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IL DIRITTO

Esiste di tipo soggettivo (indicando una pretesa) e oggettivo (indiando un insieme di norme
giuridiche), queste due accezioni non esistono l'una indipendentemente dall'altra.

Vi è il diritto che genera osservanza, frutto dell'organizzazione e della democrazia e il diritto che
genera obbedienza che non è una tutela ma un'imposizione.

Vi è poi il diritto assisstito da una sanzione a carico del trasgressore e il diritto premiale, al quale sono
accompagnati dei premi (es. Sgravi fiscali).

Vi è inoltre una distinzione tra diritto pubblico e diritto privato.

Il diritto pubblico si occupa dell'organizzazione dei pubblici poteri e i rapporti tra l'autorità pubblica
ed i privati.

Il diritto privato si occupa dei rapporti tra i soggetti privati che stanno in posizione di parità.

Il diritto costituzionale si trova al vertice del diritto pubblico e i suoi argomenti sono:

 Le fonti del diritto (meccanismi che producono le norme giuridiche)


 L'organizzazione costituzionale dello Stato
 La libertà e i diritti costituzionali
 La giustizia costituzionale

FORME DI STATO
Con forma di stato si intende il rapporto che corre tra le autorità dotate di potestà di impero e la
società civile, nonché l'insieme dei principi e dei valori a cui lo Stato ispira la sua azione.

Lo Stato Assoluto
E' la prima forma di stato Moderno e nasce in Europa attorno al 400\500. E' caratterizzato
dall'esistenza di un potere sovrano interamente attribuito alla Corona (un vero e proprio organo
dello Stato). Il potere sovrano è concentrato nelle mani della Corona che quindi aveva il potere
legislativo ed esecutivo. Il potere giudiziario invece era gestito da coorti e tribunali con giudici
nominati dal re come nei Parlamenti francesi.

Le scelte del Re non incontravano limiti legali perché il suo potere è di origine divina, ereditaria e
non rappresentativa.

L'assolutismo regio si affermò pienamente in Francia, in Inghilterra nel 500 con la dinastia dei Tudor
mentre in Prussia e Austria si sviluppò il cosidetto Assolutismo illuminato (o Stato di polizia), nel
quale l'obiettivo del sovrano era quello di promuovere il benessere della popolazione.

Lo Stato Liberale
Si sviluppa nell'800 (per ragioni economico-sociali) a seguito della crisi dello Stato assoluto.

02\10\17

La forma di stato oggi è in transizione. C'è chi prova nomi che mettono in luce l'involuzione ad
esempio autocrazia elettiva (ossimoro per mettere in luce il fatto che viene meno la parte sostanziale
della democrazia).
POST-DEMOCRAZIA: il dibattito elettorale è controllato, i cittadini hanno un ruolo passivo e tende ad
evolvere in senso elitario verso l'oligarchia.

Caratteristiche trasformazione forma di stato:

 Affermazione della globalizzazione, sovranità economica e finanziaria. Il mercato tende a


sfuggire al controllo dello stato, che si proponeva di intervenire e governare l'economia (art
41\42 costituzione italiana). Lo stato alla fine degli anni 80 interviene sempre meno
nell'economia e subisce. L'economia dipende sempre meno dalle scelte politiche degli stati.
 Indebolimento dello stato, della sovranità popolare. Sotto il profilo interno c'è una crescente
rivendicazione da parte delle piccole realtà. E per il formarsi di stati sovranazionali (UE),
sempre maggiore influenza da parte di istituzioni esterne. Influenze sempre maggiori non
istituzionali, tipo la LEX marcatoria.
 Cambia la struttura dei partiti. Non più di massa ma elettorali, strutturati per ottenere la
vittoria nelle elezioni, partiti leggeri, pigliatutto. Non più con una forte ideologia ma che
tendono a convergere verso il centro. Accanto a questi ci sono i PARTITI ANTISISTEMA,
caratterizzati da un basso contenuto ideologico. Cambia la struttura dei partiti e il modo di
essere della rappresentanza che tende ad aessere sempre più omogenea. Politiche liberiste
sono portate avanti sia da centro destra che da centro sinistra. Rappresentanza diventa
governabilità. Sentenza n1 del 2014, la corte della cost. Italiana prende in considerazione
governabilità e rappresentanza e dice che la seconda costituisce il cuore della democrazia.
 Regressione nella tutela dei diritti sociali.

STATO AUTOCRATICO.
 Monopolitismo, concentrazione del potere in capo di un individuo o una ristretta oligarchia
 Costituzione senza costituzionalismo. Non rispettano i due elementi della costituzione in
senso prescrittivo.
 In via residuale, ossia tutti quelli non democratici.

TIPI DI STATI AUTOCRATICI:

 REGIME TOTALITARIO E AUTORITARIO

I principi cardine di queste forme di stato sono :

1) la concentrazione del potere. Le autonomie territoriali sono soppresse (regioni tedesche)


oppure sostituiti da organi monocratici senza possibilità elettive.

potere legislativo subordinato a quello esecutivo che legifera direttamente. All'interno di


quest'ultimo una figura di predominio è il capo del governo che sceglie i ministri (subordinati e non
più legati con rapporto fiduciario al parlamento). Germania: concentrazione nelle mani del Furher.
In Italia invece c'è il consiglio del fascismo.

2) esaltazione del concetto di nazione (unità morale, politica ed economica), forti ideologie. Il
nazismo insiste su nazione come unità razziale, etnica.

DIFFERENZE
In Italia si ha un'integrazione del partito nello stato: Statalizzazione ed istituzionalizzazione del
partito nello stato. In germania si afferma la concezione tripartita (Schmith): elemento dinamico
(partito con il suo leader), un elemento statico ( stato) e un elemento non politico (popolo) e sono
collegati dall'agire dell'elemento dinamico. Questa concezione porta a mantenere la distinzioni tra
organi di partito e organi di Stato, ciò non toglie che vi sia una identificazione fisica tra questi due.

In italia permane la libertà religiosa, libertà economica, viene mantenuta la magistratura ordinaria
(vengono istituite delle magistrature speciali 1923). In Italia permane la corona anche se ha un ruolo
simbolico e formale.

ANALOGIE

Il ruolo esercitato da un capo carismatico, una società capillarmente organizzata, un'ideologia e un


controllo pervasivo. Repressione dei diritti e della libertà.

FASCISTA: AUTORITARIO O TOTALITARIO IN VIA DI COSTRUZIONE

NAZIONALDEMOCRATICO: TOTALITARIO.

 Caratteristiche REGIME TOTALITARIO:

1) concentrazione del potere sia a livello vert che orizz.

2) attenuazione forzata della separazione tra stato e società (molto forte nella forma di stato
liberale). Statalizzazione forzata della società.

3) forte penetrazione del regime nella sfera privata

4) interventismo economico: proliferazione di società a partecipazione sociale. Si riflette in una


politica estera aggressiva, espansionistica.

5) cambia il concetto di rappresentanza rispetto a quella liberale. Diventa corporativa. In italia prima
il Parlamento viene controllato tramite leggi (legge Acerbo, premio di maggioranza). Nel 1928 il
corpo elettorale è costretto a pronunciarsi sul gran consiglio del fascismo. Nel 1939 camera dei
deputati diventa camera dei fasci.

6) negazione del pluralismo e della legittimità del conflitto. E vengono create le corporazioni che
rappresentano le classi.

7) economia di tipo capitalistico

8) diritti repressi. Permane lo statuto albertino ma una diventa una costituzione materiale non
formale.

 FORMA DI STATO SOCIALISTA.

Si afferma in Russia nel 1927 e dopo la 2a guerra mondiale in Cina e in europa centro orientale, a
Cuba (1959), Vietnam, Cambogia, Corea del Nord.

 Economia. Modo di produzione collettivistico e non capitalistico. Basato sulla statalizzazione


dei mezzi di produzione, al mercato viene sostituito un piano economico centralizzato che
fissa gli obiettivi nei vari settori. Conosce delle piccole differenze: in Jugoslavia c'era una
maggiore autogestione, in Nicaragua e Cuba viene riconosciuta una sorta di proprieta
privata.
 Statalizzazione e creazione di un ceto burocratico.
 Principio della sovranità popolare. Popolo concepito come alleanza operai\contadini sotto la
guida della classe operaia.
 Principio dell'unità del potere statale. L'organo parlamentare di origine elettivo e l'organo
supremo. Potere unico e ripartito per motivi funzionali: PRINCIPIO DI CONCENTRAZIONE
DELL'UNITA'.
 Principio della doppia dipendenza. O centralismo democratico. Ogni organi del potere
statale dipende orizzontalmente dal suo corpo elettorale e verticalmente dall'ordine di
governo superiore.
 Stato collegiale. Capo dello stato come presidenza collegiale del parlamento. Presidenza
collegiale che deriva dal parlamento perché non vi è una separazione dei poteri. Con le
costituzioni del 1918 si tenta di optare per la democrazia dei soviet, dei consigli formati da
delegazioni che arrivavano fino al congresso nazionale dei soviet. Viene abbandonato con la
costituzione del 36 che introduce il suffragio universale.
 Principio del mandato imperativo (possibilità per gli eletti di revocare il proprio
rappresentante), esso rende difficile la mediazione politica. Le società pluralistiche implicano
il divieto del mandato imperativo.
 Principio di revocabilità degli eletti.
 Rappresentanza monolitica e omogenea.
 Principio della legalità socialista. Forte ruolo dell'ideologia. Non vi è un vero e prorpio
sistema ma vi è la procura che vigila sul governo che ha un vertice monocratico ed è
organizzato gerarchicamente, eletto dal parlamento. I giudici sono eletti dai cittadini o dal
parlamento e sono revocabili.
 Riconosce in particolar modo i diritti economico\sociali. Le costituzioni erano prima
"bilancio" che tracciano le conquiste già raggiunte e poi "programma" lunghe e rigide che
esprimono principi\finalità da raggiungere

MONARCHIA ASSOLUTA

 Il sovrano è il fulcro dell'ordinamento.


 Non è riconosciuta la separazione dei poteri.
 Sono oggi gli stati teocratici. (città del vaticano, arabia saudita). Alcuni di questi possono
avere una forma repubblicana. Ha attualmente una diffusione pressochè nulla.

DITTATURA

Considerati come fase di transizione di solito tramite un colpo di stato. Ad esempio la dittatura
militare che rimpiazza la sovranità.

III. LA COSTITUZIONE
Il diritto da un lato esprime la tensione al bene, al garantire la dignità umana, dall'altro nascono
come consapevolezza che ha l'uomo del male e della tendenza al male.

 Rapporto tra diritti e costituzione


 Tra diritti e forma di stato
 Tra diritti società e conflitti

Diritti: posizioni giuridiche soggettive ascritte in capo giuridiche.

STORICAMENTE:

-Magna Carta Libertatum: 1215. E' però una carta contrattata, fattizia, tra il sovrano e nobili o
sovrano e commercianti. Non è in relazione ad ogni individuo quindi non sono diritti ma privilegi.

-Teorie del diritto naturale inizia a delinearsi l'idea di un proprium che spetta a ciascun individuo ma
non c'è una limitazione per categorie o territoriale quindi è universale. Ma manca vla
positivizzazione in un documento giuridico.

-DICHIARAZIONE DEI DIRITTI 700: della Virginia e della dichiarazione d'indipendenza 1786. Uno dei
primi atti di positivizzazione dei diritti. Unione tra tradizione inglese giuridica di sanzione dei diritti
(petition of rights, bill of rights) e universalità caratteristica del diritto naturale. Contribuiscono anche
tutte le lotte per la libertà religiosa, l'illuminismo.

DISCRIMINI RISPETTO ALL'UNIVERSALITA' DEI DIRITTI (esempi con la costituzione)

I primi diritti che vengono garantiti sono detti i diritti di Libertà, quei diritti che obbligano lo Stato a
non intromettersi o circoscrivono la loro possibilità di intromettersi. Sono le libertà negative, per
garantire una sfera di autonomia all'individuo. Nascono ad esempio nei confronti del sovrano (es.
Magna carta libertatum) e rappresentano una tutela nei confronti del potere pubblico. ( libertà dallo
stato)

Nel corso dei secoli il cittadino vuole partecipare alla gestione del potere ( libertà nello Stato):

Diritti politici: diritto di partecipare al governo del proprio paese., possibilità di eleggere dei
rappresentati. Nella dichiarazione del 1789 è costante il riferimento alla legge: i diritti si esercitano
nei limiti stabiliti dalla legge. Sono frutto di conquiste. Es. Diritto di voto battaglie fino al 20esimo
secolo. Riconosciuto ancora su base censitaria. Francia suffraggio universale (solo maschile) tra 1792
e 94 poi 1848. Femminile nella cost. Nuova Zelanda 1893. Si assiste a una generalizzazione a cavallo
del 20esimo secolo. Suffraggio universale maschile entro il primo ventennio del 20esimo, dopo
alcuni decenni quello femminile (post 2a guerra mondiale).

DIRITTI SOCIALI: partono dal presupposto che lo Stato deve fornire delle prestazioni (libertà
positive). Un antecedente si vede in GB: adozione delle prime legislazioni nel 1833 vieto
dell'impiego minorile sotto i 9 anni, fissa l'orario di lavoro in 8 h. (Riv. Industriale). Devono essere
create le condizioni per lo sviluppo dell'uomo. Eguaglianza formale e sostanziale (es cost italiana
articolo 3 ).

Salute, assistenza sociale, Lavoro. Dopo queste prime legislazioni a livello costituzionale: Giacobina
1793. Rep. Di Weimar 1919. Messico 1917 già aveva garantito i diritti sociali.

Nel 2o 900 diventano l'asse portante dei vari diritti nelle costituzioni.
DIRITTI DI 3A E 4A GENERAZIONE: il progresso scientifico, le mutaz. Ambientali etc portano alla
sanzione di nuove garanzie. Nascono in via giurisprudenziale: sanciti e riconosciuti dalla coorte. Tipo
diritto alla privacy (in italia non sancito dalla costituzione), diritto all'ambiente (di 3a generazione,
che la corte cost. Italiana ha ricavato dall'art 9 e 32). Le cost. Più recenti hanno riferimenti più chiari
a questi diritti (Francia "carta dell'ambiente".

