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COME VIENE ESERCITATA LA SOVRANITÀ POPOLARE?

Democrazia rappresentativa +
democrazia diretta
 Petizione;
 Iniziativa legislativa popolare;
 Referendum

PETIZIONE

Art. 50, Cost.


<<Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti
legislativi o esporre comuni necessità.>>

Spetta ai cittadini chiedere uno specifico intervento legislativo o presentare comuni


esigenze, riguardanti quindi tutta la comunità.

 Il tutto è rimandato ai regolamenti parlamentari (distinti tra le due Camere): le


petizioni possono essere prese in considerazione dalle commissioni parlamentari
competenti in materia

strumento debole, rimandato alla volontà politica

N.B. il regolamento del Senato prevede la comunicazione dell’esito della petizione – se


presa in considerazione o meno – a chi presenta quest’ultima.

La petizione opera anche a livello regionale e viene rimandata ai rispettivi statuti regionali.
INIZIATIVA LEGISLATIVA POPOLARE

Art. 71 Cost.
<<L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli
organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale.

Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno


cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli.>>

Può avere potere di iniziativa un corpo di 50.000 cittadini, aventi capacità elettorale, che
presenta un progetto di legge redatto in articoli + relazione illustrativa del contenuto
del progetto*
*unico limite: rispetto dei requisiti formali
(Legge n. 352/70)

 In questo caso, i regolamenti prescrivono l’obbligo di presa in considerazione


dell’iniziativa popolare.

Trova disciplina anche a livello regionale e locale (num. minimo elettori può variare, da
vedere negli statuti)

DIFFERENZE:
 A livello statale: solo progetti di legge (atti legislativi);
 A livello regionale: attivi legislativi e/o atti amministrativi;
 A livello locale: solo atti amministrativi.

REFERENDUM

Il referendum è un istituto di democrazia diretta introdotto dalla Costituzione repubblicana e


vi sono varie tipologie:
A livello statale:
 Abrogativo totale o parziale di legge statale o atto avente forza
di legge (art. 75);
 Costituzionale (art. 138)

A livello regionale: disciplinati da artt. 123, 132, 133

Ad es. riguardo modificazioni territoriali, riguardo statuti regionali

A livello locale

N.B. In Assemblea Costituente ci furono vari progetti che ipotizzarono altre tipologie di
referendum, come ad esempio una tipologia indetta dal Presidente della Repubblica in caso
di conflitto tra le Camere riguardo un atto legislativo; o da parte del Governo nei confronti
di atti legislativi del Parlamento.
Essi rimasero, però, solo come progetti in quanto il referendum è un istituto importante e
destabilizzante: esso mette in discussione le scelte effettuate dagli organi
rappresentativi, producendo effetti rilevanti nell’ordinamento giuridico.

REFERENDUM ABROGATIVO

Il referendum abrogativo è incluso nelle fonti del diritto in quanto innova l’ordinamento
giuridico, al pari di una legge ordinaria.

Fino agli anni Settanta, il referendum rimase ‘’congelato’’ poiché non esisteva legge che lo
andasse a disciplinare, fino a quando per via di un fatto ben preciso* fu promulgata la legge
n. 352/70 (+ l.c. 1 del ’53 sulle competenze della Corte costituzionale).
*[La D.C. accettò di approvare la legge sul divorzio, che aveva generato profonde divisioni
all’interno del Parlamento, solo in cambio della promulgazione della legge 352/70 con la
quale avrebbe potuto indire un referendum abrogativo di tale legge, che comunque fallì.]

L’art. 75, che rimette alla legge la disciplina le modalità di attuazione del referendum,
prevede:
a) I soggetti competenti a chiedere l’indizione: 500.000 elettori o 5 Consigli Regionali
(no parlamentari perché lo strumento è insito nella loro funzione: approvare una
legge in Parlamento che ne abroghi un’altra);

b) Gli atti sottoponibili: legge statale o atto statale avente forza di legge  no leggi
tributarie e di bilancio; leggi di amnistia e indulto; legge di autorizzazione di ratifica
di trattati internazionali;

c) Effetto del referendum: abrogazione parziale o totale dell’atto in oggetto;

d) Diritto di partecipazione dei cittadini 18+;

e) Quorum: 50%+1 degli aventi diritto;

Procedimento

Ruoli centrali:
 Ufficio centrale per il referendum, istituito presso la Corte di Cassazione
competente nel vaglio di legittimità;
 Corte costituzionale competente nel vaglio di ammissibilità.

