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Riassunto Libro Lineamenti di diritto pubblico per i servizi


sociali
Istituzioni di diritto pubblico (Università degli Studi di Macerata)

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RIASSUNTO LIBRO
CAP. 1 LO STATO E GLI ENTI PUBBLICI

Stato è il nome dato ad una particolare forma storica di organizzazione del potere politico,
che esercita il monopolio della forza legittima in un determinato territorio e si avvale di un
apparato amministrativo.
lo Stato moderno nasce e si afferma in Europa tra il ed il secolo e si differenzia dalle
precedenti forme di organizzazione del potere politico per la presenza di due caratteristiche:
una concentrazione del potere di comando legittimo nell'ambito di un determinato territorio
in capo ad un'unica autorità
la presenza di un organizzazione amministrativa in cui opera una burocrazia professionale
lo Stato moderno è un apparato centralizzato stabile che ha il monopolio della forza
legittima in un determinato territorio. questa caratteristica dello Stato è detta sovranità.
la sovranità ha due aspetti: interno- supremo potere di come- o esterno- Indipendenza dello
Stato rispetto a qualsiasi altro stato-, aspetti strettamente incrociati.
la sovranità esterna, tradizionalmente, non riconosce altri limiti se non quelli stabiliti
scaturenti dagli accordi tra gli stati- i trattati-. dopo la Seconda Guerra Mondiale si è
sviluppato un processo Di limitazione giuridica della sovranità esterna degli Stati, avviato
con l'ONU, poi con la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. la limitazione della
sovranità statale diventa più evidente con la creazione in Europa di organizzazione
sovranazionale; la comunità economica europea e con i suoi sviluppi successivi.

La cittadinanza e la cittadinanza dell’unione europea


la cittadinanza è uno status cui la costituzione riconnette una serie di diritti e di doveri,
condizione per l’esercizio dei diritti connessi alla titolarità della sovranità da parte del popolo,
diritti “politici”come elettorato ​attivi​ e ​passivo​ e di doveri costituzionali, espressione della
solidarietà che esiste tra i componenti di un unico popolo.
La costituzione italiana stabilisce che la cittadinanza non puo essere privata per la motivi
politici ma viene regolata dalla legge 91/1992 ed il regolamento di eseguzione adottato con
D.P.R. 572/1993.
Con l’integrazione europea il rapporto tra stato ed i prorpi cittadini cessa di avere quel
rapporto di esclusività che aveva in passato.Il trattato dell’unione europea del 1992 ha
introdotto l’istituto della cittadinanza dell’Unione.Presupposto della cittadinanza europea è la
cittadinanza di uno stato membro. Essa completa la cittadinanza e non la sostituisce.
L’aspetto più importante della disciplina im esame è la’attribuzione del cittadino dell’Unione
del diritto di elettorato attivo e passivo, alle elezioni comunali nello stato membro in cui
risiede e alle elezioni del parlamento europeo nello stato membro in cui risiede.
L’Unione si impegna a rispettare i dirirtti fondamentali quali sono sanciti dalla​ Convenzione
europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e del cittadino.

Lo stato come apparato e Persona Giuridica


-lo stato si differenzia da altre organizzazioni politiche che hanno realizzato il monopolio
della forza legittima in un determinato territorio, per la presenza di un apparato organizzativo
servito da una burocrazia professionale. L’organizzazione è stabile nel tempo ed ha
carattere impersonale perche esiste e funziona su regole predefinite.

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Il funzionamento dell’apparato presuppone la presenza di una ​burocrazia ​professionale


formata da soggetti che per vivere prestano la loro opera professionale per lo stato.
La nozione di ​persona giuridica​ è centrale nel nel sistema giuridico italiano. Rappresenta il
soggetto cui l’ordinamento attribuisce la capacita di agire in modo giuridicamente rilevante e
di costituire centri di imputazione di effetti giuridici(puo essere soggetto anche non fisico).
Lo stato però non ha personalità giuridica perchè non agisce mai unitariamente. NElle liti
non prende mai parte lo stato ma un suo apparato che puo essere un ministeri o il prefetto.
Se si vuole descrivere lo Stato correttamente si deve dire che “​un organizzazione
disgregata”.

Gli Enti Pubblici


Gli enti pubblici sono quegli apparati costituiti dalle comunità per il perseguimento dei propri
Fini, i quali sono riconosciuti come persone giuridiche o comunque come soggetti giuridici.
Sono istituiti per il soddisfacimento degli interessi ritenuti comuni ad una determinata
comunità, Cioè degli interessi pubblici. nello stato contemporaneo coesistono numerosissimi
interessi pubblici, spesso tra loro in conflitto, per cui si parla di” te eterogeneità degli
interessi pubblici”.
alle comunità locali Viene riconosciuta l'autonomia politica, per cui sono istituiti alcuni enti
rappresentativi delle collettività territoriali( regioni comuni provincia).
i loro organi sono eletti direttamente dai cittadini e possono esprimere maggioranze e
indirizzi politici diversi da quelli dallo Stato, con l'osservanza dei limiti previsti dalla
Costituzione.

L’evoluzione Delle Forme Di Stato


Lo stato assoluto è la prima forma di Stato moderno Eh sì affermo nei secoli successivi
alXVI: si caratterizzava per l'esistenza di un apparato autoritario separato e distinto dalle
società e per l'affermazione di un potere sovrano attribuito interamente al re, o meglio alla
corona, un organo dello Stato dotato dei requisiti dell'impersonalità e della continuità
garantiti da precise leggi di successione.
la Corona era titolare della Funzione legislativa e di quella esecutiva, mentre il potere
giudiziario era esercitato da corti e tribunali formati da giudici nominati dal Re. Ciò Che il re
voleva aveva efficacia di legge, è il suo potere non incontrava limiti legali e ne poteva
essere condizionato, Perché il potere Regio era ritenuto di origine Divina. lo Stato liberale è
una forma che nasce a seguito delle crisi dello stato assoluto, dello sviluppo del mondo di
produzione capitalistico e dell'affermazione della borghesia.
i caratteri strutturali che definiscono la forma di Stato liberale sono caratterizzati:
➔ Da una finalità politico costituzionale garantistica. lo stato è considerato uno
strumento per la tutela delle libertà e dei diritti degli individui, In un primo luogo del
diritto di proprietà.
➔ dalla concezione dello Stato minimo. è uno stato limitato, titolare cioè solamente di
quelle funzioni necessarie all'adempimento della finalità garantistica, che si astiene
dal intervenire nella sfera economica, e che ha, come programmi, un basso livello di
tassazione è il pareggio di bilancio.
➔ dal principio di libertà individuale. lo Stato liberale esclude qualsiasi diaframma frase
e di singoli cittadini, definendo un sistema giuridico che presuppone una società
formata da individui eguali di fronte alla legge.

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➔ dalla separazione dei poteri


➔ dal principio di legalità. la tutela dei diritti e affidata Inoltre alle leggi.(stato di diritto)
➔ dal principio rappresentativo. le assemblee legislative rappresentano l'intera nazione
o l'intero Popolo
Lo stato Di democrazia pluralista si afferma a seguito di un lungo processo di trasformazione
dello stato libero, che porta alla allargamento della sua base sociale. Lo stato monoclasse si
trasforma così in uno stato pluriclasse, grazie al processo di allargamento dell'elettorato
attivo, che è culminato nel suffragio universale. Questo ha comportato delle trasformazioni
che hanno determinato il modo di essere dello stato di democrazia pluralista:
A. L’Affermazione dei partiti di Massa, che organizzano la partecipazione politica di
milioni di elettori.
B. la configurazione degli organi elettivi come luogo di confronto di interessi eterogenei.
C. il riconoscimento, insieme ai diritti di libertà già garantiti dallo Stato liberale, di diritti
Sociali come strumenti di integrazione nello stato dei gruppi sociali più svantaggiati.
D. l'estensione dell'amministrazione pubblica, che organizza le prestazioni sociali e i
relativi servizi.

Stato unitario, stato federale, stato composto


I modelli di organizzazione dello Stato contemporaneo si distinguono tra stato unitario è
stato composto.
Da alcuni anni anche in Europa ha preso luogo lo Stato composto, nel le varianti di stato
federale è stato regionale.
Numerosi sono gli esempi di Stati federali, sì che è molto difficile costruire un modello
unitario. I caratteri tipici dello stato federale vengono individuati nel modo seguente:
1. L’esistenza Di un ordinamento statale federale, dotato di una Costituzione scritta
rigida, e di alcuni enti politici territoriali dotati di proprie costituzioni.
2. La previsione da parte della Costituzione Federale di una ripartizione di competenze
tra stato centrale e Stati membri con riguardo alle tre tradizionali funzioni ( legislativa,
esecutiva e giurisdizionale).
3. L’esistenza di un parlamento bicamerale, in cui esiste una camera rappresentativa
degli Stati membri.
4. La partecipazione degli Stati membri al procedimento di revisione costituzionale e la
presenza di una corte costituzionale in grado di risolvere i conflitti tra stato federale e
stati membri.
Lo Stato regionale si distingue dallo stato federale per i seguenti caratteri:
➔ La Presenza di una Costituzione statale che riconosce e garantisce l’esistenza di enti
pubblici territoriali dotati di autonomia politica, cioè capace di darsi un proprio
indirizzo politico, sia pure nell'ambito dei limiti imposti dalla costituzione e dotati di
propri Statuti.
➔ L’attribuzione costituzionale alle regioni di competenze legislative e amministrative,
partecipazione assai limitata all'esercizio di funzioni statali ed in particolar modo a
quella di revisione costituzionale.
➔ La la mancanza di una seconda camera rappresentativa delle regioni e la presenza
di una corte costituzionale.
Altra Altra distinzione, per comprendere il funzionamento di uno Stato composto è quella tra
federalismo duale ( tipico dell'esperienza liberale) e federalismo Cooperativo ( democrazie

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pluraliste). Il primo vede una forte divisione tra lo stato federale e gli stati membri, mentre si
caratterizza per la presenza di interventi congiunti e coordinati nelle stesse materie da parte
dello stato centrale e degli Stati membri.

Potestà pubblica
Il Potere di determinare unilateralmente effetti giuridici sulla sfera dei destinatari dell'atto,
indipendentemente dal loro consenso prende il nome di potestà pubblica o di potere di
imperio. Le potestà pubblica devono essere attribuite dalla legge e devono essere
esercitate in modo conforme al modello legale. Al di fuori di quanto previsto espressamente
dalla legge un'autorità pubblica non può esercitare alcuna potestà (principio di legalità).
Ben diversa è la posizione dei soggetti privati che, almeno in via tendenziale, sono collocati
su un piano di parità giuridica e possono prevedere da se è libera mente a disciplinare i
propri rapporti, nei limiti stabiliti dalla legge(principio di autonomia privata).

Uffici ed organi
Ognuno Degli apparati Minori in cui si articola l'organizzazione dello Stato e degli altri enti
pubblici può essere configurato come una macchina organizzativa, la cui Unità strutturale
elementale dell'organizzazione si chiama ufficio, un servizio prestato da persone, ma
potrebbe essere anche momentaneamente privo di titolare ma non per questo l'ufficio
scompare.
Ciascun apparato, per adempiere i suoi compiti, deve poter instaurare rapporti giuridici con
altri soggetti. A tal fine l'apparato deve servirsi di una particolare categoria di uffici che
prende il nome di organi.
La persona giuridica(ente) può avere parecchi uffici, di cui però solo alcuni (gli organi)
hanno la capacità giuridica di compiere atti giuridici.
Degli organi si usano fare molte classificazioni. Una prima classificazione consente di
distinguere gli ​organi rappresentativi​, I cui titolari sono eletti direttamente dal corpo
elettorale o che comunque sono istituzionalmente collegati ad organi elettivi, dagli ​organi
burocratici​, cui sono preposte persone che professionalmente prestano le loro attività in
modo pressoché esclusivo a favore dello Stato o di altri enti pubblici.
Un’altra distinzione e quella tra ​organi attivi​ (decidono per l’apparato di cui sono parte) e
di controllo​ (devono verificare la conformità alle norme, ossia la legittimità, il merito di atti
compiuti da altri organi) e ​consultivi​ (danno dei consigli dei pareri ai primi sul modo in cui
esercitare il potere decisionale; si dividono in facoltativo, obbligatorio e vincolante).

Organi Costituzionali
Gli Organi più rilevanti sono gli organi costituzionali, dotati di determina:
A. Sono Elementi necessari dello Stato
B. Sono elementi indefettibili dello stato, non può aversi la loro soppressione o
sostituzione con altri organi.
C. La loro struttura di base e interamente dettate dalla costituzione.
D. Solo Eh sì individuano lo stato in un determinato momento storico.

L’amministrazione pubblica. Servizi e funzioni


L’attività amministrativa si distingue in funzione pubblica è Servizio Pubblico. La prima si
caratterizza per i poteri autoritativi, che si esercitano unilateralmente è producono

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conseguenze giuridiche nella sfera del destinatario indipendentemente dal suo consenso. La
seconda si svolge senza l'uso di poteri autoritativi anche se il relativo comportamento è
l'adempimento di un obbligo imposto da una legge a tutela di interessi legittimi.
I servizi pubblicità scomponibili in tre momenti:
1. In Prima battuta occorre che le attività siano attribuite dall'amministrazione
direttamente dalla legge, o in base ad atti che la legge disciplina.
2. l'erogazione delle attività e poi programmata, nell'interno di giungere a una
definizione puntuale dei destinatari, delle condizioni e dei costi di erogazione delle
prestazioni.
3. La fase dell'erogazione vera e propria che potrà essere posta direttamente in carico
all'amministrazione pubblica, oppure esterni ad essa.

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Cap2
L’UNIONE EUROPEA
Origini e sviluppo

La storia della comunità europea inizia nel 1951, con la stipulazione del Trattato do Parigi
che istituisce la CECA(Comunità europea del carbone e dell’ acciao). Con i trattati di Roma
del 1957 vengono istituite la CEE( Comunità economica europea) e l’Euratom (comunità
europea per l’energia atomica).
Nel 1965, con il trattato di bruxelles, gli organi esecutivi delle tre comunità vengono fusi.
NEL 1976 viene decisa l’elezione a suffragio universale del Parlamento europeo.
Nel 1987 entra in vigore l’atto unico europeo, che segna una notevole espansione delle
competenze attribuite.
Nel 1982 viene firmato il trattato di Maastricht: la competenza della Comunità europea si
estende ulteriormente nel campo della politica economica della moneta e viene istituita
l’Unione europea.
Dopo l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, l’Unione europea ha definitivamente sostituito
a Comunità europea. Essa conta 28 stati, 500 milioni di cittadini che parlano 23 lingue
ufficiali.
Le comunità europee sono sorte con l’obiettivo di assicurare ai paesi europei una pace
duratura dopo gli scontri mondiali. Tale obiettivo andava raggiunto integrando le economie
dei Paesi fondatori. Con a crescita dell’Europa politica, cominciò ad affermarsi la questione
dei diritti dei cittadini europei, da far valere nei confronti del nuovo potere pubblico. Il
riconoscimento dei diritti fondamentali nell’ordinamento europea è avvenuto per effetto della
giurisprudenza della Corte di giustizia codificata nell’articolo 6 del Trattato dell’Unione.
Questi diritti sono stati proclamati in un documento di origine ​ costituzionale​ nel dicembre del
2000 a Nizza con la ​ Carta dei diritti dell’unione europea​, articolata in sei capi ciascuno
riconducibile ad un principio fondamentale (dignità umana, libertà, uguaglianza, solidarietà,
cittadinanza, giustizia).

Le competenze e i rapporti con gli stati membri


Gli stati membri hanno trasferito all’UE le competenze a produrre, in determinati ambiti,
norme giuridiche e i potere di adottare in certi campi decisioni prima riservate allo stato.
L’Unione Europea si rispecchis in diversi principi:
1. principio di attribuzione; ​le competenze sono solo quelle espressamente previste
nei trattati che hanno competenze specifiche e funzionale.
2. Principio di autointegrazione; ​l’UE può esercitare i poteri necessari per realizzare
gli scopi del Trattato, pur se questo non lo prevede espressamente.
3. Principio dei poteri impliciti; ​l’attribuzione di una certa competenza comporta
anche quella del potere di adottare tutte le misure necessarie per il suo esercizio
efficace ed adeguato.
4. Principio di proporzionalità; ​deve fare uso solo dei mezzi necessari agli obiettivi da
realizzare, ricorrendo a misure proporzionate ai risultati da raggiungere.
5. Principio di sussidiarietà; ​l’azione comunitaria è ammessa solo se l’obbiettivo non
possa essere sufficentemente realizzato dagli stati membri.

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6. Principio di leale cooperazione; ​gli stati devono adempiere agli obblighi previsti,
evitando comportamenti che possono compromettere la realizzazione degli scopi
comunitari
.
L’Organizzazione
l’organizzazione si articola in diversi organi:
A. Il consiglio europeo​ è l’organo di impulso politico, chiamato a definire gli
orientamenti politici generali, ma privo di poteri normativi propri, composta dai Capi di
Stato o di Governo di ciascun membro e dal presidente della commissione che è
eletto a maggioranza qualificata.
B. Il consiglio ​esercita, congiuntamento al PE, la funzione ​legislativa e la funzione di
bilancio​; coordina le politice generali di tutti gli stati membri. E’ formato da un
rappresentatnte di ogni stato,componente del governo, in relazione alla materia
trattata, o in alcuni casi da Capi di Stato o di Governo. LE deliberazioni sono assunte
a ​maggioranza qualificata o consenso unanime. ​E’ coadiuvato dal Consiglio dei
Rappresentanti Permanenti che è incaricato di preparare i lavori del consiglio e
specialmente sottoporre sotto il suo esame gli atti da deliberare.
C. La commissione europea possiede poteri di iniziativa normativa per gli atti che il
consiglio adotta, di potere di decisione amministrativa e di regolamentazione,
controllo verso gli stati inadempienti con possibile ricorso di fronte la corte di giustizia
.Può esercitare anche un ​controllo indiretto attraverso le segnalazioni di soggetti
privati creando così un rapporto trilatero che coinvolge così commissione,
amministrazioni nazionali, e privati. Gestisce inoltre finanziamenti comunitari e la
ripartizione agli stati membri. E’ composta da 27 stati che durano 5 anni ; il PE
elegge il presidente su proposta del consiglio ed approva la composizione della
commissione.
D. Il Parlamento Europeo PE ​è composto da i rappresentati eletti in ciascuno stato per
anni a suffragio universale e diretto; partecipa al processo formativo degli atti
normativi attraverso la ​procedura legislativa ordinaria. In essa, l’adozione degli atti
richiede l’approvazione sia del PE che del consiglio. Risponde alle petizioni dei
cittadini comunitari e nomina un ​MEDIATORE che è chiamato ad indagare sui casi di
cattiva amministrazione delle istituzioni. E’ infine titolare dei ​poteri di controllo verso
la commissione istituendo interrogazioni, commissioni temporanee di inchiesta e nel
voto di fiducia iniziale della commissione e nella possibilità di approvare una mozione
di censura che ne provoca le dimissioni.
E. La Corte di Giustizia è l’organo giurisdizionale chiamato ad assicurare il rispetto del
diritto comunitario e l’applicazione dei trattati; coadiuvato dal ​tribunale di primo grado
titolare di specifiche competenze.
F. La Corte dei conti ​è l’organo di controllo contabile della Comunità
G. Il Comitato Economico Sociale ​è un organo consultivo che esprime pareri
obbligatoriamente nei casi previsti dal Trattato ed è composta dalle diverse categorie
economico sociali.
H. Il comitato delle Regioni ​è un organo consultivo composto da rappresentati delle
collettività regionali.

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Il mercato,tra stato e unione Europe​a


Lo stato liberale democratico sono sempre stati associati all’esistenza di un’economia di
mercato. Nel moderno ​stato sociale, ​la libertà di mercato e dei suoi operatori, incontrano
limiti necessari al raggiungimento di finalità sociali o per contrastare le crisi economiche
dando luogo ad un economia mista ​ in cui lo stato assume dei ruoli più estesi.
I trattati ponevano al centro l’instaurazione di un mercato comune​, caratterizzato
dall’​eliminazione di ostacoli alla libera circolazione di merci, servizi capitali​, basato su una
politica economica fondata su uno stretto coordinamento degli stati membri.
Alla creazione di un mercato unico si è giunti utilizzando 3 strumenti previsti dai trattati:
➔ Quattro libertà ovvero libertà di circolazione delle merci, lavoratori, servizi e dei
capitali
➔ Divieto agli aiuti finanziari da parte degli stati
➔ La disciplina della concorrenza
Il diritto comunitario ha posto le premesse per la drastica riduzione , se non prorpio
l’eliminazione, dei monopoli pubblici o legati ai diritti di esclusiva.