4a generazione: Diritto di accesso a internet, diritto di tutela per le generazioni future (ambiente),
diritti legati alle rivendicazioni culturali (degli individui ma anche delle comunità). Diritto all'acqua
(costituzioni latino americane), ed è stato oggetto di una risoluzione delle nazioni unite.

A livello costituzionale:

Costituzioni rigide: previsione di limiti alla revisione della costituzione, è necessario un procedimento
aggravato. Previsione di corti costituzionali che vigilano sul legislatore. Tutto questo sistema vrende i
diritti indisponibili anche per il legislatore. Per Bobbio la positivizzazione dei diritti è un'esigenza.

Le costituzioni garantiscono i diritti di libertà, politici e sociali. Nei testi più recenti ci sono anche
quelli di 3a e 4a generazione. I diritti all'interno dela cost coprono la prima parte.

Si sposa con la sanzione di principi. Art 1 cost tedesca: la dignità dell'uomo è intangibile. Dal principio
derivano i diritti. O principi di eguaglianza.

Qualificati spesso come -inviolabili (comma 2 art 1 cost tedesca).

-Fondamentali. Costituiscono una barriera per l'esecutivo.

Alcune volte i diritti sono riconosciuti con una formula impersonale (Stati uniti 1o emendamento),
non è previsto un soggetto specifico titolare del diritto. Altre volte in capo a tutti\ognuno (cost.
Francese 66) (diritto di voto nella cost Italiana, legge fondamentale tedesca art 11 sulla libertà di
circolazione). I diritti sociali sono riconosciuti a tutti (es. Diritto alla salute in Italia). La maggior tutela
dei diritti sociali si trova nella costituzione del secondo dopoguerra. I diritti politici sono attribuiti già
in origine ai cittadini (es art 48 cost ita).

LIMITAZIONI E GARANZIE DEI DIRITTI.

Nella maggioranza delle costituzioni c'è la sanzione del diritto. Es. Articolo 13 cost. Italiana. Si
prevede la possibilità di limitare il diritto, comunque accompagnata da alcune garanzie. Le garanzie
sono essenzialmente 2: riserva di legge e la riserva di giurisdizione. La prima significa che eventuali
restrizioni possono essere previste solo dalla legge. La seconda significa che la limitazione è disposta
nel singolo caso dal giudice con un atto motivato.

La riserva di giurisdizione assicura contro possibili abusi da parte dall'esecutivo, in particolare dalle
forze di polizia. L'articolo 13 della costituzione italiana che sancisce la libertà individuale prevede la
possibilità dell'arresto compiuto direttamente dalle forze di polizia.

I diritti sanciti a livello costituzionale devono essere rispettati da ogni istituzione.

Le limitazioni servono anche a bilanciare le libertà. Un ruolo chiave è giocato dagli organi di giustizia.
Al di là del bilanciamento i giudici hanno un ruolo nel concretizzare i diritti. Hanno un grande peso
nel creare i nuovi diritti. Nelle costituzioni troviamo un catalogo dei diritti che arriva a comprendere
i diritti di ultima generazione. Ruolo della corte costituzionale è adeguare questi diritti e
contestualizzarli. Le costituzioni in questi casi prevedono delle clausole di apertura. In alcuni casi
essa esercita un ruolo diretto in quanto i singoli possono rivolgersi direttamente alla corte
costituzionale quando si parla di violazione dei suoi diritti fondamentali ( amparo) ed è prevista dalla
legge fondamentale tedesca.

STRUMENTI A GARANZIA DEI DIRITTI:

Il giudice (ordinario, costituzionale), il Parlamento, il presidente della repubblica nel suo ruolo di
garanzia, particolari ordini (ombusdman), il diritto di resistenza.

Un diritto può essere violato per commissione o per omissione. Per omissione vale in particolar
modo per i diritti sociali.

A tutela della garanzia dei diritti troviamo:

il giudice ordinario, la giustizia costituzionale, la politica (il Parlamento). Spetta al Parlamento un


ruolo primario nell'attuazione dei diritti, posso in genere istituire delle "commissioni di inchiesta" che
si occupano di indagare sulla violazione di un diritto fondamentale.

Il Capo dello Stato è garante del rispetto della costituzione, specialmente negli stati parlamentari
dove il Capo dello stato ha proprio il compito di garanzia. In alcuni ordinamenti vi è un'autorità che si
occupa della possibile violazione dei diritti dei cittadini compiuti dalle istituzioni pubbliche:
OMBUDSMAN, introdotta per la prima volta in Svezia nella cost del 1809, organo di nomina politica
(dal parlamento) ma è parzialmente indipendente ed effettua un controllo di legittimità nei confronti
della pubblica amministrazione e dei giudici. Non è un organo presente in tutti gli ordinamenti e
cambia la sua struttura. Tra le esperienze più note: "el defensor del pueblo" dotato di ingiunzioni
maggiori, ha un ruolo specifico nella tutela dei diritti costituzionali.

Un'altra garanzia del diritto è il diritto di resistenza, teorizzata da Locke, ha radici antiche (Antigone).
E' un diritto che mette in ultima istanza nelle mani dei cittadin la difesa dei diritti. E' un diritto sancito
ad esempio nella "legge fondamentale tedesca".

Alcuni esempi di cataloghi dei diritti:

REGNO UNITO.

Ha una lunga tradizione di carte che si coniugano però con l'assenza di una costituzione formale. Ha
una costituzione in senso "sostanziale" fatta da consuetudini costituzionali, leggi, norme di
correttezza costituzionale etc. Manca di conseguenza un catalogo organico di diritti, occorre
rintracciare i diritti nei documenti e nella loro interpretazione giurisprudenziale che nel corso dei
secoli hanno accompagnato la storia costituzionale del Regno Unito. Non c'è un unico documento di
catalogo dei diritti ma dobbiamo andare a vedere: Magna Carta Libertatum (1215) che è soggetta
negli anni successivi a conferme, Petition of Rights (1628), Habeas Corpus Act (1679), Bill of Rights
(1689), Human Rights Act (1998) una legge che incorpora la convenzione europea dei diritti.
Sanciscono diritti ma anche fasi della storia inglese: lotta contro l'assolutismo, affermazione della
centralità del Parlamento. Troviamo quindi anche la conformazione istituzionale del Regno Unito.

STATI UNITI.

Hanno la costituzione del 1877. il catalogo dei diritti si trova nel Bill of Rights che comprende i primi
dieci emendamenti del 1791. E' un catalogo molto scarno in cui vi è il riconoscimento dei diritti
propri dell'età liberale per cui troviamo il riconoscimento della libertà di religione, il divieto di
stabilire una religione di stato, il riconoscimento della libertà di unione ma con formule molto
sintetiche. E' riconosciuto il diritto di riunione, quelli legati all'habeas corpus e al giusto processo. Il
modo scarno con il quale sono stati scritti ha dato ampio spazio al ruolo della Corte Suprema
(l'organo al vertice dell'organizzazione giudiziaria). E' quest'ultima che ha delineato i contorni e i
limiti dei diritti.

La Corte Suprema si è ritrovata anche ad introdurre nuovi diritti: Diritto alla Privacy

La legge fondamentale tedesca contiene una parte la prima specificatamente dedicata ai diritti.
Troviamo elencate libertà negative e diritti politici e sociali. Particolarità dell'ordinamento tedesco:
democrazia protetta (i diritti e le libertà devono essere esercitati nel limite della forma dello stato),

FRANCIA.

Non ha nella sua costituzione un vero e proprio catalogo dei diritti. La costituzione del 1958 ( della 5a
repubblica) si limita a sancire alcuni diritti: di voto (art 3), la libertà di adesione ad un partito, libertà
individuale (art. 66) e alcuni principi: di uguaglianza e laicità. Oltre a contenere questi riferimenti
espliciti richiama la dichiarazione dei diritti del cittadino del 1789 e il preambolo della costituzione
del 1946. Questo significa che questi due atti sono costituzionalizzati. Il preambolo contiene tutti
quei diritti della sfera economico-sociale. Questo insieme di norme costituiscono il "blocco di
costituzionalità". A questo blocco sono da aggiungere i principi che il consiglio costituzionale ricava
dalla costituzione vigente. Dal 2005 è stato incorporato "la carta per l'ambiente" (2004) che fa parte
di diritti di terza generazione.

GERMANIA.

La legge fondamentale tedesca del 1849 contiene una parte specificamente dedicata ai diritti.
Troviamo elencati le libertà negative, i diritti politici e i diritti sociali. Particolarità: la tutela dei diritti
dev'essere contestualizzata tenendo presente che la Germania è uno stato di democrazia protetta,
ossia i diritti e le libertà devono essere esercitate nel limite della forma di stato. Questo ha portato
allo scioglimento dei partiti fasciti e comunisti e nel 2001 della associazione islamica. E' stata fatta
una revisione costituzionale nel 2002 che ha portato l'inserimento in capo allo stato della
responsabilità delle generazioni future, e sempre l'inserimento della tutela dei fondamenti naturali
della vita e degli animali.

A LIVELLO GLOBALE

Perché si possa parlare di diritti ovunque la persona si trovi occorre che questi siano garantiti a livello
globale. Dichiarazione universale 10 dicembre 1948 dall'assemblea generale delle nazioni unite, è
adottata con 48 voti favorevoli, nessun voto contrario e l'astensione di 8 paesi (blocco sovietico+
Arabia saudita). Si apre con la volontà di salvaguardare le nuove generazioni dalla guerra e contiene
il riferimento ai classici diritti di prima generazione ( libertà negative), diritti politici e sociali.
Rappresenta un connubio tra l'approccio liberale che vuole l'individuo autonomo rispetto allo stato e
l'approccio sociale (da allo stato il compito di liberare dagli ostacoli che si frappongono al suo libero
sviluppo). E' un approccio centrato sull'individuo con i suoi diritti (quasi assenti i doveri se non
nell'articolo 29). La dichiarazione universale inizialmente è priva di efficacia giudiziaria vincolante
perché è solo una dichiarazione delle nazioni unite, con il passare del tempo però le sue norme
entrano a far parte del diritto consuetudinario. Il suo contenuto viene considerato per due trattati
internazionali: il patto dei diritti civili e politici e il patto delle nazioni unite sui diritti economico
sociali e culturali del 1966. Sono patti sottoscritti dalla grande maggioranza del mondo, integrano e
specificano i diritti presenti nella dichiarazione dl 1948. Due patti separati però portano a una
separazione del concetto di diritto. I diritti sono riconosciuti non solo all'individuo ma al popolo
(diritto all'autodeterminazione e allo sviluppo).
A livello sovranazionale le garanzie dei diritti: ci sono due livelli, giurisdizionale e politico.

A livello giurisdizionale è un livello scarno, il secondo è più articolato perché:

1)mancano a livello internazionale degli organi giurisdizionali preposti specificatamente alla tutela
dei diritti, non ci sono dei giudici. La carta delle nazioni unite prevede la corte nazionale di giustizia
ma si occupa principalmente di risolvere le controversie internazionali e di fornire pareri. Non si
occupa di tutelare i diritti in modo specifico. Esistono poi dei tribunali penali internazionali a partire
dai tribunali di Norimberga, i tribunali di Tokyo per arrivare ai tribunali che hanno giudicato i crimini
commessi nella ex Jugoslavia. Questi però sono istituiti ad hoc dopo la commissione del fatto. Venne
istituita la corte penale internazionale, nasce nel 1998 con la firma del trattato istitutivo che entrò in
vigore 4 anni dopo. A differenza dei precedenti tribunali è un tribunale a priori (costituito prima della
commissione del fatto), ed ha competenza sulle violazioni massicce, in particolare su 4 tipi di
violazione dei diritti: genocidio, i crimini contro l'umanità, i crimini di guerra e l'aggressione.

E' valido solo su crimini commessi in stati che hanno firmato il trattato. O nel caso di crimini compiuti
da un cittadino appartenente a uno stato membro.

2) A livello politico ciò che emerge è la scarsa influenza dei meccanismi di controllo. Vi sono vari
organi: il consiglio dei diritti umani (2006) ad esempio che esercita un controllo ad alto spettro, può
attivare delle procedure speciali. Il problema è che i problemi che emergono non vengono presi in
considerazione dall'opinione pubblica, hanno una scarsa influenza politica.

Nel 1999 si diffonde la prassi dell'intervento umanitario. Da un lato può apparire come una vittoria
per i diritti umani dall'altro in questa prassi possiamo scorgere molte contraddizioni: questi
interventi umanitari sono armati che spesso producono delle violazioni dei diritti ancora peggiori.
Questa regola inoltre non rispetta il criterio dell'universalità: se nasce una regola per cui si deve
intervenire laddove i diritti umani vengono violati deve avvenire sempre, non solo in alcuni casi.

A LIVELLO CONTINENTALE.

Europa.

Vi sono due grandi cataloghi: il primo fa capo al consiglio d'europa e il secondo fa capo all'unione
europea. Nel primo troviamo la convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e dei
diritti fondamentale (CEDU) del 1950, questa convenzione contiene riferimento in particolare alle
classiche libertà negative ed ha un meccanismo di tutela incisivo, giudiziario che è la Corte europea
per i diritti umani (La Corte di Strasburgo). Quest'ultima si pronuncia a seguito di ricorsi individuali o
da parte di uno stato membro e sono pronunce vincolanti per gli stati parte. Esiste un altro catalogo:
"La carta sociale europea" del 1961, rinnovata nel 1996 e contiene riferimenti ai diritti economico-
sociali con specifica attenzione ai diritti dei lavoratori. Non è però soggetta al controllo della corte
europea dei diritti dell'uomo.

