azioni con prevalente esercizio
di attività finanziaria.
Il Governo
IL Governo è un organo costituzionale complesso formato da Presidente del consiglio, dai
ministri e dall’organo collegiale Consiglio dei Ministri; esercita una quota rilevante dell’attività
di indirizzo politico, delle funzioni esecutive e importanti poteri normativi.
La sua struttura è dettata dall’articolo 92 Cost. si limita a citare quali soo gli organi
governativi necessari (sopra). Questa elencazione stabilisce gli organi di cui
necessariamente il Governo si compone ma non esclude che la legge ne individui altri,
purche rispetti le competenze dei primi direttamente stabilite in Costituzione.
Particolare rilievo assumono i Comitati interministeriali, che hanno copetenze a deliberare
in via definitiva su determinati oggetti, adottando atti produttivi aventi effetti giuridici verso
l’esterno.
I principi che presiedono al riparto di funzioni tra gli organi che compongono il governo sono:
● il principio delle responsabilità politica di ciascun ministro, che, per il nesso esistente
tra responsabilità e potere comporta il riconoscimento dell’autonomia di ciascun
ministro nella direzione del suo ministero;
● ol principio della responsabilità politica collegiale, incentrata nel Consiglio dei ministri
che è l’organo che assume tutte le decisioni politiche quindi le questioni che
riguardano la politica generale del Governo
● il principio della direzione politica monocratica, il Presidente del consiglio ha il potere
di indirizzare direttive politiche e amministrative ai ministri, al fine di attuare la politica
generale del governo.
Come il presidente fa funzionare il Consiglio
Il regolamento interno del Consiglio dei ministri ha previsto che
1. il ministro che vuole proporre un provvedimento da inserire nell’ordine del
giorno del Consiglio deve far richiesta al presidente del Consiglio
2. almeno 5 giorni prima della riunione del consiglio dei ministri il Presidente
deve diramare gli schemi dei provvedimenti dove si dovrà deliberare
3. gli schemi dei provvedimenti con i relativi documenti dovranno essere
esaminati nel corso di una riunione preparatoria presso la presidenza del
consiglio
4. nessuna questione può essere inserita nell’ordine del giorno se non è stata
esaminata durante la riunione preparatoria.
B. Approvazione della legge spetta a ciascuna camera, l’art 72bCost. vieta che un
progetto di legge sia discusso direttamente dalla camera; prima deve essere
saminato dalla commisione permanente competente. in relazione alle diverse
competenze che svolgono la commissione e l’aula, si distinguono tre procedimenti
principali
a. procedimento ordinario o commissione referente spetta al presidente della
camera individuare la commissione competente per materia. IL presidente
della commissione o un relatore da lui individuato espone le linea generali
della proposta di legge, provocando una discussione generale su di essa. Si
passa poi alla discussione articolo per articolo e alla votazione degli
emendamenti.
In aula la discussione avviene per tre letture che rispettano le fasi della
discussione in commissione. La prima lettura è introdotta dai relatori e
consiste nella fase generale, e può concludersi con la votazione di un “ordine
del giorno di non passaggio agli articoli” che decreterebbe la conclusione
negativa del procedimento..Altrimenti, senza che ci sia votazione, si passa
alla seconda lettura, che prevede la discussione articoli per articoli, degli
eventuali emendamenti e la votazione del testo definitivo di ogni articolo.
b. procedimento per commissione deliberante. E’ una particolarita de nostro
ordinamento che consente alla commissione di assorbire tutte le fasi del
procedimento di approvazione, sostituendo l’aula: la commisione esaurisce
tutte e tre le letture senza che il progetto di legge passi per la camera. Data la
particolarita di questo processo, molte sono le garanzie di cui è circondato:
○ alcune materie sono esculse dal procedimento deliberante
○ in qualsiasi momento, sino all’approvazione finale della legge in
commissione, il progetto di legge e rimesso all’assemblea seguendo
poi il procedimento ordinario quando ne fanno richiesta il governo o
minoranze politiche della camera o dalla commissione stessa.
c. Procedimento per commissione redigente. Questo procedimento è una via
di mezzo dei due appena visti, non è previsto dalla costituzione ma dai
regolamenti parlamentari. Seve a sgravare l’assembela dalla discussione e la
Cap 4
L’organizzazione regionale del governo locale
Lo stato Regionale
La costituzione prevede uno Stato regionale e autonomista basato su Regioni dotate di:
● AUtonomia politica o vvero darsi un proprio indirizzo politico
● Autonomia legislativa e amministrativa nelle materie espresse nella Carta
● Autonimia finanziaria cioè l’attribuzione di risorse finanziarie per esercitare le loro
competenze
Le regioni disciplinate direttamente dalla Costituzione sono state denominate regioni
ordinarie le altre invece sono chiamate speciali. Condizioni di particolari autonomia sono
state riconosciute alle Province autonome di Trento e Bolzano.
nel 2011 il Parlamento ha approvato una legge costituzionale di riforma del titolo V della
seconda parte della costituzione; essa ha disegnato una Repubblica delle Autonomie,
articolata su più livelli territoriali di governo(comuni,citta metropolitane, regioni e province),
ognuno dotato di autonomia costituzionalmente garantita.
tra stato e regioni la c.d. conferenza stato regioni, a cui è stata affiancata la conferenza
Stato,citta e autonomie locali, riunite insieme nella Conferenza unificata.
Presiedute dal PdC o da un ministro da lui delegato, sono formate da alcuni ministri e dai
Presidenti delle Regioni e dei rappresentanti delle autonomie locali. Essi sono sedi di
confronto tra il GOverno e le istituzioni regionali/locali. Spesso ciò avviene attraverso
la previsione normativa secondo cui determinati atti del Governo devono essere preceduti
dal parere di Tali conferenze.
