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Come garante della Costituzione nei nomina: il Governo, i funzionari di più elevato grado, e i sottosegretari di Stato; dichiara lo Stato

di guerra, comanda le forze armate, presiede il


confronti del potere esecutivo: Consiglio supremo di difesa; conferisce la cittadinanza italiana; conferisce le onorificenze; accredita e riceve i rappresentanti diplomatici; scioglie
i Consigli comunali, provinciali e regionali.
Come garante della Costituzione nei presiede il Consiglio superiore della Magistratura; nomina 5 giudici della Corte costituzionale.
confronti del potere giudiziario:
Come garante della Costituzione nei fissa la 1ª riunione delle Camere; può convocare in via straordinaria le Camere; ratifica i trattati internazionali; può sciogliere le Camere; può
confronti del potere legislativo: inviare i messaggi; autorizza la presentazione dei disegni di legge governativi; promulga (o rinvia) le leggi;
Come rappresentante dell’unità nomina 5 senatori a vita; rappresenta lo Stato; può concedere la grazia e commutare le pene
nazionale:
Cosa accade se un giudice La costituzione, prevede un’articolazione decentrata degli organi giurisdizionali amministrativi, però allo stesso tempo costituzionalizza il sistema
amministrativo accerta che un della tutela giurisdizionale nei riguardi dei provvedimenti amministrativi. Nel riparto delle competenze giurisdizionale, è necessaria effettuare
interesse legittimo è leso da un una ripartizione tra il diritto soggettivo ed interesse legittimo. Entrambi rientrano in una situazione attiva giuridica di vantaggio riconosciuta dal
atto della pubblica legislatore, però mentre il diritto soggettivo è considerato degno di tutela nei riguardi sia dei privati che della P.A. (es. tutela del diritto di libertà
amministrazione? odi diritti scaturenti da un negozio giuridico), l’interesse legittimo risulta connesso ad una norma che garantisce in via primaria un interesse
generale, in modo che prevalga il corretto esercizio da parte della pubblica amministrazione (es. tutela del partecipante al concorso pubblico
rispetto alla regolarità del suo svolgimento). Inoltre, va evidenziato che al giudice amministrativo è attribuita giurisdizione esclusiva dalla stessa
Costituzione (art. 103), per la tutela dei confronti della P.A. degli interessi legittimi ed in particolari casi indicati dalla legge anche dei diritti
soggettivi, pertanto, qualora il giudice amministrativo venga chiamato ad esprimersi contro un atto della pubblica amministrazione che sia lesivo
dell’interesse legittimo, dovrà procedere all’eliminazione del medesimo, adeguandolo ai canoni di legalità per il perseguimento dell’interesse
pubblico ma non dell’interesse personale del ricorrente.

Cosa ha deciso la Corte Con la sentenza n. 1/2014 la Corte Costituzionale ha bocciato la precedente legge elettorale (L. n.270 del 2005) dichiarandola incostituzionale. In
costituzionale con la sentenza n. 1 particolare, le ragioni di incostituzionalità hanno riguardato due (2) elementi: il premio di maggioranza e il voto di lista bloccato
del 2014?
Cosa ha deciso la Corte Con la sentenza n.35 del 2017 la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale delle disposizioni che prevedono un turno di
costituzionale con la sentenza n. 35 ballottaggio e delle norme che consentono al capolista eletto in più collegi di scegliere, entro otto giorni dalla data dell'ultima proclamazione,
del 2017? discrezionalmente il proprio collegio d'elezione
Descrivere le caratteristiche della Per forma di governo s'intende il rapporto fra gli organi di governo di un ente, in questo caso della regione. Gli Organi di Governo della Regione
forma di governo delle regioni a sono:
statuto ordinario Consiglio regionale. Giunta regionale. Presidente della giunta regionale o Presidente della regione.
A livello regionale esistono due principali tipologie di forma di governo, una detta assembleare che si caratterizza per l'elezione diretta del solo
consiglio regionale il quale elegge la giunta e il presidente della giunta; la seconda è detta presidenziale che si caratterizza per l'elezione diretta
sia del consiglio regionale sia per il presidente della giunta il quale nomina i membri della giunta.

Gli atti sostanzialmente e Atti formalmente e sostanzialmente presidenziali, sono quelli in cui le decisioni adottate provengono direttamente dal PdR. Per questi atti
formalmente presidenziali provvede alla controfirma il ministro competente per materia. In questo caso la controfirma oltre che svuotare il PdR dalla responsabilità evita
(formulando anche degli esempi) che il Presidente stesso cerchi di imporre un proprio indirizzo politico. Sono atti di questo tipo gli atti di nomina, il rinvio delle leggi; i messaggi
presidenziali; le esternazioni atipiche; la convocazione straordinaria delle camere,la nomina dei 5 giudici della Corte costituzionale
Gli organi necessari e non necessari Gli orgai necessari del Goerno sono quelli previsti direttamente in Cotituzione e tra questi occorre citare Presidente del Cosiglio Ministri e
del Governo Cosiglio dei Ministri. Organi non necessari, invece, sono Vice presidente del COnsiglio, Ministri senza portafoglio, sottosegretari di stato, consiglio
di gBINETTO E COMITATI.
GLI ORGANI REGIONALI Gli'art.121 Cost. prevede che tutte le Regioni abbiano tre organi:
• il Consiglio regionale, che è l'organo legislativo;
• la Giunta regionale, che è l'organo esecutivo;
• il Presidente della Giunta regionale, che presiede la Giunta e rappresenta la Regione.
Il Consiglio regionale
Il Consiglio regionale è l'organo deliberativo, esercita la funzone legislativa relativamente alle materie di competenza regionale, il controllo sulla
Giunta e la funzione statutaria.
Il Consiglio è composto dai consiglieri, in numero variabile da 30 a 80, secondo le disposizioni di ciascuno statuto. Esso nomina al suo interno un
Presidente, che convoca le riunioni, dirige i dibattiti, stila l'ordine del giorno dei lavori, rappresenta la Regione e coordina l'attività delle
commissioni permanenti.
Il Consiglio si rinnova ogni cinque anni. L'elettorato attivo spetta a tutti i cittadini maggiorenni residenti nella Regione, quello passivo ai cittadini
residenti maggiori di ventuno anni.

I "controlimiti" Si definiscono "controlimiti" tutti i rafforzamenti della capacità di una Costituzione (già di per sé rigida) di resistere a modificazioni; essi sono una
elaborazione sostanzialmente giurisprudenziale, affidati al controllo del giudice delle leggi. In Italia i controlimiti stabiliti dalla Corte
costituzionale sono quelli dei principi supremi dell’ordinamento costituzionale e dei diritti inalienabili della persona. Si tratta di una clausola di
salvaguardia contro eventuali difformità ai principi e diritti proclamati dall’Unione non coincidenti con quelli con quelli supremi sanciti dalla
Costituzione italiana

I conflitti di attribuzione I conflitti di attribuzione sono controversie che possono sorgere fra organi dello Stato (interoganici), tra Stato e Regioni e tra le Regioni
(intersoggettivi). In linea di massima, si ha un conflitto di attribuzione quando gli organi/soggetti in conflitto affermano entrambi la loro
competenza su di una determinata materia (conflitti di attribuzione positivi) o, viceversa, quando entrambi affermano la loro incompetenza su di
una specifica materia (conflitti di attibuzione negativi). In base al dettato costituzionale dell'art. 134, sui conflitti di attribuzione decide la Corte
Costituzionale.

I conflitti di attribuzione fra lo Stato I conflitti di attribuzione sono controversie che possono insorgere fra poteri dello Stato, tra Stato e Regioni e tra le Regioni. Si ha un conflitto di
e le Regioni e fra le Regioni attribuzione fra lo Stato e le Regioni e fra le Regioni quando un Ente ritiene che l’altro abbia invaso con un suo atto la sfera di competenza
assegnatagli dalla Costituzione. In base al dettato costituzionale dell'art. 134, sui conflitti di attribuzione decide la Corte Costituzionale.
I conflitti di attribuzione fra poteri I conflitti di attribuzione sono controversie che possono insorgere fra poteri dello Stato, tra Stato e Regioni e tra le Regioni. Si ha un conflitto di
dello Stato attribuzione fra poteri dello Stato quando insorgono conflitti tra gli organi statali e riguardano comportamenti o atti lesivi delle attribuzioni
costituzionalmente previste.