A livello di unione europea nel 2000 viene adottata la carta dei diritti fondamentali dell'unione
europea, nel 2009 viene incorporata nel trattato di Lisbona e diviene giuridicamente vincolante.
Questa carta è strutturata attraversi i principi di dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza
e giustizia. Sotto questi grandi principi troviamo la sanzione di diritti di libertà negativa, diritti politici
e diritti sociali. E' debole nella parte dei diritti sociali perchè c'è sempre una specificazione che
riinvia alle costituzioni nazionali, quindi non esiste un rimedio europeo alla garanzia dei diritti sociali.
A vigilare sul rispetto di questa carta è la corte di giustizia dell' unione europea, un organo che si
pronuncia in caso di violazione del diritto comunitario. Non è un organo di garanzia specifica dei
diritti.
AMERICHE.

Il catalogo specifico di riferimento è la convenzione americana sui diritti umani del 1969, adottata
nell'ambito dell'organizzazione degli stati americani. Non e' ratificato dagli Stati Uniti e dal Canada.
Sancisce le principali libertà negative dei diritti politici, poi viene integrato dal protocollo successivo
nel 1988 che completa il catalogo integrando i diritti sociali economici e culturali. A vigilare sul
rispetto dei diritti riconosciuti dalla convenzione vi è un organo politico che è la commissione e un
organo giurisdizionale che è la corte.

AFRICA.

Nel continente africano troviamo la carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli. Adotatta nel
1981. E' una carta animata da un forte spirito indipendentista, una forte rivendicazione contro le
istanze dei paesi colonizzatori, forte valorizzazione dell'identità africana. Particolarità: vi è tutta una
parte dedicata ai diritti dei popoli. C'è un paragrafo dedicato ai diritti e uno dedicato ai doveri
proprio perché la persona non è concepita come singolo. = Prospettiva comunitarista.

ASIA

Non esiste una vera e propria carta dei diritti continentale, esiste un progetto di carta asiatica
redatto da una commissione intergovernativa. Esiste una dichiarazione asiatica dei diritti umani che
però è riferita all'Asian (associazione degli stati asiatici sud-orientali). E' una dichiarazione che ha una
efficacia giuridica limitata.

09\10\2017

FORME DI STATO in base alla distribuzione territoriale del potere. Gli stati possono ave re una
struttura unitaria o pluralistica (ripartizione del loro territorio tra enti dotati di una certa autonomia).

STATO UNITARIO non prevede alcun decentramento, alcuna deconcentrazione del potere. Stati
piccoli non caratterizzati da pluralismi linguistici, nazionali o etnici. Es stati scandinavi o fino a poco fa
Regno unito (prima della fine degli anni 90).

STATO COMPOSTO nel quale possiamo inserire stato federale, regionale, regionale asimmetrico,
autonomico.

 La CONFEDERAZIONE. Sta nella spettanza della sovranità: la confederazione è un'unione


politica di stati che sono e restano sovrani ed è disciplinata dal diritto disciplinare. Il trattato
disciplina la finalità di questa unione, normalmente le finalità comuni sono difesa comune
dal nemico esterno, mantenimento della pace tra i membri, soddisfazione di interessi di
carattere economico. Tutti i componenti mantengono la propria sovranità, sono tra loro pari
e ordinati ed esercitano delle competenze insieme. Esempi: 13 colonie resesi indipendenti
dall'Inghilterra (1776) prima di dare vita allo stato federale. Oppure la svizzera, oggi
federazione nonostante si chiami confederazione elvetica. È diventata federazione dopo che
i cantoni si erano uniti con dei trattati sino al 1848 quando la Svizzera si è trasformata in uno
Stato federale. Oppure le province unite in Olanda. Oggi forse l'unione europea.
 STATO FEDERALE. È quella forma di stato che riesce o aspira a conciliare il principio della
unità dello Stato con il principio della autonomia degli enti territoriali che possono assumere
svariate denominazioni (Stati ma possono chiamarsi province canada, cantoni svizzera, land
germania). La sovranità però è dell'insieme dei stati, il centro detto federazione. Uno stato
federale nasce per due ipotesi principali: oggi sono federali o perché derivano da precedenti
confederazioni o si tratta di stati federali che si sono creati dalla progressiva unione di stati
sovrani (FEDERALISMO PER AGGREGAZIONE, USA e svizzera). Oppure è lo stato FEDERALE
DISAGGREGATIVO, ossia uno stato unitario che decide di deconcentrare il potere e
disgregare il territorio in enti autonomi. L'esempio più tipico è il Belgio, è stato uno stato
unitario per secoli senza alcuna forma di decentramento e in seguito a delle riforme (prima
legislative poi costituzionali) negli anni '70 ha iniziato progressivamente a diventare uno
Stato federale particolare perché dotato di 3 regioni. Il belgio prevede la suddivisione in 3
regioni, valdoni, fiandre e Bruxelles capitale ma oltre alle regioni è stata conferita
autonomia a degli altri enti che non hanno carattere territoriale (le comunità). Quindi è
particolare perché gli enti autonomi sono territoriali ma anche le comunità in base alla
lingua parlata dal cittadino (francese, fiamminga e germanofona). 1o articolo della
costituzione belga. Si è trasformato in questo modo per le tensioni esistenti tra le comunità. 1
Il belgio è sempre stato uno stato plurinazionale. Altro esempio di stato plurinazionale: la
Svizzera.

Gli stati federali si differenziano per i gradi di autonomia che ha ogni ente. Se si scende sotto un
ceerto livello di autonomia si ha uno STATO REGIONALE.

Non si può parlare di federalismo statico, è una continua evoluzione, cambia perché cambiano i
rapporti tra gli enti territoriali autonomi e il centro.

Vi sono due TIPI di federalismo che non si trovano mai allo stato puro:

1) di tipo COMPETITIVO chiamato da alcuni DUALE. Esempio statunitense delle origini, si


caratterizza per una marcatura, ben definita tra le competenze del centro e degli enti. Ci può
essere la competizione tra gli enti che mirano a maggior autonomia e il potere centrale maggiore
controllo.

2) COOPERATIVO (molto più diffuso oggi). Indica una collaborazione tra i diversi livelli di governo.
I confini tra le competenze degli enti territoriali autonomi e della federazione sono più sfumati.
Ad esempio ci sono delle competenze esclusive dello stato centrale, esclusive degli stati federati
e competenze concorrenti, esercitate insieme. Le corti decidono per i conflitti di contribuzione
delle competenze. Lo scopo di questo rendere fumose le competenze è far lasciare che le
competenze siano svolte in osservanza al principio di SUSSIADIERTA'(= le diverse competenze
devono essere esercitate dal livello di governo che appare come il più appropriato a soddisfare
le esigenze del cittadino). C'è una preferenza per il livello di governo più vicino al cittadino. E' più
efficiente lasciare le competenze all'organo più vicino piuttosto che stabilire chi ha le
competenze.

 STATO REGIONALE.

Differenze con lo stato federale:

Negli stati federali gli enti territoriali autonomi hanno un'autonomia non sono legislativa ma
anche costituzionale, si dotato di proprie costituzioni. Normalmente gli stati regionali non
conferiscono autonomia costituzionale ma solo legislativa.
1
definizione di Popolo: Giuridicamente è l'insieme di tutti coloro che hanno la cittadinanza in un determinato
stato. E la cittadinanza è disciplinata dalla legge\costituzione di quello stato. Popolo= tutti quelli che hanno la
cittadinanza
Definizione di nazione: cittadini accomunati dalla stessa cultura, etnia, lingua o religione
Tutti gli stati federali hanno un parlamento bicamerale, perché una delle due camere è
composta in modo tale da far gli interessi degli enti territoriali autonomi che compongono quella
federazione, a volta non eletta a suffragio universale ma dagli stati membri. Il senato americano
oggi ha 100 senatori, 2 senatori per ogni stato membro a prescindere dalla grandezza territoriale
o economica dello Stato membro. Inizialmente la costituzione prevedeva che i due senatori
fossero eletti dai parlamenti degli stati. Nel 1913 si è cambiato e i 2 senatori sono eletti
direttamente dai cittadini di quello stato. E questi 2 dovranno continuare a portare avanti gli
interessi dallo stato da cui provengono. In Germania invece abbiamo una camera bassa e la
seconda camera che fa gli interesse dei Lender, non è eletta ma ne fanno parte a seconda delle
tematiche che va a discutere i componenti del governo dei lender competenti della materia.

Negli stati regionali ciò non è necessario. C'è un art. Della cost. Italiana 55: il senato è eletto a
base regionale. In Italia noi non possiamo dire di avere una camera che rappresenta le regioni
per via del sistema elettorale.

Procedimento di revisione costituzionale: tutte le costituzioni sono modificabili ma c'è una


distinzione tra costituzioni rigide e flessibili. Nello stato federale nella procedura aggravata gli
enti territoriali devono poter dire la loro, la costituzione non si tocca se gli stati membri non
sono d'accordo, negli stati regionali questo non c'è.

Negli Stati Uniti (articolo 5) la revisione costituzionale: 2\3 delle camere oppure un'apposita
assemblea convocata dal congresso (ossia 2 camere insieme) oppure 2\3 degli stati.
Normalmente la procedura parte dal centro e non dagli stati. L'approvazione: (fase deliberativa)
l'articolo 5 dice che ci dev'essere 3\4 di assemblee apposite convocate di ciascuno stato oppure
3\4 dei parlamenti degli stati.

FORME DI GOVERNO
Un insieme di regole, di principi che disciplinano la distribuzione del potere fra gli organi
costituzionali. In ogni ordinamento ci sono tutta una serie di regole (talvolta solo consuetudinari)
che disciplinano i rapporti tra i poteri dello Stato. A seconda dei modi, di come è suddiviso il
potere tra gli organi costituzionali cambia la forma di governo. Nelle democrazie contemporanee
c'è la forma di governo parlamentare, presidenziale e semipresidenziale.

L'italia ha una forma di stato regionale ma ogni regione è dotata di una propria forma di
governo: neo parlamentare, ha degli elementi di novità rispetto a quella parlamentare.

Forma di governo parlamentare.

E' la forma di governo italiana, quella su cui faremo più esempi e quella da conoscere meglio. E'
la più antica delle forme di governo ed è originaria dell'Inghilterra. Inoltre è estremamente
diffusa, anche se non funziona in tutto il mondo in modo eguale.

Nella seconda metà del 700, è nata in modo progressivo, graduale, nell'ordinamento britannico
nel quale non c'è una costituzione scritta quindi non c'è nessun documento che affermi l'effettiva
nascita di questa forma di governo. Indicativamente è legata al momento in cui in gran Bretagna
nel 1770 circa ha perso le colonia. Quando una delle due camere del parlamento esprime la
propria sfiducia nei confronti di Lord North (che torna sconfitto dall'america), dal punto di vista
giuridico al tempo non aveva nessuna rilevanza perché il potere era nelle mani del Re (Giorgio
III). Nel 1782 però Lord North si dimette perchè senza fiducia dal parlamento.
La prima caratteristica quindi è l'esistenza di un rapporto fiduciario tra il governo che detiene il
potere esecutivo e il potere legislativo.

Il potere esecutivo trae la sua legittimazione dalla fiducia parlamentare.

Si giunge a questa conclusione quando la monarchia perde il ruolo, il potere esecutivo. In


Inghilterra nel corso del 1700 assistiamo a una graduale estromissione del Re dal governo per
motivi e cause un po' fortuite che dipendevano da circostanze dell'epoca. Viene istituito il
"cabinet" che raggruppa i ministri più importanti per decidere le questioni più urgenti.
Gradualmente il Re partecipa poco a queste assemblee e lascia prendere le decisioni ai suoi
ministri, regna ma non governa.

Nel 1600 con il Bill of Rights nasce la monarchia costituzionale che va dal 1689 al 1782, essa
prevede un assetto dualistico: parlamento (trae una legittimazione dall'elezione) e Re (governa e
ha la legittimazione tramite la corona). Il re ha il potere esecutivo, il parlamento fa le leggi. Il re
non può sciogliere il parlamento e quest'ultimo non può sfiduciare il Re.

(In italia moncarchia costituzionale con lo Statuto albertino, in francia nel 700\800)

I ministri cominciano a cercare approvazione del parlamento in modo tale da vedere la


maggioranza e i fondi per realizzare i progetti di governo ("no taxation without
rappresentation").

Si forma un governo collegiale con un governatore che rimane in carica sino a quando mantiene
la fiducia del parlamento.

Il capo di Stato può essere monarchico o repubblicano, il primo trae la sua legittimità dalla
successione al trono mentre il secondo (il presidente della repubblica) è legittimato anche a
governare e nella maggioranza non è eletto dal popolo ma trae la sua legittimità dal parlamento
con un'elezione indiretta (il popolo elegge il parlamento che elegge il presidente). Il capo di stato
non detiene il potere esecutivo. Coordina i poteri per mantenere 'equilibrio costituzionale (super
partes). I suoi poteri però sono a fisarmonica, si allargano e si restringono in base al momento
politico del paese.

Gli atti del Presidente della Repubblica (quasi tutti) sono controfirmati, per quanto possa avere
tantissimi poteri. Nessuno può essere destituito, resta in carica per tutto il suo mandato e non ha
responsabilità politica. La responsabilità politica si trasferisce al governo (in un ministro) per gli atti
del capo dello Stato. Quindi il capo dello stato deve rimanere estraneo al circuito di decisione
politica. Ad esempio la regina in Inghilterra e il presidente della rep in italia continuano a nominare
dei ministri compie un atto scritto che viene controfirmato dal primo ministro che se ne assume la
responsabilità. Quando il presidente della repubblica compie un reato, si può destituire il presidente,
quindi solo ed esclusivamente per motivi giuridici. (impeachment).

La fiducia può essere anche solo presunta, in molti ordinamenti il Parlamento non è tenuta a dare la
fiducia iniziale a un governo quindi si presume fiducia fino a prova contraria. Solo in Italia la fiducia è
esplicita e iniziale. La fiducia in alcuni ordinamenti non è data al governo come collegiale ma è un
rapporto fiduciario tra il primo ministro (cancelliere) e il governo e non si chiama fiducia ma
elezione. Ciò è dato dal fatto che la seconda camera tedesca non è elettiva dal popolo.

