Un ordinamento ha delle regole che impongono dei doveri e attribuiscono dei diritti. La COMUNITÀ
INTERNAZIONALE è un ordine giuridico, anche la Chiesa e perfino le organizzazioni mafiose. Noi
ci occupiamo dell’ordinamento STATALE, che è quello che prevale su tutti gli altri; è caratterizzato
dalla politicità e dalla sovranità.
Politicità: Lo Stato amministra la città (polis) per il bene della comunità, non per interessi
particolari. Nell’articolo 1 della Costituzione la fonte di legittimazione dello Stato è il popolo (è esso
che elegge gli organi statali).
Sovranità:Supremazia dello Stato sugli altri ordinamenti. Lo Stato è indipendente da altri poteri
esterni.
Il nostro popolo elegge i propri rappresentanti.
Attraverso gli organi di polizia, i tribunali e le forze dell’ordine lo Stato afferma la sua Sovranità.
Le norme giuridiche sono costituite da diritti, che possono essere: diritto oggettivo e diritti
soggettivi. I diritti sono delle posizioni giuridiche riconosciute nel diritto oggettivo. Negli stati
moderni c’è il principio di separazione dei poteri, abbiamo dunque:
- potere legislativo: potere di fare le leggi. È attribuito al Parlamento ed ai Consigli Regionali.
- potere esecutivo: potere di dare esecuzione alle leggi. È attribuito al Governo e alla Pubblica
Amministrazione.
Potere legislativo e potere esecutivo non sono troppo separati perché ad esempio il governo può
emanare degli atti amministrativi che hanno la stessa valenza di una legge; viceversa il parlamento
può emanare dei provvedimenti esecutivi.
- potere Giurisdizionale: è esercitato dai giudici ordinari (competenti in materie civili e penali) e
dai giudici speciali (che hanno competenze particolari, ad esempio giudice amministrativo). Un
organo di giudici speciali è ad esempio il TAR.
Questi tre poteri sono separati per evitare la concentrazione di potere ( ovvero il potere assoluto).
Il nostro ordinamento ha un effetto di civillo (ovvero la sentenza del giudice non ha valore
vincolane). Le norme giuridiche sono create dal potere legislativo.
FONTI PRIMARIE
Sono chiamate “atti forza di legge” e sono:
- Legge statale/regionale: Statale (La legge statale può intervenire in alcune materie (Art. 117
Costituzione). Per queste leggi c’è un disegno di legge che viene proposto da un parlamentare o
da dei cittadini (50.000 elettori).
Bicameralismo: una legge deve essere approvata sia dal Parlamento dia dalla Camera.
Procedimento lungo.
Regionale: deve essere approvata dal Consiglio Regionale. Tra le materie di legislazione
concorrente abbiamo sia la legge dello Stato sia la legge della Regione. Di competenza
esclusivamente regionale sono tutte le materie non elencate nell’art. 117.
- Decreto legislativo: emanato dal Governo. Però il Parlamento fissa dei principi direttivi a cui il
Governo si deve attenere.
- Decreto legge: Fenomeno patologico del nostro paese (se ne abusa). Teoricamente può essere
emanato solo in casi particolari quando non si possono attendere i tempi del bicameralismo. Il
Parlamento deve convertire il decreto legge in legge entro 60 giorni, se non succede esso
DECADE.
Decreto legislativo e decreto legge vengono adottati dal Governo ma c’è sempre l’intervento del
Parlamento.
- Referendum abrogativo: sono gli istituti di democrazia diretta. La richiesta di referendum
abrogativo può essere fatta da 50.000 elettori o da 5 organi regionali.
FONTI SECONDARIE
Sono i regolamenti emanati da organi che hanno il potere esecutivo (governo, ministri, regioni,
ecc). Sono subordinati ai diritti primari. Se sono in contrasto con questi ultimi vengono annullati.
Il più importante è il servizio sanitario (art. 32 Costituzione) che prevede aree gratuite per
gli indigenti.
➔ Il più importante è il servizio sanitario (art. 32 Costituzione) che prevede aree gratuite per
gli indigenti. Viene gestito dal Ministero della Salute e dai servizi sanitari regionali. Lo Stato
fissa dei livelli di prestazioni sanitarie erogate poi dalle Regioni che li erogano per mezzo
delle aziende ospedaliere e comprando dei servizi da delle strutture private.
➔ L’istruzione pubblica è anche essa gestita sia da enti pubblici sia privati.
➔ La previdenza sociale consente al cittadino di vivere nonostante problemi di salute,
disoccupazione volontaria, ecc.
➔ L’assistenza sociale prevede il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale per soggetti
non in grado di provvedervi
➔ I Servizi pubblici sono anche essi aperti anche a gestioni private
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
MINISTERI
Fulcro dell’organizzazione statale. Sono gli organi dello Stato. Hanno una certa autonomia e dei
fondi propri. Sono organizzati da un ordine che stabilisce le loro funzioni (d’ordine, economiche,
sociali, ecc). Al vertice di tutti i ministeri c’è il presidente dei consigli che regola le attività di tutti i
ministeri
ENTI PUBBLICI
Possono essere territoriali cioè le regioni e gli enti locali. Quelli territoriali hanno tre caratteri:
territorialità (un comune può espropriare solo un’area che si trova entro il confine comunale),
politicità (organi di governo eletti dal popolo), autonomia (può essere sanitaria, normativa,
finanziaria). Questi enti hanno quindi un’organizzazione triadica. Il sindaco (presidente, ha la
funzione di amministrare questo ordine), la Giunta è stata eliminata dalle città metropolitane, c’è
solo nei comuni e nelle regioni. Enti pubblici sono regioni e comuni. Sono istituiti dalla legge.
