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DIRITTO CAP 1

CHE COS’E IL DIRITTO ?

Il diritto come fenomeno: Importante sottolineare che lo stato e solo uno dei produttori del diritto, il
diritto e i suoi obblighi spesso nascono da privati o da istituzioni non statali es Unione EUROPEA

Punto di partenza proposto per iniziare a studiare il diritto , l’esperienza giuridica :


Il punto di avvio e quello tipico delle scienze sociali che hanno come oggetto le azioni umane
(COMPORTAMENTI ), il diritto ci guida verso una condotta corretta e non caotica, in sintesi
possiamo affermare che il diritto costituisce una delle possibili ragioni per cui un uomo agisce.

Il diritto non appartiene al mondo degli effetti ma a quello delle cause.

Il diritto DEFINIZIONE:
Il diritto e una forma di organizzazione sociale.
E l’insieme e il complesso delle norme poste dalle autorità sovrane, e che costituiscono
l’ordinamento giuridico che regola la vita di una comunità di persone.

Campo di esistenza: e un ordinamento giuridico che può esistere e funzionare solo se c’è un gruppo
umano organizzato avente un istituto incaricato di produrre regole, ed uno capace di farle rispettare
con delle sanzioni.

Il diritto tra positivismo e giusnaturalismo.


POSITIVISMO: Afferma che non esiste altro diritto oggettivo che quello posto da chi ne ha
l’autorità e i diritti soggettivi sono riflessi in quelli oggettivi.
Problema: in caso di regimi autoritari e oppressivi potrebbe risultare inumano.
GIUSNATURALISMO: Il diritto non e riducibile alle soli leggi umane poiché e legato proprio alla
natura dell’uomo.
Problema:chi individua le norme di diritto naturale?

Pluralità degli ordinamenti giuridici: il diritto cambia in base alle società, cioè se una società
cambia inevitabilmente cambiano anche le sue regole e i principi giuridici che lo organizzavano.
Lo stato moderno e uno degli ordinamenti giuridici, rappresenta il sistema giuridico piu rilevante
e condizionante della vita dei cittadini

Diritto Pubblico: insieme di norme che ha per oggetto l ordinamento giuridico dello stato.
Ordinamento Giuridico: E un gruppo umano caratterizzato dall’avere un’organizzazione e che 3
sono gli elementi che lo connotano
1)un gruppo di soggetti … PLURISOGGETTIVITA
2)un apparato organizzativo ISTITUZIONI
3)norme giuridiche NORMAZIONE

Differenza tra diritto pubblico e privato:


-Pubblico: Regola i rapporti tra stato e enti pubblici ed i privati quando i primi agiscono in
posizione di supremazia.
-Privato: Disciplina i rapporti interindividuali dei singoli che degli enti privati lasciando l’iniziativa
personale anche l’attuazione delle singole norme, i soggetti privati si muovono in condizioni di
parità

Diritto costituzionale: insieme di norme contenute nella costituzione, in particolare ci interesserà


l’organizzazione dello stato e le fonti del diritto.
CAPITOLO 2
LO STATO E LE SUE FORME
Stato e sovranità:
Lo stato e l’ordinamento giuridico che esercita un potere sovrano su un territorio.
Viene contraddistinto quindi non dal popolo o dal territorio ma dalla sovranità.

La sovranità può essere di 2 tipi:


-ESTERNA: denominata anche extrastatale come ad esempio l’UE di quest’ultima si dice che il
potere o l esistenza non deriva da altri
-INTERNA:denominata anche infrastatale cioè che ha la capacita di porre comandi a tutti i soggetti
all’interno di esso.

FORME DI STATO:
E il modo attraverso il quale la sovranità si articola sul proprio territorio
-Stato AUTORITARIO: il potere e concentrato su una singola persona (fascismo,comunismo)
-Stato DEMOCRATICO: il potere in questo caso viene conferito al popolo (democrazia)
-Stato FEDERALE: la sovranità e distribuita sul territorio su 2 livelli diversi
-Stato UNITARIO: il potere non e distribuito ma conferito al governo centrale
-Stato REGIONALE : in questa forma di stato viene riconosciuta la potestà legislativa delle regioni,
viene anche chiamato stato unitario con decentramento accentuato

PROSPETTIVA STORICA:
Un altra definizione di stato viene individuata in relazione ai rapporti che si vengono a creare in un
certo momento storico tra autorità e libertà tra chi ha il potere e chi e soggetto a questo potere