Quando si parla di forma di governo parlamentare si parla spesso di razionalizzazione della forma di
governo: essa ha a che fare con il rapporto fiduciario tra parlamento e governo. Alcuni ordinamenti
soprattutto dopo la seconda guerra mondiale hanno iniziato a mettere per iscritto alcune regole che
riguardano il rapporto di fiducia con la finalità di avere una stabilità governativa. L'italia ha una
forma parlamentare a debole razionalizzazione. Con la costituzione (art 67) del 1949 in germania
hanno istituito la sfiducia costruttiva: il bungestag può sfiduciare in ogni momento il governo ma solo
se in quel momento pronuncia il nome di un successore e che abbia la maggioranza necessaria. La
maggioranza necessaria per dare la fiducia\sfiducia in germania è la maggioranza assoluta (50% piu 1
di coloro che hanno diritto al voto) la maggioranza semplice invece è sempre 50%+1 DEI VOTANTI. In
italia per la fiducia iniziale con la revoca si una la regola generale ossia le deliberazioni delle camere
vengono votate a maggioranza semplice.

ESEMPIO DI RAZIONALIZZAZIONE DEL GOVERNO QUINDI: SFIDUCIA COSTRUTTIVA, PREVEDERE UNA


MAGGIORANZA DIVERSA DALLA SEMPLICE

Oltre all'inghilterra (a debole razionalizzazione) dove troviamo pochissime regole scritte, la maggior
parte degli altri governi tende a razionalizzare.

Nella costituzione spagnola, adottata 30 anni dopo quella italiana, ci sono delle disposizioni per
disciplinare il rapporto di fiducia ad esempio è prevista la maggioranza assoluta anche se prevede
che se in una seconda votazione sulla fiducia non si può raggiungere quella assoluta, vale quella
semplice.

Caratteristiche riassunte: nasce dalla monarchia costituzionale che si fonda su due centri di potere
tra loro separati e autonomi (re e parlamento legittimati da potere dinastico e popolare). Nel caso
del parlamentare si parla di assetto monistico si intende che esiste un'unica fonte di legittimazione
del potere di indirizzo politico. (indirizzo politico: non coincide col potere esecutivo. È quel potere di
assumere delle decisioni, di fare delle scelte che riguardano le linee fondamentali della politica
interna ed esterna di un Paese e avere cura di queste). Parlamento e Governo hanno un potere di
indirizzo politico. Nella forma di governo parlamentare l'unica fonte di legittimazione di indirizzo
politico è popolare è l'elezione a suffragio universale diretto del parlamento e quindi il blocco tra
maggioranza parlamentare e il governo: emarginazione della corona e del Presidente della
Repubblica, essi non esercitano il potere di indirizzo politico.

Quindi LA PRIMA CARATTERISTICA della forma parlamentare è la fiducia. Si può parlare di governo
parlamentare solo quando la titolarità dell'esecutivo è concepita come un'emanazione permanente
mediante rapporto fiduciario del\dei collegi titolari del potere legislativo. La cooperazione dei poteri
è giuridicizzata, negli stati uniti invece non è istituzionalizzata.

-SCIOGLIMENTO DELLE CAMERE-

Il potere di sciogliere le camere al di là di ciò che c'è scritto nella costituzione (art 88. Il presidente
della Repubblica può sciogliere le camere sentiti i loro presidenti), l'atto del presidente della
repubblica dev'essere controfirmato, quindi la decisione non è in totale autonomia, poiché
comporterebbe la caduta del governo. Quindi è un potere congiunto trai l presidente della
repubblica e il presidente del consiglio che controfirma il decreto.

In regno unito il potere di scioglimento (della house of commons) formalmente è ancora della
corona ma in realtà è una competenza del vertice del potere esecutivo. La firma della regina è solo
una formalità.

Il regno unito viene chiamato un governo a premierato forte.

In Germania al contrario il potere di scioglimento (del bundestag) è uno dei pochissimi poteri che
rimangono in mano al presidente della federazione, esente da controfirma .
Nella Repubblica Ceca si prevede il potere di scioglimento (titolare il presidente esente da
controfirma ma può farlo solo in determinati casi tassativamente elencati).

REGNO UNITO

In UK la corona gode dei "royal prerogatives" dei poteri che hanno significato di mantenimento
dell'unità istituzionali, sono però poteri formali. La nomina del primo ministro ad esempio è un atto
formale perché nella storia del regno unito la regina non ha discrezionalità, il primo ministro è
indicato durante le elezioni (leader del partito che vince) quindi la regina non potrà che nominare
colui che è a capo del partito vincitore.

Il parlametarismo maggioritario: ?? C'è un'investitura popolare del primo ministro. Il primo ministro
all'interno del governo ha una posizione superiore, egli è scelto dall'elettorato poiché era un sistema
bipartitico significa che tutti i partiti sono in grado di coalizzarsi nelle due formazioni politiche
maggiori che normalmente si alternano al governo. Per questa ragione nel regno unito l'opposizione
(il partito che non ha vinto) è istituzionalizzato. è chiamato il governo ombra che ha un ruolo preciso
e chiaro per fare l'opposizione e per allenarsi a diventare maggioranza. Nel 2010 il parlamentarismo
maggioritario si è interrotto, è emerso il partito dei liberal democratici e ha avuto una percentuale
alta di voti favorevoli, nessun partito ha avuto la maggioranza assoluta e il funzionamento è andato
vero il PARLAMENTARISMO COMPROMISSORIO, dalle elezioni non c'è un partito con la maggioranza
assoluta quindi non c'è un primo ministro preordinato ma la scelta verrà fatta post elezioni e sarà il
frutto di accordi tra partiti e formazioni politiche. Nel 2010 quindi si afferma il tripartitismo, un
governo di coalizione capeggiato da Cameron. La forma di governo parlamentare compromissoria è
stata in italia dall'entrata in vigore della costituzione a metà anni 90. L'italia poi ha avuto un periodo
in cui si è testato un parlamentarismo maggioritario bipolare cioè con due grandi coalizioni che si
alternano al governo, tentativi non riusciti.

Negli altri ordinamenti sono tendenzialmente maggioritari.

Forma di governo presidenziale.

Tipica degli Stati Uniti. Nasce dai padri fondatori tra cui Madison che davanti a loro vedevano la
monarchia costituzionale del Regno Unito. Cercarono di riprodurre quell'assetto caratterizzato da
una separazione rigida dei poteri adattandolo ad un ordinamento repubblicano. Il prototipo è quindi
quello statunitense e forse l'unica forma di governo effettivamente presidenziale. La latinoamericana
è molto diversa perché in quasi tutti questi paesi negli anni che sia per consuetudine o per revisioni
costituzionali c'è un notevole accentuarsi del presidente. Più che forma di governa presidenziale è
presidenzialista per sottolineare il potere dei presidenti è molto più importante e subisce meno
controlli che non negli stati uniti d'america.

-Separazione rigida dei poteri (assenza di un rapporto istituzionalizzato di fiducia) : assetto dualistico,
esattamente come nella monarchia costituzionale dove si contrapponevano Re e Parlamento qui si
contrappongono il presidente della repubblica (esecutivo) e il parlamento (legislativo) ed entrambe
hanno legittimazione autonoma. La legittimazione del presidente della repubblica è POPOLARE.

-esecutivo monocratico: una sola persona fisica manca quindi l'organo collegiale governo.

Il segretario di stato: ?? Elegge persone di sua fiducia a suo piacere

-il presidente della repubblica è anche simultaneamente segretario di stato quindi ha tutte le
funzioni rappresentative del paese. Nella stessa persona fisica sono riunite le figure di presidente
della repubblica, primo ministro, tutti i ministri. Il parlamento non può provocare le dimissioni del
presidente e lui non può sciogliere il parlamento poiché eletto dal popolo. Se il parlamento è
monocamerale è ovviamente elettivo se bicamerale una può non esserlo.

Riprendono l'assetto dualistico della monarchia costituzionale.

Le relazioni tra presidente della repubblica e parlamento e il loro potere non è immutabile, ci sono
periodi in cui si può avvertire le prevalenze di uno rispetto all'altro.

Pesi e contrappesi nella costituzione americana (non ci sono nella c. latino americana generando lo
strapotere) : Ci sono delle interferenze tra i poteri. Il presidente della repubblica\capo di stato eletto
dal popolo è indiretta, formalmente è di secondo grado, si votano i grandi elettori che poi eleggono il
presidente. Tutto ciò per evitare che il popolo votasse in massa, ma in realtà è difficile non dire che è
diretta. I cittadini vanno a votare per il collegio dei grandi elettori ma oggigiorno in corrispondenza di
questi c'è scritto il candidato che sceglierà.

Le primarie sono la fase antecedente alla fase elettiva, sono i meccanismi volti ad individuare un
candidato per un partito e uno per l'altro, esse coinvolgono l'elettorato. Si svolgono in ogni stato che
svolge le primarie per ogni partito. Prima erano "caucasis" assemblee di partiti molto partecipate in
cui si decideva il candidato. Ogni in più dei 2\3 degli stati si utilizzano le primarie che possono essere
aperte o "chiuse" a seconda che possano votare per scegliere il candidato del partito solo chi è
iscritto al partito o tutti gli elettori.

Individuato il candidato si passa all'elezione dei grandi elettori 538, ossia il numero delle due camere
insieme (435 + 135 + 3 del distretto di columbia per questioni di rappresentanza). I grandi elettori
sono soggetti già impegnati nella politica di quello stato. Nel momento in cui si proclamano eletti i
grandi elettori si sa chi è il presidente nonostante giuridicamente non sono costretti ad eleggere il
presidente a cui erano "collegati" nelle primarie. I "Wrong Winners" sono coloro che vincono per la
maggioranza dei grandi elettori ma che in realtà non hanno avuto la maggioranza del popolo.

Camera rappresentanti dura solo due anni suffraggio universale diretto. Ogni stato ha un n di
rappresentanti in base alla sua popolazione. Senato due per ogni stato. Le elezioni di "mid turn" si
svolgono a due anni dall'elezione del presidente., è una sorta di riconferma. Ogni senatore invece
dura 6 anni. La costituzione americana prevede l'impeachment (cerca in cosa consiste).

I giudici sono nominali, il presidente della repubblica nomina tutti i giudici federali, ma deve avere
l'advice and consent del senato (peso e contrappeso).

Nelle candidature il presidente candidato non si presenta da solo ma già con il suo vice.

Forma di governo semipresidenziale

Si afferma dopo e lo stato di riferimento è la Francia, in particolare la quinta Repubblica francese. E'
stata sperimentata in una costituzione molto famosa: Weimar (1919), è stata la prima a mettere per
iscritto la liberaldemocrazia e alcuni diritti sociali. L'altra è la forma di governo: la forma di governo
immaginata dai costituenti di Weimar era semipresidenziale.

Caratteristiche:

 C'è un capo di stato, un presidente della Repubblica eletto direttamente dal popolo. Ha una
sua propria legittimazione autonoma da quella del Parlamento esattamente come il
presidente della Repubblica della forma di governo presidenziale. Un presidente eletto dal
popolo non ha soltanto un ruolo di garanzia, di rappresentanza o super partes, è autorizzato
anche a governare e quindi è titolare di potere esecutivo. La differenza con la forma di
governo presidenziale sta nel fatto che il potere esecutivo non appartiene solo al presidente
della repubblica ma anche a un organo collegiale (governo) composto da ministri e da un
primo ministro o presidente del Consiglio dei ministri. Il governo trae la legittimazione dalla
fiducia del parlamento come nella forma parlamentare.
 Rapporto fiduciario tra il Parlamento e il Governo.

Struttura bicefala del potere esecutivo: Presidente della Repubblica e Primo ministro governano
insieme. Ci può essere poi la prevalenza del presidente della repubblica (a presidente forte in cui il
governo ha un ruolo secondario e sussidiario) oppure possiamo avere un funzionamento a
prevalenza del governo.

Il governo ha una doppia dipendenza: parlamento che può revocargli la fiducia e dal presidente della
repubblica che nomina il presidente del consiglio. E' uno di quei poteri che negli ordinamenti
semipresidenziali il presidente esercita esente da controfirma. In Francia i poteri esenti da
controfirma sono moltissimi e di grande rilievo.

La prevalenza del governo può essere causata anche da peculiari circostanze politiche. In Europa
abbiamo la Francia (il prototipo), poi democrazie europee come il Portogallo, Austria, Irlanda e
Islanda. In Portogallo però negli anni ci sono stati revisioni costituzionali che hanno ridotto il potere
del presidente quindi la sua natura semipresidenziale è quasi dubbia.

In Irlanda e Islanda sono forme di governo semipresidenziali di facciata poiché leggendo le


costituzioni combaciano le caratteristiche però in realtà questi ordinamenti hanno un'influenza del
parlamento molto forte e un presidente della repubblica con un ruolo simbolico come le forme di
governo parlamentari. Allora perché far votare al popolo il capo di stato per dargli poi così pochi
poteri? Questi due paesi sono stati resi indipendenti. In Irlanda ad esempio si è voluto dare visibilità
al capo di stato, era un simbolo di autonomia poter lasciare ai cittadini l'elezione del proprio capo di
stato. Vale lo stesso per l'Islanda quando si è resa indipendente dalla Danimarca.

Dopo la dissoluzione della ex jugoslava c'è stata la costituzione di numerose forme di governo
semipresidenziali: Polonia, la Slovacchia, Romania. Quasi tutti gli altri prevedono l'elezione diretta
del capo di stato: rep. Ceca ma ha la forma di governo parlamentare.

In Lituania la corte costituzionale di questo paese ha nel tempo interpretato la costituzione come
costituzione che prevede la forma di governo parlamentare. In Bulgaria c'è l'elezione diretta del capo
di stato ma è parlamentare.

Si è ritenuto spesso che un presidente legittimato democraticamente poteva essere d'ausilio per la
risoluzione di problemi che ogni processo di democratizzazione porta con sé. Vi sono
semipresidenzialismi anche in africa e in qualche paese asiatico. Un caso emblematico africano è la
Tunisia, l'Algeria, la Somalia in Asia lo Sri Lanka.