L’unione monetaria e i parametri di Maastricht


Il mercato unico è stato completato dalla creazione di una moneta unica, nonche dalla
definizione e dalla conduzione di una politica monetaria e di una politica del cambio uniche,
gestite direttamente da istituzioni comunitarie ovvero ​il sistema europeo di banche
centrali.
queste politiche devono avere come unico obbiettivo: ​la stabilità dei prezzi​, e quindi la lotta
all’inflazione. Solo dopo aver assicurato questo obiettivo, può servire a sostenere le altre
politiche della COmunità, ma sempre conformandosi al principio di libertà di concorrenza.
Questa politica economica monetaroia porta ad un sistema di tipo federale composto dalle
banche centrali nazionali e, in posizione sovraordinata, la ​Banca Centrale Europea.

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Cap 3
L’organizzazione costituzionale in Italia
Diritto di votare ed essere votati
L’art 48 afferma che sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne che hanno raggiunto la
maggiore età. La norma disciplina ​l’elettorato attivo ​che è la capacità di votare subordinato
al posseso di due requisiti posotivi: ​cittadinanza italiana e maggiore età​. Viene escluso in
presenza di alcune condizioni che possono essere:
➔ Per cause di incapacità civili
➔ per effetto di sentenze penali irrevocabili
➔ per causa di indegnità morale
L’art 48 pone i principi che caratterizzano il diritto di voto:
➔ Il voto è personale
➔ IL voto è eguale
➔ Il voto è libero
➔ Il voto è segreto(tranne i ciechi)
➔ Il voto è dovere civico
Oltre all’ elettorato attivo c’è ​l’elettorato passivo che consiste nella capacità di essere
eletto, il principio è l’elegibilita di tutti gli elettori, salvo restrizioni previste dal parte della
costituzione.
L’ineleggibilità ​consiste in un impedimento giuridico, precedente all’elezione che non
consente a chi si trova in una delle cause ostative prevista dalla legge di essere validamente
eletto.
L’incompatibilità ​è la situazione in cuui il soggetto è validamente eletto ma non può
cumulare nello stesso tempo piu cariche.
il ​fondamento giuridico ​che sta alla base dei due concetti e differente, le ineleggibilità mirano
a garantire in prima eìistanza le ​liberta di voto e la parità di changes tra i candidati;
l’incompatibilità invece sono volte ad assicurare l’imparziale esercizio delle funzioni.
sul piano degli effetti invece le cause di ineleggibilità hanno natura invalidante mentre quelle
di incompatibilità sono caducanti.
Le Cause di ineleggibilità possono essere ricondotte, per espositiva, a tre gruppi:
1. Il primo comprende titolari di cariche di governo degli enti locali, funzionari pubblici,
alti ufficiali che per la carica ricoperta potrebbero esercitare una captatio
benevolentiae o incidere sulla par condicio dei candidati.
2. il secondo riguarda soggetti aventi rapporti di impiego con governi esterni
3. il terzo gruppo riguarda quelle categorie di soggetti aventi peculiari rapporti
economici con lo Stato.
Quanto Alle cause di incompatibilità parlamentare, a parte quelle previste dalla costituzione,
e se sono previste dalla legislazione ordinaria; che prevede incompatibilità con la titolarità di
uffici pubblici o privati derivanti da nomina o designazione governativa, con cariche in enti o
associazioni che gestiscono servizi per conto dello Stato ed infine incompatibilità per le
cariche direttive ricoperte negli Istituti bancari o in società per azioni con prevalente esercizio
di attività finanziaria.

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Modelli di sistema elettorale


​il sistema elettorale è il meccanismo attraverso cui i voti espressi dagli elettori si
trasformano in seggi. Il sistema elettorale si compone fondamentalmente da tre parti:
1) Il tipo di scelta che spetta all'elettore
2) la dimensione del collegio​ che si distingue in
a) :​Collegio unico ​che serve a ripartire tra i candidati tutti i seggi in palio;
b) di più collegi ciascuno dei quali è leggera un certo numero di parlamentari,
possiamo distinguere ancora tra il collegio uninominale, in cui risulta eletto un
solo candidato è il collegio plurinominale in cui vengono eletti due o più
candidati.Corre Una grossa differenza tra i collegi in cui si elegge un piccolo
numero di parlamentari e quelli in cui si elegge un numero elevato di
parlamentari infatti nel primo caso, solo i parti più grandi avranno effettive
possibilità di accesso mentre nel secondo caso essendo elevato il numero dei
seggi da ripartire, anche al possibilità ottenere. Ciò vuol dire che i colleghi di
dimensioni piccole determinano il carattere ​selettivo del sistema
elettorale,mentre in presenza di collegi di dimensioni elevati il sistema
assume carattere ​proiettivo
3) La formula elettorale ​Che è il meccanismo attraverso cui si procede alla ripartizione
dei seggi tra i soggetti che hanno partecipato alla competizione elettorale.

Tenendo conto della ​formula elettorale i sistemi elettorali si distinguono in maggioritari e


proporzionali
➔ nei sistemi elettorali maggioritari, ​il seggio in palio è attribuito a chi ottiene la
maggioranza dei voti quindi contano solo i voti confluiti sul candidato che ottiene la
maggioranza dei suffragi
◆ se è richiesta ​maggioranza assoluta occorre avere ottenuto almeno la metà
dei voti più uno. Se nessuno dei candidati raggiunge la soglia allora bisogna
effettuare un secondo turno di votazione dove possono accedere solo i due
candidati che hanno ricevuto più voti e viene eletto chi ottiene più voti
◆ se è richiesta ​maggioranza relativa in questo caso è eletto semplicemente chi
prende più voti.
● il sistema maggioritario ha un effetto selettivo ovvero che l’accesso
alle aule parlamentari è consentito solo a chi ottiene più voti nei
collegi.
➔ sistemi elettorali proporzionali sono quelli in cui i seggi in palio sono distribuiti a
seconda della quota di voti ottenuta da ciascuna lista in competizione, si tiene conto
quindi di tutte le liste di candidati che abbiano ottenuto una quantità di voti almeno
pari ad una soglia di sbarramento minima. Pertanto i seggi non sono attribuiti alla
lista che prende più voti ma saranno attribuiti a tutte e liste in maniera proporzionale.
Una volta attribuiti i seggi si passa a vedere quali candidati sono stati eletti.Allo scopo
ci sono due metodi principali:
◆ se l’elettore può esprimere una o più preferenze saranno eletti i candidati con
un numero di preferenze più alto;
◆ se invece ci sono le ​liste bloccate​(senza la possibilità di preferenze)
verranno eletti i candidati in base all’ordine della lista presentata.

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● il sistema proporzionale ha effetto proiettivo ovvero che riescono ad


accedere alle aule anche chi riesce a prendere voti minori.
○ un grado minimo di selettività è dato dalla ​soglia di
sbarramento e dal premio di maggioranza.
La forma di Governo in Italia
LA forma di governo è il complesso dei rapporti che legano gli organi costituzionali politici,
cioè il Presidente della Repubblica, il Parlamento e il Governo. La costituzione detta la
disciplina di questo rapporto
1. la ​formazione
a. il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglo
b. i ministri sono nominati dal Presidente della Repubblica sotto consiglio del
Presidente del Governo
c. i membri del governo prima di assumere le loro funzioni devono giurare nelle
mani del capo dello stato
d. entro dieci giorni della formazione del governo deve presentarsi nelle camere
per ottenere la​ fiducia
e. la fiducia è​ accordata e revocata​ mediante mozione motivata votata per
appello nominale
2. Per quanto riguarda la cessazione del Governo la Costituzione prevede la mozione
di ​sfiducia
a. deve essere motivata e votata per appello nominale
b. deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della camera
c. la mozione non puo essere messa indiscussione prima di tre giorni dalla sua
presentazione
i. in questo modo si assicura la presenza di un periodo di decantazione
e di riflessione, prima della votazione in modo tale da scoraggiare i
colpi di mano
d. il voto contrario di una o di entrambe le due camere su una proposta di legge
non comporta obbligo di dimissione
e. se la mozione di sfiducia è approvato in almeno una delle due ca,mere il
Governo è obbligato a dimettersi

Il Governo
IL Governo è un organo costituzionale complesso formato da Presidente del consiglio, dai
ministri e dall’organo collegiale Consiglio dei Ministri; esercita una quota rilevante dell’attività
di indirizzo politico, delle funzioni esecutive e importanti poteri normativi.
La sua struttura è dettata dall’articolo 92 Cost. si limita a citare quali soo gli organi
governativi necessari (sopra). Questa elencazione stabilisce gli organi di cui
necessariamente il Governo si compone ma non esclude che la legge ne individui altri,
purche rispetti le competenze dei primi direttamente stabilite in Costituzione.
Particolare rilievo assumono i ​Comitati interministeriali​, che hanno copetenze a deliberare
in via definitiva su determinati oggetti, adottando atti produttivi aventi effetti giuridici verso
l’esterno.
I principi che presiedono al riparto di funzioni tra gli organi che compongono il governo sono:

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● il principio delle responsabilità politica di ciascun ministro, ​che, per il nesso esistente
tra responsabilità e potere comporta il riconoscimento dell’autonomia di ciascun
ministro nella direzione del suo ministero;
● ol principio della responsabilità politica collegiale, ​incentrata nel Consiglio dei ministri
che è l’organo che assume tutte le decisioni politiche quindi le questioni che
riguardano la ​politica generale del Governo
● il principio della direzione politica monocratica, ​ il Presidente del consiglio ha il potere
di indirizzare ​direttive politiche e amministrative ai ministri,​ ​al fine di attuare la politica
generale del governo.
Come il presidente fa funzionare il Consiglio
Il regolamento interno del Consiglio dei ministri ha previsto che
1. il ministro che vuole proporre un provvedimento da inserire nell’ordine del
giorno del Consiglio deve far richiesta al presidente del Consiglio
2. almeno 5 giorni prima della riunione del consiglio dei ministri il Presidente
deve diramare gli schemi dei provvedimenti dove si dovrà deliberare
3. gli schemi dei provvedimenti con i relativi documenti dovranno essere
esaminati nel corso di una riunione preparatoria presso la presidenza del
consiglio
4. nessuna questione può essere inserita nell’ordine del giorno se non è stata
esaminata durante la riunione preparatoria.

La forma di governo parlamentare prevista dalla costituzione che il corpo elettorale


formalmente possa scegliere il presidente del Consiglio.
La Costituzione si limita a prevedere che il Capo dello Stato nomini il Presidente del
Consiglio e, su proposta, i ministri.Tale norma affida al PdR eventualmente dopo le
consultazioni, la nomina del PdC che poi propone la lista dei ministri da nominare. La pressi
ha visto l’affermazione di una figura non espressamente contemplata nella Carta ovvero
l’incarico ​per la formazione del governo, il cui conferimento precede la nomina a PdC. Se
manca una coalizione elettorale o se i risultati delle elezioni non consentono alla coalizione
una determinata maggioranza allora cresce la discrezionalità del PdR nel scegliere la
persona a cui affidare l’incarico per la formazione del governo; la discrezionalità aumenta nel
momento in cui ci si trova davanti ad una crisi politica ed a lui è rimesso il compito di trovare
quella personalità che possa coalizzare attorno a se una maggioranza che abbia le capacità
di fronteggiare l’eccezionalità di questi periodi.
Esaurita l’attivita dell’incaricato e formata la lista dei ministri, il PdR nomina con proprio
decreto il PdC e i ministri; entro 24 ore dalla nomina essi devono prestare giuramento nelle
mani del PdR.

La struttura del Parlamento ed il Parlamento in seduta Comune


La struttura del parlamento italiano e bicamerale formato da quindi due camere: la Camera
dei deputati e il Senato della Repubblica.
La Costituzione ha optato per un ​bicameralismo perfetto​, con due camere dotate delle
medesime funzioni,aventi lievissime differenziazioni strutturali; ciascuna camera può
deliberare la concessione o il ritiro della fiducia al Governo, mentre la formazione di una
legge richiede che tutte e due le camere adottino una deliberazione avente ad oggetto la il
medesimo testo legislativo.

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Le differenze tra le due camere sono:


● consistenza numerica: 630 deputati per la camera e 315 per il senato;
● per il Senato è prevista la possibilità di nominare 5 senatori a vita dal PdR
● età eleggibilità: camera 25 anni e senato 40 anni
● età elettiva: camera 18 anni e sanato 25
La conseguenza del bicameralismo paritario italiano è l’appesantimento del processo
decisionale parlamentare, poiche prima che la legge si perfezioni è necessario che le due
Camere approvino il medesimo testo e se una delle due vi apporti delle modifiche dopo
l’approvazione dell’altra allora quest’ultima dovrà pronunciarsi una seconda volta.(​navette​).
La Costituzione ha previsto anche il Parlamento in seduta comune presieduto dal Presidente
della Camera dei deputati. E’ chiamato un ​ collegio imperfetto, perche non è padrone del
proprio ordine del giorno ma viene chiamato a riunirsi solo per specifiche funzioni elencate
dalla Costituzione, che consistono in compiti elettorali o nella funzione accusatoria:
➔ Lìelezione del PdR con partecipazione dei rappresentanti delle regioni
➔ l’elezione di 5 giudici costituzionali
➔ l’elezione di un terzo dei componenti del CSM
➔ votazione dell’elenco dei cittadini dal quale si sorteggiano i membri “aggregati” alla
corte costituzionale
➔ la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica.

I regolamenti e l’organizzazione del Parlamento


Tanto l’organizzazione interna del Parlamento quanto lo svolgimento delle sue funziono
trovano disciplina fondamentale nel testo costituzionale e nei regolamenti parlamentari. A
questi ultimi la Cost demanda la disciplina del funzionamento interno di ciascuna camera e
la disciplina del procedimento legislativo. Ciascuna camera adotta il proprio regolamento a
maggioranza assoluta dei suoi membri; la maggioranza assoluta si spiega in quanto i
regolamenti definiscono le regole delle funzioni del parlamento le quali devono avere un
certo grado di stabilita e possibilmente essere condivise sia dalla maggioranza che dalla
minoranza politica(​regole del gioco parlamentare).
Ciascun ramo ha un’organizzazione interna complessa dove agiscono diversi organi:
➔ i due presidenti dell’assemblea ​rappresentano rispettivamente la camere dei
deputati e quella del senato efìd hanno l compito di regolare le attivita di tutti i loro
organi facendo osservare il regolamento; sulla base di questo dirigono le discussioni
e mantengono l’ordine. la differenza tra le due figure sono che nel caso di seduta
comune viene presieduta dal presidente della Camera mentre se il PdR si trova nelle
condizioni di impedimento a svolgere le sue funzioni allora il presidente del Senato
prende il suo posto. Entrambi devono essere sentiti dal PdR in caso di scioglimento
anticipato della camera. Una volta eletti è compito delle camere ad eleggere i
vicepresidenti, deputati o senatori questori e dei segretari che costituiscono l’ufficio di
presidenza ​il cui compito è quello di coadiuvare il presidente all’esercisio della
propria funzione; i regolamenti affermano inoltre che ​ l’ufficio della presidenza deve
essere rappresentato da tutte le forze politiche.
➔ i gruppi parlamentari ​sono l’unione dei membri di un ramo del Parlamento
appartenenti allo stesso partito che si costituiscono in un unità politica con un
organizzazione stabile ed una disciplina costante di gruppo. i parlamentari, entro
pochi giorni dalla prima riunione, devono dichiarare a quale gruppo appartengono.

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Chi non effettua la dichiarazione confluisce in un unico gruppo denominato ​gruppo


misto
➔ Le commissioni parlamentari ​ sono organi collegiali che sono formate in modo
proporzionale dai vari gruppi parlamentari e si dividono in:
◆ temporanee ​assolvono compiti specifici e durano in carica il tempo stabilito
per l’adempimento della loro particolare funzione
◆ permanenti ​sono organi stabili e necessari di ciascuna camera, titolari di
importanti poteri nell’ambito del procedimento legislativo e sono specializzate
per materia
◆ Commissioni bicamerali ​formate in parte eguale dai rappresentati delle due
camere ed hanno il compito di controllo, indirizzo e di vigilanza
◆ Giunte ​che hanno compiti diversi da quelli legislativi e di controllo ma:
● esercizio di compiti di garanzia della corretta osservanza dei
regolamenti
● verifica di assenza di causa di ineleggibilità e di incompatibilità

IL funzionamento del Parlamento


La durata in carica delle due camere è di 5 anni. Le funzioni delle due camere possono
essere prolungata anche al di la della scadenza in due casi:
● Prorogatio​ ovvero che l’organo non cessa la sua attivita fin quando non sia
provveduto fino al rinnovo
● Proroga ​disposta solo nel caso di guerra art 60.2 Cost
Altri aspetti del funzionamento del Parlamento sono:
➔ La validità della seduta,​ la Cost richiede la maggioranza dei componenti,ciò
significa che il numero legale detto ​quorum strutturale ​della seduta si raggiunge con
la partecipazione della stessa dalla metà più uno dei deputati o dei senatori.
➔ Modalità di voto, ​la regola generale è quella del voto palese,l’eccezione è il voto
segreto; può essere richiesto da un certo numero di parlamentari per le leggi che
richiedono i principo e diritti di liberta costituzionali, i diritti di famiglia, della persona
umana.Il voto può essere espresso per alzata di mano, per appello nominale,
mediante procedimento elettronico o per schede. Per regola generale le sedute delle
Camere sono pubbliche; il principio della pubblicità dei lavori delle camere si
concretizza attraverso i resoconti sommari e stenograficidelle discussioni che si
svolgono all’interno del Parlamento. Per chiunque volesse esiste la consultazione
traamite internet delle banche dati della camere.

La funzione Legislativa Del Parlamento


➔ IL procedimento legislativo
Il procedimento è una serie coordinata di atti rivolti ad uno stesso risultato finale: ​ la legge
formale.
Gli atti di cui si compone il procedimento legislativo sono:
A. L’iniziativa legislativa​ che consiste nella presentazione di un ​progetto di legge​ ad
una camera chiamati ​disegni di legge​ se presentati dal Governo;formato da due
parti:
○ il testo dell’articolato cheil proponente sottopone all’esame della camera

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○ la relazione che accompagna l’articolato e che ne illustra gli scopi e le


caratteristiche
L’iniziativa legislativa è riservata ad alcuni soggetti indicati dalla costituzione:
● iniziativa governativa ​è l’unico soggetto che ha potere di iniziativa su tutte le
materie
● iniziativa parlamentare ​ogni deputato e ogni senatore può presentare progetti
di legge alla camera a cui appartiene, di solito sono sottoscritte da più
parlamentari
● Iniziativa popolare pu​ò essere proposto da parte di 50000 elettori
● Iniziativa regionale ​che riconosce ai Consigli regionali il potere di presentare
progetti di legge
● Iniziativa del CNEL
L'iniziativa ​e sottoposta al vaglio della conferenza dei capi gruppo cui spetta il potere
di selezionare gli argomenti da trattare nelle camere.

B. Approvazione della legge​ ​spetta a ciascuna camera, l’art 72bCost. vieta che un
progetto di legge sia discusso direttamente dalla camera; prima deve essere
saminato dalla ​commisione permanente​ competente. in relazione alle diverse
competenze che svolgono la commissione e l’aula, si distinguono tre procedimenti
principali
a. procedimento ordinario o ​commissione referente​ spetta al presidente della
camera individuare la commissione competente per materia. IL presidente
della commissione o un relatore da lui individuato espone le linea generali
della proposta di legge, provocando una discussione generale su di essa. Si
passa poi alla discussione articolo per articolo e alla votazione degli
emendamenti.
I​n aula la discussione avviene per tre letture che rispettano le fasi della
discussione in commissione. La prima lettura è introdotta dai relatori e
consiste nella fase generale, e può concludersi con la votazione di un “ordine
del giorno di non passaggio agli articoli” che decreterebbe la conclusione
negativa del procedimento..Altrimenti, senza che ci sia votazione, si passa
alla seconda lettura, che prevede la discussione articoli per articoli, degli
eventuali emendamenti e la votazione del testo definitivo di ogni articolo.
b. procedimento per ​commissione deliberante. ​E’ una particolarita de nostro
ordinamento che consente alla commissione di assorbire tutte le fasi del
procedimento di approvazione, sostituendo l’aula: la commisione esaurisce
tutte e tre le letture senza che il progetto di legge passi per la camera. Data la
particolarita di questo processo, molte sono le garanzie di cui è circondato:
○ alcune materie sono esculse dal procedimento deliberante
○ in qualsiasi momento, sino all’approvazione finale della legge in
commissione, il progetto di legge e rimesso all’assemblea seguendo
poi il procedimento ordinario quando ne fanno richiesta il governo o
minoranze politiche della camera o dalla commissione stessa.
c. Procedimento per ​commissione redigente. ​Questo procedimento è una via
di mezzo dei due appena visti, non è previsto dalla costituzione ma dai
regolamenti parlamentari. Seve a sgravare l’assembela dalla discussione e la

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votazione degli emendamenti, decentrandoli in commissione e riservando


all’aula l’approvazione finale.
Esauriti i lavori in una camera, il progetto di legge viene trasmesso all’altra
Camera. Qui inizia il procedimento di approvazione dall’inizio, essendo libera
la seconda camera di scegliere il procedimento da seguire. Essa è libera di
apportare qualsiasi emendamento al testo approvato dall prima, con la
consequenza che questa dovrà esaminare di nuovo il testo del progetto,cosi
come emendato dalla seconda camera. L’esame non verrà pero fatto articolo
per articolo ma verrano esaminati solo gli emendamenti della seconda
camera cosi il progetto da camera a camera può effettuarsi più velocemente.
Traggitto chiamato ​Navette.
C. La promulgazione. ​Fa diventare legge efficace. Spetta al Presidente della
Repubblica promulgare le leggi: il governo deve trasmettere la legge al Presidente
della Repubblica, che deve promulgare la entro 30 giorni. Il presidente della
Repubblica svolge un controllo formale e sostanziale: Egli infatti ha il potere di
rinviare la legge alle camere con messaggio motivato lo può fare per motivi di
illegittimità costituzionale.