ORIGINI:
Lo stato moderno nasce tra il 15 e 17 secolo.
Prima il potere era organizzato in base agli assetti dell’ordinamento feudale o patrimoniale, lo stato
che conosciamo oggi nasce grazie ai commerci ,trasporti e all’economia

Stato ASSOLUTO:
1°forma di stato moderna, nasce tra 15/17 secolo (pace di Westfalia che mise fine alla guerra dei
trent’anni) e fini nel 18 (rivoluzione francese ) caratterizzato per la concentrazione del potere nelle
mani del sovrano assoluto e dei suoi apparati amministrativi, aveva la finalità di affermare la
propria potenza, ovvero la propria sovranità sia interna che esterna,questa forma di stato viene
anche definito come stato per ceti perché spesso continuavano ad esistere le strutture
dell’ordinamento feudale. Nasce in questo contesto anche lo stato di polizia la quale aveva il
compito di garantire benessere e felicità dei sudditi.
NON FU SUFFICIENTE A SODDISFARE LE ESIGENZE CHE EMERSERO A SEGUITO
DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE.

Stato LIBERALE DI DIRITTO:


Questa nuova forma di stato nasce con la rivoluzione francese nel 1789, la sua finalità era quella di
garantire i diritti individuali nei confronti dei poteri pubblici, alla base di questa forma di stato vie
era l’idea secondo la quale l’individuo e titolare dei diritti umani. Queste finalità vengono scritte
nella dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789.
Questa forma di stato era funzionale alle esigenze della borghesia a tal punto che e stato definito
successivamente stato monoclasse. Questo non significa che c’era solo una classe ma che solo una
classe era attiva politicamente, ovvero capace di imporre allo stato le proprie finalità.
Gli istituti giuridici dei quali si servivano:
-Il principiò di legalità :cioè ogni atto dei pubblici poteri deve trovare fondamento e limiti in una
norma giuridica previamente adottata caratterizzata da generalità e astrattezza e uguaglianza
formale.
-Nozione di costituzione in senso moderno: cioè un atto giuridico vincolante per tutti i soggetti
dell’ordinamento, necessari a garantire il potere e i diritti e costituiscono il fondamento del potere
-Separazione del potere: cioè bisogna conferire alle diverse funzioni delle stato cioè legislativa,
esecutiva, giurisdizionale diversi organi di gestione. Si passa dal concentrare il potere su un sovrano
assoluto alla separazione tra il potere legislativo (parlamento che fa le leggi) e potere esecutivo (chi
le applica, governo)
-Crisi: questa forma di stato non riesce a resistere all’allargamento della base sociale determinato
dall’estensione del suffragio universale.
Ingresso in politica dei lavoratori, vengono garantiti i diritti negativi, costituzione flessibile

Stato AUTORITARIO:
Forma di stato che rifiuta i caratteri dello stato liberale di diritto e recupera quelli dello stato
assoluto.
In Italia il passaggio dallo stato autoritario a quello totalitario fu possibile grazie al carattere
flessibile dello statuto Albertino.

Stato TOTALITARIO:
Accentuazione di quello autoritario.

Stato CONTEMPORANEO:
Quando ci riferiamo allo stato contemporaneo intendiamo quella forma di stato la cui finalità
principale è il mantenimento dell’unità in un contesto pluralista.
Per far ciò si sottopone il potere delle maggioranze politiche alla costituzione e si promuove la
coesione sociale attraverso il perseguimento dell’uguaglianza sostanziale.
Questa forma di stato ha dimostrato una capacità di attrazione molto forte, si diffuse in tutto il
mondo, la diffusione avviene attraverso vari cicli costituzionali (s’intende un periodo storico
caratterizzato dalla produzione della costituzione che presentano caratteri simili).
Ricordiamo che molte organizzazione internazionali o sovranazionali chiedono agli stati membri di
adottare questa forma di stato,(ad esempio per entrare nell’UE e indispensabile).

Forma di stato contemporaneo LO STATO PLURALISTA:


Con l’espressione stato pluralista si fa riferimento all’elemento plurisoggettività dell’ordinamento
giuridico statale, per evidenziare che esistono,e sono politicamente attivi,soggetti o gruppi di
soggetti profondamente diversi fra loro, e che questa diversa soggettività e riconosciuta
dall’ordinamento.
In questa forma di stato avviene l’allargamento del suffragio facendo sicché la quasi totalità dei
soggetti sia politicamente attiva.
Principio pluralista nella costituzione italiana :art 2,art 8,art 29,art 39,art 49.

