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MATURITÀ

DIRITTO ED ECONOMIA

LO STATO E I SUOI ELEMENTI


Stato: organizzazione politica di un popolo stanziato su un territorio e sottoposto a un’autorità di governo
Quando uno stato si forma riesce ad esercitare la propria autorità sul territorio e acquista la personalità
giuridica
 Stato apparato: insieme di organi che esercitano e detengono il potere
 Stato-comunità: insieme delle associazioni e delle persone sottoposte all’autorità dello stato
elementi costitutivi dello stato:
 Popolo
 Territorio
 Sovranità

...Il popolo
Insieme dei cittadini di uno stato
Cittadino: persona con la cittadinanza dello stato
Il possesso della cittadinanza attribuisce alla persona un insieme di diritti e di doveri nei confronti dello stato
acquisto della cittadinanza:
 Ius sanguinis (legame di sangue)  una persona acquista la cittadinanza dello stato di cui sono
cittadini i genitori
 Ius soli (legame del suolo)  una persona acquista la cittadinanza dello stato in cui nasce o in cui
risiede per un certo periodo di tempo

È straniero, rispetto a uno stato, colui che ha la cittadinanza di un altro stato


Lo straniero ha diritto:
 All’asilo politico se nel suo paese viene privato delle sue libertà fondamentali
 È ammesso al godimento dei diritti civili

È apolide colui che non ha la cittadinanza


Hanno gli stessi diritti e obblighi dei cittadini italiani ma non possono godere dei diritti politici

Tutti coloro che si trovano in Italia


 Sono titolari dei diritti inviolabili dell’uomo
 Sono sottoposti alla sovranità dello stato italiano e all’obbligo di osservare le norme di ordine
pubblico

Acquisto della cittadinanza italiana:


 Per nascita  figlio di genitori italiani, persona nata in Italia da genitori sconosciuti, apolidi o che
non trasmettono la cittadinanza
 Per adozione  minorenne adottato da padre/ madre italiani
 Per matrimonio  straniero o apolide in seguito al matrimonio con cittadini italiani
 Per elezione  figlio o nipote di ex cittadini italiani per nascita
 Per naturalizzazione  residenza legale in Italia per un certo numero di anni

La popolazione di uno stato è formata dall’insieme delle persone che sono all’interno del territorio dello
stato
L’espulsione consiste nell’allontanamento forzato di una persona dal territorio di uno stato con il divieto di
rientrarvi (riguarda solo stranieri e apolidi)
L’estradizione consiste nella consegna di una persona da parte di uno Stato a un altro, nel quale deve essere
giudicata o scontare una pena

La nazione comprende persone con lo stesso patrimonio culturale (lingua, religione, storia...)

Ai cittadini degli stati membri dell’U.E è riconosciuta anche la cittadinanza europea


 Diritto di soggiornare e circolare all’interno di qualsiasi stato comunitario
 Diritto di votare o essere votato nelle elezioni europee e comunali
 Diritto alla protezione diplomatica e consolare
 Diritto di petizione (presentare al parlamento europeo argomenti di interesse generale)

...elementi che compongono il territorio di uno Stato


Il territorio di uno Stato è lo spazio in cui lo Stato esercita la sua sovranità ed è delimitato da confini che lo
separano dal territorio di un altro Stato
Comprende:
o Terraferma  parte della superficie delimitata dai confini
o Acque territoriali  fascia di mare vicina alle coste di uno Stato
o Spazio aereo  colonna d’aria al di sopra del territorio di uno Stato
o Sottosuolo  spazio al di sotto del territorio di uno Stato
o Territorio mobile  navi e aerei nazionali dello Stato (i civili lo sono solo se si trovano nel
territorio mentre i militari lo sono sempre)

La sovranità è il potere di comando di uno Stato nei confronti di coloro che si trovano all’interno del suo
territorio
Nel nostro ordinamento la sovranità appartiene al popolo nelle forme e nei limiti della costituzione (articolo
1)
o Originaria  non deriva da nessun altro soggetto
o Esclusiva  spetta soltanto allo stato
o Illimitata  non ha nessun limite giuridico
SOVRANITÀ INTERNA: superiorità dello Stato nei confronti di qualsiasi altro soggetto esistente al suo
interno
SOVRANITÀ ESTERNA: indipendenza e autonomia dello stato rispetto agli altri stati e alle organizzazioni
internazionali

...costituzione
Legge fondamentale dello stato dato che contiene le norme e i principi sui quali si basa l’ordinamento statale
o Scritta: atto scritto o carta costituzionale
o Non scritta: risulta da documenti diversi e da consuetudini
 Concessa: accordata dal Sovrano
 Votata: espressa dalla volontà popolare, approvata dal basso attraverso l’assemblea costituente
La costituzione solitamente è composta da due parti distinte: organizzazione dello stato e diritti e doveri
fondamentali dei cittadini
 Breve: parla in modo ampio dell’organizzazione dello Stato e si limita ad affermare in modo
generico alcuni diritti dei cittadini
 Lunga: disciplina sia l’ordinamento dello Stato sia i diritti e doveri fondamentali dei cittadini
» Flessibile: modificata con la stessa procedura prevista per l’approvazione di una legge ordinaria
» Rigida: può essere modificata soltanto con una procedura più lunga e complessa rispetto a quella
richiesta per una legge ordinaria
In alcuni ordinamenti per modificarla è richiesta la presenza di un’assemblea costituente mentre in
altri è affidato a un organo legislativo
 Controllo di legittimità diffuso: ogni giudice può decidere di non applicare una norma se la ritiene
in contrasto con la costituzione
 Controllo di legittimità accentrato: la dichiarazione di legittimità costituzionale è affidata a un
organo apposito

La costituzione formale è l’insieme delle norme costituzionali di uno Stato


La costituzione materiale è l’insieme delle norme costituzionali effettivamente in vigore in uno stato in un
dato momento storico

...evoluzione dello stato nel tempo


La prima costituzione italiana è lo Statuto Albertino (4 marzo 1948)
Lo Statuto è una costituzione:
o Concessa: da Carlo Alberto (risultato di un compromesso con la borghesia)
o Breve: dedicata soltanto ai diritti e ai doveri dei cittadini
o Flessibile: può essere modificata con una legge ordinaria
Lo statuto ha segnato il passaggio dalla monarchia assoluta (il sovrano accentrava a se tutti i poteri) alla
monarchia costituzionale (potere ripartito tra il monarca e gli organi costituzionali)
Il potere legislativo era attribuito sia al re che alle due camere
Il senato del regno (CAMERA ALTA) era costituito dai componenti della casa Savoia e dai senatori a vita
nominati dal re)
Il senato, oltre al potere legislativo, aveva il potere anche di Alta Corte di Giustizia
La camera dei deputati (CAMERA BASSA) era formata dai deputati eletti dal popolo (élite borghese)
Suffragio ristretto: solo i cittadini uomini che sapevano leggere e scrivere e che pagavano un’imposta non
inferiore alle 40 lire potevano votare
Ai parlamentari era riconosciuta l’insindacabilità per gli atti compiuti nell’esercizio delle loro funzioni e
l’immunità penale

...periodo liberale
Dall’unità d’Italia (1861) al Fascismo (1922)
La monarchia costituzionale pura si trasformò in monarchia parlamentare
Tra il potere legislativo e quello esecutivo si creò un rapporto di fiducia
o Il governo nominato dal re entrava in carica soltanto quando presentava al Parlamento il suo
programma e otteneva la fiducia di entrambe le camere
o Se una camera votava la sfiducia il governo era costretto a dimettersi
Rafforzamento del potere del Governo e del Parlamento = indebolimento del re
1912: suffragio universale maschile
1919: indennità economica dei parlamentari e creazione di partiti di massa

...dopoguerra e instaurazione del fascismo


Nel dopoguerra della Prima guerra mondiale ci furono molti conflitti sociali e forte crisi economica
1919: Mussolini fonda il primo fascio di combattimento
Anni successivi segnati da forti oppressioni delle camicie nere fasciste nei confronti dei partiti di sinistra e
dei sindacalisti
1921: fondazione del partito nazional fascista
28 ottobre 1922: Mussolini, dopo l’incarico datogli dal re, fonda un nuovo governo
1924: inizio dittatura

...regime fascista
1925/1926: approvazione leggi fascistissime
Soppressione della fiducia e l’introduzione della figura del primo ministro (duce), il primo ministro aveva
una certa influenza nei confronti del parlamento (poteva richiedere entro tre mesi il riesamino dei disegni di
legge respinti) e degli altri ministri
Il fascismo ampliò anche il potere del Governo dandogli anche quello legislativo
o Introduzione dell’istituto della delega legislativa in bianco  il governo ha il potere di emanare
decreti legislativi
o Conversione dei decreti-legge
o Creazione di una nuova categoria di regolamenti indipendenti
Fu istituito il tribunale speciale per la difesa dello Stato che giudicava i reati politici ed era
appoggiato dal fascismo
o Tutti i lavoratori e i datori di lavoro erano obbligati a iscriversi ai sindacati fascisti
o I sindacati pubblici erano inquadrati nelle corporazioni
Soppresse tutte le attività sindacali private e divieto di serrata
1926: scioglimento di tutti i partiti politici che avrebbero potuto svolgere un’attività contro il regime
PNF = partito unico
Abolizione della Camera dei deputati e sostituzione con la camera dei fasci e delle corporazioni
Gli organi elettivi e gli enti locali sono sostituiti da organi nominati dall’alto
1938: leggi razziali
o Censimento degli ebrei italiani
o Misure discriminatorie nei confronti degli ebrei

...la caduta del fascismo e il regime transitorio


1943: armistizio
Italia divisa in due  Sud = regno del sud, Nord = repubblica di Salò creata da Mussolini dopo la sua
liberazione
Resistenza = partigiani
Nel 1944 il comitato di liberazione nazionale era contrario alla monarchia e propose un regime politico
transitorio
o Creazione di un governo di unità nazionale
o Ritiro a vita privata del re
o Rinvio alla fine della guerra della questione istituzionale  votazione dell’assemblea costituente con
suffragio universale e creazione della costituzione

...assemblea costituente e costituzione repubblicana


556 membri
La redazione materiale della costituzione fu affidata alla commissione dei settantacinque
i lavori della costituzione iniziano nel 1946 e finiscono un anno dopo, entra in vigore il 1° gennaio 1948

LE FORME DI STATO E DI GOVERNO


...diverse forme di stato
Forma di stato = modello di organizzazione politica
Stato unitario: unico governo statale che esercita in modo esclusivo la sovranità su un popolo e su un
territorio
Negli stati unitari (Francia) esiste un solo governo e un ordinamento giuridico statale
o Accentrato: attività amministrativa è svolta soltanto da organi di amministrazione statale
L’amministrazione statale è costituita da organi centrali e periferici
Le funzioni amministrative sono date agli organi centrali
Omogeneità dell’attività pubblica
o Decentrato: amministrazione statale affiancata dall’amministrazione locale
L’amministrazione locale è formata da enti locali ai quali è riconosciuta una limitata autonomia
amministrativa

Stato regionale: formato da enti locali con ampia autonomia sia amministrativa che legislativa
o Gli enti territoriali nei quali è suddiviso lo stato sono enti non dotati di sovranità
o Accanto al decentramento amministrativo è riconosciuto anche un decentramento legislativo (potere
di emanare atti normativi in alcune materie)

Stato federale: formato da un insieme di stati federati, ciascuno con un proprio popolo, un proprio territorio
e una propria sovranità
Uno stato federale può essere l’unione di più stati indipendenti o della divisione di uno stato unitario
Caratterizzati dalla coesistenza di uno stato federale o centrale o di un certo numero di stati federati o locali
Il governo è costituito dal governo centrale che coordina l’attività di governi locali
Allo stato federale sono riservate soltanto alcune funzioni di interesse comune mentre tutte le altre materie
sono attribuite agli stati federati
Accanto alla legislazione federale vi è una legislazione statale
o Lo stato federale ha sovranità interna (nei rapporti con gli Stati federati) e esterna (nei rapporti con
gli altri Stati)
o Gli stati federati hanno una sovranità interna (verso lo stato federale) ma non hanno sovranità esterna
Spesso gli stati federali sono stati plurinazionali (massima autonomia e indipendenza all’interno di un
unico stato)
Parlamento = organo bicamerale formato da due camere
o Una camera rappresenta i cittadini  ogni stato ha un numero di rappresentanti in proporzione
alla sua popolazione
o L’altra camera rappresenta gli stati in quanto tutti gli stati hanno lo stesso numero di
rappresentanti

...forme di governo
Modalità con cui sino regolati i rapporti tra gli organi costituzionali dello stato
Le forme di governo sono distinte in monarchie e repubbliche
o Nella monarchia il potere del sovrano è originario, personale ed ereditario
la sovranità appartiene al re
o Nella repubblica il potere del presidente è derivato, impersonale e non trasmissibile
la sovranità appartiene al popolo
le forme di governo di distinguono in
-pure: gli organi costituzionali svolgono le loro forme di governo in modo autonomo e indipendente
(monarchia costituzionale pura e repubblica presidenziale)
netta separazione dei poteri
-miste: caratterizzate da un coordinamento tra gli organi costituzionali (monarchia parlamentare, repubblica
parlamentare e repubblica semipresidenziale)
collaborazione dei poteri

...la monarchia e le sue forme


Monarchia assoluta: è una forma di governo, caratterizzata dall’accentramento della sovranità nelle mani
del re
Il sovrano riunisce a sé tutte le funzioni fondamentali
o Legislativo: approva le leggi che devono essere rispettate
o Esecutivo: i ministri sono funzionari del re e dipendono da lui stesso
o Giudiziario: i giudici sono nominati dal sovrano e amministrano la giustizia
Il re è al di sopra della legge

Monarchia costituzionale pura: il potere politico è ripartito tra il re e gli altri organi costituzionali
Il re regna e governa
o Nomina e revoca i ministri
o Conserva il controllo sul potere giudiziario
Il parlamento svolge soltanto la funzione legislativa ed è formato da due camere: Camera alta (nominata dal
sovrano) e Camera bassa (eletta a suffragio ristretto da alcune categorie sociali)

Monarchia parlamentare: il parlamento, eletto dai cittadini, assume un ruolo più importante come organo
costituzionale, mentre i poteri del re sono notevolmente limitati
Riconoscimento del diritto al voto alle masse popolari
Il re regna ma non governa
o Nomina i ministri e il capo di governo
o Promulga le leggi

...la repubblica e le sue forme


Repubblica parlamentare: si basa sul rapporto di fiducia che lega il governo al parlamento, il rapporto di
fiducia richiede un accordo sul programma politico  il governo deve ottenere e mantenere la fiducia dal
parlamento che deve concedergliela
Le dimissioni dell’esecutivo aprono una crisi di governo che si può risolvere con la nomina di un altro
governo e, nel caso non sia possibile, con lo scioglimento del parlamento
La repubblica parlamentare è una forma di governo mista, nella quale si realizza una collaborazione tra i
poteri dello stato, in quanto:
o Il parlamento eletto dal popolo è titolare della funzione legislativa
o il governo ha una doppia responsabilità in quanto deve mantenere la fiducia data dal parlamento e
rispettare la responsabilità verso il capo dello stato che lo ha nominato, oltretutto ha una funzione
esecutiva
o il capo dello stato nomina il governo

Repubblica presidenziale: forma di governo in cui il capo dello stato è anche il capo del governo, in quanto
è titolare del potere esecutivo
o hanno una maggiore stabilità governativa rispetto alle repubbliche parlamentari
o rigorosa separazione dei poteri, non esiste il rapporto di fiducia tra parlamento e governo
o approvare o respingere le proposte di legge
o mettere in stato di accusa il presidente
o elezione diretta del presidente

Repubblica semipresidenziale: forma di governo nella quale il presidente nomina il capo del governo, che
deve avere la fiducia del parlamento ed è contitolare del potere esecutivo insieme a l primo ministro
o il capo dello stato è eletto direttamente dal popolo
o il capo di governo è nominato dal capo di stato
o il governo deve avere la fiducia della maggioranza parlamentare
La forma di governo semipresidenziale è caratterizzata dalla coabitazione del capo dello stato e del primo
ministro (governo bicefalo – a due teste)
o se appartengono alla medesima maggioranza politica, il ruolo effettivo di capo esecutivo è svolto dal
presidente e il primo ministro esercita soltanto alcune funzioni amministrative di controllo
o se appartengono a schieramenti politici diversi, il primo ministro svolge le funzioni di capo di
governo e il presidente esercita un ruolo di garanzia costituzionale come capo dello Stato

...evoluzione dello Stato nel tempo


Stato assoluto: forma di stato sviluppatasi nell’Europa continentale a partire dal XV e XVI secolo
Nel regime assoluto si assiste alla concentrazione del potere nella persona del sovrano
Il monarca aveva un potere originario e illimitato in quanto aveva:
o aveva un’investitura divina
o era al di sopra delle leggi
Nello stato assoluto gli individui erano sudditi e non cittadini, perché si trovavano in una posizione di
soggezione nei confronti del sovrano e non erano titolari di diritti politi e pubblici, ma soltanto di alcuni
diritti civili o privati
Lo stato assoluto era caratterizzato da una identificazione del sovrano con lo stato
Separazione tra il patrimonio personale del re e quello dello stato

Stato liberale: il regime liberale ha rappresentato la forma di organizzazione politica prevalente in Europa
nell’Ottocento e nei primi anni del Novecento
o proclamazione del principio di sovranità popolare
o riconoscimento del principio di uguaglianza formale e di tutti i cittadini davanti alla legge,
eliminazione dei privilegi di origine feudale
o principio di legalità: affermazione della superiorità della legge sul potere pubblico
Nello stato liberale si afferma il principio della separazione dei poteri (Montesquieu, L’Esprit des Lois)
I principi di legalità e di separazione dei poteri sono alla base dello stato di diritto, nel quale i cittadini
possono rivolgersi all’autorità giudiziaria per far valere i loro diritti anche contro eventuali illegittimi da
parte degli organi pubblici
Riconosce alcune libertà individuali: libertà di manifestazione del pensiero, libertà religiosa...
Principio di liberismo economico: riconoscimento del diritto di proprietà privata e della libertà di iniziativa
economica
Apparizione dei primi principi di massa e le organizzazioni sindacali degli operai e dei cittadini
Stato autoritario: si afferma all’inizio del XX secolo
Si basava sulla figura di un capo (duce)
Il regime autoritario ha un sistema totalitario, pretendeva di controllare e di uniformare alla propria
ideologia tutte le manifestazioni della società civile
o abolizione del principio di legalità e dello stato di diritto
o limitazione dei diritti fondamentali della libertà
o eliminazione del pluralismo culturale e politico
o soppressione della libertà sindacale
o la sostituzione degli organi elettivi e rappresentatavi
o accentramento burocratico dell’apparato statale

Stato socialista: si è affermato per la prima volta in Russia dopo la rivoluzione bolscevica del 1917, ha
comportato un’instaurazione della dittatura del proletariato
Il regime socialista si basava sulla dottrina comunista e marxista-leninista
La dottrina comunista prevedeva:
o l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione
o la statalizzazione dei mezzi di produzione per realizzare una economia collettivista
il socialismo costituisce una fase intermedia per arrivare alla fase finale del comunismo, che instaurerà una
società senza stato e senza classi
o eliminazione del pluralismo politico e la repressione di qualsiasi forma di dissenso
o subordinazione delle libertà fondamentali dei cittadini agli interessi del socialismo
o accentramento politico dell’apparato statale e abolizione del principio della separazione dei
poteri
o sovrapposizione della struttura del partito a quella dello stato

Stato democratico: forma di organizzazione politica prevalente nel corso della seconda metà del XX secolo
o riconoscimento del suffragio universale e sviluppo degli istituti di democrazia diretta e
indiretta rappresentativa
o affermazione del principio di uguaglianza sostanziale
o intervento dello stato nell’attività economica
Stato sociale  stato del benessere che potenzia i servizi sociali

LO STATO E GLI STATI


...cos’è il diritto internazionale
Insieme delle norme giuridiche che disciplinano la comunità internazionale
Norme del diritto internazionale privato: disciplinano i rapporti tra i cittadini di uno stato e gli stranieri o tra
gli stranieri stessi
Diritto comunitario: costituito dai membri dell’UE e valido all’interno degli stati

...quali caratteri presenta il diritto internazionale


L’ordinamento internazionale è originario (non deriva la propria validità da un’autorità superiore) e
paritario (tutti gli stati sono considerati uguali dal punto di vista giuridico)
I soggetti del diritto internazionale sono i singoli stati e le organizzazioni internazionali
Uno stato è considerato membro della comunità internazionale se possiede determinati requisiti:
o l’effettività  deve essere in grado di esercitare la propria sovranità su una comunità di persone
stanziata su un territorio
o l’indipendenza o autonomia  il suo potere deve essere originario e illimitato
Gli stati hanno l’obbligo di adattare il proprio ordinamento a quello internazionale con l’emanazione di
norme interne; il recepimento può essere -speciale: uno stato emana appositi atti per attuare le norme
internazionali -generale: rinvio generico delle norme
Non esiste nessun’autorità superiore all’ordinamento internazionale
È volontario e si basa sull’osservanza spontanea delle norme da parte dei suoi destinatari
L’eventuale inosservanza produce una responsabilità dello Stato trasgressore
I mezzi di autotutela:
o ritorsioni: quando sono applicate misure sfavorevoli
o rappresaglie: quando nei confronti degli stati trasgressori si adotta il medesimo comportamento
o guerre o conflitti armati: soltanto in casi estremi e non sono possibili altri mezzi di tutela

...quali sono le fonti del diritto internazionale


Le consuetudini internazionali consistono nella ripetizione costante e uniforme di un comportamento da
parte della generalità degli Stati, con la convinzione di osservare una norma del diritto internazionale
Le consuetudini sono fonti generali del diritto internazionale (creano norme vincolanti per tutti gli stati)
I trattati o convenzioni internazionali sono accordi accettati e sottoscritti volontariamente da due o più Stati
sovrani
Formazione di un trattato internazionale:
o negoziazione: si svolgono delle trattative tra i rappresentanti degli Stati muniti di necessari poteri
o stipulazione: firma di un trattato da parte dell’organo costituzionale che rappresenta lo stato nei
rapporti internazionali
o la ratifica: dichiarazione solenne di assumere un impegno internazionale da parte dell’organo
costituzionale legittimato a impegnare lo Stato in base alla sua costituzione
ratifica: atto di recepimento con le quale le norme contenute in un trattato entrano a far parte
dell’ordinamento interno di uno Stato
in Italia questa procedura è attribuita la presidente della repubblica ma è necessaria anche una legge
di autorizzazione del parlamento
o lo scambio delle ratifiche: ufficializzazione dell’impegno reciproco degli Stati
i trattati internazionali possono essere bilaterali o multilaterali, aperti o chiusi
gli accordi internazionali devono sempre essere rispettati

...organizzazione delle nazioni unite


Le organizzazioni internazionali sono associazioni formate da più Stati attraverso trattati multilaterali, per
realizzare scopi o fini collettivi
o universali: hanno scopi di interesse generale
o regionali: hanno scopi di interesse locale
Le organizzazioni internazionali sono dotate ti personalità giuridica e costituiscono a tutti gli effetti dei
soggetti di diritto internazionale

Società delle nazioni: prima organizzazione di tipo universale (10 gennaio 1920)
o mantenere la pace tra le nazioni
o collaborazione tra gli stati
o promuovere la cura del benessere e dello sviluppo degli Stati
La società delle Nazioni non è mai riuscita a esercitare un ruolo autorevole all’interno della comunità
internazionale (assenza di nazioni partecipanti e mancanza di forze armate)

L’organizzazione delle nazioni unite: ONU, organizzazione che ha lo scopo di mantenere la pace la
sicurezza tra gli stati
Il suo statuto (carta di san Francisco) è stato firmato il 26 giugno 1945
La sede è a New York
Obiettivi dell’ONU:
o mantenimento della pace e della sicurezza tra le nazioni
o sviluppo delle relazioni di amicizia tra le nazioni
o crescita della cooperazione internazionale
o promozione del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali
per realizzare i suoi obiettivi l’Onu può avvalersi di misure preventive e/o coercitive
I limiti principali dell’azione dell’Onu derivano dalla mancanza di un esercito internazionale in quanto la
maggioranza degli Stati si è sempre opposta alla creazione di un vero esercito comune
I caschi blu sono contingenti militari che alcuni stati membri mettono a disposizione delle Nazioni Unite

...gli organi dell’Onu


L’assemblea generale è l’organo politico e deliberativo dell’Onu
È formata dai rappresentanti di tutti gli stati membri e si riunisce una volta l’anno in sessione ordinaria ma
possono esserci anche sessioni speciali
L’assemblea può esprimere raccomandazioni su qualsiasi questione di competenza dell’Onu non attribuita ad
altri organi
Nell’assemblea generale ha diritto a un voto
Il consiglio di sicurezza è l’organo operativo dell’Onu, incaricato di adottare e attuare provvedimenti
concreti per mantenere la pace e sicurezza
15 membri:
o 5 stati membri di diritto e permanenti (U.S.A, Francia, U.K, Russia e Cina)
o 10 stati membri elettivi a rotazione (in carica per 2 anni)
I membri permanenti hanno un diritto di veto sulle decisioni del consiglio e devono essere approvate
con la maggioranza qualificata
Per adottare una risoluzione è necessaria l’unanimità dei membri permanenti

Il segretario generale è il funzionario amministrativo di grado più elevato all’interno dell’Organizzazione


delle Nazioni Unite
È nominato dall’Assemblea generale per 5 anni
Funzioni principali:
o Rappresentanza dell’Onu
o Esecuzione delle decisioni, esercizio delle funzioni delegate
o La direzione degli uffici e il coordinamento degli altri organi

La corte internazionale di giustizia è l’organo giurisdizionale dell’Onu è composta da 15 giudici


Svolge anche una funzione consultiva (fornisce pareri su questioni giuridiche)

Il consiglio economico e sociale è un organo consultivo competente per questioni di carattere economico,
sociale e culturale ed è composto da 54 membri eletti dall’assemblea per 3 anni

LA COSTITUZIONE
Costituzione italiana: 1° gennaio 1948
Primi 12 articoli = principi fondamentali

Articolo 1: l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la
esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione
Il primo articolo definisce i caratteri del nostro stato
Repubblica: forma di governo (2 giugno 1946 referendum)
Democrazia: appartiene al popolo che deve esercitarla nei limiti della legge
La sovranità popolare non è un potere illimitato o assoluto
Afferma anche che è fondata sul lavoro quindi ogni attività o funzione in grado di portare al progresso della
società

Articolo 2: i diritti inviolabili dell’uomo sono diritti fondamentali o essenziali che spettano a ogni essere
umano
Principio personalista  garantisce i diritti inviolabili dell’uomo
Diritti naturali  perché lo stato non li attribuisce ma li riconosce
Diritti ineliminabili  non possono essere aboliti neanche con la procedura di revisione costituzionale

Articolo 3: principio di uguaglianza


L’uguaglianza formale significa che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge
Primo comma: tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua,
religione e condizioni personali e sociali
o Soggezione alla legge (si applica a tutti senza distinzione)
o Divieto di discriminazioni (tutti i cittadini hanno gli stessi diritti e doveri)
Gli apolidi e gli stranieri possono essere trattati in modo differente
L’uguaglianza formale si è affermata durante la Rivoluzione francese e con il liberalismo
L’uguaglianza sostanziale consiste nel garantire pari opportunità a tutti i cittadini, in particolare a chi è più
svantaggiato
Secondo comma: è compito della repubblica eliminare tutti gli ostacoli che garantiscano la parità tra i
cittadini
Ritiene che si debbano trattare in modo uguale situazioni uguali e in modo diverso situazioni diverse
Il principio di uguaglianza davanti alla legge e il divieto di discriminazioni sono affermati in modo esplicito
anche a livello internazionale  dichiarazione universale dei diritti umani

Articolo 4: riguarda il lavoro che è considerato sia come diritto (primo comma) che come dovere (secondo
comma)
Ogni cittadino è libero di scegliere quale attività lavorativa svolgere
Il dovere del lavoro è un dovere morale o di solidarietà perché ogni cittadino deve svolgere un’attività per
contribuire al progresso della società

Articolo 5: delinea i caratteri della forma di stato (Italia= stato unitario)


Si riconosce l’autonomia degli enti locali (ogni regione ha le sue esigenze)
Principio di autonomia: gli organi locali e le regioni possono decidere come risolvere i problemi
Principio di decentramento: strumento attraverso cui il potere centrale cerca di rendere più efficaci
determinati servizi attraverso degli organi locali (degli elementi vengono spostati nelle periferie per aver
maggior controllo)

Articolo 6: tutela le minoranze linguistiche con un divieto di discriminazioni e con l’attuazione di azioni
positive (i documenti ufficiali possono essere scritti in più lingue)

Articolo 7: i rapporti tra stato e chiesa sono stati di conflitto per molto tempo (il papato ha visto la nascita
dell’Italia come un attacco e quindi la chiesa non ha riconosciuto lo stato)
1929: patti lateranensi  pace tra stato e chiesa (lo stato italiano riconosce che lo stato della chiesa è uno
stato a sé  rapporti tra i due: diritto internazionale)
1984: viene tolto ai parroci uno stipendio che veniva dato dallo stato, l’insegnamento della religione cattolica
diventa facoltativo
Il primo comma afferma che lo stato e la chiesa sono indipendenti e sovrani: enti con natura diversa