I criteri di risoluzione delle Per antinomie si intendono tutti quei casi in cui vi è incompatibilità tra due norme che disciplinano una medesima fattispecie. I criteri di
antinomie risoluzione delle antinomie elaborati e conosciuti sono quattro: quello gerarchico, quello della competenza, quello cronologico e quello della
specialità. Il criterio gerarchico comporta la prevalenza della norma di grado superiore su quella inferiore, anche quando quest’ultima sia
cronologicamente posteriore . Il criterio della competenza, a sua volta, può rilevare sotto due diversi aspetti: quando la disciplina di determinati
settori è riservata dalla Costituzione in via esclusiva a determinati atti normativi o quando le attribuzioni costituzionali di competenza non
escludono in assoluto gli altri atti normativi. Il criterio cronologico comporta l’abrogazione della norma anteriore ad opera della successiva di pari
grado. Il criterio della specialità comporta l’applicazione della norma
I diversi procedimenti legislativi Con questa espressione indichiamo il percorso, stabilito dalla Costituzione, per far nascere una nuova legge; in altre parole andiamo a vedere in che modo lavora il Parlamento.
Possiamo suddividere il procedimento legislativo in varie fasi:
1^ fase – la proposta
La fase della proposta è caratterizzata dalla preparazione del testo legislativo. Secondo la Costituzione possono avanzare proposte di leggi i seguenti soggetti:
1.Ciascun Parlamentare;
2. Il Governo;
3. I cittadini.
Quando la proposta è popolare, cioè è presentata dai cittadini, occorre che sia sostenuta dalla raccolta di 50.000 firme.
2^ fase – la discussione – l’approvazione
La Camera che riceve la proposta di legge la esamina, la discute, la modifica eventualmente, infine la mette ai voti per l’eventuale approvazione. Specifichiamo che ciascun Parlamentare può proporre
modifiche al testo. Finito il lavoro in una Camera, il testo di legge passa nell’altra camera dove esso viene esaminato, discusso, eventualmente modificato, infine messo ai voti. Se ci sono modifiche, il
testo di legge deve ritornare alla prima Camera affinché queste modifiche siano approvate da tutte e due le Camere.
3^ fase – la promulgazione
In questa fase è competente il Presidente della Repubblica. Infatti la Costituzione gli affida il potere di promulgare le leggi dopo che sono state approvate dal Parlamento. Quindi una nuova legge
approvata dalle Camere viene mandata al Presidente della Repubblica. La promulgazione consiste nel controllo sul rispetto della Costituzione: se il Presidente ritiene che la nuova legge rispetti la
Costituzione, allora la promulga, cioè la firma; altrimenti lo rinvia al Parlamento, rifiutando la promulgazione.
Il Parlamento che vede ritornare la legge, è libero sia di modificare, accogliendo i suggerimenti del capo dello Stato, sia di confermare la legge esattamente come era prima.
Il Presidente della Repubblica, quando gli viene riproposta la legge così com’era prima, è obbligato a firmarla. Tutto ciò ci fa capire che il potere di promulgazione del Presidente è un controllo sulla
Costituzionalità delle leggi. Tuttavia esso non può impedire l’entrata in vigore di una legge, sia perché il Presidente non ha il potere legislativo, sia perché, dopo l’entrata in vigore della legge, può sempre
intervenire la Corte Costituzionale ad eliminarla, nel caso sia incostituzionale.

I ministri senza portafoglio Sono organi non necessari del Governo, che non sono preposti ad alcun Dicastero. Sono scelti dal Presidente del Consiglio dei Ministri e svolgono
(formulando degli esempi) funzioni da questi delegate. un esempio può essere il ministro per gli affari europei o il ministro per i rapporti con il parlamento o quello agli
affari regionali.

I poteri del Presidente della Il Presidente della Repubblica italiana è il Capo dello Stato italiano e rappresenta l’unità nazionale. Esaminando i poteri del Presidente della
Repubblica Repubblica si ricava che la sua principale funzione è quella di coordinare i poteri dello Stato esercitati dal Parlamento, Governo e Magistratura.
Grazie a questa sua funzione i poteri dello Stato rimangono indipendenti ma non sono separati.

I poteri di nomina del Presidente Tra i vari poteri attribuiti al presidente della repubblica c’è quello di nomina. Il carattere di questo potere tuttavia cambia in maniera
della Repubblica determinante a seconda dei casi previsti dalla costituzione e dalle leggi. Per alcune nomine infatti il presidente può decidere in modo del tutto
autonomo. Per altre il potere del capo dello stato è esercitato in maniera congiunta con altri organi costituzionali. Il Presidente della Repubblica,
ad ogni modo, può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico,
artistico e letterario.

I poteri presidenziali che incidono I poteri e le facoltà del Presidente della Repubblica sono contenuti negli artt.87 e 88 della Costituzione: le attribuzioni del PdR vengono
sul procedimento di formazione classificate in base ai tre poteri istituzionali, ossia potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Dal punto di vista del potere legislativo, una volta
degli atti normativi approvata dalle due camere del Parlamento, spetta al Presidente della Repubblica promulgare la legge entro un mese dall'approvazione.
L’articolo 74 stabilisce che il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una
nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata. Tale funzione è definita «potere di rinvio
legislativo» e consente al presidente della repubblica, in casi specifici, di svolgere il suo ruolo di garante della costituzione.

I rapporti Stato-Chiesa cattolica L'art. 7 della Costituzione riconosce lo Stato e la Chiesa come Enti indipendenti e sovrani stabilendo la natura pattizia dei rapporti tr Repubblica
Italiana e la religione Cattolica. I rapporti tra Stato e Chiesa sono regolati dai Patti Lateranensi, le cui modificazioni accettati da entrambe le parti
non richiedono procedimento di revisione costituzionale

I Regolamenti parlamentari Nel diritto costituzionale il regolamento parlamentare (disciplinato dall'art. 64 Cost.) è l'atto normativo con il quale la camera di un parlamento
disciplina la propria organizzazione interna e il proprio funzionamento. Sono fonti del diritto, dotati di efficacia sostanziale propria delle fonti
normative, ma la loro efficacia formale non è quella dei regolamenti che, nella gerarchia delle fonti, si collocano in posizione subordinata alla
legge. I regolamenti parlamentari sono fonti subordinate solo alla costituzione, le cui disposizioni eseguono e attuano. Sono fonti del diritto che
sfuggono ad una collocazione nella scala gerarchica.