Stato DEMOCRATICO:
Lo stato democratico e quella forma di stato nella quale esiste una tendenziale corrispondenza tra
governanti e governati.
Per far sicché uno stato venga definito democratico non basta che ci siano libere elezioni ma
occorre che sia presente un complesso di caratteristiche, che consentono effettivamente al popolo di
esprimere la propria sovranità.
1)principio di maggioranza:cioè si adottano soltanto scelte decise dalla maggioranza dei soggetti
politicamente attivi.
2)viene garantito il rispetto per coloro che sono nella minoranza
3)esistenza per gruppi politici diversi di poter concorrere liberamente per il governo del paese
4)anche le minoranze hanno controllo grazie a organi indipendenti dalle maggioranze.
Da tutto ciò deriva una nuova separazione dei poteri diversa rispetto allo stato liberale,questo tipo di
separazione viene chiamata bipartizione e distingue il circuito della decisione politica dove decide
la maggioranza e quello delle garanzie che e sottratto alla maggioranza.

Stato COSTITUZIONALE:
Con questa espressione intendiamo la forma di stato caratterizzata da una costituzione rigida( e
quella costituzione che si pone al vertice del sistema delle fonti),anche le leggi cioè l atto prodotto
dal parlamento deve rispettare quest’ultima.
Riesce a prevalere sulla legge grazie alla presenza di 2 garanzie :
1:giustizia costituzionale----istituto che consente di eliminare le leggi contrarie alla costituzione
2:procedimento aggravato di revisione costituzionale----cioè che per modificare una legge
costituzionale e richiesta la maggioranza più ampia di quella necessaria per approvare le leggi.

Stato SOCIALE:
Lo stato sociale e quella forma di stato che ha come fine l’uguaglianza sostanziale.
Uguaglianza formale:come abbiamo ampiamente visto, vuol dire che tutti i soggetti sono uguali
davanti alla legge e debbono essere trattati allo stesso modo.
Uguaglianza sostanziale: significa invece uguaglianza di risultato e consiste nella rimozione delle
differenze che ostacolano il raggiungimento dell’uguaglianza formale.

Stato DECENTRATO:
Consiste nella distribuzione di quote di potere decisionale sul territorio in favore di enti infrastatali.
Questa forma di stato viene utilizzato anche in Italia dove la costituzione prevede 2 tipi di regioni,
quelle a statuto speciale(valle d’Aosta, trentino,Friuli), e quelle a statuto ordinario delle quli se ne
occupa direttamente con la costituzione.

CAPITOLO 3
OLTRE LO STATO: ORDINAMENTI INTERNAZIONALI E SOVRANAZIONALI

A seguito della seconda guerra mondiale ci fu una profonda evoluzione ,gli stati accettano di
limitare la propria sovranità esterna per costruire un ordinamento internazionale finalizzato al
mantenimento della pace e alla garanzia dei diritti dell’uomo.
All’inizio viene costituito l ordinamento internazionale, inteso come insieme di attività strumenti e
comportamenti che regolano i rapporti tra gli stati.
Non vi era nuovo perché già alla fine della prima guerra mondiale viene costituita la società delle
nazioni con lo scopo di prevenire scontri armati .
La società delle nazioni rappresenterà il prototipo sul quale viene istituito l’ONU (organizzazione
delle nazioni unite), è a carattere mondiale il cui compito e mantenere la pace e la sicurezza
internazionali. Anche se tutti gli stati partecipano a tale organizzazione sussiste una forte disparità.
-ogni stato membro e rappresentato nell’assemblea generale (una riunione annua dove si discutono
le linee generali di indirizzo)
-consiglio di sicurezza:organo esecutivo siedono solo 15 stati membri
-consiglio economico e sociale: 54 stati membri
-segretariato: con al vertice un segretario generale che rappresenta l’intera organizzazione
-corte internazionale di giustizia : 15 giudici mandato 9 anni
Consiglio d’Europa :
Organizzazione internazionale a carattere regionale (47 stati membri), lo scopo e quello di
promuovere l’economia, il progresso sociale, favorire i diritti umani.
E strutturato nel seguente modo:
-comitato dei ministri
-assemblea parlamentare
-congresso poteri regionali e locali
-segretariato generale
-corte europea dei diritti dell’uomo

Unione Europea:
E un organismo sovranazionale in quanto produce con le sue stesse istituzioni norme giuridiche
vincolanti non solo per gli stati membri ma anche per tutti i soggetti al loro interno.

