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DIRITTO ED ECONOMIA
...Il popolo
Insieme dei cittadini di uno stato
Cittadino: persona con la cittadinanza dello stato
Il possesso della cittadinanza attribuisce alla persona un insieme di diritti e di doveri nei confronti dello stato
acquisto della cittadinanza:
Ius sanguinis (legame di sangue) una persona acquista la cittadinanza dello stato di cui sono
cittadini i genitori
Ius soli (legame del suolo) una persona acquista la cittadinanza dello stato in cui nasce o in cui
risiede per un certo periodo di tempo
La popolazione di uno stato è formata dall’insieme delle persone che sono all’interno del territorio dello
stato
L’espulsione consiste nell’allontanamento forzato di una persona dal territorio di uno stato con il divieto di
rientrarvi (riguarda solo stranieri e apolidi)
L’estradizione consiste nella consegna di una persona da parte di uno Stato a un altro, nel quale deve essere
giudicata o scontare una pena
La nazione comprende persone con lo stesso patrimonio culturale (lingua, religione, storia...)
La sovranità è il potere di comando di uno Stato nei confronti di coloro che si trovano all’interno del suo
territorio
Nel nostro ordinamento la sovranità appartiene al popolo nelle forme e nei limiti della costituzione (articolo
1)
o Originaria non deriva da nessun altro soggetto
o Esclusiva spetta soltanto allo stato
o Illimitata non ha nessun limite giuridico
SOVRANITÀ INTERNA: superiorità dello Stato nei confronti di qualsiasi altro soggetto esistente al suo
interno
SOVRANITÀ ESTERNA: indipendenza e autonomia dello stato rispetto agli altri stati e alle organizzazioni
internazionali
...costituzione
Legge fondamentale dello stato dato che contiene le norme e i principi sui quali si basa l’ordinamento statale
o Scritta: atto scritto o carta costituzionale
o Non scritta: risulta da documenti diversi e da consuetudini
Concessa: accordata dal Sovrano
Votata: espressa dalla volontà popolare, approvata dal basso attraverso l’assemblea costituente
La costituzione solitamente è composta da due parti distinte: organizzazione dello stato e diritti e doveri
fondamentali dei cittadini
Breve: parla in modo ampio dell’organizzazione dello Stato e si limita ad affermare in modo
generico alcuni diritti dei cittadini
Lunga: disciplina sia l’ordinamento dello Stato sia i diritti e doveri fondamentali dei cittadini
» Flessibile: modificata con la stessa procedura prevista per l’approvazione di una legge ordinaria
» Rigida: può essere modificata soltanto con una procedura più lunga e complessa rispetto a quella
richiesta per una legge ordinaria
In alcuni ordinamenti per modificarla è richiesta la presenza di un’assemblea costituente mentre in
altri è affidato a un organo legislativo
Controllo di legittimità diffuso: ogni giudice può decidere di non applicare una norma se la ritiene
in contrasto con la costituzione
Controllo di legittimità accentrato: la dichiarazione di legittimità costituzionale è affidata a un
organo apposito
...periodo liberale
Dall’unità d’Italia (1861) al Fascismo (1922)
La monarchia costituzionale pura si trasformò in monarchia parlamentare
Tra il potere legislativo e quello esecutivo si creò un rapporto di fiducia
o Il governo nominato dal re entrava in carica soltanto quando presentava al Parlamento il suo
programma e otteneva la fiducia di entrambe le camere
o Se una camera votava la sfiducia il governo era costretto a dimettersi
Rafforzamento del potere del Governo e del Parlamento = indebolimento del re
1912: suffragio universale maschile
1919: indennità economica dei parlamentari e creazione di partiti di massa
...regime fascista
1925/1926: approvazione leggi fascistissime
Soppressione della fiducia e l’introduzione della figura del primo ministro (duce), il primo ministro aveva
una certa influenza nei confronti del parlamento (poteva richiedere entro tre mesi il riesamino dei disegni di
legge respinti) e degli altri ministri
Il fascismo ampliò anche il potere del Governo dandogli anche quello legislativo
o Introduzione dell’istituto della delega legislativa in bianco il governo ha il potere di emanare
decreti legislativi
o Conversione dei decreti-legge
o Creazione di una nuova categoria di regolamenti indipendenti
Fu istituito il tribunale speciale per la difesa dello Stato che giudicava i reati politici ed era
appoggiato dal fascismo
o Tutti i lavoratori e i datori di lavoro erano obbligati a iscriversi ai sindacati fascisti
o I sindacati pubblici erano inquadrati nelle corporazioni
Soppresse tutte le attività sindacali private e divieto di serrata
1926: scioglimento di tutti i partiti politici che avrebbero potuto svolgere un’attività contro il regime
PNF = partito unico
Abolizione della Camera dei deputati e sostituzione con la camera dei fasci e delle corporazioni
Gli organi elettivi e gli enti locali sono sostituiti da organi nominati dall’alto
1938: leggi razziali
o Censimento degli ebrei italiani
o Misure discriminatorie nei confronti degli ebrei
Stato regionale: formato da enti locali con ampia autonomia sia amministrativa che legislativa
o Gli enti territoriali nei quali è suddiviso lo stato sono enti non dotati di sovranità
o Accanto al decentramento amministrativo è riconosciuto anche un decentramento legislativo (potere
di emanare atti normativi in alcune materie)
Stato federale: formato da un insieme di stati federati, ciascuno con un proprio popolo, un proprio territorio
e una propria sovranità
Uno stato federale può essere l’unione di più stati indipendenti o della divisione di uno stato unitario
Caratterizzati dalla coesistenza di uno stato federale o centrale o di un certo numero di stati federati o locali
Il governo è costituito dal governo centrale che coordina l’attività di governi locali
Allo stato federale sono riservate soltanto alcune funzioni di interesse comune mentre tutte le altre materie
sono attribuite agli stati federati
Accanto alla legislazione federale vi è una legislazione statale
o Lo stato federale ha sovranità interna (nei rapporti con gli Stati federati) e esterna (nei rapporti con
gli altri Stati)
o Gli stati federati hanno una sovranità interna (verso lo stato federale) ma non hanno sovranità esterna
Spesso gli stati federali sono stati plurinazionali (massima autonomia e indipendenza all’interno di un
unico stato)
Parlamento = organo bicamerale formato da due camere
o Una camera rappresenta i cittadini ogni stato ha un numero di rappresentanti in proporzione
alla sua popolazione
o L’altra camera rappresenta gli stati in quanto tutti gli stati hanno lo stesso numero di
rappresentanti
...forme di governo
Modalità con cui sino regolati i rapporti tra gli organi costituzionali dello stato
Le forme di governo sono distinte in monarchie e repubbliche
o Nella monarchia il potere del sovrano è originario, personale ed ereditario
la sovranità appartiene al re
o Nella repubblica il potere del presidente è derivato, impersonale e non trasmissibile
la sovranità appartiene al popolo
le forme di governo di distinguono in
-pure: gli organi costituzionali svolgono le loro forme di governo in modo autonomo e indipendente
(monarchia costituzionale pura e repubblica presidenziale)
netta separazione dei poteri
-miste: caratterizzate da un coordinamento tra gli organi costituzionali (monarchia parlamentare, repubblica
parlamentare e repubblica semipresidenziale)
collaborazione dei poteri
Monarchia costituzionale pura: il potere politico è ripartito tra il re e gli altri organi costituzionali
Il re regna e governa
o Nomina e revoca i ministri
o Conserva il controllo sul potere giudiziario
Il parlamento svolge soltanto la funzione legislativa ed è formato da due camere: Camera alta (nominata dal
sovrano) e Camera bassa (eletta a suffragio ristretto da alcune categorie sociali)
Monarchia parlamentare: il parlamento, eletto dai cittadini, assume un ruolo più importante come organo
costituzionale, mentre i poteri del re sono notevolmente limitati
Riconoscimento del diritto al voto alle masse popolari
Il re regna ma non governa
o Nomina i ministri e il capo di governo
o Promulga le leggi
Repubblica presidenziale: forma di governo in cui il capo dello stato è anche il capo del governo, in quanto
è titolare del potere esecutivo
o hanno una maggiore stabilità governativa rispetto alle repubbliche parlamentari
o rigorosa separazione dei poteri, non esiste il rapporto di fiducia tra parlamento e governo
o approvare o respingere le proposte di legge
o mettere in stato di accusa il presidente
o elezione diretta del presidente
Repubblica semipresidenziale: forma di governo nella quale il presidente nomina il capo del governo, che
deve avere la fiducia del parlamento ed è contitolare del potere esecutivo insieme a l primo ministro
o il capo dello stato è eletto direttamente dal popolo
o il capo di governo è nominato dal capo di stato
o il governo deve avere la fiducia della maggioranza parlamentare
La forma di governo semipresidenziale è caratterizzata dalla coabitazione del capo dello stato e del primo
ministro (governo bicefalo – a due teste)
o se appartengono alla medesima maggioranza politica, il ruolo effettivo di capo esecutivo è svolto dal
presidente e il primo ministro esercita soltanto alcune funzioni amministrative di controllo
o se appartengono a schieramenti politici diversi, il primo ministro svolge le funzioni di capo di
governo e il presidente esercita un ruolo di garanzia costituzionale come capo dello Stato
Stato liberale: il regime liberale ha rappresentato la forma di organizzazione politica prevalente in Europa
nell’Ottocento e nei primi anni del Novecento
o proclamazione del principio di sovranità popolare
o riconoscimento del principio di uguaglianza formale e di tutti i cittadini davanti alla legge,
eliminazione dei privilegi di origine feudale
o principio di legalità: affermazione della superiorità della legge sul potere pubblico
Nello stato liberale si afferma il principio della separazione dei poteri (Montesquieu, L’Esprit des Lois)
I principi di legalità e di separazione dei poteri sono alla base dello stato di diritto, nel quale i cittadini
possono rivolgersi all’autorità giudiziaria per far valere i loro diritti anche contro eventuali illegittimi da
parte degli organi pubblici
Riconosce alcune libertà individuali: libertà di manifestazione del pensiero, libertà religiosa...
