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LO STATO
1) CONCETTO DI STATO
Lo Stato è una organizzazione a cui spetta l’utilizzo della forza sulle persone all’interno di un terminato
territorio.
Lo Stato è un’istituzione:
- Politica: perchè è studiata per fini generali che però non sono rigidamente predeterminti, ma sono
determinabili in base a una decisione politica e al contesto storico. (es. Le leggi introdotte durante il Gov.
Berlusconi nella quale furono approvate leggi a favore di Berlusconi stesso e altre a favore dei membri
della’’casta’’ inferendo alla democrazia un grave danno)
-Giuridica: perchè basa I suoi fondamenti sul diritto che è indefettibile
-Originaria: Perchè trova in se la sua legittimità
-Sovrana:perchè non esiste altra istituzione di potere superiore all’interno del territorio di competenza
(Superiorem no Recognoscens)
-Indipendete: perchè non conosce potere esterno che possa violarne l’autorità
-Effettiva: perche applica le proprie leggi e il proprio ordinamento in maniera concreta sui soggetti stanzati nel
suo territorio
2) ELEMENTI COSTITUTIVI DEL POPOLO: POPOLO, TERRITORIO E SOVRANITA’
I tre elementi costititutivi dello stato sono: il popolo che è l’emento personale, il terrirorio l’elemento spaziale,
la sovranità elemento organizzativo.
A) Popolo e cittadinanza
Il popolo è l’insieme degli individui a cui l’ordinamento giuridico statale attribuisce lo status di cittadino
italiano (Martines)
La cittadinanza, è lo status che viene attribuito all’individio da parte dell’ordinamento giuridico statale, che
così conferisce all’individuo una serie di diritti e doveri attivi e passivi compresa la partecipazione alla politica,
verso lo Stato. Il cittadino così è tenuto ad essere fedele alla Repubblica (Art.54) di concorrere alle spese
pubbliche (Art.53) ma allo stesso tempo gode di diritto al voto(Art. 48) e all’eleggibilità (Art.51).
La legge del 5 febbraio 1992 n.91 stabilisce la cittadinanza italiana per nascita (genitore cittadino, nato su
suolo italiano da genitori ignoti o apolidi ovvero non cittadini e il figlio non segue la loro cittadinanza e le leggi
dello stato a cui appartengono, figli di ignoto se non trovati in possesso di altra cittadinanza) per Estensione
( Figlio riconosciuto o dichiarato giurisdizionalemtente di età minore e figli riconosciuti di età superiore ai 18
anni seppur gia di altra nazionalità, individuo minore adottato da cittadino italiano, il coniuge di cittadino
italiano purchè risieda per almeno 2 anni sul territorio della Repubblica o dopo 3 anni dalla data del
matrimonio se residente all’estero con la legge del 15 luglio del 2009 n.24 termini ridotti della metà in presenza
di figli nati o adottati dai coniugi) per beneficio di legge (lo straniero o l’apolide I cui discendenti per un
massimo di secondo grado sono stati cittadini italiani per nascita ma inoltre se sostiene il servizio militare o
assume pubblico impiego alle dipendenze dello Stato o se da maggiorenne risiede all’interno della Repubblica
per 2 anni ma presentando la domanda al massimo entro un anno dopo averli raggiunti, lo straniero minorenne
che dopo anni di residenza ininterrotta nello Stato raggiunta la maggiore età faccia domanda di cittadinanza
entro un anno dai 18 anni) per naturalizzazione (lo straniero che ha reso servizi di interesse in Italia, ovvero
ricorra all’attenzione diretta dello Stato, I soggetti aventi genitori o nonni residenti in territori appartenuti
all’Italia e ceduti successivamente alla ex Jugoslavia a seguito del Trattato di Parigi del 47’ e di Osimo del 75’)
La legge del 5 febbraio 1992 n.91 stabilisce la perdita cittadinanza italiana per assunzione di pubblico impiego
o carica pubblica presso altro Stato o Ente internazionale (art.12), quando non si abbandoni carica o impiego,
servizio militare o cittadinanza di uno stato estero in guerra contro l’Italia su richiesta della repubblica
(Art.12), per rininzia quando il cittadino italiano si stabilisce all’estero abbia raggiunto la maggiore età e sia in
possesso di un’altra cittadinanza anche se figlio di una persona che ha acquistato o riacquistato la cittadinanza.
La legge del 5 febbraio 1992 n.91 stabilisce la possibilità di riacquisto della cittadinanza previa richiesta a
seguito di pubblico impiego o prestazione militare, per rinuncia di pubblico impiego o servizio militare presso
altro Stato con conseguente trasferimento all’interno della Repubblica dopo 2 anni, per dichiarazione di
riacquisto con stabilimento sul suolo italiano dopo 1 anno di residenza.
B) La cittadinanza Europea
Come stabilito dal Trattato di Maascticht del 7 febbraio del 1992 e successivamente dal Trattati di Lisbona del 1
dicembre 2009 sono cittadini europei tutti gli individui possessori della cittadinanza di uno dei paesi membri
degli stati aderenti.
In partocolare il comma dell’Art. 20 TFUE decreta dunque per I soggetti titolari di questi requisiti I seguenti
diritti: diritto di soggiornare e circolare liberamente sul territorio degli Stati membri (Art.21 TFUE), il dirito al
voto e l’elegibilità al parlamento europeo (Art. 22 TFUE), il diritto alla tutela delle attività diplomatiche e
consolari all’interno dello stato membro o stato terzo come cittadino europeo(Art.23 TFUE), il diritto di
ricorrere al Mediatore europeo e di presentare petizioni o rivolgersi a organi e istituzioni UE (art.24 TFUE).
C) Territorio
E’ la sede dove si estente la sovranità dello stato e viene organizzata la comunità.
Comprende la terraferma delimitata dai confini naturali o artificiali, il mare fino a 12 miglia dalla costa (art. 2
codice navigazione), la piattaforma continentale ovvero le terre immerse nel mare fino a 200 miglia mare
( Convenzione di Montego bay 82’), lo spazio aereo ovvero lo spazio sovrastante la terraferma e il mare ma non
la litosfera, il sottosuolo nei limiti della fruibilità, il territorio fluttuante ovvero le navi e gli aerei italiani al di
fuori del territorio nazionale. In oltre le convezioni internazionali hanno stabilito l’extraterritorialetà e
ultraterritorialetà delle sedi diplomatiche.
D)Sovranità
La sovranità è il potere supremo dello Stato al di sopra di ogni potere interno e individuo (sovranità interna) e
nell’indipendenza rispetto a un’altro Stato (sovranità esterna).
La sovranità è originaria (nasce con l’ordinamento dello stato), esclusiva (spetta solo allo Stato) incondizionata
(non può essere limitata da terzi senza il consenso dello Stato)
I limiti della sovranità sono di fatto (per via della globalizzazione in quanto lo stato non ha potere assoluto sulla
circolazione di risorse e capitali) giuridici (con l’istituzione dell’Onu ad esempio alcune norme sono andate a
ricadere direttamente sugli individui, stessa cosa con la nascita della UE dove gli stati non hanno più controllo
su alcune attività come il controllo sulla moneta e la libera circolazione).
3) FUNZIONE DELLO STATO
- Funzione costituente: è la funzione principale su cui lo stato costituisce la sua organizzazione (Costituzione)
- Funzione legislativa: è l’emazione delle norme giuridiche necessarie al mantenimento dell’ordine collettivo
- Funzione giurisdizionale: è l’attuazione dell’ordinamento giuridico sui rapporti tra individui,stato e se stessi
- Funzione amministativa: è l’organizzazione della struttura organizzativa degli enti e della struttura esecutiva
che perseguono gli interessi dello stato stesso
- Funzione Politica: consiste nella determinazione delle scelte relative allo sviluppo collettivo
4) FORME DI STATO
La forma di stato è il rapporto che si determina tra il potere e coloro che ne sono assoggettati.
-Stato assoluto: è il regime politico con cui il sovrano esercita il suo potere senza restrizioni ne limitazioni. I
poteri spettano solo ed esclusivamente al Sovrano, ciò comporta una limitazione I diritti degli individui e alla
loro divisione in ceti sociali in maniera piuttosto rigida.
-Stato Liberale e Stato di Diritto: determina una natura rappresentativa degli organi di stato che vengono eletti
dai componenti delle assemblee costitutive, l’introduzione di nuove leggi si ha per suddivisione degli ambiti
( legislativa,esecutiva, giurisdizionale), il ridimensionamento dei compiti dello Stato che si limita ad essere
organo di controllo e sicurezza, la soggezione dei pubblici poteri alla legge (Stato di diritto).Ciò comporta che il
cittadino sia tutelato contro lo strapotere del Re e dell’apparato amministrativo.
-Stato autoritario e Stato totalitario: si contrappone allo stato democratico e crea un ordine di poteri gerarchico
che viola I diritti, la libertà e l’uguaglianza. I regimi autoritari si distinguono da quelli totalitari perchè non
sono in grado di raccogliere le masse e reprimono altre ideologie oltre che la vita privata degli individui. Quelli
totalitari puntano a crere un’ideologia di stato, attraverso I mezzi di comunicazione ad esempio e sulla
mobilitazione delle masse.
-Stato Sociale: ha come scopo quello di eliminare le disuguaglianze sociali, costituendo eguaglianza sostanziale
tra tutti I cittadini che partecipano alla vita pubblica alla gestione del potere, al raggiungimento della piena
occupazione, intervento dello Stato nella vita economica con fluibilità a qualsiasi individuo all’istruzione,
all’assistenza e alla previdenza. Vi è una ripartizione dei poteri, del diritto di libertà e si da valore primario alla
legge.
- Stato Unitario, Stato Federale, Stato regionale: queste 3 tipologie sono accomunite dalla dislocazione del
potere sul territorio. Stato Unitario( Le istituzioni politiche e amministrative fanno tutte riferimento al governo
centrale) Stato Federale ( Lo Stato è diviso per federazioni I cui governi vanno in contrapposizione al governo
centrale) Stato Regionale ( Lo Stato, seppur indivisibile, conferisce alle regioni maggiori autorità in ambito
territoriale e legislativo)
5) FORME DI GOVERNO
Le forme di governo è il complesso della suddivisione del poteri tra gli organi di cui ne fanno parte. In
particolare bisogna evidenziare il principio di separazione dei poteri (studiato per far si che non vi sia
l’instaurarsi di assolutismi o tirannie):
-Funzione Legislativa: spetta al Parlamento,consiste nella formulazione di norme da applicare alla collettività
-Funzione Esecutiva: spetta al Governo, consiste nell’applicazione delle norme da applicare alla collettività
-Funzione Giudiziaria: spetta alla Magistratura, consiste nell’interpretazione delle norme da applicare in caso
di eventuali controversie.
-Forma di Governo Parlamentare: Consiste nel suguire un indirizzo politico da parte del Governo che sua
volta può essere sfiduciato dal Parlamento, la carica di Presidente è coperta da un monarca o da un eletto ma
di poteri abbastanza limitati. Vi è dunque la divisione tra il potere Legislativo ed Esecutivo con il Parlamento
che giudica l’operato del governo. Il Parlamento è eletto dal corpo elettorale.
-Forma di Governo Presidenziale: In questo tipo di governo, vi è una forte divisione tra il potere eseceutivo e
legislativo. Il Parlamento non può sfiduciare il governo mentre il Presidente viene eletto dal popolo e assume la
carica di Capo di Stato e Capo di Governo.
- Forma di Governo-Semi-Presidenziale: La carica di Capo di stato è assunta dal Presidente che viene eletto dal
popolo che a sua volta nomina un Governo che può essere sfiduciato dal Parlamento. E’ un misto tra le 2 forme
evidenziate prima. E’ in vigore in Francia.