IL principio di leale collaborazione
Nell’art 120 della Costituzione si parla di obbligo di leale collaborazione. Per il principio di
leale collaborazione le iniziative degli enti pubblici, che coinvolgono competenze di altri enti
debbono essere con questi ultimi concordati, utilizzando strumenti formali e informali.
L’obbligo del rispetto di tale principio è sancito espressamente per il caso più eclatante di
invasioni di un soggetto nella competenza di un altro, invasione che si realizza nel caso della
sostituzione. Il Governo sostituisce u altro ente, interviene, per esempio, al posto del
comune quando si violano dei trattati internazionali o comunitari, o per pericoli di incolumità
e salute pubblica, o per la tutela dell’unità giuridica o economica della nazione e per la tutela
delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali. Il Governo può surrogarsi, emanando
l’atto necessario direttamente o attraverso un commissario ad acta.
Fonti-Fatto e Fonti-Atto
Le fonti di produzione si dividono in due categorie:
1. Fonti-atto sonooo parte degli atti giuridici, che potremmo definire come i
comportamenti consapevoli e volontari che danno luogo a effetti giuridici ed hanno
due caratteristiche specifiche
a. per quanto riguarda gli effetto giuridici, hanno la capacità di porre norme
vincolanti per tutti
b. quanto ai comportamenti, questi devono essere imputabili a soggetti cui lo
stesso ordinamento riconosce il potere di porre in essere tali atti.
Ogni tipo di fonte ha la sua forma essenziale che i singoli atti devono
rispettare per essere riconoscibili come appartenenti a quella fonte. La fonte tipica
dell’atto è data da una serie di elementi quali intestazione all’autorità emanante e il
nome proprio dell’atto
2. Fonti-fatto sono invece una categoria residuale, sono cioè tutte le altre fonti che
l’ordinamento riconosce e di cui ordina o consente l’applicazione. Appartengono ai
fatti giuridici cioè quegli eventi natureli (come nascita ecc) o eventi sociali (come tizio
pugno caio). La fonte-fatto per eccelenza è la consuetudine+; nasce soprattutto
negli ordinamenti primitivi, da un comportamento sociale ripetuto nel tempo sino a
che dimenticato esso viene sentito obbligatorio e vincolante giuridicamente.
Altre fonti fatto sono le Norme prodotte da UE; sia ben chiaro le norme sono
scritte e volute e poste in essere dagli organi predisposti. Siccome pero non sono
scritte dal nostro ordinamento allora sono considerate meri fatti normativi.
Diversa Dall' abrogazione è la deroga. La deroga nasce da un contrasto tra norme di tipo
diverso, Nel senso che la norma derogata è una norma generale, mentre la norma
derogante è una norma particolare.
La differenza tra abrogazione e deroga sta essenzialmente in questo: la norma abrogata
perde efficacia per il futuro, e può riprendere a produrre effetti soltanto nel caso in cui il
legislatore emani una ulteriore disposizione che lo prescrive; la norma derogata non perde
invece la sua efficacia, ma di applicazione: per, se dovesse essere abrogata la norma
derogante, automaticamente si riespande l'ambito di applicazione della regola generale.
Simile alla deroga è la sospensione dell'applicazione di una norma, sospensione limitata ad
un certo periodo e spesso a singole categorie o zone.
Cap 7
Le fonti dell’ordinamento italiano
Lart 77 Costituzione A presto a due strumenti attraverso i quali è possibile trovare una
soluzione:
1. la legge di sanatoria degli effetti del decreto decaduto. Si tratta di una legge
riservata alle camere con cui si possono regolare i rapporti giuridici sorti sulla base
dei decreti non convertiti; ovviamente, attraverso questo strumento, è il Parlamento
a risolvere il nostro problema però vanno considerati due aspetti
a. il Parlamento, quando decida di non convertire il decreto legge non è affatto
tenuto ad approvare la legge di sanatoria
b. non è una soluzione tecnicamente praticabile sempre e comunque. Per
esempio se decade il decreto che ha introdotto una nuova imposta il
Parlamentopotrà regolare i modi della restituzione dell'indebito ma non potrà
sanare, nel senso che è chi ha pagato ha pagato e non può chiedere alcuna
restituzione; il Parlamento può Appunto regolare i rapporti giuridici sorti ma
nel rispetto dei Principi costituzionali e in particolare del principio di
eguaglianza.
dalla costituzione che si limita a disciplinare la formazione della legge formale degli atti ad
essa equiparati. La riforma Costituzionale ha introdotto un'importante innovazione: ha
stabilito il Principio di parallelismo tra funzioni legislative e funzioni regolamentari e sono
disciplinate dall'articolo 17 400/ 1988 Che distingue tra i regolamenti del governo e i
regolamenti di altre autorità dell'esecutivo cioè i ministri e le autorità sotto terminate al
ministro. In In secondo luogo lo stesso articolo ripete la graduazione gerarchica interno ai
regolamenti dell'esecutivo:
● regolamenti di esecuzione delle leggi che sono regolamenti che il governo Adotta
anche senza una specifica autorizzazione legislativa quando avverte la necessità di
emanare norme che assicurino l'operatività della legge, dei decreti con forza di legge
e i regolamenti UE
● regolamenti di attuazione che sono emanati per l'attuazione e l'integrazione delle
leggi e dei decreti legislativi recanti norme di principio
● regolamenti indipendenti sono emanate nelle materie in cui manchi la disciplina da
parte di leggi o di atti aventi forza di legge
● regolamenti di organizzazione sono un residuo storico risalente all'epoca
repubblicana, quando l'esecutivo avevo una riserva di competenza
sull'organizzazione dei pubblici uffici.