Le altre funzioni del Parlamento


La funzione più importante è la ​funzione parlamentare di controllo politico​, che si
concretizza in sigoli istituti di diritto parlamentare il cui comune denominatore è quello di
essere diretti a far valere le le responsabilità politiche del Governo nei confronti del
Parlamento:
● l’interrogazione ​è una domanda che un parlamentare rivolge per iscritto al governo
avente ad oggetto la veridicità o meno di un determinto fatto. I regolamenti
parlamentari dispongono che il governo possa dichiarare di non rispondere
esponendone validi motivi, non rispondere significa però differire la risposta
indicando quale sarà la data
● interpellanza, ​l’interpellante chiede per iscritto di conoscere quale sia l’intenzione
politica di un governo in riferimento ad un fatto o una determinata situazione.
● mozione ​che può essere presentata da un presidente di un gruppo parlamentare o
da dieci parlamentari della camera o otto del senato. Il fine per il quale si presenta
una mozione è quello dideterminare una discussione o una deliberazione della
camera su questioni che incidono sull’attività del Governo: esso può porre la
questione di fiducia
● risoluzione ​che è il contrario di mozione può essere proposta in commissione
● ordine del giorno ​è un atto di indirizzo rivolto al governo che ha carattere
accessorio, nel senso che si inserisce nella discussione di un altro atto, serve a
dettare direttive su come deve essere applicata
La costituzione attribuisce a ciascuna camera l’opzione di formare delle commisioni di
inchiesta su materie di pubblico interesse con i poteri ed i limiti dell’autorità giudiziaria art 82
cost. Si tratta di un organo monocamerale ancghe se per la prassi se ne istituiscono
bicamerali.

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IL processo di bilancio tra governo e parlamento


La disciplina delle entrate e quelle della spesa costituiscono i due aspetti della finanza
pubblica. Per quanto concerne le entrate,tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche
in ragione della loro capacita contributiva.(il sistema tributario è informato a criteri di
progressività​) e nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non
in base alla legge art 51052 cost. L’art 81 impone l’obbligo di copertura delle eggi di spesa,
cioè che ogni nuova spesa debba essere coperta con una nuova entarata tributaria o in
alternativa una riduzione delle spese previste(equilibrio di bilancio). Esse sono estese alle
Regioni ed agli enti locali. LA riforma costituzionale prevede che il contenuto della legge sia
stabilito attraverso una legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna
camera.
LA legge, inoltre, ha istituiti ​ L’ufficio parlamentare di bilancio, ​che un organismo
indipendente per l’analisi w la verifica degli andamenti della finanza pubblica e per la
valutazione dell’osservanza delle regole di bilancio.
Il ​ciclo di bilanacio ​si articola in una serie di passaggi procedurali, ciascuno dei quali vede
come protagonista un documento di programmazione finanziaria:
➔ il ​ Documento di economia e finanza DEF ​da presentare alle camere entro il 10
aprile per le conseguenti deliberazioni. Contiene due sezioni che sono:
◆ il ​programma di stabilità ​e tutti gli elementi richiesti dai regolamenti UE e dal
codice di condotta del patto di stabilità e crescita.
◆ Informazioni varie sugli andamenti del triennio passato e informazioni
sull’anno corrente
◆ Schema del ​Programma nazionale di riforma ​con indicazione dello stato di
avanzamento delle riforme chieste per rispettare i parametri finanziari
europei.
➔ La ​ nota di aggiornamento al DEF ​da presentare entro il 15 di ottobre
➔ il disegno di ​legge di bilancio 15 ottobre
➔ il disegno di ​legge di assestamento​ da presentare il 30 giugno

La legge di bilancio presenta al suo interno il ​bilancio di previsione​ articolato in due


sezioni:
● la prima sezione​ per il periodo compreso nel triennio di riferimento le disposizioni in
materia di entrata e di spesa con effetti finanziari compresi
● la seconda sezione ​contiene le previsioni di entrata e di spesa , espresse sia in
termini di cassa che in termini di competenza, formate sulla base della legislazione
vigente.
Il bilancio di previsione quantifica l’entità prevista delle entrate che le amministrazioni statali
acquisiranno il diritto di percepire e l’obbligo delle spese che le amministrazioni hanno da
effettuare m stabilisce che ente, il bilancio di cassa quantifica quali sono effettivamente le
entrate e le spese .​ L’art. ​84 stabilisce che ogni legge che importi obblighi di spesa deve
individuare i mezzi finanziari per farvi fronte.​ Questo è L’obbligo costituzionale do ​ cpertura
finanziaria.

Il Presidente della Repubblica


La costituzione non dice quale deve essere il complesso compito del Capo di Stato ma si
limita:

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A. A fissare alcune caratteristiche dell’organo, cieoè l’ampia rappresentatività che deriva


dalla modalità di elezione che lo sganciano dalla maggioranza
B. ad attribuirgli alcuni poteri: nominare il PdC, rinviare le leggi, nominare alcune
cariche.
C. A porre alcuni limiti all’esercizio degli stessi poteri, che cosistono principalmenre
nell’obbligo che i suoi atti siano controfirmati dal Governo, il Governo una volta
nominato deve avere la fiducia in camera per non concorrere in un Governo
presidenziale nominati dal Capo dello Stato stesso.
D. A sancire e garantire la sua irresponsabilità politica.
Il PdR è eletto in Parlamento in seduta comune, integrato dai delegati regionali eletti dai
rispettivi Consigli, in modo da garantire la totale rappresentanza delle regioni e di tutte le
minoranze. REquisiti per essere eletto sono la cittadinanza italiana, il compimento del
cinquantesimo anno di età ed il godimento dei diritti civili e politici. L’elezione avviene a
scrutinio segreto e con la maggioranza di almeno i ⅔ dell’Assemblea; dopo il terzo è
richiesta solo la maggioranza assoluta ovvero la metà più uno.
Il mandato decorre dalla data del giuramento e dura 7 anni. Durante questo periodo il PdR
dispone di un assegno personale e di una dotazione di beni immobili per residenza e uffici;
alle sue dipendenze è posta una struttura amministrativa chiamata ​ segretariato generale
della Presidenza della Repubblica.
La costituzione non ha previsto nessun meccanismo per rimozione anticipata della carica di
di PdR. Per quanto concerne la responsabilità giuridica occorre distinguere gli atti posti in
essere nell’esercizio delle sue funzioni, da quelli che adotta un qualsiasi cittadino;
per il primi è prevista responsabilità penale per i reati di alto tradimento e attentato alla
costituzione mentre per i secondi, è penalmente responsabile ,a l’azione sarà improcedibile
per tutta la durata del suo mandato.

Gli organi ausiliari


Gli organi ausiliari sono organi cui sono attributi fiìunzioni di ausilio( compiti di iniziatiava, di
controlloe consultivi) nei confronti di altri organi, e sono:
1. Il consiglio nazionale dell’economia e del lavoro​ è composto da esperti di
rappresentanti delle categorie produttive in maniera che conto della loro importanza
numerica e qualitativa.
2. il consiglio di stato ​che è un organo di consulenza giuridico-amministrativa
3. la corte dei conti che esercita:
a. controllo preventivo di legittimità ​su alcuni atti delle amministrazioni statali
b. controllo successivo sulla gestione del bilancio dello stato
c. controllo sulla gestione finanziaria degli enti cui lo stato contribuisce in
maniera ordinaria.

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Cap 4
L’organizzazione regionale del governo locale

Lo stato Regionale
La costituzione prevede uno Stato regionale e autonomista basato su Regioni dotate di:
● AUtonomia politica o ​ vvero darsi un proprio indirizzo politico
● Autonomia legislativa e amministrativa nelle materie espresse nella Carta
● Autonimia finanziaria cioè l’attribuzione di risorse finanziarie per esercitare le loro
competenze
Le regioni disciplinate direttamente dalla Costituzione sono state denominate ​ regioni
ordinarie ​le altre invece sono chiamate ​ speciali​. Condizioni di particolari autonomia sono
state riconosciute alle ​Province autonome ​di Trento e Bolzano.
nel 2011 il Parlamento ha approvato una legge costituzionale di riforma del titolo V della
seconda parte della costituzione; essa ha disegnato una ​Repubblica delle Autonomie​,
articolata su più livelli territoriali di governo(comuni,citta metropolitane, regioni e province),
ognuno dotato di autonomia costituzionalmente garantita.

La ripartizione delle competenze tra stato, regioni ed enti locali


La scelta a favore di una “​Repubblica delle autonomie” c​ omporta delle immediate
conseguenze: in un sistema in cui è prevista la parita di rango degli enti territoriali, la legge
regionale e quella statale sono pure pariordinate e la seconda ha perduto quella posizione
di prevalenza che aveva nel sistema precedente. Lo stato ha perso la ​potestà legislativa
perche può legiferare solamente nelle materie individuate dalla costituzione ed
espressamente riservate; inoltre legge statate e regionale sono sottoposte agli stessi vincoli
dettati da Costituzione, ordinamenti giuridici europei e da obblighi internazionali.
Anche sul piano della ​Potestà regolamentare ​la competenza dello stato è limitata alle
materie di competenza legislativa esclusiva, mentre in ogni altra materia la potestà
regolamentare è riservata alle regioni.
Con la legge Bassanini e con la riforma costituzionale ai comuni era attribuita la la generalità
delle funzioni amministrative, con la sola eccezione di quelle che, per garantire l’esercizio
unitario siano conferite a province regioni e stato, sulla base dei principi di
sussidiarietà,differenziazione, e adeguatezza.

I raccordi tra i diversi livelli territoriali di governo


Negli stati federali si pone il problema dei raccordi(ovvero gli strumenti di collegamento tra i
diversi livelli territoriali di governo).Questo fa sì che molte competenze statali sono di
trasversale, cioè tagliano più ,aterie.
Già prima della riforma costituzionale del 2001 è stato creato il ​sistema delle conferenze​,
che ancora oggi costituisce il principale strumento con cui si svolge la leale collaborazione

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tra stato e regioni la c.d. ​ conferenza stato regioni, ​a cui è stata affiancata la ​conferenza
Stato,citta e autonomie locali,​ riunite insieme nella ​Conferenza unificata.
Presiedute dal PdC o da un ministro da lui delegato, sono formate da alcuni ministri e dai
Presidenti delle Regioni e dei rappresentanti delle autonomie locali. Essi sono sedi di
confronto tra il GOverno e le istituzioni regionali/locali. Spesso ciò avviene attraverso
la previsione normativa secondo cui determinati atti del Governo devono essere preceduti
dal parere di Tali conferenze.
IL principio di leale collaborazione
Nell’art 120 della Costituzione si parla di obbligo di leale collaborazione. Per il principio di
leale collaborazione le iniziative degli enti pubblici, che coinvolgono competenze di altri enti
debbono essere con questi ultimi concordati, utilizzando strumenti formali e informali.
L’obbligo del rispetto di tale principio è sancito espressamente per il caso più eclatante di
invasioni di un soggetto nella competenza di un altro, invasione che si realizza nel caso della
sostituzione. Il Governo sostituisce u altro ente, interviene, per esempio, al posto del
comune quando si violano dei trattati internazionali o comunitari, o per pericoli di incolumità
e salute pubblica, o per la tutela dell’unità giuridica o economica della nazione e per la tutela
delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali. Il Governo può surrogarsi, emanando
l’atto necessario direttamente o attraverso un commissario ad acta.

I rapporti tra le Regioni e gli enti Locali


Il sistema degli enti locali si basa su:
➔ il Comune​ ente rappresentativo della propria comunità,di cui cura gli interessi e
promuove lo sviluppo, dotato di autonomia statutaria, normativa, organizzativa ed
amministrativa, nonché di autonomia impositiva e finanziaria nell’ambito delle leggi di
coordinamento della finanza pubblica;i suoi organi sono il sindaco ed il consiglio
comunale che sono eletti direttamente dai cittadini
➔ Provincia​ ente intermedio tra comune e regione, i cui organi presidente e consiglio
sono eletti dai sindaci e dai consiglieri dei comuni compresi. Un terzo organo
chiamato Assemblea riunisce tutti i sindaci. Ha funzioni di area vasta di
coordinamento ma anche di gestione.
➔ Città metropolitana ​sostituisce la provincia ed è governata da un sindaco
metropolitano (solitamente il sindaco della città capoluogo) da un consiglio eletto dai
sindaci e dai consiglieri dei comuni compresi nella sua area.
➔ Unione dei Comuni​ che sono enti locali costruiti da due o più comuni per l’esercizio
associato di funzioni o servizi di competenze.
Con la legge Costituzionale 3/2001, a partire dall’art 114, esso pone questi enti sullo stesso
piano di Stato e Regione; il potere di darsi autonomamente un proprio statuto, il quale
stabilisca le norme fondamentali dell’organizzazione del’ente; in più è previsto che
l’amministrazione pubblica, in nome del principio di sussidiarietà, sia un’amministrazione
locale.

Finanza Regionale e finanza Locale


Si usa l’espressione ​federalismo fiscale ​per indicare un sistema di finanza pubblica che
riconosce tanto l’autonomia finanziaria degli enti territoriali. L’art 119 Cost garantisce
L’autonomia finanziaria​ sia sul versante delle entrate che quello delle spese, a favore delle
regioni e degli enti locali. Questo riconoscimento significa che gli enti territoriali:

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● devono avere entrate proprie e il potere di concorrere e determinare la composizione


e la quantità
● devono poter stabilire liberamente come spendere le risorse di cui dispongono
Lo stato però non ha perduto il potere di intervenire nella disciplina della finanza regionale
perché trattandosi di ​potestà legislativa concorrente​ lo stato può introdurre solamente dei
principi fondamentali rimettendo tutto il resto della disciplina alle regioni, mentre la ​potestà
legislativa esecutiva​ sull’armonizzazione dei bilanci pubblica e sulla perequazione delle
risorse(ovvero la funzione di assegnare agli enti più deboli delle risorse aggiuntive).

La forma di Governo regionale


La forma di governo è basata sull’elezione popolare diretta del Presidente della Regione;
una forma di governo disciplinata dallo statuto di ogni Regione in armonia con la
Costituzione. Essa si basa su due strutture egualmente legittimate dal corpo elettorale;
➔ il Consiglio regionale ​eletto dagli elettori regionali, titolare della funzione legislativa,
e dalle leggi gode della prerogativa delle assemblee elettive, cioè dell’insindacabilità
dei suoi membri per le opinioni espresse e i voti dati;
➔ Il Presidente della Regione eletto a suffragio universale e diretto dall’intero corpo
elettorale regionale. Esso dirige la politica della Giunta, dirige la politica e ne è il
responsabile, dirigi le funzioni amministrative delegate dallo stato alla regione.
➔ la giunta regionale ​è l’organo esecutivo della regione; ma essa è diretta
politicamente dal Presidente eletto,cui la Costituzione affida il potere di nominare i
componenti e di revocare.
Il consiglio regionale può esprimere la sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta
mediante mozione motivata, sottoscritta almeno da un quinto dei componenti ed approvata
per appello nominale a maggioranza assoluta dei componenti. Questa mozione non può
essere messa in discussione prima che siano trascorsi almeno tre giorni dalla sua
presentazione.L’approvazione della mozione di sfiducia determina le dimissioni della GIunta
e lo scioglimenti del Consiglio regionale, con la conseguenza di nuove elezioni per il rinnovo
di entrambi gli organi.
La disciplina costituzionale affida alla legge regionale il compito di stabilire il sistema di
elezione e i casi di ineleggibilità e incompatibilità del presidente e degli altri componenti della
Giunta regionale nonché dei consiglieri regionali sempre in armonia con la Costituzione
italiana.
i nuovi statuti delle Regioni ordinarie hanno tutti optato per l’elezione diretta del presidente,
ma ancora poche si sono dotate di una vera e propria legge elettorale. Le altre sono rette
dalla disciplina transitoria, che ha previsto l’applicazione della legge elettorale del ‘95 con i
seguenti adattamenti:
1. Sono candidati alla Presidenza della Regione i capilista delle liste regionali
2. E’ presidente della regione chi ha conseguito il maggior numero di voti validi in
ambito regionale
3. Il presidente della Regione fa parte del consiglio regionale
4. il Presidente nomina un suo vice i membri della <Giunta entro dieci giorni della sua
elezione
5. se il consiglio approva una mozione di sfiducia, entro tre mesi si procede
all’induzione di nuove elezioni del Consiglio Giunta e Presidente.

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Cap 6 Finti del diritto: nozioni generali

Fonti di produzione e cognizione


Dicasi fonte del diritto l’atto o il fatto abilitato dall’ordinamento giuridico a produrre norma
giuridica, cioè a innovare l'ordinamento giuridico stesso. Questa definizione viene detta
circolare ovvero che è l’ordinamento stesso ad indicare i modi in cui si forma e si rinnova
l’ordinamento.
Gli ordinamenti moderni sono nati tutti attraverso un processo costituente, la Costituzione
indica gli atti che possono produrre il diritto, indica le fonti ad esso inferiori ​ fonti
primarie​(leggi ed atti ad esse equiparate) che indicano a loro volta le altre fonti inferiori
dette ​fonti secondarie​. Le norme di un ordinamento che indicano le fonti abilitate ad
innovare l’ordinamento stesso sono dette le ​fonti sulla produzione.
Le suddette fonti vengono presentate e rese ufficiali da altre che vengono chiamate ​fonti di
cognizione​. La più importante delle fonti di cognizione ufficiale è la gazzetta ufficiale.
L’ufficialità è molto importante perché quelle norme che vengono scritte diventeranno poi
quelle che entreranno in vigore, entrano in vigore dopo la c.d. vacazio legis di 15 giorni.

Fonti-Fatto e Fonti-Atto
Le fonti di produzione si dividono in due categorie:
1. Fonti-atto ​sonooo parte degli ​atti giuridici​, che potremmo definire come i
comportamenti consapevoli e volontari che danno luogo a effetti giuridici ed hanno
due caratteristiche specifiche
a. per quanto riguarda gli effetto giuridici, hanno la capacità di porre norme
vincolanti per tutti
b. quanto ai comportamenti, questi devono essere imputabili a soggetti cui lo
stesso ordinamento riconosce il potere di porre in essere tali atti.
Ogni tipo di fonte ha la sua ​forma essenziale​ che i singoli atti devono
rispettare per essere riconoscibili come appartenenti a quella fonte. La fonte tipica
dell’atto è data da una serie di elementi quali intestazione all’autorità emanante e il
nome proprio dell’atto
2. Fonti-fatto ​sono invece una categoria residuale, sono cioè tutte le altre fonti che
l’ordinamento riconosce e di cui ordina o consente l’applicazione. Appartengono ai
fatti giuridici ​cioè quegli eventi natureli (come nascita ecc) o eventi sociali (come tizio
pugno caio). La fonte-fatto per eccelenza è la ​consuetudine+​; nasce soprattutto
negli ordinamenti primitivi, da un comportamento sociale ripetuto nel tempo sino a
che dimenticato esso viene sentito obbligatorio e vincolante giuridicamente.
Altre fonti fatto sono le Norme prodotte da UE; sia ben chiaro le norme sono
scritte e volute e poste in essere dagli organi predisposti. Siccome pero non sono
scritte dal nostro ordinamento allora sono considerate meri fatti normativi.

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Le antinomie e tecniche di risoluzione


Antinomie si chiamano, con parola di origine greca, i contrasti tra norme.SI ha quando le
disposizioni esprimono significati tra loro incompatibili, che qualificano un comportamento in
modo contrastante. E’ Compito dell'interprete risolvere le antinomie, individuando la norma
applicabile.Talvolta cioè possibile con gli strumenti dell'interpretazione, dell'interpretazione
da scegliere tra i criteri elaborati della Scienza giuridica: il criterio cronologico, il criterio
gerarchico e il criterio della specialità.