CAPITOLO 4
FONTI DEL DIRITTO

Le fonti del diritto o fonti normative sono quei meccanismi che pongono in essere regole giuridiche.
Si differenziano in:
Fonti di Produzione: pongono in essere nuove regole e comportamenti o di organizzazione che tutti
devono osservare.
Fonti sulla produzione:sono i meccanismi attraverso i quali vengono prodotti l fonti di produzione
Fonti di cognizione: strumenti volti a rendere pubblici gli atti normativi facendo in modo che tutti
possano conoscerle (gazzetta ufficiale ).

Lo stato nei ultimi 2 secoli ha subito profonde modifiche tanto che si può parlare di crisi del ruolo
dello stato come monopolista della produzione delle regole giuridiche, perché e cresciuta in maniera
esponenziale il ruolo delle regole giuridiche prodotte al di fuori dello stato.
Nei giorni d’oggi le fonti normative (quelle che producono le leggi ) sono molteplici, dai livelli
sovranazionali a quelli comunali….
Il moltiplicarsi di questi centri di produzione aumenta il rischio di possibili contraddizioni tra norme
chiamate ANTINOMIE.
Purché uno stato venga definito un insieme ordinato esistono dei caratteri per risolvere queste
antinomie :
I. CRITERIO GERARCHICO: nel conflitto tra regole poste da fonti diverse prevale quella
posta dalla fonte superiore, con questo criterio si suppone sia possibile identificare 2 forze.
-FORZA ATTIVA:capacità di resistere ad un innovazione portata da un atto diverso forza
PASSIVA………..
-si procede nel caso gerarchico ad una INVALIDITA cioè al annullamento della legge.
II. CRITERIO DELLE COMPETENZE:nel conflitto tra 2 regole prevale quella posta dalla
forza competente
-ANNULLAMENTO
III. CRITERIO CRONOLOGICO:nel conflitto tra 2 regole prevale quella più recente
-La fonte in questo caso non viene cancellata ma rimane però varrà per i casi accaduti
precedentemente
-ABROGAZIONE:fenomeno per cui la norma successiva entra in vigore e quella
precedente cessa di esistere solo per il futuro
L’abrogazione può essere di diversi tipi:
➢ ESPRESSA: legislatore esplicità la disposizione abrogata
➢ TACITA: abrogazione per incompatibilità
➢ IMPLICITA:atto normativo viene disciplinato completamente

DEROGA: istituto attraverso il quale una norma viene limitata su un campo di applicazione.

Le fonti di produzione si differenziano in 2 categorie :


➢ FONTI FATTO: comportamenti spontanei della collettività
➢ FONTI ATTO: fonti di produzione del diritto che sono il risultato di procedimenti finalizzati
a produrre norme giuridiche

Per quanto riguarda il contenuto delle fonti normative si indica con il termine DISPOSIZIONE
l’atto in senso proprio(formulazione in senso linguistica ) mentre con il termine norma intendiamo il
significato dell’atto.
L’ attività che consente di cogliere il significato di (norma) da una formulazione normativa
(disposizione) si chiama interpretazione giuridica

-il diritto e un fenomeno che presenta tantissime analogie con il linguaggio


-l’interpretazione di una disposizione non e mai un operazione univoca, ma risente di numerosi
fattori quali il fine,il tempo, lo spazio.
---ogni disposizione ha sempre un certo grado di indeterminatezza ciò comporta che ad ogni
disposizione non corrisponda solo una norma ma spesso una molteplicità di norme e viceversa .
Inoltre possiamo dire che possiamo trovare norme che vengono applicate che derivano da
disposizioni abrogate o anche che possono esistere disposizioni in vigore che però non sono più in
grado di produrre norme.
Vi e in fine un ultima distinzione tra
REGOLE: norme giuridiche specifiche con una portata di applicazione ristretta
PRINCIPI: norme giuridiche generiche con una portata di applicazione ampia

Da queste distinzioni derivano alcune conseguenze:


1. Conflitti:
- tra 2 regole in conflitto tra loro si applicano i criteri delle risoluzioni delle antinomie
-tra 2 principi in conflitto tra loro si cerca di bilanciare ovvero applicare entrambi nella
misura massima possibile trovando un equilibrio ragionevole

2. I principi generano regole :proprio perché sono finalità generali , da un principio possono nascere
più regole

Le norme possono essere generali o speciali in caso di contrasto si preferisce le speciali.