In Francia nel 1958 è stata adottata la costituzione oggi vigente per l'evidente fallimento della
costituzione del 46 e della ingovernabilità che aveva caratterizzato il periodo dal 46 a poco prima del
58 (23 governi, assemblea nazionale estremamente frammentata, crisi algerina). La forma di
governo del 1946 era parlamentare che stava andando verso una razionalizzazione (disciplina del
rapporto di fiducia volta a garantire una maggiore stabilità governativa). Nel 1958 voluta dal
generale De Gaulle inizialmente non prevedeva l'elezione diretta del Capo dello Stato, era eletto dal
parlamento più altri collegi. De Gaulle, già durante la 4a repubblica del 1946 sosteneva la necessità
di un presidente della repubblica eletto dal popolo e dotato di potere esecutivo. Nel 1958 si prevede
un Presidente della Repubblica già dotato di poteri che non sono solo quelli di garante ma un
presidente dotato di poteri esecutivi, di indirizzo politico esenti da controfirma. L'elezione diretta
sarà introdotta nel 1962 per volere di De Gaulle tramite una revisione costituzionale fatta secondo
una procedura non esattamente contemplata in costituzione: viene chiamato il popolo ad
esprimersi. L'elezione dal 1962 è a ballottaggio eventuale: i cittadini votano per il Presidente della
Repubblica, se nessuno dei candidati ottiene la maggioranza assoluta (più del 50% dei voti popolari)
due settimane dopo si va al ballottaggio cioè i due candidati che hanno ottenuto più voti tornano a
sfidarsi.

Restano dei poteri del Presidente da controfirmare. Emerge qui il "paradosso dell'irresponsabilità": il
presidente è eletto dal popolo ma chi può mandarlo a casa? Nessuno. Esattamente come in Italia a
differenza che tutto viene controfirmato. Il presidente della Repubblica francese non ha
responsabilità politiche. Molti suoi atti li compie senza la controfirma ma non rispondendo a
nessuno, risponde semplicemente al popolo. Il primo ministro francese viene considerato infatti un
capro espiatorio, cioè in realtà ha pochissimi poteri perché il funzionamento della forma di governo
è quasi sempre in mano al presidente. Il presidente della repubblica deve nominare come primo
ministro qualcuno che piaccia alla maggioranza parlamentare perché il parlamento potrebbe toglierli
la fiducia.

Se dalle elezioni presidenziali emerge una maggioranza della medesima area politica del presidente
non c'è nessun problema, il primo ministro nominato dal presidente è un suo compagno di partito e
non si incontra nessun ostacolo. Diverso è il caso che prende il nome di "coabitazione": fenomeno
che si verifica quando un presidente viene eletto dal popolo ed è l'espressione di una forza politica
ma l'elezione del parlamento determinano la vincita di un'altra forza politica magari opposta. Il
presidente della repubblica è costretto a nominare come primo ministro e consentire la formazione
di un governo del partito opposto. La coabitazione si è verificata in Francia soltanto tre volte per
brevissimi periodi e non è stato drammatico. La prima fu Mitterand come presidente della
repubblica e fu costretto a nominare come primo ministro Chirac (1986), la seconda a inizio anni 90
Mitterand che dovette nominare Balladur e nel 1997 Chirac dovette nominare Jospin. Ciò nonostante
durante l'ultima coabitazione c'è stata una revisione costituzionale per evitarle: l'unico strumento
per limitare la possibilità di una coabitazione è far svolgere le elezioni del presidente nello stesso
momento delle elezioni del parlamento.

Rapporto di fiducia: c'è una razionalizzazione del rapporto di fiducia. La costituzione disciplina i
rapporti di fiducia che intercorre solo tra una camera e il presidente. La fiducia iniziale è presunta
almeno che non lo chieda il governo. Il primo ministro deve impegnarsi dinnanzi all'assemblea sul
suo programma politica. C'è stata solo una volta una mozione di sfiducia.

Il presidente della repubblica (art 5) garantisce il rispetto della costituzione mediante il suo arbitrato,
quindi ha doppio ruolo, arbitro super partes ma anche colui che esercita il potere esecutivo.

Il presidente della repubblica presenta l'assemblea\il consiglio dei ministri insieme al suo nominato
primo ministro. Può scogliere l'assemblea nazionale e le camere, può ricorrere al consiglio
costituzionale. Nomina dei membri di questo consiglio che valutano le conformità delle leggi alla
costituzione. Ha un potere generale di interferenza nelle procedure di governo. (articolo 16).

Forma di governo direttoriale

E' poco diffusa, solo in Svizzera per ora. La costituzione prevede assetti di particolare rilievo. Ha
origine nella Francia rivoluzionaria con una costituzione del 1795, essa prevedeva come organo
esecutivo un direttorio (organo collegiale composto da cinque membri "direttori" eletti dalle due
camere consiglio degli anziani e consiglio dei cinquecento). Il governo era eletto, di tipo collegiale,
non c'era un primo ministro o un presidente, questi cinque direttori erano tutti eletti e non potevano
essere revocati. Nel 1799 entrerà in vigore una nuova costituzione che metterà fine al direttorio e
comincia il consolato (primo console Napoleone Bonaparte). In Svizzera si dimostra la forma di
governo più idonea per un paese con delle peculiarità: territorialmente molto piccolo con pochi
abitanti, ma caratterizzato da un accentuato pluralismo religioso, linguistico, etnico. Essa infatti
mantiene la forma di stato federale per aggregazione. Già nel 1848 prevedeva questa forma di
governo.

Caratteristiche principali:

 Il potere esecutivo è interamente affidato a un organo di tipo collegiale (direttorio). Il


direttorio è eletto dal Parlamento ma quest'ultimo non può revocarli. Oltre il potere
esecutivo ha contestualmente tutte le funzioni che spettano ai capi di stato (come il
presidente degli usa).
 Separazione tra esecutivo e legislativo. Il parlamento non può sfiduciare il direttorio
(analogia con sistema presidenziale). La Svizzera ha subito moltissimo l'influenza
statunitense. I costituenti svizzeri hanno guardato tanto la costituzione americana.
 Non c'è all'interno del direttorio qualcuno che primeggia sugli altri non viene eletto un primo
ministro, un presidente del consiglio. Nel caso elvetico viene eletto un presidente che dura
solo un anno in carica che ha il ruolo di rappresentare il paese nei rapporti con gli stati esteri.
Non ha poteri superiori rispetto ad altri direttori. Questo presidente però non ha funzioni
paragonabili al presidente della repubblica o a quello del consiglio.

Il parlamento elvetico è bicamerale perché c'è una camera disciplinata in modo tale da portare al
centro degli interessi i cantoni. Si chiama Assemblea Federale in svizzera ed è composta da Consiglio
Nazionale (eletta a suffragio universale) e Consiglio degli Stati. Le camere hanno delle funzioni che
svolgono in modo separato. Il direttorio si chiama Consiglio Federale. Queste due camere eleggono i
direttori, il presidente e i giudici (modello americano). A nessuna camera è permesso prevalere
sull'altra. Nell'articolo 174 sono disciplinati i rapporti del consiglio federale. Sono 7 membri eletti per
4 anni, rieleggibili. Presidente e Vicepresidente sono sempre eletti dall'assemblea federale con un
incarico annuale. Il direttorio ha una composizione che deve garantire un equilibrio tra aree
territoriali diverse, appartenenza linguistica (4 lingue ufficiali) e l'appartenenza religiosa e politica.
L'equilibrio tra queste diversità viene chiamata "formula magica". Due componenti sono del partito
socialista, due del partito popolare democratico, due liberale radicale e uno appartenente all'unione
democratica di centro. Dal 2003 i popolari democratici hanno solo un seggio e l'UDC ne ha acquistato
uno.

Lijphart ha parlato di democrazia consensuale: assenza di competizione non c'è contrapposizione. E'
una democrazia nella quali i partiti non competono per avere un posto nel governo perchè sanno già
di averlo visto che sanno di essere rappresentati. Il consiglio federale tende a prevalere
sull'Assemblea federale, c'è una tendenza all'assunzione di maggiori poteri da parte del consiglio
anche perché molto stabile visto che è irrevocabile.

Sono presenti degli istituti che hanno un'influenza notevole, che propone referendum, il popolo può
essere chiamato al voto molto spesso. Questo accordo costante può essere interrotto da
consultazioni popolari.

Forma di governo neoparlamentare


Si è affermata di recente, negli ultimi 20 anni e non c'è in nessun paese del mondo ma è la forma di
governo applicata nelle regioni italiane dal 1999. Israele ha provato ad adottare questa forma nel
1992 ma è durata pochi anni.

Caratteristiche:

 Il potere esecutivo spetta a un organo eletto dal popolo. C'è un primo ministro eletto
direttamente dal popolo (caso unico al mondo perché di solito viene nominato dal
parlamento). Il corpo elettorale contestualmente elegge anche il parlamento. Il primo
ministro poi procede alla nomina dei suoi ministri. Il principio base di questa forma di
governo è: "simul stabunt simul cadunt" (stanno insieme cadono insieme) ossia il
parlamento può sfiduciare il primo ministro ma si scioglie anche il parlamento per garantire
una legittimazione democratica anche all'esecutivo. Ciò comporta una ricerca costante di
collaborazione col governo. Nel caso in cui il primo ministro dovesse dimettersi
volontariamente si scioglie comunque il parlamento.

In italia è stata introdotta con una revisione della costituzione nel 1999, andando a modificare
l'articolo quinto.

SENTENZA NUMERO 2 DEL 2014 (nata perché è stata considerata illegittima la forma di governo
calabrese) in cui la corte costituzionale ha stabilito un principio: o si adotta una forma di governo
diversa o si accettano tutti i principi fondamentali. (art 123-126 cost.)

Parlamento: organo collegiale rappresentativo del popolo che ha come sua funzione principale
quella legislativa.

Vi sono esempi\prototipi di parlamenti sin dall'antica Grecia ma si fa risalire l'origine del parlamento
come oggi si intende al periodo medioevale inglese. Nel regno di Edoardo I, un feudatario aveva
convocato un parlamento nel 1265 di "Commons" (esponenti della borghesia eletti dalle comunità
locali) accanto ai "Lords". Esso poteva essere convocato soltanto dal Re, non aveva funzione
legislativa ma consultiva e spesso aveva funzione giurisdizionale. La "house of Lords" fino al 2005 con
l'avvenire della corte costituzionale era l'organo giurisdizionale di prima istanza. Non aveva inoltre
una autonomia normativa, che acquisirà quando la corona da detentrice di potere legislativo si
trasformerà in un ruolo simbolico. Il bicameralismo arriva nel 1341, i Commons cominceranno a
riunirsi in un'altra camera (l'unica camera rappresentativa). Questo bicameralismo caratterizza
molte democrazie contemporanea ma non la maggioranza poiché con l'avvento della forma di stato
liberale non c'è più la necessità di rappresentare quei 2\3 ceti sociali. Invenzione inglese è anche la
divisione tra le due camere in base alle competenze, risale infatti al 1911 con legge ordinaria, viene
approvato il "Parliament act" che stabilisce la supremazia della camera dei comuni perché la camera
dei Lords ha sostanzialmente un potere di veto sulle leggi adottate dalla camera dei comuni, che
mantiene il diritto di decisione. Oggi tutti i parlamenti bicamerali sono perfetti ad eccezione di
qualche stato.

Nei paesi unitari dove il decentramento non è né regionalismo né federalismo c'è il


monocameralismo perché la camera elettiva si occupa di rappresentare le minoranze territoriali.

Bicameralismo imperfetto non vuol dire differenza delle camere ma si intende che le camere hanno
funzioni parzialmente differenti.

In Italia:
Il parlamento è disciplinato nella seconda parte della costituzione. Essa inizia con l'articolo 55,
"ordinamento della repubblica". La disciplina del parlamento italiano è fondato su tre principi che
caratterizzano tutti i parlamenti democratici.

Nell'articolo 55 comma due si parla di "seduta comune": il parlamento non può riunirsi quando vuole
ma solo in 5 casi:

1) Quando deve eleggere il presidente della Repubblica (ogni 7 anni salvo dimissioni o altre ipotesi).

2) quando deve eleggere i cinque giudici dei quindici della corte costituzionale.

3) quando deve eleggere un terzo dei componenti del CSM (consiglio superiore della magistratura),
organo di autogoverno dei giudici, disciplina lo status dei magistrati al fine di garantire
l'indipendenza del giudiziario.

4) per eleggere 45 cittadini italiani il cui unico requisito dev'essere quello di avere requisiti per essere
senatori, utili per l'impeachment del presidente della repubblica: la corte costituzionale infatti deve
giudicare il presidente con una composizione allargata sorteggiando dai quei 45 cittadini 16 persone
che vanno ad aggiungersi a quei 15 giudici.

5) messa in stato d'accusa del presidente della repubblica

DIFFERENZE TRA CAMERE.

La camera dei deputati è composta ad 630 deputati (articolo 56) ed è eletta a suffragio diretto, il
senato 315.

Il senato non è una camera interamente elettiva, alcuni sono tali di diritto o perchè nominati dal
presidente della repubblica (senatori a vita) articolo 59.

Parziale e talvolta minima nel sistema elettorale della camera e del senato.

Elettorato attivo è il diritto di votare, l'elettorato di passivo è il diritto di essere eletti.

PRINCIPIO DI CONTINUITA'

Espresso nell'articolo 61 secondo comma: "prorogatio" finchè non entrano formalmente in carica le
nuove camere vengono prorogati i poteri delle camere precedenti, esso serve per garantire la
continuità del governo e per marcare la differenza con i parlamenti antichi. Essendo organi
permanenti non ci può essere nessuna interruzione temporale tra la camera scaduta e quella
neoeletta.

Principio della autonomia

Articolo 64. Ogni camera ha un proprio regolamento interno che è scritto dagli stessi parlamentari
con una maggioranza assoluta (50%+1 di aventi diritto di voto) e questo significa potere di auto
organizzazione della camera. Ogni camera elegge il suo presidente, i suoi gruppi parlamentari e le
sue commissioni che hanno un'ampia rilevanza per il legislativo.