Le fonti regionali
Sono Fonti dell'ordinamento regionale lo statuto, la legge regionale e il regolamento
regionale:
● Lo statuto. Tutte tutte le regioni hanno uno statuto, ma sono: proprio per questa
diversità si distinguono le regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario. Le le
regioni speciali con il loro statuto che servono a disciplinare loro poteri mentre le
regioni ordinarie sono sottoposte da una disciplina comune dettata dal titoloV della
Costituzione e in particolare dall'articolo 117 che ne definisce la potestà legislativa, le
5 regioni speciali hanno ciascuna una propria disciplina,Derogatoria rispetto a quella
comune dettata dalla costituzione. Per esse, dunque, lo così stesso,, di cui definisce
i limiti e i modi dell'esercizio. Gli gli Statuti delle regioni speciali sono adottati con
legge costituzionale. Diversa la funzione degli Statuti delle regioni ordinarie; per
essere le forme e condizioni di autonomia sono già definite dalla costituzione hanno
acquisito una funzione molto importante mentre in precedenza era la stessa
Costituzione a disciplinare i tratti fondamentali della forma di governo delle regioni
lasciandovi Statuti uno spazio normativa assai ridotto.
● Leggi regionali. La legge regionale è una legge ordinaria formale che si colloca tra le
fonti primarie parificata quindi alla legge statale il procedimento di formazione e
disciplinato in minima parte dalla costituzione in parte dalle dallo statuto e per il resto
dal regolamento interno del consiglio regionale allo stato è consentito solo di
impugnare la legge regionale successivamente alla loro pubblicazione quando sono
già in vigore senza poter esercitare un veto preventivo. Dopon la riforma del Titolo V
il nuovo articolo 117 stabilisce:
○ un elenco di materie su cui c'è potestà legislativa esclusiva dello Stato
○ un elenco di materie su cui le regioni hanno potestà legislativa concorrente
ovvero consiste che la legislazione dello Stato determina i principi
fondamentali della materia Mentre resto della disciplina compete alle regioni
○ potestà legislativa residuale delle Regioni ovvero tutte le materie non
comprese le due lenti
per comprendere come funziona il processo bisogna tenere conto di alcuni fattori ulteriori
che sono:
● gli obblighi internazionali il nuovo articolo sembra parificare la posizione delle Gis
latore regionale a quella del legislatore statale vincolante entrambi al rispetto, oltre
che degli obblighi derivanti dall'Unione Europea, anche degli obblighi internazionali;
Inoltre se è per la prima volta le regioni viene consentito di stipulare accordi con stati
e intese con enti territoriali interni ad altro stato
● Le interferenze statali nelle materie regionali. Tra tra le competenze esclusive dello
Stato, bene ve ne sono per rappresenta, spesso di Rango costituzionale. Esse
tagliano le materie di competenze regionali Chiamate appunto dalla Corte
Costituzionale materie trasversali Nel senso che le leggi statali che perseguono tali
obiettivi possono incidere anche in materia riservata alle regioni
● La sussidiarietà. l'articolo 118 introduce La sussidiarietà come criterio di
distribuzione delle funzioni amministrative
● regolamenti regionali spetta agli Statuti regionali disciplinare la titolarità e mo' di
esercizio della potestà regolamentare la riforma Costituzionale ha introdotto il
Principio di parallelismo tra funzioni legislative e funzioni regolamentari limitando la
potestà del governo di emanare regolamenti alle materie sulle quali lo stato ha
potestà legislativa esclusiva
Cap 8
Gli atti e i provvedimenti amministrativi
Discrezionalità amministrativa
L’attività Di applicazione delle leggi da parte dell'amministrazione pubblica e solo raramente
un'attività di semplice esecuzione della legge; non mancano però esempi di attività vincolata
ad esempio il cittadino che richiede che gli sia rilasciato il passaporto, l'ufficio competente
Dovrà provvedere ad una serie di riscontri relativi allo stato personale Ho la fedina penale.
Dìaltra parte, l'attività della pubblica amministrazione non è mai attività interamente libera. I
soggetti privati possono agire del tutto liberi, Salvi limiti negativi posti dalla legge ma
nell'ambito dell'esito il privato è libero di scegliere ciò che vuole di comportarsi come crede
mentre la pubblica amministrazione non lo è. Essa Infatti è vincolata dalla legge e della
legge che definisce le finalità gli obiettivi E l'interesse pubblico che deve perseguire.
Difficilmente la legge può indicare anche tutto ciò che l'amministrazione deve fare per
raggiungere il suo obiettivo: per questo in genere l'attività dell'amministrazione non è di
semplice esecuzione ma richiede delle scelte e queste scelte sono legittime se orientate
dall'interesse pubblico. Si Chiama discrezionalità amministrativa. La scelta discrezionale
può riguardare l'opportunità o meno di provvedere il momento in cui farlo, la modalità, la
misura o il contenuto del provvedimento e gli strumenti.
Il procedimento amministrativo si articola appunto attraverso pareri, nulla osta, conferenze
di servizi, in modo che l'amministrazione abbia occasione di acquisire le opinioni delle
strutture che hanno in cura gli altri specifici interessi concorrenti. L’amministrazione che
deve perciò rispettare le prescrizioni della legge, svolgendo adeguata attività istruttoria che è
appunto la fase del procedimento in cui vengono acquisiti gli elementi di fatto le informazioni
tecniche e di pareri e poi dovrà procedere alla valutazione comparativa degli interessi in
gioco, al bilanciamento. Il criterio Che presiede a questa valutazione è il principio di
proporzionalità che significa:
1. congruità del provvedimento al raggiungimento del suo fine
2. riduzione del sacrificio richiesto agli interessi pubblici e privati da limitare a lo stretto
necessario
3. verifica che non siano disponibili strumenti meno costosi in termini di sacrificio degli
interessi pubblici e privati concorrenti
L’autotutela
a parte in un altro doc.
