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LO STATO

• Stato: E’ una comunità di consociati con una struttura organica. E’ un ordinamento generale

Lo Stato non è l’unico ordina amento giuridico.

Lo Stato è quell’ordinamento che, rispetto agli altri, si colloca in una situazione di supremazia, in
quanto:

- Detiene il monopolio dell’uso della forza: Allo Stato è riservata la legislazione esclusiva della
politica estera, difesa, forze armate, sicurezza, ordine pubblico e ordinamento penale. Tuttavia
l’uso della forza nei confronti di altri Stati trova un limite nell’Art 11, che sancisce il ripudio alla
guerra come strumento di difesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione di
controversie

Riferimento: Art 27, Art 52, Art 78.

- Costituisce la struttura portante della convivenza sociale: Regola la conflittualità tra i soggetti in
ogni modo, tale da evitare ricorso alla violenza

Si distingue tra:

• Stato apparato: E’ il complesso di organi e di poteri in cui lo Stato si articola e attraverso cui
esso esercita le proprie funzioni e tende al soddisfacimento delle sue finalità. I costituenti fanno
riferimento allo Stato-apparato quando usano il termine “Stato”

• Stato comunità: E’ la base sociale delle istituzioni, è il complesso di figure soggettive che
compongono quella che viene chiamata società civile, ovvero la sede da cui promana la
legittimazione del potere e verso cui si indirizzano i precetti normativi dello Stato apparato. I
costituenti fanno riferimento allo Stato comunità quando usano il termine “Repubblica”

Si è solito attribuire allo Stato personalità giuridica (in realtà allo Stato-apparato, la cui
espressione simbolica è la bandiera (Art 12)).

A caratterizzare la vita dello Stato è anche il fattore temporale.

Lo Stato ha una data di inizio e una data di fine.

Quando vengono meno i suoi elementi costitutivi e si dissolve il vincolo politico unitario si parla di
estinzione dello stato, che è conseguenza di un fatto esterno allo stato che lo mette in crisi e ne
modifica il sistema.

L’estinzione può essere:

A. Estinzione per trasformazione: Lo stato si disgrega in più stati

B. Estinzione assoluta: La fine di uno stato non determina alcun cambiamento nei restanti stati

Le norme conservano la loro validità e continuano ad essere applicate.

—> Non si estingue il diritto.

Gli elementi costitutivi dello stato:

1. Il territorio:

Il territorio è l’ambito parziale sul quale uno Stato esercita la propria sovranità e sul quale si
manifestano legittimamente l’efficacia e la validità delle norme poste dalle fonti del diritto.

In quanto il territorio è un elemento necessario dello Stato, quest’ultimo ha diritto alla tutela e alla
salvaguardia della propria integrità territoriale.

Il territorio rappresenta lo spazio entro cui si manifestano l’efficacia e la validità delle norme poste
dalle fonti del diritto.

Riferimento: Art 5. Mantenimento della propria integrità territoriale. E’ vietata la successione.


L’obiettivo è quello di mantenere l’unità.

• Successione: E’ la separazione/distacco di una parte di territorio il quale può aspirare alla


propria indipendenza o unirsi a una stato coesistente

Allo Stato spettano le facoltà giuridiche tipiche del diritto di proprietà: il potere di godere, alienare
e commerciare il territorio.

Gli spazi geografici che costituiscono il territorio dello Stato sono: la terraferma, le acque interne,
il sottosuolo, lo spazio aereo sovrastante, il mare territoriale, la piattaforma continentale, gli
aeromobili, le navi militari/marittime, eventuali colonie e possedimenti, le sedi delle
rappresentanze diplomatiche all’estero.

2. La sovranità

La sovranità è il concetto che permette di legittimare i poteri dello Stato nei confronti del corpo
sociale.

• Sovranità: E’ una potestà d’imperio. E’ l’esistenza di un potere coattivo da parte dei pubblici
poteri nei confronti di una comunità di consociati stanziati in un territorio. La sovranità si
caratterizza per l’elemento della giuridicità, cioè dal fatto che anche l’esercizio della somma
potestà è soggetto a vincoli e limitazioni

Riferimento: Art 1. “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione”.

Con questa espressione si precisa che, se da un lato il popolo è sovrano, dall’altro è la


Costituzione ad individuare e autorizzare l’esercizio dei poteri sovrani.