- Forma di Governo Direttoriale: Il governo (detto direttorio) viene nominato ad inizio legislatura dal
Parlamento, ma non può essere sfiduciato e mantiene la carica fino alla nuove elezioni. Il Governo elegge il
Capo di Stato. Questo tipo di ordinamento è presente solo in Svizzera.
LA COMUNITA’ INTERNAZIONALE
1) IL DIRITTO DELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE
Il diritto della comunità internazionale è il complesso di norme e principi che regolano I rapporti tra gli Stati
della Comunità internazionale ed è composta e carattrizzata da entri sovrani a differenza di quelli gerarchici
come per gli Stati, Autoimposizione nelle leggi in quanto non ha altri enti al di sopra di esso come al contrario
lo è per gli Stati che hanno un Parlamento, nel caso di violazioni delle leggi non vi è un organo atto a
controllarlo come invece avviene con la magistratura per gli Stati, per gli enti internazionali esiste l’istituto di
autotutela a differenza degli Stati dove non ci sono organi di autocontrollo e autogiustizia.
2) SOGGETTI DELL’ORDINAMENTO INTERNAZIONALE
- Gli Stati: E’ l’organizzazione politica assoggettata a diventare titolare di diritti e obblighi decretati dal diritto
internazionale. Nel diritto internazionale lo Stato è riconosciuto come Ordinamento(riconosciuto come
ordinamento giuridico e costituzionale) Apparato o Governo (l’insieme degli organi statali che esercitano il
proprio potere sugli individui presenti sul territorio nazionale) Comunità (riconoscimento come individui e
formazioni sociali degli individui presenti su un determinato territorio nazionale).
- Organizzazioni Internazionali: (OI) sono riconosciute come associazioni che garantiscono gli interessi comuni
a tutti gli Stati membri. Dotate di uno statuto e di un’organizzazione propria, sono aterritoriali e funzionali
proprio in virtù della loro funzione a favore di tutti gli Stati membri.
In oltre si dividono in Planetarie quando accolgono tutti I paesi del mondo (es.ONU) e regionali quando
appartengono a una determinata area geografica (es. UE...etc)
- Individui: l’individuo ha assunto sempre più importanza a livello giuridico sia nazionale che internazionale
successivamente al secondo confilitto mondiale.
3) ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE (ONU)
E’ la piu grande organizzazione a livello mondiale e accoglie quasi tutti gli stati mondiali. La sua istituzione
risale al 26 luglio 1945.
- Competenze: Mantenimento della pace tra le nazioni ( prevenire e risolvere eventuali contrasti tra gli Stati,
evitare disordini e cotrasti politici obbligando gli stati membri a risolverli pacificamente) Sviluppo delle
relazioni amichevoli tra gli Stati ( affrontare problemi di natura economica, combattere le disuguaglianze
sociali e promuovere il progresso e la libertà)
- Struttura: è regolamentata dall’Art 7 ed è composta da
Assemblea Generale ( rappresentato da tutti gli Stati membri, compito di relazioni in materia di sviluppo
economico,sociale educativo, politico, sanitario e mantenimento della pace)
Consiglio di Sicurezza ( Mantenimento della pace, composto da 10 eletti dall’Assemblea Gen. Ogni 2 anni e 5
permanenti da USA, UK,Cina, Russia, Francia che possono utilizzare il diritto di veto ovvero bloccare I
provvedimenti dell’intero Consiglio)
Consiglio Economico Sociale: coordinamento del ramo socioeconomico dell’ONU e della cooperazione
umanitaria e culturale
Consiglio di Amministrazione Fiduciaria: incaricato di guidare la strada verso l’autonomia di regioni ex-
colonie. Abolito nel 1994 a seguito dell’indipendenza di Palau ultima colonia rimasta.
Corte Internazionale di Giustizia: composto da 15 giudici eletti dall’Assemblea Generale resta in carica 9 anni,
ha il compito giurisdizionale su problematiche presentate dagli stati membri.
Segretariato: Svolge compiti di esecutivi, amministrativi, diplomatici e politici e rappresenta la più alta carica
dell’organizzazione.
4)ORDINAMENTO ITALIANO E ORDINAMENTO INTERNAZIONALE
L’esistenza delle organizzazioni internazionali influenza sempre di più la costituzione degli stati membri. Ciò
crea una internazionalizzazione del diritto costituzionale e una costituzionalizzazione del diritto internazionale.
Come riportato nell’Art. 10 comma 1 della nostra costituzione, l’ordinamento giuridico italiano si conforma al
diritto internazionale, impegnandosi ad emanare norme in conformità alle direttive internazionali.
Nell’Art. 11 della costituzione invece, la Repubblica ripudia la guerra e si impegna a partecipare alla pace e
alla giustizia tra I popoli.
UNIONE EUROPEA
1)STORIA
La storia della UE inizia il 18 gennaio del 1951 quando viene istituita la CECA che ha cessato di vivere nel
2002. Il 25 marzo del 1957 a Roma furono istituiti la CEEA (Comunità europea per l’energia atomica) e la CEE
(Comunità economica europea).
Le 6 nazioni promotrici delle 3 istituzioni furono Francia, Italia, Belgio, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi,
negli anni sono subentrate altre nazioni nel 73’ Irlanda, UK, Danimarca, nel 81’ Grecia nel 86’Spagna e
Portogallo, nel 95’ Austria, Finlandia e Svezia, nel 2004 a seguito delle modifiche al Trattato di Nizza Lettonia,
Lituania, Cipro, Malta, Slovacchia,Slovenia, Estonia, Polonia, Rep. Ceca, Ungheria, nel 2007 Bulgaria e
Romania, nel 2013 la Croazia per un totale di 28 Stati. La tappa fondamentale dell’unione è stata il 7 febbraio
del 1992 con la stipula del Trattato di Maastricht che ha sancito la nascita della UE che covnogliava le
organizzazzioni europee gia esistenti e avvia la collaborazione degli stati membri anche verso altre tematiche
come la politica estera comune, la difesa comune, la cooperazione tra le autorità e gli organi giuridici.
Con il Trattato fu avviato anche il processo di unificazione monetaria avvenuto a partire dal 1 gennaio 2002 con
l’entrata in vigore dell’Euro in 18 paesi dei 28.
Trattato di Lisbona 13 dicembre 2007
Nel 2000 gli Stati membri e l’Unione pensarono di dar vita a una Costituzione europea in formato europeo da
applicare in maniera uniforme a tutti gli Stati così incaricarono la Convenzione sul futuro d’europa, nata nel
2002 appositamente per lo scopo, di scrivere una nuova Costituzione. La bozza fu presentata nel 2004 e firmata
dai rappresentanti degli Stati membri a Roma nello stesso anno ma in seguito alla bocciatura referendaria in
Francia e Olanda, si è dovuto ricorrere a nuove modalità.
Fu stipulato così nel 2007 il Trattato di Lisbona che prevede una profonda modifica al Trattato di Mastricht e al
Trattato istitutivo dalla Comunità Europea. Fu stabilito infatti 6 titoli e tra I 3 più importanti troviamo:
Titolo I: implica come atto giuridico vincolante il richiamo ai diritti fondamentali dell’uomo
Titolo II: Implementazione di articoli riguardanti l’uguaglianza giuridica dell’individuo,di democrazia e
rappresentanza, il diritto di iniziativa del cittadino e regola il ruolo dei Parlamentari nazionali.
Titolo III: disciplina dei ruoli e delle competenze degli organi internazionali com e l’inserimento del Consiglio
europeo all’interno degli organi fondamentali dell’Unione.
Con questo il TCE si tramuta in TCUE con conseguende assorbimento della Comunità europea nell’Unione.
2)ISTITUZIONI
Come stabilito nell’Art. 13 del Trattato di Lisbona, viene disposto un quadro istituzionale per poter grantire il
corretto funzionamento dell’organizzazione, dividendo condizioni e finalità tra vari enti.
- Parlamento Europeo: Esercita insieme al Consiglio la funzione legislativa e di bilancio oltre che di controllo
politico e consultivo. Elegge in oltre il Presidente della Commissione. Come stabilito nell’art. 14 il numero
massimo può essere di 750 parlamentari che vengono eletti a suffragio universale all’interno dei paesi membri
secondo un principio di proporzionalità sancito dalla densità abitativa dello stato( min 6 max 96)
- Consiglio Europeo: viene in principio riconosciuto con l’Atto unico europeo del 86’ successivente con
Mastricht nel 92’ e con il trattato di Amsterdam nel 97’. Solo con Lisbona però gli viene conferito il potere ad
indirizzo politico dell’Unione. Con l’Art. 15 si decide di convocarlo 2 volte a semestre ed è composta dai
Presidenti di governo o Capi di Stato dei paesi aderenti, il suo presidente viene eletto ogni 2 anni e mezzo per un
massimo di 2 mandati. L’istituto ha il compito di dare all’Unione l’impulso legislativo e ne definisce
orientamenti e priorità.
- Il Consiglio: Congiuntamente al Parlamento esercita la funzione legislativa e di bilancio, I rappresentanti
sono scelti dagli Stati membri tra il proprio governo. Dopo Lisbona con l’Art. 16 si introduce la doppia
maggioranza e la deliberazione a maggioranza qualificata.
- Commissione Europea: E’ un’istituzione indipendete nata nel 1965 a seguito del Trattato di Fusione. Come
sancito dal Trattato di Lisbona, ha il compito di promuovere l’interesse dell’Unione, vigilare sulla corretta
applicazione dei trattati e del diritto dell’Unione sotto la vigilanza della Corte di Giustizia, da esecuzione al
bilancio e gestisce I programmi, assicura la rappresentanza esterna dell’Unione, avvia I processi annuali e
pluriennali degli accordi interistituzionali.
I membri vengono scelti uno per Stato membro compresi il Presidente e il rappresentante dell’unione per gli
affari e esteri e per la sicurezza.
- Corte di Giustizia Europea: come disposto dall’Art. 19 racchiude la Corte di giustizia, il Tribunale e I
Tribunali specializzati e assicura la corretta applicazione dei trattati e del loro contenuto.
E’ formata da un giudice per Stato e è assistita da avvocati generici nominati di comune accordo dagli Stati
membri. In particolare la Corte si pronuncia su eventuali ricorsi presentati da uno Stato membro o istituzione o
persona fisica o giuridica, in via pregiudiziale sull’interpretazione del diritto unitario o sulla validità degli atti.
-Banca Centrale Europea (BCE): viene istituita l’8 maggio del 1998 a seguito della nomina del Comitato
esecutiva e del Presidente e Vice Presidente. Secondo l’Art. 218 la BCE, le banche nazionali e gli stati membri
che hanno adottato l’Euro, costituiscono l’Eurosistema. La BCE è l’unico organo in grado di autorizzare
l’erogazione di moneta(controllo della liquidità)da parte delgi Stati aderenti ed ha in oltre il compito di gestione
delle finanze. Si serve della compravendita di Titoli di Stato, dello stabilire il capitale minimo che gli enti
creditizi possono detenere presso le banche nazionali o presso la stessa BCE, operazioni di credito con gli
istituti creditizi.
- Corte dei Conti: Viene istituita il 22 luglio del 1975 con il Trattato di Bruxelles ed è l’organo di controllo della
liquidità ed esamina I conti dell’Unione. E’ formata da un cittadino di ogni Stato membro, nominato dal
Consiglio in base alla lista dei candidati presentata da ogni singolo Stato.