Articolo 8: gli ordinamenti delle altre confessioni religiose non sono sovrani ma devono essere trattati alla
stessa maniera e non devono contrastare l’ordinamento giuridico italiano
Non esistono ancora accordi tra la chiesa cattolica, lo stato italiano e la religione islamica o i testimoni di
Geova

Articolo 9: lo stato garantisce la libertà della cultura e della ricerca


Lo stato promuove la scienza e la tecnica, la cultura e la ricerca
Tutela dei paesaggi e dell’ambiente

Articolo 10: rapporti tra lo stato italiano e la comunità internazionale


L’Italia accetta di rispettare le norme che nascono dalle consuetudini. Gli stranieri in Italia hanno il diritto di
possedere determinati diritti e doveri
Diritto di asilo: garantito alle persone che nel loro paese non hanno diritto di manifestare i propri diritti e
doveri (libertà di parola, libertà di culto...)
Rifugiato: colui che scappa da una guerra
Estradizione: procedimento secondo cui un paese può richiedere a un altro la consegna di un soggetto che
ha compiuto dei reati per metterlo sotto accusa

Articolo 11: rifiuto della guerra


L’Italia ripudia la guerra come strumento di oppressione e di risoluzione delle controversie, l’unica guerra
ammessa è quella difensiva
L’UE nasce con lo scopo di assicurare la pace e la giustizia tra i paesi

Articolo 12: tricolore


Adottato per la prima volta a Reggio-Emilia
Nel 1848 i Savoia hanno aggiunto lo stemma della loro casata al centro che poi è stato tolto con la
proclamazione della repubblica
Altri simboli rappresentativi dell’Italia: stemma con ramo di quercia, ruota dentata stella e ulivo e l’inno
...diritti e doveri dei cittadini
I diritti di libertà hanno duplice significato:
-in senso positivo come potere di agire
In senso negativo come mancanza di imposizione
Le libertà dell’uomo sono inviolabili salvo che le eserciti nei limiti imposti dalla legge  qualsiasi
restrizione alle libertà deve avere un fondamento in una legge: l’autorità giudiziaria può intervenire dando
una corretta motivazione

Articolo 13: la libertà personale consiste nella libertà di un individuo da qualsiasi forma di coercizione che
ne limiti il movimento o le azioni
La libertà personale non è assoluta in quanto può essere sottoposta a misure restrittive
o Le limitazioni delle libertà individuali sono ammesse soltanto nei casi previsti dalla legge e in base
a un atto motivato dall’autorità giudiziaria
o In casi eccezionali di necessità e urgenza l’autorità pubblica può agire senza un mandato e quindi
procedere con l’arresto in flagranza
Il provvedimento di polizia è temporaneo (possono passare 48 ore di fermo prima che venga
convalidato l’arresto, altrimenti è ritenuto inefficace)
La custodia cautelare è consentita soltanto in esecuzione di un provvedimento emanato dal giudice quando
si hanno gravi indizi di colpevolezza:
-Inquinamento delle prove
-Fuga
-Commissione di reati
La carcerazione preventiva è ammessa soltanto per reati gravi e solitamente non può superare i 6 anni. Una
volta passati i termini massimi di custodia l’imputato in attesa di giudizio ha diritto di essere rimesso in
libertà.
Queste indagini sono fatte dal Giudice delle indagini preliminari (GIP)
Contro i provvedimenti che limitano la sua libertà un uomo può:
o Fare ricorso in Cassazione per violazione di legge
o Fare ricorso al tribunale del riesame

Articolo 14: l’inviolabilità del domicilio attribuisce a ogni persona il diritto di escludere altri soggetti
dall’ambito della propria vita privata
Domicilio: qualsiasi luogo privato dove una persona svolge le attività della sua vita quotidiana
Tutela della riservatezza personale = inviolabilità del domicilio

Articolo 15: ogni persona ha il diritto di comunicare in modo libero e segreto con altre persone
È un diritto inviolabile ma può subire alcune limitazioni con le garanzie stabilite dalla legge e in base a un
atto motivato del giudice  l’autorità giudiziaria deve rilasciare un mandato

Articolo 16: libertà di soggiorno e di circolazione


Diritto di muoversi e di abitare in qualunque luogo all’interno del territorio dello stato
Durante il fascismo esisteva il confino: si costringeva una persona ad abitare in un certo luogo per evitare
che comunicasse con altri = limitazione della libertà
È una libertà riconosciuta solo agli italiani e ai comunitari (altri cittadini dell’UE)
Ogni cittadino è libero di espatriare e rimpatriare seguendo i limiti di legge
In caso di espatrio e rimpatrio per l’UE: carta d’identità
In caso di espatrio e rimpatrio fuori UE: passaporto

Articoli 17 e 18: riguardano il singolo quando entra a contatto con le altre persone
La forma più comune è la riunione, ovvero l’incontro volontario di due o più persone con lo scopo di
raggiungere un fine comune
Articolo 17: libertà di riunione
Consiste nel diritto di riunirsi per qualsiasi motivo purché la riunione si svolga in modo pacifico e senza armi
La riunione può avvenire:
o In un luogo pubblico  accesso consentito a tutti
o In un luogo privato  accesso consentito con il permesso del titolare
o In un luogo aperto al pubblico  accesso consentito a tutti ma entro certi limiti
Gli organizzatori devono seguire determinate formalità:
o Preavviso al questore almeno tre giorni prima (indicando data, ora, luogo e motivi della riunione)
o L’autorità può vietare o sciogliere la riunione soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di
incolumità pubblica
Se la riunione si svolge in un luogo privato o aperto al pubblico non è necessario il preavviso

Articolo 18: libertà di associazione


Diritto di associarsi liberamente senza autorizzazione amministrativa per qualunque fine o scopo
(nei limiti della legge)
Divieto di ricostruire il partito fascista (divieto di associarsi sotto qualsiasi forma)
Sono vietate:
o Le associazioni criminali: costituite per compiere reati (associazione a delinquere di tipo mafioso)
o Le associazioni segrete: che nascondono all’esterno la loro esistenza
o Le associazioni cosiddette preliminari

Articolo 19: diritto di libertà religiosa sotto qualsiasi forma. Si può praticare la propria fede rispettando il
comune senso del pudore e la giusta morale sessuale del tempo
o Diritto di avere una fede, professarla e di farne propaganda pubblicamente
o Diritto di praticare il culto

Articolo 20: le associazioni religiose devono essere trattate come tutte le altre associazioni

Articolo 21: libertà di manifestare il pensiero (libertà di opinione)


È una delle prime cose che viene vietata dai regimi totalitari
Garantisce il pluralismo e la libertà d’informazione
È vietata qualsiasi manifestazione del pensiero contraria al buon costume (comune senso del pudore)
Le opere cinematografiche fino a poco tempo fa erano soggette alla censura ma da poco tempo questa legge
è stata eliminata
L’autorità giudiziaria può disporre il sequestro di un film o di un’opera teatrale per non aver rispettato il
buon costume
I limiti riguardano:
o La dignità e la riservatezza delle persone: è vietato offendere l’onore e la reputazione di altre
persone
o Il segreto di stato e il segreto d’ufficio: ai dipendenti è vietato rivelare notizie riservate relative alla
loro attività
o L’ordine pubblico: è vietato incitare altre persone a compromettere un reato

LIBERTÀ D’INFROMAZIONE  forme più importante di espressione del pensiero = mezzi di


comunicazione di massa
È fondamentale garantire la libertà d’informazione che comprende:
o Diritto d’informazione in quanto i mass media hanno diritto di informare il pubblico senza controlli
o Diritto all’informazione in quanto il pubblico ha il diritto di essere informato in modo obiettivo
Il sequestro alla stampa è consentito soltanto se sono stati commessi reati di opinione o se la pubblicazione
è clandestina
Il settore dell’informazione richiede l’investimenti di capitali molto elevati e, per questo motivo, è
caratterizzato spesso dalla concentrazione della proprietà editoriale nelle mani di grandi gruppi finanziari,
che operano anche in altri settori economici; tale concentrazione può dare luogo facilmente a un conflitto di
interessi, cioè il rischio che l’informazione sia manipolata o utilizzata in modo distorto per sostenere gli
interessi della proprietà
La legge sull’editoria stabilisce l’obbligo per le imprese editrici di comunicare al Garante per l’editoria gli
eventuali passaggi di proprietà
In qualsiasi stampato devono essere indicati: -nome e domicilio dell’editore o dello stampatore -luogo e data
della pubblicazione

...rapporti etico sociali


Etico-sociali: ambiti in cui gli individui imparano regole morali (famiglia, istruzione e sanità)

Articolo 29: La costituzione riconosce la famiglia come una società naturale (forma di unione originaria e
spontanea)
La famiglia è la formazione sociale più elementare perché soddisfa i bisogni fondamentali delle persone e
ha un’ampia autonomia
La costituzione tutela la famiglia fondata sul matrimonio mentre non disciplina le famiglie di fatto
La legge Cirinnà (2016) ha disciplinato:
o Le unioni civili: tra coppie omosessuali con il riconoscimento di alcuni diritti e doveri analoghi ai
coniugi
o Le convivenze di fatto: di persone conviventi sia eterosessuali che omosessuali, con il
riconoscimento di alcuni diritti reciproci
La famiglia si basa sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi e nei confronti dei figli

Articolo 30 - Articolo 31: è diritto-dovere dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati
fuori dal matrimonio (non più figli illegittimi ma naturali  oggi sono considerati tutti figli allo stesso
modo)
La costituzione:
o Riconosce ai genitori un’autonomia ampia per quanto riguarda le scelte relative ai figli, poiché
l’interventi dello stato è consentito soltanto quando i genitori non sono in grado di assolvere i loro
compiti
o Impone allo stato di predisporre misure economiche o di altra natura per agevolare la formazione
della famiglia e l’adempimento dei suoi compiti, in particolare nel caso delle famiglie numerose, e di
tutelare con apposite norme la maternità, l’infanzia e la gioventù
Qual ora i genitori non siano capaci di crescere il figlio se ne farà carico lo stato (affido familiare e adozione
sono due istituti giuridici differenti)
o Affido: temporaneo (i genitori non sono capaci in un dato momento di crescere il figlio)
o Adozione: permanente (legame con la famiglia d’origine reciso)

Articolo 32: diritto alla salute


Fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività
È un diritto inviolabile dell’uomo
La salute è un bene individuale di persone e allo stesso tempo collettivo  una persona ha il diritto allo stare
bene e il dovere di impegnarsi per farlo
Sono vietati:
o L’omicidio di una persona consenziente
o Gli atti di disposizione del proprio corpo, se causano una diminuzione permanente dell’integrità
fisica di una persona
Non sono consentiti l’eutanasia e il commercio di organi
La previsione che i trattamenti sanitari obbligatori possono essere imposti dalla legge soltanto per ragioni di
pubblico interesse, se vi è un grave pericolo per la salute pubblica, e in ogni caso in modo compatibile con il
rispetto della persona e della dignità umana
Diritto di curarsi e di essere curato

Articolo 33- Articolo 34: diritto di istruzione


principio della libertà dell’arte, della scienza e del loro insegnamento
il sistema scolastico italiano è formato da scuole pubbliche e private
il riconoscimento della parità alle istruzioni scolastiche non statali che ne fanno richiesta, può essere
concesso soltanto a condizione che presentino i requisiti di qualità ed efficacia indicati in modo analitico
dalla legge
diritto all’istruzione e allo studio  borse di studio a famiglie economicamente svantaggiate
il periodo della scuola dell’obbligo ha la durata di otto anni

RAPPORTI ECONOMICI NELLA COSTITUZIONE: la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla


costituzione che afferma anche che la legge deve stabilire i limiti per assicurarne la funzione sociale e
l’accessibilità a tutti
Per quanto riguarda l’iniziativa economica la costituzione traccia le linee del sistema a economia mista, nel
quale la proprietà dei mezzi di produzione può essere pubblica o privata e l’iniziativa economica è libera

...doveri fondamentali
o Difesa della patria
o Concorso alle spese pubbliche
o Fedeltà alla repubblica
o Osservanza costituzionale delle leggi

Articolo 52: il primo dovere dei cittadini, definiti sacro, è la difesa della patria
Ripudio della guerra (solo guerra per difesa)
In passato il servizio militare era obbligatorio ma ora è diventato volontario

Articolo 53: la costituzione impone il dovere di concorrere alle spese pubbliche (pagare i tributi) per
finanziare i servizi pubblici diretti a soddisfare i bisogni collettivi
Dovere di solidarietà economica (art. 2 cost. inderogabile)
Anche gli stranieri e apolidi che producono reddito in Italia devono aiutare al finanziamento delle spese
pubbliche
o Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in base alla loro capacità contributiva
o Il sistema tributario deve basarsi nel suo complesso su criteri di progressività
Evasione fiscale: non pagare del tutto o in parte i tributi stabiliti in base alla legge

Articolo 54: i cittadini hanno il dovere di fedeltà alla repubblica e di osservanza della costituzione e
delle leggi dello stato
I funzionari pubblici hanno il dovere di adempiere le funzioni con disciplina e onore (non farlo porta a
sanzioni disciplinari e penali), l’obbligo di giuramento di fedeltà alla repubblica
Dovere di carattere morale: dovere di lavorare (svolgere attività socialmente utile)

GLI ORGANI POLITICI


IL PARLAMENTO E IL GOVERNO

IL PARLAMENTO
Il parlamento è un organo costituzionale che ha principalmente la funzione legislativa (approva le leggi
ordinarie e costituzionali )
è composto da due camere :
• Camera dei deputati
• Camera del senato
Le due camere hanno gli stessi poteri infatti si parla di bicameralismo perfetto ma si differenziano per :
◌ Numero dei componenti → Deputati = 400 elettivi Senatori = 200 elettivi + ( senatori a vita )
◌ età minima per l’elettorato attivo è per i Deputati → 18 anni per essere elettori (elettorato attivo) e 25 per
essere eletti (elettorato passivo)
per i Senatori → 18 anni per essere elettori e 25 anni per essere eletti

Sistema elettorale →legge che regola come i voti diventano posti in parlamento.
Solitamente le due camere lavorano separatamente la Camera dei deputati a Palazzo Montecitorio e la
camera del senato a Palazzo Madama.
Si riuniscono in seduta comune a Montecitorio solo se:
 c’è elezione, il giuramento o la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica
 per l’elezione di un terzo membro del consiglio superiore della magistratura o di un terzo giudice
della Corte costituzionale.
La legislatura cioè la durata in carica del parlamento solitamente è di cinque anni ma il Capo dello Stato
può ordinare lo scioglimento anticipato della camera ma per evitare un vuoto di potere le camere anche se
sciolte continuano a svolgere le loro funzioni fino a quando non vengono indette le nuove elezioni. La durata
della camera può essere prolungata solo in caso d guerra e in base a una legge del parlamento.

Le elezioni del parlamento


L’Italia è una Repubblica democratica → la democrazia può essere
diretta = quando i cittadini partecipano personalmente al governo del Paese.
indiretta = quando il popolo esercita il suo potere attraverso i suoi rappresentanti
Il parlamento viene eletto dai cittadini attraverso il voto che è:
• universale → cioè riconosciuto a tutti i cittadini che hanno almeno 18 anni e godono dei diritti civili e
politici
• personale → deve essere esercitato dalla persona stessa
• uguale → il peso di ogni elettore ha lo stesso peso
• libero → ogni elettore deve votare ciò che ritiene giusto
• segreto → perché per garantire la liberà non bisogna sapere cosa ha votato ogni elettore
• obbligatorio → è un dovere civico collegato alla partecipazione dei cittadini alla comunità politica
In Italia il suffragio universale viene usato per la prima volta nel 1946 in occasione del referendum
istituzionale per scegliere tra monarchia e repubblica.

Il sistema elettorale può essere:


sistema proporzionale → l’assegnazione dei seggi è fatta in proporzione ai voti ottenuti in ogni lista dei
candidati. In Italia viene usato per molti anni ma ha dato origine a delle problematiche
1) numero eccessivi di partiti in parlamento. Per questo motivo è stata introdotta la clausola di
sbarramento = i partiti che ricevono meno del 4% dei voti non ha diritto ai seggi
2) ingovernabilità → diventa difficile trovare una maggioranza stabile per dare la fiducia al
Governo.

sistema maggioritario → i seggi vengono dati ai candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In
ogni collegio solitamente è eletto un unico candidato.
Questo sistema consente una maggiore stabilità governativa perché riduce il numero dei partiti ma è meno
democratico perché le forze politiche minori vengono escluse dal Parlamento.
In Italia c’è un sistema misto → La legge elettorale ha diviso il territorio in base alla popolazione in
circoscrizioni elettorali che a loro volta sono divisi in collegi uninominali e collegi plurinominali.
In ogni collegio uninominale viene attribuito 1 seggio e ad ogni collegio plurinominale vengono attribuiti 2/3
seggi.
L’elezione dei parlamentari →i deputati e senatori eletti nei collegi uninominali vengono eletti con il
sistema maggioritario mentre i deputati e senatori nei collegi plurinominali vengono eletti con il sistema
proporzionale. 12 deputati e 6 senatori sono eletti nella circoscrizione estera con un sistema proporzionale
degli italiani residenti all’estero.
Ci si può candidare in un solo collegio uninominale e al massimo in 5 collegi plurinominali la violazione di
questa regola porta all’annullamento dell’elezione del parlamentare.
Nei collegi uninominali → il candidato può essere sostenuto da una sola lista (partito o gruppo
politico) o da un collegio (da due o più liste collegate). Il seggio in parlamento viene dato al
candidato che ha ottenuto più voti e in caso di parità il seggio viene dato al più giovane.
Nei collegi plurinominali → ogni partito deve presentare una lista di candidati e i seggi aspettano ai
candidati con più voti secondo l’ordine di presentazione.
Sono state messe delle soglie di sbarramento a livello nazionale (se la lista raggiunge il 3% dei voti ha diritto
ai seggi o il 10% dei voti per le coalizioni).
Per l’elezione del Senato è sufficiente il 20% dei voti a livello regionale.
Nel caso di dimissione o morte di un parlamentare bisogno sostituirlo:
• nel caso di collegio uninominale bisogna fare le elezioni suppletive
• nel collegio plurinominale il posto aspetta al primo candidato non eletto della lista.
Sono state introdotte delle leggi a favore della partecipazione femminile alla vita politica → quote rosa (le
liste nei collegi plurinominali devono essere formate secondo un ordine alternato di genere – nei collegi
uninominali nessun genere può essere rappresentato in maniera superiore al 60%)

L’ organizzazione del Parlamento


 Il presidente della Camere → viene eletto dai componenti di ogni camera attraverso il voto. IL
presidente della Camera ha il compito di dirigere i lavori parlamentari e di garantire l’osservazione
del regolamento
 L’ufficio do Presidenza → assiste il presidente della Camera nell’esercizio delle sue funzioni. È
composto da un certo numero di vicepresidenti che sostituiscono il presidente nel caso fosse
assente, di segretari che si accertano della validità delle sedute ridicono i verbali e dai questori che
mantengono l’ordine durante le sedute.
 Gruppi parlamentari → gruppi di deputati e senatori che rappresentano i partiti politici all’interno
della Camera. Se durante la legislatura un deputato o senatore non si riconosce più all’interno del suo
partito può cambiarlo o inserirsi nel partito misto (formato da parlamentari che non voglio entrare
nel gruppo di un partito o che non riescono a crearne uno autonomo). Ogni gruppo deve eleggere il
proprio presidente e i presidenti di ogni gruppo formano la conferenza dei capigruppo (che
aiutano il presidente della camera nell’organizzazione parlamentare)
 Le commissioni parlamentari → sono gruppi ristretti di deputati o di senatori competenti in alcune
materie. L’attività parlamentare si svolge in aula davanti a tutti i membri della Camera o in
commissione solo davanti ai commissari.
Commissioni bicamerali = composte sia da deputati sia da senatori e vengono create quando ce n’è
bisogno (quando bisogna discutere una legge importante).
Commissioni speciali = che vengono create per fare delle inchieste e vengono sciolte una volta
completato l’obiettivo. Solitamente le indagini vengono fatte dalla magistratura ma questa
commissione ha i suoi stessi limiti e poteri ma alla fine delle indagini non fa una sentenza ma
presenta un a relazione al Parlamento che deve prendere i giusti provvedimenti.
 Le giunte → vengono nominate dal presidente di una camera e si occupa dell’organizzazione interna
della camera e del funzionamento dell’attività parlamentare.
◌ La giunta per il regolamento → esprime parere al Presidente sull’interpretazione del regolamento
e può modificarlo
◌ La giunta delle elezioni → controlla i risultati delle elezioni
◌ La giunta per le autorizzazioni e le immunità →autorizza provvedimenti restrittivi nei confronti
dei deputati e senatori

Come delibera il Parlamento


Ogni camera può deliberare se, al momento della votazione, è presente in aula la maggioranza dei suoi
membri (quorum costitutivo): 50% + 1, in mancanza di questa la seduta non è valida
Una deliberazione è approvata se votano se votano a favore la maggioranza dei presenti alla votazione
(quorum deliberativo)
Le votazioni avvengono a scrutinio palese, consente di sapere cosa ha votato ogni senatore e deputato.
Lo scrutinio segreto è ammesso solo:
 votazione relativa alle persone come l’autorizzazione a procedere per l’arresto di un parlamentare
 votazione di alcune materie sensibili.
Lo scrutinio segreto viene fatto attraverso una scheda elettorale
Le sedute del Parlamento solitamente sono pubbliche per garantire un controllo dell’opinione pubblica.

Requisiti per essere deputato o senatore


• età minima
• cittadinanza italiana
• godimento dei diritti politici e civili
Cause di ineleggibilità → non può essere eletta deputato o senatore la persona che godrebbe di determinati
vantaggi a meno che rinuncino all’incarico prima delle elezioni. Se si candida senza aver lasciato l’incarico
precedente e la giunta lo scopre annullano la validità delle elezioni (sindaci, capo della polizia)
clausole di incompatibilità → il deputato o il senatore non può ricoprire un altro incarico
Il deputato e il Senatore devono cercare di realizzare l’interesse generale e non è vincolato dalla volontà del
partito degli elettori
 I parlamentari hanno delle prerogative (date per evitare di essere manovrati):
insindacabilità → il parlamentare, anche se cessato dalla carica, non può essere chiamato a
rispondere giuridicamente dei voti dati e delle opinioni espresse nell’esercizio delle sue funzioni
(massima libertà di manifestazione del pensiero)
 inviolabilità → possono essere sottoposti a misure restrittive della libertà personale solo se la
Camera a cui appartiene lo autorizza. L’autorizzazione avviene se c’è una maggioranza assoluta.
L’autorizzazione non è necessaria se viene colto in flagrante. L’invalidità è temporanea, dura solo
per la durata del mandato, successivamente è sottoposto alla legge ordinaria.
 indennità economica → hanno diritto allo stipendio equiparato a quello dei magistrati superiori

L’approvazione delle leggi ordinarie


1) Iniziativa → è la presentazione di una proposta di legge che contiene il testo della legge e una
relazione sui motivi della proposta.
La proposta non deve essere fatta per forza dal Parlamento, la maggior parte vengono proposte
dal Governo (disegno di legge = i cittadini maggiorenni firmano la proposta e poi la
propongono al Parlamento e deve essere approvata con 50.000 firme).
La presentazione può essere fatta anche dai membri delle camere, dal corpo elettorale, consigli
regionali e consigli nazionali dell’economia e del lavoro
2) Discussione e approvazione → si svolge davanti ad una commissione che dopo aver preso in
esame la proposta la passa o alla Camera (o senato o deputati).
Dopo l’esposizione dei relatori la Camera fa una discussione generale sulla proposta e
successivamente si passa alla discussione e alla votazione degli articoli contenuti all’interno
della proposta.
Dopo l’approvazione o negazione degli articoli i capigruppo dichiarano quello che è stato deciso
durante le votazioni e successivamente passa alla votazione finale → per essere valida deve
essere approvata dalla maggioranza dei presenti.
• se la proposta viene respinta il procedimento legislativo finisce
• se la proposta viene approvata → il Presidente della Camera deve passare la proposta
all’altra Camera la quale procede alla fase di discussione e approvazione. La seconda Camera
può non approvare la proposta che viene mandata al Presidente della Repubblica per la fase
di promulgazione. Se l’approva deve rimandare la proposta alla prima Camera (navetta
parlamentare) e si fa così fino a quando il testo non viene approvato dalla prima camera.
L’approvazione viene assegnata alla commissione che si occupa dell’argomento trattato e può
direttamente approvare o respingere la proposta. Il Governo o un numero di parlamentari però
può richiedere il passaggio in aula della proposta fino all’approvazione finale fatta dalla
commissione.
3) Promulgazione → è l’approvazione della legge da parte del Presidente della Repubblica.
Deve essere effettuata entro un mese dalla sua approvazione. Se il Presidente della Repubblica
ritiene che la legge sia illegittima (se è stata fatta vincolando la Costituzione, se la legge non
rispecchio quello che c’è nella Costituzione) può rimandarla alle Camere ma se queste
l’approvano di nuovo il Presidente della Repubblica deve promulgarla per forza.
4) Pubblicazione → La legge viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e ha lo scopo di consentire
a tutti la sua conoscenza
5) Entrata in vigore → La legge entra in vigore dopo 15 giorni dalla pubblicazione (vacatio legis)
trascorso questo periodo la legge diventa obbligatoria per tutti.

Approvazione delle leggi costituzionali


Sono :
• le leggi di revisione costituzionale che servono a modificare disposizioni contenute nella Costituzione o in
altre leggi costituzionali
• Le leggi di integrazione personale dirette a introdurre nuove norme al di fuori della Costituzione
Le leggi costituzionali vengono approvate dal Parlamento con un procedimento costituzionale più lungo
di quello ordinario.
◌ La legge costituzionale deve essere approvata 2 volte da ogni camera con un intervallo di almeno 3
mesi dalla prima votazione alla seconda votazione
◌ deve essere approvata con la maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera
Nella 2 votazione (se in una seconda lettura una legge è approvata):
◌ se approvata con maggioranza di almeno 2/3 dei componenti di entrambe le Camere entra in vigore
dopo la promulgazione e pubblicazione
◌ se approvata con maggioranza ma minore di 2/3 anche solo da una Camera la legge viene pubblicata
nella Gazzetta Ufficiale così che tutti i cittadini possono prenderne atto ma entro 3 mesi si può richiedere
il referendum costituzionale → se non viene fatta la richiesta la legge entra in vigore dopo la
promulgazione e pubblicazione invece se viene richiesto il Presidente della Repubblica procede
all’indizione del referendum costituzionale (chiamato così perché sospende la promulgazione della legge e
l’entrata in vigore) → viene votata dai cittadini attraverso la scheda elettorale sulla quale devono sbarrare
la casella con SI o NO . Il referendum è valido se i SI sono superiori ai NO. Non è valido se i NO sono
maggiori dei SI. Se viene approvata la legge costituzionale viene promulgata dal Presidente della Repubblica
e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.

Le altre funzioni del Parlamento


• Funzione politica → il Parlamento determina gli obiettivi della politica nazionale e sceglie i mezzi per
realizzarli. Controlla se il Governo durante la sua attività osserva i criteri principali posti dal Parlamento. Il
Governo deve avere la fiducia del Parlamento per svolgere la sua attività.
◌ l’interrogazione è una domanda che viene fatta al Governo per sapere se un fattor è vero, se ne era a
conoscenza e se ha adottato o vuole adottare provvedimenti, il Governo deve rispondere per iscritto o
oralmente a questa domanda.
◌ L’interpellanza, si chiede al Governo quali sono i motivi e lo scopo di un determinato comportamento
◌ La mozione è una richiesta con la quale se promuove una votazione o discussione successiva su una
determinata questione. Deve essere presentata da almeno 10 deputati o 8 senatori. Mozione di fiducia e di
sfiducia
• Funzione elettiva → il Parlamento elegge il Presidente della Repubblica, i 5 giudici della Corte
costituzionale e le componenti del consiglio superiore della Magistratura
• Funzione giudiziaria → può accusare il Presidente della Repubblica

IL GOVERNO
Il Governo è un organo costituzionale che ha il potere esecutivo.
Svolge anche l’attività amministrativa, esegue le leggi e soddisfa i bisogni collettivi.
Attività politica, realizza un determinato programma politico nei rapporti interni e internazionali .
Il Governo è composto da:
o Il Presidente del Consiglio → che ha il compito di dirigere la politica generale del Governo e di
coordinare le attività dei ministri per mantenere l’unità dell’indirizzo politico del Governo.
Convoca il Consiglio dei ministri, comunica al Parlamento la composizione del Governo, chiede
la fiducia al Parlamento, da direttivi ai ministri in base a quello che è stato deciso dal Consiglio dei
ministri.
Per i ministri è il Capo del Governo perché è lui che propone i ministri al Presidente della
Repubblica. Tra i ministri e il Presidente del Consiglio non c’è un rapporto gerarchico perché il
Presidente del Consiglio non può dare ordini al ministro sulla gestione del suo ministero e non può
revocarlo a rimettersi, Se il Presidente del consiglio muore, da le dimissioni o perde la fiducia tutto il
Governo di dimetterà invece se manca un ministro lo si può sostituire.
o I ministri → hanno il compito di partecipare alle riunioni e alle deliberazioni del Consiglio dei
ministri e devono dirigere il ministero al quale appartengono. Svolgono sia la funzione politica
come membri del Consiglio dei ministri e la funzione amministrativa perché sono responsabili di
un ministero. Possono essere
◌ ministri politici quando sono nominati tra i parlamentari eletti dal cittadino
◌ ministri tecnici quando non sono deputati o senatori
◌ ministri ad interim, sono membri del Governo ai quali viene affidato temporaneamente un altro
incarico
o Il Consiglio dei ministri →è formato dal Presidente del Consiglio e dai ministri e ha il compito
di decidere l’indirizzo politico e deve assicurare l’unità del Governo. Stabilisce la politica
generale del Governo, definisce l’indirizzo generale dell’azione amministrativa e risolve i conflitti
tra ministri.
Le riunioni del Consiglio dei ministri si svolgono a Palazzo Chigi e sono private.