I FASE

1. La richiesta referendaria va presentata all’Ufficio centrale con l’indicazione del


quesito che si vuole sottoporre a votazione popolare e la legge che si intende
abrogare.

2. Dalla data di presentazione il comitato promotore ha 3 mesi per raccogliere le


firme e depositarle presso la cancelleria della Cassazione (nel periodo 1/01-30/09) –
(no nell’anno antecedente alla fine di una legislatura; no nei sei mesi successivi alla
data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione della Camera)
3. L’Ufficio procede ad esaminare le richieste nelle tempistiche, nella veridicità delle
firme, nell’attualità della richiesta (nessuna legge deve aver raggiunto il risultato che
il referendum vuole conseguire) e in caso di quesiti analoghi.

4. Entro il 13/10 l’Ufficio può rilevare irregolarità (che possono essere sanate)
Ad es.
 In caso di quesiti analoghi  accorpare i quesiti;

 Se la legge oggetto del referendum viene abrogata prima del referendum, l’Ufficio
dichiara che esso <<non ha più corso>>;

 Se le legge in oggetto viene abrogata, ma reintrodotta con diversa legge con altro
numero nominativo (abrogazione di facciata), il referendum si svolge sulle nuove
disposizioni legislative (trasferimento svolto dall’Ufficio centrale)

Entro il 15/12 deve dare una risposta, dichiarando in caso legittimo il


referendum con un’ordinanza.

II FASE

1. Successivamente i quesiti vengono trasmessi alla Corte costituzionale per il


giudizio di ammissibilità del referendum, con parametro la Costituzione**.
La decisione deve essere pubblicata entro il 10/02 dell’anno successivo.

2. Se viene dichiarato ammissibile, il Presidente della Repubblica, previa


deliberazione del Consiglio dei ministri, fissa con decreto il giorno della
consultazione referendaria (obbligatoriamente una domenica tra il 15 aprile e il 15
giugno).
*Nel caso di anticipato scioglimento delle Camere, il referendum già indetto è rinviato
all’anno successivo.

III FASE
Una volta espletato il referendum, l’Ufficio proclama il risultato del referendum, dopo
essersi accertato della validità della votazione (partecipazione del 50%+1 degli aventi
diritto)

 SI>  la legge in oggetto viene abrogata e il PdR con proprio decreto, pubblicato
sulla GU, dichiara l’avvenuta abrogazione.
Ha effetto dal giorno successivo alla data di pubblicazione
(a meno che il PdR, previa deliberazione del CdM, nel decreto ritardi l’entrata in vigore
dell’abrogazione per un max di 60 giorni dalla data di pubblicazione del decreto stesso.)

 NO>  ne è data la notizia, la legge non viene abrogata e lo stesso quesito non
può essere riproposto prima di 5 anni.

**sent. 16/78

La Corte costituzionale afferma che ci sono:


 limiti espliciti  art. 75

 limiti impliciti  NON sono ABROGABILI:

 leggi costituzionali e formalmente cost.


 leggi a contenuto costituzionalmente
vincolato;
 leggi ordinarie con forza passiva (es. Patti
Lateranensi);
 leggi strettamente collegate all’art. 75;
 leggi obbligatorie o necessarie.

 Caratteristiche necessarie del quesito referendario:

 Chiaro;
 Omogeneo;
 Univoco

 [razionalmente unitario: aventi


stesso scopo] ad es. nel caso di
volontà di abrogare art, del Codice
civile, essi pur facendo parte di uno
stesso Codice devono avere tutti lo
stesso scopo.

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