Principio di liberismo economico: riconoscimento del diritto di proprietà privata e della libertà di iniziativa
economica
Apparizione dei primi principi di massa e le organizzazioni sindacali degli operai e dei cittadini
Stato autoritario: si afferma all’inizio del XX secolo
Si basava sulla figura di un capo (duce)
Il regime autoritario ha un sistema totalitario, pretendeva di controllare e di uniformare alla propria
ideologia tutte le manifestazioni della società civile
o abolizione del principio di legalità e dello stato di diritto
o limitazione dei diritti fondamentali della libertà
o eliminazione del pluralismo culturale e politico
o soppressione della libertà sindacale
o la sostituzione degli organi elettivi e rappresentatavi
o accentramento burocratico dell’apparato statale
Stato socialista: si è affermato per la prima volta in Russia dopo la rivoluzione bolscevica del 1917, ha
comportato un’instaurazione della dittatura del proletariato
Il regime socialista si basava sulla dottrina comunista e marxista-leninista
La dottrina comunista prevedeva:
o l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione
o la statalizzazione dei mezzi di produzione per realizzare una economia collettivista
il socialismo costituisce una fase intermedia per arrivare alla fase finale del comunismo, che instaurerà una
società senza stato e senza classi
o eliminazione del pluralismo politico e la repressione di qualsiasi forma di dissenso
o subordinazione delle libertà fondamentali dei cittadini agli interessi del socialismo
o accentramento politico dell’apparato statale e abolizione del principio della separazione dei
poteri
o sovrapposizione della struttura del partito a quella dello stato
Stato democratico: forma di organizzazione politica prevalente nel corso della seconda metà del XX secolo
o riconoscimento del suffragio universale e sviluppo degli istituti di democrazia diretta e
indiretta rappresentativa
o affermazione del principio di uguaglianza sostanziale
o intervento dello stato nell’attività economica
Stato sociale stato del benessere che potenzia i servizi sociali
Società delle nazioni: prima organizzazione di tipo universale (10 gennaio 1920)
o mantenere la pace tra le nazioni
o collaborazione tra gli stati
o promuovere la cura del benessere e dello sviluppo degli Stati
La società delle Nazioni non è mai riuscita a esercitare un ruolo autorevole all’interno della comunità
internazionale (assenza di nazioni partecipanti e mancanza di forze armate)
L’organizzazione delle nazioni unite: ONU, organizzazione che ha lo scopo di mantenere la pace la
sicurezza tra gli stati
Il suo statuto (carta di san Francisco) è stato firmato il 26 giugno 1945
La sede è a New York
Obiettivi dell’ONU:
o mantenimento della pace e della sicurezza tra le nazioni
o sviluppo delle relazioni di amicizia tra le nazioni
o crescita della cooperazione internazionale
o promozione del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali
per realizzare i suoi obiettivi l’Onu può avvalersi di misure preventive e/o coercitive
I limiti principali dell’azione dell’Onu derivano dalla mancanza di un esercito internazionale in quanto la
maggioranza degli Stati si è sempre opposta alla creazione di un vero esercito comune
I caschi blu sono contingenti militari che alcuni stati membri mettono a disposizione delle Nazioni Unite
Il consiglio economico e sociale è un organo consultivo competente per questioni di carattere economico,
sociale e culturale ed è composto da 54 membri eletti dall’assemblea per 3 anni
LA COSTITUZIONE
Costituzione italiana: 1° gennaio 1948
Primi 12 articoli = principi fondamentali
Articolo 1: l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la
esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione
Il primo articolo definisce i caratteri del nostro stato
Repubblica: forma di governo (2 giugno 1946 referendum)
Democrazia: appartiene al popolo che deve esercitarla nei limiti della legge
La sovranità popolare non è un potere illimitato o assoluto
Afferma anche che è fondata sul lavoro quindi ogni attività o funzione in grado di portare al progresso della
società
Articolo 2: i diritti inviolabili dell’uomo sono diritti fondamentali o essenziali che spettano a ogni essere
umano
Principio personalista garantisce i diritti inviolabili dell’uomo
Diritti naturali perché lo stato non li attribuisce ma li riconosce
Diritti ineliminabili non possono essere aboliti neanche con la procedura di revisione costituzionale
Articolo 4: riguarda il lavoro che è considerato sia come diritto (primo comma) che come dovere (secondo
comma)
Ogni cittadino è libero di scegliere quale attività lavorativa svolgere
Il dovere del lavoro è un dovere morale o di solidarietà perché ogni cittadino deve svolgere un’attività per
contribuire al progresso della società
Articolo 6: tutela le minoranze linguistiche con un divieto di discriminazioni e con l’attuazione di azioni
positive (i documenti ufficiali possono essere scritti in più lingue)
Articolo 7: i rapporti tra stato e chiesa sono stati di conflitto per molto tempo (il papato ha visto la nascita
dell’Italia come un attacco e quindi la chiesa non ha riconosciuto lo stato)
1929: patti lateranensi pace tra stato e chiesa (lo stato italiano riconosce che lo stato della chiesa è uno
stato a sé rapporti tra i due: diritto internazionale)
1984: viene tolto ai parroci uno stipendio che veniva dato dallo stato, l’insegnamento della religione cattolica
diventa facoltativo
Il primo comma afferma che lo stato e la chiesa sono indipendenti e sovrani: enti con natura diversa
Articolo 8: gli ordinamenti delle altre confessioni religiose non sono sovrani ma devono essere trattati alla
stessa maniera e non devono contrastare l’ordinamento giuridico italiano
Non esistono ancora accordi tra la chiesa cattolica, lo stato italiano e la religione islamica o i testimoni di
Geova
Articolo 13: la libertà personale consiste nella libertà di un individuo da qualsiasi forma di coercizione che
ne limiti il movimento o le azioni
La libertà personale non è assoluta in quanto può essere sottoposta a misure restrittive
o Le limitazioni delle libertà individuali sono ammesse soltanto nei casi previsti dalla legge e in base
a un atto motivato dall’autorità giudiziaria
o In casi eccezionali di necessità e urgenza l’autorità pubblica può agire senza un mandato e quindi
procedere con l’arresto in flagranza
Il provvedimento di polizia è temporaneo (possono passare 48 ore di fermo prima che venga
convalidato l’arresto, altrimenti è ritenuto inefficace)
La custodia cautelare è consentita soltanto in esecuzione di un provvedimento emanato dal giudice quando
si hanno gravi indizi di colpevolezza:
-Inquinamento delle prove
-Fuga
-Commissione di reati
La carcerazione preventiva è ammessa soltanto per reati gravi e solitamente non può superare i 6 anni. Una
volta passati i termini massimi di custodia l’imputato in attesa di giudizio ha diritto di essere rimesso in
libertà.
Queste indagini sono fatte dal Giudice delle indagini preliminari (GIP)
Contro i provvedimenti che limitano la sua libertà un uomo può:
o Fare ricorso in Cassazione per violazione di legge
o Fare ricorso al tribunale del riesame
Articolo 14: l’inviolabilità del domicilio attribuisce a ogni persona il diritto di escludere altri soggetti
dall’ambito della propria vita privata
Domicilio: qualsiasi luogo privato dove una persona svolge le attività della sua vita quotidiana
Tutela della riservatezza personale = inviolabilità del domicilio
Articolo 15: ogni persona ha il diritto di comunicare in modo libero e segreto con altre persone
È un diritto inviolabile ma può subire alcune limitazioni con le garanzie stabilite dalla legge e in base a un
atto motivato del giudice l’autorità giudiziaria deve rilasciare un mandato
Articoli 17 e 18: riguardano il singolo quando entra a contatto con le altre persone
La forma più comune è la riunione, ovvero l’incontro volontario di due o più persone con lo scopo di
raggiungere un fine comune
Articolo 17: libertà di riunione
Consiste nel diritto di riunirsi per qualsiasi motivo purché la riunione si svolga in modo pacifico e senza armi
La riunione può avvenire:
o In un luogo pubblico accesso consentito a tutti
o In un luogo privato accesso consentito con il permesso del titolare
o In un luogo aperto al pubblico accesso consentito a tutti ma entro certi limiti
Gli organizzatori devono seguire determinate formalità:
o Preavviso al questore almeno tre giorni prima (indicando data, ora, luogo e motivi della riunione)
o L’autorità può vietare o sciogliere la riunione soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di
incolumità pubblica
Se la riunione si svolge in un luogo privato o aperto al pubblico non è necessario il preavviso
Articolo 19: diritto di libertà religiosa sotto qualsiasi forma. Si può praticare la propria fede rispettando il
comune senso del pudore e la giusta morale sessuale del tempo
o Diritto di avere una fede, professarla e di farne propaganda pubblicamente
o Diritto di praticare il culto
Articolo 20: le associazioni religiose devono essere trattate come tutte le altre associazioni
Articolo 29: La costituzione riconosce la famiglia come una società naturale (forma di unione originaria e
spontanea)
La famiglia è la formazione sociale più elementare perché soddisfa i bisogni fondamentali delle persone e
ha un’ampia autonomia
La costituzione tutela la famiglia fondata sul matrimonio mentre non disciplina le famiglie di fatto
La legge Cirinnà (2016) ha disciplinato:
o Le unioni civili: tra coppie omosessuali con il riconoscimento di alcuni diritti e doveri analoghi ai
coniugi
o Le convivenze di fatto: di persone conviventi sia eterosessuali che omosessuali, con il
riconoscimento di alcuni diritti reciproci
La famiglia si basa sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi e nei confronti dei figli
Articolo 30 - Articolo 31: è diritto-dovere dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati
fuori dal matrimonio (non più figli illegittimi ma naturali oggi sono considerati tutti figli allo stesso
modo)
La costituzione:
o Riconosce ai genitori un’autonomia ampia per quanto riguarda le scelte relative ai figli, poiché
l’interventi dello stato è consentito soltanto quando i genitori non sono in grado di assolvere i loro
compiti
o Impone allo stato di predisporre misure economiche o di altra natura per agevolare la formazione
della famiglia e l’adempimento dei suoi compiti, in particolare nel caso delle famiglie numerose, e di
tutelare con apposite norme la maternità, l’infanzia e la gioventù
Qual ora i genitori non siano capaci di crescere il figlio se ne farà carico lo stato (affido familiare e adozione
sono due istituti giuridici differenti)
o Affido: temporaneo (i genitori non sono capaci in un dato momento di crescere il figlio)
o Adozione: permanente (legame con la famiglia d’origine reciso)
...doveri fondamentali
o Difesa della patria
o Concorso alle spese pubbliche
o Fedeltà alla repubblica
o Osservanza costituzionale delle leggi
Articolo 52: il primo dovere dei cittadini, definiti sacro, è la difesa della patria
Ripudio della guerra (solo guerra per difesa)
In passato il servizio militare era obbligatorio ma ora è diventato volontario
Articolo 53: la costituzione impone il dovere di concorrere alle spese pubbliche (pagare i tributi) per
finanziare i servizi pubblici diretti a soddisfare i bisogni collettivi
Dovere di solidarietà economica (art. 2 cost. inderogabile)
Anche gli stranieri e apolidi che producono reddito in Italia devono aiutare al finanziamento delle spese
pubbliche
o Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in base alla loro capacità contributiva
o Il sistema tributario deve basarsi nel suo complesso su criteri di progressività
Evasione fiscale: non pagare del tutto o in parte i tributi stabiliti in base alla legge
Articolo 54: i cittadini hanno il dovere di fedeltà alla repubblica e di osservanza della costituzione e
delle leggi dello stato
I funzionari pubblici hanno il dovere di adempiere le funzioni con disciplina e onore (non farlo porta a
sanzioni disciplinari e penali), l’obbligo di giuramento di fedeltà alla repubblica
Dovere di carattere morale: dovere di lavorare (svolgere attività socialmente utile)
IL PARLAMENTO
Il parlamento è un organo costituzionale che ha principalmente la funzione legislativa (approva le leggi
ordinarie e costituzionali )
è composto da due camere :
• Camera dei deputati
• Camera del senato
Le due camere hanno gli stessi poteri infatti si parla di bicameralismo perfetto ma si differenziano per :
◌ Numero dei componenti → Deputati = 400 elettivi Senatori = 200 elettivi + ( senatori a vita )
◌ età minima per l’elettorato attivo è per i Deputati → 18 anni per essere elettori (elettorato attivo) e 25 per
essere eletti (elettorato passivo)
per i Senatori → 18 anni per essere elettori e 25 anni per essere eletti
Sistema elettorale →legge che regola come i voti diventano posti in parlamento.
Solitamente le due camere lavorano separatamente la Camera dei deputati a Palazzo Montecitorio e la
camera del senato a Palazzo Madama.
Si riuniscono in seduta comune a Montecitorio solo se:
c’è elezione, il giuramento o la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica
per l’elezione di un terzo membro del consiglio superiore della magistratura o di un terzo giudice
della Corte costituzionale.
La legislatura cioè la durata in carica del parlamento solitamente è di cinque anni ma il Capo dello Stato
può ordinare lo scioglimento anticipato della camera ma per evitare un vuoto di potere le camere anche se
sciolte continuano a svolgere le loro funzioni fino a quando non vengono indette le nuove elezioni. La durata
della camera può essere prolungata solo in caso d guerra e in base a una legge del parlamento.
sistema maggioritario → i seggi vengono dati ai candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In
ogni collegio solitamente è eletto un unico candidato.
Questo sistema consente una maggiore stabilità governativa perché riduce il numero dei partiti ma è meno
democratico perché le forze politiche minori vengono escluse dal Parlamento.
In Italia c’è un sistema misto → La legge elettorale ha diviso il territorio in base alla popolazione in
circoscrizioni elettorali che a loro volta sono divisi in collegi uninominali e collegi plurinominali.
In ogni collegio uninominale viene attribuito 1 seggio e ad ogni collegio plurinominale vengono attribuiti 2/3
seggi.