Diritto alla salute e le sue possibili declinazioni. Il diritto all'integrità psico-fisica e il diritto a
non essere curato
Il diritto alla salute come enunciato dall’art. 32 della costituzione è qualificato come
fondamentale e costituisce la premessa per l’effettivo godimento di tutti gli altri diritti in base
alla considerazione che senza avere un adeguato stato di salute nessuno può effettivamente
godere a pieno tutti i diritti o essere effettivamente libero. Una norma ampiamente dibattuta
che cambia con il progresso della scienza e l'evolversi della società odierna, muta con l’eta,
la condizione e e le attività dell’uomo. Una disposizione che da vita ad una pluralità di letture
che si integrano in un complesso sistema di garanzie.
Il diritto alla salute la natura vera e propria di libertà negativa nella sua declinazione di diritto
all’integrità psico fisica, si concretizza in questo senso la pretesa che chiunque si astenga di
alterare la natura di essa per altri peggiorando così la salute altrui. Un vero e proprio diritto
soggettivo che si si divide in:
1. Assoluto in quanto affermato senza alcuna limitazione
2. non derogabile ad interesse legittimo
3. immediatamente percettivo perché consiste ovvero che esiste un obbligo vero di
astenersi nel fare determinate azioni.
Così delineato il diritto all'integrità è il fondamento dei meccanismi risarcitori; ne consegue
che qualsiasi offesa alla salute altrui e considerata danno ingiusto, su questa scia viene
anche riconosciuto il danno biologico ma che il sistema risarcitorio però ancora non trova
una via definita.
Nell’analisi di questo diritto si può porre l’attenzione anche però sulla libertà di decidere se
e come intervenire sul proprio stato di salute trova ampio spazio nell’articolo 32 che dice
che nessuno può essere obbligato ad un certo trattamento se non per disposizione di legge”
cosi a cascata dopo aver enunciato questo art arriva il diritto di autodeterminazione nella
costituzione che troviamo nell’art 13 che apre l’elencazione di qualsiasi diritto fondamentale
per la persona.
Dopo aver inquadrato dal punto divista normativo tutte le sfaccettature del diritto
automaticamente avvengono alcune considerazioni; se ogni persona ha la piena
disponibilità sul proprio corpo e il diritto di non farsi curare si rende indispensabile ottenere
dall’interessato il consenso preventivo che rende informato il paziente a cosa o no va
incontro scegliendo se il proseguimento della cura o meno.
Ancora nell’aprile 17 viene introdotta per la prima volta il concetto di destino terapeutico.
La lettura dell’art 32 esplicita quindi il contenuto del diritto al consenso informato che
consiste nel sapere le proprie condizioni di salute e di essere informato su diagnosi,
prognosi e benefici e rischi di una determinata terapia rispetto all’altra; può essere quindi
considerata anche la volontà del rifiuto da partte del paziente che deve essere rispettata dal
medico che non ha più responsabilità civile e penale negli effetti della scelta.
Parallelamente esiste anche il diritto a non sapere in cui ul paziente decide di non voler
sapere tutto o in parte le info per il rilascio del consenso e designa l’incarico ad un famigliare
o una persona di fiducia, potremmo avere alcuni casi:
● incapaci di intendere e di volere, prevede nel dare informazioni in modo consono alla
loro situazione in modo tale che possa scegliere
● consenso informato del minore espresso dagli esercenti della genitorialetà
In questa lettura quindi si deve intersecare la libertà individuale con il diritto alla salute in
modo tale da dare reale consistenza e ed effettività reciproca.
Gli interventi rivolti alla salute collettiva sono rubricati sotto la voce di igiene pubblica che fa
un ampissimo riferimento a tutti gli interventi che si caratterizzano per:
➔ essere estremamente relazionati e connessi con l’azione amministrativa
➔ conoscere una significativa articolazione organizzativa
➔ avere il compito di mettere in atto vere e proprie misure preventive e rimediali
➔ comprendere un'ampia gamma di poteri regolativi e amministrativi.
IL diritto alla salute come presupposto di attività amministrative e prestazioni di servizio: La
sanità pubblica
Il diritto all’assistenza sanitaria pubblica fa riferimento ad un quadro complesso di garanzie
enunciate dall'art 32 Cost. seppur molto diverse tra loro ma accomunate dalla dicitura di
diritto fondamentale.
Se da un lato sono poche le indicazioni essenziali dettate dalla costituzione e molto viene
lasciato all’interpretazione del legislatore sul compito di organizzare i compiti che lo stato
deve assolvere, dall’altro invece si ha un'evoluzione delle pretese che crescono con
l’evoluzione della società e del mondo odierno. Se partiamo dal punto di vista
dell’amministrazione gli elementi che caratterizzano il il sistema sanitario sono:
● il fatto di consistere in un servizio pubblico indispensabile cioè di attivazione
obbligatoria assunta in mano pubblica la cui attivazione è effettuata dal legislatore e
che la cura del bene salute che pur esige una presenza di un sistema amministrativo
può adoperarsi anche del mezzo dei privati
● il dover intendere la condizione psico-fisica della persona in senso lato, il sistema è
chiamato non solo nel doversi muovere in caso di malattia ma anche muoversi in
promozione del bene salute
● curare gli indigenti e quindi una graduazione del riparto delle spese da rimettere
all’utente del servizio in relazione ale specifiche condizione di questi.