Il criterio cronologico e l’abrogazione


Il ​criterio cronologico ​Dice che, in caso di contrasto tra due norme si deve preferire quella
più recente è quella più antica.La prevalenza della norma nuova sulla vecchia si esprime
attraverso la ​abrogazione​, L'effetto consiste nella cessazione dell'efficacia della norma
giuridica precedente.
L’efficacia è ​una figura generale del diritto, consiste nel l'idoneità di un fatto o di un atto a
produrre effetti giuridici, cioè acqua, modi estinguere situazioni giuridiche. LaLa norma
diventa efficace quando la disposizione da cui è tratta entra in vigore. vige il principio di
irretroattività degli atti normativi: Eh sì Cioè dispongono solo per il futuro, e non hanno effetti
per il passato. si tratta di un principio generale non recepito dalla costituzione che vieta
soltanto la retroattività delle norme penali incriminatrici, questo vale anche per
l'abrogazione. La vecchia norma perde efficacia dal giorno delle entrata in vigore del nuovo
atto, e questo significa non solo che non sarà più la regola dei rapporti giuridici sorti dopo
quella data, ma anche che tutti rapporti precedenti restano in piedi e rimangono regolati da
essa.
L’effetto abrogativo può essere prodotto da fenomeni assai diversi. L’art 15 delle preleggi
elenca tre ipotesi di abrogazione:
A. Abrogazione espressa​; “ per dichiarazione espressa del legislatore”
E’ il contenuto di una disposizione: di solito si tratta di uno degli articoli finali della
legge in cui si scrive:” sono abrogate le seguenti disposizioni”
B. Abrogazione tacita​; qui la prenotazione non è affatto disposta dal legislatore, non è
il contenuto di un'apposita disposizione. Anzi, il problema nasce proprio da questo,
dal fatto che il legislatore non si è preoccupato emanando le nuove disposizione di
eliminare le vecchie. E’ quindi il giudice a dover fare pulizia, perché si trova di fronte
ad un antinomia: Egli deve ritenere che prevalga la norma successiva perché questa
è la conseguenza di un principio fondamentale in un sistema rappresentativo quello
per cui la volontà di un parlamento non può vincolare le volontà dei parlamenti futuri.
C. ​Abrogazione implicita​; non c'è una disposizione che dichiari l'abrogazione della
legge precedente, ma è l'interprete che trae dal fatto che legislatore abbia riformato
la materia un argomento per sostenere che la vecchia legge debba ritenersi
abrogata.

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Diversa Dall' abrogazione è la deroga. La deroga nasce da un contrasto tra norme di tipo
diverso, Nel senso che la norma derogata è una norma generale, mentre la norma
derogante è una norma particolare.
La differenza tra abrogazione e deroga sta essenzialmente in questo: la norma abrogata
perde efficacia per il futuro, e può riprendere a produrre effetti soltanto nel caso in cui il
legislatore emani una ulteriore disposizione che lo prescrive; la norma derogata non perde
invece la sua efficacia, ma di applicazione: per, se dovesse essere abrogata la norma
derogante, automaticamente si riespande l'ambito di applicazione della regola generale.
Simile alla deroga è la​ sospensione​ dell'applicazione di una norma, sospensione limitata ad
un certo periodo e spesso a singole categorie o zone.

Il criterio gerarchico e l’annullamento


Il​ criterio gerarchico​ Dice che in caso di contrasto tra due norme si deve preferire quella
che nella gerarchia delle fonti occupa il posto più elevato.
quando la Costituzione Dispone che è la Corte Costituzionale giudica della legittimità
costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge disegna implicitamente una
gerarchia. La prevalenza della norma superiore su quella inferiore si esprime attraverso
l'annullamento​ che è l'effetto di una dichiarazione di illegittimità che un giudice pronuncia
nei confronti di un atto, di una disposizione o di una norma. A seguito della dichiarazione di
illegittimità, l'atto, la disposizione o la norma perdono ​validità​ che è una figura generale del
diritto, e consiste nella conformità di un atto o di un negozio giuridico rispetto alle norme che
lo disciplinano. L’atto Invalido è un atto viziato: mentre l'abrogazione( espressione del criterio
cronologico) Opera nel ricambio fisiologico dell'ordinamento, l'annullamento colpisce
situazioni patologiche che si verificano in esso.I vizi possono essere di due tipi:
1. vizi formali​ che riguardano la forma dell'atto ovvero esso è stato emanato da un
organo non competente oppure il procedimento seguito per la sua formazione non
corrisponde a quanto prescritto dalle norme superiori.
2. ​vizi sostanziali​ che riguardano i contenuti normativi di una disposizione cioè le
norme: la disposizione sarà viziata perché produce un antinomia, un contrasto con
norme tratte da disposizione di rango superiore.
in linea generale, quando un giudice dichiara l'illegittimità di un atto normativo, questa
dichiarazioni ha effetti Generali: In seguito ad essa, l'atto annullato Non può essere più
applicato a nessun rapporto giuridico, anche se se storto in precedenza all’annullamento. Al
contrario dell'abrogazione, dunque, l'annullamento non opera solo per il futuro, ma anche
per il passato.

IL criterio della specialità


Il criterio della specialità​ dice che in caso di contrasto tra due norme si deve preferire la
norma speciale a quella generale, anche se questa è successiva. Il problema è che cosa
sia genere e cosa specie è spesso questione di opinioni. La preferenza per la norma
speciale non si esprime né con riferimento all’efficacia della norma, né con riferimento alla
sua validità. Le norme in conflitto rimangono entrambi efficaci e valide: l'interprete opera
solamente una scelta circa quale norma applicare; l'altra norma semplicemente non è
applicata.

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Riserva di legge e principio di legalità


La ​riserva di legge​,inserita nella costituzione, prevede che la disciplina di una determinata
materia sia regolata soltanto dalla legge primaria e non da fonti di tipo secondario. La riserva
di legge ha una funxzione di garanzia in quanto vuole assicurare che in materie
particolarmente delicate, come nel caso dei diritti fondamentali dell cittadino, le decisioni
vengano prese dall’organo più rappresentativo del potere sovrano ovvero il Parlamento.
Il ​principio di legalità ​prescrive che l’esercizio di qualsiasi potere pubblico si fondi su una
previa norma attributiva della competenza. si distinguono due tipi di legalità, formale e
sostanziale e sidistiguono due tipi di riserva di legge:
● Formale ​che impon che sulla materia intervenga il solo atto legislativo prodotto
attraverso il prcedimento parlamentare.
● Ordinaria ​ quanto l’unica fonte autorizzata a disciplinare una determinata ,ateria è
legge ordinaria, o gli atti aventi forza di legge che sono i decreti legge o legislativi. A
seconda dei rapporti tra legge e regolamento, si distinguono a loro volta due tipi di
riserva di legge:
○ riserva assoluta ì​quando la materia deve essere regolata integralmente dalla
legge
○ riserva relativa ​quando i principi devono essere stabiliti dalla legge ordinaria.
lasciando spazio per integrare la materia al potere esegutivo attraverso
regolamenti governativi.

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Cap 7
Le fonti dell’ordinamento italiano

Costituzione e leggi costituzionali


La ​Costituzione​ rappresenta il vertice della gerarchia delle fonti, è il fondamento di tutte le
fonti del diritto e disciplina analiticamente le ​fonti primarie.
È una Costituzione ​rigida ​nel senso che il suo mutamento chiamato ​Revisione
costituzionale ​è soggetto a un procedimento particolare rispetto alla formazione delle leggi
normali. Il procedimento di formazione della ​legge costituzionale ​è tra i più facili Viene
disciplinato dall'Art. 138 Cost. Che prevede due deliberazioni successive da ciascuna
Camera; saranno in tutto quattro deliberazioni.
La prima deliberazioni​ è a ​maggioranza relativa ​ovvero che basta che i si superino i no.
Siccome è possibile apportare qualsiasi emendamento al progetto di legge allora sarà
destinato a viaggiare molto tra le due camere (​navette) ​tante volte fin quando non si
approva lo stesso testo.
La seconda deliberazione​ può essere effettuata dopo che sia trascorso un intervallo di tre
mesi; si aprono così due strade alternative:
➔ Se il consensi è ampio che nella citazione di ciascuna camera si esprime a favore la
maggioranza qualificata​ dei ⅔ dei membri la legge è fatta e promulgata dal PdR
➔ Se non avviene il consenso ampio basta che la legge sia approvata a ​maggioranza
assoluta​(metà più uno dei membri) ma non si raggiunge un approvazione definitiva
ma viene pubblicata nella Gazzetta in modo da darne massima pubblicità; entro tre
mesi può essere chiesto un referendum popolare, in modo da sottoporre
l'approvazione popolare del testo; se nel referendum per la cui validità non è richiesto
un quorum minimo(a differenza dei referendum abrogativi) ed i consensi. Favorevoli
superano quelli sfavorevoli la legge viene promulgata altrimenti la volontà della
maggioranza parlamentare è vanificata.
Il doppio binario tracciato dalla costituzione con l'art. 138 è segno di grande saggezza
perché segna la via per modificare la costituzione in modo tale che ci sia grossa
approvazione da parte delle forze politiche in modo tale da riprodurre le stesse condizioni tra
le diverse forze politiche che hanno portato alla formazione della Costituzione stessa.
Il processo è lo stesso per le piccole modifiche del testo costituzionali e per le riforme di
grosso rilievo.
Non tutta la costituzione però è revisionabile. Vi è almeno un ​limite esplicito ​posto dall'Art.
139 che dice che:”​la forma Repubblicana non può essere oggetto di revisione”. ​Un limite
imposto dapprima della stesura della carta costituente perché ci fu un primo referendum che
decise appunto la volontà popolare di avere una Repubblica.
Il limite esplicito si estende anche ad alcuni principi che sono fondamentali per definire
democratica un ordinamento politico.(libertà eguaglianza al voto libertà di espressione); ma
si parla solo dei principi non delle disposizioni al dettaglio.

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Legge formale ordinaria e atti con forza di legge


La ​legge formale ​è l’atto normativo prodotto dalla deliberazione delle camere e promulgato
dal PdR. é’ la fonte del diritto per eccellenza ormai divenuta sinonimo d diritto. La ​forma
della legge è data dal particolare procedimento prescritto dalla costituzione che vale sia per
le leggi ordinarie che quelle costituzionali. Con l'espressione ​legge formale ​si indica sia la
legge che occupa nella gerarchia delle fonti lo stesso gradino della costituzione e sia quello
immediatamente subordinato.
Gli atti con forza di legge ​sono invece atti normativi che non hanno la forma della legge ma
sono equiparati alla legge formale ordinaria: occupano la sua stessa posizione nella scala
gerarchica,e perciò possono validamente abrogata; hanno la stessa ​forza attiva e passiva​.
Costituiscono insieme le fonti primarie; a questa categoria si contrappone le fonti secondarie
che si trovano al secondo gradino che sono generalmente formati da i regolamenti
amministrativi. L'art70 dice che la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due
camere e gli articoli 71-74 dettano la procedura di massima del procedimento
legislativo.Altre eccezioni di atti con forza di legge sono:
● io referendum abrigativo delle leggi
● il decreto legislativo delegato
● decreto legge
● i decreti del governo in caso di guerra
● decreti di attuazione dello Statuto(regioni).

Legge di delega e decreto legislativo delegato


La legge di delega e la legge con cui le camere possono attribuire al governo l'esercizio del
proprio potere legislativo. Il decreto legislativo e il conseguente atto con forza di legge
emanato dal governo in esercizio della delega conferita lì dalla legge.
Lart 76 delimita il potere di delega, fissando alcuni vincoli precisi alla legge di delegazione,
vincoli il cui mancato rispetto costituisce un vizio di illegittimità costituzionale della legge
stessa e dei decreti delegati emanati in forza adesso.
a. Innanzitutto, la delega può essere conferita esclusivamente con legge formale; si
tratta cioè di una delle materie coperte da riserva di legge formale per di più è una
legge che deve essere approvata con il procedimento ordinario
b. la delega può essere conferita soltanto al governo inteso nella sua collegialità
c. l’art 76 prescrive che la legge di delega contenta delle indicazioni minime
○ Deve restringere l'ambito tematico della funzione delegata, indicando un
oggetto definito, la delega deve essere circoscritta ai singoli argomenti.
Spetta al parlamento decidere se l'oggetto si sa più o meno esteso: può di
una delega che riguarda un argomento molto specifico; spesso la stessa
legge Contiene più disposizioni di delega al governo: Il Parlamento si limita a
tracciare la cornice normativa del nuovo assetto legislativo della materia,
affidando al governo il compito di precisare al dettaglio le singole parti del
disegno
○ deve restringere l'ambito temporale della funzione delegata, indicando un
tempo limitato entro il quale il decreto deve essere emanato.
○ deve restringere l'ambito della discrezionalità del governo, indicando i principi
e criteri direttivi che servono da guida per l'esercizio del potere delegato. La la

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determinazione degli interessi da soddisfare degli scopi da perseguire resta


quindi una competenza riservata al parlamento.
Difficilmente una legge di delega può essere dichiarata illegittima perché troppo scarsi
inutili sono indicazioni dei principi e criteri direttivi che essa offre, questi ultimi fissati dalla
legge di delega aprono la strada alle norme del decreto delegato se essi sono carenti più
limitato e il potere normativo conferito al governo.
Nella prassi legislativa si registra questo fenomeno: la carenza nella legge di delega di
norme sostanziali che valgono come principi e criteri direttivi e spesso equilibrata
dall'introduzione di norme procedurali: al governo viene prescritto di sottoporre lo schema di
decreto delegato al parere di determinati organi. La la corte Ah ha ballato questa prassi
affermando che il decreto delegato prodotto in violazione di questi limiti ulteriori sarebbe
considerato illegittimo per eccesso di delega.
LaFormazione decreti delegati segue un determinato procedimento:
1. proposta del ministro competente
2. delibera del Consiglio dei Ministri
3. eventuali adempimenti ulteriori
4. eventuale deliberazione definitiva del Consiglio dei Ministri
5. emanazione da parte del Presidente della Repubblica
Spesso spesso la delega legislativa non costituisce il principale contenuto della legge
approvata dal Parlamento, ma un suo completamento. La particolarità di queste deleghe è
che per lo più in essa manca un'espressa indicazione dei principi e criteri direttivi, Ciò
significa che il potere normativo delegato al governo risulterà assai ridotto, non potendo
portare innovazioni che Tocchino i principi stabiliti dalla legge precedente. Un particolare
esempio di delega accessoria e quella del testo unico.

Decreto-legge e legge di conversione


il decreto legge è un atto con forza di legge che il governo può adottare in casi straordinari
di necessità e urgenza: entra in vigore Immediatamente dopo la pubblicazione in Gazzetta
Ufficiale, ma gli effetti prodotti sono provvisori, Perché i decreti legge perdono efficacia sin
dall'inizio se il Parlamento non li converte in legge. Il decreto legge deve essere deliberato
dal Consiglio dei Ministri, emanato dal Presidente della Repubblica e immediatamente
pubblicato sulla Gazzetta.
L’art 15 400/1988 prescrive che esso sia pubblicato con la denominazione di decreto legge
e con l'indicazione, nel preambolo, delle circostanze straordinarie di necessità e di urgenza
che ne giustificano l'adozione, nonché dell'avvenuta deliberazione del Consiglio dei Ministri.
Il giorno stesso della pubblicazione deve essere presentato alle camere che, anche se
sciolte sono appositamente convocate e si uniscono entro 5 giorni. Il governo presenta il
decreto legge e chiede al parlamento di produrre la legge di conversione; Sì da così avvio
ad un procedimento legislativo che deve concludersi entro il termine tassativo di 60 giorni.
La perdita di efficacia del decreto legge e chiamata decadenza e costituisce un fenomeno
unico nell'ambito delle fonti del diritto diverso dall' abrogazione e dall'annullamento. Infatti la
decadenza travolge tutti gli effetti prodotti dal decreto legge, la situazione che si crea È
paradossale: quando il decreto entra in vigore, esso è pienamente efficace e va applicato
Ma se decade tutto ciò che si è compiuto in forza di esso è come se fosse stato compiuto
senza una base legale; tutti gli effetti prodotti vanno eliminati perché costituiscono degli
illeciti.

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Lart 77 Costituzione A presto a due strumenti attraverso i quali è possibile trovare una
soluzione:
1. la legge di sanatoria degli effetti del decreto decaduto. Si tratta di una legge
riservata alle camere con cui si possono regolare i rapporti giuridici sorti sulla base
dei decreti non convertiti; ovviamente, attraverso questo strumento, è il Parlamento
a risolvere il nostro problema però vanno considerati due aspetti
a. il Parlamento, quando decida di non convertire il decreto legge non è affatto
tenuto ad approvare la legge di sanatoria
b. non è una soluzione tecnicamente praticabile sempre e comunque. Per
esempio se decade il decreto che ha introdotto una nuova imposta il
Parlamentopotrà regolare i modi della restituzione dell'indebito ma non potrà
sanare, nel senso che è chi ha pagato ha pagato e non può chiedere alcuna
restituzione; il Parlamento può Appunto regolare i rapporti giuridici sorti ma
nel rispetto dei Principi costituzionali e in particolare del principio di
eguaglianza.

2. L'altro strumento è individuabile nell' articolo 77 comma 2” il governo adotta, so


provvedimenti provvisori” si tratta di responsabilità non solo politica ma anche di
responsabilità giuridica nei suoi vari tipi:
a. responsabilità penale: i ministri rispondono singolarmente degli eventuali
reati commessi con l'emanazione del decreto legge.
b. responsabilità civile: i ministri rispondono solitamente degli eventuali danni
prodotti ai terzi
c. responsabilità amministrativo-contabile: i che hanno espresso voto
favorevole al Decreto Legge rispondono solitamente degli eventuali danni
prodotti allo Stato.

Altri atti con forza di legge


A. Decreti emanati dal governo in caso di guerra Che dispone che le camere deliberano
lo stato di guerra e conferiscono al governo i poteri necessari
B. decreti legislativi di attuazione degli Statuti speciali che prevedono che alla
attuazione dello Statuto e trasferimento delle funzioni degli uffici e del personale dallo
stato alla Regione stessa si provveda con un particolare tipo di atto si tratta di un
decreto legislativo emanato dal Presidente della Repubblica
C. il referendum abrogativo è la richiesta fatta al corpo elettorale di esprimersi
direttamente su una determinata questione, esso è dunque uno strumento di
democrazia diretta

le fonti secondarie: i regolmenti


con il termine regolamento Si designano atti normativi difficilmente riconducibili a tipologia
unitarie. regolamenti sono emanati da un'infinità di organismi pubblici e privati. In alcuni casi
però il termine regolamento designati tipici, fonti dell'ordinamento giuridico generale; Questo
è il caso dei ​regolamenti amministrativi​.
Tradizione Definizione dei regolamenti amministrativi come atti sostanzialmente legislativi
ma formalmente amministrativi rispecchia ancora bene l'attuale realtà soprattutto dei
regolamenti dell'esecutivo che sono tra quelli più importanti non disciplinati direttamente

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dalla costituzione che si limita a disciplinare la formazione della legge formale degli atti ad
essa equiparati. La riforma Costituzionale ha introdotto un'importante innovazione: ha
stabilito il Principio di parallelismo tra funzioni legislative e funzioni regolamentari e sono
disciplinate dall'articolo 17 400/ 1988 Che distingue tra i regolamenti del governo e i
regolamenti di altre autorità dell'esecutivo cioè i ministri e le autorità sotto terminate al
ministro. In In secondo luogo lo stesso articolo ripete la graduazione gerarchica interno ai
regolamenti dell'esecutivo:
● regolamenti di esecuzione delle leggi che sono regolamenti che il governo Adotta
anche senza una specifica autorizzazione legislativa quando avverte la necessità di
emanare norme che assicurino l'operatività della legge, dei decreti con forza di legge
e i regolamenti UE
● regolamenti di attuazione che sono emanati per l'attuazione e l'integrazione delle
leggi e dei decreti legislativi recanti norme di principio
● regolamenti indipendenti sono emanate nelle materie in cui manchi la disciplina da
parte di leggi o di atti aventi forza di legge
● regolamenti di organizzazione sono un residuo storico risalente all'epoca
repubblicana, quando l'esecutivo avevo una riserva di competenza
sull'organizzazione dei pubblici uffici.

Le fonti dell’unione europea


La distinzione fondamentale da cui muovere è tra il diritto convenzionale e il diritto derivato.
Le Fonti del diritto convenzionale consistono nei trattati con cui l'Unione Europea è stata
istituita e successivamente modificata è sviluppata. Nei trattati sono disciplinati gli organi
dell'Unione e i loro poteri normativi: questi a normativi.
Le fonti del diritto derivato si distinguono anzitutto in atti vincolanti e non vincolanti, tra
quelli non vincolanti ci sono le raccomandazioni UE e i pareri che ogni organo dell'Unione
Europea può emanare. Sono invece pienamente normativi le fonti vincolanti. esse si
distinguono in 3 tipologie:
A. Regolamenti Ue: hanno le caratteristiche che sono tipiche, all'interno del nostro
ordinamento della legge; Hanno portata generale, Sono obbligatori in tutti i loro
elementi, è direttamente applicabile In ciascuno degli Stati membri. La diretta
applicabilità significa che non è necessario un altro dello Stato che ne ordini
l'esecuzione nell'ordinamento nazionale.
B. Direttive UE sono atti normativi che hanno come destinatario Gli stati membri e li
vincolano Per quanto riguarda il risultato da raggiungere, salva restando la
competenza degli organi Nazionale in merito alla formazione e ai mezzi
C. decisioni UE hanno caratteristiche sono tipiche nel nostro ordinamento, del
amministrativo. sono obbligatorie in tutti i loro elementi e sono direttamente
applicabili come i regolamenti Ma a differenza di questi, hanno portata particolare
cioè si rivolgono a soggetti specifici che possono essere uno Stato membro o una
determinata persona giuridica.