L’elezione dei parlamentari →i deputati e senatori eletti nei collegi uninominali vengono eletti con il
sistema maggioritario mentre i deputati e senatori nei collegi plurinominali vengono eletti con il sistema
proporzionale. 12 deputati e 6 senatori sono eletti nella circoscrizione estera con un sistema proporzionale
degli italiani residenti all’estero.
Ci si può candidare in un solo collegio uninominale e al massimo in 5 collegi plurinominali la violazione di
questa regola porta all’annullamento dell’elezione del parlamentare.
Nei collegi uninominali → il candidato può essere sostenuto da una sola lista (partito o gruppo
politico) o da un collegio (da due o più liste collegate). Il seggio in parlamento viene dato al
candidato che ha ottenuto più voti e in caso di parità il seggio viene dato al più giovane.
Nei collegi plurinominali → ogni partito deve presentare una lista di candidati e i seggi aspettano ai
candidati con più voti secondo l’ordine di presentazione.
Sono state messe delle soglie di sbarramento a livello nazionale (se la lista raggiunge il 3% dei voti ha diritto
ai seggi o il 10% dei voti per le coalizioni).
Per l’elezione del Senato è sufficiente il 20% dei voti a livello regionale.
Nel caso di dimissione o morte di un parlamentare bisogno sostituirlo:
• nel caso di collegio uninominale bisogna fare le elezioni suppletive
• nel collegio plurinominale il posto aspetta al primo candidato non eletto della lista.
Sono state introdotte delle leggi a favore della partecipazione femminile alla vita politica → quote rosa (le
liste nei collegi plurinominali devono essere formate secondo un ordine alternato di genere – nei collegi
uninominali nessun genere può essere rappresentato in maniera superiore al 60%)
IL GOVERNO
Il Governo è un organo costituzionale che ha il potere esecutivo.
Svolge anche l’attività amministrativa, esegue le leggi e soddisfa i bisogni collettivi.
Attività politica, realizza un determinato programma politico nei rapporti interni e internazionali .
Il Governo è composto da:
o Il Presidente del Consiglio → che ha il compito di dirigere la politica generale del Governo e di
coordinare le attività dei ministri per mantenere l’unità dell’indirizzo politico del Governo.
Convoca il Consiglio dei ministri, comunica al Parlamento la composizione del Governo, chiede
la fiducia al Parlamento, da direttivi ai ministri in base a quello che è stato deciso dal Consiglio dei
ministri.
Per i ministri è il Capo del Governo perché è lui che propone i ministri al Presidente della
Repubblica. Tra i ministri e il Presidente del Consiglio non c’è un rapporto gerarchico perché il
Presidente del Consiglio non può dare ordini al ministro sulla gestione del suo ministero e non può
revocarlo a rimettersi, Se il Presidente del consiglio muore, da le dimissioni o perde la fiducia tutto il
Governo di dimetterà invece se manca un ministro lo si può sostituire.
o I ministri → hanno il compito di partecipare alle riunioni e alle deliberazioni del Consiglio dei
ministri e devono dirigere il ministero al quale appartengono. Svolgono sia la funzione politica
come membri del Consiglio dei ministri e la funzione amministrativa perché sono responsabili di
un ministero. Possono essere
◌ ministri politici quando sono nominati tra i parlamentari eletti dal cittadino
◌ ministri tecnici quando non sono deputati o senatori
◌ ministri ad interim, sono membri del Governo ai quali viene affidato temporaneamente un altro
incarico
o Il Consiglio dei ministri →è formato dal Presidente del Consiglio e dai ministri e ha il compito
di decidere l’indirizzo politico e deve assicurare l’unità del Governo. Stabilisce la politica
generale del Governo, definisce l’indirizzo generale dell’azione amministrativa e risolve i conflitti
tra ministri.
Le riunioni del Consiglio dei ministri si svolgono a Palazzo Chigi e sono private.
Altri organi
o il vicepresidente = sostituisce il presidente del Consiglio in sua assenza
o i ministri senza portafoglio = non sono posti a capo di un vero e proprio ministero e svolgono
funzioni politiche e tecniche
o sottosegretario di stato = sono organi ausiliari e svolgono le funzioni stabilite dalla legge
o commissari straordinari = sono incaricati di compiti specifici
LA CORTE COSTITUZIONALE
Si affianca al Parlamento, Governo e Magistratura per controllare che questi organi svolgano le loro funzioni
nei limiti della costituzione
La Corte è formata da 15 giudici (persone con elevate competenze giuridiche)
- 5 giudici sono nominati dal Presidente della Repubblica
- 5 giudici sono nominati dal Parlamento in seduta comune a scrutinio segreto con maggioranza
qualificata
- 5 giudici sono eletti dai magistrati di grado più elevato
I giudici rimangono in carica 9 anni e non sono rieleggibili = la loro carica termina con la scadenza del
mandato
La Corte è un organo permanente con rinnovi parziali a ogni termine del mandato di un giudice si procede
alla sua sostituzione
I giudici devono eleggere tra loro un presidente che rimane in carica 3 anni ed è rieleggibile fino alla
scadenza del suo mandato come giudice costituzionale
Status (diritti e doveri) giuridici:
Insindacabilità: non possono essere chiamati (anche se cessato dalla carica a rispondere
giuridicamente dei voti dati e delle opinioni espresse nell’esercizio delle sue funzioni (massima
libertà di manifestazione del pensiero)
inviolabilità → possono essere arrestati o sottoposti ad altre misure restrittive, finché svolgono la
carica, soltanto con l’autorizzazione della corte
Inamovibilità possono essere sospesi o rimossi dal loro ufficio solo per sopravvenuta incapacità
o per gravi mancanze nell’esercizio della loro funzione
Incompatibilità il giudice costituzionale non può svolgere nessun’altra carica
La Corte delibera con la presenza di almeno 11 giudici
È competente in materia:
o Giudizi di legittimità costituzionale
o Giudizi su conflitti d’attribuzione (2 o più organi dello Stato si contendono il potere di intervenire
in una determinata situazione)
o Giudizi di accusa nei confronti del Presidente della repubblica
o Giudizi di ammissibilità delle richieste di referendum
Giudizio di legittimità costituzionale
Oggetto:
- Leggi statali
- Atti aventi forza di legge
- Statuti e leggi regionali
Il sindacato della Corte non può riguardare i regolamenti comunitari (fonti superiori alle leggi) e le direttive
comunitarie
Il controllo della legittimità avviene in maniera sia diretta che indiretta
Procedimento indiretto: la questione di legittimità costituzionale è proposta nel corso di un
processo civile, amministrativo o penale
La questione può essere sollevata da una parte, dal pubblico ministero o dal giudice
L’eccezione di incostituzionalità (dubbio che una norma sia incostituzionale) deve essere presentata
al giudice davanti al quale si svolge il processo e bisogna indicare i principi costituzionali che si
ritengono violati
Il giudice (a quo – davanti a chi solleva l’eccezione) svolge una sorta di “filtro” rispetto alla Corte
(giudice ad quem – a chi viene mandata la questione) perché deve compiere un esame preliminare
per verificare se la questione proposta è:
-rilevante, poiché riguarda una norma determinante per decidere il giudizio in corso
-non manifestamente infondata, deve esistere un ragionevole dubbio sulla legittimità costituzionale
Al termine dell’esame il giudice emette un’ordinanza motivata ordina il rigetto della questione e il
rinvio alla Corte Costituzionale
Procedimento diretto: la questione di incostituzionalità è proposta direttamente alla Corte, al di
fuori del processo
Il ricorso può essere presentato:
-dallo stato contro una legge regionale
-da una regione contro una legge dello Stato o di un’altra regione
La Corte svolge un controllo successivo perché il ricorso può essere presentato entro 60 giorni dalla
pubblicazione della legge impugnata
Con una sentenza di accoglimento la Corte accetta la questione di incostituzionalità e dichiara la
disposizione impugnata illegittima
Con una sentenza di rigetto la Corte respinge la questione di incostituzionalità e dichiara che la disposizione
impugnata è legittima
Giudizi sui conflitti d’attribuzione
Un conflitto tra due o più organi/ enti può essere:
o Positivo: quando entrambi dichiarano di essere competenti nell’emanare un provvedimento in una
determinata materia
o Negativo: entrambi dichiarano di non essere competenti in una determinata materia
Nel risolvere il conflitto la Corte costituzionale dichiara qual è l’autorità competente e annulla l’atto emanato
da quella incompetente
I conflitti tra i poteri dello Stato possono riguardare atti legislativi, amministrativi o giudiziari
La Corte è competente soltanto per i conflitti tra organi supremi
o Camere del Parlamento
o Governo
o Presidente della Repubblica
o Corte costituzionale e gli organi di rilievo costituzionale
o Magistratura
Il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’atto impugnato e la Corte può
decidere la sospensione cautelare dell’atto fino alla decisione sul ricorso
I giudici straordinari sono nominati appositamente per decidere una determinata controversia
La costituzione stabilisce un divieto assoluto di costituire giudici straordinari perché violano il principio del
giudice naturale
I giudici speciali sono giudici competenti soltanto in alcune materie indicate dalla legge e non appartengono
alla Magistratura ordinaria
La costituzione pone un divieto di istituire nuovi giudici speciali ma consente la creazione di sezioni
specializzate per determinate materie presso gli organi giudiziari ordinari e prevede espressamente alcune
giurisdizioni speciali
I giudici speciali sono disciplinati da alcune norme specifiche
o Tribunali amministrativi regionali e il Consiglio di stato che sono organi della giurisdizione
amministrativa
o Corte dei conti che esercita funzioni in materia di giurisdizione contabile
o Tribunali militari che comprendono tribunali di primo grado e Corti militari d’appello
In base al principio d’indipendenza, nell’esercizio delle sue funzioni il giudice non deve essere sottoposto
ad altri poteri o organi gerarchicamente superiori
o Esterna: indipendenza del potere giudiziari nel suo insieme verso gli altri poteri dello Stato
o Interna: indipendenza dei singoli giudici verso gli altri magistrati appartenenti allo stesso ordine
giudiziario
Nei confronti degli altri poteri dello Stato, è stato istituito il Consiglio superiore della magistratura (CSM)
come organo di autogoverno della Magistratura stessa
La Magistratura è caratterizzata dall’assenza di gerarchie al proprio interno, perché non esiste un organo
giudiziario superiore che possa obbligare uno inferiore a interpretare una norma giuridica o a decidere una
causa in senso o in un altro
La regola della nomina mediante un concorso dei magistrati consente una selezione imparziale dei giudici in
base alle loro capacità
Eccezioni giudici onorari: nominati per svolgere funzioni attribuite ai giudici individuali e giudici
popolari: cittadini estratti a sorte per partecipare ai processi penali
L’inamovibilità dei magistrati consiste nel fatto che la sospensione dal servizio o il trasferimento di un
giudice sono ammessi soltanto con il colo consenso o con una decisione del CSM
Il principio di imparzialità significa che il giudice deve essere estraneo agli interessi delle parti accusate
- Se ha un interesse economico o personale ha l’obbligo di astensione
In base al principio del giudice naturale nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per
legge
- La legge deve stabilire in anticipo qualè il giudice competente in una causa
Il diritto di azione consente a ogni individuo di rivolgersi a un giudice nei confronti di altri soggetti
Il diritto di difesa è un diritto inviolabile perché chiunque ha il diritto di esporre le proprie ragioni al giudice
e di presentare le prove che ne sono fondamento
Principio del contradditorio: ciascuna parte ha il diritto di replicare alle affermazioni dell’altra
Obbligatorietà della difesa tecnica: una parte non può stare in giudizio di persona davanti a un
giudice ma deve essere assistita da un difensore (avvocato scelto dalla parte interessata o in
mancanza, nominato d’ufficio dal giudice) per assicurare una tutela adeguata dei diritti e uno
svolgimento regolare del processo
Il gratuito patrocinio: lo stato deve assicurare a proprie spese la difesa delle persone che non hanno
i mezzi economici sufficienti per pagare un difensore
Difensore d’ufficio dato quando gli avvocati sono occupati altrove (pagato o dal cliente o dallo
stato)
Gratuito patrocinio dato a chi non può permettersi un avvocato
L’obbligo della motivazione significa che il giudice deve spiegare le ragioni di fatto e di diritto in base alle
quali ha preso una determinata decisione significa che il giudice deve spiegare le ragioni di fatto e di diritto
in base alle quali ha preso una determinata decisione
La motivazione consente alle parti di controllare la correttezza della decisione del giudice
Il principio del doppio grado di giurisdizione attribuisce a ogni parte il diritto di proporre un appello
davanti a un altro giudice contro una sentenza sfavorevole
Il giudizio di secondo grado è un giudizio nuovo, che si svolge davanti a un giudice diverso da quello di
primo grado e consiste nel riesame della decisione impugnata sia nel merito che nel diritto
La decisione di primo grado può essere impugnata in terzo grado presentando un ricorso per cassazione
Una volta esauriti i mezzi di impugnazione contro una decisione si produce il passaggio in giudicato e la
sentenza è definitiva
- Non è possibile iniziare un nuovo giudizio
- La riapertura del processo, per ottenere la revocazione o la revisione di una sentenza definitiva, è
consentita soltanto in casi eccezionali previsti dalla legge
Per essere giusto un processo deve essere regolato dalla legge in modo da garantire:
o La terzietà e imparzialità del giudice
o Condizione di parità delle parti
o Contradditorio delle parti
o Durata ragionevole del processo
Il processo civile
Il processo civile è diretto a risolvere una controversia tra soggetti privati o tra un privato e u pubblico
che agisce come privato (obbligazioni, contratti, proprietà, risarcimento del danno...)