Questo assetto dei del SSN porta all’affermazione esplicitata dall’articolo 19 del diritto di
scelta del medico e del luogo di cura;esso non tocca l’aspetto oggettivo della prestazione ma
quello soggettivo del prestatore, questa e un esempio s come il diritto possa essere
condizionato dalla sua concretizzazione delineando così:
● limiti esterni verso le forme assistenziali diverse da quelle offerte sul SSN
● limiti interni connessi a caratteri dell’organizzazione dei servizi
In stretta connessione con i limiti elencati sono nate posizioni giuridiche individuali che
prendono forma non solo dall’aspetto organizzativo ma anche dalla tipologia di prestazione
che viene richiesta:
➔ il diritto alla prevenzione;
➔ i diritti connessi allo stato di malattia in cui sono comprese le attività di diagnosi cura
e riabilitazione del paziente.
La sicurezza delle cure e la trasparenza dei dati sanitari come elementi essenziali del diritto
alla salute
Per la sua elevata esposizione sociale il SSN risente più delle altre amministrazioni; la legge
24/2017 nel rivedere le responsabilità penali dei medici introduce nel sistema sanitario
nazionale un articolato sistema per il management del rischio e la maggior sivurezza dell
cure ed allarga la portata del principio di trasparenza gli artt. 1 e 2 affermano che la
sicurezza delle cure è parte costitutiva di quel diritto che va pertanto perseguita anche
soprattutti tramite attività di prevenzione e di tutela e alla gestione del rischio. Dettate
queste norme viene così istituito L’osservatorio atto a individuare le misure idonee per la
prevenzione e la gestione del rischio sanitario e la gestione delle buone pratiche per la
sicurezza delle cure e dettano così le linee guida che sono tutte quelle raccomandazioni
alle quali tutti gli esercenti delle professioni sanitarie devono attenersi.
L’art. 4 della legge 2017 comunque fornisce regole sulla “trasparenza dei dati”, impone in
fatti, nel rispetto delle norme di protezione dei dati personali , che tutte le prestazioni erogate
siano soggette a trasparenza. Sotto il profilo individuale deve essere fornita la
Gli interventi normativi più recenti e la politica di contenimento della spesa sanitaria
in base alle disposizioni della legge delega 42/2009 Sì dal avvio ad una serie di interventi
che Mirano a dare nuova sistemazione ai rapporti tra stato e regione in relazione e
all'erogazione dei livelli essenziali di assistenza.
si pone come centrale l'introduzione dell'idea di standard quale criterio di riferimento
ottimale.Si inizia così a discutere del fabbisogno Nazionale standard, e cioè il livello,
Stabilito dalla vigente normativa, del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale al quale
ordinariamente concorre lo Stato, il quale deve essere determinato sia in modo tale da
assicurare la compatibilità con i vincoli di finanza pubblica e gli obblighi assunti dall'Italia in
sede comunitaria, sia in coerenza con il fabbisogno derivante della determinazione dei livelli
essenziali di assistenza erogati in condizioni di efficacia e appropriatezza.
Ne risulta un sistema che da una parte lascia autonomia di entrata alle regioni e dall'altra
visto in modo rigido la loro possibilità di spesa, Ora vincolata a livello di costi standard.
In ambito farmaceutico, vengo disposizione delle strutture sanitarie dei farmaci innovativi e
riconosciuti dalla Agenzia del farmaco; Inoltre si dispone L'aggiornamento del prontuario
farmaceutico nazionale per eliminare farmacia obsoleti e la sperimentazione da parte delle
regioni di nuove modalità di confezionamento dei farmaci per ridurre al minimo gli sprechi di
prodotti e meccanismi impropri di prescrizione facilitando la personalizzazione del
confezionamento stesso.
L’atto aziendale
Se le ASL e Ao differiscono per alcuni aspetti, ritrovano omogeneità nella disciplina della
loro struttura. Entrambe costano di un'organizzazione per dipartimenti, che che la legge
indica come modello ordinario di gestione operativa, moduli per le articolazioni interna delle
funzioni e dei servizi, in tali privi di personalità giuridica, e in cui vengono ricompresi una
pluralità di organi, e uffici e attività tra loro omogenei.
Ogni dipartimento e posto sotto la responsabilità di un direttore nominato dal direttore
generale, che predispone annualmente Il piano delle attività e dell'utilizzazione delle risorse
disponibili.
Il direttore generale costituisce l'organo di vertice; adesso in realtà agisce in una struttura a
staff a cui prendono parte come prevede la legge un direttore amministrativodirettore
sanitario entrambi da lui nominati che concorrono alla formazione della sue decisioni con la
formulazione di proposte di pareri.
Sono organi dell'azienda il collegio di direzione( istituito dalla regione che concorre al
governo delle attività cliniche) il collegio sindacale( composto da 5 membri che durano in
carica tre anni la cui funzione è la verifica dell' amministrazione dell'azienda sotto il profilo
economico è la vigilanza sull'osservazione della legge) nonché inoltre il consiglio dei sanitari
quale organo elettivo delle Asl presieduto dal direttore sanitario con funzioni di consulenza
tecnico sanitaria. Il direttore generale, nell'ambito del proseguimento del fine istituzionale
attribuito alla ASL e all'azienda ospedaliera, adotta l'atto aziendale, provvedimento che la
norma afferma essere di diritto privato forse è rimessa alla disciplina della Regione la
determinazione dei principi e dei criteri per la sua adozione.
Cap 9
tutela dei diritti giudici e corte costituzionale
comportamento degli organi costituzionali dello Stato, in caso di violazione delle attribuzioni
di un altro organo, e di giudicare della responsabilità penale del capo dello Stato.
La Corte Costituzionale è un organo neutro, Chiamata ad usare la Costituzione come un
testo normativo e a giudicare del suo rispetto con gli strumenti le tecniche che sono proprie
Del Giudice. La la costituzione italiana disciplina con attenzione la composizione della
Corte:
● richiede un'elevata qualificazione tecnico giuridica, professori e avvocati con 20 anni
di servizio.