Il "cammino comunitario" della Il processo di integrazione del diritto sovranazionale e statale è stato oggetto di sentenza contradditorie della Corte di Giustizia dell’Unione e della Corte Costituzionale. La prima, ha
Corte costituzionale sostenuto che l’ordinamento giuridico comunitario avrebbe dovuto primeggiare rispetto a quello statale, attraverso l‘inserimento automatico degli atti normativi europei
nell’ordinamento statale, mentre la suprema Corte ha intrapreso un percorso di progressiva apertura nei confronti dell’influenza del potere normativo dell’Unione. Il cammino della
Corte Costituzionale nell’ambito comunitario
può così suddiviso:
- Prima fase, la Corte di giustizia dichiara la prevalenza del diritto comunitario su quello dei singoli stati, e dall’altra la Corte Costituzionale pone i trattati europei sullo stesso livello dei
trattati internazionali, affermando che la loro applicazione nell’ordinamento interno sarebbe avvenuta previa approvazione di una legge di ratifica o ordine di esecuzione, richiamando
l’articolo 11 della Costituzione, in cui viene espresso il carattere derogatorio dei trattati.
Il "disbrigo degli affari correnti" e la - Seconda fase,
Quando ci sialla fine del all’espressione
riferisce 1973 la Corte assume la consapevolezza
“disbrigo della correnti
degli affari portata degli impegni comunitari
o ordinaria e delle incisive modifiche
amministrazione”, ci si deve al sistema
riferirecostituzionale
ad un governo che ladimissionario,
loro realizzazione il
determinano, pertanto la Corte con due sentenze avvenute negli anni ’70, conferma la sua impostazione dualistica nei rapporti tra ordinamento interno o ordinamento comunitario,
"ordinaria amministrazione" quale deve ilcomunque
sottolineando restareperinglicarica
carattere vincolante Stati e fino a che
per i loro non dei
cittadini se regolamenti
ne sia insediato unoescludendo
comunitari, nuovo. Tale circostanza
rispetto alle garanzieècostituzionali
motivata dal deglifatto che un comunitari,
atti normativi paese non la può
restare senza governo,
loro sottoponibilità cioèabrogativo
al referendum privo dele vertice esecutivoin esede
la loro sindacabilità amministrativo dello stato.
di giudizio di legittimità Si pensi
costituzionale. aglifase,
- Terza attinel
dovuti
1978 in(perché imposti
seguito alla dalle
sentenza leggi) o urgenti
Simmenthal
che quotidianamente
(disapplicazione da parte deirichiedono
giudici di norme l’attività
di dirittodell’esecutivo,
interno contrastanti siacon
collegialmente
quelle dell’Unione)(indel
consiglio
1978 della dei ministri)
Corte sia sidei
di Giustizia, singoli
arriva ad unministeri.
accordo tra L’assenza del
le due giurisprudenze ,
richiedendo all’Italia di accogliere
governo comporterebbe la tesi
una monista. Successivamente
completa con la sentenza
paralisi amministrativa, man.allo
174 Granital
stesso (sentenza
tempo ilper fatti concernenti
governo uscentela non
dogana hadipiù
Savona per l’applicazione
la stessa di dazi per
legittimazione
l’importazione di orzo Canadese), la Corte Costituzionale , pur ribadendo la tesi dualista, introduce il principio di non applicazione del diritto interno sia segua o che preceda il diritto
politica di uno nel pieno delle sue funzioni. Per questa ragione, pur non essendo disciplinato in modo specifico dalla
comunitario. La Corte allo stesso tempo, elabora la teoria dei controlimiti, affermando il primato delle fonti comunitarie qualora esse non siano difformi ai principi supremi della costituzione, la prassi
Il contenuto degli statuti regionali costituzionale
Costituzione.
Per statuto prevede
Laregionale
Corte si che
accetta senzail riserve
intende governo
quel restidiinfonte
le conclusioni
tipo carica per
del giudice
del “il disbrigo
comunitario
diritto in degli
che,sulla affari
diretta
virtù correnti”.
applicabilità
del principio delle Èdirettive,
di della con questa
autonomia, espressione
estendendo questa
disciplina che il Quirinale,
caratteristica
l’organizzazione nelinterpretative
alle sentenze
interna prendere
delle
atto delleindica
ed a quelle
Regioni, dimissioni
d’inadempimento deldella
i fini che presidente
l’ente delperseguire
Corte di Giustizia.
intende consiglio, invita
Infine l’articolo
e detta il governo
117
le regoleafondamentali
restareil in
Cost. ha confermato carica
punto per
di arrivo
a cui garantire
essa la continuità
giurisprudenza
dovrà attenersi
della Cortenell’azione amministrativa.
Costituzionale,
nell’esercizio della sua attività. In
dando un esplicito
fondamento
sostanza, il disbrigo degli affari correnti consiste in un atto di autolimitazione, con cui l’esecutivo si impegna a limitarsi ad assicurare la continuità
Tuttavia,
costituzionalepoiché nell’ordinamento
sia al principio della superiorità italiano
delle fontile comunitarie
Regioni, asu differenza dello
quelle interne, sia Stato, sono
sulla diretta dotate di
applicabilità deiautonomia,
regolamenti e ma dellenon
altredi sovranità
fonti cui essa è–riconosciuta
come rimarcato
con tutte le
amministrativa,
altresì dalla Corte
relative implicazioni adcostituzionale
attuare determinazioni
– gli statutigià assuntenon
regionali dal possono
parlamento esseree adassimilati
adottareasolo unaatti urgenti. Inregionale.
costituzione tale situazione non c’è un contenuto
Conseguentemente, il «nuovo»
preordinato
art. 123 Cost.a (come
cui attenersi da parte
introdotto dell’esecuto,
con la anche stabilisce
l. cost. n. 1/1999) se in lineache
di principio
gli statutiil delle
Governo, nonad
Regioni potrà esaminare
autonomia nuovi debbano
ordinaria disegni diporsi
legge,«in
approvare
armonia
decreti legislativi per espressione
con la Costituzione», evitarne la scadenze
che partedei termini,
della nonepuò
dottrina adottare
la stessa nuovi regolamenti
giurisprudenza ministeriali
costituzionale hannoo governativi
interpretatoe come
non può procedere
rispetto con
dei principi
nuove nomine o designazioni, mentre potrà emanare decreti legge ed esaminare i disegni di legge di ratifica dei trattati internazionali o dell’UE.
Il decreto legislativo Ilgenerali
decretodell’ordinamento giuridico.
legislativo è un atto normativo avente forza di legge adottato dal Governo su delega delle Camere, ai sensi dell'art. 76 della
Costituzione, ed emanato dal Presidente della Repubblica. Derivano la loro efficacia da una fonte primaria di primo grado. Si considerano fonte
primaria di secondo grado
Il decreto-legge E' un atto del potere esecutivo il quale ha provvisoriamente valore e forza di legge. Tali valore e forza sono conservati solo se il Parlamento li
converte in legge entro 60 giorni. Se al contrario non vengono convertiti in Legge dal Parlamento entro il termine prescritto decadono e sono
posti nel nulla.
Il diritto di difesa Il diritto di difesa è un diritto inviolabile, in qualsiasi stato e grado del procedimento, come sancito dall'art. 24, comma 2 della Costituzione. Esso
comprende un insieme di attività volte a sostenere le ragioni di una parte in un giudizio e a controbattere quelle avversarie. 22. La responsabilità
penale, i diritti dell'imputato e del condannato. I diritti inviolabili di difesa giudiziaria, basati sul principio di uguaglianza, riconoscono a tutti la
possibilità di ricorrere al sistema giudiziario in condizioni di parità e di essere giudicati da giudici imparziali. Il diritto alla difesa è inviolabile ed
universale, costituendo il fulcro di ogni sistema democratico. Non è possibile limitarlo o eliderlo in alcun modo, nemmeno mediante
procedimenti di revisione costituzionale

Il disposto e l'interprerazione La norma in esame costituzionalizza il principio secondo cui l'Italia ripudia la guerra in tutte le sue forme, riferendosi principalmente alla guerra
dell'art. 11 Cost. offensiva, ammettendosi dunque implicitamente la guerra difensiva, in caso di attacco militare da parte di una Forza straniera.L'articolo in esame
dispone inoltre che l'Italia accetta limitazioni di sovranità all'interno del proprio territorio solo se necessarie al perseguimento della pace e della
giustizia tra le Nazioni, tramite accordi con le stesse. Tali limitazioni non riguardano solamente l'attività normativa dello Stato, ma anche quella
giurisdizionale ed amministrativa, di tal ché i cittadini possono venir sottoposti, oltre che all'autorità nazionale, anche a quella straniere, ove vi
siano specifici trattati in merito. L'articolo 11 viene oramai da tempo invocato come norma che ammette l'adesione dell'Italia all'Unione Europa,
soprattutto quando entrano in gioco Direttive self-executing.

Il giudizio di ammissibilità del Mediante il giudizio sull’ammissibilità del referendum la corte Costituzionale attesta la possibilità di svolgimento del referendum, enunciando
referendum ogni questione impregiudicata circa la costituzionalità degli effetti suscettibili di essere prodotti dal referendum
Il giudizio di legittimità Il ricorso davanti alla Corte Coatituzionale in via incidentale può essere promosso da quei soggetti che per esclusione non pssono adire
costituzionale in via incidentale direttamente la Corte in via principale (ovvero Stato e Regioni). il g. in via incidentale va promosso nel corso di un giudizio di fronte ad
un’autorità giurisdizionale. Nel corso di qualunque processo, sia le parti sia il giudice a quo possono sollevare una questione di legittimità
costituzionale.
Il giudizio di legittimità in via il Giudizio di legittimità costituzionale in via principale è promosso dallo Stato avverso una legge regionale ovvero da una Regione avverso una
principale legge dello Stato o di altra Regione. I soli soggetti legittimati ad impugnare una legge di fronte alla Corte Costituzionale in via principale sono lo
Stato e le Regioni. Non è dunque configurabile nel nostro ordinamento la legittimazione ad adire la Corte da parte di altri soggetti. Il giudizio di
legittimità può essere promosso entro sessanta giorni dalla pubblicazione della lege da impugnare

Il potere di rinvio presidenziale L’unico caso nel quale il presidente della Repubblica può procedere al rinvio è quello relativo ad una legge costituzionale il cui contenuto sia tale
da comportare, in caso di promulgazione della stessa, la responsabilità del presidente prevista dall’articolo 90 della costituzione, in tal caso il
presidente, prima di rifiutare in assoluto la promulgazione, deve rinviare la legge alle camere preannunciando attraverso il messaggio che
accompagna il rinvio, la propria intenzione di rifiutare la promulgazione ove la legge venga nuovamente approvata.

Il principio di sussidiarietà Il principio di sussidiarietà, in diritto, è il principio secondo il quale, se un ente inferiore è capace di svolgere bene un compito, l'ente superiore
non deve intervenire, ma può eventualmente sostenerne l'azione.

Il principio di uguaglianza L'articolo 3 della Costituzione Italiana afferma che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. L'uguaglianza insieme alla democrazia , libertà ,
giustizia e internazionalismo, è un principio fondamentale della Costituzione.

Il procedimento "normale" di fase – la pubblicazione (l’ultima fase)


approvazione delle leggi Dopo la promulgazione, la legge viene pubblicata sulla gazzetta ufficiale, un giornale che riporta le nuove leggi. La legge entra in vigore dopo
quindici giorni dalla pubblicazione (vacatio legis). Tutto questo serve a far conoscere la nuova legge ai cittadini, in quanto vige il principio per cui
la legge non ammette ignoranza.
Dalla descrizione del procedimento legislativo capiamo che esso è abbastanza complesso e che corrono tempi medio-lunghi per avere una nuova
legge.
Il procedimento con la commissione IlPer questo motivo
procedimento la Costituzione
in sede legislativa haè diprevisto che, in casi
tipo decentrato: si di urgenza
svolge e di necessità,
all'interno il Governo può
della commissione eccezionalmente
competente, escludendoesercitare
del tuttoil potere
l'intervento
in sede deliberante o legislativa legislativo,
dell'Assemblea,sostituendosi
e svolgendoal Parlamento. Vengono
una vera e propria fuori così i decreti legge che contengono norme di 1°grado e che, però devono essere
deliberazione.
convertiti dal Parlamento.
Il procedimento con la commissione IlInoltre,
procedimento in sede redigente
per disciplinare materie è untecniche,
ibrido previsto indirettamente
che magari dall'articolo lunghe
richiederebbero 72 della sedute
Costituzione, dove la commissione
parlamentari, delibera
il Parlamento sul testo
si limita adarticolo
approvare per articolo,
una legge
in sede redigente mentre l'Assemblea
dai contorni soltanto
generali sullaper votazione
materia finale.
(legge delega) in base alla quale, sarà poi il Governo a stabilire i dettagli tecnici attraverso il decreto legislativo
Il procedimento con la commissione La commissione in sede referente ha il compito di preparare i documenti che poi saranno trasmessi in assemblea per il voto che si svolge prima
in sede referente sui caratteri generali della proposta, poi sui singoli articoli (che possono essere emendati, soppressi o sostituiti) ed infine sull'intero testo.