Le parti:
o Attore: colui che presenta la domanda al giudice
o Convenuto: colui nei cui confronti è presentata la domanda
Il giudice non è una parte ma è il soggetto indipendente e imparziale al quale è affidata la decisione della
causa
Il giudice di pace è competente per le cause di valore minore mentre il tribunale lo è per le cause di
valore superiore
In base alla competenza per territorio è competente il giudice di pace o il tribunale del luogo dove il
convenuto ha il domicilio o dimora (foro generale)
- Principio della domanda: il processo inizia solo in seguito alla richiesta della parte interessata
- Contradditorio: il convenuto ha diritto di difendersi davanti al giudice
- Principio dell’onere della prova: l’attore e il convenuto devono fornire la prova dei fatti a
fondamento delle loro affermazioni
Il processo di cognizione ha lo scopo di accettare una situazione di fatto o di ottenere la condanna del
convenuto a eseguire una prestazione oppure di costituire, modificare o estinguere una situazione giuridica
(se il convenuto non da la spontanea esecuzione deve iniziare un secondo processo: esecutivo)
Introduzione della causa: inizia il processo mediante la notifica dell’atto di citazione e con
l’eventuale comparsa di risposta ed è seguita dall’udienza di comparizione
La decisione della causa è diretta a pronunciare in camera di consiglio la sentenza di rigetto o di
accoglimento della domanda e delle domande di condanna al pagamento delle spese processuali
Al termine del processo la sentenza può essere oggetto di impugnazione in secondo grado o appello davanti
al tribunale
La sentenza di secondo grado può essere oggetto di impugnazione di terzo grado davanti alla Corte di
cassazione per motivi indicati dalla legge
Il giudizio di Cassazione è un giudizio di legittimità perché riguarda soltanto la corretta applicazione delle
norme giuridiche
Il processo esecutivo ha lo scopo di realizzare in modo coattivo un obbligo giuridico, attraverso la sua
esecuzione forzata, è di fare ottenere al creditore un risultato uguale o equivalente a quello che doveva
realizzare il debitore
Il processo cautelare ha lo scopo di conservare una situazione di fatto o di diritto in attesa che si svolga un
processo ordinario
Cautela che il diritto riconosce quando si ha paura che si verifichi un danno prima di una vera sentenza
Il processo penale
Il processo penale è diretto a reprimere i reati o illeciti penali e ad applicare le sanzioni o pene non
previste dalla legge
Condannare/punire chi ha commesso un reato (non ha rispettato lo legge penale)
I reati si distinguono in:
- Delitti: (non corrisponde al suo significato comune: rapina) reati più gravi puniti con ergastolo o
detenzione/multa
- Contravvenzioni meno gravi e puniti con l’arresto o un’ammenda
Il processo penale si basa su:
o Riserva di legge e irretroattività delle leggi penali: una persona può essere punita soltanto in base
a una legge entrata in vigore prima del fatto commesso
o Tipicità dei reati e delle pene: gli illeciti e le sanzioni penali sono previsti in modo tassativo dalla
legge (un giudice non può applicare una pena a un caso simile)
o Responsabilità personale: in materia penale la responsabilità è sempre personale (dei reati
commessi risponde chi ha commesso il reato)
o Presunzione di non colpevolezza: prima della condanna definitiva non si può dichiarare colpevole
una persona
o Obbligatorietà dell’azione penale: il PM che riceve una notizia di reato è obbligato a iniziare il
procedimento penale
Il processo inquisitorio è scritto e segreto: non si sanno le prove che il PM sta raccogliendo
Il processo accusatorio si basa sulla centralità del dibattimento ed è orale e pubblica
I soggetti del processo penale sono:
o Giudice
o Pubblico ministero
o Imputato
o Parte civile e responsabile civile (eventuali)
Il giudice ha il compito di decidere il processo:
Giudice di pace: per i reati meno gravi
Tribunale: organo monocratico per i reati meno gravi e collegiale per gli altri
Corte d’assise: per i reati più gravi “di sangue”
In materia penale può essere presentato un appello
- Al tribunale contro le sentenze del giudice di pace
- Alla corte d’appello contro le sentenze del tribunale
- Alla corte d’assise d’appello contro le sentenze della Corte d’assise
Contro le sentenze penali di secondo grado è possibile presentare un ricorso in Cassazione, ma soltanto per
motivi di legittimità
Il pubblico ministero o PM è un magistrato al quale sono affidate la direzione delle indagini e l’accusa nel
processo (utilizza il pedinamento, le telefonate...)
L’imputato è la persona accusata di aver commesso un reato in seguito alla formulazione dell’accusa
o Informazione di garanzia da parte del pubblico ministero = deve avvertire il soggetto alle
indagini
o Difesa tecnica: costituita da un difensore scelto dall’imputato o affidatogli d’ufficio
La parte civile è la persona danneggiata dal reato che richiede il risarcimento dei danni in sede penale
Fasi processo:
1. Indagini preliminari svolgimento dell’attività investigativa sotto la direzione del PM e il
controllo del giudice delle indagini preliminari o Gip
Al termine delle indagini il Gip può disporre l’archiviazione del caso o il rinvio a giudizio
dell’imputato
2. L’udienza preliminare si svolge in camera di consiglio davanti al giudice dell’udienza preliminare
Sentenza di non luogo a procedere = imputato non colpevole
Decreto motivato di rinvio a giudizio
3. Dibattimento:
Sentenza di proscioglimento con l’assoluzione
Sentenza di condanna con l’indicazione della pena applicata
Processo amministrativo
Il processo amministrativo ha come oggetto l’impugnazione di un atto amministrativo o del rifiuto di
emanarlo (interessi legittimi dei privati nei confronti della pubblica amministrazione)
Giudici amministrativi: Tribunale amministrativo regionale e Consiglio di Stato poi anche Corte dei Conti
Parti:
o Ricorrente: soggetto che chiede l’annullamento o la modifica dell’atto impugnato
o Resistente: Pubblica amministrazione che ha emanato l’atto impugnato o che si è rifiutata di
emanarlo
Il ricorso amministrativo deve essere sottoscritto dal difensore e notificato alla PA e ad almeno uno dei
controinteressati
Al termine del giudizio il giudice può pronunciare:
Sentenza di rigetto: infondato il ricorso
Sentenza di accoglimento: fondato il ricorso e annulla o sostituisce l’atto impugnato
Il giudice deve prevedere anche alla condanna delle spese a carico della parte soccombente
L’eventuale sentenza di accoglimento deve contenere l’ordine alla PA di eseguire la decisione
Al termine del giudizio d’appello il Consiglio di Stato pronuncia una sentenza che può confermare o
annullare quella di primo grado
A sua volta la sentenza del Consiglio di Stato è soggetta a un eventuale ricorso davanti alla corte di
cassazione, ma soltanto per motivi di giurisdizione
Il consiglio superiore della magistratura
È l’organo di garanzia e autogoverno della Magistratura, perché è composto in prevalenza da
rappresentanti dei giudici e decide tutti i provvedimenti che li riguardano
(creato dall’Assemblea costituente – le sue funzioni erano svolte dal ministro della giustizia)
È un organo collegiale formato da 3 membri di diritto e da 24 membri elettivi:
- Presidente della Repubblica
- Due giudici di grado più elevato della corte di cassazione
L’elezione dei membri del Csm avviene:
o 16 membri eletti dai magistrati ordinari = togati
o 8 membri eletti dal parlamento in seduta comune = laici
Il presidente della Repubblica è presidente di diritto del Consiglio superiore della Magistratura ed è
presieduto da un vicepresidente
- I membri di diritto rimangono in carica a tempo indeterminato
- I membri elettivi rimangono in carica 4 anni e non sono immediatamente rieleggibili alla scadenza
del mandato
Tutte le decisioni relative all’impiego e alla carriera dei giudici ordinari
Il Csm appartiene all’ordine giudiziario ma non è un organo giurisdizionale in senso stretto e non emana vere
e proprie sentenze, ma decisioni che di regola sono adottate con un Decreto del Presidente della Repubblica
controfirmato dal ministro della Giustizia
Le decisioni riguardanti lo stato giuridico e la carriera dei magistrati sono atti amministrativi
Le decisioni relative alle sanzioni disciplinari sono atti giurisdizionali
L’elezione
Il presidente viene eletto dai cittadini in modo indiretto
L’assemblea deve essere convocata dal Presidente della camera dei deputati 30 giorni prima della fine del
mandato presidenziale – in caso di morte o dimissione anticipata la convocazione deve avvenire entro 15
giorni dall’interruzione della carica
Il presidente viene eletto dal Parlamento in seduta comune + 3 delegati per ogni Regione tranne la
Valle d’Aosta che ne ha uno. Qualunque cittadino italiano che abbia almeno 50 anni e goda dei diritti civili
e politici può candidarsi a essere Presidente della Repubblica.
L’elezione avviene a scrutinio segreto e secondo l’art. 83 il presidente viene eletto se nelle prime 3 votazioni
ottiene almeno i 2/3 dei voti dei componenti dell’assemblea, e se non si raggiunge questo quorum il
presidente eletto deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti dei componenti dell’assemblea dal quarto
scrutinio in avanti.
La carica del Presidente della Repubblica dura 7 anni e parte dal momento in cui giura fedeltà alla
Repubblica Italiana e giura di osservare la Costituzione
La carica è incompatibile con altre cariche, il Presidente della Repubblica non può svolgere altri lavori
durante il suo mandato
• Può essere rieletto ma nel caso in cui non venisse rieletto diventa senatore a vita
• se durante il mandato non può svolgere le sue funzioni per un impedimento lo sostituisce il Capo del
Senato (può svolgere solo atti di ordinaria amministrazione o atti urgenti)
se l’impedimento:
- è temporaneo → il capo del Senato svolge le funzioni fino a quando il Presidente della Repubblica
non riprende le sue funzioni
- è permanente → il Presidente della Camera dei deputati deve convocare il Parlamento e i delegati
regionali per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica
L’irresponsabilità
non è responsabile dal punto di vista giuridico per gli atti compiuti nell’esercizio giuridico delle sue funzioni.