● i 15 giudici sono scelti da organi diversi, per assicurare un equilibrio Nella
composizione:
○ cinque giudici sono eletti dal Parlamento in seduta comune, a scrutinio
Segreto e con maggioranza qualificata
○ cinque nominati dal Presidente della Repubblica
○ cinque nominati dalle supreme magistrature ordinarie e amministrative( 3 dai
magistrati di Cassazione è uno dei magistrati del Consiglio di Stato è l'ultimo
dalla Corte dei Conti
Cap 10
Diritti costituzionali
Una delle componenti essenziali presenti in tutte le costituzioni moderne e la disciplina dei
diritti e delle libertà è necessario Tuttavia introdurre alcune annotazioni:
➔ Si parla generalmente di situazioni giuridiche soggettive per indicare sia le le
posizioni giuridiche attive o di vantaggio quale libertà e diritti che le posizioni
giuridiche passive o di svantaggio quali i doveri e gli obblighi
◆ Il termine Libertà sottolinea l'aspetto negativo di non costrizione
◆ il termine diritto privilegia l'aspetto positivo di pretesa
E’ quindi ovvio che si parla prevalentemente di libertà Con riferimento alle
rivendicazioni, tutte rivolte a respingere lo stato fuori dalle scelte individuali quindi Libertà
negative; e pure ovvio che si Parli di diritti Con riferimento alle rivendicazioni sociali più
recenti, quelle stesse che si ispirano al principio di eguaglianza sostanziale e si esprimono
nella richiesta di servizi sociali ausili per gli strati più deboli della popolazione e quindi di
diritti positivi.
Chi è considerato poi un secondo aspetto su cui spesso si accumulano gli equivoci il
problema dell'intervento dell'autorità pubblica. La la convinzione assai diffusa è che mentre
per le libertà ciò che si chiede allo stato essenzialmente l'astensione da qualsiasi intervento,
è che non, Mentre per i diritti invece si è indispensabile l'intervento pubblico e quindi essi
siano costosi questa convinzione è priva di fondamento. Se prendiamo le libertà personali la
libertà di domicilio è la proprietà privata vediamo che esse chiedono incendi interventi e costi
pubblici e quindi tutte le libertà e tutti i diritti hanno bisogno di un organizzazione pubblica e
dunque Sono costosi; In fin dei conti è sempre una questione di scelta tra politiche pubbliche
decidere se rafforzare le garanzie e i costi delle libertà o quelle dei diritti.Sono sono gli
organi pubblici a dover decidere come impiegare le risorse finanziarie.
➔ Un'altra distinzione comune e quella tra i diritti assoluti e diritti relativi. assoluti
non vuol dire illimitati Ma che si possono far valere nei confronti di tutti; essi possono
essere i diritti alla persona ho i diritti reali Ma che hanno comunque per contenuto
una libertà il cui esercizio non richiede prestazione da parte di terzi se non
l'astensione. Relativi sono i diritti che possono essere fatti valere solo nei confronti
di soggetti determinati ai quali si chiede una prestazione il diritto che i minori vantano
nei confronti dei genitori al mantenimento e l'educazione può essere un esempio o
tutti i Diritti Sociali che si possono vantare nei confronti dello Stato.
tutti questi diritti hanno bisogno di una disciplina normativa: anche quelli assoluti
necessitano di regole che fissino i modi con cui essi possono essere limitati è il punto
di equilibrio tra l'interesse di chi li vanta e gli altri soggetti. Per cui non è affatto detto
che la legge non possa far dipendere anche il godimento di determinati diritti assoluti
da prestazione di altri soggetti: Bass alle( concessione a cui è sottoposto lo
sfruttamento edilizio della proprietà Fondiaria)
D’altra parte anche i diritti relativi hanno un riflesso negativo che opera nei confronti
di tutti il mio diritto alla salute che si incarna in una pretesa alle prestazioni sanitarie
dello Stato.
➔ La Distinzione tra diritti individuali e diritti funzionali. I diritti individuali sono attribuiti
alla persona per un suo vantaggio personale e per le finalità che il singolo è libero di
scegliere ed apprezzare; i diritti funzionali sono attribuiti al singolo per il
Strumenti di tutela
I Congegni di protezione dei diritti e delle libertà sono diversi e diversi sono i piani in cui
operano. I principali sono:
1. la riserva di legge; alla alla legge è riservata la materia dei casi modi in cui
le libertà possono essere limitate
2. la riserva di giurisdizione; con ogni provvedimento restrittivo alla libertà
individuali e ad una previa autorizzazione da parte del giudice; meccanismo
che spesso rafforza la riserva di legge
3. la tutela giurisdizionale; tutti possono agire in giudizio per la tutela dei
propri diritti e interessi legittimi
4. la responsabilità del funzionario; Articolo 28 della Costituzione stabilisce il
principio della responsabilità diretta dei funzionari e dei dipendenti pubblici
per gli atti compiuti in violazione dei diritti
5. il sindacato di legittimità costituzionale; la Costituzionale e chiama che è
la legislazione ordinaria, che hai di Costituzione, non scavalchi e comprima le
garanzie sino ad annullarle.
Il principio di eguaglianza
L'articolo 3 enuncia il principio di eguaglianza e ne dà una formulazione complessa; nel
primo comma Esso esprime il principio di eguaglianza formale mentre nel secondo comma
esprime il principio di eguaglianza sostanziale.
A. La formulazione tradizionale del principio di eguaglianza formale prescrive che si
devono trattare in modo uguale situazioni uguali in modo diverso situazioni diverse.