Hanno particolari compiti in base alla loro funzione.
SOGGETTI PRIVATI
Concessionari di pubblico servizio, notai. Soggetti privati ma considerati come P.A.
REGIONI
- Potere legislativo
- Funzione di programmazione e di coordinamento.
Le funzioni amministrative dovrebbero essere gestite dai comuni attraverso il principio di
sussidiarietà verticale (cioè le funzioni dovrebbero essere gestite dal Comune salvo che
quest’ultimo non ne sia in grado). Questo principio in realtà non è stato applicato, quindi in realtà le
Regioni hanno acquisito diverse funzioni. Questo principio c’è nella Costituzione ma non è
applicato. Il numero dei consiglieri regionali varia in base alla grandezza della Regione. La Giunta
è composta da un numero di membri che varia; i suoi membri si chiamano assessori regionali. Il
presidente della Giunta viene eletto ogni 5 anni. Rappresenta la regione e ne firma gli atti. Le
regioni (20) non sono tutte uguali: alcune sono a statuto speciale, cioè hanno una particolare forma
di autonomia (legislativa, economica e finanziaria). L’art. 116 della Costituzione prevede che anche
le altre regioni possano avere altre forme di autonomia. È necessaria l’intesa tra Stato e Regione
perché venga data l’autonomia.
COMUNI
Hanno funzioni che vengono loro date dalle regioni e dallo Stato. I comuni pianificano il territorio a
livello comunale. Gestiscono la Polizia municipale e locale. Lo schema organizzativo dei comuni è
l’Organo di controllo sull’esecutivo. Il Consiglio ha una competenza esclusiva sugli atti di
pianificazione del territorio.
SINDACO
Amministra il Comune e agisce come un organo periferico dello Stato.
PROVINCE
Enti intermedi tra Regioni e Comuni. Elette dai Sindaci.
Le città metropolitane sono subentrate alle Province. Le loro funzioni sono:
- Pianificazione comunale
- Pianificazione ambientale
- Pianificazione di servizi di trasporto a livello provinciale
- Pianificazione della rete scolastica
è stata eliminata la Giunta provinciale dalle città metropolitane. Queste ultime esercitano le
funzioni di coordinamento e devono provvedere alla realizzazione triennale di un piano strategico
del territorio metropolitano [guarda la slide].
Imparzialità: divieto di favoritismi. L'amministrazione non deve avere preferenze e/o fare discrimi-
nazioni, deve solo perseguire l'interesse pubblico.
Trasparenza: non era stato realizzato fino agli anni 90. Significa che l'amministrazione deve essere
trasparente. I cittadini devono poter vedere quello che fa l'amministrazione.
Principi europei: tra questi ci sono due principi fondamentali. Il principio di legittimo affidamento
che significa che bisogna tutelare l'aspettativa legittima che il cittadino ha circa la stabilità del com-
portamento della pubblica amministrazione (= se l'amministrazione emana un provvedimento si
deve tutelare il mio affidamento, cioè l'amministrazione non può ripensarci dopo avermi dato un
permesso.) Questo serve per tutelare le posizioni dei privati nei confronti della pubblica ammini-
strazione. Il secondo principio è il principio di proporzionalità. Anche questo è fondamentale perché
significa che i diritti dei cittadini devono essere sacrificati per l'interesse pubblico nella misura mi-
nore possibile. Quindi i diritti dei cittadini possono essere limitati solo se è indispensabile e quindi
nella misura in cui è strettamente necessario. Questo principio è molto importante nel campo
dell'edilizia.
Due sono le tipologie di potere: Potere vincolato, ovvero se ci sono i presupposti previsti dalla nor-
ma l'Amministrazione emana il provvedimento previsto dalla norma, senza scelta. L'Amministrazio-
ne esegue semplicemente ciò che è previsto dalla legge. Rientra nei provvedimenti vincolati il rila-
scio del permesso di costruire, perché per rilasciarlo l'Amministrazione deve solo verificare che ci
siano i requisiti per il rilascio. Il potere discrezionale invece comporta una scelta; la legge non sta-
bilisce tutto, lascia all'amministrazione un margine di scelta. La P.A. può scegliere se emanare un
provvedimento, quando emanarlo, che contenuto deve avere (es quali materiali e quali colori biso-
gna usare per restaurare un edificio di interesse storico/artstico), come deve essere adottato ed in-
fine come deve essere eseguito. Questi possono essere gli elementi di discrezionalità.
IL MERITO AMMINISTRATIVO
Esso è una scelta tra soluzioni che sono tutte assolutamente legittime, non frutto di eccesso di po-
tere, ragionevoli, proporzionate, imparziali ecc. Si tratta di una scelta di opportunità. Ovviamente è
una discrezione che può rivelarsi molto difficile.
La discrezionalità amministrativa si differenzia da quella tecnica, che consiste nella valutazione di
fatti che richiedono particolari competenze tecniche e che possono portare a soluzioni diverse.
