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b)Giudica sui conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato, tra Stato e
Regioni e tra Regioni.
1)COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO
Nei casi a),b),d), è composta da 15 giudici, per 1/3 nominati dal PDR, per
1/3 eletti dal Parlamento in seduta comune e per 1/3 eletti dal CSM.
I giudici della Corte sono nominati per 9 anni e non possono essere
rieletti.
-Parlamentare,Consigliere,Avvocato,Impiegato pubblico o
privato,Commerciante,Ammnistratore,Sindaco.
a) Non possono essere rimossi o sospesi dal loro ufficio se non con
decisione della Corte.
b) Finchè in carica godono delle guarentigie previste per i membri delle
Camere
c) Non sono perseguibili per le opinioni espresse e ivoti dati
nell’esercizio delle loro funzioni.
d) Spetta alla corte accertare l’esistenza dei requisiti soggettivi di
ammissione dei propri componenti e dei cittadini eletti dal
Parlamento.
e) La loro retribuzione non può essere inferiore a quella del più alto
magistrato della giurisdizione ordinaria ed è determinata con legge.
IL PRESIDENTE
In particolare:
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Avviene tramite istanza, nel corso di un giudizio, posta da una delle parti
o dal giudice innanzi al quale si svolge il processo.
La questione in via incidentale può essere sollevata, dinanzi qualunque
autorità che eserciti una funzione giurisdizionale. (es. Corte dei Conti,
sezione disciplinare CSM, Arbitri, Giudice istruttore in sede civile)
L’istanza rifiutata dal giudice a quo può essere ripresentata in ogni grado
ulteriore del processo.
Per prima cosa deve accertarsi che la questione non sia minifestamente
infondata.
Per prima cosa dovrà esaminare se il giudizio non potrà essere definito
indipendentemente dalla risoluzione della questione e se la questione sia
stata sollevata nei confronti di una legge o di un atto equiparato che egli
dovrà applicare per risolvere il giudizio.
Una volta ritenuta rilevante, dovrà accertare che non sia manifestamente
infondata, respingendola se la riterrà tale e accogliendola quando non lo
sarà, rendendolo introduttore necessario del giudizio di legittimità.
Il giudice a quo solleverà la questione solo qualora non sia riuscito a dare
un interpretazione conforme alla Costituzione.
-L’ordinanza di rimessione
Con ordinanza, il giudice, trasmette gli atti alla Corte Corte, il quale deve
contenere le disposizione di legge che si ritengono violate.
Anche il difendere tale legge o atto, può avere un peso politico, in quanto,
segno di intenzione a difendere l’indirizzo politico che ha emanato l’atto.
La Corte giudica in via definitiva con sentenza. Tutti gli altri provvedimenti
di sua competenza sono adottati con ordinanza.
3)IL GIUDIZIO IN VIA D’AZIONE O PRINCIPALE
Dal GOVERNO nei confronti di una REGIONE: quando ritenga che una
regione abbia sconfinato in un ambito costituzionalmente riservato allo
Stato. Può essere presentata entro 60 GIORNI dalla pubblicazione della
legge.
Da una REGIONE nei confronti dello STATO: quando ritenga che lo stato
ecceda in una competenza normalmente riservata alle regioni. Può essere
presentata entro 60 GIORNI dalla pubblicazione della legge o atto.
[ Il vecchio art. 127 Cost., abrogato dalla legge Cost. n. 3 del 2001,
prevedeva l’invio delle leggi approvate dal Consiglio Regionale al
Commissario di Governo, istituito presso ogni Regione, per il visto.
Tramite il quale, il Governo entro 30 gg dalla comunicazione, per mano
dello stesso commissario, rinviava la legge al Consiglio Regionale, e
qual’ora quest’ultimo l’approvasse a maggioranza assoluta dei
componenti, poteva promuovere la questione legittità dinanzi alla Corte.]
-I VIZI DENUNCIABILI:
Prevale ancora una disparità di trattamento prevista sin dal vecchio 127
Cost., tra Stato e Regioni, poichè allo Stato è consentito avanzare
questioni di legittimità per violazione della sfera di competenza e anche
per violazione di ogni altra disposizione costituzionale, mentre alle
Regioni solamente per violazione della sfera di competenza. Questo si
giustifica in un maggior peso dell’ordinamento Statale (originario) rispetto
a quello Regionale (derivato).
L’efficacia della legge impugnata, può essere sospesa nell’ordinamento
vigente, in caso si corra il rischio che essa arrechi un grave pregiudizio ai
diritti dei cittadini.
5)SENTENZE DI ACCOGLIMENTO
Effetto anche per il passato con eccezione delle sentenze già passate in
giudicato, atti amministrativi divenuti definitivi o per rapporti caduti in
prescrizione.
Con una sola eccezione, prevista nell’art. 30 legge n.87 del 1953, ovvero,
nel caso in cui in base alla legge dichiarata incostituzionale, sia stata
emanata una sentenza irrevocabile di condanna, ne cessano l’esecuzione
e tutti gli effetti penali. Norma estesa a quei processi in cui non sia stata
ancora esaurita la fase esecutiva della sanzione nel momento della
dichiarazione di illegittimità.
Sentenze della corte che si applicano anche sui giudizi ancora pendenti.
-Limiti alla retroattività
-Illegittimità conseguenziale
Non hanno effetto erga omnes, ma soltanto nei confronti del giudizio a
quo.
Cosi in questo caso, la Corte dichiarerà che, rispetto a questa norma non
sussistono vizi di legittimità Costituzionale, facendo salvo il testo.
-interpretative di rigetto
-interpretative di accoglimento
Si suddivisono in:
Può insorgere anche a seguito del cattivo uso di un potere che danneggia
le competenze costituzionalmente riconosciute al soggetto ricorrente.
Gli atti che danno luogo a conflitti tra Stato e Regioni sono:
-Un qualunque atto che non sia una legge formale o un atto avente forza
di legge