Il principio della sovranità popolare è precisato da altre disposizioni, in riferimento alle funzioni
statuali:

• Art 67: Funzione legislativa

• Art 98: Funzione amministrativa

• Art 101: Funzione giurisdizionale

Il popolo è l’unico titolare della sovranità.

In realtà la nostra costituzione prevede anche delle limitazioni della sovranità.

Riferimento: Art 11. L’Art 11 non smentisce l’Art 1, si tratta di un’autolimitazione che viene prevista
dal nostro testo costituzionale.

Il potere sovrano si manifesta attraverso atti giuridici tipizzati:

I. Legge: Ha la capacità di innovare l’ordinamento giuridico con i limiti posti dalla costituzione

II. Atto amministrativo: Ha carattere dell’esecutorietà, cioè può essere reso esecutivo anche
contro il volere di chi sarebbe tenuto a prestare il proprio consenso all’esecuzione

III. Sentenza: Ha la res iudicata cioè, una volta passata in giudicato, impone alle parti di osservare
quanto stabilito dal giudice

I caratteri della sovranità sono:

A. Originarietà: Trova il suo fondamento nella Costituzione e non deriva da un’autorità esterna

B. Esclusività: E’ imputata a un unico soggetto (il popolo)

Il popolo non è un organo dello stato. E’ una collettività di individui. Lo stato non esercita i propri
poteri, am quelli del popolo.

—> Lo stato deve essere organizzato sulla base di principi organizzativi che siano funzionali a
conseguire una diretta corrispondenza tra volontà del popolo e stato.

C. Supremazia: Esprime una volontà superiore

D. Giuridicità: E’ limitata dalla Costituzione

3. Il popolo (e la cittadinanza)

• Popolo: E’ l’insieme dei soggetti che, in base all’ordinamento vigente, possiedono lo status di
cittadino (tutti coloro che hanno la cittadinanza)

• Popolazione: Sono tutti i residenti nel territorio (coloro che hanno e non hanno la cittadinanza)

Il possesso dello status civitatis si esprime nell’esercizio di quei diritti e nell’adempimento di quei
doveri che consentono la partecipazione dei singoli alla vita dell’ordinamento statale.

Nella Costituzione non vi è alcuna disposizione in materia, ad eccezione dell’Art 22.

Riferimento: Art 22. L’articolo vieta che alcuno possa essere privato, per motivi politici, della
capacità giuridica, della cittadinanza o del nome, andando così a qualificare la cittadinanza come
un diritto inalienabile. (La storia dell’Art 22 si basa sul regimo fascista).

Ciascun ordinamento determina autonomamente i requisiti necessari per l’acquisto e la perdita


della cittadinanza.

In via generale i modi di acquisto dello status civitatis sono:

A. Ius sanguinis: E’ basato sulla discendenza da genitori cittadini

B. Ius soli: E’ basato sulla nascita entro il territorio statale

In Italia l’acquisto della cittadinanza con la modalità dello ius sanguinis (diritto di sangue): Un
bambino è italiano se nasce o è adottato da genitori italiani.

Esiste però una possibilità di acquisto della cittadinanza con lo ius soli, ossia quando il bambino
nasce su territorio italiano da genitori ignoti o apolidi.

La cittadinanza può essere richiesta dallo straniero in possesso di determinati requisiti: dimostrare
di avere redditi sufficienti al sostentamento, di non avere precedenti penali, di non essere in
possesso di motivi ostativi per la sicurezza della repubblica.

In tal caso lo straniero può chiedere la cittadinanza:

- Dopo 10 anni di regolare residenza in Italia (4 anni se è cittadino UE)

- Dopo 5 anni di servizio alle dipendenze dello Stato

- Se coniuge di cittadino/a italiano/a (3 anni dalle nozze o se risiede in Italia da 2 anni dopo il
matrimonio)

- Se un ascendente fino al sesto grado è cittadino italiano per nascita

Esiste, inoltre, la cittadinanza europea che determina:

- Diritto alla libera circolazione e soggiorno nei paesi UE

- Principio di non discriminazione in razione alla nazionalità

- Godimento di diritti fondamentali garantiti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo

- Diritto di godere della tutela da parte delle autorità diplomatiche e consolari di qualsiasi Stato
membro

- Diritto di petizione al Parlamento europeo

- Diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni europee

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