Quando non ci sono soluzioni diverse, quindi si deve valutare un fatto semplice, si parla si un sem-
plice “accertamento tecnico”. Se invece si devono valutare delle cose che non hanno una soluzio-
ne immediata, si parla di “discrezionalità tecnica” cioè scelta del criterio tecnico da seguire. Un al-
tro caso tipico è la valutazione in un esame. Un professore che esamina uno studente esercita una
discrezionalità tecnica, perché le valutazioni non sono oggettiva in maniera assoluta, si adotta la
scelta di un criterio di tipo tecnico per la valutazione. Un giudice può controllare che la discreziona-
lità tecnica sia stata esercitata correttamente tramite una consulenza tecnica d’ufficio che risponde
ai quesiti del giudice.
IL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO
Il P.A. è l’insieme di atti che vengono compiuti dall’amministrazione per arrivare al risultato finale. Il
provvedimento finale è l’atto conclusivo mentre tutta l’attività preparatoria è priva di effetti esterni.
Ad esempio nell’attività preparatoria abbiamo la richiesta di pareri, le valutazioni tecniche, ecc che
portano poi al risultato finale. Tutti questi elementi preparatori hanno una loro importanza perché
se sono illegittimi ciò si riflette sul provvedimento finale. Il procedimento amministrativo è un insie-
me di atti preparatori. Gli atti portano ad un provvedimento e solo quest’ultimo ha effetti verso
l’esterno. Quindi solo il provvedimento finale può ledere gli interessi dell’amministrato. Solo il prov-
vedimento finale può essere impugnato davanti al giudice amminsitrativo. Io posso tutelarmi solo
nei confronti del provvedimento, non posso tutelarmi nei confronti di un parere perché ancora non
so come si concluderà la decisione dell’amministrazione.
ORIGINE DEL PROCEDIMENTO
Inizialmente il cittadino non poteva contestare il provvediemento. Il privato non poteva presentare
delle osservazioni. Dagli anni ‘30 nasce l’idea di tutelare di più il cittadino e nasce l’idea di procedi-
mento amministrativo, che viene elaborata da Feliciano Benvenuti. Tutta l’attività reparatoria
all’atto deve essere controllabile per verificarne la legittimità. Si rende giuridicamente rilevante
l’attività preparatoria al provvedimento amministrativo. il procedimento svolge quindi due funzioni:
una di garanzia dei cittadini e in secondo luogo di realizzazione del buon andamento della funzione
amministrativa. La funzione di garanzia prevede che il cittadino possa partecipare al procedimento
e si permette un miglior controllo da parte del giudice sull’attività amministrativa.
LA FASE DELL’INIZIATIVA
Entro 30 giorni si deve concludere il procedimento. Questo termine decorre dall’avvio, dall’iniziati-
va, che può essere di due tipi: quando il privato chiede all’amministrazione il rilascio di provvedi-
mento (ad esempio io chiedo il permesso di costruire. Quando io faccio la domanda l’amministra-
zione ha il dovere di avviare il procedimento e di concluderlo entro il termine previsto. Se la mia
domanda è erronea il responsabile chiede che io la rettifichi; se la domanda è infondata l’ammini-
strazione rigetta la mia richiesta). L’iniziativa può essere anche d’ufficio, cioè verifica che ci siano
dei presupposti per cui la legge stabilisce che si eserciti il potere.
LA FASE ISTRUTTORIA
L’amministrazione valuta tutti gli elementi di fatto e di diritto della situazione e ne valuta gli interes-
si. In questa fase l’amministrazione deve acquisire tutti i presuppost per scegliere al meglio ed
esercitare dunque bene la discrezionalità. Questa fase deve essere completa.
La fase dell’acquisizione degli interessi prevede la partecipazione al procedimento di privati o altre
pubbliche amministrazioni. C’è anche la possibilità della conferenza di servizi istruttoria, ovvero le
diverse pubbliche amministrazioni si riuniscono per discutere dei loro punti di vista. La legge 241
specifica quali sono i soggetti che possono presentare queste osservazioni all’amministrazione. Ci
sono due categorie: un insieme di soggetti al quale viene comunicato l’avvio del procedimento e
che sono i destinatari del provvedimento, le pubbliche amministrazioni che per legge devono inter-
venire o i soggetti facilmente individuabili che possono avere un pregiudizio dal provvedimento.
(Ad esempio l’amministrazione che cura il paesaggio nei provvedimenti ambientali).
LA FASE DECISORIA
La forma tipica di conclusione del procedimento è l'emanazione di un procedimento amministrativo
espresso scritto in cui l’amministrazione spiega quali fatti ha acquisito e come li ha valutati e sulla
base di quegli atti decide la conclusione. La cosa fondamentale è che tutti i provvedimenti ammini-
strativi in seguito alla legge 241 devono essere motivati. Tutta la fase istruttoria deve quindi risulta-
re. Questo provvedimento è utile per potersi tutelare.
GLI ACCORDI DEL DIRITTO PUBBLICO
Gli accordi integrativi: l’amministrazione e il privato si accordano sul provvedimento.
Gli accordi che sostituiscono il provvedimento: questi accordi si trovano anche in materia urbanisti-
ca.
Caratteristica fondamentale di questi accordi è che in essi la pubblica amministrazione può recede-
re unilateralmente quando sopravviene il motivo di interesse pubblico che richiede il recesso.