La camera e il senato hanno al loro interno gruppi, commissioni, giunte e sono dei raggruppamenti di
parlamentari. I gruppi parlamentari sono la proiezione dei partiti politici nell'assemblea. I partiti che
hanno ottenuto dei seggi si raggruppano formando dei gruppi. Nel gruppo misto c'è chi ha ottenuto
pochi seggi che non possono essere autonomi e chi non vuole appartenere a un gruppo e i
transfughi.
Le commissioni invece sono 14 alla camera e 13 al senato e sono dei gruppi di deputati\senatori che
rispecchiano i rapporti esistenti tra le forze politiche presenti in assemblea. In ogni commissione
devono essere rappresentate tutte le forze in assemblea. "MICROCAMERE" si differenziano per
materia.

Le giunte sono tre alla camera e due al senato e sono una per il regolamento, la giunta per le elezioni
che si occupa di eventuali problemi, e la giunta per le autorizzazioni art 68. Al senato le competenze
delle ultime due sono raggruppate in una.

CI sono dei casi distinti previsti in costituzione: INELEGGIBILITA' e INCOMPATIBILITA'.

L'ineleggibilità: evitare delle interferenze nello svolgimento delle elezioni. La funzione della in. È la
garanzia di un carattere essenziale del voto, la sua libertà. Questa disciplina è funzionale alla
garanzia della libertà di voto (articolo 48). La libertà del voto viene garantita con la segretezza. E'
prevista l'ineleggibilità per rivestono una posizione dalla quale potrebbero derivare delle influenza
indebite sull'elettore. L'esempio più classico sono i magistrati, i giudici sono ineleggibili parzialmente:
possono essere eletti se sono in aspettativa (non esercitano il loro lavoro) e sono eleggibili ma fuori
dalle circoscrizioni sottoposte al suo esercizio giurisdizionale. Anche i prefetti, gli ufficiali superiori
delle forze armate sono ineleggibili (art 65).

Incompatibilità: ha la funzione di garantire l'indipendenza durante l'esercizio del mandato degli


eletti. L'art. 65 dice che nessuno può appartenere contemporaneamente alle due camere. Non si
può essere contemporaneamente presidente della repubblica e parlamentare e neanche
parlamentare e giudice costituzionale (poiché si occupa di verificare la conformità della legge alla
costituzione). La giunta delle elezioni, una volta eletti i nuovi senatori\deputati, deve verificare
l'incompatibilità. Spesso però questa funzione è attribuita alla corte costituzionale.

PREROGATIVE PARLAMENTARI

SI occupa l'altra giunta. La norma costituzionale di riferimento è l'articolo 68, oggetto di modifica
subito dopo la vicenda di mani pulite. Sono delle prerogative a garanzia del parlamento come organo
non a garanzia dei parlamentari.

1) insindacabilità art 68. Impossibilità di perseguire un parlamentare per le opinioni che esprime e
per i voti che dà nell'esercizio delle sue funzioni. L'insindacabilità del parlamentare perdura anche
dopo la fine del mandato. Nello statuto albertino si prevedeva la stessa cosa ma diceva che il
parlamentare non è perseguibile per i voti nelle camere. Con "esercizio delle sue funzioni" si
generalizza.

2) Nel secondo comma la costituzione specifica che la magistratura non può procede con arresto o
procedimento penale senza l'autorizzazione della camera. Vi sono però due eccezioni: parlamentare
che diventa tale con già un processo penale in corso o arresto in flagranza. Questa immunità penale
è limitata alla durata della legislatura.

3) Articolo 67: divieto di mandato imperativo. Senza vincolo di mandato significa che il parlamentare
non può ricevere istruzioni o ordini dai suoi elettori perché il suo ruolo è di rappresentare l'intera
nazione. Regola già presente nello statuto albertino. Costituzione francese 1791 primo cenno di
questa idea. E' applicabile anche nei confronti dei partiti politici non sono tra parlamentare ed
elettori.

Il trasfughismo: passaggio di un parlamentare da un gruppo parlamentare all'altro. Il passaggio però


può essere il risultato di una mancata identificazione del parlamentare con il partito al quale
appartiene. Quindi ragioni ideologico\politiche. Molto spesso però le ragioni sono più personali,
legato a prospettive di carriera, di rielezione etc.

I SISTEMI ELETTORALI.

Formula elettorale: modello matematico che consente l'attribuzione dei seggi in palio sulla base dei
voti che i partiti o i candidati hanno ottenuto. Quindi è quel meccanismo che consente di
trasformare i voti in seggi. Ogni paese ha il suo meccanismo.

Sistema elettorale: indica la formula elettorale più la legislazione elettorale di contorno ossia quella
serie di norme che contribuiscono a dare il quadro del sistema elettorale vigente. Ad esempio le
previsioni della grandezza dei collegi, i finanziamenti dei partiti politici, le modalità di presentazione
delle candidature, norme che gestiscono le primarie.

Le due principali formule elettorali sono: proporzionale e maggioritaria.

Formula proporzionale:

Si insiste sulla proporzione fra i voti ottenuti dalle liste o dai candidati e i seggi assegnanti. Con
questo modello si tende a riprodurre fedelmente i risultati della consultazione elettorale all'interno
dell'assemblea che si va a comporre. Il candidato quindi otterrà un numero di seggi proporzionale ai
voti ottenuti. In assemblea politica quindi ci sarà una proiezione dei rapporti di forza tra i partiti
politici. Si distingue perché estremamente rappresentativa e democratica. Lo svantaggio sta nella
governabilità: parlamento estremamente frazionato, composto da una pluralità di forze politiche
(magari distanti ideologicamente). Con questa formula normalmente si hanno governi di coalizione,
il governo è frutto di contrattazione dopo le elezioni. Se le coalizioni sono create all'occasione e non
derivano da comunanze ideologiche diventa difficile portarle avanti. Il risultato è spesso un
parlamentarismo compromissorio e non maggioritario. Per far fronte a queste problematiche si va
incontro a dei sistemi correttivi per garantire la governabilità: soglia di sbarramento, seggi solo alle
forze politiche che hanno avuto un minimo di voti (in genere dal 3%) oppure il premio di
maggioranza, dopo le elezioni nella legge elettorale si prevede che ci sia un numero (determinato in
termini assoluti o percentuale) di seggi che vengono automaticamente attribuiti al primo partito. Il
primo partito in alcuni sistemi deve raggiungere una soglia minima di voti, in caso contrario si
snatura la forma proporzionale.

In Germania il sistema elettorale è misto ma per la parte in cui i seggi sono ripartiti con il metodo
proporzionale è prevista una soglia di sbarramento del 5%.

Formula maggioritaria:

Premia il partito o il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti. Chi ha ottenuto meno voti
non vince nessun seggio. Ciò comporta meno rappresentatività e potendo capitare che una lista
ottenga buone percentuali in ogni collegio senza ma vincere, questo non otterrà neanche un seggio a
discapito di partiti territorialmente forti che vincono seggi nelle circoscrizioni territoriali in
questione, ma a livello nazionale sono deboli. Il grande pregio di questo sistema è la governabilità:
formazione di un partito di maggioranza e uno di minoranza, favorisce il bipolarismo\bipartitismo. Le
varianti sono Plurality e Majority. Quest'ultima è la meno utilizzata e il candidato per vincere deve
avere il 50%+1 e se non ce l'ha si va al ballottaggio, è vigente in Francia. In Inghilterra/canada e stati
uniti invece (patria del sistema maggioritario) vige il sistema maggioritario in forma plurality: si
prema la maggioranza relativa ossia chi ha più voti degli altri.
"COLLEGI" e "CIRCOSCRIZIONI": aree territoriali in cui vengono suddivisi gli elettori. Il termine
collegio è utilizzato nel sistema maggioritario e normalmente sono uninominali (ogni collegio deve
ottenere un seggio). Si parla di circoscrizioni nei sistemi proporzionali, in ogni circoscrizione si
candidano determinati candidati, in queste però si possono esprimere più seggi.

Lista bloccata: presentata dal partito o coalizione in cui ci sono i nomi dei candidati in quella
circoscrizione e l'elettore vota la forza politica non i candidati singoli. A seconda della percentuale di
voti ottenuti, se a un partito devono essere attribuiti i seggi, vincono i primi due candidati.

Lista aperta: l'elettore può esprimere una scelta in piu: solo il partito (e si segue l'ordine) oppure può
dare una preferenza sul candidato (dipende dagli stati anche due o tre).

I sistemi elettorali in Italia non sono regolati in costituzione, il legislatore ordinario seguendo l'iter
legislativo ordinario può modificare la legge sul sistema elettorale. In alcune costituzioni in cui il
legislatore non è totalmente libero, ad esempio nella costituzione spagnola (articolo 68), in cui si
esprime la circoscrizione (provincia) ed esprime la scelta elettorale: proporzionale.

IN ITALIA.

1948-1993: sistema proporzionale puro con liste aperte. Ci sono stati episodi di violazione di libertà
del voto, governi poco stabili.

1993 Mattarellum: Sistema misto, prevalentemente maggioritario. Il passaggio ha determinato un


mutamento della forma di governo. Il 75% dei seggi con il sistema maggioritario e il 25% con quello
proporzionale.

2005 Porcellum; si torna la proporzionale snaturato perché le clausole di sbarramento erano molte
elevate e i premi di maggioranza molto rilevanti. In caso di coalizioni le soglie di sbarramento erano
più basse: ma le coalizioni si disgregavano a discapito della governabilità. Era un proporzionale
antidemocratico e peggiore della legge acerbo e legge truffa.

Nel 2014 la corte costituzionale ha verificato la conformità della legge elettorale con la costituzione e
l'ha dichiarata incostituzionale ma la costituzione vieta la corte di eliminare una legge elettorale
lasciando lo stato senza legge elettorale. Quindi la corte ha dichiarato incostituzionale le leggi
bloccato ed ha eliminato il premio di maggioranza. Dando vita a il Consultellum ossia il porcellum
senza i ritagli fatti dalla corte sino a quando non è stata sostituita con l'italicum.

2015 Italicum: sistema proporzionale però con un premio di maggioranza di 340 seggi alla lista) e
non alla coalizione) con almeno 40% dei voti. Clausola di sbarramento di 3% e il voto di preferenza.

Nel 2017 la corte costituzionale ha dichiarato parzialmente incostituzionale l'Italicum, ha eliminato il


secondo turno di ballottaggio e la possibilità per i capilista candidati in più di un collegio di scegliere
in quali essere eletti.

"Rosatellum". Approvato dalla camera il 12 ottobre. Sistema misto proporzionale e maggioritario:


1\3 dei parlamentari in collegi uninominali e 2\3 con sistema proporzionale di lista. Soglia di
sbarramento 3% e il 10% per le coalizioni e all'interno almeno una lista deve aver superato il 3%.
ARTICOLO 51 DELLA COST.

LE FONTI DEL DIRITTO


 Consuetudine, fonte "fatto". In Italia ha un ruolo marginale, è espressa nel codice civile nelle
preleggi o disposizioni preliminari al codice civile. Solo in alcuni casi che riguardano i
contratti, la consuetudine è fonte di diritto. Il codice civile è entrato in vigore nel 1942 quindi
prima della costituzione, quindi alcune disposizioni vanno poi lette alla luce dell'entrata in
vigore della costituzione. Il primo articolo dice che sono fonti del diritto le leggi, i
regolamenti e l'uso (consuetudine). Le consuetudini quindi sono giuridicamente vincolate.
L'articolo 8 invece dice che nelle materie regolate dalle leggi, gli usi hanno efficacia solo in
quanto sono da essere richiamate. La consuetudine quindi è fonte di diritto solo nei casi le
leggi (fonti atto) espressamente le richiamano, non hanno altrimenti nessuna efficacia
giuridica. I richiami non sono molti e sono nel diritto privato. Ad esempio in materia
contrattuale.

Norma= disposizione interpretata.

Ad esempio art 39.

Quando si parla di interpretazione, il primo criterio interpretativo è quello letterale. L'articolo 12


delle preleggi di che nell'applicare le leggi il senso è quello letterale. Il secondo criterio è
dell'intenzione del legislatore intende un'interpretazione autentica. Altro criterio interpretativo:
interpretazione analogica (quando ci sono dei dubbi, il giudice consulta i casi simili). Vi sono due
tipi di interpretazione analogica: quella legis (si cercano leggi che controllano casi simili) e iuris.

La costituzione italiana, è la fonte primaria del diritto. Essa è scritta e rigida, ossia può essere
modificata ma solo attraverso una procedura legislativa aggravata, quindi le leggi non possono
andare contro la costituzione.

Criteri di risoluzione delle antinomie: essendo il sistema giuridico complesso, il giudice (che si
trova a risolvere una controversia) può trovarsi davanti più norme che vanno a disciplinare
quella materia in modo contrastante. La antinomia (contrasto tra norme) è risolta tramite tre
criteri: il primo è quello gerarchico, suggerisce al giudice di applicare la norma che nella
gerarchia delle fonti occupa il posto più elevato, la norma del livello in89ikferiore viene
completamente annullata (ossia perde l'efficacia per tutti) poiché viziata all'origine. In un altro
caso però le norme possono occupare lo stesso livello nella gerarchia delle fonti vige il criterio
cronologico ovvero la prevalenza della norma più recente su quella vecchia, permettendo
l'abrogazione, la norma vecchia infatti cessa di avere efficacia. L'abrogazione si differenzia
dall'annullamento perché quella norma continuerà ad essere applicata in tutte le procedure in
atto, con rapporti sorti nel momento in cui era in vigore. Nel futuro non potrà essere più
applicata ma continuerà a disciplinare i rapporti sorti durante la sua efficacia. L'articolo 11 delle
preleggi sostiene che le leggi non sono retroattivi, la legge non dispone che per l'avvenire ma è
derivabile.