3) COSTITUZIONE ITALIANA E COSTITUZIONE EUROPEA
Gia dall’istituzione delle prime 3 istituzione europee, l’Italia si era posta il problema dell’applicazione delle
leggi europee e di eventuali conflitti con la costituzione. Si è ricorsi così all’Art. 11 della Cost. Che di fatto va a
limitare la sovranità in alcuni casi tra le quali appunto l’uso della forza e la dichiarazione di guerra oltre che
come sancito dalla Corte Costituzionale I diritti inviolabili dell’individuo.
LA RAPPRESENTANZA POLITICA
1) I PARTITI POLITICI
Nei pesi democratici dove il popolo partecipa attivamente alla vita politica, esistono degli organismi detti di
base che fanno da tramite tra il cittadino e le scelte politiche e sono I Partiti.
I Partiti sono associazioni di persone di pensiero comune e sono regolamentati nella Costituzione dagli Art.li 18
e 49 che appunto fanno riferimento a come ogni individuo può aderire a dette associazioni liberamente per
partecipare alla vita politica del proprio paese.
I Partiti allo stesso tempo hanno l’obbligo di non rappresentare un’associazione segreta o a scopi militari, di
non riformare il partito fascista, assumere simboli appartenenti ad altre associazioni o di riferimento religioso,
divieto di iscrivere al proprio movimento militari in carriera, ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, I magistrati
e I consoli o diplomatici italiani all’estero.
I Partiti per poter sopravvivere e portare avanti le proprie attività come la propaganda e le campagne elettorali
hanno bisogno di denaro che deriva dalla quota associativa, dalle donazioni dei privati e dai finanziamenti
statali ricevuti sottoforma di rimborso come decretato con la L. 3 giugno 1999 n.157 e successivamente con la
L.6 luglio 2012 n.96 si è provveduto al dimezzamento di tali somme d 182 mln a 91 mln suddivisi in spese
elettarali e di attività politica 70% e il restante 30% a titolo di cofinanziamento. In oltre I partiti hanno
l’obbligo di vantare tra le proprie liste anche un determinato numero di donne al contrario è previsto un
decurtamento dei rimborsi pari al 5%.
Altro requisito per l’aggiudicazione dei rimborsi è, per il partito, l’aver ottenuto almeno il 2% di preferenze o
almeno aver ottenuto un candidato in Parlamento sotto il proprio simbolo.
Con il D.L 28 dic 2013 n.149 si offre ai partiti anche la possibilità di finanziarsi tramite sms o simili iniziative
o ricevere il 2 per mille della dichiarazione dei redditi di qualsiasi cittadino che lo voglia.
In fine I partiti sono obbligati a presentare uno Statuto o un Atto costitutivo conforme ai principi democratici e
con la lista dei candidati entro 45 gg dalle elezioni ai Presidenti delle 2 Camere.
Il finanziamento viene diviso in 4 fondi (Senato, Camer, Consiglio Regionale, Parlamento Europeo).
L’erogazione dei rimborsi viene supervisionata dalla Commissione per la trasparenza e il controllo dei bilanci
dei partiti e dei movimenti politici, composta da 5 magistrati.
2)IL DIRITTO AL VOTO
I cittadini, nel nostro ordinamento, esercitano la loro sovranità attraverso il diritto al voto e rappresentano nel
sistema il Corpo Elettorale, che è l’insieme dei cittadini che vi hanno accesso.
La capacità di esprimere un voto è chiamato elettorato attivo ed è regolamentato dall’Art. 48 che determina I
requisiti(Elettorato Attivo) di accesso nell’avere la cittadinanza italiana e di aver raggiunto la maggiore età
(ad esclusione delle elezioni per il Senato 25 anni). Sono esonerati dal voto I soggetti sottoposti a misure di
prevenzione, a misure di sicurezza detentive, libertà vigilata, divieto di soggiorno anche in comuni o province,
agli interdetti di pubblici uffici.
Il voto è personale, libero e segreto e il suo esercizio fa parte del dovere civile. In oltre è caratterizzato dai
seguenti caratteri: suffragio universale (il voto non può essere subordinato da condizioni economiche, sociali o
che discriminino la persona sessualemente), personalità del voto(il voto va espresso personalmente),
eguaglinza del voto( ogni individuo può votare solo una volta, divieto di voti multipli), segretezza del voto,
libertà del voto, non obbligatorietà( Art. 48 comma 2 il voto viene definito dovere civico).
L’elettorato passivo ricopre quei soggetti che possono essere eletti. Per essere eletto alla Camera dei Deputati
bisogna aver raggiunto I 25 anni, per il Senato 40. Secondo l’Art. 51 quasiasi cittadino può ricoprire dette
cariche in uguaglianza e a seconda delle leggi, in oltre è stato aggiunto allo stesso articolo un nuovo periodo
che attribuisce alla Repubblica il compito di promuovere le pari opportunità.
- Inelegibilità: ne viene sancita per quei soggetti che in virtù della carica già coperta potrebbero trarre
vantaggio personale dall’essere eletti e sono I Magistrati, Presidenti di Giunte Provinciali e di comuni sup. ai
20mila abit., Capo e Vice-capo di Polizia, Prefetti e Vice-Prefetti, Ispettori Generali, Capi di Gabinetto dei
Ministri, Ufficiali Superiori delle forze armate nella loro circostrizione, Diplomatici, Consoli e Vice-Consoli,
Ufficiali delle Ambasciate, impiegati del Governo all’estero, Giudici della Corte Costituzionale, I soggetti in
rapporti economici con lo Stato.
-Incompatibilità: questa a differenza dell’inelegibità, non impedisce l’elezione del soggetto ma vi si presenta
quando il soggetto non può ricoprire due cariche contemporaneamente ed impone allo stesso di scegliere tra la
carica gia coperta e la nuova come ad esempio sancisce la Costituzione tra le cariche di Deputato e Senatore.
Per quanto rigurda la carica di Parlamentare essa è incompatibile con la carica di Presidente della Repubblica,
membro Consiglio sup. della Magistratura, membro di un Consiglio o Giunta regionale, membro della Corte
Costituzionale, membro del Parlamento Europeo, membro del CNEL, membro di assemblea legislativa o di
organo esecutivo, titolare di carica di organi governativi di enti territoriali in comuni sup. ai 5mila abitanti,
successivamente con D.lgs 8 aprile 2013 n.39 sono stati introdotti anche gli incarichi di direttore generale
sanitario e amministrativo in aziende sanitarie locali, incarichi di vertice nelle amministrazioni statali regionali
e locali, Presidente del Consiglio, Ministro, Vice Ministro, sottosegretario di Stato, Commissario straordinario
di Governo, soggetti ricoperti di cariche dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni, presidenti e
amministratori di enti di diritto privato in controllo pubblico.
-Incandidabilità: come regolamentato dal D.Lgs 31 dic 2012 n.235 che ha regolamentato quest disciplina, non
possono ricoprire la carica di Deputato o Senatore che ha riportato condanne superiore ai 2 anni di reclusione
per delitti consumati o tentati, per I delitti colposi la cui pena sia non inferiore ai 4 anni.
- Il voto dei residenti all’estero: per permettere il voto agli italiani all’estero è stata istituita la Circostrizione
Estero per l’elezione alle Camere che regolamentata dalla L. Cost. 23-01-2001n.1 si permette l’idividuazione di
12 Deputati e 6 Senatori in tale circostrizione.
3)SISTEMI ELETTORALI
I sistemi elettorali sono I mezzi attraverso il quale vengono attribuiti si seggi a seguito del voto espresso
dall’elettore:
- Formula a maggioranza assoluta: richiede la maggioranza assoluta dei suffragi espressi per l’attribuzione del
seggio e riguardano le circostrizioni uninominali (elezione di un solo candidato) +50%
- Formula a maggioranza relativa: richiede la maggioranza relativa nell’assegnazione del seggio in
circostrizioni uninominali (elezione candidato con più voti rispetto agli altri)
- Formula Proporzionale: si attua per ripartire in modo proporzionale I seggi sul terrirorio nazionale in base
alle preferenze garantendo così anche ai partiti minori la rappresentanza.
4)LEGGE ELETTORALE
Attualmente il sistema elettorale italiano è caratterizzato da un sistema proporzionale che è stato adottato a
partire dal 1993 con l’abbandono del sistema maggioritario, e rivistato con la L.21 dic 2005 n.207.
L’attuale legge elettorale è caratterizzata dal premio di maggioranza( Assicura alla Camera partito
maggioritario 340 seggi, 278 all’opposizione e 12 alla circostrizione Estero, al Senato viene attribuito su base
regionale al 55% per la maggioranza), dalle soglie si sbarramento (Alla Camera per la ripartizione dei seggi le
coalizioni devono aver ottenuto almeno il 10%, I partiti non collegati il 4% e I partiti legati ad una coalizione
almeno il 2%. Al Senato 20% per le coalizioni, 8% per I partiti non legati alle coalizioni, 3% ai legati), dalle
liste bloccate (l’elettore può appore un segno solo sul simbolo del partito e non può specificare I nomi
implicando l’elezione al Parlamento di un candidato scelto dal partito stesso sancendo la caduta del voto di
preferenza a favore delle liste bloccate).
- ITALICUM: A fronte della sentenza della Corte Costituzionale che ha ritenuto illegittime le norme di
assegnazione del premio di maggioranza con sentenza 1/2014, il Parlamento ha provveduto ad emanare una
nuova legge elettorale a seguito dell’accordo tra I 2 maggiori partiti, PD e Forza Italia, chiamata Italicum che
predispone un sistema elettorale proporzionale prevedendo un premio di maggioranza per il partito che supera
il 37% dei voti, il doppio turno se nessuno dei primi due partiti supera il 37%, la variazione della soglia di
sbarramento del 4,5% per partiti coalizzati, 8% non coalizzati, 12% per le coalizioni e in fine l’introduzione
delle liste paritarie ovvero 50% di uomini e altrettanto di donne.
5) PROCEDIMENTO ELETTORALE
a) Convocazione comizi elettorali (A cura del Presidente della Rep. con Decreto entro 70 gg)
b) Presentazione delle liste (Composto dal nome dei Candidati per Partito in misura a 1/3 dei seggi assegnati)
c) Svolgimento della Campagna elettorale ( Si apre allo scoglimento delle Camere e dura 45gg e si svolgono
nel rispetto delle leggi per la par condicio)
d) Costituzione seggi elettorali (Viene nominato da appositi organi comunali il personale dei singoli seggi
presso consulazione dell’Albo delle persone idonee all’esercizio di Scrutatore di ogni comune ed impone a ogni
soggetto l’aver almeno conseguito gli studi di secondo grado.
e) Consegna della tessera elettorale agli elettori (viene inviata agli elettori dall’Ufficio comunale o può essere
ritirata presso dello stesso)
f) Votazione (L’elettore vota previa presentazione di un documento d’identità e della tessera elettorale)
g) Scrutinio e proclamazione dei risultatie controlli (Dopo la fine del tempo utile per votare iniziano gli scrutini
che durano ininterrottamente fino al controllo dell’ultima scheda dopo di che vengono comunicati all’Ufficio
elettorale circostrizionale I risultati che controlla li controlla e li proclama.
IL PARLAMENTO
Il Parlamento è un organo costituzionale con funzione legislativa, complesso (diviso in Camere), collegiale
(formato da più individui che agiscono insieme), rappresentativo (perchè rappresenta il volere degli elettori in
quanto quasi tutti votati dal popolo)
1)STRUTTURA
L’Art 55 prevede una struttura bicamerale perfetta o piena che difatti divide il Parlmento in 2 Camere ( Senato
della Repubblica e Camera dei Deputati), aventi stessi poteri e stesse modalità di elezione ma si differenziano
per l’elettorato attivo (18 anni per la Camera e 25 per il Senato), elettorato Passivo( Deputato almeno 25 anni,
Senatore almeno 40), il numero dei componenti (Deputati 630, Senatori 315 più I non eletti), I membri non
elettivi (presenti in Senato come I Senatori a Vita di nomina presidenziale ei senatori di diritto in qualità di ex
Presidenti della Repubblica).