Il procedimento di approvazione Lo statuto ordinario è approvato e modificato dal consiglio regionale con legge approvata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, con due
degli statuti delle regioni a statuto deliberazioni successive adottate ad intervallo non minore di due mesi
ordinario

Il procedimento di formazione della La Costituzione affronta la questione della formazione delle leggi negli artt. 70-82.
legge In Italia, il sistema parlamentare è bicamerale, cioè le due assemblee,la Camera dei deputati ed il Senato hanno entrambe il compito di discutere ed approvare le leggi;
tale sistema è stato adottato per creare una specie di controllo di un’assemblea sull’altra e per evitare che un’assemblea prendesse delle decisioni molto importanti in
modo affrettato. Ogni legge deve essere approvata dalle due camere nel medesimo ed identico testo per cui, se una camera apporta delle modifiche, il testo ritorna
all'altra camera che lo deve approvare di nuovo. Se il testo ripete questo procedimento più volte si parla di "navette”, fintanto che il testo definitivamente approvato non
è identico per entrambe.
Il momento primario dell’iter legislativo è costituito dalla presentazione in Parlamento di un progetto di legge. La facoltà di presentazione spetta al governo, ai singoli
membri delle due Camere, al popolo stesso tramite un referendum o al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL). Occorre, tuttavia, fare una distinzione fra
leggi ordinarie e leggi costituzionali. Le leggi ordinarie riguardano la normale vita sociale ed economica del paese e prima devono essere esaminate ed approvate da
apposite commissioni permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Una legge approvata dalla commissione viene poi
approvata dalle Camere con semplice dichiarazione di voto dai parte dei deputati e dei senatori. Invece, le leggi costituzionali, cioè che modificano la Costituzione, sono
discusse e votate normalmente e quindi coinvolgere direttamente le due assemblee.
Una legge approvata diventa operante entro un mese dalla sua approvazione, previa promulgazione da parte del Presidente della Repubblica e trascorsi 15 giorni dalla
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il Presidente della Repubblica, con una dichiarazione esplicita ed argomentata, può rinviare una legge al Parlamento affinché essa
venga nuovamente discussa. Nel caso in cui la legge venga ripresentata nella forma originale, essa deve essere obbligatoriamente approvata dal Presidente della
Repubblica.
Esiste anche la possibilità di un intervento diretto di tutti i cittadini di carattere legislativo: il referendum abrogativo, il cui scopo è quello di abrogare una legge già
approvata dal Parlamento, che non si tratti però di una legge costituzionale per la cui abrogazione esiste tutta una procedura referendaria particolare.
Un altro caso in cui il Parlamento sembra abdicare alle sue funzioni legislative è il decreto-legge. Si ricorre ad esso in caso di necessità che devono essere affrontare in
pochi giorni. In questo caso il Governo è autorizzato a prendere l’iniziativa e a varare una nuova legge (decreto-legge) che tuttavia dovrà essere regolarmente approvata
dal Parlamento entro sessanta giorni, pena la decadenza

Il procedimento di formazione delle Le leggi regionali seguono un procedimento articolato, che puo' essere suddiviso in tre fasi:
leggi regionali • l'iniziativa, che spetta ai singoli consiglieri regionali, alla Giunta regionale, ai Consigli provinciali e comunali, ma solo per le Regioni a statuto
ordinario;
• la fase istruttoria, che compete alle commissioni consiliari, in sede referente;
• la fase deliberativa, che spetta esclusivamente al Consiglio regionale.
La legge viene discussa in Consiglio, quindi viene votata articolo per articolo e successivamente nel suo complesso con la votazione finale.
Dopo l'approvazione, la legge è promulgata dal Presidente della Giunta regionale e pubblicata sul Bollettino Ufficiale Regionale e sulla Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana, per entrare in vigore dopo quindici giorni dalla pubblicazione.
Il Governo e le altre Regioni possono, entro sessanta giorni dalla pubblicazione, presentare eventuali eccezioni di incostituzionalità presso la
Corte costituzionale.

Il procedimento di revisione In modo lungimirante il costituente ha intuito la possibilità che la Costituzione abbisognasse di modifiche nel corso della sua vita. Poichè le leggi
costituzionale di modifica della Costituzione e le altre leggi costituzionali incidono su di un ambito delicato e rilevante egli ha stabilito che sono soggette ad un
procedimento aggravato. In particolare, la maggioranza ampia ed il referendum servono a coinvolgere, rispettivamente, una larga parte del
Parlamento e la popolazione. Invece l'intervallo di tempo tra le due deliberazioni serve a provocare una riflessione in coloro che si apprestano a
varare la legge.

Il processo di integrazione europea Il percorso di integrazione europea è segnato da quattro tappe principali:
1) l’introduzione di forme di cooperazione intergovernativa in settori determinati, diffuse tra gli Stati dell’Europa occidentale nel periodo immediatamente successivo alla fine della
Seconda guerra mondiale;
2) lo sviluppo del metodo comunitario (a partire dal 1950 con la “Dichiarazione Schuman”), che si concretizza nell’istituzione di tre Comunità europee in settori specifici:
a) la produzione di carbone ed acciaio (CECA);
b) l’energia atomica (CEEA o Euratom);
c) il mercato comune in generale (CEE);
3) la progressiva valorizzazione del metodo comunitario, realizzata
Il rapporto fra il diritto mediante
L’articolo l’unificazione degli organi delle
10 della Costituzione tre Comunità
regola europee,
i rapporti che intercorrono fra il diritto internazionale e il diritto interno italiano. Detto articolo stabilisce la
l’allargamento a nuovi Stati membri, l’ampliamento degli ambiti
internazionale e il diritto interno volontà della
di intervento nostra Repubblica
comunitario di rispettare
ed il rafforzamento il diritto internazionale. Ci si riferisce in particolare alle cdd. "consuetudini internazionali", ossia
dei poteri delle
italiano regole
istituzionidicomunitarie.
condotta non scritte rivolte a tutti i soggetti della comunità internazionale e che ne regolano i rapporti per la convivenza pacifica tra i
varifase
Tale Stati. Le consuetudini
è segnata da una serie diinternazionali
tappe intermedie:L’Italia apre quindi ideologicamente alla comunità internazionale, impegnandosi ad emanare leggi che
Atto Unico
non Europeo (1986);
contrastino con leTrattato
normesull’Unione Europeaaccettate
generalmente o Trattato dida
Maastricht
tutti gli altri popoli. Grazie all’articolo 10, il diritto internazionale entra
(1992); Trattato di Amsterdam (1997); Trattato di Nizza (2001);
automaticamente a far parte
4) la riconduzione del processo del nostro
di integrazione ordinamento,
europea senza(l’Unione
ad un ente unitario bisogno di unache
europea, legge di recepimento
sostituisce come invece
la Comunità europea), succede
per effetto per ini trattati
dell’entrata vigore del Trattato di
internazionali.
Lisbona (1° dicembre 2009), che segue la battuta d’arresto dovuta al fallimento del progetto di Costituzione europea.
Il rapporto fra le fonti del diritto Nell’ordinamento italiano il principio di primazia del diritto dell’Unione è riscontrabile nel disposto delll’art. 117 della Costituzione, il quale
dell'Unione europea e il diritto impone allo Stato (ma anche alle Regioni) di esercitare le competenze legislative nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento europeo.
interno italiano Questo primato tuttavia non deveessere inteso in senso assoluto, perchè la stessa Costituzione, all’art. 11, offre copertura alle leggi nazionali di
ratifica dei trattati Unione Europea affermando che l’Italia consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità
necessarie ad un ordinamento per assicurare la pace e la giustizia fra le Nazioni. Dunque, l’adesione del Paese alla Ue comporta una
autolimitazione e non una rinuncia alla sovranità nazionale.