IL SILENZIO
Ci possono essere tre tipologie di silenzio: Silenzio in adempimento, silenzio - assenso (rilascio im-
plicito del provvedimento) oppure silenzio - rifiuto (il provvedimento è negato). Purtroppo questa si-
tuazione si verifica spesso. L’amministrazione silente è una situazione abbastanza consueta.
Il silenzio in adempimento significa che l’amministrazione non rispetta il tempo per concludere il
procedimento. Le conseguenze generali sono di tipo disciplinare. Il privato può rivolgersi al dirigen-
te oppure fare ricorso al giudice amministrativo e chiedere che l’amministrazione di risarcirlo anche
se non doveva avere l’amministrazione, solo per il fatto che gli ha fatto perdere del tempo.
Il silenzio - assenso significa non si tratta di procedimenti che presentino interessi particolarmente
rilevanti per i quali si richiede un intervento dell’amministrazione. Esclusa la scia, se io chiedo un
provvedimento e l’amministrazione non risponde, il suo silenzio significa assenso, e quindi rilascio
del provvedimento che io ho chiesto.
Il silenzio rifiuto avviene ad esempio quando io chiedo di vedere dei documenti amministrativi e
l’amministrazione non mi risponde, ciò significa che ha rifiutato la mia richiesta.
LA SCIA
L’applicazione della scia c’è nei casi in cui si parla di autorizzazioni vincolate. Non c’è una discre-
zionalità: se ci sono i requisiti si rilascia. La SCIA è esclusa in tutti i casi in cui ci sono interessi rile-
vanti per la cui tutela il legislatore ha invece ritenuto necessaria una valutazione dell’amministra-
zione (esclusi i casi dove ci sono vincoli paesaggistici, naturali, pubblica sicurezza, ecc.
La scia consiste in una segnalazione del privato interessato con allegata la documentazione che
attesta che il privato ha i requisiti previsti dalla legge. Ci sono delle gravi sanzioni in cui si attesti
falsamente di avere i requisiti richiesti, si cade nel penale.
III LEZIONE
Invalidità del provvedimento amministrativo
Significa che il provvedimento amministrativo non è conforme alle norme giuridiche.
Validità ≠efficacia
Validità / invalidità: conformità o meno alle norme giuridiche
Efficacia: capacità di produrre effetti GIURIDICI e secondo l’ordinamento italiano c’è
indipendentemente dalla validità. I provvedimenti che sono favorevoli sono efficaci, quelli sfavorevoli
sono efficaci solo se comunicati ai destinatari (eccezioni: ragioni di urgenza, in cui sono efficaci in
via cautelare)
Abbattimento costruzione abusiva efficace solo quando comunicato al proprietario/ esproprio/
sanzioni pecuniarie
La Comunicazione: personale o forme di pubblicità se i destinatari sono numerosi. Ordine di non
circolare nel centro urbano in determinati giorni. Questa è l’efficacia del provvedimento. La validità
è su un piano diverso. I provvedimenti invalidi possono essere efficaci perché ci sono due casi di
invalidità
1) Nullità il provvedimento è talmente invalido che non ha più effetti giuridici (raro)
(provvedimento fatto sotto minaccia di una pistola)
2) Annullabilità (meno grave) il provvedimento continua ad avere effetti fino a che il
provvedimento invalido non viene annullato o dalla P.a con un annullamento in autotutela o
da un giudice attraverso sentenza / Il provvedimento produce effetti il giudice o la p.a. può
annullare il provvedimento rimuovendo con efficacia retroattiva gli effetti prodotti (se non si
fa questo annullamento il provvedimento continua ad avere efficacia)
I provvedimenti amministrativi si presumono legittimi e conformi alle norme fino a che non si
riconosce l’invalidità e ne tolgono l’efficacia. Ci sono dei termini per fare la domanda al giudice di
annullamento. In caso contrario il procedimento anche se invalido si consolida (non può più essere
eliminato) la validità è distinta dall’efficacia. Anche l’invalido passando il tempo diventa efficace per
sempre.
Conservazione del provvedimento amministrativo
• esigenze di certezza e stabilità dell’assetto dei rapporti giuridici conseguenti all’emanazione del
provvedimento
• consolidazione o inoppugnabilità per decorso del termine per proporre ricorso: l’azione di
annullamento del provvedimento va proposta entro il termine di decadenza di 60 giorni
• è possibile che il provvedimento divenuto inoppugnabile dal privato per decorrenza del termine sia
annullabile d’ufficio
Potere di autotutela: due tipologie uno guarda la validità, l’altro se risponde all’interesse pubblico (se
è opportuno)
1) Riesame del provvedimento: si controlla se il provvedimento è valido. Gli effetti del provvedimento
di riesame risalgono al momento in cui i provvedimenti che ne sono oggetto sono stati emanati. Può
essere:
a. legittimo = Conferma.
b. illegittimo ma sanabile = Convalida: si rimuove il vizio del provvedimento(es.se emanato da
autorità incompetente viene adottato dall’autorità competente)
c. illegittimo e non sanabile = annullamento d’ufficio(oppure conversione o riforma).
Il provvedimento amministrativo illegittimo, salvo i casi di vizi di forma o di procedimento che non
hanno influito sul contenuto, può essere annullato d'ufficio
Condizioni: ragioni di interesse pubblico entro un termine ragionevole (non superiore a 18 mesi dal
momento dell'adozione dei provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici,
salvo false dichiarazioni come dichiarato nella legge Madia) tenendo conto degli interessi dei
destinatari e dei controinteressati (cioè i soggetti che sarebbero avvantaggiati dall’annullamento).