2)PREROGATIVE DELLE CAMERE
Le Camere per esercitare a pieno il loro lavoro godono di particolari prerogative, l’autonomia regolamentare
(ogni assemblea può adottare il proprio regolamento a maggioranza assoluta), autonomia finanziaria ( ogni
Camera delibera il proprio bilancio che si basa su un fondo erogato dal Ministero dell’Economia e delle
Finanze), autonomia amministrativa ( Ciascuna Camer dispone l’organizzazione delle proprie amministrazione
comprese le assunzioni di dipendenti e funzionari prendedosi carico dei contratti) l’inviolabilità delle Camere e
la loro tutela penale (E’ vietato agli ufficiali e Forza pubblica di fare ingresso nelle Camere per compiere atti di
loro competenza).
3)LE CAMERE RIUNITE IN SEDUTA COMUNE
Le due camere si riuniscono in un seduta comune come citato dall’Art. 55 per l’elezione, il giuramento o la
messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica, l’elezione di 1/3 dei membri del Consiglio Nazionale
della Magistratura, di 1/3 dei giudici costituzionali, per la compilazione della lista dei cittadini tra cui verrano
scelti I giudici aggregati per giudicare l’accusa verso il Presidente della Rep. davanti la Corte Costituzionale.
Dette riunioni sono Presiedute da Un presidente e l’ufficio di presidenza della Camera dei Deputati.
4)IL FUNZIONAMENTO DELLE CAMERE
- Periodo di lavoro: la legislatura di entrambe le Camere dura 5 anni, salvo scoglimento anticipato Art.88, stato
di guerra Art. 60. Il periodo di lavoro delle camere si chiama Sessione ed è composto dalla Sedute.
- Convocazione delle Camere: avviene per Convocazione iniziale ( le Camere neoelette si riuniscono entro 20
gg in data decisa dal Presidente della Repubblica nel giorno stesso dell’emanazione del Decreto di
convocazione dei Comizi), Convocazione mozione di aggiornamento (decisa dalle Camere stesse, con atti detti
mozione di aggiornamento dei lavori, che di fatto li interrompono e permettono un resoconto degli stessi),
Convocazione Straordinaria ( convocata in via straordinaria dal dei Presidenti della Camera o da quello della
Repubblica)
- Svolgimento dei lavori: è disciplinato dalla pubblicità delle sedute ( le sedute sono pubbliche per evidenziare
la trasparenza dell’operato delle Camere, con possibilità pero di adunata segreta secondo l’art. 64), dall’ordine
del giorno ( per evitare decisioni improvvise le materie vengono iscritte all’ordine del giorno, a meno che non lo
decida la Camer stessa a maggioranza qualificata), deliberazioni (la deliberazione delle Camere avviene solo
se è presente la maggioranza dei membri e se autorizzata dalla maggior parte dei presenti, a meno che la
Costituzione si avvalga dell’Art. 64 determinando una maggioranza speciale, in ogni caso rispettando il quorum
50+1)
- Ostruzionismo: è un fenomeno molto comune specie tra le minoranze, le quali approfittano di eventuali falle
del sistema per ostruire l’operato della maggioranza nelle Camere.
5)SCOGLIMENTO DELLE CAMERE
Le Camere possono essere sciolte contemporaneamente o individualmente dal Presidente della Repubblica nei
casi in cui non appaiano più rappresentative delle forze politiche del paese, quando sia impossibile creare una
maggioranza stabile all’interno del Parlamento, quando si crei un insanabile contrasto politico tra le 2 Camere
ad esculsione però del semestre bianco (6 mesi prima della fine del mandato). Anche a seguito dello
scioglimento le Camere possono continuare il loro operato in regime di proroga (a cui può ricorrere il
Parlamento in caso di evento eccezzionale come la guerra) e prorogatio ( applicato durante il periodo elettorale
dalle due Camere per non creare vuoti istituzionali nell’attesa dell’insediamento delle nuove Camere)
6)STATUS DI PARLAMENTARE
Al Parlamentare vengono riconosciuti dei privilegi non di natura personali ma fini alla tutela, all regolarità e
all’indipendenza del ruolo e in particolare gode di prerogative come l’immunità ( Art. 68 ne vieta l’arresto,
l’essere indagato, intercettato telefonicamente senza l’autorizzazione della Camera tranne in caso di sentenza di
condanna irrevocabile e quando commette un reato in flagranza) e l’insindacabilità ( non possono essere
chiamati a rispondere per scelte e voti dati durante l’esercizio delle proprie funzioni).
- Rapporto con il Corpo elettorale: E’ regolamentato dall’Art. 67 e prevede il principio di rappresentanza
nazionale ( il Parlamentare non rappresenta l’area geografica dei Seggi dove è stato eletto ma tutta la
Nazione), il diritto di mandato imperativo ( vieta il Parlamentare di ricevere istruzioni sul suo operato da parte
di terzi, partito di appartenenza o gruppi sociali ed economici definendone dunque la figura autonoma).
- Cessazione dell’Ufficio di Parlamentare: La fine dell’esercizio avviene per fine legislatura o scoglimento
anticipato, dimissioni volontare con successiva approvazione della Camera, per decadenza se vi è
un’incopatibilità del ruolo o per non rispetto dei requisiti di elegibilità o se sfora il budget previsto per la
campagna elettorale, per annullamento delle elezioni causa irregolarità, per morte.
IL GOVERNO
Il Governo è l’organo costituzionale a cui spetta il potere esecutivo, ed è al vertice dell’organizzazione politica
dello stato. E’ un organo costituzionale (in quanto da essa previsto), complesso ( in quanto composto di vari
organi autonomi come previsto dall’Art. 92 Presidente del Cosiglio, Ministri, Consiglio dei Ministri più altri
disciplinati da consuetudini e leggi ordinarie Viceministri, Sottosegretari, Comitati interministeriali, Consiglio
di Gabinetto, Conferenza Permanente) di parte (rappresenta la volontà delle forze politiche di maggioranza che
lo sostengono con la fiducia).
Le sue funzioni sono politiche (in quanto partecipa alla direzione del Paese), legislative ( in quanto emana
norme giuridiche aventi valore di legge), esecutive (organo al vertice dell’esecutivo), di controllo (esercitata su
tutti gli organi amministrativi).
1)LA FORMAZIONE E LE VICENDE DEL GOVERNO
L’Art. 92 comma 2 decreta che la formazione del Governo spetta al Presidente della Repubblica che nomina il
Presidente del Consiglio che a sua volta propone I Ministri. Durante la Prima Repubblica questi veniva
formato libermente dai partiti con il 50%+1 di consensi in Parlamento il cui leder di Governo veniva designato
dal Presidente della Repubblica mentre dalla Seconda Repubblica il leader viene decretato direttamente dal
partito o dalla coalizione vincitrice e il Presidente della Repubblica si limita a conferire la carica.
Si procede così al giuramento( il nuovo Presidente del Cosiglio e I ministri giurano dinnanzi al Presidente della
Repubblica) e successivamente entro 10 gg dalla formazione del Governo lo stesso si presenta davanti alle
Camere per ricevere la fiducia atto che decreta così l’edesione del Parlamento all’esecutivo.
2)IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Viene nominato con decreto del Capo di Stato, gli è affidata la scelta dei Ministri che vengono proposti al
Presidente della Repubblica e ne è responsabile oltre che supervisionatore del loro operato.
I suoi compiti sono di direzione politica del Governo, mantenimento dei rapporti politico-amministrativo tra I
Ministeri, promuove e coordina le attività dei Ministri, esercita le funzioni e I compiti attribuiti dalla legge ai
Ministri senza portafoglio, controfirma gli atti presidenziali legislativi e gli atti indicati dalla legge, può
assumere il controllo di un Ministero vacante, dirige l’ufficio di Presidenza del Consiglio, può intervenire
difronte I giudizi di legittimità alla Corte Costituzionale, presiede il Cipe, esercita funzione di direzione di
sicurezza per lo Stato, presenta alle Camera I disegni di legge d’iniziativa Governativa, promuove e regola
l’azione del Governo nei rapporti con l’UE, con Regioni e Province autonome, promuove gli adempimenti
governativi in merito alle pronunce della Corte europea su diritti dell’uomo emanate annualmente.
- Responsabilità: Il Presidente del Consiglio, ha responsabilità politica (dirige il Governo e I suoi membri) e
giuridica (civile per eventuali violazioni di diritti soggettivi che implicano al Presidente il pagamento dei danni
come qualsiasi altro individuo, penale per reati propri commessi nell’esercizio della sua funzione , penale
riferito a reati comuni il cui giudizio spetta ai Tribunali ordinari).
- Vice Presidente del Consiglio: Questa carica non è ufficialemente riconosciuta dalla nostra costituzione ma in
caso di necessita il Presidente nomina un proprio vice o al contrario sarà nominato automaticamente il Ministro
più anziano.
3)LEGITTIMO IMPEDIMENTO
Con la L. 20 giugno 2003 n. 140 (Lodo Maccanico-Schifani) con l’Art. 1 si bloccavano tutti I processi penali
contro le piu alte cariche dello Stato per tutta la durata dell’incarico. La Corte Costituzionale appena un anno
dopo ritenne incostituzionale la legge e solo con la L. 23 luglio 2008 n.124 (Lodo Alfano) fu introdotto un
bilanciamento sulla questione in quanto le alte cariche dello Stato non potevano essere soggette a processo
durante la carica ma senza possibilità di estensione per eventuali successive investiture. Anch’essa venne
ritenuta incostituzionale con la sentenza 262/2009.
Nel 2010 la maggioranza di centro-destra dunque approva la L. 7 aprile 2010 n.51 che difatti introduce il
legittimo impedimento, che permette difatto alle alte cariche come Presidente del Consiglio e Ministri di
giustificare l’assenza in tribunale durante un processo come imputati a seguito di un reato.
La Corte Costituzionale anche in questo caso ha ritenuto illegittimi degli Articoli sul legittimo impedimento, che
a parere di molti avrebbe comportato la prescrizione per alcuni procedimenti penali, con successivo Referendum
abrogativo del 12-13 giugni 2011 la legge è stata completamente abrogata.
4)CONFLITTO D’INTERESSI
Con la L.20 luglio 2004 n. 215, vengono regolamentati gli incarichi istituzionali con la richiesta a coloro che
ricaprano tali cariche di curare gli interessi pubblici, evitando qualsiasi situazione di introduzione di norme fini
al proprio tornaconto, come nel caso di professionisti impiegati in politica titolari di aziende di comunicazione
o altre che potrebbe approfittare della carica causando dunque un conflitto d’interessi. Resta comunque il pieno
diritto per il soggetto che ricopre cariche istituzionali di essere titolare d’imprese, pacchetti finanziari e
azionari ma non la gestione di aziende non di proprietà. L’organo che vigila su questo argomento è l’Autorità
garante della concorrenza e del mercato.
5)LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
La Presidenza del Consiglio dei Ministri è la struttura amministrativa che collabora con il Presidente del
Consiglio nello svolgimento dei propri compiti
- Segretario Generale: è la figura responsabile del Segretariato generale, delle risorse umane e strumentali
della Presidenza del Consiglio e viene scelto tra magistrati di giurisdizioni superiori, avvocati dello Stato,
dirigenti generali, professori di ruolo o estranei alla pubblica amministrazione. E’ nominato o revocato dal
Presidente del Consiglio e la sua carica dura fino alla nomina del nuovo Governo.