Questo principio si dice formale perché enunciato come una formula astratta che
nulla ci dice delle situazioni di cui si sta trattando e nulla ci dice sulla disciplina di cui
Cittadini e stranieri
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge In conformità delle norme e dei
trattati internazionali. Lart 2 cost. Sancisce il riconoscimento dei diritti inviolabili dell'uomo;
questo articolo si ricollega hai diritti che gli articoli 13 definiscono specificamente come
inviolabili, Con la conseguenza che essi appartengono al duomo inteso come essere libero,
senza quindi discriminazioni a danno degli stranieri. LA Costituzione attribuisce Il principio
per cui la garanzia dei diritti inviolabili si estende allo straniero Anche laddove la
Costituzione gli attribuisce solo i cittadini ma occorrono due precisazioni:
1. l'estensione opera nei confronti dei soli diritti definibili inviolabili sulla base della
Costituzione. Per gli altri diritti, continua ad avere applicazione la regola fissata
dall'articolo 16 delle preleggi che ammette Lo straniero a godere dei diritti civili
attribuiti al cittadino a condizione di reciprocità: Quindi bisognerà dimostrare che la
legislazione del paese da cui lo straniero proviene riconosce lo stesso diritto ai
cittadini italiani.
2. in secondo luogo, l'eguaglianza dello straniero nel godimento dei diritti inviolabili è
un principio, non una regola. Questro significa che non è vietato al legislatore di
prevedere oneri o limitazioni particolari a carico degli stranieri, purché essi siano
ragionevolmente giustificabili sulla base della loro particolare condizione di straniero.
prevalere sulla libertà di espressione che può essere limitata anche il nome
dell'economia pubblica o della sicurezza del credito.
Come si vede è davvero impossibile tracciare gerarchie e precedenze tra diritti e interessi
non può basarsi su considerazioni astratte circa la maggior o minor importanza di un
interesse o dell'altro ma deve procedere con valutazioni che in parte ricordano e in parte si
sovrappongono a quelle tipiche del giudizio di ragionevolezza e in parte rievoca le figure
sintomatiche dell'eccesso di potere amministrativo.
I nuovi diritti
la tecnica del bilanciamento degli interessi consente alla corte di prendere in considerazione
anche interessi che non hanno uno specifico riconoscimento in costituzione e spesso
vengono chiamati i nuovi diritti per indicare Più che altro l'assenza di una specifica disciplina
costituzionale ad esempio ha riconosciuto il diritto all'identità sessuale il diritto alla vita alla
libertà di coscienza.
parte della dottrina ha ritenuto che questi diritti abbiano un fondamento nell'articolo 2 della
Costituzione Dov'è la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo eletta
come un catalogo aperto dei diritti, ossia come una formula in bianco che consente di
importare nel sistema dei diritti tutti quelli interessi che l'evoluzione della coscienza sociale
porta ad accreditare.
infatti, allargando il numero dei, raggiungono il risultato opposto di rendere più ristretto
l'ambito di godimento di ognuno di essi, costa ma potenzia.
La Corte Costituzionale estate in passato assai ferma a negare la Alberta dell'articolo 2
ritenendo che i diritti inviolabili di cui quella disposizione parla cumulativamente non siano
altri che è gli stessi diritti di cui gli articoli successivi trattano in modo distinto( teoria del
catalogo chiuso) questo non le ha però impedito di introdurre nel bilanciamento anche nuovi
interessi degni di considerazione.
è violare i nostri Beni; per cui molta attenta e la Costituzione nell'assicurare l'intervento dei
Giudici a limitare i poteri della polizia.
Una particolare rilevanza ha assunto oggi la tutela dei dati personali. Di fronte al
potenziamento delle tecnologie informatiche il problema di proteggere la sfera dell'intimità
dalla raccolta ed al trattamento dei dati che riguardano la singola persona Sia il legislatore
europeo che quello Nazionale hanno sottoposto a disciplina e controllo di ogni attività è stata
istituita una autorità garante chiamata appunto a vigilare sull'uso dei dati, ponendo sotto una
disciplina particolarmente restrittiva i cosiddetti dati sensibili.
I diritti sociali
Per Diritti Sociali comunemente si intendono i diritti dei cittadini a ricevere determinate
prestazioni dagli apparati pubblici sono i diritti caratteristici dello Stato Sociale.Sono
espressi in costituzione come programmi la cui attivazione è rinviata all'attività successiva
degli organi pubblici. Nei primi anni di applicazione della Costituzione queste disposizioni
venivano interpretate come norme programmatiche, ossia come programmi assegnati
allenatore futuro: impegnativi sul piano politico dunque, ma privi di applicabilità diretta, quindi
non giustiziabili, ossia incapaci di fondare un'azione davanti al giudice per ottenere tali
I servizi sociali
lo strumento con cui i Diritti Sociali sono resi in concreti è costruito dalla rete dei servizi
sociali.Si tratta di un complesso di servizi, di cui alcuni sono riservati ai soli lavoratori e loro
famiglia, familiari altri all'intera comunità. I principali meccanismi attraverso cui si svolge la
protezione della sicurezza sociale sono i seguenti:
➔ La previdenza sociale; l'articolo 38 è uno dei pilastri dello Stato Sociale e della rete
di sicurezza sociale che esso intende predisporre riconoscendo i diritti all'assistenza,
alla previdenza, alla salute, e all'istruzione.L’obbiettivo e di garantire condizioni
adeguate di vita ai cittadini che versano in condizioni di debolezza economica o di
disagio sociale.
L’art 38 ha un doppio obiettivo: da un lato tutela gli inabili al lavoro e indigenti
garantendo loro il mantenimento e l'assistenza sociale; dall'altro Tutela i lavoratori,
assicurando loro mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio,
malattia, invalidità, disoccupazione involontaria. Ciò a fronte di una contribuzione
obbligatoria da parte del lavoratore lungo tutto l'arco della vita lavorativa è
proporzionata alla retribuzione percepita; si tratta Dunque di un'assicurazione
obbligatoria che fa capo ad alcuni enti pubblici di cui l'INPS.