Altri organi
o il vicepresidente = sostituisce il presidente del Consiglio in sua assenza
o i ministri senza portafoglio = non sono posti a capo di un vero e proprio ministero e svolgono
funzioni politiche e tecniche
o sottosegretario di stato = sono organi ausiliari e svolgono le funzioni stabilite dalla legge
o commissari straordinari = sono incaricati di compiti specifici

La formazione del Governo


Il Capo dello Stato nomina il presidente del Consiglio e, su proposta di questo, i ministri
Il procedimento di formazione dell’Esecutivo è regolato da un procedimento costituzionale
1) Il Capo del Consiglio presenta la domanda di dimissione al Presidente della Repubblica. Il
Governo però rimane in carica fino alle nuove elezioni.
2) Il Presidente della Repubblica convoca in Quirinale alcune persone di rilievo come ex presidenti
della Repubblica o i presidenti del Senato.
Al termine delle consultazioni il Presidente della Repubblica da l’incarico di formare il Governo a
una persona che solitamente accetta l’incarico e inizia a fare incontri informali con le forze politiche
per concordare la formazione del nuovo Governo. Una volta terminati questi incontri il Presidente
incaricato deve dichiarare se accetta o no l’incarico:
-se non lo accetta il Presidente della Repubblica può affidarlo a un’altra persona e se non riesce a
formare una maggioranza può ordinare lo scioglimento anticipato del Parlamento e indire le nuove
elezioni.
-Se accetta l’incarico il Presidente della Repubblica lo nomina Presidente del Consiglio e
nomina su proposta del Presidente del Consiglio i ministri.
Il Governo entra in carica con il giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della
Costituzione e delle leggi.
Entro 10 giorni dalla formazione del Governo il Presidente del Consiglio deve presentare alle
camere il progetto politico del Governo cioè gli obiettivi da raggiunger per ottenere la fiducia.
3) La mozione di fiducia è l’atto parlamentare presentato dai partiti di maggioranza nel quale viene
espressa la volontà di concedere la fiducia al Governo. Entrambe le camere devono votare a
scrutinio palese e a maggioranza dei presenti. Se il Parlamento concede la fiducia il Governo inizia
ad esercitare i poteri ma se solo una camera rifiuta la fiducia il Governo è obbligato a dimettersi
e si crea una crisi del Governo.
4) La mozione di sfiducia → atto parlamentare che dichiara la volontà non dare la fiducia al Governo.
In questo caso il Governo deve dare le dimissioni. La mozione deve essere motivata e sottoscritta da
almeno 10 membri della camera, messa in discussione non prima di 3 giorni dalla sua presentazione
e deve essere votata per appello nominale.
5) La questione di fiducia → si verifica quando il Governo dichiara che si dimetterà nel caso in cui
non venga approvato un provvedimento.
6) La crisi del Governo → • crisi parlamentari = causate da un voto del Parlamento sulla mozione di
sfiducia • crisi extraparlamentari = causate dalla rottura degli accordi politici tra i partiti di
maggioranza

Le responsabilità del Governo


• Responsabilità politica → i membri del Governo sono responsabili verso il Parlamento in base al
rapporto di fiducia. Presidente del Consiglio è responsabile della politica generale del Governo.
La responsabilità politica può portare alla revoca della fiducia da parte del Parlamento. Se la fiducia viene
revocata a un ministro basta sostituirlo, se viene revocata al Presidente del Consiglio il Governo deve
dimettersi
• Responsabilità giuridica → quando il Governo non rispetta le norme giuridiche durante l’esercizio
della sua attività.
Può essere:
o responsabilità civile → si verifica quando i membri de Governo causano un danno economico ad
altre persone e comporta l’’obbligo di risarcimento del danno
o responsabilità amministrativa → si verifica quando i membri del Governo causano un danno
economico alla Stato e bisogna risarcire i danni allo Stato.
o responsabilità penale → riguarda i reati penali commessi dai membri del Governo o reati
ministeriali. Vengono giudicati dalla magistratura ordinaria con l’autorizzazione a procedere di una
Camera.
Sono reati ministeriali -il peculato (appropriarsi del denaro o altra cosa mobile di cui abbia il
possesso o la disponibilità in ragione del suo ufficio o servizio -la corruzione (ricevere o accettare la
promessa di denaro di un’altra utilità per compiere o non compiere atti del proprio ufficio) -l’abuso
di ufficio (procurarsi vantaggi in modo ingiusto o arrecare danni ingiusti violando le norme
giuridiche)
Il tribunale dei ministri = collegio di 3 magistrati estratti periodicamente a sorte che dopo aver atto le
indagini decide se:
◌ archiviare l’accusa se ritiene che non ci siano abbastanza indizi di colpevolezza
◌ chiedere l’autorizzazione a procedere = viene concessa o negata dalla Camera in base a quello che
esprime la giunta.

Atti normativi che può emanare il Governo


o Il decreto legislativo → atto avente forza di legge emanato dal Governo in base a una legge di
delegazione del Parlamento.
La delega solitamente riguarda materie tecniche o complesse che richiedono competenze specifiche
e tempi più lunghi.
La legge delega deve indicare:
◌ i principi e i criteri direttivi che il Governo deve osservare nell’emanazione del decreto
◌ il termine entro cui il Governo deve esercitare la delega
◌ l’oggetto a cui si riferisce, la delega non può essere in bianco perché se no verrebbero attribuiti
tutti i poteri al Governo.
Nel momento in cui questi limiti non vengono rispettati il decreto viene dichiarato incostituzionale.
Possono essere deliberati dal Consiglio dei ministri con un decreto del Presidente della Repubblica
o Il decreto-legge → è un atto con forza di legge emanato dal Governo di sua iniziativa in casi
straordinari di necessità e urgenza. Il Parlamento ha un controllo successivo all’atto normativo.
o Il decreto-legge può essere emanato solo in situazioni che rendono indispensabile l’adozione di leggi
immediate.
Deve essere presentato il giorno stesso al Parlamento per la sua conversione in legge e nel caso di
mancata conversione immediata entro 70 giorni diventa inefficace. Se questi limiti non vengono
rispettati il decreto è ineleggibile. Prende la stessa forma di un decreto emanato dal Presidente della
Repubblica ed entra in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale
o I regolamenti amministrativi → sono atti normativi secondari che hanno una forza giuridica
inferiore a quella di una legge ordinaria. Non possono essere in contrasto con la legge ordinaria.
Possono essere:
• regolamenti esecutivi → emanati in esecuzione di una legge
• regolamento attuativi → contengono disposizioni integrative di una legge avente lo stesso grado
• regolamenti indipendenti → riguardano una materia non disciplinata da norme legislative
• regolamenti organizzativi → disciplina il regolamento delle amministrazioni pubbliche

LA CORTE COSTITUZIONALE
Si affianca al Parlamento, Governo e Magistratura per controllare che questi organi svolgano le loro funzioni
nei limiti della costituzione
La Corte è formata da 15 giudici (persone con elevate competenze giuridiche)
- 5 giudici sono nominati dal Presidente della Repubblica
- 5 giudici sono nominati dal Parlamento in seduta comune a scrutinio segreto con maggioranza
qualificata
- 5 giudici sono eletti dai magistrati di grado più elevato
I giudici rimangono in carica 9 anni e non sono rieleggibili = la loro carica termina con la scadenza del
mandato
La Corte è un organo permanente con rinnovi parziali  a ogni termine del mandato di un giudice si procede
alla sua sostituzione
I giudici devono eleggere tra loro un presidente che rimane in carica 3 anni ed è rieleggibile fino alla
scadenza del suo mandato come giudice costituzionale
Status (diritti e doveri) giuridici:
 Insindacabilità: non possono essere chiamati (anche se cessato dalla carica a rispondere
giuridicamente dei voti dati e delle opinioni espresse nell’esercizio delle sue funzioni (massima
libertà di manifestazione del pensiero)
 inviolabilità → possono essere arrestati o sottoposti ad altre misure restrittive, finché svolgono la
carica, soltanto con l’autorizzazione della corte
 Inamovibilità  possono essere sospesi o rimossi dal loro ufficio solo per sopravvenuta incapacità
o per gravi mancanze nell’esercizio della loro funzione
 Incompatibilità  il giudice costituzionale non può svolgere nessun’altra carica
La Corte delibera con la presenza di almeno 11 giudici
È competente in materia:
o Giudizi di legittimità costituzionale
o Giudizi su conflitti d’attribuzione (2 o più organi dello Stato si contendono il potere di intervenire
in una determinata situazione)
o Giudizi di accusa nei confronti del Presidente della repubblica
o Giudizi di ammissibilità delle richieste di referendum
Giudizio di legittimità costituzionale
Oggetto:
- Leggi statali
- Atti aventi forza di legge
- Statuti e leggi regionali
Il sindacato della Corte non può riguardare i regolamenti comunitari (fonti superiori alle leggi) e le direttive
comunitarie
Il controllo della legittimità avviene in maniera sia diretta che indiretta
 Procedimento indiretto: la questione di legittimità costituzionale è proposta nel corso di un
processo civile, amministrativo o penale
La questione può essere sollevata da una parte, dal pubblico ministero o dal giudice
L’eccezione di incostituzionalità (dubbio che una norma sia incostituzionale) deve essere presentata
al giudice davanti al quale si svolge il processo e bisogna indicare i principi costituzionali che si
ritengono violati
Il giudice (a quo – davanti a chi solleva l’eccezione) svolge una sorta di “filtro” rispetto alla Corte
(giudice ad quem – a chi viene mandata la questione) perché deve compiere un esame preliminare
per verificare se la questione proposta è:
-rilevante, poiché riguarda una norma determinante per decidere il giudizio in corso
-non manifestamente infondata, deve esistere un ragionevole dubbio sulla legittimità costituzionale
Al termine dell’esame il giudice emette un’ordinanza motivata ordina il rigetto della questione e il
rinvio alla Corte Costituzionale
 Procedimento diretto: la questione di incostituzionalità è proposta direttamente alla Corte, al di
fuori del processo
Il ricorso può essere presentato:
-dallo stato contro una legge regionale
-da una regione contro una legge dello Stato o di un’altra regione
La Corte svolge un controllo successivo perché il ricorso può essere presentato entro 60 giorni dalla
pubblicazione della legge impugnata
Con una sentenza di accoglimento la Corte accetta la questione di incostituzionalità e dichiara la
disposizione impugnata illegittima
Con una sentenza di rigetto la Corte respinge la questione di incostituzionalità e dichiara che la disposizione
impugnata è legittima
Giudizi sui conflitti d’attribuzione
Un conflitto tra due o più organi/ enti può essere:
o Positivo: quando entrambi dichiarano di essere competenti nell’emanare un provvedimento in una
determinata materia
o Negativo: entrambi dichiarano di non essere competenti in una determinata materia
Nel risolvere il conflitto la Corte costituzionale dichiara qual è l’autorità competente e annulla l’atto emanato
da quella incompetente
I conflitti tra i poteri dello Stato possono riguardare atti legislativi, amministrativi o giudiziari
La Corte è competente soltanto per i conflitti tra organi supremi
o Camere del Parlamento
o Governo
o Presidente della Repubblica
o Corte costituzionale e gli organi di rilievo costituzionale
o Magistratura
Il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’atto impugnato e la Corte può
decidere la sospensione cautelare dell’atto fino alla decisione sul ricorso

Giudizio di accusa nei confronti del Capo dello Stato


Il Capo dello Stato è giudicato per eventuali reati presidenziali commessi nell’esercizio delle sue funzioni,
da un organo politico o da un organo speciale
Il giudizio contro il Presidente della repubblica per i reati ei alto tradimento e attentato alla Costituzione è
di competenza della Corte costituzionale
Nei giudizi di accusa la Corte opera in composizione allargata con la presenza di giudici ordinari = togati,
di 16 aggregati = laici
- Aggregati: popolari perché rappresentano la sovranità del popolo
L’atto di accusa contro il Capo dello Stato deve contenere la descrizione del motivo per cui è accusato e la
formulazione dell’imputazione  deve essere approvato dal Parlamento in seduta comune con maggioranza
assoluta e scrutinio segreto
Il processo si svolge:
o Istruzione che comprende l’interrogatorio del Presidente
o Udienza ovvero il dibattito tra accusa e difesa
o Al termine del dibattimento la Corte si riunisce in camera di consiglio e preannuncia a maggioranza
una sentenza di assoluzione o condanna
Alla votazione devono partecipare almeno 21 giudici e in caso di parità prevale la decisione più
favorevole all’imputato
Sanzioni: penali – costituzionali – amministrative
La Corte può pronunciare la decadenza della carica del Presidente e con la pubblicazione della sentenza sulla
Gazzetta Ufficiale viene resa definitiva, è possibile richiedere la revisione del processo

GLI ORGANI DELLA GIUSTIZIA: I GIUDICI E IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA


MAGISTRATURA
Che cos’è la giurisdizione e di quali tipi può essere
La funzione giurisdizionale consiste nell’applicazione ai casi concreti delle norme giuridiche generali
astratte
La funzione è affidata ai giudici che compongono l’autorità giurisdizionale o Magistratura
L’attività giurisdizionale si distingue è:
- Concreta: diretta a realizzare gli interessi tutelati dalla legge
- Imparziale: garantisce il rispetto della legge da parte di tutti i soggetti
Tramite la sentenza il giudice dichiara cosa prevede il diritto al termine di un processo
Attività:
- Legislativa: produzione di norme giuridiche generali e astratte
- Amministrativa: realizzazione concreta di interessi pubblici
- Giurisdizionale: applicazione delle norme giuridiche a casi concreti
-La giurisdizione civile ha come oggetto una controversia tra soggetti privati, relativa alla violazione di un
diritto soggettivo
Nel processo civile una parte (attore) presenta una domanda al giudice nei confronti dell’altra parte
(convenuto) e il giudice decide chi ha ragione
-La giurisdizione amministrativa si riferisce a una controversia tra un privato e la pubblica
amministrazione relativa alla violazione di una norma
Nel processo amministrativo una persona (ricorrente) chiede l’annullamento di un atto illegittimo della
Pubblica amministrazione (resistente) e il giudice decide se annullarlo
-La giurisdizione penale riguarda una controversia tra lo Stato e una persona relativa alla commissione di un
reato, cioè di un atto illecito grave che danneggia un interesse generale della collettività
Nel processo penale l’accusa (pubblico ministero) chiede la condanna di una persona accusata di aver
commesso un reato (imputato) e il giudice decide se condannarla o assolverla

In che modo si distinguono gli organi giudiziari


La funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari (giudici istituiti e regolati dalle norme
sull’ordinamento giudiziario) che sono competenti in qualsiasi tipo di causa
Solitamente i magistrati sono giudici di carriera (assunti con concorso) ma in alcuni casi possono essere
giudici onorari (nominati a tempo determinato tra coloro che possiedono determinati titoli di studio)
- Gli organi giudiziari possono essere giudici individuali o monocratici quando sono costituiti da un
solo magistrato o giudici collegiali quando sono formati da più magistrati
Gli organi della giurisdizione ordinaria in materia civile e penale sono:
o Il giudice di pace: organo individuale competente in un determinato territorio
Materia civile

o Tribunale: organo individuale o collegiale che ha una circoscrizione corrispondente al territorio di


Materia penale

una Provincia o di una sua parte


o Corte di cassazione: organo collegiale competente su tutto il territorio nazionale
o Corte d’appello: organo collegiale con una circoscrizione corrispondente al territorio di una
Regione o di una sua parte
o Corte d’assise: organo collegiale competente per alcuni reati gravi con circoscrizione
corrispondente a quella del tribunale
o Corte d’assise d’appello: organo collegiale competente in secondo grado alle sentenze pronunciate
in primo grado dalla Corte d’assise
La presenza di giudici popolari (estratti a sorte da un elenco di cittadini con un’età compresa tra i 30 e i
60 anni) realizza la partecipazione diretta del popolo all’amministrazione della giustizia

I giudici straordinari sono nominati appositamente per decidere una determinata controversia
La costituzione stabilisce un divieto assoluto di costituire giudici straordinari perché violano il principio del
giudice naturale
I giudici speciali sono giudici competenti soltanto in alcune materie indicate dalla legge e non appartengono
alla Magistratura ordinaria
La costituzione pone un divieto di istituire nuovi giudici speciali ma consente la creazione di sezioni
specializzate per determinate materie presso gli organi giudiziari ordinari e prevede espressamente alcune
giurisdizioni speciali
I giudici speciali sono disciplinati da alcune norme specifiche
o Tribunali amministrativi regionali e il Consiglio di stato che sono organi della giurisdizione
amministrativa
o Corte dei conti che esercita funzioni in materia di giurisdizione contabile
o Tribunali militari che comprendono tribunali di primo grado e Corti militari d’appello

I principi costituzionali in materia di giurisdizione


I principi più importanti riguardano:
o L’indipendenza e l’imparzialità del giudice
o Il giudice naturale
o Il diritto d’azione
o Il diritto di difesa
o L’obbligo di motivazione
o Il doppio grado di giurisdizione
o Il giusto processo

In base al principio d’indipendenza, nell’esercizio delle sue funzioni il giudice non deve essere sottoposto
ad altri poteri o organi gerarchicamente superiori
o Esterna: indipendenza del potere giudiziari nel suo insieme verso gli altri poteri dello Stato
o Interna: indipendenza dei singoli giudici verso gli altri magistrati appartenenti allo stesso ordine
giudiziario
Nei confronti degli altri poteri dello Stato, è stato istituito il Consiglio superiore della magistratura (CSM)
come organo di autogoverno della Magistratura stessa
La Magistratura è caratterizzata dall’assenza di gerarchie al proprio interno, perché non esiste un organo
giudiziario superiore che possa obbligare uno inferiore a interpretare una norma giuridica o a decidere una
causa in senso o in un altro
La regola della nomina mediante un concorso dei magistrati consente una selezione imparziale dei giudici in
base alle loro capacità
Eccezioni  giudici onorari: nominati per svolgere funzioni attribuite ai giudici individuali e giudici
popolari: cittadini estratti a sorte per partecipare ai processi penali
L’inamovibilità dei magistrati consiste nel fatto che la sospensione dal servizio o il trasferimento di un
giudice sono ammessi soltanto con il colo consenso o con una decisione del CSM
Il principio di imparzialità significa che il giudice deve essere estraneo agli interessi delle parti accusate
- Se ha un interesse economico o personale ha l’obbligo di astensione
In base al principio del giudice naturale nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per
legge
- La legge deve stabilire in anticipo qualè il giudice competente in una causa
Il diritto di azione consente a ogni individuo di rivolgersi a un giudice nei confronti di altri soggetti
Il diritto di difesa è un diritto inviolabile perché chiunque ha il diritto di esporre le proprie ragioni al giudice
e di presentare le prove che ne sono fondamento
 Principio del contradditorio: ciascuna parte ha il diritto di replicare alle affermazioni dell’altra
 Obbligatorietà della difesa tecnica: una parte non può stare in giudizio di persona davanti a un
giudice ma deve essere assistita da un difensore (avvocato scelto dalla parte interessata o in
mancanza, nominato d’ufficio dal giudice) per assicurare una tutela adeguata dei diritti e uno
svolgimento regolare del processo
 Il gratuito patrocinio: lo stato deve assicurare a proprie spese la difesa delle persone che non hanno
i mezzi economici sufficienti per pagare un difensore
Difensore d’ufficio  dato quando gli avvocati sono occupati altrove (pagato o dal cliente o dallo
stato)
Gratuito patrocinio  dato a chi non può permettersi un avvocato
L’obbligo della motivazione significa che il giudice deve spiegare le ragioni di fatto e di diritto in base alle
quali ha preso una determinata decisione significa che il giudice deve spiegare le ragioni di fatto e di diritto
in base alle quali ha preso una determinata decisione
La motivazione consente alle parti di controllare la correttezza della decisione del giudice
Il principio del doppio grado di giurisdizione attribuisce a ogni parte il diritto di proporre un appello
davanti a un altro giudice contro una sentenza sfavorevole
Il giudizio di secondo grado è un giudizio nuovo, che si svolge davanti a un giudice diverso da quello di
primo grado e consiste nel riesame della decisione impugnata sia nel merito che nel diritto
La decisione di primo grado può essere impugnata in terzo grado presentando un ricorso per cassazione
Una volta esauriti i mezzi di impugnazione contro una decisione si produce il passaggio in giudicato e la
sentenza è definitiva
- Non è possibile iniziare un nuovo giudizio
- La riapertura del processo, per ottenere la revocazione o la revisione di una sentenza definitiva, è
consentita soltanto in casi eccezionali previsti dalla legge
Per essere giusto un processo deve essere regolato dalla legge in modo da garantire:
o La terzietà e imparzialità del giudice
o Condizione di parità delle parti
o Contradditorio delle parti
o Durata ragionevole del processo

Il processo civile
Il processo civile è diretto a risolvere una controversia tra soggetti privati o tra un privato e u pubblico
che agisce come privato (obbligazioni, contratti, proprietà, risarcimento del danno...)
Le parti:
o Attore: colui che presenta la domanda al giudice
o Convenuto: colui nei cui confronti è presentata la domanda
Il giudice non è una parte ma è il soggetto indipendente e imparziale al quale è affidata la decisione della
causa
Il giudice di pace è competente per le cause di valore minore mentre il tribunale lo è per le cause di
valore superiore
In base alla competenza per territorio è competente il giudice di pace o il tribunale del luogo dove il
convenuto ha il domicilio o dimora (foro generale)
- Principio della domanda: il processo inizia solo in seguito alla richiesta della parte interessata
- Contradditorio: il convenuto ha diritto di difendersi davanti al giudice
- Principio dell’onere della prova: l’attore e il convenuto devono fornire la prova dei fatti a
fondamento delle loro affermazioni
Il processo di cognizione ha lo scopo di accettare una situazione di fatto o di ottenere la condanna del
convenuto a eseguire una prestazione oppure di costituire, modificare o estinguere una situazione giuridica
(se il convenuto non da la spontanea esecuzione deve iniziare un secondo processo: esecutivo)
 Introduzione della causa: inizia il processo mediante la notifica dell’atto di citazione e con
l’eventuale comparsa di risposta ed è seguita dall’udienza di comparizione
 La decisione della causa è diretta a pronunciare in camera di consiglio la sentenza di rigetto o di
accoglimento della domanda e delle domande di condanna al pagamento delle spese processuali
Al termine del processo la sentenza può essere oggetto di impugnazione in secondo grado o appello davanti
al tribunale
La sentenza di secondo grado può essere oggetto di impugnazione di terzo grado davanti alla Corte di
cassazione per motivi indicati dalla legge
Il giudizio di Cassazione è un giudizio di legittimità perché riguarda soltanto la corretta applicazione delle
norme giuridiche
Il processo esecutivo ha lo scopo di realizzare in modo coattivo un obbligo giuridico, attraverso la sua
esecuzione forzata, è di fare ottenere al creditore un risultato uguale o equivalente a quello che doveva
realizzare il debitore
Il processo cautelare ha lo scopo di conservare una situazione di fatto o di diritto in attesa che si svolga un
processo ordinario
Cautela che il diritto riconosce quando si ha paura che si verifichi un danno prima di una vera sentenza

Il processo penale
Il processo penale è diretto a reprimere i reati o illeciti penali e ad applicare le sanzioni o pene non
previste dalla legge
Condannare/punire chi ha commesso un reato (non ha rispettato lo legge penale)
I reati si distinguono in:
- Delitti: (non corrisponde al suo significato comune: rapina) reati più gravi puniti con ergastolo o
detenzione/multa
- Contravvenzioni meno gravi e puniti con l’arresto o un’ammenda
Il processo penale si basa su:
o Riserva di legge e irretroattività delle leggi penali: una persona può essere punita soltanto in base
a una legge entrata in vigore prima del fatto commesso
o Tipicità dei reati e delle pene: gli illeciti e le sanzioni penali sono previsti in modo tassativo dalla
legge (un giudice non può applicare una pena a un caso simile)
o Responsabilità personale: in materia penale la responsabilità è sempre personale (dei reati
commessi risponde chi ha commesso il reato)
o Presunzione di non colpevolezza: prima della condanna definitiva non si può dichiarare colpevole
una persona
o Obbligatorietà dell’azione penale: il PM che riceve una notizia di reato è obbligato a iniziare il
procedimento penale
Il processo inquisitorio è scritto e segreto: non si sanno le prove che il PM sta raccogliendo
Il processo accusatorio si basa sulla centralità del dibattimento ed è orale e pubblica
I soggetti del processo penale sono:
o Giudice
o Pubblico ministero
o Imputato
o Parte civile e responsabile civile (eventuali)
Il giudice ha il compito di decidere il processo:
 Giudice di pace: per i reati meno gravi
 Tribunale: organo monocratico per i reati meno gravi e collegiale per gli altri
 Corte d’assise: per i reati più gravi “di sangue”
In materia penale può essere presentato un appello
- Al tribunale contro le sentenze del giudice di pace
- Alla corte d’appello contro le sentenze del tribunale
- Alla corte d’assise d’appello contro le sentenze della Corte d’assise
Contro le sentenze penali di secondo grado è possibile presentare un ricorso in Cassazione, ma soltanto per
motivi di legittimità

Il pubblico ministero o PM è un magistrato al quale sono affidate la direzione delle indagini e l’accusa nel
processo (utilizza il pedinamento, le telefonate...)
L’imputato è la persona accusata di aver commesso un reato in seguito alla formulazione dell’accusa
o Informazione di garanzia da parte del pubblico ministero = deve avvertire il soggetto alle
indagini
o Difesa tecnica: costituita da un difensore scelto dall’imputato o affidatogli d’ufficio
La parte civile è la persona danneggiata dal reato che richiede il risarcimento dei danni in sede penale
Fasi processo:
1. Indagini preliminari  svolgimento dell’attività investigativa sotto la direzione del PM e il
controllo del giudice delle indagini preliminari o Gip
Al termine delle indagini il Gip può disporre l’archiviazione del caso o il rinvio a giudizio
dell’imputato
2. L’udienza preliminare si svolge in camera di consiglio davanti al giudice dell’udienza preliminare
Sentenza di non luogo a procedere = imputato non colpevole
Decreto motivato di rinvio a giudizio
3. Dibattimento:
Sentenza di proscioglimento con l’assoluzione
Sentenza di condanna con l’indicazione della pena applicata

Processo amministrativo
Il processo amministrativo ha come oggetto l’impugnazione di un atto amministrativo o del rifiuto di
emanarlo (interessi legittimi dei privati nei confronti della pubblica amministrazione)
Giudici amministrativi: Tribunale amministrativo regionale e Consiglio di Stato poi anche Corte dei Conti
Parti:
o Ricorrente: soggetto che chiede l’annullamento o la modifica dell’atto impugnato
o Resistente: Pubblica amministrazione che ha emanato l’atto impugnato o che si è rifiutata di
emanarlo
Il ricorso amministrativo deve essere sottoscritto dal difensore e notificato alla PA e ad almeno uno dei
controinteressati
Al termine del giudizio il giudice può pronunciare:
 Sentenza di rigetto: infondato il ricorso
 Sentenza di accoglimento: fondato il ricorso e annulla o sostituisce l’atto impugnato
Il giudice deve prevedere anche alla condanna delle spese a carico della parte soccombente
L’eventuale sentenza di accoglimento deve contenere l’ordine alla PA di eseguire la decisione
Al termine del giudizio d’appello il Consiglio di Stato pronuncia una sentenza che può confermare o
annullare quella di primo grado
A sua volta la sentenza del Consiglio di Stato è soggetta a un eventuale ricorso davanti alla corte di
cassazione, ma soltanto per motivi di giurisdizione
Il consiglio superiore della magistratura
È l’organo di garanzia e autogoverno della Magistratura, perché è composto in prevalenza da
rappresentanti dei giudici e decide tutti i provvedimenti che li riguardano
(creato dall’Assemblea costituente – le sue funzioni erano svolte dal ministro della giustizia)
È un organo collegiale formato da 3 membri di diritto e da 24 membri elettivi:
- Presidente della Repubblica
- Due giudici di grado più elevato della corte di cassazione
L’elezione dei membri del Csm avviene:
o 16 membri eletti dai magistrati ordinari = togati
o 8 membri eletti dal parlamento in seduta comune = laici
Il presidente della Repubblica è presidente di diritto del Consiglio superiore della Magistratura ed è
presieduto da un vicepresidente
- I membri di diritto rimangono in carica a tempo indeterminato
- I membri elettivi rimangono in carica 4 anni e non sono immediatamente rieleggibili alla scadenza
del mandato
Tutte le decisioni relative all’impiego e alla carriera dei giudici ordinari
Il Csm appartiene all’ordine giudiziario ma non è un organo giurisdizionale in senso stretto e non emana vere
e proprie sentenze, ma decisioni che di regola sono adottate con un Decreto del Presidente della Repubblica
controfirmato dal ministro della Giustizia
 Le decisioni riguardanti lo stato giuridico e la carriera dei magistrati sono atti amministrativi
 Le decisioni relative alle sanzioni disciplinari sono atti giurisdizionali