Concludendo si può affermare che l’ordinamento giuridico e composto da norme e NON da
disposizioni.
CAPITOLO 5
LE SINGOLI FONTI DEL DIRITTO

L’approvazione della costituzione e avvenuta a fine 1947 inizio 1948 dall’assemblea costituente.
Osservando la costituzione italiana possiamo affermare che si tratta di una COSTITUZIONE
RIGIDA che si pone al vertice del sistema delle fonti.
Non esiste una clausola di supremazia però va ricordato l’articolo1 ‘’La sovranità appartiene al
popolo ma deve essere esercitata nelle forme e nei limiti della costituzione’’
Stessa cosa vale anche per le leggi statali o regionali.

Discutiamo ora il tema della revisione costituzionale:


La costituzione non e immodificabile ma esistono dei limiti alle possibilità di modifica .
La costituzione stessa prevede nel’ articolo 138 una procedura speciale che prende il nome di
LEGGE COSTITUZIONALE.
Queste leggi possono servire a:
• Modificare il testo della costituzione
• Soddisfare le riserve di legge costituzionale
• Irrigidire le discipline di certe materie

PROCEDIMENTO:
In base al art 138,occorre una doppia deliberazione da entrambe le camere (leggi normali solo 1),
tra le 2 deliberazioni di legge deve intercorrere un periodo non minore di 3 mesi .
La prima deliberazione ha procedimento legislativo ordinario(vince se c’è la maggioranza
semplice )nella 2 deliberazione invece non di devono essere stati fatti cambiamenti nella prima
deliberazione e viene richiesta la maggioranza dei 2/3 da ciascuna camera.
Possono essere approvate anche se nella 2 deliberazione non e andato tutto liscio,ma c’è stato la
maggioranza però vine richiesto un referendum popolare che viene richiesto dalla domanda
effettuata da 1/5 dei membri di 1 camera o 500.000 elettori o 5 consigli regionali.

PRINCIPI SUPREMI NON POSSONO ESSERE MODIFICATI

NORME PRECETTIVE E PROGRAMMATICHE:Con quest’ultima categoria si intende affermare


che moltissimi articoli della costituzione si limitavano a fissare obbiettivi e non vere e proprie
regole, fino a quando il parlamento non aveva dato loro piena attenzione.

FONTI INTERNAZIONALI ED EUROPEE


Il sistema delle fonti provenienti da altri ordinamenti, si apre alle fonti provenienti da altri
ordinamenti :fonti del ordinamento INTERNAZIONALE E DEL UNIONE EUROPEA.

Art10: norme del diritto generalmente riconosciute , si tratta di norme di approvazione generale qui
si collocano le consuetudini e i principi generali del diritto internazionale (diritti umani)
Art 11:rapporto tra Italia e ordinamento extrastatali
limitazioni di sovranità per garantire la pace questo art e completo grazie all’articolo
Art117:rapporto tra fonti interne -internazionali ed europee ,le fonti internazionali e comunitarie
sono vincolanti sull’ordinamento italiano.

DIRITTO INTERNAZIONALE PATTIZIO : sono norme di diritto internazionale particolari o


pattizie, in quanto nato dall’incontro della volontà di 2 o più soggetti dell’ordinamento
internazionale, al fine di regolare un determinato rapporto incorrente fra essi(in caso di antinomia
vale il criterio gerarchico)

NORME INTERPOSTE: sono norme che si che si collocano in posizione intermedia e una legge e
la costituzione , vengono applicate quando una legge viola i parametri della costituzione non
direttamente perché in contrasto con un altra norma (interposta) che secondo un articolo della
costituzione va rispettata.