Dopo 18 mesi non si può incidere sui permessi di costruzione.
2) Revisione del provvedimento: si controlla se il provvedimento risponde all’interesse pubblico, il
procedimento è valido. Rimangono fermi gli effetti prodotti, il provvedimento di revisione produce
effetti solo per il futuro. (es. concessione di aree demaniali). Possono realizzarsi tre situazioni:
- Non opportuno per il momento -> sospensione
- Non opportuno -> Revoca: il provvedimento revocato non può produrre ulteriori effetti. I casi sono
quando muta la situazione di fatto, non prevedibile al momento dell’adozione del provvedimento
/quando la Pa cambia idea su come perseguire l’interesse pubblico, cambiano le persone negli uffici,
è limitata per i provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici (sempre
riforma Madia volto a tutelare l’affidamento del privato) / quando cambiano gli interessi pubblici. In
questi casi la Pa deve corrispondere un indennizzo ai soggetti danneggiati dalla revoca.
- Ancora opportuno, anche dopo il termine finale -> proroga
2)Verificazione e consulenza tecnica d’ufficio = CtU costa un sacco = il giudice nomina su richiesta
della parte un esperto che stili una relazione tecnica (è imparziale)
Le parti possono nominare propri consulenti tecnici di parte, i quali possono assistere alle
operazioni del consulente del giudice e interloquire con questo e con il giudice, presentando le loro
osservazioni sui risultati delle indagini tecniche, di cui il consulente d’ufficio deve tenere conto nella
relazione finale prendendo posizione su di esse.
B)ricorso amministrativo non al giudice ma alla p.a. -> si chiede di esercitare il potere di
autotutela
Si chiede alla p.a. di riesaminare i propri provvedimenti. Può essere:
A.Ricorso gerarchico (al superiore gerarchico)
B.Ricorso gerarchico improprio (a organo non superiore gerarchico; solo nei casi previsti dalla
legge)
C.Ricorso in opposizione (allo stesso organo che ha emanato l’atto; solo nei casi previsti dalla
legge)
A B C -> Entro 30 giorni Anche per motivi di merito Esito: annullamento o riforma dell’atto Se non
si pronuncia entro 90 giorni: silenzio rigetto: il ricorso si intende respinto
D.Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica
Entro 120 giorni dalla conoscenza del provvedimento. Solo per motivi di legittimità. Il ministero
competente cura l’istruttoria e trasmette gli atti al Consiglio di Stato che esprime parere vincolante
Mattarella allora fa il decreto del Presidente della Repubblica conforme al parere del Consiglio di
Stato
C)tutela davanti al giudice ordinario si può fare in casi particolari (solo quando l’amministrazione
non esercita un potere e quindi è un normale cittadino -> non paga l’affitto)
La responsabilità della PA
•Contrattuale: obbligo per il debitore di risarcire i danni cagionati al creditore per il mancato
adempimento del contratto papà chiede troppi giorni
•Extracontrattuale: obbligo per il danneggiante di risarcire il danno ingiusto cagionato da
comportamento illecito colposo papà vende un esame
- Per violazione di diritti: azione di risarcimento del danno davanti al giudice ordinario
Però l’attività del dipendente deve essere connessa con l’attività della p.a., quindi non c’è questa
responsabilità se il dipendente ha agito fuori dall’esercizio delle sue mansioni
Papà vende un esame, paga la PA ma poi gli chiede tutto indietro
- Per violazione di interessi legittimi: azione di condanna al risarcimento del danno davanti al
giudice amministrativo. (concorso pubblico)
Risarcimento del danno provocato da provvedimento amministrativo illegittimo/ritardo
nell’emanazione del provvedimento favorevole -> a questo segue ricorso al TAR.
Consiste nella violazione delle regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione
La p.a. non è responsabile se prova la mancanza di colpa per errore scusabile (ad es. per difficoltà
interpretative della norma da applicare, contrasti giurisprudenziali in ordine alla sua interpretazione,
complessità del fatto)
In tutti i casi se il dipendente ha dolo o colpa grave (trucca un concorso/Sbaglia le medie) è tenuto
a risarcire il danno e su questo si pronuncia la Corte dei conti.
IV LEZIONE
Beni della p.a.
Sono i beni di proprietà degli enti pubblici (requisito soggettivo) che sono destinati a soddisfare
interessi pubblici (requisito oggettivo)
Beni necessari per lo svolgimento della propria attività
Beni messi a disposizione dell’intera collettività
DEMANIO NECESSARIO Comprende beni che per loro intrinseche caratteristiche non possono non
essere demaniali:
a) Demanio marittimo: il lido del mare; la spiaggia; i porti; le rade; le lagune; le foci dei fiumi che
affluiscono in mare ecc.
b) Demanio idrico: i fiumi, i torrenti, i laghi; le acque sorgenti, tranne quelle minerali e termali
disciplinate come le miniere; le rive, i rivi e i fossati; le acque sotterranee quando sono portate in
superficie; i ghiacciai; i porti e gli approdi per la navigazione interna.
c) Demanio militare: tutte le opere permanenti adibite a difesa nazionale.