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


Articolo 87 costituzione: Il presidente della repubblica è il capo dello stato e rappresenta l’unità nazionale
È un organo costituzionale e ha la carica più alta dello Stato (seconda più alta: presidente del Senato – terza
più alta: camera dei deputati)
- È custode della Costituzione perché deve assicurarsi che gli altri organi costituzionali rispettino le
norme
- Deve essere imparziale = non deve avvantaggiare il suo partito
- deve rappresentare tutti i cittadini.
• Ha il potere di scegliere anticipatamente le camere e sceglie il capo del Governo.
• Invia messaggi alla camera

L’elezione
Il presidente viene eletto dai cittadini in modo indiretto
L’assemblea deve essere convocata dal Presidente della camera dei deputati 30 giorni prima della fine del
mandato presidenziale – in caso di morte o dimissione anticipata la convocazione deve avvenire entro 15
giorni dall’interruzione della carica
Il presidente viene eletto dal Parlamento in seduta comune + 3 delegati per ogni Regione tranne la
Valle d’Aosta che ne ha uno. Qualunque cittadino italiano che abbia almeno 50 anni e goda dei diritti civili
e politici può candidarsi a essere Presidente della Repubblica.
L’elezione avviene a scrutinio segreto e secondo l’art. 83 il presidente viene eletto se nelle prime 3 votazioni
ottiene almeno i 2/3 dei voti dei componenti dell’assemblea, e se non si raggiunge questo quorum il
presidente eletto deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti dei componenti dell’assemblea dal quarto
scrutinio in avanti.
La carica del Presidente della Repubblica dura 7 anni e parte dal momento in cui giura fedeltà alla
Repubblica Italiana e giura di osservare la Costituzione
La carica è incompatibile con altre cariche, il Presidente della Repubblica non può svolgere altri lavori
durante il suo mandato
• Può essere rieletto ma nel caso in cui non venisse rieletto diventa senatore a vita
• se durante il mandato non può svolgere le sue funzioni per un impedimento lo sostituisce il Capo del
Senato (può svolgere solo atti di ordinaria amministrazione o atti urgenti)
se l’impedimento:
- è temporaneo → il capo del Senato svolge le funzioni fino a quando il Presidente della Repubblica
non riprende le sue funzioni
- è permanente → il Presidente della Camera dei deputati deve convocare il Parlamento e i delegati
regionali per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica

L’irresponsabilità
non è responsabile dal punto di vista giuridico per gli atti compiuti nell’esercizio giuridico delle sue funzioni.
È responsabile in caso di:
- Alto tradimento → non rispetta l’obbligo di fedeltà alla Repubblica (atto contrario alla
Costituzione: scioglie le camere nel semestre bianco)
- Attentato alla Costituzione → se compie un’attività diretta a modificare in modo illegale i principi
fondamentali della Costituzione.
In questi due casi il Presidente della Repubblica è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta
comune o a maggioranza assoluta dei suoi membri e viene giudicato dalla Corte costituzionale

Nell’esercizio delle sue funzioni il Capo dello Stato emana dei provvedimenti = decreti del presidente della
repubblica (dpr) e possono essere:
o Atti presidenziali: provvedimenti di competenza del Presidente della repubblica e non richiedono
l’iniziativa e il consenso del Governo
La firma del presidente esprime la volontà di emanare il provvedimento e la controfirma rappresenta
un controllo formale
o Atti governativi: formalmente presidenziali  provvedimenti di competenza del Governo e sono
emanati con il consenso di uno o più ministri
La firma del Capo dello Stato assume il valore di controllo formale sulla costituzionalità
In entrambi in casi, in caso di rifiuto, può essere sollevato un conflitto di attribuzione davanti alla Corte
costituzionale

IL DIRITTO E LA GLOBALIZZAZIONE

IL DIRITTO E IL SISTEMA GLOBALE


Che cosa si intende per globalizzazione
La globalizzazione è un processo di integrazione e interconnessione economica, sociale e culturale tra le
varie parti del Mondo
Le imprese, per ottenere maggiori profitti, hanno avuto la necessità di trovare sbocchi alle proprie produzioni
in aree diverse del pianeta. La delocalizzazione consiste nel trasferimento del processo produttivo, o di
alcune fasi di esso, in Paesi in cui esistono vantaggi competitivi. Questi consistono generalmente nel minore
costo dei fattori produttivi e in particolare della manodopera. È possibile grazie alle grandi multinazionali
che, operando in diversi Stati, sono in grado di influenzare molto i collegamenti tra le nazioni.
La globalizzazione economica da un punto di vista positivo è vista come un sistema che permette lo
sviluppo e la crescita di diversi settori produttivi, includendo nel mercato anche i Paesi più poveri. Mentre
chi è contro a questo progresso lo è perché ritiene che le grandi multinazionali sfruttino le risorse dei Paesi
meno avvantaggiati e gli impediscano di emanciparsi.
L’introduzione di nuove tecnologie informatiche ha permesso che le persone, pur essendo distanti
geograficamente, siano più facilitate a comunicare. L’impatto economico con la tecnologia ha portato a un
aumento della produttività ma anche a una perdita dell’occupazione. Ha inoltre evidenziato in divario tra il
ricchi, che dispongono dei mezzi necessari per avere questi strumenti, e i poveri, che invece non ne
dispongono

Il diffondersi della globalizzazione porta a un necessario ridimensionamento del potere degli Stati a favore di
altri soggetti che diventano i principali protagonisti delle relazioni internazionali (imprese multinazionali,
organizzazioni non governative, istituzioni sovranazionali...)

L'identità nazionale si rifà al concetto di nazionalità, ossia quando un gruppo di persone preferisce cooperare,
parlare e costruire legami sociali più volentieri tra di loro che tra altre persone esterne a questo gruppo.
Riconoscersi all'interno di questo gruppo consiste nell'avere un'identità "nazionale".
Quale ruolo ha il diritto nella globalizzazione
La globalizzazione ha influenzato tutte le aree e i settori dei vari Paesi, per quanto riguarda l’aspetto
giuridico ha comportato:
o Una limitazione della sovranità degli Stati in quanto i vari Stati sono obbligati a confrontarsi e a
comunicare
o Una modifica delle tipologie e del ruolo delle fonti giuridiche in quanto si ha un diffondersi delle
fonti sovranazionali (trattati, direttive...) che possono non essere vincolanti e sono emanate da più
Stati
L’UE può emanare dei regolamenti che entrano in vigore automaticamente per tutti i 27 Paesi che la
compongono. Per le direttive invece bisogna stipulare delle leggi interne
o Un ruolo più importante di giudici e organi giudiziari internazionali che hanno acquisito
importanza per risolvere le controversie fra i vari Stati
Le leggi più importanti che tutti gli Stati devono rispettare riguardano la tutela dell’ambiente e lo sviluppo
sostenibile, il rispetto dei diritti umani, i rapporti commerciali internazionali e la nuova lex mercatoria

Che cos’è il diritto internazionale dell’ambiente


Il diritto internazionale dell’ambiente comprende norme giuridiche che regolano il comportamento
adeguato alla tutela dell’ambiente e l’uso equilibrato delle risorse naturali. La natura non può essere
considerata di appartenenza a livello esclusivo di determinati Paesi
Il fattore principale che ha fatto si che i vari Stati abbiano cooperato e stipulati degli accordi è stato continuo
peggioramento dello stato del nostro Pianeta: cambiamenti climatici, estinzione di varie specie animali,
deforestazione sono solo alcuni dei problemi presenti sulla Terra.
L’Unione europea, attraverso il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, ha previsto che i Paesi
aderenti debbano collaborare con i terzi per trovare soluzioni ai problemi climatici e ambientali.
Gli Stati dell’UE devono individuare e prevenire i possibili rischi ambientali e evitare che tali rischi rechino
gravi danni alla comunità
La Costituzione italiana regola nell’articolo 9 la tutela del paesaggio (La Repubblica promuove lo sviluppo
della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della
Nazione) e nel 32 la tutela della salute
Il Testo unico sull’ambiente è un provvedimento che si occupa delle procedure sulla valutazione ambientale
cercando di contenerne i danni, difesa del suolo, tutela delle acque inquinate e lotta alla desertificazione,
gestione dei rifiuti, tutela dell’aria e delle emissioni nell’atmosfera

Gli Stati hanno creato una serie di negoziati periodici con l’obiettivo di impegnarsi a ridurre l’impatto che
l’uomo ha sull’ambiente. Gli incontri più importanti le conferenze delle parti (Cop) organizzate dall’Onu,
l’ultima si è tenuta a Glasgow nel 2021. In queste riunioni i Paesi si sono impegnati a tutelare l’ambiente
anche se poi i risultati sono stati molto limitati.
Nel 1972 a Stoccolma si è tenuta la Conferenza dell’Onu sull’ambiente umano che ha segnato l’inizio di
una presa di coscienza riguardante questi problemi. Con la Dichiarazione di Stoccolma la comunità
internazionale ha riconosciuto la gravità del problema ambientale e ha sentito la necessità di trovare delle
soluzioni per porre fine a tale situazione attraverso normative dirette a prevenirne le principali cause.
Nel 1992 a Rio de Janeiro si è tenuta la Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo delle Nazioni unite,
chiamata anche “Summit della Terra”, che ha introdotto i concetti di cooperazione tra Nord e Sud del
mondo e sviluppo sostenibile. A questo incontro hanno partecipati 172 diversi governi e oltre 2000 Ong e i
problemi principali affrontati sono stati quelli riguardanti i danni all’ecosistema, il cambiamento climatico e
il riscaldamento globale. La conferenza ha portato all’adozione della Convenzione quadro delle Nazioni
Unite sul cambiamento climatico
Nel 1997 gli Stati dell’Onu hanno sottoscritto il Protocollo di Kyoto, ovvero un trattato internazionale
contenente decisioni su alcuni degli argomenti trattati durante il Summit della Terra. Nel protocollo è stato
inoltre previsto un obbligo della riduzione delle emissioni inizialmente del 5% e in seguito del 18%
Nel 2002 a Johannesburg si è tenuto il Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile dove si è verificata
l’attuazione degli impegni assunti a Rio e un impegno sullo sviluppo sostenibile a favore delle generazioni
future
Nel 2015 a New York i capi di Stato hanno approvato il documento “Trasformare il nostro mondo.
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” e contiene 17 obiettivi globali da raggiungere entro il 2030
Quali fonti normative internazionali tutelano i diritti umani
I diritti umani sono una serie di diritti fondamentali dell’individuo riconosciuti a tutti senza alcuna
distinzione del luogo in cui vive e delle sue condizioni personali. Sono diritti considerati fondamentali per
garantire una vita dignitosa.
Nel 1948 è stata creata la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, un documento che garantisce i
diritti inviolabili fondamentali e la dignità di ciascun individuo senza alcuna distinzione di razza, colore,
sesso, lingua, religione...
La Dichiarazione è composta da un’introduzione (che tratta dei diritti umani come strumenti per ottenere la
pace e la sicurezza internazionale, lo sviluppo e la democrazia) e da 30 articoli riguardanti i diritti inviolabili
suddivisi in 4 macro aree:
1. Principi fondamentali: libertà e uguaglianza, non discriminazione (richiamo al primo comma
dell’articolo 3 della Costituzione italiana dove si garantisce l’uguaglianza formale)
2. Diritti civili e politici: diritto alla vita, alla libertà di pensiero/movimento...
3. Diritti economici, sociali e culturali: diritto al lavoro, all’istruzione, al riposo, allo svago...
4. Norme di chiusura
La Dichiarazione è stata la base per la creazione di altre da parte di diversi Stati: Carta africana dei diritti
dell’uomo e dei popoli, Convenzione americana dei diritti umani...

La comunità internazionale ha creato alcuni organi giudiziari e tribunali internazionali che si occupano della
tutela dei diritti umani. Le Nazioni Unite hanno creato i comitati, degli organismi di controllo che verificano
gli impegni derivanti dalle varie convenzioni internazionali. Nel 2006 è stato creato il Consiglio dei diritti
umani
Per alcune specifiche situazioni l’Onu ha creato i Tribunali penali internazionali e la Corte penale
internazionale: i due organi si occupano dell’osservanza dei diritti umani e la punizione derivante
dall’inosservanza di questi come il genocidio, crimini di guerra...

Qualè l’efficacia delle norme internazionali in materia di diritti umani


È un’efficacia limitata in quanto dipende da dove ci si trova, per esempio in Corea del Nord o in Cina ci sono
dei regimi che vietano la libera manifestazione del pensiero. Le continue violazioni si verificano perché gli
organismi e le agenzie incaricate di assicurare il rispetto dei diritti umani vengono ignorati.
La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo non è riconosciuta da tutti i Paesi del mondo e alcuni paesi
hanno mosso delle critiche a tale documento. Una di queste è il fatto che essendo stata scritta solo da alcuni
Paesi questi abbiano voluto imporre un modello di vita tipicamente occidentale. Molti paesi islamici
sostengono che questa sia in contrapposizione con la loro religione che giustifica la discriminazione delle
donne.

I trattati internazionali e le dichiarazioni sono strumenti che


- permettono il riconoscimento dei diritti e della dignità umana
- i principi fondamentali che contengono possono essere considerati come norme di diritto
internazionale generale
- hanno ispirato la diffusione di normative internazionali che hanno permesso di introdurre all’interno
delle normative nazionali leggi che rispettino i diritti umani

Che cos’è e quando è nata la lex mercatoria


Con il termine lex mercatoria intendiamo leggi economiche che riguardano il commercio internazionale.
Durante il medioevo le repubbliche marinare avevano stabilito una serie di norme commerciali riguardanti i
trasporti marittimi
Con la nascita degli Stati-nazione si iniziano a creare norme di diritto internazionale privato e i vari Paesi
crearono norme internazionali relative al commercio.
Nel corso del tempo molti Stati hanno adottato politiche protezionistiche per tutelare il mercato interno,
imponendo per esempio dei dazi doganali (tasse da pagare nel momento in cui un prodotto viene importato),
riducendo così gli scambi internazionali. Nel XX secolo però si è risentita l’esigenza di riaprire i commerci
tra le varie Nazioni.
La prima fase della globalizzazione economica ha avuto inizio intorno al 1870, vi è stato un forte flusso di
migrazioni verso gli Stati Uniti, sono aumentate le esportazioni e vi sono stati forti investimenti di capitale
estero
La seconda fase va dal 1914 agli anni ’80. Dopo il 1914, a causa delle Guerre Mondiali e dalla crisi
economica che ne deriva, gli scambi commerciali hanno subito un notevole rallentamento. È stata incentivata
la produzione nazionale e ogni individuo ha cercato di soddisfare le proprie esigenze tramite risorse interne.
Le importazioni sono state scoraggiate dall’imposizione di dazi per aumentare i prezzi dei prodotti esteri.
Nel 1944 furono stabilite a Bretton Woods un insieme di norme per favorire la ripresa economica e il
commercio internazionale e, in seguito a tali accordi vennero istituiti nuovi organismi destinati a favorire la
crescita economica internazionale (Banca mondiale...)
La terza fase ha avuto inizio dopi il 1980 perché gli scambi sono cresciuti molto e comprendevano anche i
paesi meno sviluppati

Che cos’è la nuova lex mercatoria


La nuova lex mercatoria è un insieme di regole riguardanti il commercio internazionale che si è formato al
di fuori degli ordinamenti giuridici nazionali.
È stata creata perché, con la crescita del commercio internazionale, si è sentita l’esigenza di creare norme
giuridiche e di individuare delle regole comuni da applicare tra le diverse Nazioni.
Al giorno d’oggi la lex mercatoria ha acquisito una notevole importanza dovuta alla:
o diffusione di usi e consuetudini
o adozione di regole comuni per gli imprenditori associati
o elaborazione di modelli contrattuali adottati dagli operatori
o imposizione alle società controllate di condizioni generali di contratto
o creazione di una giurisprudenza arbitrale internazionale, costituita dall’insieme delle sentenze
degli arbitri internazionali

PRO E CONTRO DELLA GLOBALIZZAZIONE


SI ALLA GLOBALIZZAZIONE NO ALLA GLOBALIZZAZIONE
Pro global: favorevoli a politiche che Il no global è un movimento che comprende una
incoraggiano la libertà delle comunicazioni e la vasta rete di associazioni che si oppongono alla
circolazione delle persone senza restrizioni, politica delle organizzazioni economiche
mentre si oppongono alle restrizioni tra i vari mondiali e delle imprese transazionali
Stati

Espansione dell’economia e del commercio Creazione di disoccupazione e sfruttamento della


internazionale (evoluzione dei trasporti, povertà (multinazionali che si spostano nei paesi
l’industrializzazione... sono tutti fattori che hanno più poveri dove la manodopera costa meno)
avuto un impatto positivo sull’economia e sul
commercio mondiale

Aumento della concorrenza e miglioramento della Degrado ambientale (deforestazione, inquinamento


tecnologia (imprese che cercano sempre di marittimo/ del suolo...)
migliorare per avere più profitti)

Incremento del flusso di informazioni (l’evoluzione Diffusione di malattie (più persone che viaggiano =
tecnologica ha favorito l’interconnessione tra le più possibilità di portare diversi virus in parti del
varie parti del mondo) mondo dove non esistevano)

Crescita del turismo internazionale Aumento delle attività criminali (aumento delle
attività commerciali illegali)

Espansione dei mercati finanziari (aumento Fuga di cervelli (opportunità lavorative più
dell’attività economica) favorevoli in determinati luoghi rispetto che ad
altri)
Nuove opportunità occupazionali Concentrazione della ricchezza e disuguaglianza
sociale (concentra la ricchezza nelle mani di un
ristretto gruppo di persone)

Partecipazione alla cultura del mondo Export culturale (i paesi più grandi possono
sovrastare sugli altri facendo svanire le culture
locali imponendone i modelli più “moderni”)

L’UNIONE EUROPEA
Il processo di integrazione europea è iniziato soltanto dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale
La prima forma di collaborazione organica tra gli Stati è avvenuta nel 1948 con la creazione
dell’Organizzazione europea per la cooperazione economica (Oece): fu istituita per gestire gli aiuti
finanziari stanziati dagli Stati Uniti = Piano Marshall: piano di aiuti economici che gli USA adottano a
favore dei paesi europei (a fondo perduto o con interessi bassi)
L’Oece non riuscì mai a creare una politica unitaria europea perché aveva poteri molto limitati per
coordinare gli stati membri. Si ebbe quindi la necessità di promuovere un processo di collaborazione tra i
paesi europei e nel 1951 sei paesi europei (Italia, Grancia, Repubblica Federale di Germania, Belgio, Paesi
Bassi e Lussemburgo) firmarono a Parigi il trattato della Comunità europea del carbone e dell’acciaio o
Ceca (carbone: fonte energetica – acciaio: materiale da costruzione)
La Ceca si proponeva l’obiettivo di garantire la fornitura di carbone e acciaio a tutti gli Stati membri per
realizzare un mercato unico, vennero applicate tre misure fondamentali:
o divieto di dazi doganali o altre misure protezionistiche e di sussidi o agevolazioni a favore dei
produttori nazionali
o fissazione di una tariffa doganale comune nei confronti dei Paesi terzi
o realizzazione della libera circolazione dei lavoratori
Nel 1957 gli Stati hanno firmato a Roma due nuovi trattati:
o Trattato istitutivo della Comunità europea per l’energia atomica “Euratom” (Ceea)
OBIETTIVO: creazione di un’industria nucleare europea per usi pacifici o produttivi (fonte
energetica)
Aveva il compito di promuovere la ricerca scientifica e gli investimenti, si stabilire norme per la
sicurezza e di effettuare controlli sull’utilizzo delle materie per usi nucleari e sugli impianti id
produzione
o Trattato istitutivo della Comunità economica europea (Cee)
OBIETTIVO: creazione di una unione doganale o di un mercato comune tra gli Stati membri
Era un’organizzazione generale diretta a promuovere politiche comuni in vari settori
Successivamente alcuni paesi hanno richiesto di entrare a far parte “dell’Europa dei sei”: Regno unito,
Danimarca, Grecia, Spagna, Portogallo, Austria, Finlandia e Svezia
- Nel 2004 l’Unione europea (nata a fine anni ’90) ha subito un ulteriore ampio allargamento con
l’ingresso di dieci nuovi Stati, tra cui Estonia, Lettonia, Lituania, Cipro, Polonia, Malta...
- Nel 2007 sono entrate la Bulgaria e la Romania
- Nel 2013 la Croazia
- ! Nel 2016 la Gran Bretagna tramite referendum popolare ha deciso di uscire dall’Ue (procedura
completata nel 2021)

Com’è avvenuta l’integrazione europea


Il processo di integrazione europea si può dividere in quattro fasi:
1. La prima fase (fine anni ’50 – inizio anni ’80)
Principali avvenimenti economici e politici:
Atto di fusione: Trattato di Bruxelles organizzazione comune unica commissione europea e
unico Consiglio dei ministri
Realizzazione dell’unione doganale tra i Paesi membri (abolizione dei dazi)
Creazione del sistema monetario europeo (sistema di cambi flessibili diretto a ridurre le
oscillazioni delle valute nazionali)
Elezioni a suffragio universale e diretto del Parlamento europeo
2. Seconda fase (metà anni 80’ – fine anni ’90)
Nel 1986 è stato firmato in Lussemburgo l’Atto unico europeo contenente l’impegno di realizzare
entro il 31 dicembre 1992 un mercato unico europeo
L’Atto unico ha previsto:
Armonizzazione fiscale con il riavvicinamento delle disposizioni nazionali sul
funzionamento del mercato unico e le cooperazioni in materi di politica economica,
monetaria e sociale
Riconoscimento di nuove competenze comunitarie
Introduzione di nuove regole per le decisioni degli organi comunitari e l’ampliamento dei
poteri del parlamento europeo
Cooperazione in materia di politica estera e di sicurezza
Nel 1990 la Convenzione di Schengen ha creato uno spazio comune tra gli stati membri della
comunità europea e ha sviluppato la cooperazione degli organi giudiziari e di polizia. All’interno
della zona di Schengen vi è un’abolizione dei controlli alle frontiere (per girare tra i vari stati non c’è
la necessità di disporre di un visto)
Nel 1992 è stato sottoscritto il trattato di Maastricht o Trattato sull’unione europea che ha
ufficializzato la creazione dell’Unione europea
Il trattato ha previsto la creazione di un’unione economica e monetaria mediante l’introduzione
dell’euro come moneta unica
L’UE è un’organizzazione:
- sovranazionale: gli atti sono efficaci immediatamente all’interno dei singoli Stati
- aperta: sono previste le possibilità di adesione di un altro Paese
L’Unione si basa suoi principi della democrazia, dello Stato di diritto, assicura libertà e giustizia,
rispetta le culture e le tradizioni
Le competenze dell’UE riguardano tre pilastri:
- politiche comuni (agricoltura, trasporti, tutela dei consumatori...)
- politica estera e di sicurezza comune
- cooperazione in materia di giustizia e di affari interni
Nel 1997 è stato firmato il trattato di Amsterdam con gli obiettivi di:
- rispettare i diritti dei cittadini
- garantire una libera circolazione delle persone e aumentare la sicurezza dei cittadini
- rafforzare l’influenza internazionale = maggiore efficienza delle istituzioni comunitarie
Nel 2000 durante il vertice europeo di Nizza è stata redatta la Carta dei diritti fondamentali
dell’Unione europea: documento che afferma il riconoscimento e la protezione dei diritti civili,
politici, economici e sociali dei cittadini europei
Nel 2001 è stato approvato il Trattato di Nizza che ha modificato alcuni aspetti degli organismi
comunitari e ha semplificato il processo decisionale
Nel 2002 sono stati messe in circolazione le monete e le banconote dell’euro – eurozona formata da
19 stati
3. Terza fase (fine anni ‘90 – 2009)
Caratterizzata dal fallimento di approvare un Trattato Costituzionale
Il progetto costituzionale prevedeva l’abrogazione dei trattati precedenti e la sostituzione con la
Costituzione
Nel 2009 il Trattato di Lisbona ha affermato che:
- i trattai comunitari riformati non hanno carattere costituzionale
- l’UE è dotata di personalità giudica e sostituisce la Comunità europea
- la carta dei diritti fondamentali di Nizza ha un valore giuridicamente vincolante
4. Quarta fase (2009 – giorni nostri)
Caratterizzata dalla grave crisi economica

Quali sono i principali organismi comunitari


IL PARLAMENTO EUROPEO
Il parlamento svolge funzioni legislative e di bilancio e ha funzioni di controllo politico e di indirizzo
Si riunisce a Strasburgo dove si svolgono le “tornate mensili” – le eventuali sessioni straordinarie e le
riunioni delle commissioni parlamentari si tengono a Bruxelles
Il parlamento è assistito da un segretario generale ed è composto dal 705 parlamentari, suddivisi tra i paesi in
base alla popolazione, sono eletti dai cittadini europei e hanno una carica di 5 anni
L’elettorato attivo e quello passivo è di 18 anni. In Italia possono votare ed essere eletti solo se sono iscritti
in un’apposita lista elettorale
La carica di europarlamentare è incompatibile con quella di parlamentare e membro del governo italiano
Le elezioni europee si svolgono in un giorno tra il giovedì e la domenica e in base a un sistema elettorale
scelto da ogni Stato membro
In Italia le elezioni europee avvengono con un sistema proporzionale corretto (partecipano soltanto i partiti
che superano la soglia di sbarramento del 4% dei voti)
Il parlamento europeo ha un proprio regolamento e un Presidente (eletto tra i membri del parlamento con
carica di 2 anni e mezzo)
I gruppi politici sono formati da deputati di diverse nazionalità, appartenenti allo stesso partito o con idee
politiche simili
Le commissioni sono costituite da un numero ridotto di parlamentari e sono formate in proporzione ai
diversi gruppi:
- Commissioni permanenti per materia (affari esteri, sicurezza e difesa...)
- Commissioni speciali con incarichi specifici
- Commissioni di inchiesta che esaminano le eventuali violazioni del diritto comunitario

Le deliberazioni del parlamento europeo:


- Si svolgono per alzata di mano o per appello nominale e in alcuni casi a scrutinio segreto
- Richiedono la presenza di almeno 1/3 dei parlamentari
- Sono approvate a maggioranza dei voti espressi ma in certi casi è richiesta una maggioranza più
elevata
Le funzioni del Parlamento europeo comprendono:
o Partecipazione all’attività legislativa: avviene insieme alla Commissione e la Consiglio dei
ministri
o Approvazione e controllo del bilancio: il bilancio (documento contabile dove si vedono le entrate e
le uscite: preventivo) è approvato dal Parlamento insieme al Consiglio dei ministri
Le spese comunitarie sono quelle sostenute dall’UE per il funzionamento degli organi e per la
realizzazione delle politiche comuni
Le entrate comunitarie comprendono i dazi doganali, l’Iva e i contributi diretti versati dagli Stati
membri
Controlla l’utilizzo dei soldi pubblici – la Corte dei conti controlla che i soggetti a cui sono arrivati i
soldi dell’UE abbiano specificato quanti e come li hanno spesi
o Attività di indirizzo e di controllo politico: sull’attività degli organi comunitari e riguarda alcune
materie (protezione ambientale, diritti dell’uomo) ed è svolta con la presentazione di interrogazioni,
l’esame di relazioni, la richiesta di chiarimento e l’approvazione di risoluzioni
La Commissione europea è responsabile dal punto di vista politico nei confronti del Parlamento
europeo in quanto:
la designazione del Presidente e dei membri della Commissione è effettuata dal Consiglio
europeo ma deve ottenere l’approvazione del parlamento
Il parlamento può votare una mozione di censura motivata sull’operato della Commissione
Ciascun cittadino comunitario ha diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo. La presentazione
deve avvenire in forma scritta o elettronica e la materia deve rientrare nel campo dell’attività dell’UE

Il consiglio europeo
Il consiglio è l’organo d’impulso e di indirizzo polito dell’Unione
È formato dal suo Presidente, dai Capi di Stato di Governo degli stati membri e dal Presidente della
commissione - alle sue riunioni partecipano anche l’Alto rappresentante della UE per gli affari esteri e la
politica di sicurezza
Il consiglio europeo deve riunirsi almeno due volte ogni semestre e adotta conclusioni all’unanimità
Il Presidente del Consiglio europeo è eletto a maggioranza qualificata dal consiglio, l’incarico è di 2 anni e
mezzo ed è incompatibile con qualsiasi altro mandato nazionale
Il presidente svolge le seguenti funzioni:
o Prepara e dirige le riunioni del consiglio
o Ha la rappresentanza esterna dell’UE
o Deve inviare al parlamento una relazione sui risultati delle singole riunioni e una relazione annuale
sui progressi