-FONTI EUROPEE:
E un organizzazione sovranazionale con capacità di produrre norme vincolanti per gli altri stati
membri e dei soggetti che ne fanno parte.
Si distinguono in:
➢ FONTI DI DIRITTO ORIGINARIO: trattati istituiti, basi costituzionali dell’UE
➢ FONTI DEL DIRITTO DERIVATO:regolamenti,direttive,raccomandazioni,pareri,decisioni:

-REGOLAMENTI: Fonti più rilevanti ,vincolanti in tutti i loro elementi,caratteri di


generalità e astratezza.
-DIRETTIVE:fonte di diritto derivato hanno come destinatari esclusivamente gli stati ai quali
impongono l’obbligo di conformare entro certi parametri entro una certa data.
-DECISIONI: fonte del diritto derivato ,obbligatori in tutti i loro elementi ,sprovviste di carattere di
generalità e astrattezza.
-RACCOMANDAZIONI PARERI:non sono vincolanti pero sono degli inviti per lo stato a
conformare entro certi parametri.

LEGGE ORDINARIA :
Per legge si intende l’atto normativo ,deliberato dalle 2 camere del parlamento in un identico testo,
promulgato dal presidente della repubblica e pubblicata sulla gazzetta ufficiale.
Per comprendere la natura della legge si fanno derivare 2 principi importanti
-----1.Numero chiuso di fonte primarie:una legge non può creare nuove leggi.
-----2.Unici limiti del legislatore sono quelli stabilite dalla costituzione

RISERVA DI LEGGE: Si ha una riserva di legge quando una norma della costituzione riserva alla
legge la disciplina di una determinata materia escludendo che essa possa essere oggetto di altre fonti
normative.

Tipologie di riserva:
-RINFORZATA: il legislatore deve limitare la sua discrezionalità in attuazione di istituti e limiti
specifici gia fissati dalle disposizioni della costituzione.
-RELATIVA:solo quando la legge deve intervenire solo a definire aspetti generali
-ASSOLUTA:intera materia da ridisciplinare con fonti primarie
-RAGIONEVOLEZZA:leggi coerenti non in contrasto con i principi fondamentali
-LEGGE DI BILANCIO UNICA CADENZA ALL’ANNO.
PROCEDIMENTO LEGISLATIVO LE 3 FASI :

1. Iniziativa legislativa: avviene con la presentazione di una nuova legge ad una delle 2 camere.
E riservata a :
-GOVERNO: unico soggetto che ha potere di un iniziativa su tutte le materie
-PARLAMENTO: ogni parlamentare può presentare una legge alla sua camera
-POPOLO:iniziativa legislativa proposta da 500.000 elettori
-CNEL

2.ISTRUTTORIA E APPROVAZIONE: Prima di passare alla camera la nuova legge viene


esaminata dalla commissione competente .
Si distinguono 4 procedimenti possibili:
-ORDINARIO:la legge viene esaminata discussa e deliberata
-ABBREVIATA: i tempi di discussione e approvazione si riducono drasticamente (decreto
legislativo)
-DECENTRATA O DELIBERANTE:tipico dell’ordinamento Italiano, in questo caso il
progetto inizia e conclude il suo iter in commissione dove viene discusso e approvato salvo
che il governo non richieda la procedura normale.
-REDIGENTE:viene affidata alla commissione la redazione del progetto di legge però
l’approvazione viene fatta dall’assemblea
-LEGGE DI BILANCIO:per la sua approvazione tutte le commissioni

3.PROMULGAZIONE:la legge viene approvata dalle camere e viene mandata al presidente della
repubblica per la promulgazione .
Una volta promulgata viene pubblicata sulla gazzetta ufficiale.
Dopo la promulgazione devono passare 15 giorni per la sua entrata in vigore VACATIO LEGIS.

DECRETO LEGISLATIVO:
Atto con forza di legge adottata dal governo a seguito di una legge delega del parlamento.
Viene usata per riforme di interi settori per le quali al parlamento ci vorrebbe troppo tempo
La legge delega deve determinare :
1. OGGETTO:materia da disciplinare
2.PRINCIPI:norme generali riconducibili all’oggetto della delega e i criteri direttivi
3.TERMINE:non si può effettuare una delega permanente