L'ultimo criterio di risoluzione delle antinomie è il criterio della competenza, serve ad


organizzare meglio il sistema delle fonti del diritto. I regolamenti parlamentari sono fonti
primarie sul criterio della competenza,

1) La costituzione ITALIANA

È entrata in vigore il 1 gennaio 48 ma eletta il 2 giugno 46, primo suffragio universale maschile e
femminile. È votata da un organo collegiale rappresentativo del popolo quindi non imposta,
convenzionale, lunga poiché prevede anche il regolamento della forma di stato, rigida.

L'articolo 138 procedura aggravata: doppia liberazione (ogni camera deve approvare la revisione
costituzionale due volte ma la seconda volta non deve avvenire se non dopo tre mesi), richiesta
di maggioranza qualificata o assoluta. Se le camere approvano il progetto di revisione ma non
raggiungono i 2\3 tutto si ferma per tre mesi nel quale 500 mila elettori, 5 consigli regionali o un
quinto dei componenti delle camere possono richiedere un referendum. Dal 48 ci sono state
tante revisioni ma solo 3 referendum

I limiti espliciti e impliciti della revisione costituzionale.

Ci solo altri tipi di costituzioni ad esempio quelle concesse, oggi non ci sono più esempi ma nel
passato hanno avuto una rilevanza enorme ad esempio lo statuto albertino. E' una costituzione
non approvata dal popolo ma concessa dal sovrano. Erano frequenti e tipiche nel 1800.

Un altro tipo è la costituzione pattizzia ossia frutto di un patto tra il Re e l'organo che
rappresenta il popolo (di solito il parlamento). C'è la coesistenza tra il principio monarchico e
democratico. Ad esempio la costituzione francese del 1830. Oppure il bill of rights 1689 che
compone la costituzione del Regno unito consuetudinaria, pluridocumentaria.

Costituzione USA 1787 art 5. prima costituzione rigida.

La prima costituzione moderna francese era rigida, 1791 la costituzione che segue la
dichiarazione dei diritti del 1789. Dice che l'assemblea nazionale ha il diritto imprescrittibile di
cambiare la sua Costituzione (titolo VII).

Lo statuto albertino del 1848 è una costituzione concessa.

DIFFERENZA TRA POTERE COSTITUENTE E POTERE COSTITUITO.

Il potere costituente: l'adozione di un testo costituzionale è l'adozione di un potere costituente


che si esaurisce subito dopo nel senso che è caratterizzato da originalità, straordinarietà, e
irrepetibilità. Nelle sue prime teorizzazioni veniva immaginato come un potere assoluto,
illimitato. Chi fa una nuova costituzione (che sia il re che la concede, un'assemblea costituente o
il popolo che l'approva) tendenzialmente ha un potere illimitato e assoluto. Il potere costituente
oggi non è più così illimitato. Ad esempio il fenomeno della eterodirezione del potere
costituente, è evidente che non è per niente libero ma guidato da organismi sovranazionali.
(costituzione iraqena 2005).

Il potere costituito: permane nel tempo ed è previsto e disciplinato nella costituzione. La


costituzione frutto di potere costituente al suo interno prevede un potere costituito che potrà
eventualmente modificarla. La costituzione è la norma che fissa tutti i limiti e le procedure che
deve seguire questo potere. Il confine tra questi due poteri non è sempre così netto perché vi
sono situazioni in cui è prevista la revisione totale delle costituzioni, in questo caso è potere
costituito o un nuovo potere costituente? Ad esempio in Italia non distinguiamo tra revisioni
totali o parziali, l'articolo 138 vale per qualsiasi numero di articoli da revisionare. In spagna ad
esempio è prevista espressamente l'ipotesi di una revisione totale per la quale è previsto un
procedimento SUPER aggravato.

La prima grande revisione avviene in francia con De gol: suffragio universale per l'elezione
diretta del presidente. L'articolo 89 riguarda la revisione costituzionale.

Da ricordare i referendum e i modi di revisione costituzionale.

Il 139 in Italia sostiene che la forma di governo repubblicana non è modificabile. C'è solo un
limite esplicito: forma di governo repubblicana. Poi però ci sono dei limiti impliciti. Nel mondo i
limiti alla revisione costituzionale sono molto più precisi e puntuali. Tra questi limiti ne abbiamo
huno generale che ha a che fare con la forma di stato federale: quando uno stato federale per
aggregazione, la costituzione tende a mantenere la permanenza del patto federale e prevede
che in ogni caso non possono essere intaccati l'articolazione dei Lender in Germania ad esempio
e i Lender non possono partecipare alla legislazione. QUESTI SONO LIMITI SOSTANZIALI.

Poi possiamo avere limiti temporali che arrivano dalla Cositituzione francese 1791: non
revisionabilità della costituzione per un dato tempo. Ad esempio la costituzione portoghese
l'articolo 284 dice: la revisione della costituzione non può avvenire se non trascorsi 5 anni dalla
precedente revisione.

La legge formale (legge del parlamento). Tutte le leggi che modificano la costituzionale sono
leggi di revisione costituzionali. Le leggi costituzionali sono approvate con la procedura
aggravata (ai sensi dell'art.138) e sono quelle di revisione e quelle per disciplinare quelle materie
che la costituzione prevede siano disciplinare con leggi costituzionali. Es. Art. 137

RISERVA: Previsione in costituzione della disciplina di una materia tramite leggi costituzionale.

LEGGE ADOTTATA DALLE CAMERE.

Procedimento di formazione della legge.

Diviso in quattro fasi. La prima fase è quella della "iniziativa legislativa" ed è disciplinata in
costituzione perché è quest'ultima che disciplina chi può proporre una legge, al di fuori
nessun'altro può proporla. E' disciplinata in particolare nella sezione "formazione delle leggi" art.
70, non c'è mai una camera che può prevalere sull'altra. In Inghilterra sule leggi di materia
finanziaria la house of Lords ha un ruolo recessivo.

Nell'art 71. (riserva di legge costituzionale), esplica i soggetti che possono proporre le leggi, il
poplo può proporre una legge (almeno 50.000 elettori ossia cittadinanza italiana, +18) ciò però
ha un ruolo profondamente marginale. L'iniziativa governativa è la più frequente. Ogni regione
può proporre leggi ossia il consiglio regionale. Articolo 99: cnel organo ausiliario del governo.

Approvazione progetto di legge.

Un disegno di legge viene presentato o alla camera o al senato. A seconda della materia che
disciplina viene immediatamente assegnato a una commissione. A seconda della commissione
cambia procedimento di approvazione: il procedimento ordinario dovrebbe essere con la
commissione in sede referente, significa che il progetto viene assegnato alla commissione
competente (art 72) che però si limita ad esaminare e approfondire il progetto passando poi alla
camera. Un altro procedimento consiste nell'approvazione di legge direttamente dalla
commissione che prende la funzione deliberativa ma con dei limiti, se il governo o le minoranze
interne alla commissione possono richiedere del parere degli altri parlamentari. L'altro limite
riguarda la materia: la costituzione prevede che in alcune materie la commissione non può
deliberare ad esempio la legge elettorale. Un terzo procedimento non è previsto in costituzione
bensì nei regolamenti parlamentari viene chiamato con commissione in sede redigente: fa di più
della referente ma meno della deliberativa, visiona il progetto ma arriva all'approvazione articolo
per articolo senza però quella finale; lascia quindi l'ultima parola alla camera. I due più usati
sono i primi. Una volta approvato il progetto di legge tramite maggioranza semplice.

Dopo averla approvata deve passare all'altra camera. Il progetto che esce dalla seconda camera
però magari non è la stessa (aggiunta di emendamento) che deve essere approvata nuovamente
dalla prima camera. (navetta parlamentare)
Segue la fase della promulgazione. Il presidente della Repubblica riceve dalla camera la legge e
ha il tempo dovuto per valutare se firmare o no in base ai presenti o no vizi di costituzionalità.
Articolo 74 dice che il presidente prima di promulgare la legge può richiedere una nuova
deliberazione. La promulgazione avviene sulla Gazzetta ufficiale. Una volta promulgata c'è un
termine di 15 giorni per entrare in vigore (vacatio legis).

ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE.

Sono una fonte di diritto primaria. La previsione in costituzione di potere normativo in capo al
governo è accompagnata da limiti in certi casi molti significativi e rilevanti e soprattutto da forme di
intervento del parlamento: quando il governo esercita un potere normativo potendo adottare atti
aventi forza di legge normalmente può farlo ma l'intervento del parlamento c'è sempre, non è mai
un potere che il governo esercita da solo senza subire controlli da parte del parlamento.

Avere forza di legge significa avere la medesima forza attiva e passiva delle leggi formali, avere la
stessa capacità abrogativa e resistenza all'abrogazione delle leggi formali. Nel caso di antinomie
( contrasti tra norme), il giudice deve usare come criterio di risoluzione il cronologico quindi
nonostante l'atto sia approvato dal governo e non dal parlamento ha la capacità di abrogare una
legge anteriore formale.

Nell'ordinamento italiano ci sono due atti aventi forza di legge disciplinati dalla costituzione e da una
legge ordinaria: sono il decreto legislativo e il decreto legge.

Il decreto legislativo è adottato dal governo ma si fonda su una delega espressa da parte del
parlamento. Il governo è legittimato ad adottare questo atto perché è il parlamento che delega
l'esercizio della funzione legislativa al governo. L'intervento parlamentare è antecedente

Il decreto-legge rientra nella ampia categoria molto utilizzata che è quella della decretazione
d'urgenza. In certi casi è urgente oltre che necessario disciplinare certe materie e non è opportuno
attendere per una legge ordinaria. Ha previsto allora la possibilità di adottare i decreti-legge da parte
dell'organo di governo. Il parlamento entra in gioco in una situazione successiva perché può porre
fine a questi effetti giuridici oppure prolungare il decreto-legge.

In spagna

Articolo 85, c'è la possibilità per le cortes di delegare il governo per dei decreti legislativi.
Nell'articolo 86 è previsto che in caso di necessità il governo può emanare disposizioni legislative
provvisorie come decreto-legge.

DECRETO LEGISLATIVO

Articolo 76. Il legislativo può essere delegato tramite una legge formale che si chiama legge delega.

l'art 72 comma 4 dice che una legge delega può essere approvata solo con un procedimento di
approvazione di legge normale della camera. Il parlamento non può formulare una delega in bianco,
ossia deve essere stabilito l'oggetto della materia. Deve esplicare anche il periodo di tempo.

I decreti legge sono emanati dal presidente della repubblica.

Se i decreti legge non rispettano la legge delega indirettamente contrastano l'articolo 76 quindi nel
"testo unico degli enti locali" volume unico che prevede tutte le disposizioni che riguardano gli
ordinamenti degli enti locali.

È indicato come "d.lgs"

DECRETO LEGGE

Articolo 77.a memoria. In casi non prevedibili. È un provvedimento normativo provvisorio. Le leggi
salvo casi eccezionali sono in vigore per sempre salvo abrogazione. Non deve essere approvato ma il
parlamento può convertire in 60 giorni il decreto in legge. È possibile apportare modifiche in sede di
conversione. Se non lo converte perde efficacia sin dall'inizio. In quei 60 giorni è possibile che il
decreto abbia causato delle conseguenze giuridiche che non possono essere ritirate. Ciò è sotto la
responsabilità politica e giuridica del governo.

Reiterazione dei decreti legge: il governo intende disciplinare certe materie di legge

REFERENDUM ABROGATIVO.

Può avere come scopo esclusivamente l'abrogazione delle leggi.

Il referendum è un istituto di democrazia diretta, in contrapposizione alla democrazia


rappresentativa. E' una forma di esercizio della sovranità popolare che ha iniziato ad affermarsi con
lo stato liberale e oggi tendono a riconoscerla come mero correttivo alla democrazia
rappresentativa. La democrazia diretta (altri esempi l'iniziativa legislativa popolare, petizione) viene
ammessa con limiti e cautele per diversi fini: timore di trasformare questa forma in una sorta di
plebiscito e snaturare la funzione vera del referendum e trasformarlo in uno strumento nei regimi
autoritari.

Gli altri limiti sono volti al fine che resti davvero una forma attraverso la quale il popolo può decidere
e che non sia manipolata da organi e soggetti che svuotano il suo significato.

Esistono anche quelli propositivi con cui i cittadini possono votare direttamente delle proposte di
legge, consultivi e nella maggior parte degli ordinamenti quello costituzionale.

In Francia, l'articolo 11 prevede una fonte di referendum che si inserisce prima della promulgazione.

Nel mondo si distinguono in base a chi li può richiedere. Nella maggior parte dei paesi soltanto le
istituzioni possono richiedere un referendum

In spagna è previsto un referendum consultivo su questioni politiche ritenute di maggior rilievo ma


può essere richiesto non dal popolo bensì dal parlamento.

In Germania per il triste ricordo di Weimar 1919, timore che il referendum legittimi regimi autoritari
non c'è il referendum a livello federale ma ogni singolo lender può prevedere delle consultazioni
popolari nella forma di referendum.

Gli stati uniti non prevedono il referendum, questa omissione non dipende dal plebiscito quanto
piuttosto nella volontà di preservare il patto federale.

IN ITALIA REFERENDUM

Disciplinati sia nella costituzione che con una legge ordinaria. In costituzione art 75. Il referendum
abrogativo è disciplinato con una legge ordinaria. Con un referendum non si va ad abrogare fonti
secondarie. Sono escluse le leggi di bilancio che deve essere approvata ogni anno la cui iniziativa è
riservata al governo, le leggi tributarie che riguardano le imposte delle tasse, amnistie e indulto che
sono leggi che prevedono la sospensione della pena o l'estinzione in base a determinati reeati,
trattati internazionali.

Comma 4: quorum di partecipazione= alle urne devono recarsi il 50%+1 degli elettori per essere
abrogata o no la legge deve avere una maggioranza semplice.

C'è una legge che determina le modalità di attuazione del referendum. Legge 352 del 1970.

Ci vogliono 500.000 elettori, la richiesta deve essere presentata nell'ufficio centrale per i referendum
presso la corte di cassazione. Esso deve esercitare un controllo, deve verificare la legittimità
(conformità alla legge la 352) del referendum. Passa le carte alla corte costituzionale che fa il
controllo di ammissibilità ossia un controllo di conformità alla costituzione del quesito referendario
se non è chiaro (intellegibile), omogeneo (deve riguardare una sola legge) e univoco (la volontà
dell'elettore deve essere chiara, il voto dell'elettore non può prestarsi a più di un significato). Dopo i
controllo di ammissibilità il referendum deve essere ancora indetto dal presidente della repubblica
art 87 cost.