Il Consiglio dei ministri dell’Unione europea


È un organo con funzioni legislative e deliberative, approva i regolamenti, le decisioni e il bilancio
dell’UE con il parlamento. A seconda della materia oggetto di discussione ci sarà il ministro che la
rappresenta
Si riunisce a Bruxelles ed è formato da un ministro per ogni stato membro o da un rappresentante
ministeriale
È un organo non permanente perché si riunisce soltanto quando deve deliberare su una questione e a
composizione variabile
Non rappresenta i cittadini europei ma gli Stati membri
Il Presidente del Consiglio dei ministri ha il compito di organizzare e dirigere l’attività di consiglio, è il
ministro dello Stato a cui viene attribuita la presidenza della UE, a rotazione per sei mesi
Funzioni:
o Legislativa e di bilancio insieme al parlamento europeo
o Definizione delle politiche comuni e il coordinamento delle politiche economiche
o Conclusione di accordi o trattati internazionali
Solo alcune decisioni devono essere prese all’unanimità dal Consiglio mentre tutte le altre decisioni devono
essere deliberate a maggioranza qualificata (con sistema di ponderazione dei voti – voti in proporzione alla
popolazione)
Le decisioni del consiglio per cui è richiesta una maggioranza qualificata devono essere approvate a doppia
maggioranza (almeno dal 55% degli Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione
dell’Unione
Per il diritto di veto occorrono almeno 4 stati membri che rappresentino almeno il 35% della popolazione
dell’UE

La Commissione europea
La commissione europea è un organo comunitario che svolge prevalentemente funzioni esecutive e di
iniziativa legislativa
È formata da un commissario per ciascuno Stato membro nominato per un periodo di 5 anni
Ha sede a Bruxelles ed è diretta da un Presidente che:
o Nomina i vicepresidenti della commissione (uno è l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la
politica di sicurezza)
o Assegna le competenze ai singoli commissari
È un organo permanente e a composizione stabile perché si deve riunire periodicamente
Il presidente è eletto dal parlamento e la candidatura è proposta dal consiglio europeo
I commissari sono indicati dal Consiglio europeo e approvati dal Parlamento
La commissione è nominata dal consiglio
Ogni commissario ha una competenza specifica relativa a un determinato settore (ambiente, energia,
commercio...) e opera in piena indipendenza e autonomia rispetto ai governi nazionali
Le principali funzioni della commissione sono:
o Iniziativa legislativa (preparazione di proposte di atti normativi)
o Esecuzione del bilancio e la gestione dei programmi comunitari
o Il coordinamento e l’attuazione delle politiche comunitarie
o La vigilanza sull’applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri e il controllo
sull’osservanza degli obblighi e degli adempimenti comunitari
o Direzione degli uffici amministrativi dell’Unione e la rappresentanza esterna, la negoziazione
degli accordi

La Corte di Giustizia
È un organo giuridico incaricato di garantire il rispetto del diritto comunitario
Fa rispettare la normativa europea (regolamenti, direttive e trattati)
Se uno Stato è in ritardo per attuare una direttiva, l’UE può prendere delle decisioni (obbligatorie per gli Stati
a cui è diretta)
La corte dell’Unione ha sede a Lussemburgo e comprende:
o Corte di giustizia
o Tribunale di primo grado
o Tribunali specializzati
È formata da un giudice per ogni Stato membro, sono nominati di comune accordo dai Governi degli Stati
membri per sei anni e il loro incarico è rinnovabile alla scadenza
Ai giudici della corte sono riconosciute alcune garanzie per assicurare l’imparzialità e l’indipendenza
La Corte di Giustizia è competente per i ricorsi per inadempimento degli obblighi comunitari e la procedura
di infrazione si svolge nel seguente modo:
o La commissione di sua iniziativa o su denuncia di un altro Stato, invita lo Stato interessato a
presentare osservazioni ricevute per giustificare il suo comportamento
o La commissione pronuncia un parere motivato
o Se lo Stato non osserva l’invito e continua la violazione, la Commissione propone un ricorso alla
Corte di giustizia, chiedendo la condanna dello Stato inadempiente e l’applicazione di sanzioni
previste
Se accerta l’inadempimento degli obblighi comunitari, la Corte ordina allo Stato di cessare il comportamento
illegittimo e di rimuoverne gli effetti. Se non osserva la sentenza lo Stato è ancora denunciabile davanti alla
Corte che può applicare una sanzione pecuniaria
La corte garantisce l’uniformità dell’interpretazione del diritto comunitario pronunciandosi su
questioni pregiudiziali
La giurisprudenza della Corte di giustizia è considerata una fonte di produzione del diritto comunitario

Il tribunale dell’UE è un organo giudiziario competente a giudicare, in primo grado, i i ricorsi


comunitari che non sono attribuiti alla Corte di giustizia
È formato da almeno un giudice per ogni Stato membro, nominato di comune accordo dai governi nazionali
con un mandato rinnovabile di sei anni ed è competente a giudicare:
o Ricorsi contro gli atti comunitari
o Ricorsi degli Stati membri contro la Commissione
Contro le sentenze in primo grado è ammesso l’appello in secondo grado, ma soltanto per motivi di
legittimità davanti alla Corte di Giustizia

Quali sono le fonti del diritto dell’Unione europea


Il diritto comunitario è costituito da un insieme di norme giuridiche che derivano da alcune fonti particolari
Le principali fonti comunitarie sono:
o I trattati che sono la fonte originaria o primaria
o I principi generali del diritto
o I regolamenti e le direttive, che sono fonti derivate o secondarie
Le fonti più importanti sono i regolamenti, ovvero delle fonti generali in quanto si rivolgono a tutti
gli Stati membri dell’UE e contengono norme giuridiche immediatamente vincolanti
Le direttive comunitarie sono fonti speciali perché possono rivolgersi anche verso singoli Stati e
contengono norme vincolanti soltanto per gli Stati membri e non per le persone fisiche

IL CONTESTO INTERNAZIONALE E LA GLOBALIZZAZIONE


LE RELAZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI
IL COMMERCIO INTERNAZIONALE = Nessun Paese è in grado di provvedere interamente a se stesso,
producendo tutto ciò di cui ha bisogno e consumando tutto quel che produce. I sistemi economici, per questa
loro caratteristica, sono detti di tipo "aperto".
Il commercio internazionale può essere definito come l'insieme degli scambi di beni, servizi e capitali tra
gli operatori economici di un dato Paese e gli operatori stranieri (resto del mondo).
Importazioni = sono l'insieme dei beni e dei servizi che un Paese acquista da Paesi stranieri
Esposizioni = sono i beni e i servizi prodotti da un Paese e venduti ai Paesi stranieri.

Per comprendere le cause del commercio internazionale bisogna distinguere le caratteristiche di questo
genere di scambi da quelli che si verificano all'interno di ciascun Paese. La principale differenza sta forse
nella diversa mobilità dei fattori produttivi.
La mobilità dei fattori = esprime la possibilità che i fattori produttivi, in particolare il lavoro e i capitali, si
trasferiscano liberamente verso i settori economici più redditizi (esempio, l'industria del settore calzaturiero
offre salari più elevati di quelli pagati ai lavoratori agricoli, questi progressivamente lasceranno il lavoro dei
campi per dedicarsi all'attività meglio retribuita). La mobilità dei fattori produttivi nel commercio
internazionale è più bassa che in quello interno, perché ostacoli di vario genere la contrastano. Di
conseguenza, nei settori produttivi di Stati diversi non si verifica quel livellamento del saggio di profitto che
invece tendenzialmente si realizza nel commercio interno.
La scarsa mobilità dei fattori produttivi spinge ogni paese alla specializzazione produttiva = ogni paese si
specializza nel settore in cui produce a costi più bassi ed esporta i prodotti negli altri paesi.
I minori costi di produzione e l'inevitabile specializzazione produttiva dipendono dalle caratteristiche
specifiche di ciascuno Stato, dovute principalmente alle condizioni necessarie per la produzione, come la
dotazione di materie prime, i fattori climatici, la disponibilità di acqua, la situazione demografica, particolari
abilità della popolazione, tradizioni ecc. In taluni casi, in mancanza di tali condizioni, uno Stato potrebbe non
essere in grado di soddisfare la domanda interna di determinati beni e servizi.
La specializzazione produttiva dei sistemi economici è dettata anche da una ragione tecnica, e cioè
dall'esigenza di realizzare le cosiddette economie di scala.
Il commercio internazionale nasce dunque dal fatto che la domanda interna di un Paese richiede anche beni e
servizi che non possono essere prodotti internamente o che, se prodotti, risulterebbero più costosi rispetto a
quelli importati da altri Stati.

Pro del commercio internazionale


o La specializzazione produttiva fa crescere la competitività della produzione nazionale e consente la
diminuzione dei costi dei beni prodotti
o è possibile procurarsi beni non disponibili all'interno ma fondamentali per l'attività economica dei
sistemi nazionali o per soddisfare i gusti e il benessere delle loro popolazioni
o il commercio internazionale rappresenta una necessità per la sopravvivenza dei sistemi economici e
per il miglioramento del benessere della popolazione.

Contro del commercio internazionale


o L 'interdipendenza fra gli Stati suscita seri problemi quando uno Stato dipende completamente da un
altro per la sua sopravvivenza.

L’equilibrio export – import


Import: valore merci importate
Export: valore merci esportate
Quando le importazioni superano le esportazioni, il Paese si impoverisce; viceversa, quando prevalgono le
esportazioni, il Paese si arricchisce.
Le attività di scambio di beni sono accompagnate da scambi di valute di Stati diversi. Le importazioni
comportano, infatti, uscite di valuta straniera mentre dalle esportazioni derivano entrate di valuta di altri
Paesi. Ogni Stato dovrebbe procurarsi con le esportazioni almeno la valuta necessaria per il pagamento
delle merci importate. Se ciò non accade, lo Stato realizza una perdita, o disavanzo.
Se uno Stato importa ci sarà un flusso in entrata di merci ma in uscita di denaro (pagamenti)
Le merci esportate ne derivano un flusso in entrata di pagamenti

LA POLITICA COMMERCIALE
è L'insieme dei provvedimenti attraverso i quali le autorità pubbliche regolano i rapporti commerciali
con i Paesi esteri.
Scelte/provvedimenti che il Governo assume per indirizzare le importazioni e le esportazioni
È un importante strumento a disposizione della politica economica.
La politica commerciale adottata potrà ispirarsi ai principi del protezionismo, se lo Stato adotta misure
volte a ostacolare le importazioni, proteggendo così i propri prodotti, mentre non pone impedimenti alle
esportazioni, o del liberismo (o libero scambio) se invece lo Stato si astiene dall'interferire, lasciando gli
operatori economici liberi di effettuare gli scambi. C’ una terza politica economiche che è l'autarchia
comporta la chiusura completa di ogni tipo di relazione internazionale, nella presunzione che lo Stato sia in
grado di provvedere a sé stesso (autosufficienza economica).
L'embargo è una vera e propria sanzione utilizzata da gruppi di Stati o da organizzazioni internazionali che
consiste nel vietare agli Stati di intrattenere relazioni commerciali con un altro Stato, colpevole di aver
violato il diritto internazionale.

LA BILANCIA DEI PAGAMENTI


è il documento contabile in cui sono registrate tutte le transazioni economiche effettuate dai residenti
di un Paese con i residenti degli altri Paesi del mondo in un determinato periodo di tempo (di solito
corrispondente a un anno)
Documento che riporta i pagamenti relativi alle importazioni e alle esportazioni
Il documento riporta quindi i flussi monetari in entrata e in uscita dal Paese per effetto degli scambi
commerciali con gli altri Paesi. La bilancia dei pagamenti è un documento contabile (è tenuto secondo il
criterio della partita doppia), di rendiconto (poiché si riferisce a scambi già avvenuti) e sintetico (poiché
contiene dati raccolti in forma aggregata).
La bilancia dei pagamenti si suddivide in quattro sezioni:
o Conto corrente = registra tutte le transazioni con l'estero in merci, servizi, redditi e trasferimenti
unilaterali correnti, di natura non finanziaria, che creano o assorbono reddito nazionale corrente. In
base all’oggetto della transazione si divide in:
1) conto merci = registra in entrata le esportazioni di merci e in uscita le importazioni di merci.
2) conto servizi = registra le esportazioni e le importazioni di servizi.
3) conto redditi primari = comprende tutti i redditi da capitale e da lavoro che sono percepiti da
residenti italiani ovvero sono pagati da questi a soggetti non residenti.
4) conto redditi secondari = tutti quei trasferimenti che avvengono senza una controprestazione, per
lo più contributi versati alle organizzazioni internazionali e da queste ricevuti e delle rimesse degli
emigrati.
o Conto capitale = registra i trasferimenti unilaterali in conto capitale (in denaro) e le acquisizioni e
cessioni di attività non prodotte (come risorse del sottosuolo) e non finanziarie (come le acquisizioni
e cessioni di licenze e brevetti ecc.).
o Conto finanziario = registrata tutti gli investimenti effettuati all'estero da residenti italiani (uscite) e
in Italia da soggetti stranieri (entrate).
o Errori o omissioni = serve a rettificare i dati contabili per consentire il saldo della bilancia dei
pagamenti, ottenendo l'esatta corrispondenza tra gli importi in entrata e quelli in uscita richiesti dal
sistema di registrazione in partita doppia.
Quando le uscite di valuta dal Paese sono superiori alle entrate di valuta nel Paese si parla di disavanzo.
La situazione opposta è definita avanzo. Il saldo negativo della bilancia dei pagamenti può essere coperto
attingendo alle riserve valutarie ufficiali (l'insieme dei mezzi di pagamento accettati comunemente da tutti i
Paesi negli scambi internazionali, dall'oro alle valute più forti) la cui gestione è affidata alla Banca centrale. I
Paesi con entrate costantemente superiori alle uscite, infatti, importano meno di quello che potrebbero,
creando delle difficoltà ai Paesi che devono esportare di più e, quindi, generando squilibri nel sistema
economico internazionale. Lo squilibrio nella bilancia dei pagamenti può essere corretto attraverso
meccanismi di aggiustamento, che si innescano automaticamente in conseguenza dello squilibrio stesso
(libera variazione dei cambi, dei prezzi di beni e servizi o del reddito nazionale) oppure attraverso politiche
di aggiustamento, vale a dire per mezzo di specifici interventi di politica economica operati dalle autorità
competenti.

Gli strumenti del protezionismo


PROTEZIONISMO: politica commerciale che, per sostenere i produttori nazionali, attua provvedimenti
che ostacolano l’importazione di prodotti stranieri. In tal modo si vuole principalmente proteggere
l’economia interna dalla concorrenza dei Paesi stranieri
Le barriere commerciali mirano a rendere difficile o particolarmente costoso l'ingresso di beni stranieri sul
mercato nazionale, rendendo l'esportazione poco conveniente per l'imprenditore estero.
2 grandi gruppi di barriere commerciali
o LE BARRIERE COMMERCIALI TARIFFARIE = i dazi doganali sono delle barriere tariffarie.
Sono somme di denaro prelevate obbligatoriamente quando la merce passa la frontiera. È un costo
aggiuntivo per l’impresa estera che esporta ed è un aumento del prezzo di vendita.
o LE BARRIERE COMMERCIALI NON TARIFFARIE = contrastano le importazioni
utilizzando:
1. Le quote sulle importazioni: Lo Stato concede alcune licenze di importazione agli
operatori economici con l'indicazione del limite massimo di bene che è possibile importare.
2. Le limitazioni volontarie alle esportazioni: lo Stato induce un altro Stato a ridurre
volontariamente le quote di esportazione, minacciandolo di ritorsioni commerciali di vario
genere.
3. I sussidi statali per le imprese nazionali: lo Stato può concedere aiuti finanziari alle
imprese nazionali con l'intento di ridurre i loro costi di produzione e di conseguenza il
prezzo dei beni all'esportazione. I sussidi alle esportazioni possono essere considerati come
una forma di dumping.
4. Le regolamentazioni di vario genere: dall'imposizione all'importatore di misure di vario
tipo: 1) normativo = necessità di procurarsi certificati, licenze, autorizzazioni che si
traducono in lunghi e complessi iter burocratici. 2) sanitario = richiesta di analisi mediche,
certificati sanitari, magari anche molto costosi. 3) tecnico = imposizione di specifiche
tecniche dei prodotti particolarmente rigorose.

Vantaggi e svantaggi del protezionismo


VANTAGGI:
o Favorisce la nascita e la crescita di nuove industrie, specialmente nei paesi meno sviluppati
o Evita eccessive dipendenze economiche o esagerati indebitamenti con certi paesi
o Contribuisce a difendere particolari settori produttivi in crisi dalla concorrenza estera
o Impedisce il fenomeno del dumping (un’impresa vende un certo prodotto a prezzi inferiori
all’estero rispetto al prezzo del mercato interno – il prezzo interno consente di coprire quella parte
che manca nel mercato estero – conquistare il mercato estero)
SVANTAGGI
o Induce gli altri paesi a adottare misure protezionistiche
o Impedisce lo sfruttamento delle risorse naturali e umane dislocate diversamente nei Paesi
o Costringe i consumatori a pagare prodotti di qualità scadente con un prezzo più alto di quello
che pagherebbero all’estero
o Indebolisce le imprese e il sistema produttivo del Paese

Dumping: operazione commerciale illegale che consiste nel vendere un prodotto sul mercato estero a prezzi
inferiori rispetto a quelli del mercato interno
Ha come scopo la minaccia della concorrenza entrando a far parte del mercato del Paese interno aggredito,
una volta imposti i propri prodotti aumenterà i prezzi interni a proprio piacimento

Politica liberista
LIBERISMO: modello economico teorizzato dagli economisti della scuola classica (Smith, Say, Riccardo)
adottata da molti paesi dopo la IGM
Consiste nella libertà d’iniziativa economica (laissez faire), secondo la quale gli operatori economici
agiscono senza interferenze da parte dello Stato, deve accompagnarsi alla libertà di circolazione (laissez
passer), cioè l’assenza di barriere o impedimenti negli scambi tra operatori diversi
Secondo i liberisti in questo modo si otterrà un ottimale sfruttamento delle risorse, che vengono impiegate
nei settori davvero più produttivi e non in quelli protetti, e si evitano le ritorsioni protezionistiche degli altri
paesi
Si gode quindi di benefici della concorrenza a livello mondiale ma la concorrenza stranierà può ostacolare la
nascita di nuove imprese

Rapporto tra commercio internazionale e globalizzazione


GLOBALIZZAZIONE: Accentuato grado di dipendenza tra le economie nazionali, in virtù del quale si
viene a creare un unico mercato mondiale di beni, servizi e capitali
Il fenomeno si è diffuso grazie ai moderni sistemi di comunicazione e da internet
La globalizzazione riguarda anche i processi produttivi, laddove spesso il risultato produttivo si avvale di
semilavorati, lavorati e imprese di distribuzione appartenenti a Paesi diversi
NO GLOBAL: Movimento che indica organizzazioni non governative, associazioni e singoli individui
relativamente eterogenei dal punto di vista politico e accomunati dalla critica alla globalizzazione,
soprattutto in ambito economico. Globalizzazione considerata fonte di inaccettabili disuguaglianze tra Nord e
Sud del mondo e all’interno delle società nazionali
L’obiettivo che il movimento si propone è quello di realizzare un commercio sostenibile che tiene conto
della tutela dei lavoratori, della salute dei consumatori, delle condizioni di debolezza dei Paesi più poveri,
oltre che degli aspetti puramente economici, e che sia disciplinato da principi della solidarietà tra i popoli e
del rispetto ambientale e umano
I sostenitori propongono un modello di mercato etico, nel quale diventa di fondamentale importanza
conoscere le modalità di produzione di un bene
Commercio equo e solidale: pratica che si impegna a mantenere comportamenti commerciali diretti a
promuovere giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l’ambiente

GLI EFFETTI DELLA GLOBALIZZAZIONE


Sui processi produttivi
La globalizzazione ha fortemente influenzato i processi produttivi e aziendali, le scelte organizzative e
strategiche delle imprese
Le imprese nazionali si sono approvvigionate da fornitori stranieri di beni e servizi intermedi. Questo
comportamento, detto offshoring
La globalizzazione ha comportato una vera e propria delocalizzazione produttiva: le imprese hanno cioè
trasferito, interamente o parzialmente, le attività produttive in quegli Stati che offrivano le migliori
opportunità di profitto, spesso come conseguenza del minor costo della manodopera o per approfittare delle
agevolazioni di vario genere predisposte dagli Stati per attrarre gli imprenditori stranieri

Su occupazione e rapporti di lavoro


L’occupazione si è ridotta a causa dell’abbandono di interi settori produttivi da parte delle imprese che hanno
delocalizzato nei Paesi stranieri
Negli ultimi anni per effetto congiunto della crisi economica e del progressivo aumento dei costi produttivi
anche nei Paesi in via di sviluppo, si assiste al fenomeno del reshoring, cioè il ritorno di attività produttive
delocalizzate nei Paesi di origine delle aziende

L’affermazione di nuove potenze economiche


Un altro effetto del progressivo spostamento delle produzioni dei Paesi sviluppati verso Paesi emergenti è
stato il rafforzamento sullo scenario mondiale di nuove potenze economiche, quali per esempio la Cina e
l'India, protagoniste di una crescita vertiginosa, a fronte del ridimensionamento della crescita dei Paesi
industrializzati tradizionali, quali gli Stati europei occidentali, l'America settentrionale e il Giappone.
La crescita dei Paesi emergenti è stata alimentata in primo luogo dall'afflusso dei capitali stranieri e, in un
secondo momento, dai capitali provenienti dalle imprese locali, sviluppatesi sull'impulso dato dalla presenza
straniera

LE ORGANIZZAZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI


IN CHE COSA CONSISTE LA COOPERAZIONE ECONOMICA INTERNAZIONALE
L’affermazione del liberismo economico
I maggiori paesi industrializzati si sono sempre più orientati verso politiche di libero scambio, favorendo
lo sviluppo del commercio e della cooperazione economica internazionale
Per favorire la liberalizzazione degli scambi internazionali e disciplinare lo svolgimento, gli Stati hanno
cercato di collaborare in vario modo, dando vita a organizzazioni internazionali, siglando accordi
commerciali, istituendo aree di integrazione economica
La cooperazione internazionale trova infatti un ostacolo nella sovranità territoriale degli Stati, che implica il
potere esclusivo e autonomo di decidere la propria organizzazione politica, sociale ed economica

L’Organizzazione delle Nazioni Unite


L’Onu è stata istituita con il Trattato di San Francisco il 26 giugno 1945, oggi conta 194 membri
È composta da 7 organi principali:
1) Assemblea generale
2) Consiglio di sicurezza
3) Consiglio economico
4) Consiglio sociale
5) Consiglio di amministrazione fiduciaria
6) Corte internazionale di giustizia
7) Segretario generale
Il principale obiettivo è quello di realizzare la cooperazione internazionale per affrontare problemi
comuni di carattere economico, sociale, culturale e umanitario
Accordi principali in cui vengono affrontati:
o Diritto al lavoro
o Equa retribuzione
o Assicurazioni e altre forme di assistenza sociale
o Libertà sindacale

PRINCIPALI ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI


World trade organization (Wto) 1995
L’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) è nata dalla volontà di costituire un organismo
internazionale in grado di intervenire con norme vincolanti a tutela del libero scambio e costituisce il primo
tentativo di regolamentazione del commercio internazionale mondiale.
L’obiettivo era quello di contenere le misure protezionistiche, armonizzare le politiche tariffarie e rimuovere
i principali ostacoli agli scambi internazionali.
Gli obiettivi dell’organizzazione ora sono il miglioramento dello sviluppo del commercio internazionale, la
lotta contro il protezionismo, l’introduzione di regole certe per il commercio e la predisposizione di sistemi
volti a risolvere le controversie legate agli scambi commerciali
Principi fondamentali:
o Nessuna discriminazione commerciale tra gli Stati membri
o Commercio libero e concorrenziale
o Stimolazione della competizione
o Aiuti ai Paesi in via di sviluppo
Principale compito = soluzione delle controversie commerciali
L’organizzazione è infatti dotata del potere si sanzionare i Paesi inadempienti e a tale scopo sono stati
istituiti un tribunale di primo grado e uno di appello, cui ciascuno Stato membro può rivolgersi per
denunciare le violazioni dei trattati. Pur non essendo dei veri e propri organi giudiziari, poiché non possono
violare la sovranità degli Stati, lo Stato condannato deve sottostare alle decisioni contenute nelle sentenze. Se
non lo fa, possono essere applicate nei suoi confronti sanzioni commerciali di differente gravità.

L’Ocse
Raccoglie ed elabora dati per la cooperazione e lo sviluppo economico
è nata con il Trattato di Parigi del 1960. L'organizzazione ha sostituito L’Oece (Organizzazione europea di
cooperazione economica) a cui avevano aderito i Paesi europei non comunisti per coordinare gli sforzi della
ricostruzione postbellica nell'ambito del cosiddetto Piano Marshall, il grande programma di aiuti economici
concessi dagli Stati ai Paesi impegnati nella ricostruzione dopo la Seconda guerra mondiale.
La sua attività è principalmente diretta a realizzare la crescita economica nel rispetto dei valori democratici
dei sistemi capitalistici occidentali

Il mercato comune e l’Unione economica e monetaria


Mec è basato sulle quattro libertà fondamentali (libera circolazione delle persone, dei servizi, delle merci e
dei capitali)
Il trattato di Maastricht del 1992 ha trasformato la Comunità economica europea in Comunità europea
Unione economica monetaria = euro

CARATTERISTICHE DELL’UNIONE EUROPEA


L’UE è dotata di poteri propri di una sovranità, che le deriva dalla rinuncia dei singoli membri alla propria
sovranità nazionale in determinate materie – organizzazione sovranazionale

Le competenze dell’UE
Il trattato di Lisbona distingue i settori di competenza esclusiva dell’UE, in cui solo l’Unione può legiferare e
adottare atti giuridicamente vincolanti, dai settori di competenza concorrente, nei quali gli stati membri
possono esercitare la loro competenza soltanto a condizione che l’Unione non abbia esercitato la propria
In virtù del principio delle competenze di attribuzione, l’Unione, a differenza dei singoli Stati membri, può
operare solo in quei settori e per quelle finalità esplicitamente previsti dai Trattati stessi
Secondo il principio di sussistenza, l’Unione interviene in quei settori che non sono di sua esclusiva
competenza solo quando la sua azione è considerata più efficace di quella intrapresa a livello nazionale
Principio di proporzionalità per il quale l’intervento della UE deve essere graduato in base all’obiettivo da
raggiungere e non deve andare oltre quanto strettamente necessario

La potestà legislativa europea


Gli organi comunitari sono dotati di potestà legislativa nelle materie di propria competenza (possono
emanare regolamenti)
Un altro atto normativo molto utilizzato dagli organi comunitari sono le direttive e sono vincolanti solo per
gli Stati membri
La procedura legislativa ordinaria stabilita dal Trattato di Lisbona prevede vari passaggi e l’intervento di
alcuni organi dell’UE

L’unione economica e monetaria europea


IL MERCATO VALUTARIO: è il luogo d’incontro dell’offerta e della domanda di valuta estera. Lo
scambio tra le valute dei Paesi diversi è effettuato attraverso il cambio, cioè il prezzo di una moneta espresso
in un’unità dell’altra
Il cambio è il prezzo che un operatore nazionale deve pagare per acquistare una moneta di un altro Paese
¯ regime a cambi fissi: in cui le autorità monetarie stabiliscono il rapporto di cambio della moneta
nazionale con le altre valute
Il rapporto di cambio in questo sistema prende il nome di parità
¯ regime a cambi flessibili: il tasso di cambio è libero di oscillare in base alle variazioni della
domanda e dell’offerta sul mercato
Anche nel regime a cambi flessibili sono comunque possibili interventi correttivi delle autorità
monetarie volti a evitare eccessive oscillazioni di cambi = flessibilità amministrativa
I criteri di convergenza stabiliti dal Trattato di Maastricht prevedevano:
o stabilità dei prezzi
o debito pubblico non elevato
o deficit statale contenuto
o variazioni limitate dei tassi di interesse
o stabilità dei cambi

I vantaggi per i consumatori e le imprese europei


L’accresciuta concorrenza dovrebbe portare a un miglioramento della qualità e della varietà dei prodotti e a
una diminuzione dei prezzi, a tutto vantaggio dei consumatori
Le imprese, a ogni modo, hanno tratto vari benefici dall’introduzione dell’euro (maggiore sicurezza negli
scambi)

LA DIFFERENZA TRA CRESCITA E SVILUPPO


SVILUPPO: miglioramento complessivo della qualità di vita, oltre che della quantità delle grandezze
economiche
Il concetto di sviluppo comprende sia aspetti quantitativi (crescita di fattori economici – produzione
nazionale, reddito) che qualitativi (crescita di fattori anche extraeconomici – culturali come il tasso di
alfabetizzazione, sanitari, ambientali, assistenziali...)
CRESCITA: aumento quantitativo riferito esclusivamente alle grandezze economiche
CRESCITA ECONOMICA: espansione del PIL, vale a dire della ricchezza che il sistema ha prodotto.
Nell’ottica del lungo periodo la crescita si verifica quando la potenzialità produttiva del sistema risulta
accresciuta