- Dipertimenti ed Uffici: L’organizzazione della Presidenza del Consiglio si compone di dipartimenti ( Curati
dal Segretario Generale e di cui usufruiscono Ministri o Sottosegretari incaricati dal Presidente del Consiglio),
strutture di missione ( istituiti temporaneamente dal Presidente del Consiglio per situazioni particolari, per il
raggiungimento di determinati obiettivi o per la realizzazione di determinati progetti), uffici di diretta
collocazione ( Uffici distinti dal resto dell’organizzazione e hanno il compito di supportare nelle proprie attività
il Presidente del Consiglio, Ministri senza portafoglio e Sottosegretari).
- Sottosegretario alla Presidenza: ha sotto la sua dipendenza l’Ufficio di segreteria del Consiglio dei ministri e I
dipartimenti e uffici del segretariato generale di cui ha ricevuto delega e si serve degli stessi per adempiere alla
preparazione dei lavori del Consiglio dei Ministri, alle esecuzioni delle delibere e assicura assistenza e
documentazioni ai membri del Consiglio.
6)MINISTRI
Sono nominati dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e sono
organi costituzionali con funzioni politiche (collaborano all’attuazione politica del Governo)e amministrative
( in quanto sono a capo dei Ministeri, complesis organi centrali dello Stato, ciascuno dei quali dirige uno sei
settori della Pubblica Amministrazione) e sono scelti tra I cittadini non appartenenti al Parlamento.
- Funzioni Costituzionali: diritto di iniziativa legislativa, controfirma atti Presidente Rep.ca, diritto e dovere di
partecipazione alle riunioni sulle attività di Governo attreverso le delibere del Consiglio dei Ministri.
- Funzioni Amministrative: emanazione di atti amministrativi, emanazione di atti di alta amministrazione con
funzione di ponte tra funzione politica e amministrativa, emanazione dei regolamenti, potere di semplificazione
e riasetto normativo delle materie di propria competenza, attività generali dei rispettivi Dicasteri.
- Responsabilità: sono responsabili degli atti di loro compentenza, di quelli del Presidente della Repubblica a
cui hanno collaborato( controfirma atti) Art. 89, gli atti dei loro sottoposti, collegialmente degli atti del
Consiglio dei Ministri. Le violazioni principalmente derivano dal non rispetto delle direttive imposte dal
Presidente del Consiglio il quale persa la fiducia nel Ministro può indurlo alle dimissioni e procedere con il
rimpasto governativo (nomina nuovo Ministro).
7) TRIBUNALE DEI MINISTRI E PROCEDURA PER I REATI
Il referdum dell’87’ ha abolito la Commissione inquirente che aveva il compito di indagare su eventuali reati
commessi dai Ministri. La L. Cost. 1/1989 ha esteso la giurisdizione ordinaria anche per I reati ministeriali,
difatti qualora si abbia notizia di un reato da parte di un Ministro la Procura della Repubblica competente
trasmette la notizia a un collegio di 3 giudici istitutito presso il Tribunale del capoluogo del distretto di Corte
d’appello del territorio. Il collegio può disporre l’archiaviazione o trasmettere una relazione al Procuratore
della Repubblica per verificare se tale Ministro ricopre anche carica parlamentare e chiedere allo stesso
Parlamento di procedere. La Giunta per le autorizzazioni verifica il caso e riferisce all’Assemblea che può
negare l’autorizzazione ( nel caso in cui il presunto reato configuri un’interesse di Stato o pubblico in funzione
del suo ruolo ed è decretata a maggioranz assoluta) concedere l’autorizzazione ( con conseguente processo
presso il Tribunale del capoluogo del distretto della Corte d’Appello detto Tribunale dei Ministri).
8) I MINISTERI
L’amministrazione italiana centrale è suddivisa in ministeri come attribuito dall’Art. 95 Cost. Che di fatti ne
determina il numero, l’organizzazine e la suddivisione per materie, configurando una riserva di legge assoluta.
In principio I ministeri erano 12 ma con la L.13 nov 2009 n.172 è stato istituito anche il Ministero della Salute.
- Ministero degli Affari esteri: Rappresentanza dell’Italia all’estero, rapporti con altri Stati e Organi intern.li
- Ministero dell’Interno:Costituzione funzionamento organi locali, difesa individuale, sicurezza, cittadinanza,
immigrazione
- Ministero della Giustizia: Attività giudiziaria ed esecuzione pene, rapporti con CSM, attribuzione sui
magistrati ordinari, vigilanza su ordini professionali, archivi notarili, Cooperazione intenazionale in materia
- Ministero della Difesa: Difesa e sicurezza militare
- Ministero Economia e Finanze: Politica economica, finanziaria, bilancio, fiscale
- Ministero Sviluppo Economico: Politiche e strategie di Sviluppo dei settori economici, Politiche competitività
intenazionale, Programmazione economica e finanziaria, verifica e coordinazione inteventi per lo sviluppo econ.
- Ministero Politiche agricole, alimentari, forestali: Agricoltura, caccia, pesca, alimentazione
- Ministero Ambiente, tutela del territorio e del mare: Tutela dell’ambiente, del territorio e dell’ecosistema
- Ministero Infrastrutture e Trasporti: Assetto e sviluppo del territorio delle infrastutture, politiche urbane,
edilizia, opere marittime e idrauliche, trasporti e viabilità
- Ministero Lavoro e Politiche sociali:sviluppo tutela del lavoro e occupazione, politiche sociali e previdenziali
- Ministero della Salute: Tutela umanitaria, sanitaria, veterinaria, coordinamento del sistema sanitario naz.le
- Ministero Istruzione, Università e Ricerca: Istruzione, Ricerca scientifica e teconologica
- Ministero Beni e Attività culturali: Beni culturali e ambientali, spettacolo
9) AMMINISTRAZIONE PERIFERICA DELLO STATO
l’Amministrazione dello Stato si avvale di numerosi uffici dislocati sul territorio nazionale e di uffici
amministrativi locali con compentenza territoriale chiamate amministrazioni locali o periferiche determinando
il decentramento amministrativo organico e burocratico.
- PREFETTO: è il principale organo di amministrazione periferica dello Stato sin dal 1861, consente allo Stato
di esercitare un maggior controllo del territorio anche in virtù dell’accreditamento di determinate competenze
alle regioni, ciò ha reso I prefetti Prefettura-Uffici territoriali del Governo (UTG) in cui confluiscono buona
parte degli organi periferici dello Stato rendendo la Prefettura orgno di rappresentanza dello Stato sul territorio
D.P.R 3 apr. 2006 n.180.
La Prefettura ha il compito di tutelare l’ordine e la pubblica sicurezza sul territorio di competenza e di
coordinamento degli uffici periferici dello Stato. Al Prefetto titolare della Prefettura-ufficio, è affidato anche il
compito di rappresentare lo Stato per I rapporti con il sistema delle autonomie.
- SINDACO: oltre ad essere al vertice della politica locale, è anche un ufficiale di Governo e dipende dal
Prefetto del territorio. Sovrintende, come da D.L 6 maggio 2008 n.92, l’emanazione di atti attribuiti dalla legge
in materia di ordine e sicurezza, svolgimento delle funzioni attribuitegli dalla legge in materia di ordine e di
polizia giudiziaria, alla vigilanza in materia di sicurezza e ordine pubblico informando il Prefetto, segnalazione
alle autorità competenti della presenza di extracomunitari o europei irregolari sul territorio comunale, tenuta
dei Registri di stato civile e di popolazione, adempimenti in materia elettorale, leva militare e statistica.
In qualità di Ufficiale di Governo può adottare determinati provvedimenti, dopo comunicazione al Prefetto, per
prevenire o eliminare determinati pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza dei suoi cittadini.
Questa previsione però riportata nel comma 4 dell’Art. 54, è stata ritenuta incostituzionale.
10) IL CONSIGLIO DEI MINISTRI
E’ un organo collegiale formato da tutti I Ministri, dal Presidente del Consiglio, dal Vicepresidente del
Consiglio e dal Sottosegretario della Presidenza del Consiglio che ne assume le funzioni di segretario senza
voto deliberativo.
- Attribuzioni: ha funzione di indirizzo politico politico e amministrativo (determina la politica generale del
Governo, l’azione amministrativa operando in un rapporto difuciario con le due Camere), decide sulla politica
normativa del Governo ( delibera sui disegni di legge di iniziativa governativa presentandoli al Parlamento,
sulle comunicazioni che il Governo intende fare alle Camere, sui decreti aventi valore o forza di legge, sui
regolamenti governativi emanati dal Pres.te della Rep.ca), Rapporto Governo-Regioni( delibera sulle proposte
di scioglimento del Consiglio Regionale da parte del Presidente della Repubblica, promuove la legittimità di
una legge regionale dinnanzi la Corte Costituzionale), Risoluzione contrasti di attribuzione tra Ministri ( si
esprime su eventuali contrasti o conflitti per divergenza o conflitti di competenza, può farlo anche il Presidente
del Consiglio individualmente)
11) ALTRI ORGANI DEL GOVERNO
- Ministri senza portafoglio: Sono nominati dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del
Consiglio, sono quei Ministri con compiti politici ma non assegnati a nessun Decastero in particolare e fanno
anch’essi parte del Cosiglio dei Ministri.
- Consiglio di Gabinetto: Coadiuva il Presidente del Consiglio con funzione istruttorie e non deliberative ed è
composta da Ministri nominati dallo stesso Presidente.
- Comitati interministeriali: Sono organi collegiali composti da Ministri che seguono già dei Decasteri per la
cura di particolari settori della P.A. a seguito della L.24-12-93 n.537 facente parte della legge finanziaria del
94’ tali comitati non sono più previsti ad eccezione del CIPE (comitato interministeriale per la programmazione
economica), il Circ( Comitato interministeriale per il Credito e il Risparmio), CISR (Comitato inter.le per la
sicurezza pubblica), CIAE( Comitato inter.le per gli affari esteri).
- Sottosegretari di Stato e Vice Ministri: I sottodegretari non sono previsti dalla Costituzione, e si limitano a
coadiuvare I Ministri, a sostituirli per eventuali assenze, può eventualemente sostenere in Parlamento discorsi
su tematiche importate dal Ministro rappresentato, può ricevere delega per alcune attribuzioni e sono nominati
dal P.D.R. su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro da coadiuvare.
Gli viene automaticamente conferita la carica di Vice Ministro.
12) ATTRIBUZIONI DEL GOVERNO
Il Governo ha funzioni istituzionali (funzione politica, amministrativa) e funzioni eccezionali (funzione
legislativa, funzione giurisdizionale in minima parte).
- Decreti Governativi: sono emanati dal Governo visto il suo potere esecutivo, possono essere a contenuto
normativo amministrativo in senso stretto e si dividono in decreti presidenziali (emanati dal Presidente della
Repubblica e controfirmati dai Ministri), decreti ministeriali (emanati dal Presidente del Consiglio, dal singolo
Ministro e da più Ministri su una materia comune riuniti in Comitati interministeriali definiti decreti
interministeriali).
13) LA FUNZIONE DI INDIRIZZO POLITICO
La funzione di indirizzo politico viene eseguita da Governo congiuntamente al Parlamento e definisce la linea
politica attraverso la quale si svolge concretamente l’attività di Governo e in principio viene espressa dl
Presidente del Consiglio quando si presenta alle 2 Camere per ricevere la fiducia all’inizio del suo mandato.
Ciò non vincola in nessun caso le parti e si può registrare nel corso del mandato una variazione della linea che
può essere discussa ed eventualmente non condivisa dal Parlamento che può revocare la fiducia al Governo.