È responsabile in caso di:
- Alto tradimento → non rispetta l’obbligo di fedeltà alla Repubblica (atto contrario alla
Costituzione: scioglie le camere nel semestre bianco)
- Attentato alla Costituzione → se compie un’attività diretta a modificare in modo illegale i principi
fondamentali della Costituzione.
In questi due casi il Presidente della Repubblica è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta
comune o a maggioranza assoluta dei suoi membri e viene giudicato dalla Corte costituzionale
Nell’esercizio delle sue funzioni il Capo dello Stato emana dei provvedimenti = decreti del presidente della
repubblica (dpr) e possono essere:
o Atti presidenziali: provvedimenti di competenza del Presidente della repubblica e non richiedono
l’iniziativa e il consenso del Governo
La firma del presidente esprime la volontà di emanare il provvedimento e la controfirma rappresenta
un controllo formale
o Atti governativi: formalmente presidenziali provvedimenti di competenza del Governo e sono
emanati con il consenso di uno o più ministri
La firma del Capo dello Stato assume il valore di controllo formale sulla costituzionalità
In entrambi in casi, in caso di rifiuto, può essere sollevato un conflitto di attribuzione davanti alla Corte
costituzionale
IL DIRITTO E LA GLOBALIZZAZIONE
Il diffondersi della globalizzazione porta a un necessario ridimensionamento del potere degli Stati a favore di
altri soggetti che diventano i principali protagonisti delle relazioni internazionali (imprese multinazionali,
organizzazioni non governative, istituzioni sovranazionali...)
L'identità nazionale si rifà al concetto di nazionalità, ossia quando un gruppo di persone preferisce cooperare,
parlare e costruire legami sociali più volentieri tra di loro che tra altre persone esterne a questo gruppo.
Riconoscersi all'interno di questo gruppo consiste nell'avere un'identità "nazionale".
Quale ruolo ha il diritto nella globalizzazione
La globalizzazione ha influenzato tutte le aree e i settori dei vari Paesi, per quanto riguarda l’aspetto
giuridico ha comportato:
o Una limitazione della sovranità degli Stati in quanto i vari Stati sono obbligati a confrontarsi e a
comunicare
o Una modifica delle tipologie e del ruolo delle fonti giuridiche in quanto si ha un diffondersi delle
fonti sovranazionali (trattati, direttive...) che possono non essere vincolanti e sono emanate da più
Stati
L’UE può emanare dei regolamenti che entrano in vigore automaticamente per tutti i 27 Paesi che la
compongono. Per le direttive invece bisogna stipulare delle leggi interne
o Un ruolo più importante di giudici e organi giudiziari internazionali che hanno acquisito
importanza per risolvere le controversie fra i vari Stati
Le leggi più importanti che tutti gli Stati devono rispettare riguardano la tutela dell’ambiente e lo sviluppo
sostenibile, il rispetto dei diritti umani, i rapporti commerciali internazionali e la nuova lex mercatoria
Gli Stati hanno creato una serie di negoziati periodici con l’obiettivo di impegnarsi a ridurre l’impatto che
l’uomo ha sull’ambiente. Gli incontri più importanti le conferenze delle parti (Cop) organizzate dall’Onu,
l’ultima si è tenuta a Glasgow nel 2021. In queste riunioni i Paesi si sono impegnati a tutelare l’ambiente
anche se poi i risultati sono stati molto limitati.
Nel 1972 a Stoccolma si è tenuta la Conferenza dell’Onu sull’ambiente umano che ha segnato l’inizio di
una presa di coscienza riguardante questi problemi. Con la Dichiarazione di Stoccolma la comunità
internazionale ha riconosciuto la gravità del problema ambientale e ha sentito la necessità di trovare delle
soluzioni per porre fine a tale situazione attraverso normative dirette a prevenirne le principali cause.
Nel 1992 a Rio de Janeiro si è tenuta la Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo delle Nazioni unite,
chiamata anche “Summit della Terra”, che ha introdotto i concetti di cooperazione tra Nord e Sud del
mondo e sviluppo sostenibile. A questo incontro hanno partecipati 172 diversi governi e oltre 2000 Ong e i
problemi principali affrontati sono stati quelli riguardanti i danni all’ecosistema, il cambiamento climatico e
il riscaldamento globale. La conferenza ha portato all’adozione della Convenzione quadro delle Nazioni
Unite sul cambiamento climatico
Nel 1997 gli Stati dell’Onu hanno sottoscritto il Protocollo di Kyoto, ovvero un trattato internazionale
contenente decisioni su alcuni degli argomenti trattati durante il Summit della Terra. Nel protocollo è stato
inoltre previsto un obbligo della riduzione delle emissioni inizialmente del 5% e in seguito del 18%
Nel 2002 a Johannesburg si è tenuto il Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile dove si è verificata
l’attuazione degli impegni assunti a Rio e un impegno sullo sviluppo sostenibile a favore delle generazioni
future
Nel 2015 a New York i capi di Stato hanno approvato il documento “Trasformare il nostro mondo.
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” e contiene 17 obiettivi globali da raggiungere entro il 2030
Quali fonti normative internazionali tutelano i diritti umani
I diritti umani sono una serie di diritti fondamentali dell’individuo riconosciuti a tutti senza alcuna
distinzione del luogo in cui vive e delle sue condizioni personali. Sono diritti considerati fondamentali per
garantire una vita dignitosa.
Nel 1948 è stata creata la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, un documento che garantisce i
diritti inviolabili fondamentali e la dignità di ciascun individuo senza alcuna distinzione di razza, colore,
sesso, lingua, religione...
La Dichiarazione è composta da un’introduzione (che tratta dei diritti umani come strumenti per ottenere la
pace e la sicurezza internazionale, lo sviluppo e la democrazia) e da 30 articoli riguardanti i diritti inviolabili
suddivisi in 4 macro aree:
1. Principi fondamentali: libertà e uguaglianza, non discriminazione (richiamo al primo comma
dell’articolo 3 della Costituzione italiana dove si garantisce l’uguaglianza formale)
2. Diritti civili e politici: diritto alla vita, alla libertà di pensiero/movimento...
3. Diritti economici, sociali e culturali: diritto al lavoro, all’istruzione, al riposo, allo svago...
4. Norme di chiusura
La Dichiarazione è stata la base per la creazione di altre da parte di diversi Stati: Carta africana dei diritti
dell’uomo e dei popoli, Convenzione americana dei diritti umani...
La comunità internazionale ha creato alcuni organi giudiziari e tribunali internazionali che si occupano della
tutela dei diritti umani. Le Nazioni Unite hanno creato i comitati, degli organismi di controllo che verificano
gli impegni derivanti dalle varie convenzioni internazionali. Nel 2006 è stato creato il Consiglio dei diritti
umani
Per alcune specifiche situazioni l’Onu ha creato i Tribunali penali internazionali e la Corte penale
internazionale: i due organi si occupano dell’osservanza dei diritti umani e la punizione derivante
dall’inosservanza di questi come il genocidio, crimini di guerra...
Incremento del flusso di informazioni (l’evoluzione Diffusione di malattie (più persone che viaggiano =
tecnologica ha favorito l’interconnessione tra le più possibilità di portare diversi virus in parti del
varie parti del mondo) mondo dove non esistevano)
Crescita del turismo internazionale Aumento delle attività criminali (aumento delle
attività commerciali illegali)
Espansione dei mercati finanziari (aumento Fuga di cervelli (opportunità lavorative più
dell’attività economica) favorevoli in determinati luoghi rispetto che ad
altri)
Nuove opportunità occupazionali Concentrazione della ricchezza e disuguaglianza
sociale (concentra la ricchezza nelle mani di un
ristretto gruppo di persone)
Partecipazione alla cultura del mondo Export culturale (i paesi più grandi possono
sovrastare sugli altri facendo svanire le culture
locali imponendone i modelli più “moderni”)
L’UNIONE EUROPEA
Il processo di integrazione europea è iniziato soltanto dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale
La prima forma di collaborazione organica tra gli Stati è avvenuta nel 1948 con la creazione
dell’Organizzazione europea per la cooperazione economica (Oece): fu istituita per gestire gli aiuti
finanziari stanziati dagli Stati Uniti = Piano Marshall: piano di aiuti economici che gli USA adottano a
favore dei paesi europei (a fondo perduto o con interessi bassi)
L’Oece non riuscì mai a creare una politica unitaria europea perché aveva poteri molto limitati per
coordinare gli stati membri. Si ebbe quindi la necessità di promuovere un processo di collaborazione tra i
paesi europei e nel 1951 sei paesi europei (Italia, Grancia, Repubblica Federale di Germania, Belgio, Paesi
Bassi e Lussemburgo) firmarono a Parigi il trattato della Comunità europea del carbone e dell’acciaio o
Ceca (carbone: fonte energetica – acciaio: materiale da costruzione)
La Ceca si proponeva l’obiettivo di garantire la fornitura di carbone e acciaio a tutti gli Stati membri per
realizzare un mercato unico, vennero applicate tre misure fondamentali:
o divieto di dazi doganali o altre misure protezionistiche e di sussidi o agevolazioni a favore dei
produttori nazionali
o fissazione di una tariffa doganale comune nei confronti dei Paesi terzi
o realizzazione della libera circolazione dei lavoratori
Nel 1957 gli Stati hanno firmato a Roma due nuovi trattati:
o Trattato istitutivo della Comunità europea per l’energia atomica “Euratom” (Ceea)
OBIETTIVO: creazione di un’industria nucleare europea per usi pacifici o produttivi (fonte
energetica)
Aveva il compito di promuovere la ricerca scientifica e gli investimenti, si stabilire norme per la
sicurezza e di effettuare controlli sull’utilizzo delle materie per usi nucleari e sugli impianti id
produzione
o Trattato istitutivo della Comunità economica europea (Cee)
OBIETTIVO: creazione di una unione doganale o di un mercato comune tra gli Stati membri
Era un’organizzazione generale diretta a promuovere politiche comuni in vari settori
Successivamente alcuni paesi hanno richiesto di entrare a far parte “dell’Europa dei sei”: Regno unito,
Danimarca, Grecia, Spagna, Portogallo, Austria, Finlandia e Svezia
- Nel 2004 l’Unione europea (nata a fine anni ’90) ha subito un ulteriore ampio allargamento con
l’ingresso di dieci nuovi Stati, tra cui Estonia, Lettonia, Lituania, Cipro, Polonia, Malta...