DEMANIO ACCIDENTALE Comprende beni che non devono necessariamente essere demaniali,
ma che sono demaniali qualora appartengano a Stato, Province, Regioni e Comuni:
a) demanio stradale;
b) demanio ferroviario;
c) demanio aeronautico;
d) acquedotti;
e) demanio culturale: beni di interesse storico, artistico e archeologico, e universalità di beni mobili
(reperti conservati in musei, collezioni di quadri, di sculture ecc.).
Demanio naturale = ne fanno parte quei beni che acquistano o perdono la propria identità fisica per
fatti naturali, es. spiagge
Demanio artificiale = ne fanno parte quei beni che acquistano o perdono la propria identità fisica per
opera dell’uomo
- Beni del patrimonio indisponibile (Art. 826 del codice civile) = Sono beni mobili o immobili
appartenenti allo stato o regioni (foreste, cave, torbiere, caserme, armamenti, cose di
interesse storico trovate nel sottosuolo) appartenenti allo stato o alle regioni province o ai
comuni: edifici destinati a sede di pubblici uffici e altri beni destinati a pubblico servizio.
Stesso regime anche per i beni degli enti pubblici non territoriali destinati a un pubblico
servizio.
Possibilità di trasferimento
Sono invece assolutamente inalienabili per legge i seguenti beni patrimoniali indisponibili: le
miniere e le foreste; gli atti e i documenti di enti pubblici; i beni di interesse artistico e storico
non possono essere sottratti alla loro destinazione, se non nei modi stabiliti dalle leggi che li
riguardano.
Possono essere acquistati dai terzi in forza di usucapione o in seguito a negozio stipulato dal
non proprietario purché in buona fede
- Beni del patrimonio disponibile = regime giuridico uguale a quello dei beni appartenenti a
privati
RIPASSO GENERALE
I lezione -> cos’ è il diritto, cos’è un ordinamento giuridico. Cosa sono i diritti. Cosa sono le fonti del
diritto (gerarchia). Materie di competenza concorrente (governo del territorio: diritto urbanistico e
dell’edilizia). Altri atti con forza di legge anche se emanati dal governo: decreto legge decreto
legislativo. Referendum abrogativo è una fonte primaria. E poi regolamenti (fonti secondarie,
emanati dalla PA). La PA è il potere esecutivo (uffici dello stato che danno esecuzione alla legge) si
è formata dopo la riv. Francese, come reazione allo stato assoluto (tutta la storia)
Sentenza: ogni legge ha una definizione di PA differente: in generale c’è una definizione funzionale
che dipende dalla normativa da applicare: se la normativa è europea la definizione è amplissima. In
generale sono i ministeri, gli enti pubblici territoriali (comuni provincie città metropolitane e regioni)
enti pubblici (enti istituiti per legge e che hanno relazioni con lo stato: università pubbliche o ordini
professionali) soggetti privati (svolgono funzioni pubbliche: notai, società che ergano il gas, l’acqua,
servizio gestione dei rifiuti).
II lezione -> come viene emanato il procedimento amministrativo: atto finale è il provvedimento
amministrativo: ha effetti verso terzi: è unilaterale, autoritativo e imperativo (non necessità di
consenso es espropriazione, multa) previsto dalla legge (tipico o nominato) ci deve essere una
previsione di legge. Esecutorietà = in determinati casi previsti dalla legge se il privato non esegue il
procedimento amministrativo allora lo fa la pubblica amministrazione con la forza pubblica, senza
andare dal giudice.
Autorizzazione / Concessione / Provvedimenti ablatori (limitano o privano un soggetto di un diritto:
esproprio) Provvedimenti conformativi (come esercito un diritto: piano urbanistico) sanzionatori
(multe)…
Principi di legalità (attività amministrativa deve essere prevista dalla legge e deve seguire il vincolo
del fine) p. di buon andamento (economicità efficienza efficacia. Raggiungimento risultati col numero
minore di risorse) imparzialità (no discriminazione) + principi europei (improporzionalità = sacrificare
il privato nella misura strettamente necessaria per raggiungere l’obiettivo: se c’è la necessità di
tutelare il paesaggio di un centro storico non si impongono gli infissi di legno, degradabile, ma
l’amministrazione deve scegliere la meno dispersione per il privato -> alluminio effetto legno) pr.
Legittimo affidamento (tutelare l’affidamento che i cittadini fanno nella stabilità del potere
amministrativo. Non si eliminano provvedimenti favorevoli senza ragione importante) sentenza:
immobile abusivo dopo 50 anni dalla costruzione di un edificio: non era possibile poiché violava
questo principio.
Il potere amministrativo può essere discrezionale o vincolato.es ordinanza demolizione immobile
abusivo (vincolato) se discrezionale l’amministrazione ha un margine di scelta. Non è tutto
predeterminato nella legge, ma deve perseguire il vincolo del fine e fare una scelta ragionevole e
quindi deve fare un bilanciamento tra i diversi interessi coinvolti.
Per sindacare la discrezionalità è stato creato il procedimento amministrativo: atti compiuti
dall’amministrazioni rischio nullità del provvedimento. I singoli atti dell’istruttoria devono essere
corretti. Tutela del privato e sindacato di controllo da parte del giudice amministrativo. A pari
condizioni la PA decide autonomamente in base al merito. Discrezionalità dei vincoli estetici /
candidato in un concorso pubblico / preparazione in un esame universitario.