Il Governo esercita la funzione di indirizzo politico attraverso gli Atti politici che è l’insieme delle scelte
mediante le quali si definisce l’obiettivo che lo Stato, in armonia con la Costituzione, punta ad ottenere in un
determinato periodo storico, a tali atti vi partecipano il Governo, il Presidente della Rep.ca, il Parlamento, le
Regioni e il corpo elettorale e sono insindacabili.
14) LA FUNZIONE DI INDIRIZZO POLITICO ECONOMICO FINANZIARIO
Tale funzione viene eseguita dal Governo e consiste nella determinazione delle linee fondamnetali
dell’intervento dello Stato per favorire lo sviluppo economico-finanziario, coinvolge quel ramo del diritto
definito pubblico dell’economia costituito da tutti quegli istituti ad indirizzo economico Art.li 41 e 43.
Il Governo dell’economia si serve dei Comitati interministeriali e del Ministero dell’economia e delle finanze e
dell’acquisizione o gestione sia nel privato che ne pubblico delle imprese partecipandovi anche con quote
societarie dette partecipazioni statali, fenomeno che negli ultimi anni ha conosciuto un decremento a causa
della crisi economica,favorendo la privatizzazione.
15) ATTIVITA’ LEGISLATIVA ECCEZZIONALE DEL GOVERNO
In alcuni casi, il Governo può assumere la funzione legislativa tipica del Parlamento, come previsto dagli Art.li
76 e 77 della Costituzione in 2 casi:
- Deroga: il Parlamento delega al Governo con legge il potere di legiferare su materie tecniche o in casi
eccezionali che in casi di normale prassi richiederebbero dei tempi maggiori di applicazione. Un esempio ne
sono I decreti legislativi.
- Autonomamente: in casi eccezzionali il Governo, assume autonomamente e sotto la sua responsabilità il
potere legislativo sostituendosi alle Camere in modalità provvisoria. E’ il caso dei decreti-legge.
16) ATTI LEGISLATIVI PER FRONTEGGIARE LE GUERRE
Il Governo riceve delega dal Parlamento dopo che la delibera delle Camere che certificano lo Stato di Guerra,
come riportato nell’Art. 78 Cost. ma ciò non è applicabile per pericolo pubblico interno. Tale delega è si
momentanea ma termina solo con il cessare dello Stato di Guerra.
LA MAGISTRATURA
La Giurisdizione è una delle 3 funzioni tipiche dello Stato, consiste nella fattispecie nell’appiclazione delle
norme stabilite dal potere legislativo.
1) TIPI DI GIURISDIZIONE
- Giurisdizione ordinaria: è esercitata dai Magistrati ordinari, per tutte quelle controversie non affidate ad
organi speciali, difatti agli stessi è riconosciuta autonomia e indipendenza dalla Costituzione che consente la
copertura dell’incarico a individui non impegnati in altri poteri componendo il Consiglio Superiore della
Magistratura. Essa si distingue in Giurisdizione Penale (predisposta alle norme penali che implicano una
sanzione penale come l’arresto, multa, reclusione, ammenda), Giurisdizione Civile (riguarda tutte quelle
materie che non rientrano nella Giurisdizione penale e amministrativa).
- Giurisdizione Speciale: riguarda alcune materie di interesse particolare come previsto dall’ordinamento, ne fa
parte anche la Giurisdizione amministrativa.
2) PRINCIPI COSTITUZIONALI IN MATERIA DI GIURISDIZIONE
- Principio di uguaglianza: L’Art. 3 specifica che qualsiasi cittadino è uguale dinnanzi la legge
indipendentemente dal sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizione economica e sociale,
obbligando gli organi ad esercitare il giudizio in modo equo.
- Diritto alla tutela Giurisdizionale: questo diritto è riconosciuto a tutti coloro che abitano il territorio
nazionale, anche non cittadini, come specificato dall’Art. 24 che permette a chiunque di agire in giudizio per la
tutela dei propri diritti e interessi legittimi, lo stesso per I non abbienti a cui devono essere forniti I mezzi per
difendersi (patrocinio a spese dello Stato).
- Diritto al Giudice naturale: secondo l’Art. 25 Nessuno può essere dissolto dal giudice naturale precostituito
dalla legge, nel dettaglio ogni individuo va giudicato secondo norme rigide e trasparenti da un giudice
prenominato, ciò per evitare abusi e favoritismi.
- La Soggezione dei Giudici soltanto alla legge: Il giudice può far riferimento solo ed esclusivamente alla legge
per svolgere Il suo lavoro
- Indipendenza della Magistratura: La magistratura è un organo indipendete dai poteri dello Stato ed è
rappresentato dal Consiglio sup. della Magistratura che sovraintende alle carriere dei Magistrati.
- Obbligo della motivazione per tutti I provvedimenti giurisdizionali: Secondo l’Art. 111 ogni sentenza,
ordinanza o decreto, deve essere motivato così il giudice incaricato può descrivere l’iter con cui si è giunti al
provvedimento finale. Gli unici provvedimenti esentati dall’essere motivato sono le scelte della P.A purchè gli
atti istruttori emergano con chiarezza.
- Principio di Inamovibilità del Giudice: è previsto dall’Art. 107 Cost. e consiste nel divieto di trasferimento,
dispensa dal servizio se non in seguito a decisione del Consiglio sup. della Magistratura con giusta motivazione,
tale inamovibilità è estesa anche al pubblico ministero. Con il D.L 16 sett 2008 n143 e con modifica L. 13 nov
2008 n.181 è stato modificato il criterio di trasferimento per garantire la funzionalità alle sedi giudiziarie con
carenza d’organico.
- Ricorribilità in Cassazione contro I Provvedimenti giudiziari in materia di libertà personale: Contro le
sentenze riguardanti la libertà personale provenienti sia da organi ordinari che speciali si può procedere con il
ricorso in Cassazione, mentre contro la Corte dei Conti il Consiglio di Stato, il ricorso è limitato ai soli motivi
di giurisdizione. E’ previsto dalla legge ordinaria nche il doppio grado di giudizio che la Costituzione non
riconosce ufficialmente ma neppure vieta.
- Il giusto Processo: La procedura del processo penale è regolata con l’integrazione di 5 commi con la L. cost.
23-11-99 n.2 in cui viene ribadita la riservatezza dell’informazione di garanzia, della quale l’indagato va
informato quanto prima e del diritto dello stesso di avvalersi di una difesa adeguata e anche di un interprete nel
caso non abbia conoscenza della lingua. L’art. 111 specifica I principi fondamentali del giusto processo
(terzietà e imparzialità del giudice, svolgimento del contraddittorio tra le parti, rispetto della parità tra accusa e
difesa, ragionevole durata del processo Art. 6 comma 1 e Art. 47 comma 2). L’Italia si è adeguata al trattto
sovranazionale con la L.24/03/01 n. 89 modificata in L. 7 ago 2012 n. 134 indroducendo il diritto di equa
ripartizione.
3) PUBBLICO MINISTERO
Il Pubblico Ministero svolge la funzione requirente, ovvero promuove l’azione penale non appena viene a
conoscenza del reato dando vita di fatto al processo penale, ha l’obbligo di esercitare l’azione penale Art. 114,
che può disporla direttamente alla polizia giudiziaria.
Questa figura è stata esclusa dal nuovo codice di procedura penale per garantirgli la giusta indipendenza.
Per l’accesso alla Magistratura è previsto un unico concorso, specificando come preferenza la funzione
requirente o giudicante. La L. 105/2005 ha istituito la nascita della Scuola Superiore della Magistratura
dedicata alla gestione del tirocinio e alla formazione delgi uditori giudiziari e ai corsi di aggiornamento dei
Magistrati. Tale legge conferisce anche alla Procura della Repubblica l’esclusiva titolarità dell’azione penale
che la stessa esercita attrerso I Magistrati.
4) CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA (CSM)
Il CSM ricopre una posizione di autonomia funzionale Art. 110 e autonomia organizzatoria Art. 104.
- Composizione: è un organo presieduto dal Presidente della Repubblica che lo supervisiona e composta da 3
membri di diritto ( il P.d.R, Pres.te della Corte di Cassazione, Procuratore Generale presso la Cassazione) 24
membri elettivi ( 16 eletti dai magistrati tra la loro categoria, 8 dal Parlamento in seduta comune tra
professionisti o professori in materia giuridica con 15 anni di esercizio forense). Il vice prrsidente è scelto tra I
membri del Parlamento.
- Attribuzioni: in virtù dell’autonomia viene disposta l’assoluta autonomia su assegnazioni,mutamenti di sede,
funzione, trasferimenti, provvedimenti disciplinari nei confronti dei Magistrati, designazione per la nomina di
Magistrati di Cassazione, nomina e revoca dei magistrati onorari (conciliatori) e dei giudici laici delle sezioni
specializzate dei tribunali, pareri al Ministero della Giustizia quando richiesti su disegni di legge riguardanti la
giustizia, nomina dei membri delle Commissioni per le assunzioni in magistratura.
- Rapporti tra CSM e Ministro della Giustizia: secondo l’Art. 110 considerate le competenze del CSM,
l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia spetta al Ministro della Giustizia che è
dunque titolare del potere di richiesta sulle attribuzioni del CSM inerenti I magistrati ma di cui non ne prende
decisione in quanto spetta sempre al CSM, potere di formulare osservazioni, potere di proposta, potere di
promuovere azioni disciplinari dinnanzi la sezione disciplinare del CSM, potere di intervento alle adunanze del
CSM ma senza interferire sulle delibere votazioni dello stesso.
ENTI TERRITORIALI
La Repubblica è suddivisa in 20 Regioni (5 a Statuto Speciale e 15 a Statuto ordinario), accanto a queste
troviamo le province, I comuni e le città metropolitane Art.111.
Tali enti pubblici territoriali sono: autarchici (operano in regime di diritto amministrativo), ad appartenenza
necessaria ( ne fanno parte tutti coloro che risiedono sul territorio di competenza e di conseguenza hanno
diritto alle relative elezioni amministrative), associative (composti da tutti coloro che risiedono sul territorio),
autonomi ( dotati di autonomia politica, amministrativa e finanziaria).
1) REGIONI ORDINARIE E REGIONI A STATUTO SPECIALE
Le Regioni Statuto Ordinario e Speciale sono regolamentate uniformemente nella Sezione V della Costituzione.
- Regioni a Statuto Speciale: l’Art. 116 comma 1 garantisce particolari condizioni di autonomia alle Regioni, ad
esempio in Italia sono presenti 5 Regioni a Statuto Speciale ( Sicilia, Sardegna, Trentino Alto-adige, Friuli
Venezia Giulia e Valle d’Aosta), per motivi di carettere etnico, politico ed economico come concordato
dall’Assemblea costituente. La differenziazione trova maggior rilievo però considerando che con gli Statuti
Regionali questa regola non trova molta efficacia e difatti nel tempo questa differenza tra le regioni si sta
attenuando, sopratutto per via del potere legislativo che trova una similare applicazione in entrambe le tipologie
di regioni. Gli Statuti Speciali ad ogni modo sono autorizzati dalla legge costituzionale e dunque gravano
sull’organizzazione costituzionale della propria realtà regionale.
- Regioni a Statuto ordinario: Art. 123 commi 1-3 Ogni Regione è dotata di uno Statuto, che in armonia con la
Costituzione, ne determina la forma di Governo, l’organizzazione e il funzionamento. Lo statuto è approvato e
modificato dal Consiglio regionale approvato a maggioranza assoluta a 2 delibere successive con un intervallo
non superiore ai 2 mesi. Lo Statuto regionale può essere sottoposto a Referendum previa richiesta del 51% degli
elettori o da 1/5 dei membri del Consiglio Regionale. Lo statuto sottoposto a Referendum non è promulgato se
non approvato dalla maggioranza dei voti validi. Con la L. 22-11-99 n.1 si è rafforzata ancora di più
l’autonomia delle Regioni.