DECRETO LEGGE:
Non deriva da una delega ma dal fatto che si e venuta a creare una situazione di straordinaria
necessità e urgenza, si tratta di un provvedimento provvisorio con forza di legge adottata dal
governo .
Dev’essere convertita in legge entro 60 gg in caso contrario decade.
Esiste la SANATORIA dei decreti legge, la quale ha il compito di ‘’salvare’’ gli effetti prodotti dal
decreto legge decaduto sollevando il governo da ogni responsabilità.
Il decreto legge inoltre può essere modificato attraverso degli EMENDAMENTI,le modifiche
entrano in vigore il gg dopo.
Il potere del decreto legge però piano piano ha perso il suo valore iniziale ed e stato usato
largamente dal governo come “atto di legislazione ordinaria” ora non può essere più usato
per :conferire deleghe legislative provvedere alle materie indicate nell’art 72 ,rinnovare decreti
scaduti (negata la conversione),regolare rapporti giuridici.
REFERENDUM ABROGATIVO:
E un istituto attraverso il quale il corpo elettorale e chiamato a pronunciarsi direttamente circa
l’abrogazione totale o parziale di una legge.
Sono escluse dal referendum abrogativo alcune leggi:
BILANCIO,TRIBUTARIE,AMNISTIA,TRATTATI INTERNAZIONALI.

PROCEDIMENTO:
1. Iniziativa: 5 consigli regionali , 500.000elettori , richiesta presso la corte di cessazione entro 30
settembre di ogni anno.
2. Successivamente alla richiesta ,viene verificato entro il 31 ottobre dall’ufficio centrale la
regolarità della richiesta.
3. La corte costituzionale giudica la validità delle richieste entro 10 febbraio
4. Se la richieste sono ammesse il presidente della repubblica chiede il referendum 15 aprile/ 15
giugno
5. 2 Quorum, 1 strutturale ,1 circa l’esito
6. Abrogazione : il parlamento non può emanare un altra legge riproduttiva di quella precedente.

REGOLAMENTI DELL’ESECUTIVO:
Sono fonti di carattere secondario, sono regolamenti ad esempio quelli adottati dal governo : i
regolamenti governativi sono fonti secondarie, con il quale il governo rispettando le fonti primarie,
pone regole di carattere sostanziale ,organizzative,procedurali.
Non e disciplinato dalla costituzione però può emanare leggi solo nelle materie dove lo stato ha
potestà legislativa.

FONTI PRIMARIE sono a numero chiuso.

FONTI SECONDARIE numero aperto

TIPOLOGIE:-Regolamenti governativi : sono deliberati dal consiglio dei ministri, emanati dal
presidente della repubblica servono a disciplinare :
1. esecuzioni delle leggi e dei decreti legislativi
2. integrare le materie dove manca disciplina
3. organizzazione delle funzioni pubbliche

DELEGIFICAZIONE:
Istituto mediante il quale viene attribuito al governo il compito di regolare una certa
materia,dispongono l’abrogazione delle norme vigenti con effetto di entrata in vigore leggi
parlamentari .
-REGOLAMENTI MINISTERIALI
-REGOLAMENTI INTERMINISTERIALI

FONTI REGIONALI: Oltre alle fonti di carattere sovranazionale ci sono anche norme prodotte
dalle regioni e dagli enti locali
2 tipi di regioni in Italia:

STATUTO SPECIALE : Disciplinate non dalla costituzione ma dai rispettivi statuti, approvati con
leggi costituzionali

STATUTO ORDINARIO: Disciplinate direttamente dalla costituzione.

STATUTO: Fonte primaria del diritto con cui la regione disciplina la sua organizzazione e struttura
interna (forma di governo,referendum,procedimenti regionali)
Le modifiche allo statuto devono essere approvate 2 volte dal consiglio regionale a maggioranza
assoluta con un intervallo di 2 mesi l’una dall’altra e pubblicate successivamente nel bollettino
ufficiale della regione .

Le regioni hanno potestà legislativa in riferimento ad ogni materia


-COMPETENZE ESCLUSIVE STATALI: insieme di materie il cui soggetto legittimato a porre le
fonti legislative e lo stato
COMPETENZA CONCORRENTE:regioni stato
COMPETENZA RESIDUALE REGIONALE :regioni vincolo solo costituzionale
CHIAMATA IN SUSSIDIARIETA : meccanismo che consente allo stato di attrarre a se la
competenza legislativa regionale
ENTI LOCALI:sono fonti secondarie in quanto le loro norme sulla produzione sono contenute in
fonti primarie dello stato e sono a competenza riservata.

RTT
CAPITOLO 6
DIRITTI E DOVERI

L’elemento caratterizzante della costituzione e la garanzia dei diritti, e ne fa parte fin dalla sua
nascita.
All’inizio i principi della costituzione potevano essere cambiati ,nascono cosi le costituzioni rigide
le quali mettono al riparo i beni preziosi che i regimi totalitari avevano distrutto cioè i diritti.

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