Il procedimento amministrativo è l’attività preparatoria al provvedimento amministrativo. Posso
tutelarmi solo dal provvedimento: il parere di un ufficio non ha effetto giuridico esterno: il
procedimento non può essere impugnato davanti al giudice. È regolato Dalla legge 241 del ‘90 e da
leggi regionali, regolamenti ecc.
Legge 241 del 90 prevede un responsabile del provvedimento, cura l’istruttoria. È la persona cui il
privato può rivolgersi. Le fasi sono:
- Iniziativa = capire il termine entro il quale il procedimento si deve concludere (30 giorni in
genere) entro i quali deve esserci il provvedimento finale. Può essere di ufficio 8vigile) o di
parte (chiedo il permesso di costruire). Quando il procedimento viene avviato viene data
comunicazione ai destinatari in modo che possano presentare osservazioni.
- Istruttoria = acquisire i fatti e acquisire gli interessi attraverso la partecipazione al
procedimento (prendere visione degli atti e presentare osservazioni, che l’amministrazione
deve leggere e poi indicarli nella motivazione. Possono essere di Pa o di privati). Per sveltire
il procedimento può indire una conferenza di servizi.
- Decisoria = si conclude con un provvedimento motivato (ragioni di fatto e di diritto).la
motivazione consente di capire il bilanciamento degli interessi
- Sentenza = ordine di demolizione: la motivazione non serviva dettagliata perché in caso di
abuso edilizio l’amministrazione deve ordinare la demolizioni.
Può concludersi anche con un accordo tra privati (conclusione negoziata) in cui si
concordano diversi aspetti o tutti. L’amministrazione ha il potere di recesso unilaterale se
sono sopraggiunti motivi di interesse pubblico.
Se non si emana alcun tipo di atto il silenzio può essere significativo (silenzio assenso: previsto in
tutti i provvedimenti richiesti dal privato se non sono coinvolti degli interessi preminenti (salute,
ambiente paesaggio) o silenzio rifiuto: nei casi previsti dalla legge es: chiedo di vedere un
provvedimento amministrativo e nessuno mi risponde. Se il silenzio è inadempimento vuol dire che
l’amministrazione non ha rispettato i 30 giorni. In questi casi il privato può richiedere al giudice che
condanni l’amministrazione a risarcire il danno da ritardo e da emanare il provvedimento. Sentenza
che ha riconosciuto la risarcibilità del danno biologico a un signore che era stato turbato gravemente
dal ritardo di un’autorizzazione (era diventato pazzo).
La SCIA è una segnalazione certificata di inizio attività con cui il privato comunica
all’amministrazione che sta per iniziare un’attività e la comincia. L’ amministrazione ha un termine
se valutare se è conforme alla normativa, senza che il privato attenda. Utilizzabile dove non c’è
discrezionalità, provvedimenti vincolati che non toccano salute, paesaggio ecc. il vicino di casa che
deve che si sta costruendo con SCIA. Ci si valuta chiedendo all’amministrazione di controllare che
vada tutto bene. Se l’amministrazione non fa niente si va dal giudice accusandola di silenzio. Nel
caso di SCIA non c’è un provvedimento amministrativo.
III lezione -> cos’ è l’invalidità
- nullità: inefficacia del provvedimento per una causa di invalidità gravissima come mancanza
di soggetti o oggetto del provvedimento o manca la forma ( senza verbale) o la volontà
(minaccia) o difetto assoluto di attribuzione (carenza di potere) o va contro la legge ->
inefficacia del provvedimento
- annullabilità/illegittimità: ipotesi di invalidità meno grave e comporta che il provvedimento
continua ad avere effetti fino a che non viene annullato da sentenza del giudice
amministrativo o da un atto di annullamento della stessa amministrazione (autotutela
d’ufficio entro un termine ragionevole o su ricorso amministrativo (60 giorni di tempo dalla
conoscenza del provvedimento o 120 giorni se al presidente della repubblica))
cause di annullabilità:
A)violazione di legge -> va contro la legge. Se la forma è diversa ma il procedimento non
sarebbe cambiato non si annulla il provvedimento: caso di applicazione di quello: ordinanza
demolizione di demolizione abusiva perché non si era comunicato l’avvio del provvedimento
agli eredi. Il giudice ha detto che ciò non pregiudicava la validità del provvedimento.
B)incompetenza -> ratifica
C)eccesso di potere -> vizio proprio della discrezionalità amministrativa. C’è stato un cattivo
uso del potere. No rispetto vincolo del fine (ha travisato i fatti, non ha acquisito i pareri). In
contrasto con un altro. No motivazione o motivazione illogica.
Porta a decretare il provvedimento Legittimo /illegittimo ma sanato / illegittimo ma non
sanabile (annullamento di ufficio). L’autotutela è discrezionale e quindi devono essere
motivati dalla presenza di un interesse pubblico.
Revisione = sospendere un provvedimento o averlo dopo la scadenza prorogandolo. Se
risulta non opportuno può revocarlo (non produce ulteriori effetti) i casi della revoca. In caso
di revoca si indennizza il privato
La tutela nei confronti della PA: rimedi. Il privato agisce contro la PA. Tre forme di tutela
- Ricorso a un giudice amministrativo TAR in I grado e consiglio di stato a Roma in II appello.