Il referendum abrogativo l referendum abrogativo è previsto dall’art. 75 Cost. il quale stabilisce che 500.000 cittadini o 5 Consigli regionali, possono proporre all’intero
corpo elettorale l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge. Sono escluse dal referendum abrogativo le leggi
tributarie, di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. Non è possibile abrogare disposizioni di rango
costituzionale, gerarchicamente sovraordinate alla legge ordinaria. Perché il referendum sia valido deve essere raggiunto il quorum di validità e
cioè devono partecipare alla votazione la maggioranza degli aventi diritto al voto. Perché la norma oggetto del referendum stesso sia abrogata
deve essere raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. La Corte Costituzionale si pronuncia sull’ammissibilità del referendum.
Hanno diritto a partecipare al referendum tutti cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.

Il referendum abrogativo Il referendum abrogativo è uno strumento di democrazia previsto dall'art. 75 e serve per eliminare leggi o atti aventi forza di legge in modo
totale o parziale attraverso una consultazione della popolazione. Il referendum abrogativo funziona con la modalità del quorum, vale a dire un
numero monimo di elettori affinchè sia valido. Per essere valido devono votare almeno il 50% degli aventi diritto al voto. La Costituzione
stabilisce che può essere richiesto da 500.000 cittadini, 5 Consigli regionali .
Il referendum costituzionale Il referendum costituzionale è uno strumento previsto dai padri costituenti per il procedimento aggravato di revisione della Costituzione. Le leggi
costituzionali richiedono la doppia deliberazione delle camere del Parlamento con intervallo di almeno tre mesi tra la prima e la seconda
votazione. In caso di maggioranza assoluta è possibile richiedere che il progetto di revisione costituzione sia sottoposto al referendum popolare.
Il referendum costituzionale può essere richiesto entro tre mesi dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale dai seguenti soggetti:
500.000 elettori 1/5 dei membri di ciascuna camera del Parlamento 5 Consigli regionali. La richiesta di referendum deve pervenire entro 3 mesi
dalla pubblicazione. In caso di mancata richiesta del referendum dopo i 3 mesi dalla pubblicazione il progetto si intende tacitamente approvato
dal corpo elettorale. Il referendum costituzionale non può essere richiesto se il progetto di revisione costituzionale ottiene nella seconda
votazione la maggioranza qualificata, pari a 2/3 dei membri parlamentari, da entrambe le Camere del Parlamento.

Il riparto di competenze Stato- Dopo la riforma del 2001, il nostro resta un ordinamento unitario in cui lo Stato conserva le competenza esclusive in materie cruciali come la politica estera e moneta,
Regioni difesa e sicurezza…Allo Stato compete la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni riguardanti i diritti civili e sociali, la fissazione di principi fondamentali nelle
materia di legislazione concorrente e il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario complessivo.La potestà legislativa è ripartita tra Stato e Regioni. La
potestà legislativa regionale assume due connotazioni: è potestà concorrente e potestà residuale.
Nelle materia di legislazione regionale concorrente, la potestà legislativa delle Regioni trova un limite nei “principi fondamentali” fissati da leggi dello Stato (art. 1173).
Nella competenza legislativa residuale ricadono le materie che non sono riservate alla competenza esclusiva dello Stato (art. 1174).
a. La competenza legislativa in materia di tributi regionali
L’art. 117, ripartendo la potestà legislativa tra Stato e Regioni, menziona la disciplina del sistema tributario statale, ma non menzione espressamente la disciplina dei
La composizione della Corte Ai sensi
tributi dell'art.135
regionali e locali.Cost., la Corte
Per la Corte costituzionale
costituzionale è composta
ciò significa da quindici
che tale materia giudicialla
è attribuita nominati perregionale
competenza un terzoresiduale.
dal Presidente della Repubblica, per un
costituzionale (compreso terzo dalla Parlamento
In effetti in seduta
disciplina dei tributi comune
regionali e per un terzo
è di competenza dalleregionale
legislativa supreme nonmagistrature
perché residualeordinaria ed strumentale
ma perché amministrative.
alle funzioni materiali delle Regioni.
l'elettorato passivo) La potestà legislativa regionale in materia tributaria è ammessa dall’art. 23 Cost. che è da coordinare con l’art. 1192 Cost. per cui le Regioni “stabiliscono ed applicano
tributi ed entrate propri, in armonia con la costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanzia pubblica e del sistema tributario”.
In definitiva le Regioni hanno potestà legislativa e possono disciplinare i tributi propri con leggi proprie.

La controfirma degli atti Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità. Gli atti
presidenziali che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri."

La disciplina costituzionale dei La Costituzione italiana si occupa dei partiti politici in tre diverse disposizioni: l’art. 49 Cost. sancisce il diritto dei cittadini di associarsi
partiti politici liberamente in partiti politici, al fine di concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale; l’art. 98, co. 3, Cost. prevede la
possibilità di limitare con legge l’iscrizione di alcune categorie di impiegati pubblici come magistrati, militari di carriera, funzionari e agenti di
polizia e rappresentati diplomatici e consolari all’estero; la XII disposizione transitoria finale della Costituzione vieta la ricostituzione del disciolto
partito fascista.

La disciplina costituzionale del In Italia il diritto alla salute è sancito dall’articolo 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della
diritto alla salute collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per
disposizione di legge.
La disciplina dei reati ministeriali L'art 96 della Cost. prevede che il P.d.C. e i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro
funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite
con legge costituzionale";
La formazioni del governo L'art. 92 della Costituzione disciplina la formazione del Governo con una formula semplice e concisa: " Il Presidente della Repubblica nomina il
Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri ". Secondo tale formula sembrerebbe che la formazione del Governo non
sia frutto di un vero e proprio procedimento. Invece, nella prassi, la sua formazione si compie mediante un complesso ed articolato processo, nel
quale si può distinguere la fase delle consultazioni (fase preparatoria), da quella dell'incarico, fino a quella che caratterizza la nomina. Prima di
assumere le funzioni, il Presidente del Consiglio e i Ministri devono prestare giuramento ed ottenere la fiducia dei due rami del Parlamento come
prescritto dagli articoli 93 e 94 della Costituzione.
La gerarchia delle fonti La più attuale classificazione delle fonti è basata sul criterio che fa riferimento ai centri di produzione delle fonti scritte e consente di distinguere
dell'ordinamento italiano tra La Costituzione e le Leggi costituzionali e di revisione costituzionale che si pongono al vertice della piramide delle fonti del diritto riconosciute
dal nostro ordinamento. seguono le fonti di rango Costituzionale: le fonti dell' UE, fonti internazionali, fonti dell'ordinamento statale, fonti
primarie, fonti secondarie e la consuetudine.
La Giunta regionale La Giunta è l'organo esecutivo, cui spetta il governo della Regione. I suoi componenti, denominati assessori, vengono nominati e revocati dal
Presidente della Giunta. Alla Giunta spetta la direzione politica della Regione, l'iniziativa legislativa, l'attuazione delle leggi regionali e delle
delibere del Consiglio, lo svolgimento dell'attività amministrativa.
Il Presidente della Giunta regionale
Il Presidente della Giunta regionale è la figura a capo della Regione, di cui ha la rappresentanza; viene eletto direttamente dai cittadini ogni
cinque anni a suffragio universale, salvo diverse disposizioni degli statuti sulla forma di governo.
Oltre al potere di rappresentanza, il Presidente promulga le leggi e i regolamenti regionali, presiede la Giunta e coordina il lavoro degli assessori,
dirige le funzioni amministrative.
Le cariche di consigliere, di assessore regionale o di Presidente della Giunta sono incompatibili con quelle di membro del Parlamento italiano o
europeo o di organi di altre Regioni.

la legge delega L'art. 76 della Costituzione della Repubblica Italiana sancisce che l'esercizio della funzione legislativa possa essere delegata al Governo nel
rispetto di tre vincoli: la determinazione di principî e criteri direttivi; un tempo limitato di validità della delega, entro il quale il Governo può
esercitarla; oggetti, cioè materie, definiti
La libertà di associazione La libertà di associazione è prevista e disciplinata dall'at. 18 della Costituzione. La Costituzione riconosce e garantisce ad ogni cittadino il diritto di
associarsi liberamente per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale senza il bisogno di un'autorizzazione preventiva. Un limite
generale alla libertà di associazione è costituito dal divieto di costituire associazioni segrete che perseguano scopi politici attraverso
un'organizzazione di tipo militare.
La libertà di riunione La libertà di riunione è tra i diritti fondamentali che vengono garantiti nella Costituzione repubblicana all’art. 17. Essa è sancita, in linea di
principio, in modo assoluto, con la sola limitazione che si tratti di riunioni pacifiche e senza armi. Per riunione pacifica si intende quella che non
turbi l’ordine pubblico, non in senso ideale, ma in senso concreto, materiale. Non è richiesto preavviso per le riunioni in luogo aperto al
pubblico, mentre per quelle in luogo pubblico deve essere dato preavviso, almeno tre giorni prima, alle autorità, che possono vietarle solo per
comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.