- Nel 2007 sono entrate la Bulgaria e la Romania
- Nel 2013 la Croazia
- ! Nel 2016 la Gran Bretagna tramite referendum popolare ha deciso di uscire dall’Ue (procedura
completata nel 2021)
Il consiglio europeo
Il consiglio è l’organo d’impulso e di indirizzo polito dell’Unione
È formato dal suo Presidente, dai Capi di Stato di Governo degli stati membri e dal Presidente della
commissione - alle sue riunioni partecipano anche l’Alto rappresentante della UE per gli affari esteri e la
politica di sicurezza
Il consiglio europeo deve riunirsi almeno due volte ogni semestre e adotta conclusioni all’unanimità
Il Presidente del Consiglio europeo è eletto a maggioranza qualificata dal consiglio, l’incarico è di 2 anni e
mezzo ed è incompatibile con qualsiasi altro mandato nazionale
Il presidente svolge le seguenti funzioni:
o Prepara e dirige le riunioni del consiglio
o Ha la rappresentanza esterna dell’UE
o Deve inviare al parlamento una relazione sui risultati delle singole riunioni e una relazione annuale
sui progressi
La Commissione europea
La commissione europea è un organo comunitario che svolge prevalentemente funzioni esecutive e di
iniziativa legislativa
È formata da un commissario per ciascuno Stato membro nominato per un periodo di 5 anni
Ha sede a Bruxelles ed è diretta da un Presidente che:
o Nomina i vicepresidenti della commissione (uno è l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la
politica di sicurezza)
o Assegna le competenze ai singoli commissari
È un organo permanente e a composizione stabile perché si deve riunire periodicamente
Il presidente è eletto dal parlamento e la candidatura è proposta dal consiglio europeo
I commissari sono indicati dal Consiglio europeo e approvati dal Parlamento
La commissione è nominata dal consiglio
Ogni commissario ha una competenza specifica relativa a un determinato settore (ambiente, energia,
commercio...) e opera in piena indipendenza e autonomia rispetto ai governi nazionali
Le principali funzioni della commissione sono:
o Iniziativa legislativa (preparazione di proposte di atti normativi)
o Esecuzione del bilancio e la gestione dei programmi comunitari
o Il coordinamento e l’attuazione delle politiche comunitarie
o La vigilanza sull’applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri e il controllo
sull’osservanza degli obblighi e degli adempimenti comunitari
o Direzione degli uffici amministrativi dell’Unione e la rappresentanza esterna, la negoziazione
degli accordi
La Corte di Giustizia
È un organo giuridico incaricato di garantire il rispetto del diritto comunitario
Fa rispettare la normativa europea (regolamenti, direttive e trattati)
Se uno Stato è in ritardo per attuare una direttiva, l’UE può prendere delle decisioni (obbligatorie per gli Stati
a cui è diretta)
La corte dell’Unione ha sede a Lussemburgo e comprende:
o Corte di giustizia
o Tribunale di primo grado
o Tribunali specializzati
È formata da un giudice per ogni Stato membro, sono nominati di comune accordo dai Governi degli Stati
membri per sei anni e il loro incarico è rinnovabile alla scadenza
Ai giudici della corte sono riconosciute alcune garanzie per assicurare l’imparzialità e l’indipendenza
La Corte di Giustizia è competente per i ricorsi per inadempimento degli obblighi comunitari e la procedura
di infrazione si svolge nel seguente modo:
o La commissione di sua iniziativa o su denuncia di un altro Stato, invita lo Stato interessato a
presentare osservazioni ricevute per giustificare il suo comportamento
o La commissione pronuncia un parere motivato
o Se lo Stato non osserva l’invito e continua la violazione, la Commissione propone un ricorso alla
Corte di giustizia, chiedendo la condanna dello Stato inadempiente e l’applicazione di sanzioni
previste
Se accerta l’inadempimento degli obblighi comunitari, la Corte ordina allo Stato di cessare il comportamento
illegittimo e di rimuoverne gli effetti. Se non osserva la sentenza lo Stato è ancora denunciabile davanti alla
Corte che può applicare una sanzione pecuniaria
La corte garantisce l’uniformità dell’interpretazione del diritto comunitario pronunciandosi su
questioni pregiudiziali
La giurisprudenza della Corte di giustizia è considerata una fonte di produzione del diritto comunitario
Per comprendere le cause del commercio internazionale bisogna distinguere le caratteristiche di questo
genere di scambi da quelli che si verificano all'interno di ciascun Paese. La principale differenza sta forse
nella diversa mobilità dei fattori produttivi.
La mobilità dei fattori = esprime la possibilità che i fattori produttivi, in particolare il lavoro e i capitali, si
trasferiscano liberamente verso i settori economici più redditizi (esempio, l'industria del settore calzaturiero
offre salari più elevati di quelli pagati ai lavoratori agricoli, questi progressivamente lasceranno il lavoro dei
campi per dedicarsi all'attività meglio retribuita). La mobilità dei fattori produttivi nel commercio
internazionale è più bassa che in quello interno, perché ostacoli di vario genere la contrastano. Di
conseguenza, nei settori produttivi di Stati diversi non si verifica quel livellamento del saggio di profitto che
invece tendenzialmente si realizza nel commercio interno.
La scarsa mobilità dei fattori produttivi spinge ogni paese alla specializzazione produttiva = ogni paese si
specializza nel settore in cui produce a costi più bassi ed esporta i prodotti negli altri paesi.
I minori costi di produzione e l'inevitabile specializzazione produttiva dipendono dalle caratteristiche
specifiche di ciascuno Stato, dovute principalmente alle condizioni necessarie per la produzione, come la
dotazione di materie prime, i fattori climatici, la disponibilità di acqua, la situazione demografica, particolari
abilità della popolazione, tradizioni ecc. In taluni casi, in mancanza di tali condizioni, uno Stato potrebbe non
essere in grado di soddisfare la domanda interna di determinati beni e servizi.
La specializzazione produttiva dei sistemi economici è dettata anche da una ragione tecnica, e cioè
dall'esigenza di realizzare le cosiddette economie di scala.
Il commercio internazionale nasce dunque dal fatto che la domanda interna di un Paese richiede anche beni e
servizi che non possono essere prodotti internamente o che, se prodotti, risulterebbero più costosi rispetto a
quelli importati da altri Stati.
LA POLITICA COMMERCIALE
è L'insieme dei provvedimenti attraverso i quali le autorità pubbliche regolano i rapporti commerciali
con i Paesi esteri.
Scelte/provvedimenti che il Governo assume per indirizzare le importazioni e le esportazioni
È un importante strumento a disposizione della politica economica.
La politica commerciale adottata potrà ispirarsi ai principi del protezionismo, se lo Stato adotta misure
volte a ostacolare le importazioni, proteggendo così i propri prodotti, mentre non pone impedimenti alle
esportazioni, o del liberismo (o libero scambio) se invece lo Stato si astiene dall'interferire, lasciando gli
operatori economici liberi di effettuare gli scambi. C’ una terza politica economiche che è l'autarchia
comporta la chiusura completa di ogni tipo di relazione internazionale, nella presunzione che lo Stato sia in
grado di provvedere a sé stesso (autosufficienza economica).
L'embargo è una vera e propria sanzione utilizzata da gruppi di Stati o da organizzazioni internazionali che
consiste nel vietare agli Stati di intrattenere relazioni commerciali con un altro Stato, colpevole di aver
violato il diritto internazionale.
Dumping: operazione commerciale illegale che consiste nel vendere un prodotto sul mercato estero a prezzi
inferiori rispetto a quelli del mercato interno
Ha come scopo la minaccia della concorrenza entrando a far parte del mercato del Paese interno aggredito,
una volta imposti i propri prodotti aumenterà i prezzi interni a proprio piacimento
Politica liberista
LIBERISMO: modello economico teorizzato dagli economisti della scuola classica (Smith, Say, Riccardo)
adottata da molti paesi dopo la IGM
Consiste nella libertà d’iniziativa economica (laissez faire), secondo la quale gli operatori economici
agiscono senza interferenze da parte dello Stato, deve accompagnarsi alla libertà di circolazione (laissez
passer), cioè l’assenza di barriere o impedimenti negli scambi tra operatori diversi
Secondo i liberisti in questo modo si otterrà un ottimale sfruttamento delle risorse, che vengono impiegate
nei settori davvero più produttivi e non in quelli protetti, e si evitano le ritorsioni protezionistiche degli altri
paesi
Si gode quindi di benefici della concorrenza a livello mondiale ma la concorrenza stranierà può ostacolare la
nascita di nuove imprese
L’Ocse
Raccoglie ed elabora dati per la cooperazione e lo sviluppo economico
è nata con il Trattato di Parigi del 1960. L'organizzazione ha sostituito L’Oece (Organizzazione europea di
cooperazione economica) a cui avevano aderito i Paesi europei non comunisti per coordinare gli sforzi della
ricostruzione postbellica nell'ambito del cosiddetto Piano Marshall, il grande programma di aiuti economici
concessi dagli Stati ai Paesi impegnati nella ricostruzione dopo la Seconda guerra mondiale.
La sua attività è principalmente diretta a realizzare la crescita economica nel rispetto dei valori democratici
dei sistemi capitalistici occidentali
Le competenze dell’UE
Il trattato di Lisbona distingue i settori di competenza esclusiva dell’UE, in cui solo l’Unione può legiferare e
adottare atti giuridicamente vincolanti, dai settori di competenza concorrente, nei quali gli stati membri
possono esercitare la loro competenza soltanto a condizione che l’Unione non abbia esercitato la propria
In virtù del principio delle competenze di attribuzione, l’Unione, a differenza dei singoli Stati membri, può
operare solo in quei settori e per quelle finalità esplicitamente previsti dai Trattati stessi
Secondo il principio di sussistenza, l’Unione interviene in quei settori che non sono di sua esclusiva
competenza solo quando la sua azione è considerata più efficace di quella intrapresa a livello nazionale
Principio di proporzionalità per il quale l’intervento della UE deve essere graduato in base all’obiettivo da
raggiungere e non deve andare oltre quanto strettamente necessario
La teoria di Keynes
Keynes cerca gli strumenti per realizzare gli obiettivi anticongiunturali.
La politica anticiclica si avvale di molteplici strumenti, quali interventi di politica monetaria e creditizia,
fiscale, e della spesa pubblica.
La spesa pubblica: è lo strumento privilegiato da Keynes. Consentiva di mantenere la domanda globale a
livelli adeguati. Nei periodi di depressione la spesa pubblica, per conservare la sua efficacia, doveva
aggiungersi alla spesa dei privati e non porsi in conflitto con essa. Il suo finanziamento doveva avvenire
indebitando lo Stato (deficit spending).
Nei periodi di espansione, la politica economica anticongiunturale avrebbe avuto il compito di frenare la
domanda. Con l’aumento della depressione fiscale lo Stato riduce la capacità spesa dei consumatori nello
stesso tempo rimpinguare le casse dell'erario per far fronte ai debiti maturati con la politica del deficit
spending.
La disoccupazione
Esistono vari tipi di disoccupazione:
o Disoccupazione frazionale = Per gli economisti classici, la disoccupazione era un problema
momentaneo che dipendeva dai tempi fisiologici di adeguamento dei salari per riportare in equilibrio
la domanda e l'offerta di lavoro.
Oggi la disoccupazione frizionale riguarda coloro che cercano lavoro per la prima volta o che
stanno cambiando impiego.
Un tipico intervento di politica economica consiste nel sostenere economicamente i disoccupati in
questa fase transitoria con interventi di tipo assistenziale, come per esempio l'indennità di
disoccupazione: si tratta di una somma di denaro corrisposta per un certo periodo di tempo a favore
di coloro che hanno perduto il posto di lavoro in caso di cessazione o sospensione del rapporto di
lavoro per scadenza dei termini o per cause che non dipendono dal lavoratore.
o Disoccupazione congiunturale = per Keynes la disoccupazione era una eventualità tutt'altro che
rara.
Essa è legata a un contesto di carenza di domanda, soprattutto in periodi di recessione
economica.
o Disoccupazione strutturale = dipende dalla mancata corrispondenza tra domanda e offerta di
lavoro dovuta a ragioni non contingenti ma permanenti, a difetti strutturali del sistema economico,
come l'inadeguatezza delle abilità dei lavoratori di fronte alle esigenze dei datori di lavoro o la
differenza di posizione geografica.
La rigidità dei salari è la causa principale della disoccupazione strutturale.
o Lo squilibrio tra imprese = le grandi imprese che hanno risospese finanziare da destinare agli
investimenti riescono a sfruttare le economie di scala cioè a trarre vantaggio dalla produzione dei
grandi numeri. La tendenza delle imprese è quella di raggiungere grandi dimensioni, fino anche a
divenire uniche produttrici di quel determinato prodotto (monopolio).
La conseguenza è che le imprese dei Paesi sviluppati possono estendere il loro dominio sui mercati
di tutto il mondo, divenendo imprese multinazionali, rendendo difficile, se non impossibile, la
concorrenza delle nascenti industrie dei Paesi più arretrati.
o Lo squilibrio tra settori produttivi = i settori più favoriti sono quelli in cui più elevati sono i
margini di profitto per gli imprenditori. Ciò significa per lo più il settore dei servizi e, in particolare,
a quello ad alto contenuto tecnologico.
La questione ecologica
Lo sviluppo dei paesi è avvenuto in modo molto rapido e nessuno inizialmente ha pensato all’impatto che le
attività produttive avrebbero avuto sull’ambiente naturale.
Le risorse naturale sono state saccheggiate la continua voglia di fare profitto senza che nessuno, tanto
meno le pubbliche autorità, intervenisse per porre dei limiti.