La misurazione della crescita


In passato si teneva conto solamente del Prodotto interno lordo (pil) per misurare lo sviluppo di un Paese
Il Pil complessivo è il valore della produzione di beni e servizi finali prodotti in un Paese in un anno
Il pil pro-capite è pari al rapporto tra Pil e popolazione
Considerando il pil pro-capite, lo sviluppo si registrerà solo in presenza di un aumento della produzione
superiore all’incremento della popolazione
- il pil pro-capite diminuisce quando il prodotto cresce meno rapidamente della popolazione
- il pil pro-capite aumenta quando il prodotto cresce più rapidamente della popolazione

La misurazione dello sviluppo


Isu (indice di sviluppo umano) tiene conto, oltre che al reddito pro capite, anche di numerosi altri elementi
che concorrono a determinare le condizioni di vita, tra i quali ricordiamo la speranza di vita alla nascita, il
quantitativo di calorie alimentari disponibili pro capite, il tasso di alfabetizzazione e il tasso di
scolarizzazione della popolazione, l’accesso ai servizi sanitari, la disponibilità di acqua potabile e il grado
di libertà politica
o fino a 0,499 – livello di sviluppo basso
o tra 0,5 e 0,799 – livello di sviluppo medio
o tra 0,8 e 0,899 – livello di sviluppo alto
o oltre 0,9 – livello di sviluppo molto alto
il bes (benessere equo e sostenibile) è uno strumento statistico basato sull’analisi di 12 domini del
benessere
1) salute: considera le condizioni di salute della popolazione
2) istruzione e formazione: il dominio prende in esame l’istruzione formale, la formazione continua,
livelli di competenze e partecipazione culturale
3) lavoro e conciliazione dei tempi di vita: si analizzano partecipazione e inclusione sociale, qualità
del lavoro...
4) benessere economico: vengono presi in considerazione due aspetti fondamentali (reddito disponibile
e ricchezza da un lato e spesa per i consumi e condizioni materiali di vita dall’altro)
5) relazioni sociali: considera la rete sociale di aiuto e solidarietà
6) politica e istituzioni: si fa riferimento alla sfera istituzionale dello Stato quale promotore del
benessere dei cittadini
7) sicurezza: viene esaminata la criminalità
8) benessere soggettivo: si riferisce alla cognizione del benessere sentita da ciascun soggetto
9) paesaggio e patrimonio culturale: il dominio prende in considerazione la preservazione del
paesaggio urbano
10) ambiente: vengono esaminati la qualità delle acque, dell’aria...
11) ricerca e innovazione: sotto questo aspetto si prendono in considerazione elementi quali la
creazione di conoscenza e la sua diffusione
12) qualità dei servizi: suddivisi in tre macro-aree (servizi sociali come la sanità, public utilities come
l’energia e la mobilità che comprende i trasporti)

L’ANDAMENTO CICLICO DELL’ECONOMIA


IL CICLO ECONOMICO è l’alternarsi di fasi di espansione e di depressione dell’attività economica
Momenti significativi:
o fase espansiva (o espansione): progressivo aumento degli investimenti ì, della produzione, del
reddito e dell’occupazione
o punto di svolta superiore (o crisi): distingue il culmine della fase positiva – picco che segna
l’inversione di tendenza delle variabili economiche e l’inizio del declino dell’economia
o fase di discesa (depressione o recessione): al contrario di quanto avviene nella fase espansiva, il
volume della produzione diminuisce progressivamente e con esso il reddito e l’occupazione
o punto di svolta inferiore (o ripresa): rappresenta il limite della fase di depressione, in cui la
domanda conosce un significativo incremento che porta al rialzo tutte le variabili economiche
Il trend unisce tutti i punti medi delle fasi di depressione ed espansione = andamento del sistema economico

Con la RECESSIONE i consumi diminuiscono, aumentano le scorte delle imprese e diminuisce la


produzione
- diminuisce la domanda dei fattori produttivi (i prezzi delle materie prime si riducono, i salari non
aumentano o possono diminuire)
- aumento della disoccupazione
- diminuzione dell’inflazione
- diminuzione del Pil (diminuisce anche il reddito nazionale, ovvero la ricchezza di un Paese)
- diminuzione dei profitti (ciò comporta anche una maggiore difficoltà ad accumulare risparmio per
effettuare investimenti. Diminuisce la richiesta di credito)
- minore fiducia degli investitori in Borsa (ciò determina una contrazione della domanda di titoli
con la conseguente riduzione delle quotazioni)
La fase di RIPRESA è caratterizzata da
- prezzi delle materie prime e dei salari bassi
- convenienza dei tassi d’interesse
- basse quotazioni dei titoli che inducono a investire
Le condizioni per la ripresa e l’espansione maturano nella fase di RECESSIONE
- aumento degli investimenti – aumento degli investimenti – aumento della produzione, della
domanda e del Pil
- al raggiungimento della piena occupazione si ha un aumento dei prezzi, cioè inflazione
- contrazione dei consumi (crisi)

La durata del ciclo economico


o i cicli di lungo periodo, detti di Kondratieff: durata circa di 50 anni
o i cicli di medio periodo, detti di Juglar: arco di tempo tra i 5 e i 20 anni
o i cicli di breve periodo, detti di Kitchin: durata non superiore ai 5 anni

Quali sono le cause dell’andamento del ciclo


¯ TEORIA ESOGENA: le cause sono da cercare nei fattori esterni al sistema economico (climatici
come macchie solari – psicologici come ottimismo e pessimismo legati a guerre e pandemie)
¯ TEORIA ENDOGENA: le cause sono da cercare nei fattori interni al sistema economico
(incapacità in certi periodi di sfruttare i capitali investiti)
¯ TEORIE MISTE: le cause sono da ricercare in fattori interni ed esterni al sistema economico
(effetti interni al sistema condizionati da fattori esterni)

Politica economica anticiclica


L’instabilità che l’andamento ciclico comporta provoca effetti negativi di varia natura
Un importante obiettivo di politica economica è quello di stabilizzare il sistema, vale a dire di attenuare
l’ampiezza e la profondità delle oscillazioni così da rendere più regolare e costante la crescita economica
Lo scopo di questa politica anticiclica, o politica anticongiunturale, è quello di avvicinare il più possibile il
tracciato dei cicli economici al trend e di fare in moco che il sistema si sviluppi mantenendo livelli di
produzione e di reddito tali da garantire sempre la piena occupazione

La teoria di Keynes
Keynes cerca gli strumenti per realizzare gli obiettivi anticongiunturali.
La politica anticiclica si avvale di molteplici strumenti, quali interventi di politica monetaria e creditizia,
fiscale, e della spesa pubblica.
La spesa pubblica: è lo strumento privilegiato da Keynes. Consentiva di mantenere la domanda globale a
livelli adeguati. Nei periodi di depressione la spesa pubblica, per conservare la sua efficacia, doveva
aggiungersi alla spesa dei privati e non porsi in conflitto con essa. Il suo finanziamento doveva avvenire
indebitando lo Stato (deficit spending).
Nei periodi di espansione, la politica economica anticongiunturale avrebbe avuto il compito di frenare la
domanda. Con l’aumento della depressione fiscale lo Stato riduce la capacità spesa dei consumatori nello
stesso tempo rimpinguare le casse dell'erario per far fronte ai debiti maturati con la politica del deficit
spending.

I problemi legati allo sviluppo


Il rapporto tra mercato del lavoro e sviluppo = Lo sviluppo dei sistemi economici ha una forte relazione con
il mercato del lavoro.
Il mercato del lavoro è un luogo nel quale si verifica l'incontro tra la domanda di lavoro e l'offerta di
lavoro.
La domanda è costituita dalla quantità di lavoro che i datori di lavoro (imprenditori, privati, enti pubblici
ecc.) richiedono in un dato momento e a un dato prezzo.
L'offerta è costituita dalla quantità di lavoro che i lavoratori sono disposti a fornire in un dato momento e a
un dato prezzo.
È costituito dall'insieme delle contrattazioni tra i soggetti che domandano e i soggetti che offrono
prestazioni lavorative.
Nei Paesi sviluppati, tra cui l'Italia, il mercato del lavoro viene considerato una forma di monopolio
bilaterale, in quanto i lavoratori e i datori di lavoro non operano in modo individuale come soggetti singoli
ma, per avere una "forza' maggiore nelle trattative, agiscono come soggetti collettivi. I lavoratori e gli
imprenditori, infatti, si associano in organizzazioni di categoria, alle quali delegano la loro rappresentanza in
sede contrattuale, e quindi si comportano, di fatto, come un unico soggetto dal lato dell'offerta e come un
unico soggetto dal lato della domanda.

L'influenza della situazione economica del Paese nelle contrattazioni:


Le organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori hanno interessi e obiettivi contrapposti.
I prestatori di lavoro = domandano un salario il più alto possibile, compatibilmente con la situazione
economica.
I datori di lavoro = offrono un salario il più basso possibile
Una volta trovato l'accordo, le parti sociali firmano un contratto collettivo che diviene vincolante per tutti
gli operatori di un determinato settore, in quanto contiene le regole fondamentali alle quali devono in seguito
uniformarsi obbligatoriamente i contratti individuali di lavoro, che verranno stipulati tra il singolo lavoratore
e il singolo datore di lavoro.
In una situazione di espansione economica, nella quale cresce la produzione e diminuisce la disoccupazione,
i sindacati dei lavoratori hanno un potere maggiore e di regola richiedono aumenti salariali maggiori; in una
situazione di recessione economica invece, nella quale diminuisce la produzione e aumenta la
disoccupazione, i sindacati dei lavoratori hanno un potere minore e, di regola, richiedono degli aumenti
salariali minori

Distinzione dei Paesi in base al grado di Sviluppo


o Paesi a basso sviluppo = difficile il soddisfacimento dei bisogni primari
o Paesi medio sviluppo = la crescita economica è costante e sta progressivamente facendo aumentare
il benessere della popolazione
o Paesi alto sviluppo = assicurata una buona qualità della vita e il soddisfacimento di un elevato
numero di bisogni

I problemi dello sviluppo dei sistemi industrializzati:


risvolto negativo = Io sviluppo dei sistemi economici industrializzati causa problemi di ordine economico,
sociale, ambientale di non facile soluzione.
Disoccupazione tecnologica = La crescita economica, innova i processi produttivi e li rende sempre più
automatizzati.
Gli effetti dell'inflazione sulla crescita sono devastanti perché fa diminuire i consumi, gli investimenti a
lungo termine, le esportazioni, riduce il potere di acquisto dei salari...
La politica economica si sforza a trovare delle soluzioni a seconda dell’orientamento che avevano scelto.

La disoccupazione
Esistono vari tipi di disoccupazione:
o Disoccupazione frazionale = Per gli economisti classici, la disoccupazione era un problema
momentaneo che dipendeva dai tempi fisiologici di adeguamento dei salari per riportare in equilibrio
la domanda e l'offerta di lavoro.
Oggi la disoccupazione frizionale riguarda coloro che cercano lavoro per la prima volta o che
stanno cambiando impiego.
Un tipico intervento di politica economica consiste nel sostenere economicamente i disoccupati in
questa fase transitoria con interventi di tipo assistenziale, come per esempio l'indennità di
disoccupazione: si tratta di una somma di denaro corrisposta per un certo periodo di tempo a favore
di coloro che hanno perduto il posto di lavoro in caso di cessazione o sospensione del rapporto di
lavoro per scadenza dei termini o per cause che non dipendono dal lavoratore.
o Disoccupazione congiunturale = per Keynes la disoccupazione era una eventualità tutt'altro che
rara.
Essa è legata a un contesto di carenza di domanda, soprattutto in periodi di recessione
economica.
o Disoccupazione strutturale = dipende dalla mancata corrispondenza tra domanda e offerta di
lavoro dovuta a ragioni non contingenti ma permanenti, a difetti strutturali del sistema economico,
come l'inadeguatezza delle abilità dei lavoratori di fronte alle esigenze dei datori di lavoro o la
differenza di posizione geografica.
La rigidità dei salari è la causa principale della disoccupazione strutturale.

Gli squilibri del sistema economico


È un altro problema legato allo sviluppo dei Paesi industrializzati. Lo sviluppo è in genere squilibrato a ogni
livello: tra varie aree geografiche, nella distribuzione della ricchezza trala popolazione, tra le imprese e tra i
settori produttivi.
o Lo squilibrio territoriale = Non tutte le zone di un Paese o del Pianeta presentano le condizioni
favorevoli per la crescita. All'interno di un medesimo Stato, o di una grande zona geografica,
possono esserci aree che per motivi naturali e storici hanno un potenziale di crescita superiore.
Generalmente queste aree vengono nel corso del tempo dotate di maggiori infrastrutture e di mezzi
di collegamento con le altre realtà economiche internazionali sviluppate e ciò contribuisce ad
accentuare ancor di più lo squilibrio territoriale.
o Lo squilibrio distributivo = Lo squilibrio nella distribuzione della ricchezza dipende, oltre che da
ragioni di ordine politico dalla necessità del sistema di concentrare quantità di risparmio nelle
mani degli imprenditori affinché possano effettuare gli investimenti indispensabili per la crescita del
sistema.
Considerando che la propensione al consumo è più elevata nelle classi sociali a più basso reddito,
solo dirottando reddito verso di esse è possibile aumentare la domanda aggregata che fa da traino
allo sviluppo economico. Si pone dunque il problema di politica economica. (Paesi sviluppati)
Nei paesi sottosviluppati ci si chiede se favorire le condizioni di vita della popolazione, distribuendo
più equamente la ricchezza prodotta, oppure privilegiare le classi più ricche, le uniche in grado di
accumulare ricchezza da destinare agli investimenti.

o Lo squilibrio tra imprese = le grandi imprese che hanno risospese finanziare da destinare agli
investimenti riescono a sfruttare le economie di scala cioè a trarre vantaggio dalla produzione dei
grandi numeri. La tendenza delle imprese è quella di raggiungere grandi dimensioni, fino anche a
divenire uniche produttrici di quel determinato prodotto (monopolio).
La conseguenza è che le imprese dei Paesi sviluppati possono estendere il loro dominio sui mercati
di tutto il mondo, divenendo imprese multinazionali, rendendo difficile, se non impossibile, la
concorrenza delle nascenti industrie dei Paesi più arretrati.
o Lo squilibrio tra settori produttivi = i settori più favoriti sono quelli in cui più elevati sono i
margini di profitto per gli imprenditori. Ciò significa per lo più il settore dei servizi e, in particolare,
a quello ad alto contenuto tecnologico.

La questione ecologica
Lo sviluppo dei paesi è avvenuto in modo molto rapido e nessuno inizialmente ha pensato all’impatto che le
attività produttive avrebbero avuto sull’ambiente naturale.
Le risorse naturale sono state saccheggiate la continua voglia di fare profitto senza che nessuno, tanto
meno le pubbliche autorità, intervenisse per porre dei limiti.
Il sistema industrializzato ha usato tecniche produttive nocive per la salute dell'uomo e per l'ambiente.
L’applicazione di questi processi ha avuto delle ripercussioni sulla qualità dell'acqua e dell'aria, a causa
del rilascio di scarti inquinanti o del trattamento dei suoli con agenti chimici aggressivi.
In particolare, il rilascio nell'atmosfera dei prodotti derivanti dalla combustione delle fonti energetiche fossili
ha portato a un incremento di concentrazione dell'anidride carbonica nell’aria, determinando un aumento
dell'effetto serra, un fenomeno ormai ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica. L'effetto serra è
responsabile del continuo riscaldamento del Pianeta.
Lo sfruttamento intensivo di risorse naturali non riproducibili, se non nel lungo periodo.

Gli ogm: organismi geneticamente modificati


Secondo alcune persone sono utili per l'umanità, perché consentono di aumentare le produzioni agricole o di
rendere immuni certe coltivazioni dalle malattie, permettendo così di sfamare una popolazione mondiale in
crescita.
Per altri ci sono numerosi rischi: le tecniche di modificazione genetica introducano nell'ambiente esseri
inesistenti in natura, dei quali non è possibile valutare con esattezza l'impatto sull’equilibrio vegetale e
animale.

Gli interventi della comunità internazionale:


Un primo importante tentativo e stato attuato con le conferenze delle Nazioni Unite, alle quali partecipano i
responsabili dei governi di quasi tutti i Paesi del mondo per affrontare questioni di interesse comune e
concordare strategie Unitarie.
o Rio de Janeiro 1992 = conferenza su ambiente e sviluppo nella quale furono ratificati alcuni
importanti documenti che, per quanto privi di valore giuridico vincolante, hanno stabilito le linee
guida di tutti gli interventi successivi. La Convenzione quadro sui mutamenti climatici ha sancito
l'impegno di limitare la concentrazione in atmosfera dei gas serra allo scopo di impedire i loro
pericolosi effetti per il clima. ha istituito anche importanti organismi negoziali e un regolamento da
seguire per definire gli accordi tra Stati e così è nata la Conferenza delle parti (Cop), organo
supremo sulle questioni climatiche che, a partire dal primo incontro tenutosi a Berlino nel 1995, si è
riunita in numerose altre occasioni in svariate località del mondo. Kyoto del 1997 nelle quali sono
stati elaborati importanti documenti programmatici.

Lo sviluppo sostenibile
La conferenza di Johannesburg del 2002, che definì un nuovo programma di sviluppo economico
sostenibile. L'espressione sviluppo sostenibile è divenuta famosa nel 1987 a seguito di un lavoro presentato
nell'ambito delle Nazioni unite da una commissione presieduta da Gro Harlem Brundtland, allora primo
ministro della Norvegia.
La teoria dello sviluppo sostenibile parte dalla considerazione che oltre al devastante impatto sulla natura,
l’Industrializzazione non ha conseguito successi nemmeno sul piano del superamento della povertà.
La crescita dei Paesi industrializzati non ha cioè migliorato le condizioni di vita della maggioranza degli
uomini, ma anzi ha aggravato il divario tra poveri e ricchi.
Bisogna adottare un modello di sviluppo attento ai problemi ambientali e diretto a una completa promozione
umana, non solo economica, ma anche sociale e culturale.
Tre concetti fondamentali:
1. Aspetto economico = il sistema deve generare ricchezza sufficiente per consentire il sostentamento
di tutta la popolazione.
2. Aspetto sociale = la ricchezza prodotta deve essere equamente distribuita e deve trasformarsi in
effettivo benessere per la popolazione. La ricchezza deve generare benessere, da intendersi come
istruzione, salute, sicurezza per tutti.
3. Aspetto ambientale = la crescita economica non deve realizzarsi utilizzando fino all'esaurimento le
risorse naturali e deve mantenere pressoché inalterata la qualità dell'ambiente.

Le imprese etiche : Imprese che utilizzano tecniche produttive sostenibili e certificate.

LA FAME NEL MONDO


L’indice globale della fame è uno strumento statistico utilizzato per l’acquisizione dei dati sulla fame nel
mondo
L’indice tiene in considerazione 120 paesi e li classifica in una scala da 100 punti: il migliore è quello più
basso dove quindi si ha un’assenza di fame
SOTTOSVILUPPO
Tra le cause interne abbiamo:
 L’arretratezza dei settori produttivi: il settore più importante è quello agricolo, che è bassamente
produttivo per la presenza del latifondo
 Le difficoltà ambientali: gran parte delle zone povere sono desertiche – esistono gruppi che
sfruttano il loro potere
 Gli errori di politica economica: dovuti alla scarsa preparazione o alla corruzione della classe
politica
 L’incremento demografico eccessivo: superiore alla crescita delle risorse demografiche disponibili
 Il basso livello d’istruzione: la carenza di tecnici specializzati e qualificati
 La mancanza del risparmio: necessario per alimentare gli investimenti

Il circolo vizioso della povertà


I bassi redditi esistenti non consentono un elevato livello di risparmio, in quanto quasi tutto viene assorbito
dai consumi, cresciuti a dismisura insieme all’incremento demografico.
Di conseguenza gli investimenti sono ridotti e il sistema produttivo rimane basato su un’agricoltura arretrata.
La produzione registra deboli incrementi, insufficienti a far lievitare il livello dei redditi
1. Basso livello dei redditi medi
2. Basso livello di risparmio
3. Pochi investimenti
4. Debole aumento della produzione

Il problema dell’indebitamento
Per aiutare i Paesi in difficoltà di sviluppo le banche hanno concesso prestiti ai paesi poveri
Il debito che si è accumulato ha raggiunto proporzioni enormi e delle volte ha superato il Pil
I Paesi debitori hanno rimborsato in più occasioni i prestiti ricevuti, ma più spesso è accaduto che non
potessero far fronte agli impegni presi, anche perché delle volte avevano utilizzato male gli investimenti
ricevuti
Fondo monetario internazionale: ha autorizzato la rinegoziazione a patto che il Paese interessato adottasse
una politica economica di austerità e di riduzione della spesa pubblica – promuove la cooperazione
economica internazionale anche concedendo prestiti agli Stati membri

L’iniziativa Hipc
Iniziativa diretta a ridurre il peso del debito estero di molti Paesi
Si indica un programma internazionale promosso nel 1996, congiuntamente dal Fondo Monetario
Internazionale e della Banca Mondiale, L'iniziativa ha lo scopo di aiutare i paesi più poveri del mondo
portando il loro debito pubblico a un livello sostenibile, sotto la condizione che i loro governi dimostrino di
raggiungere determinati livelli di efficienza nella lotta alla povertà.
Il G7 è il vertice dei capi di Governo delle 7 nazioni economicamente più importanti

LA FINANZA PUBBLICA
QUAL È IL RUOLO DELLO STATO NEI SISTEMI ECONOMICI
Lo Stato nei sistemi moderni interviene in vario modo per condizionare l’attività economica
...il soggetto pubblico nel sistema economico classico
Teoria della scuola marxista  sistema economico collettivista o a economia pianificata: lo Stato deve
sostituire gli operatori economici provati nelle attività economiche per evitare lo sfruttamento di pochi sulla
maggior parte della popolazione e realizzare un’equa distribuzione delle risorse garantendo la giustizia
sociale
...il soggetto pubblico nel sistema economico misto
Teoria keynesiana  sistema economico misto: lo Stato interviene nell’attività economica senza sostituirsi
agli operatori economici privati ma influenzandone e correggendone taluni comportamenti allo scopo di
realizzare obiettivi economici e sociali

CHE COS’È LA FINANZA PUBBLICA


Qualunque sia l’attività svolta dal soggetto pubblico esso ha comunque necessità di finanziarsi reperendo
risorse dalla ricchezza prodotta dagli operatori economici privati
Attività svolta a reperire e amministrare le risorse per finanziare i servizi per la collettività è detta
attività finanziaria dello Stato o anche finanza pubblica
Il principale mezzo di finanziamento è quello dei tributi
o La finanza neutrale: la finanza pubblica deve essere limitata e non deve interferire con il mercato
Il bilancio dello Stato deve essere in pareggio
o La finanza della riforma sociale: la finanza pubblica deve coesistere con il mercato ma deve
preoccuparsi di proteggere le categorie sociali più deboli
o La finanza congiunturale: la finanza pubblica deve intervenire nel mercato contrastando le fasi
recessive dell’economia con una politica di sostegno della domanda
o La finanza funzionale: la finanza pubblica deve piegarsi al raggiungimento degli obiettivi
economici e sociali stabiliti dalle autorità pubbliche
o La finanza neoliberista: la finanza pubblica deve servire per correggere alcuni difetti del mercato
ma non deve interferire con il libero gioco della domanda e dell’offerta di mercato

...Quali sono le funzioni del soggetto pubblico nel sistema economico


o La funzione propedeutica e istituzionale  creare le condizioni per lo svolgimento dell'attività
economica. Lo Stato deve garantire con le proprie istituzioni, la sussistenza delle condizioni di
sicurezza e di ordine sociale senza le quali l'attività economica non potrebbe svolgersi.
Deve anche infrastrutture pubbliche.
o La funzione allocativa delle risorse  Rimediare ai fallimenti del mercato che impediscono il
pieno e ottimale sfruttamento delle risorse e il soddisfacimento di tutti i bisogni della collettività
o Funzione redistributiva  redistribuzione equa del reddito. Bisogna stabilire quale sia la giusta
distribuzione della ricchezza perché gli individui non sono identici tra loro.
Il soggetto pubblico deve garantire a tutti condizioni di vita accettabili, secondo gli standard medi
della qualità della vita, aiutando coloro che si trovano in condizioni di bisogno. Gli strumenti
privilegiati per realizzare gli effetti redistribuivi sono quelli della spesa pubblica e del prelievo
fiscale (si tolgono risorse ai cittadini più ricchi, con imposte che crescono progressivamente
all'aumentare della ricchezza e, con quelle risorse, si offrono servizi ritenuti essenziali a favore dei
cittadini più poveri).
o Funzione propulsiva e correttiva del sistema economico  rimedia ai fallimenti
macroeconomici del sistema economico e favorire lo sviluppo equilibrato dell'economia

...Le modalità dell’intervento pubblico


o Interventi economici diretti  il soggetto pubblico offre direttamente i beni e i servizi diretti a
soddisfare i bisogni della collettività.
o Interventi di regolamentazione normativa del mercato  il soggetto pubblico detta regole per il
funzionamento del mercato o ne controlla lo svolgimento con lo scopo di correggerne i difetti o di
proteggere gli interessi generali.
o Interventi di politica economica  il soggetto pubblico utilizzando gli strumenti di cui dispone,
come l'offerta di moneta e la politica fiscale, interviene per controllare e correggere gli squilibri e i
difetti macroeconomici del sistema.

Il soggetto pubblico
La sovranità secondo lo stato moderno appartiene al popolo. Il popolo esercita il suo potere tramite
rappresentanti nominati attraverso periodiche elezioni, secondo il metodo democratico della maggioranza.
I rappresentanti formano gli organi dello stato.
Governo e parlamento sono gli organi di indirizzo politico dello Stato cioè gli organi a cui è
principalmente affidato il compito di stabilire gli obiettivi e gli strumenti dell'azione pubblica in generale e
della politica economica in particolare.
Nello stato italiano la gestione del potere si fonda sui principi dell'autonomia e del decentramento
amministrativo. Per questo, la nostra Costituzione ha riconosciuto agli enti territoriali, quali Comuni, Città
metropolitane, Province e Regioni, ampi poteri decisionali su materie di notevole importanza. Gli enti
territoriali sono enti autonomi in quanto i loro organi, i Consigli, sono eletti direttamente dal popolo nelle
elezioni amministrative. Alle Regioni è addirittura riconosciuta autonomia legislativa, vale a dire il potere
di
emanare leggi regionali sulle materie che non sono riservate alla competenza esclusiva del Parlamento
nazionale.

…gli enti autarchici


Gli enti autarchici sono enti pubblici e non politici che rappresentano uno strumento con cui gli enti
dell'amministrazione diretta svolgono le loro funzioni. Non sono indipendenti e non possono autogovernarsi
infatti sono sottoposti al controllo di un ente politico, che ne nomina direttamente o indirettamente i vertici.
(università, Istat…)
…gli enti no profit
Sono l'insieme delle organizzazioni private che perseguono fini d'utilità sociale e collettiva dedicandosi
alla produzione di beni e servizi in settori come ambiente, tempo libero, cultura, educazione, salute, ricerca,
difesa dei diritti civili, libertà personali, attività religiose e sindacali.
La caratteristica comune di questi enti, oltre al fatto di occuparsi di solidarietà sociale, è quella di non
avere come scopo la distribuzione di un profitto tra i propri membri. (terzo settore)
…gli organi dell’UE
La politica economica non è più un'attività lasciata alla sovranità dei singoli Stati appartenenti all'Unione
economica e monetaria e all'Unione europea, ma viene direttamente gestita dagli organi di queste
organizzazioni.
Nelle organizzazioni sovranazionali i singoli Stati cedono parte della sovranità agli organi comuni che
pertanto sostituiscono, in ambiti circoscritti, gli organi di indirizzo politico nazionali. Le decisioni vengono
prese nel Consiglio dei ministri della UE, composto dai ministri dei vari Stati membri, e nel Parlamento
europeo, eletto dai cittadini europei con elezioni a suffragio universale.

...I fattori che influenzano le scelte del soggetto pubblico


o La tutela degli interessi di parte  e scelte delle autorità pubbliche dipendono dai valori e dagli
ideali della classe politica di volta in volta al potere, ma sono anche fortemente influenzate
dall'esigenza di privilegiare certi interessi economici e di favorire determinati gruppi sociali.
o Dall’insufficienza delle risorse  I limiti delle disponibilità finanziarie dovuti a un gettito fiscale
non sempre sono adeguato alle reali necessità del Paese costringono quindi spesso le autorità a
ridimensionare o, addirittura, a riformulare i propositi iniziali.
o Dall’influenza del contesto internazionale  la globalizzazione dei fenomeni socio-economici fa
sentire con urgenza il bisogno di un coordinamento mondiale tra gli Stati in materia di politica
economica.
o Dalle associazioni intermedie  pressione esercitata dalle associa zioni di categoria, quali i sindacati
dei lavoratori e dei datori di lavoro, le associazioni di tutela dei consumatori, le organizzazioni
rappresentative di settori economici rilevanti, le organizzazioni ambientaliste e così via. Queste sono
in grado di esercitare una certa influenza sull'opinione pubblica che, a sua volta, può condizionare le
decisioni del governo.
L’influenza sindacale viene esercitata per mezzo dello sciopero.