Può annullare il procedimento illegittimo, risarcimento danni, condanna amministrazione
Condizioni all’azione: i vicini della zona in cui si sta intervenendo (non chi non ha stabile in
collegamento). La sentenza mi deve dare un certo vantaggio (no ultimo in graduatoria in un
concorso pubblico)
- Azioni davanti al giudice amministrativo: 60 giorni per ricorso di annullamento dalla
conoscenza del provvedimento
Misure cautelari
Fase istruttoria -> spetta alle parti provare i fatti a sostegno della propria richiesta. Devono
portare elementi di prova ma il giudice ha poteri di tipo inquisitorio e può chiedere documenti
e quindi può anche ordinare all’amministrazione di far edere dei documenti che il privato non
può vedere. Inoltre spesso il giudice ordina una verificazione o consulenza tecnica di ufficio
quando si tratta di accertare fatti complessi o avere valutazioni tecniche e il giudice non è in
grado di farle.
Effetti della sentenza
1 eliminatorio: sentenza di annullamento. Annullamento provvedimento impugnato e
annullamento di tutti gli atti legati che hanno dato esecuzione al provvedimento. Bando di
concorso annullato con graduatoria e vincitore
2 ripristinatorio: annullato esproprio e la PA deve restituire il terreno eliminando opere
realizzate, come se non fosse stato espropriato il bene
3 conformativo: quando la PA emana un provvedimento non può riprodurre il vizio riscontrato
dal giudice.
Giudice si condanna al rimborso delle spese a meno che non siano eccessive o superflue
- I ricorsi amministrativi: fatti alla stessa PA
1 gerarchico (superiore gerarchico rispetto a chi ha emanato il provvedimento)
2 gerarchico improprio (non è proprio superiore)
3 Opposizione (allo stesso organo che ha emanato il provvedimento)
In questi tre casi si può chiedere di cambiare decisione senza motivo di annullabilità
4 al presidente della repubblica. Se scadono i termini di 60 giorni poiché si può fare entro
120 giorni. In pratica è come se lo decidesse il consiglio di stato. Vale solo per motivi di
legittimità. Si può trasporre al giudice amministrativo.
- Tutela davanti al giudice ordinario per diritti soggettivi (contratto non eseguito)
l’amministrazione non paga affitto o non mi paga lo stipendio o mi licenzia senza giusta causa
o per lesione di diritti soggettivi. Non c’è interesse legittimo quindi la causa è civile con corte
d’appello e di cassazione.
Responsabilità della PA
Violazione diritti -> risarcimento del danno davanti al giudice ordinario. Si è estesa la responsabilità
del dipendente alla pubblica amministrazione. Principio di immedesimazione organica con la
pubblica amministrazione. Incidente ambulanza, è responsabile anche la PA. Può essere
extracontrattuale (il danneggiato chiede all’ amministrazione e al dipendente solo se ha agito con
dolo o colpa grave). L’amministrazione può chiedere il rimborso al dipendente che ha causato il
danno
Violazione interessi legittimi -> davanti al giudice amministrativo. Danno da ritardo. Se c’è un
interesse legittimo oppositivo (conservo il mio terreno) c’è una lesione a un bene della vita. La PA
può giustificarsi dicendo che l’errore è in buona fede.
SENTENZE
In questa sentenza il TAR Milano accoglie il ricorso di un proprietario che aveva fatto una recinzione
con base di calcestruzzo armato di trenta centimetri all’ interno di un parco. Il proprietario aveva
avuto l’autorizzazione paesaggistica e poi annullata in autotutela. Era prevista dal vincolo
paesaggistico solo siepe. Il proprietario chiede una motivazione meno stupida. Il tar annulla
l’annullamento dell’autorizzazione. Bilanciamento interessi pubblici/ privati.
Vincolo archeologico in una valle marittima. Procedimento illegittimo per eccesso di potere? Il
giudice fa una verificazione e dà un mandato all’università di fare le verifiche. L’ università non fa il
sopralluogo subacqueo e che dalla documentazione emerge che ci sono dei relitti da tutelare. Il
giudice dice di non potersi sostituire alla PA e allora respingo il ricorso perché anche se senza
sopralluogo dice che c’è relitto archeologico. C’è una ragionevolezza tecnica.
Sentenza relativa al risarcimento del danno. Condizioni per ottenere il risarcimento. Il giudice dice
che chi può chiedere il risarcimento dell’anno non può essere chi ha danneggiato. Cioè nel caso una
società immobiliare aveva ottenuto delle concessioni edilizie per costruire 15 villette vicino alla
spiaggia (Taranto). Avevano fatto i furbi calcolando male la fascia di inedificabilità dalla battigia (100
m) da ogni punto seguendo le curve della costa. Concessione illegittima perché in contrasto col
PRG. I vicini avevano impugnato le convenzioni e il TAR aveva accolto. La società aveva chiesto la
sanatoria pagando gli oneri (si può avere solo quando si rispetta la normativa edilizia) il comune non
aveva risposto e allora la società voleva essere risarcita perché aveva avuto una concessione
edilizia e aveva progettato le costruzioni e non aveva potuto sfuttare gli immobili che aveva costruito.
Il Tar aveva respinto dicendo che nel caso c’era un errore scusabile perché il PRG era confuso. Il
consiglio di stato dice che la società aveva commesso il danno e non poteva chiedere i danni (svejate
fora).