A volte si può tradurre in un referendum manipolativo dal quale esce una nuova norma es 19 aprile
1993 sul sist. Elettorale.

FONTI SECONDARIE DI DIRITTO

Riserva di legge.

Nell'ordinamento italiana sono previste diverse fonti del diritto che non possono essere applicate
indistintamente. La costituzione prevede che certe materie possono essere regolate solo dalle leggi
(riserva di legge, regola i concorsi tra le fonti del diritto).

Legge formale: applicata dal parlamento. Talvolta però ci si può riferire alla legge avendo in mente
un decreto legge

Vi sono anche riserve volte ad atti diversi della legge ad esempio legge costituzionale, regolamenti
parlamentari.

I regolamenti sono le fonti secondarie principali ma le riserve di legge escludono che alcune materie
possano essere regolate da fonti secondarie.

Le riserve di legge possono essere di più tipi: formali o semplici (ordinarie). La prima significa che
utilizza il termine legge nel senso di legge formale, ad esempio art. 76 legge delega legge formale. La
delegazione legislativa è l'esempio più tipico di materia che deve tassativamente essere trattata con
una legge formale del parlamento.

Molto più frequenti sono le riserve di legge intese come riserva alle fonti di diritto di primo livello
delle discipline di certe materie. Si distingue in assoluta e relativa. Assoluta: riserva di legge che
prevede che una certa materia venga disciplinata dalla legge interamente ed esclusivamente. Che
nessuna altra fonte del diritto possa intervenire a disciplinare anche una parte minima di quella
materia. La riserva relativa invece: la costituzione riserva alla legge la disciplina di una materia a non
esclude che possano subentrare altre fonti di diritto. La costituzione non utilizza questi termini , ci
sono delle formule e la loro interpretazione ha generato questa distinzione.

Esempio di riserva di legge assoluta: tutela dei diritti fondamentali. Esempio più semplice primo
diritto fondamentale della persona: libertà personale, habeas corpus. Articolo 13

Esempio relativa: articolo 97 organizzazione della pubblica amministrazione


Fonti che sosno gerarichicamente subordinate alle fonti primarie, i regolamenti sono solo
menzionato perché preesistenti nella costituzione repubblicana, già disciplinati nella legge 100\26 e
modificata nella 400\88 .

LE FONTI DELL'EUROPA

Si parla di unione europea dal 2009 (entrata in vigore del trattato di lisbona), l'unione europea
sostituisce la comunità europea. Nel 1992 con il trattato di Maastricht da comunità europea
economica si trasforma in comunità europea.

Ne fanno parte 28 paesi: i fondatori del 57 sono Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e
Paesi Bassi.

Da non confondere con il consiglio d'Europa che riunisce tutti i paesi del continente europeo (47),
essere parte del consiglio d'Europa significa aver ratificato la convenzione europea dei diritti
dell'uomo (CEDU).

La corte di giustizia di Lussemburgo ha compiti e funzioni diverse dalla corte di Strasburgo che deve
far rispettare la convenzione europea dei diritti umani.

Il parlamento europeo è l'unica istituzione che è eletta dai cittadini di tutti i paesi membri. È l'organo
rappresentativo democraticamente legittimato ogni 5 anni dai cittadini. Va precisato che sebbene si
chiami Parlamento in realtà ha anche una funzione legislativa rafforzata con il trattato di Lisbona
perché in origine spettava alla commissione europea e al consiglio (non democraticamente
legittimato): ciò generava un deficit democratico. Il parlamento non fa mai gli atti da solo, ci sono
diverse procedure legislative che coinvolgono il parlamento insieme alla commissione e il consiglio.

È composto dai rappresentati dai cittadini, la sede del parlamento europeo non è unica: Strasburgo,
Bruxelles e Lussemburgo. Le elezioni del parlamento: ogni stato è libero di decidere le modalità di
elezione dei parlamentari. Anni fa la discrezionalità era maggiore che però poteva creare delle
disparità di rappresentanza, oggi la formula elettorale che dev'essere adottata dev'essere
proporzionale. Funzioni: legislativa (condivisa con il consiglio principalmente).

COMMISSIONE europea. È formata da un commissario per ogni stato membri, ha sede a Bruxelles e
dura in carica 5 anni. I commissari sono nominati dal consiglio europeo con l'approvazione del
parlamento europeo. Rappresenta gli interessi generali dell'UE e ha le funzioni strettamente
esecutive e ha il potere di iniziativa legislativa. Moltissimi atti normativi sono stati proposti dalla
commissione, dopodichè a seconda della procedura andrà sul parlamento e sul consiglio.

DUE TIPI DI CONSIGLIO.

 Il consiglio dell'unione europea (una volta chiamato consiglio dei ministri) che ha il potere
legislativo, è formato da un rappresentante per ciascun stato membro. Ha funzione
prevalentemente legislative. Il rappresentante dev'essere un rappresentante a livello
ministeriale. Es il componente ministro dell'agricoltura, rappresentante dell'agricoltura. Ha
sede a Bruxelles e la presidenza cambia ogni sei mesi a turno a ogni stato.
 Il consiglio europeo è diventato istituzione dal 2009 con il trattato di lisbona, era già sorto in
precedenza in consuetudine, c'era la prassi per gli stati membri di riunirsi tramite un
rappresentante (o capo di stato quando c'è una rep. Presidenziale o semipresidenziale) che
ha il potere esecutivo nello stato membro.
Corte di giustizia. Sede Lussemburgo. Organo giudiziario dell'unione europea, ha tantissime funzioni
che si possono ricondurre alla vigilanza sull'applicazione del diritto dell'UE sia dall'istituzione Ue che
dai paesi.

CI SONO DUE TIPI DI FONTI:

DIRITTO CONVENZIONALE

In seguito a Lisbona sono due i trattati che reggono l'Ue: Trattato sull'unione europea che riprende i
vecchi e il Trattato sul funzionamento dell'unione europea.

DIRITTO DERIVATO

Previsto nel trattato sul funzionamento dell'Ue.

Raccomandazioni e pareri non sono giuridicamente vincolanti, sono degli atti con cui le istituzioni
europee esprimono il proprio punto di vista su una determinata materia ma non è prevista nessuna
sanzione in caso di non osservanza. Fanno parte di quella categoria che fa parte della "soft law"

I regolamenti hanno portata generale, è obbligatorio ed è direttamente applicabile in tutti gli stati
membri. È quanto di più vicino alla nostra "legge". Non ha bisogno di nessun atto formale che lo
introduca nell'ordinamento statale. Gli stati membri non solo non hanno bisogno di adottare una
legge pe rendere giuridicamente vincolati i regolamenti, ma gli è proprio vietato fare da
intermediario tra il regolamento europeo e il proprio. Devono produrre immediatamente i loro
effetti giuridici negli stati membri. (288 secondo comma del TFUE)

Le direttive invece formalmente non sono dotate di diretta applicabilità. inversione onere della
prova.

25novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne istituita dall'ONU. L'idea invita a
una riflessione che porti magari a una revisione delle norme, istituzione di organismi appositi.

La convenzione del consiglio d'Europa (47 paesi) del 2011 riguarda proprio la prevenzione e la lotta
contro le donne e la violenza domestica ("convenzione di Istanbul").

Ratifica italiana 27 giugno 2013 numero 77. Poche settimane dopo decreto legge 92\2013 in cui si
motiva la necessità con la situazione a cui porre urgente rimedio convertito poi in legge il 15 ottobre
2013 n.119.

Costituzione italiana, art.3 I comma dell'uguaglianza formale.

Art 37.,51 modificato nel 2003. Art 117 VII comma

GOVERNO

Insieme di organi che rappresentano i pubblici poteri.

Organo costituzionale di vertice al quale è affidato la funzione fondamentale di determinare le


opzioni politiche di fondo che ha la responsabilità dell'attuazione di queste stesse scelte.

FUNZIONE GIURISDIZIONALE.

Se con la funzione legislativa si intende porre le basi dell'ordinamento giuridico attraverso


l'attraverso di produzione normativa e con esecutiva dare attuazione alla volontà del legislatore, con
la funzione giurisdizionale si garantisce che quelle norme poste dal legislatore siano applicate e
effettive. Rientra ovviamente anche il potere di stabilire pene e sanzioni per i casi in cui le norme
vengono violate.

La struttura è condizionata dall'oggetto della controversia che i giudici devono risolvere, può avere
un carattere pubblico o privato, e anche da quali sono le parti della controversia. Si differenziano
quindi anche in giurisdizione civile e penale. Nella prima ci sono dei soggetti privati che si
contrappongono tra loro per tutelare i propri diritti ed interessi che considerano lesi. LA giurisdizione
penale vede da una parte lo stato che agisce nella persona del pubblico ministero al fine di verificare
ed eventualmente sanzionare il compimento di un reato (un comportamento che il legislatore
considera di una gravità tale da comportare l'afflizione di una pena). Penale + civile= giurisdizione
ordinaria per i sistemi giuridici di civil law. A quella ordinaria si contrappone la giurisdizione
amministrativa (visione dell'europa continentale) che consiste nelle controversie tra i cittadini e la
pubblica amministrazione (idea assente nel common law in cui amministrazione allo stesso livello del
cittadino). Oggetto e parti condizionano l'organizzazione giudiziaria.

Nell'europa continentale il sistema giudiziario presenta delle strutture che tendono a non
distinguersi granchè dalle strutture di qualsiasi altra amministrazione pubblica. Magistrature
burocratiche: strutture giudiziarie che fanno parte della pubblica amministrazione e ne
rappresentano un ramo, i giudici sono pubblici funzionari, i meccanismi di selezione sono tipici di
quelli per un publlico funzionario, e il tipo di carriera è quella tipica dei pubblici funzionari. Si è
configurata negli ultimi 2 secoli dopo la riv. Francese. Nel pensiero frnacese il giudice è
semplicemente che un soggetto che non ha nessuna discrezionalità nell'applicazione della legge, non
deve esercitare nessuna attività creativa. Si diventa giudici tramite concorso pubblico.

In germania il reclutamento de giudici parte dagli enti territoriali autonomi, i giuidici che operano in
maniera fedelare provengono dagli enti territoriali autonomia.

Simile è il sistema francese, molto burocratico. L'ecole nazionale dei magistrati amministra, gestisce
tutta la carriera dei magistrati, spetta la funzione di selezionare i giudici, di provvedere
all'aggiornamento, all'avanzamento di carriera. C'è un esame di stato selettivo per entrare nella
scuola. Il primo concorso da accesso alla carriera giudiziaria.

Se i giudici sono funzionari pubblici e sono esclusivamente dipendenti dall'esecutivo, non c'è
separazione dei poteri. Per garantire una certa indipendenza dal governo esiste il CSM in Italia. Nei
sistemi europei invece vengono creati degli organi di autogoverno, una volta diventato giudice la sua
carriera viene gestita non più dal ministro della giustizia ma da se stesso, da organi appositi la cui
funzione è quella di occuparsi dello status dei giudici, di garantire la loro indipendenza..

In Inghilterra non ci sono concorsi pubblici, più comunemente vengono nominati normalmente
dall'organo di vertice del potere esecutivo. La carriera di giudice rappresenta il culmine di una
carriera da giurista. In alcuni stati i giudici vengono eletti dal popolo. in usa Molto frequente è che il
governatore proponga la nomina di determinati giudici e il popolo ratifichi con il voto. Non c'è il CSM
ma c'è l'impeachment.

IL POTERE GIUDIZIARIO ITALIANO

Principi costituzionali.

Inamovibilità dei magistrati principale garanzia di indipendenza


CSM (consiglio superiore magistratura)

Organo che assicura l'indipendenza dal Governo, prevista dalla costituzione con l'articolo 104,
organo autonomo e indipendente (principio della separazione dei poteri). Le funzioni reali di
presidenza sono svolte non dal Presidente della Repubblica (perché deve essere imparziale) ma dal
vicepresidente (laico ossia non giurista) che dev'essere un componente del CSM e designato dal
parlamento. Il parlamento sceglie avvocati da 15 anni e professori universitari ordinari, per eleggere
2\3 della seduta comune. Mandato di 4 anni e non possono essere rieletti subito dopo.

Art 110. Art. 107 il ministro della giustizia deve promuovere l'azione disciplinare, l'avvio di una
procedura disciplinare (sanzione) o del CSM o del ministro. Unico intervento dell'esecutivo
nell'attività dei magistrati.

Si possono impugnare i provvedimenti del CSM davanti al tar Lazio o in ultima istanza al consiglio di
stato.

LA CORTE COSTITUZIONALE

Ha il fine essenziale di garantire che la costituzione non venga violata in primis dal legislatore. I
modelli di giustizia costituzionale nel mondo sono diversi. Ci sono diversi modi di classificare i diversi
modelli. Il primo è l'individuazione di tre modelli di giustizia costituzionale in ragione delle sue
origini. Oggi non si trovano puri perché molti ordinamenti adottano dei modelli misti, compiono
un'ibridazione.

1o modello è quello italiano ACCENTRATO. Quel sistema di giustizia costituzionale che prevede che vi
sia un organo apposito che ha la funzione di verificare che le leggi siano conformi alla costituzione e
che quindi faccia da garante unico della costituzione e garantisca la rigidità di quest'ultima. Questo
modello nella storia si è affermato nel 900 inizialmente in Austria con la costituzione del 1920 ed è il
modello attualmente prevalente nell'Europa continentale.

Nel 1610 un giudice inglese hocke risolvendo una controversia tra un medico e la royal charter (legge
che attribuiva delle funzioni a un collegio che dava la licenza per la professione).

Qualunque giudice dell'ordinamento qualora si trovi dinnanzi a una norma che ne viola una
superiore deve disapplicare quella inferiore, viene chiamato diffuso.

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