Il sistema industrializzato ha usato tecniche produttive nocive per la salute dell'uomo e per l'ambiente.
L’applicazione di questi processi ha avuto delle ripercussioni sulla qualità dell'acqua e dell'aria, a causa
del rilascio di scarti inquinanti o del trattamento dei suoli con agenti chimici aggressivi.
In particolare, il rilascio nell'atmosfera dei prodotti derivanti dalla combustione delle fonti energetiche fossili
ha portato a un incremento di concentrazione dell'anidride carbonica nell’aria, determinando un aumento
dell'effetto serra, un fenomeno ormai ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica. L'effetto serra è
responsabile del continuo riscaldamento del Pianeta.
Lo sfruttamento intensivo di risorse naturali non riproducibili, se non nel lungo periodo.
Lo sviluppo sostenibile
La conferenza di Johannesburg del 2002, che definì un nuovo programma di sviluppo economico
sostenibile. L'espressione sviluppo sostenibile è divenuta famosa nel 1987 a seguito di un lavoro presentato
nell'ambito delle Nazioni unite da una commissione presieduta da Gro Harlem Brundtland, allora primo
ministro della Norvegia.
La teoria dello sviluppo sostenibile parte dalla considerazione che oltre al devastante impatto sulla natura,
l’Industrializzazione non ha conseguito successi nemmeno sul piano del superamento della povertà.
La crescita dei Paesi industrializzati non ha cioè migliorato le condizioni di vita della maggioranza degli
uomini, ma anzi ha aggravato il divario tra poveri e ricchi.
Bisogna adottare un modello di sviluppo attento ai problemi ambientali e diretto a una completa promozione
umana, non solo economica, ma anche sociale e culturale.
Tre concetti fondamentali:
1. Aspetto economico = il sistema deve generare ricchezza sufficiente per consentire il sostentamento
di tutta la popolazione.
2. Aspetto sociale = la ricchezza prodotta deve essere equamente distribuita e deve trasformarsi in
effettivo benessere per la popolazione. La ricchezza deve generare benessere, da intendersi come
istruzione, salute, sicurezza per tutti.
3. Aspetto ambientale = la crescita economica non deve realizzarsi utilizzando fino all'esaurimento le
risorse naturali e deve mantenere pressoché inalterata la qualità dell'ambiente.
Il problema dell’indebitamento
Per aiutare i Paesi in difficoltà di sviluppo le banche hanno concesso prestiti ai paesi poveri
Il debito che si è accumulato ha raggiunto proporzioni enormi e delle volte ha superato il Pil
I Paesi debitori hanno rimborsato in più occasioni i prestiti ricevuti, ma più spesso è accaduto che non
potessero far fronte agli impegni presi, anche perché delle volte avevano utilizzato male gli investimenti
ricevuti
Fondo monetario internazionale: ha autorizzato la rinegoziazione a patto che il Paese interessato adottasse
una politica economica di austerità e di riduzione della spesa pubblica – promuove la cooperazione
economica internazionale anche concedendo prestiti agli Stati membri
L’iniziativa Hipc
Iniziativa diretta a ridurre il peso del debito estero di molti Paesi
Si indica un programma internazionale promosso nel 1996, congiuntamente dal Fondo Monetario
Internazionale e della Banca Mondiale, L'iniziativa ha lo scopo di aiutare i paesi più poveri del mondo
portando il loro debito pubblico a un livello sostenibile, sotto la condizione che i loro governi dimostrino di
raggiungere determinati livelli di efficienza nella lotta alla povertà.
Il G7 è il vertice dei capi di Governo delle 7 nazioni economicamente più importanti
LA FINANZA PUBBLICA
QUAL È IL RUOLO DELLO STATO NEI SISTEMI ECONOMICI
Lo Stato nei sistemi moderni interviene in vario modo per condizionare l’attività economica
...il soggetto pubblico nel sistema economico classico
Teoria della scuola marxista sistema economico collettivista o a economia pianificata: lo Stato deve
sostituire gli operatori economici provati nelle attività economiche per evitare lo sfruttamento di pochi sulla
maggior parte della popolazione e realizzare un’equa distribuzione delle risorse garantendo la giustizia
sociale
...il soggetto pubblico nel sistema economico misto
Teoria keynesiana sistema economico misto: lo Stato interviene nell’attività economica senza sostituirsi
agli operatori economici privati ma influenzandone e correggendone taluni comportamenti allo scopo di
realizzare obiettivi economici e sociali
Il soggetto pubblico
La sovranità secondo lo stato moderno appartiene al popolo. Il popolo esercita il suo potere tramite
rappresentanti nominati attraverso periodiche elezioni, secondo il metodo democratico della maggioranza.
I rappresentanti formano gli organi dello stato.
Governo e parlamento sono gli organi di indirizzo politico dello Stato cioè gli organi a cui è
principalmente affidato il compito di stabilire gli obiettivi e gli strumenti dell'azione pubblica in generale e
della politica economica in particolare.
Nello stato italiano la gestione del potere si fonda sui principi dell'autonomia e del decentramento
amministrativo. Per questo, la nostra Costituzione ha riconosciuto agli enti territoriali, quali Comuni, Città
metropolitane, Province e Regioni, ampi poteri decisionali su materie di notevole importanza. Gli enti
territoriali sono enti autonomi in quanto i loro organi, i Consigli, sono eletti direttamente dal popolo nelle
elezioni amministrative. Alle Regioni è addirittura riconosciuta autonomia legislativa, vale a dire il potere
di
emanare leggi regionali sulle materie che non sono riservate alla competenza esclusiva del Parlamento
nazionale.
L’impresa pubblica
L’azienda autonoma è un’organizzazione separata che opera all'interno dello Stato o di un altro
ente pubblico, alla quale viene affidato l'esercizio di un'impresa pubblica. Essa non ha personalità
giuridica, ma possiede una certa autonomia contabile, amministrativa, economico-aziendale e
gestionale rispetto all'ente di appartenenza. Viene amministrata da dirigenti dell'ente nel quale è
inserita. Può stipulare contratti, essere parte nei rapporti giuridici, gestire liberamente i beni e le
risorse affidatele e redige un bilancio distinto da quello dell'ente di appartenenza. L'azienda non ha
invece un proprio patrimonio.
L’ente pubblico economico è un ente pubblico dotato di personalità giuridica e di un proprio
patrimonio autonomo che ha come oggetto la produzione di beni e servizi venduti sul mercato e
destinati a soddisfare i bisogni della collettività. Svolgono una vera e propria attività commerciale e
offrono beni e servizi di varia natura, come qualunque altra impresa privata.
La Pubblica amministrazione ne influenza la gestione attraverso la nomina degli amministratori e
determinati poteri di controllo.
L’esercizio in concessione il soggetto pubblico non si occupa direttamente della gestione di
un'impresa di cui è titolare, ma l'affida in concessione a un soggetto privato. L'affidamento in
concessione a un soggetto privato avviene in forza di un provvedimento amministrativo ed è regolato
da un capitolato nel quale sono indicati i rapporti tra concedente e concessionario e, soprattutto, sono
illustrati i requisiti a cui è necessario attenersi nello svolgimento del servizio nell'interesse della
collettività.
La società a partecipazione pubblica Il soggetto pubblico detiene la totalità, la maggioranza o
una parte delle azioni di una società per azioni privata. In base alla quota di partecipazione il
soggetto pubblico potrà avere o meno il potere di indirizzo sulla società attraverso la nomina
dell'organo amministrativo.
Il ciclo del bilancio Il bilancio dello Stato viene elaborato dal Governo, in particolare dal Ministero
dell'economia e delle finanze, e approvato dal Parlamento. L'anno finanziario ha inizio a gennaio e il
Ministro dell'economia ha tempo fino al 10 aprile per presentare alle Camere il Documento di economia e
finanza che costituisce il punto di partenza della programmazione del bilancio per l'anno successivo. Con
questo documento il Governo espone al Parlamento quali sono gli obiettivi economici che ha previsto e
concordato con le istituzioni europee, nonché le previsioni economiche e finanziarie per gli anni a venire.
Entro il 30 giugno il Ministro dell'economia presenta alle Camere il disegno di legge di assestamento delle
previsioni del bilancio dello Stato per l'anno in corso. Con questo disegno di legge si possono proporre, entro
certi limiti, variazioni compensative tra le dotazioni finanziarie.
Il documento di economia e finanza può essere ulteriormente aggiornato e completato entro il 27
settembre tramite una nota di aggiornamento, un documento che tiene conto degli eventuali cambiamenti
della situazione economica.
Entro il 15 ottobre il Governo presenta al Parlamento, alla Commissione europea e all'Eurogruppo il
Documento programmatico di bilancio che riassume i contenuti della manovra predisposta con il disegno
di legge di bilancio.
Entro il 20 ottobre il Governo presenta alle Camere il disegno di legge di bilancio, l'unico provvedimento
che illustra la manovra triennale di finanza pubblica.
Il bilancio deve essere approvato dal Parlamento entro la fine dell'anno, attraverso la stessa procedura
usata per le leggi ordinarie, inclusa quindi la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica e la
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Nel caso in cui il Parlamento non riesca ad approvare il bilancio dello Stato entro la fine dell'anno, tutte
le attività economiche sono sospese. In questi casi particolari, il Parlamento ha la possibilità di autorizzare il
Governo all’esercizio provvisorio, ovvero a esercitare l'attività amministrativa come se il bilancio fosse
stato approvato. L'esercizio provvisorio è previsto dall'articolo 81 della Costituzione, che ne stabilisce
anche i limiti: questo non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori a quattro mesi.
Ne consegue che, in questi casi, il termine ultimo per l'approvazione del bilancio è il 30 aprile dell'anno al
quale il bilancio fa riferimento.
La politica valutaria controlla il cambio della valuta nazionale rispetto a quelle dei Paesi esteri.
L’obiettivo principale della politica valutaria è il controllo dei rapporti commerciali con l'estero.
Il sistema cresce quando il saldo della bilancia commerciale, cioè la differenza tra le esportazioni e le
importazioni, è positivo, decresce quando il saldo è negativo. Il mercato valutario è il luogo di incontro
dell'offerta e della domanda di valuta estera.
Tasso di cambio è il prezzo di una valuta espresso in un'altra valuta. La variazione dei tassi di scambio
influenza molto gli scambi internazionali. La variazione in aumento del cambio fa crescere il prezzo dei beni
importati e diminuire quello dei beni esportati e quindi fa diminuire le importazioni crescere le esportazioni.
Quando la moneta nazionale perde valore rispetto a quella estera, si verifica un incremento delle esportazioni
e una diminuzione delle importazioni, a tutto vantaggio del saldo della bilancia commerciale.
La politica doganale è la parte della politica economica che influenza gli scambi commerciali di un Paese
con il resto del mondo utilizzando prevalentemente strumenti che rendono difficili se non impossibili le
importazioni di merci straniere. Opera ponendo restrizioni alle importazioni di merci.
La politica dei redditi è lo strumento di politica economica basato prevalentemente su un accordo tra le
parti sociali e le autorità di governo. Persegue principalmente gli obiettivi della riduzione del tasso di
inflazione e di disoccupazione. Richiede che l'aumento salariale sia collegato strettamente alla
produttività del lavoro, vale a dire alla capacità di produrre dei lavoratori.
...l’attività di sorveglianza
Il rispetto degli orientamenti di massima per le politiche economiche e quello delle soglie dei disavanzi
pubblici sono sottoposti alla sorveglianza della Commissione e del Consiglio
Per monitorare la situazione delle varie economie nazionali la Commissione adotta un particolare protocollo
che si avvale di determinati indicatori economici, come la quota di mercato delle esportazioni, il costo del
lavoro...
Quando la commissione evidenzia i fattori di squilibrio, rivolge un avvertimento allo Stato membro; in caso
di gravi squilibri, poi, invita il Consiglio ad adottare una raccomandazione nei confronti dello Stato affinchè
corregga la situazione
LA SPESA PUBBLICA
La spesa pubblica è l'insieme dei mezzi monetari che lo Stato e gli altri enti pubblici erogano per il
raggiungimento dei fini di pubblico.