Le fonti regionali
Sono Fonti dell'ordinamento regionale lo statuto, la legge regionale e il regolamento
regionale:

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● Lo statuto. Tutte tutte le regioni hanno uno statuto, ma sono: proprio per questa
diversità si distinguono le regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario. Le le
regioni speciali con il loro statuto che servono a disciplinare loro poteri mentre le
regioni ordinarie sono sottoposte da una disciplina comune dettata dal titoloV della
Costituzione e in particolare dall'articolo 117 che ne definisce la potestà legislativa, le
5 regioni speciali hanno ciascuna una propria disciplina,Derogatoria rispetto a quella
comune dettata dalla costituzione. Per esse, dunque, lo così stesso,, di cui definisce
i limiti e i modi dell'esercizio. Gli gli Statuti delle regioni speciali sono adottati con
legge costituzionale. Diversa la funzione degli Statuti delle regioni ordinarie; per
essere le forme e condizioni di autonomia sono già definite dalla costituzione hanno
acquisito una funzione molto importante mentre in precedenza era la stessa
Costituzione a disciplinare i tratti fondamentali della forma di governo delle regioni
lasciandovi Statuti uno spazio normativa assai ridotto.
● Leggi regionali. La legge regionale è una legge ordinaria formale che si colloca tra le
fonti primarie parificata quindi alla legge statale il procedimento di formazione e
disciplinato in minima parte dalla costituzione in parte dalle dallo statuto e per il resto
dal regolamento interno del consiglio regionale allo stato è consentito solo di
impugnare la legge regionale successivamente alla loro pubblicazione quando sono
già in vigore senza poter esercitare un veto preventivo. Dopon la riforma del Titolo V
il nuovo articolo 117 stabilisce:
○ un elenco di materie su cui c'è potestà legislativa esclusiva dello Stato
○ un elenco di materie su cui le regioni hanno potestà legislativa concorrente
ovvero consiste che la legislazione dello Stato determina i principi
fondamentali della materia Mentre resto della disciplina compete alle regioni
○ potestà legislativa residuale delle Regioni ovvero tutte le materie non
comprese le due lenti
per comprendere come funziona il processo bisogna tenere conto di alcuni fattori ulteriori
che sono:
● gli obblighi internazionali il nuovo articolo sembra parificare la posizione delle Gis
latore regionale a quella del legislatore statale vincolante entrambi al rispetto, oltre
che degli obblighi derivanti dall'Unione Europea, anche degli obblighi internazionali;
Inoltre se è per la prima volta le regioni viene consentito di stipulare accordi con stati
e intese con enti territoriali interni ad altro stato
● Le interferenze statali nelle materie regionali. Tra tra le competenze esclusive dello
Stato, bene ve ne sono per rappresenta, spesso di Rango costituzionale. Esse
tagliano le materie di competenze regionali Chiamate appunto dalla Corte
Costituzionale materie trasversali Nel senso che le leggi statali che perseguono tali
obiettivi possono incidere anche in materia riservata alle regioni
● La sussidiarietà. l'articolo 118 introduce La sussidiarietà come criterio di
distribuzione delle funzioni amministrative
● regolamenti regionali spetta agli Statuti regionali disciplinare la titolarità e mo' di
esercizio della potestà regolamentare la riforma Costituzionale ha introdotto il
Principio di parallelismo tra funzioni legislative e funzioni regolamentari limitando la
potestà del governo di emanare regolamenti alle materie sulle quali lo stato ha
potestà legislativa esclusiva

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Cap 8
Gli atti e i provvedimenti amministrativi

Atti normativi, atti amministrativi, provvedimenti


Le fonti del diritto, e in particolare gli atti normativi pongono regole generale ed astratte. Gli
Individui e i loro comportamenti sono invece particolari e concreti. E’ compito dei soggetti
che si occupano delle applicazioni del diritto applicare le norme giuridiche, generali e
astratte, i casi specifici e concreti.
La pubblica amministrazione agisce attraverso atti amministrativi. Sono atti giuridici in
quanto comportamenti consapevoli e volontari che danno luogo a effetti giuridici. La
categoria degli atti amministrativi è molto generica; in in essa rientrano atti normativi quali i
regolamenti amministrativi dello Stato delle regioni e degli enti locali, atti di programmazione
direttive amministrative lo anche Meri atti amministrativi. Gli amministrativi che, e quindi
influiscono sulle situazioni giuridiche dei soggetti cui sono destinati, creando nuovi diritti e
doveri, si chiamano provvedimenti amministrativi. Di di regola il provvedimento
amministrativo è l'atto finale di un procedimento amministrativo che articolandosi in diverse
fasi, nelle quali Vengono prodotti diversi atti amministrativi privi di rilevanza autonoma,
pulmino appunto con il provvedimento.

Carattaeri del provvedimento


ConIl provvedimento amministrativo l'autorità amministrativa fa valere la prevalenza
dell'interesse pubblico sull'interesse dei privati. Lo può fare soltanto se la legge le conferisce
il potere e sequestro esercitato nelle forme previste dalla legge.
I provvedimenti amministrativi hanno in comune alcune caratteristiche:
➔ Unilateralità e autoritarietà. Con questi termini si indica il particolare potere che
distingue l'autorità amministrativa, che agisce unilateralmente perché non
condizionata dal consenso del destinatario, e autoritariamente per la prevalenza
dell'interesse pubblico che persegue. Non sempre il provvedimento amministrativo
produce effetti sfavorevoli le concessione edilizia o l'autorizzazione ad aprire un
negozio sono gli esempi in cui l'unitarietà è l'autorità autoritarietà si stemperano e
diventano meno percettibili.
➔ tipicità. Con questo termine si indicano le conseguenze dell' applicazione del
principio di legalità. L’ amministrazione può esercitare poteri autoritativi solo se la
legge le conferisce la competenza la legge deve precisare che tipo di provvedimento
l'amministrazione può emanare e indicare Quale interesse pubblico lo giustifichi.
➔ esecutività ed esecutorietà. Con questi termini si indica l'idoneità del provvedimento
amministrativo ad essere direttamente esecutivo senza la necessità di un preventivo
intervento del giudice (esecutività), nonché la capacità che la legge riconosce talvolta
all'amministrazione di portare direttamente in esecuzione coattiva determinati
provvedimenti (esecutorietà)

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Tipologia dei provvedimenti amministrativi


Se Classifichiamo i provvedimenti amministrativi dal punto di vista degli interessi del privato
che ne è destinatario, la grande divisione passa tra i provvedimenti favorevoli e i
provvedimenti favorevoli. La distinzione e intuitiva:
● i provvedimenti favorevoli ampliano la sfera giuridica del privato( sono perciò anche
detti provvedimenti ampliativi). Cio può accadere o attraverso la rimozione di ostacoli
che limitano l'esercizio di poteri o facoltà di cui il privato e titolare( autorizzazione)
oppure attraverso l'attribuzione di nuove posizioni giuridiche al privato( concessione).
Ci sono inoltre le ammissioni, gli esoneri, gli incentivi o le esenzioni. Il tratto
comune e che di regola l'iniziativa del procedimento che porta al provvedimento
favorevole è esercitata dal privato interessato che deve farne domanda
● I provvedimenti sfavorevoli sono quelli che incidono negativamente nella sfera
giuridica del privato, comportando la privazione totale o la limitazione parziale
dell'esercizio di un diritto. Essi possono riflettersi su i diritti fondamentali, come nel
caso degli ordini o dei divieti che l'amministrazione rivolge ai cittadini, per esempio di
un corteo che si manifesta violento, come nelle espropriazione. Possono infine
riflettersi sui diritti di credito, come nel caso delle sanzioni amministrative che fanno
sorgere in capo al soggetto privato l'obbligo di prestazioni pecuniarie o non
pecuniaria.

Discrezionalità amministrativa
L’attività Di applicazione delle leggi da parte dell'amministrazione pubblica e solo raramente
un'attività di semplice esecuzione della legge; non mancano però esempi di attività vincolata
ad esempio il cittadino che richiede che gli sia rilasciato il passaporto, l'ufficio competente
Dovrà provvedere ad una serie di riscontri relativi allo stato personale Ho la fedina penale.
Dìaltra parte, l'attività della pubblica amministrazione non è mai attività interamente libera. I
soggetti privati possono agire del tutto liberi, Salvi limiti negativi posti dalla legge ma
nell'ambito dell'esito il privato è libero di scegliere ciò che vuole di comportarsi come crede
mentre la pubblica amministrazione non lo è. Essa Infatti è vincolata dalla legge e della
legge che definisce le finalità gli obiettivi E l'interesse pubblico che deve perseguire.
Difficilmente la legge può indicare anche tutto ciò che l'amministrazione deve fare per
raggiungere il suo obiettivo: per questo in genere l'attività dell'amministrazione non è di
semplice esecuzione ma richiede delle scelte e queste scelte sono legittime se orientate
dall'interesse pubblico. Si Chiama discrezionalità amministrativa. La scelta discrezionale
può riguardare l'opportunità o meno di provvedere il momento in cui farlo, la modalità, la
misura o il contenuto del provvedimento e gli strumenti.
Il procedimento amministrativo si articola appunto attraverso pareri, nulla osta, conferenze
di servizi, in modo che l'amministrazione abbia occasione di acquisire le opinioni delle
strutture che hanno in cura gli altri specifici interessi concorrenti. L’amministrazione che
deve perciò rispettare le prescrizioni della legge, svolgendo adeguata attività istruttoria che è
appunto la fase del procedimento in cui vengono acquisiti gli elementi di fatto le informazioni
tecniche e di pareri e poi dovrà procedere alla valutazione comparativa degli interessi in
gioco, al bilanciamento. Il criterio Che presiede a questa valutazione è il principio di
proporzionalità che significa:
1. congruità del provvedimento al raggiungimento del suo fine

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2. riduzione del sacrificio richiesto agli interessi pubblici e privati da limitare a lo stretto
necessario
3. verifica che non siano disponibili strumenti meno costosi in termini di sacrificio degli
interessi pubblici e privati concorrenti

Vizi del provvedimento.DEFINIZIONI


i vizi del provvedimento amministrativo ne compromettono la validità. Le nozioni di efficacia
e di validità si applicano anche ai provvedimenti amministrativi. Il provvedimento diventa
efficace quando, a conclusione del procedimento, si sia svolta anche l'ulteriore fase di
integrazione dell'efficacia, ossia i controlli preventivi eventualmente previsti dalla legge e le
forme di comunicazione, notificazione obbligazioni prescritte.
I casi di invalidità detti anche i vizi del provvedimento amministrativo vanno distinte in due
categorie:
1. La nullità è causata da motivi tanto gravi da impedire che l’atto amministrativo
perfezioni la sua formazione. L’art 21 legge 241/1990 ha disciplinato così i casi
generali di nullità del provvedimento; la nullità colpisce l’atto:
a. per la mancanza di elementi essenziali individuati nell’oggetto dell’atto, nella
volontà del soggetto agente, nella forma essenziale
b. per difetto assoluto di attribuzione perche emesso da un soggetto sprovvisto
di autorità amministrativa o da un autorità assolutamente incompetente.
2. L’illegittimita copre l’intera area del contrasto tra l’atto e le norme vigenti che si
insersce, da un lato, tra le ipotesi gravissime o rare della nullita e dall’altro tra qullle
lievi che rientreno nella mera irregolarità, e che sono prive di conseguenza per
validità dell’atto.

Vizi del provvedimento.IPOTESI DI ILLEGITTIMITA DELL’ATTO AMMINISTRATIVO


I vizi di leggittimità degli atti amministrativi sono divisi i tre categorie:
1. incompetenza: si ha quando il provvedimento è emanato da un’amministrazione che
ha la podesta sulla materia, ma da un organo incompetente
2. violazione di legge che è il puntuale contrasto tra il provvedimento con qualsiasi
norma vigente
3. eccesso di potere che è il vizio specifico della discrezionalità amministrativa. Esso
quindi non può colpire gli atti vincolati dalla P.A. Nasce dal tentativ storico del
giudice di annulare provvedimenti amministrativi che, benchè non presentassero
puntuali contrasti con le disposizioni vigenti si manifestassero viziati nel
ragionamento e nelle valutazioni attraverso le quali si è formata la volontà dell’organo
amministrativo. Sono stati classificati in figure sintomatiche dell’eccesso di potere:
a. sviamento di potere. sviato quando un provvedimento, previsto dalla legge
per tutelare un determinato interesse, viene impiegato per un fine del tutto
diverso anche se questo fine non sia illecito ma è comunque diverso
b. travisamento dei fatti quando il provvedimento si basa su un erronea
costruzione delle circostanze
c. contradittorietà interna o evidente illogicità colpisce il provvedimento stupido,
che muove da premesse in contrasto con la decisione o di per se
inconsistenti.7

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d. vizi della motivazione quando il giudice che controlla la motivazione. Avvolte


la motivazione può essere viziata perche presenta palese contraddizioni,
incerta, insufficente

L’autotutela
a parte in un altro doc.

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Cap 12 Diritto alla salute e sistema sanitario

Diritto alla salute e le sue possibili declinazioni. Il diritto all'integrità psico-fisica e il diritto a
non essere curato
Il diritto alla salute ​come enunciato dall’art. 32 della costituzione è qualificato come
fondamentale e costituisce la premessa per l’effettivo godimento di tutti gli altri diritti in base
alla considerazione che senza avere un adeguato stato di salute nessuno può effettivamente
godere a pieno tutti i diritti o essere effettivamente libero. Una norma ampiamente dibattuta
che cambia con il progresso della scienza e l'evolversi della società odierna, muta con l’eta,
la condizione e e le attività dell’uomo. Una disposizione che da vita ad una pluralità di letture
che si integrano in un complesso sistema di garanzie.
Il diritto alla salute la natura vera e propria di libertà negativa nella sua declinazione di diritto
all’integrità psico fisica, si concretizza in questo senso la pretesa che chiunque si astenga di
alterare la natura di essa per altri peggiorando così la salute altrui. Un vero e proprio diritto
soggettivo che si si divide in:
1. Assoluto in quanto affermato senza alcuna limitazione
2. non derogabile ad interesse legittimo
3. immediatamente percettivo perché consiste ovvero che esiste un obbligo vero di
astenersi nel fare determinate azioni.
Così delineato il diritto all'integrità è il fondamento dei meccanismi risarcitori; ne consegue
che qualsiasi offesa alla salute altrui e considerata danno ingiusto, su questa scia viene
anche riconosciuto il ​danno biologico ​ma che il sistema risarcitorio però ancora non trova
una via definita.
Nell’analisi di questo diritto si può porre l’attenzione anche però sulla ​libertà di decidere se
e come intervenire sul proprio stato di salute​ trova ampio spazio nell’articolo 32 che dice
che nessuno può essere obbligato ad un certo trattamento se non per disposizione di legge”
cosi a cascata dopo aver enunciato questo art arriva il ​diritto di autodeterminazione​ nella
costituzione che troviamo nell’art 13 che apre l’elencazione di qualsiasi diritto fondamentale
per la persona.
Dopo aver inquadrato dal punto divista normativo tutte le sfaccettature del diritto
automaticamente avvengono alcune considerazioni; se ogni persona ha la piena
disponibilità sul proprio corpo e il diritto di non farsi curare si rende indispensabile ottenere
dall’interessato il ​consenso preventivo ​ che rende informato il paziente a cosa o no va
incontro scegliendo se il proseguimento della cura o meno.
Ancora nell’aprile 17 viene introdotta per la prima volta il concetto di ​destino terapeutico​.
La lettura dell’art 32 esplicita quindi il contenuto del ​diritto al consenso informato ​che
consiste nel sapere le proprie condizioni di salute e di essere informato su diagnosi,
prognosi e benefici e rischi di una determinata terapia rispetto all’altra; può essere quindi
considerata anche la volontà del rifiuto da partte del paziente che deve essere rispettata dal
medico che non ha più responsabilità civile e penale negli effetti della scelta.
Parallelamente esiste anche il ​diritto a non sapere ​ in cui ul paziente decide di non voler
sapere tutto o in parte le info per il rilascio del consenso e designa l’incarico ad un famigliare
o una persona di fiducia, potremmo avere alcuni casi:
● incapaci di intendere e di volere, prevede nel dare informazioni in modo consono alla
loro situazione in modo tale che possa scegliere
● consenso informato del minore espresso dagli esercenti della genitorialetà

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● interdetti, il consenso sia espresso da tutor


● inabilitati, esprimono il consenso autonomamente.
Il disegno di legge però si esprime anche in casi più delicati ed enuncia il principio di
terapia del dolore ​ che nel caso di grande sofferenza nei trattamenti terapeutici il medico
con il consenso del paziente può ricorrere alla sedazione palliativa profonda continua ed in
parallelo si e sviluppato anche un limite alle cure chiamato ​accanimento terapeutico
prevedendo che nei casi in cui pazienti con prognosi infausta il medico debba astenersi da
ogni ostinazione irragionevole.

Il diritto all’autodeterminazione del proprio stato di salute e i TSO


Il nostro ordinamento quindi rifiuta un ​dovere alla salute​ sono quindi da tenere illegittime
tutte le pratiche che impongono trattamenti ma sono possibili le pratiche che inducono a la
responsabilizzazione individuale verso una più capillare attività di prevenzione fin quando
però non si scontri con limiti costituzionalmente imposti tra cui motivi di ordine pubblico e di
salute pubblica.
L’art 5 del codice civile sancisce il divieto di ​atti di disposizione del proprio corpo. ma
questa norma è antecedente alla Cost​ il legislatore però è riuscito a dare un senso più
ampliativo della norma perché da un lato ha ammesso tutte le menomazioni non definitive
(donazione del sangue) e dall’altra ha ammesso tutte quelle mutilazioni non letali ma
particolarmente dannose per la sopravvivenza dell’individuo, il controllo del corpo
dell'individuo esteso anche alla morte quindi la donazione di organi post mortem.
In secondo luogo la normativa prevede la ​necessita di salvataggio ​ se il paziente non è in
grado di intendere e di volere e quando il comportamento dei genitori appare pregiudizievole
al figlio.
Il novero dei trattamenti imposti sulla gente più importante e quello del TSO, termine che fa
riferimento a tutte quelle procedure sanitarie previste dalla legge che possono praticate a
prescindere dalla sua volontà, in questa categoria rientrano i ​trattamenti coattivi ​che
impongono trattamenti in cui la persona è sottoposta con la forza rivedibili nel nostro
ordinamento con il ​ricovero coatto​ in cui il paziente si trovi in stato evidente di pericolosità
per se stesso e per gli altri, disposizioni superate dalla ​legge Basaglia ​e dalla disciplina del
TSO.

I​L diritto alla salute come presupposto di attività amministrative e prestazioni di


servizio:L’igiene pubblica
Il secondo aspetto del diritto alla salute si configura come il dovere di costruire, organizzare,
finanziare e far funzionare un sistema mirato ad assicurare ai cittadini tutte le misure e i
trattamenti sanitari di cui necessitano.
l’art 32 della Costituzione indica la repubblica come prima istituzione che si occupi appunto
di salute dando vita così:
➔ una responsabilizzazione plurale nel perseguimento degli finalità
➔ una differenziazione di apporti tra le diverse istituzioni pubbliche
➔ differenziazione in cui le istituzioni sono dovute a svolgere diversi compiti
Un'altra annotazione è relativa al significato di diritto fondamentale che serve a collocare gli
interessi connessi alla saluta ad una posizione di rilievo se si deve procedere a valutazioni
comparative con altri diritti e quindi la cura gratuita per gli indigenti diventa di fondamentale
interesse.

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In questa lettura quindi si deve intersecare la libertà individuale con il diritto alla salute in
modo tale da dare reale consistenza e ed effettività reciproca.
Gli interventi rivolti alla salute collettiva sono rubricati sotto la voce di ​igiene pubblica ​che fa
un ampissimo riferimento a tutti gli interventi che si caratterizzano per:
➔ essere estremamente relazionati e connessi con l’azione amministrativa
➔ conoscere una significativa articolazione organizzativa
➔ avere il compito di mettere in atto vere e proprie misure preventive e rimediali
➔ comprendere un'ampia gamma di poteri regolativi e amministrativi.