L’INTERVENTO PUBBLICO DIRETTO E IL MERCATO


Uno dei modi con cui il soggetto pubblico interviene sul sistema economico per rispondere ai bisogni della
collettività e influire e correggere le dinamiche del mercato è quello di agire in qualità di proprietario di
beni e di imprenditore. In quanto proprietario di determinati beni, esso può gestirli nel modo più
conveniente per la collettività e i n quanto imprenditore, può offrire beni e servizi pensando al
soddisfacimento generale, anziché esclusivamente al profitto.
In questo modo il soggetto pubblico realizza due obiettivi principali.
1. ottiene un'entrata aggiuntiva alle altre entrate pubbliche grazie alle rendite che derivano dai beni
pubblici concessi in godimento a terzi. Queste entrate si chiamano originarie perché, a differenza
delle altre entrate pubbliche e dei tributi provengono dallo sfruttamento di una risorsa propria della
Pubblica amministrazione.
2. può influire sul mercato, correggendone i difetti e realizzando le finalità economiche e sociali
desiderate.
Nei sistemi economici misti contemporanei la presenza del soggetto pubblico in qualità di proprietario o di
imprenditore è vista in modo diverso a seconda dell'ideologia politica e della teoria economica prevalente.
Le crisi degli anni precedenti sono state attribuite ora all'eccessiva presenza dello Stato, ora all'eccessiva
libertà riconosciuta agli operatori privati di agire sul mercato.

...Le manovre a favore dell’interventi statale


 La nazionalizzazione delle imprese private  la nazionalizzazione è un intervento mediante il
quale lo Stato acquista la proprietà o il controllo di industrie private e, solitamente diventa
monopolista.
In Italia la nazionalizzazione è prevista anche dalla Costituzione all’articolo 43.
Esempio: nazionalizzazione dell'energia elettrica (Enel)
 La regolamentazione statale dei mercati  le autorità pubbliche dettano regole precise per il
funzionamento dei mercati a cui gli operatori privati devono attenersi.
La regolamentazione può essere realizzata attraverso autorizzazioni amministrative necessarie per
svolgere l'attività, come nel caso delle licenze, o attraverso l'imposizione di regole di comportamento
che gli operatori economici sono costretti a seguire.
Le licenze: sono autorizzazioni amministrative rilasciate dal Comune per svolgere attività
commerciale sul territorio comunale.

...Le manovre a favore del libero mercato


 La privatizzazione o dimissione del patrimonio pubblico  consiste nel trasferimento
dell'impresa o di un bene pubblico ai privati. Il ritiro dello Stato dal mercato è dovuto anche alla
nascita dell’Unione europea.
Con la privatizzazione grazie alla vendita delle imprese pubbliche ai privati, lo Stato aveva un'entrata
che serviva a ridurre il debito pubblico; dall'altro, la trasformazione delle imprese pubbliche in
società private partecipate dallo Stato avrebbe determinato il miglioramento dei costi di gestione e
la possibilità di realizzare profitti.
 La liberalizzazione  si ha il passaggio di un mercato da una condizione di monopolio,
solitamente pubblico, a una concorrenziale.
È un procedimento che favorisce le condizioni della libera concorrenza.
 La deregulation  è la progressiva abolizione di norme legislative e di regolamenti fissati in
precedenza dal soggetto pubblico per imprese che operano in un determinato settore.
È diretto a favorire lo sviluppo della libera concorrenza sul mercato.

...In cosa consiste la proprietà pubblica


La proprietà pubblica è riconosciuta dalla Costituzione all’articolo 42.
Sono pubblici tutti i beni che sono di proprietà di enti pubblici. Possono essere utilizzati direttamente
per scopi di interesse generale o possono essere concessi per realizzare un’entrata pubblica.

LA CLASSIFICAZIONE DEI BENI PUBBLICI


 Il demanio pubblico necessario  comprende i beni che per loro natura sono destinati a scopi
pubblici, che quindi non possono essere sottratti a questa destinazione con atti di disposizione e
pertanto appartengono necessariamente allo Stato o agli enti pubblici territoriali.
Sono beni fuori commercio ma possono essere rilasciati, con un preciso atto amministrativo, in
concessione a privati in cambio di un corrispettivo che ha natura di tassa, cioè di tributo (il lido
del mare concesso ai privati che vi allestiscono stabilimenti balneari).
 Il demanio pubblico accidentale  sono i beni che potrebbero anche appartenere a privati ma che
qualora siano di proprietà di un ente pubblico (Stato, Regione, Provincia, Comune) per la loro
elevata funzione sociale, sono assoggettati al regime del demanio pubblico (strade, acquedotti….
I beni del demanio accidentale, in via del tutto eccezionale, possono essere posti in commercio ma
occorre un procedimento di diritto amministrativo (demanializzazione) che accerti preventivamente
che il bene non ha più interesse demaniale. Il bene sdemanializzato entra così a far parte dei beni
patrimoniali.
In base alla natura economica dei beni il demanio può essere variamente distinto in immobiliare,
mobiliare, industriale, militare, idrico, stradale…
 I beni patrimoniali  questi beni possono essere ceduti e concessi a terzi e quindi costituiscono
un'entrata per l'ente.
Si dividono in:
1) disponibili  sono beni liberamente disponibili secondo le regole del diritto privato e sono
considerati a tutti gli effetti come la proprietà privata. Per queste caratteristiche
rappresentano la principale fonte di entrata originaria.
2) indisponibili  sono quelli a cui si riconosce uno specifico vincolo di destinazione pubblica e
pertanto sono in grado di soddisfare immediatamente un pubblico interesse. Possono essere ceduti o
concessi in godimento a terzi ma solo con il rispetto della normativa diretta a salvaguardarne la
destinazione.

L’impresa pubblica
 L’azienda autonoma  è un’organizzazione separata che opera all'interno dello Stato o di un altro
ente pubblico, alla quale viene affidato l'esercizio di un'impresa pubblica. Essa non ha personalità
giuridica, ma possiede una certa autonomia contabile, amministrativa, economico-aziendale e
gestionale rispetto all'ente di appartenenza. Viene amministrata da dirigenti dell'ente nel quale è
inserita. Può stipulare contratti, essere parte nei rapporti giuridici, gestire liberamente i beni e le
risorse affidatele e redige un bilancio distinto da quello dell'ente di appartenenza. L'azienda non ha
invece un proprio patrimonio.
 L’ente pubblico economico  è un ente pubblico dotato di personalità giuridica e di un proprio
patrimonio autonomo che ha come oggetto la produzione di beni e servizi venduti sul mercato e
destinati a soddisfare i bisogni della collettività. Svolgono una vera e propria attività commerciale e
offrono beni e servizi di varia natura, come qualunque altra impresa privata.
La Pubblica amministrazione ne influenza la gestione attraverso la nomina degli amministratori e
determinati poteri di controllo.
 L’esercizio in concessione  il soggetto pubblico non si occupa direttamente della gestione di
un'impresa di cui è titolare, ma l'affida in concessione a un soggetto privato. L'affidamento in
concessione a un soggetto privato avviene in forza di un provvedimento amministrativo ed è regolato
da un capitolato nel quale sono indicati i rapporti tra concedente e concessionario e, soprattutto, sono
illustrati i requisiti a cui è necessario attenersi nello svolgimento del servizio nell'interesse della
collettività.
 La società a partecipazione pubblica  Il soggetto pubblico detiene la totalità, la maggioranza o
una parte delle azioni di una società per azioni privata. In base alla quota di partecipazione il
soggetto pubblico potrà avere o meno il potere di indirizzo sulla società attraverso la nomina
dell'organo amministrativo.

GLI INTERVENTI DI POLITICA ECONOMICA


Gli interventi di economia economica sono il complesso degli interventi delle autorità pubbliche, cioè
degli organi di indirizzo politico, anche dette policy maker, effettuati sul sistema economico per
adeguarne il funzionamento in vista del raggiungimento degli obiettivi di carattere economico e sociale
generali.
3 momenti:
1. La definizione degli obiettivi da perseguire  gli organi di indirizzo pubblico devono scegliere gli
obiettivi da perseguire.
2. L'individuazione degli strumenti e delle strategie da utilizzare  Una volta identificato
l'obiettivo, bisogna scegliere le strategie idonee per conseguirlo vale a dire a dire gli strumenti da
utilizzare.
I policy maker effettuano gli interventi di politica, principalmente avvalendosi dell'esercizio della
sovranità sui cittadini.
3. La programmazione degli interventi  Gli interventi devono muoversi secondo un programma
operativo cadenzato anche nei tempi di realizzazione. Il perseguimento degli obiettivi può richiedere
tempi lunghe di attuazione e quindi è opportuno distribuire in modo opportuno i vari interventi. Le
autorità di governo esprimono la programmazione economica in una serie di documenti che
annualmente presentano alla visione e all'approvazione del Parlamento.
…la politica economica e il bilancio dello Stato
Uno degli strumenti essenziali per il coordinamento dell'attività finanziaria pubblica è il bilancio, un
documento contabile che indica le entrate e le spese pubbliche rispetto a un determinato periodo di tempo,
ovvero l'anno finanziario, che coincide con l'anno solare.
Deve essere redatto e approvato ogni anno, deve illustrare gli importi di tutte le entrate e spese, deve
contabilizzare le entrate in un unico fondo, deve essere veritiero, specificare con precisione ogni singola voce
e deve essere pubblicamente conoscibile
Il bilancio ha 1) funzione contabile. 2) funzione politica: esplicita le scelte economico-finanziarie del
Governo e ne consente la valutazione. 3) funzione giuridica: perché senza l'approvazione del bilancio gli
organi del potere esecutivo non potrebbero gestire il denaro pubblico. 4) funzione economica: consente di
attuare e valutare gli interventi della politica finanziaria.

Il ciclo del bilancio  Il bilancio dello Stato viene elaborato dal Governo, in particolare dal Ministero
dell'economia e delle finanze, e approvato dal Parlamento. L'anno finanziario ha inizio a gennaio e il
Ministro dell'economia ha tempo fino al 10 aprile per presentare alle Camere il Documento di economia e
finanza che costituisce il punto di partenza della programmazione del bilancio per l'anno successivo. Con
questo documento il Governo espone al Parlamento quali sono gli obiettivi economici che ha previsto e
concordato con le istituzioni europee, nonché le previsioni economiche e finanziarie per gli anni a venire.
Entro il 30 giugno il Ministro dell'economia presenta alle Camere il disegno di legge di assestamento delle
previsioni del bilancio dello Stato per l'anno in corso. Con questo disegno di legge si possono proporre, entro
certi limiti, variazioni compensative tra le dotazioni finanziarie.
Il documento di economia e finanza può essere ulteriormente aggiornato e completato entro il 27
settembre tramite una nota di aggiornamento, un documento che tiene conto degli eventuali cambiamenti
della situazione economica.
Entro il 15 ottobre il Governo presenta al Parlamento, alla Commissione europea e all'Eurogruppo il
Documento programmatico di bilancio che riassume i contenuti della manovra predisposta con il disegno
di legge di bilancio.
Entro il 20 ottobre il Governo presenta alle Camere il disegno di legge di bilancio, l'unico provvedimento
che illustra la manovra triennale di finanza pubblica.
Il bilancio deve essere approvato dal Parlamento entro la fine dell'anno, attraverso la stessa procedura
usata per le leggi ordinarie, inclusa quindi la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica e la
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Nel caso in cui il Parlamento non riesca ad approvare il bilancio dello Stato entro la fine dell'anno, tutte
le attività economiche sono sospese. In questi casi particolari, il Parlamento ha la possibilità di autorizzare il
Governo all’esercizio provvisorio, ovvero a esercitare l'attività amministrativa come se il bilancio fosse
stato approvato. L'esercizio provvisorio è previsto dall'articolo 81 della Costituzione, che ne stabilisce
anche i limiti: questo non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori a quattro mesi.
Ne consegue che, in questi casi, il termine ultimo per l'approvazione del bilancio è il 30 aprile dell'anno al
quale il bilancio fa riferimento.

...Obiettivi della politica economica


 Stabilità  questo obiettivo riguarda l’aumento della ricchezza del paese che si misura con il Pil.
Nel breve periodo la crescita consiste nello sfruttare al massimo le potenzialità produttive del
sistema e infatti non sempre il sistema sfrutta tutti i fattori produttivi di cui dispone. Quando ciò
accade si verifica un divario tra la ricchezza che i sarebbe potuta produrre (reddito potenziale) e
quella effettivamente prodotta (reddito effettivo). Gli interventi di questa natura svolgono
prevalentemente una funzione stabilizzatrice dell'economia, o anticongiunturale, perché si pongono
in controtendenza rispetto alle fasi recessiva o di espansione dei cicli economici.
La stabilità, infatti, oltre a realizzare il pieno sfruttamento delle risorse e a controllare la stabilità del
valore della moneta crea condizioni di serenità e di fiducia per tutti gli operatori, favorendo i
processi economici a tutti i livelli.
 Crescita  questi interventi sono rivolti a incrementare la capacità produttiva del sistema e
agiscono sul reddito potenziale. Per incrementare la crescita del prodotto occorre aumentare la
disponibilità di fattori produttivi come le risorse umane, le risorse naturali e il capitale o migliorare
la loro produttività tramite innovazione tecnologica e progresso tecnico.
 Sviluppo sostenibile  prevede la crescita della ricchezza con il miglioramento effettivo delle
condizioni di vita della popolazione e riguardare quindi anche aspetti non economici, come il rispetto
dell'ambiente, la salute pubblica, la tutela dei diritti umani, l'alfabetizzazione.
 Stabilità del valore della moneta  l’inflazione è il fenomeno che consiste nella tendenza a un
continuo aumento del livello generale dei prezzi dei beni e servizi con una conseguente diminuzione
del potere di acquisto della moneta. Negli ultimi anni questo fenomeno si è ridotto ma si è passati
alla deflazione. Entrambi questi fenomeni hanno degli affetti negativi per il sistema economico
soprattutto quando variano in modo imprevedibile e vengono contrastati con gli strumenti della
politica economica.
La deflazione: la riduzione progressiva dei prezzi da un lato fa diminuire i profitti delle imprese e
sfavorisce gli investimenti e dall'altro induce i consumatori che prevedono un’ulteriore riduzione dei
prezzi a rinviare i propositi di acquisto provocando così una diminuzione della domanda.
La politica monetaria guidata dalla Bce è lo strumento che viene utilizzato per combattere
l’inflazione. La principale preoccupazione della Bce è di garantire la stabilità del valore della moneta
controllando che il tasso di inflazione rimanga costante, attorno e possibilmente non al di sopra del
2% circa. L’obiettivo di questa politica monetaria è assicurare la crescita economica e la stabilità ai
Paesi membri.
L’utilizzo di una moneta unica è il presupposto e la condizione per la crescita economica, per
l'occupazione, per la disponibilità di capitali, per gli investimenti e perfino per il finanziamento
dei sistemi di sicurezza sociale in tutti i Paesi europei.
 Riduzione della disoccupazione
 Controllo dei conti pubblici  si occupa di controllare la finanza pubblica e di ridurre il debito
pubblico del paese.
L'Italia essendo membro dell'Unione europea e dell'Unione economica e monetaria, è sottoposta a
particolari vincoli di contenimento del debito. Gli Stati membri dell’Ue, infatti, hanno l'obbligo di
tenere sotto controllo i conti pubblici. Questo tipo di impegno è contenuto nel Patto di stabilità
e di crescita inserito nel Trattato di Amsterdam del 1997. Lo scopo del patto è garantire che le
politiche di bilancio degli Stati membri si mantengano coerenti con i requisiti di adesione all'Uem
previsti nel Trattato di Maastricht del 1992.
1) Il debito pubblico non deve superare il 60% del Pil perché altrimenti frenerebbe lo sviluppo
economico 2) il deficit non deve superare il 3% del Pil
 Controllo della bilancia dei pagamenti  La bilancia dei pagamenti è il documento contabile che
registra gli scambi commerciali e finanziari dei residenti di un Paese con il resto del mondo.
L’obiettivo è il pareggio della bilancia pubblica ossia l'eliminazione delle cause che provocano
l'indebitamento del Paese nei confronti dell'estero, oppure l'eccessiva accumulazione di credito del
Paese verso l'estero.
 Redistributivo  consiste nel togliere risorse a determinati soggetti per trasferirle ad altri oppure
per finanziare servizi a favore della collettività.
Obiettivi: 1) garantire a tutti i cittadini condizioni di vita dignitosa. 2) evitare il malcontento delle
classi più povere.

...Strumenti della politica economica


La politica fiscale  è l'intervento delle autorità pubbliche nell'economia attuato attraverso la manovra
delle entrate e delle spese pubbliche.
Un obiettivo privilegiato della politica fiscale è quello di tipo redistributivo, volto cioè a favorire un'equa
distribuzione della ricchezza all'interno del sistema.
È uno strumento significativo sia sotto il profilo delle scelte delle spese pubbliche da effettuare sia sotto
l'aspetto del tipo e delle modalità di approvvigionamento delle entrate per finanziare le spese.
Per la politica delle entrate è utile:  stabilire la misura delle aliquote cioè le percentuali di una data
ricchezza che deve essere versata come tributo  decidere quale tipo di ricchezza colpire  indicare quali
categorie di contribuenti gravare di più del peso dei tributi e in quale misura  definire il regime delle
esenzioni, delle deduzioni e delle detrazioni di imposta  stabilire le modalità di accertamento e riscossione
e il regime dei controlli.
La scelta in materia di spesa: scegliere come impiegare le risorse pubbliche.
La politica monetaria  è l'insieme degli interventi adottati dalle autorità monetarie volti a controllare la
quantità di moneta in circolazione e il ricorso al credito presso le banche con lo scopo di perseguire precise
finalità di politica economica come la stabilizzazione del potere di acquisto della moneta o lo sviluppo
dell'attività creditizia
Avendo il controllo dell'offerta della moneta legale, le autorità monetarie possono decidere di allargare la
base monetaria o di restringerla con inevitabili conseguenze sull'accesso al credito da parte degli
imprenditori e quindi sul livello degli investimenti e dell'occupazione.
Per realizzare gli effetti l'autorità monetaria può utilizzare principalmente vari strumenti.
 variare il tasso ufficiale di riferimento cioè il tasso di interesse che la Banca centrale pretende dal
soggetto a cui presta denaro. Se l'autorità monetaria aumenta gli interessi sui prestiti di denaro concessi alle
banche, queste dovranno fare altrettanto con le imprese. L'aumento dei tassi sui prestiti sfavorisce l'accesso
al credito facendo diminuire gli investimenti e quindi la produzione. l'occupazione, il reddito nazionale…
 determinazione del coefficiente di riserva monetaria, cioè della percentuale dei depositi che le banche
non possono prestare ai loro clienti ma che devono trattenere in garanzia dei rimborsi.
 operazioni sul mercato finanziario, acquistando o vendendo titoli di Stato, facendo, di conseguenza,
aumentare o diminuire la quantità di moneta in circolazione, con effetti sul costo del denaro. L'acquisto di
titoli, infatti, determina un incremento della base monetaria, e ciò favorisce l'accesso ai prestiti ma comporta
problemi di perdita di stabilità del valore della moneta.
Si può distinguere tra politica monetaria espansiva che attraverso la riduzione dei tassi di interesse o del
coefficiente di riserva obbligatoria o attraverso l'acquisto di titoli di Stato sul mercato, stimola l'offerta di in
moneta delle banche alle imprese, e quindi gli investimenti e la produzione di beni e servizi.
E politica monetaria restrittiva che, attraverso l'aumento dei tassi d'interesse o del coefficiente di riserva
obbligatoria o la vendita di titoli di Stato, riduce l'offerta di moneta rendendo meno conveniente investire e
produrre.

La politica valutaria  controlla il cambio della valuta nazionale rispetto a quelle dei Paesi esteri.
L’obiettivo principale della politica valutaria è il controllo dei rapporti commerciali con l'estero.
Il sistema cresce quando il saldo della bilancia commerciale, cioè la differenza tra le esportazioni e le
importazioni, è positivo, decresce quando il saldo è negativo. Il mercato valutario è il luogo di incontro
dell'offerta e della domanda di valuta estera.
Tasso di cambio  è il prezzo di una valuta espresso in un'altra valuta. La variazione dei tassi di scambio
influenza molto gli scambi internazionali. La variazione in aumento del cambio fa crescere il prezzo dei beni
importati e diminuire quello dei beni esportati e quindi fa diminuire le importazioni crescere le esportazioni.
Quando la moneta nazionale perde valore rispetto a quella estera, si verifica un incremento delle esportazioni
e una diminuzione delle importazioni, a tutto vantaggio del saldo della bilancia commerciale.

La politica doganale  è la parte della politica economica che influenza gli scambi commerciali di un Paese
con il resto del mondo utilizzando prevalentemente strumenti che rendono difficili se non impossibili le
importazioni di merci straniere. Opera ponendo restrizioni alle importazioni di merci.
La politica dei redditi  è lo strumento di politica economica basato prevalentemente su un accordo tra le
parti sociali e le autorità di governo. Persegue principalmente gli obiettivi della riduzione del tasso di
inflazione e di disoccupazione. Richiede che l'aumento salariale sia collegato strettamente alla
produttività del lavoro, vale a dire alla capacità di produrre dei lavoratori.

...La politica economica nell'ambito dell'Unione europea


La politica economica italiana è fortemente condizionata dall'appartenenza del nostro Paese all'Unione
economica e monetaria. In materia di politica economica gli Stati membri non sono più liberi di
determinarsi autonomamente, ma subiscono condizionamenti e limitazioni della sovranità a favore
dell'Unione la cui ingerenza nell'autonomia nazionale è più o meno invasiva a seconda dei diversi settori di
intervento.

...Il coordinamento delle politiche economiche


Nei settori che non sono di competenza esclusiva della UE, invece, la politica economica è lasciata ai
singoli Stati nazionali, i quali però non sono liberi di determinarsi come vogliono, ma devono rispettare
limiti e linee di indirizzo stabiliti dalle autorità comuni. Le varie politiche devono coordinarsi tra loro al fine
di perseguire gli obiettivi comuni stabiliti dagli organismi europei.
Per realizzare questo coordinamento, gli Stati membri so sono impegnati ad adeguare le loro politiche agli
orientamenti di massima adottati dal Consiglio sotto forma di raccomandazioni

...l’attività di sorveglianza
Il rispetto degli orientamenti di massima per le politiche economiche e quello delle soglie dei disavanzi
pubblici sono sottoposti alla sorveglianza della Commissione e del Consiglio
Per monitorare la situazione delle varie economie nazionali la Commissione adotta un particolare protocollo
che si avvale di determinati indicatori economici, come la quota di mercato delle esportazioni, il costo del
lavoro...
Quando la commissione evidenzia i fattori di squilibrio, rivolge un avvertimento allo Stato membro; in caso
di gravi squilibri, poi, invita il Consiglio ad adottare una raccomandazione nei confronti dello Stato affinchè
corregga la situazione

...il meccanismo europeo di stabilità


MES: le politiche economiche degli Stati membri sono anche influenzate dall’operare del Mes
Si tratta di un dispositivo di protezione che vuole assicurare la stabilità finanziaria nell’area dell’euro – è un
fondo che concede prestiti a tassi prestabiliti a favore degli Stati in difficoltà finanziaria

...la politica di coesione europea


La questione dei diversi livelli di sviluppo tra le aree geografiche e i settori produttivi non rappresenta
soltanto una problematica interna ai singoli Stati ma anche a livello europeo.
La questione del differente grado di sviluppo delle diverse aree geografiche è oggetto della politica di
coesione economica e sociale della Ue
L’Ue ha istituito appositi strumenti finanziari: fondi strutturali
o Fondo europeo di sviluppo regionale concentra gli investimenti in determinate aree per
innovazione e ricerca
o Fondo sociale europeo usato per sostenere l’occupazione
o Fondo di coesione assiste gli stati membri che hanno un Rnl inferiore al 90%
o Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale contribuisce a migliorare la competitività del
settore agricolo
o Fondo europeo per gli affari marittimi e della pesca mira a sostenere i pescatori nella transizione
verso una pesca sostenibile

LA SPESA PUBBLICA
La spesa pubblica è l'insieme dei mezzi monetari che lo Stato e gli altri enti pubblici erogano per il
raggiungimento dei fini di pubblico.
La somma delle spese pubbliche costituisce il fabbisogno finanziario, cioè la quantità di moneta necessaria
alla Pubblica amministrazione per realizzare tutti gli interventi programmati in un determinato periodo di
tempo. Quando ci si riferisce alla spesa pubblica si fa riferimento al suo rapporto con il Prodotto interno
lordo, cioè alla cosiddetta pressione della spesa pubblica.
Tuttavia, ci possono essere degli inconvenienti: il valore della pressione tende a crescere anche senza che vi
siano spese aggiuntive. Ciò si verifica quando il valore del Pil diminuisce, per il fatto che il valore del
denominatore della pressione diminuisce, oppure per effetto dell'inflazione che potrebbe far crescere solo
nominalmente il valore della spesa. Inoltre, il dato della pressione non tiene conto della popolazione che
usufruisce dei beni e dei servizi finanziati con la spesa pubblica.

...La classificazione della spesa pubblica


I fronti della spesa pubblica
La Pubblica amministrazione si impegna su tre principali fronti di spesa:
 Attività istituzionale  si occupa della difesa dalle aggressioni esterne, nel mantenimento
dell'ordine pubblico al suo interno e nell'amministrazione della giustizia.
 Attività sociale  ha come fine il benessere dei cittadini e l'equità sociale e consiste nelle
prestazioni previdenziali e assistenziali.
 Attività economica  ha lo scopo di favorire un efficiente impiego delle risorse e di correggere gli
squilibri del mercato evitando di causare i fallimenti del mercato.

...L’aumento della spesa pubblica negli anni


Causa sociale = Secondo la legge di Wagner o "legge storica di aumento delle spese pubbliche", negli
Stati moderni l'aumento della ricchezza di una comunità, cioè del reddito nazionale disponibile, porta
all'incremento della spesa pubblica in quanto i cittadini chiedono allo Stato servizi più complessi e costosi,
coerenti con le loro esigenze. Per Wagner l'incremento è progressivo, vale a dire cresce a un tasso superiore
rispetto al
tasso di aumento della popolazione e rispetto al reddito nazionale.
La crescita economica e lo sviluppo delle relazioni commerciali rendevano necessario disporre di
infrastrutture pubbliche e strumenti di controllo più importanti e costosi.
Causa politica = con l’entrata in atto del suffragio universale in parlamento sono entrati anche i
rappresentati delle classi minori che si sono fatti portatori di interessi nuovi a cui il soggetto pubblico ha
dovuto dare risposta.
C'è anche chi attribuisce la causa dell'espansione della spesa alla pressione esercitata sui parlamentari
dalle lobby, organizzazioni di cittadini portatrici di interessi omogenei, spesso di carattere economico.
Un'altra ragione dell'espansione della spesa pubblica è l'affermarsi dei nuovi principi costituzionali di
uguaglianza sostanziale e di solidarietà che hanno trasformato il nostro Stato democratico in un vero
e proprio Stato sociale.

...Il controllo della spesa pubblica


Il controllo della spesa pubblica è estremamente difficile da controllare per varie ragioni:
 La maggior parte della spesa pubblica è rigida perché non varia facilmente al variare delle
condizioni che la determinano
 Nella maggior parte dei casi si tratta di spese dovute a prestazioni di servizi svolte
prevalentemente da personale dipendente difficilmente sostituibile con le macchine.
 anche le ragioni politiche in quanto è certamente impopolare ed elettoralmente controproducente
diminuire i livelli di spesa erogata per sostenere i servizi sociali richiesti dai cittadini che poi
andranno a votare.
Gli Stati membri dell'Unione europea si sono impegnati a osservare un'attenta politica di contenimento
della spesa e di miglioramento della sua efficienza (cosiddetta spending review).
Uno dei metodi tradizionalmente utilizzati per migliorare l'efficienza della spesa è quello di far intervenire
nei processi di produzione di beni e servizi pubblici l'operatore privato. Il problema è che il privato mira al
profitto individuale e spesso questo è incompatibile con l'interesse generale.

...La politica della spesa pubblica


La politica della spesa pubblica consiste nel determinare il tipo e la quantità della spesa pubblica in vista
del perseguimento di determinati obiettivi economici e sociali.
Y = C + I + G  La domanda aggregata dunque è il risultato della somma della spesa monetaria sostenuta
dai privati e dai soggetti pubblici per acquistare beni di consumo e di investimento.
Il livello di spesa ideale sarebbe quello che consente di impiegare tutti i fattori produttivi presenti nel
sistema, in modo da raggiungere quello che si definisce il reddito di piena occupazione, realizzato
impiegando tutti i fattori produttivi presenti nel sistema.
Reddito nazionale = spesa totale (spesa privata + spesa pubblica)

…l’effetto economico della spesa pubblica


La spesa pubblica sostitutiva  viene finanziata interamente attraverso il prelievo fiscale ai privati.
Vengono ridotti i redditi disponibili utilizzati per la spesa privata e pertanto il risultato complessivo sulla
spesa totale e sul reddito nazionale rimane pressoché invariato. (per la costruzione delle strade)
La spesa pubblica aggiuntiva  viene finanziata senza prelevare reddito ai privati, ma attraverso prestiti
che utilizzano il risparmio improduttivo.
La spesa pubblica modifica la spesa totale facendo aumentare il reddito nazionale. Infatti, in questo caso la
spesa privata non si riduce all'aumentare di quella pubblica con il risultato che la spesa totale aumenta.