2)AUTONOMIA LEGISLATIVA
- Ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni: Secondo quando previsto dall’Art. 117 modificato con L.
cost. 1/2012 è possibile dividerle in legislazione esclusiva dello Stato ( Art. 117 comma2 alle regioni non è
concessa la podestà legislativa su materie di immigrazione, moneta, difesa, forze armate, cittadinanza,
giurisdizione), legislazione concorrente tra Stato e Regioni ( Art. 117 comma3, materie in concorso tra I 2
organi tutela del lavoro e sicurezza, porti e aereoporti civili, trasporto e distribuzione dell’energia…),
legislazione residuale della Regione (Art. 117 comma 4, la Regione può esercitare la potestà legislativa su
quelle materie non oggetto dell’esclusività Statale e concorrenti.
- Controlli sulle leggi Regionali: Con la Riforma costituzionale n.3/2001 è stato abrogato il vecchio Art. 127 che
disciplinava il controllo sulle leggi regionali. Oggi tale compito è affidato alla Corte Costituzionale per quanto
riguarda la legislazione statale e la legislazione concorrente verificandone la conformità con la Costituzione.
3) L’AUTONOMIA REGOLAMENTARE E L’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE
- Potestà regolamentare: è la facoltà delle Regioni di dettare una normativa a carattere prettamente interno che
come specificato dall’Art. 121 e 117 comma 6 difatti rende la Regione stessa titolare della potestà
regolamentare in materie di legislazione concorrente ad esse riservate, materie residuali di legislazione
esclusiva, nelle materie di competenza esclusivamente statale alle quali lo Stato abbia conferito potere
legislativo secondario alla Regione stessa.
- Controllo degli atti amministrativi regionali: Con l’abolizione della Commissione Statale di controllo,
attualmente non vi è un organo che vigila direttamente sugli atti amministrativi regionali, ma ogni singola
regione è tenuta nell’emetterli ad attenersi alla garanzia di presidio e sicurezza della Repubblica.
- Rapporti con le autonomie: l’Art 10 della L. cost. 131/2003 ha introdotto la figura del Rappresentante dello
Stato per il rapporto con le autonomie a cui sono attribuiti I compiti di raccordo tra Stato e Regioni, tale carica
è ricoperta dal Prefetto avente luogo nel Capoluogo di Regione.
4) AUTONOMIA FINANZIARIA
- Finanza ordinaria: Secondo l’Art. 119 Comuni, Province, Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia di
entrata, di spesa e di risorse autonome. Stabiliscono entrate e tributi in armonia con la Costituzione, secondo il
coordinamento della Finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni in base al
gettito erariale riferito al proprio territorio ( il tributo riscosso deve rimanere nell’ambito della comunità che lo
ha erogato)
Per quanto riguarda l’autonomia finanziaria degli Enti territoriali, con la L. cost. 20 aprile 2012 viene
introdotto il vincolo del pareggio di bilancio, vincolando automaticante anche essi sul giusto bilancio tra le
entrate e le uscite con possiblità di indebitamento solo in casi ritenuti eccezzionali e autorizzata dalla Camere.
Tutto ciò evidenzia una reale autonomia delle Regioni non solo sulla spesa ma a maggior ragione sul bilancio
ma che talvolta possono essere soggetti vincoli alle politiche di bilancio .
- Fondo Perequativo: Come stabilito dall’Art. 119 comma 3 è previsto il fondo perequativo senza vincoli di
destinazione per quelle realtà territoriali con una bassa capacità finanziaria, consentendo così a queste realtà
l’erogazione dei servizi in particolare quelli relativi ai diritti sociali.
- Finanza Straordinaria: è previsto dall’Art. 119 comma 5 e sono I fondi erogati dallo Stato a favore di
determinati degli enti territoriali su tutto il territorio nazionale per promuovere lo sviluppo economico e le
condizioni sociali. Le risorse erogate hanno un vincolo di destinazione, e per questo si differenziano dal fondo
Prerequativo.
- Il Patrimonio Regionale: l’ultimo comma dell’Art. 119 dichiara che ogni ente territoriale ha un proprio
patrimonio, discostandolo dunque dal vecchio riferimento che intendeva ogni bene riportato sul suolo regionale
come patrimonio della Regione stessa(demanio regionale).
5) FEDERLISMO FISCALE
Il Federalismo fiscale è l’organizzazione e la gestione delle risorse fiscali relativi agli enti territoriali.
Con la L. 5 maggio 2009 n42 il Governo si impegna entro 24 mesi ad emanare uno o più atti legislativi affinchè
sia applicato l’Art. 119 assicurando autonomia di entrata e di spesa agli enti territoriali, detta legge è volta ad
organizzare la finanza pubblica e il sistema tributario, a disciplinare l’istituzione e il funzionmento del fondo
perequtivo, l’utilizzazione delle risorse aggiuntive e l’attribuzione di un proprio territorio agli enti locali.
Negli anni il Federalismo è stato attuato con vari D.l che hanno regolato il federalismo demaniale D.lgs 22-05-
10 n85, Ordinamento Roma Capitale D.lgs 17-09-10 n156 e relative funzioni amministrative D.L 18 aprile 2012
n61, Fabbisogni di Comuni, Città metropolitane, Province D.Lgs 26-11-10 n.2016, Federalismo fiscale
municipale D.Lgs 14-03-11 n23, Fiscalità regionale e provinciale D.Lgs 6-05-11 n68, Risorse aggiuntive e
interventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali D.Lgs 31-05-11 n88, Armonizzazione dei
sistemi contabili D. Lgs 23-06-11 n118, Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni province e comuni
D.Lgs 6-09-11 n149.
6) ORGANI DELLA REGIONE
- Consiglio Regionale: è previsto dall’Art. 121 ed equivale alla Regione al Parlamento dello Stato, a cui
spettano le attribuzioni amministrative, ordinamento degli uffici e dei servizi regionali, l’istituzione degli enti
amministrativi dipendenti della Regione, esercita poteri di controllo politico sull’operato della Giunta e del
Presidente della Regione, approva il bilancio preventivo, lo storno dei fondi, il conto consuntivo, I piani
generali relativi alle opere pubbliche, organizza I servizi pubblici d’interesse della Regione e I relativi
finanziamenti.
- Giunta Regionale: è l’organo esecutivo della Regione, inizialmente formato su decisione del Consiglio
Regionale Art. 122 con la Revisione cost.le 1/1999 il compito spetta al Presidente di Giunta che ha libertà sulla
nomina e sulla revoca dell’incarico dei membri di Giunta. Tra le principali attribuzione vi è l’inizitiva politica,
l’iniziative legislativa e regolamentare, dirige l’attività degli uffici regionali, amministra il patrimonio
regionale, predispone il bilancio preventivo e il conto consuntivo, predispone I programmi di sviluppo regionale,
decide sui ricorsi di legittimità costituzionale e sui conflitti di attribuzione. In casi di urgenza può sostituirsi al
Consiglio salvo ratifica nella prima adunanza.
- Presidente della Regione: come previsto dall’Art. 122 e successiva revisione cost.le 1/1999 il Presidente della
Regione è eletto a suffragio universale e diretto salvo che lo Statuto regionale disponga diversamente. Il
Presidente rappresenta la Regione ed è titolare del potere proprio ed esclisivo, in oltre presiede la Giunta
Regionale di cui è Presidente, fissandone riunioni, ordine del giorno, coordina gli assessorati, ne controlla
l’operato e in alcune regioni è addirittura capo dell’amministrazione regionale con poteri diretti di Governo.
- Il controllo dello Stato sui soggetti: il controllo del Consiglio regionale previsto dall’Art. 126 è stato riscritto
completamente con la Revisione Cost.le 1/1999 prevendono uno scioglimento del Consiglio e in conseguenza
della Giunta per compimento di atti in contrasto con la Costituzione o gravi violazioni di legge, presenza di
questioni di sicurezza nazionale entrambi I casi previa deliberazione del Consiglio dei Ministri e sentita la
Commissione parlamentare bicamerale.
7) COORDINAMENTO DELLA ATTIVITA’ TRA STATO E REGIONI
L’Art. 188 comm 3 della Costituzione prevede delle forme di coordinamento tra lo Stato e le Regioni in materia
di immigrazione, sicurezza e ordine pubblico che sono intermente dei competenza statale.
I 2 organi collborano su queste tematiche attraverso le Conferenze permanenti (Comitato delle Regioni,
Rappresentanza permanente dell’Italia presso la UE, Conferenza Stato-Regioni, Comitato interministeriale per
gli affari comunitari europei) , la Commissione bicamerale per le questioni regionali, la Cabina di regia come
delineato dalla riforma L. cost. 3/2001.
RAPPORTI ETICO-SOCIALI
1) LA FAMIGLIA
La Costituzione riconosce all’individuo di far parte di eventuali formazioni sociali, quella primaria e definita di
prima cellula è la famiglia, regolamenta dagli articoli da 29 a 31 che in linea generale rinconosce la famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio, non si impone nessun limite alla scelta del rispettivo coniuge,
eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, garantisce la tutela e la garanzia dell’unità familiare, ma allo
stesso tempo vincola all’obbligo di mantenere, educare e istruire I propri figli (Art. 30 comma 1)
- La famiglia di fatto: è lo stato che caratterizza la convivenza di 2 persone senza il vincolo del matrimonio
senza vincoli di sesso.
- Il diritto alla procreazione cosciente e responsabile: la L. 22 maggio 1978 n.194 ha regolamentato
l’argomento tutelando detto diritto e lalo stesso tempo sia la vita del neonato che della madre e offrendo
eventualmente anche la possibilità di interruzione di gravidanza. Allo stesso tempo è prevista l’obiezione di
coscienza per il personale sanitario contrario a portare a termine l’aborto.
- La procreazione medicale assistita: consiste nella possibilità di procreare senza la congiunzione tra uomo e
donna ed è disciplinata dalla L. 19 feb 2004 n 40, è prevista solo la procreazione di tipo omologo ( gameti
prelevati dalla sola coppia) e solo in casi di patologie tali che non permettano di concepire (sterilità, infertilità).
Per quanto riguarda le modalità, la legge dispone che nell’adottare la tecnica non debbano essere creati
embrioni in misura superiore a quella necessaria per procreare fino ad un massimo di 3, ma ciò è stato ritenuto
incostituzionale con sentenza 8 maggio 2009 in quanto, il più delle volte, tale numero non si rivela sufficiente
causando una ripetizione del trattamento e di conseguenza mettendo a rischio la salute della madre.
In fine, la sentenza 9 aprile 2014, ha reso possibile la fecondazioni da donatori esterni nei casi di sterilità
assoluta, bocciando alcuni periodi della L. 19/2004 n40.
2) LA CULTURA E L’ISTRUZIONE
- La cultura e la ricerca: l’Art. 9 della Cost. dichir che la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura, della
ricerca scientifica e della tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico nazionale ( Costituzione
culturale) impegnandosi dunque nella tutela, promozione e fluibilità del patrimonio esistente, promozione delle
attività culturali ( musica, danza, cinema, arti circensi…)
- La libertà scientifica, artistica e di insegnamento: l’Art. 33 comma 1 dichiara che l’arte e la scienza sono
libere così come lo è l’insegnamento (libertà di manifestare il proprio pensiero, libertà di professare qualsiasi
tesi o teoria, libertà di svolgere il proprio insegnamento secondo un criterio proprio).