I​L diritto alla salute come presupposto di attività amministrative e prestazioni di servizio: La
sanità pubblica
Il diritto all’assistenza sanitaria pubblica fa riferimento ad un quadro complesso di garanzie
enunciate dall'art 32 Cost. seppur molto diverse tra loro ma accomunate dalla dicitura di
diritto fondamentale.
Se da un lato sono poche le indicazioni essenziali dettate dalla costituzione e molto viene
lasciato all’interpretazione del legislatore sul compito di organizzare i compiti che lo stato
deve assolvere, dall’altro invece si ha un'evoluzione delle pretese che crescono con
l’evoluzione della società e del mondo odierno. Se partiamo dal punto di vista
dell’amministrazione gli elementi che caratterizzano il il sistema sanitario sono:
● il fatto di consistere in un servizio pubblico indispensabile cioè di attivazione
obbligatoria assunta in mano pubblica la cui attivazione è effettuata dal legislatore e
che la cura del bene salute che pur esige una presenza di un sistema amministrativo
può adoperarsi anche del mezzo dei privati
● il dover intendere la condizione psico-fisica della persona in senso lato, il sistema è
chiamato non solo nel doversi muovere in caso di malattia ma anche muoversi in
promozione del bene salute
● curare gli indigenti e quindi una graduazione del riparto delle spese da rimettere
all’utente del servizio in relazione ale specifiche condizione di questi.

Diritto alla salute come diritto finanziariamente condizionato


Il diritto alle prestazioni sanitarie è un atra garanzia affermata dalla costituzione che però
deve tenere conto di tre ounti di vista fondamentali:
● la natura giuridica delle prestazioni
● la configurazione del servizio
● la tipologia di prestazioni
L’espressione diritto finanziariamente condizionato è intimamente connessa al modello di
servizio a cui da vita la legge 833/1978 e al Servizio Sanitario Nazionale. Essa per molto
tempo qualifica la posizione giuridica delle persone in relazione alle prestazioni sanitarie,
anche grazie alla costante opera di riflessione della Carta costituzionale in una prospettiva
che mira:
● al progressivo superamento dell’interpretazione del diritto alla salute quale diritto
sociale distinto dalla sua dimensione di libertà , nell’intento di raggiungere un
affermazione del suo valore complessivo
● alla costruzione di un sistema di tutela della salute quale bene primario oggetto di un
diritto fondamentale
● la realizzazione di un sistema di erogazione delle prestazioni sanitarie diffuso

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Questo assetto dei del SSN porta all’affermazione esplicitata dall’articolo 19 del diritto di
scelta del medico e del luogo di cura;esso non tocca l’aspetto oggettivo della prestazione ma
quello soggettivo del prestatore, questa e un esempio s come il diritto possa essere
condizionato dalla sua concretizzazione delineando così:
● limiti esterni verso le forme assistenziali diverse da quelle offerte sul SSN
● limiti interni connessi a caratteri dell’organizzazione dei servizi
In stretta connessione con i limiti elencati sono nate posizioni giuridiche individuali che
prendono forma non solo dall’aspetto organizzativo ma anche dalla tipologia di prestazione
che viene richiesta:
➔ il diritto alla prevenzione;
➔ i diritti connessi allo stato di malattia in cui sono comprese le attività di diagnosi cura
e riabilitazione del paziente.

I livelli essenziali delle prestazioni


Il testo dell’artt. 1 e 2 del dlgs 502/1992 specifica il SSN assicura livelli essenziali e uniformi
di assistenza, da determinare avendo in mente non solo i principi della dignità della persona,
del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso dell’esistenza, delle qualità delle cure e della
loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, ma anche l’economicità nell’impiego
delle risorse.
La novità comporta l’abbandono della concezione del diritto alle prestazioni sanitarie quale
“diritto finanziariamente condizionato”, per muoversi verso una più solida definizione dello
stesso quale “diritto costituzionalmente vincolato”. L’innovazione è nella previsione di
prestazioni che non devono più essere soltanto assicurate in modo uguale su tutto il
territorio nazionale ma devono altresì garantire nella loro essenzialità e cioè ad un livello
quantitativo e qualitativo minore ed innegabile quindi ad un LIVELLO ESSENZIALE DI
PRESTAZIONE.
Lo stesso articolo prevede l’individuazione di livelli essenziali ovvero di standard qualitativi e
quantitativi minimi di prestazioni dovute sa SSN a tutti gli assistiti sul territorio.
E’ ammesso che tutte le regioni si facciano carico dei livelli di erogazione degli stessi con
l’obbligo di farvi fronte con risorse proprie.

La sicurezza delle cure e la trasparenza dei dati sanitari come elementi essenziali del diritto
alla salute
Per la sua elevata esposizione sociale il SSN risente più delle altre amministrazioni; la legge
24/2017 nel rivedere le responsabilità penali dei medici introduce nel sistema sanitario
nazionale un articolato sistema per il management del rischio e la maggior sivurezza dell
cure ed allarga la portata del principio di trasparenza gli artt. 1 e 2 affermano che la
sicurezza delle cure è parte costitutiva di quel diritto che va pertanto perseguita anche
soprattutti tramite attività di prevenzione e di tutela e alla gestione del rischio. Dettate
queste norme viene così istituito L’​osservatorio​ atto a individuare le misure idonee per la
prevenzione e la gestione del rischio sanitario e la gestione delle buone pratiche per la
sicurezza delle cure e dettano così ​ le linee guida ​ che sono tutte quelle raccomandazioni
alle quali tutti gli esercenti delle professioni sanitarie devono attenersi.
L’art. 4 della legge 2017 comunque fornisce regole sulla “trasparenza dei dati”, impone in
fatti, nel rispetto delle norme di protezione dei dati personali , che tutte le prestazioni erogate
siano soggette a trasparenza. Sotto il profilo individuale deve essere fornita la

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documentazione sanitaria relativa al paziente e ogni eventuale integrazione . Da questa


forma di documentazione però si differenzia invece per la sua natura civica l’imposizione di
rendere pubblici a tutte le strutture pubbliche e private tutti i movimenti finanziari dovuti per
la gestione e la prevenzione del rischio sanitario.

L’evoluzione del sistema sanitario in Italia


La Costruzione di un organizzazione sanitaria diffusa e pubblica inizia con la legge Mariotti
affida agli Enti mutualistici gli enti ospedalieri che, vedendosi ora attribuita personalità
giuridica di diritto pubblico, vengono ricondotti al medesimo modello organizzativo; segna
definitivamente il passaggio da una concezione dell'assistenza sanitaria essenzialmente
volontaristica. La la legge da vita dunque ha un significativo decentramento istituzionale che
assegna le ragioni stesse il compito di individuare e gestire gli enti ospedalieri. Sotto il profilo
più propriamente organizzativo la legge propone Inoltre due distinzioni degli enti ospedalieri
basate rispettivamente sulla natura del plesso ospedaliero o sulla tipologia degli interventi;
nella stessa legge vengono emanati tre decreti che provvedono a disciplinare l'ordinamento
interno dei servizi ospedalieri, l'ordinamento interno dei servizi di assistenza e lo stato
giuridico del personale ospedaliero.
Infine La legge del 1978 cambia definitivamente il sistema mutualistico sanitario
evidenziando così un nuovo profilo del sistema sanitario nazionale di cui tre sono gli aspetti
rilevanti:
● Per dare concretezza all'idea di un'azione sincronica dei diversi livelli di governo, si
faccia ricorso in modo consistente al metodo della programmazione discendente,
realizzata a partire dal piano Sanitario Nazionale e poi portata ad attuazione
attraverso piani sanitari regionali
● la legge concreta poi le responsabilità finali per l'organizzazione e l'erogazione delle
prestazioni si comuni; vengono istituite le unità Sanitarie Locali quali strutture
operative comunali prima di personalità giuridica, gli organi di fatto riflettevano la
composizione del consiglio comunale mentre la specificazione delle funzioni a essi
assegnati era rinviata alla potestà legislativa regionale
● cambia il sistema di finanziamento del sistema sanitario nazionale che adesso viene
in gran parte rimesso alla fiscalità generale sì da così il via Al Fondo Sanitario
Nazionale che a sua volta viene suddiviso in fondi regionali.
Il sistema rivelò però ben presto le proprie debolezze dipendenti non solo da l'insostenibilità
di alcuni obiettivi che il legislatore si era prefissato, questo anche dalla fragilità che
caratterizzò la realizzazione di un sistema a livello locale dove la coincidenza con il sistema
politico comunale non tardo a generale sprechi e inefficienze.
Il Il vero e proprio cambiamento arriva solo all'inizio degli anni 90 cosiddetta riforma Bindi
che aveva come scopo di razionalizzare il sistema e di fatto costruire un passo in
controtendenza tendendo a ricostruire un unico schema nazionale per l'erogazione dei
servizi sanitari, Le novità più rilevanti sono la previsione di livelli essenziali di prestazione e
non solo uniformi nelle locazioni di prescrizioni sanitarie con l'effetto di mutare la concezione
stessa del diritto della Salute , Il recupero del ruolo dei comuni a cui vengono affidate
soprattutto funzioni programmatorie attraverso il loro inserimento nel processo di formazione
dei piani sanitari regionali ed infine il contestuale rafforzamento del ruolo delle regioni con
cui Viene riconosciuta la possibilità di formulare proposte per la predisposizione del Piano
sanitario nazionale.

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Gli effetti sul sistema sanitario della riforma costituzionale


Il processo di decentramento viene a conoscere il suo momento più alto è significativo con la
costituzionalizzazione del nuovo assetto dei rapporti tra stato regioni ed enti locali operato
dalla dalla riforma della parte II della Costituzione. Essa specifica quali siano le materie di
competenza esclusiva dello Stato e quali quelle in cui si ha la concorrenza di norme statali e
norme regionali lasciando tutto il resto alla competenza regionale residuale e generale. Il
testo costituzionale fa riferimento alla tutela della Salute assegnando un intervento
legislativo concorrente in una relazione che assegna alle regioni la potestà legislativa saldo
che è per la determinazione dei principi fondamentali riservata alla legislazione speciale.
Si passa da un ritagliare lo spazio all'intervento delle leggi regionali ad un contenimento vero
e proprio verso le regioni stesse, A questo proposito come il limite viene inserito è quello
della Riserva in capo allo stato della determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni
concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale
competenza cosiddetta trasversale, competenza cosiddetta trasversale che cioè non
consiste in un ambito oggettivo specifico, ma riprodurre i propri effetti su tutte le materie.
Altro Aspetto rilevante della riforma è quello relativo alla locazione della potestà
amministrativa; si arriva un modello basato sul principio di sussidiarietà, sulla tendenziale
attribuzione delle funzioni e dei compiti al livello più vicino possibile cittadini Salvo che per
assicurare l'esercizio sanitario siano conferite a province città metropolitane regioni è stato.
Il principio di sussidiarietà non deve essere visto come principio base ma come linea guida
per la redazione delle future leggi, lo stato ha il ruolo di garantire dei tratti di Universalità,
uguaglianza, globalità del sistema, che si traduce in un complesso di competenze mirate ad
assicurare uniformità equità e qualità nell’erogazione di prestazioni. Istituite quindi i LEA e
poi le commissioni nazionale per l’aggiornamento dei LEA che ha il compito di monitorare il
livello di attuazione dei LEA di intervenire in mancanza, incompleta o scorretta con la loro
erogazione ed esecuzione. Spetta allo Stato provvedere alla trasparenza del sistema con lo
strumento NSIS, deve redigere un documento dello stato sanitario nazionale RSSP ed
infine redigere il piano sanitario nazionale.

Gli interventi normativi più recenti e la politica di contenimento della spesa sanitaria
in base alle disposizioni della legge delega 42/2009 Sì dal avvio ad una serie di interventi
che Mirano a dare nuova sistemazione ai rapporti tra stato e regione in relazione e
all'erogazione dei livelli essenziali di assistenza.
si pone come centrale l'introduzione dell'idea di standard quale criterio di riferimento
ottimale.Si inizia così a discutere del fabbisogno Nazionale standard, e cioè il livello,
Stabilito dalla vigente normativa, del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale al quale
ordinariamente concorre lo Stato, il quale deve essere determinato sia in modo tale da
assicurare la compatibilità con i vincoli di finanza pubblica e gli obblighi assunti dall'Italia in
sede comunitaria, sia in coerenza con il fabbisogno derivante della determinazione dei livelli
essenziali di assistenza erogati in condizioni di efficacia e appropriatezza.
Ne risulta un sistema che da una parte lascia autonomia di entrata alle regioni e dall'altra
visto in modo rigido la loro possibilità di spesa, Ora vincolata a livello di costi standard.
In ambito farmaceutico, vengo disposizione delle strutture sanitarie dei farmaci innovativi e
riconosciuti dalla Agenzia del farmaco; Inoltre si dispone L'aggiornamento del prontuario
farmaceutico nazionale per eliminare farmacia obsoleti e la sperimentazione da parte delle

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regioni di nuove modalità di confezionamento dei farmaci per ridurre al minimo gli sprechi di
prodotti e meccanismi impropri di prescrizione facilitando la personalizzazione del
confezionamento stesso.

Le strutture della sanità l’amministrazione centrale


A livello statale tutte l’organizzazione della materia e attribuita al Ministero della Salute che
ha le funzioni in materia di tutela della salute umana, di coordinamentnto del sistema
sanitario nazionale, di concreto con il ministero dell’economia e delle finanze per tutte le
attività di carattere finanziario; oltre all’indirizzo politico svolge anche l’attività amministrativa,
tutte le decisioni sono prese con intesa con la conferenza stato regione e con la conferenza
unificata.
A fianco dei dipartimenti opera un ufficio generale delle risorse delle organizzazione e del
bilancio; ha un articolazione periferica che si distribuisce su tutto il territorio che in relazione
alle loro specifiche competenze svolgono attività dicontrollo e offrono servizi agli utenti.
si avvale di alcune strutture di grande rilievo:
● Il consiglio superiore di sanità
● il comando dei carabinieri per la tutela della salute
● l’organismo indipendente di valutazione della performance
● una lunga lista di commissioni e comitati operanti presso il ministero della salute che
hanno la funzione di istruttorie,consultive e propositive tra tutti la più importante è il
comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza
● tre enti strumentali che sono:
○ Istituto superiore di sanita
○ Agenzia italiana del farmaco
○ Agenzia per i servizi sanitari regionali

Le aziende del sistema sanitario


Le aziende sanitarie vengono definite come strutture dotate di personalità giuridica pubblica
e allo stesso tempo di autonomia imprenditoriale attraverso le quali la regione assicura i
livelli assistenziali essenziali.
La disciplina della loro organizzazione e del loro funzionamento sono rimesse ad un atto
aziendale di diritto privato, che deve essere approvato nei rispetti dei principi e criteri stabiliti
dalla legge regionale.
Sono tenute a informare la propria attività “a criteri di efficacia efficenza ed economicita e al
rispetto dei vincoli di bilncio.
Riassunta nel riconoscimento di autonomia imprenditoriale articolata sotto determinati
aspetti:
➔ Organizzativo, a fronte di organi previsti dalla legge il vertice dell'ente può
determinare il livello di articolazione territoriale e strutturale della gestione e definire
le rispettive competenze
➔ amministrativo in base alla natura pubblicistica delle aziende nell'adozione di
provvedimenti amministrativi
➔ patrimoniale e contabile, in ragione del quale si conferisce dell'azienda la capacità
giuridica di disporre dell'insieme dei propri beni e di poter organizzare gestire la
propria contabilità

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➔ tecnico inteso come il riconoscimento della più piena capacità di autodeterminazione


tecnica professionale
Per quanto riguarda invece le aziende ospedaliere ci sono molte similitudini con le asl,
Entrambe sono strutture tramite le quali la regione garantisce i livelli essenziali di assistenza;
hanno la stessa natura giuridica e gli stessi organi sono assicurate loro uguali dimensioni di
autonomia. Possiamo evidenziare che le ASL rappresentano la formula organizzativa
necessaria della sanità sul territorio mentre le Aziende Ospedaliere sono enti eventuali la cui
istituzione in presenza di determinati requisiti è rimessa a un processo che coinvolge la
regione ed il governo. Ogni ASL ha un territorio di riferimento rispetto al quale articolo la
propria offerta di attività sanitarie e socio-sanitarie in distretti, l'organizzazione di questi
distretti è regolata dalle regioni in modo da garantire:
● l'assistenza primaria attraverso il necessario coordinamento e l'approccio
multidisciplinare in ambulatorio e a domicilio
● il coordinamento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta con le
strutture operative a gestione diretta
● le erogazioni delle prestazioni sanitarie a rilevanza sociale
In ogni caso la norma precisa cosa il distretto è tenuto a garantire:
➔ Assistenza specialistica ambulatoriale
➔ attività o servizi per la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze
➔ attività o servizi consultoriali
➔ attività o servizi rivolti a disabili ed anziani
➔ attività o servizi di assistenza domiciliare
➔ attività o servizi per le patologie di HIV
Lo svolgimento di queste attività avviene in base al programma delle attività territoriali.
Gli ospedali che non vengono costituiti in azienda ospedaliere rimangono normali presidi
ospedalieri dell'ASL, ogni presidio ospedaliero:
● gode di autonomia economica finanziaria
● e posto sotto la responsabilità di un dirigente medico come responsabile delle
funzioni igienico organizzative

L’atto aziendale
Se le ASL e Ao differiscono per alcuni aspetti, ritrovano omogeneità nella disciplina della
loro struttura. Entrambe costano di un'organizzazione per dipartimenti, che che la legge
indica come modello ordinario di gestione operativa, moduli per le articolazioni interna delle
funzioni e dei servizi, in tali privi di personalità giuridica, e in cui vengono ricompresi una
pluralità di organi, e uffici e attività tra loro omogenei.
Ogni dipartimento e posto sotto la responsabilità di un direttore nominato dal direttore
generale, che predispone annualmente Il piano delle attività e dell'utilizzazione delle risorse
disponibili.
Il direttore generale costituisce l'organo di vertice; adesso in realtà agisce in una struttura a
staff a cui prendono parte come prevede la legge un direttore amministrativodirettore
sanitario entrambi da lui nominati che concorrono alla formazione della sue decisioni con la
formulazione di proposte di pareri.
Sono organi dell'azienda il collegio di direzione( istituito dalla regione che concorre al
governo delle attività cliniche) il collegio sindacale( composto da 5 membri che durano in
carica tre anni la cui funzione è la verifica dell' amministrazione dell'azienda sotto il profilo

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economico è la vigilanza sull'osservazione della legge) nonché inoltre il consiglio dei sanitari
quale organo elettivo delle Asl presieduto dal direttore sanitario con funzioni di consulenza
tecnico sanitaria. Il direttore generale, nell'ambito del proseguimento del fine istituzionale
attribuito alla ASL e all'azienda ospedaliera, adotta l'atto aziendale, provvedimento che la
norma afferma essere di diritto privato forse è rimessa alla disciplina della Regione la
determinazione dei principi e dei criteri per la sua adozione.

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Cap 9
tutela dei diritti giudici e corte costituzionale

Giudici ordinari e giudici speciali


Il sistema giudiziario italiano si caratterizza per la contestuale presenza di più giurisdizioni:
sono istituiti i giudici ordinari amministrativi contabili tributari e militari.
I giudici ordinari amministrano la giustizia civile e penale attraverso organi giudicanti e organi
requirenti. Gli organi giudicanti civili si dividono in organi di primo grado( Giudice di Pace e
Tribunale) di secondo grado( Corte d'Appello);
Anche tra gli organi giudicanti penali mi sono organi di primo grado( il giudice di pace, il
tribunale, La corte di Assise) e organi di secondo grado( La Corte di Appello La Corte
d'Assise di appello e il tribunale delle libertà).
Gli organi requirenti sono i pubblici Ministeri che esercitano l'azione penale e agiscono nel
processo a cura di interessi pubblici. Perciò il pubblico ministero Attiva attraverso l'esercizio
dell'azione penale La giurisdizione penale per l'accertamento di eventuali reati e la
condanna dei loro autori. Inoltre agisce anche nel processo civile nei casi stabiliti dalla
legge A tutela di interessi pubblici. La differenza tra questi due campi di azioni e notevole
perché mentre il ruolo nel processo civile è interamente rimasto nella legge nel campo
penale nessuna legge può cancellare o modificare l'obbligo del Pubblico Ministero di
esercitare l'azione penale si chiama obbligo dell'azione penale Che significa Che il PM non
può scegliere discrezionalmente se avviare o meno l'azione in relazione al tipo di reato Ma è
tenuto a intraprendere la sua azione sempre e comunque in presenza di una notizia criminis
dotata di un certo fondamento.
Gli uffici del PM si rinvengono presso i tribunali presso la Corte d'Appello e presso la Corte
di Cassazione dove è istituita anche la direzione nazionale antimafia che si affianca alla
direzione investigativa Antimafia istituita presso il Ministero dell'Interno con il compito di
assicurare lo svolgimento, in forma coordinata, del in investigazioni relati organizzata.
La funzione giurisdizionale di primo grado nelle controversie in cui sono i composti i soggetti
con età inferiore 18 anni esercitata dal tribunale per i minorenni.
I giudici amministrativi sono i tribunali amministrativi regionali, istituiti uno in ciascuna
regione ed eventualmente articolati intenzioni è il Consiglio di Stato. Alla giurisdizione
amministrativa è affidata la tutela giurisdizionale degli interessi legittimi, che prevede la
possibilità che siano annullati gli atti della pubblica amministrazione; al giudice spettano le
controversie in materia di diritti soggettivi mentre al giudice amministrativo quelle in materia
di interessi legittimi.
Il Consiglio di Stato oltre a poteri giurisdizionali Ha poteri consultivi che possono essere
attivati dal governo dal momento che si tratta di un organo ausiliario del governo stesso.
La Corte dei Conti opera attraverso sezioni regionali esercita La giurisdizione in tema di
responsabilità dei pubblici amministratori.
I giudici tributari esercitano La giurisdizione delle controversie fra i cittadini e
l'amministrazione finanziaria.
I giudici militari in tempo di guerra esercitano La giurisdizione se quando è stabilito dalla
legge in tempo di pace esercitano La giurisdizione solo sui reati commessi dagli
appartenenti alle forze armate.