…La politica della spesa con effetti redistributivi


Trasferisce il reddito dai soggetti più ricchi, attraverso il prelievo fiscale, a favore dei soggetti poveri.
Può riguardare anche le imprese: si favoriscono i settori produttivi svantaggiati, come il settore agricolo e la
pesca con l'erogazione di contributi a fondo perduto o di altri sussidi.
La spesa redistributiva produce effetti economici sulla crescita economica agendo sulla capacità di spesa
della popolazione. Toglie risorse a soggetti con reddito elevato e incrementa il reddito dei soggetti con bassi
redditi e alta propensione al consumo, che quindi consumeranno tutta la parte di reddito ricevuta.

…L'effetto di stabilizzazione del sistema


La stabilizzazione del sistema economico. La spesa aumenta o diminuisce in base all’andamento del ciclo
economico

...Gli effetti negativi dell’eccessiva espansione della spesa pubblica


 L’incremento dell’inflazione  la spesa fa crescere la domanda, generando un tendenziale
aumento dei prezzi. Quando all'aumento della domanda non corrisponde un incremento dell'offerta si
ha come conseguenza un innalzamento dei prezzi, cioè si ha la crescita dell'inflazione.
 peggioramento della bilancia commerciale del Paese  la domanda di beni e servizi originata
dall'aumento della spesa pubblica non trova risposta sul mercato nazionale ma su quello estero e ci
sarà un aumento delle importazioni.
 effetto spiazzamento  la spesa pubblica diventa eccesiva e si prolunga nel tempo. la spesa
pubblica sottrae risorse all'iniziativa economica privata.
 sfiducia negli operatori economici privati  l'eccessiva presenza del soggetto pubblico sul mercato
allontana i privati che non vedono occasioni di profitto
 disavanzo di bilancio  l’eccessiva spesa pubblica fa crescere il debito pubblico. Questo
disavanzo viene ricoperto con l’indebitamento

LA SPESA SOCIALE
Lo stato sociale  è caratterizzato dal fatto che le autorità pubbliche si interessano del benessere dei
cittadini e si preoccupano di sostenere e aiutare i più bisognosi nel rispetto dei valori di solidarietà e giustizia
sociale.

…I principi costituzionali dello Stato sociale


La Costituzione italiana richiama espressamente i principi e i valori dello Stato sociale, in particolare
nell'articolo 2 che sancisce il dovere di solidarietà politica, economica e sociale tra cittadini e nell’articolo 3
impegna le istituzioni a rimuovere gli ostacoli di qualunque natura anche economica, che impediscono a tutti
di avere pari dignità e stesso trattamento giuridico.
La spesa sociale  è il complesso delle uscite monetarie sostenuto dai soggetti pubblici per finanziare gli
interventi dello Stato sociale, tali da consentire a tutti i cittadini condizioni di vita dignitose, liberandoli dal
bisogno e proteggendoli dai rischi più gravi dell'esistenza.

…La spesa per la sicurezza sociale


 per la previdenza sociale (art.38)  per l’assistenza sanitaria (art.32).  per l’assistenza sociale (art.38)

…I modelli di finanziamento
Due modelli principali:
1. Il sistema fiscale  consiste nel prelevare risorse a tutti i contribuenti, indipendentemente da chi
beneficerà del servizio, mediante le imposte. È prevalentemente utilizzato per finanziare prestazioni
sociali destinate a tutta o a gran parte della collettività.
Il peso del finanziamento graverà di più sui soggetti benestanti e di meno sui soggetti più poveri.
2. Il sistema parafiscale  consiste nel prelevare risorse alla categoria dei soggetti beneficiari delle
prestazioni, attraverso contributi da versare obbligatoriamente

...La previdenza sociale


È un sistema di tutela il cui scopo è quello di impedire che le conseguenze di tipo economico o sanitario
dell’evento futuro, che colpisce o potrebbe colpire il lavoratore, quali per esempio la vecchiaia, la malattia,
l’invalidità... ricadano interamente sul lavoratore o sul datore di lavoro
È prevista nell’articolo 38 comma 2 della Costituzione i lavoratori hanno diritto ad essere assicurati e
preveduti con i mezzi adeguati alle loro esigente

Le assicurazioni sociali: sono obbligatorie e i pagamenti dei premi, i contributi, vengono fatti ricadere
anche su un soggetto diverso dall’assicurato. Gli assicuratori non sono società private ma enti pubblici:
assicurazioni sociali (Inps, Inail...)
Soggetti:
 Lavoratore: soggetto assicurato che beneficerà delle prestazioni previdenziali
 Datore di lavoro: soggetto assicurante, che ha l’obbligo di pagare il premio all’assicurazione sotto
forma di contributi
 L’ente previdenziale: soggetto assicuratore
TRA QUESTI SOGGETTI NASCE UN RAPPORTO GIURIDICO PREVIDENZIALE

… i contributi sociali
I datori di lavoro sono obbligati a versare periodicamente una somma di denaro (contributi), a favore
dell'ente previdenziale. La misura della contribuzione dipende dalla retribuzione del dipendente, cioè da
tutto ciò che il lavoratore percepisce in dipendenza del rapporto di lavoro. I contributi sono per una minima
parte anche a carico del lavoratore. Anche i lavoratori autonomi devono versarli.
Fino al 1° gennaio 2012 i contributi dei lavoratori pubblici erano versati all'Istituto nazionale di
previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica (Inpdap), ente soppresso e confluito nell'Inps.

...Le prestazioni previdenziali


L'ente previdenziale impiega le somme ricevute con i contributi per compiere determinate prestazioni di tipo
economico e di tipo sanitario a favore del lavoratore.
Le prestazioni economiche consistono in somme di denaro corrisposte al lavoratore per un determinato
periodo di tempo o per tutta la vita, ovvero in un'unica soluzione (pensioni, indennità, rendite, assegni).

…le pensioni
Consiste nel versamento temporaneo di denaro da parte di un ente previdenziale a favore di una persona.
La prima importante riforma del sistema pensionistico si è avuta con la I. 335/1995 (Riforma Dini) che, tra
le altre importanti innovazioni, introdusse il nuovo sistema di tipo contributivo per calcolare l'importo delle
pensioni, sostituendolo a quello precedente di tipo retributivo.
Metodo retributivo  la pensione veniva calcolata in base all’anzianità contributiva (data dal numero
delle settimane coperte da contribuzione fino a un massimo di 40 anni) e la retribuzione annua
pensionabile, costituita da una parte delle retribuzioni lorde percepite dal lavoratore in costanza del rapporto
di lavoro.
Metodo contributivo  1995. Si determina moltiplicando la somma dei contributi accantonati durante la vita
lavorativa + gli interessi calcolati in base all'inflazione e all'andamento del Prodotto interno lordo degli
ultimi cinque anni x coefficiente di trasformazione (rapportato all'età in cui si decide di cessare l'attività
lavorativa)

…gli ammortizzatori sociali


Sono forme previdenziali obbligatorie per tutelare i lavoratori dagli eventi che possono far venir meno
o far diminuire la capacità di guadagno nel corso del loro rapporto di lavoro. Hanno lo scopo di assicurare al
lavoratore una fonte di reddito sufficiente per provvedere al proprio sostentamento e quello della sua
famiglia.
L’assicurazione contro infortuni e malattie professionali  protezione dei lavoratori dal rischio derivante
da incidenti e malattie che possono capitargli nello svolgimento dell'attività lavorativa e che possono
causargli danni alla salute facendogli diminuire la capacità reddituale. L’assicurazione obbligatoria è regolata
dal Testo unico. Garantisce il risarcimento del lavoratore che subisca danni ala salute a causa di un infortunio
sul lavoro o di una malattia professionale.
Il soggetto assicuratore è Istituto nazionale per assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail).
L’assistenza sanitaria
L’assistenza sanitaria è garantita dall’art.32 della Costituzione. È sia interesse sanitario sia collettivo.

…Gli interventi sanitari


 diritto individuale alla salute
 tutela alla salute pubblica
 cure gratuite
Lo Stato provvede a questi compiti con il Servizio sanitario nazionale (Ssn), un sistema pubblico di
carattere universalistico e solidaristico, che garantisce l'assistenza sanitaria gratuita a tutti i cittadini.
La riforma del 1978. che ha istituito il Sistema sanitario nazionale che si fonda su determinati principi:
 universalità  l’assistenza sanitaria riguarda tutta la popolazione
 uguaglianza  le prestazioni sanitarie sono uguali per tutti i cittadini. È previsto per le persone
non esenti il pagamento di un ticket il cui importo varia in relazione alla condizione economica e al
tipo di prestazione richiesta.
 globalità degli interventi  deve assicurare il coordinamento con tutti gli altri soggetti che
svolgono una qualsiasi attività attinente con l'ambito sanitario.
 partecipazione democratica dei cittadini  in modo che possano controllarne il funzionamento.

…il contenimento della spesa sanitaria


Uno dei sistemi di contenimento della spesa è basato sulla stretta collaborazione tra Stato e Regioni. In
pratica lo Stato interviene laddove le Regioni non riescano a tenere sotto controllo la spesa sanitaria e
presentino un bilancio sanitario in deficit.
L’assistenza sociale
L'assistenza sociale è l'attività dello Stato e degli altri enti pubblici diretta a dare protezione e aiuto a tutti i
cittadini che si trovano in una situazione di debolezza, indipendentemente dalla loro condizione di lavoratori
(art.38).
L’assistenza interviene quando si verificano le condizioni di bisogno. Le prestazioni assistenziali sono
erogate soltanto alle persone e alle famiglie che effettivamente si trovano in difficoltà. Per capire se una
persona ha bisogni di assistenza sociale vengono utilizzati dei criteri di accertamento.
 il cittadino in condizione di bisogno deve compilare una dichiarazione sostitutiva unica nella quale
dichiara il proprio reddito, i propri beni e la propria situazione familiare e indica le varie prestazioni
o servizi di cui intende beneficiare nel corso dell'anno e deve essere presentata agli uffici competenti.
ecc. Sulla base di queste dichiarazioni l'Inps calcola due importanti indicatori della condizione di
disagio, l'Indicatore della situazione economica (Ise) e l'Indicatore della situazione economica
equivalente (Isee).

LE ENTRATE PUBBLICHE
Le entrate pubbliche sono l'insieme dei mezzi monetari che affluiscono al soggetto pubblico per finanziare la
spesa pubblica nei suoi molteplici aspetti.
 i prezzi  sono le entrate che provengono direttamente dall'attività economica di imprese
pubbliche oppure dall'alienazione o dall'impiego dei beni appartenenti allo Stato o a enti pubblici.
 i tributi  sono i prelevamenti di una parte della ricchezza prodotta, consumata, detenuta dai
soggetti privati che il soggetto pubblico effettua avvalendosi del potere coercitivo che gli deriva dalla
sovranità (in questo campo si chiama potestà tributaria o potestà impositiva).
 i prestiti  vengono fatti con i risparmiatori in cambio di un interesse.

La classificazione:
 originare  provengono direttamente da beni del settore pubblico. (prezzi)
 derivate  si formano nel settore privato e vengono poi trasferite al settore pubblico. (tributi e
prestiti)
 coattive  devono essere pagate obbligatoriamente (tributi)
 non coattive  acquisite senza esercizio di un potere autoritativo (prezzi e prestiti)
 di diritto pubblico  disciplinate dal diritto amministrativo, tributario, penale (tributi)n
 di diritto privato  disciplinate dal Codice civile (prezzi e prestiti)
 ordinarie  Vengono acquisite regolarmente a ogni esercizio (tributi prezzi e prestiti)
 straordinarie  Hanno carattere eccezionale o occasionale
 correnti  destinate a finanziare le spese correnti e hanno solitamente carattere di periodicità
 in conto capitale  derivano dall'alienazione di beni patrimoniali o da trasferimenti in conto
capitale

...I tributi
I tributi sono la fonte principale di entrate pubbliche.
Sono entrate:
 derivate  perché provengono dalla ricchezza prodotta dai soggetti privati;
 coattive  perché sono imposte dal soggetto pubblico
 di diritto pubblico  perché sono regolate dal diritto pubblico
 generalmente ordinarie  perché si ripetono periodicamente in ogni esercizio.
 generalmente correnti  perché hanno nella maggior parte dei casi carattere di periodicità e
servono per finanziare le spese correnti.
Il principio di legalità tributaria  i tributi possono essere istituiti soltanto da una legge nazionale
o regionale o da un atto con forza di legge, cioè un decreto legislativo o un decreto-legge.
I tributi si dividono in:
 imposte
 tasse
 contributi
Le imposte  sono il prelievo di ricchezza attuato dall'ente pubblico nei confronti di tutti i cittadini per
finanziare i beni e i servizi pubblici generali indivisibili, cioè quelli che avvantaggiano la collettività nel suo
insieme.
Caratteristiche:
 obbligatorietà del prelievo fiscale  i soggetti privati sono tenuti a pagare le imposte per il fatto
di appartenere alla comunità politicamente organizzata ed essere sottoposti alla sovranità dello Stato.
 destinazione al generico finanziamento dei servizi pubblici indivisibili  non è possibile
escludere dall’utilizzo del servizio le persone che non lo pagano.
Il cittadino è obbligato a pagare le imposte indipendentemente dalla circostanza che abbia richiesto o meno
una qualsivoglia prestazione al soggetto pubblico impositore. Le imposte vengono calcolate in base alla
capacità contributiva

...Le tasse  sono prelevamenti attuati dal soggetto pubblico impositore a fronte della richiesta e della
fruizione da parte del cittadino contribuente di un determinato servizio pubblico divisibile.
Caratteristiche:
 coattiva in modo ridotto  perché chi non richiede il servizio non è tenuto a pagarla. Tuttavia,
alcuni servizi pubblici devono essere richiesti obbligatoriamente dal cittadino.
 calcolata in relazione alla misura del beneficio che ne ritrae il soggetto e al grado di importanza
per la collettività del servizio
tipi di tasse:
 amministrative  sono quelle dovute per un servizio specifico reso da
un ufficio determinato della Pubblica amministrazione (autorizzazioni, concessioni, iscrizioni…)
 giudiziarie  per i servizi resi dagli organi giurisdizionali e riguardano l'attività processuale
civile, amministrativa, penale e la volontaria giurisdizione, cioè quella compiuta in assenza di
contenzioso e di contraddittorio per la tutela di determinati diritti
 industriali pagate da chi richiede particolari certificazioni strettamente legate all'attività
industriale (marchio che attesta il contenuto esatto di oro o di argento di un oggetto prezioso)

...I contributi  sono prelevamenti coattivi di denaro a carico di determinati soggetti che anche se non ne
fanno richiesta beneficiano in modo particolare di un bene o di un servizio pubblico.
Caratteristiche:
 coattivi  perché deve essere pagato anche da chi non richiede il servizio
 finanzia parzialmente quei servizi pubblici di cui si avvale tutta la collettività e in modo
particolare il soggetto tenuto a pagarli.
 calcolati in base a vari parametri a seconda del tipo di contributo

...La misurazione delle entrate


o Pressione tributaria: pone a confronto con il Pil le sole entrate che tributarie, con l’eccezione dei
contributi sociali
o Pressione fiscale: si considerano al numeratore del rapporto, tra le entrate tributarie, anche i
contributi sociali
o Pressione finanziaria: pone a confronto con il Pil la somma complessiva delle entrate pubbliche,
quindi anche di quelle extratributarie e dei prestiti

...criteri per la valutazione e la comparazione della pressione fiscale tra gli Stati
Differenze culturali  tra i vari Paesi vi è una diversa partecipazione del soggetto pubblico nell’offerta di
servizi alla collettività – la quantità di servizi pubblici offerti varia da Stato a Stato. Il carico fiscale sarà più
alto in quegli Stati che offrono più servizi
Indice di performance del settore pubblico  La pressione discale va messa in relazione con l’efficienza e
l’efficacia dei servizi pubblici – la capacità di utilizzare le entrate per fornire servizi utili per i contribuenti
(efficacia fiscale) varia da Stato a Stato
Economia sommersa  La pressione fiscale va calcolata in base ai dati reali del Pil, cioè togliendo
l’importo dell’economia sommersa su cui non grava il prelievo fiscale – la presenza di dati economici
conteggiati nel Pil ufficiale ma non sottoposti a imposizione fiscale (economia sommersa) aggrava la
pressione fiscale effettiva sui

...quali sono gli effetti macroeconomici delle entrate


Le entrate pubbliche costituiscono un prelievo di ricchezza che comporta delle ripercussioni sul sistema
economico
GLI EFFETTI SULL’INFLAZIONE  l’inflazione può dipendere da un eccesso di domanda in una fase
di piena occupazione o da un aumento dei costi di produzione – un aumento dei prezzi e delle tariffe
pubbliche scatena un aumento dei prezzi che provoca ulteriori aumenti; i lavoratori, di conseguenza,
pretenderanno un adeguamento dei loro salari... L’aumento dei tributi grava sui redditi delle famiglie o
delle imprese, quindi l’aumento di questi tipi di entrate può determinare un incremento dell’inflazione da
costi
Nelle fasi espansive del ciclo economico l’aumento della pressione fiscale ha l’effetto di ridurre la domanda,
frenando l’inflazione
GLI EFFETTI SULLA DOMANDA PRIVATA  le entrate hanno un effetto depressivo sulla spesa
privata, perché riducono il reddito disponibile delle famiglie per i consumi e delle imprese per gli
investimenti
La riduzione degli investimenti privati potrebbe poi essere aggravata dal massiccio ricorso ai prestiti pubblici
in conseguenza di quello che viene chiamato effetto spiazzamento
GLI EFFETTI SUL PIL E SULL’OCCUPAZIONE  l’aumento delle entrate pubbliche provoca poi
conseguenze sulla ricchezza nazionale, inducendo le famiglie ad aumentare la produzione per accrescere la
ricchezza e compensare il maggior prelievo
Le variazioni in aumento o in diminuzione dei contributi sociali possono avere importanti ripercussioni
anche sull’occupazione. La riduzione dei contributi a carico delle imprese costituisce per molti economisti
una lotta alla disoccupazione, un aumento degli oneri contributivi costituisce invece una causa di inflazione
da costi

L’accisa = tassa che viene pagata per i beni come la benzina. Il produttore ne scaricherà l'onere
sul consumatore, aumentando il prezzo di vendita. L'aumento del prezzo provoca una diminuzione del
consumo e, quindi, una riduzione delle esternalità negative e dei costi sociali

...Gli effetti economici dell'elevata pressione fiscale


La curva di Laffer  espone la sua teoria utilizzando un grafico dove riporta sulle ordinate il gettito fiscale
atteso e sulle accise il prelievo fiscale imposto rappresentato dalle aliquote, intendendo con ciò il rapporto
tra il reddito imponibile e il prelievo sul reddito stesso. In sostanza l'aliquota finisce per coincidere con la
pressione fiscale. Secondo Laffer all'aumentare delle aliquote consegue inizialmente a una crescita del
gettito che raggiunge un punto di apice in corrispondenza di una certa aliquota. Oltrepassato quel punto, se si
aumentano ancora i tributi, il gettito progressivamente e inesorabilmente diminuisce.
Limiti  non viene indicato quale sia il punto di apice: inizialmente lo aveva posto in corrispondenza del
50% di un’aliquota e poi abbassata al 30%.

LE IMPOSTE
L’imposta è una prestazione di denaro, istituita e regolata dalla legge, posta a carico dei contribuenti in
relazione alla ricchezza di cui godono, secondo principi di equità
L’imposta svolge una duplice funzione:
o Strumento di finanziamento in quanto costituisce la principale entrata finanziaria per coprire il
costo dei pubblici servizi
o Strumento di intervento nel campo economico e sociale in quanto si possono realizzare obiettivi di
politica economica e sociale

...il rapporto giuridico di imposta


Tra il contribuente (colui che deve pagare il contributo) e l’ente impositore si instaura una relazione
giuridica nella quale trovano la loro giustificazione giuridica e la loro regola sia l’obbligo del contribuente
di pagare l’imposta, sia il diritto del soggetto pubblico di pretendere il pagamento

...il presupposto d’imposta


La situazione di fatto o l’evento economico che determina in modo diretto o indiretto il sorgere del tributo e
l’instaurarsi del rapporto giuridico tributario
Il legislatore è libero di scegliere qualunque dato della realtà come presupposto. Tuttavia, deve
necessariamente prevedere la sussistenza della capacità contributiva del contribuente

...gli elementi dell’imposta


o Soggetto attivo: impone il tributo in forza del potere di sovranità e che, di conseguenza, è creditore
dell’imposta (di solito è l’erario)
o Soggetto passivo: è la persona fisica, la persona giuridica o l’ente che è obbligato al pagamento
dell’imposta
Normalmente si tratta del soggetto che attua il presupposto di imposta (contribuente)
o Oggetto: l’elemento naturale al quale si riferisce il presupposto di imposta rispetto al quale
l’imposta si applica e commisura
o Base imponibile: l’oggetto dell’imposta espresso in termini quantitativi
o Aliquota: la percentuale che deve essere applicata alla base imponibile per determinare l’importo
d’imposta
La fonte dell’imposta corrisponde alla ricchezza cui attinge il contribuente per far fronte al
pagamento del tributo

...i tipi di imposte


o Imposte dirette: imposte che hanno come presupposto la manifestazione diretta e immediata di
ricchezza che può consistere nel reddito percepito o nel patrimonio posseduto
Esse si suddividono ulteriormente in relazione alla ricchezza colpita, in imposte sul reddito,
quando hanno per oggetto interessi, salari, rendite... e imposte sul patrimonio quando
colpiscono invece la ricchezza accumulata dal contribuente sotto forma di capitali
o Imposte indirette: sono le imposte che hanno come presupposto l’utilizzazione della ricchezza,
vale a dire gli atti o i fatti che fanno indirettamente desumere la disponibilità di un reddito o di
un patrimonio e sono rivelatori di capacità contributiva
Le imposte indirette vengono suddivise in imposte sui consumi (che colpiscono il reddito: Iva) e
sui trasferimenti (che colpiscono il patrimonio
Pregi e difetti delle imposte dirette e indirette  le imposte dirette sono più eque perché viene
calcolata in base alla capacità contributiva del soggetto. Un difetto delle imposte dirette è la
rigidità perché viene riscossa annualmente.
Le imposte indirette invece sono più elastiche perché il loro pagamento è frazionato nel tempo
con importi relativamente modesti. Il difetto principale è la scarsa equità perché non si basano
sul reddito.
o Imposte reali: sono le imposte che colpiscono la ricchezza del contribuente senza alcun
riguardo alle sue condizioni soggettive. (imposte indirette)
o Imposte personali: sono le imposte che, nel colpire la ricchezza, tengono anche conto delle
condizioni economiche, sociali, personali, familiari del contribuente. (imposte dirette)
o Imposte generali: sono le imposte che colpiscono tutte le analoghe categorie di ricchezza
indipendentemente dalla loro natura specifica e con le stesse modalità. (Irpef)
o Imposte speciali: sono le imposte che colpiscono solo alcune categorie di ricchezza o le
colpiscono tutte ma in maniera differenziata.
o Imposte proporzionali: quando l'aliquota è costante, vale a dire non varia al variare della base
imponibile. L’ammontare del tributo varia in modo proporzionale con le variazioni della
ricchezza imponibile
o Imposte progressive: quando l'aliquota cresce all'aumentare della base imponibile.
o Imposte regressive: quando aliquota diminuisce all’aumentare della base imponibile.

il criterio di progressività accolto dal nostro legislatore è quello denominato metodo per scaglioni, che si
presenta come quello più equo ed efficace. In base a tale metodo, infatti, il reddito imponibile del
contribuente viene suddiviso per scaglioni e a ciascuno di essi viene assegnata un'aliquota crescente.

…i principi giuridici di imposta


Sono imposta i criteri generali a cui il legislatore deve necessariamente attenersi quando istituisce e
regolamenta le imposte. Tali principi sono contenuti nella Carta costituzionale, in parte anche tra i Principi
fondamentali.
I principi dell’imposta art.53   generalità: tutti sono tenuti a pagare le imposte
 uniformità: pagarle in base alle proprie capacità contributive
 progressività: vengono pagate secondo un metodo di progressività
Altri principi   legalità: previsto per tutti i tributi e non solo per le imposte dall'art. 23 Cost.
 solidarietà: ciascuno deve cooperare al progresso di tutti i membri della comunità in base alle proprie
effettive capacità.
 uguaglianza: stabilito dall'art. 3 Cost., in base al quale tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge
 autonomia: le funzioni dello Stato devono essere decentrate agli enti locali e alle Regioni e quindi
stabilisce il principio dell'autonomia finanziaria degli enti territoriali.

…i principi amministrativi
attengono ai criteri che l'amministrazione finanziaria deve seguire nello svolgimento dell'attività di
accertamento e riscossione dell'imposta in modo tale che essa risulti equa ed efficiente.
 certezza: il contribuente deve conoscere esattamente l'ammontare del tributo nonché il tempo, il luogo e le
modalità del pagamento
 comodità: il pagamento dell'imposta deve avvenire con le modalità che comportino il minor disagio per il
contribuente.
 economicità: dell'economicità: i costi per l'accertamento, per la riscossione e per il pagamento devono
essere i più bassi possibili, tali da non vanificare l'effetto positivo dell'entrata o da non aggravare troppo il
peso per il contribuente.

…gli effetti microeconomici dell’imposta


Il contribuente potrebbe modificare la propria attività economica aumentandola al fine di recuperare la
perdita subita a causa dell’imposta mantenendo inalterato il suo standard di vita (rimozione positiva), vero, al
contrario, riducendola, al fine di sottrarre imponibile all'imposta (rimozione negativa).
Potrebbe mantenere inalterata la propria attività economica ma si sottrae al pagamento dell'imposta
utilizzando mezzi illeciti (evasione) ovvero ponendo in essere comportamenti di per sé leciti ma
opportunamente studiati e combinati per evitare di pagare l'imposta (elusione).
Inoltre, potrebbe pagare l'imposta ma scaricarne il peso effettivo su altri soggetti.
...L’evasione fiscale
Con evasione fiscale si intende il comportamento di chi, violando la legge, si sottrae del tutto (evasione
totale) o in parte (evasione parziale) al pagamento dell'imposta.
Solitamente l'evasore sottrae volontariamente materia imponibile al fisco, cioè omette in tutto o in parte di
dichiarare la propria ricchezza. Per far ciò attua varie strategie, come non emettere fatture di vendita,
registrare fatture di acquisto inesistenti facendo aumentare i costi e quindi diminuire l'imponibile…
Non sempre però è intenzionale. È involontaria (colposa), in quanto il contribuente non intenderebbe
violare la legge ma lo fa ugualmente a causa di errori, distrazioni per la non perfetta conoscenza della legge
stessa.
Sanzioni   amministrativa: per i comportamenti meno gravi, consistenti nel pagamento di somme di
denaro.  penale: per le violazioni più gravi, per comportamenti che si connotano negativamente in termini
sia quantitativi, vale a dire per l'entità della somma evasa, sia qualitativi, cioè per il tipo di comportamento
posto in essere per evadere.
Le ragioni della diffusione dell’evasione   culturale: dovuta allo scarso senso civico dei contribuenti,
che fa perdere di vista la funzione sociale dei tributi e fa anteporre il tornaconto personale all'interesse
collettivo.
 eccessiva pressione fiscale: che fa sentire come insopportabile la mano del fisco, quasi un giogo dal quale
liberarsi.
 la normativa fiscale complicata: che rende difficile rispettare la normativa tributaria
 la mancanza di un’azione di contrasto efficace per l'assenza di controlli e di un adeguato sistema
sanzionatorio
Gli effetti dell’evasione  L'evasione altera completamente il principio di uniformità dell'imposta. Non
sopporta affatto il peso della spesa pubblica o lo sopporta in misura inferiore rispetto alla sua capacità
contributiva. In presenza di forte evasione accade che per continuare a garantire i servizi
Pubblici la pressione fiscale venga a gravare sui soggetti non evasori quali spesso sono proprio i soggetti
economicamente più deboli, dipendenti e pensionati. L’evasione provoca notevoli danni alla finanza
pubblica aggravando il deficit e il debito pubblico, in quanto per sopperire alla mancanza di risorse il
soggetto pubblico è costretto a indebitarsi pesantemente.

...L’elusione fiscale
L’elusione fiscale è il comportamento di chi aggirando la legge pur senza violarla si sottrae all'obbligo
di pagare l'imposta.
Diversamente da quanto accade con evasione in questo caso il contribuente realizza una serie di
comportamenti, giuridicamente leciti, ma nel loro insieme finalizzati allo scopo di non pagare l'imposta
prevista.

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