La libertà personale La libertà personale, sancita dall'art.13 della Costituzione, è inviolabile. Lo stesso articolo sancisce, altresì, che non è ammessa forma alcuna di
detenzione, ispezione o coercizione che non siano previste dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza - sempre indicati dalla legge - le
autorità di pubblica sicureza può adottare provvedimentiprovvisori (fermo o arresto) che devono essere comunicati entro le 48 ore successive
all'autorità giudiziaria e se questi non vengono convalidati entro le 48 ore successive, si intendono revocati e privi di ogni effetto.
La messa in stato d'accusa del Ai sensi dell'art. 90 della Costituzione il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento
Presidente della Repubblica o per attentato alla Costituzione. Le denunce di alto tradimento o attentato alla costituzione nei confronti del Presidente della Repubblica vengono presentate al
Presidente della Camera, che le trasmette ad un apposito comitato formato dai componenti della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentare del senato, e da
quelli della giunta per le autorizzazioni a procedere della camera. Una volta esaminata la documentazione il comitato vota a maggioranza una relazione, che poi viene
presentata al parlamento in seduta comune. Oltre alla relazione approvata, è possibile presentare all’aula anche una relazione di minoranza. A questo punto comincia la
deliberazione dell’aula che si conclude, qualora il comitato abbia presentato una relazione che propone l’effettiva messa in stato d’accusa del presidente, con una
votazione a scrutinio segreto. La deliberazione di messa in stato di accusa è adottata a maggioranza assoluta dei componenti del parlamento. In caso di approvazione
l’atto viene trasmesso alla Corte Costituzionale, non prima dell’elezione di uno o più commissari per sostenere l’accusa. Nei giudizi d’accusa intervengono, oltre ai giudici
La mozione di fiducia Secondo quanto
ordinari della corte,previsto dall'articolo
sedici membri 94giudici
(i cosiddetti dellaaggregati)
Costituzione della
estratti Repubblica
a sorte Italiana,
da un elenco il Governo
di cittadini deve presentarsi
aventi i requisiti alle aCamere
per l’eleggibilità entro
senatore, che ildieci giorni
parlamento
dalla
compilapropria formazione
ogni nove anni. Dopoper ottenerne
le apposite la fiducia,
indagini che viene
viene formato concessa
un collegio o meno
giudicante, con mozione
composto motivata
da almeno e appello
21 giudici, nominale.
in cui i giudici Solo
aggregati se ottiene
devono essere la
la
fiducia di entrambe
maggioranza. le Camere
Per ogni accusa il Governo
viene formulata entra sentenza,
apposita nella pienezza
su cui i dei suoivotano.
membri poteri.Non
Nelsono
frattempo
ammesselaastensioni,
sua attività e insecondo la dottrina
caso di parità prevalente
prevale l’opinione è
favorevole
limitata all'ordinaria
all’accusato. La sentenzaamministrazione,
è irrevocabile, ma puòanalogamente a quella
essere sottoposta di uncon
a revisione governo dimissionario.
ordinanza della Corte costituzionale se, dopo la condanna, sopravvengono o si
scoprono nuovi fatti o nuovi elementi di prova.

La mozione di sfiducia La mozione di sfiducia è un tipico atto che si rintraccia all'interno di alcune forme di Governo, tra cui quella parlamentare, attraverso il quale il
Parlamento manifesta il venir meno del rapporto fiduciario che lo lega all'organo governativo. tale Mozione deve essere firmata da almeno un
decimo dei componenti della Camera per assicurare il voto di una sufficiente quantità di parlamentari e non può essere messa in discussione
prima di tre giorni dalla sua presentazione, per evitare colpi di mano, cioè votazioni di sorpresa, magari nell’assenza di molti parlamentari ignari
della circostanza

La mozione di sfiducia a livello Il consiglio regionale può esprimere la sfiducia nei confronti della giunta mediante mozione motivata sottoscritta almeno da 1/5 dei suoi
regionale componenti e apporvata per appello nominale a maggioranza assoluta dei componenti. La mozione on può essere messa in discussione prima di
3 giorni dalla presentazione.

La potestà legislativa esclusiva Prima della riforma le Regioni a Statuto ordinario (quelle speciali già avevano poteri esclusivi) potevano esercitare il potere legislativo solo nelle
prima e sopo la riforma del Titolo V materie tassativamente indicate nell'art. 117 Cost. e soltanto nei limiti di una legge-cornice statale ovvero dei principi fondamentali della materia
della Parte Seconda della (cosiddetta competenza concorrente).
Costituzione del 2001

La proroga della durata delle L'art. 60 della Costituzione sancisce la durata delle cariche parlamentari in cinque anni. La durata limitata della legislatura risponde alla logica di
Camere alternanza tra forze politiche propria di una repubblica democratica. Il rigido presupposto entro cui è ammessa la proroga di cui al secondo
comma, del pari, si spiega con la volontà di non consegnare alla maggioranza del parlamento uno strumento suscettibile di creare abusi da parte
della stessa. La previsione di 5 anni di cui alla disposizione è ordinaria ma deve intendersi salvo scioglimento anticipato delle Camere stesse (art.
88 Cost.) o proroga (comma 2). Nello specifico, è necessario che lo stato di guerra sia stato deliberato dal Parlamento e dichiarato dal Presidente
della Repubblica, secondo quanto disposto dalla stessa Costituzione. (art. 78 Cost.). La proroga in questione non va confusa con la prorogatio di
cui al successivo art. 61 comma 2 della Costituzione.

La rigidità costituzionale La rigidità della costituzione implica che per integrarla o modificarla è necessario un apposito procedimento legislativo adottato con procedura
aggravata rispetto alle leggi ordinarie. Questo per evitare che maggioranze politiche di stampo totalitario possano prendere il potere e
stravolgere l’assetto repubblicano attraverso l’emanazione di semplici leggi di revisione. Essendo difficilmente modificabile, però, la
Costituzione rigida tende però ad adattarsi con lentezza ai cambiamenti sociali di un Paese.

La riserva di giurisdizione La riserva di giurisdizione è un principio giuridico che prevede che per la disciplina di particolari materie, soprattutto per decisioni che attengono
alla restrizione della libertà dell’uomo, possa intervenire solo ed esclusivamente l’autorità giudiziaria e non, per esempio, l’autorità
amministrativa, che dovrà invece agire solo dopo il mandato del giudice. Un esempio di riserva di giurisdizione è dato dall'articolo 13 della
Costituzione italiana in tema di libertà personale e prevede che un individuo possa essere arrestato solo dopo il consenso dell'autorità
giudiziaria, altrimenti l'arresto si considera come se non fosse mai avvenuto

La riserva di legge La riserva di legge è legata al principio di legalità e si ha quando una disposizione di rango costituzionale prescrive che la disciplina di una
determinata materia sia riservata a una fonte di rango legislativo, con esclusione delle fonti subordinate.

Le attribuzioni costituzionali della Il ministro della giustizia è il solo ministro ad avere rilievo costituzionale: l'articolo 110 della Costituzione gli assegna il compito di curare
Ministro di giustizia "l'organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia." Il ministro della giustizia ha la facoltà di promuovere l'azione disciplinare. Il
Consiglio superiore della magistratura si pronuncia sulle azioni promosse dal ministro. a Costituzione prevede dunque le due funzioni
fondamentali del Ministro: l'organizzazione dei servizi e la titolarità dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati. Le altre funzioni sono
definite con legge ordinaria.

Le caratteristiche della forma di Il governo direttoriale funziona secondo la dinamica della democrazia consensuale, alla quale concorrono insieme forze politiche dagli ideali e dai
governo direttoriale programmi assai diversi, a volte teoricamente inconciliabili, ma tutte coinvolte nella cogestione del governo (nel caso svizzero, i principali quattro
partiti). Proprio per questo si tratta di un modello non facilmente riproducibile in paesi dove i partiti tendano a dividersi secondo una dinamica
competitiva che prevede la periodica alternanza al governo

Le caratteristiche della forma di Forma di governo caratterizzata dal rapporto di fiducia che lega il governo al parlamento. Il governo è espressione delle forze che compongono
governo parlamentare il parlamento il quale può costringerlo alle dimissioni sfiduciandolo.