- La liberta dell’istruzione e il diritto allo studio: lo Stto garantisce il diritto e la libertà all’istruzione e
all’insegnamento riconoscendo la libertà a ogni ente di istituire una scuola rinunciando così al monopolio di
Stato sull’istruzione. Ad ogni modo, qualsiasi scuola deve attenersi ad una linea guida, legata a particolari
valutazioni tecniche (Art. 33 comma 4 Cost.) e nella specifico ulteriolmente regolamento con L. 10 marzo 2000,
n. 62 che uniforma le scuole statali e le scuole paritarie private e degli enti locali, caratterizzando così
un’offerta formativa uniforme. In fine lo Stato garantisce l’istruzione per 12 anni e comunque sino al
conseguimento di almeno un titolo triennale entro il 18esimo anno di età.
- l’istruzione scolastica: la materia è disciplinata dagli Art.li 33-34 che in line generale seguono I principi della
libertà d’insegnamento (il docente esercita senza vincoli politic, religiosi, ideologici Art. 33 comma 1),
istituzione di scuole statali per ogni ordine e grado (Art. 33 comma 2 ), il diritto per gli enti privati di istituire,
per enti e privati, scuole e istituti di istruzione (Art. 33 comma3), parificazione delle scuole private e statali
( Art. 33 comma 4), ammissione all’esame per abilitazione all’esercizio professionale (art. 33 comma 5), libero
accesso all’istruzione scolastica (Art. 34 comma 1), obbligatorietà e gratuità dell’istruzione inferiore
( garantisce all’individuo il minimo grado di preparazione affinchè possa partecipare alla vita sociale, politica
ed economica del paese Art. 34 comma 2), diritto di accedere I gradi di studi più alti per I capaci e meritevoli
anche se privi di mezzi ( mediante vorse di studio, assegni alle famiglie e altre agevolazioni attribuite per
concorso Art. 34 comma 3)
- L’istruzione universitaria: trova il suo fondamento nell’Art. 9 cost. e come ribadito dall’Art. 33 che proclama
la libertà della cultura e l’autonomia della strutture e della promozione della ricerca scientifica. Nello stesso
articolo 33 al comma 6 viene conferito agli istituti universitari il diritto di dotarsi di un ordinamento autonomi,
nei limiti consentiti dalla legge.
3) IL DIRITTO ALLA SALUTE
La Salute stabilisce il benessere sociale, fisico e mentale dell’individio, costituendo un diritto fondamentale e
rientra tra il patrimonio sociale comune come specificto dall’Art. 32 comma 1 Cost. che stabilisce come la
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e allo stesso tempo garantisce cure gratuite
agli indigenti. In virtù di ciò l’eventuale danno alla salute procurato direttamente o indirettamente da parte di
terzi ad un individuo, impone al risarcimento del danno allo stesso indipendetemente dalla sua capacità di
produrre reddito (danno biologico). Allo stesso tempo l’Art. 32 comma 2 riconosce all’individuo la volontà di
volersi affidare alle cure mediche o meno fatto salvo casi eccezionali in cui l’individuo è obbligato a sottoporsi
(diritto a rifiutare le terapie). In questo ambito ricade anche la questione del testamento biologico, ovvero la
dichiarazione con cui l’individuo nella piena facoltà mentale, dichiara le cure a cui vuole accedere o che
intende rifiutare qualora sopravvenga uno status di incoscienza che non gli permetta di manifestare la sua
volontà.
4) DIRITTO ALL’AMBIENTE
Al concetto di ambiente, vanno a collegarsi una moltitudine di ambiti a cui le politiche nazionali e
internazionali stanno dedicando sempre più la propria attenzione. In particolare nel nostro ordinamento non vi
è una normativa chiara per la sua tutela ma vi sono riferimenti in vari articoli della Costituzione.
Nell’ Art. 2 si fa rifermento al principio personalista, nell’Art. 32 che tratta di tutela della salute, si fa
rifermento al diritto all’ambiente per preservare la salute, nell’Art. 9 si fa riferimento all’ambiente con la
promozione della cultura e della ricerca scientifica e la tutela del paesaggio e del patrimonio.
I RAPPORTI ECONOMICI
1) IL LAVORO NELLA COSTITUZIONE
- Principio lavorista: l’Art. 1 della Costituzione dichiara che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul
lavoro, che è considerato fondamentale dell’ordinamento e caratterizza la politica legislativa del Governo a far
si che l’indice di occupazione sia ai massimi livelli.
- Il lavoro come diritto/dovere dei cittadini: l’Art. 1 comma 4 dichiara che la Repubblica riconosce a ogni
cittadino il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto ( il diritto al lavoro
inteso come libertà nella scelta del lavoro da svolgere e come diritto civico che attribusce al cittadino la pretesa
di facere alla Repubbica per garantire le condizioni dell’effettivo diritto). Il comma 2 di detto art.lo 1 fa
riferimento al dovere del cittadino di scegliere una propria professione e contribuire alla crescita e al progresso
materiale e spirituale della società a cui appartiene (dovere morale e non legislativo).
- Principi costituzionali in materia di lavoro: vi è una serie di principi riportati all’interno della costituzione che
regolamentano il rapporto di lavoro come la tutela del lavoro (Art. 5 comma 1), principio della retribuzione
proporzionata e sufficiente (Art. 36 comma 1), diritto irrinunciabile del lavoratore al riposo settimanale e alle
ferie retribuite (Art. 36 comma 3), eguaglianza del lavoratore indipendemente dal sesso (Art. 37 comma 1
rivisitato ulteriormente con D.Lgs. 11 aprile 2006, n. 198 codice delle pari opportunità tra uomo e donna),
maternità della donna e diritto al lavoro in parità all’altro sesso (Art. 37 comma 1 pt2), tutela del lavoro
minorile e relativa giusta paga (Art. 37 comma 3), riserva di legge per determinare la durata della giornata
lavorativa e la relativa età minima per svolgere il lavoro salariato (Art. 36 comma 2 Art. 37 comma 2), diritto di
mantenimento e di assistenza sociale agli inabili al lavoro (Art. Comma 1), diritto alla previdenza sociale per
ogni lavoratore (Art. 38 comma 2), educazione e avviamento alla professione anche per inabili e minorati (Art.
38 comma 3). Per quanto riguarda la contrattazione collettiva, vi è il principio di libertà dell’organizzazione
dei sindacati (Art. 39 comma1), la capacità dei sindacati di stipulare contratti collettivi di lavoro vincolati a
tutti I lavoratori anche non iscritti (Art. 39 comma 1), diritto allo sciopero (Art. 40).
2) TUTELA LEGISLATIVA E GIUDIZIARIA DEL LAVORO
- Lo Statuto dei Lavoratori: istituito con L. 20 maggio 1970 n.300, ha introdotto una serie di norme da
rispettare per I datori di lavoro inerenti il contratto di lavoro e il rispetto della personalità del lavoratore in
particolare sono sanciti da tale legge la libertà di opinione del lavoratore (Art. 1), il divieto di controllare con
mezzi occulti il lavoratore (ad esempio telecamere o individui estranei all’attività lavorativa Art.li 2-3-4), il
divieto di effettuare unilateralmente accertamenti sul lavoratore sull’idoneità o infermità dello stesso per
malattia o infortunio (Art. 5), obbligo del datore di lavoro di contestare al lavoratore una eventuale infrazione
commessa prima di comminare una sanzione a suo carico (art. 7), diritto del lavoratore di svolgere solo le
manzioni per cui viene assunto e pagato e un eventuale cambio di ruolo deve caratterizzare un cambio del
salario ma questo senza mai sminuire le sue funzioni (art. 13), diritto da parte del lavoratore di associarsi ai
sindacati e svolgerne l’attività anche negli ambienti lavorativi (art. 14), divieto di discriminazione del
dipendente per motivi sindacali (Art. 15)
- Il processo del lavoro: è stato snellito dalla L. 11 ago n. 533 ma più volte modificata, con procedure che
tendono a favorire il prestatore di lavoro in qualità di contraente più debole ma allo stesso tempo caratterizza
una lentezza del processo.
3) SINDACATI E DIRITTO ALLO SCIOPERO
Con la libertà di associazione sindacale (Art. 39) e la libertà di sciopero (Art. 40) si è messo in condizione il
lavoratore di poter autotutelare la sua posizione economica e giuridica nei confronti del datore di lavoro.
- Il Sindacato: è un’associazione libera e spontanea senza valore giuridico, di lavoratori o di datori di lavoro
con finalità la salvaguardia dei propri interessi collettivi. L’Art. 39 prevede la possibilità di creare più sindacati
per ogni settore salvo alcune categorie particolari (magistrati, forze armate…), libertà di scegliere qualsiasi
sindacato o non farne parte, liberta dell’ingerenza statale, libertà di esercitare I diritti sindacali acnhe
all’interno del luogo di lavoro senza arrecare danno al datore. Tra I suoi compiti il più importante è quello
relativo alla contrattazione collettiva, ovvero garantire la stessa retribuzione e trattamento contrattuale alla
medesima categoria professionale.
- Diritto allo sciopero: consiste nell’astensione al lavoro per la tutela dell’interesse professionale collettivo, èuò
essere svolto solo nell’ambito delle leggi Art. 40
4) LA LIBERTA’ DI INIZIATIVA ECONOMICA
- Articolo 41: questo articolo consacra la libertà economica individuale privata e pubblica di intraprendere
un’attività economica organizzandone le risorse umane e I materiali necessari. In particolare l’attività
economica non può svolgersi in contrasto con gli l’utilità sociale (non deve arrecare danno alla libertà,
sicurezza e dignità umana comma 2 ), dispone l legislatore di fissare I programmi e I controlli opportuni
affinche l’attività sia coordinata rispettando I principi di utilità sociale.
- La libera concorrenza: è consentita a qualsiasi individuo, nel rispetto della leale concorrenza ovvero
escludendo quelle pratiche che possono arrecare danno al mercato o insospettire il consumatore ( la materia
che si occupa della tematica è la tutela della concorrenza Art. 117 e con L. 10-08-90 n287 è stata inserita la
disciplina Antitrus sotto in controllo dell’Autorità garante della concorrenza sul mercato che difatti vigila sul
mancato rispetto delle pratiche che potrebbero falsare il gioco della concorrenza).
5) LA PROPRIETA’
l’Art 42 regolamenta e tutela la proprietà privata e pubblica che può essere in possesso dello Stato, enti e
privati, l’Art. 42 comma 2 ne regolamenta I metodi di godimento, la funzione sociale e l’accessibilità, l’Art. 42
comma 3 prevede l’istituto dell’espropriazione che permette le ipotesi di sottrazione della proprietà per finalità
di pubblico interesse nei casi previsti dalla legge e solo dietro indennizzo a favore del titolare della proprietà.
6) LE COLLETTIVIZZAZIONI
E’ inerente al fenomeno delle privatizzazioni, molto comune negli ultimi anni, delle aziende pubbliche nel settore
ad esempio dell’energia, come specificato dall’Art. 43 che difatto permette, previo indennizzo allo Stato, la
cessione a privati di aziende pubbliche attive nei servizi essenziali.
7) TUTELA DELLA COOPERAZIONE E DELL’ARTIGIANATO
l’Art. 45 tutela la cooperazione ( che non deve avere fini di speculazione privata, consentire l’accesso a
chiunque), e tutela l’artigianato ( proteggere la piccola impresa, la piccola produzione anch’essa simbolo di
democrazia economica).
8) LA TUTELA DEL RISPARMIO
l’Art. 47 incoraggia il singolo e le famiglie alla cultura del risparmio per l’acquisto di beni strumentali, casa,
fondo etc… o agli investimenti in borsa. Ciò va a stretto contatto con l’attività bancaria, che è assoggettata a
una serie di controlli politico-amministrativi, da organi quali il Comitato interministeriale per il credito e il
risparmio (CIRC), il Ministro dell’economia e delle finanze, la Banca d’Italia.