LO STATO ASSOLUTO
La monarchia assoluta è una forma istituzionale di stato moderno, ad
esempio il regno di Luigi XIV di Francia. In questo stato il monarca ha un
accentramento del potere ed esercita tutte le funzioni della sua
sovranità, ma lui non è in alcun modo vincolato. L'assolutismo per Hobbes
è la soluzione per uscire dalla situazione originaria dell'uomo di guerra di
tutti contro tutti. Lo stato per Hobbes è un patto a cui non si può
retrocedere e con questo gli individui cedono ad una persona la loro
libertà in cambio di pace e sicurezza. Con questo patto gli individui si
sottomettono totalmente al potere politico che regola con norme la
convivenza sociale. Questa tesi estrema ha un presupposto che è la laicità
del potere politico, infatti per Hobbes l'autorità dello stato non deriva da
Dio o altro ma ha come conseguenza il contratto stipulato dagli uomini
per finire la condizione originaria di guerra.
LA MONARCHIA COSTITUZIONALE
La monarchia costituzionale è un'evoluzione di quella assoluta e possiamo
prendere come esempio il regno di Guglielmo III d'Orange e della moglie
Maria che nel 1689 giurarono fedeltà Al documento elaborato dal
Parlamento ovvero alla dichiarazione dei diritti, che è preso come spunto
per le successive costituzioni monarchiche dette liberali perché rispettano
le libertà personali e politiche. Durante la formazione delle monarchie
costituzionali si sviluppò il liberalismo politico, corrente di pensiero e di
azione, che dà dei limiti al potere statale e riconosceva ai cittadini i diritti
civili, ad esempio la libertà di scegliere dove risiedere, che sono i diritti
che determinano lo spazio dove il cittadino può fare ciò che vuole senza
essere controllato dallo stato. La tradizione liberale si concentro anche
sull'articolazione interna del potere, se lo stato assoluto concentra in un
solo individuo tutti e tre i poteri (legislativo potere di fare leggi, esecutivo
potere di amministrare lo stato, giudiziario potere di applicare la giustizia)
per il liberalismo questi tre poteri devono essere distribuiti in modo
equilibrato, ovvero a diversi organi indipendenti, questo è il principio
della separazione dei poteri che è un tratto fondamentale del liberalismo
e delle democrazie. Un limite della monarchia costituzionale è la
piccolezza della base elettorale ovvero i cittadini che eleggevano i propri
rappresentanti nel parlamento erano una minoranza.
LA DEMOCRAZIA LIBERALE
La democrazia liberale che oggi è detta stato rappresentativo è uno stato
in cui tutti gli individui sono uguali davanti alla legge. Anche nella
democrazia liberale c'è la separazione dei poteri e anche un'attenzione ai
diritti civili dei singoli che sono dei limiti che il potere statale non può
superare. Gli stati democratici vengono chiamati così perché assumono il
principio della sovranità popolare, ovvero governo del Popolo, e ne fanno
una fonte del potere: Chi ha il potere di governare è perché è stato eletto
dal popolo. Nelle moderne democrazie gli individui possiedono i diritti
politici che il più importante è quello della libertà dei cittadini di
partecipare attivamente alla vita della nazione eleggendo i propri
governanti e potendo essere eletti.
LO STATO TOTALITARIO
Un sistema politico è definito totalitario quando lo stato è guidato da un
capo che regola la vita dei cittadini e impone, oltre alle norme della
convivenza civile, anche valori e stili di vita controllando la politica la
cultura e l'educazione a cui i cittadini non possono dissentire. Uno stato
totalitario abolisce di separare la sfera privata da quella politica. Uno
stato totalitario si può distinguere dalle dittature per l'assorbimento della
società civile da parte dello stato. Negli Stati totalitari la vita dei cittadini e
modellata in base a principi politici e si collegano ad essi anche aspetti
economici e produttivi, aspetti educativi e formativi e aspetti della vita
personale. Nelle varie dittature della storia queste hanno eguagliato la
crudeltà dei regimi totalitari e non hanno mai controllato, come fanno gli
stati totalitari, la vita individuale dei cittadini. Ad esempio il nazismo
tedesco lo stalinismo sovietico e il fascismo italiano che si sono affermati
durante il periodo delle due guerre mondiali.
LO STATO SOCIALE
Dopo le guerre del ventesimo secolo gli stati europei tornano alla
democrazia e si è formò un nuovo modello di rapporto tra stato e società
chiamato stato sociale o welfare state, questo stato non lascia il cittadino
da solo ma lo assiste sempre con servizi essenziali quali sanitari formativi
e assistenziali, che prima assistevano famiglie caritatevoli. Il welfare State
fu definito in Gran Bretagna tra il 1945-1950 garantendo un servizio
sanitario gratuito per tutta la nazione. Successivamente si diffuse in
Europa quindi anche in Italia. L'obiettivo del welfare state è quello di
garantire l'uguaglianza sociale nell'economia di libero mercato
stravolgendo il liberalismo classico: lo stato non poteva intervenire nelle
dinamiche economiche. Questo obiettivo era difficile da raggiungere in
quanto si poteva sfociare nella disuguaglianza economica, ad esempio
agevolare un imprenditore nelle sue decisioni dell'azienda può
comportare la diminuzione delle tutele per chi ci lavora, ma anche gli
interventi attenuati per ridurre la disuguaglianza possono tendere a
limitare la libertà personale, ad esempio per tutelare le condizioni di
lavoro di un lavoratore di un’azienda, si può scoraggiare l'imprenditore
nel investire i suoi capitali nell’ampliare le attività. Per trovare un giusto
equilibrio il welfare State tutela i diritti sociali ad esempio il diritto
all'istruzione alla salute eccetera. Questo rispetto ai diritti civili e politici
hanno bisogno di un intervento dello stato che con il prelievo fiscale
distribuisce la ricchezza in modo equo. Il filosofo politico inglese Berlin è il
politologo italiano Bobbio tematizzano la contrapposizione tra libertà
negativa e libertà positiva e possiamo affermare che:
-lo stato liberale tutela i diritti civili e garantisce la libertà negativa, o
libertà da ovvero quando non vogliamo essere ostacolati, dallo stato da
altri cittadini, per esercitare le nostre facoltà di individui liberi
-lo stato sociale riconosci diritti civili promuovendo la libertà positiva, o
libertà di, ovvero si impegna garantire ai cittadini le giuste condizioni per
realizzare i propri bisogni. Questa libertà positiva garantisce quindi ad
esempio il bisogno di istruirsi di curarsi eccetera.