Le caratteristiche della forma di La forma di governo presidenziale è caratterizzata, nel quadro di una rigida separazione dei poteri, da un esecutivo affidato a un presidente della
governo presidenziale Repubblica che è espresso direttamente dal corpo elettorale, dura in carica per un periodo di tempo predeterminato, non è soggetto a un
rapporto di fiducia con il Parlamento, non ha il potere di scioglierlo ed è a capo dell’apparato burocratico e militare: espressione tipica di questa
forma di governo sono gli USA
Le caratteristiche principali del In italia dall'anno 2017 (applicata per la prima volta alle elezioni politiche del 4 marzo 2018) è in vigore un sistema elettorale di tipo "misto" . Il
sistema elettorale vigente 61% degli scranni in Parlamento, infatti, viene ripartito fra le liste concorrenti attraverso un meccanismo proporzionale corretto con diverse
clausole di sbarramento. I candidati che vengono eletti sono presentati in liste in collegi plurinominali. Il 37% dei seggi vengono invece assegnati
con un sistema maggioritario uninominale a turno unico
Le commissioni d'inchiesta Le commissioni d’inchiesta sono regolate dall’ articolo 82 della Costituzione italiana e possono essere create ad hoc per svolgere indagini e
ricerche su materie e argomenti di interesse pubblico, con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria. Lo fanno attraverso
missioni e sopralluoghi, audizioni con ministri, l’approvazione di relazioni, l’organizzazione di convegni e più in generale un accurato lavoro di
studio e documentazione. Possono essere di vario tipo: bicamerali, formate tramite legge e composte da deputati e senatori, o monocamerali,
per la cui costituzione basta una deliberazione della camera o del senato. In entrambi i casi l’atto istitutivo include: gli scopi, la composizione,
poteri e limiti, disciplina del segreto, organizzazione interna e tetto di spese per il funzionamento. L’istituzione di una commissione (attraverso
un atto) deve essere seguita dalla sua effettiva costituzione, con la nomina dei membri da parte dei singoli gruppi. Fra gli output finali,
l’approvazione di relazioni da parte delle commissioni dovrebbe portare il parlamento a presentare ed eventualmente approvare i necessari atti
(da ordini del giorno a disegni di legge) in linea con il contenuto del documento.

Le crisi di governo La crisi di governo è la situazione in cui un Governo (che non è un organo avente una durata predeterminata, come il Parlamento o il Presidente della Repubblica)
presenta le proprie dimissioni a causa della rottura del rapporto di fiducia intercorrente con il Parlamento.
Le fonti "primarie" Sono fonti soggette esclusivamente alla Costituzione e sono: Leggi ordinarie del Parlamento, Decreti Legge e Decreti Legislativi del Governo,
Decreti legislativi di attuazione degli Statuti delle Regioni ad autonomia speciale, Statuti delle Regioni Ordinarie, Leggi Regionali e Leggi delle
Province di Trento e Bolzano

Le fonti "secondarie" Le fonti di diritto secondarie si collocano al terzo grado della scala gerarchica e sono costituite da vari tipi di regolamenti adottati dal Governo
oppure dagli enti pubblici territoriali (Regioni, Comuni). Le fonti secondarie non possono contenere norme in contrasto con le leggi altrimenti
sarebbero illegittimi. Lo scopo dei regolamenti è stabilire le norme per l'applicazione delle leggi. • Regolamenti esecutivi: quando le leggi si
limitano a regolare una certa materia spetta al potere esecutivo definire le modalità di attuazione della stessa.
• Regolamenti indipendenti: emanati dal potere esecutivo, disciplinano materie che non sono regolate dalla legge

Le fonti del diritto derivato Tra le fonti del diritto dell'Unione europea, assieme alle fonti primarie e alle fonti complementari, troviamo le fonti del diritto derivato. Il diritto
dell'Unione europea derivato (o fonte secondaria) dell'UE è fondato su una serie di atti giuridici adottati dalle istituzioni europee, nei limiti delle proprie competenze,
e basati sui trattati, per quanto concerne gli obiettivi da raggiungere. Sostanzialmente, le fonti di diritto derivato possono dividersi in due gruppi:
un gruppo di atti dotati di forza "vincolante" composto da regolamenti, direttive, decisioni, raccomandazioni e pareri ed un secondo guppo di
atti non vicolanti (anche detti atti convenzionali) costituito invece dagli accordi internazionali tra la Comunità o l'Unione europea e paese terzo o
un'organizzazione terza dagli accordi tra Stati membri e dagli accordi tra le istituzioni dell'Unione europea.
Le fonti fatto Le fonti fatto sono norme non scritte (dette anche consuetudianarie). Il diritto consuetudinario è composto dai comportamenti ripetuti in
maniera spontanea nel tempo dalla collettività, considerati idonei a produrre norme giuridiche.
Le funzioni della Corte Secondo la Costituizone (art. 134), le funzioni della Corte Costituzionale quelle di giudicare sulle controversie relative alla legittimità
costituzionale costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello Stato e delle Regioni. Sui conflitti tra i poteri dello Stato e sui conflitti tra lo Stato e
le Regioni e tra le Regioni; sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica per alto tradimento o attentato alla Costituzione; La Corte
inoltre ha il compito di giudicare sull’ammissibilità dei referendum.
Le immunità penali dei L’immunità per i Parlamentari è stabilita dall’art. 68 della Costituzione, che recita: «I membri del Parlamento non possono essere chiamati a
parlamentari rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. secondo cui nessun parlamentare, senza autorizzazione della
Camera di appartenenza, può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà
personale o detenuto, salvo che in esecuzione di sentenza penale irrevocabile, ovvero sia colto in flagranza di delitto, se la legge prevede
l'arresto obbligatorio (art. 380 c.p.p.). Analoga autorizzazione è richiesta per le intercettazioni e per il sequestro di corrispondenza. Le Camere
possono negare questa autorizzazione solo se ritengono che gli atti in esame mirano a perseguitare, e non a perseguire, i propri membri,
Le leggi costituzionali incidendo,
Sono cioè, sulla loroglifunzione
leggi costituzionali di parlamentari.
atti normativi, presenti negli ordinamenti con una costituzione rigida. Detti atti vengono adottati dal Parlamento con
una procedura aggravata, vale a dire con una procedura più complessa rispetto a quella prevista per le leggi ordinarie, che ha lo stesso rango
della costituzione nella gerarchia delle fonti del diritto e la può, entro certi limiti, integrare o modificare.
Le leggi regionali La Costituzione italiana attribuisce, in determinate materie, anche alle Regioni la possibilità di legiferare nel proprio ambito di competenza.
Pertanto, si definiscono leggi regionali quelle che hanno un'efficacia limitata al territorio della Regione che le emana. Quanto al procedimento di
formazione, le leggi regionali vengono deliberate dal Consiglio regionale, promulgate dal Presidente della Regione e pubblicate sul Bollettino
Ufficiale di ciascuna Regione.
Le leggi rinforzate Si ha una legge rinforzata quando la costituzione, oltre a riservarle la disciplina di una determinata materia, prescrive per la sua adozione un
procedimento ulteriormente aggravato rispetto a quello previsto per le leggi. Il procedimento aggravato è un procedimento specializzato,
seguite anche per produrre leggi specializzate. Anche per la loro posizione nel sistema delle fonti, essi presentano un aspetto molto particolare,
perché si distinguono dalle leggi comuni sia per forza attiva (possono abrogare solo le leggi che hanno quello specifico contenuto), che per forza
passiva (possono essere abrogate solo dalle leggi formate con quello specifico provvedimento).

Le principali forme di governo Lo Stato democratico presenta alcune caratteristiche fondamentali: pluralismo politico, ovvero presenza di vari partiti politici spesso
democratiche contrapposti gli uni agli altri che possono concorrere liberamente per il governo dello Stato;

Le regole costituzionali sullo La disciplina costituzionale attualmente vigente in materia (art. 88 della Costituzione) prevede che il Presidente della Repubblica possa sciogliere
scioglimento anticipato delle anticipatamente una o entrambe le Camere, sentiti i loro Presidenti, salvo che negli ultimi sei mesi del proprio mandato (c.d. "semestre bianco").
Camere

Le regole per l'elezione del I requisiti per l’elezione alla carica di PdR sono: cittadinanza italiana, età ( non inferiore a 50 anni), il pieno godimento dei diritti politici e civili.
Presidente della Repubblica, L’Ufficio è incompatibile con qualsiasi altra carica, a cui si accede mediante elezione da parte del Parlamento in seduta comune, integrato da tre
compresi l'elettorato attivo e delegati per ogni regione tranne che per la Valle D’Aosta che ne designa uno solo. L’elezione avviene per
passivo scrutinio segreto e risulta eletto chi nei primi tre scrutini ha riportato la maggioranza di almeno due terzi dei voti, ed in difetto di ciò negli scrutini
successivi risulta eletto chi ha riportato almeno la maggioranza assoluta

Le sentenze di accoglimento e i loro Con una sentenza di rigetto, la Corte Costituzionale dopo aver effettuato una valutazione sulla questione di costituzionalità, la accoglie,
effetti dichiarando la norma in esame incostituzionale. L'efficacia di queste sentenze è orga omnes, ovvero produce i suoi effetti nei confronti di tutti
dal giorno successivo a quello della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Pertanto, nessun Giudice potrà più utilizzare quella norma per
emettere un giudicato, essendo stata ritenuta incostituzionale..

Le sentenze di rigetto e i loro effetti Con una sentenza di rigetto, la Corte Costituzionale dopo aver effettuato una valutazione sulla questione di costituzionalità, ritiene il problema
non fondato e pertanto riconosce che la questione sottopostale rispetta la Costituzione. Queste tipologie di sentenze non hanno un’efficacia
erga omnes, ma solo tra le parti interessate dal giudizio di costituzionalità; pertanto la legge potrà essere applicata in altri giudizi e potrà quindi
essere promosso davanti alla Corte anche un altro giudizio di costituzionalità sulla medesima legge, a condizione che esso sia fondato su
motivazioni diverse

Le sentenze interpretative Si parla di sentenze interpretative per indicare quelle decisioni in cui la la Corte Costituzionale è chiamata all'interpretazione di una legge. Le
sentenze interpretative possono essere di due tipi:1) di accoglimento quando la Corte dichiara l'illegittimità costituzionale della disposizione
impugnata in base a un parametro che lei stesso desume. 2) di rigetto quando l'illegittimità costituzionale non viene dichiarata proprio perché la
Corte salva la disposizione individuando una norma compatibile con il dettato costituzionale. Le sentenze interpretative hanno efficacia erga
omnes.