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Principi costituzionali in tema di giurisdizione


La La Costituzione pone alcuni principi fondamentali in tema di giurisdizione. In Primo luogo,
il principio della precostituzione Del Giudice( principio del giudice naturale). E’ posto il
divieto di istituire giudici speciali, organi che sono formati fuori dall'ordinamento giudiziario,
mentre è possibile istituire sezioni specializzate presso i tribunali ordinari. Portata generale
hanno le disposizioni costituzionali che vogliono che la giustizia sia amministrata in nome del
popolo 101, che immaginano una partecipazione Popolare alla stessa giurisdizione 102.3
che impongono al giudice la sola soggezione della legge 101.1 stabilendo che è la
disciplina dell'ordinamento giudiziario si è rimessa alla competenza della legge, è sempre la
legge assicuri l'indipendenza delle giurisdizioni speciali e del p.m. 108. i provvedimenti
giurisdizionali devono essere motivati, e contro le decisioni dei giudici ordinari è ammesso
ricorso alla Corte di Cassazione, Il il più alto grado di giustizia.
La Corte di Cassazione e giudice di legittimità, competente a conoscere le so le violazioni di
legge compiuta dagli organi giurisdizionali di grado Inferiore; risolve i conflitti di competenza
insorti fra giudici ordinari i conflitti di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice speciale. Le
disposizioni dell'ordinamento giudiziario gli affidano la funzione di nomofilachia, cioè la
soluzione delle questioni interpretative più controverse, al fine di indirizzare l'attività
giurisdizionale degli organi giudicanti e requirenti. La Costituzione garantisce il diritto di
agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi e afferma che la difesa è un
diritto inviolabile in ogni Stato e grado del procedimento 24. La garanzia del Diritto di difesa
dovrebbe fondare la che il processo si caratterizza per il contraddittorio fra le parti e per
l'imparzialità e la terzietà Del Giudice. La Costituzione stabilisce che la nomina dei magistrati
debba venire per concorso. L’autonomia dell'ordine giudiziario è una garanzia destinata ad
esplicare i suoi effetti all'interno dell'ordine giudiziario stesso e fa sì che ciascun magistrato
possa determinarsi autonomamente senza ricevere alcun condizionamento da altri
magistrati appartenenti all'ordine giudiziario. L'indipendenza dell'ordine giudiziario è riferita
al potere giudiziario nel suo complesso Ma si tratta di una garanzia costituzionale destinata
ad esplicare i suoi effetti in riferimento all'esercizio concreto della funzione giurisdizionale.

Organi di garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza dei magistrati


Tutti i provvedimenti riguardanti la carriera e lo status dei magistrati ordinari sono adottati da
un organo sganciato dal governo, il Consiglio Superiore della Magistratura che è composto
da tre membri di diritto il Presidente della Repubblica che lo presiede il presidente della
Cassazione è il procuratore generale della Corte di Cassazione, da membri eletti dai
magistrati ordinari E dai cosiddetti membri laici eletti dal Parlamento in seduta comune.

La giustizia costituzionale e la corte costituzionale


Per giustizia costituzionale si intende un sistema di controllo giurisdizionale del rispetto della
Costituzione; è è la principale garanzia della rigidità della Costituzione e consente di reagire
a determinate infrazioni della Costituzione Rivolgendosi in determinati modi ad un
determinato giudice.
Il modello italiano di giustizia costituzionale è basato su un organo particolare, la costitu
Costituzionale che tra i suoi poteri, anzi il principale di essi, è illegittima voluta dal
Parlamento Massimo organo rappresentativo; Ha inoltre il compito di giudicare il

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comportamento degli organi costituzionali dello Stato, in caso di violazione delle attribuzioni
di un altro organo, e di giudicare della responsabilità penale del capo dello Stato.
La Corte Costituzionale è un organo neutro, Chiamata ad usare la Costituzione come un
testo normativo e a giudicare del suo rispetto con gli strumenti le tecniche che sono proprie
Del Giudice. La la costituzione italiana disciplina con attenzione la composizione della
Corte:
● richiede un'elevata qualificazione tecnico giuridica, professori e avvocati con 20 anni
di servizio.
● i 15 giudici sono scelti da organi diversi, per assicurare un equilibrio Nella
composizione:
○ cinque giudici sono eletti dal Parlamento in seduta comune, a scrutinio
Segreto e con maggioranza qualificata
○ cinque nominati dal Presidente della Repubblica
○ cinque nominati dalle supreme magistrature ordinarie e amministrative( 3 dai
magistrati di Cassazione è uno dei magistrati del Consiglio di Stato è l'ultimo
dalla Corte dei Conti

● durano in carica 9 anni ed è garantita l'immunità e l'inamovibilità tranne che è per


sopravvenuta incapacità fisica o civile o per gravi mancanze nell'esercizio delle loro
funzioni
Le competenze della Corte Costituzionale sono elencate dall'articolo 134 della Costituzione.
La Corte Costituzionale giudica:
➔ Sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, avente,
dello Stato e delle Regioni
➔ sui conflitti di attribuzione Tra i poteri dello stato e su quelli tra lo Stato e le regioni è
tra le regioni
➔ sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della
Costituzione
Le leggi e gli atti con forza di legge dello Stato e le leggi regionali possono essere
sottoposte alla Corte in due modi:
1. nel giudizio principale promosso Con ricorso dello Stato o dalla regione, entro 60
giorni dalla pubblicazione dell'atto impugnato. L'impugnazione deve essere decisa
dall’organo politico di vertice: il Consiglio dei Ministri per lo stato, la giunta regionale
per le regioni
2. nel giudizio incidentale, sollevato da un giudice durante un qualsiasi giudizio. La
questione di legittimità costituzionale di una legge o di un atto avente forza di legge
della Repubblica, rilevata d'ufficio o sollevata da una delle parti nel corso di un
giudizio e non ritenuta dal giudice manifestamente infondata è rimessa alla Corte
Costituzionale per la sua decisione
La corte deve decidere sulla questione così come essere viene prospettata; può dichiararla
inammissibile ad esempio perché manca la rilevanza o è palesemente infondata o decidere
nel merito con una sentenza di rigetto o una di accoglimento:
A. La sentenza di rigetto dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale;
qualsiasi altro giudice può sollevare in seguito la stessa questione ma non il giudice
che l'ha già sollevata, adesso dovrà chiudere il processo applicando la legge ho
impugnare di nuovo ma per motivi diversi.

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B. la sentenza di accoglimento dichiara la illegittimità costituzionale a cui consegue


l'annullamento quella disposizione non potrà più essere applicata anche se i rapporti
giuridici precedenti alla sua emanazione ovvero a quegli ancora aperti

con l'espressione giustizia politica si intendono le funzioni che la Corte Costituzionale


esercita quando giudica sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica. L’art
134 Costituzione prevede che la corte possa essere attivata per giudicare dei reati di alto
tradimento e di attentato alla Costituzione. In questo caso è messo in stato d'accusa dal
Parlamento in seduta comune a maggioranza assoluta dei suoi membri e giudicato dalla
Corte in composizione integrata da 16 membri tratti a sorte da un elenco di cittadini aventi i
requisiti per l'eleggibilità a Senatore che il parlamento compila ogni 9 anni.

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Cap 10
Diritti costituzionali
Una delle componenti essenziali presenti in tutte le costituzioni moderne e la disciplina dei
diritti e delle libertà è necessario Tuttavia introdurre alcune annotazioni:
➔ Si parla generalmente di ​situazioni giuridiche soggettive​ per indicare sia le le
posizioni giuridiche attive o di vantaggio quale libertà e diritti che le posizioni
giuridiche passive o di svantaggio quali i doveri e gli obblighi
◆ Il termine​ Libertà​ sottolinea l'aspetto negativo di non costrizione
◆ il termine ​diritto​ privilegia l'aspetto positivo di pretesa
E’ quindi ovvio che si parla prevalentemente di libertà Con riferimento alle
rivendicazioni, tutte rivolte a respingere lo stato fuori dalle scelte individuali quindi​ Libertà
negative​; e pure ovvio che si Parli di diritti Con riferimento alle rivendicazioni sociali più
recenti, quelle stesse che si ispirano al principio di eguaglianza sostanziale e si esprimono
nella richiesta di servizi sociali ausili per gli strati più deboli della popolazione e quindi di
diritti positivi.
Chi è considerato poi un secondo aspetto su cui spesso si accumulano gli equivoci il
problema dell'intervento dell'autorità pubblica. La la convinzione assai diffusa è che mentre
per le libertà ciò che si chiede allo stato essenzialmente l'astensione da qualsiasi intervento,
è che non, Mentre per i diritti invece si è indispensabile l'intervento pubblico e quindi essi
siano costosi questa convinzione è priva di fondamento. Se prendiamo le libertà personali la
libertà di domicilio è la proprietà privata vediamo che esse chiedono incendi interventi e costi
pubblici e quindi tutte le libertà e tutti i diritti hanno bisogno di un organizzazione pubblica e
dunque Sono costosi; In fin dei conti è sempre una questione di scelta tra politiche pubbliche
decidere se rafforzare le garanzie e i costi delle libertà o quelle dei diritti.Sono sono gli
organi pubblici a dover decidere come impiegare le risorse finanziarie.
➔ Un'altra distinzione comune e quella tra i ​diritti assoluti e diritti relativi​.​ assoluti
non vuol dire illimitati Ma che si possono far valere nei confronti di tutti; essi possono
essere i diritti alla persona ho i diritti reali Ma che hanno comunque per contenuto
una libertà il cui esercizio non richiede prestazione da parte di terzi se non
l'astensione. ​Relativi ​ sono i diritti che possono essere fatti valere solo nei confronti
di soggetti determinati ai quali si chiede una prestazione il diritto che i minori vantano
nei confronti dei genitori al mantenimento e l'educazione può essere un esempio o
tutti i Diritti Sociali che si possono vantare nei confronti dello Stato.
tutti questi diritti hanno bisogno di una disciplina normativa: anche quelli assoluti
necessitano di regole che fissino i modi con cui essi possono essere limitati è il punto
di equilibrio tra l'interesse di chi li vanta e gli altri soggetti. Per cui non è affatto detto
che la legge non possa far dipendere anche il godimento di determinati diritti assoluti
da prestazione di altri soggetti: Bass alle( concessione a cui è sottoposto lo
sfruttamento edilizio della proprietà Fondiaria)
D’altra parte anche i diritti relativi hanno un riflesso negativo che opera nei confronti
di tutti il mio diritto alla salute che si incarna in una pretesa alle prestazioni sanitarie
dello Stato.
➔ La Distinzione tra diritti individuali e diritti funzionali. I diritti individuali sono attribuiti
alla persona per un suo vantaggio personale e per le finalità che il singolo è libero di
scegliere ed apprezzare; i diritti funzionali sono attribuiti al singolo per il

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proseguimento di finalità predeterminate a vantaggio della comunità e non


liberamente scelte dell'individuo.
tutti i diritti individuali o funzionali Subiscono la concorrenza di altri diritti o interessi
con cui devono conciliarsi: il bilanciamento degli interessi e la regola delle
applicazioni di ogni diritto di come si fissa il limite negativo; La Corte Costituzionale
valuta il bilanciamento tra le opposte esigenze.
➔ La distinzione tra diritti soggettivi e interessi legittimi può avere rilievo A proposito dei
diritti fondamentali: non nel senso che i diritti fondamentali possono essere
classificati né gli uni ne gli altri, ma nel senso che in certe situazioni alcuni diritti
soggettivi possono degradare ad interesse legittimo. Ad esempio la libertà di
riunione in un luogo pubblico che è un diritto assoluto sancito dalla costituzione può
essere degradata ad interesse legittimo quando per comprovati motivi di sicurezza o
incolumità pubblica in queste ore la vieti: ai promotori resta la possibilità di impugnare
il divieto davanti al giudice amministrativo difendendo un interesse legittimo alla
regolarità del provvedimento
➔ Grazie suddivisioni vengono usualmente adoperate per distinguere i diritti in diverse
categorie in base al loro contenuto è una classificazione di comodo che distingue le
libertà che tutelano l'individuo Quelle che tutelano le formazioni sociali quelli che
tutelano l'economia ho i diritti politici.

Strumenti di tutela

I Congegni di protezione dei diritti e delle libertà sono diversi e diversi sono i piani in cui
operano. I principali sono:
1. la riserva di legge​; alla alla legge è riservata la materia dei casi modi in cui
le libertà possono essere limitate
2. la riserva di giurisdizione​; con ogni provvedimento restrittivo alla libertà
individuali e ad una previa autorizzazione da parte del giudice; meccanismo
che spesso rafforza la riserva di legge
3. la tutela giurisdizionale​; tutti possono agire in giudizio per la tutela dei
propri diritti e interessi legittimi
4. ​la responsabilità del funzionario​; Articolo 28 della Costituzione stabilisce il
principio della responsabilità diretta dei funzionari e dei dipendenti pubblici
per gli atti compiuti in violazione dei diritti
5. il sindacato di legittimità costituzionale​; la Costituzionale e chiama che è
la legislazione ordinaria, che hai di Costituzione, non scavalchi e comprima le
garanzie sino ad annullarle.

Il principio di eguaglianza
L'articolo 3 enuncia il principio di eguaglianza e ne dà una formulazione complessa; nel
primo comma Esso esprime il principio di eguaglianza formale mentre nel secondo comma
esprime il principio di eguaglianza sostanziale.
A. La formulazione tradizionale del principio di​ eguaglianza formale​ prescrive che si
devono trattare in modo uguale situazioni uguali in modo diverso situazioni diverse.
Questo principio si dice formale perché enunciato come una formula astratta che
nulla ci dice delle situazioni di cui si sta trattando e nulla ci dice sulla disciplina di cui

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si discute. Questa precisazione si rivolge essenzialmente registratore cui il comma 1


dieta di creare privilegi o discriminazioni ingiustificate; siccome il diritto si occupa
degli uomini e dei loro comportamenti, e gli uomini sono per natura diversi e diverse
Sono le situazioni che essi creano, è si creano tra l'eguaglianza o diseguaglianza
assoluta Ma semplice somiglianza o dissomiglianza per cui il giudizio di eguaglianza
formale non è affatto un giudizio formale ma rinvia a valutazioni circa la significatività
delle differenze e delle somiglianze tra le situazioni ossia la loro giustificabilità.
B. il nucleo forte del principio di eguaglianza​ vieta distinzione di sesso di razza di
lingua di religione di opinione di condizioni personali e sociali. Non le vieta in modo
assoluto perché nessuno dubiterà ebbe della legittimità di una legislazione che
favorisce l'occupazione e l'imprenditoria femminile oppure incentivare il lavoro
giovanile in alcune aree economicamente depresse questo sta a significare come il
nucleo forte non comporta un divieto assoluto a legislatore di introdurre
differenziazione basate sui fattori indicati ma vieta di farne il motivo di una
discriminazione nel godimento dei diritti e delle libertà mentre è concessa una
legislazione positiva o premiale se è nella misura in cui sia necessaria.
C. il principio di eguaglianza sostanziale​. esattamente a rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale che impediscono l'eguale godimento dei diritti e delle
libertà mentre il principio di eguaglianza formale sembra promettere leggi più generali
e astratte possibili quello sostanziale sembra voler È l'esatto opposto cioè le leggi
tendono a provvedere alle singole situazioni di svantaggio
in due i principi di eguaglianza si limitano e si completano a vicenda quello
sostanziale impedisce l'accesso di rigore dell'eguaglianza formale mentre quello
formale impedisce alle azioni positive di diventare Allora volta fonte di ingiustizia
dando luogo a casi di​ discriminazione all'incontrario​.

Cittadini e stranieri
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge In conformità delle norme e dei
trattati internazionali. Lart 2 cost. Sancisce il riconoscimento dei diritti inviolabili dell'uomo;
questo articolo si ricollega hai diritti che gli articoli 13 definiscono specificamente come
inviolabili, Con la conseguenza che essi appartengono al duomo inteso come essere libero,
senza quindi discriminazioni a danno degli stranieri. LA Costituzione attribuisce Il principio
per cui la garanzia dei diritti inviolabili si estende allo straniero Anche laddove la
Costituzione gli attribuisce solo i cittadini ma occorrono due precisazioni:
1. l'estensione opera nei confronti dei soli diritti definibili inviolabili sulla base della
Costituzione. Per gli altri diritti, continua ad avere applicazione la regola fissata
dall'articolo 16 delle preleggi che ammette Lo straniero a godere dei diritti civili
attribuiti al cittadino a condizione di reciprocità: Quindi bisognerà dimostrare che la
legislazione del paese da cui lo straniero proviene riconosce lo stesso diritto ai
cittadini italiani.
2. in secondo luogo, l'eguaglianza dello straniero nel godimento dei diritti inviolabili è
un principio, non una regola. Questro significa che non è vietato al legislatore di
prevedere oneri o limitazioni particolari a carico degli stranieri, purché essi siano
ragionevolmente giustificabili sulla base della loro particolare condizione di straniero.

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L’evoluzione delle nozioni costituzionali


La Corte Costituzionale ha sistematicamente respinto l'idea che le nozioni costituzionali
siano pietrificate, ossia che esse debbono essere intese nel senso cui venivano impiegati
dai Giuristi o dalle registrazioni precedenti. La la corte ha accreditato la tesi che i concetti
costituzionali evolvono così come evolve la coscienza sociale, la legislazione ordinaria, la
giù giurisprudenza. La definizione i termini giuridici e quelli costituzionali in particolare, per,
a attorno ad un nucleo duro, indiscusso, Sto, una vasta area e basta mando man mano che
si allontana dal nucleo iniziale e rispetto alla quale problemi di definizione si pongono di
continuo; le definizioni quindi non sono statiche o fissate una volta per tutte ma hanno uno
sviluppo dinamico è l'arbitro di questo sviluppo e appunto la Corte Costituzionale, che
sollecita di continuo delle questioni sempre nuove che le vengono sottoposte dai giudici.
può capitare che la corte possa ritenere una disposizione contrastante con la Costituzione
attuale e può anche capitare in un secondo momento definita compatibile Questo è il
cosiddetto fenomeno di anacronismo legislativo cui spesso la Corte si richiama per
modificare precedenti sentenze di rigetto mutando l'indirizzo interpretativo l'anacronismo può
essere causato da un mutamento dei costumi sociali dall'evoluzione scientifico-tecnologica o
dalla stessa evoluzione della legislazione ordinaria. La corte Costituzionale fa uso delle
convenzioni internazionali per aggiornare il significato delle disposizioni costituzionali Ciao
Vale in particolare per la convenzione Europea dei diritti dell'uomo Inoltre la corte ha stabilito
che tutti i trattati internazionali si pongono come limite per la registrazione ordinaria e quindi
come parametro interposto nei giudizi di legittimità sulle leggi italiani l'unica particolarità della
CEDU rispetto agli altri trattati consiste nella soggezione all'interpretazione della Corte di
Strasburgo.