I diritti previdenziali dei Lavoratori sono garantiti da un principio di automaticità delle
prestazioni obbligatorie, In modo tale da metterli al riparo da eventuali dimenticanze
da parte del datore di lavoro che non abbia versato i contributi obbligatori.
Il sistema previdenziale è caratterizzato da un rapporto di reciprocità tra prestazione
lavorativa e trattamento pensionistico: ma è un rapporto non definito dalla
costituzione, che lascia aperta la scelta è tra un sistema tipo mutualistico( dominato
da una stretta proporzionalità tra i contributi versati e provvidenze erogate a titolo di
pensione) e un sistema solidaristico( le provvidenze erogate al lavoratore sono
rapportate ai bisogni) .
Il Complesso delle principali prestazioni previdenziali è così riassumibile:
1. assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali: è un
assicurazione obbligatoria, la cui gestione è affidata al l'INAIL
2. assicurazione contro l'invalidità, intesa come malattia che limita in modo
permanente le capacità professionali del lavoratore e che dà diritto o ad un
assegno o ad una pensione
3. pensione di vecchiaia: essere corrisposta ai lavoratori che abbiano raggiunto
l'età oltre al quale il legislatore ritiene cessata la capacità lavorativa
Cap 11
Origini e sviluppo dei sistemi di welfare, basi costituzionali e definizione della materia
La famiglia
I diritti relativi all'ambito familiare, inteso come primo fondamentale spazio di realizzazione
della persona:
➔ I diritti relativi e al matrimonio e alla vita coniugale
➔ i diritti relativi alla genitorialità, quindi il diritto alla procreazione, tutela della
maternità e la disciplina relativa alla ricerca della paternità
➔ i diritti della condizione filiale che consistono Innanzitutto nel diritto al momento è al
educazione da parte dei genitori
La scelta dei nostri costituenti è stata quella di intervenire soprattutto attraverso
l'affermazione di prerogative individuali che escludono ogni forma di intervento dei pubblici
poteri. In senso parzialmente diverso muove soltanto il contenuto dell'articolo 31 che
introduce la previsione ampia e quindi in gran parte indeterminata di un impiego della
Repubblica:
● agevolare la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi
● proteggere l'infanzia e la gioventù e la maturità
La scuola
per ciò che concerne la scuola, le disposizioni costituzionali si concentrano In sole due
disposizioni, pur fittissime di prescrizioni gli articoli 33 e 34.
In Essi troviamo la libertà di ricerca e di insegnamento dei docenti, la libertà del discente di
esprimere le proprie opinioni, il il diritto allo studio che comprende il diritto universale di
accesso all'istruzione scolastica espresso nella formula che impone al sistema di essere
aperto a tutti, il diritto a scegliere la scuola è il diritto o l'obbligo all'istruzione inferiore
garantita che si riferisce primi 8 anni del percorso scolastico.
Le ricadute sotto il profilo più propriamente amministrativo di queste ultime norme sono
evidenti; nel complesso si prefigurano Quindi come prescrizioni a carico della Repubblica
numerosi indicazioni per la disciplina del sistema di istruzione e precisamente:
➔ Il dovere di istruire e gestire scuole pubbliche
➔ l'organizzazione di questo sistema basata sul libero accesso per i cittadini e non
➔ il carattere plurale del sistema scolastico
➔ la strutturazione degli studi in cicli successivi, di cui i primi non devono prevedere
spese per l'iscrizione la frequenza
➔ l'orientamento a favorire con previdenza economiche la continuazione degli Studi
degli allievi migliori
➔ l'obbligo di prevedere un esame di stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di
scuole
Il lavoro
Il tema del lavoro è affermato dalla costituzione, fin dalla prima riga, come l'elemento sul
quale si fonda la nostra Repubblica. L’art 4 si afferma il diritto al lavoro, non come
attribuzione a ciascuno del diritto di ottenere una specifica occupazione, quando piuttosto
come affermazione della Libertà di scelta della attività professionale. Il comma 2 del
medesimo articolo impone a tutti il dovere di svolgere un'attività o una funzione che richiede
a ogni cittadino di impegnarsi, a attraverso il lavoro che ha scelto, in quella realizzazione di
se stessi che è anche Progresso di tutti. Resta sullo sfondo di entrambe le prospettive il
disegno del ruolo che in materia viene riconosciuto alle istituzioni pubbliche.
La Costituzione, affermando la libertà/ dovere per ogni cittadino di scegliere e svolgere un
lavoro, di fatto riconosce e mantiene per questo ambito la struttura di mercato, di poi
rispetta le dinamiche dell'offerta e della domanda, riservandosi però il compito di evitare le
possibili distorsioni, di tutelare i lavoratori come parti deboli della relazione contrattuale e di
operare per creare le condizioni di massima occupazione.
Nelle norme del titolo III della Parte I si dà ulteriore specificazione alla visione
costituzionale sul lavoro ponendo una serie di condizioni, priorità e limiti al libero
manifestarsi dell'Autonomia privata; e il lavoro subordinato Qui a essere preso in
considerazione. Di particolare importanza sono il diritto ad una retribuzione proporzionata
alla quantità e qualità del suo lavoro e sufficiente ad assicurare a se stessi e alla famiglia
un'esistenza libera e dignitosa, Il diritto a ferie e riposo settimanale e il diritto alla parità di
trattamento retributivo delle donne e dei minori.
Accanto a queste sono rubricate le norme che sanciscono le diverse Libertà sindacali, il il
diritto di sciopero e il diritto di collaborazione nella gestione delle aziende.
Come veri e propri diritti di prestazioni possiamo distinguere:
➔ L'impegno delle istituzioni pubbliche a curare la formazione e l'elevazione
professionale dei lavoratori