Le votazioni che investono Le votazioni che investono esplicitamente il rapporto fiduciario sono senz’altro la mozione di fiducia e di sfiducia e la questione di fiducia che pone il governo in
esplicitamente il rapporto fiduciario determinate circostanze. La mozione di fiducia, è l’atto con cui ciascuna Camera approva il programma e la composizione del futuro Governo questa avviene subito dopo
la formazione del Governo, ovvero dopo che questi abbia giurato nelle
mani del Presidente della Repubblica (compito che spetta al presidente del Consiglio e ai rispettivi Ministri nominati su sua indicazione), è una dichiarazione di giudizio e
desiderio, impegna il governo ad una determinata politica, che viene illustrata alle camere al momento della presentazione per ottenere la fiducia. La mozione in questo
caso deve essere votata per appello nominale, e la presentazione deve avvenire entro dieci giorni dalla formazione del Governo. Questa non va confusa con la questione
di fiducia, istituto attraverso il quale l’esecutivo chiede la verifica della sussistenza o meno del perdurare del rapporto fiduciario con il Parlamento, ed è implicita in tale
richiesta la possibilità che il Governo si dimetta nell’ipotesi in cui tale fiducia non sia rinnovata. La facoltà di porre la questione di fiducia, costituisce uno strumento a
L'insindacablità dei parlamentari Insindacabilità delle opinioni
disposizione del governo deilaparlamentari
per forzare significa dal
volontà del Parlamento, chemomento
essi, in base all’art.
che nella 68 della
generalità Cost.,
dei casi non possono
la mancata essere
concessione perseguiti
della per le opinioni
fiducia comporta le dimissioni del
espresse
governo, loescioglimento
per i voti dati nell’esercizio
del Parlamento delle loro
e l’indizione funzioni. Questo garantisce ai parlamentari la massima libertà di opinione e di manifestazione
di nuove
del pensiero,
elezioni. Mentreeper vale
ciònon solo per
che attiene ciò che viene
la mozione detto
di sfiducia, all’interno
è un del Parlamento,
atto mediante ma anche
il quale viene revocato in ogniconferito
il mandato altro luogo, purché
al Governo, attinente all’attività
costringendolo alle dimissioni,
parlamentare. L’immunità
essa deve essere firmata dagliunarresti
da almeno decimoprevede che, senza
dei componenti di unal’autorizzazione
delle due camere,della camera
questo perchédile appartenenza, nessun
istanze rispondano ad una deputato o senatore
certa rappresentanza possa
parlamentare
e non siano
essere prive di fondamento,
sottoposto inoltrepersonale
a perquisizione non può essere messa in né sottoposto ad intercettazioni telefoniche, né arrestato fino a che non vi sia una
o domiciliare,
discussione
sentenza prima dei tre
definitiva chegiorni dalla la
accerta suasua
presentazione,
colpevolezza, per o
evitare
si siache le forze politiche
verificato un caso possano
di confrontarsi
“flagranza” esprimendo
(cioè sia stato il proprio
colto sul punto
fatto).di vista ed evitando decisioni
frettolose. La mozione in esame deve essere motivata perché siano chiare le ragioni della revoca del consenso all’esecutivo.
L'uguaglianza del voto L'eguaglianza del voto è sancita dal'art. 48 Cost. e consiste nell'avere ogni voto lo stesso valore di tutti gli altri (una testa, un voto). Pertanto sono
esclusi il voto plurimo, cioè quello che vale più di uno, e il voto multiplo, cioè quello esercitato più volte. Tutti i cittadini maggiori di età (per
l'elezione del Senato è invece 25 anni), uomini e donne, sono elettori ed il voto è personale ed uguale, libero e segreto. In Italia il voto per le
donne è stato sancito solo nel 1946; personalità del voto, secondo il quale l'unico modo per poter esprimere il proprio voto è quello di recarsi
personalmente presso il seggio elettorale, salvo assistenza per i disabili ecc.; eguaglianza del voto. ; segretezza del voto, onde garantire l'elettore
da eventuali pressioni esterne; libertà del voto, corollario del principio di libera manifestazione del pensiero. Il voto non deve essere frutto di
coercizioni; non obbligatorietà del voto, in quanto esso costituisce un mero dovere civico.
L'utilizzo della questione di fiducia La questione di fiducia viene utilizzata dai governi per velocizzare l’iter legislativo di una determinata legge e per ricompattare la maggioranza.
nel procedimento legislativo Infatti, una volta che il governo pone la questione di fiducia gli emendamenti parlamentari decadono e il Parlamento vota unicamente il testo
presentato dal governo. La questione di fiducia non è un istituto previsto dalla Carta costituzionale. Il suo fondamento, invece, si ritrova nella
legge n. 400 del 1988 e nei regolamenti delle due Camere, ma ormai sembra essere diventata più una questione di prassi che di legalità.
Perché le votazioni fiduciarie sono Le votazioni fiduciarie sono effettuate a scrutinio palese per appello nominale in quanto così stabilito dalla carta Costituzionale all’articolo 94
effettuate a scrutinio palese, per comma 2 e dai i regolamenti delle rispettive camere, articolo 54 e 116 del regolamento della Camera dei Deputati, ed articoli 116 e 161 del
appello nominale? regolamento del Senato della Repubblica, in cui è disposto che le votazioni attinenti la fiducia o la sfiducia avvengano esclusivamente a scrutinio
palese per appello nominale. In relazione al voto di fiducia stabilito dall’articolo 94, va precisato che entro dieci giorni dalla sua formazione il
Governo deve presentarsi alle camere per ottenere il voto di fiducia, che come già detto viene espresso tramite mozione motivata e votata per
appello nominale, sicuramente tale disposizione ha un preciso scopo anche se non espressamente indicato, ovvero quello di creare una stabile
maggioranza politica, in quanto l’obbligo di motivazione fa si che i vari gruppi si impegnino, se favorevoli a sostenere il governo in modo stabile.
La votazione a scrutinio palese serve a far si che i vari parlamentari si assumano la responsabilità politica personale di sostenere il Governo. In
tale circostanza va evidenziato che emergono coloro che appartenendo ad un determinato partito politico o gruppo parlamentare dissentono
dalla linea ufficiale del proprio schieramento, venendo meno alle indicazioni ricevute.

Qual è il rapporto e quali sono le Il Presidente del Consiglio gode di una posizione di supremazia rispetto ai Ministri, poiché egli li sceglie e ne propone la nomina al Presidente
differenze fra il Presidente del della Repubblica, ne dirige l’attività ed è responsabile in prima persona per tutti gli atti posti in essere dal Gabinetto.
Consiglio dei ministri e i ministri?

Quali erano le caratteristiche La riforma costituzionale del 2016, rinominata Renzi-Boschi, proponeva una riforma radicale del Senato. In particolare, si ipotizzava il
principali della riforma ridimensionamento delle funzioni del Senato a quella di mera rappresentanza delle istituzioni territoriali. Inoltre, il Senato avrebbe potuto
costituzionale bocciata con il partecipare all'attività legislativa solo in determinati casi. Oltre ad una riforma dal punto di vista funzionale, altra caratteristica della riforma
referendum costituzionale del 4 riguardava il numero dei senatori che sarebbe stato ridotto da 315 a 100 membri, i quali – eccezion fatta per i cinque senatori nominati dal
dicembre 2016? Presidente della Repubblica – sarebbero stati eletti dai Consigli regionali fra i loro stessi componenti e fra i sindaci dei propri territori. Coì
facendo, dunque, la Camera dei deputati sarebbe rimasta l'unico organo ad esercitare la funzione di indirizzo politico e di controllo sull'operato
Quando il Presidente della del Governo.
Secondo l'art. La
88riforma contemplava,
della Costituzione ancora, alcune
il Presidente modifiche nel
della Repubblica puòmeccanismo di elezione del Presidente
sciogliere anticipatamente della Repubblica
una o entrambe le Camere, esentiti
di nomina
i lorodei
giudici dellasalvo
Repubblica scioglie anticipatamente Presidenti, Corteche
costituzionale, l'abolizione
negli ultimi sei mesi del del CNEL,
proprio la soppressione
mandato dell'elenco
(c.d. "semestre delle materie
bianco"). Il divietodinon
legislazione concorrente
opera se gli fra Stato
ultimi sei mesi e Regioni,
coincidono,
le Camere? nonchè una riforma dei referendum polpolari.
anche parzialmente, con gli ultimi sei mesi della legislatura (clausola di salvaguardia per il c.d. "scioglimento tecnico").

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