La somma delle spese pubbliche costituisce il fabbisogno finanziario, cioè la quantità di moneta necessaria
alla Pubblica amministrazione per realizzare tutti gli interventi programmati in un determinato periodo di
tempo. Quando ci si riferisce alla spesa pubblica si fa riferimento al suo rapporto con il Prodotto interno
lordo, cioè alla cosiddetta pressione della spesa pubblica.
Tuttavia, ci possono essere degli inconvenienti: il valore della pressione tende a crescere anche senza che vi
siano spese aggiuntive. Ciò si verifica quando il valore del Pil diminuisce, per il fatto che il valore del
denominatore della pressione diminuisce, oppure per effetto dell'inflazione che potrebbe far crescere solo
nominalmente il valore della spesa. Inoltre, il dato della pressione non tiene conto della popolazione che
usufruisce dei beni e dei servizi finanziati con la spesa pubblica.
LA SPESA SOCIALE
Lo stato sociale è caratterizzato dal fatto che le autorità pubbliche si interessano del benessere dei
cittadini e si preoccupano di sostenere e aiutare i più bisognosi nel rispetto dei valori di solidarietà e giustizia
sociale.
…I modelli di finanziamento
Due modelli principali:
1. Il sistema fiscale consiste nel prelevare risorse a tutti i contribuenti, indipendentemente da chi
beneficerà del servizio, mediante le imposte. È prevalentemente utilizzato per finanziare prestazioni
sociali destinate a tutta o a gran parte della collettività.
Il peso del finanziamento graverà di più sui soggetti benestanti e di meno sui soggetti più poveri.
2. Il sistema parafiscale consiste nel prelevare risorse alla categoria dei soggetti beneficiari delle
prestazioni, attraverso contributi da versare obbligatoriamente
Le assicurazioni sociali: sono obbligatorie e i pagamenti dei premi, i contributi, vengono fatti ricadere
anche su un soggetto diverso dall’assicurato. Gli assicuratori non sono società private ma enti pubblici:
assicurazioni sociali (Inps, Inail...)
Soggetti:
Lavoratore: soggetto assicurato che beneficerà delle prestazioni previdenziali
Datore di lavoro: soggetto assicurante, che ha l’obbligo di pagare il premio all’assicurazione sotto
forma di contributi
L’ente previdenziale: soggetto assicuratore
TRA QUESTI SOGGETTI NASCE UN RAPPORTO GIURIDICO PREVIDENZIALE
… i contributi sociali
I datori di lavoro sono obbligati a versare periodicamente una somma di denaro (contributi), a favore
dell'ente previdenziale. La misura della contribuzione dipende dalla retribuzione del dipendente, cioè da
tutto ciò che il lavoratore percepisce in dipendenza del rapporto di lavoro. I contributi sono per una minima
parte anche a carico del lavoratore. Anche i lavoratori autonomi devono versarli.
Fino al 1° gennaio 2012 i contributi dei lavoratori pubblici erano versati all'Istituto nazionale di
previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica (Inpdap), ente soppresso e confluito nell'Inps.
…le pensioni
Consiste nel versamento temporaneo di denaro da parte di un ente previdenziale a favore di una persona.
La prima importante riforma del sistema pensionistico si è avuta con la I. 335/1995 (Riforma Dini) che, tra
le altre importanti innovazioni, introdusse il nuovo sistema di tipo contributivo per calcolare l'importo delle
pensioni, sostituendolo a quello precedente di tipo retributivo.
Metodo retributivo la pensione veniva calcolata in base all’anzianità contributiva (data dal numero
delle settimane coperte da contribuzione fino a un massimo di 40 anni) e la retribuzione annua
pensionabile, costituita da una parte delle retribuzioni lorde percepite dal lavoratore in costanza del rapporto
di lavoro.
Metodo contributivo 1995. Si determina moltiplicando la somma dei contributi accantonati durante la vita
lavorativa + gli interessi calcolati in base all'inflazione e all'andamento del Prodotto interno lordo degli
ultimi cinque anni x coefficiente di trasformazione (rapportato all'età in cui si decide di cessare l'attività
lavorativa)
LE ENTRATE PUBBLICHE
Le entrate pubbliche sono l'insieme dei mezzi monetari che affluiscono al soggetto pubblico per finanziare la
spesa pubblica nei suoi molteplici aspetti.
i prezzi sono le entrate che provengono direttamente dall'attività economica di imprese
pubbliche oppure dall'alienazione o dall'impiego dei beni appartenenti allo Stato o a enti pubblici.
i tributi sono i prelevamenti di una parte della ricchezza prodotta, consumata, detenuta dai
soggetti privati che il soggetto pubblico effettua avvalendosi del potere coercitivo che gli deriva dalla
sovranità (in questo campo si chiama potestà tributaria o potestà impositiva).
i prestiti vengono fatti con i risparmiatori in cambio di un interesse.
La classificazione:
originare provengono direttamente da beni del settore pubblico. (prezzi)
derivate si formano nel settore privato e vengono poi trasferite al settore pubblico. (tributi e
prestiti)
coattive devono essere pagate obbligatoriamente (tributi)
non coattive acquisite senza esercizio di un potere autoritativo (prezzi e prestiti)
di diritto pubblico disciplinate dal diritto amministrativo, tributario, penale (tributi)n
di diritto privato disciplinate dal Codice civile (prezzi e prestiti)
ordinarie Vengono acquisite regolarmente a ogni esercizio (tributi prezzi e prestiti)
straordinarie Hanno carattere eccezionale o occasionale
correnti destinate a finanziare le spese correnti e hanno solitamente carattere di periodicità
in conto capitale derivano dall'alienazione di beni patrimoniali o da trasferimenti in conto
capitale
...I tributi
I tributi sono la fonte principale di entrate pubbliche.
Sono entrate:
derivate perché provengono dalla ricchezza prodotta dai soggetti privati;
coattive perché sono imposte dal soggetto pubblico
di diritto pubblico perché sono regolate dal diritto pubblico
generalmente ordinarie perché si ripetono periodicamente in ogni esercizio.
generalmente correnti perché hanno nella maggior parte dei casi carattere di periodicità e
servono per finanziare le spese correnti.
Il principio di legalità tributaria i tributi possono essere istituiti soltanto da una legge nazionale
o regionale o da un atto con forza di legge, cioè un decreto legislativo o un decreto-legge.
I tributi si dividono in:
imposte
tasse
contributi
Le imposte sono il prelievo di ricchezza attuato dall'ente pubblico nei confronti di tutti i cittadini per
finanziare i beni e i servizi pubblici generali indivisibili, cioè quelli che avvantaggiano la collettività nel suo
insieme.
Caratteristiche:
obbligatorietà del prelievo fiscale i soggetti privati sono tenuti a pagare le imposte per il fatto
di appartenere alla comunità politicamente organizzata ed essere sottoposti alla sovranità dello Stato.
destinazione al generico finanziamento dei servizi pubblici indivisibili non è possibile
escludere dall’utilizzo del servizio le persone che non lo pagano.
Il cittadino è obbligato a pagare le imposte indipendentemente dalla circostanza che abbia richiesto o meno
una qualsivoglia prestazione al soggetto pubblico impositore. Le imposte vengono calcolate in base alla
capacità contributiva
...Le tasse sono prelevamenti attuati dal soggetto pubblico impositore a fronte della richiesta e della
fruizione da parte del cittadino contribuente di un determinato servizio pubblico divisibile.
Caratteristiche:
coattiva in modo ridotto perché chi non richiede il servizio non è tenuto a pagarla. Tuttavia,
alcuni servizi pubblici devono essere richiesti obbligatoriamente dal cittadino.
calcolata in relazione alla misura del beneficio che ne ritrae il soggetto e al grado di importanza
per la collettività del servizio
tipi di tasse:
amministrative sono quelle dovute per un servizio specifico reso da
un ufficio determinato della Pubblica amministrazione (autorizzazioni, concessioni, iscrizioni…)
giudiziarie per i servizi resi dagli organi giurisdizionali e riguardano l'attività processuale
civile, amministrativa, penale e la volontaria giurisdizione, cioè quella compiuta in assenza di
contenzioso e di contraddittorio per la tutela di determinati diritti
industriali pagate da chi richiede particolari certificazioni strettamente legate all'attività
industriale (marchio che attesta il contenuto esatto di oro o di argento di un oggetto prezioso)
...I contributi sono prelevamenti coattivi di denaro a carico di determinati soggetti che anche se non ne
fanno richiesta beneficiano in modo particolare di un bene o di un servizio pubblico.
Caratteristiche:
coattivi perché deve essere pagato anche da chi non richiede il servizio
finanzia parzialmente quei servizi pubblici di cui si avvale tutta la collettività e in modo
particolare il soggetto tenuto a pagarli.
calcolati in base a vari parametri a seconda del tipo di contributo
...criteri per la valutazione e la comparazione della pressione fiscale tra gli Stati
Differenze culturali tra i vari Paesi vi è una diversa partecipazione del soggetto pubblico nell’offerta di
servizi alla collettività – la quantità di servizi pubblici offerti varia da Stato a Stato. Il carico fiscale sarà più
alto in quegli Stati che offrono più servizi
Indice di performance del settore pubblico La pressione discale va messa in relazione con l’efficienza e
l’efficacia dei servizi pubblici – la capacità di utilizzare le entrate per fornire servizi utili per i contribuenti
(efficacia fiscale) varia da Stato a Stato
Economia sommersa La pressione fiscale va calcolata in base ai dati reali del Pil, cioè togliendo
l’importo dell’economia sommersa su cui non grava il prelievo fiscale – la presenza di dati economici
conteggiati nel Pil ufficiale ma non sottoposti a imposizione fiscale (economia sommersa) aggrava la
pressione fiscale effettiva sui
L’accisa = tassa che viene pagata per i beni come la benzina. Il produttore ne scaricherà l'onere
sul consumatore, aumentando il prezzo di vendita. L'aumento del prezzo provoca una diminuzione del
consumo e, quindi, una riduzione delle esternalità negative e dei costi sociali
LE IMPOSTE
L’imposta è una prestazione di denaro, istituita e regolata dalla legge, posta a carico dei contribuenti in
relazione alla ricchezza di cui godono, secondo principi di equità
L’imposta svolge una duplice funzione:
o Strumento di finanziamento in quanto costituisce la principale entrata finanziaria per coprire il
costo dei pubblici servizi
o Strumento di intervento nel campo economico e sociale in quanto si possono realizzare obiettivi di
politica economica e sociale
il criterio di progressività accolto dal nostro legislatore è quello denominato metodo per scaglioni, che si
presenta come quello più equo ed efficace. In base a tale metodo, infatti, il reddito imponibile del
contribuente viene suddiviso per scaglioni e a ciascuno di essi viene assegnata un'aliquota crescente.
…i principi amministrativi
attengono ai criteri che l'amministrazione finanziaria deve seguire nello svolgimento dell'attività di
accertamento e riscossione dell'imposta in modo tale che essa risulti equa ed efficiente.
certezza: il contribuente deve conoscere esattamente l'ammontare del tributo nonché il tempo, il luogo e le
modalità del pagamento
comodità: il pagamento dell'imposta deve avvenire con le modalità che comportino il minor disagio per il
contribuente.
economicità: dell'economicità: i costi per l'accertamento, per la riscossione e per il pagamento devono
essere i più bassi possibili, tali da non vanificare l'effetto positivo dell'entrata o da non aggravare troppo il
peso per il contribuente.
...L’elusione fiscale
L’elusione fiscale è il comportamento di chi aggirando la legge pur senza violarla si sottrae all'obbligo
di pagare l'imposta.
Diversamente da quanto accade con evasione in questo caso il contribuente realizza una serie di
comportamenti, giuridicamente leciti, ma nel loro insieme finalizzati allo scopo di non pagare l'imposta
prevista.