Il bilanciamento dei diritti


Il Bilanciamento diritti è una tecnica impiegata in genere da tutte le corti costituzionali per
risolvere questioni di costituzionalità in cui si registri un contrasto tra diritti ho interessi
diversi. I diritti e le libertà costituzionali sono espressi come principi; essi sono un tipo di
norma giuridica che si distingue dalle regole perché sono dotati di un elevato grado di
genericità e non sono circostanziati non collidono mai non sono mai incompatibili Ma i
conflitti tra essi si verificano sistematicamente nella applicazione concreta.
In non pochi casi, è la stessa Costituzione ad indicare il nome di quali interessi il diritto
costituzionale può essere limitato; in questo modo il Costituente ha cercato di indicare il
limite oltre al quale la garanzia del diritto cessa del tutto o subisce una eccezione, ma
soprattutto ha inteso limitare la discrezionalità del legislatore ordinario o delle autorità
pubbliche nella portare restrizioni a quelle specifiche libertà.
Si possono individuare almeno tre ipotesi generali di conflitto tra interessi o diritti:
1. concorrenza tra soggetti diversi nel godimento dello stesso diritto: le risorse sono
limitate, qui c'è concorrenza. Il caso più evidente è quello delle prestazioni sociali:
del le ristrette del bilancio pubblico comportano l'esigenza di contemperare le
esigenze di tutti gli interessati.
2. concorrenza tra interessi individuali non omogenei; il conflitto sull'aborto vede
contrapposti interessi eterogenei vantati da soggetti diversi: tra l'interesse alla salute
della madre, l'interesse alla vita del nascituro E l'interesse educativo del padre
3. concorrenza interessi individuali e interessi collettivi Questa è la tipologia più ricca di
conflitti Ad esempio la sicurezza della viabilità e la tutela dei monumenti possono

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prevalere sulla libertà di espressione che può essere limitata anche il nome
dell'economia pubblica o della sicurezza del credito.
Come si vede è davvero impossibile tracciare gerarchie e precedenze tra diritti e interessi
non può basarsi su considerazioni astratte circa la maggior o minor importanza di un
interesse o dell'altro ma deve procedere con valutazioni che in parte ricordano e in parte si
sovrappongono a quelle tipiche del giudizio di ragionevolezza e in parte rievoca le figure
sintomatiche dell'eccesso di potere amministrativo.

I nuovi diritti
la tecnica del bilanciamento degli interessi consente alla corte di prendere in considerazione
anche interessi che non hanno uno specifico riconoscimento in costituzione e spesso
vengono chiamati i nuovi diritti per indicare Più che altro l'assenza di una specifica disciplina
costituzionale ad esempio ha riconosciuto il diritto all'identità sessuale il diritto alla vita alla
libertà di coscienza.
parte della dottrina ha ritenuto che questi diritti abbiano un fondamento nell'articolo 2 della
Costituzione Dov'è la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo eletta
come un catalogo aperto dei diritti, ossia come una formula in bianco che consente di
importare nel sistema dei diritti tutti quelli interessi che l'evoluzione della coscienza sociale
porta ad accreditare.
infatti, allargando il numero dei, raggiungono il risultato opposto di rendere più ristretto
l'ambito di godimento di ognuno di essi, costa ma potenzia.
La Corte Costituzionale estate in passato assai ferma a negare la Alberta dell'articolo 2
ritenendo che i diritti inviolabili di cui quella disposizione parla cumulativamente non siano
altri che è gli stessi diritti di cui gli articoli successivi trattano in modo distinto( teoria del
catalogo chiuso) questo non le ha però impedito di introdurre nel bilanciamento anche nuovi
interessi degni di considerazione.

I diritti della sfera individuale


Negli articoli 13 e 16 la Costituzione enumera i diritti legati all'individuo nella sua sfera più
intima. Negli 17:21 enumera diritti che toccano l'attività pubblica degli individui; 29 34 si
occupa della solidarietà sociale; 35-47 definiscono le cosiddette Libertà economiche ed
infine 48-51 si occupano delle libertà politica.
I Diritti legati alla sfera individuale sono a loro volta costruiti con una tecnica a spirale,Che
inizia con l'articolo 13 e contiene il bene piùFisicamente connesso all'individuo, la libertà
della persona fisica; poi è larga la tutela all'ambito spaziale immediatamente circostante
all'individuo, il domicilio; poi ancora si estende alla comunicazione tra persone e alla
circolazione. Questo crea una continuità nella tutela della sfera individuale che non ha
soluzione alcuna ed ha portato la libertà personale a saldarsi con altri diritti sanciti dalla
costituzione. E vero che l'area garantita da una libertà si salda con quella garantita dalle
altre, sicché la garanzia complessiva dei diritti Si rafforza ma l'intensità della tutela varia da
una libertà all'altra, attenuandosi man mano che ci si allontana dal nucleo fondamentale
della Libertà personale. I Limiti che incontrano queste Libertà fondamentali sono sempre
quelli legati alle esigenze individuali di tutela dei propri diritti dall'aggressione portati da altri
individui, e l'esigenza collettiva che sia assicurato l'ordine pubblico è la repressione dei
reati. La tutela e affidata alle forze di polizia: però anche esse possono oltrepassare i limiti

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è violare i nostri Beni; per cui molta attenta e la Costituzione nell'assicurare l'intervento dei
Giudici a limitare i poteri della polizia.
Una particolare rilevanza ha assunto oggi la tutela dei dati personali. Di fronte al
potenziamento delle tecnologie informatiche il problema di proteggere la sfera dell'intimità
dalla raccolta ed al trattamento dei dati che riguardano la singola persona Sia il legislatore
europeo che quello Nazionale hanno sottoposto a disciplina e controllo di ogni attività è stata
istituita una autorità garante chiamata appunto a vigilare sull'uso dei dati, ponendo sotto una
disciplina particolarmente restrittiva i cosiddetti dati sensibili.

I diritti nella sfera pubblica


I diritti che attengono alla sfera pubblica dell'individuo sono posti a tutela della Dimensione
sociale della persona. Essa si esprime in due direzioni, ovviamente fortemente collegate:
nella libertà di espressione del proprio pensiero da un lato, nella libertà di riunirsi e di
associarsi, dando luogo a quelle formazioni sociali in cui afferma l'articolo 2 dove si svolge la
personalità dell'individuo dall'altro lato. E’ chiaro che è l'iniziativa politica che in larga parte
si svolge usando le riunioni le associazioni i canali di comunicazione, ecc.Per questa
ragione, la legislazione previgente alla Costituzione, di ispirazione Fascista, era fortemente
restrittiva Per quanto riguarda l'esercizio di questi diritti: e siccome sia il codice penale che il
testo unico delle leggi di pubblica sicurezza sono rimasti in vigore, è stato compito della
Corte Costituzionale togliere uno ad uno i meccanismi normativi più repressivi, né si può dire
che l'opera sia stata definitivamente completata. La stessa Costituzione, nell'enorme Poste a
garanzia e di queste libertà, fa uso di clausole limitative the sea proteggere interessi sociali
come il buon costume.
Un problema particolare è legato alla libertà di coscienza cioè alla libertà di coltivare
profonde convinzioni interiori e di agire di conseguenza. Essa non ha un esplicito
riconoscimento in costituzione esteriori, sociali, della fede. La libertà di coscienza è la
libertà religiosa sono tutelate attraverso:
1. il divieto di discriminazione che sono vietate dal nucleo duro del principio di
eguaglianza
2. l'eguaglianza tra le confessioni religiose, i rapporti delle quali con lo Stato sono
regolati dal concordato e dalle intese con le confessioni non cattoliche
3. la libertà di culto che tutela quindi l'aspetto individuale della Libertà religiosa e tutela
anche l'aspetto istituzionale
Invece Il diritto di agire secondo coscienza e implicito in tutti i diritti di libertà e come proprio
dei diritti di libertà incontra i limiti posti dalla legge; sono i casi di obiezione di coscienza che
è il rifiuto da parte dell'individuo di compiere atti, compie reati prescritti, ma contrari alle
proprie convinzioni.

I diritti sociali
Per Diritti Sociali comunemente si intendono i diritti dei cittadini a ricevere determinate
prestazioni dagli apparati pubblici sono i diritti caratteristici dello Stato Sociale​.Sono
espressi in costituzione come programmi la cui attivazione è rinviata all'attività successiva
degli organi pubblici. Nei primi anni di applicazione della Costituzione queste disposizioni
venivano interpretate come norme programmatiche, ossia come programmi assegnati
allenatore futuro: impegnativi sul piano politico dunque, ma privi di applicabilità diretta, quindi
non giustiziabili, ossia incapaci di fondare un'azione davanti al giudice per ottenere tali

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prestazioni.Ad esempio l'articolo 4 che riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro è


considerato oggi un esemplare norma programmatica ma non ha impedito in passato e il
giudice di basare sul profilo negativo di questo diritto il divieto dei picchetti che durante gli
scioperi impediscono ai krumiri di andare a lavorare. I Diritti Sociali sono pur sempre diritti:
non sono comprimibili a piacere e godono comunque di una difesa giurisdizionale. La
Costituzione non predispone particolari strumenti di tutela per i Diritti Sociali: i riferimenti alla
legge, alla Repubblica o allo stato sono sostanzialmente equivalenti e stanno a significare
che i compiti che la Costituzione attribuisce al governo gravano sugli apparati pubblici ed
attraverso la legislazione ordinaria Che quest'ultimi diritti Vengono organizzati in prestazione
e servizi. I contenziosi che si generano in relazione ai Diritti Sociali e perlopiù Teso
all'allargamento della prestazione e quindi spesa pubblica.

I servizi sociali
lo strumento con cui i Diritti Sociali sono resi in concreti è costruito dalla rete dei servizi
sociali.Si tratta di un complesso di servizi, di cui alcuni sono riservati ai soli lavoratori e loro
famiglia, familiari altri all'intera comunità. I principali meccanismi attraverso cui si svolge la
protezione della sicurezza sociale sono i seguenti:
➔ La previdenza sociale; l'articolo 38 è uno dei pilastri dello Stato Sociale e della rete
di sicurezza sociale che esso intende predisporre riconoscendo i diritti all'assistenza,
alla previdenza, alla salute, e all'istruzione.L’obbiettivo e di garantire condizioni
adeguate di vita ai cittadini che versano in condizioni di debolezza economica o di
disagio sociale.
L’art 38 ha un doppio obiettivo: da un lato tutela gli inabili al lavoro e indigenti
garantendo loro il mantenimento e l'assistenza sociale; dall'altro Tutela i lavoratori,
assicurando loro mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio,
malattia, invalidità, disoccupazione involontaria. Ciò a fronte di una contribuzione
obbligatoria da parte del lavoratore lungo tutto l'arco della vita lavorativa è
proporzionata alla retribuzione percepita; si tratta Dunque di un'assicurazione
obbligatoria che fa capo ad alcuni enti pubblici di cui l'INPS.
I diritti previdenziali dei Lavoratori sono garantiti da un principio di automaticità delle
prestazioni obbligatorie, In modo tale da metterli al riparo da eventuali dimenticanze
da parte del datore di lavoro che non abbia versato i contributi obbligatori.
Il sistema previdenziale è caratterizzato da un rapporto di reciprocità tra prestazione
lavorativa e trattamento pensionistico: ma è un rapporto non definito dalla
costituzione, che lascia aperta la scelta è tra un sistema tipo mutualistico( dominato
da una stretta proporzionalità tra i contributi versati e provvidenze erogate a titolo di
pensione) e un sistema solidaristico( le provvidenze erogate al lavoratore sono
rapportate ai bisogni) .
Il Complesso delle principali prestazioni previdenziali è così riassumibile:
1. assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali: è un
assicurazione obbligatoria, la cui gestione è affidata al l'INAIL
2. assicurazione contro l'invalidità, intesa come malattia che limita in modo
permanente le capacità professionali del lavoratore e che dà diritto o ad un
assegno o ad una pensione
3. pensione di vecchiaia: essere corrisposta ai lavoratori che abbiano raggiunto
l'età oltre al quale il legislatore ritiene cessata la capacità lavorativa

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4. pensione di anzianità: ne ha diritto il lavoratore che pur non avendo raggiunto


l'età pensionabile ha maturato una anzianità di lavoro e di contribuzione
stabiliti dal legislatore
5. indennità per la disoccupazione involontaria.
➔ L'assistenza sanitaria che è il diritto alla salute
➔ L’ assistenza sociale. L’art 38 ha ispirato un sistema assistenziale complesso.

Il diritto all’istruzione Libertà della scuola


L'articolo 34 pone due principi: il principio di eguaglianza nell'accesso alla scuola è il diritto
all'istruzione. La scuola è aperta a tutti è una specificazione dell'eguaglianza formale perché
garantisce l'accesso a qualsiasi grado dell'Istruzione scolastica a tutti senza distinzione.
L’istruzione però è anche un dovere per ciò che riguarda la cosiddetta scuola dell'obbligo.
Vi è poi un'applicazione del principio di eguaglianza sostanziale negli impegno della
Repubblica di assicurare l'effettivo accesso all'istruzione; da qui discendono sia il principio
di gratuita dell'Istruzione obbligatoria e sia il sistema del diritto allo studio che è un sistema
fatto di borse di studio assegni alle famiglie ed altre provvidenze. Gli stessi principi valgono
anche per l'istruzione universitaria sono organizzati attraverso apposite aziende regionali
che agiscono sulla base di indicazione, definite dal governo, dei livelli essenziali alle
prestazioni da erogare.
L’art 33 tutela quella particolare forma di espressione del pensiero che è l'insegnamento; i
Commi successivi regolano la libertà della scuola fondata sul principio del pluralismo
scolastico. Accanto alla scuola pubblica è sancita la libertà delle scuole private: a questa è
garantita la parità Quanto ai titoli rilasciati ma anche alla libertà idrogeologica; le scuole
private possono essere delle organizzazioni di tendenza ispirate ad un programma
educativo di teologico o Confessionale preciso con il solo limite del buon costume; queste
scuole devono però vivere senza oneri per lo stato.
Il Problema che il legislatore si pone oggi è quello dei finanziamenti per le scuole pubbliche
e private, se è per la costituzione le scuole private devono vivere senza oneri per lo stato
quest'ultimo non può finanziarle però grazie alla libertà di scelta e di Libero Pensiero I
genitori dei ragazzi devono avere la possibilità di scegliere quale sia la scuola più adatto, in
molte regioni sono stati istituiti dei buoni scuola che consentono alle famiglie di scegliere se
impiegarlo nella scuola pubblica o nelle scuole private, questa materia è disciplinata dalla
legge62/2000 che istituisce il sistema Nazionale distruzione costituito dalle scuole statali
scuole paritarie private e degli enti locali.
AlleScuole paritarie che sono abilitate a rilasciare titoli di studio aventi valore legale che a
partire dalla scuola per l'infanzia corrispondono agli ordinamenti generali dell l'istruzione è
assicurata la piena libertà Per quanto concerne l'orientamento culturale l'indirizzo
pedagogico-didattico però devono corrispondere ad una serie di requisiti specifici:
● l'insegnamento sia improntato ai Principi di libertà stabiliti dalla costituzione
● l'iscrizione a scuola si è aperta a tutti gli studenti
● le attività extracurriculari che presuppongono esigono l'adesione ad una determinata
ideologia o confessione religiosa non siano obbligatorie
● che l'istituzione funzionamento siano improntati alla partecipazione democratica
● che il personale docente sia fornito del titolo di abilitazione

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Cap 11
Origini e sviluppo dei sistemi di welfare, basi costituzionali e definizione della materia

Il fondamento dello Stato democratico sociale in Italia


Il Riferimento essenziale della nostra carta fondamentale è quello dedicato al principio di
uguaglianza, il quale nei suoi due commi illustra perfettamente il passaggio dal concetto
tipicamente liberale,fondato sull'idea del contrasto alla discriminazione, a quello
propriamente sociale.
Secondo questa impostazione, lo Stato promuove la sintesi dei principi di libertà e di
eguaglianza, assumendo un ruolo di arbitro nella ripartizione dei benefici e dei sacrifici e
vigilando per garantire uno svolgimento equilibrato è corretto delle relazioni sociali ed
economiche, secondo quello che è il mutare di condizioni della sensibilità e degli
orientamenti.
In seno alla categoria generale dei Diritti Sociali, prende corpo la distinzione tra:
● Libertà socialmente rilevanti, Libertà in negativo che si manifestano e realizzano in
spazi sociali: pur proprie della persona in quanto tale, si dispiegano pienamente e
diventano visibili solo al momento in cui questa si venga a porre in un contesto più
ampio come la famiglia, il luogo di studio o di lavoro o quando agisca in seno alla
società
● Diritti Sociali a prestazione, vere e proprie pretese di prestazioni che vanno a
configurarsi diversamente in relazione alla natura e alla tipologia dei servizi che sono
stati predisposti per la soddisfazione dei diversi bisogni. Se osservati dal punto di
vista del cittadino si manifestano come posizioni giuridiche di vantaggio ma di natura
variabile; se osservate dal punto di vista delle istituzioni pubbliche, gli stessi diritti ci
appaiono come le linee guida essenziali rivolte alla isolatore per la costruzione dei
servizi alla persona

La famiglia
I diritti relativi all'ambito familiare, inteso come primo fondamentale spazio di realizzazione
della persona:
➔ I diritti relativi e al matrimonio e alla vita coniugale
➔ i diritti relativi alla genitorialità, quindi il diritto alla procreazione, tutela della
maternità e la disciplina relativa alla ricerca della paternità
➔ i diritti della condizione filiale che consistono Innanzitutto nel diritto al momento è al
educazione da parte dei genitori
La scelta dei nostri costituenti è stata quella di intervenire soprattutto attraverso
l'affermazione di prerogative individuali che escludono ogni forma di intervento dei pubblici
poteri. In senso parzialmente diverso muove soltanto il contenuto dell'articolo 31 che
introduce la previsione ampia e quindi in gran parte indeterminata di un impiego della
Repubblica:
● agevolare la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi
● proteggere l'infanzia e la gioventù e la maturità

La scuola
per ciò che concerne la scuola, le disposizioni costituzionali si concentrano In sole due
disposizioni, pur fittissime di prescrizioni gli articoli 33 e 34.

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In Essi troviamo la libertà di ricerca e di insegnamento dei docenti, la libertà del discente di
esprimere le proprie opinioni, il il diritto allo studio che comprende il diritto universale di
accesso all'istruzione scolastica espresso nella formula che impone al sistema di essere
aperto a tutti, il diritto a scegliere la scuola è il diritto o l'obbligo all'istruzione inferiore
garantita che si riferisce primi 8 anni del percorso scolastico.
Le ricadute sotto il profilo più propriamente amministrativo di queste ultime norme sono
evidenti; nel complesso si prefigurano Quindi come prescrizioni a carico della Repubblica
numerosi indicazioni per la disciplina del sistema di istruzione e precisamente:
➔ Il dovere di istruire e gestire scuole pubbliche
➔ l'organizzazione di questo sistema basata sul libero accesso per i cittadini e non
➔ il carattere plurale del sistema scolastico
➔ la strutturazione degli studi in cicli successivi, di cui i primi non devono prevedere
spese per l'iscrizione la frequenza
➔ l'orientamento a favorire con previdenza economiche la continuazione degli Studi
degli allievi migliori
➔ l'obbligo di prevedere un esame di stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di
scuole

Il lavoro
Il tema del lavoro è affermato dalla costituzione, fin dalla prima riga, come l'elemento sul
quale si fonda la nostra Repubblica. L’art 4 si afferma il diritto al lavoro, non come
attribuzione a ciascuno del diritto di ottenere una specifica occupazione, quando piuttosto
come affermazione della Libertà di scelta della attività professionale. Il comma 2 del
medesimo articolo impone a tutti il dovere di svolgere un'attività o una funzione che richiede
a ogni cittadino di impegnarsi, a attraverso il lavoro che ha scelto, in quella realizzazione di
se stessi che è anche Progresso di tutti. Resta sullo sfondo di entrambe le prospettive il
disegno del ruolo che in materia viene riconosciuto alle istituzioni pubbliche.
La Costituzione, affermando la libertà/ dovere per ogni cittadino di scegliere e svolgere un
lavoro, di fatto riconosce e mantiene per questo ambito la struttura di mercato, di poi
rispetta le dinamiche dell'offerta e della domanda, riservandosi però il compito di evitare le
possibili distorsioni, di tutelare i lavoratori come parti deboli della relazione contrattuale e di
operare per creare le condizioni di massima occupazione.
Nelle norme del titolo III della Parte I si dà ulteriore specificazione alla visione
costituzionale sul lavoro ponendo una serie di condizioni, priorità e limiti al libero
manifestarsi dell'Autonomia privata; e il lavoro subordinato Qui a essere preso in
considerazione. Di particolare importanza sono il diritto ad una retribuzione proporzionata
alla quantità e qualità del suo lavoro e sufficiente ad assicurare a se stessi e alla famiglia
un'esistenza libera e dignitosa, Il diritto a ferie e riposo settimanale e il diritto alla parità di
trattamento retributivo delle donne e dei minori.
Accanto a queste sono rubricate le norme che sanciscono le diverse Libertà sindacali, il il
diritto di sciopero e il diritto di collaborazione nella gestione delle aziende.
Come veri e propri diritti di prestazioni possiamo distinguere:
➔ L'impegno delle istituzioni pubbliche a curare la formazione e l'elevazione
professionale dei lavoratori

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➔ il complesso delle prestazioni destinate ad assicurare ai lavoratori mezzi adeguati


alle loro esigenze di vita in caso di infortuni, malattia, in invalidi, vecchiaia,
disoccupazione involontaria
➔ azioni mirate ad assicurare a tutti i cittadini inabili al lavoro e sprovvisti dei mezzi
necessari per vivere il diritto al mantenimento e all'assistenza sociale

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